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La specie umana pu essere definita

come un gruppo di primati che sono


emersi nel momento dellevoluzione
in cui la determinazione istintuale
ha raggiunto un minimo e lo
sviluppo del cervello un massimo.
Questa combinazione di minima
determinazione istintuale e
massimo sviluppo cerebrale non si
era mai verificata prima nel corso
dellevoluzione animale e, sotto il
profilo biologico, rappresenta un
fenomeno completamente nuovo.
Mancando della capacit di agire
in obbedienza agli istinti, mentre
daltro canto possiede quella
dellautoconsapevolezza, della
ragione e dellimmaginazione
tutte nuove qualit che trascendono
la capacit di elaborazione mentale
strumentale anche dei pi
intelligenti fra i primati , la specie
umana aveva bisogno di un sistema
referenziale di orientamento e di un
oggetto di devozione per poter
sopravvivere.
Senza una mappa del nostro
mondo naturale e sociale senza
cio unimmagine del mondo e del
proprio posto in esso che sia
strutturato e dotato di coesione
interna , gli esseri umani
sarebbero in preda alla confusione
e incapaci di agire secondo uno
scopo e in maniera coerente,
perch non avrebbero modo di
orientarsi, di trovare un punto fisso
il quale permetta loro di
organizzare tutte le impressioni da
cui investito ogni singolo
individuo. Il nostro mondo ha per
noi un senso, e noi ci sentiamo certi
delle nostre idee, grazie al
consenso di coloro che ci
circondano. La mappa assolve alle
sue funzioni psicologiche anche
qualora sia errata. Ma la mappa
non mai stata del tutto errata, e
daltro canto non mai stata
neppure esatta: sempre stata
unapprossimazione sufficiente alla
spiegazione di fenomeni che
servono allo scopo del vivere. Solo
allorch la pratica del vivere
liberata dalle sue contraddizioni e
dalla sua irrazionalit, la mappa
pu corrispondere alla realt.
Il fatto fondamentale che
finora non si avuta notizia di
nessuna cultura in cui non esista un
simile sistema referenziale di
orientamento; e ci vale anche per
ciascun individuo. Accade sovente
che i singoli neghino di essere in
possesso di un siffatto quadro
generale e siano persuasi di
rispondere ai vari fenomeni e
incidenti della vita volta per volta,
caso per caso, obbedendo alla
guida della propria facolt di
giudizio; ma facile dimostrare che
costoro semplicemente danno per
scontata la loro personale filosofia,
perch ai loro occhi questa
costituisce una manifestazione di
buon senso, n si rendono conto
che tutti i loro concetti si fondano
su un sistema referenziale
comunemente accettato. Quando
costoro sono posti di fronte a una
visione totale della vita
sostanzialmente diversa, la
giudicano pazzesca ovvero
irrazionale oppure infantile,
considerando invece se stessi
perfettamente logici. Il profondo
bisogno di un sistema referenziale
risulta con particolare evidenza nei
bambini. A una certa et, questi
spesso elaborano il loro sistema
referenziale di orientamento in
maniera ingegnosa, servendosi dei
pochi dati che hanno a disposizione.
Ma una mappa non costituisce
una guida sufficiente allazione;
abbiamo anche bisogno di una
meta verso la quale dirigerci. Gli
animali non hanno problemi del
genere: il loro istinto a fornirli
insieme di una mappa e di mete. Al
contrario, noi, carenti come siamo
di determinazioni istintuali, e in pari
tempo muniti di un cervello che ci
permette di pensare alle molte
direzioni in cui possiamo muoverci,
abbiamo bisogno di un oggetto di
devozione totale, di un punto focale
di tutti i nostri sforzi, che sia
insieme la base costitutiva di tutti i
nostri valori effettivi e non soltanto
proclamati. Se un oggetto di
devozione del genere ci occorre,
perch grazie a esso possiamo
indirizzare le nostre energie in una
direzione unica, trascendendo la
nostra esistenza isolata con tutti i
suoi dubbi e le sue insicurezze, e
soddisfacendo insieme il nostro
bisogno di dare un significato alla
vita.

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