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COMUNICATO STAMPA
E’ stata inaugurata questa mattina, presso il Museo Civico di Bracciano, la mostra “Il culto del dio
Apollo a Vicarello” che segna il ritorno, fino a dicembre, della preziosa statua Apollo di Vicarello lì dove è
stata rinvenuta. Un evento reso possibile grazie all’intenso lavoro congiunto dei funzionari del Comune di
Bracciano e della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Etruria Meridionale, che ha fatto sì che il
Ministero per i Beni e le Attività Culturali acconsentisse al prestito dell’opera d’arte che così, dopo molti
anni, è nuovamente esposta al pubblico.
L’Apollo di Vicarello proviene dall’importante area archeologica delle terme romane Apollinares
Novae presso Vicarello. Portata alla luce nel 1977, l’opera era ubicata all’interno di un ninfeo
monumentale dell’antico centro termale sabatino. Secondo l’archeologa Laura Fabbrini, che ha compiuto
uno studio dettagliato sulla statua nel 1993, l’Apollo potrebbe risalire alla prima metà del II secolo (circa al
130), datazione peraltro non condivisa da altri studiosi che propendono invece per una datazione più antica.
Si tratta di un busto in marmo pentelico (quindi di provenienza greca) che raffigura un Apollo giovanile,
senza barba, con mantello sulle spalle. L’opera, originariamente a figura intera, presenta forti analogie con
l’Apollo del Belvedere, conservato nei Musei Vaticani. La figura del dio doveva essere alta circa due metri
e, come si vede ancora oggi, aveva un mantello sulle spalle fermato da una fibbia circolare; il frammento
della mano, che impugna un oggetto di forma cilindrica, fa ipotizzare che il dio potesse tenere una torcia,
elemento iconografico spesso usato nelle sue raffigurazioni.
“Oggi viene premiato il lungo lavoro che è stato compiuto per avere di nuovo tra noi l’Apollo di
Vicarello - ha spiegato l’Assessore Nardelli - un’impresa iniziata dalla precedente Amministrazione e
proseguita da noi in una logica di continuità che, grazie anche al supporto della Soprintendenza per i Beni
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Archeologici dell'Etruria Meridionale, ci ha consentito prima il restauro dell’opera con fondi comunali e
ora l’allestimento della mostra nel nostro Museo Civico che speriamo sia il preludio di una collocazione
deifinitiva dell’Apollo”. Della continuità dell’intervento fra l’Amministrazione precedente e quella attuale
ha parlato anche il Sindaco Sala, sottolineando come, nonostante la crisi, il Comune di Bracciano investa
sulla tutela e la valorizzazione delle bellezze del territorio e sulle attività culturali e ribadendo che
“Dedicarsi a queste scelte costituisce un elemento qualificante per un’Amministrazione e speriamo che si
continui a farlo anche nel futuro”.
La dott.ssa Caruso, dal canto suo, ha espresso la soddisfazione della Soprintendenza per il lavoro di
restauro e valorizzazione che è stato effettuato sull’opera che testimonia l’importanza del sito archeologico
di Vicarello. Ha poi ricordato come l’Apollo rappresenti un ulteriore tassello per la valorizzazione del
Museo Civico di Bracciano e ha auspicato che questa possa essere la sua collocazione definitiva.
La dott.ssa Maletto ha invece descritto nel dettaglio l’accurato lavoro di restauro che è stato effetuato.
La statua, infatti, originariamente era collocata sulla sommità di una fontana e l’acqua termale, ricca di
calcare e zolfo, aveva fatto sì che la sua superfice si ricoprisse di depositi, producendo anche
disomogeneità cromatiche. Dall’analisi dell’opera è anche emerso come la statua fosse stata, in passato,
oggetto di altri interventi di restauro.