la via, la verit e la vita Copyright 2007 Provvedimento del Presidente del Tribunale di Modena Iscritto al n.1866 del 19/02/2008 del Registro Stampe e Periodici. anno 3 - n. 9 trimestrale - gennaio/marzo 2010 copia gratuita questa rivista emanazione della Draco Edizioni fondata nel 2006, per diffondere in termini moderni lantica conoscenza esoterica. in collaborazione con lassociazione Atman, fondata nel 1994 per la diffusione del raja yoga e dellesoterismo, e di Energheia, fondata nel 1996, prima scuola italiana per terapeuti esoterici. Nel tempo tutto cambia e niente cambia. Le realt essenziali della vita, le sue strutture fondamentali, lana- tomia e la fsiologia della coscienza rimangono fedeli allemanazione primordiale di quel verbo che tutto pervade. Nel tempo, quello che cambia sono i modi della manifestazione, sempre pi aderenti alle forme cangianti che lo spirito pu usare, di era in era, nel suo lungo pellegrinaggio tra le pieghe della materia. Nello spirito che discende nella carne si compie la parabola del fgliuol prodigo che prima o poi ritorner nella casa del padre. Questa rivista, in fn dei conti, vuole solo prendere atto dei modi diversi oggi necessari ad esprimere adeguatamente le immutabili verit dellantica saggezza esoterica. Questo spazio vuole essere utile a tutti i pellegrini che nel loro viaggiare sono arrivati a rivolgere gli occhi verso la casa in cui sono nati. Che il potere del padre, lamore del fglio e la sapienza dello spirito santo ci uniscano in ununica vita. Massimo Rodolf La tensione tale che il Mondo freme. Gli eventi sono in pressione. A tutti i livelli le energie del- la Luce sono impegnate a fondo per salvarlo dalla distruzione, mentre le tenebre si insinuano, con ma- schere luminose, decise ad annientare ci che la Luce crea e, dove possibile, a demolire le basi stesse dellopera creativa. Nellepoca grave dellArmageddon specialmente necessario sapere quali sono le forze che causano le azioni di ogni singolo giorno, di ogni singolo evento, di ogni fenomeno; poich lora della decisione, e non ci sono mezze misure sulla via del Mondo del Fuoco. Maestro Morya Immagine di copertina: cascate di Kravice, foto di Manuela Baccin Allinizio era cos... Collaborazione progetto grafco Simona Murabito Stampato presso la tipo-litografa AG snc di Rustichelli & C. Sommario Editoriale Curatore: Massimo Rodolf SCIE CHIMICHE, VACCINAZIONI E PSICOFARMACI AI BAMBINI pag. 2 Conoscere la conoscenza Curatore: Andrea Innocenti NON SEMPRE LOBBEDIENZA UNA VIRT pag. 4 Educare per la consapevolezza Curatore: Anna Grazia Fiorani APPUNTI DI VIAGGIO DEL MONDO CELESTE DELLINFANZIA pag. 6
Letteratura e spiritualit Curatore: Anna Todisco IL VIAGGIO DEL PELLEGRINO pag. 8
Fitoterapia energetica Curatore: Donatella Donati COSA RAPPRESENTA ENERGETICAMENTE LALLERGIA? pag. 11 Nuovo insegnamento esoterico Curatore: Fabio Ricchetti MEDITAZIONE E TRASFORMAZIONE DI S pag. 13 Antica saggezza e scienza moderna Curatore: Gianluca Fontana IL CLIMATIZZATORE DEGLI DEI pag. 16 La coppia sul sentiero Curatore: Giorgio Ricci Garotti e Monica Giovannini IL TRADIMENTO OVVERO TRADIRE SE STESSI (parte II) pag. 18 Mitologia e Sentiero Iniziatico Curatore: Graziano Fornaciari CEDERE UN PO COME MORIRE pag. 20 il Raja Yoga e lesoterismo Curatore: Luca Tomberli LUOMO COME MICROCOSMO pag. 24
Astrologia esoterica Curatore: Maria Grazia Barbieri VIRGO, LA MADRE DEL MONDO pag. 27
Il Sentiero Iniziatico Curatore: Massimo Rodolf CORPO FISICO E SOMATIZZAZIONE pag. 30 Psicologia esoterica Curatore: Paola Spada ARMONIA TRAMITE CONFLITTO pag. 33
Psicologia sociale e del lavoro Curatore: Diana Ferrazin IL BISOGNO DI RICONOSCIMENTO pag. 35
Le fabe della Manu Curatore: Manuela Baccin UNA PICCOLA MAGIA pag. 37 2 E dire che sto mondo sarebbe anche bello, se non ci fossimo noi umani a comportarci come delle cavallette o dei virus. Riusciamo veramente a combinare dei bei casini e mi sa che stavolta la stiamo facendo proprio grossa. Fra le tante grandi sciocchezze che lumanit sta mettendo insieme per rovinare il pianeta, ce ne sono tre che sono proprio una chicca e che, visti gli interessi dei grandi criminali che ci sono dietro, conniventi con i vari governi mondiali, trovano ampie e fanta- siose giusticazioni a tutti i livelli. La prima di questa la di perle quella or- mai mondialmente nota come il fenomeno delle scie chimiche. Che ci siano aerei che in ogni parte del mondo irrorano latmosfera ri- lasciando sostanze chimiche ed organiche di varia natura ormai un fatto riscontrabile da chiunque sia in buona fede. Basta alzare gli occhi al cielo e respirare laria col naso inve- ce che con altri organi, come sembrano fare certi meteorologi, showman e politici che evi- dentemente subiscono una inversione di par- ti anatomiche, ritrovandosi altro al posto della faccia, per capire che quello che respiriamo, grazie a queste operazioni non bello. Perch, questi bei guretti, invece di accanir- si a dire con tanta arroganza che il fenomeno non esiste, screditando i ricercatori indipen- denti che tentano di dimostrare la verit, ge- neralmente senza mezzi, non ci forniscono la strumentazione per fare analisi certe dellaria, dellacqua e della terra, magari dicendoci an- che da dove decollano e col permesso di chi quella enorme quantit di aerei che svolazza- no quotidianamente in ogni parte del cielo? Ovviamente le migliaia di persone che in tut- te le parti del mondo denunciano il fenome- no, iniziando anche a documentare lenorme incremento di malattie di ogni genere, cor- relate alle irrorazioni chimiche, sono tutti dei pazzi visionari, che si mettono daccordo la notte per inventare queste belle storie. Non ci vorrebbe molto a dimostrare che il fe- nomeno non esiste, basterebbe avere libero accesso a un minimo di informazioni sui voli e sulle sostanze emesse dagli aerei in volo per far capire che tutto si risolve in normale in- quinamento atmosferico, cosa gi abbastan- za idiota di per s, ma comunque comprensi- bile, viste le condizioni dei cervelli umani. E invece, quando si tocca questo argomento, come avrebbe detto mia nonna che aveva studiato ad Oxford, sui media si vedono i cani cagare dei violini, ossia si sentono le cose pi strampalate, pur di giusticare un pesante e complice silenzio su una cosa che evidente ad occhio nudo. Qualche ammissione da parte di qualche stambecco delle vette cerebrali comincia ad esserci e non si fa mistero sul fatto che, al- meno, determinate irrorazioni possono modi- Editoriale Curatore: Massimo Rodolf SCIE CHIMICHE, VACCINAZIONI E PSICOFARMACI AI BAMBINI 3 care il clima. Ovviamente la cosa viene pre- sentata come altamente positiva e fatta per il nostro bene, visto che lobiettivo dovrebbe essere rallentare leffetto serra, o cose del genere. Ma ragazzi, ci prendete proprio per coglioni? Di grazia, non che ci sarebbe qual- cuno, in parlamento o negli alti gradi militari, che abbia voglia di dirci come stano veramen- te le cose? Ehil, non che ci spieghereste perch state avvelenando la popolazione mondiale? Laltra bella perla di questa entusiasmante sta- gione quella dellinuenza del porco. Siamo arrivati a dei livelli veramente interessanti e avanti di questo passo, pare proprio che ci do- vremo vaccinare tutti, obbligatoriamente, con- tro questa terribile pandemia che, di per s, far meno morti di quanti ne far probabilmen- te il vaccino. Se volete sapere in sintesi il mio pensiero (tanto ve lo dico anche se non volete) qualche bel fringuello, ben prezzolato, dentro a qualche bel laboratorio militare o di qualche casa farmaceutica, si divertito e continua a divertirsi, a giocare coi virus per poi mollarli in giro per vedere che effetto che fa. Casualmente poi i governi di gran parte del mondo, sostengono massicce campagne di informazione, ovviamente senza spargere il panico fra la popolazione, per giusticare la vaccinazione di massa. Le multinazionali del farmaco poi, con la loro rinomata dedizione - lantropica, approntano in tempi brevissimi de- cine di milioni di dosi di vaccino, che verranno ovviamente regalate per il bene dellumanit. Scusate, pu venirmi un dubbio? Non che si erano messi daccordo prima per spartir- si la porchetta, o se preferite i proventi de- rivanti dallinuenza suina? Ma vaccinatevi voi, casomai, che mi sembrate averne un po pi bisogno, vista la vostra vicinanza ideale allanimale in questione, che di sicuro non meno avido di voi. Inne, dovete sapere che di questi tempi ab- biamo i bambini agitati. Gli viene la AHDH, o qualcosa di simile, e allora bisogna trattarli con psicofarmaci, perch se si agitano trop- po... non si sa mai. Gi solo a pensare di dare degli psicofarmaci a un bambino, secondo me, bisogna essere cerebrolesi, per cui si torna al punto precedente: prendeteveli voi, che male non vi faranno, visto che avrete il sistema nervoso di un polipo sugli scogli. A me, quando ero piccolo ed ero agitato, e vi garantisco che lo ero, casomai davano due sberle e, per un po, contavano. Se proprio non stavo capito, me ne davano altre due, cio calibravano il dosaggio... Non star a tediarvi con le statistiche relati- ve alla vendita degli psicofarmaci al mondo, sono cose banali e scontate e che dietro a queste manovre criminali vi siano imponenti interessi lo capisce anche un bambino e for- se proprio per quello che ci vogliono stor- dire a partire dalla culla, visto mai che a qual- cuno un po troppo agitato gli venisse voglia di mandare a ranocchi sta massa di carenti di umanit che oramai governa il mondo. Ma mettetevi una mano sul cuore, ammesso che non sia quello di un bacherozzo, vi sembra il caso di trattare chimicamente dei cervelli appena nati? Signori, non che vi verrebbe di lasciarci un po in pace, che riusciamo a farci male anche da soli? A me, come capa- cit distruttiva, bastava la normale umanit, ma mi sa che siamo andati oltre... per favore, ridateci il pianeta, fermatevi, nch siamo in tempo. Massimo Rodolf 4 Il senso di questo articolo prende spunto da una lettera che don Lorenzo Milani scrisse come risposta ad una presa di posizione dei cappellani militari della Toscana nel corso di una loro assemblea, tenuta l11 febbraio 1965, nella quale denivano lobiezione di co- scienza espressione di vilt. Don Lorenzo Milani, lo scomodo priore di Barbiana, d con la sua vita e il suo insegna- mento un fulgido esempio di grande spiri- tualit: possiamo veramente dire che una grande mente profetica del suo tempo e, come accade sempre con tali personalit, ha ricevuto grande opposizione dalle autorit ci- vili e religiose quando era in vita. Poi, quando la voce si spenta perch la morte lha fatta tacere, le stesse autorit si sono ampiamen- te affrettate a rivalutarla, facendosi cos gran- de merito di avere una tale forza spirituale al suo seguito. Non nostro intento entrare nel merito, pi di tanto, sullopera e sul pensiero di don Lorenzo Milani; vogliamo solo riferire alcune note signicative riguardo alla sua di- fesa degli obiettori di coscienza condannati dalla legge ed in modo maramaldesco ag- grediti dalla gerarchia religiosa nella veste di alcuni cappellani militari. Cos esordisce il sacerdote: Se voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi dir che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati ed oppressori dallaltro. Gli uni sono la mia patria, gli altri i miei stranieri . Lobbedienza cieca, pronta e assoluta qua- le viene richiesta dai regolamenti militari e spesso anche religiosi, ha prodotto in passa- to migliaia e migliaia di morti e unindicibile sofferenza a tutta lumanit. Nasce cos la domanda, la cui risposta appare quasi banale, ma poi non cos tanto: Chi of- fende pi la Patria, colui la cui obbedienza, ad ogni costo, genera bombardamenti dei civili, rappresaglie crudeli, torture ecc. oppure chi obiettando risponde alla voce della sua co- scienza e si oppone a tutto ci?. Purtroppo gli esempi nei quali la libera coscienza insorge sono abbastanza rari e soprattutto inesorabil- mente puniti dal potere costituito, che non tollera trasgressioni alla sua volont di affer- mare e riprodurre se stesso. Ges, con il suo sacricio, ha ampiamente rappresentato un illuminante esempio di ci, ma la storia offre anche molti altri esempi di uomini che si sono immolati in nome della propria coscienza: non soltanto personaggi ampiamente famosi quali Giordano Bruno, Che Guevara ecc., ma anche tante altre persone non conosciute che, solo per difendere un compagno o non rivelare uninformazione, si sono fatti impri- gionare o uccidere. In un certo senso possia- Conoscere la conoscenza Curatore: Andrea Innocenti NON SEMPRE LOBBEDIENZA UNA VIRT 5 mo considerare fra questi anche quei giovani che i cappellani militari in nome di un distorto amore di patria si permettevano di offendere e in difesa dei quali insorto lo sdegno della libera coscienza di don Milani. Naturalmente le istituzioni religiose e civili non potevano ri- manere indifferenti a tutto questo, la scure del potere calata inesorabilmente sul sacer- dote stesso. Il cardinale Ermenegildo Florit ha minacciato di sospenderlo, mentre partita subito la de- nuncia da un sedicente gruppo di ex combat- tenti alla procura di Firenze. La prima senten- za del tribunale di Roma lo assolve, perch il fatto non costituisce reato, ma in appello condannato il suo coimputato a cinque mesi e dieci giorni di carcere, il vicedirettore della rivista Rinascita Luca Pavolini, che si era permesso di pubblicare la lettera, mentre il sacerdote non stato condannato solo per- ch sopraggiunta la sua morte. Questa stata la sentenza: il reato estinto per mor- te del reo. Tutta la vita di don Milani, e non soltanto in questo episodio, ci mostra che il sentire di coscienza deve essere libero, non pu venire ingabbiato dalle strutture esterne, anche se queste appartengono a organizzazioni che si dicono spirituali, perch non c nella storia dellumanit, nessun esempio di gruppo ma- terialmente organizzato che abbia mantenuto loriginaria ispirazione spirituale del fondato- re. Accade questo perch le coscienze de- gli adepti non sono in grado di sostenere la Luce del Maestro, perci si chiede la regola nellillusione di supplire alla sostanza con la forma. Inevitabilmente o la gabbia del precet- to nisce per essere violata dalla spinta del- la coscienza, che se non elevata ha fame di esperire la sua ignoranza, se invece ampia va ben oltre il limite imposto, oppure la coscien- za inaridisce in una personalit che ipocrita- mente maschera la rabbia di non poter segui- re limpulso dellevoluzione. Forse sul piano dellanima pu sussistere un gruppo di anime che per afnit di sentire di coscienza svolga un lavoro unitario che vada verso la fusione dei sentire di coscienza stessi, ma questa unipotesi ancora da dimostrare. Tutto questo si coniuga con il grande proble- ma della libert: quanto si liberi e, se s, no a che punto lo si pu essere? A me pare evidente che la coscienza non pu orire senza libert, ma questo non vuo- le dire assolutamente delirio di onnipotenza: nel mito Lucifero sda Dio, ma la sua co- scienza non esce dal limite dellindividualit per sciogliersi nelluniversale, quindi rimane l insabbiato nellillusione di un potere che non ha. Socrate dice: saggio colui che sa di non sapere. questa forse la vera umilt! Riconoscere lincolmabile ignoranza umana, ma mantenendo sempre teso larco verso la conoscenza, come se questa fosse possibile in assoluto. per questa tensione che il sen- tire di coscienza rompe i suoi limiti attraver- so i quali tracima la corrente del divino che in noi, nel continuo tentativo di trasformare lindividuale in universale ed il relativo in as- soluto. Andrea Innocenti 6 Mi sento veramente una viaggiatrice che vie- ne da un punto remoto ed proiettata lonta- no, tra stelle e galassie del nostro cielo che ci sta sopra e che proietta la strada che dob- biamo percorrere. La conoscenza del mondo celeste, esistente nella coscienza di ognuno, dovrebbe determinare la natura della discipli- na dei primi anni dellinfanzia. Questa percezione della facolt creativa che ci portiamo dal mondo celeste non deve mai sparire, perch creare nel mondo sico, an- che se assai arduo, un compito che deve essere eseguito. Ogni insegnante, in verit, si deve sforzare di rendere meno stridente la transizione fra mondo celeste e mondo della lotta quaggi, in modo che, quando la matu- rit giunge, il ragazzo possa sentire la forza adeguata per fronteggiare ogni tipo di prova che la vita gli metter davanti. In altre parole, alla base della vita necessario avere qualche conoscenza delle eterne verit delle cose. Lessere umano possiede un senso di ap- partenenza. Per esempio, allinterno di una scuola, ogni ragazzo che ne faccia parte pu anche pensare di avere diritto e dovere di andare orgoglioso della propria classe, e di essere ero della scuola nel suo complesso, percependo dei doveri tanto verso la scuola quanto verso la propria classe. Questo un modo di sentirsi appartenente a qualcosa, ed ogni insegnante dovrebbe stimolare que- sto processo, in modo particolare durante le prime esperienze del bambino, il quale deve essere incoraggiato ad una percezione pi ampia, tale da incentivare il senso di apparte- nenza al mondo e alla vita stessa. Spesso si esortano i bambini a non essere impulsivi, a non seguire la spinta del momen- to. Teniamo presente che non siamo mai do- minati da una spinta di una sola vita, e che una sola esistenza individuale non che un momento nellinnita serie delle realt che stanno dietro alle nostre spalle e che si sten- dono davanti a noi. Il cielo un indizio sia della nostra mortalit sia del nostro sicuro trionfo. Il nostro futuro ci aleggia intorno continuamente, perch cia- scuno di noi ha il proprio cielo, ed da questo nostro cielo che proviene tutto quellaspetto del futuro che ci pu entusiasmare, che ci pu sostenere, assicurandoci la divinit, inco- raggiandoci nelle difcolt del cammino. Si sa che durante la sperimentazione della nostra vita la conoscenza cresce maggiormente: pi cresce la nostra conoscenza e pi i nostri cie- li si allargano e la scintilla diventa la amma sempre pi cosciente della divinit. Ogni bambino nel corpo sico ha lo spirito an- cora uente dalle acque del battesimo in un cielo di sua creazione, dove ancora tutto si pu plasmare con la creta delle sue divine po- tenzialit. Nella misura della nostra credenza, Educare per la consapevolezza Curatore: Anna Grazia Fiorani APPUNTI DI VIAGGIO DEL MONDO CELESTE DELLINFANZIA 7 della nostra ducia, delle nostre aspirazioni e della continua ricerca della verit, sboccer in cielo la realizzazione dei nostri sogni. Quello che noi abbiamo pensato, lo diveniamo per un istante nel cielo. Vedere credere, dice la terra, Credere vedere, dice il Cielo. Sia luno sia laltro sono necessari per la vittoria sullillusione e sullignoranza. La stessa Mon- tessori, scriveva che la fede che guida la vista, non la vista che procura la fede. Le nostre anime sono le nostre madrine fata- te, che ci dimostrano con insistenza che dalle piccole cose deriva quel tutto che neces- sario per proiettarci lontano. vero che colui che vede un mondo in un granello di sabbia ed un cielo in un ore di campo innanzi al sentiero della vita. Colui che crede che il cielo sia nel granello di sabbia e nel ore selvatico alle porte del mondo della verit. Nel mondo celeste limmaginazione creazione, nel mondo dei bambini limmaginazione conserva la sua po- tenzialit. Quando vediamo nei bambini limmaginazio- ne agire in modo strano, dobbiamo imparare a tenere locchio alla vita piuttosto che alla forma. La forma pu essere bambina, incom- pleta, ma mai sciocca, in quanto trae forza dal mondo celeste. La memoria in molti di noi svanisce presto, la mente inferiore soffo- ca presto la mente superiore, cos il bambino cresce fra coloro che hanno dimenticato. Voglio citare alcune parole di Froebel, noto pedagogista, che asseriva: Non infrangere dun colpo il sogno, il sogno benedetto dellin- fanzia, in cui lanima si unisce con il tutto, in terra, in cielo, nel mare e nel rmamento. Ogni bambino un creatore, e noi non sia- mo in grado di giudicare quale sia il proposito per cui egli crea, e non nemmeno nei limiti della nostra comprensione il motivo per cui la sua gioia gli venga da vie che ci sembrano strane. Molti pensano che limmaginazione del bam- bino e i poteri divini che possiede rappresen- tino un segno di immaturit. Ci sono sicu- ramente vari generi di immaginazione, ma la ragione costruttiva non per nessuna ragio- ne basata sulla realt che ladulto riconosce. Essa si pu basare sia sulle verit sia sulle realt che si porta dal mondo celeste. Tutti riconoscono la magia che ogni bambino si porta dietro nel momento della sua nascita, tutti ne sono toccati nel profondo: si guarda e si sente questa nuova vita con una potenza e allo stesso tempo con una leggerezza che va al di l della pesantezza con cui ogni adulto abituato a vivere: questa la magia dei mon- di celesti, e non possiamo non percepire un mondo di vitale signicato di cui il bambino esprime ancora le qualit radianti. Ci si ritrova davanti corpi bambini che ragio- nano in maniera razionale e spietata, alla stre- gua di un adulto. La decienza di non pote- re comprendere spesso inevitabile per lo stridente contrasto che esiste attualmente tra il cielo e la terra, in parte perch stiamo attraversando lo stadio pi materiale della nostra evoluzione e in parte perch la menta- lit critica domina ancora potentemente. Solo la fanciullezza si erge ancora libera e festeg- gia i suoi misteri, che si fondano sulla verit, coltivando grandi piaceri che si trovano nelle incognite che essa nasconde allo scetticismo degli adulti, fondando le radici in mitologie di sua creazione. Anna Grazia Fiorani 8 CHI SONO, DA DOVE VENGO, DOVE VADO? In queste domande si cela tutto il dilemma della condizione umana. La paura pi grande che perturba il nostro animo quella delligno- to. Tutti sentiamo forte il bisogno di compren- dere il senso del perch siamo di passaggio come nuvole nel cielo, come recita una can- zone. Urge in noi lesigenza di comprendere qual la nostra ragion dessere allinterno della realt universale e quale lo scopo di tan- te nostre esperienze pi o meno dolorose, o semplicemente di tutto quello che realizzia- mo nelle nostre esistenze. Quando avevo circa quindici anni mor un ragazzo della mia scuola, di poco pi grande di me, un ragazzo vitale, molto conosciuto nellistituto. Era appena cominciato il nuovo anno scolastico e lui aveva dovuto sostene- re, non senza sforzo, lesame per essere pro- mosso, perch era stato rimandato, come si diceva allora. Io fui molto turbata: mi sfuggiva il senso del darsi da fare, arrabattarsi per ri- solvere i problemi contingenti e poi senza preavviso alcuno toh scompari, ritorni da qualche parte o cosa? Assurdo. Dura da ac- cettare, se non hai elementi che ti possano aiutare a comprendere. Quando mor mio padre avevo pi o meno la stessa et. Mi ricordo che un pensiero domi- nava sugli altri: quasi invidiavo il fatto che lui almeno ora sapesse, gli era ormai stato sve- lato il mistero dellaldil. Quando, invece, nacque mia glia, nel guar- dare quellesserino, perfetto in ogni sua pi piccola parte, insieme allincredulit per sen- tirmi in un certo senso lartece immeritevole di tale miracolo, ero animata da pensieri del tipo: chi questa creatura, da dove viene, perch capitata proprio qui da me, come di- venter? Avevo la netta sensazione che oltre quegli occhi e oltre a quel corpicino si aprisse un altro universo a me sconosciuto. Ora mi sembra chiaro che le chiavi per com- prendere la complessit della nostra esi- stenza ce le fornisca il riconoscimento che lUomo nella sua totalit qualcosa di pi della condizione uomo 1 . C una Realt che insufa Vita e signicato alla nostra esisten- za empirica spazio-temporale. Finch non ci sintonizziamo su questa lunghezza donda, non possiamo trovare quella compiutezza che ricerchiamo; ecco la fonte delle nostre continue frustrazioni, angosce e incertezze. Il problema, e limite nostro, che circoscri- viamo la nostra vita esclusivamente alla sua dimensione sica, ma lessere, nella sua to- talit qualcosa di pi di un corpo sico, con le sue secrezioni ghiandolari 2 . Questi sono i limiti entro i quali normalmente ci costringia- mo e che ci strangolano e annientano. Letteratura e spiritualit Curatore: Anna Todisco
IL VIAGGIO DEL PELLEGRINO 9 Francamente, le cose cui si attribuisce il pi alto grado di esistenza, proprio queste sono al pi alto grado inesistenti. E la grandezza sica ha un minimo di esistenza. [] Badia- mo bene, per, allorgano con cui, a volta a volta, le cose devono essere percepite: con gli occhi, alcune; con gli orecchi certe altre e, corrispondentemente, il resto; da credere, inoltre, che c da vedere ben altro con lo Spi- rito e non ridurre il pensare a un udire o a un vedere, come se si ordinasse alle orecchie di vedere e si dicesse poi che i suoni non esi- stono poich non si vedono 3 . Lindividuo va ansiosamente alla ricerca dellEssere, di ci che , del Reale in quanto universalmente e non generalmente tale, della Verit nella sua Unit totale, non nella sua frammentariet e contraddittoriet. Ogni vero losofo, scienziato, religioso, ogni au- tentico ricercatore non tende ad altro se non a trovare la Costante, la Realt assoluta 4 . Se vogliamo rimuovere il velo dellignoranza che ci separa dalla comprensione del Reale, non ci resta che diventare ricercatori e intra- prendere il viaggio che attraverso un acciden- tato cammino evolutivo ci condurr al centro di noi stessi, a riconoscerci in quello che sia- mo gi in potenza: anima, riesso dello spirito nella materia. I propri sforzi dovrebbero essere incanalati a conoscere se stessi andando al di l di ci che appare 5 . Si dice che Ramana Maharishi chiedesse ai suoi seguaci: Perch vuoi sapere cosa sarai dopo la morte se prima non sai cosa sei in questo momento? Prima cerca chi sei adesso. Daltronde gi lOracolo di Del nellantica Grecia esortava: conosci te stesso e conoscerai luniverso e gli Dei. E poi tutte le religioni non sostengono concordemente che siamo fatti ad immagine e somiglianza di Dio? Cio, in potenza siamo Spirito che incarna e informa la materia. Spirito e materia coesi- stono in quanto polarit costituenti lunit dellEssere, e la meta della vita la manifesta- zione dello Spirito che nascosto sotto gli in- volucri della materia con cui si identicato 6 , per diventare, come sosteneva San Paolo, quello che gi siamo in essenza. La materia in verit molto importante, ma solo se unita allo spirito tocca il suo senso pi sacro 7 . In sintesi, durante tutto il percorso evolutivo luomo deve risalire verso lUno, integrando tutte le energie che lo compongono, dalla materia allo Spirito. Questo comporta lo svi- luppo di una coscienza sempre pi inclusiva, no allidenticazione col S autentico. Egli deve percorrere un arduo cammino che porta il viandante da unangusta valle, alla sommit di una montagna maestosa: via via che sale lungo il Sentiero, il suo sguardo gradualmen- te si apre su un panorama sempre pi vasto ed ogni cosa gli appare in una prospettiva nuova, no a quando, arrivando alla sommit, lo sguardo spazia nellinnito 8 . Divino lo Spirito ed eterno. Incontro gli andiamo, strumento di Esso ed immagine; a questo aspiriamo nellintimo: diventare comEsso, brillare della sua luce. Ma terreni noi siamo immortali, 10 pigra ci preme le spalle la gravit. Dolce bens e materna e calda ci abbraccia la Natura, ci allatta la terra ci accolgono culla e sepolcro; ma la Natura non dona la pace, e la scintilla dello Spirito immortale e paterno trapassa il suo incanto di madre, fa uomo linfante, rompe il candore a lotta e coscienza ci chiama. Cos tra la madre ed il padre, tra il corpo e lo Spirito esita la creatura pi fragile al mondo, lanima tremula umana, capace daffanni come nessuno, e capace del bene supremo: fede, speranza ed amore. Dura la via, peccato e morte il suo cibo, spesso si perde nel buio, e meglio sovente sarebbe non fosse mai nata, ma eterna la irraggia la sua nostalgia, la sua meta: la Luce, lo Spirito 9 . Percorrendo limpervio sentiero verso la casa del Padre il pellegrino nalmente giunge a comprendere: Io sono Atman, la scintilla di luce emessa dalle profondit della Creazione, generata dal- la stessa sostanza del Padre, e vago nelleter- nit per compiere il proposito divino che so- stiene luniverso. Io porto la bellezza del mio suono, del mio colore e della mia forma come contributo raro e prezioso alla vita. Io vengo dal cuore stesso di Dio per per- correre tutti i suoi sentieri. Nelle mie vite gi tanti ne ho attraversati e ancora attendo con stupore il sentiero del domani, per vedere una volta di pi la bellezza del creato del qua- le faccio parte. Io vado verso la casa del Padre, da dove sono venuto, per condividere nellUno tutti i frutti dei campi che ho arato. Essi non mi ap- partengono, perch una la Vita ed in quella tutti siamo 10 . Anna Todisco 1 Raphael, Tat tvam asi, Ashrdam Vidya, Roma 1977. 2 Ibidem. 3 Plotino, Enneadi, Laterza, Bari 1949. 4 Raphael, Tat tvam asi, op. cit. 5 J. Nageswran, Bhagavan Ramana e lo zen, Vidya, febbraio 2001. 6 A.M. La Sala Bat, Dal s inferiore al s superiore, La nuova Era, Roma 1965. 7 Foglie del Giardino di Morya, II, Nuova Era, Roma 1973. 8 A. Besant, Il Tempio interiore, ADYAR, Trie- ste 1990. 9 H. Hesse, Poesie, Mondadori, Milano 1985. 10 M. Rodol, Lettera ai soci Atman, 22 di- cembre 2007. 11 In questo periodo dellanno il termine allergia risuona potente nelletere. Molti esseri umani soffrono di disturbi primaverili, e questo crea spesso fastidi anche di forte intensit. Nel pe- riodo dellanno pi bello e pi importante per tutto ci che concerne il RISVEGLIO della na- tura molti di noi vivono terrorizzati. Perch? La natura, nel suo espandersi, travolge tut- ti gli esseri in un cambiamento repentino, e chi pi restio al cambiamento si allergizza e risponde con uninammazione o un sinto- mo specico. Spesso nella nostra vita ci sono cose che non accettiamo, che facciamo nta che ci piacciano tanto Poi allimprovviso qualcosa ci toglie il respiro o ci fa gocciolare il naso (quando va bene) e noi, esseri altamen- te evoluti, malediciamo la primavera e il fatto che non ci siano pi le mezze stagioni... ma cosa centra? Passiamo la vita a giusticare a noi stessi delle situazioni in via di decompo- sizione, a cercare di fermare e controllare il tempo, questo demone senza piet, che ine- sorabile fa tornare la primavera e la necessit del cambiamento. Limpollinazione , per la pianta, un distacco da s, un donare qualcosa di s ad un altro essere, una sorta di abbandono a fondersi con laltro. Esprime la consapevolezza di una responsabilit nel piano. Quanta elasticit in cos poca differenziazio- ne: niente cervello, nessuna parola, gli spazi temporali occupati dallessere sono ci che il proprio campo percettivo percepisce come necessario e basta. Mentre noi in primavera ci ammaliamo: chi si deprime, chi metereopatico, chi ha le aller- gie; qualche sintomo di ribellione da qualche parte deve uscire, anche attraverso problemi di pelle. Basta continuare a starsene lontani... Il senso profondo un po questo: non sto bene, non posso uscire, svestirmi, incontra- re e fondermi in una sorta di impollinazione umana. Ma purtroppo, o per fortuna, anche noi rientriamo inevitabilmente nei ritmi della natura. Allora di media cosa facciamo: c chi pren- de lantidepressivo o lansiolitico, perch la primavera col sole e i primi caldi ci depri- mono Ma allora perch non usare delle piante? Esistono estratti che ci danno tono, togliendo quella stanchezza profonda che il cambiamento produce: ci sono lAngelica ci- nese (Angelica sinensis), pianta prettamente femminile, che raccoglie in s la possibilit di essere tonica, immunomodulante e depu- rativa allo stesso tempo (da usare, per, con attenzione in soggetti che usano anticoagu- lanti). Un altro energetico, indicato per donne e uomini, lEleuterococco o ginseng siberiano (Eleutherococcus senticosus): un immuno- stimolante e un addattogeno, cio in grado di agire sui meccanismi siologici che de- Fitoterapia energetica Curatore: Donatella Donati COSA RAPPRESENTA ENERGETICAMENTE LALLERGIA? 12 terminano un innalzamento della resistenza sica allo stress. La Schisandra (Schisandra chinensis) una pianta anche questa dalle origini orientali e nello specico cinesi: ha come attivit principale la funzione di tonico, ma anche una pianta antinammatoria a li- vello bronchiale e alcuni studi la reputano un ottimo antidepressivo e depurativo epatico. Unaltra pianta utile specicamente per quel che riguarda le allergie lElicriso (Helicrisum italicum), pianta dallorigine mediterranea che funzionale in caso di allergie di varia natura e problematiche della pelle (psoriasi, derma- titi, etc.) e che, come altre piante che hanno queste attivit sullorganismo umano, contie- ne dei avonoidi, nello specico la quercitina, che inibisce sia la liberazione sia la produzio- ne di istamina, molecola che provoca bronco- costrizione. Inne, utile sempre il mitico Ri- bes nigrum, da prendere anche insieme alle piante sopraccitate, stimolando, in maniera naturale, la corteccia surrenalica. Ma se listamina o una simil-istamina si ge- nerasse anche allinterno della cellula vege- tale? Se in un momento di stress, di paura, di necessit di fuga la pianta avesse davvero un rimedio chimico al suo allarme? Se si auto- guarisse dalla paura di incontrarsi e fondersi? Se anche per la pianta laltro pu essere un potenziale pericolo proprio come per noi? Se alcune piante si adattassero alla situazione nuova con la produzione di determinati prin- cipi attivi? chiaro che questo non vale per tutte le piante... E noi? Quale molecola possiamo tirare fuori dallalabastro? Credo che il miglior antidoto ai disagi che la primavera ci mette davanti sia il sentire cosa ci muove veramente verso lal- tro e sentire se la sua paura anche la nostra; nellinammazione io riuto ci che ho davan- ti, cos come nella depressione. Se la primavera la stagione della depura- zione in senso lato, cominciamo dallallegge- rire il nostro fegato, accettando, attraverso lintrospezione, quanto siamo arrabbiati con noi stessi per non essere perfetti. In questo modo le paure si dissolvono, non ci si depri- me, perch non abbiamo pi bisogno di nu- trirci di solitudine, e ci si muove nella propria imperfezione proprio come laltro nel quale alla ne ci si riconosce. Tutto, sempre, ci rimanda ad uno sguardo centripeto e ad una semplicit quasi irreale. Donatella Donati 13 Va e non peccare pi: con questa ingiun- zione si chiude il rito della confessione, e il sacerdote invita il fedele a non indulgere in azioni peccaminose. Ora, a parte il fatto che si potrebbe disquisire a lungo su quello che la Chiesa ritiene peccaminoso, rimane comun- que la questione di come poter operativa- mente sradicare da s le cause del male. Innanzitutto ribadiamo che alla base di ogni tradizione esoterica vi il riconoscimento della divinit insita in ogni uomo: il male non che uno stato di temporaneo oblio da s, destinato a risolversi un giorno nella essenza principiale. Rimane quindi il problema di come fare a tra- sformare queste qualit che oggi riconoscia- mo come causa di dolore per noi e spesso per chi ci circonda. Rimane il fatto che in noi esiste un diffuso caos interiore col quale non sappiamo come rapportarci e che sperimen- tiamo una intensa sofferenza senza poter comprendere il perch del nostro dolore esi- stenziale. Dopo aver a lungo cercato delle risposte, la mia esperienza mi ha portato a trovare nel Raja Yoga e nella pratica della Meditazione la risposta a queste domande. Ho riconosciuto questo come il mezzo per mettere ordine allinterno e per comprendere le dimensioni pi profonde dellEssere. Visti i tanti luoghi comuni che circondano il soggetto, vediamo di chiarire cosa si intende quando si parla di Meditazione. 1. Scopi In primo luogo ne chiariamo lobiettivo citan- do i versi degli Yogasutra di Patanjali: Lo scopo [dello Yoga] produrre la visione dellAnima ed eliminare gli ostacoli 1
Lo Yoga l estinzione dei vortici della so- stanza mentale 2 Occorre estinguere la loro attivit [degli ostacoli] attraverso la meditazione 3
In realt la meditazione non una attivit come normalmente si intende, ma una atti- tudine della mente ad essere concentrata. necessario un lungo addestramento ed anni di pratica perch questo stato di concentra- zione si realizzi. La cosa che risulta difcol- tosa quella di placare i chitta-vritti, i vorti- ci della sostanza mentale, che mantengono continuamente perturbata la nostra coscien- za impedendo cos lemergere della vera vo- lont spirituale. 2. La versatile natura psichica Cosa impedisce quindi lacquietarsi della mente? Nel quarto articolo abbiamo para- gonato la nostra coscienza ad un Regno nel quale esistono diverse voci non integrate, ognuna delle quali reclama per s il dovuto. Lesistenza di queste diverse parti delles- sere, esistenti nella forma di vere e proprie strutture nella materia emotiva e mentale, Nuovo insegnamento esoterico Curatore: Fabio Ricchetti MEDITAZIONE E TRASFORMAZIONE DI S 14 si manifesta alla supercie della coscienza come volont e bisogni discordanti. Ci po- tremmo cos trovare contemporaneamente a volere e riutare una stessa cosa come ef- fetto delle diverse realt coesistenti al nostro interno. Leffetto sar il nostro non so chi sono, non so cosa voglio o non so cosa fare, in altre parole confusione e conitto. Ma non solo; quello che occorre riconoscere come in realt tutto ci al quale aspiriamo e che, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo ad ottenere, proprio frutto di queste voci in- teriori che ci fanno poi incolpare fattori ester- ni dei nostri presunti fallimenti. Quello che non riconosciamo che in realt siamo noi a dire no, siamo noi che, impri- gionati nei nostri circoli viziosi, manchiamo di cogliere occasioni e realizzare ci che in parte vogliamo ma che allo stesso tempo inconsciamente riutiamo. Possiamo espri- mere quanto sopra in termini esoterici con il principio secondo il quale: Come un uomo Pensa, tale egli ovvero, tutto ci che ci accade non che il frutto del nostro pensiero, ovvero di ci che le nostre voci attirano magneticamente. Ci vero nel bene e nel male. Vediamo ora come agisce la Meditazione su questo stato di cose. 3. Percezione Laddestramento meditativo permette innan- zitutto di portare lattenzione sui nostri pro- blemi. Le voci della personalit, avendo una coscienza propria, non hanno alcun interesse ad essere identicate, e tendono a mantene- re il nostro sguardo lontano da esse. Tendono cos a distrarci e mantenerci focalizzati sulla supercie. Questo il motivo per cui non siamo generalmente consapevoli della nostra responsabilit degli eventi. In fondo il male trionfa nelle tenebre, quando non visto, mentre quando scoperto perde la propria potenza distorcente. Il primo passo quindi quello di volgere lo sguardo verso linterno. la prima grossa resistenza da vincere. La pratica della meditazione consente di educare la nostra mente afnando la nostra capacit discriminante. Ci permette di per- cepire i contenuti psichici scoprendone pro- gressivamente lesistenza e, soprattutto, ci permette di scoprire il legame di questi con ci che ci accade nella vita quotidiana. Di fat- to proprio attraverso laderenza alla realt quotidiana, attraverso la discrepanza tra ci che a parole propugniamo e ci che nei fatti concretizziamo, che si evidenziano le frattu- re della coscienza e si possono cos rendere consci i contenuti inconsci. 4. Trasformazione Contemporaneamente allopera di riconosci- mento inizia lopera di trasformazione, che avviene sfruttando un altro principio fonda- mentale della disciplina esoterica: lEnergia segue il Pensiero. Questo principio esprime il riconoscimento che ogni contenuto psichico ha una natura energetica, ed esprime poi il fatto occulto che questo stato energetico pu essere mo- dicato dirigendo opportunamente il nostro pensiero. In termini yogici Patanjali afferma la stessa cosa quando dice: Quando sorge un pensiero contrario allo Yoga, sviluppare il pensiero opposto 4 . Lenunciato, allapparenza semplice, in real- t denso di signicato. Siamo abituati ad in- tendere leffetto della nostra attivit sottile come privo di effetti, mentre ci non corri- sponde al vero. Quello che nella fase iniziale immaginazione, diviene poi vera e propria capacit di visione e possibilit di potente 15 modicazione dei contenuti sottili presenti nel subconscio. In particolare questi si modi- cano sfruttando le due possibilit di operare della mente: Aspetto Distruttivo: consiste nella capacit della mente di focalizzarsi ed imprimere im- pulsi tesi a disgregare contenuti psichici ne- gativi e distruttivi. Aspetto Creativo: consiste nella capacit della mente di imprimere nuovi ritmi, richia- mando opportune energie che vanno a co- struire nuove forme pi armoniche ed in sin- tonia con i nostri veri bisogni. In questo modo, attraverso lo sforzo reitera- to, si vengono a destrutturare i circoli viziosi e si imprimono qualit diverse che favoriscono lemergere delle nostre vere potenzialit. Sempre di pi migliora la percezione e sem- pre pi siamo in grado di modicare i conte- nuti del nostro subconscio. In questo modo si attua lalchimia della trasformazione, si acquieta la versatile natura psichica e pu emergere ci che giace sepolto sotto la so- vrastruttura: la nostra Anima. 5. Conseguimento La meditazione il mezzo per entrare in con- tatto con noi stessi. Essa crea uno spazio in- teriore dove riconoscere e smantellare i nostri giochi nevrotici. Ci permette di riconoscere le strutture che avvolgono il nucleo profondo e ci fornisce lenergia per poter affrontare la loro trasformazione uscendo dal bozzolo del- la nostra routine. Nellaffermarsi delle qualit dellAnima, nella identicazione con questa parte del nostro Essere, sta il vero rilassa- mento e la vera felicit che diviene gioia e beatitudine. Attraverso questa opera di svela- mento accediamo ai domini superiori dellesi- stenza e radichiamo progressivamente quella pace che diviene con il tempo stabile ed in- crollabile. Questo non per frutto esente da sforzo, ma, come abbiamo appena intravisto, con- seguente ad un arduo lavoro di trasformazio- ne che agisce dallinterno, ma impone poi di osservare la propria vita esteriore n nelle sue pieghe pi recondite ed apparentemente insignicanti. Limmagine del santone ritirato dal mondo, spesso associato con le pratiche dello yoga, quindi un anacronismo; non coincide con le necessit attuali dellumanit che non deve rifuggire dal grigiore della quotidianit, ma riscoprire proprio nella vita di tutti i giorni la bellezza e la perfezione della Vita stessa. Certo, il prezzo da pagare alto, e richiede anni di sforzi reiterati e di contatto con la sof- ferenza che giace sotto le maschere. Affer- mare il contrario sarebbe illusorio ed ingan- nevole. Ma tale sofferenza non pi cieca e senza speranza, ma anzi, risolutiva e libe- ratoria. I tesori del Cielo man mano che vengono conquistati hanno valore eterno. Sono conse- guimenti dei quali nessuno potr mai privarci. Saremo sempre pi fondati sulla roccia del S e sperimenteremo progressivamente spazi sempre maggiori di Sat-Chit-Ananda: Essen- za, Consapevolezza e Beatitudine assoluta. Da questo punto ci muoveremo nella vita irra- diando questa luce sui nostri simili. Perch in questo sacricio, in questo rendere sacro tutto trova poi il suo compimento profondo. Fabio Ricchetti 1 PATANJALI, Yogasutra, libro II, v. 2. 2 PATANJALI, Yogasutra, libro I, v. 2. 3 PATANJALI, Yogasutra, libro II, v. 11. 4 PATANJALI, Yogasutra, libro II, v. 33. 16 A tutti noi, un mattino di primavera, sar ca- pitato, svegliandoci, di vedere un bel raggio di sole che ltrava attraverso le imposte e sentire il canto degli uccellini arrivare dagli alberi vicini. E alzandoci, poi, ci sar capita- to di vedere il cielo tinto dazzurro, con solo qualche sofce nuvoletta bianca sparsa qua e l, e sentire il dolce profumo di un prato in ore. Ricordiamo lo stato danimo di quel momento? Quasi certamente eravamo feli- ci, come normale che sia. A tutti noi, per, un mattino dautunno, sar anche successo, svegliandoci, di vedere la stanza ancora buia e sentire il rumore della pioggia insistente. E alzandoci, poi, ci sar successo di vedere il cielo tinto di grigio, con qualche nuvolone nero allorizzonte, e sentire magari lodori- no della spazzatura che il camion della net- tezza urbana, per uno sciopero del personale, non aveva ritirato. Ricordiamo lo stato dani- mo di quel momento? Quasi certamente era- vamo tristi, come normale che sia. La cosa sorprendente, invece, che, almeno una vol- ta nella vita, ci sar capitato di svegliarci in una grigia e maleodorante mattina dautunno, come quella descritta, sentendoci felici. Non che i nostri occhi non vedessero quel grigio e il nostro naso non percepisse quel profu- mino, ma, stranamente, qualcosa di gioioso dentro di noi riusciva a neutralizzarli. Vedeva- mo quella pioggia con occhi diversi, pensan- do che avrebbe magari dissetato un terreno arso da tempo. Sentivamo quellodorino con un naso diverso, pensando che lo sciope- ro di quel giorno avrebbe magari migliorato le condizioni di quei lavoratori. E magari, non dico a tutti noi, ma probabilmente a qualcu- no sar anche successo che in quella magica mattina la gioia interiore fosse cos intensa da fargli fare una pazzia: uscire di casa e interpretare per strada il celebre musical Sin- ging in the rain!, Cantando sotto la pioggia! Ma sicuramente a tutti noi sar, poi, capitato che la magia di quella mattina se ne andasse, cos come era venuta, la gioia svanisse, la- sciando il posto a uno stato danimo cos cos o, peggio, a Di fronte a queste esperienze quotidiane, impossibile non chiedersi: da cosa dipendo- no, veramente, la nostra felicit e la nostra tristezza? Riusciremo mai a essere felici sta- bilmente? La scienza esoterica riesce a rispon- dere in modo esaustivo a queste domande, che da sempre luomo si pone. In parole sem- plici. La gioia e il dolore che conosciamo, per quanto possa sembrare strano, fondamen- talmente non dipendono dalle circostanze esterne. Questi stati danimo opposti hanno la loro vera origine dentro di noi. Gli eventi, semplicemente, agiscono da attivatori nei loro confronti, facendo emergere felicit o Antica saggezza e scienza moderna Curatore: Gianluca Fontana IL CLIMATIZZATORE DEGLI DEI 17 tristezza, a seconda dei casi, dal profondo di ognuno. Tale condizione, caratteristica della stragrande maggioranza dellumanit, uno stato di mancanza di libert, perch, stando cos le cose, gli uomini non possono sceglie- re di essere gioiosi in una circostanza avver- sa. Per fortuna, per, questa condizione non dura per leternit. Lantica saggezza eterna afferma che ogni uomo destinato, alla ne del suo lunghissimo ciclo di incarnazioni, a divenire un Arhat, un Liberato, ovvero un es- sere il cui stato interiore, di gioia, diventato indipendente dalle circostanze esterne e co- stituisce la costante del suo modo di perce- pire la vita. Questo stadio evolutivo estre- mamente avanzato e ad oggi solo pochissimi esseri incarnati possono sperimentarlo e, quindi, testimoniarlo. Naturalmente, come sempre, esistono tutti i gradi intermedi, con la conseguenza che, pi luomo si avvicina allo stadio culmine dellevoluzione umana so- pra descritto, pi aumenta lindipendenza del suo stato danimo dagli eventi esterni. Unanalogia, tratta dal mondo della tecnologia quotidiana, ci pu aiutare a capire meglio questo importante concetto. Pensia- mo a un uomo primitivo che abiti in una rudi- mentale capanna. Nei periodi miti dellanno, cio in primavera e in autunno, vivr in modo confortevole, assaporando il tepore e il fre- sco di quelle stagioni. Ma cosa succeder nel cuore dellinverno e nel pieno dellestate? Il clima allinterno della capanna sar allincirca quello allesterno della stessa e, pertanto, ar- river a fare molto freddo e parecchio caldo. Certo quelluomo potr vestirsi con abiti pi pesanti nei mesi pi rigidi e con indumenti pi leggeri in quelli pi torridi, ma sicuramen- te patir. E sar costretto a convivere con quel clima, no a quando le stagioni miti ritor- neranno, per poi di nuovo lasciare il posto alle altre. Pensiamo ora, invece, a un uomo mo- derno che abiti in una confortevole abitazio- ne, dotata di un efcace sistema di climatiz- zazione. In che cosa la sua vita sar diversa da quella del suo fratello primitivo? Il clima della sua casa potr essere reso indipendente da quello della stagione. Pertanto, anche quan- do fuori si faranno sentire il freddo pi rigido dellinverno e il caldo pi torrido dellestate, lui potr sentire a piacere il tepore e il fresco delle stagioni pi miti. Il tutto, semplicemen- te, agendo sulla manopola del suo sistema di climatizzazione. E naturalmente, tanto mag- giore sar la potenza del suo climatizzatore, tanto pi rigidi e pi torridi saranno gli inverni e le estati che potr affrontare serenamente. In questa analogia, luomo ordinario, in quan- to a stato danimo, dipende dalle circostanze esterne come luomo primitivo, in quanto a comfort, dipende dal clima della stagione. Il Liberato, invece, , per lappunto, libero dagli eventi esterni, come luomo moderno, nella sua confortevole abitazione climatizzata, in- dipendente dal clima di stagione. E ci signi- ca una cosa importante. La gioia con la quale riusciamo a vivere la vita, con i suoi alti e i suoi bassi, dipende dalla potenza del nostro sistema di climatizzazione interiore: lAnima, che da sempre i Saggi insegnano a sviluppa- re. Un sistema cos prezioso che, a ragione, possiamo chiamare il climatizzatore degli Dei. Gianluca Fontana 18 Abbiamo gi considerato come, nella relazio- ne, vi siano punti di accordo e/o intesa armo- nici, sui vari piani di coscienza, e al contempo parti dissonanti, originate dalle distorsioni di ognuno. A partire dalla vitalit, c sempre una sorta di sottofondo negativo nella relazio- ne nel momento in cui questa si stabilizza, ovvero dopo la fase dellinnamoramento, che riguarda tutto ci che creativo, piacevole, fra cui, certo, anche la sessualit. La donna tende a controllare spegnendo il fuoco ses- suale, luomo a imporre gli istinti, ma tutte le dinamiche di potere di ognuno entrano in gioco. I fattori inibenti reciproci congelano, al- lontanano. E i blocchi karmici sui piani astra- le e mentale inuiscono sulla sessualit sul piano sico: essa viene pervertita e il piacere viene provato attraverso le distorsioni. Si crea una frattura tra il cuore e la mente. Laspetto repulsivo porta a disgiungere i vari piani. La vitalit sessuale viene vissuta come minaccia in quanto armonia ed equilibrio cozzano con le parti ripugnanti e distruttive della coscien- za. Castrandosi reciprocamente si crea poi un clima nel quale difcile avvicinarsi dal punto di vista erotico. Escludendo la sicit, viene a mancare un pezzo, con le relative distonie. Ma siamo uomini e donne che si attraggono, si desiderano e che necessitano di unirsi si- camente, emotivamente, mentalmente, oltre che spiritualmente! Eppure vivere tutte le dimensioni con una sola persona ed essere felici e appagati la cosa pi difcile, pare... E quanta sofferen- za nel non riuscire a capirsi, a comprender- si, a desiderarsi Disagi in ambito emotivo, mentale, ma soprattutto nel sesso, che viene relegato in coda al rapporto. Cosa produce questo? Ristagno dellenergia vitale che ge- nera depressione e alimenta la distruttivit per compensazione. Il ristagno si espande sui vari piani e la necessit della sessualit viene ovattata progressivamente: meno si fa e meno si farebbe Intanto la coscienza di- viene greve, pesante, ed una violenza signi- cativa perpetrata ai danni dellenergia vitale orientata al piacere e alla creativit: stiamo pur sempre considerando una equilibrata e armonica attivit sessuale e non uno srego- lato libertinaggio. Occorre sempre partire da ci che si , riconoscendo consapevolmente la nostra perfetta imperfezione. In virt di questi processi inibitori, si vive una sofferenza pi o meno consapevole, spesso alquanto velata, ma comunque presente e attiva. E diviene poi normale, per non dire - siologico, cercare soddisfazione al di fuori del rapporto, in quanto le energie comunque si muovono e da qualche parte vanno. Possono implodere attraverso la malattia o esplodere attraverso ladulterio o perversioni varie, tan- to pi distorte quanto pi sussiste cristalliz- La Coppia sul Sentiero Curatore: Giorgio Ricci Garotti e Monica Giovannini IL TRADIMENTO OVVERO TRADIRE SE STESSI (parte II) 19 zazione inibitoria, coerentemente alla qualit e quantit di energia bloccata. Diviene quin- di importante focalizzarsi consapevolmente sulle condizioni che viviamo per provare ad affrontarle in modo un po diverso, per spez- zare automatismi e compulsioni. Cercare di vivere, condividere, crescere insieme a par- tire dalla sessualit. Scoprire il piacere di una presenza vera, reale dellaltro e di noi stessi, con la disponibilit, elemento fondante, ad affrontare ci che ci spetta, nella chiarezza di una incidenza armonica costruttiva e creati- va, anche perch occorre scendere ai nostri inferi per risalire veramente la china. Il per- manere in un contesto monogamico stimola reciprocamente laforamento di energie che non vorrebbero essere toccate e producono poi somatizzazioni di ordine sico ed emoti- vo. Ma un processo molto salutare: la vo- lont di affermare un piacere pulito e armoni- co, per quello che possibile nel presente, stimola la reazione, nonch lemersione delle parti inibite ed inibenti. Cercare di esserci an- zich sfuggire rende pi evidente limplicazio- ne ampia del tradimento che a partire da se stessi coinvolge laltro, certo, ma in realt la vita una, in quanto moto di ribellione al nutri- mento che Amore e che tende sempre e comunque allunione e non alla separazione. Divenire responsabili signica anche rendersi conto che non esistono i fatti (solo) miei, o meglio esistono, ma che le mie scelte non inuiscono solo su di me, anzi Dio esiste, ma non sei tu si leggeva in un cartello afs- so in una trattoria... In coppia, laffrontare i problemi non tanto il discutere per capire, come si suol dire, disperdendosi in mille rivoli mentali, ognuno nella propria torre davorio, ma esserci con benevolenza e disponibilit; tacere o dire quel che c da dire al momento giusto, senza na- scondersi dietro le maschere e al contem- po senza imporre, senza crudelt, ma con lintento di costruire, esprimendo dolcezza, chiarezza, verit. Avvicinarsi veramente, per- mette di lasciare andare il controllo; cadono le maschere, cominciano a fuoriuscire rabbia, odio, aggressivit, ma non dobbiamo scorag- giarci, perch cos che ci rendiamo conto di come siamo fatti. Quindi luscire allo scoper- to cosa buona e giusta, non come punto di arrivo, ma come transizione utile e consape- vole in un processo di integrazione (visibilit o non visibilit; venire alla luce, portare alla luce; il male prolifera non visto, nelloscurit appunto). Essere fermi, determinati, saldi, nel propo- sito di unirsi, di accettarsi; ecco che la dif- ferenza di potenziale (amore anzich odio) impone la sua vibrazione, generando la vera trasformazione. E ancora il problema non capire (nelluomo di media evoluzione ci che divide proprio il volere chiarire sotto legida del proprio ego), ma abbandonare le pretese, spostare lattenzione da ci che laltro mi fa al movente che mi anima. Volersi bene sul serio, quindi, lasciar perdere ci che repelle e distrugge. Occorre affrancarsi da un modo automatico di vivere incentrato su di s. Non scontato lo stare al mondo presenti nel pre- sente a partire dal rapporto di coppia, imper- fetti e non perfetti come le nostre maschere imporrebbero, sorretti al contempo da una forte aspirazione al cambiamento. Giorgio Ricci Garotti e Monica Giovannini
20 Questo articolo vuole essere un approfondi- mento della terza fatica del nostro Eroe, che si svolta nel segno dei Gemelli, segno di aria legato allintelletto, e quindi alla capacit di discriminare, di scegliere la via di minore resistenza. Abbiamo letto della prova di Er- cole e della gura di Prometeo, salvato dallo stesso, che ha donato il fuoco agli uomini; desidero, quindi, affrontare il tema riguardan- te il naturale eclissarsi della personalit, per cedere il posto allanima. Nella costellazione dei Gemelli vi sono due stelle, chiamate dai Greci Castore e Polluce, che rappresentano i due aspetti della natura delluomo, lanima e la personalit. Castore era considerato mortale e Polluce immortale, ed interessante notare come nel cielo Ca- store stia gradatamente impallidendo, men- tre Polluce stia aumentando la propria lumi- nosit. Tutto ci ci riporta alla comprensione di ci che deve necessariamente morire per far nascere altro. In questo segno Ercole co- mincia a comprendere tale aspetto, la sua ca- pacit di servire aumenta, come aumenta la sua capacit di distaccarsi dai propri bisogni: egli comincia a cogliere ci che deve morire in s per far posto alla propria anima, la quale deve divenire un sole radioso, capace di illu- minare il suo cammino. Castore e Polluce avevano la stessa madre, la regina Leda di Sparta, ma padri diversi. Nella stessa notte, narra la leggenda, la re- gina di Sparta giacque sia con Zeus, il qua- le prese appositamente le sembianze di un cigno, sia con il re Tindaro: il risultato fu la nascita di due gemelli che, malgrado avesse- ro padri diversi, erano perfettamente uguali. Ritroviamo in questo ambito lo Spirito, Zeus, che si immerge nella materia velandosi, non per ingannare, ma per adeguarsi a piani di co- scienza pi densi; egli rimane tale malgrado limmersione dello spirito nel piano sico. I gemelli hanno fattezze uguali, ma ci che li contraddistingue sono sempre le energie in essi contenute, che lesposizione alla luce far emergere. Possiamo ritrovare questa dualit in molte narrazioni, per esempio la storia di Caino e Abele, oppure Romolo e Remo, tanto per fare un esempio: essa rappresenta la neces- sit della personalit, o materia, di eclissarsi in luogo dellanima, la quale desidera sedere sul suo trono. La storia ci rimanda alla morte come aspetto negativo, ma di due cose sia- mo certi, che nasciamo e moriamo: ci preoc- cupiamo tutta la vita di qualcosa che ine- luttabile. Larte del morire sempre sotto gli occhi di ognuno: il fatto che non possa essere compresa dipende dal grado di focalizzazione e dalla incapacit di sostenere lo sciogliersi delle proprie illusioni. strano il fatto che la nostra paura pi grande sia riferita ad un Mitologia e Sentiero Iniziatico Curatore: Graziano Fornaciari CEDERE UN PO COME MORIRE 21 evento sicuramente per molti aspetti ancora misterioso, ma che sappiamo inevitabile. La morte, e ci vale per ogni aspetto della vita, deve essere preparata con cura, non deve divenire qualcosa che ci ghermisce sempre in un momento che riteniamo inappropriato: bisogna invece riconoscerla come funzionale alla nascita di uno strumento migliore, capa- ce di esprimere pi correttamente la proget- tualit della nostra anima. Ogni essere umano cerca la via che gli per- metta di fare meno fatica, allora escogita percorsi strani che, visti dallesterno, risulta- no incomprensibili. Esiste sempre un limite oggettivo della coscienza che ci preserva e che ci incita ad andare oltre le nostre barriere, le quali, non possono essere abbattute sola- mente con il ragionamento; anzi, luso impro- prio della mente pu risultare pericoloso, in quanto rischiamo di essere condotti nei me- andri della nostra emotivit, in una continua ricerca di una giusticazione al nostro agire. Nella prova successiva, la cattura della cerva, Ercole si misurer maggiormente con questo aspetto, cominciando a cogliere il signicato dellarciere del Sagittario, segno complemen- tare dei Gemelli, il quale potr scagliare la sua freccia sul bersaglio con estrema precisione. Il segno dei Gemelli preparatorio in questo senso, la dualit deve cedere il passo ad una maggiore unit che permetta una visione in- tegrata. Cedere sempre difcile: e se poi quello che cediamo non lo possiamo pi ri- prendere, a noi cosa succede? C una gran- de avidit in questo aspetto, che manifesta un bisogno di saziet che va oltre le nostre reali necessit. La personalit, in questo caso, prende del posto, perch si deve premunire per ogni evenienza (non sia mai che possa rimanere scoperta); invece lanima, amba- sciatrice di verit nel regno delle torri davorio che costruiamo, tende a scoprire, a mettere a nudo, a bollare ci che separato e che per questa eresia vuole tutto per s. Ma perch luomo vuole tutto per s? Nel suo creare fossati, che percepisce sempre pi ampi, egli pensa che siano sempre gli altri a doversene assumere la responsabilit, di cui non si ri- tiene partecipe. Vive gli altri come prevarica- tori, e, per far fronte a questa masnada, egli si sente giusticato nel proprio agire, prevari- cando a sua volta, sentendosi vittima nel giu- sto diritto di avere tutto ci che gli serve. Luomo che non cede, o come diceva una vecchia pubblicit Luomo che non deve chiedere mai, rappresenta, ancora oggi, purtroppo, un valore che ha un certo segui- to. Accennavo in precedenza alla presenza di una realt oggettiva: luomo che non chiede e non cede non pu fare altro, non perch abbia trovato la panacea di tutti i suoi mali ali- mentando una rigidit che ritiene un viatico per la felicit, ma semplicemente perch focalizzato in uno spazio-tempo certamente non prossimo alla propria anima. Egli non possiede la capacit di sintesi e coglie so- lamente un aspetto delleterna diatriba che vive lessere umano. Egli non riconosce che cedendo che si riceve, ma a questo punto che dire, tutti vogliono ricevere, non esiste voce che non reclami per s, per poi inneg- giare alleventuale uso ispirato di quanto otte- nuto. Il problema la coerenza, il riconosce- re che quanto affermiamo spesse volte non coincide con ci che facciamo; siamo vittime delle nostre illusioni di separatezza, perch ri- teniamo che non esisterebbe, se gli altri, solo un poco, accogliessero con estrema serenit il fatto che li stiamo prevaricando. Ah se potessi avere questa o quella cosa, al- 22 lora s che la mia vita cambierebbe, forse Forse vi la remota possibilit che a qualcuno di noi potrebbe essere balenata nella mente una affermazione di questo genere, attraver- so la quale ci decentriamo dalle nostre reali necessit, che sono esattamente quelle che stiamo vivendo. Il problema che non voglia- mo cedere, non vogliamo far sorire nulla, tutto deve rimanere turgido agli occhi della nostra personalit. La morte necessaria in ogni ambito della vita, essa fa parte della vita stessa, una vita che si rigenera traendo espe- rienza dal proprio vissuto. Ricevere un po come morire, sembra strano ma pu essere unesperienza devastante e possono insor- gere diversi problemi, che, se non digeriti, produrranno certamente somatizzazioni. Nel momento in cui accettiamo ci sentiamo di- sarmati, indifesi, nito il gioco, quel gioco che ci conduceva alla ricerca vana del nostro benessere attraverso il richiamo delle sirene, le quali ci allontanavano dalla nostra meta. Ci sentiamo spogliati dalla possibilit di negare continuamente ci che la vita ci offre, e nello stesso tempo assumerci la responsabilit del nostro agire. Ora desidero portare alla nostra attenzio- ne alcuni aspetti: per esempio il bisogno di ricambiare immediatamente qualcosa che riceviamo: non possiamo restare in bala di un presunto debito, non possiamo continua- re a vivere con questo senso di oppressione incalcolabile, e se poi ci chiederanno di resti- tuirlo? O ancora peggio, e se poi ci chiede- ranno qualcosa in cambio? Cosa potr suc- cedere? Ma, soprattutto, non sapremo mai quando questo potr avvenire, e questo lancinante, meglio essere tratti e uccisi per mezzo di una lancia, piuttosto che vivere que- sto tormento. Ricevere corrisponde a cedere: che bello sarebbe abbandonarsi agli eventi! Ma la ten- denza ad osservare le cose attraverso i no- stri specchi, certamente non tersi, alimenta le congetture, e cos percepiamo nellaltro le nostre stesse motivazioni. Ma non verso gli altri che dobbiamo rivolgere la nostra atten- zione: il pericolo alberga in noi, il nemico ce labbiamo in casa, e dobbiamo decidere chi comanda a casa nostra. In questo caso mi sento di far parte di una setta, voglio essere settario, e non identicarmi in parti della mia coscienza che professano la divisione. Nel momento in cui cediamo si aprono sce- nari interessanti, nei quali potremmo coglie- re un maggiore senso di unione, che sar sempre meno percepito come perdita, ma, al contrario, come acquisizione. Imparando a cedere possiamo comprendere che non siamo mai stati abbandonati, e il senso di abbandono che spesse volte viviamo altro non che la nostra incapacit di accogliere laltro. Ci sentiamo abbandonati dagli altri, semplicemente per il fatto che non sempre avvallano supinamente le nostre imposizio- ni pi o meno velate. Il cedimento, vissuto anchesso in modo negativo, ci riporta alla sensazione di non essere pi come prima, e mi permetto di aggiungere meno male, perch continuando a volgerci indietro non possiamo che urtare spigoli. Meglio guardare avanti, riportando in auge ci che da piccoli ci viene detto: guarda avanti e non ti voltare, copriti il giusto se fa freddo, spogliati il ne- cessario se fa caldo, metti un piede davanti allaltro, attento dove metti i piedi e non fare mai il passo pi lungo della gamba, etc. Cosa voglio dire con ci? Semplicemente il fatto di poter essere aderenti al momento che stia- mo vivendo, coltivando la semplicit, che non 23 si acquisisce attraverso tecniche roboanti, ma agendo; lazione che apre i chakra, ed sempre lazione che forgia i canali necessari alla manifestazione dello Spirito. Possiamo leggere tutto lo scibile umano sullamore, ma se non abbracciamo laltro, consci anche del- le nostre imperfezioni, difcilmente sapremo colmare le distanze e radicare quel benesse- re necessario. Tutti vogliono stare bene, tutti vogliono ricevere, ma quanto siamo disposti a cedere per far s che ci avvenga? Dopo alcuni anni di Sentiero sento aforare sempre pi una piacevole serenit, dovuta ad una diversa interpretazione degli eventi pas- sati. Ne riconosco un po di pi la loro perfe- zione e soprattutto osservo il continuo emer- gere di piccole frasi, alcune delle quali ho scherzosamente citato pocanzi, che, nel mo- mento in cui mi sono state dette, ho vissute come imposizione, dato che nel momento in cui sono state seminate nella mia coscienza non potevano essere comprese appieno: ora invece che lesperienza ha un po colmato le distanze, ne riconosco la loro funzionalit. Ri- conosco in quelle frasi la migliore possibilit che avevano i miei genitori di insegnarmi la Legge del Ritmo, sicuramente in modo im- perfetto e a volte maldestro, ma amorevole. Ora che possiedo una maggiore capacit di andare oltre lapparenza, colgo una sintesi e la necessit di essere meno dogmatico, aspetti che stanno producendo una diminu- zione dello sterile fantasticare su quali siano le mie vere necessit. Nel precedente articolo abbiamo visto Pro- meteo che aiut gli uomini donando loro il fuoco, cosa che a Zeus non piacque e per vendicare la quale afd ad Hermes Pandora, la prima donna, afnch giungesse sulla Ter- ra. Essa ricevette in dono da Zeus un vaso, con il divieto di aprirlo, contenente tutti i mali che lumanit non conosceva. Pandora, che signica tutto dono, dal greco pan doron, doveva essere portata in dono ad Epimeteo, fratello di Prometeo, che rappresenta la per- sonalit, la quale si identica nella materia e quindi nellaspetto femminile. Epimeteo non ci mise molto ad innamorarsi di Pandora e a sposarla, malgrado gli avvertimenti del fratel- lo, il quale gli consigliava di non accettare nes- sun dono da lei. Inutile dire che il vaso venne aperto da una curiosa Pandora, e prima che ella lo richiudesse tutti i mali fuoriuscirono; tuttavia sotto il coperchio rimase incastrata Elps o Elpdos, la speranza. Possiamo essere speranzosi: cedere possi- bile e il Sentiero ci soccorre, non ammetten- do occultamenti. Tutto deve essere svelato e posto a contatto con lanima, lasciando che essa, in modo dolce e paziente, gradatamen- te ci plasmi, oliando le nostre giunture, in modo tale da poterci chinare e cogliere que- sta intima necessit. Graziano Fornaciari 24 In principio vi era oscurit nascosta da oscuri- t; indistinguibile, tutto questo era acqua. Ci che era nascosto dal vuoto, lUno, venendo in essere, sorse attraverso il potere dellardore. In principio il desiderio venne prima di tutto, che fu il primo seme della mente. I saggi che cercavano nei loro cuori con sag- gezza scoprirono il legame dellesistente con il non-esistente. (Rig-Veda, 10, 129) Nel linguaggio comune le parole caos e cosmo, derivate dal greco antico, non han- no mantenuto il signicato che avevano in origine. Esiodo nella Cosmogonia ci informa che il cosmo procede dal caos e di fronte a questa affermazione possiamo comportarci come il mitico ragionier Filini, in uno dei tanti lm sulla vita di Fantozzi, riguardo al topo che aveva appena pescato, infatti per non am- mettere la propria incapacit di pescare si ostinava a chiamarlo pesce-ratto e di fronte allo sgomento dei suoi affamati amici aggiun- geva che poteva piacere o non piacere e che a lui piaceva. Per cercare di muoverci con una maggior cognizione di causa rispetto al sim- patico Filini in un terreno leggermente scivo- loso e appena oscuro come quello della crea- zione, dovremmo almeno denire bene il signicato delle parole incontrate. Sembra che in origine il caos si riferisse allindistinzio- ne originaria di tutti gli elementi e la parola pi adatta per denirlo fessura. Mentre nellaccezione comune il caos viene associa- to al disordine. Intanto possiamo osservare come la visione mitologica greca non si di- scosti per niente dalla rivelazione vedica, dove la manifestazione viene descritta come il passaggio dal non essere allessere. Inoltre il signicato di caos molto vicino al concetto buddista di vuoto (Sunya), infatti per il Signo- re Buddha la realt essenziale delle cose il vuoto. Sunya non da associarsi al Nulla del nichilismo, ma ha molto in comune con il fuo- co eracliteo che alimenta il continuo divenire o con Atman, da dove tutto procede e dove tutto torna. Come poi non ricordare la visione aristotelica della vita come passaggio dalla potenza allatto, che in menti intuitive rende ancora pi evidente come vi sia un sottofon- do comune negli insegnamenti di molte tradi- zioni. Spesso quando vogliamo descrivere linsieme degli astri e la materia che compo- ne il creato utilizziamo indifferentemente le parole universo e cosmo. Adesso mi con- centrer sullaltro signicato di cosmo, che ordine. Osservando un tessuto possiamo ve- dere chiaramente lordine esistente tra i li della trama, mentre non cos facile osser- varlo nella nostra vita. Gli impulsi, le emozioni contrastanti e i pensieri pi vari mal si conci- liano tra loro in una risposta unica e ben dire- Il Raja Yoga e lesoterismo Curatore: Luca Tomberli LUOMO COME MICROCOSMO 25 zionata, e la nostra percezione di quello che ci capita perci frazionata e quindi difcilmen- te siamo presenti in quello che facciamo. Co- munque, nonostante la condizione schizofre- nica che caratterizza luomo, possiamo considerarci un microcosmo, infatti siamo soggetti alle stessi leggi che vigono nel co- smo. Secondo la scienza esoterica la legge dellanalogia valida in ogni ambito della vita: ancora non possibile dimostrarla scientica- mente anche se intuitivamente vi sono molti indizi a suo favore. Costituiamo un microco- smo perch lessere umano espressione di uno Spirito, la volont di essere, che ha richia- mato la materia necessaria al suo progetto, la potenzialit di essere, e di unanima indivi- dualizzata espressione di una consapevolez- za raggiunta. Quindi nellessere umano sono riprodotte continuamente le dinamiche es- senziali della creazione stessa, ed per que- sto che lAntica Saggezza afferma che cono- scendo se stessi si conosce luniverso. Lingiunzione conosci te stesso presente allingresso del Tempio di Del doveva guida- re chi voleva prepararsi a conoscere gli anti- chi Misteri. Per molti racchiude anche linse- gnamento socratico sullarte della maieutica, infatti Socrate aiutava i suoi allievi attraverso lironia a tirar fuori quello che tenevano na- scosto. Possiamo considerarlo linsegnamen- to esoterico fondamentale per iniziare a intra- prendere un sentiero di verit. Lignoranza della Vera Realt ci porta a cercare nellester- no le motivazioni di quanto ci capita, invece di volgere lo sguardo dove invece sarebbe utile, al proprio interno. Troppo spesso partiamo con slanci ideali, ma appena la vita ci aiuta a svelarne il carattere illusorio attraverso espe- rienze non piacevoli, scatta come una molla il nostro indice accusatore. Ma s, dai, confes- siamolo, ogni volta che le cose ci vanno male, sono sempre gli altri e non noi la causa di quello che ci sembra di aver subito. La suoce- ra, i genitori, il capoufcio sono solo alcuni, ma tra i pi signicativi, dei bersagli verso cui riversiamo le colpe. E anche chi si accolla la colpa, in genere non lo fa perch motivato da un sano moto di contrizione, ma normal- mente alimentato dal senso di colpa che poi ha leffetto magico di nascondere ci che non si vuole far vedere di s, quindi di non fare niente per cambiare, continuando cos a fare quello che si vuole. Siamo molto attenti afnch non ci venga fatta nessuna ingiusti- zia, ma siamo veramente cos sicuri di non alimentare lingiustizia nel mondo di relazione attraverso il pensiero, la parola e lazione? Si- curamente ci conosciamo poco, abbiamo unidea superciale di noi stessi, infatti non la prassi viaggiare allinterno della coscienza. Anzi siamo molto dediti a proteggerci da pos- sibili attacchi esterni e per fare questo impie- ghiamo molte energie. Quando non siamo soddisfatti di quello che viviamo o della vita che conduciamo, allora lunica cosa utile che possiamo fare di cercare di risalire alle cau- se che producono queste situazioni non pia- cevoli. Una ricerca delle cause fatta con tutti i crismi scientici della vericabilit e della ri- producibilit vi porter a scendere sempre pi al vostro interno, trovando una concate- nazione di cause secondarie generate da una causa primaria. Possiamo descrivere energe- ticamente luomo come una cipolla. Il nucleo originario luminoso ricoperto da tanti veli che nascondono quello che sta sotto e che alimentano ci che sta sopra. In particolare, parlando di aspiranti spirituali, il velo esterno caratterizzato dalla qualit del bravo ragaz- zo, il velo sottostante contiene la frequenza 26 del senso di colpa e ancora sotto troviamo la vibrazione della rabbia. Anche se non ho ni- to di descrivere i veli umani mi fermo lo stes- so, infatti al momento ritengo funzionale spiegare meglio la tesi appena proposta. Ogni velo inconsciamente viene considerato una protezione dalla sofferenza, ma in realt con- tribuisce ad alimentarla, in quanto impedisce di esprimere ci che siamo veramente, e vi- vendo nella falsit siamo impossibilitati di ac- cettarci. Se un velo viene squarciato, subito quello sottostante diviene la nuova difesa di se stessi. Ad esempio quando ci rendiamo conto che non riusciamo a comportarci da bravi ragazzi, siamo assaliti dal senso di colpa che ci immobilizza, e tutto questo serve per non fare i conti con quella rabbia sottosante che non vogliamo vedere perch tentiamo di mantenere unaltra idea di noi stessi. Lesse- re umano non perfetto, infatti ne abbiamo tutti i giorni la riprova, ma le leggi che ci go- vernano esprimono una perfezione sicura- mente non umana. Nei Rig-Veda viene usata la parola Rta per indicare lordine delluniver- so che si basa sulle leggi naturali. Una delle leggi basilari del cosmo il Karma, la legge di causa ed effetto, conosciuta anche da San Paolo, che infatti la spiegava attraverso lesempio del seminare e del raccogliere. Quello che agiamo ci ritorna dello stesso se- gno di come stato emesso, quindi le espe- rienze dolorose ci spingono a cercare nuovi modi di espressione sempre pi aderenti ad una possibile innocuit. Laspirante spirituale deve conoscere il proprio microcosmo puri- candolo il pi possibile, no a che non riuscir a plasmarlo completamente accordandosi alle leggi di Natura. Il cammino spirituale pas- sa dallorientare le forze presenti nella co- scienza, che invece stiamo distorcendo per evitare la sofferenza e cos facendo ci tenia- mo lontani dalla possibilit di esprimere il bel- lo, il vero e il buono; ed questo che la vita ci insegna attraverso tutte le situazioni limite in cui ci sentiamo invischiati e che ci costringo- no per superarle ad esprimere qualcosa di diverso. Larmonizzazione delle forze che sono presenti nella coscienza comporta tem- po e fatica, e in questa opera alchemica alcu- ne delle qualit da afnare sono laspirazione, la dedizione e la volont. La grande battaglia che investe la vita dellaspirante si scatena tra lenergie dellanima e della personalit, no a che la luce dellanima risplender senza impedimenti nella coscienza di colui che nel frattempo sar divenuto un iniziato alla vita reale. Nella Bhagavad Gita, poema epico in- diano, viene raccontata la guerra tra i cugini della stirpe dei Pandava e dei Kaurava per la successione al trono regale. La battaglia si svolge nella pianura di Kurukshetra che rap- presenta il campo emotivo dellaspirante che dovr riequilibrare il suo corpo emotivo afn- ch lanima sieda sul trono che le compete. Luca Tomberli 27 Tanto ho riettuto e meditato sul signicato della costellazione di Virgo, prima di iniziare a scrivere questo articolo, che ha la pretesa di raccontarvi i misteri e i signicati pi profondi di questo segno zodiacale, di cui si dice es- sere, fra tutti, il pi antico. Restavo in ascolto delle emozioni che questo segno suscitava in me e man mano salivano alla mente portando barlumi di intuizione. Umilt, semplicit, ricezione, accoglienza, discriminazione, amore materno che tutto avvolge, ma anche grande forza e grande po- tenza era ci che pian piano mi pervadeva, e in quel momento credo di avere compreso perch la frase il Cristo in Voi, speranza di Gloria la frase che meglio esprime in tutta la sua pienezza il signicato pi profondo del- la costellazione di Virgo. Ogni segno zodiacale ha in s un compito, una lezione da apprendere, una missione da compiere, e Virgo ha proprio come compito quello di proteggere, nutrire, accudire, per poi svelare la realt spirituale che tiene na- scosta, il Cristo cosmico. Il signicato di Virgo riguarda tutto il cammino evolutivo, poich ne la realizzazione, che quella di portare in s il germe della coscien- za cristica, afnch dopo la gestazione possa venire alla luce in tutto il suo splendore. La materia, come matrice, accoglie in s limpul- so ad essere per dare origine alla vita, unione di spirito e materia, per creare il glio. Quindi in Virgo la dualit presente, ma espressa in sintesi, nel senso che gli opposti sono ognuno importante per laltro in eguale misura; la Madre, la materia che protegge la vita cristica, e il Cristo che illumina la forma. Quindi la materia come custode dellanima che ancora nascosta, che ancora non pronta per venire alla luce, ma anche la luce dellanima che inizia a gloricare la materia innalzandola al Cielo. Allinizio del tempo, quando ancora regnava loscurit, un oceano di materia priva di con- sapevolezza fu increspato dallo Spirito Santo che pazientemente lo prepar a divenire ma- trice ricettiva per Colui che tanto potentemen- te, spinto dal desiderio, voleva essere. Tutto questo accadde durante il primo sistema so- lare, che per milioni di anni cos si prepar per dare inizio alla dualit, attraverso lincontro di Padre-Spirito e di Madre-Materia per fare s che dalla loro unione potesse poi originare, nel secondo sistema solare, il nostro, laspet- to coscienza, portato in essere dal Figlio. In quel primo sistema solare, infatti, Cancer ebbe predominanza nella prima fase, dove la materia informe e ricettiva si preparava ad accogliere lo spirito, ma nella seconda fase predomin Virgo, creando consapevolezza della dualit e facendo intravedere nelle pie- ghe della materia la luce dellanima. Astrologia esoterica Curatore: Maria Grazia Barbieri
VIRGO, LA MADRE DEL MONDO 28 Questo signicato di Virgo lo ritroviamo espresso anche dalla gura di Maria che da umile serva diviene la Vergine Madre di Cri- sto e sale al cielo, dopo essersi liberata della forma. Allora, ecco perch nella tradizione cristiana vediamo Maria avvolta nella luce del Sole, con una corona di 12 stelle luminose e con la Luna, che rappresenta la forma, e il serpente posti sotto ai suoi piedi, a signi- care la vittoria dellanima sulla materia. La Vergine domina la Luna, e uccide il serpente simbolo di Scorpio, segno di Ercole che ap- pena nato uccise il serpente come fece an- che Ges bambino nella culla. Questo spiega anche perch la Luna associata al Drago, suo eterno nemico: la Vergine domina Satana schiacciando il serpente, che altro non che la testa e la coda del Drago che ai giorni no- stri rappresentano in astronomia i nodi lunari ascendenti e discendenti ma che erano un tempo simboleggiati da due serpenti. Per millenni antichi sapienti e maestri, e poi loso, pensatori e santi guardarono il cielo e si interrogarono sullorigine della vita, e da chi fosse stata generata. Originariamente la Luna era maschile, poich il Sole generava la vita nelluniverso ma la Luna generava la vita sulla terra, poi il glio gener se stesso e divenne marito della madre, cos che la Luna assunse i volti di mille dee pagane no al vol- to cristiano di Maria, Regina del Cielo. Infatti la Vergine Madre compare in tutte le grandi religioni, e tre in particolare sono le gure che hanno segnato passaggi impor- tanti per levoluzione di questo segno: Eva, Iside e Maria. Eva stata attratta dal fascino della conoscenza sul piano mentale, cio la mente che per svilupparsi scesa nella carne per fare esperienza. Il peccato originale, che ha originato linversione evolutiva del gene- re umano rispetto al sistema solare, nasce proprio da questo desiderio della mente di fare conoscenza attraverso lesperienza nel- la carne. Iside la stessa cosa ma sul piano emotivo, e come dea era lemblema della fe- condit, della maternit, dellaspetto femmi- nile, ricettivo e negativo, infatti veniva spesso rafgurata nei templi egizi mentre allattava Horus bambino. Poi con lavvento della reli- gione cristiana abbiamo Maria, che rafgura sul piano sico, colei che d la sostanza allo spirito per potersi manifestare, infatti d si- camente alla luce il Cristo. Queste tre gure rappresentano la formazione e la fusione dei tre aspetti della personalit e Virgo, come co- stellazione, la sintesi di questi tre aspetti femminili: Eva, Iside e Maria. Queste gure erano tutte vergini madri dello stesso glio, il Sole, nato in modo immaco- lato. Lunica distinzione che per gli antichi pagani il Sole e la Luna, principi maschile e femminile generano il proprio glio, luniver- so, fecondando la terra la quale poi a sua vol- ta concepisce e genera la vita, mentre per i cristiani il primogenito generato (genitus, non factus) e partorito (virgo pariet, cio una vergine partorir), quindi c un abbassamen- to a livello materiale dellideale della Vergine Maria che, divenendo terrena, porta il cielo in terra, porta lo spirito dentro alla materia. La Vergine Cosmica, quindi, d quanto occor- re alla vita per manifestare sul piano sico, emotivo e mentale la divinit che tiene in s, colei che d la materia e la sostanza, cio il terzo aspetto, afnch lo spirito possa essere manifestato. Alla luce di ci risulta facile comprendere come, attraverso i suoi pianeti reggenti, Vir- go accompagni luomo durante la sua evolu- zione no alla nascita nella caverna, afnch 29 esso possa nascere una seconda volta; lo fa con Mercurio, glio della Mente, che funge da mediatore fra Padre e Madre, fra spirito e materia, ma che nello stesso tempo anche il frutto della loro unione; e lo fa con la Luna, che vela Vulcano, la quale emette energia di 4 raggio, di armonia tramite conitto, come Mercurio, ma dove questa continua con- ittualit fra spirito e materia per intesa come espressione del volere. In altre parole la Luna presiede alla forma, ma dalla quale emerge la Volont divina che desidera mani- festarsi attraverso di essa. Inne nello Zodiaco Virgo denito segno di ricezione proprio perch mediante i suoi reggitori connesso in modo particolare ad altri otto segni che, uniti a Virgo, formano i nove mesi della gestazione e costituiscono una sintesi che riguarda in modo particolare il genere umano; infatti in Virgo che abbiamo la nascita del Cristo cosmico, con la fusione e laiuto delle energie degli altri otto segni, ma poi in Capricornus che abbiamo la nascita del Cristo individuale attraverso liniziazione. Inoltre se seguiamo il giro ordinario nella ruo- ta dello Zodiaco, Capricornus proprio il nono segno dopo Virgo, e questa unulteriore prova che cos in cielo come in terra una grande verit. Da qui consegue che se otto sono i segni col- legati a Virgo, allora ne rimangono tre che non sono collegati. Questi tre segni, deniti segni di crisi sono Leo, Libra e Capricornus: Leo, crisi di individuazione, Libra, crisi di equilibrio e Capricornus crisi di iniziazione. Quindi nove sono i segni, con a capo Virgo, attraverso cui piovono sulluomo energie che producono esperienza e mutamenti dentro la forma, col ne di evocare un contatto con lanima, poi questi mutamenti provocano una crisi, la qua- le una volta affrontata e vinta porta al trion- fo e al raggiungimento della meta: questa levoluzione, cos stato, cos , e cos sar sempre: movimento, crisi e conseguimento. Concludo cercando di fare mia la sintesi, che una qualit principale di Virgo, dicendo che con Virgo, luomo interiore inizia a manifestar- si e listinto tipico delluomo involuto inizia a trasformarsi in intelletto. Poi avanzando sul sentiero la mente, prima razionale e critica, assume i colori dellintuizione e della rivela- zione e il Cristo, anche se ancora nel grembo della Madre, si rivela trasformando gli egoi- smi delluomo in disinteresse di s, in con- divisione con gli altri, in senso di fratellanza universale e in servizio verso il prossimo, che sono tutti aspetti delluomo che, divenuto di- scepolo, vive come anima. Maria Grazia Barbieri 30 un dato di fatto che gli esseri umani sono prevalentemente consapevoli del loro corpo sico. Ci sinonimo di uno stato di identicazione dal quale difcilmente si sfugge, tant che, anche da un punto di vista scientico, si attri- buisce la spiegazione di ogni fenomeno che riguarda il nostro essere a meccanismi di tipo biologico. Da queste colonne ci stiamo sgo- lando per spiegare che forse meglio con- cedersi la possibilit di vericare, allinterno della propria coscienza, il fatto che la vita si estende al di l della materia normalmente conosciuta. Questo non perch lo dico io, che non sono di sicuro il depositario delle verit universali, ma perch nella storia del mondo sono state migliaia, se non milioni, le perso- ne che hanno testimoniato lesistenza di altre dimensioni. Saranno state tutte decienti? Vuoi che Buddha o Ges Cristo fossero dei millantatori? O Dio, c anche chi lo sostiene, per cui alzo le mani e mi arrendo, ma anche solo per un dubbio di tipo scientico, voglia- mo ammettere che, magari, possibile che esistano altre dimensioni della vita, causali ri- spetto al piano sico? Poi fate come vi pare, ma vi perdete una grande possibilit, quella di uscire dallignoranza e dalla sofferenza. Concepire la vita meccanicamente, ed estesa orizzontalmente, solo sul piano sico, og- gettivamente limitante e di sicuro non con- sente di comprendere le cause della vita nei suoi vari aspetti. Non riusciamo nemmeno a comprendere che cosa davvero determina la percezione che noi abbiamo della realt, che senzaltro laspetto pi signicativo della nostra esistenza. Infatti tutta la nostra visione del mondo, compreso quello nostro interiore, passa attraverso la sensazione che noi pos- siamo avere di tutto ci. Per non parlare poi della possibilit di comprendere che cosa sta allorigine degli eventi della nostra vita, della sofferenza e della malattia. Bisogna dedicarsi a studi di mecca- nica celeste per cominciare a comprendere un po meglio perch e percome siamo nel mondo. La nostra visione quindi va estesa in senso diciamo verticale, per capirci, in modo da comprendere anche gli altri piani dellesi- stenza, attraverso i quali la nostra coscienza si esprime. Ponendo il caso che quello che sto dicendo sia vero, avremmo allora una realt composta, per ci che ci riguarda, da una dimensione pertinente allanima, o corpo causale, attraverso il quale pu esprimersi il livello pi elevato della nostra coscienza. Di- scendendo di livello, proprio nel senso della frequenza vibratoria della materia, avremmo poi la dimensione mentale, nella quale il re- lativo corpo lo strumento di manifestazio- ne del nostro pensiero. Un piano pi sotto si troverebbe poi la dimensione astrale, nella Il Sentiero Iniziatico Curatore: Massimo Rodolf CORPO FISICO E SOMATIZZAZIONE 31 quale sono metabolizzate le nostre emozioni. Solo al punto pi basso di questa catena vita- le possiamo reperire ci con cui siamo tanto identicati, cio il nostro corpo sico, che si esprime nella dimensione materiale a noi cer- tamente pi nota. La visione esoterica del mondo ci racconta che questa complessa realt interconnessa ed agisce come quel tutto unico che possia- mo chiamare la nostra coscienza. Il problema dellindividuo che arriva ad essere consa- pevole della sua reale ed occulta anatomia e siologia solo alla ne del suo lungo tragitto allinterno del quarto Regno di Natura. Anzi, proprio lesperienza accumulata progressi- vamente come esseri umani che ci porta ad estendere la nostra percezione al di l della dimensione sica. La struttura interna di ogni corpo di manifestazione dellessere poi ca- ratterizzata dallesistenza di sette centri ener- getici fondamentali, in sanscrito chakra, che possono essere considerati come i veri e pro- pri motori della coscienza. Senza approfondi- re troppo il discorso, possiamo affermare che allinterno dei chakra vengono metabolizzate tutte le esperienze che ci riguardano, cosa che li rende anche gli archivi storici della no- stra evoluzione. I chakra per sono, allo stes- so tempo, i centri di alimentazione di tutti gli organi, apparati e sistemi che ci compongono sul piano sico, dal che si potrebbe facilmen- te desumere che vi una stretta relazione tra funzionamento della coscienza e funziona- mento degli organi, anche di quelli del nostro corpo pi denso. Il nostro karma, la storia delle nostre vite, il percorso dellattivit della nostra coscien- za, quindi registrato allinterno dei centri energetici e da l manifesta la sua esistenza. Tralasciando in questo contesto la siologia della coscienza, cio tutta la sua specicit di- namica, come funziona, la qualit che espri- me, prendiamo rapidamente in esame la sua meccanicit. Fra laltro dobbiamo considera- re che se vi un luogo di residenza del no- stro subconscio, di sicuro non nel cervello, hardware sico del sistema, quanto piuttosto allinterno dei vari piani dei chakra. Ponia- mo che la modalit con la quale noi viviamo unemozione come la rabbia, magari partico- larmente repressa, abbia avuto origine in una nostra pi o meno remota vita precedente. La quantit e la qualit di energia associate a questa antica esperienza sono registrate sicuramente in qualche sottopiano del mio Manipura chakra, il centro energetico posto dietro allombelico, allineato lungo la colonna vertebrale. Questo chakra, come ci dicono i testi, ha dieci nadi, ossia da esso si dipartono dieci canali energetici diretti ad alimentare al- trettante parti signicative del nostro organi- smo. Specico che in realt ognuno di questi canali veicola un aspetto signicativo della no- stra coscienza, contribuendo alla metabolizza- zione, in particolare, di gran parte del nostro campo emotivo. La rabbia, cos come la vivo, sulla base di quel- la mia antica esperienza non ancora risolta, si manifesta come energia densa, disarmonica e distruttiva. Ci rappresenta sicuramente una tensione, un punto di conitto, allinterno del mio essere, che si sfoga seguendo quelle che risultano essere le linee di minor resisten- za per la mia coscienza. La vita delle emozio- ni, cos come dei sentimenti e dei pensieri, dal punto di vista della meccanica dellessere, si manifesta particolarmente a partire dai cha- kra, per passare attraverso i nadi, diffonden- dosi a tutto il corpo, o meglio a tutti i corpi. Da questo complesso poi interagiamo con il 32 mondo che ci circonda, ma questa unaltra storia. Se metto della sabbia nel serbatoio della mia auto molto probabile che i pistoni si inchiodino. Se in Manipura chakra albergo dellenergia distruttiva facile che si amma- li un organo del mio apparato digerente; se questa energia fosse rabbia, garantito che sarebbe il fegato a farne le spese. Ovviamen- te sto ampiamente schematizzando, ma spe- ro che il concetto sia chiaro. Possiamo concepire il nostro corpo si- co come la manifestazione pi densa della mappa della nostra coscienza. Ogni organo, apparato o sistema, in realt lespressione diretta di quella rete che lattivit del nostro essere. Ogni parte del nostro corpo esso stesso coscienza e, comunque, ne consente la manifestazione. Bisognerebbe quindi rive- dere il nostro modo di rapportarci con la ma- lattia, considerandola come la manifestazio- ne, lungo la linea di minor resistenza, di una tensione proveniente dalle profondit di noi stessi. Questa la somatizzazione, ma come vediamo essa ha a che fare con una localizza- zione precisa, non con un vago subconscio, una precisa via di manifestazione, determina- ta proprio da come sono fatti i nostri corpi e da come essi esprimono la vita. Vivo lemozio- ne distorta, questa metabolizzata di sicuro in un centro energetico, da l si esprime lun- go i canali che alimentano energeticamente gli organi, la tensione cos sfogata provoca la malattia dellorgano in questione. Come faccio a guarire il mio corpo sico? Devo comprendere e trasformare la tensione allorigine della somatizzazione. Detto cos pu sembrare persino banale, salvo il fatto che questo processo richiede normalmen- te diverse incarnazioni. Sperimento tutte le circostanze connesse con quel tipo di espe- rienza, prima di poterla veramente compren- dere e di considerare risolta ogni possibile tensione dentro di me. Ma questo procede parallelamente con la crescita della luce della mia anima, che allora potr uire nei circuiti dei miei corpi, portando con s larmonia ed il benessere che la parte superiore della mia coscienza manifesta. Per questo motivo si dice che lamore guari- sce ogni cosa, perch lanima il massimo dellamore che noi umanamente possiamo realizzare e riversarlo allinterno dei corpi della nostra personalit la massima fonte di guari- gione che possiamo concepire. lanima che guarisce, non le pastiglie, ma se ancora non sapete che cos lanima meglio che pren- diate le pastiglie. Massimo Rodolf 33 Armonia tramite conitto il nome con il quale si designa lenergia di quarto raggio, che il primo tra i raggi di attributo. Il Signore di Armonia, Bellezza e Arte ha la missione di creare bellezza intesa come espressione di verit: la sua inuenza ripren- der dal 2025, ma le prime impressioni sono gi percepibili e porteranno ad una ripresa dellarte in tutte le sue manifestazioni. Inoltre, essendo il raggio dellintuizione e del- la sintesi, tutto ci che si ottenuto median- te lesperienza nella forma verr poi assorbito e sintetizzato dallanima e successivamente manifestato dalla Monade che opera attraver- so la forma. Tutte le opere fondate sul principio di armo- nia riportano al sacro ed esprimono bellezza. Lampiezza stessa della parola armonia come era considerata dai presocratici, in particola- re dalla scuola pitagorica, ci riporta alle spe- culazioni cosmogoniche che dalla scienza armonica ricavavano un modello di struttura metasica delluniverso. Pertanto qualsiasi creazione, anche architettonica, che rispetti il principio di armonia pu dirsi veramente bella in quanto favorisce il contatto con il modello divino: stupende cattedrali gotiche ad esem- pio fanno risuonare nel tempio delluomo le vibrazioni cos abilmente catturate da geome- trie sacre. Quello che si pu dire per una Vita di raggio pu essere detto anche per una vita umana: anche luomo, quando riesce ad applicare il principio di armonia alla propria vita, ne pu ricavare bellezza, diventando cos costruttore del suo Tempio, dove poi la luce risplende. Tutta la storia dellumanit caratterizzata da conitti che poi conducono allarmonia. Gra- zie a questo raggio, infatti, si crea tensione fra gli opposti, come fra spirito e materia. Ma oggi nalmente lattenzione si sta spostando verso il lato spirituale della dualit, e questo porter ad un calo di attenzione nei confronti del materialismo a favore dei principi spiritua- li. Il quarto raggio inuenza sempre potente- mente lumanit per il nesso che esiste fra questo e il quarto regno di natura, cio quello umano. Luomo che appartiene a questo raggio la- cerato dal conitto tra le energie di attivit e quelle di inerzia che lo compongono, e lesito nale del loro conitto, quando soddisfa- cente, porta alla nascita del Cristo. La vita una lotta perpetua e senza tregua, ma grazie a questo attrito e allesperienza acquisita, levo- luzione viene affrettata. Questo raggio incide anche sui rapporti umani: se prevale lattivit luomo diventa ardito, incurante dei rischi ed entusiasta, capace di coinvolgere con ardore altri esseri umani nei suoi progetti, mentre se prevale linerzia ci sar indolenza, tendenza agli agi, ai piaceri e a procrastinare lasciando Psicologia esoterica Curatore: Paola Spada
ARMONIA TRAMITE CONFLITTO 34 le cose cos come sono. Ma attraverso la sintesi degli opposti che luomo si eleva e di- venta capace di percepire la verit. Il secondo raggio di amore e saggezza regola i rapporti umani, ma anche grazie al quarto raggio lumanit approder a giusti rapporti e allaffermazione della buona volont; la capa- cit di sintesi far poi scorgere la verit pre- sente negli schieramenti opposti e la via di mezzo. La possibilit di percepire le qualit opposte come due aspetti di ununica realt spirituale, da un punto di vista pi elevato, pone le basi per rapporti armonici tra gli esse- ri umani o le nazioni. Da sempre lumanit immersa nei conit- ti, ma mai come oggi il desiderio di armonia, pace ed equilibrio stato cos forte, e questo non pu non suscitare una risposta. La guer- ra mondiale ha segnato il culmine dellopera del principio di conitto, ma ha anche fatto emergere un maggior desiderio di armonia e pace. Compito principale degli aspiranti di questo raggio quello di fungere da ponti armo- nizzando le vecchie idee con quelle nuove, cio adattando il nuovo al vecchio in modo da mantenere il modello originale: essendo infatti intuitivi e dotati di sintesi, essi possono fare collegamenti, e sanno essere precisi nel presentare, in modo assai fedele, il vero mo- dello divino. Anche Ges affermava di essere venuto non ad abolire la legge ma a perfezio- narla, come se nel progressivo adeguarsi ad un modello gi perfetto luomo conquistasse ogni volta un frammento di verit in pi. Il quarto raggio spinge allazione con amore e bellezza e aiuta a comprendere sia lestasi della materia sia le manifestazioni dello spiri- to, infatti la giusta valutazione della bellezza della materia, unita alla prontezza a scanda- gliare le profondit dello spirito, che creano unit. Nei petali puri del ore del loto conte- nuta la sostanza tratta dalle radici nel fango: in essenza fango e ore sono uno. Questa energia che produce bellezza nel- le forme viventi insegner larte di vivere in modo da ottenere una sintesi di bellezza, ma non c bellezza senza unit, quindi cercare con tutto il cuore e con tutta la mente lunit, innanzi tutto in se stessi, crea bellezza. Cos come il risultato del conitto per il disce- polo produce fusione dellanima e della per- sonalit: anche i conitti mondiali porteranno allarmonia nale nella misura in cui lumanit si evolver. Quindi possiamo, scendendo nelle profondit della materia attratti dal desiderio, riscoprire la via che collega luomo a Dio, elevarci e cre- scere esprimendo progressivamente la divini- t e percepire larmonia delle sfere che nella miriade di suoni e colori creano una melodia unica che la sintesi della vera bellezza. Paola Spada 35 Il bisogno di riconoscimento quanto di pi naturale e innato possiamo scovare nelluo- mo; ci porta quindi lontano, n dove si pu parlare di individualizzazione. Anticamente forse era meno sentito questo bisogno, visto che il riconoscimento generale era connaturato alla propria identit sociale, identit che, viste le rigide categorie sociali su cui si fondava la comunit, tutti davano per scontata; oggi invece il riconoscimento non a priori, ed ognuno chiamato a con- quistarselo attraverso uninterrelazione, un confronto con gli altri che ahim pu non riuscire! Il bisogno di riconoscimento diviene quindi domanda di riconoscimento, pi o meno evi- dente e consapevole, pi o meno pressante, sia in una dimensione individuale che comu- nitaria. Possiamo parlare di riconoscimento a due livelli: in primo luogo nella sfera intima, di- ciamo a casa nostra, in mezzo a quelli che qualcuno ha denito altri signicativi, cio mamma e pap, ma anche marito, moglie, - gli, fratelli, amici, dove noi stabiliamo regole e giochi in maniera esclusiva; in secondo luo- go nella sfera pubblica, quindi in quel mondo sociale pi ampio che noi tutti condividiamo, e allinterno del quale necessario trovare il proprio posto. In una societ democratica del 2010 pen- so che sarebbe legittimo riettere su una politica di uguale riconoscimento per tutti, ma non volendo entrare in questioni troppo complicate, mi limito a sottolineare un paio di concetti: punto primo, il bisogno di rico- noscimento il motore alla base del vivere, di un vivere per oggi ancora personalistico, che poco guarda alle necessit del gruppo, della comunit a cui si appartiene. Punto se- condo, il misconoscimento ovvero il non rico- noscimento pu danneggiare coloro ai quali esso viene negato, potendo essere una for- ma di oppressione che imprigiona in un modo di vivere impoverito, distorto e poco felice, creando gabbie mentali allinterno delle quali si diviene incapaci di muoversi anche quando gli ostacoli oggettivi al cambiamento venga- no a decadere. Mi sorge esemplare a questo punto una real- t come quella degli immigrati in Italia. Quanto pregnante il bisogno di riconosci- mento in una minoranza sociale come que- sta? Lo potremmo denire originariamente come un tentativo di graticare il proprio campani- lismo innato, un bisogno quindi di salvaguar- dare i propri usi, costumi, tradizioni, la propria lingua, un bisogno di preservare la propria razza, ma n dove ci spinge questo bisogno? Fino allestremo, no al riuto, allosteggiare tutto ci che non conferma le nostre piccole Psicologia sociale e del lavoro Curatore: Diana Ferrazin IL BISOGNO DI RICONOSCIMENTO 36 verit quotidiane, pilastri della nostra coscien- za. Questo riguarda la minoranza che cerca di emergere ma anche la maggioranza che mol- to abilmente fatica a riconoscerla. A fomentare questa politica della divisione come sempre poi troviamo attivi in prima li- nea i nostri beneamati mass media, grazie ai quali maturiamo ogni giorno di pi anche nuovi sinonimi di immigrato impariamo cos che immigrato vuol dire violento, igno- rante, ladro, limmigrato chi ruba il lavoro agli italiani, o addirittura chi ruba le donne agli italiani mai o troppo poco troviamo sot- tolineato a dovere un qualche bellesempio di integrazione, qualche esempio di successo, che esiste perch, diversamente da come ci viene propinato, gli immigrati non sono per denizione delinquenti, anzi! E allora in mancanza di un adeguato e sano riconoscimento si cercano mille modi per creare la propria identit, per affermare la propria posizione in una societ che non accetta il diverso, e che, diversamente da come recita quella canzone, non considera il diverso unopportunit. Escludo chiaramente da questa analisi chi delinque consapevol- mente, chi non cerca lintegrazione, chi vive ancora nellombra. La visione sempre quella di individui che lottano per il riconoscimento, di nazioni che lottano per il riconoscimento, di comunit re- ligiose che lottano per il riconoscimento. Il nostro livello di vita intonato su questa battaglia continua dentro e fuori di noi che per spesso volta ad esaudire solo i nostri piccoli bisogni, ben lontani da un sentimento comunitario senza conni di razza, di religio- ne, di lingua, di nazionalit, dove lunione fa la forza pi siamo meglio perch da soli non si va da nessuna parte! Il valore che deve essere individuato una potenzialit umana universale, cio comune a tutti gli esseri umani, ed questa potenziali- t, e non ci che una persona pu o non pu avere fatto, ad assicurarci che ognuno merita rispetto 1 . Riconoscere i nostri simili un dovere oltre che un bisogno della parte pi bella di noi. Ma quanto siamo in grado di farlo nel nostro quotidiano? Io ho cominciato ad osservarmi e sto scovan- do mille posti diversi dove mi ritrovo a misco- noscere gli altri: tutte le volte che sottovaluto le persone, che le giudico attribuendo loro qualit e quantit dal mio punto di vista non riconosco il loro giusto valore; tutte le volte che non le ascolto, concentrandomi piuttosto su quello che dico o che ho intenzione poi di dire io non le riconosco; tutte le volte che le riuto, le allontano non le riconosco, tutte le volte che abilmente gli ricordo i loro limiti magari recriminando non le riconosco. Proviamo ad estendere lanalisi anche a tut- to ci che esiste? Agli animali per esempio? O alla generosa Natura da sempre oggetto di sfruttamento disumano o potremmo dire anzi terribilmente umano vista la violenza di cui luomo sembra ancora capace? Tutto ha un posto legittimo e tutto funzio- nale alla vita, quindi merita il nostro giusto ri- conoscimento, che diviene rispetto per la vita medesima e anche per noi che di quella vita, non dimentichiamolo mai, siamo parte viva. Diana Ferrazin 1 J. HABERMAS, C. TAYLOR, Multiculturali- smo, Feltrinelli, Milano 2006 37 Era una giornata piovosa, faceva freddo, il cielo era plumbeo, gli alberi erano fermi e spogli, la vallata era celata dalle nuvole, nellaria si senti- va lodore della terra bagnata e di fumo di legna bruciata; i colori dellautunno facevano risaltare le case disposte qua e l. Dion guardava tutto ci, dalla nestra di casa sua. Era una donna di bellaspetto, aveva un fascino particolare e se avevi la fortuna di conoscerla, questo, non faceva altro che confermarlo. Era bella per la sua calma nel parlare, per i suoi mo- vimenti lenti e per il suo modo docile di ascol- tare. I suoi occhi scuri ammorbiditi da ciglia lunghe, erano accesi e decisi, i capelli corti denivano il suo viso particolare, piacevole e armonioso, la forma delle labbra indicavano calma. Aveva quel particolare gusto creato da piccole cose che la rendevano unica, anche nellaspet- to. Dion si era trasferita da poco nella sua casa nuo- va, posta su colline appena ondulate, arredata con gusto ed essenzialit, ma non per questo povera, anzi molto accogliente e originale. Viveva da sola, la sua vita era piena, faceva un lavoro che le piaceva, aveva amici, pochi ma amici. Era da un po che guardava dalla nestra, si era incantata, tanto che ormai il panorama sembra- va unimmagine ferma senza vita no a quando, apparve dinanzi ai suoi occhi una visione di un altro tempo ma famigliare, come gi vissuta. Si vide in una stanza fredda con spessi muri di pietra, al centro della parete dominava un enor- me camino acceso, era seduta su una sedia ri- vestita da pelli e pellicce morbide e ai suoi piedi, si trovava una giovane donna, con il capo chino, muta e terrorizzata. La donna ssava con rabbia e amarezza questa giovane, poi di scatto si alz e scansandola si allontan da lei, pose una mano sullo schienale della sedia e stringendolo con forza e violenza, dandogli le spalle, dichiar: Mi hai ferita, delu- sa, noo! Mi hai strappato la vita che avevo in te! Sono furiosa, ma ancor peggio provo dolore, perch tu mi hai causato questo lento e sofferto allontanamento da te, dalla vita da me. La giovane rimase in terra, alz il viso verso di lei e con voce provata, tremolante si rivolse a lei: In me c la paura, dormiente cresciuta lenta- mente nelle mie carni da sempre, va oltre la mia memoria, io ho guardato attraverso essa, ho re- spirato, pensato, parlato lho vissuta sia nel gior- no sia nella notte, anche nei sonni pi profondi e la rivivo in altri piccoli mondi dei miei sogni. E guardandola negli occhi prosegu. Sento che il mio corpo serve solo per contene- re il dolore, linquietudine che mi accompagna in ogni piega del mio essere, la paura che im- mobilizza, che mi toglie il respiro, che non mi fa andare verso la vita, questo non lo voglio pi. Le fabe della Manu Curatore: Manuela Baccin
UNA PICCOLA MAGIA 38 Il male che ti ho fatto stato necessario, non posso pi oltre modo andare ancora oltre, era in gioco la mia vita e, ho fatto la scelta la scelta di distruggerti, di liberarmi di te, di non essere pi schiava di questi bisogni mascherati da in- tenzioni nobili e di buoni sentimenti... ho paura e sto rischiando perch non conosco cosa mi aspetta, ma so quello che non voglio. La sua voce esprimeva sempre pi un tono deci- so e fermo, rimarcando: Credimi non mi dispia- ce perderti, di strapparmi te da me, dal mio cuo- re, dalla mia mente tu che mi hai succhiato lunicit della mia vita e pian piano, lentamente hai soffocato la mia luce. Poi la giovane si alz e si mise di fronte a lei e fu in quellistante che alla vista di Dion, vide che le due donne erano entrambi lei stessa ebbe un sobbalzo, ma poi cerc di rasserenarsi e cos facendo continu a osservare quel piccolo fram- mento di vita che le apparteneva. Le due donne si guardarono a lungo negli occhi, la giovane con forza e potere pronunci: Io non ti appartengo pi e con il braccio teso verso il petto di lei, con mano aperta e ferma, la spinse indietro. In quellistante, dal petto della giovane, incomin- ci ha formarsi una spirale di piccole particelle scintillanti che prendevano posto nel buio del suo cuore e man mano si effondevano lungo le braccia, gi per le gambe inondando il torace e il suo viso. I suoi occhi brillavano come stelle. Era unimmensa luce bianca con scintille di color in- daco che palpitavano. Nel frattempo assisteva al dissolversi lento del corpo dellaltra donna, che sbiadiva e aveva sempre meno consistenza no a quando svan del tutto nel vuoto assoluto Poi dallalto del suo capo discese un raggio di luce che attravers tutto il suo corpo no alle gambe. Silluminarono poi sette centri posti lungo la schiena e da ognuno si formarono sfe- re trasparenti luminescenti che lentamente si estesero fuori dal suo corpo creando un alone di luce. Dion a quel punto tolse lo sguardo da quella vi- sione, si allontan dalla nestra e guardandosi vide che era il suo corpo ad emanare quellalone di luce e in s sent una dolcezza nuova, scrut nella sua mente e non trov pi pensieri oppres- sivi e cupi e nel suo cuore palpitavano solo sen- sazioni e sentimenti di gioia e di vita Era una giornata piovosa, faceva freddo e il cielo era plumbeo Eppure il sole si fece spazio tra le nuvole e a Est un arcobaleno abbracci la vallata. Dion guard tutto ci dalla nestra di casa sua e sorridendo prese la giacca e usc, sapendo che laspettava una giornata, anzi una vita, magica. Manuela Baccin www.scuolaenergheia.it ENERGHEIA Prima scuola italiana di formazione per terapeuti esoterici La scuola intende preparare al discepolato e al cammino iniziatico, fornendo gli strumenti teorici e pratici per focalizzare stabilmente la propria coscienza sul piano dellanima, requisito fondamentale per poter operare nel campo della guarigione esoterica. Il programma, estremamente vasto, spazier dalla conoscenza dei chakra, dellaura, dei corpi sottili, al karma, alla psicologia esoterica, alla conoscenza e alluso dellenergie di raggio. Un guaritore esoterico deve poter aiutare i suoi fratelli a far uire lenergia dellanima, fonte di ogni vera guarigione, e deve sapere come questo pu avvenire in pratica. Liscrizione alla scuola comporta una decisa scelta di vita nel senso della trasformazione del proprio s inferiore e del servizio agli altri. Chi non avesse questi precisi intenti sappia che non potr essere accettato nella scuola, che sar fra laltro a numero chiuso. I corsi si tengono ogni anno da ottobre a giugno. PROGRAMMA 1anno: Introduzione Il Sentiero degli Angeli - La pratica della meditazione - Lintegrazione della perso- nalit - Il corpo sico - Il corpo eterico - Pranoterapia e terapia magnetica - I sette raggi - Kundalini, chakra e laura - Il Karma - Il sentiero iniziatico. 2anno: I sette tipi psicologici - Il corpo astrale - Il corpo mentale - La formazione delle immagini karmiche - La chiaroveggenza, i chakra e laura - Alchimia spirituale, dal s inferiore al s superiore - Leteroscopia - La terapia radiante - La telepatia - I sogni. 3anno: Il corpo causale - Il contatto con lanima, i maestri, gli angeli e i deva - Alchimia dei chakra e trasmu- tazione delle immagini karmiche - La guarigione di gruppo - La seduta terapeutica - La tenuta di un gruppo - Linsegnamento della meditazione - Le dieci leggi, le sei regole e i sette modi della guarigione esoterica - Elementi di astrologia esoterica - Conclusioni. PER INFORMAZIONI RIVOLGERSI ALLE SEGUENTI SEDI: BERGAMO Roberto Rovatti tel. 059 696977 - cell. 347 3930476 e-mail: sede.bergamo@scuolaenergheia.it MILANO Luca Gazzetti tel. 0536 957382 - cell. 333 8395180 e-mail: sede.milano@scuolaenergheia.it TORINO Isa Neroni cell. 339 5331650 e-mail: sede.torino@scuolaenergheia.it PADOVA Fabio Ricchetti cell. 335 6083781 e-mail: sede.padova@scuolaenergheia.it MODENA Anna Grazia Fiorani tel. 059 900086 - cell. 339 8476284 e-mail: sede.modena@scuolaenergheia.it FIRENZE Anna Todisco tel. 055 781699 - cell. 328 9636352 e-mail: sede.firenze@scuolaenergheia.it ROMA Luca Tomberli cell. 328 3122520 e-mail: sede.roma@scuolaenergheia.it LECCE Giovanna Spinelli tel. 099 9558405 - cell. 328 7734551 e-mail: sede.lecce@scuolaenergheia.it Dieci week-end allanno per tre anni di intenso studio e di profonda alchimia spirituale. Atman in sanscrito designa il vero s dellessere umano, lo spirito assoluto, Brahman, individualizzato nelluomo. Il Raja yoga la scienza dellessere che consente di dissipare il dolore e lignoranza, portando alla conoscenza di Atman attra- verso pratiche di vita e di meditazione sperimentate da millenni. LAssociazione Atman nata con lo scopo di diffondere la conoscenza e la pratica del Raja yoga e di tutte quelle tradi- zioni esoteriche che hanno come nalit il perfezionamento delluomo nel suo complesso. www.associazioneatman.biz ATMAN Associazione per lo studio del Raja Yoga La prima rivista esoterica on-line: www.ildiscepolo.it info@ildiscepolo.it Allindirizzo www.dracoedizioni.it potete richiedere la rivista Il Discepoloal solo costo di spedizione LE VIE DI LUCE Dalla stessa scintilla, come spesso accade alla vita, molti raggi sono nati per diventare Le Vie di Luce, tanti modi per dire la stessa cosa, tante strade per arrivare allo stesso cuore. Aiutare gli altri a ricercare se stessi, nella pratica e di- cendoglielo con la parola, insegnare loro a prendersi cura degli altri. Insegnare ai bambini e ai loro genitori dei modi belli di crescere insieme. Essere attenti allambiente, al pianeta, per riportare luomo al centro di tutto. Studiare la vita nelle sue forme di luce per migliorare anche il corpo pi denso e, perch no, farlo pi bello. Questo siamo, perch possa servire. Massimo Rodol La Draco Edizioni, lassociazione Atman e la scuola Energheia sostengono lopera di queste associazioni di solidariet. OMEO BON BON www.omeobonbon.it Attiva in Madagascar e HEWO www.hewo-modena.it Attiva in Etiopia ed Eritrea DRACO EDIZIONI MILANO 30/3/2010, LECCE 7/4/2010, ROMA 21/4/2010, FIRENZE 5/5/2010, MODENA 12/5/2010, PADOVA 14/5/20110, BERGAMO 18/05/2010, RIMINI 20/5/2010 TORINO 27/5/2010, MODENA 23/9/2010. per informazioni www.associazioneatman.biz, www.dracoedizioni.it, www.scuolaenergheia.it SUL SENTIERO DEGLI ANGELI Presentazione della scuola Enrgheia, conferenze di Massimo Rodol PROSSIME USCITE www.dracoedizioni.it DRACO EDIZIONI GUIDA PRATICA ALLA MEDITAZIONE Massimo Rodol EXALUX ERBE DI LUCE Un nuovo modo di concepire la ftoterapia Donatella Donati Massimo Rodol EXALUX - ERBE DI LUCE - Un nuovo modo di concepire la toterapia Le erbe sono in primo luogo architetture energetiche di luce, esse sono vita che si manifesta come forma. Exalux, questa rivoluzionaria linea erboristica, realizza la sintesi tra mondo umano e vegetale, creando forme per la vita. Analizzando le piante con la chiaroveggenza, si vedono le loro strutture energetiche e le relazioni che queste possono avere con le linee di luce del corpo eterico delluomo. Combinando tra loro vari schemi luminosi delle erbe, abbiamo creato una serie di rime- di che agiscono nel profondo della struttura energetica umana. Con la luce del mondo vegetale, i prodotti Exalux riequilibrano e puricano i vari apparati e sistemi del nostro corpo, seguendo un preciso percorso energetico. La combinazione degli archetipi luminosi delle piante, applicata al nostro organismo, la vera scoperta, che apre alla ricerca innite possibilit. GUIDA PRATICA ALLA MEDITAZIONE Come migliorare la propria salute e comprendere meglio se stessi attraverso la meditazione. Un libro chiaro, semplice, alla portata di tutti, che al tempo stesso non trascura nessuno degli aspetti rilevanti per una corretta pratica della meditazione. Tanti sono i luoghi comuni legati allargomento, ma questo manuale, con la sua essenzialit, li esclude. Nella prima parte impariamo a rilassare il corpo, a respirare correttamente, a calmare e a concentrare la mente. Nella seconda parte del libro si approfondisce la consapevolezza del proprio corpo e si acquisiscono nozioni basilari per migliorare la propria salute. Inne, sono date semplici indicazioni per migliorare, attraverso la me- ditazione, le aree di insoddisfazione della propria vita. Un libro veramente imperdibile. SUL SENTIERO DEGLI ANGELI Questo libro non un libro sugli angeli, ma dedicato a tutti coloro che in questo preciso momen- to della loro evoluzione stanno per imboccare, o hanno appena imboccato, quel sentiero che li porter a realizzare la loro vera natura di angeli solari, compiendo cos il sacricio perfetto, quella sacralizzazione di s, che ogni illuminato, per il bene del genere umano, ha dimostrato essere possibile. Buon viaggio a voi Fratelli che siete sulla strada del ritorno, io sono uno di voi e vi indico semplicemente la strada verso casa, quella che vi far viaggiare Sul Sentiero degli Angeli. PROSSIME USCITE