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DIARIO DI BORDO CLASSI SECONDE

Anno scolastico 2004/2005


SCUOLA ELEMENTARE VIA SCIALOIA, 19
MILANO

PROGETTO MENS:

IMMAGINE COME COMUNICAZIONE

5 febbraio 2004: Brain-storming


Le classi seconde si sono trovate nell’atrio per “parlare” della
comunicazione.
È stata rivolta ai bambini la seguente domanda:
“Che cosa vi viene in mente, sentendo la parola
comunicazione”
All’inizio i bambini si sono dimostrati un po’ disorientati, poi su
stimolo dell’insegnante, hanno incominciato a dare le loro risposte
che sono state registrate su un cartellone.
In seguito i dati rilevati sono stati inseriti in una mappa fatta al
computer ( vedi allegato 1).

12 febbraio Ci siamo ritrovati ancora tutti insieme nell’atrio per fare alcune
riflessioni sulle risposte raccolte sul cartellone.
I bambini si sono resi conto che alcune delle loro risposte non erano
del tutto pertinenti alla domanda.
Successivamente abbiamo rivolto ai bambini tre domande specifiche:
♥ Che cosa è la comunicazione
♥ Perché si comunica
♥ In che modo si può comunicare
Gli alunni erano molto eccitati perché desiderosi di esprimere
la propria idea e spesso dovevano essere ripresi affinché rispettassero
il loro turno d’intervento e non ripetessero quello che avevano già
detto i compagni. Anche queste risposte sono state registrate su
cartellone e in seguito mappate al computer (vedi allegato 2).

16 febbraio Ogni classe ha lavorato individualmente: è stato puntualizzato il


lavoro svolto in precedenza, sono state discusse le mappe e alla fine
sono state registrate sui quaderni le varie tappe.

23 febbraio In classe abbiamo discusso sui diversi mezzi di comunicazione


e ciascun alunno ha effettuato una ricerca su riviste, giornali vari e
depliants pubblicitari di immagini dei mezzi più significativi
secondo il suo criterio.
Abbiamo socializzato le varie immagini trovate e fatto delle
osservazioni collettive.
Alla fine ogni bambino ha incollato sul quaderno le figure ritagliate
e ha rappresentato con il disegno ciò che non era riuscito a trovare.

1 marzo Tra i mezzi di comunicazione di cui abbiamo parlato, abbiamo deciso


di utilizzare un libro di una bella fiaba di un paese lontano (la scelta
è stata motivata anche dal fatto che le nostre classi hanno una percen-
tuale di alunni stranieri del 50 %)
Abbiamo scelto la fiaba africana “Kirikù e la strega Karabà” che è
stata letta dall’insegnante. I bambini l’hanno ascoltata con grande
attenzione e partecipazione e hanno esternato le loro emozioni:
alcuni hanno riferito di essersi sentiti trasportare in ambienti scono-
sciuti ed eccitanti, altri hanno detto di aver scoperto personaggi
diversi da quelli che sono soliti incontrare nelle fiabe tradizionali.

17 marzo Oggi siamo andati in aula video per vedere la videocassetta del cartone
animato della fiaba “Kirikù e la strega Karabà”.
I bambini, durante la visione, erano molto attenti e silenziosi.
Alla fine alcuni alunni hanno riferito di aver già visto il cartone
animato, ma per la maggior parte era la prima volta.
Molti sono rimasti affascinati dalle scene e dagli ambienti sconosciuti
e rappresentati con colori vivaci, alcuni hanno detto di essersi
commossi in certe situazioni della storia, altri hanno riferito
emozioni diverse: stupore, paura, gioia, ecc…

25 marzo In classe sono state puntualizzate le diverse osservazioni scaturite sia


sia dalla lettura sia dalla visione del cartone e abbiamo cercato di
capire le differenze che distinguono i due modi di comunicare.
Alcuni hanno preferito la videocassetta perché attirati dai colori e dai
movimenti delle immagini che suscitavano in loro sensazioni più
immediate; altri hanno preferito la lettura perché dava loro modo
di immaginare personaggi e ambienti secondo la loro fantasia.
Dopo ogni bambino ha registrato sul proprio quaderno ciò che
l’aveva maggiormente colpito illustrandolo anche con un disegno.

5 aprile Intervento della professoressa Angela Castelli che ha spiegato la


“grammatica” del film a cartone animato.
Il film, il cartone animato sono fatti di
sonoro: voci, rumori, musica
immagini: colori, forme, movimento.
Il sonoro e le immagini devono accordarsi per meglio comunicare le
varie sensazioni ed emozioni che l’autore vuole esprimere.
Spesso i personaggi, gli ambienti vengono messi in “ primo piano”
per evidenziarne l’importanza.
Tutti i films o cartoons sono una finzione.

19 aprile Tutti i bambini delle tre classi, insieme, hanno diviso la storia in
sequenze. Successivamente in classe, per gruppi, hanno realizzato
i disegni delle varie sequenze.

26 aprile Sempre in classe e in gruppo, i bambini hanno scritto una didascalia


per ogni disegno realizzato, poi nel laboratorio d’informatica sono
stati guidati a scriverla al computer.

3 maggio Mentre un gruppo stampava le didascalie, un altro attaccava i disegni


su un cartellone per la realizzazione dello story-board, un altro
ancora scriveva e colorava i titoli.

6 maggio Tutti i disegni fatti dagli alunni per lo story-board sono stati scansionati
e rimpiccioliti, come pure le didascalie, per dare la possibilità a ciascun
bambino di riprodurlo sul proprio quaderno.

10 maggio Si è deciso insieme di scegliere quattro disegni che rappresentassero


13 maggio i momenti più significativi della fiaba da realizzare con vari materiali di
recupero, che i bambini precedentemente avevano ricercato e portato
a scuola.
In ciascuna classe si è proceduto poi alla realizzazione del quadro.
In una sezione, i bambini insieme hanno scelto i materiali più idonei
a rappresentare i vari elementi, a gruppetti si sono adoperati a disegnare
e ritagliare le sagome, scegliere i colori delle stoffe per realizzare i
vestiti, costruire lo sfondo con semi, stoffe e cartoncino ondulato.
Nell’altra sezione invece i bambini, sempre a gruppetti, sono stati
invitati a scegliere tra i diversi materiali quelli che secondo loro
erano i più adatti alla realizzazione del quadro. Ogni gruppo ha
presentato il suo lavoro; fatte alcune osservazioni, successivamente è
stato prodotto un quadro finale che raccoglieva elementi presi dai vari
lavori.

Nell’esecuzione dei quadri si sono rilevate inizialmente alcune difficoltà


da parte dei bambini che si sono mostrati disorientati di fronte
all’eccessiva quantità di materiali da selezionare e hanno avuto bisogno
di aiuto e di indicazioni delle insegnanti.
Alla fine, però, il prodotto finito ha dato tanta soddisfazione a bambini e
maestre.

20 maggio Sono stati scansionati e stampati su carta fotografica i quattro quadri


realizzati e preparato un cartellone a completamento del lavoro.
Il tutto è stato esposto nella scuola per la festa di fine anno.

3 giugno FOCUS
Abbiamo riunito i bambini delle tre classi nell’atrio per puntualizzare
le fasi del progetto insieme al tutor professoressa Angela Castelli.
La professoressa ha chiesto agli alunni se erano in grado di ripercorrere
in ordine cronologico tutte le attività svolte sull’educazione
ai media.
I bambini hanno riferito correttamente tutte le varie fasi di lavoro
aiutati dagli interventi delle insegnanti e da alcune domande poste dal
tutor.
E’ stato chiesto poi ai bambini:

“Quali sono state le difficoltà incontrate?”


Hanno risposto:
- Fare i disegni della fiaba; trovare i materiali per realizzare i quadri;
pensare e scegliere come metterli insieme; ascoltare bene la fiaba.

“Cosa vuol dire ascoltare bene la fiaba?”


- Capire dove è ambientata; il ruolo dei vari personaggi.
“Quali sono state le cose più facili che avete fatto?”
- E’ stato facile fare i disegni sui mezzi di comunicazione; riordinare le
sequenze; guardare il cartone animato.

“Quali materiali sono stati utilizzati?”


- Sassolini, semi vari, paglia, rametti, corteccia d’albero, stoffe, pizzo,
carta, cartoncino, sughero, bottoni, retine, polistirolo, iuta, pelle.

“Quali strumenti avete utilizzato per la realizzazione di questo


lavoro?”
- Libro; videoregistratore; televisione; computer; scanner.

“Avete parlato ai genitori del progetto?”


- No, perché volevo fare una sorpresa; mi sono dimenticato; non parlo
di scuola a casa; i genitori non hanno chiesto cosa faccio a scuola; sì,
perché ero contento di quello che facevo; volevo che i miei genitori
sapessero quello che faccio a scuola.

“Cosa hanno detto i genitori?”


- Non mi ricordo; niente; erano contenti; è una bella iniziativa.

“Cosa avete capito e cosa è cambiato dopo aver fatto questo lavoro?”
- Se le persone non comunicano non si capiscono; ho capito che cos’è
lo story-board; ho capito come si fa un film; non sapevo cosa fosse il
primo piano; non pensavo che si potessero realizzare disegni con
materiali diversi; ho capito che tutte le sequenze di una storia devono
essere pensate e ordinate; se cambio l’ordine delle sequenze viene
fuori un’altra storia.

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