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Cosa conduce ad una crescita così vistosa della pubblicità proprio nel nostro
secolo? Che cosa la porta a ritagliarsi un posto sempre maggiore sia
nell'immaginario collettivo che nei budgets delle imprese? Tre, sembra di poter
dire, sono le possibili cause del fenomeno (1).
Anzitutto, il peso economico che la pubblicità è andata acquisendo (2) anche in
relazione all'aumento della produttività delle imprese, alla necessità del loro
sviluppo e di una maggiore competitività dettata dal moltiplicarsi delle marche, al
declino della vendita personale, all'inevitabile aumento del reddito medio pro
capite ed alla standardizzazione dei prodotti.
In secondo luogo, la sua importanza sociale, da porre in relazione anche con la
crescita della classe media ed i progressi dell'alfabetizzazione. Importanza che si
lascia registrare "per il numero di persone che direttamente o indirettamente
dipendono economicamente dall'attività pubblicitaria, oltre alla capacità che la
pubblicità ha di creare o contribuire a diffondere comportamenti collettivi
significativi"(3).
Infine, "la sua rilevanza politica: come strumento per garantire pluralità di voci
nello scenario dei mass media. Non è un caso che la pubblicità fiorisca nelle
società permissive e che, per converso, il passaggio a regimi autoritari venga
accompagnato da una pesante pianificazione dell'economia e da una conseguente
riduzione dell'attività pubblicitaria"(4).
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Come abbiamo visto a proposito della narrazione, ogni analisi di un testo consiste
essenzialmente in un procedimento di scomposizione, in cui attraverso un
processo "elementarizzante" ed una strumentazione semiotica ci si impadronisce
delle strutture costitutive del testo stesso, al quale fa necessariamente seguito un
processo di ricomposizione, in cui attraverso un processo "generalizzante" (8) e
muovendo dalla prospettiva strutturale già precedentemente guadagnata si
procede al lavoro più strettamente interpretativo (9), un lavoro in cui, al di là dei
rilievi effettuati sul piano semiologico, è l'orizzonte ermeneutico dell'analista ad
entrare in gioco e ad interagire con il materiale reso disponibile dal lavoro di
scomposizione.
L'analisi del testo pubblicitario, proprio in quanto esso è un testo, né più né meno
di quanto non lo siano uno sceneggiato od il telegiornale (pur con le ovvie
differenze), non ci sembra faccia eccezione, e si renda quindi disponibile ad
un'analisi che si iscriva in uno schema analogo. Tale schema ci pare strutturabile
in quattro momenti che sono anche le tappe attraverso le quali l'analisi dovrà
necessariamente passare:
Le prime tre tappe danno articolazione al momento che abbiamo definito "di
scomposizione"Errore. L'origine riferimento non è stata trovata., mentre
l'ultima dà luogo al processo "di ricomposizione". Cerchiamo di vederle nello
specifico spiegandone il funzionamento.
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continuamente dibattiti anche tra i non specialisti, come succede regolarmente in
margine alle campagne di Oliviero Toscani per Benetton), ecc. Duplice l'utilizzo
di queste informazioni: per un verso esse confluiranno, insieme al visionamento
dello spot, nella costruzione della precomprensione a partire dalla quale
intraprendere il lavoro ermeneutico vero e proprio; per l'altro potranno costituire
valido elemento di confronto e verifica per le conclusioni cui si giungerà al
termine dell'analisi.
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COLONNA VIDEO COLONNA AUDIO
1. numero dell'inquadratura 1. dialoghi
2. durata (in min. e sec.) 2. musica
3. colorazione dell'immagine: 3. rumori
a. colore (viraggi,luce)
b. bianco e nero (b/n) e sue gradazioni
5. tipo di quadro :
panoramiche
a sin. ←, a ds. →, vs. alto ↑, vs. basso ↓
carrelli
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1.2. Il rilievo dei codici grafo-visivi
Il primo è il livello iconico. Esso raccoglie gran parte degli elementi delle
grammatiche iconiche classiche. Sono codici iconici in questo senso, le figure, i
segni ed i semi.
Le figure "sono condizioni della percezione (ad es. rapporti figura-sfondo,
contrasti di luce, rapporti geometrici) trascritti in segni grafici, secondo modalità
stabilite dal codice" (17). Sono, quindi, figure, tutti i codici che riguardano la
composizione dell'immagine e le modalità secondo cui essa viene costruita, come
il tipo di illuminazione o il modo in cui essa articola lo sguardo di chi la osserva
(campi, piani, angolazione, inclinazione).
I segni, invece, "denotano, con artifici grafici convenzionali, semi di
riconoscimento (naso, occhio, cielo, nuvola); oppure "modelli astratti", simboli,
diagrammi concettuali dell'oggetto" (18). Un segno, quindi, in questa accezione è
una rappresentazione astratta di qualcosa, che di solito diventa riconoscibile
proprio grazie al sema che gli fa da contesto.
I semi, infine, "sono quelli che più comunemente conosciamo come "immagini" o
addirittura "segni iconici" (19). Sono gli elementi figurativi più facilmente
individuabili, come un albero, un'auto, ecc.
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significati convenzionali (dall'aureola che indica santità, a una data
configurazione che suggerisce l'idea di maternità, alla benda nera sull'occhio che
connota pirata o avventuriero, eccetera)" (20) ed un'altra di tipo "pubblicitario"
"dove per esempio l'essere indossatrice è connotato da un particolare modo di
stare in piedi a gambe incrociate" (21). Una codificazione, questa, fortemente
condizionata dall'orizzonte culturale e dall'uso sociale di una determinata epoca o
di un determinato contesto geografico e proprio per questo soggetta a notevoli
possibilità di variazione.
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la scritta "Chivas Regal"; sullo sfondo della bottiglia una scritta recita: "Chivas
Regal, il più regale dei whisky", mentre una voce off ribadisce la stessa af-
fermazione).
Infine, si tratterà di vedere se lo spot in esame si serva o meno di uno slogan; a
questo livello sarà sufficiente rilevarlo, per poi tornare ad esaminarlo più avanti in
sede interpretativa dal punto di vista della sua struttura argomentativa.
Siamo giunti così alla parte qualificante della nostra analisi, cioè al momento in
cui la ricognizione scrupolosa di tutti gli elementi coinvolti nell'enunciazione
deve aprirsi alla registrazione della progettualità comunicativa ad essa sottesa.
Come le precedenti, anche questa fase del lavoro analitico dovrà essere
opportunamente articolata in alcune sotto-operazioni, precisamente nel duplice
compito di ricostruire le strategie discorsive utilizzate (riferimento a simboli
sessuali, a valori socialmente condivisi, ecc.) e di elaborare una lettura globale
del messaggio che tenga conto anche di tutti i rilievi precedenti.
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possono costituire sia la premessa per un entimema che lo schema generale sotto
cui far rientrare entimemi affini" (23). Il secondo, invece, che funziona più sul
piano verbale che su quello visivo, è il livello a cui si organizzano le
argomentazioni retoriche, argomentazioni che assumono per lo più la forma di
entimemi, cioè di sillogismi in cui si passa direttamente dalla premessa maggiore
alla conclusione senza esibire la minore (24).
Come agisce allora la pubblicità? "Veste gli oggetti con significati simbolici",
potrebbe essere la risposta. In sintesi: l'industria produce funzione, la pubblicità
crea linguaggio, la società consuma oggetti funzionali che comunicano
simbolicamente. Nel portare a compimento la nostra analisi non potremo certo
dimenticarcene!
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(momento semiotico)
⇓
LINEARE (superificie significante)
⇓
IN PROFONDITA' (struttura testuale)
⇓
RICOMPOSIZIONE DEL TESTO
(momento ermeneutico)
⇓
LETTURA DEL MESSAGGIO
2. Un esempio di analisi
A conclusione del nostro intervento e a supporto del modello di analisi fino ad ora
fornito proviamo ad analizzare insieme, servendoci di esso, un messaggio
pubblicitario. Il messaggio in questione è lo spot di un noto deodorante
femminile (27).
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Metodologicamente, dopo averne fornito trascrizione grafica completa(28)
procederemo al rilievo dei codici grafo-visivi in esso operanti.
In questa prospettiva, dal punto di vista iconico ci sembrano segni inequivocabili
la farfalla, la camicetta della ragazza, aperta sul davanti ed annodata, la scritta:
«Impulse». Ad essi vanno aggiunti tutta una serie di rilievi figurativi ottenuti
attraverso interventi sulla luce o sulla colorazione della pellicola. Di questo tipo
sono il ricorso al controluce, od alla luce di taglio, i giochi di luce nell'acqua, il
viraggio della colorazione su toni decisamente caldi. Sempre a livello iconico,
inoltre, va registrata una certa ridondanza nella presentazione insistita del
prodotto (alle inqq. 7 e 14), emblematica soprattutto nell'ultima inquadratura in
cui non solo il prodotto compare in due formati, ma le immagini vengono
accompagnate dalla scritta «freespirit» che ribadisce quello che ci si mostrerà
come il fine argomentativo dello spot.
Infine, parte degli elementi figurativi già rilevati, ci si manifestano anche nella
loro natura di tropi. Così il fiore diventa metafora di tipo sessuale, per quanto
allusiva e sfuggente, come la farfalla e le onde che si infrangono sugli scogli
rinviano, allegoricamente, all'idea della libertà come vitalità, dinamismo, vita che
si esprime spontaneamente fuori dalle costrizioni.
Limitati i rilievi sul piano audio, in cui i rumori di fondo sono assenti e la
colonna sonora, oltre alla voce off che commenta le immagini, è costituita da un
tappeto soft-jazz
La struttura decisamente narrativa dello spot, infatti, esclude già di per sé lo
spazio per informazioni relative alle qualità del prodotto. Lo stesso dicasi per
l'aggettivazione, limitata ai due aggettivi «suo» e «libero», per altro non riferiti
direttamente al prodotto. Non è questo il tipo di spot costruito sulla
evidenziazione delle leve di ciò che viene pubblicizzato!
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un fiore è evidente che questo succede perché usi ...»). Risulta facile ricostruirne
la struttura argomentativa: solo se sei uno spirito libero, qualcuno può offrirti un
fiore; solo se usi Impulse sarai uno spirito libero; se qualcuno ti offre un fiore,
allora è inevitabile che tu usi Impulse.
Proviamo a ricomporre in sintesi, nella lettura globale, tutti gli elementi emersi
dall'analisi di scomposizione. Risulta subito evidente che lo spot è costruito
sull'equazione prodotto = libertà. Una libertà intesa come spontaneità istintiva,
come capacità di fare, senza pensarci sopra troppo, ciò di cui ci si sente nascere
dentro la voglia. Lo si evince da diversi elementi. Anzitutto, a livello video, dal
concorrere dei codici in gioco: la spiaggia, il tramonto, le onde che si infrangono
sugli scogli, l'atmosfera calda e sognante, dicono, ai diversi piani su cui si
organizzano, di questa istintività. In secondo luogo, a livello audio, lo
suggeriscono le stesse informazioni sul prodotto che, per quanto limitate,
ribadiscono proprio questo carattere di libertà. Ancora, è la stessa figura della
ragazza, disinvolta e femminile, a confermarlo: è lei, «uno spirito libero», a
condurre il gioco della seduzione, ad attrarre l'uomo, a calamitarlo con il suo
profumo e la sua carica istintiva. Una carica istintiva che, presente a livello
narrativo, si lascia intendere operante anche a livello, per così dire, più
sotterraneo, arricchendosi di allusioni erotiche (il "fiore" in fondo all'oceano, la
camicetta sbottonata sul seno, le mani che si incontrano...).
Tutto questo concorre a creare una situazione surreale, di sogno, rievocata dalla
voce off del protagonista maschile, un'atmosfera che si ritaglia come target la
donna nel suo aspetto più romantico e femminile, quello che si riconosce nel
profumo, e in un profumo accattivante.
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NOTE
3. ibid.
4. ibid.
11. Ibid.
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14. Nel caso della cartellonistica pubblicitaria o della pubblicità su carta stampata,
il visionamento attento dell'immagine costituirà prerequisito sufficiente per
l'analisi, mentre nel caso della pubblicità radiofonica la trascrizione dovrà
riguardare evidentemente solo la parte audio.
18. Ibid.
20. Ibid.
21. Ibid.
22. Il problema dello studio dei fattori retorici nella comunicazione pubblicitaria,
soprattutto televisiva, è uno dei temi più dibattituti dalla odierna semiotica della
pubblicità, sulla scorta del recupero della Retorica di Aristotele. Tra i contributi
più significativi in proposito, oltre al già citato ECO, La struttura..., si possono
vedere: G.BONSIEPE, Retorica visivo-verbale, Errore. L'origine riferimento
non è stata trovata., 19-22, (1967); A.DANIELE, Retorica e pubblicità, in
Attualità della retorica. Atti del I convegno italo-tedesco, Padova 1975;
S.GIUDICI, I fattori retorici nella comunicazione pubblicitaria televisiva:
strutture argomentative e risvolti etici, Errore. L'origine riferimento non è
stata trovata., 1 (1990), pp.47-64; R.GRANDI, Come parla la pubblicità.
Modelli comunicativi degli spot pubblicitari, Edizioni Il Sole 24 Ore, Milano
1987.
24. Ibi. p.173. Sono tre, secondo Grandi, i principali schemi argomentativi uti-
lizzati nei messaggi pubblicitari:
1) l'esibizione delle qualità che differenziano un prodotto dai concorrenti
(argomentazione fondata sul plus), che dà corpo ad un'argomentazione del tipo:
"la caratteristica X è positiva, il prodotto in questione possiede tale caratteristica,
quindi il prodotto è positivo";
2) la sottolineatura del vantaggio che deriva al consumatore dall'utilizzo
del prodotto stesso (argomentazione fondata sul benefit): "l'effetto X è positivo, il
prodotto causa l'effetto X, quindi il prodotto è positivo";
3) il collegamento del prodotto a un determinato valore, socialmente
condiviso o comunque caro al consumatore (argomentazione fondata sulla
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promessa): "il valore X è positivo, il prodotto è in relazione con il valore X,
quindi il prodotto è positivo".
25. Sono i caratteri che un prodotto non può non avere per essere tale.
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APPENDICE - Trascrizione grafica dello spot
1. 1''. Colorazione spostata sui toni del 1. Sottofondo ritmato, tipo soft jazz. Voce
giallo e del rosso. CM di un'automobile, in off: "Quel...".
EG (verso il tramonto), di una ragazza
appoggiata sul cofano di un'automobile
d'epoca. Mentre la ragazza si avvicina le luci
dell'auto si spengono.
2. 3''. EG. MF della ragazza dell'inq.1 in 2. Stessa musica di inq.1 con voce
controluce, mentre stringe la mano di un femminile, molto calda e suadente, che
giovane sorridente che è seduto nell'auto. inizia a modulare un motivo. Voce off: "...
Leggera ← sulla ragazza che, dopo aver suo profumo nell'aria, ha detto...".
stretto la mano del ragazzo, la lascia e si gira
su se stessa.
3. 3''. EG. MPP della ragazza con un sorriso 3. Voce off: "... che l'oceano la stava
enigmatico e i capelli al vento, mentre esce chiamando".
dal quadro verso sinistra mostrando la MF di
un ragazzo sorridente.
4. 1''. EG. FI della ragazza che, di spalle, 4. Voce off: "... e via...".
corre verso il mare. La luminosità del quadro
restituisce un'atmosfera evanescente.
5. 1''. EG. Inq. angolata dall'alto verso il 5. Voce off: "... si è tuffata...".
basso della FI della ragazza che si tuffa in
acqua vestita (si vede la sua ombra proiettata
sul fondale).
6. 2'''. IG. In controluce, la MF della ragazza 6. Voce off: "Ma questa è lei".
di spalle, svestita. ha un sorriso abbandonato,
occhi chiusi, mentre si spruzza sul corpo un
deodorante.
9. 1''. EG. Inquadratura, angolata dal basso 9. Voce off: "... sai, diceva, c'è...".
verso l'alto, di un ragazzo in FI sott'acqua.
Leggera →.
10. 3''. MF del ragazzo adagiato sul fondo 10. Voce off: "... un giardino in fondo
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del mare mentre coglie un fiore. all'oceano".
Illuminazione a pioggia dall'alto verso il
basso.
11. 2''. Controcampo della ragazza in MPP 11. Voce off: "Io quella notte l'ho trovato".
illuminata di taglio. Il ragazzo le dona un
fiore mentre lei sorride.
12. 3''. Dettaglio di due mani che si 12. Voce off: "Se qualcuno ti offre...".
incontrano: lui offre un fiore a lei. Il fiore è
di un rosso-arancio intenso e stilla qualche
goccia d'acqua. Si vede anche una parte della
camicetta della ragazza leggermente aperta
sul seno.
13. 1''. MF della ragazza che riceve il fiore in 13. Voce off: "... un fiore...".
atteggiamento di soddisfazione e di
compiacimento. Si vede in PP un quarto di
spalla nulla del ragazzo. Lui porge il fiore
alla ragazza sullo sfondo della camicetta
aperta di lei. Sullo sfondo, alberi.
NOTA
Nella trascrizione sopra riportata vengono utilizzati le seguenti abbreviazioni e simboli grafici: CM (campo
medio), MF (mezza figura), MPP (mezzo primo piano), FI (figura intera); EG (esterno giorno), IG (interno
giorno); ← (panoramica verso sinistra), → (panoramica verso destra).