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rinvenirsi attraverso ricorso alla applicabilit delle prime solo mediante il riferimento a quellinsieme di regole di accertamento dei fatti di irrogazione ed esecuzione delle sanzioni che costituisce il processo penale. Daccordo che le misure di prevenzione prescindono dalla commissione di un fatto illecito costitutivo di reato: per, riportarle nellambito delle reazioni sanzionatorie di carattere penale presenta, malgrado le indubbie differenze rispetto alle pene in senso stretto, il vantaggio di assicurare garanzie dordine costituzionale disposte per le pene in senso stretto. Si avrebbe in tal modo una sorta di parallelismo con le misure di sicurezza. E invero, quando ci chiediamo che cos il processo penale, la risposta: quello teso allapplicazione di sanzioni penali apre un circolo vizioso. Sono penali le sanzioni espressamente definite come tali dalla legge. solo raggiunta la conclusione che una certa sanzione dordine penale potremmo dire che i modi e le forme di accertamento della fattispecie condizionante, di pronuncia ed esecuzione delle conseguenze condizionate sono quelli del procedimento penale non al contrario. Al processo penale si perviene, insomma, accertata la natura penale della conseguenza, il che espresso o direttamente o attraverso segni semantici. Quante volte cio al verificarsi di un certo fatto ricollegabile, la reclusione, la multa, larresto e lammenda, cio le pene principali, ed ancora le pene accessorie e le misure di sicurezza, c norma penale. Il criterio nominalistico non basta: spesso sanzioni di diritto amministrativo ad esempio presentano lo stesso nomen iuris, multa o ammenda, di quelle penali. La e verifica se una certa conseguenza sanzionatoria appartenga o no al diritto penale riposa anzitutto su una convenzione nominalistica; nei casi in cui il criterio nominalistico non sia sufficiente (ad es .una multa)occorre fare ricorso a tutti quei criteri interpretativi, intenzione del legislatore ecc, che consentono di qualificare o non come penale una certa norma. La struttura della regola penale Tuttavia per quanto concerne lidentificazione del modello della norma in giuridzio di valore, abbiamo gi visto che appare difficile, se non addirittura impossibile, trovare un criterio, diverso da quello che fa capo alla sanzione, per fissare e misurare il disvalore espresso nellordinamento. Alla riduzione delle regola giuridica al comando non si oppone, la difficolt di individuare il soggetto dalla cui volont il comando emanerebbe. Sul piano della teoria generale non resta che lo schema generalissimo della norma come giudizio ipotetico: se si verifica A ( fattispecie condizionante, rispetto alla quale pi esatto dire: se accertato secondo certe regole, che A si verificato) deve verificarsi una determinata conseguenza giuridica conseguenza che conduce al rispetto alla quale pi esatto dire secondo certe regole deve essere pronunciata ed eseguita la conseguenza giuridica. Poich al modello del giudizio ipotetico possono ricondursi tutte le esperienze giuridiche reali o concrete il nostro ordinamento penale suscettibile di una qualificazione, che alla stregua di elementi contenutistici riportandoci, cio, al suo essere effettivo, permetta un modello che risulti arricchito da connotazioni ulteriori? Ora, nel nostro ordinamento sono previsti fatti di reato che non rientrano compiutamente nella sfera di dominio del soggetto agente autore del fatto stesso. Sono fatti imputabili sia pur non nella loro completezza ma per segmenti rilevanti a titolo di responsabilit oggettiva. Casi tipici sono quelli dellomicidio preterintenzionale e dei cosiddetti reati aggravanti allevento. Dunque lordinamento estende la sua considerazione a comportamenti la cui caratteristica di determinare effetti a i quali la volont non era diretta. Tale comando non pu, con riferimento ad esempio al fatto di cui allart. 584 c.p. identificarsi col divieto di percuotere o ledere. Questo il contenuto dei comandi discendenti rispettivamente dagli art. 581 e 582 c.p. o pi esattamente dei comandi discendenti dalla integrazione della regole che prevede il tentativo (art. 56c.p) con le disposizioni incriminatrici dei delitti di percosse e di lesione personale. N sarebbe corretto arricchire il divieto ad esempio, di percuotere con la specificazione perch ne potrebbero derivare conseguenze non volute come la morte della persona offesa. Potrebbe anche parlarsi di una direttiva, di una evoluzione, di una linea di tendenza. E a conferma di una tale linea andrebbe significativamente ricordata a modificata arrecata
dallart.1 della l. 7 febbraio 1990, n.19 allart.59 c.p. I e II comma al regime di imputazione delle circostanze aggravanti. Occorre per fare i conti con il principio della natura personale della responsabilit penale, sancito dalla costituzione allart.27. 1. Comma. Questo disposto pone un duplice problema: di contenuto e di efficacia. Non deve sembrare lapalissiano parlare di problema di contenuto, rispetto ad una proposizione normativa. Dal pi al meno non ve n che non sollevi interrogativi dalla risposta ai quali dipende linterpretazione. Il punto , per che al dettato in questione son stati attribuiti, nel corso del tempo, contenuti, se non opposti almeno radicalmente differenziati. Su tal vai vanno segnalate pronunce della Corte suprema di Cassazione e della Corte costituzionale. In particolare questultima chiamata a decidere sulla legittimit di disposti sui quali letteralmente sarebbe discesa, responsabilit oggettiva. Continua sulla struttura della regola penale alla luce del principio di personalit della responsabilit penale Abbiamo detto come la regola posta dal I comma dellart.27 Cost. dia luogo a due distinti interrogativi, a seconda che ci si chieda quale ne sia leffettivo contenuto e quale, invece, lefficacia, o pi esattamente la portata che essa possiede e quale invece lefficacia o pi esattamente la portata che essa possiede nel sistema. Alla prima domanda pu rispondersi nel senso che giurisprudenza e dottrina convergono oggi su un punto. La lettura che attribuiva alla proposizione normativa in questione un contenuto in forza del quale deve ritenersi incompatibile con lordinamento ogni forma di responsabilit penale per fatto altrui perlomeno, incompleta. Nessun dubbio contrariamente a quanto accade ad esempio in diritto civile nel quale non mancano casi di responsabilit per fatto altrui, la responsabilit penale rigorosamente condizionata alla commissione, da parte del soggetto sanzionato, del fatto tipico. Art 25 cost. II com.. la novit sancita dalla costituzione sta proprio nel richiedere per laccollo di un fatto proprio di imputazione, di riferibilit soggettiva tali da permettere di considerare lagire umano come qualcosa di essenzialmente diverso da una forza ciecamente causale. Nel sistema costituzionale infatti, ogni regola di diritto correttamente imputabile allordinamento fino al giorno successivo alla pubblicazione della decisione della Corte costituzionale che ne dichiari la illegittimit. In proposito va innanzitutto tenuto presente leffetto costitutivo che la regola costituzionale possiede tutte le volte che ne derivino situazioni giuridico-soggettive a tutti o determinati soggetti. Quando la Corte dichiara la legittimit costituzionale di una disposizione ordinaria, in quanto interpretata in modo da riconoscerle contenuto non contrastante con un principio costituzionale, pu dirsi che viene implicitamente assunta come operativa, nel sistema di leggi ordinarie, una regola costituzionale. Muovendo dalla distinzione tra norma e testo normativo, la Corte ha esattamente ritenuto di essere chiamata a pronunciarsi sulla costituzionalit delle norme e non quella degli articoli di legge. Deve, anzi, ritenersi che indipendentemente dallinterpretazione giurisdizionale da cui discende io requisito della effettivit, una proposizione normativa quassi sempre suscettibile in tante norme quanti i significati che essa pu ricevere. Lart.136 Cost. dispone infatti, la dichiarazione di illegittimit di una norma di legge o di un atto avente forza di legge con la conseguente cessazione di efficacia della norma medesima. Certo la funzione delle sentenze di legittimit costituzionale non di interpretazione normativa, essendo la giurisdizione di legittimit costituzionale preordinate alla cancellazione dellordinamento delle norme invalide, si deve per riconoscere che questa funzione costitutiva pu essere adempiuta soltanto attraverso un procedimento di doppia interpretazione: del testo legislativo e di quello di grado superiore.
Abbiamo visto che al termine alla norma si attribuiscono le strutture pi varie, da quella di imperativo a quella di giudizio di valore, giudizio ipotetico e anche di programma di una propria azione futura: sotto la comune etichetta di concezione normativa si riconduce, tutta una gamma di opinioni. Le differenze formali sembrano consistere in fondo nella determinazione del soggetto il cui comportamento normativamente fissato. Si discute se destinatari delle regole giuridiche siano i consociati; o se lunico contenuto della volont normativa sia il comportamento degli organi preposti al meccanismo coattivo-sanzionatorio. Destinatario della regola penale il soggetto passibile di sanzione qualora ponga in essere un dato comportamento. Mentre chiaro che quel che rileva non leffettivit della sanzione ma la condizione di assoggettamento alla possibilit di una sanzione, in conseguenza della commissione di un certo fatto. Se ne deduce che la norma penale reale, la proposizione cio che esaurisce il significato che ad una determinata condotta umana attribuito in quel settore dellordinamento definito penale e criminale. Ragioni di semplicit e di comodit espositive fanno si che i segmenti della prima categoria quelli che riguardano fattispecie ed effetti siano denominati diritto penale sostanziale; i segmenti della seconda categoria che riguardano i modi di accertamento della fattispecie e di irrogazione ed esecuzione degli effetti siano denominati diritto processuale penale. In realt non esiste una norma penale sostanziale o una norma processuale-penalistica. C la norma penale reale composta da regole processuali: le une e le altre si pongono in tuttuno. Quel che conta accertare la ratio, e il preciso contenuto che dalla ratio discende, della regola di diritto. In ipotesi corretto pensare che il legislatore costituente quando pone le condizioni nella punibilit si riferisce unicamente ai segmenti della norma reale penale che ne costituiscono la struttura sostanziale. Potrebbe anche darsi, che il disposto costituzionali riguardi non solo la disciplina del perch si assoggettati a sanzione criminale ma anche il come lassoggettamento deve prodursi ( il procedimento).
Diritto pubblico e diritto penale Abbiamo lasciato in sospeso la risposta alla domanda se il diritto penale sia composto, come per tradizione si ritiene, tutto da regole di diritto pubblico o se ne facciano parte anche regole di diritto privato. Si ritiene che rappresentino uno dei momenti essenziali di ogni istituzione, che di fatto si affermi almeno per ci che concerne la sua sfera interna originariamente autonoma: che lo stesso sovrana. Questo opinione coincide con la natura e lo sviluppo dellidea di sovranit. Su questultimo piano pi modesto ma chiarificatore diventa decisiva la ricerca del criterio di diritto pubblico o di diritto privato. Procedendo alla valutazione de vari interessi protetti o da proteggere possono essere adottate due distinte tecniche di tutela. La conseguenza sanzionatoria attivata dufficio. Il meccanismo che conduce alla sanzionabilit in concreto si mette in moto al solo verificarsi della acquisizione di una notizia di illecito da parte di organi del procedimento. Linteresse in questione in tale ipotesi considerato o per la sua importanza o per la specificit che presenta meritevole di una difesa che prescinde da qualsivoglia dichiarazione di volont del soggetto titolare dellinteresse leso. La realizzazione della conseguenza sanzionatoria subordinata ad una dichiarazione di volont del privato che si configura titolare dellinteresse assunto come leso. Le regole giuridiche nelle quali il dovere della sanzione considerato dalla istanza del soggetto immediatamente offeso costituiscono ci che si chiama diritto privato. Su tale via, le norma penali reali sono di diritto pubblico per quella parte, di gran lunga la pi vasta, che contrassegnata dalla messa in moto dufficio del meccanismo coattivo-sanzionatorio. Si danno norme penali reali caratterizzate dalla necessit di intervento di una dichiarazione di volont del privato cui fa capo linteresse assunto come leso per la realizzazione della conseguenza sanzionatoria. il caso dei reati perseguibili a querela della persona offesa. Situazioni giuridico-soggettive, diverse da quella dellinteresse oggettivamente protetto ma pi fievoli rispetto a
quelle fondate da norme che prevedono reati perseguibili a querela, cono date dalla necessit della istanza della persona offesa per la punibilit dufficio se commessi allestero. Le situazioni giuridico soggettive discendenti dalla regola penale Ci occupiamo qui delle figure di qualificazione, discendenti dalla norma penale, che delineano la posizione del soggetto cui la norma si riferisce. La considerazione della realt, operata dalla norma, non pu avvenire che nei modi peculiari del diritto. Ancora, bisogna tenere presente che come si gi accennato allorch si parla di figure di qualificazione si impone una importante distinzione. Il sostrato di fatto delle situazione giuridico soggettive costituito dalla particolare condizione di preminenza o di subordinazione di un soggetto rispetto ad uno o a tutti gli altri consociati, relativamente ad un determinato bene della vita. La disputa sulla priorit delle posizione favorevoli o di quelle sfavorevoli, che segnano una posizione di preminenza o che indicano la subordinazione di un soggetto nel senso appena proposta, sembra da tempo conclusa con lassunzione a punto centrale del sistema giuridico del concetto di obbligo. Si parla cos di doveri per indicare le situazioni sfavorevoli alle quali non corrisponde un altrui di diritto soggettivo in senso stretto; obblighi sarebbero, invece, quelle che con una simmetrica situazione favorevole pongono i termini di un rapporto giuridico. Illecito pu essere realizzato soltanto ad opera del soggetto il cui comportamento sia previsto nella norma come produttivo di effetti a carico di terzi. Per il penalista italiano la soggezione presenta notevole interesse in quanto ad essa si deve ricorrere, nel nostro ordinamento, per spiegare il rapporto tra il reo e le conseguenze riconnesse alla commissione dellillecito criminale. Non esiste, un vero e proprio dovere giuridico di subire la pena. Va osservato che la sanzionabilit soltanto ci che ordinariamente rivela lilliceit di un fatto; da sola essa non sufficiente a costituire una situazione di dovere. La liceit e la illiceit di un fatto, stante linsufficienza dellelemento sanzione, dipende da l complessivo trattamento che esso trova nellordinamento o in quel ramo dellordinamento nellambito del quale preso in considerazione. Interessi obiettivamente protetti e diritto soggettivo Abbiamo sopra visto come il diritto penale adotti due distinte tecniche di tutela degli interessi considerati meritevoli di protezione. La prima, ricordiamo quella che stabilisce la messa in moto del meccanismo coattivo-sanzionatorio puramente e semplicemente sulla base dellacquisizione di una notizia criminis. Lincontro tra regola incriminatrice caratterizzata dalla cosiddetta procedibilit dufficio, e il soggetto portatore dellinteresse tutelato ad una situazione soggettiva favorevole, passiva. Sia per quanto concerne la soddisfazione dellinteresse, sia per lattuazione della tutela predisposta dallordinamento , liniziativa del soggetto portatore dellinteresse in questione impensabile o irrilevante. Irrilevante perch allattuazione in concreto della conseguenza di sanzionabilit si perviene senza bisogno alcuno di manifestazione di volont del soggetto tutelato: perfino contro il suo volere e i suoi desideri. Della situazione giuridico soggettiva cos delineata parliamo come di interesse obiettivamente protetto. Diversamente stanno le cose quanto la concretizzazione delleffetto sanzionatorio subordinata ad una manifestazione di volont in tal senso posta in essere dal titolare dellinteresse. La situazione soggettiva che si viene, per questo modo a creare quella di vero e proprio diritto soggettivo in senso stretto.
La natura primaria o secondaria della regola penale Occorre ancora esaminare il problema della natura sanzionatoria o ulteriormente sanzionatoria del diritto penale e, cio se sia esatto o no che ogni norma o incriminatrice presupponga necessariamente una violazione antecedente di una norma che ha natura non penale o incriminatrice presupponga necessariamente una violazione antecedente di una norma che ha natura non penale. Invero il discorso sulla natura primaria, o potremmo dire, secondaria delle norme di diritto penale nel senso che sempre presuppongano la violazione di un precetto giuridico non penale posto in questi termini, non ha unimportanza eccessiva. Limportanza diventa a tutti evidente quando il problema viene tradotto nei termini seguenti: ci si pone cio, linterrogativo se sia esatto che ogni fatto costitutivo di reato passi necessariamente attraverso la realizzazione di un momento di torto oggettivo che ne costituisce il nucleo essenziale, prima e indipendentemente della realizzazione di quelli che sono gli elementi soggettivi del fatto di reato. Si porta ad esempio lomicidio intenzionale(doloso); colposo (negligenza e imprudenza), preterintenzionale( quando con atti volontariamente diretti a ledere o percuotere si cagiona la morte di un uomo). Se non ci sono tali criteri di imputazione il fatto costitutivo della morte di un uomo no realizza lillecito penale; la sanzione penale non scatta se non in presenza di dolo, colpa o preterintenzione. Il momento di torto oggettivo, cio indipendente dalla realizzazione degli elementi psicologici di quello che sar poi lomicidio colposo o doloso preterintenzionale esiste ed antigiuridico perch sanzionato da quella conseguenza di ordinamento generale che rappresentata dallimpedibilit. La legittima difesa presuppone un periodo attuale di offesa ingiusta ad un diritto proprio o altrui e la norma che prevede la legittima difesa norma a cui lordinamento previene per delle necessit che non possono essere altrimenti risolte: lordinamento quanto pi moderno tanto pi centralizza gli organi che sono preposti al meccanismo coattivo sanzionatorio. La situazione di emergenza che costringe anche lordinamento pi centralizzato ad ammetter la possibilit di reazione da parte del privato, di colui che in pericolo o di colui che muove in aiuto di questo, quella di attualit di necessit, di urgenza, di imminenza cos connessa alla situazione di pericolo da non consentire lintervento degli organi del meccanismo coattivo sanzionatorio. Se il pericolo imminente, si deve ammettere la reazione che tutta in chiave di impedibilit di quella condotta che pone in pericolo un diritto proprio o altrui. Allora si deve dire che la sanzione di impedibilit posta in essere quando minacciata una ingerenza non giustificata nella sfera giuridica propria o altrui, indipendentemente dal realizzarsi de requisiti di carattere psicologico che poi non necessari per il sopravvenire della sanzione penale. Limpedimento ( da parte di colui che in pericolo o muove in aiuto di un terzo che in pericolo) che sarebbe un illecito penale, si trasforma proprio perch cagionato da un pericolo attuale ed imminente di unoffesa ingiusta al proprio o altrui diritto, nel contrario cio, in una sanzione.
Regola penale e regola morale Domanda sempre ritornante, quella del rapporto fra regole penali e regole etiche. Ci che conta stabilire se dalluno o dallaltro dei due punti di vista valutazione giuridico-penale giudizio morale coincidano o debbano coincidere. La discussione si impernia sulla possibilit che sia pure in linea meramente logica il giudizio del diritto coincida con quello delletica. Si noti che anche i pi risoluti sostenitori della tesi affermativa avvertono che la valutazione giuridica non pu scendere alla radice della azione per coglierne la pi lieve sfumatura, il pi remoto atteggiamento; ma per evidenti ragion di uniformit e di uguaglianza sociale si preoccupa solo di fissare i profili esterni allazione e alcune connotazioni soggettive indispensabili per imputare il fatto al suo autore.