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MONUMENTA HISTORICA
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VICI~ORTJ~fQTJE

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E TABUI •.\RIIS I<~T BIBLIOTImUiS ITALIC IS

YlCENTIO MACUSCE',
Il()t'TOnE I'll 1l.01.()tlI.U: SJ.AVlt',U:, 1'1I0n:S><OltE OIWIN.\UHI I'XIVEII~ITATE ~t'l EXTI.HIl'l! \"AltHO\,IEXl<I. IX ('U:"AnF.\

VOLUME~ II.
GENUA, MANTUA, MEDIOLANUM, PANORMUS ET TAURINUM.

BELGRAnT.
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MONUMENTS HISTORIQUES
DES SLA.YES M.ERIDIONA.UX
ET DE LEUnS
TIRES

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GENES, MANTOUE, MILAN, PALERME, TURIN.

IMI'Run:Rn: OFI'wn:J.I.I·; Ill' ItOYAl"M.: SEIWE. 188:4.

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Fy't'i ';:'

Le 1er volume du present Recueil des documents a paru a Varsovie en 1874. Des raisons de sante et des olrconstances def'avorables m'avaient ernpeche jusqu'a present de continuer la publication. En me rendant l'annee pas see a l'etranger, [e pris avec moi les materiaux pour le second volume avec l'espoir d'y trouver un editeur et ['eus le bonheur d'en trouver un. Pendant mon sejour it Belgrade la Societe SavanIe Serbe me fit la gracieuse proposition de publier ce volume dans ses Memoires (Glasnik), a quoi [e consentis avec plaisir. Les cinq premieres feuilIes furent imprimees sous ina propre direction; l'impression de tout Ie reste, apres mon depart de Belgrade, fut oonfle aux soins obligeants de Mr Jean Bochkowitch, professeur de la Haute Ecole. Les difficultes que presentait mon manuscrit en diverses langues avec leurs dialectes sont la cause des nombreuses err eurs qui se trouvent dans le textc imprime, mais oorrigees a la fin de ce livre. Les present volume contient les documents que ['ai pulses dans les Archives de Gimes, de Mantoue, de Milan, de Palerme et de Turin et dans la Bibliotheque d'AmLroise de Milan pendant mon voyage en Italie

VI en 1869-1871. Je les publie sans cornmentaires, parce qu' il m'a ete impossible d'emporter avec moi a l'etranger les livres indispensables a ce sujet, II est de mon devoir en terminant de presenter mes plus sinceres remeroiments a Ia Societe Savante Serbe, qui a bien voulu se charger de Ia publication de ce volume, et surtout a Mr Stoian Bochkowiich, qui en sa qualite de president de Ia dite Societe me fit I'honneur de proposer la publication de mes materiaux dans le Glasnik, et a Mr Ie professeur Jean Bochkowitcu: sous la surveillance du quel ce livre a ete imprime presque en entier.

v.
Varsovie, Ie
3115

Makouchew.

Mai 1882.

T ABLE DES MATn~RES.


Preface. I. Monuments tires de l'Archive de Gimes Appendix II III. Monuments tires de l'Archive de Mantoue Monuments tires d'Ambroise de A) L'Archivio B) Bibliotheca de l'Archive et de la Bibliotheque Milan Governativo Ambrosiana Page. 1 17 21
79

81 226

IV. V

Monuments tires de I'Archive de Palerme Monuments tires de l'Archive de Turin

257 305

I_
MONUMENTA E TABULARIO

JAHUENSI
DEPROMPTA.

A) MONUMENTA RAGUSINA,
1.
24 Febrs.jo 1580. AlIi Illustrissimi Signori Rettore et Consiglieri
della Republica di Ragusa. La mutua amicitia et corniapondenza d'animo tra Ie Signorie Vostre Illustrissime et noi et la continua conversations tra l:i suoi mercanti et Ii nostri c1 asaicurano di poterci noi sempre promettere dalla lora molta amor-evolezza et cortesia tutto quello, che vogliamo, eh'in tutte Ie occasioni esse oi possino prometter di noi. Vostre Signorie IIIuatrissime vederanno per l'alligato memoriale quello di che siamo stati supplicati da molti nostri cittadini a eommodo et beneficio delle 101'0 lane et mer ci, che hanno noleggiato net tempo contenuto nel memorials suddetto sopra la nave Ragusea patronegglata dal patrone Giovanni di Piero piu in esso nominata. Et come ohe siamo certificati esser vera, ehe in noleggiata in detto tempo et che Ii 5 di Ottobre prossimo passato il vassello hebbe daI nastro Officio dl sanita dellaeitta nostra
I"

3. 18M.arzo 1622. AI Sermo Prencipe, Bre nostroOssermo, 11 80r Dog& della Bca di Genova etc.
Serenissimo
dlsimo,

Prenclpe,

Signore

Nostr o Osservan-

Siamo cer-tissimi, che quando at Spettabil Offitio della Misericordia di Vostra Serenita fusse stato noto il pregiuditio, che ne potevs nascer e, come in effeto vi nasceva all' Offitio della nostra Thesoreria dalla commissione ultirnamente data cia quello aI Reymo Monsignore Arctvesoovo nostro e provision del denaro percic fattale per l'esecutione di cer ta ordinatione testamentaria di quondam Marino Picutti d'jzola di Mezzo osia Gio. Garzia nostro suddlto, per Ill. malta banta e prudenza del detto Spettabil Offitio, detta Commissi me sarebbe stata fatta da quello al datto Offitio della nostril. Thesoreria, comme gia segui del 1608 e come con una nostril. a parte ne 10 habiamo pregato, che nell'avvenire oontinui, con tutto eli) per haver occasione di essere tanto maggiormente obligab a Vcstra Serenita Ill. preghiamo con ogui debito modo a restar servita d'interporvi i1 mezzo e l'autorita sua, afi'ineche'l detto spettabile offitio, tanto pin volantieri si compiaccia di servirsi nel particulare sudetto del detto offitio della nostra Thesoreria perote instituito dalli nostri maggiori, al quale altrimente si, causarebbe non POCD pregiuditio,.cosa che sapplamo essere alienissima dalla innata henignita di Vostra Serenlta, alla quale perflne bacciarno Ie manicon offerirceIe pt-ontissimiin tutte le occasion! eli suo ser-

vigio, che preghiamo dal Signore lunga Di Ragusa, 11 di 18 di Marzo 1622. Di Vastra Serenita Drvotieiml II Restore
t 1622 II 6 MEl.ggio, letta iii Ser-mo Ssnato, S'ioleoda dll Milligtr; dllll'Ufficio
l.liserieordia lelia dell' quelo Q he, . . , -a 19 Maggio,

e felice vita.

et

Consiglieri.

di

al Ser-mo Senall,l .Ji novo e I!lUIl Ie infcrmaticui Ufficio !I! MiserIcordia, as I" J'lIBpo)1da per paroh!1

generali

remelt endoli a dO UfTioio per , , . . (Lettere Pri!lutpl, Ra lisa 162'2 168 I).

4.
,

16 Agosto 1672.

AlIt Seren.issimi Signori Duce e Governatori della Republica di -Genova, Signori Ocllendtsslmt. Serenissimi Signori, Signori Collendissimi. Tra le perdite,che non ordinaria ha .fatte questa Republica nel oaso funestissirno del terremoto, gravissima si stirna da noi quella, che a'e fatta d'alcune insigni reliqie, Una di queste, che e Ia reliquia del glorioso Santo Biagio nostro Protettore involataci dall'empia perfldia d'uno de nostri vassalli e sacrflegamsnte venduta, e capitata in ootesto Serenissimo Dominio, a dopo varii accidenti per commandamento di Vostre Serenita levata dana casa, ove si tenea occultata, e stata riposta nella Jor o Real Capella. Essendo noi pin che certi del benignissirno affetto di

Vostre Serenita palesato in tutti i tempi verso questa. Republica siamo can la presente a supplicarle con ogni piu riverente affetuosa maniera, che per la lora infinita hurnanita restino servite consolar-e questa Republica col rilassarci questa reliquia, Ia recuperatione dena quale ot preme tanto in risguardo della nostra singolarissima divotione verso it Santo, dalla cui continua miracolosa Protettione noi riconoseiamo la conservatione di questo Dominio e della liberta, che noi godiamo .. La 101'0 somma benignita e la nostra humilissima osservanza verso cotesta Serenissima Republica c'assicurano di questa giustissimo compiacimento, a cui devens-a la non men pia, che Reale generosita di Vcstre Serentta, e c' affidano d'una gratia, Ia quale si come colmar a in eccesso I'altre nostre infinite obligazioni dovute alla magnanima munlficenza di cotesta Serenessima Republica, cosi ohe constituira in grado di vantare di continuo questa novo ohligo, cbe n 'haveremo a Vostre Serenita alle quaJi baciando affettuosissimamente Ie mani auguriamo il colma d 'ogni piu desiderata Ielicita. Ragusa Ii 16 Agosto 1672. Di Vostr e Serenita
Divotisslmi

II Rettore

e Ii Cotisiglieri della Republica

di Ragusa.

+
Ietta

t 6,2.

23 Settambru a] Berenissimo Sanat o.

(Tbid).

5.
ID Gennaro 1675.
Alli Serenissimi Signori Duce e Governatori della Republica di Genova, Sigri Colmi. Sicome Ie Serenita Vostre neUe perdite causateoi -del spaventevole terremoto da bel principia can singolar prontezza d'animo concorsero al sollievo di questa Republica, OOSl 'rra can eccesso di pari humanita hanna voluto oonsolarci 001 rirnettere a nostra dispositione Is. Reliquia del glorioso Santo Biagio nostro Protettore, per godere intieramente del favore, can cui si sono compiaciute le Serenita Vostre contribuire alle nostre eodtstationi, ira breve s'Inviara da noi costa un Sacerdote ch' haura cura di trasportarla a Ragusa. Di questa cosi cortese dimostrazione dell' affetto lora noi perpetuamente conservaremo reverente . memoria; gia che in altra miglior maniera per hora non potiarno palesarle la dovuta gratitudine. II Signor Iddio eoneeda alle Ser'enlta Vostre quelle feliclta, ehe -col piu intima del cuore noi glie n'auguriamo, assiourandoci che all'hora saranne incapaci d'ogui accrescimento, quando saranno pariai nostri deslderii. E qui affettuosissirnamente le baeciamo le mani, Ragusa Ii 10 Gennaro t 675. Divotissimi II Rectore e li Consiglieri della Repoa di Ragusa.
1675 a di 14 Febrajo latta 11.1 Ser-mo Cclegio ..

(Ibid.)

10

6. 30 Gennaro 1675.
Al Sermo Sigre, Du.ce della Republica di Genova. Rivet-ira in nome nostro le Serenita Vostre Don Andrea Resti, a cui da noie stata data l'incurouenza di ricevere la saara reliquia per trasportarlaa Ragusa. Supplichiamo reverenternente aIle Serenita Vostre d'udirlo volentieri con la lora solita Innata humanita, di rarli consegnare can lor commode la detta Re1iquia. Egli l'attestar-a Ia nostra infinita osservanza e l'immortali obligationi, che glie ne professiamo per tante gratie e favori rioevuti da lora Real munificenza. E senza piu augurandoli il colmo d'Qgni piu desiderablle Ielioita affettuosissimamente Ie bacciarno Ie mani. Ragusa, 30 Gennaro 1675. Di V. V. SS-ta etc.
Letl~ "he 167~. 5 Aprile. al Sar-mo SB[}~Lo, si consigni il quale ha defiberato,

al delta Prete la detta reliquis, e eommesaaue rexe~lI2;iooe agE Ex·mi di Palazzo 000 fal'll·e ricevere ntt o attasta 10. a detto. 8i risponda 1111.1 datta lettera. con al tra in termini generali di complimen to.

(Ibid.)

7.
10 Febraro 1678. Alla Serma. Bepca di Genova.
L'antichissima nostra osservanza verso Ia 101'0 Ser Rep= e l' affetuosa corrispondenza delle Ser tll V. V. can non ordinaria propensione all' interessi di
ma

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questa Rep=, richiedono, che da noi se li dia parte del gravissimo perioolo, che ci sovrasta ben vicino d'una total rovtna di questa Dorninio, a della perdita della nostra Iiberta : assicurandooi, che la pia lora Regale magnanirnita. computendo vivamente j] nostro imminente infortunio, non ct lassara in abandono, e che eoncorrendo prontamente al nostr-o sollievo, mostrara, quanto li prema la conservatione di questa stato, e par sicuressa della vicina Italia, e per interesse della Religione. II Gran Vesiero, ehe e capital nemico de Prencipi Christtan), pretende con vanissimo pretesto d a noi unaessorbitantissima somma di contanti, i1 sbor so della quale si rende Impossibile alIa nostra tenuita: e 8i pr otesta, che non sborsandosi prontamente questa denaro al Passa di Bossina, che a questa effetto haverebbe inviato, li darebbe ordine risoluto, che subita mettaa ferro e foco questa stato, e chain appresso gli mandar ehbe l'esserctto per soggiogare la citta, Questa a Ia certezza, ch'hora habbiamo della rninacciata rovina, dubitando ragionevolmente, che come huomo fiero non voglia metter quanta prima in easecutione le sue minaccie, E inevitabile da canto • nostro questa irnminente esterminio attesa la dehalezza delle nostre forze e formidabi1i quelle del nernico, se Ia pieta de Prencipi Christiani non si moved. ad assistere can opportuno soccorso al nostro mantenirnento; nella g enerostta dei quali noi habbiamo collocate Ie nostre speranze. Ne la Somma banta delle Berta v. V. permettera da canto loro, che resti defraudata questa nostra confidenza. Il bisogno nostro non ammette dilationi, ricer-cando, che con questa risolutione si prevenghino Ie mosse del cornmun nemico: onde 8Up-·

i!

plichevali di qualche rilevante sovenimcnto r+ccorriamo alla somma benignita delle Serta V. V., Je quali sicome con nove gratie curnulavanno gl'altri favori, cosi can nove ed eterne obligatiani 8' augumentera la nostra gratitudine. E qui augurando alle Serta V. V. ognt maggior colma delle pin desiderubili teltcita reverentemente Ie bacciamo le mani. Ragusa, li 10 eli Febraro 1678.
({bid.)

8. 14 Febraro 1681.
Alli Sermi Sigri, Sigri nostri eolendiaaimi, U Sigri

Duee eGovernatori

della Bepca di Genova.

Can benignissime espressioni di cordial affetto le Ser-enita Vostre hanna vol uta accompagnare la gran.dezza dei favari, con Ii quali la Serenissima Republica .s'e com piaciuta di colrnare in infinite Ie n ostre ohll.g'atloni in tempi cosl calarnitosi per DOi. In i-iconoscimento eli tante gratie siamo con la presente a • portargliene, come faciamo rever entemente, li dovuti ringratiamenti, Ii quali sebene inferiori al merito delle Serenita Vostre, tuttavia potranno testimoniarle Ia nostra divota gratitudine., che congionta con un humilissimo ossequio perpetuamente li sera da noi professata. Gia che non potra mai la nostra Republica god ere compitamente della sua liberta, se prima non riccorre col animo a ramemorare la Regal munificenza della Serenissima Republica di Genova, dalla cui g enerosita rieonoscera sempre it suo stabtllrnento

13

e Ja eonservatione. 11 Signor Iddio sia queLlo, che a pr-oportions dei mariti l-u-o e del desiderto nostro colmi 1e Serenita Vostre delle maggiori e pin desid.erabiH felicita, Ie quali auguraudoli col pin intima de euore reverentemente 1e baciamo Ie mani. Ragusa. li 1. 4 Febraro j 681. Del 1681 26 Marzo letta al
IIbid.)
8el'-1110

Senate.

B) MONUMENTA POLONICA.
120 MartH 1474. Sacrae Regtae Ma.jestati Polonfae etc.
Serenissime ac Potentissime Rex. Mittimus ad conspectum Majestatis VE'Sll',-\6 spectabilem ac nobilem civem nostrum carissimum Jultanum Gentilem olim Falamanicam, cui nonnulla couunisunu ei nostro nomine referenda in causa Johanis Artirnir , oivts 1',\'ooviae, pro quo Vsstr-a ~Iajostas supertorlhus diebus Iitteras cd nos dedit. Illam )'Iajestatem Vesf ram 01'0.mus, ut dignehu- at velit verbis suis oeu noslris fidem plsnariem ndhibere, parati in ornne deeus at amplitudinem '"uam, Januae, die • X .MarUi 1/174. Guido et Consilium.
(LibH Iitlel'OrlHn III, 1J 74-147B.)

14

2.
Datae, ut supra. Gloriosissimo at Invtottestmo Prinoipiet Domino, Domino Friderico, Dei gratia Imperatori Romanorum Augusto etc. nobis colfendisaimo. Lt supra, mutatis mutandis.
(Ibid.!

3.
Datae, ut supra. Magnifieis etprestantibus viris,8mI01S nostrts oarrissimis, dominis oonsulibus oivit.atis Craooviae.
Ut supra, mutatis mutandis. (Ibid. )

C) MONUMENTA TURCICA.
113 Marti 1454. Fotentissimo et Exeellentissimo Principi, Maohometo, Turoorum Regi etc. domino

Dumcogitamus, Potentissime at Excellentissime Princeps, non solum veram et aolidarn pacem, sed etiam maximam benivolentiam, qua lllustrissimus quondam dominus pater vester nos et omnes nostros omni tempore oomplexus -eat, dignum nobis visum est legationem ad Sublimitatem Vestram rnittere, quae

15

et congratuletur ei at de nobis ac rebus nostrts sermonem faciat. Venient fgitur ad ccnspectum vestrum Nobiles et Egregii virt, elves nostri carissimi, Lucanus Spinula et Balthasar Marrufus legati nostrt, quos super iis, quae relaturi sunt, diffuse instruxmus. Preearour autem Vestram Excellentiam, uteos benigne audire et sei-monibus eorum induhiam ao certam fidem adhiberi dignetur., tamquam nobis, qui sumus semper in omnem dignitatem vestram ex animo parati. Data xur Martii (1454). Petrus
(Llttel'ue

Dux et Consilium.

I, 145 4 -14& 5.)

2.
19 Octobris 1671. IlluatrissimisDominis , Duci et Gubernatoribu9 Excelsae Reipublicae Januens.is, amicis nostris char:tssimis.
Aloysius Moeenigo Dei gratia Dux Venetiarum etc. Illustrissirnis Dominis, Duel et Gubernatoribus Ex:celsae Reipublicae Januensis, amicis nostris charissimis. Siamo avisati dal Capitaneo nostr o General da mar, Come alii VII del mesa presente Ie arrnate della :Santa lega haveano oombatuto l'arrnata tur-chescu, Ia quale era di treeento vele, et l'haveano r-otta, et discipata in modo, che non si erano salvati se non po chissimi vassellt, essend o' s tati tag liati a pezzi II Bassa et quasi tutti Ii. principali dt essa, il che aegut ti-a Curzulari et Caopapa, luoghi vicini alia Morea. Di questa suceesso ne habbiamo voluto dar aviso alle

I'

16

IlIustrissime Signorie Vostre, le qualt bavendo noi sempre conosciute amantissime del nome christiano et affettionatissimelllla Republica nostra, siarnmo certi, che ne siano per ricevere quella satisfattione, che al conviene. Onde se ne rallenramo con lor o de cost segnalato dono, datoci cia Dio , nostro Signore, opportunamente in tempi cost travagliosi, col quale si deve sperare, che ci sia per aprire la strada a progressi magglori. Datae in nostro Duoali Palafio die XIX Octobris Indictione XV. MDL,'CXI.
<;;;

Franceschi
[Letter e Prmctpl, Venezia 14(; 5-1

Secretarius ..
:'Sfl.f

APPENDIX.
Capella di S. Biaggio,gia Ragusea. Contigua all' altare del Cr-ocffiaso. Fondata nel 1581 a pili volte ristorata dai mercanti Ragusei, assegnandnle in dote il tribute di quattra lira di lora moneta, impasto ad ogni nave mercantile ragusea, Ia quale approdasse in Genova. La festa poi del Santo tutelar-e. sinohe duro quella piccola Republica, si celebrava con grandissima pompa e colla spare di tutte le artiglierie a bordo del Iegni nazionali ancorati nel oostro porto. Iscrizione sull' architrave: D. O. M. Gloriose Vir-gmt Marie Misericardiarum ao Divo Martiri Blasia Sacrum, Altra iacrizione sulla tavola di marmo colle letters d'ora, alIa man sinistra: D. O. M.
lnclyta ter-rs, Ragusaorum mariqne Gens, quam DUm A.lex::mtler ille donavit, tttultsque preclnrts Magnulil fidei tot
!

Capella nazionale

privilegiis

at torti

18
tudinis insi,gnivit, nuuc marltlmls i1;ineri hUt! illnstfit!, sed
cbrist

iana

ptetate clarlor saoellum hoc DeiparlLo ac diva Btasio tutelar! dicavit et auxit, public II fide pelliclta 86 pro 'Iuuli bet ej 118 nnyl Genu 0 appal lente etas
C6rse quatuor e)11(; monetne

llbrns lege,

patribus
lit partes

nujus

Oonvenrus
jure

San

.Marine oblerint

rle Castello Genuae

ccllaturam,

omni munorum
sumptfbus

legalaeque Iunus ho

se abdtcans,

as taman

hi Ragusaos siugulcs, qui


hument,

pie

propriis Sacra alltsque

om nino

nOI'llIeeexequentes, solemni dis


vero

eadem

die &d ar sm privilogiis mtssle ad auhlevandns in ejns nltart gentis celebrant, ejusdem :\]ariae

lnsignitrun eas animas pro delun quotaunis Hlero gonerali quae sunt de

pompa biB festivis

per-acto,
pt'O

adiunctts : semel, in

cete rum

stngults naviganttbus

hehdonradibus
B.

Assurnptae

seu octava,

66. Blasil',

!lfmi, Nicolai diebus magtstr o Ord, Prad. dem Raguseissr'culnill arb itrto irtstrumenlo MDLXXXI enrurn eiusque pntatoruzn 'Publico aub rum
hoc

miss am ibi decantent; Sino "'abri reservata, .lo. die Lucen.plltres hoc quoque Daouiasll at ohlatlonem Augusti

cui rei annucntc omnes loco ccncedentes, )./ationi notnrfi Illmo 1[;00 rata
Ra~ use!

a8sonaerBeis Quae omnia

commode.

anno

Septomb. non autem

Denique posteris

beneficia locum d. XU.

memer-es eodem

protector! Irnparttuntur

no patrono annosalntis

D. Jo AugustIno m, del'.

Justiniano

uxor],

ullis, sepulchr!

in Saoello

(Illustrazione storica, ar-tistica ed epigrafica dell' antiohissima chiesa di S, Maria di Castello in Genova del p. Raimondo Amedeo Vigna dell' Ord. dei Pred . etc. Genova 1864, pp. 191-193).

2.
Dans l' Archive de St. George it Genes se trouve un document tres important pour I' histoire des Bulgares: c'est Ie traite concIu en 1387 entre Ie po-desta de Per-a, Jean de Messana, et les Ambassadeurs 'Glmais, Gentile de Grimaldi et Gianane del Bosco, ii' une part, et Iss Ambassadeurs d' I van c h u 5, fils

19

de Dobordize, prince Bu l g a r e, d'autre part. Ce document -a eta publie par M. Silvestre de Sacy (Pieces diplomatiques tirees des Arohives de la Rep. de Gimes: Notices et extraits des manuscrits de la Bihl, du Rai XI, 6 r:.-- 7 I . Cnf. Rapp, de S. de Saey: Memotres de l' Institut, Classe d' histoire, 1805). C' est a la publication de Mr S. de Sacy, que nous renvoyans nos lecteurs.

~.

II_
MONUMENTA E TABULARJO

MANTUANO
DEPROMPTA.

t 1394:.
Ambasiate f&ciend.6 per Paulumde Arm_ninjs Regi Ungarie parte :Magnifici domini Francisoi et litteft per ipsum super his scripte 1394. Bude die 24: Novembris 1894. Dom inationi '~('stresignific 0 lUI.' Buda III ,\ pliC'U tsse die undectmo men is Nevemlu-is nullam mornm ali ~\lhi atrahendoel non reper-ii Regem ihi, rmn10 l'l'Pt'l'ii ipsum a principia mensis :\Iadii ~Wl't(>"m C'itNl ,\ :h:h1!:\m vacasse continue. nunc hue nunc illuo equilnnllo. III ram flr-marn necuhi Iaciendo ct demum in 31h entu \lill) repel'ii. ipsum direxi se uos grt'::I:;:;\l~'eJ'SU~ n ~. 'u a m. s qu oniam Rex ill m 0 r t U u is at h a l' (11\ e s n (\g u i que reb ant a qui I" r o He gil U m i 1.1 II, 'Inod maII ximum Iecit detriment UIH negi, dum H,':.:. BO$$ '1\( tempore vite sue Ell",'tl CUIlI inlhlelilms ahgatus : $1'11 nunc ipso mortua dieitui-, rJulld i1li iiI' HI) .sonn ~'l)('tunt Reg-em Istum in suuru R~gem 01 lomtuum . 1'1 demurn usque ad onfines \(11 jtlxl,\ q\lll," 11. l\I\l;ll'l' sentiens ipsuru ultrs Su 1'l1\ in \l\ ''',,",'l' h':lIlt;!1l' ~~\UI\
deliberavi ad ipsum me omntu tt"\1l8fi'rt'. 1'1 t'ih~ iI'I'

meum incepi, quo in 'cpt 0 t\udh i in ill IhWI'\ \ I~\'!;lllll retrocessi sa ad qunlld:~1H villnm WIH11I1l\ No "inhaz,
ad quam et ego aC(lolhll't tll)lInhal' It .

27 Novembr!s 1894.
Domlnatloni Vestre signifieo me Budam aplicui 'se die 1 t mensis Novembris et reperii Regent jam diu vacasse a Buda a prima die mensis Madf protertti citra et hoc propter infestationem 'I'u r c o r u m, qui territoria sua invadunt ut plurimumcotidie at invent ipsum esse in terra Silvana, cum Budam apllcui, inde tunc atamen recessurus at se translaturus in I' e gDum Bo ssen o, quo aocedebat invitus ; sed ipsurn, qui suus dominus did non potest, sequi oportet voluntates suoruru principum et baronum, tamquam homo non habens statum suum allquatenus firmum propter varias opiniones et invidias magnas regnantes inter Ipsos, cum male contantentur maxirne bar-ones Ungarie !psum in suum Regem habere, etipse eis cotidle conplacere conatur in omnibus, quibus poteet. Sunt atamen quidam, qui de magna munera, at m rita 6i13 impensa ac dorninia magna sibi concessa, deejus dominic oontantantur, sed major pars apeterent pocius filium quondam Regis Kar-oli, Et brevitor dum so transtuhsset ad quandam terram nomine .N a gin b az, que est versus partes B 0 sse n €I, cum intentione omnino in Bossenam transeundieo quia rex ille mortuus et Bossenani querebant, ut dlcltur, reg ern isturn in suum regem et dominum. Et etiam Ungari pretendunt Regnum illud spectare ad [unsdictionem regni Ungarie, deliberarunt. omnino transire, Ex quo sentiens ego ipsum esse distantem a Euda per ducentum miliaria vel circha, deliberavi me illuc omnino transferr e etc.

25

2.
22 Maroil 1462. Veneoiis. Caesar de Florentia miles Lodovioo de Gonzaga.
. . . Et piu avixo la Signoria Vostra, chome qui e lettere d'Ongaria, che manda el re, chome i VaI a chi ann 0 rot t 0 Iage n ted e I T u r c h 0 et' chome sono stati morti di quegli del Turcho circa 50.000, dei qua Ii se trova 20.400 con la testa tag Iiata, i quali furono prexi dapoi rotto el campo etc.

3.
1461-1462. Antonius Guidobonus Dno Lodovioo de Gonzaga lIarohioni Mantuae. Ex Veneoiis 26 Marti1 1461 •
. . . Ogni di piu suspichano qua de le cosse del Turch o. Hano qualche noticia , chel menacia de vignire per la S e r v i a et per 10 territorio del Du c h a St eff an 0 de Bos sin a ad Duro. zo cum animo de la de andare ad Roma. Et per questa hano an cora provisto de armare V galee piu et doe nave, che serano galee 25 at nave doe. Siehe pur assay dubitano de questo Turcho etc.

2 Julii 1462.
De novo del T u r c hose ha, che cum grande zente vene verso Belgrado. EI Valacho non ha potuto resistere, ha abandonato tuta la pianura et e reducto a Ie montagne. Un gar i stano molto pavo-

26 roxi. Se dio non Ii mete la mane sua, se stima el Turcho obtignira limprexa de Belgrado et successive de Hungaria ...

4. 19 Julii 1463. Illustri ac exeelse domine, domina sua singularissima, d. domina Rengarde de Gonzaga, MarohioniBse etc.

Illustris ac Excelsa domina, domina singulariasima etc. Per altre mie stgntfioay la Illustre Signoria Vostra, como 10 Imperatore Turcho havea pre X 0 ] a mag i 0 I' par ted e J 0 R. e a III e deB 0 ssin a etc. E per dare notitia ala prefata Illustre 8. V. de li successi di quello, adviso quell a, ehe ditto Imperator Turoho se levato dy Bossina, et e andato n e I a S e r v i a ad uno loco quy prapinquo 100 giornate, 10 quale se chiama S i g hi n i cae fermo ly cum tutto 10 suo exereito, salvo che ha Iasciato ne la 808sina circa vinte milia persone ala guardia de quelle terre ha tolta, chs per inteBigentia de Ia 8. V. sonno circa cento dexesette terre murate. Dinottando a quella , che non ha prexa niuna per forca, la rnagior parte se accordavano per 10 grande spavento e tremors de uno tanto exercito e multitudine de quelli che ns ha prexo per via de tractato. Advisando la S. V. che tutti queJli che a sua instancia hanno fatto tradirnento alcuno, lui li ha fatti morire. E quelli Signori se sonno accordati lui se Ii fa menare drieto ' incadenati e trattalj molto siniatra-

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mente, e se presume li far a morire e faraglie quel10 meritano, perche se havesseno fatto diffesa, non haveria prexo tanto paese quanto ha prexo. E questo e la verita, per nuy spioni havea mandato la sul campo circa quindex giornj e circa duj di se .. no qui. E questo ha fatto perche intende Ii Un g ari fare provisione et similiter la Illustrissima Si g n or i a de Vine sia. E quello loco e molto comodo al suo proposito per andare a S m e d reo e in la M 0 rea e per vinire in queste parte de A I ban i a. Avegnia che per ancora non habbia fatto mancamento a Ie terre de la IIIma Signoria e per questo anno non dubito, e credo se far a tale provisione siando qua questo altro anno viveremo seg uri. Altro non se intende degno de adviso se non che continuo mi racomando a la prefata Illustre Signoria Vostra quale prego se degni racommandarrne alo Illustre misser Ugolotto. Spero haverve trovato una putina e non faro di questa como del altra. Date Scutari die 19 Julii 1463. Ill. D. V. primus servitor Melchior de Imola, armorum et in partibus Albanie gubernator generalis etc.

5.
28 Decembris 1463. Andreas de Mirano, ex Veneoiis, Maroh. Mantuae •
. . . Dela A m 0 rea se ha, che T u r chi sono dentro grossi et che hanno ruynato et guasto A r go s, piu volte sono presentati a :Nap 0 Ii de Rom an ia et

28 continue per Jj nostriono stati mal menati at feriti et rnor ti aStiay de 101'0, at vedendo non poderevanzur cum quelli de Napoli, sono andati verso 11ado n et Cor 011, seorsezando el paese at ruynanrlo quelle ter ezolle pone prendere, Le gen to nostre sana divise fl'a Napoli de Romania, Modanel Cor-on. In Napoli sana remasti quelli fonno del Capo Rertoldo. che in tutto sono circa claneti 4/f, cavalli irca t 20. EI Sigr Guido Bruzon cum circa olaneti 30, cavalli circa no, Lazar-o do. Pontolio cum Ii soi fanti cir-ca 200, cavali J 0, Ii fanti di Guido Bruzon circa tOO, Linn de Isagabria cum Ii soi fanti circa 270, Pcloster o cum Ianti '150 et schiope tieri 52 di Zuan de rtiga ... ono in tutto i 100 ...

6.
10 Gen.a.ro 1464.
Z. da Mostie in la Badia a di 10 Zenaro 1464 Lodovighe de Gonzagha. Prima averete saputo, como la Signoria ave neli prenzipii bona parte de la;\1 a 1'9 a e come pep la morte de Ber-toldo 10.Io preaa per la forza de T u r chi '15.000 a cavallo, che in 11'0 dentro la Morea ronpando Ie murale fate al paso dele sax millia, clapoi saverete che per zer-te freze brusade , che fu rnandade dal Turcho a qual Chapetanio le insito de Ia Morea e abru ato molti lochi lasando j;n forteza Ie tere prenzipalle avisan clavi, Signore, che el ne sana stati morti assai de lora, per-che i desregolono contrado a canpo a le tor-e de In. Signoria e i nosn-i, che erano assai

29

dentro i luogi, bono usito fora 0 anoli rnaltratati, perclie el se tiene, che el De sia rimasi morti plui de Turchi 3000 e ch'a si se acen da tute Ie lettere dei rectori dei Iuogi. Or questa non e quelo che volio dire, la Morea se retora tosto, andandone zente d'arrne Taliane can 1° Chapetanio de presio 8r., la Signoria de Venecia appresso in Pregadi de tuor a suo soldo 1° Chapetanio de gran presio, al quale e presso de .fa1'10 Cap .. Zeneralle de l'aste e cavalli mille el meti sotto de lui in cassa sua, e acomeso a miseer Aloisa Foscarini, che con el papa sia a pratichare de averne uno deli 3 d'Italia ...

7.
D. 10 Maii 14.67.
Revmo in Christo patri et domino, dO Barbarteo, Episcopo Veronensi. d" suosingmo. Veronae .. Reverendissime pater et domine, de mi singular-issime. Hoggi per littere de 27 del passato dal rector nostro de Alexio se sente So and arb ego con 1500 persona aver presoal fradello de Balahano capitano del Turcho cum tuti i oareagi erano contra C r 0 j ia a menato in Alexio , Balabano veramente dubitando aha ventsse a sooorer Crojia delihero darli la hatagia, at cusi faze quelli dintro se portorono vit-iliter at fermo dicta Balabano oapitano del Turoho de prime sohiopeto et de primo veretone e portato allozamento mori subito zonse Scandarbego a feze leyare i Turchi da campo, SOC01'8e Crogia e fornila de vituarie e rupe li tnlrnici cum rnolta tagiata d"JTurchi,

'30

e tutavia seguitava. la victoria, questa nova e malta relevata a bona at dal signor dio prooessa, ne per questa cossa potean essere la piu utile a le case de oripstiani, per che e da sperare tutti quelli avean a S o and a I' beg 0 rebeIlato per la mala cnmpagnia Ii ha fato el Turcho, verano a suo obedlenza, spero ogni di se sentira cose migliore per gracia et misertcordia de dio, che non abandona cui spera in la sua banta. Se alcuno andera verso Mantova, non sia grave ala Rma Sra Va mandars a quello Ill. Sr. che so de simile nova, per esser cripatianisstmo ne ricevera grandlsslrno piacere, a la cui Exca, non sia grave vostra signoria farmi racomandato come fedel suo servidore. V ene tiis eli e 10 maii 14 6 7. tap tissim e. Revme D. Vestre
Servo Zacharias

Barbarus qrn. dominiFranciscl procurator etc.

8~
I MartH 1468. Joannes Franoisous de Maffeis, Comes Ragusii, Illmae at Exmae d. Marahionis8ae Man.tuae.
lllustrissima at Excma domina mea Singularissima, prelibata raccomandatione etc. Essendo io arrivato a Ragusi gracia deidio sana, i partitense de Roma, come per una rnia significai aUa Ill. S. V. data

3\

a Bartolomeo Bonato in Sancto Zermano del Reame, advise Ia S. V. de alcune istorie de Levante, accadute poi sono qui. Credo, che V. S. s~pia, come que s t a c i t a t e e t r i b u t ar i a del Turco de mille e c inq nee e n t 0 due a ti ogni anno, et essendogli andato gIl ambassatori a portargli detto tribute e censo, el prefato Turcho non Je h30 vogliuta acceptare, e questa fu, perche questa signoria di Ragusa ha una oitate, che si chiama 8 tag no, e ivi se fa grande quantitate de sale e spaolasi in Turchia. che in altro locho non S8 puo spaciare, e hanno intrata de questa sale cercha ducati venticinque milia, e detto Turcho conoscendo questa, che egli e uno homo molto astute e malleioso, mando a dire a detta S. de Ragusa che v 0 Ie v a cinquemilia d u c at i e non mandandogli incontinents mandaria uno o a p i t a n io, che s e dimanda Essebeg in Eosna cum tuto e l suo exercito e pigliaria e brusaria in sinoapresso l e m u r a de Ragusa. Cbe sapia JEt S. V. che Ragusa non potrea havere che glie inexpugnabile et meglio fornita, 0 vera cossi bene come cit ate che sia in Italla, Ie piu sutila mura che gli sono, sono grossi hracia otto e glie in molti luoghi de vinte e trenta bracia, altl'i come una tor-re. sempre puo havere soccorso per mare da Italia, e molti navigli hanna detta Signoria. in mare e galee. Di che feceno consiglio et hano mandata ambasatari al detto Turohocum dueati oinquemilia e detti ambasatori ehe reportono in dietro el canso dicono che essendo uno Ua s o n Cassan a pressoal flume de Eufratre, signore ohe potevaandare in campo cum quindece milia eavalli, inirnico del Tur cho, luoghi e paesi fortissimi ha datto signore, at e in mezo del 'l'urchoe de uno altro signore, che se de-

32 manda va Z a c han zan. vene detto Zachanzan cum trecento milia persons homini de battaglia e fanciulli adonne, che in detti luoghi e paesi se mens Ie sue donne in campo, venne su Ie terre del predetto Usson Cassan e stetegli cercha tre mesi, per modo devastoe tuto el suo paese, e detto Signr Usson Cassan come desperato andoe al campo de Zaehanzan, 01 quale erasi infermato e stase per morirr , asaltoe el suo campo, andoe al pavaglione del pr efncto signore e pigliolo e taglioli el capo, Ieee el simile a BUO figliolo, a la moglie, a dette in detto campo per medo gli missono in fuga, tagIiono molti a pezzi e la mazore parte &mandoe la testa del detto Signore a donare al Soldano, la testa del suo figliuolo a donar-e al figlialo del Tiu-oho, e mandala a dire chel simele faria del Turcho, vedendo se victurioso detto signore andoeal paese de quello signore suo inimico era morto, e ha tagliato tuttoe haJJi messo tutl in libertate e no . . . . ... chel detto paese el conoscha pel' Signore e1 Turcho ne de mala voglia. Attre nove non 86ntendo altro advisero la S. V. El Rmo Ar-ohiepisoopo M. . . . .. se prega Ia S. V. Je raocommandi al Iiltl'e S. v. ..... e raccomandasi ala 8. V. Me r-sccomando sempre alla S. V. corne vastro fidele servo ohe sono, se bisogna cossaalla 8. V. oommanda quella che ubidiroe.
I

Ragusii die prime Marcf Joannes

1468.

8ervus rnintmus Franciscus de .Maffeis comes etc, cum racomandatiane.

PS. Soandaribech e stato morta in bataglia, cum una freza, El Tur cho e venuto insino a Scutarl:

..

de Signoria de Venecia e Ieoe grande preda de robba et homini e donne et fan ciulli , hs fatto. uno grande danno.

9.
20 Aprilis 1468. mustrissime et Exellentissime domina mea.e sin,... gular issimae , dominae Bar .... Marchionissae Mantuae etc.
Illuatrissima et Excel. domina, domina mea singularissima, prelibata racornandatione etc, Quattro litters ho scripto ala 8. V. a questa Martia passato, scrisse a quella de 1e istoria e novelle de Levan t a,' 801 presente accadendone alcune altre, ne adviso- queUa. E state dal T u r c h 0 gli legati de Veneciani, e detto Turcho g1iho fatto case non Ieee mai volere au dire la ambasatainpersona, obe pnrna Iaceva, che uno se dimanda el Bassa de Normandia, solea audire, poi referire al pre-' facto Turcho, a prima gll Iecen o detti legati uno ricbo presente, e quando el Turcho ebbe inteso detta ambasata, che ]80 Signoria volea concluders 180 pace, el Tur cho gli disse in conclusione, ohel voleva far pace' volontieri cum questo, ohel voleva tutta la Alb ani a e la M0 rea, che tiene detta Signoria. Detti legati respondeteno non haverano tale comisione, montana a oavallo insalutata hospite, cum dtsoordta, Dicono, chel Turobo dtsse, che Ia Signorja el beffava e in oonolusione la pace non e faota, ne se fara. El detto Turoho al presente fa zente asai, non se sa, ove voglia ire, ha mutate proposito da endar e a T r a b ea

34

d a, ove U 8 00 C a 8 sao glie a campo, glia mandate uno suo figliolo. Di novo e venuto una galea, che dice essere stato rotto dal prefacto Vas on Cassan e da uno al tro Signoretto, quale era acornpangnato cum lui, e dicono, ohe una isola sa dimanda Qenta in 10 Arohipelago :a perioolata quasi tutta una citate de ohristiani greci dal terramotto e quasi tutto quello popolo morto, dura 008a a credere, che gJi venti non pos80no expirare in Ie isole, Di novo e venuto uno famiglio da Coraza Lombardo, che era de messer Geronimo de Novello, dice, chel prefaoto messer Geronimo Be ritrova cercha 45 cavalli e cercha fanti '10 e che Ia Signoria hanna preso novlter due terre in detta Morea, e Messer Geronimo atendi a cumulare, comprare veste, argenti. EI Re Ferdinanda ha mandate presente de molte belle case al Turcho, el prefacto Turcho gli fa uno grandissimo honors e molte parole, qui se dice, perche caaone la pace non e facta .. De Vngaria sana venuto ambasatort, come el Re de Ougarta e stato victorioso centro a uno Signore V a i v 0 d a S t e P han 0 d e Mol d a v i a havea rebelato, per modo 8000 morti trenta milia persone, cinque milia del Re de Ongaria e vintecinque milia del Sr Stephano. EI datto Re gli ha vinto e triomphato del Suo nemico, aha mandata a domandare certi denari ala Signaria de Venetia, ohe gli anna prnmessi, e gli danno parole, el profacto Re gli ha mandata noviter, che se non gli mandano detti denari, fara represaia de tuti Venetiani sono nel passe suo, altro non accade, se non che ala Ill. S. V. me racomando come buono e fidele servitore. Prego la S. V. e suplico, che Ia mia matre e fratelli gli siano racomandati dinovo, Scrivo al mio
800

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Abbate de quello ho pratichato com 10 R-mo S. Car-dinale et ho advisato la S. Sua de molte novelle. Ex Ragusa 20 Aprilis 1468. E. V. D. Servus minimus Joannes pheus, Comes at R. Fr . " Ma-

10.
25 Julii 14.70. Magnifico et generosoviro, domino Troilo de Joculls de Feraria, Comiti guaediae so Castri Veteris dignmo, tamquam patri honormo. Ferariae in Castro..
Magnifica at generose, tamquam pater honorandidissime, Quisti zorni Ie marta quia Venetia la madre del Sr 8° e io cum grand a affano e fatiga ho facto sepelirla per honorare e far COSBa grata a luij, postmodum non havendo lui] de cui fidarsi, rna riohtesto che de servitio volia andar a Mandesse a recuperar quello di sua madre e cum sua procura son andato at ho satisfacto molto bene al voler suo. Unde per questa non hareti possuto ricevere altre mie. Adesso zonto a Venetia ho reaevuta vostra letter a risposta daltre mie per Ia quale intendo V. Magnif> bavere havuto li suoi occhiali e quelli esser avantazadj, malta me piace ve habia ben servito, non bisognava rengratiarmt per si picola oossa essendo io obligado in malta mazer, del piaoer haveti de le nove, vi acrivo ne participo ancora per che amandomi ho placer de scrivervi duabus respeotis prima per darvi piacer e, aes·

36

condo perohe V. M. non se scordi volermi bene. De quanto al presents a cor particoJarmente vi faro per qu esta intender: poohi zorni fa el vene nove come el T:u- r c h a salutava Neg rap 0 n t e molto caldarnente cum bombards e mangani a mortali non eessando zorne e nocte de bombardar, in tanto ehe laveva ruinado una gran parte de Ie muraye, rna bene e vera chel non poteva tanto ruinar quanta vegniva reparando e el pezo era et e de la nocte el trazer de quili mortar], perche dice non asser si forte coper to avera volto, ehel non sfondr] ita et taliter che le persona per esser de nocte e Ie inpasibile poterse guardar si che sin bora hanna ricevuto de gran hotte et sono mort! de molt! horneni, Ie ohe nij pubblieo non se digi cusi e questa e vertta, Una altra nova non hona vi notiffico, lee vera, uno Marano cum circa homeni 70 andava a Negroponte cum vitualie per lassare Ii homeoi e le vittuaHe in Ia terra, e advenutache andando a dretura vede algune galee, Ie quale erano de larrnada del Turco e non sapiando dicti del Marano, che larmac1a dal Turco fosse ussita del canale, credeeno Iosseno galee venetiane, e subito levorono sula chebe del Marano una bandier-a cum San Marcho, e Turchi vista quela cum galee It andono a combaterIo~. e preseno queUo e tuti quantj li horneni amazarno orudelisstmarnente, questa e dispiaciuto malta a Ie brigade.' Item in questa hara le zonto uno gripo cum litter-e del, Oapitanio, pel quale se sente esser andate galie 4 a le mura eli Negr-oponte a salvarnento per socorrere la terra e vedando questa Tomaso Schiavo chapo de Ie zente de dentro, per havere intendimeoto cum I ' il Turco dubito per questo secorso non poter far al-. guna cosaet havendo data hordine, che ali 6 de-

31 presente e1 fesse dar la bataija, che into} sonar de la trombeta el Iaria, che la tera seria sua, rna perche dio non vole tanto mal, valse, chi! dicesse a uno suo compagno : quando sentiraij questa nocte la tram beta fa, che sij in ardine subito cum onesto modo,ando dicta campagna dal reo tor , e disseli Ie medeme parole idest como Thomasa Schiavo Ii haveva dicto cuaal e chel non intendeva tal dicta, el rector como homo achor to retene elcompagno a mando per el dicta Tomaso, el quale subito zonto da esso senza alguno martorio ne tormento confesso el tratado, lui in sierne cum altri XIlsono stati impichadi ali merli p.e la terra e luij in speciaIita e eta apiohado de s0P.:i~ Ii altri per li piedi per modo chel se dice. non esser pin possibile perder dicta loco, che dio el diffenda. Larmada nostra se r itr-ova in booha del Streta cum nave 40, e ga1ie 57 malta ben in ordine e cum dispositione de non partirse de li senza gran danno de la.rmada del Turco, che lezermente gli pora seguir. EI se arrna adesso 8 altre galie grosse cum grandiseima alegreza. Anoora per altra via se intends, che ali 5 del mese fo data una bataglia a Negroponte a Ia qual bataija fa marta de molti Turchf questa non se sa certo, pur vi la scrivo. Dele nove scriveti qui Ie se sanno za molti zorni, tamen ne r-ingratio la V. M. a la cui humanita mi raecomando. Venetiae die xxv. Julii 1470.

me

Servitor

vester

Raphael Guadagnbene

de Placentia.

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11.
28 Februarii 1471. Mantuae .
Jo. de Strigiis, ex Veneciis,:Marchioni

. . . . Ho parIato cum queUo aescalcho de quella Mad 0 n a deS can de r bee h, che fu a Mantua, dice, che quando retorno a Venetia, che trouo che hera calato la mitta de precio, e cosi 110 informacion da altri, e quando se gi fosse hen conducta, se haveria bisognato dar' a credenza, che sun tuti poveri a non ge son denari ... e1 dicta Sesoa1cho dice sua Madona non gene doluto lasar condure grana de quella traxa havia da questa 81' per la abondaneia gara facta de frumenti, che gera de Cicllia e della. Puia,

12.
Ottobre 1472. Capitoli di phi lettere circa Ie occorrenze del Turcoad altre OOBeaquello spettanti. Capitoli di una. lettera di Raugia de di 10. d' Octobre 1472,
Duo Capitan] Turchi di B o s s in a dichontinovo sono a chavallo corseggando infino a Pola et a Parenza ... , Questa volta Isabech 1.18Ci in campo con passati 30.000 persona, tutta gente fiorita et come torna l'uno, i1 quale aneora non e tornato, l'altro sara in ordine d'andare, ohe possa andare in mal puntoper Ioro, 1a gente d'Alibeehet di Isabech, che p.assarono Ia 8ava at andarono in Seremio, fecono gran.

3"9

preda, menorno 180 gente cristiana avanti loro, come si menano Ie hestie, quando si chaociano le mandrie delle pecore, che e gran crudelta ad intendere .... Per tutta la Servia et Romania e gran moria. B 0 S sin a e sana . . • . Eisabeoh a S m e d ere u 0 . • • Isuncasuni Ii da brigha in quelle bande di N at 0 Ii a. Id del 18 Ottobre 1472. Aisabech oapitano di Bossina Turcho con grossa gentee andato verso terra tedescha.. Si ragona sia ohalato in Fr i go Ii et si dubita fara gran danno perohea huomini paesani Turchi assaiche e suo guida et con genta fiorita ctrca 30.000 ohavalli etc. Copia di una

lettara

da

Pesaro de di 28

d' Oetobra.
. . . E Turchi essere stati in A q vile a et Ii anna facto danno assai at rubate molte case della chiesa et sana stati nella provincia di Pri go l i insino a Udine, a Spilinbergo, a SatHe et Conigniano, in sino al' Isenco at in sull' Isenco certe gente d'arrne della Signaria capitano misser Deisebo del conte Aversa et huomo gia del conte Jacopo can circa a cavag1i quattroeento , venono a oontasto colli Turchi in sulli passi, allo inoontra de quali sapragunse gran quantita di Turchi, in modo che decte gente d' armo furono malmenate le piu parte at cosi decti Turchi anna scorso tutto el paese di Frigali, el paese del' Istria insino a 'I'r aesti et Cavodistriaet dipoi in questa entrona nel contado di Gar i 9 a et della imperadore, in modo ohe in deeti luoghi anna facto danno assai et anna bru-

~o
gato et roviuato ville at casall quanta anna potuto travare at presi animali grossi et minuti in quantita . et stimasi anna menato 'anima quindici mila, e quali aono atati all' andara et al torn are g orni 36 in 40 et nel ritorno che Ier ono corsono per 10 dominic delli Signori di Si g n a at passorono inanQi a B ichachi at sana stati nella provincia di Lie a et B usana insino a sopra Sgrisa, che e rasente gara et anna facto danno assai, in modo che none stato bnsca di Turchi, che abbia facto quello, che a facto cestui, qual e nominata Ali bee h. Puosst dire questi paesi essere disfaoti. Apresao sappi, ehe il conte di Gorlca mando gente assai insieme col capitano di Pasina et di Ftume nominata messer Jacopo Raunacher alii passi per 'ocoupare et serrare dtcti passi a Turchi et ferona guardare quem et tagliare boschi, che detti non pates sino tornare adrieto, con quelli concorse molte gente de christiani et servi della imperadore col oapitano di Lubbiana in aiuto per modo che christiani erano circa a 6,000 eavagli et 12.000 fanti circumstanti a Lubbiana, dove detto basca de Turchi insieme con detto misser Jacopo at col capltano dt Lubbiana ebbono pariamento circa a 5 hor e at subito parlato, che ebbono ineierne et quelli da datto parlamenta scclti eomandorno -a tutti elora eoadunati et aIle gentt della imperadore, chessi dovessino tirare adrieto et non dare impedimenta De noia a obstaculo alcuno a dicti Turchi et lascassonsi andaee allor viaggiocollor preda et cosi gli dierono il passe in modo che passorno a salvamento a squadra per isquadra il ponte di Lubbiana, il perche tutti altri capitani de ehrtstianl questa vedendo furono tutti di mala vogJia per-

41

che conpresono quello essere state pessirno- parlamento per Hoi et maxime per 130Signoria di Vinega, per ohe decti ooadunati erano a tale ordine, che potevono ronpere et fracasaare et di tutto annullar e e decti Turchi) ~ quali non erano se non e chavagli circa octo in nove m illa , non obstante che parevano pia, perche ogni Turcho mena duo 0 tre oavagli voti per portare la preda, della quale erano oharichi cioe di prigioni rnammoli et fernmine et altre robe guadagnate et predate et cost can lor preda tornorno in la B 0 8 si n a et Se rv ia, dove stano.

13. 27 Apriils 1474. Ex Veneciis. Illmo principi et excmo domino L.odovico Marchioni Mantuae etc. ao ducali locumtenenti generali etc, domino suo singalarissimo.
IlL. princeps et excrne de de' 111i stngulerfseime : Hogi qui a San Zorgo e fatta una bella festa de Santi Cosima e Dalmiano per esserglie Ii carpi vel tute Ie testee le osse, Ia quale devotione fanno fat' i Medici da Fiorenza dicendo. che essi Sancti foreno di lore oasata, e pare che oosi facino fare in omni loco, ave tengono Ie trafigi. Fatta la solemnitate andai a palazo e trovai d. Andrea Diedo, uno deli auditori, e da lui volss intendere se lor auditori voleano redurse insieme a dare audienoia, me reepose, che serano ocupati a la camera del p. el qual se haveva sentito alquanta male a che per tut hozi seriano ocoupati et cosi dolendome de i lor affani me dlsse se dubitave-

no anche de qui verso Lubiana, e il Feriolo. L~sandolo sopravene 10 Ambassatore del IIlmo Sr. misser 10 ducha e domandome como passaveno Ii facti, glie reapose pur oosi. Lui me disse bisogna, che me adoperi in qualche cosa. Jo sar'o apparechiato ad ornni V. richieeta, Ii replichai cum e1 nome de Dio, quando el me achadera, ut r sohleder o. Dopoe vespro qui a San Zorzo per s, Cosima e Dalmiane me trovai cum d. Angello Michelle doc tore e gentillhomo di qui, el quale cosi rasonando me disse de la pot en t i a g r ande del Turcho, e ch e malta dubitava ch e questa Illma S. non havesse a poterie r e s is t ere, e che hozi era prsso ordine de mandare tuti li ingenieri e periti quanti pin potesseno, a tute le lor terre de mare per for tifioarle, e farle tute quslle bone provixione li paresse necessarie per diffese al anticipare stare, che non se troveno sprovedute, rna. ben provedute e fornite de homenl, monitione, e victuarie, 0 che hae ad esser una gravissima spesa e che veramente i se son chiarificati chel Turcho se mette ad ordine de haver-a in aqua apparechiate e farnite galee treeento, tra grosse e suptille, senza le altre veIle, che le hahiano a seguire, che questa apparechlo quando ben esso Tur cho non facesse mossa alcuna, fara fare questa IlIma S. una tale e tante spexe ehe sera una rnaraviglia, e che dubitava, che Ii seria difficultate asai anti se potesse mandare ad executione tuto el bisogno, e che in ornni modo non poe easer a1tro, che gran male, perche uscendo fora, fara anche grande per ... a de gente da terra. Ai monisterj fano solicitare le intercessione e dolesse esso Gentillhomo de Ia sua disgratia, che soli siano in questa affanno, havendaad essere questa tempesta uni-

versale de tuta Ie religione christiana, e de i prinoipi orlstiani, i qnali como doveriano mettereel pensiero ad unirse in questa impresa de schaciare e1 Turcho che tuti in Italia e fora de Italia attendono a guerre tra loro 0 ad aItre dfscordie e ambitione, e se qualche pur 1i vol ere attendere, aspettano de farlo ale spexe de essa Illm- Siria, intr odusae el ducha de Borgogna, che e in su la guerra contra Collognesi, a chi sera imposibile obtenere 10 intento suo, e che la perso un gran tempo ad una certe terra non molte distante de Cologna, e anchora non la potuta obtegnire, irno ohel se havuto de prexion, ehe i Sviceri, che son in Iiga cum CoHognesi per Ia Jiga alta deia EJemagna hanno perso parecchie nave de biave, ehe se conduseveno per soventione del exercito del prelibato S. Ducha eli Borgogna, disseme item che cosi intrandosse de luna in laltra, che la Mia del S. Re Ferdinanda facea gran pratiche, che Fiorentini intressinocum la Sta del papa e Sua Mia a la spesa del Conte de Urbina e che pareva Fiorentini recusaseno per Don esser forse ben contenti de la Mta\ del S. Re. E cosi vano. EI Duca de Milano de questo se De sulevara al quanta, per che glie parera la Mlil del S.. Re non havere quella parte in Fiorenza, chel se credes. Esso Ducha de Milano se anche staffitto per odio del Re a questa Bastia de verso Bologna, la quale genera dal canto di qua asae zinzania, e ehe bene haveria fatto el Ducha Hercule a. non pizare questa rogna,la quale e casone de intorpedare li Iiga universale de Italia, ben che Ii sia per essere de pocho utile, dicendo non se stae senza suspetto de la Mta. del S. Re, per questa fatto de Ciprio non se intend= !3. Mta Sua, havemo pur ehe Ia Regina vecchia de Cipro e a

Constantinopoli e chel soldano glie presta anchor lul favor-s, poteria anche esser ehel 'I'urcho so voltarla lha, da ornni oonto habiarno tr-avaglia, La pace haveressimo havuta dal Turcho, se havessemo voluti adberire, semo stat i- per I honore dela fede de Cristo e de tuta la Reliztone eriatiana, che forse par, aha 'non se ne cura, seria stato meglio adherirsege tuto eI fatto a bon fine. Domane solicttar-o e de quanta sucoedera ne daro advise a V. S. ala cui gratia de continno me racomando. Ex Veneoiis XXVII Aprilis 1474. Servitor Jacobus de Palazo,

14.
Junii 1474. Litterae Nicolai de Oatabenis ex Venetiis Leonardo Boto, Ambaaciatore 23 Junii. ... El no se attende qui a far altro, sa non provisione contra T u r chi e non perdere S c hut e r i, Messer Triada Gritti capitano si se ge acostato piu ha potuto cum 8 galee e non ge puo pero andar apresso; ma el ge andato a questo fine per metterli dentr o una quantita de fanti, i quali hano a passar per alcuni pass] strioti, che non Bono de eastellani, che non hano a far niente cumcostoro quia perche abiano casone de dargelo e non gelo deve dare. Ia Si. ge 110.mandata a donare duoati sey milia a pese de panno 50,. sa tiene intrarano dentro, ehe Intrando se salvara . del Duos. di Milano .

..

El patriarca de Costantinopoli, arcivescovo de Candia, che e alozato qui a San Zorzo, dove sana anche io, ehe e fratello de Messer Vidal Landovse rtcornmanda assay alia V. Ill. S. 24 Junii. In questa mezo li (al Doge) fu portato una letter-a de S c hut er i, la continencia de la quale era, como quell dela terra bavevano zetato fora cum una freza un breve, che diceva, chel ge fosse facto tanta spalle, che non potesseno meter fora 500 anime, l'altra chel se appareohiasse 200 homeni defecti, ehe intrasseno dentro ala defensione eli quello loco, che coat era di bisogno per rispeoto de queUi erano feriti. QueIli sana la scriveno, chel sera difficile a fare quanta domanda quelIi dentro, perche Turchi circundano quella terra, ehe non staranno fero eli fare quello li sera possibele. E se ha qui, che ale confine del Friul sana per arrivare 10.000 cavay de Turchi, la -qual cosa da affano assay a questa Sl·in., la quale mette in ordine Ie sue cente et appar echia cernede assay: Padova fa. 5000 hnmeni, Vioenza 3000, Verona 1.'l00 ...

26 Junii.
• . . Questa IIImo pr(incipe) parlo cum mi, dicendome il sua Capitanio esser stato alle rnani cum Turohi in un locho ohiamato San Ce180, che €I di qua da Soh ute r i cinque milia, messer Tuodo voleva farse un poco pill inanti et passare un passo, che glie cum Ie sue galee, li Turchi, che di oio havevano noticia, deliberavano non passare et havevana appar eohiat! Iegname e molti arbori tayati per traversar it flurne, ma . noll' ebhena tempo, che el navilio fu li
I

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inanti, potesseno far questo ripparo e conbatero insieme aspramente et trenando zarbotane, bonbardelle, sohiopetti e veretoni in copia, per modo ohe di nostri son rimase feriti 500, de Turchi son morti 3000 et altretanti feriti, quelli de la terra sono alquanto resutati, teneno tuto il di fora Ie bandere de S. Marcho. Sento che hanno gran carestia de aqua ...

27 Junii .
. . . Parlando questa matina cum uno de quelli dela Signoria, che e amico vostro, el me dice, che stanno in gran paura et tim ore de S c hut e r i, perche non vedeno de poterlo seccorrere , essendo circundato, come e fano gran cosa, como e da fare, che non abiano aqua, glieresta questo conforto, che hanno dato il guasto ali Turchi in modo chel non glie rimasto cosa del mondo, non pur Ii arbori. Credeno, se vogliano partire ... D. ut supra. ... E I pat ria rca deC 0 n s tan tin 0 b 0 Ii, el quale e molto afficionato a V. Sria, per modo chel dice, che queUa ha il cuor suo in le mane, me ha mostrato adesso tre lettere, ohel scrive: una al papa, una ali gardenali, I'altra al duca di Burgogna, la continenoia dele quaIi e como passano Ie cose de A I ban i a et che novamente el Capitanio Veneciano e Turchi sono stati ale mane et hano facto insieme una aspra bataglia per modo che di crestiani sono romasti feriti 500, morti 12 e 4 per morire, di Turchi sono morti 3000 et altretanti feriti, poy li persuade, Ii exorta, Ii incita cum molte rasone a dover dare aoccorso a Veneciani per non lassar perire la fede crestiana, che

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inpossibele e possano sostenire questo cartco. Questa lettere se mandarano via subito credo, che habia commessione de scriverle ...

15.
Augusti - Octohri 1474. Litterae Jacobi de Palazo Lodovico Marchioni Mantuae ex Venetiis. 28 Augusti.
... La sera tramontato el sole giunse uno, che se dicea essere Capitan eo de cente barche de 80Ccorso, che venea da S c hut a riper la Boyana, facendo festa de schiopetti e toni de pulvere cum alcune seguente barche assai grosse... Stando oosi in rasonamento dela lore victoriosa bataglia havuta centro il Turcho de Schutari, sopravene uno Cancelere del Contestabile, che cum Ie gente se trovato ne l'assedio continuo e hataglia de Schutari, el quale feceno dimorare in trono a dire de uno animale chiamato Liunza, che del pele maohulato se assimiglia ad uno leopardo, el quale insieme cum la lionzessa foe donato da Us son Cas san 0 al Capitaneo de l'armata de Venetiani, e da esso Capitaneo al principe, e da questa principe al Illmo S. 10 ducha di Milano ...

21 Septembris .
. . . Qui son venuti dui cittadini de Scutari veramente assay de bon aspetto e de bon rasonamento. Il che se reputorono prudenti homeni. Questoro cer-

48 chano de essere per qualche via avvenuti, essendo in tutto il paese e contatto suo defatto, non se glie trovara uno minima capo de bestia de alchuna sorte e de omni cosa e desolato, hanno recordato la grande strage soa e Ie grande promesse fatoge per d. Antonio Loredano e loro extrema et ineredibile soIerenza, e non haver mal ateso ale grande e continue promesse e offerte fatoge per parte de il grande Turcho. TIl. S. el se tene, che se baverano a partire contenti, li bisognara grosse paste e relevadi partiti, per chs ultra Ie soventioni fatoge per d. Antonio dapoe la partita de Turchi e la lor liberatione pare non se siano ponto contentati, ymo remasti molti desconsolati, e duhitasse, cbs parten dose seuza fatti, non contendandose de parole, ehe forsi non pigliano de novi pensieri per reverso dei Iatti passati,

19 Octobrie .

. . . . Sopravene uno Spagnolo chiamato Petro Aquilla, che foe Capi.taneo del S. R e J a com 0 de C i pro, e per quanto conprehendo, era qui cosi retenuto cum inconfine, ben honoratamente perho, e piang endo disae, domandato da don Antonio. Le marta el putto, valse dire del figliolo del prelato S. Re, che era abiaticho deIa Regina vechia de Savoya, che mo se dice essera a Milano. Lassandone nuy cornenzo altamente li in la Eolesia dt Sto Mareha a gridare forte piangendo: 0, fortunatomi! passando pin ultra da uno gentilhomo, ne fue ditto Ie venute lettere, ohel Re picollno a morto e la Regina siasi malissimo, quella che e figliola de don Marcho Cornaro et in extremis era el bastardo, quanta e quello che era figliolo na-

49

turale de esso Re Jacomo, et cum el quaIe intendea fare el parentato Ia Mta del Re Ferdinando de una Boa figliola naturale, ..

16.
14 Julii 1475. Jo. de Strigiis ex Venetiis.
Questa T u r c h 0, che prospera et ha habuto Ch a If a, chee in Mar Mazore, taliato a pezi tuti Ii latini. ... La qual etta dice esser malta grande e faria piu de boche 75,000, et era terra de Zenovesi. ...

17.
2 Novembris 1477. Franoesoo de Tlnsclria ex Vincenza.
Sapiati aduneha, che vener passato de nocte vene rnultitudine de Turchi et altre pessime generacioni al coutraeto dela patr.ia del F ri u l i, e soldati, zoe Messer Jeronimo da Novelo, messer Zanantonio GaIdor o e conte Zan Jacome Pizenino e lanse spezade cornescbee tuti altri soldati, che erano a quell a confine e sana stati ale mane et ultimate li nostri sana stati al de sotoe mal menati per modo se dice dela morte dela mazor parte de lori a presoni, e se tiene fermo chs essa aanaglia habiano la dicta patria in mal far ... Se provede de doa milia cernede e fantarie e se rnanda soldati et adjuto a piu poderi. ...
4

&0

18.
15 Nove.mbris
Episcopus Hadrien.sis

1481.
ex Buda.

Sermo RegiSiciliae,.

S. R. M. Hoc mane la MIa de questa SerD10 Re ha reoiputa nova delle gente de sua Mta quaIe descendevano can nave per 10 Dan ubi a giu han n 0 rue til i T u r chi, li quali erano montati anco lor o in nave et gli venevano incontro per prohiberli 10 passo, deli quali Turchi sana stati presi vivi octocento at arnaczati 10 resto, como pill largamente V. Mta. Intenders per lettere del predicto Serll'" He at della Serma Regina, ale quaIe me reporto. Per I'altra mia alligata can questa ho scripta a V. Mta de 10 assedio de Brnetro (Smederevo) loco ioportante a tucto questo regno, fortissimo at inexpugnabile, a voler lo vincere per forcza, non sa havendo per fame. La predicta Mta. Ii fa fare tre grandissime bastie, una ala incantro verso l'Ungaria in modo, che tra Smetro et dicta bastia non ce serra altro spatio che 10 fiume del Danubio, quale passara per meczo due altre bastie, fa fare da dui altri lati della terra et questa per prohibire, che da nullo Joco sa Ii posaa condure victaugHe, fortificare dicte bastie et fornitela de cia che bisogniaet maxirne de artegliaria, che de victuaglie le pote providere securamente, quanto et quando vole, 10 resto delo exercito scorrere 10 paese brusando at guastando tucte Ie ville at lochi sono intorno a paricchieiornata, dove non a terra morata vet-una, per levarli la speranza totaliter de havere ne aspsctar-e victuagle da veruna parte. Dicta terra de Smetro dice esser-e posta in sula r-ipa del Danubio et havere tre reduoti, cia e la rocca,

51 Ia qua Ie tene in custodia Ii ,J annizari, li quali hanno per oornandarnento socto pena de la vita mai uscire de dicta rocca per cosa del mondo, dove non pote intrare persona alcuna salvo dicti' Jannizari deputati a Ia guardia et custodia de essa, at SI 10 capitanio generale de quella patria chiamato vayvoda volesse intrare dentro bisognia sia solo et depona Ie arrne si le porta, poi 130 dicta rocea e Ia terra murata intarno fortissimacon fossi murati, per meczo deli quali passa uno flume che sempre li teni pieni d'aqua, dentro de la quale sta per custodia dicta vayvoda can Ii aczappi deputati ala guardia de essa terra, ne quisti poteno mai uscire fora per cosa veruna, rna solum stare actenti a Ia guardia et custodia de quella predicta terra, ne veruno de quisti aczappi pateno intrare in rocoa mai, ne usclre fora, per fare corraria 0 altro dampno ali vicini, poi dicta terra murata e uno altro reducto fortiflcato can terragli fortissimi et fossi larghissimi can acqua: et in questa reducto stanno gente per guardia de la patria e del paese, a li qu: li e licito fare oorrarte, dove et quando Ii place, purche tornenolli, at queste gente sono quelle, le quale novamente sono state rocte da Ia gente del Re, de Ia qual victoria ho de scpra scripta. Me e parso dare notitia de cia a V. Mta, a cia intenda 10 sito et conditione de Bmetro, 10 quale, si dio concede gratia a questa Sarma Re de asquistarlo, non ce e altro obstaculo in fino ad ConstantinopolL Ali piedt de V. Mta me recomando. Ex Buda XV Novembris 1481.

Le gente de quisto Sermo Re, Ie quale io scripsi,


che Soa MIa havea mandate verso le parte de Turchia fando preparatorio de assedlare Smetro, et ad quisti

~.

52

[orni 1a prefata Mill ce have facto condure mults artegliaria et munitions et grandissimo numero de guastaturi et de multe barche per obsidlarla per la via del Danubio sulla riva del quale e posto et per la via eli terra, per guello ebe io intendo, questa terra e de una grandissima impor-tantia peressere vicina ad Anderalba s i v e Belgrado, at SI la MUI.de Re 10 optene, che dio neli faceia gratia, deli ad Constantinopoli non ce e cosa piu, aha vaglia, in modo ehe 10 camino saria factlisstmo can ornne exercito Sua Mt!l. ce volesse andare a mandare. Episcopus Hadriensis.

19. 19 Novembris
Regina

1481.

HUDg'ariae eidemRegi.

et osculum manus. Per via del capitanio de Bel g r ado ad questa bora la 'Mtll del Sra Re vostro genero et mio consorts bave havuto 10 secondo aviso,che soi capitanei, che sono contra Ii T ur c hi, hanna havuti can essi alouni incontri con rom pet' Ii et guadagnare nave sopra 10 Danubio at ar-tegliaria et gente et can multo. prosperrta procederc avante, del che da [orrio in jorno ne aspectamo aviso particular e, come passano dicte case, et ne darr o aviso ad V. 1\11·1 quale prego dio mantenga et prospere, come noi soi figlioli desideramo. Datum Bude XVIIII Novembris 1481. Regina Hungarte.

S. R. M. Post humilem filie commendationem

.20.
4 Augusti 148'h. Fra Merlo de Pioza.scho, priore de Lomba.rdia, Excellmaeprincipissae, d. d. Barbarae, Ma.rchionlssae Mantuae, ex Rhodo. II1me et Exccllme Princeps. Humiliter me ricomando alia Illma S. V. De nove de queste parte: io zonae qui alli 16 de Majjo, ho trovato, che li terram oti hanno {attn danno assai a molte caxe, et sono morte persone settanta quattro, che le ruine de le caxe hanna mortt. Per Ia Dio graoia, Ii mnrl, torri et fossit non hanno havuto danno nissuno. E dappoi rnio zan to qui ue ha lata pochi, adesso ha eiroha uno rouse non ha fatto nessuno. Ali 10 de Julio venirono dui ambassador! de Zizinii Soldan, fradallo del gran Turcho mod e r n 0, et recherir ono 10 Revmo Monsignor 10 gran Majjstro volesse mandare navilii a laval'S sopradito Zizinii Soldan at portarlo qui, por tareno letter-e molto graoioxe at recherieno salvo conducto per ella et soa gents. Lo Revmo Mons. 10 Ma.ijstro havute per consiglio debututo ben 10 pro et contra de mandarlo a Ievare, et rnando una nave grossa, una caravella, una gaHea de Rhodes, et Ie doe gallere del comandador de Langho cum altre fuste de rerni, et andar eno costa ala Turchia fine a Castelaumro 10 vegio, e la 10 trovareno et se recugli dentro la nave grossa cum Turchi trentasette tuti hornini de extima. J onseno qui ali 29 Julio. Lo Rmo Monsr 10 maystro gJi ho fato grande honore et logiato dentro 10 caatello alo albergio de Franza, et questa per bon 1'especto. Ello e homo de vinte sei anni, grande de per-

54

sona, grasso, 10 naso aquillino, 10 occhio sinistr-o Ioscho, at pare essere homo discrete at de gran coragio. Era Intrato in Tur chia cum 10 favor del Signor Caramano, et havevano circa Turchi XU mila, quando sa veni a Ia frontera unde era. Jomuch bassa quello piglio Ottranto. Incontinente save Boa jonta, se misse a tirarIo dentro del payese, moslrando de ternerlo, 10 attrasse fin presso de Brusse a la se trovo cum 10 Gran. Turcbo, 10 qual haviva hamini G. milla, incontinente rnando ambassador! a suo fradallo Zizinij Soldan cum prexenti de denari et drappi de scijda, rnostrando volerseaccordar cum lui. et poi rnando X milia. cavalli per tagliarli Ia via non podesse tornare in Sor ija, et altri X milla apresso, Ii ambassadori incontinente portareno li prexenti per pigliarlo a improvista, ella fu avisato e piglio la volta de la marina cum pocha gente, at se salvo deotro Ia sopradicta nave de la religione. Lo Signor Caramano piglio la volta dele montagne del suo payese, e la se e salvato cum suo exerclto : 10 gran Turcho e in quelle frontere cum grandissimo exeroito de gents. De queUo seguira piu avante ne daroaviso ala prefata Illma. S. V. altr o non occorre ala presente che humilmente me raccomando a la bona gratia. de la Illma 8. V. pregando il 8. dio mantenga quells in fellcisstma prosper-ita, Ex Rhodo die Augusti 1482

't

E. 1. D. V. Vostrc priore servitor fra Merlo de Piozasoho,

de Lombardia.

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21Februarii 1484. Rector Ragusii S. Regi Siciliae.


S. R. Mtas. Adi XXV del passato de di XVI de per correro dl! questa comunita ho recepute lettere de Vostra Mta in resposta de altre mie, dove per non man care alIo officio della mia servitu, et per comandamento de V. Mta tucta fiata intendo tenere avisata Vostra Mta delle occurrentie de qua maxime del T u r co, 10 quale al presente se trova in Constantinopoli et have mandato li maijstri per acconzare larmata e in' la Vel 0 n ache sono circa sectanta corpi tra galee, parandaree et fuste. Questo se ha per Icttere deli ambassatori. Poi queIli, che vengono per mare, dicono tucta essere in ordene. solo intrare dela gente che manoa, la quale tucta sta preparata; poi se ha, che in la Velona sono venuti dui milia homini ad cavallo per andare con dicta armata per dove non se intende, multe et varie opinione sono. Appresso se ha qui la p a c e celebrata fr a la Mta del S. Re d' Ungaria et 10 Turcho per annij cinqui. Questo hanno portato alcuni sono venuti de Sreburniza et' coniustarono per queIli de Yaijza pratica.nno con queIli de Vir b 0 s n e. Fanno alcuni iorni che uno de miei fratelli et servitore de la Mta vostra sacratissima e partito da qui per ambasciatore al Turcho, al quale ho data comissione, et pregato eptasse tucta la porta, et intenda tuta quell a opinione che se ha da fare ad questo tempo novo per avisare ad V. Mta. Poi fanno circa iorni XX che in A I ban i a sopra una fiumara se domande Orcza forono ructi dui san-

r~ovembro

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sacchi dalli Albanesi, at dlcono essere stati mor ti ultra dui milia Turchi: in questa medesimo loco se ructo et preso Suliman bassa che fa mandata ala Mta vostra presone. Questa e quanta ee ha qui; si altr o seguira, can amne diligentia. significaro alia Mta vastra, ali pedi , della quais per continuo me raocomando: Idio glori080 conserve la Mta Vostra nel gloriaso et triumphale stato can infinite victorie. Ragusi, die Februarfj 1484. V. S. R. ~1. Servitor Blasius Gundula.

22.
Ultimo Febraro 1484. Dragovenetto Spatafore, ex San Severo.
Illmo et unico S. mia. Blando partuto misser Rizardo e arrivato qui uno rnastro Luca, homo da bene, Rag use 0, factore del dicto rnlsser Rizardo, homo disoreto et pratico, 10 quaIe ho examinato de novelle et dice Ie Infrascr-ipta nove. Partie a di 27 del presente ad mezo eli. Dice che 10. SriD. de Ragusa sta con grandissimap a g u r a del arm are f a e I T 1I l' C a i n I a V slana, Adrianopoli et Gallipoli una con Veneziani, Ii quali de continuo praoticano can lora galee in dicta Velona, at Ii sono multi maistri mandati per Veneziani ala lavore de Iarmata can gran furia, et

5i ohe tucta via actendeno tanto in la Velona come ad Cor f 0 et Mod 0 n et altri lochi ad readunare stratioti, et como in Ragusa se dicea per certo, chella erano venuti 3000 camillj carrichi de munitione de armata et publice ee dicea, che veneano in Pug I i a, et per questo essendo se aoconciavano le parandaree per 10 passare deli cavalli. Dice ancora che in Ragusa have lassato uno Juliano homo del S. Leonardo de San c taM a u r a, quale veno de Constantinopoli mandato per Antonio Gazo, 10 quale ha reformato tucte Ie dicte cose, essere vere, et che 10 dicto Gazo era stato retenuto del Gran Turco, et dapo era stato liberato et sene venea verso la Velona. Dice, che in Venetia se fa armata et che in la D aim a t i a ancora se appareohia et hanno facto capitano generale uno misser Jacobo Minero et providitore misser Thomasi Trivisano. Appresso dice, che uno cosino de Re de Hun gar i a chiamato il ban 0 de C rob a t i a, 10 quale have curso per tucto 10 contato de Zara, Xibinico, Traura et Spa 1at r 0, dove ha facto de gran danno et guasto , Dice ancora, che in Rag usa era venuta una lettera de Re de Hungaria directa ana comunita notificando Ia guerra haveon da pigIiare con Venetiani in Dalmatia, lamentandosi de loro con dire erano stati causa de la guerra haveva facto tanto tempo con 10 Turco et Imperatore. Ho volute dare de tucto aviso alla S. V. ala quale de continuo me recomando. In Sansivero al ultimo de febraro 1484. De V. Illma S. Schiavo Dragouenetto Spatafore.

58

23.

27 Februarii

1484.

Bartholomeus Ragusiensis Honofrio de Avantaglis utriusque juris doctori di Ma.nfredonia. Ex Ragusioc


.... Hogt e venuto uno Tu r 0 h a mio cognosoente ; dice, che sana 18 [orni, retrovandose ad 80 hop i e, vede passare dncente earn eIli, li quaIi portavano- sar ttame, bombardine menuts, pulvere de bornbarde, sagette de arco, et rnulte altre cose, per bisogno dele galee ale Vella n a; appresso me dixe, como havea parJatocon uno Turcho, el quale mancava de Costantinopoli de di 21 del passato, dalo quale havea auduto, como in Constantinopolt et Gallipoli se retrovavano le galee, et aha era voce aID Reame de Puglia se appar echiava tale armata etc.

24.
9 Gi ugno 148B. Dna Zulian.o de !zina in Mantua.
Magnifico, Majore honorando etc, Per questa intenderete, chomo I'arrnata del G ra n T u r c h 0 gonse qui denanzi a Rod i in uno porto chiamato el Fischo adi26 de Mazo prossirno passato, 8e dise esser velli i 20 tra ghalei, fusti e parandarie,. se partireno adi 27 del ditto: se dice, vanna a daani del Sol dan a etc. 8e disse essere e1 charnpo del Gran Turcho per terra chercha dusente milia per-

59 sane a danni del Soldano etc. Data Radi die 9 Giugna 1488. Francesco de Rossi de Mantua in Rodi.

25.
16 Octobris 1497. Illmo et Excelmo dno, d. Francisco .Marchioni Mantue etc.
Item avixo Ja Excel= V. come qm e g r and is si m a mortalita de m orbo etc. Item avixo la E. V. oome ho trovato quy A 0 mat bas sad a. N at 0 I i a, dalo qua Ie spero in dio de havere g r-andissirno honore, et cost ho travato Sanzaoho da Sou tar i, 10 quale porta grandissirno arnore a la Exc. V. at me ha racomandato qUi ala porta azo non me mancha, tuto quello me bisogua, at sanzacho mio parente che doue guera a Ia E. V, he andato in campo contra Un gar y etc. Ex Constantinopoli die 16 Octobris 1It 97. Zorza de Servia servidore et sgiavc dela Exceltill Vostra.

26" 18 Novembris 1501.


C'opia d' una lettera sorltta per il Magn:fico Am-

basciatore Veneto a Buda,


Al presente 13 de I'instante vi advise esser venute latera de di dal J 0 s sa, chome lui havea pas-

60 sate il Dan ubi 0 a presso Bel g r ado et in sieme cum el ban eraanclato verso S eo d e r a,oha nui disemo S me d r 0, dove fue alle mao cum forssi mi II e cavalli del datto Smedro, qualli ruppe et de Ihor o fecene molti prlxoni , 10 resto se misse in fuga. Deli prix:oni parte furono decollati et parte impallatti .. EI zorno sequente andorono verso uno flume dicto Mar v a, el quale segondo che lora havenno statuita de fare non fece per non poter passare, nde i conmandoro tremillia cavalli li Zitri foresterie che dovesseno carrere queUo terrttorio, 10.qual cossa feceno et messena 10 tutto a Iocho et a fiamrna, et ipso Capitano Jossa cum el ditto ban fecerono una altra volta torniar a voltlzar tutti manti in presente delle gente et cavalli Ii Zitri fazando in lora quanta mane i puoteno, 8i congtonseno poi tutta 10 exeroito in sieme et vedendo non pater piui proeedere cum Ii suo carrere et etiam per-che glJ commenzava manchar Ja victuar ia tornacono per una altra via et trovandossi non malto lantan do. S m e d r a quaxi per spatio de pinola milia ongarescho, siando a sexo gran parte deUoesercite tuta montagna furono di nuovo assaltati da quellt eli Smedra. Quell!, chome dicta Capitanio sor ive, erano sotto otto stendardi turchesohi, el cappo suo era uno chiamatto U e r in bass a, venuto in quella zornata dela battaglia eli Costantinopoli, mandata dal Turcho per obviar al transsito de Ongari, $.1 quale C e pin bas sat a 1ID e n t e f e G e f a c tor e sis te n t j a, G h e lui Gum d u i altri da e o nt o et p r o p t e r e a mo Iti altri f ur on o facti presoni. II r esto fur ono persequitatl fino ale porte de Ia terra et fur ono etiam de quelli tagliati a pezi una grande fratta Iorsi de ~. in
.SllXO:

cusi s o n n o ritornati

a Belgrada

61

cum 10 e x e r c i t o o a r c h o di facta preda di ogni s orte et n u mer 0 di pr esoni piui de ~WOO. Lo exercito delditto conte Jossa era di cavalli 14.001) per esserlli andatti molti a fine di guadagno. Steteno in' quel paexe del Turcho zorni 15, hanno brusatto ville grosse oltra slecento, che lora nominano bone contrade, honeste, loquendo el fiume de la M or u a e distante de Bel g r ado mlglia ottanta de li nostri. Et ultimo loco dove dicti andorono e lutano da Belgrade miglia 161. EI ditto Conte J ossa scrive passatoche sia 10 exercito vol ritornare a passare per la marina per intrar in la S e r via. Se dice ancho chel Vaivoda de la Transilvania e passato ne I a Servia s u x o, quello del Turcho a uno loco nominato Lentrim, rna non se afferma. Questo e vero per aversi per boohs di questa Maiestate, chel d u c h a Zuan Corvin cum parte dele zente del conte palatin e intratto nella Bosina. Quello seguira spero intenderemo de brieve et per mie poi darovene particular adviso. Ulterius dicesse, ohe inc 0 ron a t t 0 s i a el Smo Al e x= in Re de Pollonia, che sara a primo de laltro. Questo Illmo Ducha se mete in ordine per andare ad allegrarssi et per havere dela Maiesta elIi sa .... la terza parte deli beni del re Alberto morto, etcet. La datta de Ie lettere del conte Jossa e feria tertia post festam omnium sanctorum etcet. Heri l'altro zonse qui il Cap ita n i 0 diS e g n a cum li danari de la seconda paga et ha menatto cum se prixoni 16 di quelli Turchi furono prexi in Cor v as cia in Ii zorni passati. Die 18 Novembris 1501 in Budda.

(;'2

27. 7 A.prilis 1502.


Illustri et Excelso domino observandissim.o, domino Jacobo Francisco, .Marchioni Mantuae etc. Illustris et Excelse domine, domino observandissime. La Illustre Signoria Vostra per sue lettere ne hastrictamente co m m e n d a t o l i soi m e r ca d an tj rn an t u a n i, Ii q u a l i cum lor panni d e c Iin arano et diverterano alla citta nostra, et rechiede da noi, che li v 0 g I i a mot rae t a I' e com a a p r es e o de nay seno tractati mercadanti fiorentini. Responder.no, cbele tanto at c us i 0n e r o s o el t r i h u t o, c h e pagamo a Turchi, che non po 8S i a rn a redimere animas nostras. salvo cum queUo, che cavamo de Ie dohane oostre, st che Ia necessita De fa fare de lecose, Ie qual se altri tempi fossero, non fariamo. Et perbo Illuatris D. V. det veniarn et animo equo ferat, se non possemo coodescendere alia reehiesta de queIlo, eha ad noi pare, ehe li mercadanti de la S. V.. non hano [usto luogo de querela, quando da noi sana ben visti et ben achareiati et tractati aile dohane, como sana tractati li zentilhorneni mercadanti etcittadini nostri. Reliquum est,che siarno parati ad quanta possiamo ad tuti voti dela I. S. V. cum la quale non reputamo haver amicitia vulgare. D. Ragusii die 7 Aprilis f 502 ... Rector et constlium Ragusii,

63

28.
16 Marzo 1525, All' Illmo Marchese de Mantoa, Sr Federicho de Gonzaga, Nioolo Rali, Capito di .strathioti. Zara .
. . . II giorno di S. Gfnrgio proxime passato questi cani T u r chi non sam del sangue et genere chrtstiano cor sen 0 per dipraedare questo can tad a Ja d e r tin 0, a la custodia del quale io cum alcuni altrt capi de strathioti siamo deputati, et havendo fatta una inextimabel jactura et praeda, cusi de innumerabel numera de anime ohrlstiane. come etiam de infiniti hanirnali, et essendorni cia notificato, subito montato a cavallo corsi ad uno passo, dove lora doveano passar, dove fa for cia et a noi et a 101'0 far la zornata, la quale can ajuto del Omnipotente et de S. Zorzi e stata gloriosa et ioelice, per modo che, benche lora fosseno stati de numero assai piu de noi, tamen virlliseirnamente It habiamo fugati, recuperando tutta la preda non senza notabel stragie et profligo.tione de lora: oocisi molti et f.atti presoni assai, fra Ii quali io fece uno presone nobilissimo Turcho, maestro de stalla del sanzacho de Bosina ....

29.

10 Novembre 1568, All' 111llloet Exoelmo Sigr Dues. di Mantova..


Non ho prima cbe hora dato principia a queUo che V. E. si degno di comandarrni alla mia partita di Mantova d' avisarla delle case le quaJi mi fossero

parse degne di lei, perche jeri solarnente gionsi ana corte di 8. MIn Cesa- De per via ho intesocosa di molto momento. Al presente don que ancora che mi conosca esaera debole instromento e malta spropol'tionato alli infiniti meriti di V. E. nonclimeno le dire quello che ho inteso dal Cromaro Arn h= del Ser en i s s s Re d l Polonia: egli dice, che la Dieta di quello Regno, Ia quale si era. per fare in Lornsa, eitta di Lrtnnnla, e stata trasferita in Varsovia citta di Masovia, e che il Re il qual era in Vilna doveva fare la sua entrata in Varsovia il giorno dopa gto Martino dove sarebbe stato VIII giorni, senza fare cosa alcuria per aspettare li Prencipi di quella Regno, li qual! hanno da essere presenti alb Dieta, poi la Domenica seguente ehe sara aIli XXI del presente farehbe cantare una messa del Spirito SIO secondo l'usanza delle lora Diete, poi darebbe principia a prossgvre le case che si hano da trattare, Ie quali non sar-anno case nuove, rna continuazione di quello che altre volta fu proposto nella Dieta di Petricovia, Ie case princlpali delle quali si pensa che si habbia da trattare, sarano p- della provisions che si ha da fare pOl' I a guerra contra Ii Mes c o v ttt nel che si pensa, ehe si concluders i'unione di Lituania e Libonia col Regno di Polenta, Ie cose dena detta guerra sono al pl'e~ sente in questa termine, che I' uJt" giorno d' ottobre Gni la tregua ch' era fra il Re di Paloma et il Duca di Moscovia, hora si pensava, ache si sarebbe proloogata la tregua, 0 ehe si sarebbe preparato una grande guerra, e 8i dubita ehe la diffioolta di conchiudere, avera eseludere la tregua potrebbe causat-e un puoeo di dilazione della Dieta, questa donque sara una delle principali case che si trattl1,raoo, un' altra

65

della essequutione, Ia quale cosa importa quello che hora le diro. Ritrovandosi quello Re molto essausto de danari, et in grande necessita, pel" ocoasione della guerra, penso di ricuperare quello ch' era stato smernbrato dalla corona, per donationi fatte da lui, e da soi predecessori, tanto a seculari, quanto ad ecolesiastlci, iI che dicono ch' ascende ad una grande suma, questa cosa fu anco proposta nella Dieta di Petricovia, e perche v'erano interessati quasi tutti Ii Baroni prlncipali del Regno non si pote ottenere. Horn. si crede che sara tentata di nuovo ancorche si habbia per diflciliss"; si pensa poi anco, che si habbia da trattare d' alcune cose ecclesiastiche, come sarebbe a dire, di Ievare ali Prelati ecclesiaatioi Ia giurisditione, e ridurla sot to Ii magistrati temporali, di privarIi delle decime, di fare ch' anch' essi siano sottoposti aIle gravezze, Ie quali s' impongono per necessita del Regno, e simili cose, e gia nella Dieta di Petricovia fu fatto un Decreto ch' essi Prelati non potessero imrnediatamente riscuotere Ie decime, rna che havessero da ricorrere alli Prefetti temporali, il che allor o fn di grande pregiudicio, perche pa havevano autorita di riscuoterle irnmediatamente, e Ii Prefetti temporaIi erano obbIigati ad ubidirli. Pur si crede ohe Ie cose habbiano da passare bene per Ia chiesa, si perche Ii eccl= sono di grande autorita, si anco perche Ii temporali hanno lasciato de rnolti humori li quali havevano p-, Ia Dieta si crede che durera puoco, parte perche nell' altra di Petrlcovia furono ispedite moIte cose, parte anco perche Ii Baroni del Regno in congregationi Ioro particolari sono restati d'accordo fra se in molte aItre. Potria anco essere che b. Guerra li instasse. E questa e quanto ho iuteso della Dieta.
5

.e

Ho anco Inteso che il He di Svetia ha preso una Rocca del Re di Dania, e che Del pigliarla e successa grande rnortalita dall' una, e l'a1tra parte, e ehe rnolti sono stati fatti preggioni. 11 sospetto della peste continua in Viena, et in una terra di Carintia detLa Neumar oh et in alcune ville vicine a1 detto luogo et a Pruc de mora in Stir i a, 1113 si crede anco che habbia cia cessare in Viana. colla vendemia, la quale presto finira, Incontrai li doi figliuoli maggiori del Sereniss<l Re dei Romani Domenica passata lantana dalla corte puoeo piu eli lITI leghe, fuori di Pruc-Leyter un meggio miglio Italiano, quelJo medemo giarna erano per arrtvace ad Unter- Wohersdhorff et il giarno seguante a Neustat, poi verrano di longo in Italia. Hoggi dopa desinare s' e partito il Seressv Re de Romani, e fra VIII giorni S. ~dtQ Cesrea 51 partira per anelare a Neustat, dove pensa d'invernare. Mons,Comenc\one ha havuto da tut!e queste .Mtll. una subita e grattissa audienza e tutte hano fatto dimostrationi granC\issime el'amore verso lui, e cl' haver 10 in grandtsss concetto, e eli confidare assai oel suo valor's e prudenza, egH era amato eingulariss= cia monr llIlDO di Mantova mio Sigre eli gIoriosa memoria, zto eli V. E. e persevera in essere molto devote di tutta la mma casa eli V. E. e m' ha pregato che a nome suo Ie basel Ie rnani, Ancor io sonstato hurnanis.' .. vista e ricevuto da S. Mta Ces"ea la quale can grandmo affetto d'animo m' ha dimandato del bon stare eli V. E. e della Sernn sua consorts, eli Mon. IllOlo edell' Illmo et Ecemo SigrPrenoipe suo fig1o', col qual fine con ogni riverenza. et humilta basciaro Ie mani eli V. E..supplioandola per la sua soma hu manita, a degnarsi di perdonarmi, sa

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la presente lettera e stata mal scritfa, e peggio dettata, perche non averei preso ardire di scrrverle, se a oio non ro' havesse spento il grande desiderio che tango d' ubidirla. Alla sua felice gratia mi raccornando e can tutto il eucre me le dono e dedieo per ser= perpetuo, divottss e fideliso • N. B. Dio la conservi e fehoiti, Di Presburgo, il di X di Novembre nol txni Di V. E. Berre Humtllss= e fideliss> FedllO Pensl).

30.
B Octobris 1591, Thomas Erdodi, comeset Banus, Serenissimo Archiduci Ernesto. Prineeps.

Serenissime

Hostie, apud quem proditio atque deceptio potiara semper fuere quam fides, rupto foedere, legibusque pacis violatis, hisce diebus cum 40.000 horninurn, ut ex relatu captivorum cognitum est, per Confinia Sclavonica transiens, u n iv e r s a m oram, quae a castello Urb oo z ad possesion e sus que cap i t u liZ a g r a b i ens i s pro ten d itu 1', nee non vilas aubmontanas, i g n e et fer r 0 host II i tel' va 8 t a vi t, ingentemque numerum, partim nobilium, partim plebeiorum, cum maxima suppelJeetilium arrnentorumque praeda abduxit, castrurn B 0 sci a k 0 vi n a aeneis bornbardis oppugnavit, expu[,'

63 gnatumque funditua iniecta igne delevit exussitque : oonfugerant in id oestrum vicinorum nobilium uxores et filiae cum tot). suppellectile quam plurimae, quas, capto castro, vinctas in miser-am servitutem abduxtt. Eadem die, pasitis apud Bostakovtnam oastris, sequentern noctem consumpsit .. Posterea lues, quae fuit sexta dies presentis mensls, motis a Bosclakovina castris, ad casteUum Urobacz, cum universa multitudlne, agros, domosque chrlstianorum populando inf.lammandoque progressus est, ibique metatis castr-is, lnsequentem noctem transegit. Alter-a die praeda iagenti onuatus, exercitum reduxit, idem [ere tempus, nunciuserat allatus ad Do mi num Gen eral urn Car olstadiensern, T U rca man imum habere invadendi in fines Cariolanos, cuius rei Dominus Generalis me coofestim certiorern fecit. Ego hac fama permotus in arce mea Zaztrrebarka duobus millambus a Carolstadto dissita, me cootinebam, interim hostis in fines Bcl.wonicos, earn, de qua disseru], excursionem fecit, quem Capltane] earundem confiniorurn, conflatis copijs secutl sunt, quid vero para ab eis gestura sit, nee dum cornper-tum

Per

hab eo.
Facta est in hoc afflictissimo regno tanta clades, tanta r-uina, tantaque vastitas, quantum vix a quinquaglnta annis factum memorant: eius author fuit H a zan B a, s 8 aBo a n ens i s, E~o carte hanc tantam chrtstiano nomini et Maiestnti Caesareae tllatam

injuriam, velut rem indignam et sub praeteatu sancite pacis iudignisslme patratam, severe et nccerrtme vindicandam censerem : nihil enim unquam honestius, gloriosius, ac Deo gratius a nobis gari potest, quam iniudam sanctissimo Christi Domini per scelus perfidiae

69

_ de

h05

e immanissirno ulcisci. Dats Zamo-

'_ anno 1;}91. finem huic epistolae imponerern, nun_. 5el3.\-onicos milites in postre n os r i u agmenimpetumfecisse, compfure::que ex ei.s occidisse et eepisse, pal temque cal more ,--tno'1rum in libertatem asservisse, Res autem, a =e::,ta fuerrt, necdum mihi cognitum est. Thomas ErdeOdj Comes et Banus,

OC'

3t
1 Iaggio 1594.
Lettera. del Taifenboch

al

ser=

Arciduc&

Mattia.

~~ e!li_,-~o

_-\rciduca mio 3igl'e Clement=s.

Con questa ."0 sapere a Vra Alt. in rretta come it Ba;,: a di Bu a insieme col Beglierbe
di recia con -, Turchi

era

u s e i r o in qu.a Giorgto

v e r s o Ha t u a n er nnbJ.si poi colsangiaoho appr~o

Zeche 3 echo dis osto di qua r-on T3.Uri

Turchi, essendosi dDPPO uniri anco seen qoattro sangiacchl bechi e:l tum i·-erne arl'ivorno bieri d:} h.\ dall' a.equa sotro Harman per soccorrere ql forten". rna poiche pel" Ie d;ffiC'QJta delle aeque et strade Iangose non potrero rrovare n guad per assallrmi ne io per Ie cagioni sudetre 3_ ~:tli lon. 5i risolvet ero fina1mto. questa matUn:t a ri iraNt.> e fahricare un ponte appresso Festerto per tr~ ,;ht"t are in 13 1'0 militia et artielieria con ferma i.ltM1iou~ d' assahrmi a. mattina seguen e overo p~ 1. rn i una b .. t:'l-=Jb

70

aperta, rna io li scguitai a cavallo et a piedi con le mie genti se ben non senza gran disagij et patimenti de tutti Ii miei, et hoggi Ii ho trovati a Turcafelba un ora doppo mezzo di dove Ii ho assaliti, et benohe assai piu forti di me essendo da ~5 com bat ten t i tuttavia col' aiuto di Dio, al quale do solo il vanto et Ia gloria, I i h 0 rot t i, et battuti sino al capo, et sin qui si ritrovano 1600 teste Turchesche, tra quali si dice essere anco quelle del Bassa et BegIierbei, et tutto il lor campo insieme con l'arliglieria e restato in preda ai nostri, et fra le altre cose 1; belle insegne. Delli miei ve ne sono rimasti ancora alcuni scgnalati et valorosi soldati, fra quali un Reglovitz, un giovine Bamffi di Transilvania, Paolo Pecky, Michel Sarg list , Piero Moscdosoh], Giudice della Corte di Erla, et oltre questi da 100 altri privati; sono anco molti feriti: il Sigr Beecher] in una gamba, et li Sigri Zerentz Belleschi et Michel Chettei sono feriti a morte ; e stato veramente un gran fatto d'arme, si come V. A. s= potra meglio intendere dal presente mio huomo, che e il nobile Franco Busch; Ie partipolarita seguiranno quanto prima, et hora col aiuto di Dio assediaro questa fortezza con quel vigore, che il bisogno richiede, et domani piacendo a Dio piantaro I'artiglieria nelle trincere. Supplico humtl= che V. A. Serm", mi faccia qta grazia di voler lasciare passare subito qto mio serv= alla Mta CesData in gran fretta P" di maggio 1594. nel campo sotto Hattuan Cristoff da Taiffenboc. it

it

32.
Di Graz, li 2 Gennaro 1595.
La g ente del Transilvano s'h a v e v a i mpatronito di duo castelli presso la Valachia, chiamati Turnol et Belzai et svaleggiato un mercato 0 loco Gorgib. Poi sopragionse di meglio, cioe che anco s'habbino impatronito di tutta Ill. Moldavia et Vall a c hi a, tagliando a peel tutti li Turchi et Tartari, ch 'erano alIa guardia delle fortezze. Et dall' altra parte intendendosi seco li Rasciani, che sono ohristiani sog giogati per forza, han n 0 s val e g i a toe b rug i at 0 N i cop 0 Ii, citta principale ala ripa del Danubio, et acquistatane preda di molto valore, et vano facendo profito giornalmente,
(Disp. Ungaria).

33.
28 Settembre 1595. Sigismondo Prinoipe di Transilvania etc. al Seren= Duoa di Jl(antova.
Seren=' Sigre• Havend'io levato al Gran Turco Ill. Provi n cia diM 0 I d a v i a e Va II a chi a, come si sa, dalla quale esso soleva sempre ricevere tutti i viveri necessarj per Ill. Citta di Constantinopoli, et per gli eserciti che soleva menar in Ongheria, non ha potuto quest'anno far in quelle parti aloun sforzo, chevaglia, rna solamente difendersi con 13 fortezze et ita qual

72

che parte soooorerle, il che avvertito da1 Gran Sigro 11a v e v a. com man d at 0 a Sin a mBa s sac he d sposta o gn i altro pensiero s'afaticassi per il raquisto di esse dicendo liberarn= che non era patrons di Constantinopoli, se non dominava insierne il Danubbio, perche senz'esso non poteva vivere, onde doppo molti fatighe e perdimento di genti e di tempo, nol far un ponte, finalmente 10 fece rincentro la fortezza di Giorgiu, et passe, e benehe si persuadesse per il gran nurnero di Gente che aveva seco, che i nostri per non haver nella Provincia alcuna fortezza dovessero subs fuggire, essendo massime in poco numero, non dimeno nel prim' affronto r-estor ono da noatr-i talmla rotti che persero sette pezzl d'artilleria, at altretanti stendardi, tra quaJi era quel verde grande che chiamano di Maumetto, con quelle lora soprestitioae Inscrttloni, et mortt circa doi milia, e mentre che io era in viaggio per andare a oppormeli nell' istessa Provincia, e pr ceur-arrnt intiera vittoria come certo speravo et havevo per quell' effetto comandato alla gente che havevo in Moldavia che orano al numer o di 14mi cavalti ie doi milia archibugier], che vsnissero per strada ad unirsi con I'altre g enti ch' havevo 018eo, mi vien r.iferto che i Polaccbi e oosaechi Bubo uscito di In. questa gente can if mio Governatoree Generale, sono entrati, at introdatto un altr-o Prencipe, e doppo messolo In sedia per Iar che sia tanto piu rIverito, et obedito, hanna Iatto bandire per parte di detto Re del Gran Turco e dell' Imperatore de Tartari, che ogn' uno sotto pena della vita e della robba 10 ricognoscht per tale, onde tutti quelli che gia era nel vlaggto can detto mio G?vernatore hauto tal aviso da suoi, 80n tornati aile-

13

case lora, et hanna abandonato l'impresa comrnandatali, la quale anoo spcutaneam's Iaceano, iI che di quanto d -un i mi sia stato, e quato di pregiuditio a tutta la Criatianita ogn' huomo eli giuditio 10 puo facilm= constderare, poi ehe non solo ha mancato a me quest' aiuto in tempo cosi hisog noso, rna ha dato tant'animo a nerntci che non si potria dir piu, e pet' H contrm-io toltolo a miei, dubbitandoessi che dove sinora questi erano per nostro sen itio, siano hora tutti ccntrarlj, at che mossi do. medemi favori tentina ancora nell' uscita nrll del Regno dl venir-ci a danneggiare nel proprio passe, et questa _pratica sa ben l'ascrivano al Be di Pollonla, io non dimeno, a peresser egli di quella buona mente ehe e,e psr esser novamenw congiunti meco di parentela, non puo cia me esser creduta, rna si bene dal Gran Cancelliere, che intendo haver' sin horu trattenuto in casa sua dei Chiaussi che non hanna mai trattat' daltro che di pregiudicarrni in simili occasioni, e per ohe il pregiuditio e fatto insieme a tutta la Crlatlanlta poichs hanna irnpedito il corso quasi di una certa vittoria in servlsio di quella, mi e parso eli farlo sapere all' A. V. &nil come ad un Principal membra di essa, accio meco se ne dolghi, e se sentira qualche slmstr o avvenimento, il ohe DiD non vog-lia 0 non cosi prosperi successt, ne sappi Ia causa, havend' io rlsoluto in ogni modo se gran raggioni non mi sforzano al contrat-io, di tentar la fortuna con! 1'0 detto Sinam, prima che ci fermi meglio it picde et non tentar altr-o pCI' ora nella pr ovintia di Moldavia per rtsentirrni a pin commodo tempo di si gran torto ehe mi e stato faUo, accio iI mondo cognosoa che DeSSUninteresse particolar-e ha potuto in me piu ehe il benefitlo di

74 tutta la Christianita, i1 sospetto che ho havuto che di questo fatto di Moldavia Ioase stato con saputa loro e de Re me se Iatto certo con littere di quel Cancellier e per le quali ho cognosciuto insieme i lorn ingiusti e fal i simi pretesti e pregando V. A. Sma perdonarrni se con questa Ie Iossi stato molesto et a valerei di me per ogni occaaione eli suo servitio come sa che Ie son obligato e Ie bacia Je mani, Dal campo presso Corona de conflni eli Vallachia it di '28 settembre 1595, Sigismondo Dio Gratia Principe di Transilvania, Moldavia, Vallachia Tr-anaalpina e del Sacra Romano Imperio Sigre delle parti d'Ungaria e conte de Siculi. Di Vostra Attezza SerenIa Servitors Sigismondo Principe ..

34.
Alba Giulia., 17 Settembre 1596. Questa Prtncipe feee tantosto radunar et far consiglio, nel quale dellbero di voler andare personalmente canl~ comhattenti computato i R .. iti de pill schietti et la maggior parte archobuggieri quaIi hoggi 8' incaminano alla volta del Campo della ~'lta Va per congiungersi pigliando il camino de Varedino con speranza di doversi ritrovar fra dieci giorni et conducendo seco sei pezzi da batteria, et quaranta cia cornpagna, laacio il Sigr Boochay g overnatore del

paese et huon presidio a Corrfini per stere aile scorerie de Tartari, 0 altro occorrere. II Prencipe eli Vallachia 8 milia, qual cha d'sua gente

poter restche potesse

appresso

il Vaivoda
ha alia

~ combatenti,

et il med> Vaivoda

si trova

in

earnpagna

pel' ostar

ehe Pollachi gU habbiessere di gia passati il Nester can qual a risoluto provar sua ventura. Sin hora il buon Vaivoda ha saputo di modo et di rnaniera dar pastura di parole a1 gran Turco et suoi miniatri, ehe per quest' anno potra da essi restar sicur o, et solo adesso si scoperto, che aleune some de asperini che da esso Vaivocla fur-on mandati alla porta per aequistarla sana falsi, si che il gran Turco resta da eS80 maggiormente burlato Qua ins ecreta si trova un hu o m o mandata da tutta l a Bulgaria, c h e fa sapere a l Prencipe eli voler prender I'ar rn i contro il Turco, mentre furia do Tartari, intendendosi, no dato il passe, et dicono

che dal Preneipe Ii quali dunata nei boschi

habbi In

agiutto Ii genti

di '1 in
di quel
101'0

III

-3-

soldatl,

condueessero

paese

gia ra-

no di ~: can le

arrni e hanno

tenuto nascosto sotto terra. II Vaivoda fa grande instanza a Monsig« Nuntio qua a cia vogJia Iavorrre appresso il Preneipe questa lora buona intentione verso Ia Cristianita. Siche hieri fussimo di compagnie con il Prencipe, at consiglieri, et Iaceasirno tanto che sl determino rimandar iI lora Amba= insieme can P a010 Hi a r g iRa gus eo molto prance di quelle pa.rti aI do Michele Vaivoda accio in Vnlachia 5i assoldasse appresso Ii 400 Cavalli Albanesi eh e ivi 5i ritrovano

76

per passarsene ancora lora di la del Danubio, Ii qual sono venuti da detto Vaivoda alIa sfllata can I'agiuto che riceveano, pero se sie voluto venir a questa deliberntione e stato forzato Monsignor Nuntio prometter il denaro pel' far detta gente,et hieri se ne sono partiti. Speriamo in nostr o Sign! Dio sentirne in breve tempo born progressi, et debba esser eli non puoco agiutto alJa i\fLa Vr-a, et gran disturboaJ nemica, poiche pansano di dar il guasto fino a Adrinapoli, et li daranno anco da fare a] ritorno a Costantinopoll Di Moldavia non habbiamo ancora aviso certo dena passata di Tartari, nelli quali Confini si ritrova tuttavia
guardia Il Sig·re Senij Pan gratz di questi

can

~ huomini

per

stati, et havendo Mousgr Nuntio mandata un suo Ser= a posta a Hieremia Vatvoda di Mold"; al suo ritorno si intendera il certo del arrivo de Tartari.

Qua 81 t ro v a un gentilhuomo mandato del Can cell i ere de Polo n i a per certe differenze per la dette della Borella de"!Prencipe che ill mar-itata in ElSSO Cancelliere, at dubito che sotto quest' ombra non sia la venuta sua pili presto per spiare quello sf va negatiando in questi affari di guerra che altrimenti pero hanna buona guardia adosso secretamente II Prenclpe da quattro giorni in qua st tr-ova alquanto travagliato dalla Icbre, che si e diehiarata in doppia terzana, sperano non dimeno i medic! sl debba risolversi, at pig-rar buon terrnine in breve II che Dio faccia et coneeda felici progressi a Vostra. Altezza, alia quale Iaccto humillissw riverenza.

71

Di Alba Giulia Di V. B. 1.

Ii 17. Bettembre

1596.

Hnmilissimo servitoro Carla Magno Iliurc Sigr mio Bigr OSSffiO il Sig" Guido A vellano Segrio del Sig" Duca Al malta

di
Mantava Raccomandata in cancelleria del Ser-eniss- Sig" Duca di Mantova.

III_
~IOXUME1,\TA E TABLLARIO

MEDIOLAnElSI
ET BIBLIOTHEOA AMBROSIA.NA. DEPROllPT. \.

...I.

A)

L'ARCBIVIO GOVERN! I O.
I.

)!ONUMENT A RA.GLSI~A.

L Die 10 octobris 1444 ex Ragusia per Regentes,


ibidem. Notifichemo ala Vostra Magnificentia certe nove, Ie quale havemo havute per la via de Sme d r e v o, comoel governatore J an oh o p as 0 it Dan ub i a cum gran oopia di gente a 24 del pas 3000, el quale ando alia via de Rudista at de Ii ando run via de Yxabar, andando a cer chare a posta facta batag1ia cum Ii Tur chic el quaJe ando tanto oceulto, chsl suo paese nOD sa-pea dove eli voleva andare.excepto il Si go 0 red is pot 0 che 10 sapeva, et essendo alquan to Ion tan 0 da C r 0 x e v a z cerni te certe gen te del suo exercito, et quelli manda avanti, et eS80 cum 10 reato delle gente se ascose et stete accuIto,el como Turchi vedeteno, ohe li Ungari erano pochi, se posseno in or-dine et andono contra loro. Videndo el governatore questi T u r chi aver loro passato, S6 leva et lassatill di dreto r 0 p e IJi in tal modo che quasi persona de1li Turchi non campo, cum li quali Turchi
R

82 sono stati tri Sanzaohi: Pe r iab e g o i c h at Ha a cc h o vtc h et Exibech et Anna Vesovioh, de li quali Ferixbegoich e state preso et menato a Smedrevo al Big. Dispoto cum XVITr. altri Turchi delli meiorr, at 10 resto a stato taglato a peze. Ferixbeg olch ha dicto al Signore dispoto, che di oerto aha visto taglata la testa de Isagoioh at de 10 terzo zoo Esabech non sa se Ie fugito 0 taglato a peze. El governatore vha prosperando el quale a al presente si trova avir il Signor Dispoto cum Orlich con ted e C il i 0 sana partia ad unirse cum 10 SO~ governatore cum grandissima oornpagnia di gente a di sete del presente e tutavia vha tanta gente che e una cossa mirablle. Questa nova habiamo sono giorni doi la quale non haverno votuto serivere perfino ehe non habiam o havuto certanza da Smedrevo et cossi a posta facta Bono mandati d oi gentil horneni dal SigOl" Dispoto cum questa nova per notifieare 3.1paese, at da poi aono venuti nostri mercbadanti, Ii quali dicono haver vista Ferixbegavieh in Smedrevo at molti altri Turchi prescni, Dapoi chel gig. Dtspoto ha scripto a Vaivada Braiam ..... (Predicta litter-a fuit scrlpta Venetiis cuidarn l~obili a quo illarn sell eius copiam R.. D. Patriarcha habuit)

2.
20 Octobre 1444.. Ragusa .
de Ie n a vel e d i Tu reb i. Avet] Inteso, oomo il gran Turcho v en e in Servi.a et Rasia et predo il paise, da poi el dicta Tureho se acampo satto C r ox. e v a z et 1i stete alcuni giorni et
Avtsovi

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poi rnando per 10 paise officiali dovagiere et beliosi toglando in dominie tuto el paese, da poi se parti e I g I' anT u r c h 0 et and 0 inS 0 phi a cum la piu parte della gente at cum la ua cor-te et lasso li Botto Croxevaz Ferixbegoich Exebexi, Anna Vesoioh at l'altro Exebego Isagoich et el nepote di Fautbexi et multi a.ltri sagazi di Turchi et cum lor o homeni d arme delle piu avantagiate bregate di tuta Trachia. Se dice di certo che furono cavalt trenta milia et Ii stand a alozati andaveno predando 10 paise e poi tornavano in queHo medesmo luocho pur 1i sotto Cl'Oxevaz ali lozarnenti. L o dis pot 0 e I' a s cam pat 0 cum t u t t a I a famiglia et l a sua corte in Ungar i a et aveva data dinari per fare gente in modo, che congrego uno gran numero de Ungarietel con t e .J an c 0 Va i v 0 d a cum la sua gente et cum il figlolo suo gli vene in 80001'50 cum piu di cavali octo milia, Ie quale gente stavano sotto Comin di la dal Danubio in fronte oontra Be 1g l' a d i, at Ii el Conte Janes Vaivoda usa una astucia per-che passo una nocte cum la dicta sua gente et intra in lao provincia, la quale se chiama Belgradi et 10 dfaequenti alo levare di! sale manto a cavalo et v e 0 e di noote au I'alba asaItare e I campo di Turohi in modo, che place a DiD gli trovo axpravecluti at si gli r ompi taglandone gran quantita a peze et press vivo Ferixbegoich un capitanea delli Turchi, et amaze Exebeg Isagoioh, dil quale fu portata fa testa ala dispote et 10 nepote di Fautbexi fu morto in bataglia. Et questa fu il primo di de questo mese. Se dice, che 1i Hungari et homeni del dispute cum 10 conte Janes erano okcacavali vintemilia. Da poi ali sete di del dicta mese gtonsl 10 con ted e Z ilii nominate el
c:

richo genera del dispoto cum la sua gente,et su-, hito e1 Signor dispoto si mosst cum el dicto conte de Cilii et andono cum la gente lora in campo cum el conte Ja.OE'IS, dicono che sono corsi sin sotto Chenoniza, Et questa e una optima novels per li Christi .ni, che Dio proveda ale bisogne nostre, et non varda alli peccadi delli Chr-lstiani, e non nobis, Domine, non nobis, sed nomini tuo da gIoriam. Datum a Ragusa a XX ill de octobre 1444.

3..
14 Aprilis 1454. IllustrissimoPrincipi at Domino, Domino mea

aingularlasimo, Fra.ncisco Sfortia.e.,Duci


Mediolani etc. IllustrissimePrinceps et Domine, Domine mi Singularissime, post commendationem. Che io da piu tempo in qna men ho De con lettere, De can messi visitato la lllustrissima Sigooria Vostra, ne e state cagione I'absentia mia da Italia: c oncioaiacosa ehe lanno passato piacesae a Nostro Signore mandarme leg at 0 can 1arm a t a sua in d e fen s ion e di Co nstantinopoli, I a quale terra e e sen d o presa per l i T u r chi 11 ant i 1a par tit ami a d a V eneg i a ; pure Nostr-o Signore delibero, che io and ass e a con g i u g n arm e con 1arm a tad e 1:: S i g n or i aa N i g r 0 po n teat dove fusse pin necessaria a. resisters al Turco orudellsslmo inimico de Ia fede nostra. La quale legatione benche io cognoecesse grave et faticosa, pure per possere fare cosa grata a Di-i et a Nostr o Signore at a tutti Ii Christiani di

85 animo cinque galee, lacceptai. Andai adunque in Grecia con dove anehora seria in defensione de la Ohristtanita, si non me havesse constrecto Ia neeessita del tornare per pin respecti, come ho chiaramente mostrato et a Nostro Signore et a questa Illuetr-issima Signol'ia. In questo mio viaggio, dove ho adito COSLl. alcuna in exaltatioue et felieita de 10 state vosn-o, ne ho preao singularisstmo placere et contentamento. Et da poi tornai qua, ehe e passato un mese, haveria per Giovanni Barca, che altr e volte VB ho mandato, visitato la Illustrissima Sigooria Vosti-a, rna ho superseduto per fuggire ornni uspicione Iusse possuto segulre. Hora poi ehe a Dio piaciuto pan ere in pace la Illustrissima Signoria Vostra et questa, De ho havuto et ho grandissima consolatione: si perehe malta comrnendata da tutti la Illustelssima Signoria Vostra, come buono amatore de la religione christiana, ehe ne Ia. certissima victoria ha postposto ornni ambitions et desiderio de Signoria per remettere Itali a in pace, Si anchor-a che ho speranza, esserulo unita Italia, Iacilmente se parra obviat-e at reprimere le crudelita de pessimo animo del Turco, contra 10 quale non duhito, che la Santita di Nostr o Signore fara qualche buena provisione, et questa Illustrisstma Signoria ce fara ornni sforto possibile, Sup P 1i 0 a 1a Exeellentia VO!,;tra, c h e lei anehora una can 1i a It rip r in 0 i pie h r i oS t ian i v 0 g lip a r I' e m ano a si p e s ta, s a n ct a et laudabile i m pr e aa, come socerte Iaru, che de neuna oosa porria Ia Illustrtsatma Signoria Vostra conseguire, piu mer-ito appresso Dio, ne plu gloria in questa mondo. 10 in breve so per andare a Roma, dove con Nostr o Signore sera sempre buono et fedele ora tore de la buono

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Excellentia Vosil'a, 1& quale ne le case occurr-isser o me porria aperare, quanta alcuno altr o suo servitore. Supplieo se degni rscordarse de me, in forma che ill possa questa r esto de la mia vita reposarme sotto lombra de la Illustr-issirna Big-noria Vostra, a la quale iterum me recomsndo. Ex Venetiis t 4 Aprilis 1454. Vestre Illustrissirne Dominationis Orator Jacobus Ar-ohleplscopus Ragusinus,

4.
18 Octobris 1455.
Illustrissimo &0 Excelsissimo Principi at domino Francisco Sforciae Duel Mediolano etc. PapIe Anglerieque Comi ti ac Cremon.e domino, domIno mio singularissimo. Illustrissime ao Excelsissirne Princeps, domine, domina mii singularissime, post humilem recornendationem etc. Dappoi che da voi me parti, Ill. S., visitai Ia Serenita clelo Signor Marchese de Mant u a, el quale a t r a v a i a r den tis s i moe i rca I ac o s e de Ia Cr-Is t i a n i ta nula di meno tute Ie case del mondo ridonda al suo centro. El prefato Signor .Marchese conclusive me a risposto come el dito SOl'" intende esser avanti le feste de Nadal cola Vostra Illustrita over a Cremona over a Milano et li concluder con la Celsitudine Vostra quelo sera a laude d~ Dio et a honor de la Cristianita, perche Signor rnio la signoria Vostr-a sie capo et principia de tute questa chose, tuf altri eciam principl de Italia simel farano, siche suplicho umiliter ala Vostra Illustrtta, si chorne

,
a me state per la promLSSlon bon prinoipio. cnsi ve degnate proseguir in optima exeeucion, come diee lo Evangelo de Xpo: non quia inceperit sed quia perseveraverit etc. 10 non paso altro exoepto riportar a queIi prmolpi nostri et Signori optima relatione dela singulare r-esponsions de la Celsitudine Vostra, dela qual aero tuba et predechator de Ie laude at magnanimlta, Xpo per soa infinita clemenoia la vostra Illustrita conserve in prospero et felioe stato, Mantue 18 Ootobris J 455 . .Junius de- Gradibus de Ragusio. Miles Comes palatinus, servitor Vestre serenitatis summopere se ricomendat.

5.
25 Novembris 1456, Magnificis etpetentfbue dominis Rectori et Consilio Ragusii.
Magnifieri et potenti Signori. Notifichamo alJa Vostra Signoria, come h e r i ve nen 0 l i A ill b a as ad 0 r i del S i g n or des po t 0, l i q u ali f oi nAn d r i n 0polio Lo Imperator Turcho non hano ve d ut 0 lor o. ne alguns al tra persona, ,9·000 giorni 50 dichono Ie andato a spasso per Romania la via de Seres, pur non e homo, chel habia veduto. In Adr-inapoli sono Ii vizeri et tuta soa corte .. Diohono esser sol 0'200 pel's one cum 1uy , le qual e etiam '2 01) persone non 10 vedeno, ne alguna altr-a persona, salvo el medicho. Dichono camina di notte. Questi Ambas-

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sadori dichono 0 le morto overamente Ie ussito della mente. Et 10 Ambassador del Soldan de ChayI' 0 venne cumcavaUi 300, el qual spazorno et mandorno a Oonstantinopoli, che la aspetta, Dio sa, quando 10 vedera. E t s u 0 fig Ii0 10 piu zovene eta in una villa appresso Andrinopoli et 10 mayor a 000stantinopoli. EI Signor Despoto d a rechapo m a n d a della 10 suo Ambassador Zeanich Giurag h Go 1e m 0 vi 0 h. Speremo, se 'imperador- sera sana, havera paxe, et se marta tera, molto meglio, Idio faza queUo sera meglio della Christianita. MonSignor Legato par che questa inverno farain Hungaria a Bazt: perche Hungari Ii bane promesso far zente contra Ii Turchi. Non sltr o, Christo mantegna Ia Vostra Signoria Data in Smedrevo adi 25 Novembre 1~56.

Alovise de Resti at J Damian de Zorzi 1 se recommandano.

6.
Decembre 1456.

Copia de Ie nove recevute da Constantinopoli scripte del mese de Decembre proxime passato (1456).
A questi giorni gionse qua questa Signor 'I'u r·0 h 0 cum circa persona mille, il quale vene de verso I a S e r v ia, ha lassato a quelle confine il suo Capitaneo et ogni giorno accresce quello exeroito per rispecto de Ungari. Lui e qua venuto per fare le provisions gli par de bisogno et facto suo.

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II prefato Signore ha facto cr idare a di XI et -cosi ha ordinato se facia in tuti Ii suoi lochi, Che tuti li Christiani ehe voleno venire a tore soldo, Lui il dara bono et honorevole et a tuti che condurn persona XX gli ne dara XXX, et oosi successive de numero in numero absolvendo tuti da ogni delicto havesseno oommesso, etiam ai turchi per lora fossero stati rnorti, Tenese ohe a tempo novo verra gente assai a suo desiderio, ohe e ineaciabile. II nostro Signor Dio gli togla la possanzaet illumina Christiani. A di XII il prefato Signor cavaloe per la terra can grandissirna pompa et per tuto Ii populi a 10 incontra quasi adorandolo et per lui semper era butato sopra quelli, dinari et aspri cl'argento in grande quantitate, si per monstrare ]0. sua magnificentia come per torsell benivoli et tuto a fine de fare il faoto suo, come ognuno intendere po. Apr-esse ha ordinato far fabricare nave tre, una de botte 300() le duoe de botte 1500 l'una tuti li legnarni de dicte sana apar-egiati, ill fare grande summa de galee de ogni qualitate, et Iuste et parundarie sine numero et fine a questa di ha fra qui GalipoIi et el zagora galee ~O facte, Questa Signore de grandissimo animo et presto a fare Ie sue provisione, non vole contrasto a la sua opinione, et per fare quello,chel \ ole, h30 allevato duoi zoveni bassa de sua etade, ll quali in tute case 10 seguitano. Item h30 facto suo Capitaneo de mare .Tanisbei zovene do XXV anni, animoso, allevato can lui da puto in auso, et a tempo novo usira can potente armata dicese per tuore Trebesunda, Caffa et altri lochi del mare maier-e. Il dicta Signor gli ha pr-omeeso in dicta armata zulie XXX in XL, haverno

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speranza chel usira male per lui perche de chi senti 10 aparato fano Chrietiani de mare benche non se facando il similo da terra sera cosa vana, avisandovi dapoi la venuta de questa signora, questt cani vano dicendo : a Rama, a Rama! poi dicena, in Puglia, in Puglia! ogni giorno fa fare edifiej et munitions da offendere et maxime bombards sine fine die en t e s et ira le altre duoe grandissimo de la rnita pill che che non sana quelle ohe foreno a 10 acquisto de questa misera cita, Fa etiam ruinat-e tute le mure de Pera da la parte verso terra fine dentro Ii fossi ha facto tUDI'e tute le arme de li habitanti in dicta loco porta grandtssimo odio a Genoesi et dice publioe rnai non volere pace ne accordio con quelli. A Venitiaui fa bona compagnie benche sia poco da credergli et meno da confldarse. Per la peste e stata qui po esser mancho anime X milia in XII milia, in Andrinopoli settanta ill attanta milia. Questa cita e habttada da grande numero de Judei, posse dire ne sia tuto i1 populo judaico. II dicto Signore ha facto fare il suo serraglio cosa belissima et uno bissesten malta sumptuoso at uno zardino che baetaria al paradiso ; et pero he. facto tuor tuti li marmori de queste sancte chiesie, le quaIe Be pono mettere per ruinate, cosa malta da consider-are, che la sancta fede sia cosi abandonata da tutti ohmi principi. Il nostro Signore illumina la lora mente, Item questa Antichristo ha Isoto fortificare et ogni giorno fortiftoa queLIo caetello novo, chel feci fare nel stretta, et cost l'altro che e sopra Syo al incontro, acio che queUo passo sia sernpre in sua Iiberta, neI quale castello tene il Iarso del suo haver-e. Avante heri vene qua d ui Am b a s s a tc r ide I

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d j sp 0 ti deS e r v i a per darli ducati XXX milia de la mita del carr ezo, fureno casati via con li dinari, digando, voleva ducati cento milia, et questa perche lora non havevano tuti Ii sesanta milia.. Questui e uno demonia et vole ogni cosa a suo modo, Item questa Signore ha principiato a far starnpire ducati Venitiani in grande quantita parendogli con questa stampa dar piu favor a la sua volunta, et tute case fa contra 10 honors de sancta croce, Per alcuni sono retornati del paese del Car am a 0 vien dietoa tempo novo contra questa iuimico de Christiani venire Zinasia con exercito de homini ducento milia, il quale se intends con il Caraman et molti altri Signori turchi del Asia; li quali foreno cazati per 10 padre de questa Signor Tureho. De questa Signore credese non faUira, chel vegnira, come se divulga, et pero, si Chr isbiani farano quello, se dice, questo perfido cane sera cazato de tuta signaria.

7.
23 Maii 14.60.
lllustrissimo

ae praestantissimo Principii Dominoque honorandissimo Francisco Sfortiae Vicecomitt, Mediolani Duci, Papiae Angleriaeque Comiti etc. etc. Domino olarisslmo.

Illustrissime ac Excellentissime princeps, domina mi singularfssime, post humilimam reoommendatianem etc. Elapsis proxima jam diehus, prinoeps iIlustrissime qu . ,. a dominio Ragusiuorum meorurn mihi commissa fuerant, tum in adventu meo, tum post per lit-

teras meas Illustrissimae domination! Vestrae signlficavt atque litteris dominii una cum meis destinavi: 1'6sponsumque dominationis tuae super his quae humanissime pereepimus, litter as que tuas in Rag u sin orum cap t i v 0 rum f a v 0 r e m per dominationem tuam ad diJeetum fratrem tuum Alsxandrum Sfortiam dominurn Illustrem mihique gratissimum qnam diligenter presentavi. Misi deinde litteras ipsas meas unacum 11Ii8 dominationis tuae, quae a d dominium Ragusinorum dirigebantur, atque ut semper gloriam dominationis tuae devotissimus ego servitor- ubi qua predicavi, Ita nunc eximiurn in Ragusinos amorem, affectionernque Exoelsitudinis tuae, qui domination! semper tuae devotissirni, fuere clartssime per litteras meas signifieavi .. Dorninationi tuae in eternum pro talihus debere se eonfitentur graciasque quales possunt, non quales debent, tibi referunt, ao idem ego una cum ipsia, donee vivam .. Nunc autem dominii ipsius Ragusini ad ExceUentiam tuam una cum his meis Iitteris mitto, quorum nomine Iilustrissimam dominationem tuam oro deprecorque, ut quemadmodum te in hu[usee rei nostr-e prmcipium curiosum per Ittteras tuas demonstr-asti, ita imposterum ad causae ipsius nostrae -expeditionem celerem prosequaris ..... innocentes sint Ragusini, nee tali termine digni : quanvis se mihi prefatus . . .. tuus in omnibus semper benignus atque gr-atiosus prebuerit. Q .. , .. (domination)em tuam oro, ut mihi per litterastuas animum tuum signifieare d {ete)roum debeam: Excellentiam tuam omnipotentem deum depreoor . . . . . ... Ex Pisauro die '23 Maij 1460. Junius de Gradis Miles ac palat. . . . sinorumque de Ragusiis

93"

8.
9 Novembris 1471.

Ad Serenissimum D.Regem Ferdinandum Siciliae etc. etc. Sacra tionem. Regia Majestas, post humilern comrnenda-

Per continuare el mio costume in tenire advisata la Maesta V -ra de le nove ocoorrente, signiftoo a quella, come Arasbeg g ov e r n a t o r e del paese c h e fad e IRe de Bas s in a, que s tid i p as sat i t e n e andato in Coraeia, e t itende d e s c endere in l at r i a et ha menato can se cir-ca XX mila Turchi quasi tutti capati, de Ii quali non sapiamo che e seguito, quello haverimo ne sara advisata Vostra
T ur ch a] presente e ni quello de Constantinopoli, et ha facte certa habitatione, et questa percbe se trovo essere morbo ne la Corte sua, at onsi 8e e allargato per non havere mescolare la Corte con quelli de Constantinopoli et Drinopolj, perehe grande mortalltd si e per tutti quelli 10chL G ran d e a p p a I' e 0 h i a men t 0 s e fad ear m ata, nonobstante del paese sia admorhato et non cessano per aqua et 10 simile per terra, apparechia decamilia Cerra con uno ingegno novo, et sonno assay piu majore ehe Carra del Reame sopra Ie quale fara ehe se traranno bombarde. Hogi venne una Nave Venetiana de Levante, la quale dtce che Sc c nd e l oro e p e r s o, st chel grand Turcho Iha pigliato, et tutti quelli che verano venuti in adjuto tutti for-one amazati at eli questo oerMaesta, E 1 g I' and

ad

tificavano maxima quelIi, che erano mandati dal Re de Cypri tutti Bono mortt. Et trovqssi una nave de Anchonitani, ni quella et la nave et Ii homini forono summers! in mare: homo non scapula: questi chel dicono sono Greci civi Candioti. Datum Ragusij die VIllI Novembris 1471.

sMichael de Resti de Aragusia.

9. 10 Novembris 1471.
Eidem Regi. Regia Matestas: post oscula pedum Majestatis Vest=. Per Missel' Giulio de Marra ad bocce manday notificando quanta in quell a era seguito. Hora habiarno per via de Levante, corns e I grand Turco ha h avu t o navamente la Ditta de So au d a l o r o at etiamdio c h e l figliolo de Ussum. Cassam fu m 0 r to in battaglia in quells parte de Persia. Nuystirnamo de qua, che questa nova e cosi grave ala relligione Christiana come anche quella de Negroponte. Ad questa anna novo se appareohlano de fare multe cose, chi dice per via de Soria, chi dice nel Arcipelago, et chi dice per la via de Albania 0 vero ad Belgrade del Danubio. Magior parte conoorre in opinions, cbe veneranno per mare in Albania s e u Chutari del Reame de Hung aria, come dioio per Missel' Giulio ad plenum V. Majesta sera advisata. Solum per questa voglio notificare ad la Majesta V., che Del Reame de Hungaria s e dubi-

gfj

de grand male per l a incoronatione del fi it l i 0 del Red e Poll 0 n i a, c h e e inc 0 ron at 0 per 10 Re de Boemia in l a Of t t a de Praga addi XXVI de Agosto passato. Recordo ad la Maesta V. haver-a hisogno de Ii amici. De tutto quello haverimo de qua notificaro ad la Majesta Vestra, ad li pedi de la quale me r eoorurnando. Datum Ragusiis die X No,'-

ta

vembcis

1'171.

Paladino Gondola, vestro servitore se recommenda.

10.
10 Novembris 1471. Exemplum
ad Serenissimum D. Regem Ferdinandum Sicilieetc. etc. Iiterarum

Serm1' Princeps et Exme Due DnB honorandissime: post humilem commendationem. Per advisare Vosstra Maesta de Ie novelle hahiarno come la ~1aesta del Red e .H u n g a r i a can consenso de tuti e Prelati et Baroni hac I' eat 0 Red c B 0 sin a 10 Illmo Signor Vayvoda Nicolo de l l lo c h, el quale se expecta che venga ad Jaiza ad coronarse. EI dicta Signore e possente in Hungaria at etiarn Ia Maesta Regia gli ha aggionto el priorato de Aorana at tutto 10 Bannato de Slovigna et de Croatia. Le case parano des cor de tr a la prefata Maesta del prehbato Re et Re de Pollonia, et questa perche el primogenito del dicta Re de Pollonia se e coronato Re del Regno de Boemia, henche lt tre quarti del dicto Regno siano in patere del dicta He de Hun-

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