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FEBBRAIO 1991 - L. 5.000 @ AMPLIFICATORE STEREO 4+4 WATT @ IL TRASFORMATORE DI TESLA « @ PRESELETTORE- \\ e ACCORDATORE Ay & D'ANTENNA PER ONDE CORTE \ i One - Computer di attivita ginniche a I Fy eI S Hy 8 Hy EH 3 a CU ae ee ea ety tC ae eon itr) ICOM IC-2SE/IC-4SE Miracoli di miniaturizzazione ! Riconoseibili per la loro linea gradevolmente arrotondaa, Tassenza di qualsiasi spigolo ¢ le dimensioni ultracompatte possono essere riposti in una qualsiasi tasca senza ingombrare 0 appesantire. Speciali accorgimenti sono stati usati nel circuito alimentatore per aumentare ltutonomia del piccolo pacco batterie a disposizione Il ciclo di lavoro del “Power Save ud essere ottimizzato secondo rus, Blettricamente st differenzis no dagli altri apparati per Vimpo- stazione delle funzioni ausiiarie tramite UP. Vasta dlisponibilita di accessori opzional Forniti con cinghiello da polso, staffa per cintura e pacco batterie BP-82, antenna elicoidale in gomma e carica batterie da parete ‘+ Estesa gamma operativa: VHF; 140 + 160 MHz; UHE: 430 + 440 MHz © Potenza RF: 0.5, 1.5, 35.0 5W (con 13.8V di alimentazione), Alimentazione secondo i requisiti di potenza RF ed autonomia richiesti: da 6 a L6V Ge 110 mA/h + 600 mA/h © Increment di sintonia da + Consumo con Power Save: soli 16 mA * Temperatust operativa da =10°C a +60% * Eecezionale sensibilita: O.18KY per 12 dB SINAD, Ampio visore eon tutti {dati operativi e dell rt con possibilit’ ch ilkuminarlo, #48 memorie Con possibilita di ricerca © salto, + Canale di chiamata, + Canale prioritario. + Spegnimento sutomatico: accensione program * Passo di duplice fisso: VHE: £600 kHz UHP: £1.6 kHz, 5, 10, 12.5, 15, 20, 25 ¢ 50 kH, © Possibilita cli imerdire il funzio- namento del Tx, = OPZIONI Fone Encoder Sub Audio Tone Squelch ¢ Code Squetels Decoder DIME Solo 49 x 103 x 33 mm! 270 gr. (con BP-82). ie ce) marcucci: en ere aye) ice Ce ea poe Sommario INTERFACCIA A DUE LINEE PER SEGRETERIA TE- FEBBRAIO 1991 LEFONICA 5 Amplificatore stereo 444 watt - Maurizio Mazzotti 12 Counter digitale per il monitoraggio di attivita ginnt- che - KIT 15 UN SEMPLICE FILTRO AUDIO PER RADIOASCOL- TO - Fabio Veronese 24 Preselettore-accordatore d’antenna per onde corte - Filippo Baragona - 27 SUPER STEREO LED 30 Il trasformatore di Tesla - Roberto Arienti 33 UN RADIOMICROFONO SUI 27 MHz _ 39 Ancora sulle giunzioni - Gian Maria Canapar 42 44 LECTRONICS HOTLINE - F. Veronese 51 eprToRe. fedislonl CD at DISTRIBUZIONE PER LITALIA SODIP- 20128 Milena via Zurettt 25 ‘el. (02) 67709 5 Pax (051) 312300 Registrazione tribunal di Bologna a. 8785 del 1OV1989. Dirt ripredestoal traduslon! ie erent a termine di legge Ierita al Reg. Naz Stampa leu eggen. 41 art 1 4el6/881 ABBONAMENTO ELECTRONICS alts annvo U. 58.000 ABBONAMENTO FSTERO L. 70.000 OSTA AEREA + L. 70.000 Mandat de Porte internat for dav Ausland fehl 108 “tala ‘Cambloindirizao L: 1.000 INDICE INSERZIONISTI CEA, 26 Doleatto 43, DVR 29 Elettronica Ene 41 Elettronica Sestrese 1 Elettroprima 23 Fontana 4 Italsecurity 32 Marcucei 2* copertina - 57-64 Rampazzo 63 Scuola Radio Flettra 60 ARRETRATIL, 5.000 eadusno {ODALITA DI PAGAMENTO:assegel persona- circolar, vag posta, « mezzo conto cor ene postale 343400. ‘STAMPA ROTOWER st aslo (BO) egahceto 12 Fe, (084) 701770 ra. OTOCOMPOSIZONE READSAINE via Foetolo 48/2 Tel fost) 8008 fsegn, fotografie, anche xenon. ‘non st eestitrseone, Manoeeritt pubbtien Balciee on brenpe ‘su anmanel puobllltart «Pa oaats op inncrlonate cham THaponderne in propo FEBBRAIO 1991/ELECTRONICS 3. COMPILATE IL MODULO CON LE FORME DI PAGAMENTO PRESCELTE E SPEDITELO IN BUSTA CHIUSA A EDIZIONI CD VIA AGUCCHI, 104 - 40131 BOLOGNA ABBONAMENTO CQ ELETTRONICA 12 numer! annul —| (57.000) A decorrere dat mese di | ABBONAMENTO RONICS 12 numert (44.000) - A decorvere dal mese di ABBONAMENTO CQ ELETTRONICA + (89.000) A decoreere dat mese di QSI. ing around the world 17.000 (13.600) Seanner VAF-UHF confidential 15,000 (12.000) Lantenna net mirino _16,000 (42.800) Top Secret Radio 15,000 (42.800) Hop Secret Radio 2 18,000 (14.400) Radioamatore. Manuale tecnico operative 15,000_(12.000) Canale 9 CB 15,000 (12.000) I fai da te di radiotecnica 15.000___(12.800) Dal transistor ai circuiti integratt 10.500 (8.400) Alimentatori e strumentazione 8.500 (6.800) Radiosurplus ieri e ogg 15,500 (14.800) I computer ® facile programmiamolo insieme mi 8.000 (6.400) Raceoglitori 15,000 __(12.000) Tot { SSpese di spedizione solo per i libri e raccoglitori L., 5,000 a assex Allego assegno MODALITA DI PAGAM 0: personali o cireolari, vaglia postali, a mezzo conto corrente postale $4340 investati a Bdizioni CD - BO FORMA DI PAGAMENTO PRESCELTA: BARRARE LA VOCE CHE INTERESSA 343400 Allego copia del versamento postale sul ¢.c. n. G Allego copia de! vaglia TELEFONO CASA INTERFACCIA A DUE LINEE PER SEGRETERIA Apparecchiatura per commutare automaticamente due distinte linee telefoniche su una medesima segreteria. Anthony J. Caristi luesto progetto torna utile }quando in casa o in ufficio Shino due linee telefoniche distinte ed una segreteria fun- zionante su una sola linea, per cui, senza ulteriore aggravio economico per una seconda se- greteria, si pud rendere operati- vo al massimo il sistema di co- municazione utilizzando l'eco- nomica interfaccia a due linee Liinterfaccia descritta, a basso costo, consente di utilizzare, in modo atitomatico, una semplice segreteria telefonica con due li- nee separate. : In altri termini, I'interfaccia a due linee individua automatica mente su quale di esse vi é una chiamata in arrivo e commuta la segreteria su quella linea, fa- cendola funzionare nel suo mo- do solito. Essa consente la normale tra smissione del _messaggio in uscita € la registrazione dei messaggi in arrivo, qualunque sia la linea sulla quale @ com. mutata, proprio come se ci fos- sero due distinte segreterie tele- foniche, Inoltre. i! progetto non interfer sce in alcun modo con le opera: zioni normali di entrambe le Ii A nee, e impedisce la perdita di una chiamata su una linea men tre € impegnata l'altra, Linterfaccia, volendo, pud esse- re disabilitata su una o su en- trambe le linee, a mezzo di in- terruttori posti sul pannello frontale. Nel caso che arrivi una seconda chiamata sull’altra linea mentre la segreteria @ gia in funzione, chi chiama avvertira il segnale di “occupato”: qualche attimo dopo, quando la chiamata sulla prima linea @ terminata, sia le Ii nee che la segreteria tornano li- bere e si predispongono per una successiva chiamata in artivo. La commutazione automatica ¢ realizzata a mezzo di un relé DIP, a passo integrato, che con- sente un adeguato isolamento tra le due linee telefoniche In aggiunta, tre optoisolatori provvedono al completo isola~ mento delle linee telefoniche dal circuito a stato solide del nostro progetto. IL CIRCUITO Come si pud vedere in figura 1. il cuore del progetto @ ill relé K1, un tipo miniatura a passo integrato (DIP) a due vie/due scambi. ‘Questo relé collega la segreteria ad una qualsiasi delle due linee PEBBRAIO 199V/ELECTRONICS 5 telefoniche (LINE 1 ¢ LINE 2) ove vi é una chtamata in arrivo. Durante il periodo di inattivita telefonica, quando entrambe le linee non sono occupate, i con- tatti normalmente chiusi del re- 1é (a riposo) connettono la linea primaria (LINE 1) alla segrete- ria Qualsiasi attivita su questa li- nea avviene come se si trattasse di una semplice e normale linea telefonica. Quando la segreteria é occupata con la linea 1, & necessario pre venire temporaneamente una chiamata sulla linea 2; cid si ot tiene con T'isolatore ottico 1C1, il transistor Q1 e i componenti ad essi associat. L’optoisolatore contiene un dio do LED ed un fototransistor. Il transistor é normalmente ini bito e conduce solo in presenza della luce generata dal LED in terno. Quando la segreteria ha selezio- nato la linea 1 in presenza di una chiamata in arrivo, la cor: rente continua assorbita da essa provoca l’accensione del LED contenuto in IC L’energia proveniente dal LED interno manda in conduzione il transistor che & connesso in configurazione Darlington con Q1: cosi, quando il transistor in- terno conduice, Q1 va in satura zione € di conseguenza R1 & connessa attraverso la Linea 2, facendola risultare “oceu- pata”. Chi chiama su questa linea rice- vera, quindi, un segnale di oc- cupato per tutto il tempo che la segreteria opera con la Linea 1 ‘Quando la segreteria si sconnet- te dalla sua chiamata in arrivo, la corrente del LED in IC1 si az- zera, facendo, a sua volta, ces sare il fluire della corrente in RL, per cul la Linea 2 risultera libera. Questo circuito si riporta in at- 6 ELECTRONICS/FEBBRAIO 1991 WT ALLA seaRETERIA Wh EECA os 6 100% : | cs HAS 102 and HITAS ETAL tea ToMIS20P Tr sev i t Figura 1, Schema elettrieo completo det progetto, 200 vac tesa per ricominciare un nuovo ciclo su ambedue le linee. Per tutto il tempo in cui nessu- na chiamata é in arrivo sulla Lt nea 2, il relé K1 non € alimenta toe la segreteria @ connessa alla Linea 1 attraverso i suoi con tatti normalmente chiusi. Quando vi é una chiamata sulla Linea 2, il segnale a 90 Volt - 20 Hz viene rivelato e analizza- to da IC3, che é un chip espres- samente progettato quale rive latore di chiamata telefonica Allinterno di IC3 vi sono un ponte rettificare e un regolatore di tensione alimentato dal se gnale di chiamata, che é presen te sulla linea telefonica quando una telefonata é in arrivo. Questa configurazione, produce una tensionea + 15 volt al pie- dino 4 e pilota il LED all'interno di 14. Il transistor interno al medesi- mo integrato IC4, collegato at traverso i piedini 4 e 5, € di nor ma inibito in assenza di corren te attraverso il LED. Quando il segnale di chiamata attraverso la Linea 2 illumina il LED interno, il transistor con- duce e porta a potenziale 0 il voltaggio al piedino 5 di IC, Questa sequenza triggera il ti- mer ICS, un integrato 655, in configurazione multivibrato re-monostabile Il ciclo di conteggio per IC5 & determinato della costante di tempo data da R8 e C3, per cui, con i valori indicati in figura 1 @ approssimativamente di 1 mi- nuto; esso pud essere facilmen- te variato, modificando i valori o del condensatore 0 della resi stenza Durante il ciclo di conteggio di ICS, il valore presente al pied! no 3 sale da O a un potenziale pitt alto; cid influenzera 3. consentendo alla sua corrente di collettore di fluire nella bobi na di K1 e attraverso { piedini 1 © 2 diIc2 Quando la corrente fluisce nel Favvolgimento di K1, i contatti di relé consentono alla segrete- tla di rispondere alla chiamata in arrivo attraverso la Linea 2 La costante di tempo RC di ICS. fornisce un tempo sufficiente per registrare il messaggio di chi chiama. Alla fine del ciclo di conteggio di ICS. il piedino 3 vaa 0 volt e in terdice Q3, il ché provoca lin. terruzione della tensione alla bobina con la conseguenza che la segreteria si predispone di nuovo sulla Linea 1 per effetto del rilascio dei contatti del relé, Durante il ciclo di conteggio di ICS, quando la segreteria é con- nessa alla Linea 2, la Linea 1 deve essere temporaneamente predisposta in una condizione di “oceupato”, come gia ill strato precedentemente per l'al tra linea. Cio si realizza in modo simile a quello gia descritto, utilizzando Voptoisolatore IC2, il transistor Q2 € i componenti ad essi asso. ciati La corrente che flutsce attraver soil LED interno di IC2 assicu ra la condizione di “oecupato” della Linea 1, durante il ciclo di IC8; il LED1 esterno, collegato in serie al collettore di 3 e IC2, fornisce un'indicazione visiva di questa condizione. Gli interruttori $1 e $2, posti in serie a ciascuna linea telefonica, consentono al circuito di essere parzialmente o totalmente disa- bilitato dalle operazioni suindi cate. L’alimentazione & fornita da T1, un trasformatore con ten- sione sul secondario di 12 volt alternati; questa tensione, retti- ficata dal ponte di diodi D4/D7 e livellata dal condensatore di filtro C1, sale al valore approssi- mativo di + 15 Volt. Durante la fase attiva di K1 € ELENCO DEI COMPONENTI ‘Semiconduttori (DI/DB: 1N4004 0 diodo rettilicatore al silicio simile IC, IC2: H112 optoisolatore (C3: TCM15204P rivelatore suono. IC4 H11AS optoisolatore ICS: LMB5S timer LED!: Led 12 Vi20 mA Q1, Q2: MPSA 42 transistor al sllicio ad alto voltaggio Q3: 2N3904 0 simile al silicio, Condensatori C1: 470 pF/25 V elettotico G2: 10 nFISO V elettoliico G3: 47 4FI25 V elettroltico Resistenze (1/4 watt-5%6 toll.) 1, Re: 150 ohm (1/2 watt) 3: 820 ohm. 4: 2.2 kohm As: 1’kohm RG: 100 kohm R7: 150 ohm RB: 1 Mohm varie Fi: fusiblle a fusione lenta da 1/2 Am 3p. I: lampada spia da pannello al neon 220 VAC Kt: rele ce 12 V, due vie - due cambi S1, S2, $3: interutore a siitta 0 levetta T1: trasformatore 220/12 VAC portafusibile, zoccoli vari, cavo Tinea, circuito stampato .. IC2, lassorbimento di questi componenti provoca, in qualche misura, la riduzione della ten: sione di alimentazione. Comunque, ICS é essenzial- mente immune dalle fluttuazio- ni della sorgente di alimentazio- ne e funziona bene anche con tensione ridotta, COSTRUZIONE La costruzione del progetto non @affatto critica, per cui il circui- FEBBRAIO 1991/ELECTRONICS 7 (12.6vAC) | | 1 | (t7VACh | s17VAC Figura 2. Circuito stampato in seata 1:1 preforatel, Figura 3. Guida det collegamenti sulla piastra (da seguire anche con Vutilizzo di piastre to pud essere realizzato tanto su di una piastra preforata con spa- ziatura standard di 0,1 pollici (2,53 mm), tanto sul circuito stampato di figura 2; in que- st'ultimo caso, fare riferimento alla figura 3 per la disposizione dei componenti (anche nel caso in cut si utilizza una piastra pre- foratay. Ricordarsi, in primo huogo, di utilizzare sempre degli zoccoli, sia per i cireuiti integrati che per gli isolatori ottici 8 ELECTRONICS/r BRAIO 1991 Nel montaggio dei componenti, procedere con le resistenze, i diodi e i condensatori, facendo attenzione alla loro corretta po- larita, prima di saldarli sulle pi- ste. Il cireuito consente di determi- nare il ciclo di IC5, che, con i va- lori dati, é di circa 1 minuto; se vuole variare questo periodo, diminuendolo 0 incrementan dolo, lo si potra fare intervenen- do sul condensatore C3, dal mo. mento che il tempo @ una fun: zione diretta del valore di esso. Per esempio, aumentando il va- lore a 100 uF, il ciclo sara ap prossimativamente di 2 minuti: in ogni caso, non sono consiglia bili cicli superiori ai 5 minutit Per C3 scegliere un condensato: re di ottima qualita e a bassa perdita, per avere sempre un pe- riodo di tempo preciso. I transistor Q1 ¢ Q2 sono tutti ad alto voltaggio € possono sop- portare un segnale di chiamata 490 volt alternati; non utilizza- re, quindi, tipi ordinari a basso voltaggio in questa parte del cir: cuito. Fare un accurato controllo della piedinatura di questi compo nenti prima di saldarli sul cir: cuito, Infine, montare il relé ed il tra: sformatore, facendo attenzione al primario e al secondario di e so €, procedere alle relative sal dature nei punti segnati sul cir- cuito. Completato il montaggio dei componenti, procedere ad un accurato controllo delle saldatu: re, prima di collegare gli inter: ruttori, i LED, la lampada al neon e il portafusibile. I collegamenti con le due linee telefoniche e con la segreteria andranno fatti con cavi telefoni- ci intestati con connettori stan- dard, per potere, all'occorrenza, sconnettere interfaccia in qualsiasi momento in caso di guasto o di altro problema T cavi telefonici standard sono spesso dotati di quattro condut- tori di diverso colore (rosso, ver de, giallo € nero); dal momento che ne occorrono solo due, é consigliabile utilizzare solo quelli di colore rosso e nero (po sitivo € negativo rispettivamen- te), isolando gli altri due. Diversamente, se i cavi non so no codificati con colori, assicu rarsi di avere selezionati quelli giusti con un tester con lettura in tensione continua, sulla por tata di almeno 50 volt cc, che dovra segnare, inserendo la spi na in una presa telefonica, al meno 48 volt. Ripetere questo test su entram- bi I cavi delle linee telefoniche, perché @ indispensabile cono scere la loro polarita; all’uopo segnare i conduttori positivi € negativi, cosi come indicati dal tester. Diversamente dall’apparecchio telefonico, sulla segreteria si sa ermcyrro, ft = 20Vae Figura 4. Coltegamenti det circuito all’alimentazione, alle linee telefoniche e alla segreteria pud effettuare qualsiasi tipo di connessione, essendo di vostra proprieta, dal momento che es- sa non va connessa direttamen: te ad alcuna linea telefonica Comunque, poiche la segreteria ha gia un connettore standard, é preferibile intestare il cavo di collegamento con lo stesso tipo di connnettore Per quanto riguarda le connes- sioni alla linea telefonica, occor: re conoscere la polarita det con duttori del cavo della segreteria: utilizzando un connettore stan dard commerciale. il conduttore verde sara “positivo”, quello rosso sara “negative”, mentre quelli giallo e nero dovranno es- sere isolati Qualsiasi contenitore che possa accogliere l'assemblaggio del circuito con un pannello idoneo al montaggio degli interruttori e degli altri controlli, andra bene al nostro uso Al riguardo, dovranno essere realizzati { fori per fissare tl cir: cuito, il LED, il portafusibile, gli interruttori, i cavi delle linee ece,; nel caso di un contenitore metallico, dotare i fori di passa- cavo in gomma. Contrassegnare gli interruttori secondo la funzione, la posizio- ne ej fori di entrata delle due li nee telefoniche, con caratteri trasferibili, fissandoli con aleu- ne mani di spray acrilico traspa- rente Procedere, infine, dopo aver completato il lavoro al conteni- tore, al montaggio di tutti gli al tri accessori, quali il LED, gli in terruttori, il portafusibile, la spia al neon ecc.; indi, collegare icavi delle due linee telefoniche, facendoli passare attraverso i ri- spettivi fori Facendo riferimento alla figura 4, procedere al collegamento dei conduttori di colore verde della Linea 1 ¢ Linea 2, saldan doli ad uno dei capi liberi degli interruttori, mentre i due cavi di colore rosso vanno saldati nei ri spettivi fori indicati nell’assem blaggio del circuito; dopo di cid, saldare, sempre al circuito, gli altri due capi degli interruttori, mediante due spezzoni di cavo di lunghezza appropriata, Collegare lestremita libera del cavo che va alla segreteria me- diante uno spinotto jack, € non con una spina telefonica stan dard, prestando attenzione alla corretta polarita. Procedere, adesso, al montaggio del circuito sul fondo del conte nitore con adatti distanziatori, nonché del LEDI e della linea dialimentazione a 220 VAC sul pannello, mediante viti € acces- PEBBRAIO 1991/ELECTRONICS 9 sori adeguati, Nel collegare il LED 1, fare at tenzione alla sua corretta pola- rit, individuando il suo catodo che deve corrispondere alla in- dicazione data sul circuito, altri menti non si accende. Infine, collegare il primario del trasformatore di alimentazione, collegandoli in serie sia l'inter- ruttore $3, sia il portafusibile. CONTROLLO E USO Prima di inserire i circuiti inte- grati net rispettivi zoccoli, come pure gli isolatori ottici, procede- real controllo. di seguito indica- to, in una precisa sequenza logi- a, utilizzando solo un tester in corrente continua. In primo luogo. bisogna verifica- re la presenza dell’alimentazio- ne; cid si ottiene collegando il cordone alla linea a 220 VAC ¢ accendendo l'interruttore $3 (attenzione a non mettere le ma- ni sul primario del trasformato- re, perché si rischia una forte scossa elettrica!!, Collegare il puntale comune del tester alla massa del circuito, € con quello positivo, misurare la tensione sul lato caldo di C1, dove si dovranno leggere circa #15 Volt; se tutto & a posto, staccare I'alimentazione dalla rete elettrica e attendere la sca: rica del condensatore C1 Se la tensfone non risponde al valore indicato, revisionare il circuito per individuare il pro: babile guasto. Controllare, quindi: il corretto orientamento dei diodi D4-D7 € di C1; la resistenza tra il positt vo di C1 e la massa per verifica- re che la tensione a +15 V non sia in corto (una lettura normale sara superiofe a 10 kohm); la tensione del secondario del tra sformatore che dovra oscillare trai 12e1 14 Volt sul ponte ret- tificatore. 10 ELECTRONICS/FEBBRAIO 1991 Se l'alimentazione & appropria ta, inserire solo IC2 ¢ IC5 nei ri- spettivi zoccoli, assicurandosi che siano orientati nel modo giusto (figura 3) © che tutti i piedini sfano inseriti nei rispet- tivi fori; tutti gli altri integrati gli optoisolatori vanno inseriti nella stessa direzione, verificare che ICS sia operante; per ote: nere cid, applicare l'alimenta zione al circuito: Se il LED1 si accende, significa che ICS @ stato triggerato dal Timprovvisa erogazione della tensione; attendere circa 1 mi- nuto in modo che esso si spen ga, al termine del periodo di conteggio di IC5 Per abbreviare questo tempo, cortocircuitare, per un secondo 0 meno, { piedini 1 € 2 di IC5; quesio fatto triggera ICS ¢ pro- voca I'accensione del LED1 (si potra anche udire lo scatto del relé quando riceve tensione) che dovra rimanere acceso per 1 mi: nuto per poi spegnersi. Se questa sequenza non ¢ rego: lare, controllare l'orientamento di IC2, ICS, C3, Q3, DB ¢ LED]; misurare il voltaggio al piedino 8 di ICS, per verificare che esso diventi positivo quan- do il circuito viene triggerato. Se il LEDI si accende, ma non si spegne dopo circa 1 minuto, misurare la tensione di C3, per verificare che esso cominci a ca: ricarsi dopo il primo impulso di trigger: quando la carica di C3 raggiunge circa i 2/3 di quella massima, il condensatore si sca. rica improvvisamente, provo. cando lo spegnimento del LED. I controllo finale del progetto deve essere fatto con le due Ii nee telefoniche e due apparec chi (non occorre connettere, al momento, la segreteria) Senza collegare l'alimentazio: né, inserite al loro posto tutti t rimanenti circuiti integratl, fa- cendo sempre attenzione al loro orientamento, Dapprima verificare che la Li- nea 1 ¢ i cavi della segreteria siano connessi attraverso tl relé: inserire, poi. il cavo della Linea 1 del progetto nel jack della Li- nea 1 del telefono. Inserire un apparecchio telefo- nico nel jack relativo del pro- getto Senza collegare l'alimentazio- ne, sollevare la cornetta dell’ap- parecchio collegato al progetto verificare la presenza del segna- le di “Linea libera”; in tal caso, il collegamento ai contatti chiu si del relé é corretto. Diversamente, scollegare il pro- getto dalla linea 1 e localizzare con un ohmetro il guasto, che puo consistere sia in una man cata connessione, sia in un col- legamento errato, nei cavi o al relé. Il test successivo serve a veri care le operazioni di IC1 ¢ Q1 Inserire i due cavi del progetto nei jack delle linee telefoniche 1 € 2, facendo attenzione € non scampbiarli inavvertitament Collegare un apparecchio telefo- nico al rimanente cavo, senza dare alimentazione al circuito, e comporte il numero della Linea 2: si dovrebbe udire il segnale di “occupato” anche se nessuno sta utilizzando la Linea 2, poi ché la corrente portata dal tele- fono attivera IC1 € Q1. In caso contrario, controllare le connessiont al cavo telefonico della Linea 2, IC1, Q1, Rl € Di Un altro test controllo le opera- zioni di IC3, IC4 € del relé. Rimuovere temporaneamente IC1 dal suo zoccolo € collegare il cavo della Linea 2 alla presa telefonica 2; scollegare il cavo della Linea 1 dal jack telefonico della Linea 1 e inserire un appa- Fecchio telefonico nel jack della segreteria, dando, nel contem- po, alimentazione: se il LED 1 si accende, attendere fin quando si spegne. Con Tapparecchio telefonico collegato alla Linea 1 comporre il numero della Linea 2; cid do- vrebbe attivare il LED 1, com mutare il relé alla Linea 2 e far suonare il telefono collegato al progetto. Se non si ottengono questi risul- tati, @ necessario controllare 1 componenti IC3, IC4 K1. L'ultima parte della procedura di controllo riguardo 1C2 € @2 Senza dare alimentazione, ricol- locare IC1 nel suo zoccolo € in serire i due cavi delle linee tele- foniche nei loro rispettivi jack: quindi, fornire tensione. Cortocircuitare_ momentanea- mente i piedini 1 e 2 di IC5 con tun corto spezzone di filo, per triggerare il chip e far accendere LED 1 Durante il ciclo di conteggio, comporre sul telefono collegato alla Linea 2 il numero della Li- nea 1; si dovrebbe ottenere un segnale di “oceupato” perché IC2 e Q2 sono stati attiva Nel caso che cid non avvenga, & necessario controllare le con nessioni dei componenti IC2, Q2, R2 ¢ D2. A questo punto si completa la fase di controllo; per verificare, invece, loperazione automati- ca, collegare il progetto alle due linee telefoniche e alla segrete- ria, come mostrato in figura 4. Far chiamare da un amico com- piacente sulla Linea 1, lascian do un messaggio sulla segrete ria; ripetere il test sulla Linea 2. Cid fatto, il progetto automati- camente commutera la segrete- ria alla Linea 2 per rispondere alla chiamata. Quando il LED 1 si spegne, la segreteria sara di nuovo collega. ta alla Linea 1. kits elettronici _dicembre 90 TOYOEALCIO ELETTRONCD RS 274 _L. 16.000 QSCLLOFONO PER ESERCITAZION! RS 273 _t. 43.000 ANTIFURTO PER MOTO ‘capica marrema aurowaTico [IOUTTORE D1 TENSIONE PER AUTO SyetPsieonoranm mcnorowcn Per ricevere il catalogo generale Utlizzare apposite tagliando FRABRAIO 199 /ELECTRONICS 11 BU-PL FACILIS, Amplificatore stereo 444 watt L'ideale per microsintonizzatori e lettori di compact-disk. IK4GLT Maurizio Mazzotti i trata di un compattisst mo amplificatore stereo di potenza con caratteristiche a dir poco eccezionali, Si presta egre- giamente a fornire amplificazio- ne di potenza a tutti quegli ap parati stereo che prevedono la sola uscita con cuffie o in tutte le autocostruziont in genere im- perniate sull’alta fedelta bassa potenza. Pud essere felicemente abbinato a tutti i preamplifica- tori. cosi da considerarsi un ve- ro gioiello, paragonabile ai mi- gliori apparati commerciali. Il cuore del circuito naturalmente @ dato dall’unico componente ative esistente sulla basetta € precisamente dall’integrato LM378N costituito da due sezio- ni amplificatrici identiche, una per ogni canale. Una forte diafo- nla interna garantisce una neta separazione fra { canall ¢ l'auto- protezione al sovraccarichi, al- tra peculiarita di questo integra- to, garantisce un funzionamen- to perfetto anche per lunghi pe- riodi di attivita ed a pieno volu- me. L'impedenza d'uscita au- toadattante e si presta a carichi compresi fra 4 € 16 ohm, ovvia- mente la massima potenza si ot- terra con carichi da 4 ohm. On- de ottenere { migliori risultati si consiglia di utilizzare un ali- mentatore stabilizzato e ben fil- trato in grado di erogare almeno Lamper a 15 volt. 12 ELECTRONICS/FEBBRAIO 1991 ISTRUZIONI PER IL MONTAGGIO 1) Montare i condensatori elet- trolitici C1, C2, C3, C4, C5 ri- spettando la polarita della seri grafia, non scambiatli fra loro. 2) Montare i rimanenti conden satori 3) Montare tutte le resistenze. 4) Montare lo zoccolo dell'inte: grato prestando cura all’orien tamento dello stesso servendosi della serigrafia 5) Montare il dissipatore sull'in- tegrato servendosi della mollet- ta in dotazione, indi infilarlo nell’apposito zoccolo seguendo Ja tacca di riferimento. ATTENZIONE! Al fine di un si- curo cablaggio si suggerisce di troncare i terminali dei compo nenti a circa 2 millimetri di sporgenza dallo stampato pri- ma di procedere alla loro salda- tura, dal discorso sono esclusi tutti i componenti a terminali corti. Contrassegnare sull’elen- co componenti ogni pezz0 mon- tato, con una crocetta, la cosa si | Schema etetirico, rivela molto utile nella fase di controllo finale. Meglio non usa- re pasta salda, le eccedenze di pasta contenute nello stagno de- vono essere tolte spennellando il circuito con diluente alla ni tro, ATTENZIONE il diluente pud intaccare le parti in plasti ca, usare la dovuta cautela per ché cid non avvenga ad ogni modo siate sempre certi di una corretta pulizia dello stampato prima di procedere all'uso. Il montaggio dei circuiti integrati nei rispettivi zoccoli va sempre ELENCO DEI COMPONENTI Rt: 100 ke. Re: 100 ko RO: 2,2 ka Pa: 2.2 ko. Fs: 100 ka 6: 100 Ke (utte le resistonze ‘sono da 1/4 di walt) Ci: 220 uF elettroltico 25 Vi C2; 1000 pF elettroltico 16 Vi C3: 1000 uF elettralitico 16 VI Ca: 4,7 yF elettrolt C5: 4:7 4F elettroit 6; 100 nF poliestere C7: 100 nF poliestere ICI: integrato LM378N. + 15, vec ps St Disposizione component ELECTRONICSIMAGGIO 1990 13 Particolare di montaggio dell'integrato LM378N, fatto quando non si rendono pitt necessari interventi di salda- tura. NORME DI TARATURA E COLLAUDO FINALE Per questa fase non occorrono q né strumenti né particolare esperienza, a montaggio ultima to, € sufliciente collegare 1 ter- minali di collegamento posti al centro sul lato ove sono presenti le uscite per gli altoparianti al- Valimentazione prevista a 15 volt, agli ingressi di bassa fre quenza € agli altoparianti, se tutto & stato eseguito corretta- mente il circuito deve funziona- re al primo colpo regalando alle vostre orecchie tanta stereofo nian HUF | INTERFACCE E PROGRAMMI PER IBM E COMPATIBILI METEOSAT ad ALTA DEFINIZIONE Composto da interfaccia e software METEOPIU Gestione computerizzata per MS DOS. Immagini VGA in formato 800 x 600/in 16 tonalita su 260,000 colori con 10 tavolozze richiamabili e modifi- cabili con semplici procedure. Due animazioni a lettura facilitata fino a 99 immagini con autoaggiornamento automatico. Salvataggio su disco delle immagini a definizione to- tale anche in assenza di operatore. Gestione satelliti polari a 2 Hz con possibilita di rove~ sciamento video per orbite ascendenti ELETTRONICA 14 ELECTRONICS/MAGGIO 1990 jechiardo 13 - 10040 Cumia METEOR INTERFACE Permette di lavorare i satelliti meteo Russi in orbita polare (METEOR) con sottoportante fuori dallo stan- dard di 2400 Hz. Molto utile anche per i NOAA in quanto evita la spez~ zatura dell'immagine causata da momentanei cali di segnale in ricezione Montato su circuito stampato di 9,5 12 cm. Alimentazione 15/24 Vee 0 ca. Sottoportante quarzata di ottima stabilita. Utilizzabile sia nei sistemi computerizzati che eni tra- dizionali scan converter. 011/9058124 GYM ONE iter digitale per il monitoraggio di attivita ginniche Un piccolo e leggero apparecchio da applicare alle parti del corpo in movimento permette di controllare con la massima precisione qualsiasi movimento muscolare di sportivi, ginnasti e cultori del body-building, rivelandosi utilissimo anche per le sedute di Jisioterapia applicata. uante volte capita, in pale- tra, al campo sportivo {Xe mura di casa, di fare eser cizietti fisici per riscaldare i mu- scoli, per prepararsi a una gara © per tonificare il corpo? Spesso si tratta di sequenze ripetitive che contemplano flessioni e contrazioni delle braccia, delle gambe o del tronco. Dieci, venti, trenta e anche pitt movimenti da conteggiare e ricordare pro prio mentre si fanno, se non c’e qualeun altro che pensa a que sto; é evidente che all'aumenta: re della fatica e degli sférzi cre sce di pari passo la probabilita di sbagli “contabili” involonta ri, 0 magari cercati, ad esempio considerando come 15 le soltan- to 13 flessioni realmente ese- guite. GYM ONE é un piccolo e sofist cato counter programmabile in grado di controllare l'attivita di chi lo utilizza, segnalando otti- camente (mediante minidi- splay) € acusticamente (con un microbuzzer) tutte le fasi proc durali. E sufficiente specificare, con due appositi tastini gialli, quanti sono i conteggi da effet tuare all'indietro (minimo 1 massimo 99) prima di arrivare FEPARAIO 1991/ELECTRONICS 15 166 OIVEBEAUISOINONLOTTS 91 B21 > » 8+ be — fie fig qe ne fg ye 2 US Ue US Ys Ur Ic1 > Figura 1. Scheme b IC6a| ELENCO COMPONENT! Unaraware GYM ONE comprende in prevalenza circultiintegrati, fondamentali per ottenere prestazioni di prim‘ordine a Costi contenuti e, utili a limitare la quantita complessiva di componentistica occorrente, con conseguente riduzione dei dimensionamenti circutal Lelenco componenti di seguito indicato suddivide tutto i! materiale necessario alla costruzione di GYM ONE in quattro gruppi (semiconduttori resistor, condensatorie vari). | numeri tra parentesi permettono di conoscere le QUANTITA ‘ecorrenti di ogni gruppo e tipo i componente. Se altrbuito, @ poi sempre specificalo il CODICE circuitale gorrispondente a quello indicato nello schema elettronico o sul lato di montaggio del circuto stampato, E possibile che di particolari componenti venga fornita una nota descritiva eventualmente seguita da DATI commercial © MARCA dell'elemento usato nella progettazione. Per resistori e condensatori i limiti massimi di talleranza si intendono sempre, dove non diversamente indicato, rispettivamente del 5% e del 10%, Semiconduttori (12) {2)1C1 e G2: 4511 decositica BCD per pilotaggio display a 7 seginenti (2) IC3 @ IG4: 4510 contatore bidirezionale BCD {1) ICS: 4518 doppio contatore BCD (1) IC6; 4013 doppia fiptlop Diype (2) Tt e Te: BC547B transistor (2) D1 e 02: 1N4148 iodo (2) DS1 e O82: minidisplay a Catodo comune, colore ROSSO (esempio art. HOSP7503, HEWLETT-PACKARD) Resistori (23) (2) Ri ed RIG: 4.7 ko 1/4 W (14) R2...R15: 330 01/4 W (7) R17...R23: 470 ko 1/4 W allo zero di riferimento che rap- presenta la fine del countdown: ad esempio, volendo fare 20 flessioni, si porter il minidi- splay del GYM ONE a quota 20. Durante la programmazione & continuamente udibile un beep di attesa. II funzionamento gra vitazionale rende sufficiente si stemarsi l'apparecchio sull’e stremita corporea in movimen to (ad esempio il polso per un braccio), servendosi di un’appo- sita fascetta elastica d’applica zione che assicura stabilita di posizionamento e attendibilita operativa. Un tastino rosso per mette di avviare la procedura di conteggio vera © propria: pre- mendolo, scompare il beep di at tesa e l'esercizio ginnico previ- sto puo essere subito svolto, fin- tanto che non si risente nuova Condensatori (5) (6) Ct...C5: 100 nanoF 63 VL Poliest Vari (17) (1) SW1: microdeviatore slider 50 VL 1 via 2 posizioni, colore NERO (2) B1 e B2: micropila 12 VL (1) BZ1: buzzer miniaturizzato con incapsulatura di protezione & terminali per c.s. (esempio art. 410100001 Ww) (1) SW2: interruttore gravitazionale ‘ad ampolla di mercurio con terminali per c.s. (1) PS1: micropulsante unipolare per c.s., colore ROSSO (2) PS2'e PS3: micropulsante Unipolare per c.s., colore GIALLO mente un beep, questa volta di avviso fine countdown. Una me: moria interna permette di rive- dere sempre automaticamente, alla fine di un ciclo, il valore preimpostato, E possibile ripe- tere conteggi con ugual numero di step oppure riprogrammare lapparecchio, cosi come € pre- vista l'opzione di abbandono del countdown in un qualsiasi mo: mento. GYM ONE é indipendente per chi coppia di micropile a 12 volt in grado di garantire, con normali condizioni d’utilizzo, parecchie ore di funzionamento; la loro eventuale sostituzione risulta comunque essere un’operazio. ne semplice € veloce. L’adozio- ne delle micropile apporta note voli vantaggi: permette di lim viene alimentato da una * (1) circuito stampato a doppia faccia cod. 89721.66 (2) viti di fissaggio per cs. (4) clip angolari per collegamento acs. di microplle 12 VL (1) mascherina rettangolare mm. 20x 18 in plexiglas per rminidisplay, colore ROSSO (1) contenitore plastico cod. '89721.21, completo di spugnetta interna per blocoaggio micropile i fascelta elastica di applicazione. tare dimensioni € peso dell’ap parecchio e, soprattutto, di eli minare rischi di folgorazioni, sempre possibili quando dispo- sitivi di questo tipo, destinati ad applicazioni sul corpo umano, vengono abbinati ad alimenta- tori dalla normale 220 volt di rete. ANALISI DEL FUNZIONAMENTO 1 circuito elettronico dell'appa- recchio GYM ONE comprende due distinti settori, Il primo, as. sai semplice, col microdeviatore SW1 chiuso provvede a trasferi rel'energia di alimentazione (12 volt c.c.) dalla copia di micro: pile B1 e B2, collegate in paral- lelo per garantire un maggior apporto di corrente, al secondo FEBBRAIO 1991/ELECTRONICS 17 Figura 2. Circuito stampato cod. 89721.66: tracciato delle piste conduttriei (lato A). Figura 3. Circuito stampato cod. 89721.66: | tracciato delle piste conduttrict (lato B) settore, che costituisce in prati ca lintero resto circuitale. Sono possibili due modi di fun: zionamento: di programmazio ne o di conteggio. PSI @ il pul sante “STARTISTOP - RESET” che pilota il clock del flip-flop di ICBA (pin 3) ¢ il set di quello di IC6B (pin 8) e, che di fatto per: mette di passare automatica mente, in commutazione digita le, da un modo all’altr, in ragio ne di come variano poi gli stati logici sulle uscite dei flip-flop controllori di tutti gli altri inte grati La logica di programmazione def countdown € costruita su IC3, IC4 € ICS: i primi 2 sono una coppia di contatori BCD a sistema bidirezionale. Quando GYM ONE viene acceso @ subito attivata la programmabilita del- 18 ELECTRONICS#PEBBRAIO 199) Vapparecchio, perché nel flip- flop IC6A viene abilitata l'uscita negata (pin 2}, per l'azione del- Vautoimpulso generato da C2 ed R20: ne consegue che é ud bile il beep d’attesa del micro buzzer BZ! (pilotato tramite RI da Tl) mentre, contemporanea- mente, IC3 ed IC4 vengono pre disposti al conteggio up. cioé in aumento {relativi pin 10), non: ché al loading dei dati (relativi pin 1) presentati da IC5 (un dop pio contatore BCD), che inizial mente corrispondono allo zero (per lautoreset operato da C1 ed R19). In questa situazione pol, qualsiasi impulso oscillato: rio modulatore eventualmente proventente dall’interruttore gravitazionale SW2 ai pin 15 di IC3 e IC4 é vanificato perche il clock principale di conteggio di IC4 risulta interdetto da un se gnale logico alto presente sul re- lativo pin 5. Per programmare [C3 e IC4 occorre allora regolare i contatori IC5A (per le decine) € ICSB (per le unita) utilizzando { pulsanti PS2 "+10" ¢ PS3 “41° entrambe le linee vanno dallo 0 al 9 ed é possibile defini re qualsiasi numero, tra un mi nimo di 1 e un massimo di 99, che viene automaticamente ca: ricato in IC3 IC4. Se premuto, il pulsante PSI commuta il flip-flop in IC6A (dunque sara disabilitata l'usct ta negata del pin 2) e resetta quello di IC6B (lasciando per: tanto disabilitata anche l’uscita negata del pin 12, gia comun que in queste condizioni fin dal- Yaccensione del GYM ONE): il risultato é che cessa il beep d’at: Figura 4. Circuito stampato cod. 89721.66: montaggio dei component (lato A). tesa (T1 non pid pilotato) € si passa direttamente alla funzio ne di countdown, in quanto IC3 € IC4 (relativi pin 10) comincia- no a operare all'inverso, tio in diminuzione verso lo zero par tendo dal valore inserito: inoltre viene attivato il clock principale (pin 5 di 1C4), per cui ogni se- gnale modulatore eventualmen- te inviato da SW2 pud essere ora considerato valido e conteg giato. Lo stato logico 0 che arri va anche sui pin I di IC3 € IC4 annulla qualsiasi nuova opera zione di memorizzazione: infatti hon vengono piit registrate va- riazioni, anche se 'azione dei pulsanti PS2 e PS3 rimane co- munque possibile e valida, visto che dette variazioni risultano poi “congelate” sugli output di IC5A € ICSB, pronte a essere Gym One. Vista globale dett'assemblato. trasferite alla prima commuta zione di IC6B (pin 12) 0 a quella ulteriore € successiva di IC6A (pin 2) Non appena il countdown termi na é proprio il flip-flop IC6B che finalmente commuta, sfruttan do la segnalazione di arrivo allo zero inviata dai diodi D1 e D2 e invertita, da livello logico basso ad alto, da T2:@ 'unico momen to in cui si riesce ad avere un impulso positivo sul pin 10 di IC6B, che combinato con lo sta- to basso del relativo pin 8, abili- ta l'uscita negata del pin 12. $ ode nuovamente il beep (questa volta d'avviso fine countdown) il conteggio all'indietro si blocea e, pitt in generale, si ritorna di fatto alle iniziali condizioni di programmazione. & a questo punto che vengono autoricari cate le informazioni (uguali variate) sempre presenti sulle uscite di IC5A e IC5B: in pratica diventa possibile ripetere un al- tro conteggio o fare variazioni poi ripartire, ovviamente pre- mendo il pulsante PS1 che cau sera la commutazione operativa del GYM ONE. I minidisplay DS1 e DS2, opportunamente pi lotati dai decodificatori IC1 € IC2 posti a valle dei contatori. visualizzano puntualmente sia il numero impostato (in fase di programmazione) che la situa zione di conteggio (durante il countdown) e, inoltre evidenzia no la condizione di memoria [quando termina 0 si abbando na un conteggio in corso}. I resi- stori da R2 a R15 regolano la corrente di transito nei segmen- ti luminosi dei minidisplay e ne FEBBRAIO 1991/ELECTRONICS 19 PANNELLO SUPERIORE PANNELLO SUPERIORE ‘START/STOP-RESET Figura 5. Contenitore cod. 89721.21: indicazioni e misure per la foratura definiscono pertanto la corretta illuminazione, mantenendoli ben leggibili anche controluce: il beep del microbuzzer BZ1 ri- sulta incisivo per la modesta azione resistiva di RI. I tutto, ovviamente, con micropile suff! cientemente cariche ASSEMBLAGGIO CIRCUITALE, COLLAUDO, INSTALLAZIONE E USO E consigliabile iniziare il mon- taggio dell'apparecchio GYM ONE solo avendo gia a disposi zione tutto il materiale originale dettagliatamente indicato nel- Velenco componenti (in partico lare il circuito stampato a dop pia facia cod. 89721.66), unita 20 ELECTRONICS/FEBBRAIO 1991 mente all'indispensabile “stru- mentazione minima” compren- dente, oltre a saldatore stilo, stagno e un buon tester, anche forbici, cacciaviti, pinze, non ché un po' di collante a presa ra. pida per aleune operazioni di fissaggio. Liosservanza di questa prima importantissima precauzione consente di portare a termine il lavoro in breve tempo (circa un‘ora comprese le operazioni di collaudo e rifinitura), con la certezza di assistere alla fine a un immediato e corretto funzio namento del dispositivo autoco- struito. Al miglior metodo da seguire senz’altro quello che consiste nell’attenersi scrupolosamente a tutte le istruzioni di seguito fornite, procedendo nelle varie Figura 6. Contenitore cod, 89721.21: esempio di lay-out grafico, fasi con calma € regolarita e os- servando le classiche regole operative dei montaggt elettro- nick: trattare sempre i compo: nenti con la massima cura (al cuni, come gli integrati, | mini- display, l'interruttore gravita: zionale ¢ i pulsantini sono assai delicati), effettuare saldature veloci con dosi di stagno ade guate ma non eccessive, fare at tenzione affinché i componenti polarizzati (ad esempio diodi e microbuzzer) vengano corretta- mente orientati prima del fis: saggio. Si inizia montando {sul lato A rame-componenti) € saldando (sul lato opposto B rame) del cit: cuito stampato cod. 89721.66 innanzitutto le 4 clip angolari che permetteranno poi di colle: gare e rimuovere agevolmente, all'occorrenza, le micropile di funzionamento B1 € B2. Quindi si procede con la sistemazione dei 23 resistori ¢ dei 2 piccoli diodi. A seguire vanno montati i 2 transistor e i 5 condensatori in poliestere, facendo in modo che tutti sporgano il meno possibile dal piano del circuito stampato: in particolare si potra agire sui condensatori, piegandoli delica- tamente facendo perno sulle coppie di terminali di saldatura Si pud continuare coi 6 integrati CMOS, tutti del tipo DIL a8 + 8 pin, tranne il 4013 che é un 7 + 7 pin e pertanto é leggermente pitt corto. Particolare cura va poi riservata al posizionamento della copia dei minidisplay, det 3 micropulsanti e dello slider di accensione e spegnimento. Si trata dei componenti operativi, da sistemare in modo che a fine lavoro fuoriescano con precisio- ne dai rispettivi fori del pannello superiore del contenitore (co- perchio). Con la saldatura del microbuzzer (attenzione alla po- Jarita) € dell'interruttore gravi- tazionale a mercurio (quest'ultt mo da piegare di 90° facendo perno sulla coppia di terminali d'ancoraggio) la procedura del lassemblaggio elettronico pud considerarsi completata. Un breve collaudo dell’apparec- chio si rende necessario prima di procedere all'inserimento de- finitivo del circuito nel conteni- tore: a tal scopo si inseriscono con molta delicatezza, nell’ap posita sagomatura del circuito stampato, le 2 micropile, “a ponte” tra le altrettante coppie di clip, rispettando ovviamente le polarita d’alimentazione. Al- laccensione (slider verso de- stra) dev'essere subito udibile un distinto ¢ continuo beep. con i minidisplay accesi ¢ resettati (conteggio 00}. Col tester pred sposto alle misurazioni di ten: sioni in corrente continua si pud verificare la presenza dei 12 volt su tutti i punti connessi al posi tivo d’alimentazione. I tasti gial li+ 10" e+ 1” permettono di definire e programmare con facilita un qualsiasi start com preso tra 1 € 99: il primo tasto controlla le decine, altro le uni- ta di conteggio, in avanzamento € con reset ciclico automatico (arrivando al 9 si torna dunque allo 0), Premendo il tasto rosso “START / STOP - RESET” il beep scompare e si attiva (ripre mendo si disattiva) il clock di countdown sensibile alle varia zioni gravitazional, pertanto si uo controllare quello che sara il modo operativo tipico di GYM ONE semplicemente simulando le fasi sequenziali di ribalta mento e ritorno dell'apparec chio, ad esempio facendolo ruo tare in oscillazione con una ma- no. Ad ogni impulso si scende di un‘unita: al raggiungimento dello 00 si deve udire nuova- mente Il beep di segnalazione. col totale dei conteggi effettuati automaticamente visualizzato dai minidisplay. Si pud a questo punto ripetere un uguale con teggio (tasto "START / STOP RESET”) o riprogrammarne un altro per poi eseguirlo [tasti +10" elo "+1" e poi "START | STOP-RESET"). La fase attiva di countdown pud essere inter- rotta e abbandonata in un qual siasi momento semplicemente premendo “START / STOP. RESET". In pratica l'apparec chio in collaudo risulta pro grammabile quando é udibile il beep. oppure in conteggio quan- do il microbuzzer rimane disat- tivato. Se l'esito del collaudo & piena- mente positivo si pud procedere alla fase conclusiva del lavoro, che consiste nel rimuovere mo mentaneamente le micropile € nell'inserire definitivamente il circuito all'interno del conteni- tore (cod. 8972.21), accoppian dolo prima di tutto al coperchio Gym One. Particolare d'assemblato evidenziante i due micropulsanti PSI € PS2. FEBBRAIO 1991/BLBCTRONICS 21 tramite 2 piccole viti (da infilare negli appositi fori di passaggio previsti), che andranno a infilar- si nei corrispondenti pilastrini plastic distanziatori di soste gno. 13 micropulsantie lo slider fuoriusciranno per qualche mil limetro dalla parte esterna del coperchio stesso e, dovranno ri sultare azionabili senza difficol- ta 0 attriti, 1 minidisplay (che pure risulteranno visibili attra: verso l'apposito riquadro del co- perchio) vanno protetti con l'ap- posita macherina in plexiglas rosso, da applicare esternamen te al coperchio tramite poche gocce di collante a presa rapida Riposizionate le micropile, se gue la fase di chiusura vera propria del contenitore, con I'u- nione del fondo allinsieme co- perchio-circuito, da effettuare Gym One, Particolare display. servendosi della lunga vite che dal sotto pud arrivare, attraver- 80 l'apposito foro, fino all’attac- co plastico del coperchio, garan- tendo un bloccaggio a prova di manomissione, ma anche, allo stesso tempo, una rapida sosti tuzione delle microptle a 12 volt in caso di necesita. II retro del coperchio comprende una spu- gnetta che serve, una volta chiuso il contenitore, a bloccare eventuali spostamenti delle mi: cropile, peraltro assai improba: bili 22 ELECTRONICSIFEBRRAIO 1991 COPERCHIO ¢ atTacco rascerta| ELASTICA| ‘vim or MASCHERINA § IN PLEXIGLAS ; t IFISSAGGIO 1 | |SPUGNETTA INTERNA PER BLOCCAGGIO JMICROPILE if we (CHIUSURA A INCASTRO E VITE) Figura 7. Contenitore cod. 89721.21: schema operativa dell'assemblaggio finale. Una volta pronto e funzionante Vapparecchio GYM ONE. sara utilizzabile per_monitorizzare qualsiasi attivita ginnica 0 mo: toria, Le dimensioni minime ed il peso di poche decine di gram. mi lo rendono utilizzabile da chiunque e in ogni situazione Ad esempio si possono control: lare le flessioni semplicemente applicandolo alle estremita di braccia (polsi) € gambe [cavi glie). La fascetta elastica incor: porata al GYM ONE consente tuna rapida sistemazione del di spositivo su qualsiasi parte cor porea, senza rischi di sposta menti, sganci € cadute. Le mi cropile di alimentazione vanno cambiate quando i minidisplay diventano scarsamente leggibili e il beep si fa debole: occorre allo- ra aprire il contenitore ed effet tuare la facile sostituzione. Detta procedura non sara molto fre quente grazie all’autonomia di parecchie ore propria di GYM ONE in condizioni d’uso normali LA PRODUZIONE GYM ONE E disponibile l'apparecchio nel la versione gia montata, collau- data e funzionante, completa delle istruzioni di installazione e uso. Codice 89721.00, lire 67.000 Chi ha un minimo di esperienza con elettronica e saldatore pu acquistare Il kit, una scatola di montaggio che comprende tutto il materiale indicato nel’elenco componenti e che & completa delle istruziont di assemblaggio. collaudo, installazione e uso Codice 89721.10. lire 50,500 E anche possibile richiedere il minikit, una confezione che comprende il circuito stampato e il contenitore per costruire lapparecchio GYM ONE avendo gia a disposizione tutto il rima- nente materiale necessario, ¢ che @ completa delle istruzioni di assemblaggio, collaudo, in stallazione e uso. Codice 89721.20, lire 27.500. Si accettano solo ordini scritti su lettera, da indirizzare esclu sivamente a DISCOVOGUE P.O. BOX 495 41100 MODENA ITALY 1 prez2i sono [VA COMPRESA con spese di spedizione gratuite per pagamenti anticipati (versa- mento sul conto corrente posta: le numero 11303419), oppure a carico del destinatario per page: menti contrassegno. Gli invil si effettuano ovunque, normalmente entro 24 ore dal- Yarrivo dell’ordine, tramite pac co postale che, A RICHIESTA, pud essere anche URGENTE e/o ASSICURATO (con maggiora- zione delle spese aggiuntive). A ciascun ordine DISCOVOGUE é lieta di allegare sempre, IN OMAGGIO, olte a una sorpresa elettronica, anche la MAILING CARD che consente di ottenere sconti e agevolazioni in succes. sivt acquist 4 ELETTROPRIMA ... TELECOMUNICAZIONI - OM | Via Primaticeio, 162 - 20147 MILANO . PO. Box 14045 - Tel. (02) 416876-4150276 a Fax 02/8196499 MODEM PER IL PACKET FACILE ED ECONOMICO per i COMMODORE Co64/128 CARATTERISTICHE | - INSERIBILE SULL'USER-PORT DEL COMPUTER 2 AUTOALIMENTATO, QUINDI MENO CAV INGIRO, 3. DUE VELOCITA’ SELEZIONABILI: 300 baud HFe 1200 baud V/UHE 4 "TRE LED QUADRI DI DIVERSO COLORE PER CONTROLLARE LE FUNZIONI 5 PREVISTO PER ESSERE GESTITO DA TUTTE LE ‘VERSIONI DEI PROGRAMM! 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Neicaleccio di stazioni che capi- ta di ascoltare sintonizzandosi su una banda broadcasting del- le Onde Corte durante le ore se rali potra forse essere pittoresco € avere carattere evocative — tanto che certi fantasiosi arran giatori "hanno aggiunto ai loro dischi, ma non @ certo simpati- co quando si tenta di isolare la stazioncina DX da Radio Mosca, dalla VOA e dagli altri maestri sacri delle HF, Per la verita, se si dispone di un buon Communi cations Receiver di tipo moder- no, con la possibilita di restrin gere la banda passante a 1 0 2 kuz, il problema é relativo; ma se, come é il caso di molti, il con vento non passa niente di meno tustico del vecchio “cassone’ valvolare da soggiorno o affini beh, allora la cosa é ben diversa. Se non si vuole € non si pud ma- nomettere 'RX con l'aggiunta di filtri ceramici 0 a cristallo e magari di uno stadio amplifica- tore di MF supplementare, uni 24 ELECTRONICS/FEBBRAIO 1991 Un prototipo del filtro BF a montaggio ultimato, ca soluzione @ quella di agire. oltre il jack della cutfia, cioé sul la banda passante audio, Cen- trando la risposta in bassa fre quenza enro una porzione preci sae ristretta dello spettro audio, infatti, si possono limitare note- volmente gli effetti delle interfe renze € dei battimenti, nonché migliorare assai la qualita della riceaione sia in SSB che in CW I FILTRI AUDIO Per comprimere la banda pas sante occorre, com’ intuitivo, un filtro audio. Data una fre quenza centrale FO, i filtri au dio, come tutti i filtrielettrici, si possono classificare in 3 catego rie di base: — filtr’ passabasso: lasciano passare tutte le frequenze pid basse di FO; filtri passa-alto passare tutte le frequenze pli alte di FO; — filtri passabanda: lasciano passare le frequenze comprese in un intorno determinato di FO; tale intorno é detto banda pas- sante, ¢ la sua dimensione lar- ghezza di banda. Esistono an: che dei filtri che sopprimono le frequenze comprese nella ban da passante, ¢ sono det! noteh, Un filtro notch é stato esamina to su Electronics 10/90, Indipendentemente dalla loro funzione, i filtri audio possono essere realizzati tanto con com: ponenti passivi (resistenze o in. lasciano ELENCO DE! COMPONENTI (resistori da 1/4 W, 5%) RY: 220 ko 2: 100 ko 3, R6: 100 9 Ra. R7: 1000 0 RS: doppio potenziometro lineare da 22 ki? C1, C8: 100 nF, MKT 0 poliestere C2, C5: 10 FG V, elettoitici vertical 03, C4: 270 nF, MKT 0 poliestere 3, G2: 2N2222 Figura 1. Schema elettrico det filtro BF. PRBBRAIO 1991/BLECTRONICS 25 duttanze e capacita) che con componenti attivi, soprattutto amplificatori operazionali FUNZIONA COSi I nosro filtro audio, che é di tipo passabanda, ¢ equipaggiato con 2 soli transistor: figura 1 Il primo transistor, Ql, viene utilizato come inseguitore d’in gresso (cioé, in pratica, come stadio separatore), mentre il fil tro vero e proprio é rappresenta to da Q2. Disponendo di un uni co filtro, la selettivita non pud essere molto elevata: circa —6 4B per ottava. E perd possibile migliorarla aggiungendo uno 0 piti stadi identict a quello relati- vo a Q2: si otterranno cosi pen- denze di —12, —18 dBlout ecce tera. Il valore di FO governato dal doppio potenziometro R5: mi nore risultera la resistenza inse rita, pid alta sara FO. Onde ottenere una bassa impe denza d'uscita, il segnale viene prelevato d’emettitore, attraver- so C6; lelettrolitico C5 fuga a massa la BF presente sul collet tore del secondo transistor. IN PRATICA Si tratta di un cireuito semplt cissimo e acritico, che non ri chiede particolari commenti se gia si dispone di una minima confidenza con le cose dell’elet tronica. Qualsiasi tipo di montaggio, pur ché ben fatto e razionale, con durra a un rotondo sucesso. Co- loro che volessero conferire un look professionale al tutto, po- tranno replicare il circuito stam- pato di figura 2 su una basetta di bakelite ramata; il piano dt montaggio @ in figura 3. | com ponenti risultano tutti d'imme diata reperibilita commerciale € i due transistori potranno essere sostituiti da ogni loro equivalen- te. Si faccia attenzione al ca- blaggio del potenziometro R5, applicato direttamente sullo stampato, ¢ si eviti di confon- derne i collegamenti, diversa- mente il filtro non funzionera. La basetta assemblata verra in- stallata entro un adatto content tore in metallo per prototipi, che si provvedera a collegare alla massa (negativo) del cireuito: i collegamenti d'ingresso € d’u- scita verranno effettuati con ca vetto schermato per BF. II filtro audio non richiede tara. turaaleunae. lo si potra inserire tra 'uscita audio del ricevitore (da collegarsi all’ingresso} € la cuflia, che si inserira all'uscita, regolando poi R5 per la miglior condizione d’ascolto. L’alimentazione a 9+ 12 Vee. e lasi potra prelevare dallo stes- - a C.E.A.A. costruzioni Elettroniche ART. 77125/450 Ascom e Nuovo Telettra ART. 77126/450 disponibile per Ote Italtel e Nuovo Telettra ART. 77126/450P LISTINO PREZZI AL 5 MAGGIO 1990 Valigetta diplomatica roncato “Ciak” per radiomobile 450 MH: Italtei Ole L. 400.000 Valigetta per radiomobile 450 MH: “Executive” in pelie + tessuto L. 477.900 Valigetta per radiomobile 450 MH: “Executive” tutta pelle disponibile per Ote ltaltel e Nuovo Telettra New Interfaccia 10 memorie DTMF New interfaccia telefonica 10 DTMF ART. 7039/OPZ. Opzione 10 memorie per 7739/01 ART. 77090/SCR —Opzione Scrambler Coretta telefonica automatica DTMF Cornetta telefonica automatica DTMF con scrambler ART. 7089/10 ART. 7739/01 N.B. | prezzi si intendono IVA esclusa franco n.s. sede. SI ESEGUONO ISTALLAZIONI DI RADIOMOBILI SIP OMOLOGATI 450 MH: E 900 MH.a L. 558.900 L. 400,000 L. 300.000 L. 40.000 L. 100.000 L. 250.000 L. 350.000 Caratteristiche tecniche delle valigette 450 MH: - Capacita batteria 6,5 A - Caricabatterie automatico + Prese esterne di servizio « Antenna in gomma Rak P 220 BZ - Possibilita di ricarica in tampone. DISPONIAMO INOLTRE DI INTEGRATI OTMF SC11270 MT 8870BE QUARZI 3.579.5 ED ALTAI COMPONENTI PER TELEFONIA A PREZZI IMBATTIBILL C.BA.A. - Via Carducci, 19 - 62010 APPIGNANO (MC) - Tel, 0733/578678 PRIM PASS Preselettore-accordatore Indispensabile all’SWL Filippo Baragona P« amente, in agosto, stavo sfogliando CQ Elettronica quando, leggendo la rubrica de dicata agli sperimentatori “Bot ta € risposta” di Fabio Verone- se, ho visto gli schemi del sem plice preamplificatore AF e del Paccordatore d’antenna. Subito mi é venuto in mente un ragazzo SWL che conosco e che ultimamente mi raccontava di voler abbinare al suo RX un preamplificatore per renderlo pia sensibile. Detto fatto mi sono messo all’o pera ed ecco qui il frutto de! mio lavoro. In uno stesso contenitore ho montato sia 'accordatore che il preamplificatore alimentandolo con una batteria da 9 volt. Ho aggiunto un commutatore a tre posizioni tre vie che mi per mette di escludere totalmente il preseletiore collegando diretta mente l'entrata d’antenna con Yuscita verso il ricevitore oppu re di inserire solo l'accordatore dantenna e infine di inserire preamplificatore e accordatore, come da schema di figura 1 Tale commutatore lo dispongo sulla posizione 1 quando in arri- vo ci sono segnali molto fort, nella posizione 2 quando devo accordare l'antenna al ricevito- re per segnali di media intensita € nella posizione 3 per accorda: re antenna su Emittenti deboli € anche amplificare questi pic: “perfezionista”, Materiale occorrente, coli segnali, Si costruisce cosi: procurarsi tre metri ¢ mezzo di cavo coassiale per antenne TV con conduttore centrale rigido diametro 1 mm, dal quale rica- veremo il filo argentato per la bobina e i collegamenti. Procurarsi i due variabili demol- tiplicati, acquistabili ad una Fie- ra per qualche migliaio di lire. I circuito stampato su una ba setta di vetronite da 55 x23 mm (figura 2), Contemporaneamente prepara re due lastrine di vetronite da 70x 10 mm e metterle nell’act do di incisione per circuiti stam pati al fine di togliere il rame co si si hanno pronii i supporti per la bobina. L-accordatore ultimato. Con un cutter tagliare la guaina esterna del cavo TV per lungo, badando a non incidere la calza argentata sottostante. ‘Togliere la guaina, quindi la cal za e riporla perché verra utile sia per i collegamenti di massa che per altri futuri montaggt. FEBBRAIO 1991/BLECTRONICS 27 our @n | Figura 1 Spelare, sempre con il cutter, tl centrale del cavo coassiale ed ecco qua, tre metri e mezzo di fi lo argentato diametro 1 mm, per la bobina e per i collega ment. Reperire un tubo per impianti elettrici, diametro esterno 25 mm, 0 qualcosa di cilindrico dello stesso diametro, ¢ iniziare ad avvolgere 25 spire per la bo bina. Prima raddrizzare il filo legan dolo ad un ferro della ringhiera del balcone € facendo scorrere su di esso uno straccio tenuto in manoe stirarlo; lo straccio serve a non spellarsi le dita che rad- drizzano il filo! Appena pronto il solenoide pre- parare due striscioline forate di vetronite come in figura 3 Farle passare assieme dentro la bobina iniziando a infilare un capo del solenoide nel primo fo- ro € avanti come in figura 4 Bloccare con una goccia di col lante cianoacrilico le spire su una sola vetronite cosi la bobina é pronta, supportata e ben spa- ziata dalle due lastrine di vetro- nite Ne contenitore metallico mon- tare i due variabili, la bobina, il commutatore a 11 posizioni Schema elettrico. Accordatore e amplificatore | Cireuito stampato. Lato rame. Scata s3ytf be hl 68kN Lato componénti Figura 2, 28 ELECTRONICS/FEBRRAIO 1991 cme oth bk, pre ttoik 2k) AIF = 2 Tk asm | 2550 ism a {Heeee7fSooeod] | Figura 3.3 una via (che orrore quella pinza a coccodrillo per inserire le spire della bobina nel circuito!) ed il preamplificatore fissando que st'ultimo ¢ la lastrina di vetroni- te ché sostiene la bobina dal fon- do del contenitore (quella con il foro da 3.5 mm) con i distancia. tori esagonali Sul retro del contenitore fissare una presa BNC e una presa $0239/P entrambe da pannello per l'entrata dell’antenna (nella presa SO239/P) e l'uscita (nella presa BNC) al ricevitore; sempre sul retro montare anche il com mutatore a tre posizioni visto che quest'ultimo non si usa spesso. Io ho usato un contenitore che misura 180 x 120x60 mm, ma mi sono trovato stretto per lavo- raret dentro nel fare i collega ELENCO DE! COMPONENTI 1 contenitore metallico mm. 480% 120% 60 1 presa BNC da pannelio 1 presa SO239/P 3 manopole con indice 1 commutatore in ceramica 1 via 42 posizioni 1 commutatore in ceramica 3 vie 3 posizioni 2 condensatori varlabil da 470 pF (possibiimente demoltiplicat), 3,5 metri cavo d'antenna TV ‘con conduttore centrale rigido 1mm 1 pezzo di vetronite ramata mm 55x23 2 pezzi di vetronite ramata mm 70x10 3 distanziatori filettati SMA alti 10 mm 12 viti zincate 3% 10 mm MA menti; perd molto dipende an che dalle misure dei variabili che abbiamo potuto reperire! (NA) Allinterno del contenitore tro: vera posto anche la batteria d’a limentazione. | Una possibile disposizione det componenti é quella di figura 5; nulla vieta perd di usare un pigura 4 contenitore gia impiegato per ee ____— — altri montaggi e in attesa di es sere riutilizzato. E finalmente il collaudo! Collegare I'antenna alla presa d'ingresso e il ricevitore all’ usci ta, sintonizzare il ricevitore su una frequenza compresa tra 0.15 € 30 MHz e iniziare a sma nettare 'accordatore agendo sia su CVI che su CV2 e inserire pitt 0 meno spire della bobina tramite il commutatore finché non si nota un sensibile aumen to del segnale captato. Vi ricordo che quando ci spo- stiamo con la sintonia del ricevi FOR| 915MM INIZIO FILO 14M cv Lopes LC Figura 5. tore, occorre anche rifare |'ac- cordo i antenna per la massi ma resa II preamplificatore @ piuttosto rumoroso. quindi va inserito so- lo quando il segnalino é proprio “ino” e a volte si pud rendere necessario anche ritoccare lac cordo. Buon lavoro a tuttit D.V.R. TELECOMUNICAZIONI di FRANCO IW4BYU e GIORGIO IK4LHG Via Loreto, 10 - GAMBETTOLA (FO) - Tel. 0547/53802, FORNITURA, ASSISTENZA, PERSONALIZZAZIONE DI: © Impianti CB e impianti nautici * Impianti radioamatoriali HF, VHF Las + Impianti radio per aziende su specifiche del cliente “Sjiealalapa na Od Radiotelefoni 450-900 MHz YAESU - ICOM - MIDLAND - LAFAYETTE - INTEK - PRESIDENT ACCESSORI E ANTENNE: SIGMA - SIRTEL - MAGNUM - ZETAGI VENDITA E ASSISTENZA PRESSO IL PROPRIO LABORATORIO FEBBRAIO 1991/BLECTRONICS 29 A TUTTA MUSICAL SUPER STEREO LED un VU-meter logaritmico a 10 led gadget, ma non solo; con minima spesa, potrete far vivere la vostra musica preferita al ritmo di 10 led, magari ag- giungendo un simpatico optlo: nal all’amplificatore economico © autocostruito. Finoa neanche troppo tempo fa, soltanto gli amplificatori stereo- fonici di gran classe erano mu- niti dell'indicatore relativo alla potenza istantanea d’uscita, 0 VU-meter. Si trattava di stru- menti analogici di_precisione, dal quadrante illuminato, dove il soffice oscillare dell’ago sotto lineava spesso un buon brano di musica classica, goduto magari in compagnia di un buon bic chiere di scotch. Oggi che la tec: nologia cammina con gli stivali del Gatto delle Sette Leghe... le cose stanno ancora cosi, nel senso che i veri intenditori pos: siedono ancora i migliori ampli ficatori, che hanno ancora i VU- meter con I'ago morbidamente basculante € tutto il resto. Per chi non pud e non vuole drap- peggiatsi in tali vesti, e magari preferisce scatenarsi con Coca Cola e Vasco Rossi dvanti a un bel radioregistratore made in ‘Taiwan, sono per fortuna stati inventati { coloratissimi, dina- mici, maledettamente economi- cl VU-meter a led. Il capostipite di tanta progenie ormai ha una quindicina d’anni é percid, elet- tronicamente parlando, € da ca- sa di riposo: si chiara UAA170 (oppure limmediatamente suc 30 ELECTRONICS/FEBBRAIO 1991 cessivo 180}, ¢ chiss& quanti di voi ci hanno pasticciato in gio: venti, Gli anni Ottanta, compli ce la National, hanno portato gli LM3914 © 3915, lineare l'uno. logaritmico Valtro, che, grazie alla relativa semplicita delia cir: cuiteria interna richiesta, han no imperversato pitt di un po’ Poi sono arrivate le barre ibride di Led, quindi quelle a nixie piatte ¢ infine quelle a cristalli liquidi: ma qui si parla di roba costosa, che si ribella soltanto all'idea di monitorare i livelli dei Megadeth. Tornando dunque agli integrati, la stotia non fini sce col 3915, poiché la ABG- Telefunken (la stessa delle barre ibride di Led), pochi anni fa, ha Un prototipo det Super Stereo Led a montaggio ultimato. scodellato due inegrati-pilota nuovi di zecca, piccoli (8 piedini DIL contro la media di 16 degli altri) € che richiedono, per fun- zionare, soltanto la tensione dalimentazione e. naturalmen- te, i Led. Qualeosina si pud an- che aggiungere, ma @ un puro optional finalizzato a rendere pia soft il funzionamento del tutto. Parole, parole, parole, come di- ce la Mina? No: fatti, come di- mostra lo schema riprodotto in figura 1. | due integrati, U257B € U267B, pilotano ciascuno 5 ed in modo del tutto autonome: perché, allora, si usano tutti © due? Per avere una rampa di 10 led, ma non solo: ciascuno det 12Vez, Wirt | FA.VER. in scala 1:1 comparatori a op amp dei quali @ equipaggiato ognuno degli IC. infatti, € stato tarato in fabbrica in modo da ottenere una se- quenza d’accensione di tipo lo garitmico, vale a dire corrispon dente a un preciso livello del se gnale in dB. Poiché anche il no- stro udito @ logaritmico, la vi- sualizzazione olferta dalla ram. pa di led rispecchia in modo pitt fedele la percezione fisiologica del suono. Ma non é tutto qui: i Figura 2. Circuito starnpato del Super Stereo Led, Led. livelli in DB per i quali i due IC risultano tarati si incastrano, di ciamo cosi, a pettine: il 267 par: te da —20 dB, il 257 da —15; il secondo del 267 ¢ —10 dB, quel- lo del 257 —6 dB, e via dicendo. Le due rampe, quindi, possono essere sfruttate autonomamen te o sommarsi in modo armoni- oa formarne una sola, in grado di visualizzare livelli compresi tra —20 e +6 GB, Ma ecco I livelli d'illuminazione ELENCO DEI COMPONENTI {resistori da 1/4 W, 586) RA: 1000 2 2: 5100 2 ©: 680 nF, MKT o poliestere Ut: U267B uz: U257B D1: 1N4148 0 equivalent D2 D11: dod! Led oi qualsas tipo Figura 3, Piano di montaggio del Super Stereo dei vari led: D2: —20 dB (0,1 V); D3: —15 dB (0,18 V} D4: —10 dB (0,32 Vi: D5; —6 dB (0.5 V); D6: —3 dB (0,71 V): D7: ~1,5 dB (0,84 V); DB: 0 dB (1,0 V): D9: 1,5 dB (1,19 V); D10: 3 dB (1.41 Vis D11: 6 dB (2.0 V). Il resto del circuito: Rl adatta Vimpedenza d'ingresso del VU: FEBBRAIO 1991/ELECTRONICS 31 meter a quella della sorgente so nora, D1 tosa i picchi del segna lee lo rettifica, mentre C e R2 lo quasilivellano trasformandolo in una tensione semicontinua accettabile per i 2 integrati IN PRATICA 11 montaggio del VU-meter é as solutamente acritico, ¢ il circu to stampato proposto (figura 2) serve soprattutto a non impaz- zire nel collegare le uscite degli IC ai led corrispondenti, cosa molto meno facile di quanto ap: paia. Con lo stampato, inoltre, si ottiene un miglior risultato tan to sotto il profilo estetico che sotto quello meccanico. Il plano di montaggio é riprodotto in fi- gura 3: attenzione a non di menticare i ponticelli in filo nu do, ce ne sono cinque. Idieci led potranno essere del ti po che si preferisce: la basetta si presta all'installazione di quelli rettangolari, che possono essere inseriti direttamente sullo stampato senza problemi d'in- gombro. In generale, | led da D2 a D7 potrebbero essere verdi D8 € D9 gialli, D10 e D11 rossi. Icircuito funziona con tensioni comprese tra 12 € 18 V e assor- be circa 45 mA; per apparati stereofonici occorrera, ovvia- mente, allestire 2 unita di- stinte. | 7 ITALSECURITY - sistem E COMPONENTI PER LA SICUREZZA | 00142 ROMA - VIA ADOLFO RAVA, 114-116 - TEL. 06/5471038-5408925 - FAX 06/5409258 2 Brace! ‘lecdinamici Folocal sat Contra 4 Telecamera + N. 4 Monitor 4 Custodia 4 Ottica 8 mm SUPER OFFERTA TVcc '90 90: CCD 0.3 Lux Ris> 480 linee LL $50,000 440.000 75.000 690.000 OFFERTA KIT AUTOMATISMI '90 4 Braccio meccanico 4 Braccio eleodinamico L. 450.000 Lamp L. 15.000 Centrale con stasamento L. 150,000 TX-RX L. 90.000 Motore per serranda universale L 185.000 ed ogni atta tipo ai motore L 250.000 Foto L. $0,000 ITS 204 K We AR IRIS Rivelator a infrarossi passivi ITs 9900 MX 300 Rivelatoti @ microonae 0 basso assorbimento Mts 104 i SUPERFONE | SUPER OFFERTA 90: N. ‘ Centrale di comando ITS 4004 500 mA- N. 4 Infiarossi Fresnell ITS 9900 con memoria. 90° 15 MA -N. 4 Sitena Autoalimentata ITS 101 130 dB - TOTALE L. 360.000 video: TELECAMERA + MONITOR + CAVO + STAFFA ; 5 SUPERFONE CESOSHS | * OMICA L 440.000 Inoltre; 1ELECAMERE CCD e300 L580.000 | ZOOM AUIOIRIS -CICLICI = TVCC - DISTRIBUTOR, 1.400.000 BRANDEGGI | ANTINGENDIO - TELECOMAND) I VIDEOCITOFONA - TELEFONIA Automatisml: 2000 ARTICOLIE COMPONENT: PER LA SICUREZZA Teletonia BY ees arr acon “Certo reaotltone Veicolare, sistema cellulare 900 MHz portatile ce Cae L1:700,00 + IVA 1 PREZZI 5 INTENDONO IVA ae | [IGHIEDERE NUOVO CATALOGO 0 CON L. 10.000 WN FRANCOBOLL 82 BLECTRONICSIFEBIIRAIO 1991 SINSATION Il trasformatore di Tesla Interessanti esperienze con Valta tensione non pericolosa. Roberto Arienti Nevers originario della Serbia, vissuto tra la se conda meta del 1800 e gli inizi del nostro secolo, ha dato un suo valido contributo allo studio dei fenomeni elettromagnetici Nel 1887 progetto e brevet ne- gli U.S.A. un motore elettrico a campo magnetico rotante, simi- Je a quello realizzato in Italia da Galileo Ferraris solo due anni prima, tanto che in passato la scoperta di questo motore, oggi esiesamente usato per la sua versatilita, veniva erroneamen te attribuita a lui. I suoi interes si hanno spaziato anche in altri campi: nel 1916, durante | suoi studi sui fluidi, Tesla descrisse il “diodo a fluido”, che si pud ri tenere il precursore dei moderni circuiti logici a fluidi, cioe det di spositivi che realizzano come mezzo dinamico un liquido oun gas. La scoperta di cui trattano queste pagine risale al 1892 € prende ill suo stesso nome, es sendo comunemente chiamata Trasformatore di Tesla"” 0”"Bo: bina di Tesla”. Il suo funziona mento € semplice € riassumibile in poche parole, facendo riferi mento agli schemi di principio di figura 1 che ne illustrano due versioni, leggermente di verse tra loro ma equivalenti. I generatore G carica il conden satore C1 con una tensione ab: bastanza elevata da far scoccare una scintilla tra le estremita del ¢Ora u Figura 1. Schemi di principio del Trasformatore di Tesla. C2 | @ la capacita distribuita dell'avvolgimento L2. Jo spinterometro S. Attraverso questa scintilla il condensatore si carica sull'induttanza L1 e nel circuito oscillante formato da C1, L1 € la bassa resistenza della scintilla, vengono cosi a prodursi delle oscillazioni elet triche smorzate. II generatore carica ora di nuovo C1 € il ciclo si ripete, producendo nel circui- to oscillante dei treni successivi di oscillazioni smorzate. II gene ratore deve presentare, alla fre quenza determinata dalla capa cita Cl e dall'induttanza L1 un’impedenza abbastanza ele- vata da considerare trascurabile i suo effetto sul circuit oscil- ante, cosi da limitare la sua in- fluenza soltanto alla carica, in tempi successivi, del condensa- tore C1 Il circuito ora descritto assomi glia molto a quello impiegato nei primi trasmettitori radio usati da Guglielmo Marconi, nei quali il generatore era costituito da un rocchetto di Ruhmkorff comandato da un tasto telegra fico. L’idea di Tesla fu quella di ac- coppiare a questo circuito un se condo circuito oscillante. Esso era costituito da una bobina (L2) con un numero di spire enormemente pitt elevato della prima e dalla capacita distribui ta della bobina stessa (C2). In questa maniera si realizza un trasformatore a radiofrequenza con un grandissimo rapporto spire tra secondario e primario, ese si ha l'accortezza di fare in modo che entrambi i circuiti oscillanti risuonino sulla stes frequenza, si pud ottenere ai ca. pi di L2 una tensione a radiofre quenza elevatissima, dell’ordi- ne delle centinata di migliaia di volt. Tensioni cosi elevate sono FRBBRAIO 1991/ELBCTRONICS 33 in grado di produrre nell'aria vi- stose scariche colorate lunghe 10-20 cm e pitt, a seconda delle modalita di costruzione adot- tate. Una caratteristica interessante della corrente a radiofrequenza é il cosiddetto “effetto pelle”, cioe la sua tendenza a scorrere lungo 1a superficie esterna det conduttori, anziché in tutta la massa degli stessi come avvie me a frequenze pid basse. E per questo, ad esempio, che il filo di rame impiegato nelle bobine per frequenze molto elevate viene argentato: perché la corrente a radiofrequenza ne attraversa principalmente lo strato super- ficiale e, i fatto che questo sia costituito da un ottimo condut- tore qual’é l'argento migliora le caratteristiche della bobina. Nel nostro caso questo “effetto pelle”, assieme alla modesta en uta delle correnti in gioco al se- condario ad alta tensione, cl as sicura che non c’é pericolo nel ricevere inavvertitamente la scarica elettrica di un Trasfor- 34 BLECTRONICS/FEBBRAIO 1991 matore di Tesla in ogni caso. in- fatti, la corrente non passerebbe per gli organi interni, ma soltan- to lungo la superficie del corpo, senza possibilita di fare danno. Questo non toglie, tuttavia, che sia sconsigliabile avvicinare troppo le mani, perché la scossa & comunque (a dir poco) estre mamente fastidiosa. Dopo queste premesse, passia mo alla realizzazione pratic che, pur non essendo problema tica dal lato elettrico, lo é in par- te per quanto riguarda l'autoco: struzione di alcuni componenti. La raccomandazione, come quasi sempre avviene quando si ha necesita di autocostruire, & quella di agire con cura e di ar: marsi di una buona dose di pa zienza. Infatti la realizzazione dei vari componenti non si pud dire difficile, ma @ certo un po’ impegnativa e anche un tantino noiosa, Lo schema del circuito si pud vedere in figura 2 € l'apparec- chio montato in figura 3. Esa miniamo a questo punto, uno Figura 2. Schema del circulto. per uno, i vari componenti TRASFORMATORE T1 Viene alimentato dalla rete a 220 V e costituisce il generatore di tensione necessario a carica: re il condensatore del circuito oscillante; la tenstone al suo se condario deve essere di circa 2.000 V, con una corrente di 20-25 mA. Benché questo com- ponente, a prima vista, sembri presentare problemi di reperibi- lita, in realta non é cosi; trasfor- matori di questo tipo sono infat ti facilmente reperibili presso negozi o piccole dite che instal- lano insegne luminose al neon. Il prezzo di un tale trasformare nuovo é di circa 60.000 lire, ma é possibile trovarlo usato presso i negozi anzidetti ad una cifra molto inferiore. L’esemplare da me reperito, per 15,000 lire, & fornito di un secondario a 4.2 kV con presa centrale, meta del quale resta inutilizzata. Se qual- cuno trovasse un trasformatore Figura 3. Ecco come si presenta il Trasformatore di Tesla montato ¢ in funzione. dello stesso tipo é bene resista alla tentazione di alimentare il cireuito oscillante con 4.000 V, perché il risultato sarebbe con tutta probabilita l'immediata perforazione del dielettrico del condensatore C1, anziché una doppia alta tensione. BOBINA L1 L'induttanza L1 non presenta aleuna difficolta di costruzione. essendo formata da 5-6 spire di filo di rame flessibile isolato in plastica, della sezione di 2.5 mm?, avvolte su un diametro di 14 cm. Il numero esatto delle spire non pud essere specificato a priori, come vedremo in segui to. Il supporto di sostegno im- piegato @ un raccordo per tubi in PVC (tipo arancione) del dia- metro di 200/140 mm, reperibi- le presso ditte che trattano ma- teriall da costruzione. Il tipo di supporto usato é comunque ininfluente, a patto che sia di materiale isolante e sostenga L1 ad una altezza pari a poco meno di un quarto della lunghezza dell’avvolgimento L2. CONDENSATORE C1 La sua capacita @ di circa 14.000 pF e deve essere in gra- do di sopportare le tensioni a ra- diofrequenza in gioco, che solle- citano il dielettrico ben pit dei 2 KV 50 Hz forniti del trasforma- tore TL. Un tale condensatore ben difficilmente é reperibile in commercio, e anche trovandolo il suo prezzo sarebbe probabil- mente astronomico (un conden- satore per RF da soli 500 pF 5 kV costa 41.000 lire). Non c’é dunque altra via per I'hobbista che l'autocostruzione. Il condensatore in questione & stato realizzato ponendone in serie due da 28.000 pF, che so- no cosi meglio in grado di soste- Figura 4. Vista inferiore del supporto della bobina L1, dt cui sono VISIDILL { ferminali muniti di spina a banana, A sinisira st nota ta vite di regolazione delle puntine. nere le difficili condizioni di la voro. Il materiale, pitr che eco- nomico, necessario alla realiz- zazione di ciascun condensato re da 28 nF @ il seguente: — Due striscie delle dimensioni di cm 10% 225, rieavate da un foglio di polietilene dello spesso re di 0,2 mm (acquistabile in ne- gozi di ferramenta o giardinag: gio) — Due striscie delle dimensioni di em 8 x 195 in foglio di allumi: nio (del tipo domestico per ali- menti) Una volta ritagliate con cura le striscie inizia la parte un po’ pitt complessa. Esse saranno dispo- ste alternate su un piano: polite ne-alluminio-politene-allumi nio, in modo che le armature * metalliche siano ben centrate lateralmente rispetto alle stri scie del dielettrico e da un lato distino 3 cm da un’estremita delle stesse. Tale estremita delle armature potra ora essere fissa- ta con un pezzetto di scotch tra sparente, Usando poi come sup- porto una matita si inizieranno ad avvolgere strettamente su di essa le striscie sovrapposte, agendo con molta calma e pa zienza, mantenendo il pitt possi. bile la centratura delle armatu- re in alluminio. Forse non si rit scira al primo tentativo e sara necessario ricominciare, ma al la fine si otterra un bel cilindro del diametro di circa 3,7 em, ben isolato all’esterno dai 27 em eccedenti di dielettrico. Bastera ora svolgere in parte il dielettri- co ¢ inserire due spezzoni di filo flessibile da 1 mm a contatto delle estremita delle armature, fissandoli con dello scotch e fa- cendoli sporgere dai lati opposti del cilindro, e bloccare poi stret- tamente il tutto con alcuni giri di scotch. A questo punto, con un po’ di attenzione, si potra estrarre la matita e si otterra il condensatore desiderato, pronto ad essere montato nel circuito. BOBINA L2 Si pud realizzarla utilizzando come sostegno uno spezzone di FEBPRAIO 199}/ELECTRONICS 95 tubo in PVC (arancione) da 40 mm di diametro e della lun- ghezza di 64 cm. Ci si procure- ranno inoltre, presso una ditta che avvolge trasformatori 0 mo- tori elettrici, 110 grammi (400 metri) di filo smaitato da 0.2 mm. A partire da 3 cm da una estremita del tubo, si inizieran no ad avvolgere su di esso circa 2500 spire di tale filo, ben af- fianeate. il ché comportera alla fine un avvolgimento lungo 60,5 ¢ della resistenza di circa 180 ohm. I terminali dell'avvol- gimento saranno fissati al tubo in PVC facendo su di esso tre fo rellini per ogni estremo. Il ter- minale inferiore della bobina, quello distante 3 cm dall’estre- mita del tubo, sara saldato ad uno spezzone di filo flessibile Tungo circa 20 em, che sara fat: to uscire dal tubo attraverso un foro, avendo l’accortezza di fare internamente un nodo sul filo. in modo che i! filo smaltato non si possa_spezzare in caso di strappi. E necessario ora prov- vedere ad un accurato isola mento elettrico dellintero av. volgimento, date le elevatissime tensioni cui sara sottoposto. Ci si procurera dunque una bom boletta spray da 200 ml di “ver: nice isolante anticorona” per trasformatori EAT, reperibile presso i rivenditort di pezzi dir: ‘cambio per TV e, si passeranno su tutto lavvolgimento delle mani successive di vernice a di- stanza di circa mezz’ora una dall'altra, fino ad esaurire del tutto la bombola, insistendo di piti verso la meta superiore che @ sede delle tensioni pitt elevate Si tagliera poi uno spezzone di tubo in PVC arancione da 50 mm di diametro e 65 cm di lun- ghezza, che servira da copertu- ra esterna dell'avvolgimento ad alta tensione. Si ricavera quindi da un pezzo di plexiglass o altro materiale plastico, dello spesso 36 ELECTRONICS/FEBBRAIO 1991 re di circa 3 mm, un cerchio di 5 cm di diametro al cui centro si fissera. un morsetto femmina, del tipo di quelli usati per r'usci- ta degli alimentatori, Quando, dopo 24 ore o piti, la vernice iso- ante sara ben asciutta (nessun odore di solvente accostando il naso) si avvolgera e si fissera con dello scotch, su ciascuna estremita della bobina, una stri scia di politene alta 10 em, in quantita tale da far si che fl tut- to entri leggermente a forza nel tubo in PVC da 50 mm. Cid fat- to, si saldera il capo superiore dell’avvolgimento al morsetto fissato al disco di plexiglass e st fissera quest'ultimo in testa al tubo da 50 mm con del collante. La bobina L2 é cosi finalmente pronta all'uso. Il suo fissaggio sulla tavoletta che fa da basa- mento si otterra grazie a uno spezzone di 2.5 cm di profilato tondo pieno in legno del diame tro di 35 mm, fissato su di essa con due viti passanti, Questo profilatoé tale da entrare a forza nel tubo da 40 mm, che viene cosi ad essere saldamente unito alla tavoletta del basamento. SPINTEROMETRO Da del lamierino di ottone dello spessore di 1 mm si ritaglieran. no due lamine delle dimensioni dicm 2.5.x 11 ciascuna, e si pra tichera ad un’estremita delle stesse una piegatura ad angolo retto lunga 1,5 cm. A circa 1 em dall’estremita non piegata si salderanno, con abbondante stagno, due puntine platinate per automobile, reperibili gra tuitamente tra gli searti di un qualsiasi elettrauto, dato che anche usate vanno bene. Nel effettuare la saldatura si dovra aver cura che, una volta rizzate le lamine, le due puntine si tro: vino una di fronte all’altra esat- tamente alla stessa altezza € Figura 5. La foto mostra la disposizione dei componenti sulla tavoletia di truciolare laminato. Sull'avvolgimento non vi sono ancora i due stratl superiore e injeriore di polietilene per fissare IU tubo esterno, combacino bene tra loro. & ne- cessario anche che la distan: tra le puntine dello spinterome- tro sia regolabile; cid si pud otte nere praticando sul grosso tubo di sostegno di L1. in corrispon denza della posizione delle lami nee all'altezza di circa 5 em, un foro da 5.5 mm, nel quale andra avvitata una vite da 6 x50 mm (vedi figura 4) alla cui estremi- ta esterna si fissera una mano- pola interamente di plastica Ruotando la manopola Ia vite andra avanti o indietro, muo vendo una delle lamine ¢ rego lando cosi la distanza tra le pun. tine (quella ottimale é di circa 1 mm). Al fine di garantire un buon isolamento, nel punto do- ve la vite tocca la lamina dello Figura 6. Primo piano dei condensatori ¢ dello spinterometro. Al centro Il pezzo di profilato in legno su cui va infilato il tubo che supporta tl secondario ad alta tensione. spinterometro bisognera inter- porre un rettangolo di bachelite, © di plastica rigida resistente al calore, diem 2x 2,5. & opportu no notare che le dimesioni un po’ eccessive delle Jamine han no un preciso scopo: ho infatti constatato che lamine pitt pic cole non riescono a smaltire nel Varia il notevole calore prodotto dalla scintilla tra le puntine pla: tinate, il ché causa la fusione dello stagno che fissa le puntine stesse in caso di prolungato fun- zionamento dell’apparecchio, Descritti cosi i component cir- cuitali del Trasformatore di Te sla, per procedere al montaggio bastera osservare le figure 5 e 6, nelle quali é visibile la dispo sizione delle varie parti su una tavoletta in legno truciolare da 12 mm di spessore, laminata in plastica melaminica, delle di: mensioni di cm 28 x 36. Una volta ultimato il montag. gio, il fatto che ogni cosa sia sta- ta esegulta correttamente non garantisce ancora il risultato; infatti, come gia detto, il funzio namento corretto si avra soltan- to se i due circuiti oscillanti ri- suoneranno sulla stessa fre: quenza. Questo, di norma, si ot- tiene solo dopo un'operazione di taratura, che ora verra de scritta, I parametri sui quali é possibile in pratica operare per ottenere la risonanza comune dei due circuiti oscillanti sono soltanto due: C1 e L1, in quanto il valore di C2e L2é fisso; essendo infat- ti impossibile variare il numero delle spire di L2, cementate dal- la vernice isolante, non é altrest possibile variare la capacita di- stribuita della bobina, ne’ la sua induttanza Benché la capacita di C1 sia teo ricamente modificabile, cid non é pratico, data la difficolta di co struire pit: condensatori di valo re diverso cercando di ottenere la giusta capacita. I parametro che évidentemente é il pit facile a variare é invece l'induttanza diLI, € per far cid con facilita si potra procedere come segue. St avvolgeranno inizialmente per L1 7 spire del filo indicato, collegando un capo all’avvolgi mento a Cl € lasciando Valtro estremo scollegato (fissato al 80: stegno con dello scotch). Si sal dera poi sullestremita di un pezzo di filo flessibile da 1 mm (25 cm) una punta di spillo (1 cm) ¢ I'altra estremita del filo sara collegata al giusto lato del- Jo spinterometro. Si sara ottenu- ta cosi con facilita un'induttan- za variabile; infatti, infilando a fondo la punta di spillo nel tito i L1 si potra ottenere il contat- to e inserire in circuito un nu: mero variabile di spire. Nel mio caso sono state necessarie 5,5 spire per ottenere la risonanza e quindi la maggiore hunghezza delle scariche ad alta tensione, che é risultata di 13-14 em. Ben difficilmente una successiva au- tocostruzione di Cl e L2 portera agli stessi esatti valori di capaci tae induttanza, percio sara ne- cessario inserire Valori successi- vidi L1, partendo da 4.5 spire, € dare ogni volta tensione per ve rificare quale induttanza_con- senta i migliori risultati. Si po- tra aumentare L di mezza spi- raalla volta, ma quando si sara quasi raggiunta la risonanza si dovra passare ai quarti di spira meno, fino ad ottenere in usci- ta delle scariche della massima lunghezza. Mentre si effettuiano le varie pre- se su L1, bisognera fare atten zione che il filo che stabilisce il contatto variabile non si avvici nia L2; in tal caso infatti verreb: bero a crearsi delle capacita pa. rassite tali da falsare il risultato. Durante 'operazione di taratu ra si dovra anche regolare spes- so la distanza tra le puntine del- lo spinterometro, che pure in- fluenza alquanto il corretto fun: zionamento dell'apparecchio, Se per L1 e/o L2 si usassero dei supporti di diametro diverso da quello indicato, il numero delle spire di L1 necessario variereb- be di molto; la taratura a riso- nanza sarebbe ancora possibile. ma certo piti laboriosa, non PEBBRAIO 1991/BLECTRONICS 37 Figura 7. In base at dati forniti da un libro Elettrotecniea sulla lunghezza delle scariche ottenibili alle varie tension, ho potuio valutare Ia tensione in luscita intorno ai 200.000 V. avendo nessun riferimento ap: prossimato su cui basarsi Una volta stabilito lesatto nu mero di spire, si tagliera la parte eccedente del filo di Le si colle: ghera l'estremo libero della bo- bina direttamente allo spintero- metro, eliminando Vormat inu- tile conduttore con lo spillo. Per cercare di determinare la frequenza di funzionamento ho misurato, con un po’ di appros: simazione, i valori LC in gioco Ho trovato un’induttanza di 8.5, uH per L1 e di 17 mH per L2: poiché L1 ha in parallelo 14 nF. Ia frequenza di oscillazione ri sulta di circa 460 kHz. La capa cita da impiegare con L2 per ot 38 ELECTRONICS/FERBRAIO 199) tenere tale identica frequenza é di circa 7 nF, che deve quindi essere la capacita distribuita dell’avvolgimento ad alta ten sione. Ho verificato che questo basso valore pud essere di aiuto durante la taratura; infatti, otte uta una certa scarica in uscite avvicinando la mano al secon dario alta tensione (circa 7-10 cm) la si potra vedere aumenta: re 0 diminuire di intensita; cid & dovuto alla capacita aggiuntiva introdotta dall'avvicinarsi della mano. Se la scarica aumenta si gnifica che ci si avvicinerebbe alla risonanza comune se C2-L2 risuonassero ad una frequenza pitt bassa; di conseguenza si ca- pisce che C1-L1 risuonano trop- po in basso € dunque le spire di L1 vanno un po’ diminuite: se viceversa avvicinando la mano la scarica dovesse diminuire, le spire di L1 andranno aumenta te. Quando si @ in prossimita della risonanza, avvicinando la mano, si potra vedere la scarica prima aumentare e quindi dimi- nuire da un certo punto in poi, perch€ si é superata I'esatta ca pacit& necessaria. Proprio perché é necessaria una precisa risonanza, non @ pensa bile di trasferire questa altissi ma tensione con un semplice fi lo conduttore, poiché la capaci ta da esso introdotta varierebbe Vaccordo del secondario, ridu- cendo drasticamente la tensio- ne in uscita (bastano 20-30 em di filo) Oltre alle violente appariscenti scariche di 14 cm, con questo apparecchio si potranno ottene re altri effetti collegati all’alta tensione e alla radiofrequenza. Ad esempio: lampadine e tubi al neon tenuti in mano si accende- ranno anche a notevole distan- za: una lampadina a incande- scenza, specie se col bulbo gros- so, avvicinata al secondario alta tensione, si riempira di belli me scariche violacee ondulate sempre in movimento. Una lam padina da 6 V 0,05 A, posta in parallelo ad un piccolo circuito oscillante accordato sui 460 kHz, si illuminera ad alcuni em da Li: € cost via. ‘Termino con una raccomanda zione: é vero che la scarica ad al ta tensione non é pericolosa, ma lo sono invece le tensioni pre senti sul trasformatore Tl, su L1 sullo spinterometro. Bene attenzione dunque a dove si mettono le mani, specialmente durante Voperazione di tara- tura! BIBLIOGRAFIA Elettrologia, A. Rostagni - Libre- ria Universitaria G. Randi, PD — Enciclopedia della sctenza e della tecnica - Mondadori Si ringrazia il prof. Mauro De rai, della Scuola di Elettronica P. Egidio di Marghera (VE), per gli utili consigli forniti in meri- to alla realizzazione di questo progetto. Un agile ed utilissimo manuale, guida per Vascolto BC internazionale. L. 16.500 RADIO, CES PASSION! SUI 27 MHz Il tuo primo trasmettitore! Lia micespiee assets tamente no! Questo. pic- colo, perfetto radiotrasmettito- re tascabile funziona sulla Citi zen Band e — volendo — pud essere stabilizzato a quarzo. Puo trasmettere voci e suoni at traverso un microfono con la ri- spettabile potenza d'uscita di oltre 1 We... é facilissimo da costruire! Trasmettitore fa rima con cuore € con amore. E, come la prima cotta, il primo TX che ha lascia- toscaturire copiosi segnali dalla vostra antenna é difficile da di- menticare. Magari, nel caso vo- stro, questo approccio col magi co universo della Radio non ha ancora avuto luogo, magari per: ché nessuno dei trasméttitori che avete tentato di costruire si é lasciato convincere a dar segni di vita, Male: vuol dire che avete scelto lo schema sbagliato. Ac- qua passata: il progetto giusto & finalmente nelle vostre mani e, se gli dedicherete un po’ di buo- na volonta, ne verrete lauta- mente compensati in termini di risultati e di soddisfazione per- sonale. In piit, poich€ il nostro ‘TX opera sui 27 MHz, avrete la possibilita di stringere nuove amicizie con i CB locali, dai qua: Ii potrete ricevere un valido ait to per compiere nuovi passi avanti nella vostra passione per la Radio. E FATTO Cosi Qualsiasi trasmettitore, e anche il nostro, si compone di 3 sezio ni principali — il modulatore, che consente di “caricare” il TX delle voci € dei suoni (Ie informazioni audio che si vogliono trasmettere); Voscillatore, che genera il segnale audio, avente una de terminata frequenza, il quale verra poi irradiato dall’antenna; — l'amplificatore a radiofre- quenza, col compito di irrobu- stire il segnale radio generato Un prototipo del radiomicrofono CB a montaggio ultimato. OFONO dall'oscillatore prima di avviar Jo all’antenna. Nel nostro TX, Voscillatore e Vamplificatore RF sono fusi in- sieme, nel senso che #l segnale erogato dal primo @ abbastanza stabile e intenso da poter anche fare a meno del secondo. Nello schema di figura 2 si di- stinguono cosi 2 stadi: — il modutatore, facendo capo a QI. I segnali erogati dal micro- fono vengono dosaii dal trim- mer PI e, attraverso Cl, rag- giungono la base de! transistor. Questo li amplifica ¢ li ripresen- FEBBRAIO 1991/ELECTRONICS 39 ta sul collettore dal quale. attra verso C2, li si pud applicare allo stadio successivo; —oscillatore “di potenza”, ba sato sul transistor Q2, il quale oscilla in virta della presenza di C5 tra emettitore e collettore Se non si inserisce il quarzo XTAL, la frequenza di lavoro sa- ra definita da L1 ¢ C7, ma, in realta, si noteranno dei leggeri spostamenti mentre il TX lavo- ra; in sua presenza, accordando L1 e C7 sulla frequenza alla quale risuona, si “blocchera” il segnale su tale valore — che pud essere, per esempio, un deter minato canale CB, ¢ non si avra piit aleuna deriva. Il condensa- tore C6 accoppia i segnali all’an. tenna, che potra essere uno stilo © una Ground Plane per i 27 MHz, Il segnale di modulazione viene iniettato in base: non si trata di un metodo particolar- mente ortodosso, perd é il modo pid facile per ottenere una buo na modulazione d'ampiezza. Iresistori R3 e R4 polarizzano la base del transistor oscillatore, mentre C3 e C4 fugano a massa la RF presente, la quale, diver samente, produrrebbe all'atto 40 BLECTRONICS/FEBBRAIO 1991 Figura 2. Circulto stampato del radiomicrofono CB, in scala 1:1 - ELENCO DE! COMPONENTI (resistori da 1/4 W, 5%) 1: 470 ko 2: 4700 0 RG, RA: 15 KO. 5: 100 @, 1/2 W. PA: trimmer da 100 Ko C1, C2: 10 vF, 25 V. eletroitici vertical C3, C4: 1 nF, coramici 5: 100 pF, ceramico C6: compensatore ceramico da 1060 pF 1: 80177, BC204 0 equivalent (PNP) 2: BFB70 Li: 12 spire flo rame smaltato da 0.8 mm su supporto da 8 Figura 1. Schema elettrico del radiomicrofono CB. mmm con nucleo regolabile XTAL: quarzo per i 27 MHz M: microfono piezoelettrico 0 a condensatore 1: zoccolo per quarzi Cine della ricezione un fastidioso ronzio di fondo. Nota finale: poiché entrambi i transistori, pur essendo moder- ni elementi di Silicio, sono di ti: po PNP, questo circuito ha il po- sitivo a massa e percio si debbo: no avere particolari cautele qua lora si decidesse di installarlo in auto € di collegarlo ad altri di- spositivi a massa negativa, IN PRATICA La reperibilita dei componenti necessari per il radiomicrofono CB non dovrebbe risultare pro: blematica, cosi come non lo é il montaggio, specie adottando il clreuito stampato di figura 2. La bobina LI dovra essere av- volta in modo autonomo, ma la cosa non é difficile: si ricordi di grattar via lo smalto dai termi nali ¢ di stagnarli prima di inse- rirli in circuito. & possibile pre vedere uno zoccolo per il quarzo XTAL qualora si abbiano a di- sposizione vari cristalli con i quali coprire pitt canali, Il mi crofono M trovera posto al di fuori dello stampato, al quale lo si colleghera mediante cavetto schermato per BF; é possibile, anzi vantaggioso, far uso di una capsula preamplificata a con densatore. E necessario alimen tarlae, la tensione necessaria si prelevera dal positive (massa) mediante un resistore da 2200 ohm. E necessario isolare la massa della capsula da quella del circuito con un condensato re da 470 nF. Il piano di montaggio del TX & visibile in figura 3 COLLAUDO E IMPIEGO I radiomicrofono CB non richie de una taratura vera e propria Collegata l'antenna, si appliche ra l'alimentazione, che pud va- riare tra 12 € 30 Ve ci si porra nelle vicinanze con un ricevito- re CB 0 un frequenzimetro digi tale, Agendo su C7 e/o sul nu- cleo della Li, non dovrebbe es sere difficile intercettare il s gnale. Si parli di fronte al micro- fono M, regolando P| affinché si ottenga la massima profondita sonora senza “'strappi” € distor sioni (sovramodulazione) Si provi a inserire il quarzo XTAL. Se la frequenza di riso- nanza di quest’ultimo & molto di- versa da quellaa cul il citcuito sta oscillando, non accadra nulla, ma regolando il nucleo di L1 0 C7 si osservera che, a un certo punto. il segnale d’uscita si "aggancia” al- la frequenza di XTAL e visi stabi- lizza, a meno che non si starino grossolanamente C7 € LI VIDEO SET sinthesys stvm Nuovo sistema di trasmissione, ridiffusione e amplificazione professionale Trasmettitore televisivo ad elevata tecnologia dellutima genera: zione, composto da modulatore audi @ video a F.|. europea con fitvo vestigial, sistema di conversione sul canale ditrasmissio ‘ne governato da microprocessore con base di rilerimento a quar 20, eiltoduscta ad elevata soppressione delie emission! spurie ‘on tinale da 0.5 watt, programmapile sul canale desiderato; viene ‘roposta in 3 versioni: banda IV, banda V, e bande IV e V, permet {endo la realizzazione dt impianti ave la scoltao il cambiamento di Canale non costituisce pi alcun problema. Ii sistema STVM SINT. HESYS, che arichiesta pub venir fornito portatileinvaligia metal- lea per impieghiin trasmissioni irette anche su mezzi mobil, con etl i pereto lotsag dep ampitcaor dl potenza da no rit Siafiancano al sistema STVM SINTHESYS, iclassico e affidabi- le tasmetttore con modulatore a conversione fissa a quarzo AVM ‘con 0.5 wat! di potenza d uscita i ripetitori RPV 1 e RPV 2, rispet- tivamente a mono e doppia conversione quarzata entrambi con (0.5 watt di potenza d'uscta ei rpotiton a SINTHESYS della serie RSTVM. Su ichiesta si esequono trasmetttorie ripetitor amono {doppia conversione su frequenze fuori banda per transit di ‘sean E disponibile inte una vasta gamma di amplficator multi stadio, pilotabit con 100 mW in ingresso per 2-4 Watt ein offerta promo, Zonal & e 20 Watt; per vaste aree di ciflusione, sono previs i stom ad accoppiamento di ampliicatori mulipl di 20 Watt cadau 1 permettendo la realizzazione di impianti ad elevata afidabiita, edeconomicita ‘Surichiesta disponibile amplficatore da 50 Watt, Tutt gl apparati possono essere fori su rchiesta, in cassa sta- ‘gna "a pioggia” per estern, — 7 ELETTRONICA ENNE C.so Colombo 50 r. - 17100 SAVONA Tel. (019) 82.48.07 SARAIO 1991/ELECTRONICS 41. COMPONENTI & CURCULTI (Vedi precedente articolo apparso su Electronics pag. 41 IW1AU, Gian Ma: 'n effetti, parlando delt'identi ficazione dei transistor, si puo fare una semplice veritica di un parametro motto impor tante quale {I Beta o coefficiente di amplificazione di corrente (Current Gain, in inglese). Per fare cid, occorre aver gia identi fieato con precisione tutti i reo fori del transistor. Supponendo di non conoscere la sigla oppure non avere un manuale det parametri caratte ristici (Transistor Data Book, in inglese) e non potendo conosce re altrimenti altri dati, con que sto sistema (senza distruggere neanche un esemplare a dispo- sizione) lo si potra impiegare in continua 0 a bassa frequenza, Il sistema & molto semplice e fa uso del solito tester 20000 ohm/volt sulla portata pit adat ta per fare una lettura di resi- stenza accurata. Lo schema é presentato nella figura 1A per transistor PNP e figura 1B per NPN. Se si connette la resistenza di base R1 come indicato, si pud dimostrare che il transistor, mettendosi a condurre, presen- ta una resistenza tra collettore ed emettitore che segue la se. guente relazione: RI/R con R1=100 kohm R-=lettura del tester Conseguentemente, questa mi 42 ELECTRONICS/FEBBRAIO 1991 - febbraio 90). Canaparo sura da un’idea abbastanza pre. cisa della qualita del transistor; Infatti tipict valori di @ hanno escursioni che vanno da 20 (transistor molto scadente) fino ad oltre 400. | valori trovati con questo sistema sono davvero molto prossimi a quelli che si troverebbero con uno strumen to speciale ed adeguato, ma co stoso che si chiama “traccia- curve" La realizzazione concreta degli schemini di figura 1, puo esse re questa: alla resistenza RI con reofori sufficientemente lunghi, vengono saldati due coc- codrilli, in modo da facilitare il collegamento tra collettore € ba- se. £ altresi conveniente prepa- rarsi due o tre valori di resisten- za R1 pit bassi per poter prova- re transistor di media € alta po: tenza: orientativamente potreb- bero andare bene 10 kohm e 1 kohm, valori comodi per esegui re velocemente un calcolo men- tale Il valore di @ trovato puo dare anche un'idea delle prestazioni del transistor in bassa frequen- za, poiché lesperienza dimostra che hfe é molto prossimo a 8. Il parametro hfe @ un altro tipico parametro equivalente al B per Vamplificazione di corrente in alternata ed @ sempre piti basso del 6 Come ultima indicazione, ricor- do che il 6 € normalmente basso le giunzioni io + FeSTER tala Figura 1A. Transistor PNP. + TESTERT TRL? a | Figura 1B. Transistor NPN nei transistor di potenza, tranne che nei “darlington”, particola re configurazione (figura 2) che incorpora almeno 2 transistor; il darlington pud avere dei # ele vatissimi, poiché il § complessi vo é circa il prodotto dei due dei transistor costituenti. Un ti pico esempio € il BDX53 che pur avendo l'aspetto di un tran- sistor di media potenza in con tenitore T0220, € di fatto un darlington Un lettore della I* parte dell’ar- ticolo (2/90) mi ha fatto sapere che rispetto alla tabella I ha tro: vato delle conclusioni completa- mente diverse, avendo provato un transistor di sicura identifi cazione. La ragione risiede nel fatto che alcuni tester (PHILIPS ad esempio) hanno linserimen: to della pila interna al contrario rispetto alla colorazione det puntali; é evidente che inverten e Figura 2, do i puntali, in questo caso, si ri cade nella configurazione desi derata e la tabella 1 & nuova mente applicabile. Per finire i FET! Con tecnica si- mile si pud vedere il buon fun zionamento, ma ahimé, che io sappia, non é possibile identifi care i terminali (dovranno esse- re noti!). Si mettono i puntali del tester fra Drain e Source e si scamblano di posizione senza toccare il Gate; si deve trovare un valore resistivo basso (circa 200 ohm) per entrambe le posi zioni. Per scoprire se € di tipo N © P é sufficiente far toccare il Gate al puntale + 0 —; se la resi stenza letta diminuisce toccan do con il puntale +, allora é un FET tipo N, altrimenti tipo P. E bene che segnali un fatto che TESTER n ‘a di RO. Figura 3A. Mis durante queste misure capita spesso; toceando con le dita I reo: fori del FET, le misure sono in stabili. Questo & dovuto alle ine vitabili cariche elettrostatiche che si accumulano sulla pelle: per rimediare é sufliciente ripete re le misure, lasciando trascorre- re anche un minuto ed evitando di toccare o passare vicino con la mano al dispositive in prova. Anche per il FET esiste un para metro, la trasconduttanza gm, che indica quanto € “buono” il FET. Un modo semplice per la valutazione di gm potrebbe es sere questo: supponendo di ave re un FET a canale N si fa, come mosirato in figura 3A, una mi sura di resistenza con il Gate collegato con il puntale —: il va lore letto (RO) lo si mette nella Figura 3B. Misura di Rb. formuletta: GO=1/RO Si collega una piletta da 1.5 volt come mostrato in figura 3B e si mette il valore di resistenza tro vato (Rb) nella formuletta Gb=1/Rb Poiché la transconduttanza & proporzionale a GO—Gb, si pud fare una buona stima IL FET in queste condizioni non si brucia perché, come tutti do- vrebbero sapere, @ un dispositi vo comandato in tensione € quindi nel Gate scorre una cor- rente di perdita trascurabile. un po’ di teoria dopo tanta prati- caccia non guasta!!! 1. 390.000+1VA SIERRA 164 CARICO 8401 WATTMETRO + 600 W continui ROSMETRO + DC 28 GHz + Frequenza + Connettore NiF + Potenza Nuovo * Completo di 3 teste e seatoia di trasporto Ls 740.000+1VA usATO COLLAUDATO A richiesta RICALIBRATO Raffreddatore ad aria per detto per elevare la potenza fino a 1800 Watts STRUMENTAZIONE ELETTRONICA ri L. 240.000+1VA | Wa S. Qumnino 40. 10127 Torno Taina Componenti — Tei oristiari -sas0s2- Fax o11s3¢077 Aperture: 8.30 = 12 LEATTO snc ici Va Me Macchi 7020128 Mano thao = 1820 Ker Elettronici Tel. 02/6693388 dal lunedi al verrerdi PEBDRAIO 1991/ELECTRONICS 43 == CRIMMCA ED BLETTRONICA == I circuiti stampati Le varie tecniche di produzione per V'industria e gli hobbisti. La metallizzazione dei fori, i circuiti stampati a due facce e a pitt strati. La fotoincisione. I condensatori e le bobine stampate. Massimo Cerveglieri Pr oggi dei circuiti stampati e delle loro varie tecniche. Alcuni degli argomen- ti accennati in questo numero, come gli acidi per incisione o i trasferibill, sono gia stati ampia- mente dibattuti in numeri pre- cedenti di “CHIMICA ED ELET- TRONICA” su Electronics o CQ elettronica, ai quali vi rimando per chi volesse approfondirli. I circuiti stampati, ed il toro uso che ormai ha sostituito comple- tamente il cablaggio in aria, so- no di origine abbastanza recen- te. La loro invenzione risale sto- ricamente, attorno agli anni 40, con alcuni brevetti inglesi, ma solo dopo la seconda guerra mondiale si pud parlare di fab bricazione industriale. Per quanto riguarda 1 procedi- menti per realizzare 1 circuiti stampati, possiamo fare una di- stinzione tra tecnica additiva ¢ sottrattiva. Nel primo caso viene depositato un sottilissimo film metallico con tecniche chimiche © elettrochimiche su un suppor to isolante. La tecnica sottattiva, invece, consiste nell’eliminare sempre per via chimica con in- cisione le parti di metallo che non devono formare le tracce; & ovvio che in questo secondo ca- so si opera su un supporto iso- lante su cui precedentemente era stato deposto uno strato uni- forme di metallo. Al'interno di questi due metodi sono cono- 44 ELECTRONICS/FEABRAIO 1991 sciute molte varianti, tra cui: 1) La tecnica ceramica, in cui le Piste del circuito stampato vengono realizzate su un sup: porto isolante quale ceramica 0 vetro. Tali stampati vengono sottoposti a trattamento di cot- tura per conferire al circuito buone caratteristiche elettriche e buona stabilita nel tempo. 2) La metallizzazione a spruz- zo: con questo sistema si spruz- zano vernici a base di metallo sulla piastra isolante. 3) Tecnica di pressaggio, nella quale i collegamenti sono realiz- zati ritagliando da una lamiera le aree conduttrici, e pressando- le sul materiale isolante di base. 4) La tecnica di deposito galva nico, dove il metallo, general- mente rame, viene depositato elettroliticamente sul materiale isolante. 5) La moderna tecnica additi- va, Le varie piste vengono ote nute facendo precipitare catali- ticamente il metallo presente in soluzione, 6) La tecnica sottrattiva, Come gia detto, si trata dell’incisione e quindi della sottrazione chimi- cadi quelle parti che non forme- ranno il circuito stampato, da un rivestimento uniforme di metallo su supporto isolante. Di tutti questi sistemi sono sfruttati industrialmente la tec: nica sottrattiva, la tecnica cera- mica e quella di deposito galva- nico. La tecnica sottrattiva & quella che, senza dubbio, gode attualmente di maggior succes- so. I motivi sono innumerevoli, tra i quali la semplicita di realiz: zazione. LA TECNICA CERAMICA La tecnica ceramica é un proce- dimento usato principalmente per valvole termoioniche. Non é ancora una tecnica di miniatu- rizzazione, ma é il tentativo di Figura 1. giungere ad uno standard e al- Vautomatizzazione nel processo costruttivo, nonché nel cablag- gio di apparecchiature elettroni- che. Si tratta di un supporto ce- ramico formato da tanti wafers, Ogni piastrina, 0 wafer. serve normalmente da supporto per uno o al massimo due compo nenti, Pid piastrine, ognuna con il suo componente, vengono montate verticalmente, le une sulle altre; i terminali di ognuno di questo componenti fanno ca- po agli incavi metallizzati, in base allo schema elettrico del modulo. In genere, comunque, le piastrine non si trovano stret- tamente le une sulle altre, nel modulo, ma spesso sono distan- ziate di alcuni decimi di milli- metro per ottenere un migliore disaccoppiamento elettrico. LA TECNICA GALVANICA Sitratta di una tecnica additiva, in quanto le piste di rame ven- gono formate su di un supporto isolante che ne era completa- mente assente. Come gia di scusso in precedenti numeri di “CHIMICA ED ELETTRONI- CA", risulta chiaro che per de- positare galvanicamente metal i su supertici isolanti bisogna prima renderle conduttive, quindi trattarle galvanicamen- te. in un bagno formato da un sale del metallo che si vuole de- positare, con al catodo il mate- riale isolante trattato, ¢ un ano- do formato dallo stesso metallo della soluzione, Dopo l'immer- sione nel bagno elettrolitico, du- rante il quale il metallo & stato depositato, & necessario togliere lo strato conduttore dalle zone ricoperte, di modo che l'insieme delle piste rimanga solo nei punti della piastra previsti dal progetto. Se considerate che tutti questi procedimenti devono essere in tercalati da vari lavaggi. risulte ra chiaro che questo procedi- mento richiede una grande quantita di cicli di lavorazione, € risultera conveniente solo se essi_ saranno completamente automatizzati. Un problema particolare consi ste nel determinare se le piste conduttrici sono ben aderenti al materiale isolante di supporto. Le tecnologie moderne permet- tono oggi di preparare piastre con entrambe le facce metalliz- zate, € con i fori passanti pure metallizzati, per consentire in tal modo una migliore aderenza delle piste al supporto. Cid é molto utile nei lavori di assi- stenza e riparazione degli appa- recchi, dove, anche dopo ripetu: te saldature € dissaldature det componenti, vi é la necessita che le piste non sistacchino. At tualmente la buona aderenza delle piste al materiale di base Isolante viene ottenuta grazie all'uso di un collante, spalmato sulla superficie del supporto. Grande importanza riveste an- che la superficie del materiale di base, le sue rugosita ed impu- rezze, che possono condizionare V'aderenza o meno delle piste. A seconda delle esigenze vengono impiegati materiali come la ve- tronite. la bachelite, o altro stra- tificato plastico. Le facce co- sparse di adesivo di tale mate riale vengono ricoperte di un materiale conduttore, a volte grafite, ma piti spesso apposite vernici a base metallica, 0 ar- gento colloidale, precipitato con la stessa tecnica con cui si ot- tengono gli specchi, Tale tecni- ca, puramente chimica, sfrutta la capacita delle aldetdi di ridur- re il nitrato d’argento ammonia- cale ed argento metallico, € di farlo precipitare su di una su- perficie pulita, Ecco gli ingre- dient: Figura 2... Argento nitrato Ammoniaca Zucchero (saccarosio) Si scioglie il nitrato d'argento nell'ammoniaca ¢ si prepara la soluzione ammoniacale d’ar- gento, facendo bene attenzione a sciogliere tutto il nitrato d’ar- gento. Prendere lo zucchero, € scioglierlo in acqua distillata, fi no a farne una soluzione satura a freddo. Se la soluzione dovesse risulta- re torbida, filtrarla. Lavare bene la superficie da argentare, sgrassarla con trielina, acetone, © altro solvente. Bagnare tale superficie nella soluzione zuc- cherina e lasciarla bene asciu- gare. Immergerla quindi, oriz- zontalmente, nella soluzione ammoniacale d’argento sino a quando si sara completamente argentata. Ripetere eventual- mente pitt volte il processo per avere una argentatura unt forme. Dopo aver fatto asclugare lo strato conduttore, che funger& da catodo nella cella elettroliti ca, viene riportato al negativo il disegno delle piste da ottenere con una vernice ovviamente in- solubile nel bagno stesso. Si im- piega, generalmente la serigra- fia, a causa del basso costo di ta: le procedimento per grandi se- FEBBRAIO 1991/ELECTRONICS 45 rie e della sua facilita di impie go. Le zone non coperte dalla vernice isolante, nel bagno gal- vanico, si ricoprono di uno stra to metallico, generalmente ra me. Dopo il bagno la piastra de- ve essere lavata molto bene per togliere ogni residuo. In seguito vengono tolti meccanicamente la vernice ricoprente ed il mate riale che serve alla sensibilizza- zione della superficie condut- trice. LA TECNICA SOTTRATTIVA Si tratta dell’incisione con acido oaltre soluzioni che é il procedi- mento maggiormente diffuso, adatto a piccole produzioni, ¢ quindi agli hobbisti. Si parte da una basetta completamente ra mata, su una sola faccia oppure su entrambe. Il materiale di supporto € molto vario, ma ge neralmente costituito da_uno stratificato plastico, in resina 0 vetronite di diversa consistenza e variante a seconda delle appli- cazioni a cui @ destinato il cir- cuito che nascera. L'immagine delle piste deve essere riportata sulla facia ramata della baset ta: per grandi produzioni indu- striali si usa la serigrafia, men tre quando si devono ottenere delle piste sottili, oppure si pre parano piccole serie di basette, si usa un processo detto fotoin cisione. Tale metodo sfrutta le proprieta fotosensibili di una so- luzione, che viene trattata alla stregua di un vero e proprio pro- cesso fotografico. Il processo di incisione, qualun que sia il metodo di disegno del: le piste sulla piastra di rame, & incentrato sul fatto che le zone dello strato metallico ricoperto dalla vernice, immerse in una apposita soluzione, non ne ven gono intaccate. La restante su perficie, invece, per cosi dire nu: 46 ELECTRONICS/FEBBRAIO 199. b | Figura A, da, viene intaccata ed aspor: tata Per quanto riguarda la soluzio- ne intaccante, vedasi i numeri precedenti di questa rubrica, in cui tale argomento é stato svi scerato abbondantemente. Vengono in genere usate tre so- luzioni: 1) Solfato ferrico 2) Persolfato d'ammonio 3) Acqua ossigenata a 36 vol + acido cloridrico | vantaggi offerti dall'ineisione con acqua ossigenata sono i se- guenti; — velocita di attacco uniforme; — alto potere di dissoluzione: possibilita di dosaggio auto matico, — nessuna cristallizzazione dei sali, come accade con il perso! fato d'ammonio; nessuna formazione dei pre cipitati come per il cloruro fer: rico: — elevata capacita e velocita di attacco del rame; — searso consumo di acqua: —operazione economicamente vantaggiosa. L'immagine delle piste deve es sere tale che per tutta la durata dell'immersione in acido non venga attaccata dall’acido stes so: si useranno inchiostri 0 so stanze plastiche (trasferibilt) con una buona resistenza all’ac qua, agli acidi ed al calore. L’ul tima fase della lavorazione, ter minata l'immersione in acido, consiste nell’eliminazione della vernice protettiva, quella cioe che ha preservato dall’attacco dell'acido le zone conduttrici previste dal progetto. Si utilizze ranno solventi adatti, non gras si, ma capaci di intaccarli e scio: glierli, Molto adatto a tale uso é il tricloroetilene (trielina), ben2i na solvente, xilolo, mentre per sciogliere il fotoresist st pud im- piegare anche acetone o benzo- lo. Sconsiglio il petrolio, proprio perché si tratta di un solvente grasso. Ein vendita in commer- cio una apposita vernice protet tiva stabile in ambiente neutro © acido, mentre solubile in am biente alealino, Per eliminarla & sufficiente una soluzione diluita diammoniaca, con tre vantaggi minimo costo, praticita dell’ so, potere sgrassante dell’am- moniaca. Terminata le operazioni pretta- mente chimiche, le piastrine de vono ancora essere lavorate meccanicamente, tagliandole, lucidandole, ece. IL PROCESSO SEMIADDITIVO Icireuiti stampati, dalla loro in: venzione in poi, sono diventati sempre piti complessi e sempre pid miniaturizzati, che poi in pratica é la stessa cosa. Ci si é orientati di conseguenza verso Capacit Largner oF istanta ua Tune © Tak = . em? 02 63 03 47 oa 36 os 28 07 19 10 13 Figura 3B. Capacita di un condensatore stampato con armature a pettine (Fuba). la cosiddetta tecnica a piste sot- till, nella quale le piste del cir- cuito stampato hanno larghezza inferiore a 0,1 mm, Con tale tec: nica é possibile, € molti di voi ben Io sapranno, far passare due o pitt piste tra terminali di un componente, con la diretta conseguenza di un enorme ti sparmio di spazio. Badate bene che spesso la miniaturizzazione non é fine a se stessa, ma é fon- damentale per molte costruzio- ni, per diminuire capacita pa- rassite, perdite di segnale alle alte frequenze, ece. Visarete gia accorti, per coloro i quali hanno gi provato all'inci- sione di piste di tali dimensioni, che le piste di una larghezza di quest’ordine di misura sono molto difficili da ottenere e, con alte percentuali di scarti, perché @ inevitabile che I'acido corroda pid o meno la pista sotto i bordi dello strato di vernice protetti va. La tecnica semiadditiva per: mette di eliminare l’inconve- niente della corrosione delle pi ste sotto i bordi dello strato di vernice protettiva. Si parte da una basetta, non ricoperta di ra me che, dopo essere stata fora ta, viene ricoperta da uno strato sottilissimo di rame, di pochi micrometri, ottenuto con la tec nica della ossidoriduzione, co me nel caso discusso preceden temente per 'argento. Viene ri portato successivamente il dise- gno con la tecnica della fotoinci sione: tale disegno é perd al ne gativo. Rimangono coperte cioi quelle parti che verranno incise Le parti scoperte (che sono quel Ie che a noi interessano) sono in vece portate galvanicamente ad uno spessore molto maggiore: & ovvio che con un tale minimo spessore sarebbero inutilizzabi li, Quindi viene tolto il fotore- sist, ed applicato un secondo fo- toresist, questa volta al positivo. In tal modo nella successiva fa se di incistone con acido basta togliere lo strato di rame di base dello spessore di pochi micro metri: siccome sl tempo di im mersione é estremamente ridot to, poiché minimo é lo spesore delle piste, non esiste pratica- mente il pericolo della corrosio- ne dei bordi delle piste ricoperte dalla vernice protettiva. I CIRCUITI STAMPATI CON FORI METALLIZZATI La produzione di piastre per cit- Cuiti stampati con fori metalliz~ zati pud avvenire in molti modi diversi, che possono essere pu- ramente additivi, oppure che possono partire da una basetta gia ramata. Entrambe si rifanno sostanzialmente ai discorsi fatti FEBBRAIO 1901/RLECTRONICS 47 sin’ora, Nella tecnica puramen te additiva il materiale di base viene dapprima forato, e quindi sensibilizzato con vernici con- duttive o altro, come gia visto in precedenza per tale metodo. Dopo che l'immagine delle pi ste é stata stampata con master, negativo, ad esempio con foto- resist, con l'ausilio del bagno galvanico si deposita chimica- mente e/o elettronicamente il metallo nelle zone non ricoper te, fino ad avere spessori di me- tallo sufficiente, in entrambe le facce della superficie e pure nei fori E sulficiente, ad esempio, adot- tare il metodo visto precedente mente dell'argento. Valida @ an- che questa ricetta, molto simile alla precedente: soluzione a: formaldeide soluzione b: nitrato d’argento + ammoniaca Si bagna la basetta nella solu- zione a, € si lascia asciugare be ne. Si pone la basetta orizzon talmente, e si immerge nella so- luzione b. Dopo un certo tempo si depositera un sottile strato dlargento. Si passa quindi al ba: gno galvanico e si rama. Per la ramatura: solfato di rame + acido cloridrico cone. Se si parte, invece, dalla basetta gia ramata su entrambe le fac ce, dapprima si praticano i fori, ed in seguito vi si stampa I'im magine delle piste al positivo. Si procede quindi all"incisione chi mica della basetta. Si metalliz zano i fori come descritto poco sopra, usando le ricette descrit te, Si passa alla successiva ra matura elettrolitica dei fori: lo strato d’argento depositato con metodi puramente chimici é in. fatti troppo sottile. Si asporta la vernice, si pulisce, ¢ la basetta € pronta. 48 ELECTRONICS/FEBERAIO 1991 CIRCUITI . STAMPATI A PIU STRATI La stessa esigenza che ha porta to ad inventare il circuito stam pato, a miniaturizzarlo metaliz. zandone { fori passanti, ha in se guito condotto ai circuiti stam pati a pit strati, Essi sono costi tuiti da due o pid piani con le pi ste stampate, che si trovano non soltanto sulla faccia supe riore © inferiore della basetta, ma soprattutto, e qui sta idea rivoluzionaria, all'interno della stessa. Le varie trace sono in pratica stratificate a wafer, e so no collegate fra di loro, quando ve ne sia la necesita, vertical mente, anche tramite fori me tallizzati. I materiale di parten za per tali circuiti & costituito da sottili piastrine di vetronite gia ramate. Vengono in seguito co perte con vernice isolante ed in cise con la tecnica sottrattiva. Successivamente tra una faccia € Faltra del circuito stampato vengono aggiunti dei foglt iso lanti di vetronite, ed impacehet tati sotto pressa, ad alta tempe ratura. Le facce ed i fori devono coincidere perfettamente, pena Ja non corrispondenza verticale degli stessi. TECNICHE DI STAMPAGGIO PER LA RIPRODUZIONE DELLE PISTE Abbiamo visto sino ad ora i pro. cedimenti per ottenere la pista di rame, una volta disegnato il circuito stampato sulla basetta stessa. Per trasportare il dise- gno del prototipo sulla basetta vi sono numerosi metodi, che globalmente vanno sotto il no- me di tecniche di stampaggio. Le piste ottentite devono soddi- sfare il requisito di essere ben definite, ma nel contempo pid sottili possibile e, la vernice usa: ta deve proteggere il rame sotto stante dagli attacchi della solu zione (per la tecnica sottrattiva) altamente corrosiva, ma deve essere facile da usare, poco tos- siea, € facile da eliminare, una volta terminato il procedimen: to. Per applicazioni comuni, il metodo che si é rivelato quello piti largamente in uso, é la seri gratia. La serigrafia La serigrafia € certamente la tecnica economicamente pitt vantaggiosa, per la produzione in serie di circuiti stampati Consente pure un notevole ri- sparmio di tempo, dato che, per la totale assenza dei grigi, il si stema di stampa € molto sem- plice. Si riporta per via fotograti- a, il disegno del circuito stam- pato in scala 1:1 su di un telaiet to per serigrafia, e le maglie del telaio vengono otturate nelle z0- ne che sullo stampato non deb bono essere ricoperte dalla ver nice protettiva. Le maglie sono ovviamente aperte nelle zone del circuito stampato che si vo- gliono proteggere con l'apposita vernice. II telaio viene appoggia- to sulla basetta, e sopra viene stesa la vernice protettiva che disegnera 'immagine impressa sul telaio. La stesura della ver- nice é a mano per piccole produ zioni, 0 con le apposite macchi- ne per serigrafia per produzioni in serie. E ovvio, o perlomeno dovrebbe esserlo per chi si intende di seri grafia, che i contorni sulla ba: setta di rame non possono esse. re definiti con una grande preci sione, poiché la vernice, passan do dal telaio alla basetta, tende a spandersi e ad allargarsi. Per- tanto la serigrafia trova in tale inconveniente una sua limita zione: i limiti imposti alla lar ghezza di una pista ed alla di- stanza tra due piste adiacenti variano normalmente tra 0.5-0,8 mm, La fotoincisione La fotoineisione permette i ot tenere, invece, piste molto stret- te, distanze molto ridotte tra le piste, con tolleranze fino a 0,1 mm, Tale sistema, sempre in raffronto alla serigralia, @ pero molto piti laborioso, costoso, & consente solo piccole serie di stampati, Per tale motivo viene preferita da hobbisti piuttosto esperti. Si usa anche in questo caso il metodo sottrattivo. Si de posita anzitutto sul rame una speciale vernice fotosensibile detta fotoresist, sensibile ai rag gi ultravioletti. La sensibilita ai raggi ultravioletti consente al tresi di poterla maneggiare ab- bastanza bene alla luce norma le. Vengono utilizzate, per la produzione dei raggi ultraviolet- ti, apposite lampade (talvolta anche la luce solare), come ad arco, a vapori di mercurio, ece Esistono anche sorgenti punti formi, che permettono di mi gliorare la nitidezza dei contor ni. Le vernici fotosensibili ven gono prodotte dalle maggiori ca se foto-produttrici, e passono es sere distribuite sulla basetta se condo diversi metodi 1) Metodo a spruzzo, E il meto: do industriale, dove la vernice viene spruzzata con una pistola ad aria compressa, e distribuita uniformemente. E il sistema co- mune per la stesura delle verni ci, Offre il vantaggio di una ste sura uniforme, contro impianti complessi, 1a necessita di gran- di serie di stampati. 2) Metodo a centrifugazione. La basetta viene posta in una centrifuga assieme al fotoresist, che si distribuisce, causa forza centrifuga, uniformemente sul la basetta. 3) Metodo a scorrimento. Detto anche talvolta bagno. Si immer: ge orizzontalmente la basetta nel fotoresist, con completa im mersione nello stesso, Si lascia poi, questa volta verticalmente, ad asciugare all’aria, 4) Metodo a rullo. Si tratta del rullo usato comunemente per la stesura delle vernici. Consente una ottima stesura del fotore sist, con grande risparmio di tempo e denaro, ma con grande consumo iniziale di fotoresist (il rullo deve esserne completa mente bagnato), per cui tale me todo @ adatto a grandi produ- zion. Dopo che il fotoresist é essicca to, viene posto sopra la lastra ramata la maschera con il dise gno che si vuole ottenere, € so- pra ancora un vetro per tenerla ben ferma. Il tutto viene espo- sto alla luce ultravioletta molto intensa. La basetta, dopo un certo tempo, necessario per la giusta esposizione, passa alia successiva fase di sviluppo, che ayviene per immersione in una soluzione di idrossido di sodio, © in un’altra soluzione di svi luppo adeguata. La parte di fo toresist illuminata catalizza e rimane inattaccabile agli acidi, mentre la parte resistente, co- perta dal disegno, diventa sol bile LA PREPARAZIOWN HOBBISTICA DEI CIRCUITI STAMPATI Parleremo ora dei sistemi casa- linghi per ottenere i circuiti stampati, di quei metodi cioe che il radioamatore o 'hobbista puo usare, senza nulla togliere, pero alla professionalita e alle esecuzioni accurate. Se le gran. di Industrie hanno dal canto lo ro potenti mezzi, il radioamato: re dispone di tempo, buona vo lonta, ed inventiva, che per ora nessuna macchina riesce a sup plire. Disegno delle piste con vernice coprente, E il metodo pitt artigianale, che anche io usavo quando ero an cora “gagno”. Si esegue il dise gno dello stampato su carta possibilmente millimetrata, Lo si riporta quindi fedelmente in scala 1:1 sulla basetta, Si rico prono quindi le piste con verni ce ricoprente, usando un penni no per normografo, o un altro si mile. Vengono venduti anche appositi_pennarelli. Sconsiglio uso del pennellino. Uso della carta carbone Si impiega, in tale procedimen to, invece della classica carta carbone, uno speciale tipo di carta copiativa, detta ad inchio stro grasso, usata per macchine duplicatrici tipo ciclostile. L’ori ginale, come prima su carta mil- limetrata, si pone sopra la carta carbone che a sua volta sara so- pra la lastra di rame. Si ferma il tutto con nastro adesivo, e quin di siricalca il disegno. Eventuali etrori possono essere eliminati con un raschietto 0 un coltelli no. Quando tutto il disegno & stato ricalcato, le superfici pid grandi possono essere riempite con lacea corrente. ¢ la piastra pud essere immersa nella solu zione acida Metodo del foglio adesivo Siricopre tutta la superficie con un sottile foglio adesivo les. Me canorma). Le parti che non inte ressano vengono asportate con un coltellino, le altre lasciate in: tate, Si procede quindi all'inci sione. Trasferibili Abbiamo gi& pubblicato un nu mero espressamente dedicato ai trasferibili, quindi non mi sof: fermerd oltre. Consentono otti FEBBRAIO 1901/BLBCTRONICS 49 mi lavori, € sono indicati per piccolissime produzioni. Validi anche per quanto riguarda la produzione di master, cioe det prototipi su acetato per la fo toincisione. La loro reperibilita in due colori, li rende pure otti mi per eseguire circuiti stampa: tia due facce. Le soluzioni Ho gia parlato ampiamente del: le soluzioni per intaccare il ra- me, sia poco sopra, sia in nume- ri precedenti della grandiosa ru- brica “CHIMICA ED ELETTRO- NICA" (viva la modestial) Abbiamo sostanzialmente quat- tro soluzioni: 1) Percloruro ferrico: 2) Persolfato d’ammonio: 3} Cloruro di rame (rameoso): 4) Acqua ossigenata Pulitura della piastra Anche qui abbiamo gia pubbli- cato moltissimo: non mi dilun- ghero oltre, ne’ mi piace farlo di solito. Vedasi quanto detto sopra BOBINE E CONDENSATORI STAMPATI E certamente una tecnica molto raffinata, quella di disegnare i condensatori ¢ le bobine di ac- cordo direttamente sul circuito stampato Specialmente quando si lavora ad alta frequenza Tale tecnica presenta perd dei grossi problemi, quando si tratti del calcolo dei valori dei con- densatori o delle bobine. Per quanto riguarda i condensa- tori, possono essere formati da due aree stampate vicine, sfrut- tando il materiale base come dielettrico, ¢ a pettine, cioe con Ie armature disegnate, che si in. tersecano, come nei condensa- tori variabili. Le capacita paras 80 ELECTRONICS/FEBBRAIO 1991 Ta V Pray Ms l ‘a Kise4 reat | 20 wre Figura 4, induttanza di una bobina stampata a spirale (Puba), site ¢ la non perfetta conoscen za del valore del dielettrico, ren- dono il calcolo matematico della capacita troppo distante dal va- lore effettivo sperimentale. In fi- gura 3 (a ¢ b) avete due grafici orientativi per la determinazio. ne della capacita di un conden. satore ad armature parallele (a), in funzione della capacita di un condensatore ad armature pa- rallele, in funzione della distan- za delle piste ae della loro lar- ghezza (b). Potete partire, comunque, da queste tabelle, e accorciare il condensatore tagliando parte della pista, sino ad arrivare al valore effettivo desiderato. Stesso discorso per le bobine stampate, in cui le capacita pa: rassite sono sempre incognite. La figura 4 @ un buon punto di partenza per la determinazione di una bobina a spirale. Le bobi- ne a spire quadrate, se da un la- to piti facili da disegnare, pre- sentano dall’altro una pitt diffi- cile risoluzione della loro indut- tanza, causa la geometria poe ee) Pee ea “aro Figura 5. Fattori di merito di tre diverse bobine stampate a forma di spirale (Fuba). Anche in questo caso, dopo il lo- ro disegno, basato su calcoli pu- ramente teorici, si pu procede- re alla cortocireuitazione di al- cune spire per arrivare al valore caleolato. Ed anche io, arrivato al mio va- lore calcolato, chiudo anche og- gi con il mio solito ciao da Mas simo. DAT LIST LORI ELECTRONICS HOTLINE Le pagine della consulenza tecnica. Fabio Veronese Lo spazio dedicato alla rubrica Hotline é a disposizione di tutti i Lettori: per usufruirne, @ sufficiente inviare in Redazione i vostri quesiti 0 le vostre proposte relative a idee di natura elettronica 0 a semplici progetti da Voi sperimentati. UN PH-METRO PER L’ACQUARIO Cara Electronics, sono un appassionato di ac: quariofilia e da poco tempo mi sono accostato all’elettronica Avret intenzione di controllare 0, eventualmente, regolare le Jfunzioni del mio acquarto con dei circuiti elettronict da me realizzati. In particolare, mi interessereb be lo schema di un apparec chio in grado di rilevare il valo- re del pH dell’acqua, possibil mente affidabile ma non trop po complesso. Alberto Patrizio - Varese Caro Alberto, 4 la realizzazione di un pH-metro , in sé, assai semplice: pitt com plessa e costosa é l'operazione di reperire la sonda pH-metrica assolutamente_ indispensa ma difficile da reperire in com- mercio. Visto, pero, che potrai rivolgerti senza grosse difficolta logistiche ai rivenditori di vetre- ria e apparecchiature chimiche di Milano, ti propongo lo sche- ma di figura 1. Si tratta di un semplice amplificatore di misu- Yaa opamp che eleva la debolis- sima cc erogata dalla sonda, la quale € una specie di pila che eroga una tensione il cui valore € la cui polarita dipendono dalla concentrazione di toni idrogeno (H+) nel liquido in esame. Da tale valore deriva il pH secondo la relazione: pH = ~ Log (H*) La sonda é un dispositivo deli- cato, che si danneggia irrepara bilmente se applicata in modo diretto a un carico eccessivo: Yop amp, con la sua elevata im- pedenza d’ingresso, scongiura anche questo rischio. Lo stru- mento € dotato di due controlli potenziometrict: VR1, mediante il quale si azzerera il milliampe- rometro MI in presenza di pH7 {neutro), ¢ VR2, mediante il quale sara possibile effettuare una taratura preliminare per mezzo di soluzioni-campione a pH noto, acquistabili insieme al- Ja sonda. I doppio commutato funge da inversore di pola rita e consente di effettuare let- ture tra pH2 e pH7 lacido) nella posizione 1 e tra pH7 € pH12 (al: calino) nella posizione 2. Le po- sizioni 3 € 4 servono per il con- trollo delle batterie. Quando la sonda non é immersa nel liqui- do, si deve portare il deviatore S1 nella posizione 2 {ingresso dell’op amp a massa); inoltre, la B,, B=9V Figura 1, Un semplice pH-metro equipaggiato con amplificatore di misura a op-amp, FEBBRAIO 1991/BLECTRONICS 51 Figura 2. Un ricevitore HF equipaggiato con il PLL NESEI € privo di cireuiti accordati. sonda non deve essere esposta all’ umidita. RX CON PLL Cara Electronics, ascoltando una conversazione sulla CB, ho sentito dire che & possibile realizzare del sempli ciricevitori aconversione diret- fa, privt di avvolgimenti, wtiliz: zando un particolare, nuovo in- tegrato PLL. Se questo & vero, potreste fornirmi lo schema di un tale apparecchio? Max - Roma Caro Max quel che ha sentito dire & tutto vero, salvo forse la cosa pitt im portante: cloé che lintegrato in questione non solo & tutt’altro che nuovo, ma addirittura é fuo Hi produzione, quindi difficile da trovare e piuttosto costoso. Si tratta dello NES6 | della Signeti ca, un rivelatore sincrono PLL effettivamente utilizzabile, tra altro, per realizzare un ricevi tore HF a conversione diretta che pud anche essere privo di circuiti sintonict (ti dico subito, perd, che almeno all’ingresso 62 ELECTRONICS/FEBBRAIO 1991 || qlee | oft. Ge | cs Ce Figura 3. Un generatore HF impiegante il nuovo sarebbe meglio ve ne fosse uno ..): si vede la figura 2. Quando il segnale d’ingresso ha una fre quenza pari a quella del VCO in terno al 561, il PLL vi si aggan cia € lo rivela. Commutando op: portunamente la capacita fissa in parallelo ai due variabili, si possono esplorare praticamente tutte le HF; occorrono, in pratica, valori compresi tra 10 € 100 pF. L'uscita dovra essere collocato a un sensibile amplificatore audio. PER UN GENERATORE RF Cara Electronics, mi accorrerebbe lo schema di un generatore RF in grado di erogare segnali tra le Onde Lunghe e le VHF, non necessa- riamente modulabile ma che si possa impiegare anche come oscillatore locale per ricevitori, quindi con un’uscita piuttosto robusta e “bufferata’”’. Natural- mente, non dovrebbe trattarsi di una cosa troppo complessa Roberto Neri - Sarnico (BS) Caro Roberto, Jo “stato of the art” per un cir integrato NB602: in basso, modifica per la \ versione controllata a quarzo. cuito come quello che richiedi dovrebbe essere rappresentato dallo schema di cui in figura 3, impiegante il nuovissimo inte- grato NEGO2. Questo IC com- prende un oscillatore locale, che funziona fino a 200 MHz con la semplice sostituzione del circui to accordato esterno, € un me scolatore doppio_bilanciato. Quest’ultimo, con laggiunta di un unico resistore esterno, pud essere utilizzato come amplifi catore-separatore a larga banda € fornire, in uscita, un segnale di0.5 Vpp. Con la semplice mo: difica indicata, € possibile otte- nere un oscillatore quarzato; in questo caso, Cl e C2 debbono essere adatti alla frequenza di XTAL: in particolare, C1 sara pari a 100 pF diviso la radice quadrata della frequenza di la- voro in MHz, mentre C” sara pa- ria 100 pF diviso tale frequen- za. Qualche esempio: per 1 MHz, Cl = 100 pF, C2 = 1000 pF: per 10 MHz, Cl = 32 pF, C2 100 pF; per 20 MHz, Cl = 22 pF, C2 = 47 pF. oy oOFFERTE VENDOPTIB Yaesu 11+ 45 mt + dsainetn YCiB frequeseneto micro palmate ongnales S000 Abmentatre Mire FT 12000 se 190000 man + im Giulio Penna ‘via GP, Re 79 ‘B (01) T4966 20-22) YVENDO tuto quelloche ho riguaréateI'ettron: Libr se crmpanents circuit ect. Telelo- ater serves. 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