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Ebook272 pages
Una stellin prestata alla politica nel web 2.0
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About this ebook
Figlia di lavoratori emigrati al Norditalia negli anni del boom economico, Marina passa la prima infanzia con la nonna, fin quando non è costretta a trasferirsi con la famiglia da sfollata a Macerata.
Bambina introversa, si distingue da sempre per il suo “essere un po’ diversa”, nella passione per la danza emerge per particolari doti fisiche che contribuiscono però a discriminarla.
Ottenuto il ruolo da insegnante, subisce una “caccia alle streghe” da parte di chi, tutelato dall’anonimato, istiga altri ad abusare della propria autorità per allontanarla dalla propria sede di titolarità.
Il climax si raggiunge solo con un movimento politico nato in Rete che la consacra definitivamente come “pubblic enemy”. Dopo l’innesco della campagna di fango, ma prima della materiale presentazione della lista-candidati alle elezioni europee, Marina viene contattata da una capobastone del m5s-Centritalia con lo scopo di farla rinunciare alla candidatura. Ostracizzata e messa a tacere durante la campagna elettorale dal m5s, indifesa di fronte a un ingranaggio comunicativo molto più grande per un qualsiasi Cittadino, non può replicare a una sequela infinita di violenze.
Gli sciacalli del sistema con particolari artifizi riescono a dare in pasto al pubblico un’immagine deprecabile di Stellin, che la investe prima personalmente, poi politicamente.
Uno tsunami di manipolazioni comunicativo-mediatiche per cui, definita come “la starlette della politica italiana”, viene accostata a pornostar e “un’incerta” candidata del m5s in topless e perizoma consacrata a Romano Prodi.
Passate le elezioni, affrontate a sue spese senza alcun tipo di rimborso elettorale, chiede assistenza legale al m5s, quale “candidata politica”, per i procedimenti di diffamazione a mezzo stampa che avrebbe dovuto affrontare di lì a venire. Non riceve alcun tipo risposta. Si dimette da quel movimento politico che aveva dato l’abbrivo a quella diffamazione che continua a correre tra le righe degli sciacalli del sistema e si sparge virulentemente grazie ad autorità che non esercitano alcuna difesa nei confronti del Nuovo Cittadino globale durante le campagne elettorali.
Si ripercorre un raggiro messo in atto da parte di chi si professa onesto ed è andato al potere facendo leva su nuove ambiguità comunicative, nella connivenza di un sistema corrotto e dinamiche tragicomiche del World Wild Web, valvola di sfogo di ogni male sociale.
Bambina introversa, si distingue da sempre per il suo “essere un po’ diversa”, nella passione per la danza emerge per particolari doti fisiche che contribuiscono però a discriminarla.
Ottenuto il ruolo da insegnante, subisce una “caccia alle streghe” da parte di chi, tutelato dall’anonimato, istiga altri ad abusare della propria autorità per allontanarla dalla propria sede di titolarità.
Il climax si raggiunge solo con un movimento politico nato in Rete che la consacra definitivamente come “pubblic enemy”. Dopo l’innesco della campagna di fango, ma prima della materiale presentazione della lista-candidati alle elezioni europee, Marina viene contattata da una capobastone del m5s-Centritalia con lo scopo di farla rinunciare alla candidatura. Ostracizzata e messa a tacere durante la campagna elettorale dal m5s, indifesa di fronte a un ingranaggio comunicativo molto più grande per un qualsiasi Cittadino, non può replicare a una sequela infinita di violenze.
Gli sciacalli del sistema con particolari artifizi riescono a dare in pasto al pubblico un’immagine deprecabile di Stellin, che la investe prima personalmente, poi politicamente.
Uno tsunami di manipolazioni comunicativo-mediatiche per cui, definita come “la starlette della politica italiana”, viene accostata a pornostar e “un’incerta” candidata del m5s in topless e perizoma consacrata a Romano Prodi.
Passate le elezioni, affrontate a sue spese senza alcun tipo di rimborso elettorale, chiede assistenza legale al m5s, quale “candidata politica”, per i procedimenti di diffamazione a mezzo stampa che avrebbe dovuto affrontare di lì a venire. Non riceve alcun tipo risposta. Si dimette da quel movimento politico che aveva dato l’abbrivo a quella diffamazione che continua a correre tra le righe degli sciacalli del sistema e si sparge virulentemente grazie ad autorità che non esercitano alcuna difesa nei confronti del Nuovo Cittadino globale durante le campagne elettorali.
Si ripercorre un raggiro messo in atto da parte di chi si professa onesto ed è andato al potere facendo leva su nuove ambiguità comunicative, nella connivenza di un sistema corrotto e dinamiche tragicomiche del World Wild Web, valvola di sfogo di ogni male sociale.
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