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Una bella mattinata di ottobre
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Ebook86 pages1 hour

Una bella mattinata di ottobre

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Finché non mettiamo in relazione ciò che siamo, con le scelte che facciamo, non ci sarà possibilità di crescita in noi. Ci diventa sempre più problematica la lettura dei documenti ricevuti dai nostri antenati, dal momento che ne siamo condizionati dal retaggio interpretativo di millenni di storia, considerandoci sottomessi a divinità a un Dio, a cui releghiamo la risoluzione di ogni nostro problema. Non sentendoci protagonisti, non riusciamo a responsabilizzarci della nostra esistenza, e vederne i collegamenti tra le nostre scelte, e gli effetti che provocano in noi stessi, ed in ciò che manifestiamo verso i nostri simili. È necessaria una lettura più consapevole considerando il risultato di quello che siamo, impreparati ad un mondo globalizzato come né sarebbe richiesto, dove i disequilibri sono sempre più accentuati, non solo nella differenza sociale, ma sopratutto culturale, e psichica.
LanguageItaliano
Release dateMay 26, 2016
ISBN9788869630910
Una bella mattinata di ottobre

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    Una bella mattinata di ottobre - Oscar Esile

    Oscar Esile

    UNA BELLA MATTINATA DI OTTOBRE

    Elison Publishing

    Proprietà letteraria riservata

    © 2016 Elison Publishing

    www.elisonpublishing.com

    Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche a uso interno o didattico.

    Le richieste per l’utilizzo della presente opera o di parte di essa in un contesto che non sia la lettura privata devono essere inviate a:

    Elison Publishing

    Via Milano 44

    73051 Novoli (LE)

    ISBN 9788869630910

    Index

    CREDEVA DI NON ESSERE LUI

    NESSUN DIO È IN GRADO DI CAMBIARE

    MENTRE RITENIAMO PROGRESSO

    TUTTO QUANTO È DI CONOSCENZA

    PER QUANTO RIGUARDA L’ALDILÀ

    ANCHE SE LE VELLEITÀ CUI MIRAVANO

    SECONDO I NOSTRI ANTENATI

    SO DI NON ESSERNE DEGNO

    L’AUTORE

    Prima parte

    CREDEVA DI NON ESSERE LUI

    Credeva di NON essere LUI l’artefice della sua vita, di dover condurre LUI il gioco. Ed il suo compito fosse solo quello di aggiogare la naturale mobilità delle lettere dell’alfabeto, nel divertirsi a trasformare Rasoi in Rosai; Oliva in Viola; Fisco in Fiasco. Ma in quella Bella Mattinata di Ottobre inaspettatamente e indipendentemente dalla volontà, il DOLORE del giorno si trasformò in COLORE e GIOIA. E gli bastò! Perché quanto ritenuto da lui per tutta la sua vita Conoscenza, fosse assimilata come Coscienza, contrariamente da sempre considerato.

    È in quel preciso momento che ebbe chiaro, di quanto tempo covava nel proprio intimo questo dubbio, rendendosi ora Cosciente di ciò che aveva scoperto. Quello che era ritenuta nell’evoluzione la Rivelazione confortata dai molti che contribuirono alla crescita sociale, non poteva più essere presa inconfutabilmente ed applicata come fondamento delle nostre convinzioni. Il giochino di trasformare Vini di-Versi in Versi Divini, non trasformava la Conoscenza, in Coscienza ma confondeva le idee sempre più. Bisognava che tutto fosse Assimilato in un Nesso Diverso.

    La convinzione che nell’evoluzione i nostri antenati siano stati dominati dalle divinità non reggeva più, e non solo, ma anche la convinzione ormai fossilizzata nella nostra cultura nel considerare «Parola di Dio», ciò che abbiamo avuto in eredità dai nostri antenati, non poteva essere mantenuta a fondamento delle nostre convinzioni. Solo ora gli diventava chiaro che tutta la Conoscenza dell’uomo, non poteva che essere frutto dell’Ingegno e della Ragione e pertanto ne fossimo anche protagonisti da sempre dell’esserne noi stessi Creatori di Divinità.

    Occorreva ora capire che la Religione, non è la Fede. Ma la Religione è la Storia della Fede, che era richiesta ai nostri antenati, a – fondamento – di quello che speravano, e – prova – di quello che si dovesse avverare!.

    Le molteplici divinità che hanno accompagnato l’evoluzione dei nostri antenati, erano di sicuro frutto della fantasia e dell’ingegno, che hanno sì aiutato per la nostra esistenza terrena, ma che a nulla ci è servito nel proiettarle per un’esistenza nell’aldilà. Mentre tali percorsi sono solo serviti per formarci Coscienza di essere parte gli uni degli altri. Ed ora è necessario assimilare che: TUTTO CIÒ CHE È CONOSCENZA DELL’UOMO, NON PUÒ CHE ESSERE FRUTTO DELL’OPERA DELL’UOMO. E non si possa affidare alla «Parola di Dio», ciò che è da sempre semplicemente: «Parola dell’Uomo».

    Ci diverrebbe chiaro che da sempre ci siamo sottomessi alla Nostra stessa Ragione, seppure inconsciamente inconsapevoli. Se un filo d’erba, crescesse o solo si muovesse per volontà di Dio, significherebbe che nessun uomo sarebbe in grado di coniugare Fame al Pane, o Oliva in Viola. A nulla serve affermare che Dio ci lascia liberi, se poi ne abbiamo Premio o Castigo , nel non esserci adattati a quanto riteniamo siano Sue imposizione. Essendo noi gli unici ad essere in possesso di capacità dell’uso della Ragione, perché dovremmo essere gli unici a cui Dio abbia compito di farci da Tutore, ed abbia pretese su di noi. Mentre nulla viene chiesto alla materia di tutto l’universo che né è sottomesso all’istinto primordiale che tutto domina.

    Qualsiasi Entità Soprannaturale che chiamiamo Dio abbia Creato l’universo, compreso l’Uomo, secondo i nostri antenati ci ha fatto da Tutore attraverso l’Istinto Primordiale, in quanto Creati in similitudine a tutto l’universo, e a tutte le Creature viventi, ne siamo anche noi impregnati dall’Istinto, e dominati dalla Legge di Natura. Ed è attraverso l’Istinto che ci ha guidato come Tutore nell’evoluzione alla presa di coscienza, in quello che dobbiamo considerare descritto dai nostri antenati, nell’intento di interpretare la loro evoluzione fino a formarsi coscienza di considerarsi parte gli uni degli altri. Seppure ne fossimo inizialmente "Creati da Dio, plasmasi dalla polvere del suolo, come Uomo di Materia, era già in noi impresso – input perché ne fossimo in grado di sviluppare la Ragione, ed assumerci responsabilmente la nostra esistenza. Input che non può che esserci stato immesso dalla Creazione, dal Big Bang, ma nulla avrebbe potuto influenzare Dio Creatore la nostra evoluzione, e soprattutto le nostre volontà.

    Nulla ci avrebbe potuto influenzare l’evoluzione se non la nostra stessa Ragione. Essendo all’inizio nelle stesse condizioni degli animali, non si aveva capacità di giudizio, ed uso della Ragione, cosicché ne descrivono simbolicamente questa nostra deficienza, imposta dal Dio Creatore, in quanto dalla Creazione ci viene proibito i Frutti della Conoscenza, e della Vita. Nessuna colpa può esserci pertanto imputata, non essendo in grado di discernere il bene dal male in similitudine agli animali, che non sono ritenuti colpevoli di uccidersi per la sopravvivenza, essendo dominati dall’istinto. È solo all’Uomo data la possibilità di sbarazzarsene dall’istinto primordiale, sviluppando l’osservazione che porta alla conoscenza, formandoci nell’evoluzione sviluppo ed uso della Ragione, e man mano formarci coscienza per trasformarci da Uomo Materiale, in Uomo Spirituale. E degni di essere degli: Esseri Umani.

    Di tutto l’universo, solo all’uomo è data possibilità di allontanarsi dell’istinto, che guida ogni cosa, e pertanto allontanarci dal legame che ci legava al Dio Creatore come – Tutore –, in quanto è solo attraverso l’istinto, il Suo Potere su di noi come Uomo Materiale. Avendo solo noi sviluppato l’uso della Ragione, ne siamo i soli in grado di darvi testimonianza di quello che ci circonda, e della eventuale esistenza di un Dio Creatore, ma solo a se stessi ed ai propri simili. A nulla serve testimoniarlo all’universo, a Dio, o che Dio stesso abbia necessità di testimoniarne la Sua esistenza, seppure esista.

    Non vi è ragione alcuna che Dio vi dia testimonianza di esistere, o vi abbia fatto a noi

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