You are on page 1of 2

Bianco e nero

In mostra la lotta per i diritti civili negli Usa


Una delle rare macchie di colore sui pannelli della mostra allestita a Palazzo Reale
per raccontare la storia della battaglia per i diritti civili negli Stati Uniti un disegno
di Norman Rockwell. Anche il celebre interprete del realismo romantico che con le
sue copertine per "The Saturday Evening Post" fra i protagonisti delliconografia
popolare americana, si schiera col movimento per i diritti civili rappresentando una
bimba nera che, in abito bianco, si avvia verso la scuola scortata da quattro adulti
bianchi con al braccio la fascia di sceriffo onorario; dietro di lei su, un muro del
quartiere che porta il segno di un lancio di pomodori, tracciata la scritta nigger,
negro.
Un disegno tra tante foto tutte rigorosamente in bianco e nero: la prima suggestione
visiva di Freedom Fighters, volti di bianchi e di neri insieme o divisi dalla stessa,
lunga, battaglia. In una prospettiva storica che va dal 1776, lanno in cui il Comitato
dei Cinque (John Adams, Benjamin Franklin, Thomas Jefferson, Robert R.
Livingstone e Roger Sherman) present al Congresso la bozza della Dichiarazione di
Indipendenza, attraverso la costituzione ai primi del Novecento della Naacp (National
Association for the advancement of coloured people) fino al 1964, lanno in cui fu
assegnato il Premio Nobel per la Pace e Martin Luther King e proclamato il Civil
Right Act.
Lintento didattico della mostra, prodotta e promossa dal Comune e dal Robert F.
Center for Justice and Human Rights Europe, esplicito cos da collegarsi idealmente
a quella che il Comune aveva realizzato al Pac su Nelson Mandela nel Sud Africa
dellappartheid. E nelle giornate conclusive verranno esposte (a cura di Melissa
Proietti e Raffaella A. Caruso), per essere poi battute allasta, anche le opere che
cinquantun artisti hanno donato per finanziare lorganizzazione creata nel 1968 dagli
amici e dai familiari di Robert Kennedy.
Una figura, naturalmente, ampiamente citata fra i Freedom Fighters accanto a
quella del presidente John Fitzgerald e di Martin Luter King. A indicarli come i
protagonisti della battaglia per i diritti civili e sue vittime eccellenti. Anche se, e
alcune foto opportunamente lo ricordano, fu il texano Lyndon Johnson, succeduto a
Kennedy dopo lattentato di Dallas, a completare la legge sui diritti civili (Civil
Rights Act of 1964), facendo cos segnare un passo avanti decisivo nell'integrazione
degli afroamericani e delle minoranze etniche del Paese.
La cui costante pressione sullamministrazione e lopinione pubblica documentano le
foto di Bruce Davidson e Danny Lion, fra tanti altri, della marcia su Washington del
28 agosto del 1963 quando Martin Luther King pronunci il suo storico discorso I
Have a Dream, quasi latto finale di una battaglia che pareva vinta e che pure
continuamente si ripropone non solo nel Stati Uniti.
Perch fra quei bianchi e quei neri ci sono anche i ragazzi della Guardia Nazionale,
elmetto e baionetta innescata, a Montgomery (Alabama) nel 1961 a presidiare le
strade della citt. Proprio come accaduto solo lo scorso agosto a Ferguson
(Missouri).
Dai pannelli allineati nelle cinque sale che Palazzo Reale riserva alla mostra, emerge
anche il volto di Rosa Parks: matricola 7053, arrestata per non aver ceduto il posto a
un bianco su un autobus di Montgomery nel 1955, divenuta una figura simbolo del
movimento fatto anche degli anonimi nigger ripresi davanti alle fontanelle riservate
ai soli bianchi.
UnAmerica, quella di soli cinquantanni fa, che aveva guadagnato alla causa dei
diritti civili anche testimonial come Marlon Brando, Charlton Heston, Burt
Lancaster, Harry Belafonte, mentre in uno scatto del 1963 a Greenwood (Mississipi)
si riconosce anche un giovanissimo Bob Dylan folksinger nella protesta.
UnAmerica, quella di oggi, orgogliosa di quel capitolo della sua storia che per
ancora la interroga.
Freedom Fighters, Palazzo Reale, piazza del Duomo 12, dal 23 settembre al 12
ottobre, ingresso libero (orari: lun. 14.30-19.30; mar-mer-ven-dom 9.30-19.30;
gio-sab fino alle 22.30)
I have a dream, Palazzo Reale, piazza del Duomo 12, dall8 al 10 ottobre,
ingresso libero
(la Repubblica Milano, 23 settembre 2014)

You might also like