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Nicola Marzot

hans kollhoff, helga timmermann

Il processo di costruzione della forma


La ricerca condotta da Hans Kollhoff ed Helga Timmerman si iscrive chiaramente nellorizzonte di senso della citt europea, ed assume il progetto urbano quale implicito termine di riferimento ed unit di misura. Il superamento del metodo funzionalista a favore della riabilitazione dellarchitettura della citt comporta, quale corollario, il ricorso sistematico allo strumento del Masterplan, lindividuazione preventiva di temi urbani invarianti, storicamente declinati, e la subordinazione delle scelte di dettaglio allarticolazione dinsieme. Il progetto urbano viene cos interpretato come luogo di una possibile ricomposizione dei conflitti tra urbanistica, architettura e tecnica: continuit del tessuto e discontinuit degli oggetti; pieni edilizi e vuoti urbani; tradizione e modernit; artificio e natura. La trama risultante non si risolve tuttavia nellannullamento delle differenze in una sintesi dialettica di livello superiore, ma restituisce semplicemente una Morfologia, ovvero la descrizione del processo attraverso il quale ci che ancora privo di forma, nella sua elementare monumentalit, si individua progressivamente per il concorso di forze antagoniste: i vincoli normativi, di programma e i caratteri del contesto; le aspettative della committenza; i fondamenti del linguaggio adottato e le qualit espressive dei materiali scelti. Ne consegue un principio dordine che rifugge ogni aprioristica e dogmatica subordinazione, legittimato dalla trascrizione nella Forma delle infinite variazioni esercitate sullarchetipo, analizzate nella loro esatta sequenzialit secondo una interpretazione diagrammatica delloperare.

Ledificio intende ripristinare la continuit della cortina edilizia perimetralmente chiusa su due isolati compresi tra la Sprea e Otto-Suhr-Allee. In corrispondenza dellasse urbano dividente Eosanderstrae, il corpo di fabbrica che unifica le testate viene interrotto e le parti risultanti, reciprocamente sfalsate, assecondano le differenti giaciture dei tessuti edilizi convergenti sulla Luisenplatz, integrandone parzialmente alcuni relitti del XIX secolo. Obiettivo prioritario la definizione di unarchitettura a scala urbana, che porti a compimento il fronte orientale della piazza, armonizzandone il disegno complessivo con limpianto settecentesco del Castello di Charlottenburg e dei relativi giardini. Congiuntamente, si intende offrire un contributo critico alla riflessione sul tema residenziale a Berlino, aperta in termini problematici dal Movimento Moderno, che aspira a riabilitare le categorie di costruzione dello spazio urbano tradizionale nella citt europea, rinnovandone il significato. Si giustifica, pertanto la scelta di subordinare la riconoscibilit individuale degli alloggi al perseguimento di un risultato architettonico organicamente compiuto. Lunitariet delledificio lamellare, a dispetto della reiterazione di moduli edilizi in linea reciprocamente distinti e del parziale arretramento del fronte concavo da quello rettilineo, viene confermata nelladozione di un linguaggio condiviso e dalla chiusura in antis delle soluzioni dangolo, che accolgono negozi al piano terra. La quinta architettonica reinterpreta il tema urbano della loggia, sapientemente declinato attraverso la citazione

CIL 106

edificio per abitazioni a luisenplatz, berlino-charlottenburg, 1985-87

Progetti

La testata dellisolato tra Eosanderstrae e Otto-Suhr-Allee, con il suo fronte concavo, crea uno spazio pubblico vibrante.

Il fronte rettilineo, completando la testata dellisolato tra Eosanderstrae e la Sprea, intercetta un frammento di tessuto edilizio del XIX secolo.

Assonometria che evidenzia la giacitura dellimpianto rispetto ai relitti edilizi mantenuti, al Neuer Pavillion ed al castello di Charlottenburg.

lecorbuseriana del Palazzo del Parlamento di Chandigarh. Lo spazio sottesso viene internamente ripartito in basamento, elevazione e coronamento, confermando nella scansione il riferimento ad una morfologia di classica misura. Lo stilobate ottenuto sovrapponendo al piano cantinato alloggi in duplex dotati di scala esterna individuale e balconata comune continua, in omaggio al Neuer Pavillion di Schinkel prospiciente il Castello. Lunitariet architettonica della partitura di elevazione garantita attraverso la realizzazione di una parete continua, leggermente aggettante rispetto al filo di facciata, posta a protezione del siste-

CIL 106

La teoria di wintergarten, risolta compositivamente attraverso una parete continua parzialmente aggettante dal filo di facciata, conferisce evidenza grafica al tema della loggia urbana.

Larticolazione del corpo di fabbrica sulla OttoSuhr-Allee risolve in chiave espressionista il tema dellangolo.

ma retrostante di wintergarten, per uno sviluppo complessivo di 4 piani, mentre il coronamento risulta in negativo, attraverso la riduzione della parete alla scansione modulare dei setti della loggia urbana. La grammatica delledificio pertanto riconducibile a semplici operazioni di stratificazione, mentre la variet lessicale simula intenzionalmente il concorso del tempo storico alla costruzione dellopera. La scelta dei materiali coerente con gli obiettivi di progetto. Il mattone faccia a vista lega visivamente le parti risultanti dallarticolazione morfologica, mentre lampia dotazione di superfici vetrate, oltre a garantire un adeguato isolamento termico ed acustico alle abitazioni,

rende leggibile in trasparenza la matrice archetipica dellintervento, evidenziandone lintelaiatura strutturale. Hans Kollhoff ed Helga Timmerman, ancora una volta, interpretano sapientemente tradizione e modernit, rinnovando i principi della tettonica classica. Nicola Marzot
Scheda tecnica Progettisti: Hans Kollhoff, Helga Timmermann Collaboratori: Mathias Essig,Thomas Dietzsch Strutture: Dipl.-Ing. Khler, Berlino Proprietario: APL, Architekturund Planungs GmbH Superficie utile: 5600 m2 Costi: 16.500.000 Marchi tedeschi Cronologia: 1985 inizio lavori; 1987 fine lavori

PROGETTI

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