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IL SUCCESSO, LA FORTUNA E LO SFORZO PERSONALE. Sguardo sulla letteratura offerta a coloro che cercano di riuscire. La nostra concezione. Che cos'è il “successo”?. Che cosa determina il successo?. Considerazioni sulla fortuna. Il destino e la fatalità. Quello che ognuno può ottenere sicuramenteIL RUOLO DELLA FORTUNA. I vantaggi innati. Le forme particolari della fortuna esterna. Il successo spontaneo.LA PARTE DELLA VOLONTÀ. Influenza dello sforzo sui condizionamenti individuali. In quale modo l'azione supplisce alla carenza di opportunità esterne. Il successo volontario.I PRINCIPALI OSTACOLI. Credersi destinato alla mediocrità. L'influenza dell'ambiente. La negligenza. L'immaginazione. Il gioco. La dissolutezza. Il dispendio di tempo.LE CONDIZIONI ESSENZIALI DEL SUCCESSO VOLONTARIO. L'abitudine a governare se stessi. L'autocontrollo. L'organizzazione dei propri atti. La padronanza degli impulsi. L'analisi delle impressioni. Il controllo dell'immaginazione. L'orientamento costantemente cosciente del pensiero.IL SUCCESSO DI REALIZZAZIONE. La base. L'unità di successo. La scelta di una carriera. Informarsi. Decidere. Agire. Perseverare.IL SUCCESSO PERSONALE. Accorgimenti elementari. La calma e la riservatezza. La fermezza. La comprensione dei caratteri. La tattica persuasiva. La naturalezza. La sensibilità vitale e gli atteggiamenti morali.IL PROBLEMA DELLA SALUTE. Dall'ignoranza alla malattia. Lo stato “premalattia”. Sette principi essenziali. L'ematosi. L'attività muscolare. Il riposo e l'economia delle forze. L'influenza della mente.FILOSOFIA DEL SUCCESSO. I risultati essenziali. I brutti periodi. I buoni periodi. Il focolare dell'azione. L'esperienza. I cedimenti. Se avete un figlio.
L'AUTORE
Capitolo I
IL SUCCESSO,
LA FORTUNA E LO SFORZO PERSONALE
1. SGUARDO SULLA LETTERATURA OFFERTA A COLORO CHE CERCANO DI RIUSCIRE. 2. LA NOSTRA CONCEZIONE. 3. CHE COS'È IL SUCCESSO
? 4. CHE COSA DETERMINA IL SUCCESSO? 5. CONSIDERAZIONI SULLA FORTUNA. 6. IL DESTINO E LA FATALITÀ 7. QUELLO CHE OGNUNO PUÒ SICURAMENTE OTTENERE.
1. Sguardo sulla letteratura offerta a coloro che cercano di riuscire.
La maggior parte dei lettori di opere sul successo sono dei giovanissimi insoddisfatti dell'avvenire che viene loro riservato, o degli uomini alla ricerca di indicazioni capaci di modificare vantaggiosamente il corso della loro vita e, più particolarmente, le loro risorse materiali.
Cinque specie di libri si offrono agli uni e agli altri.
Certi pretendono di divulgare la formula per accumulare fortune ingenti, spiegare in quale modo i Rockefeller, i Pierpont-Morgan, hanno agito per impiantare vasti affari e guadagnare milioni con le sole risorse della loro abilità e del loro lavoro. Se l'autore mette in evidenza l'originaria mancanza di denaro di questi potenti realizzatori, tralascia di dire che in mancanza di capitale finanziario furono però dotati di quella avidità, di quella lucidità e di quella energia che caratterizzano i campioni della lotta per la vita. L'autore tace anche sulle circostanze alle quali l'iniziativa dei personaggi in questione dovette la sua straordinaria fecondità.
Il lettore a cui si nascondono in questo modo due dei tre elementi del problema, può farsene soltanto un'idea inesatta.
Poi abbiamo una serie di volumi fatti con le forbici dalle biografie degli uomini illustri. Epitteto, Demostene, Lincoln, Napoleone vi figurano, di volta in volta, su una stessa pagina, come apporto edificante. Alcune dozzine di celebrità si susseguono fino alla fine, con una continua contrapposizione tra i loro aforismi ed affermazioni e gli aneddoti e i commenti dello scrittore.
Occorrerebbe una ben strana facoltà di astrazione per trarre da tutto ciò alcune nozioni chiare e coordinate.
In terzo luogo, sono stati pubblicati negli ultimi anni, con dei titoli che richiamano il successo, eccellenti trattati di igiene fisica e morale la cui attuazione favorisce certamente il benessere interiore, le immunità organiche e i meccanismi cerebrali. Non dimentichiamo, tuttavia, che se l'equilibrio psicofisico facilita ogni cosa, e in particolare il successo, non basta stare bene e comportarsi bene per riuscire. Non mancano esempi di uomini gagliardi e robusti la cui vita scorre in situazioni precarie, né di uomini piuttosto malati che prosperano. Gli uni non sanno trarre profitto dalle loro risorse vitali, gli altri hanno saputo utilizzare le loro.
Poi si trovano numerose opere che presentano lo studio delle scienze psichiche sperimentali come un mezzo per risparmiarsi, grazie all'acquisizione di poteri soprannaturali, le normali costrizioni dell'applicazione e del lavoro. Ora, se è vero che si può trarre da queste scienze dei mezzi d'azione eccezionali, ciò avviene soltanto a prezzo di sforzi ugualmente eccezionali. La loro utilizzazione pratica esige prima di tutto un carattere fermo e risoluto e non potrebbe, di conseguenza, supplire alle lacune dell'attività.
Infine ci sono i manuali detti di iniziazione
. Essi differiscono dai precedenti nel fatto che fanno dipendere la compiutezza e il successo di un individuo dall'adesione a qualche dottrina ingegnosamente derivata da concezioni metafisiche dell'India o dell'Egitto antico. Tali sistemi, costituiti, come ogni sistema filosofico, da ipotesi discutibili, pretendono, secondo quanto scrivono i loro propagandisti, di rappresentare delle certezze che sarebbe empio non ammettere. Che l'assimilazione di simili interpretazioni possa contribuire alla cultura, perfino all'elevazione degli spiriti aperti alle sottigliezze speculative, è certo, ma esse ispirano piuttosto dolci fantasticherie che l'azione positiva.
Tutti questi libri hanno dei lati buoni: fanno riflettere; predispongono lo spirito al concetto che, se l'uomo sa compiere uno sforzo deliberato in tutta la misura di cui è capace, anche quello meno favorito dalla sorte può modificare il suo destino; stimolano dunque, in massima parte, l'iniziativa e l'energia. Tuttavia parlano troppo esclusivamente all'immaginazione. A leggerli, tutto sembra ugualmente facile a tutti e tutto sembra dipendere da una concezione ottimista e idealista. Suggeriscono, quando addirittura non affermano, la possibilità per il lettore di ottenere l'equivalente di ciò che ottennero le specie di superuomini che si spinge ad imitare, se non ad uguagliare, come se il lettore fosse dotato di predisposizioni equivalenti alle loro e si trovasse, per di più, nelle stesse circostanze. Insomma simili libri deformano, agli occhi di chi ne assimila il contenuto, l'aspetto vero della realtà. Nascondono la frequente necessità di una lotta intensa, la misura e l'importanza delle difficoltà. In verità, la maggior parte di noi saprebbe riuscire in modo apprezzabile soltanto dopo uno sforzo laborioso e continuo di anni.
2. La nostra concezione.
Senza dubbio si troverà il presente trattato più positivo. Non elude il problema fortuna: ne tiene conto, pur mostrando ciò che può la volontà ricondotta alle sue proprie facoltà. Affermare che tutto dipende da essa, significa condurre gli individui sulla via delle più avvilenti delusioni. Affermare poi che tutto dipende dalle circostanze, significa autorizzarli ad astenersi dal migliorare e utilizzare i mezzi che possiedono.
L'esperienza insegna che l'iniziativa personale, la cautela, la fermezza, l'applicazione, aspetti molteplici dello sforzo, costituiscono dei determinanti efficaci la cui intensità e la cui costanza modificano sempre, in modo notevole, ciò che i processi spontanei interni ed esterni tendono a generare.
Noi indicavamo, più sopra, la necessità di applicarsi con sforzo e tenacia. Vi insistiamo, perché occorre aggiungere che in questo modo si sviluppano l'acutezza e l'energia mentali e si acquista destrezza. A colui che oggi fatica per acquisire nozioni relativamente semplici, è sufficiente persistere per conquistare poco a poco l'elasticità intellettuale necessaria alla libera assimilazione di problemi complessi. Quasi per tutti è duro produrre, ma la tenacia guadagna poco a poco la capacità di lavoro e la padronanza. Colui che, da oggi applicherà al suo compito giornaliero una ponderata attenzione ed una cura attenta, mirando a compierlo impeccabilmente, con rapidità e in modo completo, comincerà fin da allora a riuscire perché i suoi mezzi di realizzazione cominceranno immediatamente a fortificarsi. Le attrattive del lavoro e la sua retribuzione materiale importano poco; quello che importa è l'occasione che una necessità più o meno fastidiosa offre di esercitare, e conseguentemente di accrescere, le facoltà soggettive, quindi le possibilità di colui che svolge un certo compito.
Attraverso la tenacia, la lotta, l'azione instancabili, ciascuno può innalzare il livello dalle proprie possibilità fino a quello delle difficoltà rappresentate da certi adempimenti ancora irrealizzabili per lui.
Coloro che vogliono riuscire dovrebbero quindi, prima di atto, mirare ad allargare le loro facoltà realizzatrici. Nostro obiettivo, nella presente opera, sarà precisamente quello di mettere ciascuno in grado di trarre dalle attitudini che gli sono proprie la più vasta scala di risultati. Tale misura che comporta sempre dei vantaggi considerevoli non potrebbe tuttavia essere la stessa per tutti. L'acquisizione di un grado di capacità indispensabile all'appagamento delle grandi ambizioni necessita, non soltanto di un lavoro incessante, ma anche di predisposizioni poco comuni. Tranne qualche rara eccezione, coloro che contano in anticipo sulla possibilità di raggiungere la vetta si perdono e si agitano quasi sempre senza profitto. Invece, l'uomo senza presunzione ma deciso ad agire con prudenza, a non lasciare volontariamente niente al caso, a sviluppare fino all’estremo limite del possibile la qualità e il rendimento delle sue facoltà otterrà il massimo compatibile con le basi di quest’ultime e con le circostanze nelle quali si trova, o verrà a trovarsi.
Dal momento che l'estremo limite del possibile è diverso per ognuno e può essere conosciuto solo attraverso l'esperienza, nessuno saprebbe prevedere esattamente il proprio. Per questo non vogliamo impegnare nessuno ad immaginarlo in anticipo sotto forma di orizzonti troppo splendenti e troppo lontani. Lo si è detto e ripetuto, la prima condizione da soddisfare per riuscire è quella di assegnarsi uno scopo generale ed uno scopo immediato, che costituisca una tappa verso il primo. Non verremo meno a questa affermazione. Ma lo scopo finale sia l'eccellenza nella strada che si è scelta e quello immediato l'insieme dei risultati più sicuramente accessibili dal punto in cui ci troviamo.
Le menti meglio organizzate non hanno mai proceduto altrimenti. Forse Napoleone, tra i diciotto e i venticinque anni, si vedeva già coronato imperatore? Foch, alla stessa età, pensava forse di diventare Maresciallo? Per niente. L'uno e l'altro miravano, proprio come l'abbiamo indicato prima, ad eccellere nella via che si erano scelti: la carriera delle armi. Contemporaneamente, pur non perdendo di vista quell'ideale, l’uno e l'altro dirigevano, giorno per giorno, il loro pensiero e la loro attività verso l'obiettivo più immediato.
Ciò che è vero per questi illustri guerrieri, lo è ugualmente per la maggioranza, non soltanto dei grandi uomini di tutti i campi, ma anche di tutti gli uomini che si sono fatti da soli.
M. Andrew Carnegie consiglia ai giovani di coltivare in se stessi le più alte ambizioni. Siate re nei vostri sogni
, raccomanda loro. Non siamo dello stesso parere. Secondo noi, è meglio astenersi dal sognare ed agire, senza fissarsi dei limiti definitivi, in vista di allargare indefinitamente la portata delle proprie capacità e di assicurarsi così dei vantaggi sempre più importanti.
La fiamma dell'entusiasmo, facilmente risvegliato negli adolescenti dalle rappresentazioni di prospettive grandiose, arde superbamente ma si estingue presto. Noi ci proponiamo di ispirare loro sia l'impegno intenso, attento, costante, da cui deriva il merito, sia la volontà di procedere tanto con prudenza quanto con sicurezza. Le ambizioni di ciascuno cresceranno da sole parallelamente allo sviluppo delle proprie possibilità.
3. Che cos'è il successo
?
Noi proponiamo di definire il successo come il risultato normale di un processo determinato in parte da certe inclinazioni individuali e in parte da certe tattiche. Ma è opportuno notare che tale risultato può essere favorito o ostacolato dalla fatalità. Si spiegano così alcuni successi casuali e alcuni fallimenti sopraggiunti nonostante la più irreprensibile rettitudine. Dobbiamo prevedere senza temerla una simile eventualità, che dimostra, inoltre, quanto sia necessario essere pronti a ripetere ogni tentativo.
Nelle sue larghe accezioni, la parola successo fa pensare a risultati completi, quali il felice corso di una carriera o il pieno rendimento di un'impresa. Tali risultati hanno origine necessariamente dalla convergenza di una serie di successi parziali tra i quali possono figurare:
1) successi di realizzazione;
2) successi personali;
3) successi di
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