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Il tramite è la voce.

È sempre stato la voce: il legame tra le parole


scritte e i suoni; tra le scalfitture sui muri e il rumore addomesti-
cato dentro un ritmo; tra il flusso millenario della poesia e la ma-
tematica suadente che governa le musiche composte dall’uomo.
Voce che è movimento – transito attraverso la parola – e che per-
mane solo se si fa, almeno in par te, esperienza condivisa rilanciando ogni
volta la possibilità di vivere compiutamente il mondo e gli altri. Voce, nondi-
meno, che è sempre dentro un corpo – a partire dalla materia che vive, che si
anima – facendosi richiamo, riconoscimento, esortazione che lega i corpi in-
citandoli a perseverare nell’umanità. [E le voci che parteggiano per l’amore
ingovernabile, non sempre rimbalzano invano tra le stanze del destino.] Il pre-
sente lavoro nasce da un incontro apparentemente casuale. Io e Claudio ci
siamo conosciuti ad un vernissage milanese nell’estate 2009, intendendoci
fin da subito, con estrema naturalezza, su un progetto ben preciso. Da lì sono

Metti pure una virgola dopo la tua fica, amore


poi scaturite una sincera amicizia e questa release. Ma il caso, in realtà, c’en-
tra assai poco: una medesima punk attitude, unita alla volontà di mettere in
comune le capacità di entrambi, ci ha condotti velocemente ad un’intesa ami-
cale di rara incisività. Metti pure una virgola… è quindi il primo, concreto ri-
sultato di questa speciale empatia, al quale hanno donato ulteriore linfa
musicisti di grande spessore e qualità. Partendo dall’immediatezza dei miei
testi – orizzonte e rilegatura dell’intero progetto – Claudio Vittori ha prodotto
un EP elegante nonché assai godibile, partecipandovi direttamente con due
brani (intro e outro della raccolta) dove ambient e IDM si tengono teneramente
a braccetto. Dal canto loro, Alberto Campi e Alessandro Inguglia confezionano
dei tappeti sonori concreti, puntuali, per niente invasivi, laddove Insects Are Sexy
ci regala una traccia sobria, assai raffinata, e Marcela Pavia incanta con la
dovizia e la spigolosità della musica contemporanea più ardita. Il tutto dà vita
ad un percorso musicale che sa essere rigoroso e aperto come una gatta in
calore e che, pur non rinunciando alla leggerezza o alla ricchezza di cer te
trame, si fa inseminare e disseminare da una parola amorosa piena di carne,
voragini, esagitazioni, voglia di erompere. Qui, la musica elettronica più colta
e smaliziata si sposa con una poesia netta, lietamente oscena, e che si pre-
senta senza inutili barocchismi. Operazione forse azzardata, chissà, ma che
comunque non vuole confinarsi in un ambito elitario. Abbiamo fatto del nostro
meglio, e di certo senza concessioni al mainstream, ciò però non significa che
ci vorremo o faremo limitare all’interno di una qualche sterile avant-garde. Io
credo fermamente che si possa dire e musicare l’amore carnale, e una vita
appassionata, evitando sia la laboriosità uggiosa di certe opere, sia la spoc-
chia di certi atteggiamenti. Il segreto sta nella condivisione libertaria del sa-
pere e del sentire, nel moltiplicare
i momenti collettivi di creazione
dell’umano e nell’usare tutto que-
sto (le conoscenze, le esperienze,
la tecnologia) per contrastare un
mondo dove la separazione e la
miseria etica degli individui sono
un grave ostacolo al formarsi
delle comunità amorose e ingo-
vernabili del futuro. Detto questo,
auguro a tutti voi un ascolto – e
una vita – senza mezzi ter mini.

CA R M I N E M A N G O N E
M AT E R
IA PR
IM A
ELLE
E DI ST
M AT R IC
L’uomo, entrando con passo sicuro, si è FA N AT IC A
subito riconosciuto nello specchio della hall.
Dietro di lui, col volto perfettamente truccato,
la donna lo segue a poca distanza. metti pure una virgola dopo la tua fica
– Ero stato vivo. Poi sono quasi morto. Dopo amore
di che sono stato ancora più vivo. Questo ma vieni a mordere questa dura necessità
significa qualcosa, non credete? ho bisogno della tua bocca
Si guarda attorno. Quasi senza umanità. del tuo culo
Finché non incrocia lo sguardo della donna. del tuo mondo devastato dal desiderio
Lo specchio potrebbe frantumarsi. Tutti gli [ incendio puro
specchi dell’albergo potrebbero andare in il mio cazzo che freme ]
frantumi. Ma certi sguardi resterebbero anche apri le gambe
in un mondo senza specchi. che ti chiavo d’eterno
Basterebbe la memoria, da sola, a spalanca le cosce
lastricare d’argento il grido di quegl’occhi. dilata il giorno
e affondami nel tuo succo che
Il caos amoroso prodotto dalle miniere della sa di mare di sottobosco in
natura contiene tutti i metalli, tutta la fiamme di festa carnale
protervia della materia. Contiene l’oro, voglio la tua fica imbandita
l’argento, il mercurio: però non si consuma che mi perverte e annienta
nell’oro, non si specchia nell’argento, non sono il tuo lupo
sfugge alla presa come fa il mercurio. – Ormai è il tuo cane che sbava sul corpo del mondo
un dato di fatto: il mio corpo obbedisce a un tu femmina altera
disordine ben preciso. Vuole solo la tua fica. fanatica matrice di stelle
lascia che io ponga fra te e l’eternità
i miei occhi che friggono nella nostra oasi
Testo & voce: C. Mangone. d’incanto
Musica: Claudio Vittori.
La seconda parte del testo è tratta da:
C. Mangone: Così perdutamente umani, Nautilus, 2010. Testo & voce: C. Mangone.
Musica: Alberto Campi.
Testo tratto da:
C. Mangone e V. Mosca, Al centro esatto dello
stupore, PesaNerviPress, 2007.
AQ UA
REGI
S

OSCHE
O P IE NO DI M
solo un uragano
PA R A D IS
RO
può magnificare ogni singola goccia di
pioggia
N E L VO ST
solo un fiume in piena
merita di essere attraversato raccontano che la regina
si facesse sbattere da un toro divino
anche quando e che il minotauro suo figlio
un’improvvisa burrasca mangi da secoli gl’intonaci del manicomio
nasce fra i tuoi capelli
t’infilo due dita in bocca nel vostro paradiso pieno di mosche
e mi spalmo la saliva sul cuore il mio amore è più violento del sole
(e tale
non sono solo sono io nella carne
non sono morto essendo di carne la rabbia per
non posso morire se l’uomo che trovo in me e
tu mi uccidi che continua a vivere
imbastardito dalla notte)
vieni a prendermi
e lasciami così lontano
fradicio di bellezza nelle città dove si massacrano i
come è già successo bambini a colpi di favole
potrei incorniciare un
silenzio un furore
Testo & voce: C. Mangone.
Musica: Insects Are Sexy. e niente teoremi
niente maschere
Il testo è un cut-up di versi tratti da:
C. Mangone, Mai troppo tardi per le fragole, io sono il sangue le parole
L’Orecchio di Van Gogh, 2009; C. Mangone, io sono l’erezione che mi apre
Incastrato tra fuoco e lacrime, City Lights Italia,
1998; e Al centro esatto dello stupore, cit.
Testo & voce: C. Mangone.
Musica: Alessandro Inguglia.
Il testo è un cut-up di versi tratti da:
C. Mangone, Incastrato tra fuoco e lacrime,
City Lights Italia, 1998.
FUOCO
CENT
RALE

bisogna farsi dell’amore

EXIT
un’idea offensiva
con sorrisi di pioggia battente
sulle teste da tagliare LOV E
[perché ogni amore è un criterio di verità
ogni abbraccio è una [ a Donatella ]
porta che si spalanca sulla comunità
ingovernabile
e a volte
per attingere acqua alle tue labbra
bisogna essere davvero intolleranti
ho esortato i rami a non tradire le radici
non per difendere la propria verità
ma per far sì che gli altri se ne inventino una]
soprattutto la corteccia più dura si veste di
muschio candido
Uccidi Dio e sventa la sua ombra
Combatti la morte senza maledirla
il latte si rapprende nel corpo
Lacera ogni bandiera
il corpo si coagula intorno al sangue
Abbandona la casa del padre
il sangue ride senza tregua in ogni speranza
Azzanna il nemico, osanna l’amico
Santifica la carne
Riprenditi la vita
la piccola arianna alla fine si è smarrita
Diventa la tua sola verità
è bastato solo un bacio per sconvolgere la plani-
Condividi la tenerezza
metria del labirinto
Spartisci la fame d’assoluto
e ora?
Crea comunità ingovernabili
chi lo dice a teseo che l’uscita è ovunque?

una strada senza maestri


Testo & voce: C. Mangone. un aratro senza padrone
Musica: Marcela Pavia.
La prima parte del testo è tratta da:
C. Mangone, Mai troppo tardi per le fragole, Testo & voce: C. Mangone.
L’Orecchio di Van Gogh, 2009. Musica: Claudio Vittori.
In co per ti na: A nd y Vio le t, L ilith [ www.a n d yvio le t.n e t ]
I l r i t ra tto d i Ca r m i n e M a n g o n e è d i D o n a te l l a V i t i e l l o.
Bo o kle t a r t wo r k: C. M a n g o n e.
METTI PURE UNA VIRGOLA DOPO LA TUA FICA, AMORE
testi & voce _ C A R M I N E M A N G O N E _ C v 3.0 v bv vnv vd
[ ww w. m a l d o ro r 6 7. s p l i n d e r.co m _ m a n g o n e.ca r m in e @ g mai l .com ]

1 _ Materia prima
e Claudio Vittori [ www.claudiovittori.com ] _ 2’52”

2 _ Fanatica matrice di stelle


e Alberto Campi [ www.albertocampi.com ] _ 2’29”

3 _ Aqua regis
e Insects Are Sexy [ www.myspace.com/insectsaresexy ] _ 2’17”

4 _ Nel vostro paradiso pieno di mosche


e Alessandro Inguglia [ www.myspace.com/alessandroinguglia ] _ 2’56”

5 _ Fuoco centrale
e Marcela Pavia [ www.marcelapavia.com/ ] _ 2’37”

6 _ Love exit
e Claudio Vittori _ 3’08”

© Machine Jockey _ MJ 038 _ 2010

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