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La gravit morale dellaborto Mons. Ignacio Barreiro Carambula Nei nostri tempi dominati da diverse forme dideologie liberali e relativiste dobbiamo meditare seriamente sulla gravit morale dellaborto. Le democrazie relativiste dei nostri giorni negano lesistenza di principi e valori universali e di conseguenza dichiarano lecito qualsiasi comportamento o inclinazione umana, soprattutto se esso calpesta brutalmente i diritti fondamentali delle persone, come il diritto alla vita (aborto, eutanasia, divorzio ecc.). Dichiarano lecito un omicidio che non si vede, ma tanto o pi reale di quelli che si vedono. Laborto uccide fisicamente il bambino non nato e allo stesso tempo uccide spiritualmente tutte le persone responsabili di questaborto. Come insegna Cristo nel discorso successivo allultima cena nel Vangelo di San Giovanni, dopo della sua partenza Egli invier lo Spirito della Verit quando sar venuto, egli convincer il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio. Quanto al peccato, perch non credono in me; quanto alla giustizia, perch vado dal Padre e non mi vedrete pi; quanto al giudizio, perch il principe di questo mondo stato giudicato.1 Lo Spirito Santo, che attivo e potente nella Chiesa, ci guida nel mezzo dei principali problemi dei nostri tempi, uno dei principali problemi dei quali laborto e tutti i mali che ne sono conseguenza. Laborto linterruzione della gravidanza prima che il bambino sia in grado di sopravvivere fuori del grembo materno. Laborto pu in alcuni casi essere involontario, purtroppo per diverse cause, alcuni embrioni sono espulsi spontaneamente dallutero. Questo accade a causa di diverse infermit della natura umana che in definitiva sono tutte riconducibili alla ferita della nostra natura, ossia al peccato originale. Senza volere entrare troppo in questargomento, si d il caso che alcuni aborti spontanei sono in definitiva causati perch la donna ha avuto aborti

Gv. 16-8-11.

provocati,2 o ha usato contraccettivi. Laborto pu essere causa dinfertilit nel futuro o, come dimostrano studi scientifici, di nascite premature. Alcune mezzi contraccettivi causano aborti volontari alle prime ore della gravidanza. Questo rende pi grave lintrinseca immoralit di questi mezzi contraccettivi. Lutilizzo dei mezzi contraccettivi con la piena consapevolezza di causare aborti da parte degli utenti, comporta una grave responsabilit morale. Quello che voglio considerare con voi linterruzione volontaria che mira a uccidere il bambino che si trova nel grembo materno. Fin dal primo secolo la Chiesa ha dichiarato la malizia morale di ogni aborto provocato. Questo insegnamento non mutato. Rimane invariabile. Laborto diretto, cio voluto come un fine o come un mezzo, gravemente contrario alla legge morale: Non uccidere il bimbo con laborto, e non sopprimerlo dopo la nascita.3 un insegnamento che si trova nei pi antichi documenti della Chiesa. Come la Didach, La Lettera dello Pseudo Barnaba e la Lettera a Diogneto che mettono insieme laborto al crimine dellinfanticidio. Il magistero contemporaneo della Chiesa ci insegna che la vita, una volta concepita, deve essere protetta con la massima cura; l'aborto e l'infanticidio sono delitti abominevoli.4 Questo insegnamento della Gaudium et Spes del Concilio rivolto in particolare contro quelli che utilizzano laborto come mezzo contraccettivo. Questo insegnamento del Concilio, spiega Marcelino Zalba, un prestigioso moralista spagnolo del secolo scorso, categorico e assoluto e non ammette nessuna eccezione anche se mette a rischio altre vite,5 ossia anche se metta a rischio la vita della madre. Il Catechismo della Chiesa Cattolica insegna che La vita umana deve essere rispettata e protetta in modo assoluto fin dal momento del concepimento. Dal primo istante della sua esistenza, lessere umano deve vedersi riconosciuti i diritti della persona, tra il quale il diritto inviolabile di ogni essere innocente alla vita6

The Medical Education Trust, Induced Abortion Hazards to Health & Future Motherhood, Liverpool. Didach 2, 2: SC 248, 148 (Funk 1, 8); cf Lettera dello Pseudo Barnaba 19, 5: SC 172, 202 (Funk 1, 90); Lettera a Diogneto 5, 6: SC 33, 62 (Funk 1, 398); Tertulliano, Apologeticum, 9, 8: CCL 1, 103 (PL 1, 371-372). 4 G.S. 51 5 Marcelino Zalba, S.I., Dignidad del Matrimonio y de la Familia, en Concilio Vaticano II, Comentario a la constitucin Gaudium et Spes sobre la Iglesia en l mundo de hoy, BAC, Madrid, 1968, pp. 430-431. 6 C.C.C.2270
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Dobbiamo capire la gravit dellaborto per diverse ragioni. Tutti i codici morali dellumanit proibiscono luccisione dellinnocente, con leccezione di alcune culture mostruose come la Cananita, la Fenicia e la Cartaginese che prevedevano il sacrificio alle loro divinit infernali dei piccoli bambini. Il bambino nel grembo linnocente per eccellenza non ha fatto male a nessuno. Dinanzi a questaffermazione qualcuno si potr domandare che capita nei rari casi in cui il bambino minacci la vita della madre. Il fatto che la minacci non gli toglie la sua natura dinnocente perch mette a rischio la vita della madre per un malfunzionamento della natura della quale egli non responsabile. Per questo il rischio che crea alla vita della madre non pu essere ragione della sua morte. Qui dobbiamo mettere in chiaro che non esiste il cosiddetto aborto terapeutico, non si pu fare un aborto per tutelare la vita della madre. Si deve capire che laborto non mai terapeutico per il bambino, per il quale sempre letale. Dobbiamo insistere che il diritto alla vita nasce in forma concomitante con la persona. Abbiamo una nuova persona dal concepimento o nei rari casi in cui la vita inizia senza concepimento. Con il concepimento il patrimonio genetico della persona gi completo e non suscettibile di variazioni. Certamente deve ricevere dalla madre il necessario per vivere, (ossigeno, sangue, amore) ma si sviluppa da solo. Il neo concepito non diviene un uomo ma dal concepimento ha la pienezza della natura umana. Se lembrione gi di per se stesso persona si deve ammettere che egli gode di un dignit intrinseca rigorosamente identica a quella che si riconosce ad ogni uomo, e dalla quale derivano gli essenziali diritti fondamentali che ogni legislazione gli deve riconoscere. Perch questi diritti non sono dati dalla legge positiva, ma sono inerenti alla persona, la legge positiva li deve soltanto riconoscere. Da un punto di vista cristiano luccisione del bambino nel grembo particolarmente grave perch tutti gli esseri umani sono creati a immagine e somiglianza di Dio, dunque stiamo attentando direttamente contro il Creatore perch stiamo eliminando un essere voluto da Dio, con una missione particolare e insostituibile nei suoi piani. Qualcuno ci potr domandare che accade quando il

bambino non voluto dai genitori. A questo si deve rispondere che i genitori concependo un bambino, frutto di una relazione peccaminosa, potranno non volerlo, ma Dio, che gli d lanima immortale, sempre lo vuole. I genitori danno soltanto il corpo al bambino, ma lanima, che quello che conferisce la vita allessere umano, sempre un dono particolare di Dio. Nellanima c la forma della persona, ci sono tutte le potenzialit che dopo saranno sviluppate per la persona nella misura in cui essa cresca e sia rettamente educata. Dobbiamo affrontare largomento se la donna abbia un diritto di scelta e se la societ abbia o meno il diritto di imporle di portare a termine la gravidanza contro la sua volont. Su questo possiamo dire che come nessuno di noi ha il diritto di togliere la vita ad un altro che trova antipatico, la donna non ha il diritto di togliere la vita al bambino che porta in grembo. Anche nel caso di un concepimento causato da una violenza sessuale il diritto alla vita del bambino deve essere protetto. La donna che soffre queste tragiche circostanze merita tutta nostra simpatia e appoggio ma non pu abortire. Alla donna che si trova in questa situazione si pu consigliare che, poich non ha lobbligo di prendersi cura di questo bambino dopo della sua nascita, ha il diritto di darlo in adozione immediatamente dopo del parto. La legalizzazione dellaborto, e quello che peggiore la sua accettazione sociale, aprono la porta alla violazione di tanti altri diritti. Apre la porta alleutanasia prima volontaria e dopo di essa, cosa molto pi grave, alleutanasia non volontaria decisa dallo stato per eliminare gli anziani che hanno perso le facolt mentali, i malati non guaribili e gli handicappati. Se guardiamo le cose onestamente le stesse ragioni che si portano per giustificare laborto sono date per giustificare leutanasia; cio il falso diritto della madre di scegliere se far nascere il figlio o meno, o il falso diritto della societ di scegliere quali persone curare e quali no; e ragioni di convenienze economiche e sociali. La Chiesa capisce molto bene il disagio di una donna che alle prese con una gravidanza non desiderata e per questo cerca in tante forme di aiutarla con un vero

spirito di misericordia. Ci sono tante istituzioni e gruppi cattolici che aiutano le madri in difficolt con un forte spirito di carit cristiana. Lesperienza storica della Chiesa fa capire come ogni peccato porti con s il suo castigo. Nel caso dellaborto la donna in molti casi soffre un forte disagio psicologico per la consapevolezza di avere ucciso un figlio. Questo disagio la porta a dubitare che Dio la perdoni per la sua colpa; per questo la Chiesa casi deve fare un forte sforzo pastorale per convincere la donna che ha commesso un aborto, che Dio disposto a perdonarla se ella se si pente del suo peccato. Il Catechismo della Chiesa Cattolica spiega che La cooperazione formale a un aborto costituisce una colpa grave. La Chiesa sanziona con una pena canonica di scomunica questo delitto contro la vita umana.7 Il Codice di Diritto Canonico stabilisce nel canone 1398 che Chi procura l'aborto ottenendo l'effetto incorre nella scomunica latae sententiae. Come precisa il Codice per il fatto stesso daver commesso il delitto8 senza che sia necessaria limposizione della pena per una decisione dellautorit e alle condizioni previste dal diritto per incorrere in una scomunica.9 Il Catechismo dopo fa una precisione molto importante La Chiesa non
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C.C.C. 2272 C.I.C. Can. 1314 - La pena per lo pi ferendae sententiae, di modo che non costringe il reo se non dopo essere stata inflitta; poi latae sententiae, cos che vi s'incorra per il fatto stesso d'aver commesso il delitto, sempre che la legge o il precetto espressamente lo stabilisca.
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CIC canoni 1323-1324. Can. 1323 - Non passibile di alcuna pena chi, quando viol la legge o il precetto: 1) non aveva ancora compiuto i 16 anni di et; 2) senza sua colpa ignorava di violare una legge o un precetto; all'ignoranza sono equiparati l'inavvertenza e l'errore; 3) ag per violenza fisica o per un caso fortuito che non pot prevedere o previstolo non vi pot rimediare; 4) ag costretto da timore grave, anche se solo relativamente tale, o per necessit o per grave incomodo, a meno che tuttavia l'atto non fosse intrinsecamente cattivo o tornasse a danno delle anime; 5) ag per legittima difesa contro un ingiusto aggressore suo o di terzi, con la debita moderazione; 6) era privo dell'uso di ragione, ferme restando le disposizioni dei cann. 1324, 1, n. 2 e 1325; 7) senza sua colpa credette esserci alcuna delle circostanze di cui al n. 4 o 5. Can. 1324 - 1. L'autore della violazione non esentato dalla pena stabilita dalla legge o dal precetto, ma la pena deve essere mitigata o sostituita con una penitenza, se il delitto fu commesso: 1) da una persona che aveva l'uso di ragione soltanto in maniera imperfetta; 2) da una persona che mancava dell'uso di ragione a causa di ubriachezza o di altra simile perturbazione della mente, di cui fosse colpevole; 3) per grave impeto passionale, che tuttavia non abbia preceduto ed impedito ogni deliberazione della mente e consenso della volont e purch la passione stessa non sia stata volontariamente eccitata o favorita; 4) da un minore che avesse compiuto i 16 anni di et; 5) da una persona costretta da timore grave, anche se soltanto relativamente tale, o per necessit o per grave incomodo, se il delitto commesso sia intrinsecamente cattivo o torni a danno delle anime; 6) da chi ag per legittima difesa contro un ingiusto aggressore suo o di terzi, ma senza la debita moderazione; 7) contro qualcuno che l'abbia gravemente e ingiustamente provocato; 8) da chi per un errore, di cui sia colpevole, credette esservi alcuna delle circostanze di cui al can. 1323, n. 4 o 5; 9) da chi senza colpa ignorava che alla legge o al precetto fosse annessa una pena;

intende in tal modo restringere il campo della misericordia. Essa mette in evidenza la gravit del crimine commesso, il danno irreparabile causato allinnocente ucciso, ai suoi genitori e a tutta la societ.10 Si richiede per lapplicazione della sanzione di scomunica che laborto sia effettivamente accaduto, e sia frutto di unintenzione criminale dellattore o degli attori. Il tentato aborto sar un grave peccato ma non riceve questa penalit. Ricevono la stessa pena i coautori e i complici. Un esempio: un coabitante che determina o incoraggia fortemente alla coabitante ad avere un aborto o aiuta economicamente a farlo, incorre nella scomunica. Quelli che hanno commesso il reato di aborto sono irregolari per ricevere o per esercitare gli ordini sacri, in altre parole non possono ricevere lordine sacro n esercitare il ministero sacro.11 Per i membri di un ordine religioso, societ di vita apostolica o istituto secolare il crimine dellaborto causale di espulsione.12 Quando chi ha commesso questo grave sbaglio arriva al pentimento con la grazia di Dio, la pena di scomunica pu essere rimessa dal vescovo locale o da un sacerdote della diocesi che abbia ricevuto delega del vescovo locale per farlo in confessione. In conclusione vedendo il male terribile dellaborto tutti i Cattolici e tutte le persone che credono nel valore della legge naturale si devono impegnare nellabrogazione della legge 194. Come diceva recentemente Tommaso Scandroglio affermare che la legge 194 una buona legge ma disattesa nei suoi
10) da chi ag senza piena imputabilit, purch questa rimanga ancora grave. 2. Il giudice pu agire allo stesso modo quando vi sia qualche altra circostanza attenuante la gravit del delitto. 3. Nelle circostanze di cui al 1, il reo non incorre nella pena latae sententiae.
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C.C.C. 2272. Can. 1041 - Sono irregolari a ricevere gli ordini: 1) chi affetto da qualche forma di pazzia o da altra infermit psichica, per la quale, consultati i periti, viene giudicato inabile a svolgere nel modo appropriato il ministero; 2) chi ha commesso il delitto di apostasia, eresia o scisma; 3) chi ha attentato al matrimonio anche soltanto civile, o perch lui stesso impedito da vincolo matrimoniale o da ordine sacro o da voto pubblico perpetuo di castit dal contrarre il matrimonio, oppure ha attentato al matrimonio con una donna sposata validamente o legata dallo stesso voto; 4) chi ha commesso omicidio volontario o ha procurato l'aborto, ottenuto l'effetto, e tutti coloro che vi hanno cooperato positivamente; 5) chi ha mutilato gravemente e dolosamente se stesso o un altro o ha tentato di togliersi la vita; 6) chi ha posto un atto di ordine riservato a coloro che sono costituiti nell'ordine dell'episcopato o del presbiterato, o essendone privo o avendo la proibizione del suo esercizio in seguito a pena canonica dichiarata o inflitta. 12 C.C. 695, 1; C.C. 729; C.C. 746.

enunciati una palese contraddizione in termini: si sostiene cio che occorre applicare una legge che permette laborto per sconfiggere laborto.13 Insomma, la linea 194 non passa pi.

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Tommaso Scandroglio, Le Illusione Cattoliche sulla 194, Radici Cristiane, n. 77, Settembre 2012, p. 51.

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