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Compendio base di Teoria musicale

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Compendio base di Teoria musicale
La Musica
La Musica pu essere definita, come l'Arte dei Suoni attraverso la quale si esprime un tipo di Linguaggio Universale.
Esso composto da Segni e Simboli, i quali vanno tradotti in significati comprensibili. Da qui nasce la necessit
dello studio teorico-pratico, imprescindibile per poter leggere, scrivere e suonare. La Musica riunisce in se, elementi
strettamente teorici, e suoni veri e propri, ma non tutti i suoni possono essere considerati Musica. Per essere definita
Musica sar necessario che si verifichino determinate caratteristiche.
Suono
Vibrazione acustica che determina uno stimolo del senso dell'udito, il suono viene prodotto da un'onda sferica
generata dalla compressione e dall'espansione del mezzo di propagazione. Le caratteristiche acustiche sono:
1. altezza, dipendente dalla frequenza dell'onda, misurato in Hertz (Hz) essa la qualit che permette di
distinguere se un suono acuto piuttosto che grave e dipende dalla frequenza dell'onda sonora che lo ha
generato. In particolare: pi la frequenza di un'onda sonora elevata e pi il suono ci sembrer acuto,
mentre pi bassa la frequenza e pi il suono ci apparir grave.
2. intensit legata all'ampiezza dell'onda ed misurata in decibel (decibel), la qualit che distingue i suoni
in deboli o forti. Praticamente il volume del suono. Dipende dalla forza con cui i corpi sonori vengono
eccitati e dalla distanza dell'ascoltatore dalla fonte sonora. La psicoacustica definisce volume la grandezza
che misura la percezione dell'intensit musicale.
3. timbro, quella particolare qualit del suono che permette di giudicare diversi due suoni con uguale intensit
e altezza. Il timbro rappresenta, dunque, quell'attributo della sensazione uditiva che consente all'ascoltatore
d'identificare la fonte sonora, rendendola distinguibile da ogni altra. Esso dipende dalla proporzione tra i
diversi suoni armonici che costituiscono il suono e che determinano la forma dell'onda
4. durata, prolungamento del S. nel tempo, misurato in ore, minuti, secondi, ecc
La velocit del suono di circa 340 metri al secondo.
Il campo di udibilit, vale a dire la soglia di frequenza al di sotto e al di sopra della quale il nostro orecchio
non riesce pi a percepire suoni, compresa tra 20Hz e 20.000Hz. Si dicono infrasuoni le frequenze pi basse
di 20 Hz e ultrasuoni quelle pi alte di 20.000 Hz.
Il suono inoltre viene classificato come determinato se ha caratteristiche tali da permettere l'individuazione
della frequenza e indeterminato se talmente ricco di armonici da rendere impossibile la percezione di quello
fondamentale (che d l'altezza).
Melodia e Armonia
La melodia espressa con una successione di note ed quindi caratterizzata da una sequenza di altezze sonore (note)
disposte ritmicamente. In un brano musicale, la melodia la struttura musicale pi identificabile. Le melodie spesso
sono costruite su scale musicali. Il contrappunto lo studio della combinazione e sovrapposizione di melodie
normalmente indipendenti.
Si pu parlare di armonia quando due o pi suoni, emessi simultaneamente, suonano (bene) insieme, anche se una
melodia senza accompagnamento pu comunque implicare un'armonia sottostante.
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Pentagramma (o Rigo musicale)
Il primo e pi importante elemento per poter leggere la Musica il Pentagramma. Il Penta-(dal greco=cinque)e
gramma- (dal greco linea) esso l'insieme di cinque linee orizzontali e di quattro spazi vuoti. Attraverso questa
rappresentazione grafica, le varie note vengono inserite negli appositi spazi vuoti oppure nelle linee. L'alternanza di
line-spazio, e quindi l'inserimento delle note in tutti i livelli disponibili, da luogo al concetto di scala ascendente o
discendente. La partitura musicale (o parte) quindi un sistema grafico, attraverso il quale si leggono i nomi e le
altezze dei suoni (o note). Essa pu essere esemplificata attraverso il Pentagramma (per gli strumenti monodici),
oppure attraverso l'Endecalineo (due Pentagrammi sovrapposti), per quanto riguarda gli strumenti polifonici
(Pianoforte, Arpa, ect.)
Le Chiavi Musicali
Il secondo elemento in ordine di importanza la Chiave Musicale, essa un simbolo che viene posto all'inizio di
ogni Rigo Musicale: Come nell'esempio precedente, la Chiave M. prende il nome di Chiave di Violino (o di sol),
infatti i due puntini posti alla sua destra, delimitano una sola linea (la seconda, contando dal basso). La nota inscritta
in questa seconda linea, prender il nome di Sol. Questa la chiave pi utilizzata, ma ce ne sono anche delle altre.
Tipologie di Chiavi
Le Chiavi Musicali sono ripartite in tre differenti tipologie:
L'insieme di tutte le chiavi musicali, prende il nome di Setticlavio, (o chiavi antiche), esse venivano usate
anticamente ad uso principale delle voci (chiavi di Do) e degli strumenti (chiave di Sol e Fa).
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L'Endecalineo (endeca=undici/lineo=linea) l'insieme di 11 linee e 10 spazi, e rappresenta la sovrapposizione di due
Pentagrammi. Esso da la possibilit a strumenti polifonici di poter rappresentare l'intera gamma sonora, soprattutto
per ci che riguarda l'estensione.
La Frazione Numerica
La Frazione Numerica quel numero scritto subito dopo la Chiave Musicale, e deterimina i tempi e i valori di un
brano. Il Numeratore la cifra che indica il numero dei tempi presenti all'interno di ciascuna misura, mentre il
denominatore (frazione) il valore che si attribuisce a ciascun tempo. Nell'esempio a lato, possiamo capire che la
frazione corrispondente a 4/4, il numeratore 4, e il denominatore 1/4. Quindi 4 saranno i Tempi presenti in ogni
misura, ed ogni Tempo equivarr al valore di 1/4.
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Misura
Ogni brano musicale il risultato dell'insieme di pi Misure (o battute), che combinate insieme tra loro, esprimono
un significato melodico e armonico. La Misura quello spazio di Pentagramma che va da stanghetta a stanghetta. Si
chiamano stanghette quei segmenti verticali che tagliano il pentagramma.
Ogni misura poi, si divide in tempi e suddivisioni. I tempi sono determinati dal numeratore della frazione numerica
(es. nel 2/4, ci sono due tempi), mentre le suddivisioni corrispondono alla met di un tempo dato (es. nel 2/4, ci sono
due tempi e quattro suddivisioni)
Unit di misura, tempo, suddivisione e durata
In gergo musicale, relativamente ai tempi e alle misure, si usano questo tipo di significati:
Unit di misura: un valore che basta da solo a formare una misura. Esempio: nel tempo di 4/4 l'unita di misura
sar una semibreve (che vale 4/4).
Unit di tempo: un valore che basta da solo a formare un tempo della battuta. Esempio: nel tempo di 3/4 l'unita
di tempo sar una semiminima (1/4).
Unit di suddivisione: un valore che basta da solo a formare una suddivisione. Esempio: nel tempo di 2/4 l'unita
di suddivisione di 1 grado, corrispondente alla croma (1/8).
Unit di durata: a differenza degli altri questo valore non dipende dal tempo della misura. un valore che viene
deciso dall'esecutore o dall'autore di un brano per impostare il metronomo. Esempio: se all'inizio di un brano si
trova: "Ottavo = 120", significa che bisogna impostare il metronomo a 120 colpi al minuto e ogni colpo varr un
Ottavo (croma, 1/8).
Le Note Musicali
Le Note M. sono dei segni che identificano un suono, la sua altezza (o frequenza) e la sua durata. Esse sono
composte da tre elementi;
1. la Cediglia(o Coda);
2. il Gambo;
3. la Testa
La Testa della nota un cerchio (che pu essere vuoto o pieno), il Gambo una linea verticale che parte
dall'attaccatura della Testa, e la Cediglia come una virgola unita all'estremit del Gambo (quando si trovano due o
pi note con la Cediglia, usanza trasformarle in segmenti orizzontali. Sul Pentagramma, le note possono essere
scritte in due modi diversi; tagliati da una linea, oppure trovarsi tra una linea e l'altra (spazio).
Esempio di note inscritta sulla linea oppure inserita in uno spazio
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Regola per scrivere le note
Nell'ambito di un Pentagramma, tutte le note che occupano una posizione inferiore alla terza linea (contando dal
basso verso l'alto), verranno scritte con il Gambo in su (alla destra della nota, N. 1). Tutte le note che occupano una
posizione superiore alla terza linea, verranno scritte con il Gambo in gi (alla sinistra della nota, N. 2). Questa regola
stata introdotta per limitare, in questo modo, l'altezza del Gambo delle note, all'interno del Pentagramma, evitando
cos, di confondere la scrittura.
Rispetto alla collocazione nel Pentagramma, ogni nota prender una diversa altezza a seconda che venga posta in
alto o in basso. Le note acute (o alte) si troveranno in prossimit della V linea, per proseguire anche sopra il
Pentagramma. Le note gravi (o basse) si troveranno in una posizione al di sotto della I linea. La diversa collocazione
delle note, da luogo quindi, ad una diversa frequenza vibrazionale delle stesse e viceversa.
Nota lunga e progressivamente sempre pi corte
Pausa lunga e progressivamente sempre pi corte
La durata di una nota e quindi, il suo
valore, viene stabilito dalla forma e in
base alle combinazioni tra i gambi e le
ceviglie delle note. Al valore di ogni
nota, corrisponde un analogo valore di
pausa, dato che la Musica l'insieme
armonico di note e pause, eseguite in
un dato tempo. Le Pause sono
definibili come i silenzi che si possono
trovare tra una o pi note.
Graficamente vengono scritte in
maniera diversa.
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Figure e Valori
Si chiamano Figure quei segni che comunemente chiamiamo "Note" e si differenziano nella forma e quindi nel
valore. I Valori sono quei numeri (attribuiti sotto forma di frazione) che rappresentano la durata di ogni Figura.
Attualmente esistono 7 Figure musicali con i relativi Valori e Pause, oltre alle combinazioni di Figure e Punti.
Le diverse figure musicali sono:
: l'unit di misura pi grande l'intero. La figura chiamata semibreve e pu avere il valore anche di
2/2, 4/4, 8/8 e 16/16
: la minima esprime una durata della met rispetto all'intero e pu anche valere 2/4, 4/8 o 8/16
: la semiminima esprime una durata di met rispetto alla minima, quindi di un quarto dell'intero, oppure
di 2/8 o 4/16
: la croma esprime la met della durata della semiminima, quindi di un ottavo dell'intero, oppure di 2/16
: la semicroma esprime una durata di un sedicesimo dell'intero
: la biscroma esprime una durata di un trentaduesimo dell'intero
: la semibiscroma esprime una durata di un sessantaquattresimo dell'intero
I sopra descritti Valori, stanno tra loro in rapporto di PROGRESSIONE GEOMETRICA INVERSA, il che significa
che ad ogni passaggio dal livello superiore a quello inferiore, i valori sono dimezzati.
L'intero viene suddiviso in sottomultipli sempre pi piccoli, in questo caso, fino alle trentadue biscrome di cui
composto:
Le Pause sono dei segni che rappresentano un Valore di silenzio, che deve essere rispettato, e che viene posto tra una
o pi Note. Ad ogni Figura musicale, corrisponde una relativa Pausa, cos come indicato nello schema in basso:
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La Legatura
La Legatura un segno (a forma di semicerchio) che unisce due o pi note. Esistono tre tipologie di legature:
la Legatura di Valore che unisce due o pi note della stessa altezza
la Legatura di Portamento che unisce due o pi note di diversa altezza
la Legatura di Frase che unisce tutte le figure all'interno di una Frase musicale
La Legatura di Valore ottiene l'effetto di sommare i valori, delle note interessate (una Figura del valore di 2/4, unita
ad una di 1/4, da luogo ad un'altra Figura del valore di 3/4, ect.).
La Legatura di Portamento invece, non ha alcun effetto sui valori, ma riguarda le articolazioni fra le note. In
presenza di questo tipo di Legatura, le note verranno eseguite il pi strettamente possibile, senza minime interruzioni
di suono.
La Legatura di Frase ha lo stesso effetto di quella di Portamento, ma la sua durata, abbraccia, di solito 4 Misure,
(corrispondenti ad una Frase musicale).
Il Punto di Valore
Il Punto di valore quel segno che, posto a destra di una nota, allunga la stessa, di met del suo valore. Venne
introdotto per ottemperare alla mancanza dei valori da 3. Si trovano punti semplici, punti doppi e punti tripli. Il punto
semplice vale la met della nota, il punto doppio, met del primo, e il punto triplo, met del secondo. (es., con tre
punti dietro ad una minima dal valore di 2/4, il primo punto varr 1/4, il secondo 1/8, e il terzo 1/16).
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Il Tempo e il Metronomo
Il Tempo un termine che ha diversi significati, a seconda dell'argomento trattato. Dal punto di vista metrico, il
tempo riferito alla misura e alla frazione numerica. Infatti, come abbiamo visto, la frazione numerica indica nel suo
numeratore, il numero di tempi presenti in ogni misura, e il denominatore il valore da attribuire a ciascuno di essi. La
classificazione dei tempi l'altro ambito dove si usa questo termine, a proposito di tempi semplici e tempi
composti. Il tempo pu indicare anche l'andamento o indicazione agogica (Adagio, Andante, Allegretto, Allegro,
etc.)posta all'inizio di un brano, nonch, indicazione del metronomo.
Il Metronomo un mezzo meccanico o elettronico, che serve a scandire il tempo, al fine dello studio musicale. Esso
si basa sulla tencica dell'orologio a doppio pendolo, inventato dall'orologiaio di Asterdam, Dietrich Nilolaus Winkel,
poi modificato e brevettato da Johann Nepomuk Malzel nel 1816, in modo tale da ottenere anche l'effetto sonoro
(oltre a quello visivo ideato da Winkel). Se fissiamo un numero metronomico a 60=semiminima, significher che in
un minuto si dovranno eseguire 60 semiminime, oppure una al secondo.
Indicazione Numeri di metronomo
Grave 40 - 44
Largo / Larghetto 44 - 50
Lento / Adagio 50 - 60
Andante / Andantino 60 - 80
Moderato 80 - 100
Allegretto / Allegro 100 - 126
Vivace 126 - 144
Presto / Prestissimo 144 - 208
All'inizio di ogni brano musicale (in alto a sinistra), viene indicato il tempo metronomico, valido normalmente per
tutta la durata dell'intero brano. Nell'esempio di Mozart Excerpt K33
l'indicazione di Andante Grazioso e di croma a 120, ci dice di eseguire una croma ogni mezzo secondo, oppure una
semiminima al secondo (infatti 120 il doppio del secondo).
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Segni d'Espressione
La Dinamica
In musica, il termine dinamica concerne la gestione delle intensit sonore (piano, forte, e tutte le gradazioni
superiori e interne) con le quali il compositore intende che il suo brano sia eseguito, e che normalmente annota in
partitura.Generalmente la dinamica viene annotata (si veda la voce semiografia) sotto il pentagramma con apposite
sigle in carattere corsivo, pi precisamente chiamate segni di espressione oppure segni dinamici. Esse sono, dalla
minima alla massima dinamica: ppp (pi che pianissimo), pp (pianissimo), p (piano), mp (mezzopiano), mf
(mezzoforte), f (forte), ff (fortissimo), fff (pi che fortissimo). Eccezionalmente possono comparire pppp e ffff. Il
cambiamento di dinamica pu essere improvviso (talvolta indicato esplicitamente con la sigla sub. - subito) oppure
progressivo. In questo caso si usano espressioni testuali come cresc. (crescendo, aumentando il volume) e dim.
(diminuendo), talvolta accompagnate da poco a poco. Spesso si preferisce notare delle "forcelle", ovvero coppie di
linee orizzontali che si allontanano (dipartendosi da un punto indicano un crescendo) o si avvicinano (chiudendosi in
un punto indicano il diminuendo).
L'Agogica
L'agogica (voce dotta dal tardo greco agogiks, aggettivo di agog "condotta, movimento") il
complesso delle leggere modificazioni dell'andamento apportate ad un brano musicale durante la sua esecuzione per
ragioni squisitamente interpretative.
Il termine fu introdotto nella moderna terminologia musicale da Hugo Riemann, dove sta ad indicare anche la
disciplina che studia il fenomeno.
Le alterazioni del valore delle note e delle pause che costituiscono l'agogica spesso non sono indicate nel testo
musicale, o lo sono in modo generico, come nel caso del rubato. Anche indicazioni pi precise, come accelerando,
rallentando, stringendo e ritardando, lasciano all'esecutore un ampio margine di discrezionalit.
Le variazioni agogiche sono distinte da quelle dinamiche, che consistono nelle variazioni delle intensit sonore.
Tuttavia, i due parametri sono spesso abbinati e interagiscono variamente, tanto nella pagina scritta, quanto nel
momento dell'esecuzione.
Segni d'Articolazione
Il termine indica il modo in cui i suoni di un brano musica sono concatenati tra loro, sia quando sono uniti
(vedi Legato) che quando sono separati (vedi Staccato).
Le pi importanti forme d'Articolazione, si possono distinguere in:
1) Legato semplice, quando due o pi note sono racchiuse sotto il segno di Legatura di Portamento o di Frase.
In questo caso, l'esecuzione delle note successive alla prima, deve avvenire senza alcuna discontinuit di
suono:
2) Staccato legato, oppure legato sotto staccatura, quando sopra due o pi note racchiuse sotto il segno di
legature di Portamento o di Frase, sono presenti dei puntini. In questo caso presente una minima variazione
di suono tra una nota e l'altra:
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3) Staccato, quando le note sono libere da segni, in questo caso,la variazione tra un suono e l'altro
leggermente pi percettibile, rispetto allo Staccato legato:
4) Staccato corto, quando le note non hanno segni di legature ma presentano dei puntini sopra la testa, in
questo caso la discontiniut tra una nota e l'altra pi evidente, tanto che si percepisce il valore di ciascuna
nota, come corrispondente a circa la met dalla sua durata:
5) Staccato cortissimo, quando le note presentano dei triangolini neri rovesciati, posti sopra la testa, in questo
caso la discontiniut tra una nota e l'altra massima, tanto da riuscire a percepire soltanto il valore di 1/4,
rispetto al valore reale delle note:
Le Alterazioni
Le Alterazioni sono dei segni che servono ad alzare o abbassare l'altezza (o frequenza) delle note. Essi sono divisi in:
1) Diesis ( )che alzano le note di un semitono ascendente;
2) Bemolli ( ) che abbassano le note di un semitono discendente.
Per riportare le note al suo stato naturale, viene usato un segno che si chiama Bequadro ( ), esso annulla l'effetto
sia dei diesis che dei bemolle.
Per alzare o abbassare l'altezza delle note di 1 Tono, vegono usati i doppi segni del:
3) Doppio diesis ( , o pi correttamente '') per alzare le note di 1 tono;
4) Doppio bemolle ( ) per abbassare le note di 1 tono.
In questo caso, per riportare queste note alterate doppiamente, al loro stato naturale, si usa il segno del Doppio
bequadro ( ).
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Le Alterazioni, vegono poi suddivise in due distinte categorie, in base alla durata del loro effetto sulle note, si
dinstiguono:
a) Alterazioni Fisse o Costanti, le quali vegono poste subito dopo la Chiave e il loro effetto perdura per l'intero brano
musicale;
b) Alterazioni Transitorie o momentanee, le quali si possono trovare all'interno delle misure di un brano, ed hanno la
loro efficacia soltanto nell'ambito della misura in cui sono poste. Se viene alterara la prima nota di una misura,
sottinteso che tutte le altre note uguali all'interno della stessa, siano ugualmente alterate.
I Tempi
I Tempi sono l'elemento metrico che differenzia i vari brani tra di loro. Essi si dividono in 2 grandi categorie:
1) I Tempi Semplici
Binari : (o tempi a due) - 2/1 (due interi) - 2/2 (due mezzi) - 2/4 (due quarti) - 2/8 (due ottavi)
Ternari : (o tempi a tre) - 3/1 (tre interi) - 3/2 (tre mezzi) - 3/4 (tre quarti) - 3/8 (tre ottavi)
Quaternari : (o tempi a quattro) - 4/1 (quattro interi) - 4/2 (quattro mezzi) - 4/4 (quattro quarti) - 4/8 (quattro
ottavi)
Quinari : (o tempi a cinque) - 5/2 (cique mezzi) - 5/4 (cinque quarti) - 5/8 (cinque ottavi)
Settenari : (o tempi a sette) - 7/2 (sette mezzi) - 7/4 (sette quarti) - 7/8 (sette ottavi)
Dai tempi semplici si ricavano i Tempi Composti, derivati dalla moltiplicazione di ogni tempo semplice per una
frazione fissa, che 3/2. Infatti, mentre i tutti i tempi semplici hanno divisioni binarie (relativamente a ciascun
tempo), i tempi composti hanno suddivisioni ternarie.
2) I Tempi Composti
Binari : 6/2 (sei mezzi) - 6/4 (sei quarti) - 6/8 (sei ottavi) - 6/16 (sei sedicesimi)
Ternari: 9/2 (nove mezzi) - 9/4 (nove quarti) - 9/8 (nove ottavi) - 9/16 (nove sedicesimi)
Quaternari : 12/2 (dodici mezzi) - 12/4 (dodici quarti) - 12/8 (dodici ottavi) - 12/16 (dodici sedicesimi)
Quinari : 15/4 (quindici quarti) - 15/8 (quindici ottavi) - 15/16 (quindici sedicesimi)
Settenari : 21/4 (ventuno quarti) - 21/8 (ventuno ottavi) - 21/16 (ventuno sedicesimi)
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