Professional Documents
Culture Documents
Tutto cambia negli anni 70: la tecnologia fornisce acciai sempre pi performanti, come testimoniato dal progressivo incremento dei loro tassi di lavoro la tensione ammissibile dellacciaio cresce da 100 N/mm2 del 1907 a 140 N/mm2 del 1939 a 260 N/mm2 nel 1974 (+260%) e aumentano i tassi di lavoro di calcestruzzi teoricamente migliori (la definizione di resistenza caratteristica del 1972) ma troppo spesso solo sulla carta, come evidenziato oggi dal degrado di tante strutture realizzate in quegli anni e confermato dalle misure su campioni di calcestruzzi prelevati su strutture dellepoca. A questa tendenza si aggiunte un cambiamento di non poca importanza: nelle zone allora non ancora sismiche le travi ricalate a T degli edifici civili vengono sostituite da travi rettangolari in spessore di solaio, pi economiche come carpenteria (ma non come armatura) ma che gridano vendetta dal punto di vista della logica strutturale.
Le travi di figura hanno ugual area, dunque richiedono la stessa quantit di calcestruzzo, ma momenti di inerzia baricentrici IR = (60x203)/12 = 40.000 cm4 e IT = 146.667 cm4, 3,7 volte maggiore del primo. Anche larmatura si riduce perch aumenta, per la trave a T, il braccio di leva: assumendo d = 0,9h la riduzione allincirca il (0,9x20)/(0,9x40)= 50%. Il 27% della deformazione e Fig. 3 Quanto conta la forma? met armatura della trave rettangolare per due spondine in pi: verrebbe il dubbio se le imprese sappiano fare i conti, se non si tenessero presenti anche altri fattori. Il passaggio da travi ricalate a travi in spessore stato imposto dalle norme edilizie che hanno portato laltezza netta di piano dai 300 cm degli anni 60 a 280 e poi, verso la met degli anni 70, a 270 cm; con 270 cm le travi ricalate di bordo non si possono fare dato che il cassonetto degli avvolgibili richiede 30-40 cm . Allinterno si sarebbe potuto ricalare ma le imprese volevano semplificavano la carpenteria e gli immobiliaristi essere pi liberi di fare le partizioni come volevano, adducendo che ..la trave ricalata non piaceva alla signora Maria.. - come se la signora Maria cambiasse la disposizione dei muri delle camere con la stessa frequenza con cui cambiava le scarpe. Al Sud le travi ricalate si continuano a fare perch, oltre al problema della sismicit elevata, laltezza netta di piano rimasta a 300 cm per cui ricalando 30 cm si arriva ai 270 cm, misura che obbliga alle (o una forte scusa per ) travi in spessore.
Alle norme, prima o poi, quasi tutti i progettisti si adeguano in base allassunto che se lo dice la norma, vuol dire che posso/devo farlo, soprattutto se manca lesperienza di insuccessi, propri o altrui: dato che le strutture realizzate dagli inizi del 900 agli anni 70 non presentavano problemi di deformabilit, perch non sfruttare i tassi di lavoro di calcestruzzo e acciaio pi elevati permessi dalle norme pi recenti per realizzare solai di maggior lunghezza o travi con sezioni meno importanti e/o meno armate? tanto le verifiche tensionali, le tensioni ammissibili erano rispettate.Un minimo di riflessione avrebbe aiutato a non sbagliare: se per i solai si fosse ragionato ad esempio sulla relazione tra freccia e momento massimo si sarebbe capito che a parit di carico totale e di dimensioni, aumentando il tasso di lavoro dei materiali aumenta s proporzionalmente il momento resistente, ma se questo aumento viene utilizzato per aumentare il carico la luce che il solaio pu coprire e linflessione, la freccia aumentano in modo proporzionale, se viceversa a parit di carico viene aumentata la luce linflessione aumenta in modo pi che proporzionale.
Nei solai monodirezionali in calcestruzzo e laterizio la possibilit di tarare larea dellarmatura in funzione delle sollecitazioni pi limitata che nelle travi: in una nervatura si mettono sempre almeno due barre ad es. 2 12. Se le barre lavorano a un tasso pi elevato (perch aumenta la tensione ammissibile), aumenta proporzionalmente, a parit di spessore di solaio, il momento resistente MR = As sam 0,9d (la verifica della tensione del calcestruzzo raramente critica per i solai stante la larghezza della loro zona compressa). A parit di carico e schema statico, ragionando in termini di resistenza, ci si potrebbero permettere luci maggiori. Ma cosa succede alle deformazioni? Un solaio appoggiato di luce l soggetta a un carico uniformemente distribuito p ha nella sezione di mezzeria momento M = pl2/8 e freccia elastica f = 5pl4/384EI. A parit di materiale (modulo E), di armatura e di sezione (dunque di carico totale p) aumentando il tasso di lavoro dellacciaio del 20% il momento resistente M aumenta un po meno del 20%. Al valore M* = 1,20 M pu corrispondere una luce incrementata l* = (8xM*/p)1/2 . Il rapporto l*/l vale dunque l*/l = (M*/M)1/2 = (1,2)1/2 1,10 cio la luce potrebbe essere aumentata del 10%. Ma nella formula della freccia le luci sono elevate alla quarta potenza, dunque f*/f = (1,10)4 = 1,46: aumentando la luce del 10% a parit di tutto il resto la freccia aumenta del 46%. Poi gli effetti viscosi amplificano il tutto, i solai si sfondellano, i tramezzi e i pavimenti si fessurano
Lezioni di piano 2012 F. Biasioli Rev. 0
A poco ovviamente serve un solaio in grado di portare carichi anche elevati (ce ne vuole per demolire una struttura!) ma troppo deformabile o che vibra al passaggio delle persone. Se pur si accetta che vibrino i vecchi solai di legno nelle case di campagna perch lesperienza ci dice che non c pericolo (sono l da tanti anni), non lo si accetta per i solai di casa o dellufficio. Se vibrano, se si fessurano i tramezzi o le piastrelle del pavimento, se si accumula acqua sulla copertura, cresce lansia e non serve dire guarda che non crolla niente: partono gli avvocati che chiedono il risarcimento ex art. 1669 del Codice Civile. In figura 4 si vedono una soletta di copertura di un accesso a un passo carraio (sopra) e una passerella. Nel primo caso il rapporto h/l di circa 1/40, nel secondo 1/30. In entrambi i casi la deformazione dovuta al solo peso aumentata nel tempo per la viscosit del calcestruzzo. La sicurezza non certo messa in discussione, ma ci potrebbero essere perplessit da parte degli utenti (non ingegneri).
Fig. 4 h/l 1/40 1/30
Un effetto indiretto rappresentato in figura 5: la copertura, una piastra monodirezionale di grande luce, si deformata nel tempo al punto da caricare i divisori interni, nonostante il gioco delle loro viti di fissaggio. E tutto perch probabilmente i progettisti (architettonico, strutturale) si erano fidati delle tensioni ammissibili. La prestazione resistenza, presente nelle norme degli inizi del 900, non dunque da sola sufficiente a garantire che una struttura funzioni: occorre considerare nel progetto anche altre prestazioni (funzionalit, durabilit, sostenibilit). E idea relativamente recente, recepita nelle norme con il concetto di stato limite, condizione superata la quale lopera non soddisfa pi le esigenze per le quali stata progettata. Sicurezza, certo, ma soprattutto funzionalit nelluso, che poi la ragione per cui, se si escludono i monumenti, vengono costruite le opere Resistenza e durabilit sono oggetto degli stati limite ULTIMI (SLU), funzionalit e ancora durabilit degli stati limite di ESERCIZIO (SLE). Perch la gente comune d per scontato che una struttura non crolli - per fortuna i crolli rimangono eventi poco frequenti - ma vive sulla propria pelle il buono o cattivo comportamento giorno per giorno delle strutture ed penalizzata da qualunque riduzione della loro funzionalit duso.
Se a poco serve una struttura che, pur sicura nei confronti di un poco probabile collasso, abbia prestazioni inadeguate durante luso corrente, ne deriva che non esiste graduazione di importanza tra SLU e SLE: perch una struttura sia accettabile tutti gli stati limite sono ugualmente importanti e devono essere verificati. La differenza tra le due categorie di stati limite non sta nella norma, sta in tribunale: se si verifica uno stato limite ultimo con danni a persone si va in penale, per uno stato limite di esercizio con limitazione duso basta il giudizio civile. In entrambi i casi, sono grane.