Professional Documents
Culture Documents
Diritti umani:
internet vs
stato
Chi pu garantirci il
rispetto dei diritti se i
governi li hanno ceduti
ai privati senza nemmeno
accorgersene?
rapporti di potere
che hanno regolato societ e
governi del mondo
moderno sono stati
sempre piuttosto
chiari: unautorit
nazionale garantisce degli strumenti
fondament ali al
proprio popolo, e la
cittadinanza si occupa di mantenere in buona
salute la struttura statale. Semplificando, lequilibrio di governance uno dei principi base
della democrazia.
Ma mentre il confine tra vita digitale e vita
reale si fa sempre pi incerto, le dinamiche di
governabilit fanno fatica a stare al passo con
la sovrastruttura comunicativa che internet e
con cui ci rapportiamo ogni giorno.
Che si tratti di Google, Facebook o Amazon, la
fascia dei servizi base del web ormai gestita da
pochissime entit: parlo di social network, motori
di ricerca, ma anche di immagazzinamento di
informazioni. Infatti, in un ecosistema di servizi
apparentemente gratuiti, lutenza si ritrova a
pagarne il mantenimento attraverso la cessione
pi o meno consapevole di valanghe di dati personali. Per capirci: tutto il tempo che passiamo
su Facebookdai commenti ai like fino alla
natura delle nostre relazionisi trasforma in una
fonte inesauribile di informazioni, che vengono
accuratamente stipate e poi rivendute, in questo
caso alle agenzie pubblicitarie.
Questi dati sono di primaria importanza: sono
tracce fondamentali della nostra manifestazione
in societ. Dal mero smercio a scopo di lucro
fino alla cessione di informazioni cruciali a
governi pi o meno leciti, stipare una quantit
cos ingente di dati senza promuovere norme
che li proteggano pu avere conseguenze disastrose per i diritti umani.
Nel mondo occidentale e nel mondo arabo la top 3 dei siti pi visitati identica in tutti
i paesi: Google, Facebook e YouTube (per ironia della sorte, di propriet del primo). La
gestione dei dati che produciamo , quindi, ai limiti del monopolio.
Gli estratti di The Privatization of Human Rights: Illusions of Consent, Automation and Neutrality sono qui pubblicati per gentile concessione dellautrice.
DI FEDERICO NEJROTTI
44 VICE
16-03-25
I Big Data
Si tratta della raccolta, gestione e catalogazione
degli enormi volumi di dati che ogni giorno
generiamo su internet: le dinamiche stesse del
digitale lo permettono, e ormai praticamente
ogni piattaforma su internet svolge questo tipo di
operazione. Per molti, per, questo processo viola
la nostra privacy. Secondo Taylor necessario
chiedersi prima di tutto, Come vengono raccolti
i dati? Da chi? E per quale motivo? Solo allora si
potr elaborare una normativa sensata.
I metadati
I dati che produciamo sono associati a metadati,
i dati dei dati, che forniscono informazioni specifiche sul come, dove, quando e perch un dato
stato prodotto. In termini di privacy si tratta
di un elemento da custodire e, nellambito della
sorveglianza, da ricercare.
Lillusione del consenso
La tratta dei dati spesso materia di lunghi contratti
di servizio che sottoscriviamo alliscrizione a queste
piattaforme. Il problema, per, che non abbiamo
alternative: non accettarli significa non utilizzare quel
servizio, e il mercato non ha molta concorrenza. Per
le aziende, quindi, quella del consenso ai termini
di servizio una illusione di sceltatanto che
spesso non ci premuriamo nemmeno di leggerli.
Oggi tutti i dati che produciamo sono trattati allo stesso modo, anche se per natura sono
profondamente diversi. Uninformazione GPS, per le attuali normative, non troppo diversa
da un tweet o un post su Facebook.
Lillusione dellautomazione
In un contesto comunicativo cos
vasto giocano un ruolo fondamentale le entit regolatrici che
impediscono la proliferazione di
contenuti illegali o non adatti.
A differenza di quello che molti
credono, si tratta di eserciti di
centinaia di migliaia di persone
reali che ogni giorno valutano
manualmente ogni segnalazione. Ma come fa un
privato a scegliere da che parte stare in contesti
morali meno chiari? Quando si trattano questioni
universalmente condivise (pedopornografia? discriminazione e razzismo?) il dubbio non si pone, ma
quando una determinata scelta ostile alla volont
di una governance, come nel recente caso Apple vs
FBI? Per Taylor, Bench sia chiaro che qualcuno
debba fare qualcosa in merito a questi contenuti,
non chiaro cosa debba essere fatto, da chi e
secondo quale criterio.
Lillusione della neutralit
Le aziende che gestiscono le piattaforme non sono
sempre neutrali. Numerose ricerche hanno dimostrato quanto i social network possano influenzare
interi gruppi di popolazione, e allo stesso modo
molte piattaforme hanno effettuato in passato
questo tipo di sperimentazioni. Chi ci garantisce
che la nostra esperienza con questi strumenti non
stia manipolando il nostro modo di pensare?
VICE 45
16-03-25 4