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Il punto di partenza è un articolo dell’autorevole New York Times. Riferisce come esistano due
valori ufficiali – due valori molto diversi – della radioattività uscite finora da Fukushima,
corrispondenti ai calcoli effettuati da due autorità giapponesi.
La Commissione per la sicurezza nucleare dice che finora la centrale ha emesso 630.000
terabecquerel. L’Agenzia per l’energia nucleare dice 370.000 terabecquerel. Un bel ventaglio,
consentitemi di aggiungere.
L’Agenzia per l’energia nucleare ha inoltre calcolato che i suoi 370.000 terabecquerel
rappresentano il 10% delle emissioni di Chernobyl. Ed è questa la percentuale ripetuta su tutti i
media. Ma come l’ha ottenuta?
Semplice, riferisce il New York Times. L’Agenzia ha preso come punto di riferimento circa il
doppio delle emissioni di Chernobyl calcolate nel 1986 dalle autorità sovietiche, ritenendo che la
cifra ufficiale fosse sottostimata. Tuttavia quegli stessi 370.000 rappresentano il 17% (e non il
10%) delle emissioni ufficiali di Chernobyl.
Inoltre i 630.000 terabecquerel stimati dalla Commissione per la sicurezza nucleare – la seconda
cifra ufficiale giapponese – rappresentano il 34% delle emissioni ufficiali di Chernobyl.
E ancora. La Commissione ammette che i suoi 630.000 terabecquerel costituiscono una stima con
un margine di errore pari a due o tre volte (scusate se è poco, mi permetto di aggiungere). Ne
discende che le emissioni di Fukushima si situano in un ventaglio compreso fra il 10% circa e il
102% delle emissioni ufficiali di Chernobyl.
Esiste un altro margine di ambiguità nei dati ufficiali: non si riesce a capire con assoluta certezza
(o per lo meno, io non ci sono riuscita) se i famosi 370.000 o 630.000 terabecquerel si riferiscono
a tutte le emissioni o solo alle emissioni di iodio radioattivo, che rappresenta un’ampia fetta delle
emissioni ma non la totalità delle emissioni stesse.
Esistono misurazioni indipendenti? Si può fare riferimento ai dati raccolti dalla rete
internazionale istituita per individuare test nucleari nell’atmosfera, secondo la quale nei primi
quattro giorni dell’incidente le emissioni quotidiane di Iodio 131 da Fukushima rappresentavano
1
il 74% delle emissioni quotidiane di Iodio 131 di Chernobyl. Le emissioni quotidiane di Cesio 137
da Fukushima rappresentavano il 59% delle emissioni quotidiane di Cesio 137 da Chernobyl.
Questi dati sono fermi alla metà di marzo circa, e da allora in poi le emissioni radioattive sono
proseguite. Non so voi. Sulla base di tutti questi dati, a me sembra davvero dura sostenere che le
emissioni di Fukushima equivalgono al 10% di quelle di Chernobyl.
Sul New York Times le misurazioni ufficiali delle emissioni di Fukushima (le cifre sono soprattutto
nella seconda delle due pagine)