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DONATO DI NICCOLO DI BETTO BARDI

DONATELLO

Firenze 1386 - Firenze 1466


Di origini modeste lavora presso la bottega del Ghiberti dove impara le tecniche per la fusione del bronzo e
scopre lamore per larte classica.
Si reca a Roma con lamico Brunelleschi e qui pu ammirare le opere scultoree dellarte classica.
Lavora per lo pi a Firenze, ma si reca a Pisa, Prato e Siena dove decora il Battistero del Duomo.
Donatello, come scrisse il Vasari, stato il primo a riallacciarsi alla scultura greco romana, anche perch
stato il primo a superarla, dando ai suoi personaggi umanit e introspezione psicologica.
Durante la sua attivit, Donatello sperimenta tutte le tecniche possibili, (altorilievo, bassorilievo,
tuttotondo)e tutti i materiali possibili (marmo, bronzo, terracotta, legno)
Con il SAN GIOVANNI BATTISTA , realizzato per larte della Seta, il Ghiberti si cimenta per la prima volta con
la fusione di una statua a tutto tondo e di grandi dimensioni.
Il SANTELIGIO in marmo che larte dei Fabbri commission a NANNI DI BANCO si rif alla tradizione
romana del ritratto.
Limpostazione del SAN GIORGIO di Donatello commissionatagli dallarte dei Corazzai e Spadai diversa.
C ancora qualche traccia di gotico nel panneggio mentre il volto e la postura denotano una sensibilit
donatelliana.
La statua solida, ben piantata al suolo con le gambe appena divaricate e il grande scudo a forma di rombo
che funge da punto di appoggio.
Il volto sereno, consapevole ed il Vasari lo descrisse evidenziando la vivacit fieramente terribile unita a
un meraviglioso gesto di muoversi dentro a quel sasso.
Donatello da al volto di SAN GIORGIO tratti pensosi, sopracciglia aggrottate per esprimere una profonda
inquietudine interiore.
La statua si trova al MUSEO NAZIONALE DEL BARGELLO a Firenze e nel basamento riportato un
bassorilievo con SAN GIORGIO E LA PRINCIPESSA che evidenzia la padronanza di Donatello delle tecniche
brunelleschiane della prospettiva.
La linea dorizzonte posta allaltezza della testa della principessa e il punto di fuga centrale sul dorso del
Santo, che intento a trafiggere il drago.
Il mantello si agita al vento e la principessa personificazione della Cappadocia guarda con le mani giunte il
combattimento.
Gli effetti prodotti dal chiaroscuro emergono nella statua marmorea del PROFETA GEREMIA che insieme
alla statua del PROFETA ABACUC sono collocate in due nicchioni esterni della facciata del Campanile di
Giotto.

Donatello si ispira a modelli reali; il volto di un uomo non pi giovane, con la barba rada gli occhi incavati
e le sopracciglia aggrottate, quindi lontano dai canoni dellarte classica e dellarte gotica.
Si tratta di naturalismo integraleuna piena adesione al vero naturale.
La bellezza delluomo donatelliano non sta nellaspetto esteriore, ma nella grandezza danimo e nella
dignit morale.
Tra il 1423 e il 1427 D. collabora con Ghiberti, Jacopo della Quercia ed altri alla realizzazione del fonte
battesimale del Battistero di Siena.
Realizza una formella in bronzo raffigurante il BANCHETTO DI ERODE.
La formella curata sia dal punto di vista prospettico sia nella composizione dei personaggi.
La scena mostra un sevo inginocchiato in primo piano che offre a Erode la testa tagliata di SAN GIOVANNI
BATTISTA.
Il re viene rappresentato nellatto di ritrarsi con le mani aperte con un gesto di orrore di fronte a questa
scena.
Anche gli altri partecipanti al banchetto si ritraggono e quindi al centro della scena si crea il vuoto.
Tutto ci crea un senso di realismo e profondit che non si era mai veduta prima.
Al di l degli archi, si svolge unaltra scena della narrazione: il servitore mostra la testa del Battista a Eroiade
e alla sua ancella.
D. definisce con la lontananza nello spazio anche ci che lontano nel tempo e viceversa ci che vicino
nello spazio ci che vicino nel tempo.
DAVID
Realizzato da Donatello per Cosimo deMedici verso il 1440
E una scultura in bronzo a tutto tondo. Ha delle particolarit come il singolare copricapo (tanto che alcuni
studiosi lo hanno identificato con Ermes) ed una delle prime statue, dopo oltre un millennio, che raffiguri
un nudo virile.
Tutto il peso del corpo poggia sulla gamba destra mentre la spalla sinistra rialzata e la mano destra
impugna una spada ed il piede sinistro poggia sulla testa del nemico ucciso.
Il Vasari scrisse che tanto naturale nella vivacit e morbidezza che impossibile pare agli artefici che ella
non si sia formata sopra il vivo cio che non sia stata realizzata con un modello vivente.
MONUMENTO AL GATTAMELATA
D. durante il suo soggiorno padovano realizz il MONUMENTO EQUESTRE AL GATTAMELATA collocato
sulla piazza di fronte alla Basilica di S.Antonio.
E un monumento celebrativo in onore di Erasmo da Narni ( GATTAMELATA) un gruppo bronzeo con un
alto basamento che si ispira allarte scultorea romana (vedi il MARCO AURELIO ) ed collocato davanti la

chiesa di S.Antonio come il Marco Aurelio che era collocato nel Campus Lateranensis di fronte alla chiesa di
S.Giovanni in Laterano a Roma.
Durante il medioevo i cavalieri venivano rappresentati nascosti dalla loro armatura, il GATTAMELATA di D.
rivendica tutta la sua umanit.
Il volto ha tratti severi, la fronte stempiata, lo sguardo altero e risoluto: un ritratto insomma pi naturale e
psicologico del 1400.
Anche il naturalismo integrale del cavallo, zampa appena sollevata, zoccolo che poggia su una palla di
cannone, contribuiscono alla credibilit del cavaliere.
Luomo e lanimale sono un tuttuno la fusione del bronzo perfetta da destare meraviglia tanto che il
Vasari scrisse ogni persona che al presente lo vede.
Negli ultimi anni della sua vita D. matur una concezione artistica che spesso non fu compresa dagli
intellettuali del suo tempo.
La MADDALENA scolpita per il Battistero di San Giovanni e che ora si trova al Museo dellOpera del
Duomo, rappresenta una donna che dopo il digiuno nel deserto, non solo consumata nel fisico ma
dilaniata nellanimo.
Il volto sofferente,m le mani giunte sono nodose, il corpo mortificato dai lunghi capelli spettinati e da
un saio a brandelli , i piedi sono scheletrici e la prostituta ci appare in tutta la sua grandezza interiore, che
lha portata a convertirsi ad una vita santificata dalla penitenza.
Lo scalpello di Donatello ha scavato luci ed ombre come se fossero le ferite di un corpo.
E qui la grandezza di Donatello che ha rivoluzionato ogni schema precostituito per arrivare, attraverso la
scultura, a rappresentare ed a comprendere i valori pi intimi della dignit umana

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