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A me, a te e accanto a ciascuno

Armando Siri

LITALIA
NUOVA
linizio

ADM Edizioni

LITALIA NUOVA
Propriet Letteraria Riservata
Armando Siri
Edizione in concessione a:
Passaporta ADM Edizioni
ISBN 978-88-905307-0-8

Indice

Prologo 11
Introduzione 13
DIALOGHI
11 - Come stanno ora le cose
12 - Lincompreso
13 - Menzogne e vanit
14 - Il serpente
15 - Il patto e il peccato originale
16 - Conflitto di cuore
17 - Il dittatore
18 - Lultima spiaggia
19 - La regola
10 - La ragnatela
11 - Lo stato
12 - Le tasse
13 - Linvidia

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87
110
9

14 - Parole e significati
15 - Gli stessi errori
16 - Re di te stesso
17 - Di figlio in padre
18 - Il coraggio
19 - La rivoluzione
20 - Il cercatore
21 - Il futuro
22 - Il bambino
23 - La spada nella roccia
24 - Nonostante tutto

115
122
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132
136
138
142
144
147
153
156

Conclusioni 158
CARTA DEI PRINCIPI DI FONDAZIONE
della NUOVA ITALIA

161

Appendice 169
Bibiliografia

181

Ringraziamenti 183

10

Prologo

Quando hai 12 anni, ti accorgi di cose a cui prima non


avevi fatto caso, nonostante fossero parte della tua realt.
un momento difficile. Un bambino scopre come sono
davvero gli adulti e comincia a vedere il mondo con occhi
che sanno vedere le differenze.
A 12 anni, chiesi a mia madre perch esistevano le
differenze: perch io non avevo le stesse possibilit dei miei
amici?
Mia madre non seppe rispondermi.
A 12 anni avevo sentito parlare, a scuola, della Costituzione: mi avevano insegnato che in Italia viviamo
in un paese democratico, e che democrazia vuol dire che
abbiamo tutti gli stessi diritti. E mi accorgevo che quella
non era la realt.
Cos, decisi di cercare la Costituzione in biblioteca, la
lessi per capire bene quei diritti e per chiedere che fossero
rispettati. Mi colp in particolare larticolo 3:
LItalia riconosce e garantisce a tutti i cittadini pari
11

dignit sociali. compito della Repubblica rimuovere gli


ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di
fatto la libert e leguaglianza dei cittadini, impediscono il
pieno sviluppo della persona umana.
A quel punto, pensai di avere una meravigliosa
opportunit: bastava solo andare dalle autorit a dire che
in tanti casi, come il mio, quellarticolo era violato!
Ero troppo ingenuo? Me lo dissero tutti, allora, e mi
convinsero che quella Carta costituzionale era soltanto
carta.
Ma a ventanni da allora dopo tante esperienze, tanto
impegno non ho cambiato idea: continuo a pensare che
uno Stato non deve raccontare bugie. Penso sia giusto
avere una Costituzione che si possa rispettare davvero, con
soddifazione, e di cui tutti adulti e bambini siano fieri.

12

Introduzione

Da alcuni anni, con crescente intensit, avvertiamo


intorno a noi un profondo disagio interiore a cui non
sappiamo trovare unadeguata risposta razionale; il disagio
aumenta proporzionalmente alla percezione dei confini
che il sistema ha costruito intorno aglindividui. Confini
che si sono sempre pi ristretti fino ad arrivare a toccare il
cuore di ciascuno. E il tocco tuttaltro che lieve: come
se si fosse arrivati a un punto per cui una pressione, appena
maggiore di quella che avvertiamo abitualmente, potrebbe
procuraci un dolore mai provato prima dora. Il timore che
la pressione aumenti notevole, possibile per che ognuno
possa riconquistare gli spazi perduti superando la paura di
perdere le certezze e labitudine della riserva indiana in
cui, inconsapevolmente, si abituato a sopravvivere. Unica
condizione per riuscirci: il game over.
Oggi, come molte volte nella nostra storia, ci si presenta
loccasione per rifare tutto daccapo, ma sappiamo che la
storia non si ripete sempre uguale. Sentiamo la necessit
13

di un cambiamento profondo ma non abbiamo ben


chiaro ancora il cosa debba cambiare e il come cambiarlo.
Generalmente, quando si giunti a questo punto la paura
si rivela il nostro primo interlocutore: la paura di una
rivoluzione, di lasciare alle spalle il passato per dare spazio
al futuro, di concederci unoccasione nuova affidandoci solo
ai nostri buoni propositi. Ho ragione di credere che questa
rivoluzione sia inarrestabile e necessaria ma, ancora una
volta, per quanto tutto possa cambiare le regole universali,
ve ne saranno sempre alcune che non sono influenzate da
noi e ci rimandano a un disegno pi grande, di cui siamo
parte. Niente paura. Qualunque cosa accada, sar sempre
la mela a cadere in testa a Newton e mai Newton a essere
risucchiato dal cielo.
Con ogni probabilit, sar il modo con il quale siamo
abituati ad avere a che fare con noi stessi che dovr
cambiare. possibile, ad esempio, che ognuno cominci
con il riconoscere i propri desideri anzich quelli degli
altri. Ovvero ci che egli desidera, non ci che gli altri
desiderano che lui desideri.
Una rivoluzione sarebbe gi compiuta. Se a questa
nuova consapevolezza ognuno aggiungesse la capacit di
utilizzare parole di cui conosce davvero il significato e non
parlasse giusto per sentirsi parte dellinsieme, contribuendo
ad aumentare la confusione, unaltra rivoluzione si
concluderebbe.
Infine, mettiamo il caso che ognuno provi a convincersi
che non c nulla al mondo che non possa ottenere se
davvero lo vuole, che una volta individuati i propri difetti
14

sappia riconoscere i talenti e darsi degli obiettivi, a questo


punto il cambiamento dello status quo sarebbe inarrestabile
e radicale. Tre piccoli passi che ci metterebbero al sicuro
da quel dolore fastidioso che preme da troppo tempo sul
nostro animo. A poco a poco la rabbia si trasformerebbe in
forza creatrice, limmensa energia di cui disponiamo e che
non utilizziamo prenderebbe le vie dellinventiva e della
realizzazione, il linguaggio darebbe vita a una rinnovata
capacit costruttiva e il sistema tornerebbe solo un modo
per. Si potrebbero fare nuove scoperte, proprio adesso
che nessuno dice pi qualcosa di veramente nuovo.
La religione, la scienza e la politica, tre strade storiche di
rifermento per luomo e la sua ricerca di verit e di felicit,
si sono interrotte allo stesso punto da tempo immemore.
Per prima la religione.
Senza differenze di credo e di professione essa non parla
pi al cuore di ciascuno ma sempre pi alle moltitudini, in
un gioco di ruoli il cui fine sistemare quante pi caselle
possibili in un tempo e in uno spazio definiti1. Un modo
per sopravvivere al tempo che rischia di rivelarsi rovinoso e
fallimentare. Ci hanno proposto unimmagine di un Dio in
Cielo, sede della Gloria, e degli uomini in terra dove c la
sofferenza e imperversano il peccato e il senso di colpa. In
questo stato di cose siamo sopravvissuti a lungo, ma prima
1 Lo sforzo di un ripensamento delle condizioni di ricostituzione del messaggio religioso
in un panorama di dissoluzione secolare chiama in causa tutte le fedi, cristianesimo
incluso: Ancora una volta, il punto non che bisognerebbe vivacizzare il cristianesimo
con una dose di paganesimo: piuttosto, la nostra stessa vita cristiana che ha subito una
mutilazione imponendo una simile omogeneizzazione. La chiesa avrebbe dovuto essere
il luogo in cui gli esseri umani, con tutte le loro differenze e i loro itinerari disparati, si
riuniscono; e, ovviamente, siamo ancora ben lontani dalavere raggiunto questo scopo.
Charles Taylor, Let secolare, Feltrinelli editore, Milano, 2009, p. 966.

15

o poi era inevitabile che ci saremmo persi, noi e coloro che


avrebbero voluto guidarci verso la Verit. Ora pi che mai
assistiamo allo smarrimento proprio di coloro i quali si erano
incaricati di illuminarci la via. Un proposito fallimentare
in partenza, sul quale si fermata ogni speranza di futuro.
Questo tipo dimpostazione religiosa ci ha inchiodati nel
passato per sempre, togliendoci la possibilit di vedere
il futuro attraverso il modo pi semplice e naturale che
abbiamo: i desideri. Ha creato i buoni e i cattivi, il Cielo
e la Terra, il Paradiso e lInferno e ha tolto alluomo ogni
speranza di scoprire lAmore per S.
Ma non cercando nella religione o nelle Chiese
organizzate lennesimo capro espiatorio che luomo potr
riconoscere la strada per ritrovarsi. Al contrario, se sapr
scoprire il vero messaggio che ogni religione mette a sua
disposizione, potr scoprire che il Cielo e la Terra non
sono separati n distanti e che il Dio che in noi non
in cerca di peccatori da redimere ma di Amore e Volont
da scoprire in ciascuno. Ecco ci che di nuovo potrebbero
annunciare le religioni, con la possibilit implicita di
trovare un posto in un nuovo modello di mondo la cui
alba sempre pi vicina. Se invece si chiuderanno su se
stesse e si arroccheranno nelle loro fortezze temo che il
diluvio che si sta abbattendo su di esse le spazzer via
definitivamente dalla storia umana.
Una riflessione sul cambiamento sarebbe utile anche per
i molti che hanno declinato il loro credo verso altri lidi e
nella direzione ben pi concreta e apparentemente razionale
della scienza. Sono passati pi di 100 anni dalla scoperta
della penicillina e degli antibiotici. Da quel momento in poi
molta fatica, grandi proclami, qualche passo in avanti, ma
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niente di pi. Non si sente parlar daltro che di campagne


per la ricerca, richieste di fondi per trovare la panacea a tutte
le malattie del mondo, ma la medicina non ha pi scoperto
nulla di veramente risolutivo ed efficace. Anche qui siamo
su un binario morto. Si potrebbe ipotizzare che religione
e medicina possano essere collegate? un dato acquisito,
anche per chi si professa religioso e scettico, che esista un
collegamento diretto e importantissimo tra il nostro stato
spirituale e in nostro benessere o malessere fisico, un
legame profondo tra la psiche, il cervello e gli organi del
corpo. Sappiamo quanto il nostro sistema immunitario sia
collegato allo stato danimo.
La medicina, tuttavia, lavora sulla ricerca dei rimedi
alle malattie e poco o nulla sulla ricerca delle cause.
come se, per rimediare agli allagamenti su scala mondiale,
si affannasse a produrre stracci ipertecnologici e secchi
automatizzati invece di studiare un sistema elementare per
chiudere i rubinetti.
Se la scienza ritrovasse la strada dellanima, comera
allepoca dei classici e delle loro menti sane in corpi
sani, si potrebbero raggiungere risultati fino ad oggi
inimmaginabili. Si tratta semplicemente di accorgersi.
Quanti esseri umani, dalla notte dei tempi, hanno visto
frutti e ortaggi che ammuffivano. Eppure, solo chi ha
saputo accorgersi, ha scoperto che in quella muffa si celava
un potente alleato, lantibiotico. Occorre saper vedere,
andare oltre i propri sensi, aver fede in qualcosa di s che
ancora non si conosce, a meno di non manifestare una
chiusura totale, a priori, come quella particolare sordit
e cecit che ha la medicina ufficiale, atteggiata come i
pontifices nel Tempio di fronte a Ges. Pensa solo a ci
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che gi conosce e non riesce a vedere ci che li a portata


di mano semplicemente perch non vuole farlo2.
La medicina, come la religione, per molto tempo ha
assunto latteggiamento di depositaria di una verit che
prescinde dalluomo, che lo pone nella condizione di
poter ambire a risposte o soluzioni che poi non fornisce.
Basterebbe che si limitasse alla ricerca delle cause, allo
studio e alla classificazione di esse, prima e oltre che ai
rimedi per gli effetti.
Non va meglio alla politica. Tra i paradossi che sembrano
verificarsi particolarmente in Italia, ad esempio, c il fatto
che i politici siano al contempo i migliori attori comici e i
protagonisti della pi drammatica delle tragedie.
Il crollo delle ideologie, un fallimento globale, ha
portato con s la crisi del capitalismo avanzato e la fine del
comunismo, che per la sua imperfezione costituzionale3
ha destabilizzato tutto il vecchio sistema, fondato su un
sistema di contrappesi.
2 cos, cos, lIo ve lo dice: quando un Noi cerca lIo non per trovare ci che
pi grande, ma solo per aver conferma di ci che sa gi, per soddisfare bisogni che gi
sapete di avere. Cercate invece ci che pi grande del vostro mondo limitato, e che il
Figlio delluomo vi d: la vostra nuova fase evolutiva. Perch su questo il padre ha posto
il suo sigillo. Igor Sibaldi, Vangelo di Giovanni, 6, 26-27, in Il Codice segreto del Vangelo,
cit., p. 231.
3 In unottica di rivalutazione della libert individuale e di tutte le prospettive immanenti
di redenzione totale si colloca la critica al comunismo e al marxismo svolta da Benedetto
XVI: Marx [] ha indicato con esattezza come realizzare il rovesciamento. Ma non ci
ha detto come le cose avrebbero dovuto procedere dopo[]. Cos, dopo la rivoluzione
riuscita, Lenin dovette accorgersi che negli scritti del maestro non si trovava nessun
indicazione sul come procedere. Marx [] ha dimenticato che luomo rimane sempre
uomo. Ha dimenticato luomo e ha dimenticato la sua libert []. Il suo vero errore
il materialismo: luomo, infatti, non solo il prodotto di condizioni economiche e non
possibile risanarlo solamente dallesterno creando condizioni economiche favorevoli.
Benedetto XVI, Spe Salvi, Libreria Editrice vaticana, Citt del Vaticano,2007, p. 44.

18

Da una parte il modello democratico capitalista,


dallaltra il totalitarismo comunista: il crollo di questi due
schemi ha generato una crisi irreversibile del sistema che
a mio giudizio culminer con la trasformazione definitiva
in un nuovo modello politico-istituzionale, che potrebbe
partire proprio dallItalia e via via maturare e consolidarsi
negli altri paesi.
Da questo punto di vista la Penisola, sempre fanalino di
coda in tutte le classifiche che piacciono tanto ai catastrofisti
e aglinvidiosi, in questo processo di rinnovamento in
pole position grazie a Silvio Berlusconi e per certi versi
anche a Umberto Bossi, con un minus per questultimo che
illustrer pi avanti. Ma partiamo dallEuropa.
Chiamiamo questo spazio geografico di stati confinanti
vecchio continente. Questo la dice lunga. Una qualsiasi
cosa chiamata vecchia per troppo tempo non pu
resistere oltre la naturale evoluzione, per la quale da sempre
tutto inizia e tutto finisce e prima o poi ci che vecchio
deve morire. Una morte che preludio di una rinascita
proprio come il ciclo della vita ci ha abituato. Da qui
prende le mosse il mio ragionamento. Siamo giunti alla
fine del vecchio continente cos come lo conosciamo e il
fallimento del comunismo stato linizio della fine, fine
che avverr con la presa di coscienza del tracollo dellaltro
contrappeso ovvero il sistema democratico. Questo
creer le condizioni per la nascita di un nuovo modello di
stato e di convivenza e collaborazione tra glindividui. Nulla
di tragico! Nulla di violento, nulla di traumatico, in realt
questo processo di dissoluzione gi in corso da molto
tempo nellanimo pi profondo di ognuno di noi. gi da
un po che sentiamo che questa democrazia urlata a gran
19

voce da tutti i protagonisti politici di qualunque colore


essi siano non la percepiamo pi come appartenente al
nostro modo di sentire, alle nostre emozioni interiori;
l ma non ci soddisfa pi come una storia damore finita
che stiamo trascinando in avanti per inerzia e pigrizia del
nuovo, nonostante un destino gi palesemente segnato.
Non vediamo allorizzonte unalternativa chiara e quindi
rimaniamo impigliati nel presente, ma ci basterebbe trovare
la persona giusta e cinnamoreremmo, disposti a lasciare
tutto senza rimpianti n rimorsi. Come ogni crisi, anche
quella del modello di democrazia si fa sentire attraverso
tanti piccoli campanelli dallarme. Uno dei principali, come
nelle crisi di coppia, non abbiamo pi nulla da dirci.
Basta osservare i politici, impegnati nel corso dei dibattiti
in televisione: non sanno pi cosa dirsi. Cercano in ogni
modo di differenziarsi per potersi accusare vicendevolmente
di qualcosa, eppure fanno sempre pi fatica a trovare gli
argomenti. Bersani e Tremonti non litigano perch hanno
una diversa e opposta visione del concetto di politica di
spesa, ma a fatica litigano sulle tasche da cui togliere questi
o quei denari (che sono sempre gli stessi) e in quale altra
infilarli. Nulla di che. Nulla di nuovo. Ultimamente, poi,
il livello dello scontro si talmente abbassato da duellare
a suon di scandali e scheletri nellarmadio, allinsegna del
morboso istituzionale, una forma di nuovo reality show
che rimbalza tra la tv, i giornali, le riviste di gossip. Tra
un po, nei talk show, non basteranno le parole grosse,
gi sdoganate: se le daranno con le tibie e gli omeri dei
rispettivi scheletri.
Crollate le ideologie, dissolta la patina del carisma
20

personale e della credibilit istituzionale, i politici sono


rimasti nudi. Non sanno pi di cosa vestirsi e non avendo
trovato abiti nuovi da indossare litigano sulla foglia di fico.
Non ci sono differenti e opposte visioni dimpostazione
generale della politica del Paese sui grandi temi come
leconomia, la politica estera, la sicurezza interna. Questi
sono i punti centrali delle differenze di cui si avverte la
mancanza. Gli altri sono solo dettagli. Nessuno dice pi
nulla di nuovo da un pezzo con due eccezioni, seppur con
tutti i limiti del caso, appunto Silvio Berlusconi e Umberto
Bossi. Il secondo con un limite abbastanza significativo.
Nonostante la sua visione sia fortemente innovativa e abbia
ben chiaro il concetto di territorialit fiscale ed economica,
rimane fortemente ancorato alla tradizione e al passato con
unimpostazione pseudo-cristiana nella quale fin dallinizio
ha cercato di affondare le proprie radici, creando cos una
lacerazione di fatto tra ci in cui dice di credere e ci che
professa. E in pi di unoccasione queste contraddizioni
sono state rilevate dalla cronaca. Accoglienza e solidariet
cristiana infatti non si coniugano affatto con intolleranza
e chiusura al prossimo, qualunque siano le ragioni.
Laltro grosso limite dellimpostazione leghista, che ne
apparentemente la forza, il decentramento. Decentrare
potrebbe anche significare solo spostare il baricentro delle
questioni da uno spazio allaltro senza tuttavia cambiare
la natura delle problematiche stesse. Per esempio che un
funzionario sia di Stato, di un Comune, di una Provincia
o di una Regione, il suo status e le sue modalit di azione
rimangono esattamente le stesse. Perch non vale in linea
di principio che la burocrazia pi piccola o leggera se pi
piccolo il territorio alla quale essa applicata. Anzi, per
21

certi versi peggiora le modalit coercitive perch si muove


in uno spazio pi controllabile e la sua capacit di limitare
la libert maggiore di quanto non lo sia per il burocrate
centralizzato, ben lontano dal tessuto territoriale di
ciascuno. Su questo invece Berlusconi vincente e
supera tutti nel presente, come innovatore del sistema.
Lui possiede ed esprime un concetto di anti-Stato, che
costituisce la premessa vera e concreta per la fine di ci
che il passato-presente e che spiana la strada al futuro.
Per Berlusconi la burocrazia, la costituzione e tutti i
meccanismi che da essa derivano (compresa limpostazione
della divisione dei poteri), sono temi vecchi che devono
essere cambiati radicalmente. un buon inizio, ma non
basta. C un limite che neppure Berlusconi al momento
in grado di superare ed quello di saper affrontare con
coraggio il fallimento della democrazia come modello.
Nonostante quel che si sente dire, le patetiche lamentele
degli organi di informazione, le ancor pi patetiche
invettive dellopposizione parlamentare e della cosiddetta
societ civile (sic!), Berlusconi non riesce (e forse non
riuscir) a svincolarsi dal concetto obbligato di voler far
passare ogni sua iniziativa nel colino nella democrazia.
Lui ha bisogno che tutto sia democratico ne ha bisogno
per cultura e per un limite generazionale del resto per
lui e per molti altri di una certa generazione tutto ci
che non democrazia per forza dittatura e violenza.
Tutto ci che non democrazia il male. Berlusconi ha
dimostrato di poter criticare la democrazia, di poterla
pungolare, strattonare, ma non di poterla definitivamente
superare, perch lui stesso fonda le sue radici in questo
22

sistema ormai al tramonto. In ogni discorso che Berlusconi


fa, e potete cercarne quanti ne volete in giro sul web, giusto
per constatare, parla di democrazia non parla daltro.
Qualche esempio? questa non una democrazia moderna,
questa non una vera democrazia, vogliono sovvertire
il governo democraticamente eletto eccetera. Berlusconi
avverte la necessit di un cambiamento, ne capta in parte
la spinta, la cavalca, senza tuttavia riuscire a vedere al di
l di un certo punto limite, perch non pu. Esattamente
come nessun nobile e nessun cavaliere ha potuto estrarre
la spada dalla roccia per diventare Re, cos Berlusconi non
potr farlo oggi. Non sar lui che potr compiere latto
finale. Lui potr, se vorr, preparare il terreno al nuovo, al
divenire, a colui che potr vedere il futuro immaginandolo
senza la paura del passato. con questo pensiero e questa
consapevolezza che ho provato a immaginare una lunga
chiacchierata proprio con Silvio Berlusconi, per scoprire
quali sono le sue intenzioni e se avesse gi intuito il compito
che lo attende.

23

Come stanno ora le cose

uno dei tanti luned pomeriggio di questi ultimi sedici


anni.
Presidente, come si sente?
una domanda che mi piace ma alla quale non rispondo
molto volentieri, perch la mia natura mi farebbe dire sempre
bene, ma la realt mi costringe a dover rispondere contro
natura. Non mi do pace da un pezzo. Non riesco a capire
e non riesco pi a giustificare, sempre che labbia davvero
mai fatto, il pessimismo delle persone. come se fossi sempre
nellarena a combattere senza tregua contro belve feroci che
non finiscono mai. Ne uccidi una e ne compaiono altre tre
in una volta. Mi sento stanco, ma non voglio darmi per
vinto. Lo sa che lavoro venti ore al giorno? Nonostante tutto
c qualcuno che continua a pensare che non sia sufficiente.
Perch?
24

Lo chiede a me? Dovrebbe chiederlo a quelli che vorrebbero


vedermi in galera! Ai vari Travaglio, ai Santoro, a certi
ambienti del sistema per i quali rappresento solo un impiccio.
Un impiccio da quasi 10 milioni di voti! Tutta questa pletora
di benpensanti, tutti questi signori dellaristocrazia culturale e
dello status quo non mi sopportano dal giorno in cui sono sceso
in campo. Io ho riportato i cittadini al centro del potere e delle
decisioni in Italia e loro si sentono minacciati sul serio per la
prima volta dopo pi di 50 anni di compromessi e connivenze
in cui tutti i poteri dello Stato si sono sostenuti tra loro, si sono
coperti, ricattati, in cambio di un reciproco salvacondotto. Un
tacito accordo che ha coinvolto tutti a tutti i livelli in barba
ai cittadini. Del resto guardi, basta leggere la Costituzione
Italiana, la tanto sacra e intoccabile carta su cui si regge il
nostro Paese la sovranit appartiene al popolo che la esercita
nei modi e nei limiti della Costituzione. Ecco lei mi dica che
sovranit un potere che si dice sia del popolo, dei cittadini
ma solo secondo delle indicazioni e delle norme pre-stabilite. E
guai al mondo se qualcuno osa metterle in discussione. Ma lei
Fini lo ha sentito alla Direzione del PDL? Sembrava di sentire
la buonanima di Fanfani ai tempi della DC. Fini che parla
di salvaguardia delle istituzioni, di questione morale, di difesa
dei principi costituzionali. In quel momento ho avuto se mai
ne avessi avuto bisogno, lennesima dimostrazione di quanto la
natura umana sia capace di tradire se stessa. Fini che parla della
sacralit della Costituzione, proprio lui che stava in un partito
che era fuori dallarco cosiddetto costituzionale! Proprio lui che
era fascista fino a quando non fui io, contro tutto e contro tutti
a sdoganarlo dicendo che avrei votato, se fossi stato cittadino
romano, per lui come sindaco della Capitale, lui al quale ho
dato la mia fiducia fraterna, il mio appoggio e il mio sostegno
25

per diventare quello che oggi . Questo tra tanti successi uno
dei fallimenti che pi mi rimprovero e pi mi addolorano. Ma
io sono fatto cos, mi piace dare fiducia alle persone, e qualche
volta come nel caso di Fini, sbaglio e vengo deluso. Pazienza!
Presidente, si accorge di quanta rabbia ha dentro, di
quanto risentimento, di quanto sconforto? Ho come
limpressione di vederla stretto in una morsa che si serra
sempre di pi ogni volta che cerca di divincolarsi. Non
pensa che ripetuti ammonimenti circa il recupero di una
certa fermezza razionale potrebbero aiutarla4? Ha provato a
pensare che se qualcosa non va nella direzione che vuole
perch non lo vuole veramente?
Mi scusi, cosa intende?
Anche io ho limpressione che ci sia qualcosa che non
va. Qualcosa che non funziona come dovrebbe, o che ha
smesso di funzionare o forse non ha mai funzionato come
avrebbe dovuto. In ogni caso questo qualcosa impedisce
di guardare al futuro. Non parlo di casi specifici. Fini,
Bossi, Casini piuttosto che Bersani ora, Veltroni ieri,
laltro ieri DAlema, non c nessuna differenza tra di loro.
Indipendentemente dalle persone, infatti, non difficile
accorgersi, per chi abitualmente vede oltre la riva, che oggi
la politica in Italia non dice pi niente di nuovo da un
4 [] la ragione stessa, alla quale i freni sono stati dati i consegna, potente finch
tenuta lontana dalle passioni: se vi si mescola e se ne inquina, non in grado di tenere
in obbedienza quelle passioni che sarebbe stata in grado di tenere alla larga. Una volta
che sia stata messa in agitazione la volont e buttata fuori, diventa serva di ci da cui
spinta. Seneca, I classici del pensiero, DellIra, in I Dialoghi e Lettere morali a Lucilio,
Arnoldo Mondadori, Milano, 2008, p. 205.

26

pezzo. Lultima cosa nuova lha detta lei nel 1994 quando ha
fondato Forza Italia. Da li in poi stato solo un susseguirsi
di personaggi che, in ogni trasmissione televisiva, non
hanno fatto altro che giustificare manovre finanziarie,
malversazioni, il loro stipendio, il loro tenore di vita, la
loro vita sessuale. Urlare tutti contro tutti perch alzando
la voce si potesse dissimulare la totale mancanza di sostanza
dei rispettivi argomenti. Da quando crollato il Muro di
Berlino, per lEuropa in particolare sono cambiate tante cose.
Le ideologie che fino a quel momento si erano dimostrate
capaci di creare e mantenere lequilibrio distintivo tra le
forze politiche sono venute meno, glindividui politici si
sono svuotati della loro sostanza ideologica, spogliati della
loro bandiera e sono rimasti nudi dinnanzi alla storia senza
pi niente da dire, ma con lesigenza di riscoprire una
personale dignit5. Con levidente conseguenza che sono
stati attratti tutti come in un vuoto assoluto verso il centro,
volenti o nolenti, e allunisono e senza veri distinguo, oggi
si rivolgono ai cittadini. La differenza non credo stia nel
come distribuire i 100 milioni da un capitolo della Legge
Finanziaria piuttosto che a un altro. Perch siete tutti finiti
a giocare in difesa? Lei compreso, che era partito allattacco
promettendo un gioco memorabile, un gioco che cambiasse
per sempre tutte le regole cos come le avevamo fino ad
allora conosciute. Cosa le successo?
Senta, quello che Lei dice pu essere vero. Ma lei si rende
minimamente conto di cosa mi sono trovato a dover affrontare
5 In fondo vogliamo una sola cosa - la vita beata, la vita che semplicemente vita,
semplicemente felicit Bendetto XVI, Spe Salvi, Libreria Editrice Vaticana, Citt del
Vaticano, 2007, p. 27.

27

quando sono sceso in politica? Dice bene, e ha ragione, quando


sostiene che io avrei voluto giocare una partita memorabile, ma
se avessi potuto cambiare le regole! Invece mi trovo a giocare
con uno schema nuovo ma con vecchie regole che non riesco
a cambiare. Potrei citarle molti esempi. Quando riunisco il
Consiglio dei Ministri per prendere delle decisioni, qualcuno
sempre pronto a dirmi che queste decisioni devono essere
controfirmate da gente che non mai stata eletta e che non
ha nessun consenso popolare, ma che fa parte di strutture
ufficiali: Corte dei Conti, magistrature varie, Enti, Comitati,
strutture dello Stato o periferiche di cui faccio anche fatica a
pronunciare il nome. Signori che non ci hanno mai messo la
faccia, burocrati che non si sono mai esposti, direttori e capi
ufficio per i quali la carriera automatica, che hanno potere
decisionale, infischiandosene del consenso del popolo, perch
per loro irrilevante.
In conclusione, notai che certificano il metodo. Pensi a
Bertolaso e a quello che abbiamo fatto in Abruzzo. Se non
avessimo avuto il coraggio di dare pieni poteri alla Protezione
Civile, in che modo avremmo potuto costruire seimila alloggi
decenti per gli sfollati? Lo abbiamo fatto e invece di dirci
bravi ci fanno passare per una banda di delinquenti. Santoro,
Travaglio e tutti gli altri invidiosi loro simili hanno attaccato
Bertolaso perch si fatto fare un massaggio. Ma perch
darsene pena, mi chiedo io. Ma anche avesse fatto qualunque
altra cosa, rimarrebbero comunque affari suoi. Non capisco
perch lintimit di persona debba sempre inquinare la
sua produttivit e la sua efficienza. La schiera degli Angeli
dellApocalisse sempre pronta e reattiva per punire i
peccatori 6 ! Questa gente che sostiene il concetto che se tu
sei un servitore dello Stato diventi una specie di creatura
28

modificata geneticamente e non sei pi un essere umano. Devi


essere un santo, capace di fare cose che loro pensano di non
saper fare. E di certo, non sanno e non vogliono essere santi.
Non ti piace pi fare sesso, non ti piace pi cenare con i tuoi
amici, non puoi pi telefonare, ridere, scherzare, fare battute,
raccontare barzellette, ballare, cantare, ubriacarti, divertirti.
Questi appartengono a quella cultura vecchia in cui molti che
facevano politica erano prima di farla dei signori nessuno, che
si trovavano grazie ai privilegi ad essere qualcuno a patto
che non abusassero. Ma io ero gi ricco, affermato, affabile,
simpatico e divertente, ero cos anche prima di entrare in
politica e la politica non mi ha certo emancipato da una
condizione di normalit e quindi perch dovrei rinunciare
a essere me stesso, per far piacere a chi? A questi invidiosi?
Non ci penso neppure. Nessuno di questi, che fanno tanto i
moralisti, si scandalizzato di fronte a quello che successo sui
mercati finanziari internazionali. Ma le pare che al mondo
ci siano dei signori sconosciuti, dipendenti di aziende private,
che danno la patente di affidabilit ai Paesi del mondo? Si
alzano una mattina e decidono le sorti delleconomia di una
nazione piuttosto che di unaltra. Questo s che uno scandalo.
Non lo posso dire, perch simmagina le facce scandalizzate
dellestablisment? Ma di fatto la gente a queste cose ci pensa.
vero che i paesi ricchi in qualche caso hanno vissuto al di sopra
delle loro possibilit, ma anche vero che per riequilibrare
le cose non concepibile tagliare le pensioni e lassistenza
sanitaria. Piuttosto andiamo a vedere se la finanza cos come
6 E vidi un angelo che scendeva dal cielo con in mano la chiave dellAbisso e una
grande catena. Afferr il drago, il serpente antico, che il diavolo e Satana, e lo incaten
per mille anni Libro dellApocalisse, testo biblico de La Sacra Bibbia della CEI, Trento,
2009.

29

impostata funziona ancora in questepoca. Anzi, le dir di


pi: anche lEuropa cos com non mi convince fino in fondo.
Mi spieghi meglio.
Forse vale per la finanza e per lEuropa quello che vale
anche per me. Non detto che una cosa che funzionava 15
anni fa possa funzionare allo stesso modo anche oggi. Ma per
fare qualunque passo in una direzione nuova occorre molta
forza e cos come messo oggi il sistema politico del nostro
Paese, non ce lho, cos come non ho un sostituto. Osservi
bene il Parlamento: ogni volta che tento di dare una scossa,
di velocizzare i meccanismi a favore dellesigenza di risposte
da dare agli italiani, vengo chiamato dittatore! La gente
non consapevole delle procedure burocratiche che limitano
la politica. I voti che ricevo per garantire un governo stabile
e sicuro, sono inutili alla luce del fatto che mi impossibile
governare del tutto. sufficiente lopposizione di qualunque
membro appartenente alla mia maggioranza, affinch io
sia costretto a trasferire la mia attenzione alle questioni
interne, da condominio, alle paturnie personali di tutti
coloro che si convincono di non essere presi sufficientemente
in considerazione; lasciando cos il Paese trascurato e preda di
se stesso. Nel frattempo, salgo e scendo dagli aerei, non ho pi
una famiglia e sono sullorlo del divorzio.
Pi in l sul divorzio vorrei esprimerle un mio personale
punto di vista. Presidente, lei appare alla continua ricerca
di approvazione e di consenso. Non c nulla di male,
intendiamoci. In un modello politico basato sul consenso
popolare giusto cos. Ma forse dovremmo prendere in
30

considerazione il fatto che quel modello oggi non funzioni


pi. Ecco perch le cose non vanno per il verso giusto. Le
abitudini sono dure a morire, nonostante ci sia il vecchio
detto diabolicum est perseverare. Ha mai pensato che la
democrazia cos come la conosciamo oggi, poteva avere
un senso fino a quando, affiancate al sistema democratico,
cerano le ideologie che oggi non ci sono pi? Le ideologie
erano scatole dal contenuto ben delineato, i temi apparivano
di ampio registro, cerano delle contrapposizioni esistenziali
e di sistema. Nellideologia, tutti si potevano riconoscere
chiaramente su temi semplici e tutti potevano scegliere
tra due impostazioni ben distinte. Nemmeno la natura
delluomo era esente da questi temi. Cerano il leninismo e
il comunismo da una parte, espressi con chiarezza, mentre
il liberalismo e il capitalismo si esprimevano altrettanto
chiaramente nella fazione opposta. Tutti sidentificavano
con un nome che corrispondeva a dei contenuti riconoscibili
e precisi, contrapposti tra loro, proprio come i colori dei
loro simboli dappartenenza.
In quel caso la democrazia poteva rivendicare un suo
proprio senso. Una funzione, sebbene rimanesse uno stadio
limitato per un sistema di governo e di organizzazione
sociale. Tutti esprimevano la loro sovranit con il voto
perch nel bene o nel male potevano scegliere
unideologia netta e definita. Non era necessario conoscere
i fatti, entrare nel dettaglio, nel sistema, avere cognizione
di causa bastava sapere poche cose e condividere la
visione ideologica di qualcuno. Non era un voto sui fatti,
era un voto sui colori. Le plebi hanno il natio bisogno
di porre i polsi ai vincoli, per dirla con DAnnunzio. In
verit, se necessario che qualcuno faccia le cose per loro,
31

si trovi questo qualcuno. Che senso hanno delle elezioni


in cui si chiamano a raccolta cittadini che non conoscono
largomento del contendere? una presa in giro per loro
stessi, che prendono in giro i politici elargendo voti senza
sapere nulla della materia, e i politici prendono in giro i
cittadini perch non sono in grado di governare a causa dei
poteri forti (non eletti) che li privano della libert dazione.
Non le sembra un grande equivoco? Questa una causa
per la quale avrebbe dovuto battersi. Lei aveva la forza per
poterlo fare ma venuto meno.
Senta Siri, io posso dirle che sono sceso in politica, che ho
abbandonato la mia azienda per il bene del Paese, che credo
in quello che sto facendo e ci sto mettendo tutto me stesso,
e credo di aver fatto meglio di quanto non abbiano fatto i
miei predecessori nella storia recente. Ho dovuto lavorare
in condizioni dure e difficili, mi sono trovato ad affrontare
situazioni di crisi e cambiamenti notevoli. Voglio fare delle
riforme e mi sto impegnando per farle, ma purtroppo non ho
i numeri la maggioranza per poterle fare cos come vorrei.
Quindi necessariamente devo prendere accordi con altri.
Questa quella che negli anni Ottanta avrebbero chiamato
Realpolitik. Quello che dice sulla democrazia pu anche
essere vero, ma non posso certo essere io a dire una cosa simile,
si rende conto che mi troverei come Ges nel tempio? Sarebbero
tutti l ad aspettare che dica qualcosa contro la Legge Mosaica
per potermi finalmente crocifiggere!
Forse ha ragione, Presidente, ma a sentir lei lo hanno
gi fatto e lo farebbero lo stesso. Varrebbe la pena tentare,
non crede?
32

Tentare di fare cosa, Siri? Che mi sta dicendo? Vuole che


vada in giro a dire che la democrazia finita e che bisogna
pensare a un nuovo modello e poi mi proponga ancora io? Per
favore, non siamo ridicoli. Io ho 73 anni, ho gi fatto molto e
voglio ancora continuare a farlo, chi verr dopo di me, sempre
se ne avr il coraggio, potr cimentarsi in avventure a me di
sicuro precluse.
A riguardo ho maturato delle opinioni personali, su cui ho
deciso di argomentare successivamente. Intanto ho unaltra
domanda: in tutta onest, che cosa pensa del PDL?
Intanto il PDL io lho fondato perch credo che lItalia si
debba allineare il pi possibile al sistema politico anglosassone,
composto da due grandi forze politiche che si contendono
il Governo del Paese. Purtroppo, anche il PDL mostra le
sue debolezze, perch le persone alle quali ho dato fiducia
spesso mi hanno deluso: in primo luogo Fini e a seguire molti
altri. Tenga presente che io sono un po come Napoleone, devo
fare la guerra con i soldati che ho. A volte vorrei mollare
tutto, quando vedo ipocrisia e debolezza; persone che fino
a un momento prima che tu concedessi loro un po di potere
sarebbero state disposte a rinnegare se stesse, un minuto dopo
potrebbero assassinarti per prendere il tuo posto. Non cambia
nulla nella storia degli uomini e del potere. Chiamiamo
evoluzione il nostro tempo, ma solo la tecnologia che si evolve,
la natura delluomo sempre la stessa. Sono costantemente
attaccato dai giornali che scrivono menzogne e distorcono la
realt; sono attaccato dalla magistratura, che cerca in ogni
modo di delegittimarmi. Posso tranquillamente affermare di
aver collezionato tradimenti e delusioni sul piano politico
33

e personale. Ormai, non faccio pi molta distinzione tra


amici e nemici.
A chi si riferisce?
Nel partito che ho fondato ci sono alcuni individui che non
perdono occasione per ostentare mediocrit umana e politica;
nonostante tutto, non ho mai voluto delegittimare nessuno.
Del resto, nonostante mi accusino di essere un monarca e un
dittatore, sono consapevole che sarebbe impossibile pretendere
che io abbia unenergia tale da poter fare tutto da solo; di
conseguenza, ho bisogno di delegare e responsabilizzare. Da
tutto ci deriva la mia perenne illusione che coloro ai quali
do fiducia facciano del loro meglio nel mio interesse, con la
totale consapevolezza che il mio interesse anche il loro ed
anche linteresse degli italiani. Invece, anche i miei non esitano
a disilludermi. Ormai come se vivessi in una situazione
di uno contro tutti, con lunica soddisfazione, per me la
pi importante, dellaffetto e la fiducia degli italiani, della
maggioranza degli italiani. Per questo non li tradir mai.

34

Lincompreso

Presidente, quando la sento parlare spesso mi sembra di


essere dinnanzi ad una persona potenzialmente vittima della
sindrome dellincompreso. Questo mi fa piacere, perch la
condizione dellincompreso appartiene solo ai bambini, e
il fatto che in qualche modo persista in lei, il segnale
tangibile che avrebbe potuto essere il bambino giusto per
cambiare le cose cos come sono adesso. Purtroppo, proprio
come nelle favole, un incantesimo, un patto antico, non
le ha consentito di andare fino in fondo. Invece di voler
vedere nemici a ogni angolo, perch non prova ad ascoltare
le persone? Tutti hanno una loro ragione.
Se mi mettessi ad ascoltare tutti, sarebbe impossibile
governare il Paese, farei lo psicanalista, non il Presidente
del Consiglio! Mi viene in mente quel film divertente7, in
cui il protagonista si lamentava con Dio e insinuava che al
7 Una settimana da Dio.

35

suo posto avrebbe fatto le cose in modo migliore. Dio allora


gli appariva e gli consegnava per una settimana i propri
poteri. Una scena mi colp pi di tutte, quella in cui
luomo aveva la facolt di sentire tutte le richieste delle
persone, ma solo quelle del suo quartiere. Nella testa, gli si
affollavano migliaia di voci, e tutte chiedevano qualcosa;
sembrava una tortura. A volte ripenso a quel film, e mi
sento prendere da un simile sconforto. Quindi, non si pu
ascoltare tutti. Non crede?
Non penso che abbia torto nel dispiacersi di quello che
la stampa scrive, di quello che afferma lopposizione, di
ci che dicono certi ambienti della nomenclatura, i suoi
nemici di sempre in pubblico, i suoi amici dellultima
ora in privato. Le ho semplicemente suggerito che se lei
simpegnasse ad ascoltare tutti, probabilmente avrebbe
meno tempo di lamentarsi dei suoi nemici. Per i giornali
che scrivono contro il suo operato, per lopposizione che
non la tollera e per tutto quel mondo di nemici che lei ha
proiettato intorno a se stesso. Ascoltare tutti non significa
accontentare tutti. Ma se ognuno ha una ragione, lei
deve farsene carico, altrimenti non manifesti lamentele se
qualcuno non la approva.
Sono sicuro che lei per educazione ascolta chiunque, ma
in fondo agisce in base alle sue volont. Una indiscutibile
virt assoluta, se non manifestasse la controindicazione di
volerlo fare con il placet di quelli che non ha ascoltato.
Perch non lo fa e basta senza dispiacersi per non essere
capito?
Daltronde, se crede davvero in quello che vuole non ha
bisogno del consenso altrui. Invece, lei alla spasmodica
36

ricerca del consenso degli altri perch forse non crede cos
fermamente in quello che fa. Un po come le successo
a casa, non le pare? Voleva stare in compagnia di belle
ragazze con il consenso di sua moglie. Io personalmente
non ci trovo nulla di male, lei in qualche modo s. La
coppia il primo luogo in cui il S perde qualcosa per
concederla allaltro, per essere come laltro ci desidera. Per
accontentare quellaltro, o altra, spesso dimentichiamo chi
siamo e viviamo in una semi-menzogna. pi importante
stare assieme, piuttosto che essere se stessi. Fino a quando
si arriva al limite. Poi, grazie allaiuto di amici, parenti e
avvocati, si rivedono molte cose che abbiamo preferito
dimenticare pur di stare assieme a qualcuno. Lei poteva
parlare chiaro, affrontare il problema, invece di continuare
a far finta di nulla.
Questo atteggiamento non cambia la realt delle cose.
Perch se vale il principio Volere Potere, potrebbe non
valere il principio non lo voglio vedere allora non c. Sua
moglie, sono sicuro, sarebbe stata capace di capire e avreste
trovato una soluzione adeguata. Invece, lei ha preferito fare
un po la vittima. Perch?
Considerato che convinto in profondit di non essere
stato n un cattivo marito n un cattivo padre?
O meglio non pi improvvisato di molti altri. Avrebbe
potuto farcela e invece si lasciato sfuggire tutto dalle
mani.
Cos ha aggiunto unulteriore ferita nella quale
crogiolarsi al bisogno. Probabilmente, se lei avesse giocato
la partita fino in fondo, con onest e convincimento sarebbe
riuscito nel miracolo della rinascita e oggi non sarebbe
cos demoralizzato, avvilito, ancora una volta incompreso.
37

Senta, io voglio bene ai miei figli, molto bene, e ho cercato


di essere un buon padre. Forse avr sbagliato in molte cose, ma
chi non sbaglia? Per quanto riguarda mia moglie, preferisco
non parlarne. Di sicuro il mio sentimento era vero e autentico
e spesso il suo mancato appoggio pesato come un macigno,
cos come le sue critiche. Un comportamento infantile? Lo ha
detto lei che sono un bambino.

38

Menzogne e vanit

Lei ha mai riflettuto sul fatto che le piace dire un sacco


di cose (nelle quali sicuramente crede) agli italiani e alla
gente in generale con la spasmodica necessit di piacere?
Non necessariamente un male. Tuttavia, questo la mette
sempre pi nella condizione di perdere il controllo. Ogni
volta che lei promette la stessa cosa a dieci persone diverse,
sa che nove di queste diverranno sue nemiche, perch potr
accontentarne solo una? Lei sceso in campo promettendo
agli italiani che avrebbe cambiato le cose, ma come se
fosse rimasto vittima di quella promessa. Di fatto, non
ha ancora realizzato ci che era veramente importante.
Gli italiani le hanno chiesto poche cose: lalleggerimento
della burocrazia, il ridimensionamento dellinvadenza
dello stato in termini di tasse, orpelli e bizantinismi
legislativi. sembrato davvero che per lei lindividuo
potesse avere finalmente lopportunit di riguadagnare il
centro dellinteresse dello Stato, ricacciando oltre le torri
quell io collettivo che in nome delle ideologie, delle fedi
39

e delle dottrine, lo aveva sopraffatto dalla notte dei tempi.


A un certo punto, per, anche lei pare abbia perduto la
strada. Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai
per una selva oscura che la diritta via era smarrita. Proprio
come al bambino che abbandona se stesso i suoi sogni, la
sua immaginazione, la sua fantasia per piegarsi al mondo
degli adulti, lei in qualche modo ha ceduto al Sistema.
Come un adolescente in crisi di identit non sa pi cosa
vuole veramente. E, come coloro che sono costretti a entrare
nel mondo degli adulti, tradisce Se stesso, racconta bugie
sapendo che lo sono, e si guarda allo specchio ma non
soddisfatto di come si vede. Una crisi che cos come si
presenta rischia di avere un unico epilogo. La disfatta.
Senta, forse sar anche infantile nelle questioni sentimentali
ma non sono uno sprovveduto in politica. Buona parte delle cose
che lei dice non riesco a capirle fino in fondo. Cos una specie
di psicanalisi da bignami? Io voglio davvero cambiare le cose,
tutto quello che ho fatto in questi anni stato nella direzione
del cambiamento vero. Probabilmente non sono riuscito in
tutto ma le ho gi spiegato come stanno le cose. A volte mi
chiedo se i miei stessi amici la pensino davvero come me fino
in fondo, ma questa unaltra questione. E poi scusi, quando
mi dice che io non avrei la forza per cambiare lo status quo, a
causa di chiss quale ragione, pu spiegarmi cosa ha in mente?
Proprio non capisco.

40

Il serpente

Vede Presidente, fin dai tempi della Creazione e del


Paradiso Terrestre, abbiamo imparato a fare i conti con
la figura del Serpente. Ognuno nella propria dimensione,
nel proprio ambito di vita. Cosa rappresentava il serpente?
Noi sappiamo che Adamo ed Eva, a un certo punto, mossi
dal dubbio volevano cogliere il frutto dallalbero della
conoscenza8.
A indurli a farlo, fu il serpente. Da allora noi pensiamo di
conoscere e crediamo di sapere, ma in realt non sappiamo
8 Il serpente era il pi astuto di tutti gli animali selvatici che Dio aveva fatto e disse alla
donna: vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di alcun albero del giardino?.
Rispose la donna al serpente: Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare,
ma del frutto dellalbero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non dovete
mangiarne e non lo dovete toccare, altrimenti morirete. Ma il serpente disse alla donna:
Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero
i vostri occhi e sareste come Dio, conoscendo il bene e il male. Allora la donna vide
che lalbero era buono da mangiare, gradevole agli occhi e desiderabile per acquistare
saggezza; prese del frutto e ne mangi, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e
anchegli ne mangi. Genesi, 3,3 1-7, testo biblico in La Bibbia di Gerusalemme, EDB,
Trento, 2009.

41

veramente nulla su alcuno, sappiamo quasi tutto di noi.


Abbiamo unenorme paura di scoprire quante cose possiamo
sapere e conoscere davvero e ci accontentiamo di quello che
sappiamo nellinsieme. Un sapere collettivo fa meno paura
perch come dividere la paura stessa. Se la divido fra tanti
Io, personalmente avr meno paura. Allo stesso tempo
non sapr mai fino in fondo la Verit. Il serpente siamo
noi tutti insieme: avvolti attorno alla nostra civilt, senza
accorgercene la stritoliamo e comprimiamo ognuno su di
essa con il continuo bisogno di capirla e assecondarla. Pensi
che quando diciamo capire intendiamo comprendere
ovvero comprimere dentro qualcosa. Ecco che il capire
di ognuno in realt il comprimersi di ognuno dentro il
Sistema. I due sventurati nostri predecessori nel Paradiso
terrestre invece di continuare a capire dopo aver mangiato
il frutto della conoscenza, si sono fatti cacciare, e la loro
coscienza tornata ad avere le sembianze del serpente, ma
questa volta senza Dio, al quale non hanno pi avuto il
coraggio di rivolgersi, dopo aver disobbedito: sono rimasti
senza speranza. Abbiamo sublimato laiuto divino attraverso
le religioni e infatti lo ritroviamo in varie iconografie: una
delle pi conosciute, quella dellArcangelo Michele che
schiaccia il serpente e libera il mondo. Ma il serpente non
altri che lassenza di volont. Rappresenta tutto ci che non
il nostro Io, e si sostituisce a esso facendoci compiere la sua
volont. La tentazione significa mettere nella condizione
di togliere quello che si desidera veramente, per bramare
ci che gli altri desiderano. Il serpente assume nella nostra
realt attuale tutto quanto la volont altrui: tutto ci che
sorregge il sistema. Un sistema che ti mette di fronte un
modello e ti fa credere che sia quello giusto; come in una
42

sorta di ipnosi. Quanto pi quelli che ne fanno parte


formandone lidentit dalla punta della coda alla testa
rinunciano al S in favore del Tutti, tanto pi forte esso
risulter.
Parliamo del serpente quando vogliamo dire qualcosa
che non ci chiaro, quando vogliamo parlare di qualcosa che
non ha una fisionomia ben definita. la caratteristica del
serpente annidarsi intorno a noi, mimetizzato e strisciante.
Sa anche essere velenoso al momento giusto: quando
qualcuno smette di funzionare, lo morde e lo fa morire.
Il serpente rappresenta la tentazione alla conoscenza.
Luomo rimasto li, a guardare la sua tentazione senza
far nulla di pi, senza andare oltre.
Lunico che sia riuscito a sfuggire alla tentazione, avendo
il coraggio di andare oltre, Ges. Egli riuscito a superare
la tentazione perch ha avuto il coraggio della Verit: non
ha avuto paura di se stesso perch figlio di Dio, ha creduto
in lui. Il serpente, offrendogli i falsi doni del Sistema Tutto
ricchezza, potere, dominio sugli uomini non riuscito
a ingannarlo. Del resto, ci che potremmo intendere
dicendo vendere lanima al diavolo, potrebbe significare
rinunciare a conoscere se stessi per vivere bene allinterno di
un gruppo. Il serpente governa e decide. Rimaniamo con la
tentazione ma non abbiamo il coraggio di andare oltre e di
scoprire chi siamo. Cos il serpente ha il controllo di tutto.
E qualunque cosa volessimo fare, dovremmo scendere a
patti con lui. Ma chi rappresenta il serpente? facile! Tutti
coloro i quali credono di avere ragione.
Tutti coloro i quali vogliono che rimanga tutto cos
com per sempre, nello status quo.
43

Tutti coloro i quali fanno parte integrante della societ,


cos come adesso. Tutti coloro i quali non vogliono
cambiare. Il serpente stringe in una morsa invisibile
la societ e le persone, e fa fare loro quello che a lui
conviene: rappresenta tutti quei ruoli ai quali noi abbiamo
imparato ad aderire passivamente. linsieme dei ruoli
che noi abbiamo imparato a impersonare. Liberarsene,
divincolarsi difficile, quasi impossibile. Lei ad esempio fa
il Presidente del Consiglio. E quindi, prima di essere Silvio
Berlusconi il Presidente del Consiglio. Quando dorme,
va in bagno, mangia, saluta le persone, perfino quando
ama e odia, lei il Presidente del Consiglio. I suoi amici,
sono amici del Presidente del Consiglio. I suoi figli, sono
i figli del Presidente del Consiglio. E dentro questo ruolo
di Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi c sempre
meno. Pi questo succede, pi il serpente si rafforza. Forse
lei quello che dovrebbe soffrirne meno, che ha meno il
problema di non essere Silvio Berlusconi. Pi di quanto non
lo abbiano altri, voglio dire. Se lei potesse, per cos dire, la
testa al serpente la taglierebbe. Fatto salvo il non capire che
la testa a un certo punto potrebbe essere la sua. Lascio a lei
la valutazione. Proprio perch lei ha un ruolo, in qualche
modo fa parte di un ruolo pi grande: la Costituzione, la
Corte dei Conti, il Parlamento, la Corte Costituzionale...
Tutti questi organi dello stato sono dei ruoli. Non importa
che poi ci siano delle persone a presiedere questi ruoli.
Sono prima di tutto dei ruoli.
Ad esempio se lei parlasse con un giudice della Corte
Costituzionale, che deve valutare i suoi procedimenti,
potrebbe portarlo a pranzo (come ha gi fatto) e potreste
44

parlare senza condizioni, ma infine le direbbe che per quanto


individualmente possa essere daccordo con lei e il suo
operato, rimane pur sempre un giudice che deve attenersi a
quello che lindirizzo generale del sistema. In altre parole,
deve obbedire al suo serpente, al suo ruolo. Questo lo
fanno tutti. La gente dimentica di essere se stessa, a costo
di essere un ruolo. E quando fa qualcosa, in realt il ruolo
che lo fa: il ruolo che parla, il ruolo che decide. Nessuno
libero di decidere veramente per ci che pensa. Allora
pi facile scendere a patti con i ruoli che con le persone;
perch per scendere a patti con le persone bisognerebbe
saperle scoprire, sapere chi c al di l di quel ruolo. Saper
emancipare linterlocutore con cui lei parla dal ruolo, per
recuperare la persona che c dietro. Una persona potrebbe
capire unaltra come un ruolo potrebbe capire un altro
ruolo. Ma un ruolo non potrebbe mai capire una persona.
La societ attuale fatta di ruoli. Tant che cambiano le
persone ma i ruoli rimangono gli stessi, affinch le cose
cambino perch nulla cambi davvero. Questo sistema
fatto e pensato (grazie pensatori!) per evitare che qualcuno
inventi cose nuove, nuove idee, e quindi per impedire che
qualcuno (ad esempio, lei) possa combinare qualche guaio.
Dunque pi il sistema ingessato, pi il sistema un
serpente, e pi sappiamo che il serpente non pu mollare la
presa perch come se tenesse unito tutto linsieme. Meglio
un serpente che tiene tutto unito, rispetto al considerare
tutto da capo. Sarebbe il Caos. Ma sarebbe anche un nuovo
inizio9. Esiste un solo modo per tagliare la testa al serpente
9 In principio Dio cre il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre
ricoprivano labisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. Dio disse: Sia la luce!. E la
luce fu. Genesi, 1,1-3, testo biblico in La Bibbia di Gerusalemme, cit., pp. 21-22.

45

e porre fine al soggiogo, ma uno soltanto: essere Se Stessi.


Ogni volta che un individuo ritrova se stesso, come se si
divincolasse dal volere del serpente. E un nuovo mondo ha
inizio.
Guardi Siri, non serve andare a scomodare il Paradiso,
Adamo ed Eva per sapere che la vita va in un certo modo. Io
non posso fare tutto quello che mi viene in mente perch lei mi
viene a dire che ci sono serpenti a cui tagliare la testa. Ma si
rende conto di quello che dice? Non siamo mica nel paese dei
balocchi! Siamo in Italia e qui le cose funzionano in un certo
modo.
Ci sono i poteri dello Stato che sono i grandi vecchi e
rimarranno l sempre e comunque. Sa cosa dicono in giro nei
ministeri e negli apparati dello Stato i vari funzionari? Di
governi ne ho visti passare tanti, tutti vogliono fare a modo loro
ma alla fine devono fare quello che vogliamo noi. Ecco, vede? I
governi possono anche cambiare, la gente vota, ma in realt non
cambia nulla. In questo paese bisogna scendere a compromessi
con tutti, dallusciere fino allalto dirigente. Quando sono
arrivato per la prima volta al governo, mi sembrava una
cosa impossibile da sopportare. Pensavo che avendo ricevuto i
voti e linvestitura dei cittadini, potessi fare a modo mio, cos
come avevo promesso. Avevo una mia idea di efficienza, di
organizzazione, un modello diverso di Stato. Ma lo stato
come un organismo vivente: o ti adatti a lui, o ti respinge e ti
annienta. Cos anche io volente o nolente ho dovuto adattarmi.
Non che questo mi faccia piacere e di sicuro sono tra quelli
che si adegua meno allo status quo, ma di fatto non sono in
grado di fare pi di ci che sto facendo. Tenga presente che
appena ho provato a cambiare radicalmente qualcosa, lo stato
46

organismo ha cercato di distruggermi! Mi hanno accusato di


essere un mafioso, hanno cercato di distruggere le mie aziende,
mi hanno messo sotto processo, e tuttora non mi danno tregua.
A volte mi chiedo perch mai dovrei sopportare tutto questo,
poi la mia testardaggine e la mia voglia di libert prendono
il sopravvento e mi danno la forza di continuare a combattere
per quello in cui credo. Uno Stato migliore al servizio dei
cittadini, uno Stato che non sia nemico ma amico e su cui le
persone possano davvero contare. Efficienza e attenzione verso
i pi deboli da parte di chi ha di pi sempre stato il mio
obiettivo. Nonostante questo mi hanno dato del fascista, dicono
che c il regime,che non c la libert di stampa e tutte queste
fandonie per screditare il mio lavoro. E sa chi lo dice? Tutti
questi personaggi che hanno trovato un posto negli anfratti di
questo stato cos malato e esanime. Tutti questi che come dei
batteri si sono annidati nei gangli degli apparati di potere,
stampa, magistratura, enti vari ai quali fa una gran paura
perdere i propri privilegi e si spacciano come difensori dello
Stato e della Costituzione per rimanere dove sono. Vorrei ben
vedere! Difendono tutto ci che gli ha consentito fino a oggi di
prosperare alla faccia del rinnovamento e dello sviluppo. Alla
faccia dei cittadini. Altro che serpente e serpente! Questo un
serpente con tante di quelle teste che non saprei da che parte
iniziare a tagliare!

47

Il patto e il peccato originale

Presidente, sempre un piacere sentirla parlare, cos,


con questa foga e questo entusiasmo. Allora perch si d
poi tanta pena? Se lei crede davvero in quello che vuole
fare e nella forza dellinvestitura popolare che ha ricevuto,
faccia quello che deve fino in fondo. Il punto sa qual ?
Credo che lei, come giustamente ha detto, non possa farlo
davvero. E non perch come dice gli apparati reagiscono
e cercano di distruggerla. O meglio, anche quello. Ma in
ogni scontro e in ogni battaglia mi verrebbe da dire
bisogna mettere in conto delle perdite. Perdite che credo
che lei non sia disposto fino in fondo ad accettare. Lei paga
il prezzo di avere molto da perdere in questo scontro
frontale con lo Stato: lei nasce come imprenditore in
questo sistema, un imprenditore geniale che tuttavia ha
fondato la sua forza e le sue radici in questo Stato, in cui
ha le sue aziende, i suoi interessi economici, ogni cosa che
fa la deve fare pensando anche a quello, e se davvero vuole
distruggere per ricostruire, le occorre mettere in conto che
48

anche ci che suo, ci che ha costruito sulle vecchie basi


di questo sistema, possa cambiare. Questo il grosso limite,
lautentico ostacolo, oltre il quale solo lei sa davvero se
voglia come si dice gettare il cuore. Ci non significa che
lei voglia deludere o ingannare gli italiani, ma che lei non
sia nella condizione di poter compiere la missione fino in
fondo, questa unipotesi tuttaltro che fantasiosa. Del resto
il terreno dello scontro sempre lo stesso e finch sar quello
nulla potr cambiare davvero. Ad esempio, mi domando:
invece che andare in tv per difendersi dai processi, dalle
accuse di mafia e di conflitto dinteressi, perch non ha
cambiato di mano la spada! Perch ha seguito tutti su quel
terreno? Non sarebbe stato pi conveniente e opportuno, a
un certo punto, dire chiaramente agli italiani come stanno
le cose, piuttosto che cercare mille mediazioni? Perch non
ha spiegato loro che avevano due strade di fronte: o tornare a
credere nella politica, concedendole forza e legittimazione,
o rinunciare definitivamente alla politica? Lavrebbero
accusata di atteggiamento plebiscitario? Bene. Per fare
il bene del popolo, voglio che sia il popolo a decidere.
Altrimenti niente pi politici, niente pi voti, niente pi
elezioni, niente pi spreco di soldi per mantenere la casta!
Tutti a casa. Ma per fare questo ci vuole un gran coraggio
che solitamente in questi casi quando se n privi, diventa
senso di responsabilit. Ecco, appena diventa senso di
responsabilit, come il senso delle istituzioni.
Un modo per far s che nulla possa cambiare davvero.
Uno come lei, che problema avrebbe nel dire in televisione,
agli italiani, come stavano le cose e rimettere a loro una
riflessione profonda e vera? Semplicemente: a queste
condizioni il mio e il vostro tempo sprecato, se volete
49

davvero cambiare le cose, date un segnale. Ma avrebbe


dovuto essere un discorso autentico, un discorso di chi
davvero dimostra di essere disposto a perdere tutto pur di
arrivare a ci in cui crede davvero. A quel punto, dinanzi
alla sua autenticit e alla sua sincerit, lei sarebbe riuscito a
traghettare il popolo al di l del Mar Rosso, e al momento
giusto le acque si sarebbero chiuse per sempre travolgendo
i Santoro, i Travaglio, i pubblici ministeri politicizzati, i
poteri forti, tutti sarebbero stati spazzati via dalla sua
Verit. Invece, alla stregua di Adamo ed Eva, lei ha voluto
mangiare il frutto della conoscenza, ma non ci ha creduto
fino in fondo, non lha voluto conoscere davvero e non
ha avuto il coraggio di mostrarlo agli altri. Non ha voluto
mostrare Se stesso per quello che , e tutto cos le crolla
sempre addosso. Come i primi due abitatori della terra, si
creato una dimensione di espiazione che perennemente
si ripropone, non consentendole di arrivare mai dove lei
desidera. Proprio come il peccato originale, tale dimensione
ci ricorda che non abbiamo speranza in questa vita e a lei
spetta il conflitto dinteressi.
Ma quale conflitto e conflitto! Ci si mette anche lei con
questa storia? Io ho lasciato le mie aziende, non ho pi
incarichi, cosa avrei dovuto fare, vendere? A chi? una colpa
aver costruito delle aziende importanti che funzionano, che
pagano le tasse e non hanno mai chiesto un soldo allo stato,
che offrono posti di lavoro? Qui non sono io ad avere i conflitti
dinteresse ma sono tutti quelli che con la scusa della difesa delle
istituzioni in realt vogliono solo salvaguardare le posizioni di
rendita che lo Stato concede loro. Ma perch nessuno parla mai
degli stipendi di certi dirigenti dello Stato, di certi magistrati,
50

di certi capi e capetti del sistema? Tutti parlano solo e soltanto


dei politici! E poi ora di finirla anche con questa storia!
Non si pu continuare a fare passare il concetto che lavorare
per lo Stato deve essere per forza poco remunerativo. Anche
lo Stato deve avere la sua dignit, del resto la struttura pi
importante del Paese, ci vuole un certo rispetto, ecco questo s!
Perci credo sia giusto mantenere una certa dignit. Non parlo
di ruoli specifici ma parlo di responsabilit! Non possiamo
pensare che un qualunque politico o uomo dello Stato che si
assume responsabilit enormi sia mal pagato perch dobbiamo
fare quadrare i conti e fare un favore ai cittadini, questa
demagogia!
Del resto, quanto dovrebbe pagare unazienda privata a
una persona con le responsabilit di Bertolaso? Lei crede che
lo farebbe con quello che lo paga lo Stato? Ma neppure per
sogno! Ci sono dirigenti di aziende private che prendono dieci
volte quello che prendono di stipendio Ministri e Parlamentari.
Dunque fare il Direttore Generale di unazienda nel settore
delle comunicazioni pi importante e richiede maggiori
responsabilit che fare il Ministro? Questa storia non pu
pi reggere! So che smentisco me stesso, ma cambiare idea su
certe cose credo sia un buon segno. Anche quello che lei dice
a proposito del senso di responsabilit, ma cosa vorrebbe che
facessi? Che non mi preoccupassi delle sorti che potrebbe avere il
Paese se lo destabilizzassi troppo con i miei progetti di riforma,
con le mie idee innovative? Cosa vado a dire allEuropa? Le
ricordo che noi siamo uno dei Paesi fondatori dellUnione,
siamo nellEuro e abbiamo sottoscritto degli accordi, non mi
posso svegliare una mattina e in nome della verit, come dice
lei, mandare tutto allaria! Cosa vado a dire, quello che penso
davvero? Vale a dire che lEuro stata una scelta sbagliata, che
51

togliere allo Stato la politica monetaria equivale a non avere


pi nessuna leva sociale? Io ho sempre preferito unEuropa dei
popoli piuttosto che unEuropa dei soldi. Mi piace lidea della
libera circolazione di merci e cittadini, ma cosa centrano la
moneta unica, le decisioni uniche, le normative uniche? Ogni
paese avrebbe dovuto mantenere la sua indipendenza e questo
non gli avrebbe impedito di concertare con gli altri di volta
in volta iniziative comuni. E poi mi scusi, parliamo tanto
di burocrazia in Italia, non forse tutta burocrazia quella
europea? Tutti quelli che fanno i grandi sostenitori dellUnione
Europea sono gli stessi ai quali va bene la burocrazia perch
in mezzo agli anfratti e ai meandri delle carte bollate, delle
migliaia di leggi, norme, regolamenti e direttive, trovano la
loro collocazione naturale. Pi carta c, meno tempo c per
leggerla, meno tempo c per capirla. Risultato? A capire sono
in pochi, gli stessi che scrivono e agli altri non rimane che
adeguarsi. Me compreso, purtroppo, in molti casi. Nonostante
tutto, nessuno pu dire che non cerchi sempre e comunque di
ricavare un mio spazio, uno spazio mio e per il nostro Paese.
finito il tempo in cui allItalia andava tutto bene. In questo
momento siamo un Paese ascoltato e rispettato e questo grazie al
mio impegno costante e al mio lavoro di relazione con i singoli
colleghi Capi di Stato e di Governo. Altro che serpenti, coraggio
e conflitti dinteresse: dovrebbero farmi un monumento!

52

Conflitto di cuore

S, Presidente, un monumento non si nega a nessuno,


per non abbia fretta, quelli di solito li fanno dopo la morte,
e a quanto pare lei ancora vivo e vegeto. Per procediamo
con ordine. Intanto, quello che lopposizione chiama
strumentalmente conflitto dinteressi non realmente un
confitto dinteressi. Non tra lei e gli italiani, quantomeno.
Provi a pensarci bene. semplicemente il limite della
sua rivoluzione. La ragione essenzialmente la difesa
delle sue aziende. Se lei non avesse avuto la necessit di
difendere tutto ci che aveva costruito su questo sistema,
avrebbe potuto fare la rivoluzione di cui il Paese aveva
bisogno.
Senta Siri, cosa dovrei fare secondo lei? Me lo dica forza?
Cosa cavolo dovrei fare, le ho gi detto che nessuno le compra
e le ho gi detto che non me ne occupo pi da un bel po e non
accetto in nessun modo che questa possa continuare a essere la
scusa per attaccarmi o delegittimarmi!
53

Presidente non sinquieti, io se fossi al suo posto farei


probabilmente la stessa cosa.
Non c nulla di male a difendere ci che lei ha costruito.
Tutti lo farebbero e quelli che non lo ammettono sono
degli ipocriti.
Ma il senso non questo. Forse non sono stato chiaro
nel rappresentarle bene quel che vorrei prendesse in
considerazione come ipotesi. Ovvero, la difesa delle sue
aziende che si fondano su questo sistema un po il suo
tallone dAchille.
In fondo, penso che lei, Presidente, un po apprezzi
questa situazione. Tutti la attaccano e lei continua a
difendersi: spesso ne esce pi che rafforzato. Proprio come
leroe greco, lei va in battaglia e vince sempre. In fondo, da
una rivoluzione ci si aspettava un cambiamento profondo e
radicale. Il rapporto tra la societ e lindividuo sono rimasti
immutati.
Il punto che dobbiamo guardare oltre, non badare
ai presunti privilegi dei politici. Il tema da ricercare un
altro, se abbiamo il coraggio di togliere di mezzo questa
ipocrisia: limportante che i politici non tradiscano la
loro missione, ovvero il bene della Polis, non che abbiano
unauto blu. Ma le ricordo che questo stato anche uno
dei suoi cavalli di battaglia. Via i privilegi ai politici, via i
politici, viva i liberi professionisti. Questi slogan alla lunga
si sono scontrati con la realt della quale anche lei rimasto
vittima. Sarebbe bastato dire che i politici non sono una
soluzione per tutto. La politica solo un ragionamento,
che poi deve trovare unapplicazione condivisa. Ma pu
anche non esserlo.
54

Tuttavia, in certi casi, la politica aiuta nellimmediato a


evitare la catastrofe, come un bel viaggio in un posto esotico
evita la rottura di un matrimonio, salvo poi presentare il
conto dellinevitabile, tutto insieme...
Un conto troppo salato caro Siri!

55

Il dittatore

Presidente non sono per niente stupito che lei se la


prenda cos tanto quando le danno del dittatore; del resto
lei ha tante qualit quanti talenti, ma quello del dittatore
non ce lha proprio. Forse per questo che se la prende,
in fondo vorrebbe esserlo, ma non lo . Mi spiego meglio.
Non basta che qualcuno dica quello un dittatore perch
quello lo sia davvero. Come non basta che uno immagini
di esserlo perch lo sia. proprio un bel problema,
per questo condivido il suo disappunto e il suo stato
dangoscia. Credo che lei in qualche modo vorrebbe avere
le caratteristiche del dittatore cos potrebbe rispondere a
questi signori che glielo dicono di continuo si lo sono, e
allora?, invece non riesce a farlo perch non lo .
Certo che non lo sono, stiamo scherzando! Forse sar
anche vero che ho ben chiaro quello che voglio, ma cerco
sempre il pi ampio consenso possibile e poi come lei ben sa
la Costituzione non mi mette certo nelle condizioni di poter
56

fare quello che vorrei. Sono convinto che la Costituzione


vada cambiata, il capo del Governo deve avere pi potere,
chi prende i voti del popolo deve poter governare senza troppi
lacci e laccioli.
Beh, s Presidente, unipotesi interessante, ma credo
che lei sia molto concentrato sul come fare piuttosto che sul
cosa fare. Ovvero come mettere daccordo i politici suoi
colleghi su questa sua idea, come trovare le maggioranze
necessarie per questa riforma. In fondo, il rischio rimane
quello che tutto cambi, perch nulla cambi. Di sicuro
ci si pu impegnare molto e per certi versi riuscire su
determinati punti a ottenere qualcosa, ma sar sempre
la sintesi di un compromesso. Per come oggi il sistema
italiano, non le riuscir di cambiarlo fino in fondo. Il limite
non dato tanto dalla Costituzione, che in fondo un
foglio di carta scritto sessantanni fa.
Il punto che ciascun protagonista della scena politica
italiana appartiene in larga parte a un passato culturale
fondato su questo sistema, e ogni volta che prover a dire
che occorre cambiarlo, lo far a bassa voce quasi con un
velo di vergogna sul viso. La nostra Costituzione non
prevede davvero che siano i cittadini ad avere il potere
attraverso i loro rappresentati, prevede che il potere ce
labbia il sistema attraverso i ruoli che attribuisce di
volta in volta alle persone di turno. Persone e ruoli che
per la maggior parte non sono eletti direttamente dai
cittadini. Lha detto lei, larticolo 1 della Costituzione dice
chiaramente lItalia una Repubblica democratica, la
sovranit appartiene al popolo che la esercita nei modi e
nei limiti della Costituzione. Dunque, credo che lo spazio
57

per un cambiamento vero sia realmente difficile da trovare


al momento. Ma se vogliamo approfondire ancora, mi
verrebbe da pensare che nonostante tutto non sia neppure
la Costituzione in s il limite al cambiamento, ma tutto
ci che la storia che lha prodotta e sostenuta fino a oggi
rappresenta nella mente e nel cuore della maggior parte dei
politici e dei cosiddetti uomini delle istituzioni. Lascerei da
parte, per il momento, gli italiani in senso generale perch
non mi sento di tirarli in ballo con simili vicende, delle
quali peraltro da molto tempo sono solo spettatori. Vede
Presidente, in verit tutta questa pantomima attorno alla
riforma della Costituzione potrebbe apparire un po ridicola
agli occhi di chi ad esempio non vive nel proprio passato, ma
nel presente e dal presente guarda il futuro. Questa persona
ipotetica non vedrebbe il cambiamento come un tradimento
delle proprie radici ma come unopportunit. Purtroppo
qui anche lei come gli altri, anche se glielo riconosco, con
una maggiore disponibilit interiore, continua a ragionare
con il pensiero nel passato. Se lei volesse davvero cambiare
la Costituzione lo farebbe; e invece, proprio perch non
un dittatore, si astiene dal farlo. Lei cerca il consenso,
cerca di mettere daccordo quante pi persone e partiti
possibili, ha bisogno di loro perch il suo modello il
modello di democrazia. Altro principio sul quale si basa la
Costituzione italiana. A leggerla bene, infatti, la Costituzione
stata redatta apposta per non essere mai cambiata,
stata fatta perch fosse per sempre. Perch quel presente
fosse il presente anche nel futuro. Tutto qui. Qualunque
sforzo democratico di voler cambiare la Costituzione
sar inutile perch non porter a nessun risultato.
Lei appartiene a quella generazione per la quale
58

imprescindibile il metodo democratico, del consenso,


quello che lei cerca senza sosta e che quando le negato (o
risulta insufficiente rispetto alle sue aspettative), le provoca
notevoli sofferenze. La Costituzione, al pari di tutto il
nostro sistema istituzionale contemporaneo, il frutto
di un concetto che radicato nel passato e che sfrutta la
nostra memoria recente per evitare qualsiasi modifica o
cambiamento radicale nel divenire degli eventi. Solo chi
non ha radici nel passato o chi disposto a lasciarselo alle
spalle potrebbe essere in grado di cambiare le regole del
gioco. Tutto il nostro architrave costituzionale il frutto di
un compromesso ideologico anacronistico rispetto al tempo
e allepoca in cui viviamo. Esso si proponeva di garantire
per sempre la democrazia, in antitesi con lesperienza
totalitaria che il paese ha vissuto fino al dopoguerra. E
siccome vero il principio che la lama cura la ferita che
ha inferto, solo una presa di posizione coraggiosamente
monocratica potrebbe riuscire in ci che anche a lei, oggi,
risulta impossibile. Si potrebbe ipotizzare che in un nuovo
modello, magari futuro, non ci sia pi neppure bisogno di
una carta che noi chiamiamo Costituzione e che tutto
possa funzionare su nuove basi, magari dove il cosa fare
sar pi importante del come farlo. Per il nostro vecchio
sistema democratico non c spazio per un dittatore
e per ci che ci si attende per il futuro, se saremo capaci
di immaginarlo, probabile non ci sia pi posto per la
democrazia.
Senta Siri a me sembra che lei stia un po esagerando. Io
sono un liberale, un democratico, e lo sar sempre e ho fatto
della difesa della democrazia e della libert la mia ragione di
59

vita. Sono contrario a qualsiasi tipo di totalitarismo e come


ben sa lotter fino alla morte contro la cultura del collettivismo
che mette in primo piano linteresse generale rispetto a quello
dellindividuo. Il comunismo ha fallito in Europa, assumendo
in Italia i tratti del peggiore conservatorismo.
Eravamo ai tempi della cortina di ferro lunico grande
Paese occidentale ad avere un partito comunista cos forte
e importante, di sicuro non potevamo aspettarci che dopo
il crollo del Muro il suo gruppo dirigente e parte della
sua base elettorale, da un momento allaltro, diventassero
democratici.
Quindi, se mi permette, io difendo la democrazia, quella
vera, sono un democratico mentre sono i miei nemici a ispirarsi
al peggior totalitarismo dellepoca contemporanea, ovvero il
comunismo che ha fallito ed stato cancellato dalla storia.
Lunico rammarico che in Italia non siamo stati ancora capaci
a fare davvero i conti con la storia e nonostante tutto abbiamo
ancora chi si onora ed orgoglioso di chiamarsi comunista,
molti di questi sono gli stessi che hanno il coraggio di chiamare
me dittatore.
Beh, Presidente, come le ho gi detto di questo non mi
preoccuperei pi di tanto; il punto, credo siamo daccordo,
non questo e non allordine del giorno. Non vorrei
per tralasciare il paragone che lei fa tra il comunismo e la
democrazia. I comunisti, i suoi nemici smentiti dalla storia,
e la democrazia di cui lei si erge a difensore a tutti i costi.
interessante questo punto, perch secondo la mia ipotesi
entrambi i modelli sono falliti.
60

Il modello comunista totalitario e il modello democratico


capitalista sono due sistemi che appartengono comunque
al passato. Abbiamo assistito al fallimento e al tramonto
del primo, stiamo assistendo al fallimento e al tramonto
dellaltro. I due modelli hanno funzionato in Europa
come contrappesi nel mantenimento di un equilibrio e
inevitabilmente venendo meno uno dei due laltro sistema
destinato a crollare. Qualcuno potrebbe obiettare che la
democrazia non unesclusiva europea. In questo caso,
si potrebbe ipotizzare che nonostante questo dato di
fatto nel presente, in passato lEuropa stata il punto di
partenza dei modelli che si sono poi sviluppati a livello
globale; probabile che questo effetto domino potr
verificarsi in futuro. Di fatto, nel vecchio continente,
in atto una profonda metamorfosi di cui viviamo in questo
momento la parte pi acuta ma anche quella che ci porter
necessariamente a un nuovo modello, un nuovo sistema,
un nuovo concetto organizzativo che sta nel futuro e che
non affonder pi le sue radici nel passato e non porter
con s la pretesa del per sempre, tanto caro agli uomini,
e nel quale essi hanno fondato tutte le giustificazioni della
loro esistenza.
Guardi Siri, a me sembra che lei lavori troppo di fantasia e
dimmaginazione. Qui siamo nel mondo reale e la realt che
nessuno da solo pu cambiare le regole del gioco. Posso anche
essere daccordo con lei su alcune cose, ma io ho settantatre
anni e per quanto ne dica lei mi sembra normale che il mio
passato sia forse pi importante del mio futuro. Non credo
che, nonostante questo, mi sar impossibile realizzare ci in
cui credo; e poi, a dire il vero, io non capisco. Lei ipotizza che
61

le cose cambieranno, che la democrazia abbia fallito, che ci


sar un nuovo modello ma non mi dice quale, sia pi esplicito!
Inoltre, non per volere apparire sempre quello che deve essere
indispensabile a tutti i costi, ma non riesco proprio a vedere
chi altri potrebbe prendere in mano uneredit importante
come quella che sono riuscito a creare dopo il crollo della prima
Repubblica. Se ha delle idee, allora le esprima: sarei proprio
curioso di sapere di che cosa stiamo parlando.

62

Lultima spiaggia

Nel sentirla parlare, Presidente, mi vengono in mente i


pontifices e i farisei, quando nel Tempio dinanzi a Ges
impegnato a predicare insistettero pi di una volta nel
chiedere un segno, la dimostrazione tangibile che egli fosse
davvero il Messia, perch fino a quel momento ogni cosa che
aveva detto appariva fuori dalla realt, incomprensibile e al
di l dellimmaginabile. Rappresentava in quellepoca e in
quel momento tutto ci che era alternativo allo status quo,
un elemento destabilizzante, talmente innovativo da non
poter essere compreso da chi, fino a quel momento, aveva
vissuto in una tradizione per la quale il cielo e la terra erano
separati e non avrebbero potuto mai entrare in contatto tra
loro. Qualcuno che affermava di essere il tramite tra le due
realt non poteva che essere un folle o un impostore, e se
voleva davvero essere creduto avrebbe dovuto dare un segno
concreto di verit. Ma come poteva egli far capire ai suoi
interlocutori il proprio messaggio? Quelli fondavano tutta
la loro cultura nella tradizione, il loro passato era il loro
63

presente. Ges parlava al contrario un linguaggio nuovo,


incomprensibile.
Egli era il futuro, il Divenire, ci che non esiste se
non si ha il coraggio di vedere, e se non si abbandona
una mentalit ancorata al passato, alle cui incalzanti
provocazioni lo stesso Figlio delluomo ha risposto in
modo inequivocabile10. Dunque, non mi stupisce per
niente che anche lei ponga delle domande rispetto a ci
che le appare assolutamente fuori dalla realt. Ma la realt
la sua realt ed una realt fatta di convenzioni e tradizioni
delle quali, nonostante la voglia di cambiamento, non pu
fare del tutto a meno. Ha ragione, probabilmente, quando
afferma di essere lunico al momento ad avere determinate
caratteristiche. Non vorrei tuttavia che questo sentimento
che prova fosse un modo per convincersi di essere lultima
spiaggia. La mia ipotesi che lei di certo rappresenta ci di
cui ha bisogno questepoca per compiere la metamorfosi.
Colui il quale prepara le condizioni per un cambiamento
guidato dallintenzione e da una convinzione che, al l
di ci che pi conosciamo, esistono altre possibilit; ma
proprio come Cristoforo Colombo, anche lei a un certo
punto si trover di fronte non le Indie che ha in testa, bens
lAmerica, un nuovo mondo, tutto ci che esiste gi ma
non come lo pensa lei, ma che di sicuro c.
10 Gli dissero: S, ma cos tutto astratto. Tu cosa fai in concreto, che segni ci dai
perch capiamo? I nostri padri hanno avuto dei miracoli sui quali fondarsi: Mos, per
esempio, diede loro la manna quando erano nel deserto. Rispose loro Ges: cos,
cos, lio ve lo dice: non avete capito affatto quel brano in cui si parla della manna:
non che Mos diede allora agli ebrei un cibo venuto dal cielo! Il senso era che il Padre
dellIo vi d sempre il vero cibo celeste; e questo cibo lIo che discende dal cielo e d
vita a questo mondo. Igor Sibaldi, Il Vangelo di Giovanni in Il codice segreto del Vangelo,
6,30-33, cit., pp. 231-232.

64

Quindi, secondo lei Siri, in pratica sto perdendo il mio


tempo? Tutto il lavoro e limpegno che ci sto mettendo per
cercare di cambiare il Paese, per rendere pi efficiente il sistema
pubblico, per stabilire un principio di libert attraverso la
riforma della magistratura, per portare lItalia fuori dalla crisi
economica, non serve a nulla?
Ma no Presidente, non ho detto questo e neppure lho
pensato, ho solo osservato che lei impegnato in una partita
nella quale le regole del gioco sono state fissate perch lei
non possa vincerla. Pu parare bene i goal pi insidiosi,
ma fino a quando? come se lei giocasse contro diversi
avversari, quelli sul campo e larbitro anzi, forse direi
di pi, lintera organizzazione dellincontro! Lei vorrebbe
giocare la partita del buon senso perch, attraverso quello,
lei sicuro di vincere, e invece le tocca giocare la partita in
cui le regole del gioco sono fatte per mantenere sempre
lo stesso identico risultato, chiunque siano i contendenti
in campo.
Le regole sono la garanzia della conservazione, sono
la certezza di sopravvivenza per tutti coloro che hanno
necessit di un presente immobile. Per queste categorie di
persone pi ci sono regole, pi sono dettagliate, maggiore
la garanzia che ricevono. La regola il metodo per
cristallizzare il tempo e non rischiare che le cose cambino
ed evolvano. Ma levoluzione e il cambiamento sarebbero
traumatici per coloro che hanno fondato le proprie radici
nel passato-presente, privi dimmaginazione e di risorse:
sarebbero spazzati via come la polvere sul cristallo.

65

La regola

Ogni regola stabilita a garanzia dello status quo;


proprio per questo lantitesi della regola sono il buonsenso,
linnovazione, la fantasia, linventiva. Tutte queste doti,
o talenti delluomo, debbono sottostare al compromesso
convenzionale della realt. Pertanto, si potrebbe dire che la
realt linsieme delle regole che gli uomini hanno stabilito
e preso come riferimento. Ogni iniziativa che prescinde
questa convenzione, fuori dalle regole, fuori dalla realt.
La democrazia ha bisogno di regole per poter esistere.
Senza le regole, che hanno il compito di fare sottostare tutti
alla realt, la democrazia non potrebbe realizzarsi in
natura. Attraverso le regole si realizza quel modello secondo
il quale tutto trova un equilibrio, tutto trova un medesimo
piano. Chi sta in basso arriva al piano terra spinto verso
lalto, e chi sta in alto arriva al piano terra spinto verso il
basso. In realt, lalto e il basso non hanno una valenza di
superiorit e inferiorit, ma solo una sorta di attrazione
gravitazionale in cui sono tutti spinti verso il centro.
66

Si potrebbe affermare che le regole stanno alla collettivit


come il buonsenso sta allindividuo. Lorganizzazione
collettiva ha bisogno delle regole per cristallizzare il pi
possibile la realt e impedire che lindividuo, attraverso il
buonsenso e limmaginazione, si evolva. La conservazione
ha necessit assoluta di regole a cui ricondursi, mentre
levoluzione e il divenire, per esistere, hanno bisogno solo
dellimmaginazione delluomo.
Le regole mettono al riparo luomo dalla propria
consapevolezza come la democrazia lo mette al riparo dalla
propria responsabilit. Se stabiliamo che in natura luomo
colui che tende a sopraffare il proprio simile, ancora oggi ci
significa che la civilt di cui parliamo non esiste, o meglio
esiste solo nella nostra realt, ovvero linsieme di regole
convenzionali alle quali abbiamo deciso o ci siamo ritrovati
nei corsi e ricorsi storici a sottostare. Se non ci fossero le
regole non ci sarebbe luomo civile? Sarebbe una tragica
scoperta ma anche la modalit di pensiero con la quale
la regola ha ipotecato lumana evoluzione. La paura del
proprio simile ha sostenuto fino a oggi le regole. Di fatto,
se stabiliamo che luomo non pi, per dirla con Hobbes,
homo homini lupus, ma giunto (soprattutto in particolari
aree del pianeta) ad un certo grado di civilt, potremmo
affermare che egli voglia riconquistare il buonsenso e
limmaginazione guardando al futuro, lasciandosi alle spalle
le regole e il passato. Cos come potremmo affermare che
la democrazia, che si fonda sulle regole, potrebbe essere
superata da un modello di consapevolezza individuale
secondo la quale luomo non delega pi alla collettivit la
propria vita in cambio di un ruolo, ma riconquista la propria
capacit di vivere e realizzarsi come individuo. Questa
67

possibilit pu realizzarsi solo attraverso un nuovo modello


organizzativo dello stato (un popolo stanziato su un
territorio) che non abbia bisogno di una montagna di regole
per convivere ma realizzi in ognuno la responsabilit della
propria condizione. Fino a oggi, con la democrazia, abbiamo
preferito rinunciare al nostro io individuale a favore di
un noi collettivo al quale sottostare, per non assumerci la
responsabilit di decidere. Di essere. Siamo cresciuti con
la paura delluomo, con la consapevolezza che noi come
civilt occidentale, senza un arbitro a impartirci le regole
del gioco, avremmo finito per sopraffarci reciprocamente.
Questo modello finito, luomo ha raggiunto un certo
grado di consapevolezza e ha bisogno di creare il suo
futuro riscoprendo limmaginazione, non continuando
a concentrarsi su quale parte di esso modificare per stare
meglio ma cambiando di fatto la realt. Potrebbe non
esserci pi bisogno di uno stato al di sopra dellindividuo,
ma di un individuo-stato. Ognuno potr cos avere
nella propria coscienza la responsabilit dellinsieme e non
il contrario. Per realizzare questo modello, si potrebbe
immaginare unorganizzazione dello stato diversa da quella
che conosciamo. Le persone sono pronte e mature a questo
salto verso il futuro, il sistema che al contrario cercher
in ogni modo di fermare questa evoluzione.
Tutti coloro che hanno interesse nelladesso e ora
per sempre nello status quo, come i Giudei del Tempio,
faranno di tutto per contrastare questa direzione delle cose,
proprio come fecero con Ges. Colui il quale aveva messo
in dubbio le regole, che aveva osato mostrare una realt
differente. Colui che disse: distruggete questo Tempio e
lIo ridester tutto ci in tre giorni. Per tutta risposta i
68

Giudei, che non vedevano altro che ci che conoscevano e


le loro regole replicarono: Quarantasei anni ci sono voluti
per costruire questo Tempio, e tu lo rialzeresti in soli tre
giorni?. Come potevano capire che egli parlava del Tempio
che ogni uomo ha in S, nella propria vita?11.
Guardi Siri il suo un bel discorso ma, ripeto, tutta teoria!
E poi, lo ripeto, Ges lhanno crocefisso e non proprio la fine
che vorrei fare!
Presidente, io ripeto a lei che un po mi viene da sorridere,
a voler guardare bene tutte le sue intenzioni e dichiarazioni,
si ha quasi lidea del contrario, sembra che tutti la vogliano
mettere in croce. Per carit, ognuno ha le sue croci a
seconda del tempo che vive, ma non sottolineerei questa
analogia. Da qui a sostenere che lei possa finire crocefisso
ce ne passa, di sicuro lei un innovatore, uno che ci prova,
ma se dovessi associarla a un personaggio evangelico potrei
quasi dire che potrebbe essere pi Pilato che Ges. Pilato
aveva capito il messaggio di Ges, aveva capito molto pi
di tutti quelluomo che diceva non voglio che crediate in
me, ma in voi stessi, prov in ogni modo a salvargli la vita,
cerc con tutte le sue forze di salvare ci che era il divenire,
il futuro, colui che aveva osato sfidare la Legge Mosaica, ma
alla fine cedette perch anche lui era parte di quel sistema,
era anche lui un ruolo, e da ruolo alla fine si comport.
Mi scusi tanto Siri, ma non accetto nel modo pi assoluto
che mi si possa paragonare a Pilato, io non sono in nessun
11 Vangelo di Giovanni 2, 18-22 in Igor Sibaldi Il Codice Segreto del Vangelo, cit. p. 189.

69

ruolo, io sto facendo il massimo nonostante il ruolo! Questo


s! Ma non mi venga a dire che sono il Pilato della situazione
perch fuori dalle mie corde e dal mio modo di essere!
Presidente scusi, ma non si deve arrabbiare, non se la
deve prendere, forse non mi sono espresso bene o lei ha
capito male. Pilato lunico uomo nei Vangeli a cui Ges
parli da pari, lunico che capisca davvero il messaggio che
Ges vuole comunicare al mondo, ma proprio come ho
gi sostenuto prima, appartenendo a quel sistema, non
pu smentirlo fino in fondo. Non una colpa, un dato di
fatto. Se appartieni ad un sistema, non lo puoi smentire
del tutto perch smentiresti te stesso. Ges, quando parla
delladultera, dice chiaramente voi venite qui con le vostre
regole, con le vostre leggi, chiedete a me di condividerle
ma io non le condivido perch non appartengo al vostro
mondo, non sono un ruolo, sono un io, un individuo
dotato di buonsenso, libero. Tant che quando il gruppo
di aspiranti lapidatori arriva dinanzi a lui con la richiesta
di parere e di condanna, egli scrive sulla sabbia. Un gesto
simbolico che sta a indicare proprio la miopia del sistema
delle regole. Per risolvere una questione, c bisogno di
scrivere di cosa si tratta per sapere cos davvero! E cos,
bastata lesortazione a guardare ciascuno in se stesso, a
riflettere, per scuoterli dallebbrezza dellassassinio che
stavano per compiere. Ecco il punto, Presidente. Un ruolo
che trae legittimazione da un sistema non potr mai fino
in fondo fare a meno delle regole che sostengono il sistema
stesso. Nonostante la buona volont e limpegno sincero
che lei mette in tutto ci che cerca di fare.

70

10

La ragnatela

Guardi Siri, le ripeto ancora, lasci perdere Ges Cristo e


tutto il resto, oggi siamo nel 2010 e io sono il Presidente del
Consiglio, in Italia far tutto quello che posso per cambiare
le cose come stanno. Sono consapevole di avere contro la gran
parte del sistema, la gran parte dei burocrati, ma questo
non mi scoraggia affatto. Finch i cittadini, la maggioranza di
loro, mi sosterranno, io continuer sulla mia strada.
Bene, una buona notizia, anche se non mi nuova;
lei insiste nel volermi sottolineare la sua buona volont di
fare cose che, le ripeto, io non ho messo in dubbio in alcun
modo, n lo fanno la maggioranza degli elettori. Ripeto,
questo sistema fondato sulle regole, sulla burocrazia e sulla
democrazia, potrebbe essere giunto a uno stadio finale,
potrebbe mancare poco affinch le lancette dellorologio
ricomincino a girare e noi tutti potremmo ricominciare a
progettare il futuro.
Dallesterno come se io vedessi una stanza piena di
71

ragnatele e di polveri, in cui tutto ha smesso di esistere


da troppo tempo, nella quale tutto fermo, immobile,
dove la conservazione rimasta lunico obiettivo. In
quellimmagine, come le ho gi detto, le regole sono la
polvere, la burocrazia, le ragnatele. La burocrazia presiede
lorganizzazione generale dello Stato, ha come fine la
razionalit e limpersonalit. La persona cede se stessa
al ruolo che svolge allinterno del sistema delle regole.
La burocrazia ha come motto la conservazione. La
burocrazia, e i burocrati, sono allinterno di un meccanismo
di cui sono contemporaneamente carnefici e vittime.
Lei, Siri, forse non conosce quello che il governo ha fatto
per alleggerire la burocrazia. Siamo stati lunico governo,
con il ministro Brunetta, a prendere delle iniziative per
alleggerire la presenza dello stato nel quotidiano di tutti:
abbiamo eliminato un sacco dinutilit, aggiungendo
invece opportunit; abbiamo utilizzato le reti private
e ci siamo appoggiati a enti pi snelli, per coinvolgere i
cittadini, varando la riforma del servizio postale elettronico
certificato, utile per contenere i consumi cartacei; abbiamo
cercato dinformatizzare tutto lapparato amministrativo,
agevolando laccesso pubblico ai servizi. In definitiva, tutto
quello che mai un governo prima di noi aveva pensato di fare.
S, questo vero. Il punto fondamentale che non
il come avete fatto qualcosa, ma il cosa. Perch vero
che avete dato maggiori possibilit ai cittadini di entrare
in contatto con lo stato, ma non ne avete tolto il bisogno.
Perch vero che forse non necessario fare una coda a
uno sportello o riempire un foglio di carta e non si pu
72

evitare di perdere del tempo per fare qualcosa, ma quel


qualcosa occorre farlo comunque. E dallaltra parte c
sempre qualcuno che decide al posto dellindividuo. A
proposito poi di questa corsa al web, che vista come la
grande emancipazione dei cittadini, io mi chiedo - e sar
capitato a moltissimi - quando si trova un proprio simile
allaltro capo di un telefono o di un pc, che gestisce un
servizio al cittadino di qualunque tipo esso sia, e risponde
io questa cosa la farei, ma il sistema che non la accetta,
che cosa si fa a quel punto? Il nodo resta sempre lo stesso:
aver svuotato lindividuo di capacit decisionale, per
paura che qualcuno potesse prendere il sopravvento su
qualcun altro.
Abbiamo concepito questo sistema di regole e
condizionamenti, per paura che qualcuno (meglio di un
altro) potesse sopraffare il prossimo. Di fatto, un altro
modo di annichilire il buonsenso in questo esercizio
fallimentare di voler essere tutti allo stesso modo. Togliendo
allindividuo la capacit di maturare una valutazione
soggettiva sulle cose e di assumersene la responsabilit
con un nome e un cognome, a chi si pu chiedere la
responsabilit di un qualunque riscontro allistanza di un
individuo al sistema? Abbiamo creato unentit invisibile
da additare perch la gente, quando parla di Stato e
burocrazia, non sa mai esattamente di chi sta parlando.
Abbiamo dato vita a uno Stato in cielo che non si vede,
e un cittadino in terra che subisce e basta. Un modello
esattamente come quello della Chiesa dove Dio il sistema
e non si vede, il clero sono i burocrati che interpretano il
volere di Dio, i fedeli sono i cittadini. Fedeli e cittadini
fanno il minimo indispensabile, capiscono il meno
73

possibile, stanno sotto quello che altri decidono, non si


assumono alcuna responsabilit e hanno sempre una scusa
per prendersela con qualcuno se le cose non vanno come
vorrebbero. I primi se la prendono con Dio, i secondi con
lo Stato. Non vorrei assolutamente cadere nella retorica
utopistica, magari facendo riferimento al fin troppo citato
Platone autore della Repubblica. Certamente, mi sento
non solo di sottoscrivere ma anche di riproporre in chiave
contemporanea quanto il filosofo greco ebbe a sostenere
nelle pi confidenziali Lettere, a proposito dellassunzione
di certi oneri esistenziali12. Non abbiamo bisogno solo
di nuovi computer e di nuovi sistemi per comunicare la
burocrazia, abbiamo bisogno di persone responsabili, che
non possono essere precostituite e preordinate, perch ogni
individuo possiede una propria istanza personale. Allora,
un autentico Stato che funziona in armonia, quello che
riesce a cogliere listanza di ogni individuo per quella che
, a dargli una risposta individuale e non collettiva. Non
credo di essere stucchevole se mi permetto di ricordare
che anche Aristotele, bench non avesse formalmente
abbracciato lideale platonico del filosofo-governante,
abbia gi a suo tempo sancito che il fine ultimo dello Stato
la piena realizzazione di s 13.
12 Chiunque pu distinguersi per coraggio, velocit e forza, ma solo chi si propone
di onorare verit, giustizia, generosit e la dignit che a esse si accompagna, solo costui
pu distinguersi veramente dagli altri. Platone, Lettera quarta, I Classici del pensiero,
volume II, La repubblica Gorgia - Protagora - Lettere, Arnoldo Mondadori Editore,
Milano, 2008, p. 813.
13 chiaro perci che lo stato non comunanza di luogo n esiste per evitare eventuali
aggressioni e in vista di scambi: tutto questo necessariamente c, se deve esserci uno
stato, per non basta perch ci sia uno stato: lo stato la comunanza di famiglie e di
stirpi nel viver bene: il suo oggetto una esistenza pienamente realizzata e indipendente.
Aristotele, Politica, III, 9, 1280 B 29-34, I Classici del pensiero, vol. II, Arnoldo
Mondadori, Milano, 2008, p. 560.

74

Per quanto riguarda lo Stato, nessuno pu rimproverarmi


di non essere un innovatore. Da quando sono sceso in politica,
affermo che questo uno stato vecchio. Uno stato che non
pi al passo coi tempi e con le esigenze dei cittadini. Non ha
un apparato snello, veloce e capace di rispondere alle richieste
delle persone senza che sia vissuto come uno stato impositore.
Io, al contrario, lotto affinch lo stato possa essere un punto di
riferimento e un garante della libert. Purtroppo, non mi stato
consentito di farlo fino a oggi.
Dunque Presidente, se, come ho sostenuto precedentemente, lo Stato cos come oggi noi lo conosciamo
al tramonto della sua esistenza, non mi preoccuperei
eccessivamente di capire cosa c da cambiare. come
preoccuparsi di cambiare il colore della tovaglia per il
pranzo quando tutti hanno deciso di andare a mangiare da
Mc Donalds.

75

11

Lo stato

Il sistema dello Stato che conosciamo, pone le sue


radici nel modello europeo di democrazia teorizzato da
Montesquieu che andato di pari passo con il modello
economico capitalista. Nella dinamica universale degli
avvenimenti, ogni cosa tende allequilibrio, cos anche
il sistema politico mondiale. Per avere un equilibrio,
occorrono almeno due forze in campo contrapposte che
messe in determinate condizioni mantengano una stabilit,
in base alla quale ognuna ha ragione di esistere se esiste laltra.
Il crollo e il fallimento del modello comunista collettivista
stato letto come un momento di grande soddisfazione
dal nemico di sempre, ovvero il sistema democratico
capitalistico, senza che questo si ricordasse che proprio nel
sistema dellequilibrio se uno dei due contrappesi fuori
gioco lo automaticamente anche laltro. Il crollo del muro
di Berlino stato vissuto come la vittoria della democrazia
sul totalitarismo comunista.
Al di qua del muro, a occidente, dove la libert e
76

luguaglianza tra i cittadini erano un dato consolidato


da decenni, questa disfatta ha creato una sorta di euforia
generale che ha fatto dimenticare per un po(ma solo per
un po) tutte le mancanze e le problematiche del sistema
occidentale; senza che la grande maggioranza delle persone
potesse al contrario leggere che tanta euforia di l a poco si
sarebbe trasformata in una depressione generalizzata e ci
si accorgesse che il male che aveva disrutto lantagonista
stava interessando anche noi, le nostre certezze, i nostri
valori, i nostri sub-modelli di convivenza. In pochi
hanno capito che di l a poco tutto il sistema e il concetto
sociale fondato su quellequilibrio di forze contrapposte,
allindomani del crollo del Muro, avrebbe rappresentato la
fine tout court dellintero modello complessivo.
Il contraccolpo non si avvertito immediatamente:
il sistema ha provato ad andare verso la modificazione
dellequilibrio, c stata la riunificazione della Germania,
il consolidamento del sistema Europa con lintroduzione
dellEuro, ma sono stati processi che hanno solo rallentato
linevitabile. Oggi noi stiamo cominciando a vedere che
il processo di dissoluzione andato avanti, subdolamente;
non ce ne siamo accorti solo perch ci siamo inebriati di
palliativi, e ora ci troviamo dinanzi alla realt. Il sistema
europeo occidentale capitalistico imploder esattamente
com successo allantagonista comunista e consentir
la realizzazione di un nuovo equilibrio con ancora due
contrappesi. Mi limito a parlare dellEuropa non solo
per mantenere il livello del discorso allinterno del nostro
ambito geografico. Di fatto lEuropa rappresenta da
sempre il punto di partenza di ci che poi si completa
a livello globale nella sfera dinfluenza tradizionalmente
77

occidentale; altrimenti, inserire un ragionamento


sul modello statunitense, richiederebbe riflessioni e
approfondimenti specifici che non arricchiscono di
molto il ragionamento e soprattutto non modificano
lessenzialit dei processi in corso. Anche gli USA
seguiranno landamento europeo apportando le modifiche
pi confacenti al loro sentire e alle loro necessit. Credo
che i due modelli futuri si divideranno in Oligarchico
Tecnocratico e Monocratico Virtuoso, dove la tradizionale
divisione storica tra ci che occidentale e ci che non lo
non avr pi ragion dessere. Questi saranno i due modelli
di riferimento, poi collateralmente esisteranno dei modelli
autonomi ma di scarsa rilevanza nellequilibrio globale.
Gli stati andranno alcuni nella direzione oligarchicotecnocratico, ovvero si organizzeranno in modo tale
che la maggior parte dei cittadini non parteciper pi
attivamente alle decisioni pubbliche ma lo far solo tramite
alcuni gruppi ristretti di persone, che avendo cognizione
di causa si assumeranno la responsabilit di rispondere alla
collettivit solo in base a un modello di codifica preventiva
condivisa, entro la quale si muoveranno in autonomia. Un
po quello che succede in Europa adesso. Immaginate lo
stato membro come cittadino di questo modello quando
si sente dire quello che pu fare o deve fare, quello che
non pu fare e via cos e si deve adeguare perch questa
azione corrisponde al rispetto di una codifica preventiva
condivisa. Cos, si ritrover il cittadino di quel modello
di stato in cui avr ceduto la potest del suo sentire a
coloro che se ne intendono in cambio della tranquillit
che le cose andranno sempre in una direzione standard.
Questo modello pu risultare interessante in paesi nei
78

quali il livello di partecipazione politica gi molto bassa,


nei quali esiste una naturale e consolidata morale della
cosa pubblica, in cui esiste una naturale predisposizione
emotiva delle persone al livellamento. Pensate a uno Stato
in cui si occupa della cosa pubblica unoligarchia che pu
essere intellettuale, industriale, famigliare, e nel quale
i cittadini sono chiamati solo al momento di decretare
la condivisione delle regole. Questo tipo di Stato non
ha bisogno dellopinione pubblica perch, di fatto, non
esiste. Lopinione non esiste ma esiste solo il riscontro
oggettivo in base alla precisa conoscenza dei fatti, della
realt e la capacit di poterne discutere diventa il diritto
di poterne discutere. Tutto il contrario di quanto succede
nel modello democratico occidentale (opinione pubblica)
ovvero ognuno pu dire la sua vincolante, nonostante
non dimostri di conoscere i fatti, la realt e non abbia le
competenze per decidere su questa o quella materia ma
decide solo in base al sentire del momento che trova le sue
radici nella propria cultura, quella della propria famiglia,
della scuola che ha frequentato, del posto in cui abita,
del suo passato, della sua storia personale e cos via. Un
modello oligarchico-tecnocratico non appare rispondere
pi a questo sentire ma funzionale unicamente alle
regole del gioco condivise allinizio della partita.
Unidea di modello proprio quello comunitario o
che chiamiamo del sistema globale, in cui ci sono alcuni
signori che nessuno ha eletto, che non prendono n voti
n consensi e scrivono direttive, danno pagelle di buoni
e cattivi agli stati membri e seguono limpostazione
schematica inizialmente condivisa senza coinvolgimenti
emotivi di sorta e senza quindi essere condizionati
79

dallopinione pubblica alla quale, di fatto, non debbono


rispondere direttamente. In effetti, gran parte dei cittadini
europei scontenta dei propri politici, che nella maggior
parte dei casi sono definiti incompetenti, pasticcioni e
incapaci. E nonostante io condivida e sottoscriva lidea che
ogni classe politica rappresenti alla perfezione il popolo che
lha eletta, forse questi cittadini sarebbero contenti di avere
a loro disposizione tecnici molto preparati sulle questioni
dello Stato ai quali delegare tutto, basta non avere
pensieri e preoccupazioni sul proprio futuro. Questo
sistema oligarchico tecnocratico potrebbe contrapporsi
(controbilanciarsi) a un sistema monocratico virtuoso.
Questa ipotesi, alla quale di sicuro lItalia maggiormente
predisposta, prevedrebbe che i cittadini assumessero
direttamente il potere per assegnarlo a una persona
a tempo senza che questa sia soggetta a nessun altro
organo di controllo o riequilibrio, quali sono ad esempio
a oggi Corte Costituzionale, Magistratura, Parlamento,
Presidenza della Repubblica, Costituzione. Un sistema nel
quale la Costituzione non conterrebbe pi il modello di
Stato ma solo lenunciato di principi fondamentali ai quali
chi esercita il potere si dovr attenere. In cui il potere
delegato a una sola persona il cui compito governare e
decidere. Al termine di quel mandato, sar giudicato. In
questo sistema non ci sarebbe pi posto per il concetto di
divisione dei poteri. Il potere potrebbe essere nelle mani di
un singolo che lo eserciterebbe come meglio riterr giusto
per conseguire i risultati auspicati dai cittadini, nel rispetto
degli enunciati fondamentali della Costituzione. Codici e
norme potrebbero essere adattati a questo modello. Chi
sar designato al potere potrebbe avvalersi di una serie
80

di persone per ricoprire ruoli essenziali nel funzionamento


della cosa pubblica. Persone che risponderebbero solo ed
esclusivamente a lui. Le elezioni si potrebbero svolgere
solo a livello nazionale ogni cinque anni e avrebbero come
obiettivo lelezione esclusiva di un Collegio Nazionale
Popolare composto da 45 membri che sarebbe di supporto
al Capo dello Stato ma non di contrappeso od ostacolo.
Questo sarebbe lunico momento in cui i cittadini
sarebbero per cos dire aggregati, diventando un soggetto
unico decidente, mentre lelezione del Capo dello Stato
sarebbe lunico momento in cui il Potere che del singolo
viene per effetto di una chiamata collettiva delegato a un
altro individuo. Da quel momento in poi, non esisterebbe
pi il concetto di maggioranza e di collettivo. Lo
Stato avrebbe come unico obiettivo ciascun individuo e
non gruppi dindividui. Ogni formula cui siamo abituati
secondo la quale la maggioranza o il gruppo prevalgono
sul singolo sarebbe completamente sradicata. A questo
principio di individualit potrebbe essere affiancato il
principio della responsabilit di cittadinanza, secondo la
quale ogni cittadino esattamente come colui che stato
designato al potere ha lobbligo di rispondere ai principi
fondamentali di una Carta del buonsenso. Anche il
sistema coercitivo dello Stato verrebbe meno. La privazione
della libert personale sarebbe esclusivamente prevista nei
casi di grave prevaricazione fisica e omicidio. Mentre per
tutti gli altri reati potrebbero essere previste sanzioni di
tipo pecuniario la cui entit varierebbe di volta in volta
a seconda del reato commesso. Altri tipi di condanna
potrebbero prevedere lintervento sfavorevole negli
obiettivi sociali dellindividuo. Pensiamo a uno studente
81

che condannato a dover rifare tutti gli esami universitari


o in parte. A un dipendente che potrebbe essere declassato
di grado, a un imprenditore che potrebbe non poter pi
gestire la sua azienda per un periodo, a chi, compiuto
un reato per il quale chiamato a pagare e non disponga
della somma necessaria, sia costretto a lavorare per
poterlo risarcire. Questi sono casi a titolo esemplificativo.
Il principio dinnocenza non sarebbe solo un enunciato,
perch entro un massimo di tre mesi dovrebbe arrivare
la sentenza che in caso di assoluzione in primo grado
non pu pi essere annullata, se invece di condanna,
potrebbe passare un successivo grado di giudizio e poi al
Capo dello Stato potrebbe (sempre in caso di condanna)
spettare la decisione finale. La giustizia sia civile che
penale sarebbe amministrata da organi dello Stato che
rispondono alla struttura amministrativa in linea diretta al
Capo dello Stato. Nessun privilegio sarebbe consentito ad
alcuno, ma la legge non sarebbe uguale per tutti. Secondo
i principi del buonsenso, il giudice dovr farsi interprete,
vista la Costituzione, di ci che pu essere giusto. Faccio
un banale esempio: rubare un pezzo di pane per la propria
famiglia non la stessa cosa che sottrarre un intero carico di
derrate. Indipendentemente dallentit del bene sottratto,
diversa lispirazione che muove il gesto, la necessit che
lha motivato e richiede dunque una pena commisurata.
Non esisteranno pi, dunque, i reati, ma ogni singolo caso
dindividuo che ne commetta uno.
La giustizia, del resto, non appartiene a questo mondo,
inutile mettere in essere abominevoli surrogati com stato
fatto fino ad oggi, compresa la formula in nome del Popolo
82

Italiano. Per potersi promuovere a questo credo i giudici


dovrebbero essere eletti dal Popolo invece come molti
altri poteri dello Stato non lo sono. In questo sistema, non
ci sarebbe spazio per nessun altro tipo di elezione locale o
periferica. Le Amministrazioni locali sarebbero governate
da rappresentanti del Governo centrale e avrebbero il
compito di coordinamento dellattivit istituzionale e il
funzionamento della cosa pubblica a livello territoriale.
Ogni individuo potr rivolgersi al Governo per ogni
rimostranza e avr diritto a ottenere una spiegazione
esaustiva e di buonsenso in merito ai quesiti sottoposti.
La propriet privata rimarrebbe un diritto inviolabile
e inalienabile. Si potrebbe stabilire inoltre che della
propriet privata ognuno possa disporre come meglio
creda, togliendo per sempre questo concetto che uno per
fare una qualunque modifica a casa sua debba ottenere
il permesso della collettivit. ovvio che sarebbero fatte
salve le ragioni di sicurezza e tutela dellambiente e del
territorio. Aggregazioni, gruppi, e/o simili che si richiamano
a principi collettivi sarebbero ammessi solo in funzione
di un loro chiaro scopo sociale o meglio dintervento e
miglioramento della vita dei cittadini. Lopinione pubblica
potrebbe non esistere pi come la conosciamo noi. Ovvero
un concetto in cui tutti astrattamente dicono la loro
senza nessun tipo di cognizione di causa. Le opinioni non
avranno alcun valore nellesercizio del Potere Pubblico per
il quale potr essere richiesto unicamente il rispetto della
Costituzione. Questo modello per la nostra cultura e il
nostro passato ci riporta immediatamente al peggio della
nostra storia ovvero al modello fascista di cui stato fatto
di tutta unerba un fascio per dirla con una battuta. Non
83

tutti i sistemi totalitari sono sistemi fascisti. Il fascismo


non fu totalmente fallimentare nellimpostazione generale,
piuttosto degener nella tragica alleanza con i nazisti, con
lentrata in una guerra senza speranza, e quando prese il
sopravvento una forma di emulazione idiota di principi
di razza, ma non per ci che aveva realmente fatto per il
Paese. Tant che oggi, a meno di non falsificare la realt,
sappiamo che le pi grandi conquiste di civilt le abbiamo
ottenute proprio in quel periodo. Infrastrutture, scuole,
ospedali, e sistemi sociali di cui ancora oggi godiamo
i benefici. Quel capitolo, per certi versi doloroso della
nostra storia, lo abbiamo completamente demolito senza
conservarne i lati positivi. Era s un sistema autoritario ma
non illuminato. Oggi lipotesi potrebbe essere quella di
prendere in considerazione un modello simile, pi evoluto,
che ci garantisca limmunit da certi errori del passato.
Il nuovo modello potrebbe essere la sintesi tra ci che
abbiamo imparato e ci di cui abbiamo bisogno. E questa
potrebbe essere la direzione che alcuni Paesi del vecchio
continente potrebbero prendere, seguiti da alcuni altri
in tutto il mondo. Non scritto da nessuna parte che
la democrazia debba per forza essere lunico sistema
istituzionale in grado di garantire la libert naturale
individuale e davvero inalienabile e inviolabile delluomo.
Su questo punto insisto in merito ad alcune questioni.
Sempre Aristotele, che pure apparve propenso alla forma
costituzionale della politia, ha messo in guardia da certe
degenerazioni pericolose, come ad esempio loligarchia,
intesa come il governo di pochi nellinteresse di quella
ristretta cerchia di potere e, senta un po, la democrazia,
84

intesa come deriva della partecipazione collettiva alla cosa


pubblica. Se lei personalmente non riesce a scrollarsi di
dosso questa paura dellaccusa di esercitare una tirannide,
magari perch non le chiara la distinzione con la
monarchia illuminata14, unipotesi, ma mi verrebbe da
chiederle che cos per lei, lo Stato?
Siri non credo che lei voglia da me una lezione di diritto
pubblico costituzionale e comparato, giusto? Quindi cosa
vuole sapere esattamente? Se le cose mi vanno bene cos? Se ho
intenzione di sovvertire lordine costituito? Per piacere! Aristotele
viveva pi di duemila anni fa, allepoca non cera la televisione
mi verrebbe da dirle. Nonostante tutto, aveva ragione a mio
parere, ma un conto dirlo in unarena ad Atene un conto
sarebbe dirlo in televisione al giorno doggi. Siamo seri per
favore! La mia idea di Stato unidea come le ho ribadito che
fonda le sue basi sulla democrazia ma che possa modernizzarsi
con lattribuzione di maggiori poteri a chi governa. Punto e
basta. Non credo per questo di dovermi meritare la definizione
di tiranno, e se mi permette, non ho paura che qualcuno me la
possa attribuire, perch non lo sono. Non mi preoccupo di dover
dimostrare che le fantasie altrui siano tali.
Va bene Presidente, non voglio insistere. In ogni caso,
lei non crede che sia venuto il momento di un originale
14 Aristotele distingue nettamente fra una situazione in cui il regno sorto per la
difesa degli uomini eccellenti contro il popolo e il re viene scelto in seno agli uomini
eccellenti o per superiorit nella virt e nelle gesta che si compiono con la virt o per la
superiorit duna famiglia di tal sorta: il tiranno, invece, in seno al popolo e alla massa del
volgo contro gli uomini pi elevati, perch il popolo non subisca torti da costoro. Ci
dimostrato dai fatti. Quasi nella totalit i tiranni, per cos dire, derivano da demagoghi
che si sono guadagnata la fiducia calunniando i nobili. Aristotele, Politica, V, 10, 1310
b, 10-17, cit., p. 653.

85

azzardo sul piano del linguaggio della politica, uno


strappo autentico in questo senso, capace non solo di un
superamento definitivo di categorie politico-istituzionali
cristallizzate, ma anche nella migliore delle ipotesi, di
sintonizzarsi davvero su piani superiori? Era un consiglio
di Platone15.
Ancora con le storie di 2000 anni fa! A me piacciono i
classici, spesso anche il mio amico Confalonieri me li cita.
Ma ripeto, qui le cose non stanno come ad Atene nel 500
avanti Cristo! Qui siamo ai giorni nostri e gi mi accusano di
pontificare e di voler prendere il posto del Papa; se mi dovessi
anche mettere a parlare di cose come le chiama lei superiori,
darei davvero il La ai miei nemici per dire che mi sono fritto
il cervello! Oggi la gente vuole risposte su problemi concreti,
sulla quotidianit, altro che linguaggio spirituale. E poi scusi,
non si guarda in giro? Basta sentir parlare Di Pietro, che fa a
pugni con litaliano, e meglio lasciare riposare in pace Platone,
che altrimenti gli si rizzerebbero i capelli in testa a sentire certi
che cazzecca.
Bene Presidente, dunque non mi pare che le possa
piacere unidea di organizzazione dello Stato cos come ho
ipotizzato o non la vuole prendere in considerazione solo
perch pensa che non convincerebbe gli altri?
15 Ogni forma di governo - come ogni essere vivente - ha una sua voce: c la voce
della democrazia, quella delloligarchia, quella della monarchia. Moltissimi affermano
di conoscerle ma in realt, tranne pochi, sono lontani dal comprenderle. Il governo che
sindirizza agli dei e gli uomini parlando il suo proprio linguaggio e compiendo azioni a
esso conformi, accresce la sua prosperit e si conserva; va invece in rovina quando imita
un linguaggio diverso. Platone, Lettera quinta, I Classici del pensiero, cit.; p. 817.

86

12

Le tasse

Allora Siri, le dico subito una cosa. La prima che non


posso certo dirle che la penso come lei nonostante tutti i miei
nemici siano convinti del contrario. O meglio, diciamo cos,
non la penso fino in fondo come lei. Non credo per niente che
lItalia rischi di ritornare ai momenti bui della dittatura della
privazione della libert e di espressione dellindividuo. I diritti
dei cittadini sono il pilastro fondamentale sul quale poggia
tutto il nostro sistema Paese che per quanto non ci piaccia fino
in fondo, per quanto pu essere migliorato e aggiustato, rimane
uno dei sistemi pi avanzati e pi civili al mondo. Daltra parte
concordo sul fatto, come ho gi detto, che cos com organizzato
il sistema dello Stato, chi Governa non messo nelle condizioni
di poter davvero fare il bene dei cittadini e del proprio Paese.
Credo che su questo punto dovremmo insistere, lo faremo, nelle
sedi opportune come le ho gi detto, senza fare sconti, senza
cercare compromessi e credo con il sostegno degli italiani.
Beh Presidente mi sembra unipotesi interessante, anche
87

se in verit non ho capito il sostegno degli italiani in quale


forma pensa di ottenerlo. Intendo dire che sono sicuro che
gli italiani potranno sostenerla ma non ho chiaro con quali
strumenti considerato che questo sistema di fatto non
lo consente. Mi sembra che anche lei in qualche modo
consideri il cambiamento impraticabile.
No Siri, non mi attribuisca cose che non ho detto, non ho
mai detto che il cambiamento impraticabile, ho detto che
cos come prospetta lei le sue ipotesi mi sembrano eccessive e che
non voglio pensare a un Italia che va in una direzione storica
passata e fallimentare come lesperienza totalitaria. Anche se
lo ribadisco, sostengo con forza che si possano trovare rimedi
senza esagerare.
Va bene Presidente, del resto lei in questo momento
governa il Paese e si gioca la partita, lei nelle condizioni di
non fare solo delle ipotesi ma di dimostrare che in grado
di concretizzare ci che ha in mente. Io ribadisco il mio
concetto. In un Paese in cui la delegittimazione dei politici,
delle istituzioni ha toccato punti molto critici, in cui lumore
dei cittadini davvero sotto le scarpe per molti problemi
che non sono solo legati alle questioni economiche ma che
le questioni economiche mettono in evidenza, credo che
lo spazio per nuovi compromessi non ci sia pi. Ripeto e
la correggo, non voglio pensare al passato e non penso al
passato. Ma proprio perch non mi faccio condizionare dal
passato che non torner pi, perch la storia non si ripete
mai uguale, sostengo che lipotesi di un nuovo sistema
decisionale a piramide dove il potere attribuito ad una sola
persona a cui fatto obbligo di governare con lungimiranza
88

e spirito di servizio per il bene delle persone, non sia poi


cos azzardata e credo sia maturata nellanimo della maggior
parte delle persone di tutti quei cittadini che sono in parte
esausti, in parte depressi, in parte arrabbiati, e per certi versi
saturi di un sistema in cui si perde pi tempo a riunirsi che
a decidere e in cui ogni riunione ha un costo superiore al
beneficio che produce. Lei dovrebbe saperlo come stanno le
cose. A suo giudizio fa pi paura un sistema dove lo Stato
ti rapina pi della met dei tuoi guadagni (sia che tu sia
dipendente che imprenditore che professionista), nel quale
il costo del lavoro diventato talmente proibitivo da non
consentire la crescita occupazionale, dove i processi durano
decine danni, dove non c certezza della pena, dove la
finanza si presenta in casa delle famiglie allalba spaventando
donne e bambini per fare gli accertamenti fiscali trattando le
persone come delinquenti alla stregua di quelli che stuprano
e uccidono, dove in ospedale non ti fidi ad andare perch
sai come entri e non sai se esci o a volte non entri neppure
(non tutta lItalia Lombardia), dove chiunque ti pu fare
causa e tu devi avere i soldi per difenderti altrimenti hai gi
perso anche se hai ragione, dove le regole superano il buon
senso. Fa pi paura un Paese dove in qualunque momento
ti possono arrestare e dopo 18 mesi di carcere preventivo se
sei innocente non ti chiedono neppure scusa, dove scrivono
sui giornali per settimane che sei accusato di un reato e il
giorno che sarai dichiarato innocente scriveranno solo due
righe e ti avranno rovinato la vita. Dove la gente non parla
pi al telefono neppure per gli auguri di Natale per paura
di essere intercettata, dove le banche fanno quel cavolo che
vogliono mettendo in ginocchio imprenditori che ci hanno
messo la vita.
89

Dove non facciamo altro che impicciarci della vita


privata delle persone e degli scandali politici di infimo
livello. Questo un paese allo sbando. Pu fare davvero
pi paura un sistema dove c chi decide, che si assume le
responsabilit, ci mette un po di buon senso e nel quale
la convivenza civile sia basata su principi di comprensione
e solidariet, non sulla presunta uguaglianza e sul reddito
presunto. Non credo possa essere accettabile ancora
a lungo un sistema che non offre vie duscita. Le faccio
un esempio. Parliamo della nota dolente delle tasse. Lei
ha fatto dellabbassamento delle tasse e dellimposizione
fiscale la sua bandiera in campagna elettorale e credo che
molti voti li abbia presi anche per quello. Ma in fondo
che cosa riuscito a fare? Pochissimo rispetto a quello che
avrebbe potuto se avesse cominciato a pensare in modo
davvero rivoluzionario. Ci ha provato, nulla da dire, lei in
fondo leale e crede in quello che fa. Ma cosa le ha risposto
il sistema? mi spiace caro Silvio, non ci sono soldi, il
debito pubblico alto, la coperta quella punto e stop.
Ma certo! Non poteva essere altrimenti. Cosa si aspettava?
La soluzione non pu essere adottata allinterno di questo
sistema la soluzione pu essere adottata allinterno di un
nuovo modello che preveda la possibilit di prendere delle
decisioni infischiandosene del sistema.
Scusi Siri, dunque quale sarebbe la soluzione a suo
parere, poich io non ci sono arrivato e ho perso solo del
tempo secondo lei?
La mia ipotesi la seguente: con il nuovo modello
fiscale che ho preso in considerazione, si abolisce la tassa
90

basata sul reddito e sinserisce una tassa di cittadinanza


uguale per tutti. Perch la cittadinanza lunica cosa
che ci rende uguali agli altri, nulla di pi. La tassa fissa
si paga indipendentemente dallet, dal ceto sociale, dalla
condizione, si paga solo per essere cittadini dello Stato o
comunque residenti nello Stato. Siamo ad oggi sessanta
milioni di abitanti in Italia, ai quali aggiungere i residenti
stranieri, e i turisti considerato che siamo uno dei Paesi
pi belli del mondo. Questi ultimi variano di numero ma
potrebbero avere un ruolo. Ogni cittadino e ogni residente
avrebbe lobbligo di pagare 3.000 euro allanno come
quota di tasse allo Stato, non un euro di pi non un euro
di meno.
Nel momento che le ha pagate lo Stato non pu pi
chiedergli nulla. Questo significa che il gettito assicurato
annuale sarebbe di circa 180 miliardi di euro (dai soli
cittadini), tanto quanto lattuale gettito delle imposte
dirette (forse qualche miliardo in pi)*16. A oggi di sicuro
le tasse le pagano i dipendenti.
Tutto il resto una giungla fatta di zone dombra e di luce
a seconda della coscienza di ognuno, ma con la certezza che
chi si impegna molto, ha idee, rischia e crea opportunit di
lavoro, sar punito. Non si pretender pi da imprenditori
e professionisti di versare allo stato quasi la met dei loro
introiti per garantire a molti di continuare a farla franca.
Le aziende iscritte alla CCIAA pagherebbero una tassa
fissa del 15% sul reddito con un minimo di 15.000 euro
16 *nel 2008 le imposte dirette derivanti dal reddito delle persone fisiche erano di circa
180 miliardi di euro ai quali erano sommati 60 miliardi di euro del gettito delle persone
giuridiche.

91

allanno. Il libero professionista o lavoratore autonomo che


voglia svolgere la propria attivit pagherebbe unicamente
la tassa fissa di 3.000 euro lanno pi quella relativa ai figli
se li ha, fino al compimento del 24esimo anno di et. Nel
caso in cui lorganizzazione della sua professione richieda
lausilio di personale e collaboratori di qualunque natura
sar soggetto, oltre al pagamento della tassa fissa di 3.000
euro, al pagamento di una tassa pari al 15% del reddito
con un minimo di 15.000 euro, cos come le altre aziende.
Il lavoratore autonomo cos come lazienda per ciascun
dipendente, pagher inoltre i contributi nella misura di
8.000 euro allanno, questo almeno per quanto riguarda
gli attuali dipendenti e lavoratori autonomi (al fine di
rendere meno onerosa per lo stato la transizione verso il
nuovo modello). La raccolta contributiva attuale a carico
di dipendenti e lavoratori autonomi genera un introito di
circa 218 miliardi attraverso lapplicazione di un aliquota
fissa a carico in parte del lavoratore dipendente e in parte
del datore di lavoro, o, nel caso del lavoratore autonomo,
totalmente a suo carico.
Il nuovo sistema prevede un importo fisso di
8.000 euro a carico dellimpresa nel caso dei dipendenti,
o del professionista o lavoratore autonomo. Il gettito
derivante in base agli occupati in Italia attuali espresso
nella seguente tabella.
Raccolta contributiva nel nuovo sistema
Dipendenti full-time
Dipendenti part-time
Autonomi
Totali

92

dipendenti
18.200.000
2.300.000
6.000.000
26.500.000

contributi
8.000,00
4.000,00
8.000,00

totale in migliaia
145.600.000,00
9.200.000,00
48.000.000,00
202.800.000,00

Lobiettivo di lungo periodo portare a 5.000 euro


il costo contributivo a fronte di una pensione di 1.000
euro, lasciando alla libert individuale di scegliere se ed in
quale misura investire in pensioni integrative per il livello
desiderato di pensione per il futuro. Il processo partirebbe
da subito applicando limporto contributivo di 5.000
euro per tutti i neo-assunti e i neo-autonomi. In ogni
caso pagato quanto dovuto, lo stato non avr pi diritto
di chiedere nulla. Il processo richieder naturalmente una
lunga transizione alzando subito le pensioni ad un minimo
di 1.000 euro (vedi Appendice) e fissando i contributi
in misura fissa di 8.000 euro (e di 5.000 euro per i neo
lavoratori). Lo Stato finanzier la transizione attraverso
il risparmio derivante dallabbattimento di molte voci di
spesa come gi specificato (abolizione enti inutili, riduzione
drastica delle spese di rappresentanza sia a livello nazionale
che locale, riduzione di strutture del comparto pubblico
attualmente poco efficienti e con un dispendio eccessivo
di risorse), fino al raggiungimento di un equilibrio quando
tutti i lavoratori saranno quelli del nuovo modello. Inoltre
un inasprimento delle pene per i reati fiscali unitamente
alla tassazione ridotta per le aziende porter levasione a
livelli trascurabili; ad esempio la mancata emissione della
fattura per le transazioni commerciali, loccultamento o la
falsificazione di documenti contabili volta a modificare la
realt dei conti aziendali sar punita dalla legge con una
multa da un minimo di 500 mila euro fino ad un massimo
di 300 milioni di euro a seconda dellentit della frode.
Con una situazione nuova e di maggiore disponibilit nei
confronti delle aziende una pena severa non in contrasto
con principi largamente condivisi sulla correttezza dei
93

rapporti tra stato e cittadini. Oggi moltissimi contratti


autonomi sono fatti per ovviare lobbligatoriet
dellassunzione e dei privilegi ad essa collegati. Privilegi che
con il nuovo sistema non saranno pi posti in essere.
La garanzia del posto di lavoro sar data solamente dalla
reciproca soddisfazione datore di lavoro lavoratore. Il
datore di lavoro avr quali obblighi quelli del versamento
dei contributi previdenziali, del pagamento dei contributi
relativi ai figli o al soggetto prescelto dal lavoratore,
assicurare al dipendente condizioni di lavoro dignitose
con gli standard fin qui riconosciuti. Dal canto suo il
lavoratore dovr impegnarsi con lealt e dedizione nei
compiti a lui attribuiti. In questo modo il mercato del
lavoro vivr un incremento virtuoso dellofferta di impieghi
e contemporaneamente si giunger ad uno standard
minimo di retribuzione di 1.500 euro e la contrattazione
dei compensi seguir effettivamente il merito essendo
subito chiaro e trasparente che quanto offerto in pi sar il
costo vivo in pi (essendo imposte e contributi in misura
fissa). Con il nuovo sistema tutti gli studenti a partire dai
15 anni di et dovranno accedere ad unoccupazione per
un mese estivo che le aziende dovranno garantire. Dalla
retribuzione, non tassata, 500 euro saranno versati per la
costituzione di un fondo in favore degli invalidi e inabili
al lavoro per i quali non previsto il pagamento della
tassa fissa. Per lazienda non ci sarebbe nessuna tassazione
su questa retribuzione salvo una piccola assicurazione a
tutela dei giovani occupati. Per i ragazzi sar una buona
occasione di prendere confidenza con il mondo del lavoro,
fare esperienza e guadagnare un po di soldi, che oggi
94

sono garantiti solo dai genitori. Non solo ma anche ora


di superare il modello secondo il quale la maggiore et
si raggiunge a 18 anni. Con il nuovo sistema potremo
responsabilizzare i giovani fin dai 16 anni. Sarebbe una
bella occasione per poter davvero contare sulle generazioni
future, smettendo di trattare i ragazzi doggi come degli
eterni bambini bisognosi di essere accuditi dai genitori.
Non possiamo pensare di trattare ancora i nostri adolescenti
come eterni bambini dellasilo. Nuove generazioni di
ragazzi motivati e responsabilizzati potranno costituire la
speranza concreta di un futuro pi solido e prospero. La
tassa relativa ai figli, per i lavoratori dipendenti, sar erogata
da ogni datore di lavoro per massimo un figlio e fino al
compimento del 24 anno di et. Ci significherebbe che
una famiglia nella quale lavorano due genitori in presenza
di due figli, ciascuno riceverebbe dal proprio datore di
lavoro il contributo di 3.000 euro per un figlio. Il terzo
figlio sarebbe un costo aggiuntivo che la famiglia dovr
prendere in considerazione in base alle possibilit. Mentre
lo sar il secondo per una famiglia monoreddito, la quale
anchessa lo prender in considerazione in base alle proprie
possibilit.
Ogni dipendente avr diritto ad ottenere dal datore
di lavoro in caso in cui non abbia figli, la quota di 3.000
euro da destinare al pagamento della tassa per una persona
che non in grado di pagarla fornendone il nominativo.
La tassa sar pagata a favore di tale individuo direttamente
dallazienda. Per il datore di lavoro pagare 3.000 euro
allanno al dipendente con un figlio non sar uno sforzo in
un contesto nel quale grazie alla minore tassazione personale
95

e societaria avr molta pi ricchezza a disposizione.


Ricchezza che potr investire in nuovi posti di lavoro,
in ricerca e modernizzazione e in quello che riterr pi
utile al soddisfacimento dei propri progetti e obiettivi.
Con queste condizioni, lo Stato potr opportunamente
chiedere alle imprese di impegnarsi a garantire opportunit
di lavoro per tutti coloro che avranno voglia. Del resto il
povero povero perch non lavora, ma se non malato
o impossibilitato da problematiche fisiche e mentali ed
nella condizione di lavorare e ne ha lopportunit non
potr mai essere davvero povero.
Esempi pratici:
FAMIGLIA
Una famiglia in cui lavorano due genitori che
percepiscono entrambi lo stipendio minimo di 1.500
euro al mese lintroito di 39.000 euro lanno (comprese
le 13esime). Se sono entrambi dipendenti dovranno
togliere da questi soldi 6.000 euro ovvero la tassa fissa
di 3.000 euro ciascuno. Quella dei figli (sono due) la
pagano i rispettivi datori di lavoro. Dunque tolti dai
39.000 euro i 6.000 euro di tasse rimangono 33.000
euro netti per la famiglia. Attualmente se consideriamo
un minimo di 1.200 euro di stipendio ciascuno il reddito
netto si attesta in 31.200 euro (comprese le 13esime).
Con questo sistema le famiglie a basso reddito avrebbero
gi guadagnato 1.800 euro lanno. Se consideriamo una
famiglia monoreddito con due figli e moglie a carico,
naturalmente il calcolo cambia dai 19.500 euro il capo
famiglia dovr togliere i suoi 3.000 euro e quelli per la
96

moglie e un figlio (un figlio lo paga il datore di lavoro)


in questo caso rispetto al reddito attuale annuo di 15.600
(1.200 euro al mese compresa la 13esima) scenderebbe
a 10.500 euro. naturale che ci sia un minor reddito
perch altrettanto naturale che chiunque per avere certe
condizioni deve potersele permettere altrimenti non pu
ottenerle. Dunque in un caso simile sar indispensabile che
la moglie lavori. Impegno dello Stato sar quello di creare
le condizioni affinch le venga offerta unopportunit di
impiego, grazie al minor costo del lavoro e alla maggiore
flessibilit normativa. Credo sia del tutto naturale che
nessuno possa pensare di avere famigliari a carico pensando
che li paghino altri. Abbiamo visto che questo sistema risulta
fallimentare e autodistruttivo per una societ moderna.
DATORE DI LAVORO
Unazienda ha al proprio interno diverse categorie
di dipendenti con diverse fasce di compenso, che,
ipotizziamo, essere in media di 2.000 euro netti al mese.
Il costo medio annuo di 44.000 euro circa a dipendente
tra compenso lordo e contributi. Con il nuovo sistema
lazienda pagherebbe al dipendente 2.500 euro al mese per
13 mensilit oltre a 3.000 euro per un figlio e 8.000 euro per
i contributi, per un totale di 43.500 euro con un minimo
risparmio. Ma lazienda potr contare su unimposizione
sul proprio reddito decisamente pi bassa, e laumento
dei compensi ai propri dipendenti graver per il solo
aumento secco, senza contributi aggiuntivi a catena, come
invece accade oggi. Per i neo-assunti il sistema comincer
gradualmente a cambiare, il loro costo in termini di
contributi scender a 5.000 euro invece che 8.000 euro, e,
97

nel lungo termine, tutti i dipendenti avranno questo costo,


abbattendo di non poco il costo complessivo del lavoro,
con un conseguente incremento della forza lavoro.
La pensione garantita da questa nuova ipotesi
potrebbe essere di 1.000 euro. Questo significa che chi ha
guadagnato il minimo di stipendio continuer a percepire
la stessa cifra senza dover passare a uno stato dindigenza
con la vecchiaia e chi ha guadagnato di pi si sar
preoccupato di fare rendere i propri guadagni in funzione
del proprio futuro. Con questo metodo i cittadini e le
imprese avrebbero un quadro chiaro e preciso di quello che
devono allo Stato, e non saranno portati a dichiarazioni
falsi o mendaci per evitare laccanimento fiscale che oggi
lo stato danimo pi diffuso tra gli Italiani in relazione
alla loro percezione dello stato. Questa impostazione non
potr far altro che produrre anche nel caso delle imprese
un circolo virtuoso che di sicuro produrr i suoi effetti
sullintero sistema Paese. Molti giovani senza occupazione,
avrebbero lopportunit di ottenerla e gradualmente il
rapporto pensionati-occupati sarebbe sempre pi a favore
di questultimi garantendo maggiori introiti contributivi.
Tra le ipotesi che potrebbero aggiungere risorse per le casse
pubbliche si potrebbe pensare a una tassa di soggiorno
che tutti gli stranieri potrebbero essere tenuti a pagare per
il loro ingresso in Italia.
Potrebbe essere una sorta di vignette sulla stregua di
quella che si paga per lingresso in Svizzera a carico dei turisti
che ogni anno visitano il nostro Paese, patrimonio mondiale
di arte e cultura. Questa tassa dingresso si pagherebbe una
sola volta allanno e darebbe il diritto a ogni straniero di
98

poter entrare gratuitamente nei musei, poter viaggiare sulle


autostrade e accedere ai servizi pubblici. Del resto lItalia
depositaria di uno straordinario patrimonio artistico
culturale che deve essere salvaguardato e mantenuto.
Questi soldi sarebbero destinati per lappunto al ripristino
la manutenzione e il mantenimento dei centri storici, delle
opere darte e del patrimonio artistico e monumentale del
Paese. Infine laumento degli stipendi e delle pensioni e
la maggiore diffusione di ricchezza consentiranno un
adeguamento delle tariffe di alcuni servizi per i quali in
molti saranno disposti a pagare un po di pi per ottenere
maggiore efficienza, confort, puntualit, e semplicit di
accesso. Credo che questa sia la dimostrazione che le cose
possono essere davvero cambiate, ma hanno bisogno di una
rivoluzione radicale che tenga presente che le decisioni
debbono essere assunte per il bene dei cittadini non in
funzione del sistema. Negli anni la nostra civilt si
complicata la vita con dei meccanismi sempre pi complessi
e articolati. Abbiamo trasformato un buon principio di
condivisione internazionale con un sistema di concertazione
globale aumentando di gran lunga le probabilit di non
prendere decisioni nella direzione del buon senso ma nella
direzione della sopravvivenza del sistema. La realt pu
essere molto pi semplice di quella che si vuol fare apparire,
ma occorre la VOLONT necessaria perch ci si realizzi.
Questo cambiamento di scenario potr essere realizzato
solo se si andr nella direzione di un cambiamento radicale
del sistema politico e istituzionale nel quale le decisioni
siano sempre prese davvero con buon senso e non con il
metodo delle regole che sono state architettate solo per
alimentare e far sopravvivere lapparato.
99

Senta Siri, lei la fa sempre troppo facile. Ma come


pu pensare che potremmo far pagare le tasse a gente che
non ha reddito? Ma si rende conto di quello che dice? Ci
sono persone che non hanno i mezzi e poi il principio che
chi ha di pi paga di pi non totalmente sbagliato, lei
parla di livellamento e poi in questo modo livella tutto.
Daltra parte vero che rivoluzionare oggi come oggi il
sistema economico finanziario dello Stato impossibile.
Noi siamo parte di un sistema pi ampio, globale. Siamo
parte integrante della Unione Europea, stiamo a pieno
titolo negli organismi internazionali, non siamo uno Stato
per conto proprio! Non possiamo agire da soli come ci pare,
dobbiamo fare i conti con una realt ben pi ampia e oggi
mi creda chi vuole andare per conto suo non ha granch
da guadagnare. Poi sono daccordo con lei quando parla
di uno Stato che viene vissuto come vessatore, come nemico
dai cittadini. Concordo sul fatto che non ci sia il rispetto
della dignit umana in relazione a certe modalit utilizzate
dalla Magistratura, ma come ben sa, per lappunto quello
un sistema autonomo dello Stato, che io sto cercando di
cambiare, ma proprio perch autonomo e gode di certe
tutele costituzionali non sar facile. Credo che non sia il
caso di esagerare con metodi troppo rivoluzionari anche se
in cuor mio le assicuro, se potessi fare davvero quel che lei ha
prospettato non esisterei, magari sul principio che chi ha di
pi paga di pi si potrebbero fare dei ragionamenti, ma di
sicuro un certo cambio di rotta sono convinto sia necessario.
Presidente, come al solito apprezzo sempre il fatto che
lei non sia proprio lo scandalizzato di professione dinanzi
alle proposte di cambiamento. Mi fa piacere che nonostante
100

il primo impatto in fondo anche lei condivida certe


necessit. Il punto sempre un po lo stesso comunque.
Lei in qualche modo in difficolt nel considerare la realt
formulando ipotesi differenti da quelle che la stessa realt
ci propone come unica ipotesi. Lei dice che non si pu
far pagare la gente che non ha soldi. Invece a suo parere si
pu continuare a perseguitare la gente che lavora senza la
consapevolezza che i propri sforzi siano proporzionalmente
ripagati da guadagni corrispondenti? equo che se uno
guadagna 100 debba pagare cinquanta in tasse? Non
solo ma giusto che viva nel terrore continuo di essersi
dimenticato qualche balzello o di dover sopportare le
angherie e i controlli fiscali di certi signori che spesso sono
tuttaltro che signori? Di dover pensare onesto o no se
arriva la finanza e ti vuole rovinare ti rovina.
Ma si rende conto in che Stato viviamo? Lei dovrebbe
essere il primo su questo punto a dare una spallata definitiva
a questo sistema democratico. Ma per quale legge naturale
io che lavoro di pi che mi impegno di pi che rischio di pi
come ho detto prima DEVO pagare di PIU. lantitesi di
qualunque crescita virtuosa. Ti impegni di pi e ti punisco?
A me questa impostazione si che sembra assurda! Non solo
ma qui non si tratta solo di chi nel caso del lavoro autonomo
pu a seconda delle situazioni di mercato aumentare le
proprie performance economiche. Qui parliamo anche dei
dipendenti. Lei pensa che sia contento un dipendente quando
guarda la sua busta paga e vede la differenza tra il lordo e
il netto? Non credo proprio, vale per lui lo stesso concetto.
Faccio gli straordinari, mi impegno di pi, rinuncio alle
domeniche, torno a casa pi tardi, mi alzo prima la mattina
101

per poi vedere che tutto quello sforzo se ne va in tasse da


pagare allo Stato! Basta con questa contrapposizione datata
tra il padrone e loperaio, limprenditore e il dipendente.
Siamo tutti sulla stessa barca, piuttosto il concetto deve
essere: chi si impegna di pi giusto che abbia di pi e chi si
impegna di meno che abbia di meno, qualunque posizione
si trovi a occupare. Ma un concetto di base deve esistere.
Non si tratta di livellare. Lho detto prima. La condizione
di cittadinanza davvero lunica cosa che pu rendere
uguali le persone che decidono di convivere assieme su
un territorio quello pu essere lunico vero concetto di
appartenenza e da l si deve partire mettendo tutti nella
stessa condizione. Ognuno poi potr decidere liberamente
come industriarsi di conseguenza. Da quel punto in poi
ogni cosa nel bene e nel male sar nelle mani di ciascun
individuo. E siccome ritengo che nonostante il concetto
homo homini lupus come ho gi detto, luomo abbia
una naturale predisposizione alla solidariet se messo nelle
giuste condizioni, un sistema rinnovato dove le persone
saranno gratificate dal loro lavoro, non potr non prendere
in considerazione casi particolari di difficolt sociale molto
di pi e molto meglio di quanto non faccia oggi lo Stato.
Deve valere il principio che tutti debbono fare il minimo e
che in qualunque momento possono fare il massimo. Ma
non possiamo pi permetterci che in un Paese di 60 milioni
di abitanti tolti i 25 milioni che lavorano, i 17 milioni di
pensionati e gli 8 milioni di bambini ci siano 12 milioni di
persone che non fanno assolutamente nulla.
Tutto questo gi nella realt di oggi. Genitori che
aiutano i figli, figli che aiutano i genitori, famiglie che si
102

sostengono solidalmente per andare avanti. Non possiamo


pi pensare che lo Stato abbia sempre lobbligo di pensare a
tutto e a tutti per poi disattendere di continuo le aspettative
che crea. Lo Stato detti dei principi fondamentali e poi
lasci che siano gli individui a fare ci che ritengono meglio
per loro. Se saranno messi in una certa condizione di
gratificazione personale, emotiva, le persone sapranno
dare il meglio di loro. Anche in materia economica come
in qualunque altro argomento dinteresse pubblico si
potrebbe pensare che non valga pi il principio della
maggioranza e della collettivit che dominano e
schiacciano il singolo. Lindividuo deve trovare in se le
risposte alle proprie domande, deve cercare in se i propri
desideri e la volont per realizzarli e lo Stato ha lobbligo
di favorire questa scoperta. Si potrebbe ipotizzare che
il singolo la missione dello Stato e non il Gruppo. Ogni
singolo soddisfatto ed appagato vale pi di qualunque
Gruppo scontento e disorganizzato. Dico questo perch
non avrebbe pi senso il sistema cosiddetto cooperativo.
Lo stato potrebbe avere come riferimento lindividuo e
nessun tipo di gruppo o aggregazione volta a far valere
un principio economico discriminatorio nei confronti del
singolo. Lo Stato in questo modo restituirebbe la potest
ad ogni cittadino emancipandolo da una condizione di
sovranit limitata e porlo nelle condizioni di una di
responsabilit adeguata.
Mi permetto giusto se le fossero rimaste perplessit
di sorta, di ricapitolare due conti, con una particolare
attenzione al DEBITO PUBBLICO perch non vorrei che
Lei pensasse che me ne sono dimenticato.
103

Le entrate dello Stato sono cos composte:


- Imposte dirette (imposte sul reddito delle persone, delle
aziende, e sui redditi da capitale)
-
Imposte indirette (lIva, le imposte di registro, sui
carburanti, ecc)
- Monopoli e Giochi (sigarette, alcolici, carburanti e giochi
lotto e superenalotto)
Il sistema attuale strutturato nel seguente modo:
Per le imposte dirette, i dipendenti ricevono direttamente una trattenuta in busta paga, cos come le
pensioni sono gi al netto della relativa imposta. Tale
imposta calcolata sulla base di scaglioni di reddito; per i
professionisti e le aziende invece versato spontaneamente
sulla base dei dati di bilancio o reddituali dichiarati allo
Stato; infine le societ liquidano limposta diretta sulla base
del reddito evidenziato nel bilancio. I redditi da capitale
(su titoli di stato, azioni e obbligazioni) vengono invece
tassati in misura fissa del 12,5% (salvo optare per lopzione
di inserirli in dichiarazione dei redditi e tassarli a scaglioni
insieme agli altri redditi). Stessa cosa per gli altri redditi.
Le imposte indirette sono costituite per la gran parte
dallIva, e riguardano solo il consumatore finale come
aggiunta sul prezzo di acquisto di beni o servizi; il nuovo
sistema non prevede al momento cambiamenti per le
imposte indirette.
Le entrate da monopoli sono tasse applicate alla vendita
di beni specifici e non subiscono alcuna variazione nel
nuovo sistema; i ricavi dai giochi di lotto e superenalotto
sono affidati a societ terze che liquidano allo Stato gli
incassi al netto delle spese; anche in questo caso nel nuovo
104

sistema non ci saranno al momento cambiamenti. Per le


imposte indirette nel futuro prevista una progressiva
diminuzione.
Segue una tabella con una sintesi del Bilancio dello
Stato del 2008 con i relativi importi:
Bilancio dello Stato (situazione attuale)
Imposte dirette
Imposte indirette
Giochi e Monopoli
Entrate extra-tributarie
Totale entrate
Spesa Corrente
Spesa in conto capitale
Disavanzo*

245.000,00
191.000,00
23.000,00
32.000,00
491.000,00
469.000,00
64.000,00
-42.000,00

* Il disavanzo viene finanziato AUMENTANDO il debito pubblico


IL DEBITO PUBBLICO ODIERNO DI 1.700 MILIARDI DI EURO CIRCA SU
CUI GRAVANO OGNI ANNO DECINE DI MIGLIAIA DI EURO DI INTERESSI
PASSIVI

Il nuovo sistema da adottare porrebbe limposta diretta


sulle persone fisiche in misura forfettaria pari a 3.000 euro.
Per le aziende ci sarebbe invece unaliquota pari al 15%
con un minimo forfettario di 15.000 euro. Considerando
che in Camera di Commercio ci sono iscritte 5 milioni
di aziende, se tutte pagassero 15.000 euro, vale a dire
limporto minimo, il gettito sarebbe di 75 miliardi; in modo
prudenziale io calcolo uneccedenza (derivante da quelle
aziende il cui utile superiore a 100.000 euro e quindi che
pagherebbero pi di 15.000 euro) di 45 miliardi di euro,
per un totale di gettito derivante da aziende di 120 miliardi
di euro. Il totale delle imposte dirette sarebbe dunque di
180 miliardi (3.000 euro per 60 milioni di cittadini) + 120
miliardi (imposte pagate dai 5 milioni di aziende) per un
totale di 300 miliardi di euro; infine ci sono i redditi da
105

capitale che ipotizzo non varierebbero e rimarrebbero pari


a 12 miliardi di euro.
Le imposte indirette al momento non verrebbero
modificate, e sebbene con il nuovo sistema circolerebbe
maggiore ricchezza e si potrebbe prevedere un aumento di
gettito.
Proviamo a fare uno schema, solo per evidenziare le
differenze di gettito derivante da modifiche del sistema
e non dal circolo virtuoso che ne deriver, aggiungendo
anche ai conti il gettito della tassa turistica, ipoteticamente
di 150 euro (comprensiva del transito autostradale).
Moltiplicandola per i 30 milioni di turisti che visitano
ogni anno il nostro Paese, e considerandone solo una
met, aggiungeremmo 2,25 miliardi al gettito del vecchio
sistema. A questi importi potremmo aggiungere il gettito
derivante dal lavoro estivo dei giovani, 6 milioni per una
contribuzione di 500 euro ciascuno sarebbero 3 miliardi
di euro. Un ulteriore risparmio verrebbe dai contributi
previdenziali a carico dello Stato, attualmente di circa
50 miliardi di euro, che passerebbero a 29 miliardi di euro
con un risparmio di 21 miliardi (che sarebbe ancora di pi
calcolando i contributi a 5.000 euro invece che 8.000).
Il totale delle entrate sarebbe nettamente superiore,
perch potremmo contare su maggiori risorse, parte grazie
al pagamento delle imposte di aziende che a fronte di
uneccessiva imposizione fiscale attuale tendono ad evadere
parte da tutte quelle persone che al momento risultano
prive di reddito nonostante siano in grado di generarlo
attraverso il lavoro e che attualmente ricevono i medesimi
servizi dallo Stato, esattamente come coloro che pagano
regolarmente le imposte. Con il nuovo sistema, sarebbero
106

chiamate a pagare le cifre forfettarie a prescindere dalle


proprie scelte di vita (nel caso delle persone) o dellevasione
tentata (per le aziende).
Tabella riassuntiva dei valori di bilancio nel nuovo
sistema.
Bilancio dello Stato (situazione nuova)
Imposte dirette
Imposte indirette
Giochi e Monopoli
Entrate extra-tributarie
Totale entrate
Spesa Corrente*
Spesa in conto capitale
Avanzo**

419.000,00
64.000,00

312.000,00
195.500,00
23.000,00
32.000,00
562.500,00
419.000,00
419.000,00
79.500,00

* Il programma di riforma che ho in mente prevede molti interventi volti a ridurre la


spesa pubblica e i trasferimenti che pesano sul bilancio dello Stato.
Le propongo un altro schema nel quale si ipotizza una riduzione delle spesa di Euro 50
miliardi,* (vedi schema nuovo ordine costituzionale in Appendice) sebbene la riforma
strutturale programmata avr un impatto decisamente pi forte sulle spesa pubblica
**Lavanzo viene utilizzato per RIDURRE il debito pubblico

Dal raffronto delle due tabelle salta subito allocchio


il risultato finale, che porta un disavanzo di 41 miliardi
di euro (che contribuisce alla crescita del debito pubblico
ogni anno) ad un avanzo di 80 miliardi di euro che
permetterebbe di invertire la tendenza di aumento del
debito pubblico azionando un circolo virtuoso che,
riducendo il debito, riduce anche la spesa interessi che
annualmente pesa sul bilancio, permettendo, grazie
anche al circolo virtuoso che il nuovo sistema azioner,
di abbattere negli anni il macigno del debito pubblico
italiano, superiore al prodotto interno lordo, e che ci
accomuna solo ad alcuni stati africani.
107

Allora Siri, mi consenta di dirle una cosa. Lei ha illustrato


una serie dipotesi che io reputo per lo pi di fantapolitica,
ma non tanto perch non ho capito bene come si potrebbero
realizzare quanto perch lei mio caro Siri, ha troppa fiducia
negli uomini. Lei vorrebbe uno Stato di buon senso? Ma si
rende conto?
come voler realizzare una citt di smeraldi. Non ci sono
sufficienti smeraldi per farlo, non ci sono sufficienti uomini
di buon senso per poter organizzare uno Stato! Ma non
vede quanta fatica faccio io!? Quante volte mi sono appellato
al buon senso. Ho ricostruito in meno di un anno pi di
sette mila alloggi in Abruzzo e ho agito con buon senso non
certo secondo le regole. Qual stato il risultato? Tra poco mi
arrestavano! Lei ha ragione la gente egoista e individualista
ma allo stesso tempo per la maggior parte invidiosa e ha
necessit del collettivo come lo chiama lei per sfogare tutte le
sue frustrazioni.
Lo Stato, le Istituzioni, i Politici sono diventati ormai il
contenitore in cui si riversano tutte le insoddisfazioni personali
e individuali degli italiani. E lei mi viene a parlare di buon
senso! La maggior parte della gente non solo non ha buon
senso ma si muove nella direzione di distruggere coloro che
ce lhanno, di delegittimarli, accusarli, deriderli, metterli alla
berlina in nome della Cosa Pubblica, delle Istituzioni.
Proprio come dice lei caro Siri, esattamente come i giudei
hanno fatto con Ges Cristo. Quindi, nonostante io sia
fiducioso che in qualche modo riuscir a cambiare un po
le cose, di sicuro non ci sar spazio per grandi modifiche.
Finch davvero come sostengo io linvidia e lodio prevarranno
nellanimo delle persone non ci sar spazio per nulla di buono.
108

E forse anchio avr i miei limiti, se mi permette anche di et,


ma si pu dire tutto di me tranne che non sia uno a cui stia a
cuore la sorte del proprio Paese.
per questo che so di poter fare ma so che non potr
strafare.

109

13

Linvidia

Presidente, le ripeto ancora, col rischio di risultare


monotono: lei fa gi del suo meglio. Ma non il solo
meglio. Forse ha ragione, per certi versi le persone non
danno grande dimostrazione di amore; per, labbiamo
gi detto, ognuno ha la sua visione di amore e quella
una visione personale. Io continuo a sostenere che la
gran parte dei suoi problemi quella di non farsi capire
adeguatamente da tutti. Per carit, lei un grandissimo
comunicatore, ma parla solo su ununica frequenza, sulla
quale in questo momento sintonizzata una gran parte dei
cittadini del nostro Paese ma lascia nettamente fuori tutta
unaltra parte, cio quella con cui si potrebbe dialogare ma
che puntualmente ipotecata da chi per mestiere deve
essere sempre e comunque contro. Vede, il punto che la
natura umana sindirizza a seconda degli stimoli che riceve.
Nel modello che ho ipotizzato, questo caso non previsto.
Non esiste un contro, ma pu esistere laccanto.
Luomo di fatto invidioso allinterno di un sistema che
110

lo obbliga a seguire dei clich, degli stereotipi. Linvidia e


lodio di cui parla lei sono il risultato di un sistema che
ha emarginato luomo, un sistema che non ha compreso
che sarebbe bastata una parola a cambiare le sorti di tanti
pensieri negativi. E qui ancora una volta Ges cinsegna.
Quando i farisei arrivano al suo cospetto cercando
lassenso alla condanna a morte delladultera, Ges riesce
con le sole parole a far cambiare loro idea. Disgrega il
principio collettivo che li muove nella direzione della
condanna e li fa riflettere su di S e ci sufficiente per
cambiare ogni cosa. Cosa cinsegna Ges con questo gesto?
Che solo un Noi pu condannare ed eseguire una sentenza
di morte, un Io non pu, a meno che non si annulli nel Noi
collettivo per divenirne uno strumento, privo di coscienza
di S. Ges, in questo episodio, ridesta nei lapidatori
questa coscienza17. vero che senza scomodare gli episodi
evangelici potremmo fare esempi anche pi semplici dei
giorni nostri. Ma questo episodio sta a testimoniare che il
tempo non esiste e che la natura delluomo ha del buono
se non diventa un ruolo. Senza andare lontano, oggi
siamo arrivati a chiederci perch il singolo si comporta in
determinate circostanze in un modo (solitamente molto
ben predisposto alla comprensione) e lo stesso singolo,
in un gruppo, si comporta esasperando la sua tendenza al
disappunto, alla violenza, allalzare i toni, al non ascolto.
17 In riferimento al passo celebre delladultera, della provocatoria richiesta fattagli da
scribi e farisei sul comportamento da adottare, nel senso di una piena aderenza alla legge
di Mos, si pu leggere: Ges allora si alz e disse alla donna: Dov il Noi di poco
fa? Siamo solo io e te. Neanche uno ti ha condannata?. Lei rispose: Neanche uno,
signore. Ges le disse: Infatti lIo non condanna mai nessuno. Tu ora va e sta lontana
da ci che per te peccato. Igor Sibaldi, ladultera 8, 10-12, Il codice segreto del Vangelo,
Sperling & Kupfer, Milano, 2006, pp. 251-252.

111

Alzi la mano chi non ha mai litigato, in vacanza, allinterno


di un gruppo pi o meno nutrito!
Eccolo il gruppo del Noi, eccolo il collettivo che vuole la
condanna dellAdultera. Quante piazze arrabbiate vediamo
in televisione, quanta gente tutta assieme, quanti gruppi,
ma non riusciamo certo a vedere il singolo. Ciascuno in
quel gruppo ha la capacit di fare ipotesi, di vedere le cose
diversamente, magari di condividerne alcune contro le
quali in quel momento manifesta o si accanisce. Su questa
piazza, su questo meccanismo del Noi e del ruolo, si
fondata la nostra societ. Lunione fa la forza. Pi siamo
a urlare pi forti siamo. Peccato che pi siamo e meno
proponiamo ipotesi, pi siamo pi non ascoltiamo. Lodio
e linvidia non sono nelluomo ma sono nel Noi, nel
collettivo, in quellinsieme in cui luomo perde la coscienza
di S. Questo stato emotivo latente non si sedimenta solo
nel momento della chiamata della piazza, ma nella vita
quotidiana. Il bambino fa una domanda al pap e gli
chiede: pap perch fai quel lavoro che dici sempre che
non ti piace e lo fai tutti i giorni?. Il pap non pronto
a rispondere a questa domanda, il bambino percepisce
questo stato di disagio e non la rifar pi.
Quanti fanno un lavoro che a loro non piace. Se ciascuno
potesse fare il lavoro che pi apprezza, nessun sentimento
di rivalsa e dinvidia potrebbe accedere alla coscienza
delluomo. La passione e la motivazione individuale
farebbero in modo che ogni cosa possa funzionare al meglio.
Avremo persone che lavorano, capaci, pratiche e ben
disposte. Ma anche la passione e la motivazione individuale
crescono nelluomo, grazie agli stimoli esterni che vanno
nella direzione dellappartenenza a uno stereotipo ritenuto
112

il pi vincente possibile in quel momento. Cos oggi


abbiamo schiere di giovani laureati, che avrebbero potuto
fare i meccanici, i falegnami, i decoratori, gli allevatori di
bestiame, i fiorai, che invece hanno studiato per essere
ingegneri e aggiustano i computer nelle aziende, avvocati
che trascrivono fogli in tribunale, agronomi che fanno
glimpiegati in un vivaio. Abbiamo creato un sistema
globale pensando che la conoscenza emancipasse luomo,
salvo accorgerci a un certo punto che per conoscere non
basta avere internet e adesso ci sentiamo soli e insoddisfatti
con le nostre lauree, i nostri master, gli NBA e tutto il resto
dei marchi che il Noi collettivo ha predisposto per darci
un ruolo. Siamo cittadini globali ma uomini soli.
E adesso? Adesso, caro Presidente, ciascuno vuole poter
riscoprire i propri talenti, la sua vera volont e vivere una
condizione di dignit e non sopravvivere convincendosi
che tanto non c niente da fare. Dobbiamo, per fare
questo lo ripeto, guardare solo avanti lasciando perdere
tutto ci che stato; per saltare al di l del fosso bisogna
immaginare di essere gi dallaltra parte. Il futuro l che ci
attende, dobbiamo solo immaginarlo. E credo, Presidente,
che molti, pi di quanti lei possa pensare, cominceranno
a considerare che possono riscoprire Se stessi ed essere
protagonisti del loro tempo. Non dobbiamo fare la marcia
su Roma, non dobbiamo fare lennesimo nuovo partito. Al
momento giusto, sapremo tutti cosa fare.
Ah bene Siri, quindi aspettiamo sue notizie per fare! Lei mi
sembra sempre pi, mi consenta, matto! Io non faccio filosofia
Siri, glielho gi detto, io governo un Paese e devo pensare alla
realt, non alla fantasia! Condivido in parte quello che lei
113

sostiene a proposito dellindividuo, condivido anche il fatto


che probabilmente luomo non cos malvagio in natura, e di
sicuro la ricerca della contrapposizione a tutti costi, per avere
uno spazio nel sistema, abbia portato ai livelli di guardia la
civilt, per cerchiamo di non buttare parole al vento tanto
per riempire laria per favore! Non possiamo parlare di teoria.
Io posso avere tutte le teorie del mondo, ma se non sono in
grado di metterle in pratica sono un fallito, punto e basta. Mi
spiace essere cos crudo in questa espressione, ma la penso cos.
Le parole da sole non servono, servono i fatti.

114

14

Parole e significati

Oh, Presidente! Musica per le mie orecchie! Ho


sempre pensato che le idee da sole fossero solo come un
perenne esercizio onanistico che alla lunga porterebbe
proprio a quello stato di invidia e disagio di cui parlavo
prima. Credo si possa riassumere in frustrazione. Sono
pienamente daccordo che servano i fatti. Ma credo che i
fatti non saremo solo io e lei a compierli, questi dovranno
riguardare ogni individuo protagonista del suo tempo.
Potrebbero riguardare gli italiani. Ma c un momento
giusto per tutto. Anche per fare i fatti, altrimenti si
potrebbe rischiare che tutto vada male e la frustrazione
anzich essere placata aumenterebbe di colpo. Ad esempio,
si potrebbe pensare al cosa e non al come. un esercizio
importante, difficile ma necessario per giungere alla meta,
proprio perch costituisce la meta stessa. Uno dei metodi
per cominciare ad avvicinarsi al cosa potrebbe avere come
punto di partenza la scoperta di significati nuovi per le
parole che utilizziamo di solito. In fondo, noi parliamo
un linguaggio prevalentemente comprensibile, ovvero
115

la maggior parte delle persone attribuisce alle parole che


usa un certo significato convenzionale: questo linguaggio
serve per farsi capire. Da chi? Ognuno sa bene ci pensa
e ci che prova anche senza parlare; la parola serve per
comunicare questo sentire e questo pensiero agli altri. Ma
non solo questa la funzione della parola. Attraverso il
linguaggio noi apparteniamo alla societ, al sistema, alla
civilt che conosciamo.
In questo contesto, potrebbe capitare che le parole che
utilizziamo per esprimerci non corrispondano pienamente
al proprio sentire, ma in qualche modo siano utilizzate
per sentirsi parte di un insieme per essere riconosciuti.
Del resto, la maggior parte delle parole che utilizziamo
correntemente noi contemporanei hanno una provenienza
antica. Gli antichi hanno creato il linguaggio e le parole
per poter comunicare tra loro, e lo hanno fatto in modo
straordinario. Se potessimo accedere pi spesso, ad esempio,
al linguaggio dei simboli, dei geroglifici, scopriremmo
un mondo fantastico ricchissimo di significati, cos ricco
che a noi potrebbe apparire esagerato. Ma senza andare
neppure troppo lontano nel tempo, latino, greco, ebraico
sono lingue cariche di significato e in special modo sulle
prime due si fondato il linguaggio moderno.
Fatte queste considerazioni, ci si potrebbe domandare
perch siamo passati da un linguaggio tanto ricco e carico
di significati a un linguaggio sempre pi essenziale e che
per certi versi appare povero e ripetitivo. Credo che il
linguaggio costituisca uno degli elementi fondamentali per
capire il mutamento di una societ, di una civilt. Potremmo
quindi sostenere che la societ si impoverita e con essa il
linguaggio? Si potrebbe obiettare che al contrario la societ
116

si arricchita, ha molte pi parole e significati di quanto


non ne avesse quella antica. A prima vista sembrerebbe
cos. La tecnologia, in particolare, ha portato un grosso
cambiamento nel linguaggio, ha introdotto parole nuove;
cos la scienza. Oggi tutti, di sicuro, sappiamo il significato
di Web, di PC, di Internet, di chat, di staminali, di low
cost, online e via dicendo. Queste nuove parole sono
subentrate nel linguaggio per corrispondere allesigenza
di comunicare nuovi concetti, nuovi pensieri. Non
chiaro al momento se per comunicare nuove emozioni. Di
fatto, ipotizzo che questa aggiunta di parole al linguaggio
moderno abbia contribuito al rafforzamento del concetto
di appartenenza, a scapito del concetto di coscienza.
come se si fosse assistito a un rimpicciolimento e a una
semplificazione di alcune parole che le lingue antiche e i
geroglifici spiegavano con molta ricchezza di particolari,
suscitando profonda consapevolezza negli individui.
Tutto questo potrebbe apparire quantomeno curioso,
considerato che la rete globale in realt dovrebbe aver
ingrandito il campo dazione del linguaggio. Infatti,
cos. Ha ingrandito il campo dazione ma questo non
ha probabilmente coinciso con un ingrandimento dei
pensieri, i quali hanno rafforzato la loro matrice collettiva
e indebolito la loro origine individuale.
Conosci te stesso?: cos era scritto allingresso del tempio
di Apollo a Delfi. In realt, era una domanda e, certo, non
ha ancora una risposta precisa. Un pensiero che abbiamo
abbandonato e con esso le parole e il linguaggio per
approfondirlo. Abbiamo creato nuove priorit, ma anche
la pretesa di conoscere il significato delle parole che
utilizziamo. Questo pensiero rafforzato probabilmente
117

dal senso di appartenenza, dallaccesso ai mezzi di


informazione, dalla circolazione delle opinioni.
Soprattutto, grazie alla democrazia, siamo in grado
di poter parlare di tutto e di niente con grande facilit.
Limportante dire la nostra, laddove con nostra non
chiaro se sintenda mia o mia in funzione degli altri.
Del resto, per dire la propria intesa come mia, uno
dovrebbe approfondire ogni tema, dovrebbe approfondire
il significato delle parole, scoprire di cosa si sta parlando
e non cercare il come parlarne. Pensi quel che succede in
politica! Lei che si lamenta sempre, Presidente, di non
essere compreso. La politica come il calcio, ognuno
dice la sua. Non importa che sappia giocare o meno, che
conosca nel dettaglio le regole, le condizioni del campo,
lo stato danimo dei giocatori, le loro condizioni fisiche,
piuttosto che tutto il resto che contribuisce alla realizzazione
del gioco. In politica tutti dicono la loro, esprimono le
opinioni, non importa che sappiano di cosa parlano, non
importa che conoscano dettagli, meccanismi, condizioni,
possibilit. Cos assistiamo a interviste curiose, quelle fatte
tra la gente, in cui ognuno si esprime utilizzando parole
a caso. Il politico accusato di aver acquistato una casa non
si sa bene come diventa un ladro (sic!). Ladro? Uno cerca
il significato della parola ladro e vede che non centra nulla
rispetto a quello di cui si sta discutendo. Allora qualcuno,
in molti anzi, sono subito pronti a dire ma s, ci siamo
capiti! A questo punto, verrebbe la pelle doca a chiunque.
Perch non accusarlo di abigeato? Si scatenerebbe subito un
movimento, su Facebook, di delegittimazione e aggressione;
perch nessuno si prenderebbe la briga dindagare sul vero
significato del termine. Aveva ragione Nanni Moretti, in
118

una scena memorabile, a schiaffeggiare una donna che


usava frasi precostruite e parole qualunque, gridandole in
faccia ma come parla! Le parole sono importanti!. Altro
che totalitarismo! Un paese in cui le persone parlano a
caso e poi dicono tanto ci siamo capiti davvero molto
pi pericoloso di qualunque sistema totalitario; credo che
questo, molti, in cuor proprio lo sappiano. Potrei fare altre
decine di esempi, e linsegnamento di Ges mi verrebbe
sempre in soccorso. Chi non ha mai infranto la Legge,
scagli per primo la pietra su questa donna. Siamo alle
solite. Voi non giudicate e non sarete giudicati. Ma la
politica sarebbe fin troppo facile da prendere a esempio per
un mondo in cui sembra non trovi posto il buonsenso. E
dico sembra non a caso. Sono convinto che il buonsenso
ci sia, ma talmente tanto il sistema che lo oscura che
stenta a farsi strada nel cuore degli uomini.
Adesso che il sistema sta mostrando la sua faccia pi
terribile, forse potremmo rendercene un po pi conto. La
televisione parla di un tizio che ha ucciso un bambino,
lo ha violentato e dice caccia al pedofilo. Per carit,
non perdiamoci in dettagli. Non importante che pedofilo
significhi verso, a favore (-filo) dei pi piccoli (pedo-).
Ovvero persona a cui piacciono i pi giovani, persona
che ama i pi piccoli. Gli antichi erano tutti pedofili! I
moderni sono tutti ignoranti Possibile che sia cos
difficile chiamare le cose con il proprio nome? Un tizio
che fa del male a un bambino e lo violenta un criminale.
Punto e basta. Chiunque usi violenza su un altro essere
umano e arriva ad ucciderlo un criminale. Se lo fa nei
confronti di un bambino un criminale con laggravante.
Stop. Ma tanto ci siamo capiti. Nei dibattiti in televisione
119

hanno crocifisso quel simpaticone di Buttiglione perch,


dicendo tutta una serie di cose non condivisibili sugli
omosessuali, ne diceva una condivisibile ovvero che non
si pu parlare di matrimonio tra uomini perch la parola
matri-monio significa che allinterno dellunione debba
esserci una madre. Nulla di che, uno pu chiamare quella
scelta in qualunque altro modo. Ma tanto ci siamo capiti.
Gli esempi sono moltissimi. Peraltro, una societ come la
nostra, che ha delegato la conoscenza agli altri, oggi si
rende conto che potrebbe valere la pena approfondire, fare
altre ipotesi, provare a capire se c soprattutto lo spazio
per un domani. Per terminare con gli esempi, anche a
proposito della delega della conoscenza, non citer alcun
politico, n telegiornale, ma chiunque di voi trattandosi
della parola religione. Tutti parliamo della religione,
tutti siamo credenti, tutti siamo cristiani o cattolici, tutti
abbiamo fatto almeno la comunione, tutti pi o meno
abbiamo fede, ma quasi nessuno conosce la cosiddetta
parola di Dio. In pochi, rispetto alla moltitudine di coloro
i quali si professano credenti, hanno letto la Bibbia, i
Vangeli, le scritture vere o presunte. Noi abbiamo fede e
abbiamo delegato alla Chiesa il conoscerne le ragioni, che ci
vengono comunicate pi o meno attraverso le letture della
messa. Anche in questo caso, dopo la messa o anche
senza la messa, niente da fare, tanto ci siamo capiti.
Sarebbe interessante per ipotesi che tutti sapessero che sulla
parola religione esistono diverse ipotesi etimologiche.
Una che sostiene che provenga dal latino re-ligere ovvero
tenere legati, laltra pi santagostiniana che provenga da
re-eligere, fare una nuova scelta.

120

Conoscendo questi significati, ogni individuo avrebbe


uno spunto sul quale riflettere che non sia solo quello
del sentito dire, ma che provenga da una riflessione
della propria coscienza; sulla base del significato che ha
generato la parola stessa che noi cos disinvoltamente, come
moltissime altre, utilizziamo formulando giudizi, accuse,
apprezzamenti o pensieri in genere; togliendoci la possibilit
dipotizzare strade diverse, nuove e magari migliori. Credo
valga la pena (sempre prendendo in considerazione che i
linguaggi e le parole che utilizziamo dovrebbero servirci a
comunicare e a trovare punti di vicinanza o di distanza,
riconoscendoli) considerare che un uomo riesce a essere
davvero Se stesso se entra in contatto con la propria volont,
che la fonte del pi grande potere che esista, sulla terra
come in cielo. Non importante capire o comprendere
(comprimere, far star dentro) cos come vuole il significato.
Noi comprendiamo solo ci che pu stare nella nostra
storia, in ci che gi conosciamo, in ci che per gli altri
normale, giusto, convenzionale, compreso. Tutto
il resto fuori e non esiste. Anche il futuro, in questo
modo, rischia di non esistere pi nello spazio della vita
degli uomini. Per glinglesi e gli americani, comprendere
understand (stare sotto). Sottostare al sistema, al Noi.
Ecco perch vale la pena cercare i significati delle parole
che utilizziamo; ecco perch non dovremmo accontentarci
di tanto ci siamo capiti. Se sapremo scoprire il significato
delle parole che utilizziamo, sentiremo meno rumore e
daremo spazio alla nostra volont di esprimersi, alla pi
grande forza che possediamo. LAMORE.

121

15

Gli stessi errori

Quindi, Siri, se ho capito bene, adesso oltre che pensare


a tutti i problemi che ho gi, a tutti i grattacapi, a tutte le
responsabilit, mi dovrei anche mettere a fare il professorino,
a insegnare alla gente come si parla e il significato della lingua
italiana? Ma si rende conto che qui c ben altro da fare che
perdersi in sottigliezze, la madre e il matrimonio! I pedofili
e lamore per i bambini! E via cos, la situazione molto pi
complicata. Qui la gente non solo non conosce il significato
delle parole, ma non sa neppure quello che il Governo sta
facendo. Lei dice che dovremmo sapere di cosa parliamo, prima
di parlare? Benissimo sottoscrivo subito. Se fosse cos, tutti i
cittadini italiani voterebbero solo me. Se io riuscissi davvero a
far capire loro cosa abbiamo fatto, quello che stiamo facendo
e quello che vogliamo fare per il futuro, nessun italiano di
buonsenso potrebbe non votarmi. Il punto che per poterlo dire
ho bisogno dei media che mi sono tutti contro, tranne Emilio
Fede e pochi altri. Anche quelli del gruppo che ho fondato
sono contro di me. E poi anche se riuscissi a parlare una, due,
122

dieci volte al massimo in qualche mese, sulla mia attivit di


Governo, cosa varrebbe dinnanzi alle centinaia di passaggi
in radio, in tv e sui giornali contro di me, tutti i giorni? Poi
parlano del bavaglio alla stampa! Qui il problema non tanto
se matrimonio implica la presenza di una madre o meno!
Qui il problema che la menzogna e la mistificazione arrivano
alle orecchie e al cuore delle persone con pi facilit di quanto
non arrivino i gesti di buona volont e la verit.
In effetti, Presidente, comunicare non unoperazione
semplice. Ma non mai stato semplice. Anche qui credo
che il punto non dipenda dal come comunicare ma dal
cosa comunicare. E poi chi il destinatario di questa
comunicazione? Credo che in qualche modo anche lei
tenda a voler comunicare il come a scapito del cosa.
Il come solitamente appare pi facile da pensare ma
molto pi difficile da far arrivare allinterlocutore, mentre
il cosa molto pi difficile da pensare ma facilissimo
da comunicare. Se volessi dire qualcosa sulle tasse, ad
esempio, anzich dire in che modo pagarne di meno, direi
cosa pagare meno. Il come sta nel sistema, il cosa pu
essere un sistema alternativo.
Questa la differenza. Il come sta nel Noi, il cosa sta
nellIo. Ogni volta che lei cerca di comunicare agli individui
con gli strumenti del sistema, nessuno davvero pronto
ad ascoltare, non ne ha nessuna intenzione. Lei ci faccia
caso, comunica meglio quando si difende piuttosto
che quando si giustifica o quando propone. Perch?
Perch a mio parere quando si difende lei un Io che vive
il Noi come il nemico che lo opprime. In quel momento,
allora, comunica a ciascun individuo, mette ognuno nella
123

condizione di essere se stesso, attraverso di lei arriva un


messaggio a ogni singolo, sulla sua situazione, e ognuno
si mette nei suoi panni. Quando invece comunica con
il linguaggio del sistema, il messaggio viene respinto,
distorto, rimandato. Perch nessun Noi potr mai capire un
Io. quasi impossibile che un Io riesca a farsi comprendere
dal Noi. A Ges riuscito, quando ha distolto il gruppo
che voleva lapidare ladultera; quando parla con Pilato da
solo, quando parla con la Samaritana e poche altre volte.
A lei riesce molto bene quando vittima del sistema
quando diventa un Io che subisce i soprusi del Noi. Li il
massimo livello di comunicazione che raggiunge, diretto a
ciascun individuo, non al gruppo di individui. Quando
invece parla per slogan risulta antipatico e insofferente agli
stessi suoi sostenitori, perch avvertono che non pi lIo
che parla.
Allinizio della sua discesa in campo, lei aveva intuito
il Cosa e laveva comunicato molto bene, poi si fatto
logorare dal Come e ha cercato una mediazione, un
compromesso tra lIo e il Noi, un compromesso che non
potr mai essere raggiunto e che purtroppo fino ad oggi
ha visto lIo soccombere. In realt luomo ha dimostrato
di avere una gran paura a riconoscere i propri talenti, le
proprie qualit. Ha dimostrato di avere sempre bisogno
di qualcuno che gli dica quel che giusto e quel che
sbagliato. Cos ha ceduto lIo al Noi che lo protegge,
gli mette i paletti, gli d gli ordini, lo rassicura, ma in
cambio vuole la sua volont. Lerrore che commettono la
maggior parte degli uomini quello di sottovalutarsi, di
sciogliersi nel Noi per paura di scoprire se stessi. Forse
il frutto di una cultura che ci ha raccontato per tanto
124

tempo quanto siamo cattivi, quanto siamo peccatori, per


cui adesso non crediamo nel nostro Io. Lei fa nascere lIo
dentro di s ogniqualvolta si ribella al sistema: in quel
momento tutti vivono una speranza, ma solo un attimo,
solo unillusione; poi anche lei, proprio come Pilato, cede
al Noi e tutto si compie.
Ancora una volta mi d del Pilato! Ma per piacere! Lei la fa
sempre troppo facile! Di certo e lo dico ancora una volta io
mimpegno al massimo per fare quello in cui credo, ho promesso
una riforma radicale della magistratura e sto cercando in ogni
modo di portarla a termine, se non fosse che mi attaccano da
tutte le parti e non so neppure fino a che punto i miei alleati mi
sosterranno. Devo fare i conti con i numeri e non tutto quello
che desidero posso compierlo, a volte temo che anche chi mi
attorno non veda lora che mi tolga dai piedi. Non creda che io
sia stupido, so perfettamente di rappresentare unanomalia del
sistema come lo ha definito, magari non proprio unanomalia
come lei (lei un po pazzo, se mi consente) ma di sicuro sono
un ostacolo per tutta una nomenklatura che ha affondato le
radici nel sistema e in particolare per quelli che ambiscono a
un ricambio. In fondo chi mi odia o chi mi ostacola vuole
il mio posto, o vorrebbe avere i miei soldi e il mio successo.
Credo siano in pochi ad avere davvero un progetto alternativo
e innovativo rispetto al mio. Sono sceso in politica che avevo
gi una certa et e una certa esperienza, ma non avrei mai
creduto di dovermi confrontare con un tale livello dignobilt
umana! Gente che ti sorride in faccia e alle spalle ti vorrebbe
vedere morto. Cosa crede, che io sia un ingenuo? Non mi faccio
capire sempre, non comunico bene? Siamo sicuri che sia io a
comunicare malamente o sono le persone che non vogliono
125

capire? Si sa che non c peggior sordo di chi non vuol sentire e


di sicuro la sinistra e tutti i miei oppositori hanno le orecchie
cementate, e probabilmente anche il cervello. Vuole farsi una
risata? Questa lha inventata un mio amico. Terremoto nei
cervelli dellopposizione. Gravi danni strutturali. Bertolaso
tranquillizza: nessun morto n ferito. Erano disabitati.

126

16

Re di te stesso

Dunque, Presidente, una battuta a proposito della mia


presunta pazzia.
Mi auguro non si sia offeso! Lo sostenevo in senso buono.
Per carit Presidente, anzi al contrario in qualche
modo mi sento un po privilegiato. A questo punto
dovrei piuttosto capire se lei mi dar una mano o meno.
Ma questo un altro discorso. Lei di certo rappresenta
unanomalia del sistema in parte assorbita. E di sicuro
comprensibile che in qualche modo viva fidandosi di
nessuno. Credo che questa condizione sia un po comune a
tutti i leader che, ciascuno a suo modo, hanno tralasciato
la missione iniziale. La sensazione dellaccerchiamento
tipica di colui il quale, dopo la prima battaglia per la
conquista del castello, ci si chiuso dentro; lopposti di
chi, invece, di valle in valle, di piazza in piazza, di cuore
in cuore vuole raggiungere tutti. So che la infastidisco
127

parlando di Pilato e di quello che il Vangelo di Giovanni ci


racconta di lui. Ma mi creda, il caso lo richiede18. Quando
lei un Io appartiene alla verit e il Noi si scaglia contro
di lei. I pontifices, gli scribi, i farisei di turno non hanno
voce in capitolo, perch nel momento in cui lei sviluppa
la sua consapevolezza personale Re di se stesso e non ha
bisogno dellapprovazione degli Altri. In quel momento, lei
non chiuso, barricato nel castello cercando di contrastare
gli intrighi di corte, ma Re davvero. Un Re che non ha
bisogno dellapprovazione del Noi, n di un castello, n di
una corte. In quel momento, quando si difende e quando
crede in se stesso, non ha paura di nulla e di nessuno; non
cerca compromessi, accordi, salvacondotti dal sistema:
sar sempre vincente. Quando invece la paura si fa sentire,
il Noi l pronto a rassicurarla, pronto ancora una volta a
metterla in trappola. Ges dice a Pilato: tu se fossi davvero
Re di te stesso non mi condanneresti a morte, ma alla fine
farai quel che il Noi vuole, perch sei un funzionario e
non sai essere Re. Vede Presidente, credo che in fondo le
occorra pi fiducia in se stesso di quanta non ne voglia dare
agli altri su di S, mi scusi il bisticcio di parole ma penso
18 Pilato fece entrare Ges nel Pretorio e l rimasero soli, lontano dal Noi. Dunque tu
sei il re dei giudei? domand Pilato. Ges rispose: Lo domandi perch vuoi saperlo tu,
oppure anche tu sei uno di Noi, che dice ci che hai sentito dire da altri?. Pilato rispose:
Ti sembro uno che si annulla in un Noi, come i Giudei l fuori che obbediscono ai loro
pontifices? Ti hanno consegnato a me, a un io. Spiegami che cosa hai fatto. Ges rispose:
Si tratta di un regno diverso dai regni di questo mondo. Se fossi un re di questo mondo,
avrei soldi e servi a difendermi, ma come vedi il regno che intendo io in unaltra
dimensione. Pilato gli domand: Puoi dirlo anche tu di te stesso: io sono re. LIo
re in realt: viene da una stirpe regale, suprema. Lio nasce e viene in questo mondo per
far esistere qui la verit. E perci chi appartiene alla verit capisce il linguaggio dellIo.
Pilato disse: E cos la verit?. E and a dichiarare ai giudei che Ges, secondo lui, non
era colpevole di nulla. Igor Sibaldi, Vangelo di Giovanni 18,33-38, ne Il codice segreto del
Vangelo, cit., pp. 346-347.

128

che lei mi capisca. Anche, a un certo punto, comprendo


che ormai la situazione talmente difficile che lo spazio per
un cambio di rotta, per lei, potrebbe risultare fatale.
Beh Siri, se non ho fiducia in me stesso io, allora mi dica
che ne ha pi di me in se stesso! E mi perdoni il bisticcio di
parole anche lei. Sono luomo che ha pi fiducia in se stesso che
io conosca!
S, certo Presidente, che lei lo creda non c dubbio;
anche divertente il modo in cui lo dice: la sua simpatia
parte del suo Io. Di certo lei ha fiducia in se stesso, ma
ha bisogno dellapprovazione degli altri. Un po come con
sua moglie, un po come nella coppia. Lei come gli altri
vogliono che sia. O perlomeno, cerca di essere cos. Il vero
problema che questi altri non sono omogenei, ecco il perch
di tanta lacerazione e di tanta pena. Probabilmente, se
fosse un po di pi se stesso senza aver bisogno degli altri
tutto questo malessere non lassillerebbe. Del resto ci pensi
su, quando lei incontra qualcuno e prova a domandare se
questo qualcuno gli altri, di sicuro otterr una risposta
negativa. Il qualcuno risponder io non sono gli altri
sono Giuseppe, Antonella, Luigi, Daniela; forse un
po questo il punto: gli altri non esistono. Siamo noi
che li facciamo esistere. Questo un bambino lo capisce.
Il bambino non ha la cognizione degli altri come un
soggetto. Se tu mostri a un bambino dei gattini che giocano
insieme, il bambino vede un gatto, un gatto e un gatto;
se gli stessi gattini li fai guardare ad un adulto, lui vedr
solo un gruppo di gatti. Lei, come tutti gli adulti, crea gli
altri dai quali ha bisogno di consenso per fare, e pi la
129

proiezione che ha degli altri grande, meno sapr cosa


vuole davvero19. Forse aveva ragione un certo presunto
machiavellismo, sostenendo che il fine giustifica i mezzi:
basterebbe solo aggiungere una postilla, e dire che il fine
non lo stato, non una fede n una dottrina, ma il fine
lUomo. Luomo come individuo, con le proprie necessit e
caratteristiche. Se si avesse il coraggio di affermare questo,
fare un passo in avanti verso una direzione di futuro sarebbe
possibile. Il punto : non le sembra di dipendere troppo
dagli altri, dal loro giudizio? Riesce veramente, come
afferma, a credere davvero in Se stesso? Se cos fosse, non
le costerebbe fatica ascoltare, non proverebbe dolore nel
non essere apprezzato per quel che fa. Le basterebbe la Sua
approvazione. In quel momento, sarebbe Re di se stesso.
S certo Siri, torniamo punto e a capo. Gi sento bisbigliare
a destra e a manca un sacco di gente che dice ma chi si crede
di essere quello l! Piuttosto che il solito un dittatore! e altre
fandonie di questo tipo, ci mancherebbe pure che mi mettessi a
fare il Re e poi siamo a posto! ovvio che cerco lapprovazione
degli altri, le cose non le faccio certo per me stesso, le faccio per
la collettivit, per il Paese, per la Societ, mi sembra naturale
che io cerchi lapprovazione, il sostegno e il consenso. E se me
lo concede, riesco anche a ottenerli, non a caso sono al Governo
del Paese e la maggioranza degli italiani vogliono che io stia al
mio posto.
19 In ciascuno dei noi che costituiscono un Soggetto collettivo, la memoria decresce
in base a due fattori: quanto pi il noi numeroso; quanto pi direttamente coinvolto
in attivit di noi pi vasti e potenti. E senza dubbio, tale decrescere della memoria
ha lo scopo di preservare dalla disgregazione tutti i noi di cui un Soggetto collettivo
si compone. Igor Sibaldi, Il Libro delle Epoche, 2012, la fine del ciclo della ribellione,
Frassinelli editore, Cles (TN), 2010, p. 29.

130

Ma per carit! Presidente lei rimanga pure al suo


posto, finch gli altri vorranno che lei faccia il Presidente
del Consiglio lo far; non far quello che lei desidera
veramente, per. unipotesi la mia. Credo che finch
lei cercher il consenso di tutti, per fare ci in cui crede
davvero, non riuscir a fare un bel niente. Magari potrebbe
parlare, anzich a tutti, a ognuno. Non detto che lei
debba sempre parlare da Presidente del Consiglio, in
fondo prima di essere un ruolo lei anche un individuo,
potrebbe parlare da individuo. La sua forza sempre stata
quella di riuscire a mettersi in contatto con il cuore di
ognuno, con il Cosa; adesso troppo tempo che parla
loro con il come, forse per questo non sente la forza di
un tempo, e a mio parere ha pi paura di un tempo. Anche
questa unipotesi.

131

17

Di figlio in padre

Lei propone troppe ipotesi Siri, parla tanto e non dice


niente, ho limpressione che a volte viva nelle nuvole. Che cosa
vuol dire parlare a ognuno? Cosa faccio, mi metto a bussare
casa per casa? Ne ho abbastanza di Porta a porta! O mi faccio
clonare, insomma pi di cos non saprei davvero che fare. Le
mie giornate sono senza fine, come senza fine sembrano essere
i problemi, la maggior parte dei quali me li procurano quelli
che dovrebbero sostenermi. Potrei non dormire pi, sarebbe
una soluzione, tre ore recuperate al giorno. Ci sono momenti
in cui vorrei poter chiedere consiglio e aiuto a qualcuno, ma
non saprei proprio a chi. Ecco, in simili situazioni, mi sento
davvero solo e non una bella sensazione, mi creda.
Le credo. Certo che le credo! Su questo punto vorrei
chiederle: perch non la sento mai parlare di sentimenti?
Escluso il partito dellamore e quellaccezione dei sentimenti
ego-riferiti e qualche battuta spiritosa, non la sento quasi
mai, salvo alcune rare eccezioni, parlare dei sentimenti che
132

prova, non per glideali in cui crede ma per le persone che


ama. Mi ha detto di aver rinunciato alla famiglia per fare
politica. E quando lei dice che le cose dovrebbero andare
come un buon padre di famiglia le farebbe andare, lei pensa
di esserlo?
Naturalmente. Credo di aver fatto di tutto per la mia
famiglia. Ho cercato di trasmettere ai miei figli dei valori:
il rispetto per il prossimo, la libert e molte cose in cui credo
come coltivare il proprio del talento, la propria vocazione,
il credere in se stessi. Forse non sono stato molto presente,
non quanto avrei voluto. Ma sono certo che, attraverso il
mio esempio, sia riuscito comunque a far arrivare loro un
messaggio positivo e di ottimismo, cos come cerco di farlo
arrivare al Paese.
Il proposito ottimo e per certi versi sono convinto che
sia riuscito nellintento. I figli sono una grande opportunit
per tutti i padri. Grazie a un figlio, un padre pu guardare al
futuro, al domani. Anche Dio ha avuto bisogno del Figlio,
per arrivare al cuore degli uomini. Grazie al Figlio, Dio ha
potuto esistere dentro ognuno. Il figlio ci aiuta a vedere il
futuro. Non deve per forza essere un figlio naturale, ma la
prosecuzione di una propria visione. Il figlio il domani
possibile. Un padre immagina nel figlio, come un maestro
con il suo studente, uno stadio che non potrebbe mai
raggiungere. Siamo stati abituati a vedere i figli come coloro
ai quali dare e non coloro dai quali prendere. I figli
quando sono piccoli ci fanno domande sul nostro mondo
di adulti; eppure quasi mai ricambiamo con domande sul
loro mondo di bambini. Non pensiamo di aver nulla
133

da imparare e facciamo credere loro di avere da imparare


tutto da noi. Invece sono la chiave del futuro, hanno la
possibilit, pi di noi, di vedere oltre, vedranno molto pi
di noi e da loro possiamo imparare a vivere la realt con
occhi diversi. Dio ha scelto di avere un Figlio per andare
oltre il tempo. Un figlio pu dare molto se si crede davvero
in lui, se lo si ascolta e si segue il suo modo di vedere il
futuro. Ma spesso i figli sono sacrificati al Noi. Proprio
come Ges. Prendere da un figlio significherebbe vedere
al di l di tutto ci che gi si conosce. Un mondo nuovo e
sconosciuto, senza certezze e schemi, in cui ci troviamo a
nostro agio.
I figli non hanno esperienza, non sanno, non
capiscono e tutto questo anzich essere un vantaggio
noi lo viviamo come un pericolo. Non prendiamo in
considerazione che lesperienza consolida la ragione
e restringe la nostra capacit di fare ipotesi e mettere in
discussione il nostro vivere. Il sapere cimpedisce di
conoscere, perch rischieremmo di vedere tutto ci
che contrario a quel che gi conosciamo. E non siamo
disposti a farlo. Perch rimettere tutto in discussione? A
quale scopo? Ma per capire dovremmo conoscere, allora
i figli non capiscono perch non conoscono tutto ci
che gi noi conosciamo. Insomma, abbiamo sempre un
motivo per non volgere lo sguardo l dove naturalmente
lo volgono loro, verso il domani pi avanti di quello che
possiamo immaginare. Abbiamo paura e ci scontriamo
con loro. Lindividuo figlio viene immolato cos sullaltare
degli Altri, su cui sono gi passati gli adulti, ma ogni volta
che prendiamo gli Altri, come scusa per non rispondere
allindividuo, compiamo un crimine. Tuttavia, non tutto
134

perduto: una possibilit rimane ed anche unoccasione


importante. Dare il via a un nuovo modello di relazione
con i figli, che potr contribuire ad aiutare gli adulti a
guardare il futuro dal presente senza volgersi indietro:
verso il futuro. Anche lei, instaurando un buon rapporto
empatico con i suoi figli, potr davvero contribuire in
maniera meravigliosa a stare meglio con se stesso. Intendo
per un rapporto dove sono i figli il punto di riferimento,
non dove lo il padre. Altrimenti non avremmo concluso
niente. I suoi figli possono essere la risposta, se lei far loro
la domanda. Li ascolti, li interpelli, li coinvolga di pi.
Non per cercare approvazione, non per farsi consolare,
non per mitigare i sensi di colpa. Si faccia prendere per
mano da loro, inverta i ruoli. Loro potranno essere in
grado di rendere tutto pi chiaro e tutto pi relativo. Se
lei non avesse, come tutti gli adulti, emarginato e messo
in un angolo il bambino che in lei (pur riconoscendole
di averlo fatto meno di altri), potrebbe vedere con pi
lucidit, potrebbe gettare lo sguardo oltre il muro; in pi
potrebbe avere il coraggio di saltarlo, il muro, per guardare
da fuori. Tutto allora le sembrer diverso da come lha visto
fino ad oggi.
Guardi, lei proprio un po strano: prima mi dice che devo
fare ci che sento senza preoccuparmi del parere degli altri,
poi che devo chiedere consigli ai miei figli. Daccordo che la
loro opinione minteressa molto, per mi sembra un po un
controsenso. Non dovrei ascoltare il parere della maggioranza
delle persone per sentire solo quello dei miei figli?

135

18

Il coraggio

Ma no Presidente! Non la stessa cosa! Ho fatto unipotesi


che lei potr decidere se prendere in considerazione o meno.
Ma c una grossa differenza tra gli altri e i figli. Intanto
il termine figlio non necessariamente il figlio naturale,
ma colui che pi giovane, che pu vedere pi avanti, che
non appartiene ancora fortemente a un Noi. E poi, io le
ho suggerito di fare domande, non per sapere se ci che sta
facendo giusto o sbagliato, per chiedere approvazione o
disapprovazione, ma per avere una prospettiva di visione
sul futuro. I figli sono una metafora. Sono i primi su cui
indirizziamo il volere del Noi, si tratterebbe solo di avere
il coraggio dinvertire le cose e provare a vedere il presente
con lo sguardo verso il futuro. In questo potrebbero essere
daiuto i figli. Non centra nulla con il fare ci che lei vuole,
quello in cui crede, anzi, possibile che grazie a una visione
che guarda al domani, ci che lei vuole possa gi avere
un posto nel futuro. Ci vuole molto coraggio a invertire
i ruoli, ci vuole molto pi coraggio a essere Se stessi che
136

a essere ci che gli altri vogliono che siamo. Un ruolo,


unorganizzazione, un collettivo, unazienda, una bandiera,
una nazione, un partito, una famiglia. Ad un certo punto i
figli si ribellano; perch? Perch vogliono affermare la loro
volont e noi siamo pronti a far capire loro che sbagliano,
che il mondo non come loro credono. Ma in fondo in
fondo anche ladulto vivendo quel conflitto sa di aver
perso unoccasione, un sogno in cui ha creduto, un modo di
fare che ha modificato, tutto per adattarsi allinsieme, dove
linsieme non fatto di un individuo, un altro individuo
e un altro ancora, ma di un gruppo dindividui, il quale
assume lidentit dominante condizionando la volont di
ognuno. Lei dice spesso che molte cose non le pu fare
perch gli altri non glielo consentono.
Credo sia proprio cos. Lei parte da una visione sua
personale, poi cerca di convincere gli altri prima di pensare
che gi possa esistere, se non riesce a convincerli rimane in
balia degli eventi e di se stesso. Perch ci in cui crediamo
davvero possa esistere nella realt, dovremmo avere il
coraggio di farlo esistere, il coraggio di essere anche soli in
certi momenti. Soli come lo stato Ges sulla croce. Ma il
coraggio di essere Se stessi pu cambiare il mondo.

137

19

La rivoluzione

Cosa dovrei fare una rivoluzione? Per fare cosa? Per gettare
il Paese allo sbando? Per dare retta a coloro che non accettano
lingresso in Europa? Anchio concordo sul fatto che una
rivoluzione sia necessaria: ho tentato (invano) di proporre una
riforma della magistratura, e pare sia la cosa pi impossibile
del mondo - pensare a una magistratura in cui i giudici fanno
i giudici, e i pm fanno gli avvocati dellaccusa. Ho provato a
far capire che subiamo uneccessiva burocrazia, e che in questo
modo il Paese non funziona perch la gente vuole delle risposte
e le vuole rapidamente. Non possiamo pi pensare che lo Stato
sia rapido e coercitivo quando deve fare valere le sue ragioni
con i cittadini, e al contrario lento e obsoleto quando i cittadini
devono fare valere le loro ragioni con lo Stato. Forse non ho
avuto coraggio?
Lei sceso in politica e ha dato una grande opportunit
agli italiani: lopportunit di una piccola rivoluzione, che
poteva essere una grande rivoluzione ma che lei in parte
138

ha disatteso. Questo lumore attuale anche nel suo


elettorato.
Come fa a dire che io ho disatteso? Ho fatto tutto quello
che ho potuto, consapevole dei limiti imposti dal sistema
che abbiamo. Sto proponendo un rinnovamento del sistema,
della Costituzione. Stiamo lavorando sul federalismo; stiamo
parlando di un maggior potere per il Capo dello Stato e
per il Capo del Governo. Tutto questo perch voglio andare
nella direzione di dare delle risposte pi concrete. Purtroppo
non dipende solo da me. Non vede che ogni volta che cerco
di avviare un processo di cambiamento e di riforma vengo
massacrato?
Vedo, vedo. Non semplice. Ma anche dire difficile
un alibi, un modo per non farlo, e noi dobbiamo guardare
oltre. Abbiamo gi visto che fine ha fatto il rivoluzionario
pi rivoluzionario di tutti i tempi. finito in croce.
Siamo alle solite. Il punto che non bisognerebbe mai
perdersi danimo. La specialit di chi non vuole cambiare
le cose quella della dissuasione, della persuasione, a
volte della delegittimazione, della calunnia. una storia
gi vista. Coloro i quali devono difendere lo status-quo,
possono contrastare colui che vuole cambiare le cose solo
instillando in lui il dubbio. Lo gettano in uno stato di
prostrazione affinch la sua volont si pieghi a quella pi
grande. Il diavolo, per evitare che tu possa raggiungere
un obiettivo a lui ostile, per farti perdere tempo,
disposto anche a indurti a pregare. Cos non avrai mai il
sospetto che sia lui a rallentarti. Per fare una rivoluzione
occorrerebbe non avere nulla da perdere, ma considerato
139

che il Noi fornisce a tutti gli individui una buona ragione


per non contrastarlo, la situazione diventa difficile, a
meno che non si appartenga a quel tipo di persone che
credono davvero. Raramente nella storia c stato chi ha
creduto veramente, uno stato di sicuro Ges. Molti altri
che hanno dato il via a delle rivoluzioni, hanno sostituito
il Noi con un altro Noi, e sono finiti in mezzo a un
sacco di guai. Scontri, guerre, sangue e vittime sono gli
ingredienti delle rivoluzioni storiche pi famose. Ma ce
n una, quella americana, che potrebbe rappresentare uno
spunto interessante. Quella stata una rivoluzione dove il
Cosa stato pi importante del Come. Per annunciare e
pubblicare la Dichiarazione di indipendenza, nessuno
si sognato di chiedere il permesso o il consenso. I
cinque che lhanno scritta lhanno fatto e basta. Da quel
momento esisteva la Confederazione Indipendente degli
Stati Americani.
Le conseguenze sarebbero arrivate. Dopo. Quella
stata una rivoluzione non una confusione armata. Per
Franklin e compagni era tutto chiaro. Bastava farlo. Loro ci
credevano davvero, il loro popolo li ha seguiti.
Daccordo Siri, ma lei fa degli esempi anacronistici, non
siamo pi nel Settecento, le cose sono cambiate; esistono
condizioni differenti, anche la gente diversa, non cos
semplice come dice lei.
Beh no Presidente, non proprio cos. Quando lei sceso
in campo con un progetto per lItalia, la gente lha seguita,
ci ha creduto. Lei era in quel momento un rivoluzionario,
poi non andato fino in fondo, perch si fatto influenzare
140

da coloro che hanno ragione. Coloro i quali spingono le


persone a mollare il colpo con la scusa della razionalit,
della logica, del passato, di tutto ci che esiste e che fanno
credere sia la ragione anche della sua esistenza.

141

20

Il cercatore

Lei sapeva che esistono tre categorie di persone? La


prima, probabilmente quella con cui lei non riesce a
trovare una linea di comunicazione, composta da quelli
che hanno ragione: o che credono di avere ragione; a
queste persone le cose stanno bene cos come sono nel
presente, nello status quo. Queste persone si accontentano
del presente cos com ora. Unaltra categoria quella dei
perdenti: quelli che dicono, spesso, che non ce la faranno
mai. Che non saranno mai in grado di. Sono quelli che
rendono inutile limportanza della Ricerca, partendo dal
presupposto che non avranno mai risposte adeguate alle
loro domande. Domande che non fanno mai veramente.
E sono anche quelli che fungono da nutrimento. Lasciano
la loro energia in pasto a quelli che hanno (che credono di
avere) ragione.
Questi ultimi si nutrono dei perdenti, e li stimolano
a prendere la strada del rancore e dellinvidia, delle
recriminazioni. Infine, ci sono i cercatori: quelli motivati,
142

forti, che sanno di potercela fare e non conoscono resa.


Quelli sempre immersi nella ricerca e nel divenire, che
vogliono ottenere risposte e voglio cambiare le cose.
Questultima categoria di persone deve anche sviluppare
un certo tipo di consapevolezza: la prima deve essere
quella di saper riconoscere i propri difetti. Sostenere un
esame profondo e capire cosa c che non va in se stessi.
Porsi questa domanda che cosa c che non va in me
stesso? Cosa posso migliorare?, significa aver fatto un
grande passo avanti. Una volta preso atto dei propri limiti
e difetti, dopo averli riconosciuti, si potranno apprezzare
i propri talenti. Le proprie qualit. Le proprie capacit.
E solo a questo punto, per costoro la vita comincia a
cambiare. Quindi, questi cercatori potranno scoprire
e individuare i propri obiettivi. In quel momento, la
loro energia sar a tal punto grande da non poter essere
fermata e saranno pronti per vedere il futuro, per cambiare
le cose. Quelli che hanno ragione, o pensano di, hanno
sempre paura dei cercatori, e cercheranno in ogni modo
di fermarli. Spinti dallinvidia e dal terrore. E mentre un
perdente pu diventare un cercatore in ogni momento,
ponendosi la domanda invece di darsi una falsa risposta,
per quelli che hanno ragione non c speranza. Ebbene
Presidente, se lei si riconosce nella categoria dei cercatori,
io posso darle ragione, ma lei lo solo a met. Lei ha
riconosciuto i propri talenti e in qualche modo riesce a
vedere i propri obiettivi, ma lei ha perso un passaggio,
non stato in grado didentificare i propri difetti. Ecco
perch coloro che hanno ragione, prevalgono sempre e lei
non trova una via duscita. Non trova soddisfazione. Non
realizza quello che ha in mente.
143

21

Il futuro

Intanto, cosa immagina per il futuro non me lha ancora


detto
Cosa vuole che immagini? Non lo so, non posso risponderle;
al momento, non vedo nessuno in grado di dare delle risposte.
Se quel qualcuno c, presente, che si faccia avanti e vedremo
se otterr il consenso degli italiani, visto che a quanto pare
sembra che io sia inadeguato! Voglio vedere cosa ci sar dopo
di me!
Perch non c nessuno, a suo parere, che possa riuscire
nellimpresa?
Non lo so, questo non lo deve chiedere a me. Io vedo che
in molti si propongono per garantire come dice lei che tutto
cambi perch nulla cambi. Vedo un sacco di aspiranti Bruto,
vedo un futuro difficile e credo davvero di essere ancora qui
solo per amore del mio Paese. Lo stesso amore che mi ha fatto
144

scendere in campo, e anche lo stesso coraggio se mi permette, di


credere nel futuro. Poi probabile che come dice lei qualcosa mi
blocchi, che non riesca fino in fondo, ma le ripeto, tra il dire e
il fare c di mezzo il mare. Lei la fa sempre troppo facile. Non
nella mia natura essere pessimista, ma a volte il mio eccessivo
ottimismo sinfrange contro la volont altrui.
Ecco Presidente, vede! Ha bisogno degli altri per
essere ottimista? Ha fatto caso che quando lo stato nel
momento in cui tutti la davano per spacciato, la sorte le
venuta incontro? Lasci perdere questo concetto che
deve per forza avere il consenso di tutti. Potrebbe anche
ipotizzare che quanto dice certa stampa su di lei non sia
cos importante, che in fondo lei pu avere mille modi per
dimostrare per lo meno la sua buona fede agli italiani. Mi
riferisco anche al caso delle fotografie con le modelle a casa
sua. Mi chiedo, invece di cercare in ogni modo di non farle
pubblicare, non sarebbe stato pi semplice dire che erano
affari suoi e basta? Non mi pare che lei abbia un mandato
clericale o il vincolo della castit. Oltre al fatto che
lunico a poter decidere della propria vita privata. Forse
una presa di posizione in questo senso avrebbe evitato di
alimentare un polverone.
La vicenda, cos com stata vissuta, servita solo a chi
contro di lei a trovare ulteriori ragioni, mentre a lei
ha procurato qualche mal di pancia in pi. Comportandosi
in quel modo, ha legittimato i suoi nemici, ha armato
il Noi contro se stesso. Lei si sentito in difetto, si
sentito scoperto e ha vissuto il senso di colpa che gli
altri hanno risvegliato dentro dei lei. Bastava credere
in se stesso, bastava non dover dare spiegazioni e ognuno
145

avrebbe capito. Proprio come hanno capito il gruppo di


aspiranti assassini che volevano condannare ladultera.
Riconosco che per certi versi lei ci ha provato, poi spinto da
tutta una serie di condizioni si ritrovato a un bivio dove
il senso della morale ha prevalso. Vede, in fondo lei per
certi versi si comportato un po da bambino, ha fatto quel
che ha desiderato senza pensare alle conseguenze. Questo
atteggiamento, invece che apprezzato, stato stigmatizzato.
Il Noi fatto di adulti che hanno imparato a esserlo.
Adulti che non hanno pi il coraggio di desiderare, che
sono diventati come si deve. A loro, a questi adulti, non
concesso di vedere il futuro, di vedere oltre ci che gi
conoscono. Non potevano capire un atteggiamento cos
spavaldo, cos spontaneo. Gli adulti dedicano pochissimi
loro pensieri al futuro, agiscono e pensano con gli occhi
rivolti al passato. Il loro presente il frutto di tutto ci
che hanno vissuto, non di ci che potranno vivere, che
conoscono non di ci che conosceranno, delle esperienze
fatte non di quelle che faranno. Non c posto nella mente
e nel cuore degli adulti per il futuro. Quel posto cos
grande al contrario nel cuore e nei pensieri dei bambini.

146

22

Il bambino

Tornare a guardare il mondo con gli occhi di un


bambino pu aiutare a vedere il futuro. Ogni volta che un
bambino scampa a un Erode o a un Faraone, il mondo
destinato a grandi cambiamenti. Ha mai pensato che, per
fare certe cose, per osare in una direzione, anche per sognare
e avere una visione del domani, occorre quella capacit
di immaginare che tipica dei bambini? I bambini non
conoscono le convenzioni, le convenienze, lipocrisia e
possono immaginare oltre limmaginabile.
Un futuro imprevedibile, non agganciato ai meccanismi
del presente e del passato. Il bambino ovviamente una
metafora, non una fase evolutiva; un modo per dire che
solo chi libera la propria interiorit sar capace di cambiare
davvero le cose e arrivare fin dove nessun adulto pu
giungere20. E io temo che lei, sotto diversi aspetti, questo
20 Allora gli furono portati dei bambini perch imponesse loro le mani e pregasse; ma i
discepoli li rimproverarono. Ges per disse: Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a
me; a chi come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli. E, dopo aver imposto loro le mani,
and via di l. Vangelo di Matteo 19,4 13-15 in La Bibbia di Gerusalemme, cit.

147

bambino non lo abbia liberato del tutto. Sa che quando viene


fuori il bambino che in lei, ogni suo desiderio si realizza,
ma troppo spesso subisce i condizionamenti del passato,
delle convenienze, del sistema cos com. L tutto si arresta,
sindebolisce, obbedisce al vincolo del passato. Servirebbe
uno spunto, un indizio sul tema non solo evangelico. Un
esempio lo Zarathustra di Nietzsche, che pure prospettava
unesaltazione dellinfanzia per realizzare quelloltre-uomo
che si libera definitivamente del peso della tradizione21. Lei
spesso cita come suo libro preferito Lelogio della follia, di
Erasmo da Rotterdam, eppure il suo io adulto, quellio che
ha ceduto ai compromessi e ha smesso di fare domande, le
ha impedito di essere cos folle. Se lo fosse stato, avrebbe
fatto scoprire agli italiani il bambino che c in loro. Ci
riuscito per un po, e ci riesce ancora oggi, quando capace
di essere fuori dal coro. Fuori dal coro lo si pu essere
su temi anche diversi da quelli che stanno molto a cuore
a lei, e credo a tutti glindividui che pensino che lIo sia
sempre pi importante e prezioso di un Noi. Tuttavia, mi
domando ad esempio perch il tema dellambiente non
al centro della sua visione di futuro. Credo che lambiente
non sia solo prerogativa di chi ne sfrutta le tragedie per
essere sempre contro, o di chi al contrario ne faccia
lennesimo culto sacro, rigettando ancora una volta luomo
in una condizione dinferiorit rispetto alla natura. Il tema
dellambiente e della sopravvivenza dellumanit allinterno
21 Tre metamorfosi dello spirito io vi dico: come lo spirito diventa cammello e il
cammello leone e infine il leone fanciullo []. Ma dite, fratelli, che cosa pu il fanciullo,
che non pot nemmeno il leone? Perch il leone predatore deve ancora diventare un
fanciullo? Innocenza il fanciullo e dimenticanza, un ricominciare, un gioco, una ruota
che gira su se stessa, un primo moto, un santo dire di s. Friedrich Nietzsche, Cos parl
Zarathustra, in Opere 1882/1895, Newton Compton, Roma, 1993, pp. 241-242.

148

di questo pianeta, una delle sfide certe per il futuro. Non


pi un tema promulgato solo dagli ambientalisti, da
scellerati e dai membri della sinistra. Se fino ad oggi stato
uno di temi di cui ha discusso questa tipologia di persone,
perch qualcuno ha lasciato a loro lo spazio per farlo. Su
questargomento temo che in lei abbia prevalso ladulto,
pensando che la risposta al fabbisogno energetico fosse ad
esempio nellenergia nucleare. Il nucleare la risposta giusta
per un paese che pu essere prosperante anche attraverso
lenergia solare, o quella idrica o eolica? Scegliere unenergia
pi pulita non porterebbe solo vantaggi economici, ma
sarebbe anche un segnale per il mondo. Ogni produzione
ha poi delle scorie: al termine della vita di un pannello
solare, sar necessario inventare un modo per eliminarli.
Ma sar sempre pi facile del pensare a come eliminare
delle scorie radioattive. Mi rendo conto delle facili
strumentalizzazioni, subite in Italia, del pensiero di Amarthya
Sen circa la necessit di rivedere il concetto di sviluppo in
termini di sostenibilit. Ma non crede che si debba tenere a
mente quello che il libro della Genesi riporta cos chiaramente
con lucidit allattenzione degli uomini, a proposito del
dominio terrestre a cui sarebbe stata destinata la creatura
umana?22 Daltra parte, alla celebre saggezza di Salomone
apparteneva anche una certa sensibilit ambientale23.
22 Dio disse: Facciamo luomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza:
domini sui pesci e sul mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali
selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra. Libro del Genesi 1, 26, testo biblico
in Bibbia di Gerusalemme, EDB, Trento, 2009, pp. 23-24.
23 Dio concesse a Salomone sapienza e intelligenza molto grandi e una mente molto
vasta come la sabbia che sulla spiaggia del mare []. Salomone pronunci tremila
proverbi; le sue odi furono millecinque. Parl delle piante, dal cedro del Libano allisspo
che sbuca dal muro; parl delle bestie, degli uccelli, dei rettili e dei pesci. Primo Libro dei
Re 5, 9-14, testo biblico in La Bibbia di Gerusalemme, cit., p. 657.

149

Allora Siri, di sicuro il bambino che in me ha fatto molto


di pi di tante teorie sul bambino da lei raccontate! In fondo,
bambino o no, io ho preso la guida di un Paese vecchio, con
un sistema consociativo e del tutto lontano dai cittadini. Sono
riuscito a fare grandi cose e le ho fatte solo perch ci credevo e
con me ci credevano tutti gli italiani che mi hanno votato. Non
so se fossero bambini anche loro, ma di sicuro hanno creduto
nella visione nuova che io avevo del Paese. Per quanto concerne
la mia vita privata io non mi sono sentito n in colpa, n
moralmente in difetto, ho sempre sostenuto che non ci fosse
nulla di rimproverabile nel mio comportamento. Per tutto il
resto, mi creda, quando lei al Governo di un Paese nessuno
disposto a credere che lei sia un bambino che vuole realizzare i
propri desideri, anzi al contrario per certi versi ho limpressione
che la collettivit non voglia che io ne abbia, di desideri. Mi
sembra di essere l solo per realizzare quelli degli altri.
E guai se non lo faccio, sono pronti a scagliarmi addosso
qualunque nefandezza. Io metto al centro la questione della
giustizia perch penso che nessun paese possa farsi chiamare
civile, se esiste un sistema che non tutela lindividuo sotto
processo. Tutti vogliono difendere la Costituzione ma nessuno
vuole ricordarsi che proprio nella Costituzione c scritto che
ogni cittadino innocente fino a prova contraria. Nel nostro
Paese esattamente il contrario ogni cittadino colpevole fino
a prova contraria. Quindi cosa vuole che le dica! Mi sembra
gi moltissimo quello che sto facendo, parto dalluomo, parto
dal valore pi grande, dalla ricchezza pi importante di ogni
uomo. La libert! Potrei fare di pi e meglio di sicuro, ma
lei minsegna che la gente non si accontenta mai. Potrei fare
mille cose, potrei farle bene, ma chiss perch lattenzione si
concentrerebbe solo su quelle trascurate, su quelle non riuscite.
150

possibile Presidente. Assai probabile. Ma siamo alle


solite. Finch vive in funzione del Noi, sar cos. Nessun
Noi, sar disposto a incoraggiarla, nessun Noi sar mai
soddisfatto. Pensi a essere soddisfatto lei, senza cercare
il consenso, e questo arriver, non da unassociazione,
un sindacato, un giornale, una nazione, un partito, un
parlamento, ma dallindividuo al cui cuore sar giunta la
sua buona fede, il suo desiderio, la sua volont.
Dubito che ogni individuo di cui parla sarebbe disposto a
fare a meno del sistema in cui si trova, nel quale giudica,
ha un ruolo, nel quale si sente tutelato. Bisognerebbe che tutti
fossero determinati quanto me, ci credessero quanto me.
E chi glielo dice che non sia cos?
Non saprei e sinceramente non sono nelle condizioni
di sperimentarlo. Mi preme per, a proposito del tema
dellambiente, farle presente che le cosiddette tecnologie
di produzione energetica pulita o verde sono ancora
molto costose. In realt, nessuno dice che senza gli incentivi
pagati dallo Stato nessuna di queste tecnologie resisterebbe al
mercato. Di sicuro il nucleare oggi offre garanzie migliori di
quanto non accadesse in passato, e il rapporto costo-beneficio
sicuramente superiore a tutte le altre tecnologie disponibili.
Comunque questa non una presa di posizione di principio,
si potranno verificare le condizioni future. Intanto, io devo
guardare alla situazione attuale. Al momento la produzione
di energia pulita ha bisogno di grandi sovvenzioni dello
Stato, che possono essere pari o superiori ai costi per lacquisto
di energia; in questo modo non abbiamo risolto il problema
151

finanziario; forse quello ambientale, ma per quanto tempo


potremo pagare?
Presidente, ancora una volta lei dice devo guardare la
situazione attuale. Bene, se per ipotesi questo devo fosse
un voglio, a questo punto potrebbe anche non essere
la situazione attuale. Dietro al devo si celano molte
insicurezze, e una mancanza di volont chiara. Lei vuole o
non vuole sviluppare lenergia pulita a scapito del nucleare?
Se lo vuole, lo faccia. Punto e basta. Se non lo vuole, allora
deve andare nella direzione che si prefissato. Guardare
al futuro ha tante implicazioni, una delle tante credo sia
che per vederlo non si debba prevederlo.
Io guardo al futuro, e desidero cambiamenti sempre pi
efficaci e radicali. nel mio interesse, perch il mio interesse
quello del Paese. Dico sempre, con sincerit, che se c qualcuno
in grado di sostituirmi e offrire allItalia il cambiamento di cui
ha bisogno, che si faccia avanti. Il problema evidente che non
c nessuno. Nessuno si propone, si mette in gioco, nessuno ha la
forza e il coraggio di accettare la sfida.

152

23

La spada nella roccia

A sentirla parlare cos, mi pare di capire che dopo


di lei probabile che ci sia il nulla. E la mia non una
battuta ironica. Credo effettivamente che la partita sia
davvero difficile. In fondo, siamo alla vigilia di qualcosa di
straordinariamente importante, la cui portata nelle mani
di ciascuno.
Non pensa di avere un ruolo importantissimo in questa
fase? Quello di poter trovare colui a cui affidare ci che le
riuscito fino a oggi e che potrebbe completare lopera?
Ma certo! Ben venga! Io dico sempre che se c qualcuno con
queste caratteristiche, pregato di farsi avanti.
Non basta, Presidente. Se lei dice come sostiene da
tempo che il suo principale interesse il bene del Paese,
dovrebbe essere lei in prima persona a darsi da fare, affinch
questa persona emerga. lei che deve avere il coraggio
di portare in piazza la Spada nella Roccia, e trovare il
153

bambino che sia capace di sollevarla, di alzarla verso il cielo


e dindirizzare il Paese verso il futuro. Questo il gesto
di generosit di cui il Paese ha bisogno. Non crede? Lei
non vedr nessuno in grado rispondere alle caratteristiche
richieste, finch non porter la spada in piazza. E fino a oggi
non lha fatto. Non ha mai pensato di non essere riuscito a
fare la rivoluzione fino in fondo, perch quel serpente che
si annidato e stringe in una morsa fatale lo stato italiano,
quello di cui lei spesso parla definendolo i gangli dello
stato, lo stesso serpente con cui lei sceso a patti. La
burocrazia, i poteri forti, il sistema. Il Noi. Tutto quello fa
sentire gli italiani rassicurati ma al contempo toglie loro
le energie, la visione del futuro, i sogni, i desideri, li fa
sentire cos depressi, spesso sconfitti e demoralizzati. Quel
sistema che li tiene legati al debito pubblico, ai problemi
piuttosto che alle soluzioni, alle delusioni piuttosto che
alle illusioni, alla realt piuttosto che ai sogni. Il serpente
si attorciglia intorno allo stato e mette i politici in prima
linea, illudendoli di poter contare qualcosa allinterno della
societ, con la scusa della democrazia. Ma in realt, la gente
non conta nulla, e lei espressione della gente, del popolo,
dei cittadini.
Ecco perch non riesce a fare fino in fondo quello che
vuole. E poich dovuto scendere a patti con il serpente,
lei non pu essere chiaro con il popolo, con chi lha votata
e con chi non lha fatto. Lei spesso dispiaciuto perch le
impedito di prendere decisioni, da tecnocrati, da burocrati,
da magistrature, qualche comitato o qualche authority
di sorveglianza che deve dire la propria sul suo operato.
Potrebbe avere ragione, se non fosse sceso a compromessi
con quel sistema pensando di poterlo dominare, di
154

poterlo convincere, cos come ha convinto gli italiani,


della bont delle sue iniziative. Invece non ha compreso
che il serpente, cos come ha ipnotizzato il popolo, ha
limitato anche il suo potere. Solo se lei avr il coraggio
di un gesto damore vero verso il Paese, sar ricordato
nella storia come colui che ha visto oltre, colui che ha
permesso il cambiamento vero. Solo chi potr estrarre la
Spada dalla roccia avr il coraggio di tagliare per sempre
la testa del serpente che da troppo tempo tiene prigionieri
i nostri desideri, la nostra volont, la nostra realt.

155

24

Nonostante tutto

Presidente, nonostante tutto c ancora una possibilit.


C sempre una possibilit, per cambiare le cose. C
sempre un modo affinch il futuro sia quello che vogliamo.
E la speranza non una chimera, la speranza alimenta il
nostro desiderio. Allora, se veramente, come lei dice, vuole
cambiare le cose, cominci a capire cosa desidera davvero.
Essendo lei cos riconosciuto e riconoscibile come leader,
nel suo modo di desiderare davvero qualcosa, potrebbe
coinvolgere tutte le persone che la apprezzano e la stimano.
In quel modo potrebbe far s che il suo sentire si unisca a
quello degli altri, ed acquisendo sempre pi forza potrebbe
davvero cambiare le cose. Nonostante tutto quello che
conosciamo, possiamo osare di vedere oltre. E non fare
come quelli che, anche se hanno visto, non sanno raccontare
nulla perch ci che han visto troppo lontano o troppo
diverso da ci che conoscono. Come gli uomini incatenati
dentro la caverna del mito di Platone, che vedevano le
ombre sfilare sulla parete rocciosa e poi, liberati, tornavano
156

dentro la caverna, per raccontare increduli ci che avevano


visto fuori. Se ci muoviamo in questottica, se ci muoviamo
davvero in grande, dove il grande non limportanza del
suo palazzo, del suo aereo o del suo ruolo, il grande
lei, avr delle risposte su questo. E quindi, nonostante le
difficolt, il serpente e il patto, potrebbe in qualche modo
dare una possibilit a chi verr dopo di lei.
A questa riflessione, pu rispondere solo Silvio
Berlusconi.

157

Conclusioni

Questo libro si propone come una passaporta, un


veicolo attraverso il quale poter accedere dal presente al
futuro, attraverso una riflessione intima e individuale.
Questa riflessione, qualunque essa sia, rappresenter per
ciascuno il cosa. Ognuno avr una sua personale visione
e interpretazione del domani per Se stesso. Nulla di ci che
vale per S pu valere per tutti, ma ci che importante
per ognuno pu essere messo allattenzione di ciascuno.
Pensare ad un nuovo modello di Stato, di sistema fiscale,
contributivo, sociale, economico, unopportunit e al
contempo unoccasione per uscire dal presente; il cosa che
serve per non guardare pi a tutto ci che gi si conosce. Da
l in poi, perch questo cosa sia il futuro, occorre pensare
al come. Quando il cosa e il come sono in sintonia, il
futuro si realizza.
Se questo libro rappresenta un cosa per Te, il come
parte dallo scioglimento delle Camere e la chiamata di tutti
i cittadini a un referendum istituzionale come quello che ci
158

fu nel 1946 in cui gli italiani furono chiamati a decidere


per la prima volta su qualcosa di chiaro e concreto.
Monarchia o Repubblica? Questa volta il quesito potrebbe
essere: vecchia Costituzione o nuova Costituzione? Nulla
impossibile se lo si desidera davvero. Se nessuno di chi
governa nel presente avr il coraggio di fare il passo verso
questa direzione si vada ad elezioni, si chiami a eleggere
un nuovo Parlamento. Io, insieme a ciascuno che crede
in questo cosa, sar pronto a partecipare con un unico
punto nel programma. La convocazione di un referendum
popolare per la Fondazione della Nuova Italia. Lattimo
fuggente, loccasione unica. Il futuro dietro langolo. Se
prevarr il coraggio in ciascuno e la speranza in ognuno,
lalba di un nuovo giorno potr sorgere. Se al contrario
rinunceremo a questa opportunit, tutto precipiter verso
labisso in una direzione di non ritorno, di cui presto
percepiremo gli effetti sempre pi preoccupanti.
Quel tocco sul cuore si avvertir pi forte da qui a
poco tempo. Non ci saranno pi nuove occasioni, nuove
opportunit. In fondo, come la vita insegna, chi si evolve
vive e prospera, chi non si evolve destinato a perire.

159

CARTA DEI PRINCIPI DI FONDAZIONE DELLA

NUOVA ITALIA

Articolo 1
Lo Stato ha come fine quello di creare le condizioni migliori affinch lindividuo
possa esprimersi nella societ, secondo i propri desideri. Lindividuo cittadino
libero di autodeterminarsi secondo i propri convincimenti e la propria coscienza
e si assume la piena responsabilit delle azioni od omissioni compiute
nellesercizio di tale prerogativa.
Ogni scelta dellindividuo che non sia in contrasto con la libert altrui personale
e non pu essere materia di competenza dello Stato.
Articolo 2
Lo Stato garantisce ad ogni individuo cittadino il proprio sostegno, nelle misure
pi idonee, siano esse di tipo organizzativo o normativo, per il raggiungimento
dei propri scopi.
Articolo 3
Gli individui cittadini che si comporteranno con accoglienza, generosit e
comprensione con i loro simili, e con tutte le espressioni universali della natura
non avranno mai da temere il giudizio e la coercizione dello Stato.
161

Articolo 4
Ogni individuo cittadino che non dimostri di aderire ai principi fondamentali
dello Stato perder il proprio diritto alla cittadinanza e tutte le opportunit ad
essa collegate.
Articolo 5
La propriet privata inalienabile e va tutelata, fatto salvo quanto disposto
dalla Legge in materia di risarcimento del danno allo Stato e agli individui
cittadini terzi.
Articolo 6
Nessuna organizzazione, associazione, gruppo o collettivo pu fare valere diritti
o prerogative superiori al singolo individuo cittadino.
Articolo 7
Nessuna norma pubblica o privata pu prevalere sullautodeterminazione
dellindividuo cittadino, ancorch tale autodeterminazione non abbia risvolti
violenti, aggressivi o costituisca minaccia allincolumit, allintimit e alla
riservatezza di ogni altro individuo cittadino o allorganizzazione dello
Stato.
Articolo 8
La scuola gratuita fino al secondo grado superiore. Tutti i cittadini fino al
compimento del 18 anno di et che non hanno un impiego debbono
frequentarla. Alla scuola affidato il compito di scoprire e valorizzare le capacit
e i talenti dello studente, di incoraggiarne lo sviluppo e il perfezionamento.
Lo Stato promuove attraverso la sua organizzazione, le proprie risorse e le
disposizioni normative del caso, lautodeterminazione di tutti gli individui
cittadini che dimostrino di voler affermarsi nel campo dellartigianato, dei
mestieri, dellagricoltura, dellarte, della scienza e della ricerca intellettuale e
scientifica.
162

Articolo 9
Il servizio sanitario nazionale e gratuito per tutti gli individui cittadini. Viene
erogato e gestito direttamente o indirettamente dallo Stato con lunico fine
di tutelare la vita umana con tutti gli strumenti che la medicina e la scienza
offrono.
Articolo 10
Ogni individuo cittadino che approfitti in mancanza di una reale necessit
del servizio sanitario nazionale sar chiamato al risarcimento di quanto
indebitamente ottenuto. La responsabilit di chi opera nellambito del servizio
sanitario nazionale personale, cos come in ogni altro ente, organismo o
istituzione dello Stato. Chiunque agisca in contrasto con i principi della presente
carta soggetto ai risarcimenti previsti dalla legge.
Articolo 11
Lo Stato mette a disposizione di ogni cittadino una struttura organizzata di
uomini, donne e mezzi idonei, con il compito di tutelarlo, assisterlo e proteggerlo
da ogni minaccia alla propria incolumit.
Nessun individuo pu sopraffare un altro per nessuna ragione neppure se
rappresenta lo Stato. La presente carta stabilisce i limiti dellazione coercitiva
esercitata dallo Stato a tutela e a salvaguardia dei cittadini e della sua
organizzazione.
Articolo 12
Un individuo cittadino pu essere sottoposto ad un processo quando ne
sussistano le condizioni determinate dal compimento di un reato. Qualunque
individuo sottoposto ingiustamente a processo, o che sia stato assolto deve
essere ripagato adeguatamente per il danno subito.
Articolo 13
Lazione penale non obbligatoria ma discrezionale. attivata su iniziativa
163

dei Delegati del Capo dello Stato in ogni Provincia o per effetto di denuncia
presentata presso di essi da ogni cittadino.
Tutti gli individui cittadini senza distinzione, sono soggetti alla Legge, che non
uguale per tutti, ma vale per tutti. I Delegati del Capo dello Stato in ogni
Provincia, giudicano secondo buon senso e in ossequio ai principi espressi
da questa Carta con il fine di ottenere ravvedimento personale ed equo
risarcimento per le vittime del danno o del delitto subito. I delegati provinciali
tengono conto di tutte le caratteristiche dellindividuo che ha commesso il reato.
Al Capo dello Stato possono essere rivolte in caso di condanna richieste di
Appello che vengono evase entro 3 mesi dalla presentazione della domanda.
Nessun processo pu durare per un periodo superiore a 1 mese, salvo specifiche
situazioni di carattere eccezionale, per le quali il periodo esteso ad un
massimo di 3 mesi. La legge stabilisce le modalit organizzative con cui
ciascun Delegato Provinciale esercita la propria funzione giudiziaria in ossequio
ai principi della presente Carta.
Articolo 14
Nessun cittadino pu essere privato della libert se non dopo una condanna per
grave delitto nei confronti di un altro individuo. Si intende grave delitto ogni atto
di violenza e aggressione fisica. Non lentit del danno procurato ma, latto
in se, che sar oggetto di processo. La reclusione prevista unicamente per
delitti che abbiano oggetto tutte le espressioni di violenza fisica od atti volti a
procurare danno fisico diretto o indiretto. La pena massima applicabile per legge
la reclusione a vita. Per tutti gli altri reati di carattere civile o penale la legge
stabilisce i diversi provvedimenti da adottare di volta in volta a seconda dei
casi. Tali provvedimenti avranno principalmente lobiettivo di privare il cittadino
condannato di una parte o tutte le opportunit offerte dalla societ, compresa la
propriet privata. Il cittadino che non fosse nelle condizioni di risarcire il danno
arrecato ai terzi o allo Stato con mezzi propri diretti o indiretti potr essere
posto coattivamente nella condizione di ottenere la somma dovuta tramite la
prestazione dopera o dingegno nelle modalit stabilite dalla legge. In caso
164

di manifesta violenza o pericolo lindividuo potr essere costretto agli arresti


domiciliari o posto nella condizione di non nuocere.
Articolo 15
Ogni individuo cittadino che ha scontato o pagato leventuale condanna inflitta,
di carattere penale o civile, ha diritto a non avere pi menzione della pena nel
contesto della vita sociale. Il passato di ogni individuo cittadino non pu in alcun
modo costituire pregiudizio per la sua vita sociale. Chiunque ponga in essere
discriminazioni con questa modalit soggetto ai risarcimenti di Legge.
Articolo 16
Ogni individuo cittadino innocente fino a prova contraria. Ogni atto, iniziativa
privata o pubblica volta a sovvertire o a non corrispondere a tale principio
punita dalla legge.
Articolo 17
Lindividuo cittadino ha lobbligo, se vuole godere della cittadinanza italiana
e delle opportunit ad essa collegate, di pagare un contributo fisso annuo
allo Stato determinato per legge. Tale importo determinato sulla base del
fabbisogno storico dello Stato, non pu essere incrementato, calcolato il riparto
uguale tra tutti i cittadini, di pi del 15% della cifra al momento dellentrata in
vigore della presente Carta.
Ogni cittadino straniero che voglia entrare nel territorio nazionale per ragioni di
turismo o affari ha lobbligo di pagare una tassa dingresso annuale determinata
per Legge. Qualunque cittadino straniero che voglia soggiornare nel Paese
per un periodo maggiore di 3 mesi ha lobbligo di pagare il contributo fisso
annuo allo Stato. Il cittadino straniero che non in regola con il pagamento del
contributo fisso annuo allo Stato viene espulso dal territorio nazionale.
Ogni aumento della tassa fissa, oltre il 15% deve essere sottoposto a referendum
popolare. Il quesito referendario conterr le motivazioni del fabbisogno di tale
aumento e le iniziative ad esso collegate.
165

Articolo 18
Lo Stato nazionale. Non sono previste elezioni di organi locali o periferici.
Lamministrazione e liniziativa organizzativa dello Stato si svolge con i
medesimi standard su tutto il territorio italiano.
Articolo 19
Lo Stato garantisce la realizzazione e ladeguamento a standard di eccellenza
delle infrastrutture necessarie allo sviluppo economico e sociale del Paese negli
ambiti di sua competenza e a seconda delle risorse finanziarie disponibili.
Lo Stato non ha lobbligo di rendere conto allindividuo cittadino delle scelte
operative, strategiche, organizzative della propria attivit. Il cittadino individuo
non pu entrare nel merito di tali scelte ed iniziative che saranno tutte ispirate
ai principi della presente Carta.
Articolo 20
Lo Stato attraverso le risorse finanziarie derivanti dalla tassa di ingresso nel
Paese per i turisti stranieri, garantisce la tutela, il mantenimento e il ripristino
delle opere darte, monumentali e architettoniche facenti parte del patrimonio
nazionale, e mette altres a disposizione le risorse adeguate in tutti gli ambiti
della cultura della musica e dello spettacolo che rappresentano la tradizione
culturale italiana nel mondo. Le risorse economiche prodotte da tali attivit non
potranno essere destinate ad altri settori.
Articolo 21
Il Capo dello Stato non rappresenta i cittadini individui, ma rappresenta solo
lorganizzazione sociale del Paese. eletto dai cittadini dai quali riceve tutti
i poteri previsti dalla presente Carta. A lui spetta lemanazione delle Leggi,
lautorit giudiziaria, ed esecutiva. Lincarico di Capo dello Stato permanente
fino allet di 75 anni. Egli pu essere eletto a partire dallet minima di 30 anni
fino allet massima di 50. Ha come unico obbligo quello di attenersi ai principi
espressi in questa Carta. Al Capo dello Stato spettano tutte le decisioni di politica
166

interna ed internazionale, egli pu essere rimosso dallincarico con Decreto del


Collegio Popolare Nazionale solo nelle modalit espresse dalla presente Carta.
Articolo 22
Le consultazioni popolari si svolgono ogni cinque anni per lelezione del Collegio
Popolare Nazionale. Il Collegio Popolare Nazionale composto di 45 membri
eletti con sistema uninominale maggioritario a turno unico, su base nazionale.
Il Collegio Popolare Nazionale ha poteri consultivi nellambito della gestione
ordinaria dello Stato.
Al Collegio Popolare Nazionale spetta la convocazione delle consultazioni
popolari per lelezioni del Capo dello Stato a seguito di morte o dimissioni di
questultimo.
Il Collegio Popolare Nazionale ha facolt su istanza sottoscritta da almeno il
55% dei cittadini aventi diritto al voto di convocare in ogni momento nuove
elezioni per lincarico di Capo dello Stato.
Il Capo dello Stato riceve periodicamente i pareri dei membri del Collegio
Popolare Nazionale su questioni di indirizzo politico interno e internazionale.
Articolo 23
Il Capo dello Stato, governa e amministra con lausilio di un Gabinetto Centrale
e di delegati provinciali da lui nominati. Ogni delegato pu essere rimosso
dal Capo dello Stato, in qualsiasi momento, se il proprio comportamento in
contrasto con i principi della presente Carta.
Articolo 24
Il Capo dello Stato rispetta, pena il decadimento dallincarico, e fa valere presso
gli individui cittadini e gli organi dello Stato i principi di questa Carta sui quali si
fonda lorganizzazione della societ.
Articolo 25
Le organizzazioni militari dello Stato hanno come fine la difesa del territorio
167

da aggressioni esterne e contribuiscono in momenti di pace alle opere di aiuto


che minaccino gli individui.
DISPOSIZIONI FINALI E TRANSITORIE
I) Entro 60 giorni dallentrata in vigore della presente Carta, il Presidente
della Repubblica in carica indice una consultazione popolare per lelezione
diretta del Capo dello Stato.
II) Il Capo dello Stato entro 90 giorni dallinsediamento indice le elezioni per
la formazione del Collegio Popolare Nazionale.
III) Entro 120 giorni dallentrata in vigore della presente Carta, cesseranno le
prerogative e i modelli organizzativi di tutte le istituzioni dello Stato le quali
saranno oggetto di revisione e riorganizzazione normativa da parte del Capo
dello Stato sentito il parere del Collegio Popolare Nazionale.
IV) La presente Carta Costituzionale modificabile nella sua complessit ed
emendabile nei vari articoli tramite referendum popolare promosso da almeno 5
milioni di cittadini aventi diritto al voto ovvero tutti coloro che abbiamo compiuto
il 18esimo anno di et. Listituto del referendum esclusivamente propositivo
sempre ammissibile per questo e per tutti gli altri casi in cui i cittadini lo ritengano necessario purch lo promuovano alle condizioni previste dalla presente
disposizione. Il referendum per essere ritenuto valido deve ottenere il voto
favorevole di almeno il 51% dei partecipanti al voto con un minimo di votanti del
55% degli aventi diritto.

168

Appendice

CAPITOLO 11 - LO STATO

Organigramma poteri dello Stato Centrale


(attuale)

Corte Costituzionale PRESIDENTE DELLA - Consiglio Superiore


REPUBBLICA
della Magistratura
- Consiglio Supremo
di Difesa
- Corte dei Conti
- Consiglio di Stato
- 11 Ministri
GOVERNO
- Consiglio Nazionale
senza Portafoglio
dellEconomia del
- 13 Ministri
Lavoro
con Portafoglio
- 37 Sottosegretari

945 membri

PARLAMENTO

- Sindacati
- Associazioni
di categoria

PARTITI

CITTADINI

170

Autorit Amministrative
Indipendenti
- Commissione Nazionale
per le Societ e la Borsa (Consob)
- Istituto per la Vigilanza
sulle Assicurazioni Private (ISVAP)
- Commissione di Garanzia dellAttuazione della Legge sullo Sciopero
nei Servizi Pubblici Essenziali
(CGS)
- Autorit Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust,
AGCM)
- Commissione di Vigilanza sui
Fondi Pensione (Covip)
- Autorit per lEnergia Elettrica
e il Gas (AEEG)
- Garante per la Protezione dei Dati
Personali (Garante della privacy)
- Autorit per le Garanzie nelle
Comunicazioni (Agcom)
- Autorit per la Vigilanza sui Contratti Pubblici di Lavori, Servizi e
Forniture (AVCP)
- Banca dItalia

Nuovo organigramma poteri dello Stato Centrale


Capo dello Stato

Coordinamento
dei Delegati Provinciali

Ministero Istruzione

Ministero delle
Risorse Economiche

Dipartimento
della Giustizia
Dipartimento Sviluppo
delle Attivit Agricole

Dipartimento

Ministero Energia e Ambiente

Affari Esteri
Dipartimento

e del Commercio
Sviluppo

Estero
Opportunit Sociali
e del Lavoro

Ministero Difesa

e Sicurezza Interna

Ministero
della Sanit


Ministero
Infrastrutture

e Trasporti

Ministero

del Turismo

dei Beni Culturali
Architettonici

e della Tutela

del Patrimonio Artistico
Delegato
Provinciale

CITTADINI

Collegio
Popolare
Nazionale
45 membri

171

Ordinamento Costituzionale periferico


(attuale)

Consiglio Regionale

Regione
Giunta Regionale/Assessori
Presidente della Regione

Consiglio Provinciale

provincia
Presidente della Provincia

Giunta Provinciale/Assessori

Consiglio
Citt
Giunta Comunale/
Comunale metropolitane
Assessori
Sindaco

Consiglio
Comunale

COMUNI
Giunta Comunale/
Sindaco Assessori


Consigli
circoscrizionali
Presidente

Cittadini

172

Nuovo ordinamento Costituzionale periferico

CAPO DELLO STATO

DELEGATO PROVINCIALE
Ufficio Amministrativo Generale
e Coordinamento con il Governo Centrale
Uffici Giudiziari
Uffici Servizi Sanitari
Ufficio Pubblica Istruzione
Ufficio Sicurezza Pubblica
Ufficio Infrastrutture Ambiente e Territorio
Ufficio Servizi al Cittadino

CITTADINI

173

Gerarchia delle Cariche dello Stato


(attuale)

Prima Categoria
Presidente della Repubblica
Presidente del Senato della Repubblica
Presidente della Camera dei deputati
Presidente del Consiglio dei ministri
Presidente della Corte Costituzionale
Presidenti Emeriti della Repubblica

Seconda Categoria
Vice Presidenti del Senato della Repubblica
Vice Presidenti della Camera dei Deputati
Vice Presidenti del Consiglio dei ministri
Vice Presidente della Corte Costituzionale
Ministri della Repubblica
Decano del Corpo Diplomatico presso la Repubblica Italiana
Presidente della Regione
Giudici Costituzionali
Ambasciatori presso lo Stato Italiano
Presidente del Consiglio Regionale
Vice Ministri della Repubblica
Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura
Primo Presidente della Corte Suprema di Cassazione
Presidente del Consiglio Nazionale dellEconomia e del Lavoro
Uffici di Presidenza delle Camere
Sottosegretari di Stato
Senatori a vita
Presidenti gruppi parlamentari
Presidenti delle Commissioni Parlamentari, comitati, delegazioni
parlamentari bicamerali
Presidenti di giunte e commissioni parlamentari

174

Terza Categoria
Presidente del Consiglio di Stato
Presidente della Corte dei Conti
Procuratore Generale della Suprema Corte di Cassazione
Presidenti delle Autorit Amministrative Indipendenti
Governatore della Banca dItalia
Avvocato Generale dello Stato
Capo di Stato Maggiore della Difesa
Commissari Straordinari, in ordine di costituzione
Senatori e Deputati
Segretario Generale della Presidenza della Repubblica
Segretario Generale del Senato della Repubblica
Segretario Generale della Camera dei Deputati
Segretario Generale della Presidenza Consiglio dei ministri
Segretario Generale della Corte Costituzionale
Presidente di Unioncamere
Presidente dellAccademia Nazionale dei Lincei
Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche

Quarta Categoria
Vice Presidente del Consiglio della Magistratura Militare
Membri del Consiglio Superiore della Magistratura
Presidente Aggiunto della Suprema Corte di Cassazione
Sindaco
Prefetto in sede (titolare presso Prefettura-UTG)
Presidenti e Procuratori generali della Corte dAppello
Presidente della Provincia
Capo di Stato Maggiore dellEsercito
Capo di Stato Maggiore della Marina
Capo di Stato Maggiore dellAeronautica
Presidente della Conferenza dei Rettori delle Universit Italiane
Ambasciatori dItalia di grado o titolari di rappresentanza diplomatica

175

Quinta categoria
Assessori regionali, in sede
Procuratore generale della Repubblica presso la Corte dAppello, in
sede
Presidente della Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura, in sede
Rettore dellUniversit, in sede
Componenti del Consiglio Superiore della Magistratura
Componenti del Consiglio della Magistratura militare, dei Consigli
di presidenza della Giustizia amministrativa, della Corte dei conti e
della giustizia tributaria
Consoli di carriera
Comandanti generali della Polizia penitenziaria, del Corpo forestale
dello Stato, delle (Capitanerie di Porto. Ispettori generali dellEsercito e incarichi corrispondenti delle altre Forze Armate)
Presidenti degli enti pubblici nazionali anche economici
Procuratore generale presso la Corte militare dAppello
Presidente del TAR o sua sezione staccata, in sede
Presidenti della Sezione giurisdizionale regionale e della Sezione regionale di controllo della Corte dei conti, in sede
Presidente del Consiglio nazionale forense
Presidenti dei Consigli superiori dei Ministeri e Presidente del Consiglio superiore delle Forze Armate
Direttori uffici statali interregionali e comandanti militari interregionali, in sede
Avvocato distrettuale dello Stato, in sede
Cancelliere dellOrdine al merito della Repubblica italiana
Ordinario militare per lItalia
Membri dellUfficio di Presidenza del Consiglio regionale, in sede
Presidenti di commissioni consiliari e giunte consiliari regionali, in
sede
Presidenti dei gruppi consiliari regionali, in sede
Segretari generali Consiglio Supremo di Difesa, Consiglio Superiore
della Magistratura, Corte Suprema di Cassazione e Procura generale
presso la Corte di Cassazione, CNEL, Consiglio di Stato,Corte dei
conti, Consiglio della Magistratura militare, Autorit Garanti Indipendenti e Avvocatura dello Stato

176

Vice Segretari generali degli Organi costituzionali


Cariche statali aventi qualifica o grado corrispondente a Generale di
Corpo dArmata, purch titolari di incarico a rilevanza esterna

Sesta categoria
Decorati di medaglia doro al Valore militare e al Valore civile
Vice Segretari generali dei Ministeri
Presidente e direttore generale di agenzie governative
Direttori generali titolari dei Ministeri
Presidente del Consiglio comunale, in sede
Presidente del Consiglio provinciale, in sede
(Direttori generali degli enti pubblici nazionali anche economici)
Procuratore regionale della Corte dei conti, in sede
Presidente della Commissione tributaria regionale, in sede
Presidente del Tribunale, in sede
Procuratore della Repubblica presso il Tribunale, in sede
Questore, in sede; Direttori regionali degli Uffici statali, compresi i
Comandanti militari regionali in sede
Consiglieri regionali, in sede
Garanti eletti dal Consiglio regionale, in sede; Difensore civico regionale, in sede
Segretari generali della Giunta e del Consiglio regionale, in sede
Cariche statali aventi qualifica o grado corrispondente a Generale di
Divisione, purch titolari di incarico a rilevanza esterna

Settima categoria
Direttori provinciali degli Uffici statali, compresi i Comandanti militari provinciali, in sede
Presidenti degli ordini professionali nazionali
Consoli onorari
Presidenti delle associazioni nazionali combattentistiche e darma riconosciute dal Ministero della difesa
Segretario generale Unioncamere
Presidente del Magistrato per il Po; Presidente dei Tribunale regionale
delle acque pubbliche, in sede
Presidente della Commissione tributaria Provinciale, in sede

177

Autorit portuale, Autorit di bacino, in sede


Presidente di delegazione della Banca dItalia, in sede
Presidi di Facolt universitarie, in sede
Vice Sindaco; Vice Presidente della Provincia; Vice Presidenti del
Consiglio provinciale e comunale, in sede
Presidente della Comunit montana, in sede
Assessori comunali e provinciali, in sede
Difensore civico comunale e provinciale, in sede
Segretario generale di Comune capoluogo e Segretario generale della
Provincia, in sede
Cariche statali aventi qualifica o grado corrispondente a Generale di
Brigata, purch titolari di incarico a rilevanza esterna

CAPITOLO 12 - LE TASSE

Dati demografici (fonte ISTAT)


Popolazione residente
Popolazione tra 0 e 15 anni
Popolazione tra 15 e 24 anni
Occupati
Dipendenti
Pensionati
Imprese

60.000.000
9.000.000
6.000.000
24.000.000
18.000.000
17.000.000
5.000.000

Per quanto riguarda la spesa pensionistica, il progetto prevede che tutte le pensioni di
vecchiaia e anzianit siano portate ad un minimo di 1.000 euro al mese per 13 mensilit.
Nella tabella seguente si pu confrontare il numero di pensioni con la relativa fascia di
importo attuale, e lesborso derivante da questa manovra che alza di circa 28 miliardi il
fabbisogno.

178

Ivs - Dirette - Vecchiaia: pensioni e importo annuo


per classe di importo mensile (importo complessivo in migliaia di euro)
Classi
di importo mensile

Numero

Importo medio

Importo
complessivo

0 - 99,99
100,00 - 199,99

475.254

498,86

237.085

294.956

1.810,32

533.963

200,00 - 299,99

211.555

2.971,32

628.598

300,00 - 399,99

250.018

4.259,46

1.064.941

400,00 - 499,99

1.861.534

5.619,48

10.460.849

500,00 - 599,99

872.736

6.629,36

5.785.683

600,00 - 699,99

792.358

7.637,38

6.051.539

700,00 - 799,99

543.521

9.003,50

4.893.592

800,00 - 899,99

558.882

10.202,85

5.702.191

900,00 - 999,99

548.543

11.392,98

6.249.542

1000,00 - 1099,99

524.010

12.599,37

6.602.196

1100,00 - 1199,99

519.145

13.797,81

7.163.064

1200,00 - 1299,99

510.068

14.994,95

7.648.442

1300,00 - 1399,99

469.187

16.187,30

7.594.870

1400,00 - 1499,99

429.674

17.391,64

7.472.734

1500,00 - 1749,99

868.745

19.416,98

16.868.408

1750,00 - 1999,99

662.844

22.458,26

14.886.321

2000,00 - 2499,99

818.896

26.528,21

21.723.843

2500,00 - 2999,99

292.538

32.531,85

9.516.803

395.906

53.223,95

21.071.680

11.900.370

13.626,16

162.156.345

3000 e oltre
Totale

La copertura di questi 43 miliardi di euro (15 miliardi per il minor gettito, 28 miliardi
per laumento della spesa pensionistica) avviene mediante il risparmio in altri comparti
della spesa pubblica, ed in specifico con la riduzione dei costi di rappresentanza a tutti
i livelli (sia nazionale che locale) e con lo snellimento di molte strutture ministeriali e
burocratiche.
I nuovi assunti e i nuovi autonomi pagheranno 5.000 euro di contributi invece che
8.000 euro, per maturare una pensione uguale per tutti di 1.000 euro al mese su 13
mensilit, e potranno investire il proprio risparmio in pensioni integrative per portare il
livello della propria pensione alla somma desiderata. Il processo che porter ad equilibrare le entrate e le uscite in questo comparto richieder molti anni, e questo lungo periodo
di transizione sar finanziato dallo Stato.

179

Bibliografia

La Bibbia di Gerusalemme, EDB, Trento, 2009


Charles Taylor, Let secolare, Feltrinelli editore, Milano, 2009
Igor Sibaldi, Il Codice segreto del Vangelo, Sperling & Kupfer,
Milano, 2005
Benedetto XVI, Spe Salvi, Libreria Editrice vaticana, Citt del
Vaticano, 2007
Seneca, DellIra, in I Dialoghi e Lettere morali a Lucilio,
I classici del pensiero, Arnoldo Mondadori, Milano, 2008
Platone, Lettera quarta, I Classici del pensiero, volume II,
La repubblica Gorgia - Protagora - Lettere, I classici del
pensiero- Arnoldo Mondadori, Milano, 2008
Aristotele, Politica, I Classici del pensiero, vol. II, Arnoldo
Mondadori, Milano, 2008
Igor Sibaldi, Il Libro delle Epoche, 2012, la fine del ciclo della
ribellione, Frassinelli editore, Milano, 2010
Friedrich Nietzsche, Cos parl Zarathustra, in Opere
1882/1895, Newton Compton, Roma, 1993
181

Ringraziamenti

Grazie al mio caro amico Igor Sibaldi che lieve come un


alito di vento sul viso ha svelato le mie riflessioni, grazie
al Professor Francesco Clemente il cui cognome la dice
lunga, per tutti i buoni consigli. Grazie a Matteo Rigamonti
il bastian contrario che con le sue critiche mi ha consentito
di trovare maggiore determinazione nel completare queste
ipotesi, grazie a Fabrizio Milan per la discreta e puntuale
osservazione delle possibilit, grazie a Michele Guerinoni
per lo stile, a Francesco Maida per il network, a Franois
Rocard per le letture, grazie a Florean Briegel e Hans
Schmidt per le riflessioni, grazie infinite a Gerard Ghepard,
Stanley Jhones, Marta Wright e Telmha Walker per la
visione oltreoceano, grazie a Nancy Rodriguez e Diego
Ruiz per ..un modo per.., grazie a ognuno e ciascuno che
ha partecipato direttamente o indirettamente sapendolo e
non alle Ipotesi di un nuovo inizio.

183

Finito di stampare
settembre 2010

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