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Donne OK Uomini KO
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Donne OK Uomini KO

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About this ebook

In questo libro vorrei sottolineare i problemi che affliggono le donne quando si tratta di relazione, di conferma con l’universo maschile. Credo che siano da distribuire in parti eque tra aspettative, insicurezze e paranoie le problematiche irrisolte con la propria storia e il proprio percorso personale. Il fatto che finora le donne abbiano questi limiti conflittuali e non riescano a dimostrare, a volte per mancanza di cultura, di ricerca, di pigrizia il loro valore, non vuol dire che non possano stimolare la loro curiosità. Dopo tutte le conquiste del femminismo ad oggi dovrebbero ormai prendere in mano il loro esempio per conquistarsi dentro e dare una scossa alla loro vita. Non voglio beffare, giudicare, voglio soltanto farvi riflettere “siete indispensabili”. I diritti delle donne devono essere tutelati in qualsiasi modo.
Faccio questo ragionamento, non per seminare delle polemiche con l’altro sesso, anzi, per non sentirsi umiliati nel rapporto di coppia. Insieme si dovrebbe lottare per avere gli stessi diritti. Il concetto di femminilità non deve essere un articolo fine a sé stesso. La donna non deve perdere questo fascino che la contraddistingue dal maschio. Il suo ruolo primario è riconoscere la sua libertà a prescindere dalle differenze sociali. Forse per colpa della superficialità, della noncuranza estetica, della bassa autostima non si riesce a centrare l’obiettivo di essere pienamente liberi. Leggete e capirete il perché non c’è differenza tra le parti. Sta a voi donne moderne riprendervi il vostro palco.
LanguageItaliano
Release dateSep 12, 2016
ISBN9788822842787
Donne OK Uomini KO

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    Donne OK Uomini KO - Mario Luna Gonzalez

    ,1791).

    Pensiero

    Ogni seme che l’autunno sparge sulla terra, ogni grembo che palpita nel letto, ogni cuore che si innalza da un miracolo, ogni scarto di lacrime che si stende sul letto, a chi appartiene? Dovremmo cercare di non inchiodare la nostra profetessa; quella donna, dai mille miracoli, con tanti tessuti di storia, che ci ha dato in dono la nostra vita. Noi siamo i suoi figli, il lieto suono di un domani. Si dice che Gesù fosse umile e mansueto. Forse i lunghi secoli avevano scoperto tra migliaia di secondi le nostre sconfitte. Gli ultimi graffiti di luce ai tempi erano tendenzialmente squilibrati, perché vedevano da allora le nostre debolezze. Uomini austeri, decisi, efficienti, competitivi, poi … poco attenti al dono della parola. Nella loro voce straziante non sarebbero sopravvissute le speranze. Anzi, questa superfluità retorica maschile non toglie loro un senso di colpa. Una colpa uscita prima dell’alba di un nuovo giorno, senza rendersi conto che prima o poi le donne avrebbero trovato il loro linguaggio … essere finalmente libere dalle fiamme del dolore, senza catene, pregiudizi. Manca soltanto un’ altra generazione per essere perfetti e poi gli uomini carnefici si eserciteranno con le bandiere del futuro … vedere libere tutte le donne a pari passo con la società del futuro .

                                                                                                   Mario Luna 

    Ringraziamento

    Dall'alto  del cielo appaiono ogni giorno i miei Angeli Custodi: mamma e nonna. Dio sa riconoscere i loro segni. Sono le mie piccole creature, che passeggiano a distanza. Senza il loro ascolto, non posso scrivere una frase, una parola che non impietrisca la saggezza delle donne. I miei cari, hanno generato in me questo percorso; questo libro Donne OK Uomini KO è dettato fondamentalmente dal loro pensiero. Per anni, hanno lottato a favore dell’ indipendenza femminile.

    Vi amo, Maria Olga Gonzalez e Ana Gonzalez Canet

    Ringrazio mio padre lassù, la sua empatia, umiltà, intelligenza e sapienza mi hanno fortificato per crescere dentro. Il mio angelo Aristides Luna Pujals

    Un ringraziamento a tutta la mia famiglia che ha avuto la pazienza di darmi ascolto. Per anni hanno galoppato al mio fianco senza chiedermi nulla in cambio. Gabriel, Daniela, Christian, Paola, Dino. I miei fratelli Aristides e Wilfredo, Silvia e i miei nipoti Anita, Albertico, Adel de Jesus e Albert Gabriel.

    Presentazione

    In questo libro vorrei sottolineare i problemi che affligono le donne quando si tratta di relazione, di conferma con l’universo maschile. Credo che siano da distribuire in parti eque tra aspettative, insicurezze e paranoie le problematiche irrisolte con la propria storia e il proprio percorso personale. Il fatto che finora le donne abbiano questi limiti conflittuali e non riescano a dimostrare, a volte per mancanza di cultura, di ricerca, di pigrizia il loro valore, non vuol dire che non possano stimolare la loro curiosità. Dopo tutte le conquiste del femminismo ad oggi dovrebbero ormai prendere in mano il loro esempio per conquistarsi dentro e dare una scossa alla loro vita. Non voglio beffare, giudicare, voglio soltanto farvi riflettere siete indispensabili. I diritti delle donne devono essere tutelati in qualsiasi modo. Le partecipazioni delle donne nel mondo del lavoro e le pari opportunità in termini economici sono temi reali. Voi avete in mano una leggenda che non dovrebbero essere usurpata., dimenticata. I diritti delle donne sono certamente preziosi, ma anche troppo spesso violati. Le donne hanno dimostrato di sapersela cavare da sole, così come espressamente richiesto dalla rivoluzione femminile (durata quasi due secoli) che ha avuto come caposaldo la necessità dell’emancipazione femminile, erroneamente tradotta con la concezione della donna forte che non ha bisogno dell’uomo. E’ difficile per questo essere così delicato nel sentirsi libero di ammettere le proprie debolezze.

    Tutti questi pensieri discriminativi non devono ostacolare la forza interiore delle donne moderne. Faccio questo ragionamento, non per seminare delle polemiche con l’altro sesso, anzi, per non sentirsi umiliati nel rapporto di coppia. Insieme si dovrebbe lottare per avere gli stessi diritti. Il concetto di femminilità non deve essere un articolo fine a sé stesso. La donna non deve perdere questo fascino che la contraddistingue dal maschio. Il suo ruolo primario è riconoscere la sua libertà a prescindere dalle differenze sociali. Forse per colpa della superficialità, della noncuranza estetica, della bassa autostima non si riesce a centrare l’obiettivo di essere pienamente liberi. Leggete e capirete il perché non c’è differenza tra le parti. Sta a voi donne moderne riprendervi il vostro palco. Mi sono permesso di non far differenze. Sono sicuro che tanti uomini si sono rafforzati di fianco a voi e vi sostengono. Mamme, donne, amiche, tutte queste battaglie hanno un solo vincitore L’umiltà di capire la vera identità femminile. DONNE OK UOMINI KO è un richiamo ai vostri diritti. Le donne sono protagoniste autorevoli e responsabili dello sviluppo sociale. Danno un grande contributo con la propria intelligenza, lavoro e sensibilità nell'armonizzare e mediare i conflitti crescenti di una società in crisi, non solo economica, ma anche culturale e sociale e, per certi aspetti, di identità. Direi che femminilizzare la società significa renderla più pacifica e umanizzata. Quindi la lettura stimolerà il coefficiente intelletuale delle donne del XXI secolo e ci porterà a far crescere una società senza distinzione di razza e cultura.

    Introduzione

    Dal mio punto di vista, penso che essere donna è un modo d’essere virtuale, che si attiva nelle situazioni in cui si è considerata donna, ossia si è assoggettate sessualmente o psicologicamente o socialmente, o si è confinate o ci si confina nel ruolo della cura.

    La seconda e a mio avviso la più importante è che questo essere femminile deve attivarsi a sua volta sempre misurando una distanza tra quel che è e quel che dovrebbe essere. Noi cioè troviamo o definiamo il femminile, nel senso più proprio, solo nel momento in cui cerchiamo di immaginare un mondo in cui le donne non sarebbero più oltraggiate, offese, emarginate e assoggettate. Solo rispetto a questo mondo esistono politicamente soggetti femminili; solo questo mondo immaginato, progettato e argomentativa mente difeso, può essere il termine di confronto per una esatta determinazione del femminile, ed è la vera forza politica e terapeutica.

    Direi che all’ interno di una società le donne dovrebbero prendersi le proprie responsabilità attraverso un atteggiamento di chiarezza e disponibilità. Una maggiore trasparenza nella collaborazione, nella reciproca conoscenza e nel delineare obiettivi comuni implica una maggiore fiducia e una rinnovata coesione. Responsabilità significa quindi rispondere delle proprie azioni per potenziare il dialogo e contribuire all’apertura sociale rafforzare la consultazione e il dialogo potrà aumentare la fiducia reciproca per giungere alla realizzazione di progetti comuni basati su un’estesa collaborazione in tutte le loro fasi, dall’elaborazione sociale. Dovremmo valorizzare la donna come donna, oltre che come madre, moglie, lavoratrice, cittadina ecc.? Qui lo specifico della donna dovrebbe avere una connotazione metafisica, poiché non ha senso pensare che dall'uguaglianza dei diritti possa scaturire una cultura al femminile.

    L'uguaglianza giuridica può contribuire al formarsi di questa cultura, ma non può determinarla. Il processo è speculativo ed esso deve riflettere un'esigenza ontologica di fondo, essenziale. Non può esistere qualcosa che possa impedire alla donna di essere donna: bisognerebbe distruggere l'intero genere umano. Può esistere qualcosa che possa impedirle d'essere madre, moglie, lavoratrice, cittadina..., ma l'essere-donna è costitutivo della natura femminile, che a sua volta fa parte della natura umana.

    La donna dovrebbe avere coscienza di questa sua diversità-originalità anche dopo aver ottenuto asili-nido, buoni contratti di lavoro, promozioni e carriere. Essere-donna infatti significa esserlo sempre, anche quando non si è o non si è più madre, moglie, lavoratrice... L'essere lavoratrice o cittadina non aiuta la donna a sentirsi diversa dall'uomo, come la natura stessa le impone. Per cui il problema non è solo quello di salvaguardare i diritti acquisiti delle donne, di non creare discriminazioni sessiste, ma anche quello di tutelare questa particolare ricchezza, di cui gli uomini si rendono scarsamente conto, e in forza della quale le donne dovrebbero rivendicare maggiori prerogative e opportunità.

    Obiettivamente una donna non solo deve pretendere d'essere considerata uguale all'uomo (per avere gli stessi diritti), ma può pretendere d'essere considerata anche diversa dall'uomo, per poter usufruire di quei particolari diritti che suppliscono allo svantaggio determinato dalla sua costituzione fisica. In tal senso, il principio che afferma: A uguale lavoro, uguale salario, se poteva andar bene quando le donne, a uguale lavoro, percepivano un salario inferiore a quello degli uomini, oggi potrebbe avere un qualche valore solo nell'ambito di un medesimo sesso.

    Infatti, là dove i sessi interagiscono, sarebbe meglio sostituirlo con un principio ancora più democratico: A uguale lavoro, maggiore salario alla donna.

    Dal canto loro le donne non dovrebbero vedere in questo principio un modo subdolo, larvato, di evidenziare negativamente la differenza fisica dei sessi. La differenza esiste, non l'ha inventata l'uomo, e pretendere che non se ne tenga conto, al fine di dimostrare che la perfetta uguaglianza è possibile, significa fare un favore all'uomo. L'uguaglianza, certo, è possibile, ma lo è soprattutto se si valorizza positivamente la diversità. Indubbiamente la donna ha un diverso equilibrio rispetto all'uomo, cioè ha un equilibrio nell'ambito delle possibilità che la natura ha previsto per l'essere umano. Queste possibilità non sono infinite. Oltre un certo limite, infatti, si perde l'umanità. Quest'ultima può essere più o meno grande, più o meno sviluppata, ma essa resta tipica dell'essere umano. E' una caratteristica peculiare di un ente specifico. Nessun animale può essere considerato umano. Nessun sentimento animale è frutto di coscienza e libertà. Si tratta sempre e in ogni caso di aspetti meramente istintuali. Per cui le donne le donne devonno essere considerata un patrimonio in tutte le sfere sociali.

    Natura dell’ essere umano (donna / uomo )

    Ci tengo a dire che la natura ha un proprio equilibrio da rispettare, che è, rispetto a quello umano, più primordiale. In tal senso considerare l'essere umano un ente naturale

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