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La solitudine dei numeri reali [Volantino strategico n1]

I numeri reali, che descrivono le ragioni della crisi, i suoi costi e chi li paga, vagano sconsolati in un piccolo angolo della grande rete. Si erano preparati ad una stagione di notoriet, credevano di diventare delle star e, per questo, si erano fatti belli, vestendosi di grafici colorati, tabelle eleganti, infografiche da urlo. Tutto inutile, perch la scena viene occupata dai loro nemici di sempre: i beceri luoghi comuni.

La colpa del debito pubblico dello Stato sprecone... e i bambini nascono sotto i cavoli!
Quando lo Stato ha bisogno di soldi, perch le entrate sono inferiori alle spese, pu ottenerli in tre modi: 1) li stampa, 2) li chiede in prestito al mercato offrendo un interesse stabilito da lui, 3) li chiede in prestito al mercato lasciando che sia questultimo a stabilire il tasso di interesse. Fino al 1981 lo Stato italiano ha seguito i primi due metodi. Dopo il 1981 ha scelto di seguire il terzo. Gli autori di questa decisione sono stati Nino Andreatta e Carlo Azeglio Ciampi, autori di un provvedimento passato alla storia come Divorzio TesoroBanca dItalia, che ha dato inizio ad una successione di modifiche legislative di natura iperliberista. Questi tre modi non sono neutrali dal punto di vista del debito e della redistribuzione della ricchezza. Il primo il pi conveniente per lo Stato e i contribuenti, perch non ci sono interessi da pagare. Tuttavia, per non aumentare troppo la moneta in circolazione, lo Stato pu anche ricorrere al secondo metodo, ritirando il risparmio per rimetterlo in circolazione come spesa pubblica, con tassi di interessi contenuti perch stabiliti dal Tesoro. Con questo secondo metodo vengono leggermente favoriti coloro che possono acquistare i titoli di Stato. Col terzo metodo, invece, questi ultimi sono enormemente favoriti a scapito dello Stato e dei contribuenti, che vedono aumentare di molto la spesa per interessi. Le conseguenze della decisione di Andreatta e Ciampi si possono notare dal grafico, dal quale risulta che il debito pubblico raddoppiato in poco pi di un decennio, a causa degli elevatissimi interessi da pagare, passando dal 60% del PIL nel 1981 al 120% nel successivo decennio. E infatti, se nel 1981 agli investitori in titoli del debito pubblico andava il 5% del PIL sotto forma di interessi, e i contribuenti ricevevano pi spesa pubblica di quante tasse pagavano, nel 1993 agli investitori andava in interessi il 12% del Pil, e i contribuenti pagavano pi tasse di quanta spesa pubblica ricevessero indietro (fonte: Relazione della Banca d'Italia - varie annate - per il periodo 1982-1993). Come si pu uscire da questa situazione? Cittadino, decidi tu, ma parti dai numeri reali!

Ricorda: la prima vittima della crisi la verit!


Vai sul blog lasolitudinedeinumerireali.blogspot.com, scarica questo volantino e stampane le copie che vuoi. Poi, regalale ai tuoi amici!

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