insieme caratteristico di alterazioni cliniche, biochimiche e cellulari. Sono stati identificati cinque tipi diversi di epatite virale: A e E con modalità di trasmissione oro-fecale B, C, D, con modalità di trasmissione ematica e tramite mucose. EPATITE A E’ responsabile del 20-25& dei casi di epatite in occidente. E’ causata da un RNA virus della famiglia degli enterovirus. Si trasmette per via oro-fecale, con l’ingestione di cibi e bevande infetti; può diffondersi attraverso rapporti sessuali. Di norma l’infezione si risolve; raramente progredisce in necrosi epatica acuta ed epatite fulminante, cirrosi epatica e morte. L’infezione da HAV conferisce immunità contro successive infezioni, ma non da infezioni sostenute da altri virus dell’epatite EPATITE E Si trasmette per via oro-fecale, attraverso acqua contaminata; ha un’incubazione di 15-65 giorni. Insorge all’improvviso e il suo decorso si autolimita. Manifestazioni cliniche Spesso asintomatica, a volte appaiono i sintomi di una comune influenza del tratto respiratorio Anorressia Ittero Dolore epigastrico, nausea, vomito, pirrosi, flautolenza Accertamento Esame clinico, che rileva ingrossamento della milza e del fegato, ittero Esame delle feci, con positività del virus per 2- 3 settimane dopo la comparsa dei sintomi Markers su siero dell’epatite a A, con positività prima della comparsa dei sintomi; l’analisi delle sottoclassi di immunoglobuline permette di stabilire se l’infezione è in corso oppure se è passata Prevenzione Vaccinazione raccomandata a chi viaggia in luoghi con scarse condizioni igieniche, a gruppi a rischio (omosessuali, tossicodipendenti, personale di assistenza) Somministrazione di immunoglobuline durante la fase di incubazione, raccomandata ai familiari e ai partner sessuali di soggetti con epatite A Trattamento medico In fase acuta riposo a letto e dieta leggera e nutriente; se occorre si infonde glucosio. La ripresa dell’attività fisica deve essere proporzionale alle risorse del paziente. Assistenza infermieristica Il paziente può essere curato a casa. La famiglia necessita di informazioni riguardanti la dieta, il riposo, il controllo dei parametri ematici significativi, le misure igieniche di prevenzione EPATITE B Viene trasmesso attraverso il sangue, per via percutanea o permucosa. Ha un lungo periodo di incubazione; il virus si replica nel fegato. Le persone esposte a rischio di contrarre l’infezione sono il personale sanitario esposto al contatto con liquidi biologici, i maschi sessualmente attivi, i tossicodipendenti che fanno uso di droghe ev. Nel 90% dei casi l’infezione guarisce spontaneamente; il tasso di mortalità è del 10%; un altro 10% dei casi sviluppa una epatite cronica che evolve in cirrosi e carcinoma epatico Manifestazioni cliniche Sintomatologia latente, simile ad influenza, con artralgie, perdita dell’appetito, dispepsia, malessere generale, debolezza. Può comparire ittero. Il fegato risulta ingrossato, ed anche la milza e i linfonodi cervicali posteriori. Diagnosi Positività sierologica degli antigeni e degli anticorpi dell’HBV: HBsAg, HBcAg, HBeAg, anti HBs, antiHBe Prevenzione Controllo di potenziali donatori di sangue con la ricerca degli antigeni HBV Uso di siringhe ed aghi monouso Utilizzo dei DPI per i lavoratori esposti al contatto con liquidi biologici Buona igiene personale ed ambientale Vaccinazione per tutti gli individui a rischio di contrarre la malattia Immunizzazione passiva con immunoglobuline nelle persone esposte che non sono state precedentemente sottoposte a vaccinazione Trattamento medico Si propone di ridurre al minimo l’infettività, correggere l’infiammazione epatica e ridurre i sintomi. Si somministra interferone alfa, 5000000UI tre volte a settimana per 4-6 mesi. Il farmaco produce effetti collaterali quali febbre con brivido, nausea e vomito, mialgie, fatigue Si raccomanda inoltre riposo a letto fino alla scomparsa dei sintomi, e alla normalizzazione dei livelli serici di bilirubina ed enzimi epatici Assistenza infermieristica La convalescenza è lunga (3-4 mesi), ed in questo periodo, dopo la scomparsa dell’ittero, va incoraggiata la graduale ripresa delle attività. Vengono considerati i fattori psicosociali che intervengono (separazione della famiglia per isolamento in ospedale, sospensione dell’attività lavorativa e dei rapporti sessuali) Promuovere l’educazione sanitaria di tutta la famiglia, per saper gestire il rischio di contagio EPATITE C Può essere causata da almeno tre virus differenti. La trasmissione avviene per via ematica e sessuale. Sono maggiormente esposti: Chi ha ricevuto emotrasfusione, trasfusione di emoderivati o trapianto d’organo prima del 1987 Operatori sanitari e di pubblica sicurezza esposti a contatto accidentale con mucose o liquidi biologici Bambini nati da madri contagiate con virus dell’epatite C Utilizzo di droghe iniettabili Passato trattamento di emodialisi Rapporti sessuali occasionali non protetti Il periodo di incubazione varia da i 15 ai 160 giorni. Il decorso clinico è simile a quello dell’epatite B, e i sintomi sono blandi. Spesso evolve in epatopatia cronica, cirrosi, carcinoma epatico. L’assunzione di alcool favorisce la progressione della malattia. La terapia si basa sulla somministrazione di interferone e ribarivina. L’effetto collaterale maggiore di questa terapia è lo sviluppo di anemia emolitica. Lo screening del sangue e i programmi di educazione sanitaria sta aiutando a diminuire il numero di casi associati a condivisione di aghi nei tossicodipendenti EPATITE D. Il virus dell’epatite D utilizza l’antigene del HBV per replicarsi, per cui questo tipo di infezione si realizza solo nei soggetti con epatite B. si trasmette per via ematica e sessuale. La diagnosi si basa sulla presenza di anticorpi anti- delta e di HBsAg. I sintomi sono simili a quelli dell’epatite B, ma il paziente va facilmente incontro ad epatite cronica e cirrosi, e sono frequenti le epatiti fulminanti. Il trattamento terapeutico è analogo a quello delle altre epatiti. Il Dott. Russo è un chirurgo, e nell’esercizio delle sue funzioni dieci anni fa ha contratto l’epatite C. Il quadro è stato asintomatico, ma ora si è sviluppata cirrosi, ed è stato necessario il ricovero in ospedale. Formula almeno una diagnosi infermieristica ed il relativo piano di assistenza Diagnosi reale dominio nutrizione Diagnosi potenziale dominio attività/riposo Diagnosi reale dominio promozione della salute