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Tutti scappano. Il tempo muta. Gli anni passano. Le persone cambiano.
E non sempre le cose vanno secondo i nostri piani.
Peccato che per "l'uragano" Mckenzie, le cose possano essere ancora più complicate.
E' trascorso un anno da quando è fuggita dalla sua "patetica" vita sentimentale, abbandonando le persone più care, oltre che i suoi luoghi preferiti, come la panchina di Notting Hill, dove chiedendo aiuto al cielo, sperava che i sogni potessero finalmente avverarsi.
Purtroppo in un anno tutto è cambiato, o quasi.
Si ritroverà avvolta da nuovi incontri, nuove passioni, vecchie abitudini, incontri inaspettati, risate e lacrime non sempre di gioia, che la condurranno verso il vero amore.
Un tour nell'incredibile Regno Unito, dove ritroveremo i personaggi che un anno fa hanno scaldato il cuore della protagonista.
Ci farà sorridere, sognare e avvolgere da colpi di scena.
Ricordate: Si può sfuggire a tutto, ma non all'ironia firmata Mary Mckenzie.
Ed ora che è tornata si farà sentire.
Provare a scappare? Impossibile! Sarà come scappare da voi stessi perchè anche tu; potresti essere Mary Mckenzie.
Dedicato a tutte quelle persone che sorridono ogni giorno e che correndo, non si stancano mai di raggiungere i propri sogni.
Dedicato a tutte le Mary del mondo.
Nella vita abbiamo sempre la facoltà di poter scegliere. Non esiste un’unica soluzione. Non esiste solo bianco o nero. Non esiste solo No
oppure Si
. Le sfaccettature a volte possono essere necessarie per poter trarre delle conclusioni.
Il panico di dover scegliere nell’immediato a volte porta solo gravi conseguenze, mentre a volte, quel gettarsi a capofitto in ciò che crediamo può essere l’ancora di salvezza. Possiamo scegliere. Possiamo camminare da soli oppure possiamo stringere la mano di qualcuno per sostenerci. Non dobbiamo farlo per qualcuno. Dobbiamo farlo per noi stessi. Ed io? Bè, la sottoscritta riesce a trovare solo un’unica parola da poter associare al termine scelta ovvero; aiuto. Quanti di noi almeno una volta nella vita hanno pronunciato questa parola. Un unico grande desiderio di sistemare ogni cosa. Interessanti questi pensieri vero? E ad essere sincera quando bevo una tazza di caffè, mentre passeggio o sono intenta a lavarmi i capelli- non chiedetevi come mai- riesco ad aggrapparmi a questa voglia di poter scegliere di cambiare tutto, ma in realtà… È trascorso un anno dall’ultima volta che sono fuggita con questa lettera tra le mani, un anno in cui tutto non sembrerebbe cambiato dalle poche notizie che mi giungono. Travis e Sophie continuano a vivere la loro stupenda e romantica storia d’amore, mia zia Liz ed Anthony sono le fondamenta di una famiglia perfetta per la più piccola del clan Mckenzie, Annie, per quanto riguarda John il fratello maggiore che tutti vorrebbero, tra le mille peripezie, il suo cuore vola sempre verso Eddie. Tutto a quanto pare procede con o senza di me, con o senza le mie manie e le frasi desiderose di positività. Con o senza Mary.
E pensare che un anno fa per deviare le mie tracce ho raccontato un mucchio di bugie. Zia Liz, fece capire a Travis che solo lei sapeva dove fossi finita, mentre Sophie è tutt’ora convinta che anche John sia complice di mia zia. In più mi sono laureata in un’altra Università, decidendo infine di proseguire il Master spostandomi e abbandonando definitivamente tutte le zone che ho frequentato una vita intera... E poi…
«Ehi Mary! Sei seduta lì da ore hai intenzione di venire a lezione? Oppure tutte le mattine e tutte le sere vorrai rigirarti tra le mani quella lettera?» Riguardo la busta ormai spiegazzata e sollevandola verso i raggi del sole la mattina e verso la luce della luna di sera, cerco di capire e di decifrare il peso delle parole racchiuse in questo sottile foglio di carta. Sì, lo ammetto. Mangio, dormo, mi vesto e cammino, con la testa sempre lì, e quando non posso toccarla, avverto comunque la delicatezza del foglio tra le dita.
«Sto arrivando! Il tempo di prepararmi e andiamo a lezione.» Mi sollevo riluttante e nascondo sotto il letto all’interno della scatola dei ricordi
la lettera di Tyler. In questa scatola sono ripiegate con cura le lettere da parte di Sophie recapitate al mio vecchio indirizzo e della mia famiglia. Anthony, ha deciso di spedirmi un unico blocco di lettere e biglietti vari insieme al patto sigillato di tenere nascosto il nostro segreto. Qui, sono racchiuse le foto dei momenti più belli vissuti con le persone a me più care come gli amici, i miei genitori, i miei fratelli e gli abbracci anche se durati pochi istanti, trascorsi insieme a quel bastardo di Tyler. La ragione del mio cambiamento, il motivo fondamentale della mia improvvisa sparizione dal regno dei vivi. Ovvero la mia vita di sempre. In conclusione io ho scelto di allontanarmi e sparire.
«Oggi pomeriggio dopo lezione ti andrebbe di prendere un caffè? Magari dalle parti di Notting Hill. So che abbiamo un po’ di strada da percorrere ma oggi è la mia giornata preferita, come ben sai c’è il mercato d’antiquariato e amo andare alla ricerca di oggetti particolari!» L’entusiasmo di Zoe è contagioso a tal punto che
l’appartamento preso in affitto in una piccola stradina nei pressi del campus, che casualmente entrambe frequentiamo per portare al termine il Master, più precisamente nei dintorni di Wimbledon, doveva essere una breve base d’appoggio per lei, ed una dimora fissa per me, ma alla fine si è trasformato in un luogo di ritrovo per praticanti della religione Buddista. Così che Zoe, una volta percepite le giuste energie, ha affermato di restare in pianta stabile. Candele, incensi profumati, spezie, bevande alle erbe, fontane con pietre e scrosci d’acqua e mezzi busti del piccolo grande Buddha, circondano ogni perimetro del loft. Non è esattamente la casa da mille e una notte, una dimora antica tramandata di generazione in generazione come la villetta di zia Liz o il parco divertimenti degli Hemmerson ma in questi cento metri quadrati di spazi aperti con due camere da letto, un bagno, una cucina arredata con gusto e semplicità sui toni del bianco panna e azzurro chiaro, infondono tranquillità e serenità alle mie giornate. La cosa che ha attirato maggiormente la mia attenzione alla prima vista del loft, è l’immensa sala circondata da una maestosa finestra che affaccia sul Tamigi. L’alba ed il tramonto viste da lì valgono ogni singola sterlina spesa ogni mese. Prendo una tazza di caffè e rassegnatami all’idea che devo voltare pagina una volta per tutte, rispondo a Zoe, che appoggiata alla porta, è in attesa di un mio segnale di vita.
«Va bene hai vinto tu, andremo a Notting Hill e berremo questo squisito caffè spettegolando su quanto il nostro professore di Economia ricordi molto Brad Pitt in versione Troy e andremo alla ricerca di oggetti che purifichino le nostre anime oscure.»
«Brava la mia ragazza!» Sorrido mentre rientra in bagno a truccarsi… Come se ne avesse bisogno.
Zoe… Zoe… Un nome una garanzia di vitalità. Lei è la mia nuova ancora di salvezza
piovuta dal cielo. È una ragazza straordinaria se pur piena di difetti, chi non ne ha? Ma quel suo innato senso dell’umorismo, la forza di una roccia, intraprendente e assolutamente con la testa tra le nuvole, spazzano via qualsiasi discussione annullandone i difetti. Come non adorarla? Ha un cuore
enorme e dietro questa sua voglia di vita esuberante, dietro quel sorriso sempre presente e quello sguardo curioso, si celano tanti desideri e sogni da realizzare. Forse è per questo che Zoe è qui con me. Una sognatrice incallita come qualcuno di mia conoscenza… Per non pesare sulla sua famiglia, pratica la professione di modella sfilando per alcune case di moda non ancora affermate, non è particolarmente il suo campo in quanto naturalezza e semplicità siano le sue caratteristiche principali ma, con i suoi tratti Svedesi delicati, la sua altezza caratterizzata da gambe toniche e stratosferiche e l’inconfondibile chioma bionda liscia e lucente che cattura molti sguardi indiscreti, ha tratto la conclusione che non ci sia nulla di male nell’intraprendere un lavoro del genere. Tanto non sarà per sempre. Tutto può cambiare. Improvvisamente, eccola riemergere dal bagno
«Come facevi a sapere che Brad Pitt in Troy è il mio sogno più ricorrente?» Scuoto la testa divertita mentre decido di versarmi ancora caffè. Rifletto a come dopo lezione dovrò mascherarmi
per far sì che a Notting Hill la mia coinquilina possa passeggiare con un amico immaginario. Potrà risultare svitata è vero ma… Io almeno sarò invisibile.
Din Don
«Mary sei pronta o devo restare attaccata al campanello ancora per molto? Sono venti minuti che aspetto!»
«Sì, Sì, Sì! Sto arrivando!» Prendo un bel respiro, attraverso il corridoio, dove percorrendo ben cinque piani di scale giungo all’ingresso del portone principale annunciando il mio arrivo.
«Ma come ti sei conciata?! E dove sono finiti tutti i tuoi capelli?! Mi devi dare una spiegazione, avverto energia negativa intono alla tua aurea e ciò non fa bene al mio karma positivo! Quando ci siamo incontrate la prima volta le nostre energie viaggiavano sincornizzate adesso invece… »
«Sono sempre io Zoe… Soltanto un po’ diversa…» Non sapendo come giustificare il mio improvviso cambiamento, Zoe continua ad assumere espressioni di stupore che segnano il suo bel volto.
«Allora vediamo un po’, fammi trovare le parole giuste…» Mentre le dita di Zoe esercitano una leggera pressione sulle tempie, per un attimo temo di aver davvero esagerato.
«Ecco ho trovato! Sei identica ad una gitana! Ma le gitane sono belle e perfette di natura con la pelle olivastra, gli occhi scuri, i capelli neri e lunghi, un trucco molto accentuato, il tutto condito
da abiti estremamente variopinti! Invece tu sei ricoperta di uno spesso strato di crema autoabbronzante tanto da aver assunto il colore della senape, indossi lenti a contatto nere, che tra il verde dei tuoi occhi e le lenti stesse, assumono sfumature quasi violacee, non soffermiamoci poi sul trucco, ed i vestiti sono così ampi che potrebbero entrarci due copie di te ma soprattutto… Ahhhhhhhhhhhh! Aiuto!»
Scoprendo il capo e lanciandomi il cappello in faccia dopo un urlo perforante, ecco che Zoe scopre il vero
cambiamento.
«I…I… I tuoi capelli! Oh Buddha dei cieli vieni in segno di pace tra noi e cerca di far ritrovare il senno alla mia amica!»
Dopo qualche rituale divinatorio, ricerche di pietre preziose all’interno dell’immensa borsa di Mary Poppins di Zoe e pulizie di auree negative rispondo
«Zoe! Calmati! Ascolta! Sono sempre i miei occhi, la mia pelle, ed il mio volto… I capelli sono solo più corti… Bè diciamo un bel po’ più corti e neri… Sì… Ma sai, il nero è un colore ritornato di moda ultimamente…» Non so davvero cosa inventarmi quando inaspettatamente Zoe mi abbraccia e inizia a singhiozzare. Cosa avrò fatto di male questa volta per ridurla in questo stato?
«Scusa, non devo intromettermi nelle tue decisioni personali… Quindi… Se è il cambiamento quello che vuoi, se è questo che ti fa sentire bene, ma soprattutto se è questo che può aiutarti a toglierti dalle mani il tocco di quella dannata lettera, per me va bene.» Sorrido ringraziando Zoe e così a braccetto come due vere zie che per hobby ricamano trapunte patchwork, ci ritroviamo tra folle di turisti e cambi di metro, fino alla nostra ambita destinazione; Notting Hill.
«Però ripensandoci… Non potevi almeno lasciarli biondi?»
«E perdermi l’espressione del tuo volto? Neanche per idea!» Questo è il bello dell’amicizia, che siano due mesi, due anni o vent’anni, è il saper assecondare con sincerità senza secondi fini la chiave di tutto.
Bip Bip
Il mio cellulare… Chi sarà mai? La metro è talmente piena di gente che per poter prendere il telefono dalla tasca dei pantaloni ho accidentalmente tastato una natica alquanto soddisfacente.
«Chiedo scusa…» In queste occasioni divertenti pagherei per avere al mio fianco Sophie. Zoe sorride, Sophie sarebbe arrossita e poi avrebbe riso in maniera spudorata in faccia al ragazzo, il quale, in attesta di una scusa le avrebbe chiesto un appuntamento che infine non si sarebbe mai avverato. Non è un paragone, nella vita vorrei poter aver
entrambe, il fatto è che Sophie è la mia vecchia
vita e mi manca. Cerco di non pensarci ma riportare lei in vita è come riportare tutto in superficie. Di nuovo.
Numero Privato… Ovviamente non ho intenzione di rispondere…
Bip Bip
Se ti volti lentamente di quarantacinque gradi potresti vedermi… Tanto lo so che sei tu Mary! Ti prego, voltati!
Le porte della metro si aprono e con uno slancio esco di corsa mentre Zoe, per evitare di perderci, mi segue correndo in mezzo alla folla di persone spingendo tutti, accompagnate dal rumore di sottofondo di cellulari, trolley che vengono trascinati da turisti eccitati in cerca di hotel dove soggiornare per godersi la città e musicisti che suonano melodie romantiche in ogni angolo dei sottopassaggi. Ma il mio obbiettivo è soltanto uno; una via d’uscita. Nella mente il ricordo di colei che mi ha confortata nei momenti peggiori, nelle serate che tra confessioni e cuori infranti mi strappava sempre un sorriso, colei che per me è stata e sarà per sempre una sorella; Sophie. Ne sono sicura, ho il dono di captare le voci delle persone semplicemente leggendo un messaggio sul cellulare. O mi convinco che sia così oppure sto davvero toccando il fondo…
«Sei impazzita Mary? Mi hai fatto prendere un gran spavento! Ho spintonato tutta la popolazione Inglese e non per stare al tuo passo! Cos’è successo?»
«Nulla! Ho solo visto un ape appoggiarsi sulla spalla di un ragazzo e mi sono fatta prendere dal panico!» Senza più alcuna traccia di salivazione e fiato inizio a guardarmi intorno attentamente, perché quando la mia testa abbia deciso di allontanare tutto e tutti dalla mia vita ancora non lo so, o forse sì? Perché tutto mi riporta alla mente lui e solo lui.
«Okey! È tutto passato. Non farti venire un attacco di panico adesso.»
«Sì, certo… Bè andiamo, dove si trova questo caffè?» È il momento di abbassare il cappello sul volto e iniziare a passeggiare con le mie ansie a farmi compagnia.
Fortunatamente Zoe ha avuto la splendida idea di andare alla ricerca di pietre preziose
in uno tra i tanti negozi dove il proprietario, Joey, è un signore particolare vestito come un vero Scozzese, con tanto di kilt caratterizzato da un tessuto pregiato. Al nostro arrivo, appena varcata la porta d’ingresso, il suono delle corna muse ci dà il benvenuto perforando l’udito. Ma questo posto è talmente delizioso e Joey ha un’aria da cucciolo smarrito, che potrei aprire e chiudere la porta solo per farle suonare all’infinito affinchè un sorriso si dipinga sul volto di questo adorabile commesso. Sembra andare molto d’accordo con Zoe, anche se non capisco molto il nesso tra Irlanda-Scozia-Regno Unito con Buddha. Ma tutto pur di restare chiusa all’interno di queste quattro mura anche per un’intera giornata.
«Cosa te ne pare Mary? Questa raccolta di pietre preziose ottime per allineare i chakra, potrebbero risultare utilissime per le lezioni pomeridiane a casa nostra! Sì, le prendo! Wow qui tutto è meraviglioso!»
«Ma certo fai bene Zoe! Mi sembrano così… Ehm… Spirituali!» Mentre sono intenta a curiosare intorno, ripenso alla folle idea di Zoe di concentrare le nostre passioni all’interno della grande sala dell’appartamento in cui viviamo, così che i nostri hobby potessero sfruttare una sorta di guadagno extra. D’altronde questo Master è alquanto dispendioso quindi ho accettato serenamente l’idea della mia coinquilina. Ricordo qualcuno che una volta mi disse: Fai delle tue passioni un lavoro, così che non dovrai più lavorare per il resto della tua vita.
E così è stato.
Zoe pratica tre volte la settimana incontri spirituali, massaggi, pulizie di auree
anche se dubito fortemente possa essere il termine adatto da utilizzare, sondaggi di opinioni sulle ultime edizioni e recensioni di libri che trattano di argomenti di medicina omeopatica o altro. I primi pomeriggi in cui Zoe spostava, riorganizzava, distruggeva pezzi di arredamento o altro, per far sì che l’ambiente risultasse ospitale e allineato con le caratteristiche del Feng Shui, io scappavo per darle campo libero per tutte le ore necessarie e trascorrevo il tempo passeggiando per pomeriggi interi tra le vie della deliziosa Wimbledon. Ogni piccolo negozio di abiti, dal più moderno al più vintage, catturava la mia attenzione. Così che la mente iniziò ad incuriosirsi andando alla ricerca di riviste, case di moda, blogger e molto altro ancora, fino a raggiungere l’apice quando una sera io e Zoe, eravamo dirette in un piccolo locale per un aperitivo da fine settimana infernale e accidentalmente, mentre tiravo la lampo del mio grazioso vestito misto seta questa si ruppe. Non sapendo come porre rimedio improvvisai una chiusura con nastri e colla a caldo. Sono certa che qualunque stilista non approverebbe di certo. Ma fu proprio lì, in quel preciso momento, che captai la mia grande passione per la moda. Comprare, vendere, ricamare, scambiare. Queste parole iniziarono a vorticare nella mia mente giorno e notte. Iniziai a soffermarmi su abiti, sciarpe, guanti, borse, scarpe e accessori, da quelli passati di moda fino a quelli definiti all’ultimo grido
. Non importava la provenienza dell’indumento o l’anno in cui fu di moda, l’importante era indossare qualcosa che ti facesse sorridere. Durante i periodi più tristi in cui ho deciso di abbandonare tutto, quelle passeggiate mi hanno dato la forza di ricredere in qualcosa, mi hanno ridato la voglia di tornare a combattere.
La domanda che mi assillava la mente era la seguente: Se posso sorridere io, perchè non donare un sorriso anche agli altri?
Così ho iniziato a frequentare un piccolo corso di cucito, ho acquistato innumerevoli riviste di moda, mi sono consultata con tutte le blogger in voga in questo periodo e rifornita di tutto il necessario per poter realizzare. Ad oggi, anche se dopo anni di studio mi è difficile ammetterlo, sta prendendo sempre più spazio dentro me questa voglia irrefrenabile di creare e aghi e tessuti si stanno rivelando più utili di quanto pensassi. Così ho ideato il mio blog personale, Cut-Sew&Sell. Tagliare, cucire e vendere. Inizialmente i raduni organizzati da Zoe mi hanno dato l’opportunità di far conoscere gratuitamente le mie creazioni, regalandole molto volentieri, tutto purchè si spargesse la voce e mi facesse conoscere. Fortunatamente così è stato, continuo ad apportare modifiche su abiti ed accessori e alle persone piace, si è istituita una piacevole community con pareri anche contrastanti, ma utili. Insomma giovani alla ricerca di novità inerenti alla moda. Mi soddisfa, mi aiuta economicamente e allo stesso tempo mi tiene la mente occupata. Certo dovrei abbandonare tutti questi anni di studio ma…
«Mary, saluta il nostro amico Joey! Presto lo rivedremo. Ho un’idea che bolle in pentola al dir poco esilarante! Ovvero Joey, parteciperà ad alcuni prossimi eventi pomeridiani nel nostro appartamento… Vedrai, amplierà il giro di conoscenze utili per i nostri hobby! Non è fantastico?» Risvegliata dai pensieri, la voce di Zoe è come un fulmine che decide di abbattersi durante una calda notte d’estate.
«Ma certo! L’aspettiamo Sig.re Joey…»
«Carter, Joey Carter. Piacere mio signorina Mary…»
«Mckenzie.» Noto che mi studia con aria incuriosita… Mah!
«Mckenzie… Puff! Strana la vita, sono certo di aver sentito più volte questo cognome… Forse mi sbaglio o forse la mia provenienza da una terra come la Scozia dove su cento abitanti novanta si chiamano Mckenzie, deve avermi confuso! Sarà l’età… Bè, a presto mie care!» Usciamo dal negozio e colpendoci inaspettatamente, ci accorgiamo che l’aria di fine estate inizia a lasciare spazio all’autunno. Mentre mi volto, noto il Signor Joey salutare con gli occhi di colmi di lacrime in attesa di una mia risposta, come se volesse qualcosa di più. Ma cosa desidera da me?
Lo sapevo che tornare a passeggiare tra queste strade, rivedere certi luoghi anche solo di sfuggita, mi avrebbero riportato alla mente troppe cose, troppe coincidenze. Ma quel Signore…
«Mah… Sarà frutto della mia immaginazione…»
«Con chi stai parlando?»
«Ops! Scusa niente di importante Zoe, borbottavo tra me e me.» Scrutandomi insoddisfatta afferma
«Sì, certo come no… Comunque credo di essermi innamorata di Joey!»
«Ecco, nelle nostre vite mancava questo amore con il kilt!
»
«Ahah! Simpatica! Non nel senso che intendi tu. È un uomo speciale! E le vibrazioni che emana sono davvero elettrizzanti. So con assoluta certezza che ci rivedremo presto! Oh guarda, il nostro caffè ci attende! Siamo arrivate!»
Zoe affermando la mia mano, conduce entrambe verso uno dei tanti tavolini posizionati all’esterno del grazioso caffè, con veduta a trecentosessanta gradi sulla famosa panchina di Notting Hill. Buddha dove sei quando servi?
Bip Bip
Dai Mary! Andiamo rispondi! Tanto lo so che eri tu da Carter’s Scottish-Irland con una bionda al seguito… Potrai mascherarti quanto vuoi. Ma io ti riconoscerei tra tante…
«Mmh… Questo cappuccino è ottimo vero?»
«Tra i più buoni mai bevuti prima d’ora!»
Rispondo ad un’incuriosita Zoe.
«Adesso stammi bene a sentire! Non so chi sia che ti manda messaggi e non ho idea di chi riesca a metterti così tanto di cattivo umore, ma adesso hai due scelte: Ignorarmi ora e per sempre o darmi un motivo valido del tuo strano comportamento.» Sbattendo improvvisamente la mano sul tavolo, una Zoe preoccupata, si trasforma in un fiume in piena. Ed io, sorpresa come un ladro a rubare, prendo un bel respiro, tolgo il cappello prima che il decolorante per capelli e la stoffa mi creino un’irritazione da pronto soccorso, sbuffo e mi libero di questa trasformazione.
«Hai ragione Zoe, ti chiedo scusa per il mio comportamento, ho un disperato bisogno di parlare. Sapevo che non dovevo venire qui. Sapevo che anche conciandomi in questo modo prima o poi qualcuno mi avrebbe riconosciuta. Ti starai chiedendo come mai ho chiuso tutti fuori dalla mia vita e nonostante tutto, per quanto mi sforzi, sono completamente diversa dalla Mary
che conosci.»
«Sarò anche fissata con pietre, colori, spezie ecc… E a volte posso apparire un po’ bizzarra ma posso assicurarti che sono un’ottima ascoltatrice ed un’ottima amica. Secondo la mia opinione, visto che il nostro Master sta giungendo al termine e dopo ognuno di noi prenderà la propria strada, che sia per quello per cui abbiamo studiato una vita intera o che siano i nostri hobby, voglio portare con me sempre un pezzetto della mia adorabile nuova amica. Quindi io ci sono. Raccontami tutto. Prima però… Ordiniamo qualche cupcake; a te la scelta!»
«Grazie Zoe, sei meravigliosa. Sono pronta! Pensi che otto cupcake possano bastare per raccontarti più di un quarto di secolo della mia penosa vita?» Un sorriso sottolinea che è il momento giusto per iniziare. Quindi, dopo trecento mila calorie causate da svariati dolci e cappuccini e dopo due ore animate di discussioni, si può dire che adesso Zoe è al corrente di tutto e finalmente ha conosciuto la vera Mary. Ora conosce le persone che amo; mia zia Liz, Annie e John le fondamenta importanti della mia vita. Di seguito con l’arrivo di Anthony, ormai considerato uno zio a tutti gli effetti e con l’insostituibile Sophie e le nostre avventure quotidiane con o senza la famiglia Hemmerson, costituiscono tutto l’involucro della definizione di casa
.
Certo, vorrei che Tyler fosse la chiave
della casa dove poter vivere. La chiave
del mio cuore… Non possiamo voler tutto dalla vita è vero ma… Loro ci sono e ci saranno per sempre.
«Oh cavolo! E quindi da un anno a questa parte hai notizie solo della tua famiglia e da nessun’altro?» Chiede completamente assorta Zoe
«Sì! È proprio così, ma soprattutto sono più che certa che il mittente dei messaggi sia Sophie.»
«Su cosa ti basi per dire che sia proprio lei?»
«Non stavo scherzando quando ti dicevo che riesco a vedere
le persone tramite i messaggi del cellulare, capto la loro voce, le loro emozioni… Non so come sia possibile ma… La riconosco.» Zoe mi fissa per un’inquietante secondo.
«Bè! Io pensavo di essere totalmente pazza vista la mia adorazione per il Buddismo e tutto quello che ne comporta ma… Cara mia nuova
Mary, è meglio che tu decida o di chiudere una volta e per tutte con il tuo passato, oppure di riesplorarlo
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