la Repubblica
GIOVEDÌ 13 GENNAIO 2011
BOLOGNA
La solidarietà
Solo in cinquanta alla veglia in piazza
nessuno scende da Palazzo d’Accursio
E dopo il Diana la proposta Camst: a turno una cena ai clochard
UNA veglia per pochi per ricor-
dare Devid. Poche candele bian-
che, poche rose, un solo lungo
striscione che s’inchina alla «vit-
tima della nostra indifferenza».
«E anche qui, stasera, Bologna si
conferma una città indifferente -
dice sconsolato Giovan Battista,
19 anni, che ha deciso di fermar-
si insieme a tre coetanei per ac-
cendere una candela -. E’ una co-
sa molto triste».
Piazza Maggiore ieri sera alle
18 ricordava il teatro della trage-
dia del neonato morto nel gelo di
una sera di gennaio. Freddo, luci,
tanti passanti. Ma pochi si ferma-
no: magari non sapevano, maga-
ri hanno fretta, magari scelgono
altri modi per ricordare. «Io spe-
ravo che almeno ci fosse tanta
gente quanto quella che viene a
sentire Beppe Maniglia - dice
Sandra, 54 anni, che insieme al-
l’amica Adriana stringe in mano
una rosa -, un bambino che muo-
re è una cosa di fronte alla quale si
dovrebbe reagire tutti insieme».
Così, davanti allo striscione
della veglia organizzata da Ro-
berto Morgantini, ex coordinato-
re del centro stranieri della Cgil e
dal poeta Mattia Fontanella, pas-
■ III
sa qualche politico, nessun rap- Donini, la presidente dell’asso- arriva Virginio Merola, accende
presentante del Comune, una ciazione dei parenti delle vittime una candela, lascia un fiore. Par-
mamma con un bimbo per ma- di Ustica, Daria Bonfietti, i “pri- tecipano anche l’assessore pro-
no, i candidati alle primarie. Ci maristi” Amelia Frascaroli e Be- vinciale Giuliano Barigazzi, gli ex
sono il segretario del Pd Raffaele nedetto Zacchiroli. Dopo poco consiglieri comunali Pd Leonar-
do Barcelo e Daniele Ara, il presi-
dente dell’Arci Stefano Brugna-
ra, Antonio Mumolo di Avvocato
SENZA PAROLE GIOVANNI EGIDIO di strada. Sui gradini davanti a Sa-
la Borsa, dove Devid era stato vi-
POCHI MA BUONI sto nei giorni prima della morte
na ventina di persone che reggevano lo stri- insieme ai genitori, restano alla
U scione con le candele in mano, una cin-
quantina intorno, più i passanti. In memo-
ria di Devid sono state spese molte parole, ma si so-
fine solo una ventina di rose e di
candele. Mentre ancora non è
stato organizzato un ricordo
no spesi in pochi. È vero che sono i tempi della par-
tecipazione virtuale - si scrive su facebook, si lascia
un commento sui siti, si manda un sms -, ma chi ri-
copre ruoli istituzionali in certi momenti dovrebbe
esserci. E quindi non si capisce proprio perché del
Comune non ci fosse nessuno, nemmeno un
usciere. E dire che non ci voleva molto, bastava
scendere le scale, accendere una candela e dare un
segnale di presenza alla veglia organizzata in me-
moria del piccolo. Peccato. E comunque, se anche Per la fiaccolata
erano in pochi ieri sera a ricordare Devid, mai co- davanti al Nettuno
me in questo caso erano buoni.
anche i candidati
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alle primarie
del centrosinistra
“istituzionale” da parte del Co-
mune, la città che si faceva vanto
della sua civiltà e oggi si è scoper-
ta indifferente prova comunque
a non arrendersi.
Dopo l’iniziativa di Eros Pal-
mirani, direttore del ristorante
Diana che ha deciso di invitare a
pranzo i clochard per un giorno
nel tempio culinario bolognese,
ieri il segretario generale di Cam-
st, Marco Minella, ha rilanciato e
ha esteso la proposta a tutti i ri-
storatori. «Ora occorre che tutti i
ristoratori bolognesi si mettano
una mano sul cuore e l’altra sul
portafoglio - dice Minella - voglio
fare una proposta operativa: ser-
vono 100 fra ristoratori bologne-
si e ristoranti dei circoli cittadini
coordinati da Ascom e Confeser-
centi che diano la disponibilità 3
giornate all’anno ciascuno per
portare la cena nel centro di via
Capo di Lucca per 50 persone».
Nei primi 6 giorni di febbraio,
Camst è pronta a partire con i self
service C’entro, Bass’Otto e Ma-
gnosfera.
(e. c.)
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