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Prima lezione
prof. Dario Edoardo Vigan
Un significativo cambiamento avvenuto a partire dal Concilio Vaticano II: anzitutto con il Decreto conciliare Inter Mirifica, 4 dicembre 1963; successivamente con lIstruzione pastorale Communio et progressio, 23 marzo 1971.
LInter Mirifica
Il Decreto conciliare Inter Mirifica ha sollecitato lattenzione di molti studiosi (si ricorda in particolare Enrico Baragli) che hanno analizzato: a) il complesso iter redazionale; b) le motivazioni che condussero a modificare il profilo del documento da Costituzione a Decreto; c) analisi comparata dellaccoglienza ricevuta dai giornalisti internazionali. (poco entusiastica)
LInter Mirifica veniva definito un documento sostanzialmente esiguo e con un evidente vuoto teologico.
LInter mirifica
Limpasse del dibattito conciliare era segnato sostanzialmente da due posizioni: quelli che volevano un documento ampio ed esaustivo; quelli che invece preferivano un documento che contenesse solo alcuni imprescindibili riferimenti. Si preferisce pertanto affermare che per lapplicazione di tutti questi principi e norme circa gli strumenti di comunicazione sociale, su espresso mandato del Concilio, sia pubblicata unapposita istruzione pastorale, a cura della commissione della santa Sede (Inter Mirifica, 23, EV, 1, 23).
Lintervento di Paolo VI
Paolo VI, con la Lettera apostolica motu proprio In fructibus multis (2 aprile 1964), a orientare la prospettiva della riflessione della Chiesa.
I media per i loro stretti e mutui rapporti, propongono nel nostro tempo problemi di tanta importanza tali da influire non solo sulla cultura, sulla civilt e sul costume pubblico, ma sulla stessa religione (In fructibus multis, 2).
La Communio et progressio
Listruzione pastorale Communio et progressio non semplicemente un dazio per supplire a un presunto vuoto teologico di Inter Mirifica (D. E. Vigan, Teologia della comunicazione, in Dizionario della comunicazione, pp. 859-868).
La Communio et progressio un documento cui hanno contribuito persone provenienti da ambiti professionali specifici, teologici ed esperti della comunicazione, per oltre sette anni.
Dalla Communio et progressio si sviluppano le prime sistematiche riflessioni sulla teologia della comunicazione, seppure con evidenti limiti.
Focus: M. Sozzi, Communio et progressio, in Dizionario della comunicazione, pp. 882-887.
La Communio et progressio
Il documento richiama con determinatezza la trattazione delle scienze della comunicazione in ambito teologico.
Lascia per nellindeterminatezza la collocazione di tali studi nel percorso teologico. Approccio: D. E. Vigan, Teologia della comunicazione, in Dizionario della comunicazione, pp. 859-868. Focus: M. Sozzi, Communio et progressio, in Dizionario della comunicazione, pp. 882887.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Testi di riferimento: D. E. Vigan, Dizionario della comunicazione, Carocci, Roma 2009: Approccio: D. E. Vigan, Teologia della comunicazione, pp. 859868. Ambito: C. Giuliodori, Direttorio sulle Comunicazione e Missione, pp. 888-898. comunicazioni sociali
Ambito: M. Ure, Chiesa e media nella societ dellinformazione: sfide e tensioni, pp. 869-876. Focus: M. Sozzi, Communio et progressio, pp. 882-887. Approfondimenti: D. E. Vigan, La chiesa nel tempo dei media, Edizioni OCD, Roma 2008. C. Giuliodori, G. Lorizio (a cura di), Teologia e comunicazione, San Paolo, Milano 2001.