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LItalia s desta!

ha gridato Roberto Benigni appena salito sul palco allestito in villa Angeletti a Bologna per i festeggiamenti dei 110 anni della Fiom di venerd 17 giugno. Inconsciamente a molti deve essere tornata in mente la sua esegesi dellinno dItalia durante lultimo festival di Sanremo quando quasi nessuno avrebbe immaginato che di l a poco lItalia si sarebbe davvero destata: solo qualche mese fa le stesse parole di quellinno che molti italiani non conoscono pi non avrebbero provocato la stessa gioia esplosiva e la stessa forza liberatoria. Da qualche giorno, inaspettatamente e piacevolmente, si respira davvero unaria nuova che impossibile non percepire: tra la gente, nelle piazze in festa, su facebook, in rete, sui blog, in ogni spazio di discussione, fisico o virtuale che sia, si colgono una speranza, uneuforia senza precedenti. La soddisfazione pi recente e forse la pi grande quella di aver raggiunto un quorum che tantissimi hanno desiserato al punto di dar vita a comitati che hanno operato in maniera capillare sul territorio di tutta Italia, informando e sensibilizzando le persone sulle tematiche oggetto del referendum. Ventisette milioni di italiani hanno scelto di tornare ai seggi in cui si erano recati solo due settimane prima in occasione delle elezioni amministrative: non li hanno trattenuti neppure il bel tempo di un week end di met giugno, le scuole ormai chiuse, gli inviti del governo a rinunciare a quello che non solo un diritto ma anche un dovere dei cittadini. La mobilitazione dal basso che sta dando vita a movimenti, comitati, forum e gruppi di ogni tipo testimonia un rinato desiderio di partecipare e di decidere. Si sta ormai allargando sempre pi la consapevolezza che i mezzi di informazione possono essere diversi e trasversali, indipendenti e non pi vincolati a figure di ingombranti imprenditori e azionisti, uomini di potere e grandi aziende che fatturano milioni di euro. Linformazione pu non avere filtri, ormai facilissimo, sono sufficienti una telecamera e un canale per la diretta streaming su internet. Cos, come per magia, due milioni di persone venerd sera si sono sintonizzate sui siti e sulle emittenti locali che trasmettevano la serata di Bologna dal titolo Tutti in piedi, finanziata dai cittadini che lhanno voluta tramite un versamento di due euro su PayPal e con un modus operandi estremamente democratico che fa nascere tremende perplessit sullobbligatoriet di quel canone che finanzia programmi Rai come lIsola dei Famosi, il Tg1, Porta a Porta, lItalia sul 2 e via di seguito. Pagare solo ci che si desidera vedere e tutto il resto, lasciare che siano altri a finanziarlo, sarebbe sensato e democratico. Venerd sera Current Tv stato il canale pi visto su Sky con 255 mila utenti e il canale locale Telenorba ha segnato ben 773 mila contatti. Su internet oltre 80 mila utenti hanno assistito alla diretta su Repubblica.it e circa 50 mila sul sito FattoQuotidiano.it. Le sette grosse emittenti italiane hanno registrato in media un calo di ascolti pari a nove punti percentuali. Le 10 mila persone in piazza Angeletti, in piedi, hanno seguito una diretta di quattro ore, terminata verso luna di notte, che ha mescolato sapientemente comicit e spettacolo, riflessione e musica. Cos i nomi di Santoro, Dandini, Travaglio, Vauro, Crozza, Guzzanti si sono alternati a quelli di Maurizio Landini, il segretario generale della Fiom, Elisa Anzaldo, la giornalista che ha dato le dimissioni dal Tg1, Maurizia Russo Sperna, la lavoratrice precaria che ha potuto dire davanti a due milioni di persone le stesse cose che voleva dire al ministro Brunetta qualche giorno fa. Ma anche un operaio della Fincantieri di Genova, uno studente universitario di Bari, un pastore sardo, una ragazza siciliana impegnata nella lotta contro la mafia, i Subsonica e Daniele Silvestri. E come regalo per il compleanno del sindacato, il grande Roberto Benigni si palesato a sorpresa davanti alla folla incredula, lanciando un messaggio costruttivo e carico di tensione emotiva come solo lui sa fare: Siete lItalia migliore, il lavoro un diritto, dobbiamo amare il nostro lavoro (video http://www.youtube.com/watch?v=AddorIfSxUw ). La serata si

conclusa con un girotondo sulle note di Todo cambia cantata da Teresa de Sio e con la grandissima soddisfazione di chi ha assistito al memorabile successo di una trasmissione trasversale, indipendente e libera nei modi, nella realizzazione e nei mezzi usati per raggiungere gli spettatori.

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