Carlo Pastena
IntroduzIone
alla storIa della sCrIttura
Palermo
regione siciliana
assessorato dei beni culturali, ambientali e della P.I.
dipartimento dei beni culturali ed ambientali, delleducazione permanente
e dellarchitettura e dellarte contemporanea
2009
4 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
In copertina: Palermo, Palazzo della zisa. Iscrizione trilingue datata 1149, in quattro
differenti scritture: ebraica, araba, latina e greca.
Il testo in caratteri ebraici, scritto in lingua giudeo-araba, cio arabo magrebino in
caratteri ebraici.
Impaginazione e grafca
Michele lombardi
Pastena, Carlo
Introduzione alla storia della scrittura / Carlo Pastena. - Palermo : regione siciliana,
assessorato dei beni culturali, ambientali e della pubblica istruzione, dipartimento
dei beni culturali, ambientali, delleducazione permanente e dellarchitettura e
dellarte contemporanea, 2009.
IsBn 978-88-6164-121-1
1. scrittura storia.
411.09 Cdd-21 sBn Pal0222519
CIP - Biblioteca centrale della regione siciliana alberto Bombace
Carlo Pastena, 2009
regione siciliana, assessorato dei beni culturali, ambientali e della pubblica
istruzione, dipartimento dei beni culturali, ambientali, delleducazione permanente
e dellarchitettura e dellarte contemporanea, 2009
Io zaherano e il prolumo delle giovani donne
e linchiostro e il prolumo degli uomini
al-Mvard, poeta e calligralo arabo ,2-O3S)
7
Scrivere. Contemporaneit del tema
Il lavoro ponderoso ma non ridondante che il collega, studioso ed amico
Carlo Pastena generosamente offre alla soprintendenza di Palermo ci lusinga
e ci onora.
tale pluriennale fatica, infatti, si inscrive nellattivit di conoscenze che
fonda, certo, lesistere del nostro Istituto ma che si nutre, invero, di studi
privatamente coltivati sia pur ricevendo fondamento vitale dallimpegno
pubblico della quotidiana fatica.
da tale virtuoso e profcuo intrecciarsi del pubblico e del privato nasce
questa storia della scrittura, originale e composita operazione non meramente
compilativa.
essa, infatti, non disdegnando una qualche contaminazione di forme
espressive, rivela allocchio dei meno avvezzi a studi siffatti un interessante
stimolo allindagare il come, il quando ed il perch di alcuni fondamentali
passaggi, miscugli, imbarbarimenti, trasformazioni e sublimazioni che in un
mondo qual quello da second life che sempre pi costantemente ci viene
proposto trova singolari assonanze.
ed ancora ritorna in un mondo globalizzato, nonostante le dichiarate
volont di recupero e valorizzazione delle identit culturali, il tema della
contaminazione; virtuosa pratica, necessaria, che lungi dal nutrirsi di crudeli
respingimenti, si concreta nella pratica quotidiana dei confronti, esitanti e
talvolta anche diffdenti, ma suffcientemente arditi fno a pervenire ad un
non pregiudiziale scrutarsi, indagarsi, scoprirsi, conoscersi per assumere e
concedere, per dare e ricevere, in sintesi per crescere. ecco, cos, immagino
questa fatica del mettere in relazione i diversi modi del comunicare
attraverso lo scrivere, magia delluomo, privilegio ma anche condanna per la
defnitivit dellavere tombalmente compiuto. eppure quale novella Fenice
si ha in questo testo della spirale magica che la scrittura innesta: pensiero che
si reifca, si fa res per fondare per costruire, per osare e per superarsi.
e, allora grati ancora una volta.
adele mormino
Soprintendente BB. CC. e AA. di Palermoe
introduzione
alla storia della scrittura
11 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Ia loto in copertina di questo volume, riproduce la stele quadrilingue
palermitana, con il testo in caratteri e lingua araba, ebraica, latina e greca.
Questa lapide, piu di qualunque altra cosa, testimonia in maniera eloquente
il melting-pot culturale, linguistico e in ultimo genetico, come hanno
dimostrato gli studi di A. Piazza e di I. Cavalli-Slorza, che caratterizza
la cultura siciliana, le cui testimonianze, sono conservate, oggi, negli
archivi e nelle biblioteche. L non e un caso che questo libro nasca dopo
oltre trentanni trascorsi nelle biblioteche, luoghi storicamente destinati
a conservare le testimonianze grahche delluomo, hn dalla nascita della
scrittura in Mesopotamia e in Lgitto nel IV millennio a.C.
Durante questi anni di studio e di lavoro, ho avuto occasione di venire in
contatto con scritture e lingue di tutto il mondo, occidentali e orientali,
antiche e moderne, in libri a volte schedati in maniera approssimativa
per gli oggettivi limiti linguistici dei bibliotecari. Partendo dallo studio
dellebraico, ho potuto poco alla volta allargare i miei interessi e le mie
ricerche alle scritture di tutto il mondo, hno a quando non ho ritenuto
losse giunto il momento di dover scrivere questo libro.
In Italia, a diherenza di altri paesi, linsegnamento delle lingue del Vicino,
Medio ed Lstremo Oriente e per lo piu di recente costituzione e non esiste
una grande tradizione nello studio della storia della scrittura, insegnata solo
in poche universita italiane. Diversa la situazione in altre nazioni. Presso
la Biblioteque nationale de Irance, ad esempio, da oltre un ventennio e
portato avanti un progetto per la conoscenza della storia della scrittura, con
una speciale collana dedicata a questo argomento, oltre a numerosi libri e
mostre sulle opere a stampa e manoscritte in caratteri arabi, persiani, ecc. In
Inghilterra il British Museum ha dedicato anchesso una collana alla storia
della scrittura, valorizzando i propri londi, e allestendo parecchie mostre
su numerose lingue asiatiche e del Vicino Oriente, producendo e mettendo
in vendita numerosi gadget, che vanno dalla riproduzione della Pietra di
Rosetta su delle cravatte, a orologi con i numeri in caratteri cuneilormi.
egli Stati Uniti dAmerica, poi, e normale trovare nelle emeroteche delle
*
a. Piazza et al., a genetic history of Ital annual of Human Genetics, 52 (1988) 203-213;
l. Cavalli sforza, storia e geografa dei geni umani, Milano, 1997.
12 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Introduzione
grandi biblioteche, quotidiani e monograhe in cinese o coreano, o arabo,
rivolti a quelle lasce della popolazione americana originaria di quelle regioni
che vuole mantenere un collegamento con la propria patria.
el campo editoriale si deve altresi rilevare che nei paesi esteri sono
disponibili numerosissime storie della scrittura, spesso di tipo divulgativo.
Anche in Italia nel corso degli ultimi quarantanni vi e stata una discreta
produzione editoriale su questo argomento, come ad esempio le storie
della scrittura di D. Diringer ,6), M.C. Amadasi Cuzzo ,S), C.R.
Cardona ,S), j.C. Ievrier ,2, traduzione italiana dellopera edita
nel S+), I. Celb ,3, traduzione italiana dellopera edita nel 63), A.
Caur , traduzione italiana dellopera edita nel 2), hno alla recente
Allabeti ,2OOO), che illustra le principali scritture antiche occidentali
e delloriente. 1ranne alcune eccezioni, il lettore italiano latichera
a trovare unopera che riunisca in un unico volume, una trattazione,
seppur sintetica, delle scritture indiane e del Sud Lst asiatico, del cinese,
del giapponese, ecc.
Senza nessuna pretesa di completezza, questo volume vuole lornire
una breve descrizione di tutte le principali scritture antiche e moderne,
sia occidentali sia orientali, lo stato delle loro conoscenze attuali,
rimandando per un approlondimento alla bibliograha alla hne del
volume. ellopera non ho trattato i pittogrammi preistorici, mentre
per quanto riguarda le scritture alricane, di cui molte recenti, mi
sono limitato a descrivere le principali e le piu antiche. Cli specialisti
troveranno inevitabilmente alcune descrizioni insuhcienti, ma una
trattazione completa richiederebbe un apparato ben piu vasto del
carattere introduttivo di questo volume.
ellesposizione della storia della scrittura, ho prelerito seguire un
ordinamento per tipologia: scritture cuneilormi, geroglihche, sillabiche,
allabetiche. Dopo la nascita dellallabeto, ho riunito le scritture per
lamiglie: scritture derivate dallaramaico, dal greco, ecc. con qualche
eccezione. Ad esempio ho trattato in un unico capitolo le antiche scritture
italiche, la cui origine e tuttora discussa e legata a due o piu scritture
antiche.
Per quanto riguarda lorigine della scrittura allabetica, ho riportato
le principali teorie antiche e moderne, compresa quella proposta
recentemente da C. Carbini sullorigine dallo pseudo-geroglihco di
Biblo; pur essendo ormai generalmente accettata lorigine dellallabeto
dallegiziano geroglihco, manca un accordo su quale sia stata la scrittura
che ha latto da ponte alla nascita dellallabeto. In appendice, ho inserito
un capitolo sulla scrittura runica e su quella ogamica, che per numerosi
aspetti possono essere considerate delle scritture a se stanti. ellultimo
capitolo, ho trattato brevemente lorigine dei numeri, con particolare
rilerimento a quelli indo-arabi. Chiude lopera, un glossario dei principali
13 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Introduzione
termini utilizzati, una breve cronologia generale della scrittura, e inhne la
bibliograha generale, ordinata per scrittura, preceduta da unintroduzione
sulle principali opere dedicate allargomento.
A conclusione di questo lavoro, devo ringraziare la dott.ssa Adele
Mormino, Soprintendente BB. CC. e AA. di Palermo, per avere accettato
di proporre la stampa di questo volume allAssessorato regionale Beni
culturali; larch. S. Biondo, responsabile del Servizio Museograhco
dellAssessorato, per avere accettato di pubblicarlo, e inhne un particolare
ringraziamento ad Anna Maria Cuccia, che nel corso degli ultimi cinque
anni di redazione di questopera, ha letto le varie stesure proponendo
correzioni e aggiustamenti.
Palermo, Agosto 2OO
carlo Pastena
15 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
IDICL
Scrivere. Contemporaneita del tema
Adele Mormino
Introduzione
23 1. i Prodromi della scrittura
23 .. Ia cultura Danubiana tra VI e IV millennio a.C.
2+ .2. Il caso della scrittura di 1rtria
27 2. dai tokens al cuneiforme:
la nascita della scrittura Presso i sumeri
2 2.. I tokens e lorigine della scrittura sumera
3 2.2. Ia scrittura sumera: dai pittogrammi al cuneilorme
33 2.3. Ia dihusione del cuneilorme presso i Babilonesi e gli Assiri
3S 2.+. Iaccadico
+ 2.3. Ia nascita della scrittura nei miti sumeri
+2 2.6 Cli scribi in Mesopotamia: larte dello scrivere
++ 2.6.. Il colophon
++ 2.6.2. Io scriba ed i suoi strumenti
+6 2.6.3. Ia lettura delle tavolette dargilla
47 3. la diffusione della scrittura cuneiforme nel mondo antico
+ 3.. Llamico
+ 3.2. Lblaita
3O 3.3. Hurrico
3O 3.+. Palaico
3 3.3. Ittita
32 3.6. Iuvio
32 3.. Urarteo
33 3.S. Ienicio cuneilorme
33 3.. Persiano cuneilorme
55 4. la decifrazione delle scritture cuneiformi
36 +.. Ia decilrazione del persiano cuneilorme
3 +.2. Ia decilrazione dellelamico cuneilorme
3 +.3. Ia decilrazione dellaccadico
16 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Indice
3 +.+. Ia decilrazione del sumero
6O +.3. Ia decilrazione dellittita cuneilorme
61 5. la scrittura degli dei: legiziano geroglifico
6 3.. Iegiziano geroglihco
6+ 3.2. I cartigli
6+ 3.3. Ia classihcazione degli geroglihci Lgiziani
63 3.+. Ia costruzione degli geroglihci
66 3.3. Ienigma della scrittura egiziana geroglihca
6 3.6. Il geroglihco e le altre scritture egiziane:
lo ieratico ed il demotico
6 3.6..Ia scrittura ieratica
6 3.6.2. Ia scrittura demotica
6 3.. Io sviluppo della scrittura egiziana
2 3.S. Iorigine della scrittura nei miti Lgiziani
2 3.. Ia decilrazione dellegiziano geroglihco
3 3... jean-Iranoise Champollion
77 6. larte della scrittura in egitto
6.. Ia pianta del papiro
S 6.2. Usi del papiro
6.3.Ia labbricazione della carta di papiro
S 6.+. I modi dello scrivere
83 7. altre scritture geroglifiche
S3 .. Proto-elamico
S+ .2. Scrittura dellIndo
S3 .3. Scrittura cinese
S .3.. Io sviluppo della scrittura cinese
.3.2. Ia trascrizione della scrittura cinese
2 .3.3. I dizionari della lingua cinese
3 .3.+. I segni della scrittura cinese
6 .3.3. Ia dihusione della scrittura cinese
.+. Il Ceroglihco A di Creta
S .3. Il disco di Iesto
S .6. Ittita geroglihco
O .. Iuvio geroglihco
O .S. Scrittura meroitica
O2 .. Una scrittura geroglihca in Polinesia:
la rongorongo dellIsola di Pasqua
17 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Indice
105 8. le scritture mesoamericane
O3 S.. Ie civilta precolombiane
O3 S.2. Ia scrittura maya
OS S.3. Ia scrittura azteca
110 9. le scritture sillabiche
O ..Scrittura pseudo-geroglihca di Biblo
.2. Scrittura Iineare A e Iineare B
3 .3. Scritture cipriote
+ .+. Scrittura giapponese
6 .+.. I kani e i due sillabari giapponesi
2O .+.2. Ia struttura grammaticale del giapponese
121 10. la nascita dellalfabeto
2 O.. Ie teorie antiche sullorigine della scrittura allabetica
23 O.2. Ie teorie moderne sullorigine della scrittura allabetica
3O O.3. Ia sequenza allabetica nella scrittura lenicia
131 11. le Prime scritture alfabetiche
3 ..Scrittura ugaritica
3+ ... Ia decilrazione dellugaritico
3+ .2. Ia scrittura lenicia
36 .2..Io sviluppo della scrittura lenicio-punica
+2 .3. Ia decilrazione della scrittura lenicia:
labbe jean-jacques Barthelemy
143 12. le scritture alfabetiche nord-semitiche
+3 2..Cli allabeti cananaici
+3 2... Scrittura paleo-ebraica
++ 2..2. Scrittura samaritana
+3 2..3. Scrittura moabitica
+3 2..+. Scrittura edomita
+3 2..3. Scrittura hlistea
+ 2..6.Scrittura ammonitica
+ 2.2. Cli allabeti aramaici
+ 2.2.. Cli Aramei
+S 2.2.2. Ia lingua aramaica
3 2.2.3. Ia scrittura aramaica
32 2.3. Scritture aramaiche occidentali
32 2.3.. Scrittura ebraica quadrata
18 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Indice
36 2.3.2. Scrittura nabatea
36 2.3.3. Scrittura palmirena
3 2.+. Scritture aramaiche orientali
3 2.+.. Scrittura siriaca
3 2.+.2. Scrittura mandea
160 13. le scritture arabe antiche
6O 3.. Ia scrittura teimanite o proto-araba
6 3.2. Ie scritture nordarabiche
6 3.2.. Scrittura di 1eima
6 3.2.2. Scritture dedanita e lihyanita
62 3.2.3. Scrittura tamudena
62 3.2.+. Scrittura salaitica
62 3.3. Ie scritture sud-arabiche
63 3.3..Scrittura etiopica
168 14. la scrittura araba classica
6 +.. Iadattamento della scrittura nabatea alla lingua araba
6 +.2. Ie lettere dellallabeto arabo
O +.3. Ie vocali e altri segni ortograhci
+.+. Io sviluppo della scrittura araba
3 +.3. Ia dihusione della scrittura araba
S3 +.6. Ie altre scritture derivate dallarabo
184 15. la diffusione della scrittura aramaica
in asia centro-meridionale: le scritture iraniche
S+ 3.. Scritture aramaiche in Iran
S3 3.2. Ia scrittura pahlavi
S 3.3. Scrittura avestica
S 3.+. Scrittura sogdiana
O 3.3. Scrittura manichea
192 16. scritture derivate dallaramaico nei Paesi
di ambito linguistico altaico
2 6.. Scrittura paleo-turca ,rune orkhon)
3 6.2. Scrittura uigura
+ 6.3. Scrittura mongola
196 17. le scritture indiane
S .. Scrittura kharoh o indo-battriana
19 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Indice
S ... Iorigine della scrittura kharoh
.2. Scrittura brhm
.2.. Iorigine della scrittura brhm
2O2 .2.2. Scritture sviluppate dalla brhm
2O2 .3. Scritture indiane settentrionali
2O .+. Scritture indiane meridionali
22 .3. Scritture del gruppo pli
213 18. le scritture del sud-est asiatico
23 S.. Scritture mon e birmana
23 S.2. Scrittura khmer o cambogiana
23 S.3. Scritture tai
2 S.+. Scrittura giavanese
2 S.3. Scrittura am
22O S.6. Scrittura singalese
22O S.. Scritture malesi
221 19. i materiali scrittori in india e nel sud-est asiatico
223 20. lalfabeto greco
223 2O.. Iorigine dellallabeto greco nei miti
223 2O.2. Iadattamento della scrittura lenicia a quella greca
22 2O.3. Cli allabeti greci epicorici
22S 2O.+. Ievoluzione della scrittura greca
23 2O.+.. Ia scrittura greca maiuscola
233 2O.+.2. Ia scrittura greca minuscola
233 2O.3. Ia punteggiatura e gli accenti
239 21. le scritture derivate direttamente
o indirettamente dal greco
23 2.. Scritture derivate dal greco in Luropa
23 2... Scrittura armena
2+ 2..2. Scrittura georgiana
2+ 2..3. Scrittura alvana o albanese
2+2 2..+. Scrittura gotica o mesogotica
2+3 2..3. Scritture slave
2+3 2..3.. Ia scrittura glagolitica
2+6 2..3.2. Ia scrittura cirillica
2+S 2.2. Scritture derivate dal greco in Alrica
2+S 2.2.. Scrittura copta
20 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Indice
23 2.3. Scrittura derivate dal greco in Asia
23 2.3.. Scrittura lrigia
23 2.3.2. Scrittura sidetica
233 2.3.3. Scrittura licia
233 2.3.+. Scrittura lidia
233 2.3.3. Scrittura caria
257 22. le scritture dellitalia antica
23 22.. ILtrusco
23 22... Ia nascita della scrittura etrusca
26 22..2. Cli allabeti-modello
26 22.2. Cli antichi allabeti italici oltre letrusco
26 22.2.. Allabeti dellItalia centro-meridionale
262 22.2... Allabeto lalisco
262 22.2..2. Allabeto nord piceno
262 22.2.2. Allabeti sabellici
262 22.2.2.. Allabeto sabino
263 22.2.2.2. Allabeti medio-adriatici
263 22.2.2.3. Allabeto osco-umbro
26+ 22.2.2.+. Allabeti sabellici minori
263 22.2.3. Allabeto messapico
263 22.2.+. Allabeti della Sicilia
266 22.2.+.. Allabeto siculo
266 22.2.+.2. Allabeto elimo
266 22.+. Allabeti dell Italia settentrionale
266 22.+.. Allabeto venetico o veneto
26 22.+.2. Allabeto leponzio
26S 22.+.3. Allabeto gallico
26S 22.+.+. Allabeto ligure
26S 22.+.3. Allabeto retico
26S 22.+. 6. Allabeto camuno
26 22.3. Il sistema dinterpunzione
270 23. la scrittura latina
23 23.. Ievoluzione della scrittura latina
2+ 23... Ionciale e la semionciale
2+ 23..2. Ie scritture nazionali
26 23..3. Ia minuscola carolina
2 23..+. Ia scrittura gotica testuale
2S 23..3. Ia scrittura semigotica e la scrittura umanistica
21 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Indice
2S 23..6. Ia scrittura cancelleresca e la mercantile
2 23... Ia nascita della stampa e la scrittura latina
2S 23..S. Ia scrittura latina dal XVI al XX secolo
2S+ 23.2. Ia punteggiatura
aPPendice i
2S Ia scrittura dei numeri
2S Lgiziani
2SS Sumeri ed Accadi
2SS Altre scritture semitiche
2S Cinesi
2S Indiani
2O Creci
2 I numeri romani
2 Ie cilre arabe
2+ Aztechi e Maya
23 Iorigine della parola cilra
26 Cronologia dei segni e dei simboli matematici
aPPendice ii
2S Ie rune
2S Origine delle rune
2S Ia lorma dei caratteri runici
2 I ritrovamenti di testi runici
2 I sistemi runici
3O I luthorcs
3O2 Rune e magia
aPPendice iii
3O3 Ia scrittura ogamica
307 glossario
311 cronologia delle scritture
313 oPere generali sulla storia della scrittura
317 bibliografia consultata
347 referenze fotografiche
23 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
.
I PRODROMI DLIIA SCRI11URA
Sullorigine dei primi segni grahci, che in qualche modo sono antecedenti
alle prime lorme di scrittura, recenti ritrovamenti hanno portato alcuni
studiosi a identihcare certi casi che, se non possono propriamente essere
dehniti delle scritture, si collocano in una lase che puo essere dehnita proto-
scrittura. Questi sono rappresentati principalmente dalle testimonianze
della cultura Danubiana tra il VI e il IV millennio a.C. e dai tokens.
.. Ia cultura Danubiana tra VI e IV millennio a.C.
Ia cultura sorta tra la hne del VI e linizio del IV millennio a.C., sul
bacino del Danubio, le cui vestigia sono state ritrovate hno in Cermania
e in Irancia, dallAlsazia hno a Parigi, mostra un particolare interessante
per la storia della scrittura a seguito del ritrovamento vicino il villaggio
di Slatino in Bulgaria, di un vaso dellepoca neolitica le cui linee mostrano
le lasi della luna. Questi segni, se non possono essere dehniti un testo
scritto poiche non contengono parole, possono pero essere letti. In altre
parole, come ha scritto lassiriologa jean-Marie Durand questo popolo
ha imparato a leggere prima dimparare a scrivere-. Successive tracce di
un tentativo di creare una scrittura si trovano nel sito di Vina, uno dei
principali centri di questa cultura, situato a + km. dallodierna Belgrado,
dove sono state ritrovate numerose statuette ,probabilmente dorigine
votiva), di cui sei recano dei segni chiaramente astratti. Da un loro esame
L. Masson
, Iraq
S
,
Siria, Palestina e 1urchia, sono datati dal IX al IV millennio a.C. e sono
costituiti da oggetti dargilla, piu raramente di pietra, di lorma varia, con
incisi dei segni in lunzione contabile. D. Schmandt-Besserat
una delle
maggiori esperte nel campo, lornisce questa dehnizione dei tokens
O
:
-Piccolo manulatto, generalmente modellato in argilla secondo uno
dei sedici tipi elencati di seguito: coni, slere, dischi, cilindri, tetraedri,
ovoidali, rettangolari, triangolari, biconici, parabolici, rotondi, ovali, a
vaso, ad attrezzo, a lorma danimale, altre lorme-.
I tokens semplici, i piu antichi, sono caratterizzati da lorme geometriche
incise, mentre quelli complessi, piu recenti, portano incisi dei simboli
che potrebbero rappresentare la prima manilestazione della scrittura che
secondo alcuni si sviluppo poi nelle lorme piu complesse dei pittogrammi
sumeri.
I tokens nascono da esigenze puramente amministrative. I piu antichi,
ognuno con impresso un sigillo, rappresentava una quantita doggetti
contati; nel corso del tempo pero, essi subirono unevoluzione verso
lorme sempre piu complesse e con incisioni di vario tipo. Lssi potevano,
inoltre, essere raccolti da una stringa passata attraverso un loro ed essere
chiusi allestremita da una manciata dargilla sulla quale poteva essere
apposto un sigillo o in alternativa, potevano essere rinchiusi come in
una busta allinterno di una slera, anchessa dargilla, particolarmente
adatta a ricevere limpressione di un sigillo cilindrico rotolato sulla sua
superhcie. D. Schmandt-Besserat attraverso uno studio di tutti i tokens
che sono stati rinvenuti ha potuto osservare come sia possibile trovare
impressi dei segni simili ai pittogrammi sumeri presenti nelle tavolette
arcaiche di Uruk, da cui si deduce che i tokens possono rappresentare la
Il nome di Iran, viene dal medio-persiano rn, in lingua pahlavi yrn, attestato per la
prima volta in una iscrizione relativa alla investitura di Ardashir I ,2O6-2+ d.C.) a aqsh-
e Rustam, 2 Km. a nord ovest di Persepoli. Il 2 marzo 33, lo scia Reza Pahlavi chiese
lormalmente alla comunita internazionale di rilerirsi al Paese con il suo nome originario,
Iran, ma a seguito di numerose proteste, nel 3 lu annunciato che sia il nome di Persia
che quello di Iran potevano essere usati indiherentemente. I aprile , dopo la luga
dello scia Reza Pahlavi, lu uhcialmente proclamata la Repubblica islamica dellIran. Se-
condo Lrodoto ,Hist. Iibro I, 23), il nome di Persia proverrebbe dal mitico eroe Perseo.
S
Iattuale Iraq coincide in gran parte con lantica Mesopotamia, dove si insediarono prima
i Sumeri e poi i Babilonesi.
.
Piu recentemente la studiosa americana, ritornando su questo tema,
ha distinto sei diverse lasi nel passaggio dai tokens alla scrittura
cuneilorme
2
:
. creazione dei tokens;
2. i tokens sono conservati dentro la busta dargilla;
3. sulla busta dargilla e impressa limpronta dei tokens;
+. la tavoletta dargilla che reca limpronta dei tokens e appiattita e
nasce la tavoletta con le incisioni;
3. su queste tavolette si comincia a scrivere con pittogrammi;
6. nasce la scrittura cuneilorme.
Questa tesi, apre il problema piu complesso sullorigine della scrittura
sumera, che puo essere ricondotta a tre ipotesi principali
3
: quella
pittograhca, quella ideograhca e quella proposta da j-j. Classner
+
.
-.
Da quanto mostrato, appare chiaro che i gralemi incisi sui tokens sono
molto probabilmente allorigine della scrittura sumera, ma il loro ruolo
non appare ancora del tutto chiarito
S
.
2.2. Ia scrittura sumera: dai pittogrammi al cuneilorme
Ie prime teorie, ritenevano che in origine vi lossero uno o piu gruppi
linguistici rimasti sconosciuti, che avrebbero inventato la scrittura, in
seguito adottata dai Sumeri, ma dopo gli studi condotti da A. Ialkenstein
sui testi arcaici di Uruk
P. Chalioungui, 1he House ol Iile, Per Ankh. Magical and Medical Science in Ancient
Lgypt, Amsterdam, 3.
Iig. S - Ia scrittura egiziana dentro il quadrato egizio.
Quadrato intero
= /2 quadrato + /+ + /+
= /+ + /+ + /2
= /2 + /2
67 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
La scrittura degli dei: legiziano geroglifco
3.6. Il geroglihco e le altre scritture egiziane: lo ieratico e il demotico
Dal punto di vista grahco, nellegiziano geroglihco si assiste a un
lenomeno diverso da quello osservato nel passaggio dallideograhco
sumero alla sua stilizzazione nella scrittura cuneilorme. elle grandi
iscrizioni nelle piramidi e nei templi egizi, si utilizza sempre una
scrittura detta monumentale composta dalla riproduzione accurata
degli geroglihci, che pur mostrando alcune varianti grahche, non muta
sostanzialmente nel tempo. Parallelamente, ma non in sostituzione, quasi
prevalentemente nella redazione dei testi su papiro e utilizzata invece
una lorma di scrittura piu corsiva, oggi detta scrittura ieratica ,hg. ),
stilizzazione dei piu curati caratteri geroglihci. Molto piu tardi, intorno
allVIII secolo a.C. ,XXV e XXVI dinastia), accanto al geroglihco e allo
ieratico si comincia a utilizzare una terza lorma grahca detta invece
scrittura demotica
S
perche considerata piu semplice e quindi popolare,
di diretta derivazione dalla scrittura ieratica. Il rapporto tre queste
scritture egiziane e ben espresso da C. Ielebvre
:
-le scritture ieratica e demotica stavano allegiziano geroglihco come la
scrittura corsiva latina stava allonciale-.
3.6.. Ia scrittura ieratica
Il termine scrittura ieratica, dal greco ,hieratikos = sacerdotale),
dal tema ,hiera = sacro), con cui e chiamata questa scrittura, si deve
a Clemente Alessandrino
SO
. Con questa dehnizione sindica oggi quel tipo
di scrittura corsiva degli geroglihci egiziani utilizzata non solo per i testi
religiosi, ma anche prolani
S
. Ia prima iscrizione in ieratico e il nome
del Re Scorpione, del periodo predinastico ,hne IV millennio a.C.); altre
testimonianze si trovano durante tutto il corso della storia egiziana, ma
solo eccezionalmente questa scrittura e utilizzata in iscrizioni parietali,
essendo destinata allutilizzo nei testi su papiro vergati con il calamo o
il pennello. L opinione comune, che la scrittura ieratica si sia sviluppata
in lunzione dellutilizzo del papiro, una superhcie ruvida, poco adatta
per disegnare i complessi geroglihci
S2
. Sia la scrittura geroglihca sia quella
ieratica sono dehnite con la stessa espressione: <s n pr-n- scrittura della
S
Demotico proviene dal greco dmotikos, derivato di demos = popolo.
Una ricostruzione sulla possibile tecnica di labbricazione della carta di papiro e stata
recentemente condotta da C. Basile, Metodo usato dagli antichi Lgizi per la labbricazione
e la preservazione della carta-papiro Aegyptus IVII ,) O- che ha sottoposto ad
analisi chimica alcuni papiri antichi.
S
S. Isidoro ,Ltym. VI O, 2-3) -2j Il nome carta dato ai logli di papiro deriva dal latto
che il rivestimento del papiro stesso, una volta staccato, e incollato carptim, il che signihca
a piu riprese. Lsistono numerose varieta di logli. Ia prima e la piu pregiata e laugustea
regia: e quella di maggior lormato ed e stata cosi chiamata in onore di Ottaviano Augu-
sto. 3j la seconda e la libyana, in onore della Provincia libica. Ia terza e detta ieratica, in
quanto era scelta per la conlezione dei libri sacri: e simile allaugustea, ma un po colorata.
+j Ia quarta e la teneotica, cosi chiamata dal nome del quartiere alessandrino in cui si lab-
bricava. Ia quinta e la saitica, che prende il nome dalla citta lortihcata di Sais. 3j Ia sesta
e la corneliana, latta conlezionare per la prima volta dal preletto dLgitto Cornelio Callo.
Ia settima e la emporetica, il che signihca commerciale: e cosi chiamata perche, essendo
meno delle altre adatta alla scrittura, e usata per imballare le merci.
81 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Larte della scrittura in Egitto
lornisce inlormazioni sui vari tipi di carta di papiro la quale a seconda che
losse piu o meno pregiata, aveva un diverso uso. Si distinguono cosi:
Augustea: la piu pregiata, cosi chiamata in onore dellimperatore Augusto,
era lunga cm 2+,3;
Iiviana: in onore di Iivia, larga come lAugustea, ma meno hne;
Claudiana: Usata ai tempi dellimperatore Claudio, univa le caratteristiche
dellAugustea e della Iiviana, ma era meno adatta a scrivere;
Hieratica: probabilmente chiamata ,Charts basilikos =
loglio di papiro del re) al tempo dei 1olomei, usata dai sacerdoti egizi
per scrivere i testi sacri, nella scrittura appunto denominata ieratica,
larga cm. 2O,33;
Amphitheatrica: lorse labbricata vicino lanhteatro alessandrino, larga
cm. 6,63, che un certo Iannio sottopose a un trattamento di sua
invenzione da cui il nome di charta lanniana;
1eneotica: dal nome del sito dove si labbricava ,1aenea presso Alessandria)
realizzata dalla parte del midollo piu vicina alla scorza e percio dura e
grossa di spessore, venduta a peso;
Sartica: dal nome della citta di Sais latta con la parte inleriore degli steli,
larga cm. 2,3-+,S;
Corneliana: dal nome di Cornelio Callo, preletto dLgitto;
Lmporetica: la piu scadente, usata per avvolgere le mercanzie, molto dura
e grossa, non adatta alla scrittura, larga cm. ,O.
6.+. I modi dello scrivere
Come abbiamo detto in precedenza, gli geroglihci egiziani sono scritti sia
sulle pareti dei templi e delle piramidi sia su papiro, e sul modo di scriverli
alcuni ritrovamenti archeologici ci hanno aiutato a lare chiarezza. In una
statua della V dinastia
Clr.: j.B. Pritchard, 1he ancient ear Last in Pictures relating to the Old 1estament,
Princeton, 6. 3, tav. 23-232.
OO
Ibid. tav. 233.
82 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Larte della scrittura in Egitto
posizione che nella precedente immagine, recano sullorecchio sinistro
due calami. Cli strumenti dello scriba, come hanno dimostrato gli scavi
archeologici, sono composti di un giunco, tagliato in punta per tracciare
le lettere ,calamo), due piccoli recipienti dove contenere i pigmenti rosso
e nero, e una piccolissima brocca in cui e conservata lacqua necessaria a
sciogliere gli inchiostri
O
. Cli scribi, per ammorbidire la punta e renderla
slrangiata e hlamentosa, erano soliti masticare lestremita del calamo,
rendendolo molto simile a un pennello, atto a disegnare sul papiro i huidi
segni delle scritture corsive. Il colore nero e ottenuto dal nerolumo, il
rosso da unocra naturale, ambedue stemperati in acqua e gomma. Quando
non e usato, il calamo e riposto in una paletta di legno scavata allinterno,
in cui sono riposte le bacchette per scrivere; gli strumenti dello scriba sono
riprodotti anche nellideogramma o determinativo <s-scrivere e in quello
per rotolo di papiro <md
3
t-. ella realta da quello che sappiamo, lo scriba
si serve anche daltri strumenti, come ad esempio vassoietti in pietra per
lrantumare i pigmenti, oltre a un coltellino per tagliare il papiro; per una
scrittura piu agevole e destinato alla scrittura il lato del papiro con le
hbre disposte orizzontalmente ,recto) che costituisce la parte interna del
rotolo. Quando lo scritto non serve piu, il rotolo puo essere riutilizzato
scrivendo anche sul verso ,rotolo opistogralo) o lavato per togliere la
scrittura precedente ed essere riscritto ,palinsesto).
O
Ibid., tav. 23+.
83 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
.
AI1RL SCRI11URL
CLROCIIIICHL
Oltre i Sumeri, gli Lgiziani, e gli altri popoli di cui si e discusso in
precedenza, esistono anche altre lingue che hanno utilizzato o utilizzano
gli geroglihci come sistema di scrittura. Qui di seguito, si da una breve
esposizione delle principali.
.. Scrittura proto-elamica
el panorama delle scritture antiche del Vicino Oriente, un posto
particolare e occupato dalla scrittura nata nella citta di Llam intorno al IV-
III millennio a.C., la quale, contemporanea della scrittura sumera, presenta
lorti somiglianze con questultima. Il rapporto tra queste due ancora oggi
non e stato chiarito; essa inoltre mostra numerose somiglianze anche
con le scritture geroglihche Lgee, ma anche in questo caso il rapporto
tra loro non e chiaro
O2
. Ia sua lorma piu antica, quella geroglihca, allo
stato attuale delle nostre conoscenze nasce e si sviluppa a ovest e a sud
della Persia alla hne del IV o allinizio del III millennio a.C.; in seguito,
sotto linhuenza delle scritture utilizzate nei paesi vicini, e abbandonata
per passare a quella cuneilorme sumero-accadica. Ie scritture elamiche
geroglihche conosciute sono due:
. scrittura proto-elamica, di tipo pittograhco, simile a quella tardo-
sumerica, risalente al c. 3+OO-2OO a.C., ancora indecilrata;
2. scrittura antico elamica geroglihca o elamica lineare, caratterizzata da
un certo numero di logogrammi, databile alla hne del c. 2OO-2OO
a.C., solo in parte decilrata, principalmente grazie ai contributi di W.
Hinz e P. Meriggi
O3
.
Ia scrittura geroglihca proto-elamica appare per la prima volta a Susa,
capitale dellantica Llam e puo essere latta risalire al cosiddetto Periodo
O2
P. Meriggi, Ia scrittura proto-elamica, Roma. -+. v. , 3.
O3
Vedi anche: M. Khaikan, 1he Llamite Ianguage, Roma, S.
84 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Altre scritture geroglifche
Demdet ar, verso il 2OO a.C. L stata ritrovata su parecchie centinaia
di tavolette dargilla, ma a oggi nessuno dei segni di questa scrittura puo
essere chiaramente letto, anche se si e certi di una sua derivazione dalla
scrittura sumera e dellesistenza di un sistema decimale
O+
. Ie tavolette in
caratteri proto-elamici, hanno un andamento della scrittura particolare:
essa va dallalto verso il basso, e una volta arrivati alla hne, la tavoletta e
girata e continuata a scrivere sul verso
O3
. Iantico elamico e invece una
scrittura sillabica derivata dalla proto-elamica e utilizzata tra il 223O e il
222O a.C., solo parzialmente decilrata grazie agli studi di Walter Hinz.
Questo secondo tipo di scrittura consiste in un numero molto limitato di
segni, solo cinquantacinque, che diheriscono grandemente nella lorma da
quelli del periodo precedente. Il verso della scrittura e in colonne verticali
dallalto verso il basso.
.2. Scrittura dellIndo
O3 bis
Cli scavi condotti dal 2O della nostra era, hanno portato alla luce
la civilta degli Harrapan, hno ad allora sconosciuta, nata intorno al
IV millennio a.C., situata tra lest del Belucistan e la Valle delIndo. I
principali siti di questa popolazione lurono la Valle dellIndo, e Moheno-
daru, una citta vicina al Collo Persico. Iino al 26OO a.C., questo popolo
non risulta avere una propria scrittura, ma si limita a marcare il
vasellame con dei segni. A partire dal 23OO a.C. e hno al OO a.C., lorse
in seguito ai contatti dei mercanti con i paesi Mesopotamici ,sumeri,
accadi, ecc.) ed Lgiziani, nasce e si sviluppa una lorma di scrittura
geroglihca, che non trova un conlronto con altre scritture conosciute,
hno a quando intorno al OO a.C., essa scompare insieme alla civilta
Harrapan che laveva utilizzata. Ia scrittura dellIndo ,inglese: Indus
script; lrancese: Lcriture proto-indienne) ,hg. 2), nella letteratura in
lingua italiana detta anche scrittura proto-indiana, e composta di circa
+OO segni, ma molti hanno numerose varianti, si scrive generalmente
da destra verso sinistra, ma non mancano le iscrizioni da sinistra verso
destra. A giudizio di numerosi studiosi questa scrittura dovrebbe essere
di tipo logograhco, ma nonostante i numerosi tentativi, a oggi essa e
ancora indecilrata.
O+
Sullo stato attuale della decilrazione del protoelamico vedi: R.K. Lnglund, 1he State
ol Decipherment ol Proto-Llamite 1he Iirst Writing op. cit. OO-+.
O3 bis
S. Iarmer, et al. 1he Collapse ol the Indus-Script 1hesis: 1he Mith ol a Iiterate
Harrapan Civilization Llectronic journal ol Vedis Studies, -2 ,2OO+) -3.
O3
Ibid., 23, hg. 3.3.
85 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Altre scritture geroglifche
Fig. 12 - scelta di segni della scrittura dellIndo.
.3. Scrittura cinese
Ia dehnizione che spesso e data di questa scrittura come ideograhca,
rischia di trarre in inganno. I linguisti, sulla base delle loro indagini,
lhanno dehnita vord-vriting, logographic-vriting
O6
, morlematica
O
o scrittura monosillabica. V. Alleton, invece, prelerisce parlare piu
genericamente di caratteri cinesi o con un termine piu specialistico di
sinogrammi
OS
.
Iorigine della scrittura cinese e sicuramente pittograhca, ma ben
presto questa e divenuta essenzialmente morlemica, in altre parole ogni
segno rappresenta un singolo morlema, che nella maggioranza dei casi
nel cinese antico e monosillabico. I singoli caratteri di questa scrittura
possono anche essere dehniti dei logogrammi, poiche ogni segno serve a
scrivere una parola o piu precisamente ogni logogramma serve a dehnire
una parola sia in termini di suono sia di signihcato. Due logogrammi uniti
possono poi essere utilizzati per lormare una parola, come ad esempio
laeroplano, nel cinese moderno si scrive <leii- composto di <lei- ,volare)
e <i- ,meccanismo); le parole con un suono simile ,omolone) sono pero
generalmente rappresentate da segni diherenti.
A questo punto bisogna rilerire una particolarita sorprendente
della lingua letteraria antica, che a causa della limitazione della sua
slera duso alla letteratura, non era intelligibile se letta ad alta voce,
O6
I. Bloomheld, Ianguage, ev York, 33. 2S3.
O
L. Benveniste, Problemes de linguistique generale, Paris, 66. 2+.
OS
V. Alleton, Ia scrittura cinese, Roma, 2OO6. 3.
86 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Altre scritture geroglifche
con la conseguenza che questa poteva essere utilizzata solo come
lingua scritta
O
. Questo era possibile, e lo e tuttora, per la natura
semassiograhca
O
del sistema gralematico cinese, dove i logogrammi
sono portatori di un signihcato che e generalmente comprensibile anche
a chi e competente di una varieta diversa da quella standard, anche
se assegnera a tali unita una lettura spesso diversa; questo permette
addirittura una rudimentale comunicazione tra cinesi e parlanti
lingue genericamente e tipologicamente diverse come il giapponese e
il coreano, che utilizzano parte dei caratteri cinesi nel proprio sistema
gralematico, tramite il medium scritto
.
Kien=cielo iui=acqua li=fuoco
(mari,laghi,ecc.)
chen=tuono sun=vento kan=acqua
(fumi,torrenti,ecc.)
ken=monti kun=terra
I trigrammi bagua
Secondo la tradizione, linvenzione degli otto mistici trigrammi bagua, da
cui sarebbe nata la scrittura cinese, si devono al mitico primo imperatore
della Cina, Iu-Xi ,2S3-23S a.C.), che ricavo i caratteri dallo studio della
natura. Secondo altre versioni linvenzione si deve invece a Huang-di ,verso
O
C. Sampson, Chinese Script and the Diversity ol Writing System Iinguistics 32 ,+):
2-22.
O
Cioe che rappresentano una serie di concetti, non di per se rileribili a una data struttura
linguistica.
Il termine cao, che signihca erba, e stato preso in prestito per cao lare la brutta
copia.
90 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Altre scritture geroglifche
abbandonata, poiche questi non compaiono nellelenco dehnitivo dei
caratteri dihuso nel SO
S
. ,hg. 2b)
Attualmente esistono due lorme di scrittura principali: quella semplihcata,
utilizzata nel continente cinese e a Singapore, e quella non semplihcata,
in vigore nellIsola di 1aivan e in tutte le altre comunita cinesi sparse nel
mondo. Allorigine di questa diversita, si trova la rilorma della scrittura
gia citata, voluta dalla Repubblica popolare cinese nel 36 attraverso la
Commissione nazionale per la rilorma della scrittura, la quale ha prodotto
una lista di .OO caratteri semplihcati, che in una nuova edizione
aggiornata del 6+, lurono portati a 2.23S. I principi di questa operazione
di semplihcazione, pubblicata negli atti del Consiglio dei ministri della
Repubblica cinese del 2S gennaio 36, sono stati:
a) sostituzione del carattere con una sua variante corsiva;
b) sostituzione del carattere con una variante arcaica piu semplice;
c) sostituzione di un carattere omolono composto di un numero inleriore
di tratti;
d) sostituzione di un carattere intero con una parte di esso;
e) riduzione del numero di tratti di un carattere, sostituendo un componente
complesso con uno piu semplice;
Questa rilorma ha previsto anche un orientamento della scrittura da
sinistra verso destra, abbandonando il tradizionale andamento in colonne
da destra verso sinistra. A seguito di questa disposizione, il primo gennaio
33, il quotidiano Cuangming ribao ,Chiarezze) ha adottato la disposizone
orizzontale; il settanta per cento delle riviste ha aderito in quella data al
cambiamento. Un anno dopo, il primo gennaio 36, il Renmin ribao
,Quotidiano del popolo) e tutti i giornali del paese hanno a loro volta
cambiato la direzione ai loro testi.
Pur con indubbi vantaggi, questa rilorma, abolendo luso di certi
pittogrammi, ha tolto qualcosa alla bellezza della scrittura cinese, con la
conseguenza che non tutti i calligrah hanno accettato questa scrittura
semplihcata, come ad esempio i cinesi di Hong Kong, quelli di 1aivan
e delle Chinatovn sparse nel mondo, i quali continuano a utilizzare i
caratteri non semplihcati. Va comunque ricordato che una semplihcazione
nella scrittura cinese, lu voluta per primo dallimperatore Qrn nel III
secolo a.C.
S
L. Banh, Ideogrammi cinesi e dintorni: sistemi di scrittura nellestremo Oriente e nel
sud-est asiatico Origini della scrittura, Milano, 2OO2. 2O.
91 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Altre scritture geroglifche
.3.2. Ia trascrizione della scrittura cinese
In epoca moderna, il primo a tentare una trascrizione dei caratteri cinesi
in allabeto latino e il missionario gesuita Matteo Ricci, che nel 6O3
pubblica un opuscolo, andato perduto, che contiene un testo in cinese
con la trascrizione in caratteri allabetici latini. Un successivo tentativo
e latto nel 626 dal gesuita lrancese icolas 1ruigault, il quale stampa
un dizionario cinese con la trascrizione allabetica in lettere latine della
pronuncia dei caratteri; in realta si tratta di una versione rahnata del
sistema di M. Ricci. A questo la seguito la prima traduzione latina
dellopera di Conlucio, per opera del gesuita Prospero Intorcetta, che nel
66 pubblica a Coa lopera Sinarum Scientia. Ha il testo su due colonne:
92 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Altre scritture geroglifche
a sinistra la traduzione latina e a destra il testo in caratteri cinesi, con
accanto a ogni segno la trascrizione in caratteri latini. Ben presto, pero, i
tentativi di trascrivere i caratteri cinesi in allabeto latino si moltiplicano,
ma senza un metodo unico, cosi che il P. j. H. Premar, che nel XVIII
secolo scrive una grammatica cinese, annota come una medesima sillaba e
trascritta <chi- dagli spagnoli, <ci- dagli italiani, <tchi- dai lrancesi.
Dopo la londazione della Repubblica Popolare Cinese, e elaborato un
nuovo sistema di trascrizione in caratteri latini, approvato nel 3S e
chiamato Hany pnyn, cui ci si rilerisce comunemente come pnyn
,= letteralmente: sillabare) hnalizzato alla dihusione della pronuncia
standard della lingua unitaria nazionale e non gia a sostituire la scrittura
tradizionale. Questo sistema e stato riconosciuto come Standard ISO per
la romanizzazione della scrittura cinese
.
.3.3. I dizionari della lingua cinese
Un momento londamentale nella lormazione della scrittura cinese, e
rappresentato dal dizionario etimologico cinese compilato da Xu Sheng
,3O-2+ d.C.), il quale nel suo Shuo ven ie zi ,=spiegazione dei segni e
analisi dei caratteri) registra .333 ideogrammi, spiegandone il signihcato e
indicandone la pronunzia, sulla base di unattenta collazione dei testi antichi.
Questopera costituisce una pietra miliare nellevoluzione della lingua
cinese scritta, contribuendo in una certa misura a hssare e a standardizzare
i signihcati dei caratteri, che hno a allora avevano conosciuto numerosi
cambiamenti
2O
. Particolarmente rilevante e anche il grande dizionario
composto nel 6, sotto limperatore Kang-xi, segnato dalla volonta di
lare ordine nella selva degli ideogrammi e, soprattutto, di cancellare
caratteri che lossero lrutto di varianti duso ,spesso individuali) ritenute
volgari. Il numero degli ideogrammi cinesi oggi, e in ogni caso molto alto,
rappresentando ognuno una cosa diherente cosi che nel dizionario dellepoca
Kangxi ,662-22), sono raccolti ++.++ ideogrammi ordinati sulla base
di 2+ radicali ,segni base usati come chiavi di lettura per lordinamento nei
vocabolari), ma piu di 3O.OOO sono varianti e doppioni. elluso comune,
una persona di media cultura deve conoscere non piu di tre-quattromila
segni, che salgono a novemila per una persona colta, mentre lra tredici e
n
Sillabario Katakana
a ka sa ta na ha ma ya ra va
i ki shi chi ni hi mi ri vi
u ku su tsu nu hu mu yu ru
e ke se te ne he me re ve
o ko so to no ho mo yo ro vo
n
120 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture sillabiche
.+.2. Ia struttura grammaticale del giapponese
Crammaticalmente nella lingua giapponese sono presenti cinque vocali
,<a-, <i-, <u-, <e-, <o-) che si legano a una delle nove consonanti ,<k-,
<s-, <t-, <n-, <h-, <m-, <y-, <r-, <v-), lormando i suoni base detti puri
,suoni sordi). Va in ogni modo notato che di questi, solo la consonante <n-
puo essere scritta senza vocale. Partendo da questi gralemi, se si aggiunge
in alto a destra ai venti caratteri base una specie di virgolette, detta in
giapponese nigori, si ottengono le combinazioni con le consonanti <g-,
<z-, <d-, <b-; questi gralemi sono detti suoni impuri ,suoni sordi, in
giapponese: dakuon). Se invece si aggiungono sempre in alto a destra a
cinque caratteri base un cerchietto, detto in giapponese handakuten, si
ottiene lunione delle vocali con la lettera <p-; questi suoni sono detti
suoni semipuri ,handakuon)
62
. Dallunione dei caratteri base, seguiti da
tre lettere, dette piccole , <ya-, <yu-, <yo-) si ottengono altri
trentasei suoni detti contratti. Con il segno tsu ,), inserito tra due
segni, sindica invece il raddoppio della consonante.
Ia lettura delle lettere giapponesi nel loro ordinamento tradizionale, da
luogo a una poesia, nella lorma letteraria giapponese tipica detta hai-ku
63
:
i-ro-ha-ni-ho-he-to Colori e prolumi
chi-ri-nu-ru-vo presto svaniscono,
va-ka-yo-ta-re-so chi potra vivere
tsu-ne-na-ra-mu in eterno7
u-vu-no-o-ku-ya-ma Oggi ho superato le montagne
ke-lu-ko-e-te-a-sa di questo mondo incostante,
ki-yu-me-mi-shi-ve-hi ma questo e un sogno
mo-se-su-n che non mi allieta.
62
C. Mandel, Iallabeto giapponese, Milano, 2OO. 3O-3.
63
Ibid. +3.
121 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
O.
IA ASCI1A DLIIAIIABL1O
L ormai ampiamente documentato e dimostrato dai ritrovamenti
archeologici, la diretta derivazione di quasi tutte le scritture allabetiche
dal lenicio, ma le ipotesi lormulate sullorigine di questa scrittura sono
diverse. Senza voler entrare nel merito di questa vexata quaestio, si ritiene
opportuno lornire un rapido excursus sulle diverse ipotesi antiche e
moderne.
O.. Ie teorie antiche sullorigine della scrittura allabetica
Presso gli antichi popoli si riteneva che linvenzione della scrittura
allabetica losse dovuta ai Ienici
6+
, tanto che in greco era chiamata
,Phoinikia), ,Phoinikia grammata),
,Phoinrkia grammata), ,Kadmia
grammata). Plinio ,atur. Hist., V, 2) scrive:
-Il popolo stesso dei Ienici gode grande lama per avere inventato lallabeto
e le scienze astronomiche-.
L Iucano sulla stessa scia ,Bell. civ., III, 22O-2):
-I Ienici per primi, se si crede alla lama, osarono rappresentare e hssare
con rozzi segni le parole: Menh non sapeva ancora intrecciare i papiri
del hume, e soltanto belve e uccelli e altri esseri scolpiti nelle pietre
conservavano il linguaggio magico-.
Altri invece ritenevano che i Ienici avessero avuto solo il merito della
dihusione dellallabeto, attribuendone linvenzione agli Lgiziani, agli
Assiri, ecc., e lo stesso Plinio riporta altre ipotesi ,Hist. nat. VII, 3):
-A mio avviso lallabeto esiste hn dal tempo degli Assiri, ma alcuni vogliono
che esso lu trovato in Lgitto da Mercurio, come dice Cellio: altri ancora
dicono presso i Siriani; entrambi sostengono che sedici lettere sono state
6+
Con il termine di Ienici, gli autori classici identihcavano un gruppo di popolazioni piu
vasto di quello attribuito oggi al popolo con questo nome.
122 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
La nascita dellalfabeto
introdotte in Crecia dalla Ienicia da Cadmo alle quali Palamide ai tempi
della guerra di 1roia ne aggiunse quattro della lorma seguente HYX, e
dopo di lui, altre quattro lurono aggiunte da Simonie il lirico : il
valore di tutte queste lettere si trova nel nostro allabeto. Aristotele dice
che le lettere in origine lurono diciotto e attribuisce laggiunta di due
lettere X a Lpicarpo piuttosto che a Palamide e Anticlide scrive che un
certo Menone le trovo in Lgitto quindicimila anni prima di Ioraneo, il
piu antico re di Crecia e si slorza di provare la sua tesi con dei documenti.
Daltra parte da Lpigene, autore molto grave, noi apprendiamo che
i Babilonesi possedevano delle osservazioni astronomiche risalenti a
2O.OOO
63
anni la, scritte su dei mattoni cotti; oppure, secondo quelli che
dicono di meno, Beroso e Crostodemo, risalenti a +O.OOO anni. Dal che si
vede che luso dellallabeto e da sempre. I Pelasgi le portarono in Italia-.
1ra i sostenitori dellorigine egiziana va anche menzionato 1acito
,Annales, XI, +.):
-Per primi gli Lgiziani rappresentarono le idee con hgure di animali, e
questi antichissimi documenti del pensiero umano si possono ancora
vedere incisi nel sasso. Lssi si vantano anche inventori dellallabeto, che poi
i Ienici, potenti sul mare, avrebbero introdotto in Crecia, conseguendone
gloria come se avessero essi inventato cio che invece avevano appreso da
altri. In verita e lama che Cadmo, approdato con una hotta di Ienici,
divulgasse luso della scrittura tra le genti ancora rozze della Crecia. arrano
alcuni che lateniese Cecrope o il tebano Iino e, ai tempi di 1roia, largivo
Palamede inventassero le prime sedici lettere dellallabeto, e in seguito altri,
e specialmente Simonide, le rimanenti. In Italia poi, gli Ltruschi appresero
la scrittura dal corinzio Demarato, gli Aborigeni dallarcade Lvandro; ed
invero la lorma delle lettere latine e la stessa di quelle greche piu antiche.
Anche da noi del resto le lettere lurono dapprima poche, e in seguito
aumentate. Seguendo tal esempio, Claudio aggiunse tre segni, adoperati
durante il suo regno e caduti poi in disuso: si possono ancora vedere nelle
tavole di bronzo ahsse nelle piazze e nei templi-.
Sul ruolo dei Ienici non come inventori dellallabeto ma loro dihusori,
scrive anche Lrodoto ,Hist. V, 3S-3):
-Questi Ienici venuti con Cadmo di cui lacevano parte i Cehrei, abitando
63
3O.OOO anni secondo il testo di 1he Ioeb Classical Iibrary.
123 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
La nascita dellalfabeto
questa terra, introdussero lra i Creci molte cognizioni, e lra le altre anche
lallabeto che i Creci prima, a quanto io credo, non avevano in un primo
tempo quello di cui si servivano anche tutti i Ienici, poi col passare del tempo, i
Cadmei mutarono anche la lorma delle lettere. In quel tempo la maggior parte
delle terre allintorno erano abitate da Creci di stirpe ionica, e queste, apprese
dallinsegnamento dei Ienici le lettere, le usarono lievemente modihcate, e
usandole le denominarono -lenicie-, come anche la giustizia voleva, dato che i
Ienici le avevano introdotte in Crecia. Parimenti, secondo luso antico gli Ioni
chiamano i libri -pelli-, poiche allora, per la scarsita di papiri, usavano pelli di
capra e di pecora; ed ancora ai miei tempi molti barbari scrivono su pelli del
genere. Io stesso ho visto lettere cadmee nel tempio di Apollo Ismenio a 1ebe
di Boezia, incise su tre tripodi e simili per lo piu alle lettere ioniche-.
e Diodoro Siculo che ne attribuisce linvenzione ai cretesi ,Bibl. Hist. V,
+,):
-Alle Muse lu dato dal loro padre Zeus dinventare le lettere dellallabeto e di
combinare le parole nel modo che e dehnito della poesia Replicando a chi
dice che i Siri sono gli inventori delle lettere, che i Ienici, avendole apprese da
loro, le hanno trasmesse ai greci, che questi Ienici sono quelli che con Cadmo
navigarono alla volta dellLuropa, e che per questo i Creci chiamano le lettere
lenicie, vi e chi aherma che non lurono i Ienici a inventarle originariamente,
bensi ne mutarono soltanto la lorma, e che la maggioranza degli uomini
utilizzo questo loro modo di scrivere, e che per questo le lettere ricevettero la
denominazione di cui abbiamo detto prima-.
Inhne lo scrittore giudeo Lupolemo, che compose la propria opera intorno
al S3 a.C., aherma che:
Mose lu il primo sapiente e per primo insegno la scrittura ai giudei; poi
i lenici lappresero dai giudei e i greci dai lenici- ,Lusebio, Preparazione
evangelica, IX, 26,).
Come si vedra nel paragralo seguente, le teorie moderne sullorigine
della scrittura ripercorrono, con altre argomentazioni, le stesse tesi
dellantichita.
O.2. Ie teorie moderne sullorigine della scrittura allabetica
Ie teorie moderne sullorigine delle scritture allabetiche sono numerose e
tra queste possono essere indicate come principali:
124 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
La nascita dellalfabeto
a. Ipotesi egizia
Ia teoria per la quale lallabeto lenicio derivava dalla scrittura ieratica
egiziana, e la piu antica tra le teorie moderne. Questa ipotesi lu lormulata
per la prima volta da I. Ienormant nel S3S e da Iuzzato, e in seguito
chiaramente esposta da j. Halevy ed L. de Rouge
66
i quali ritenevano
che la scrittura ieratica si losse lormata durante il periodo degli Hyksos.
Pur non essendo ancora state scoperte le iscrizioni paleo-sinaitiche e la
scrittura allabetica ugaritica in caratteri cuneilormi, di cui si parlera in
seguito, questipotesi trovo molti sostenitori, tra cui il Sethe, che in un
primo momento aveva ipotizzato unorigine del lenicio dalla scrittura
geroglihca ittita
6
.
b. Ipotesi accadica
Iipotesi di unorigine dellallabeto lenicio dal cuneilorme accadico lu
lormulata per la prima volta da W. Deecke nel S, poi da I. Hommel e
ripresa in seguito da I. Delitzsch, ma questa ipotesi oggi e poco seguita.
c. Ipotesi egea
Questa teoria, la cui prima lormulazione si deve a I. Praetorius, ha cercato
di vedere nelle iscrizioni cipriote lorigine del lenicio, ma in seguito alla
scoperta del Iineare A e del Iineare B si e ritenuto di potere identihcare
in queste, e non nel cipriota, lorigine di questo allabeto. A.I. Lvans
6S
riteneva, invece, che lallabeto losse sorto nellisola di Creta per essere
poi introdotto nella regione siro-palestinese dai Iilistei. A unattenta
visione dei risultati archeologici si e accertato che i Iilistei approdarono
in Palestina solo allinizio del XII secolo a.C., quando lallabeto lenicio
era gia stato inventato; bisogna aggiungere, pero, che quando lLvans
lormulo questa teoria non erano ancora noti i risultati degli scavi che
hanno portato nuova luce sulle antiche popolazioni della Palestina.
d. Ipotesi dello pseudo-geroglihco di Biblo
Questa teoria e stata avanzata per primo da M. Dunand
6
il quale, ahermo
che le impronte di alcuni sigilli del periodo eneolitico ,hne del IV millennio
66
Comptes rendus de lAccademie des Inscriptions et Belles-Iettres, s. I, t. 3 ,S3) 3-
2+; Vedi anche: Comptes rendus de lAccademie des Inscriptions et Belles-Iettres, s. III,
t. I ,S2):362-366; Memoire sur lorigine egyptienne de lAlphabet phenicien, Paris, S+,
opera postuma pubblicata dal hglio di de Rouge.
6
Una critica a questa teoria si trova in Scripta Minoa, I, S+ e ss.
6S
A.I. Lvans, Scripta Minoa, I, Oxlord, O. -+.
6
M. Dunand, Byblia grammata, Beyrouth, +6.
125 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
La nascita dellalfabeto
a.C.) trovati a Biblo testimonierebbero le lasi iniziali di un processo che
avrebbe portato alla nascita dellallabeto. Lgli identihco in una decina
discrizioni trovate in questo sito archeologico negli anni 2 e seguenti e
da lui chiamate pseudo-geroglihco, il prototipo da cui piu tardi si sarebbe
sviluppato lallabeto lenicio. 1ali iscrizioni, che come detto in precedenza
hanno hnora rivelato 22 segni diversi rileribili a 3S diversi gralemi,
presentano una datazione molto incerta, mentre la loro decilrazione non
e ancora accettata da tutti gli studiosi. Dalla scrittura pseudo-geroglihca si
giungerebbe, sempre secondo M. Dunand, durante la XIII dinastia egiziana
,XVIII-XVII secolo a.C.) alla creazione di un allabeto vero e proprio
che lorse esisteva gia durante la XII dinastia ,+-S a.C.). Ie lasi
intermedie di questo sviluppo sarebbero conlermate da alcune iscrizioni:
una in pseudo-geroglihco lineare, unaltra incisa su una statuetta bronzea
e inhne nelliscrizione di Shapatbaal di Biblo. Quantunque il Dunand nel
postscriptum del +6 al suo Byblia grammata
O
abbassi eccessivamente
le datazioni di queste iscrizioni, questipotesi, hno a poco tempo la, ha
trovato poco riscontro negli ambenti scientihci per i numerosi dubbi sulla
cronologia delle iscrizioni prese in esame.
Questa tesi e stata ripresa nel 2OOS da C. Carbini, uno dei piu importanti
epigrahsti semitici, raggiungendo la conclusione che
:
lallabeto lu inventato a Biblo, lorse poco dopo la meta del II millennio
a.C., e che esso nacque dalla scrittura -pseudo-geroglihca-, la quale lu
creata intorno al 6OO a.C.-.
Lgli ritiene inoltre che sette segni della scrittura lenicia, sono gia presenti
nella scrittura pseudo-geroglihca: si tratterebbe dei segni < , Y, D, , R,
, 1-
2
. Mentre la pseudo-geroglihca era probabilmente utilizzata per
le iscrizioni monumentali, come la geroglihca egiziana, da cui questa
scrittura deriva, quella allabetica lenicia era invece impiegata per scrivere
sul papiro, come avveniva per la ieratica. Secondo questa tesi il principio
allabetico lu conosciuto per primo a Ugarit, dove gli scribi, avrebbero
ritenuto piu comodo usare un allabeto ma in caratteri cuneilormi piu
pratico per scrivere sulle tavolette dargilla. Dalla scrittura lenicia sarebbero
poi derivate tutte le altre scritture allabetiche del Vicino Oriente.
Relativamente alla scrittura proto-sinaitica, questa avrebbe preso il
O
Ibid., -2OO.
g. Ipotesi lenicia
Questaltra ipotesi sullorigine della scrittura lenicia tende ad attribuire a
questo popolo di mercanti il merito di aver sviluppato autonomamente
un proprio sistema grahco consonantico. Sempre secondo questa tesi, la
scelta della lorma dei caratteri secondo alcuni sarebbe stata improntata
al loro totale arbitrio, mentre secondo altri ispirata alle scritture di altri
popoli con cui erano venuti in contatto. R. Dussaud ad esempio, vi vede
una creazione pura e semplice:
6
1eoria del missing link o dellanello mancante.
W.I. Albright, 1he Larly Alphabetic Inscription lrom Sinai and their Deciphrement
Bullettin ol the American Schools ol Oriental Research O ,+S): 6-22.
S
j.aveh, Larly History ol the Alphabeth, op. cit. 3O; Origins ol the Alphabets, op. cit. .
M. Kochavi, An ostracon ol the Period ol the judges lrom Izbet Sartah 1el Aviv +
,): -3.
129 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
La nascita dellalfabeto
I Ienici dopo aver appreso, su esempio della scrittura egizia, a eliminare
le vocali, hanno creato le proprie lettere seguendo un principio lineare del
tutto originale
SO
-.
Sostenitori di questa teoria sono anche altri studiosi come D. Diringer, R.
Weil, j. De Croot, ecc.; lostacolo maggiore e rappresentato dal ritrovamento
in molti altri siti archeologici di caratteri simili a quelli lenici.
Questa ipotesi e stata ripresa in tempi piu recenti sulla base di nuovi
ritrovamenti e procedendo a una revisione della datazione di alcuni
reperti. In particolare partendo da alcune critiche mosse alle tesi della
scuola americana ,ipotesi proto-cananea)
S
, C. Carbini ha recentemente
riproposto la tesi dellorigine lenicia della scrittura
S2
, ma lacendola
derivare dalla pseudo-regoglihca di Biblo, modihcando la sua posizione
rispetto al pensiero espresso in sue precedenti opere
S3
.
Ie principali teorie moderne sullorigine della scrittura allabetica possono
essere sintetizzate cosi:
a) allorigine della scrittura allabetica vi era legiziano, geroglihco o
ieratico;
b) dalla scrittura geroglihca egiziana provengono le altre scritture:
geroglihco cretese, pseudo-geroglihco di Biblo, proto-sinaitico, ecc. A
questo punto le principali teorie divergono:
b.: Secondo un primo gruppo di teorie, lallabeto avrebbe avuto origine
da una delle scritture derivate direttamente dallegiziano ,Iineare A e B,
pseudo-geroglihco di Biblo, proto-sinaitico, proto-cananaico, ecc.).
b.2: Secondo altri invece, lorigine dellallabeto sarebbe una creazione
autonoma dei Ienici, non escludendo comunque uninhuenza della scrittura
ieratica egiziana nellinvenzione dei segni dellallabeto. Circostanza,
comunque, che in qualche maniera riporta la nascita dellallabeto a
unorigine dallegiziano geroglihco o ieratico.
Allo stato attuale delle nostre conoscenze possiamo ahermare con relativa
SO
Citato in: j. C. Ievrier, Storia della scrittura, Cenova, 2. S.
S
Vedi in particolare le critiche mosse da M. Sznycer in: Iorigine de lalphabet semiti-
que Iespace et la lettre. Paris, . -23.
S2
C. Carbini, Introduzione allepigraha semitica. Brescia, 2OO6. +3-6O.
S3
C. Carbini, Storia e problemi dellepigraha semitica. apoli, ; C. Carbini, Allorigi-
ne dellallabeto op. cit.
130 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
La nascita dellalfabeto
certezza unorigine della scrittura allabetica da quella egiziana, come
mostrerebbero una netta similitudine tra i segni degli geroglihci egiziani
e ieratici con diverse scritture antiche, ma rimangono numerosi dubbi
sullidentihcazione della scrittura intermedia derivata dallegiziano da
cui ha avuto origine lallabeto lenicio. Molti dubbi suscita invece lipotesi
dellinvenzione dellallabeto come una creazione originale dei Ienici, che
non sembra trovare eccessivi riscontri. Ulteriori verihche e conlerme,
comunque, potranno venire solo dai luturi ritrovamenti archeologici.
O.3. Ia sequenza allabetica nella scrittura lenicia
Iordine delle lettere dellallabeto e antichissimo, essendo gia attestato
in una tavoletta dargilla in scrittura cuneilorme ugaritica risalente al
XIV secolo a.C. dove la successione dei segni non segue un ordinamento
apparentemente logico. I tentativi per dare una risposta a questo problema
sono stati innumerevoli, ma tra tutti va citata per la sua originalita lipotesi
avanzata da A. Bausani
S+
, il quale prolondo conoscitore delle lingue del
Vicino ed Lstremo Oriente, specializzatosi in astronomia araba ed indiana,
nel S ha ipotizzato unorigine astronomica dellallabeto, nata per uso
calendariale. Piu in dettaglio il Bausani ritiene che lordine allabetico del
lenicio rahguri una sorta di calendario dove le consonanti <- ,aleph), <-
,teth) <- ,ain) e <- ,tav), rappresenterebbero, nellordine, lequinozio
dautunno, il solstizio dinverno, lequinozio di primavera e il solstizio
destate. Ia lormulazione di questo calendario risalirebbe al 2OOO o al 6OO
a.C. quando il plenilunio dellequinozio autunnale era in vicinanza delle
Pleiadi e questa ipotesi dovrebbe essere conlermata dal ritrovamento, nel
materiale epigrahco siro-palestinese del I millennio a.C., di numerosi vasi
e sigilli che presentano serie allabetiche complete.
S+
A. Bausani, Iallabeto come calendario arcaico Oriens Antiquus ,S): 3-+6.
131 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
.
IL PRIML SCRI11URL AIIABL1ICHL
.. Ia scrittura ugaritica
Ia scoperta della citta di Ugarit, odierna Ras amrah in Siria, avvenne
casualmente nel 2S per opera di un contadino che arando la terra trovo
uniscrizione in caratteri cuneilormi: a questo primo causale ritrovamento
lecero seguito scavi sistematici, e una decilrazione molto veloce di questa
scrittura. In questo senso il reperto piu importante e rappresentato da
una tavoletta dargilla rinvenuta nel +, in cui sono sistemati in ordine
allabetico tutti i 3O segni dellallabeto ugaritico. I caratteri grahci sono
cuneilormi, ma il motivo per cui questa scrittura e trattata in questa parte,
deriva dal latto che ogni segno ha un valore puramente allabetico e lunica
somiglianza con altre scritture simili ,accadico, paleo-persiano, ecc.) e luso
dei cunei per lormare i diversi gralemi. Ia scrittura ugaritica, secondo
alcuni databile tra il XIV e i primi anni dellXI secolo a.C., utilizza + tipi
di cunei per lormare le lettere, che combinati tra loro, danno origine a
tutti i gralemi:
. Cuneo verticale , );
2. Cuneo orizzontale , );
3. Cuneo obliquo ,piuttosto raro) , );
+. Cuneo ad angolo , ).
Ianalisi della tavoletta allabetica rinvenuta nel +, ha portato alcuni
archeologi a ritenere che questa scrittura losse nata sotto linhusso
degli allabeti cananaici ,vedi lipotesi proto-cananaica sullorigine della
scrittura). Inlatti, la sequenza mostrata in una tavoletta ordina per prime
le 22 lettere corrispondenti alle lingue cananaiche, seguite dai rimanenti S
segni. Questa teoria non ha pero trovato il generale consenso degli studiosi,
i quali a un approlondimento dellabbecedario ugaritico hanno ritenuto
che questo losse il modello e non unimitazione dellordine di successione
delle lettere dellallabeto lenicio. A un ulteriore approlondimento si e
notato inoltre che degli otto segni in piu utilizzati dalla scrittura ugaritica
rispetto a quella lenicia solo tre si trovano alla hne dopo il <t-; gli altri
132 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le prime scritture alfabetiche
Fig. 22 - Comparazione di alcuni alfabeti
133 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le prime scritture alfabetiche
cinque sono intercalati tra gli altri, senza alcuna ragione apparente, ne
grahca ne lonetica, che ne giustihchi la presenza in quel determinato
punto. Rimane quindi aperto il problema di una sua possibile relazione
con il lenicio, di cui si e gia discusso nel capitolo precedente.
Il problema e stato recentemente ripreso da C. Carbini, il quale ritiene che
la scrittura allabetica nasca da quella pseudo-geroghlihca di Biblo, e che
solo in seguito lu conosciuta a Ugarit, dove gli scribi avrebbero ritenuto
piu comodo usare un allabeto ma in caratteri cuneilormi piu pratico per
scrivere sulle tavolette dargilla
S3
.
Ia scrittura ugaritica e composta di 3O segni, compreso un secondo segno
per la <- e tre per le vocali <a-, <i-, <u-; il verso della scrittura e da sinistra
verso destra come nellaccadico cuneilorme e in maniera diherente dal
lenicio ,da destra a sinistra). Rispetto alle altre lingue semitiche, lugaritico
e molto piu preciso nel rendere lomonima lingua, recando il maggior
numero di segni rispetto alle altre scritture antiche.
Oltre che a Ugarit, questa scrittura lu utilizzata anche dagli Hurriti e dagli
Accadi e alcune brevi iscrizioni sono state trovate in Iibano e in Palestina
,Beth Shemesh, Sarepta, Kamid el-Ioz, 1aanach e vicino il monte 1abor),
apparentemente per scrivere parole in dialetti cananaici ,hg. 22).
Iallabeto ugaritico
Segno Suono Lquivalente Cuneilorme sillabico
<a-, <- a
<i-, <-, <- i
<u-, <-, <- u
<b- be
<g- ga
<d- di
<-, <-
<h-
<v- va
<z- zi
<- ku
<- a
<- i
<-
<y-
S3
Vedi inlra, il paragralo sullorigine della scrittura dal pseudo-geroglihco di Biblo.
134 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le prime scritture alfabetiche
<k-
<l-
<m-
<n-
<s-
<- zu/s
<-
<- a
<p- pju
<- a
<q- qu
<r- ra
<-
<t- tu
<- a
segno di divisione delle parole
Ordinamento e corrispondenze secondo: S. Segert, A Basic Crammar ol the
Ugaritic, Berkley, S+, p. 2.
... Ia decilrazione dellugaritico
Ia decilrazione dellugaritico lu molto veloce: gia durante gli scavi del
2 condotti da Cl. Schaeher e C. Chenet, dallesiguo numero dei segni
utilizzati, sipotizzo subito di trovarsi davanti a una scrittura allabetica. Il
primo tentativo di decilrazione per opera del tedesco H. Bauer avvenne nel
3O, un anno dopo i primi ritrovamenti; i segni che riusci a identihcare
correttamente erano solo + ,piu un altro identihcato in seguito), troppo
pochi per leggere i testi. Il merito di aver apportato un deciso contributo
si deve a L. Dhorme che nel 3O pubblico un breve articolo con la sua
proposta di decilrazione della lingua, mentre nel 3 C. Virolleaud dava
alle stampe uninterpretazione dei gralemi ugaritici, eccezion latta per
due o tre la cui lettura era incerta. Da allora sono stati pubblicati numerosi
studi che hanno consentito una completa decilrazione della scrittura
ugaritica gettando nuova luce sulla storia Vicino Oriente antico.
.2. Ia scrittura lenicia
,Phoninrkis) e Punicus, lorme greca e latina della stessa parola,
sono alla base di una terminologia che distingue la lorma orientale e
occidentale della stessa scrittura e lingua: il lenicio. Questa era parlata e
135 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le prime scritture alfabetiche
Lbraico Iatino Ienicio
Lbraico Creco
< alel alel
^ b bet beth pta
1 g gaml ghimel gmma
O d delt daleth dlta
^ h he he y n
Y v vav vav (uau) a
I z zai zain zta Z
O het het a H
O tet tet qta
? y yod yod ta I
V k kal kal kppa
| l lamd lamed lmbda
) m men mem m M
1 n nun nun n
f s semk samekh x
O ain ain mikrn O
? p pe pe p
^ ade ade sn (?) / ,7)
1 q qol qol kppa ?
r ro resh P
w in in sgma
X t tau tau ta 1
1 Cfr.: th. nldeke, Beitrge Zur semitischen Sprachwissenschaft, amsterdam, 1982. 124 e ssg
Forma Nome
delle Traslitterazione delle
lettere Lettere
136 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le prime scritture alfabetiche
scritta a est del Mediterraneo, nella costa a nord della Palestina tra 1iro e
Biblo; il punico invece era la lorma che si ritrovava a Cartagine nellodierna
1unisia e nelle sue colonie.
Ia scrittura lenicia e composta di 22 consonanti; le vocali non sono
segnate, a eccezione delle lunghe attraverso il sistema delle matres
lectionis. Ia scrittura procede sempre da destra verso sinistra, ma in alcune
lrecce datate tra il XII e lXI secolo a.C., le iscrizioni a volte sono poste
verticalmente ed una e bustroledica. Ia mancanza delle vocali suscita oggi
delle perplessita nella lettura di un testo, ma queste sono apparenti: in
ehetti, se dovessimo scrivere una parola in una lingua indoeuropea come
litaliano, linglese, o il lrancese, senza indicare le vocali, questa potrebbe
avere signihcati molto diversi tra loro. el caso delle lingue alro-asiatiche
e diherente: tutte le parole hanno una radice generalmente composta
di tre consonanti che indicano ununica cosa. Se ad esempio in lenicio
abbiamo le tre lettere <spr- sappiamo che si tratta di qualcosa connesso
con lo scrivere o al massimo con il contare
S6
; invece, se prendiamo tre
consonanti come <spr-, in italiano, queste possono indicare: sapere,
sapore, sparo, spero, spora, seppure, aspro, ecc. Ia questione principe e se
la scrittura lenicia possa essere considerata un allabeto, non indicando le
vocali brevi, ma solo quelle lunghe con il sistema delle matres lectionis.
Questa domanda trova una risposta nel signihcato che vogliamo dare di
allabeto: se intendiamo una scrittura nella quale a ogni segno corrisponde
un suono e viceversa, quello lenicio non e un allabeto, perche al segno <b-
possono corrispondere quattro suoni: <b-, <ba-, <bi-, <bu- ,nel lenicio-
punico vi erano solo le tre vocali <a-, <i-, <u-). Se invece intendiamo una
scrittura semplice ed esclusivamente lonetica senza cioe ideogrammi
allora la risposta e ahermativa. Questo latto ha spinto numerosi studiosi,
come ad esempio I.j. Celb, a ritenere che il lenicio, come le altre scritture
semitiche consonantiche derivate ,aramaico, ebraico, ecc.), lossero scritture
sillabiche compendiarie, cioe ogni segno indica la consonante + la vocale
,CV), o la sua assenza, che il lettore deve completare.
.2.. Io sviluppo della scrittura lenicio-punica
Iiscrizione lenicia piu antica ad oggi rinvenuta e quella del sarcolago
S6
j. Oltizer R. jongeling, Dictionary ol the orth-West Semitic Inscriptions, Ieiden,
3. v. 2, S-SO.
137 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le prime scritture alfabetiche
di pietra di Airam re di Biblo
S
databile intorno al XIII secolo a.C.
SS
,
mentre la piu recente e del I secolo a.C. ,iscrizione di Sidone datata
6 a.C.) ,hg. 23); tra questi due estremi si collocano un certo numero
discrizioni, quali quelle su due coni dargilla da Biblo, una spatola
bronzea, ecc. Oltre a queste, rinvenute in Iibano, esiste un altro gruppo di
documenti trovato durante gli scavi in Palestina, costituito da tre lrecce
trovate a el-Khadr vicino a Betlemme ,XII secolo a.C.) e da un ostrakon
proveniente da Malha ,XI secolo a.C.); il numero maggiore discrizioni
lenicie in ogni modo risale al V secolo a.C.,hg. 2+). Ia scrittura lenicia
intorno al I millennio a.C. lu portata dalle coste della Palestina nelle
colonie del Mediterraneo assumendo caratteristiche grahche diherenti
che consentono oggi didentihcare il loro luogo dorigine; di certo si sa
in ogni caso che intorno al OO a.C. tutti i popoli semitici delle coste del
Mediterraneo conoscevano questallabeto. Ia sua principale caratteristica
era sicuramente una notevole unilormita grahca attraverso i secoli, a
parte alcuni tratti che denotavano una sua naturale evoluzione. Il lenicio
si dihuse molto presto in Asia anteriore e nel Bacino del Mediterraneo,
sia per un certo predominio culturale esercitato in alcune zone, sia per
la dihusione delle genti lenicie legate al commercio. 1estimonianze di
questa scrittura si trovano cosi in Cilicia ,1urchia) e in Siria settentrionale,
come testimoniano liscrizione del re Kilamuva, dello stato aramaico di
Yaudi, la lunga iscrizione di Karatepe, lenicia e ittita geroglihca ,in lingua
luvia), ecc. Documenti sono stati rinvenuti anche a Cipro, dove i lenici
sinsediarono hn dallVIII secolo a.C., in Lgitto ,Menh, Abido, Ipsambul),
ecc. Alla hne dellVIII secolo a.C. la presenza lenicia era ormai attestata
anche a Malta, in Sicilia, in Sardegna e in Spagna.
Ia scrittura lenicia puo essere di tre tipi:
. epigrahca monumentale: e la lorma di scrittura meglio attestata,
anche se prima dellVIII secolo a.C. e dihcile distinguere tra scrittura
aramaica, ammonitica e lenicia, avendo tutte caratteristiche grahche
molto simili.
2. calligrahca: con questo termine sintende normalmente la scrittura
utilizzata per redigere i documenti scritti su papiro o pergamena.
S
Questa iscrizione e stata variamente datata. Cli ultimi risultati porterebbero ad at-
tribuirle una data intorno al XIII secolo a.C., ma non mancano voci contrastanti che la
daterebbero allanno OOO a.C.
SS
j.A. Hackett, in 1he Cambridge Lnciclopedia ol the Worlds Ianguages Cambridge,
2OO+. 36, identihca come lenicia liscrizione proto-sinaitica ritrovata vicino Iuxor, e la
data al SOO a.C., ipotizzando la nascita dellallabeto intorno al 2OOO a.C. Ma vedi nello
stesso volume larticolo di D. Pardee, Canaanite dialects. 3S6-3O.
138 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le prime scritture alfabetiche
Fig. 23 - scritture monumentali fenicie: 1: Biblio, X sec. a.C. (Yeimilk); 2: anatolia, VIII sec. a.C. (Ka-
ratepe); egitto, inizio VI sec. a.C. (abu simbel); 4: Biblico, IV sec. a.C. (shipibaal); 5: umm el-amed,
II sec. a.C.; 6; Cartagine, III, II sec. a.C. (tariffa di Marsiglia).
139 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le prime scritture alfabetiche
Fig. 24 - scritture corsive fenicio-puniche: 1: Mozia, VI sec. a.C. (stele; scrittura punica di tipo corsivo con
impiego monumentale); 2: Malta, III-II sec. a.C. (corsivo fenicio tardo); 3: sidone, V sec. a.C.; 4: papiro
fenicio del IV III sec. a.C.; 5: samaria, met VIII sec.a.C. (corsivo ebraico); 6: papiro aramaico del 465 a.C.
140 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le prime scritture alfabetiche
Anche se non ci sono rimaste testimonianze, a causa del supporto
molto deperibile, e ipotizzabile che il suo tratteggio losse lortemente
inhuenzato dalla scrittura epigrahca della seconda meta del I millennio
a.C. e da quella punica.
3. corsiva: utilizzata su supporti come il papiro e la pergamena, aveva un
andamento molto veloce, con lrequenti legature e semplihcazione dei
tratti; da questa deriva la scrittura punica.
Dal punto di vista cronologico, j.B. Peckam
S
ritiene di potere dividere la
scrittura lenicia in due periodi:
a) scrittura lenicia antica: dalle origini hno a circa lultimo quarto dellVIII
secolo a.C.;
b) scrittura lenicia recente: dallVIII al I secolo a.C.; questa seconda lase e
normalmente latta iniziare con liscrizione di Karatepe in Cilicia.
Va in ogni caso detto che questa divisione ha suscitato perplessita presso
alcuni specialisti europei.
L. Iipiski
O
, prelerisce invece dividerla in:
a) paleo-lenicia, dalle origini allVIII secolo a.C. Intorno allXI secolo a.C.,
la scrittura lenicia assume una propria hsionomia, composta di 22
lettere con un proprio tracciato grahco e un orientamento da destra
verso sinistra. Il tipo di scrittura e in ogni modo di tipo epigrahco.
b) medio lenicia, dallVIII al VI secolo a.C. DallVIII secolo a.C. il lenicio si
sviluppa e diherenzia nelle diverse scritture nord-semitiche ,moabita,
edomita, ecc.); allinizio dellVIII secolo a.C. si lanno risalire le prime
iscrizioni puniche.
c) lenicio recente, dal V secolo a.C. allinizio dellera cristiana. Questo
terzo e ultimo periodo e caratterizzato dalla presenza di un numero
relativamente elevato discrizioni.
Diverso lo sviluppo della scrittura punica, variante locale di quella lenicia,
la cui origine e latta risalire alla citta di Cartagine, londata secondo la
tradizione da coloni di 1iro nellS+-S3 a.C. In questa citta la loro presenza
si salda con quella dei Ienici, per questo non e sempre lacile distinguere tra
le due lasi ,lenicia e punica), anche se convenzionalmente il predominio
cartaginese si la risalire alla londazione della prima colonia a Ibiza nel
63+-633 a.C. Iantica Cartagine ,lenicio: qrt hdt = citta nuova) londata
S
j.B. Peckham, 1he development ol the Iate Phoenician Script, Cambridge Mass.,
6S.
O
Dictionnaire de la Civilisation Phenicienne et Punique, 1urnhout, 2. +O-+3.
141 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le prime scritture alfabetiche
sulla costa settentrionale dellAlrica, divenne presto il centro principale
della civilta punica. Ie iscrizioni provenienti da questa citta vanno dal
IX al I secolo a.C., mentre sono datate al V secolo a.C. quelle presenti
in Italia ,santuario etrusco di Pyrgi a nord di Roma, a Mozia in Sicilia,
in Sardegna), nel sud della Irancia ,Marsiglia e Avignone), in Spagna
,Siviglia), a Malta, a Cozo, ecc., testimoni dellespansione di questa civilta.
Iultima attestazione di una iscrizione punica in ogni caso, risale al I-II
secolo d.C., circa tre secoli dopo la scomparsa della scrittura lenicia.
Ia scrittura punica cronologicamente si puo dividere in:
a) punica, dal IX secolo a.C. hno al I secolo a.C. circa. Derivata direttamente
dalla scrittura lenicia, ha caratteristiche grahche che la distinguono solo
lievemente da questultima, evidenziate in particolar modo dalla maniera
di tracciare le lettere: le aste dei caratteri punici sono, inlatti, notevolmente
allungate e il loro andamento obliquo; inoltre e tipico luso di ingrossare le
aste verticali dei segni, producendo un ehetto di chiaroscuro.
b) neopunica, dal I secolo a.C. hno al I secolo d.C. Ia scrittura neopunica, che
gradatamente subentra alla scrittura punica, dopo la distruzione di Cartagine
nel + a.C. si dihonde sia in Alrica sia nelle sue colonie. Ia distruzione
del legame con la madrepatria porta questo tipo di scrittura a svilupparsi
in maniera autonoma, mostrando una lorte tendenza alla corsivizzazione,
lorse legata alluso di scrivere sul papiro con il pennello, che rende oggi
spesso dihcile distinguere i tracciati delle lettere, e in particolare tra: <n- e
<t-, <b-, <d- e <r-. Inoltre, come attestato da alcune iscrizioni, il numero dei
tratti utilizzati per tracciare le lettere tende a diminuire, come ad esempio
nel caso della <- ,=) che originariamente necessita di cinque tratti per
essere scritta, e nella corsiva tardo-punica ne utilizza solo tre. Unaltra delle
caratteristiche maggiori della scrittura neopunica e limpiego delle matres
lectionis che va di pari passo con la decomposizione del sistema lonetico
lenicio nella lingua parlata, che rihette lortograha del neopunico.
Ia scrittura neopunica puo ulteriormente essere divisa in:
a) neopunica cartaginese: dalla hne del III secolo a.C., coesiste con il punico
cartaginese, hno alla distruzione della citta nel +6 a.C.;
b) neopunica di tripolitana: attestata da un centinaio discrizioni, databile
tra il I secolo a.C. e il III secolo d.C.;
c) neopunica dAlrica del nord: nata posteriormente alla caduta di
Cartagine, e la scrittura meglio rappresentata ma anche la piu dihcile
da leggere. Ie iscrizioni provengono dalla 1unisia e dallAlgeria, ma si
trovano anche in Marocco, in Sardegna, Sicilia, Malta, e Spagna.
142 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le prime scritture alfabetiche
.3. Ia decilrazione della scrittura lenicia: labbe jean-jacques
Barthelemy
Se lo Champollion gode meritatamente di una grande lama per avere
decilrato la scrittura egiziana geroglihca, poco noto e citato e labbe jean-
jacques Barthelemy ,6-3), decilratore delle scritture palmirena e
lenicia, che inauguro la lelice stagione della decilrazione delle scritture
antiche
.
Il Barthelemy, dopo aver decilrato la scrittura palmirena, intorno al 3S
ahronto il problema della scrittura lenicia. Partendo dal presupposto
che il lenicio losse allorigine della scrittura greca, decise di prendere in
esame due iscrizioni dedicatorie bilingue greco-lenicie, ritrovate a Malta,
applicando lo stesso sistema di analisi che aveva prohcuamente impiegato
quattro anni prima per la decilrazione del palmireno. Ia comparazione
delle due iscrizioni apparve subito alquanto complessa, poiche lordine
delle parole era diverso nel testo greco e in quello lenicio. Inoltre i nomi
propri erano tradotti e non trascritti, ma uno dei due lratelli autori della
dedica, portava lo stesso nome di suo padre. Il Barthelemy, identihco cosi
prima i nomi propri e quindi la parola <bn-, hglio di, la quale aveva lo
stesso signihcato in lingua ebraica. Al posto del nome di dio Lracle,
identihco le consonanti della parola <Melqart-, il suo nome in lenicio.
Inhne riconobbe il nome della citta di 1iro, originaria dei due autori delle
dediche. Partendo da questi elementi, riusci ad identihcare tutte le altre
lettere della scrittura lenicia.
Decilrata con successo questa scrittura, il Barthelemy, si ripropose di
dedicarsi alla decilrazione dellegiziano geroglihco, comparando il testo
di una stele bilingue copta ed egiziana geroglihca, ed applicando lo
stesso metodo di comparazione utilizzato per il lenicio e il palmireno,
cioe cercando di identihcare i nomi propri, ed ipotizzando che i cartigli
contenessero dei nomi reali. Il Barthelemy non riusci nel suo intento, e solo
nel S2+ per merito dello Champollion la scrittura egiziana lu decilrata,
applicando in gran parte il metodo comparativo utilizzato alcuni decenni
prima dallabbe Barthelemy.
.
2.2.3. Ia scrittura aramaica
Ia scrittura aramaica, come detto in precedenza, e attestata hn dal IX secolo
a.C. con varie iscrizioni monumentali. Composta di 22 gralemi, come il
lenicio, hno allVIII secolo a.C. essa appare immutata, mostrando degli
arcaicismi grahci molto vicini alla scrittura lenicia del X o anche dellXI
secolo a.C.; dopo la meta dellVIII secolo a.C., cominciano a sorgere i primi
segni di una tendenza alla scrittura corsiva, particolarmente in Assiria,
dove usata prevalentemente per scopi commerciali. Il corsivo aramaico,
che si distingue nettamente da quello lenicio ed ebraico, e caratterizzato
dalla tendenza ad accorciare le lettere, ad aprire superiormente gli
occhielli e a dare ai segni una lorma quadrata. Questa tendenza si
evidenziava anche nella scrittura monumentale sempre dallVIII secolo
a.C., per stabilizzarsi nel periodo Achemenide ,V-IV secolo a.C.) e
sopravvivere, anche in Palestina, hno al II secolo a.C. Dalla corsiva delle
cancellerie delleta persiana si sviluppano dal III secolo a.C. numerose
scritture nazionali, che sono adottate hn nelle regioni asiatiche dellormai
scomparso impero Achemenide, trovando un impiego sia monumentale
sia corsivo. Come in precedenza mostrato, la lingua aramaica si dihonde
anche in tutto lOriente unitamente alla sua scrittura, pur con numerose
varianti locali, contrastando la dihusione della scrittura greca che simpone
invece prevalentemente in Occidente. Ie principali scritture derivate da
quellaramaica si possono dividere in:
. scritture aramaiche occidentali
A seguito della caduta di Saddam Hussein ad opera della coalizione delle potenze occi-
dentali, e dellaumento dellinhuenza delle componenti musulmane del paese, si e osservata
una lorte diminuzione della presenza della chiesa nestoriana in Iraq e conseguentemente
della comunita di lingua aramaica.
152 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture alfabetiche nord-semitiche
2. scritture aramaiche orientali.
2.3. Scritture aramaiche occidentali ,hg. 2S)
Ie scritture aramaiche occidentali si dividono a loro volta in:
a) scrittura ebraica quadrata, chiamata anche giudaica;
b) scrittura nabatea, attestata dal II secolo a.C.;
c) scrittura palmirena, attestata dal I secolo a.C.
2.3.. Scrittura ebraica quadrata
1utti gli studiosi concordano oggi sul latto che lallabeto ebraico quadrato
detto anche giudaico, il quale sostitui quello paleo-ebraico, derivi direttamente
dalla scrittura aramaica. Ia prima iscrizione di questo tipo e considerata
quella di Arq el-Lmir, in Ciordania ed e stata variamente datata dal tardo
VI secolo a.C. hno al 6 a.C. Iebraico quadrato si trova utilizzato nelle
iscrizioni e nei manoscritti, e con la nascita della stampa a caratteri mobili
nel XV secolo d.C., anche nei libri a stampa. Il suo principale sviluppo grahco
moderno e rappresentato da una scrittura corsiva detta rabbinica, lormatasi
intorno allXI secolo d.C., comunemente dehnita raschi. Questo nome deriva
dallutilizzo di questo carattere nel primo libro a stampa ebraico che reca una
data ,+3), costituito da un commento alla 1orah e al 1almud del rabbino
lrancese Rabbi Schelomo ben Isaak ,O+OO3 d.C.), stampato in scrittura
ebraica selardita semicorsiva. Insieme con questa si hanno una gran varieta
di scritture, un tempo indicate genericamente con i nomi delle due principali
correnti della diaspora ebraica: selardita ,originaria della Spagna), e askenazita
,i discendenti degli ebrei venuti da Babilonia e dalla Palestina insediatesi nei
Balcani e nellLuropa centro-orientale) ma in tempi piu recenti, la ricerca
paleograhca ha creato una nomenclatura molto piu vasta e dettagliata,
distinguendo la scrittura ebraica italiana, la scrittura ebraica indiana, ecc.
S
.
Iallabeto ebraico quadrato e composto di 22 segni ,hg. 2), come laramaico
e il paleo-ebraico; lortograha ebraica antica, come la maggioranza delle
scritture semitiche, e priva di vocali e al hne di mantenere la corretta
pronuncia della Bibbia, si svilupparono diversi sistemi di vocalizzazione
del testo biblico
.
el VI secolo d.C. lu inventato un sistema di notazione vocalico detto
babilonese che distingueva sei vocali: <a-, <-, <e-, <i-, <o-, <u-, rappresentato
da lettere ebraiche schematizzate. Altri tentativi di vocalizzazione lurono
latti in Palestina, dove le sei vocali erano rappresentate da punti o trattini
S
S.A. Birnbaum, 1he Hebrev Script. Ieiden, .
Angel Saenz- Badillos, Storia della lingua ebraica, Brescia, 2OO. 6S-+.
153 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture alfabetiche nord-semitiche
Fig. 28 - scritture aramaiche nazionali. 1 scrittura ebraica quadrata; 2 scrittura palmirena; 3 scrittura
nabatea; 4 scrittura araba antica.
154 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture alfabetiche nord-semitiche
posti sopra le lettere, ma in questo sistema si trovava una vocalizzazione
parziale che in alcuni casi generava delle dihcolta. Verso lVIII secolo d.C.,
lu elaborato nellaccademia della citta di 1iberiade in Palestina, da cui il
nome di Sistema tiberiade, un nuovo sistema di notazione vocalica, per
opera di un gruppo di masoreti chiamati nakdanim, i quali aggiunsero dei
segni sopra e sotto le lettere, per indicare la corretta lettura delle parole.
Lsso prevedeva la scrittura di sette segni vocalici ,<a-, < -, <e-, <e- media,
<i-, <o-, <u-), insieme con altri particolarismi grahci tra cui lo eva mobile
,una <e- brevissima) e lo eva quiscente, che non si pronunciava e di
conseguenza non era trascritto; nel XIII secolo, per opera del grammatico
David Qimchi, questo sistema di notazione vocalica lu ulteriormente
ampliato, distinguendo anche le vocali brevi e traslormando la
vocalizzazione dellebraico biblico in un sistema estremamente complesso
e rahnato, cosi che nel XIV secolo d.C. questo sostitui tutti gli altri ,hg.
2). 1ra le altre particolarita dellallabeto ebraico, si segnalano le lettere
< - ,<b, g, d, k, p, t-), le quali munite di un punto dentro la
consonante, detto daghe lene, hanno un suono duro, esplosivo, mentre
senza il punto hanno un suono spirato. Inoltre la lettera < - ,s) ha due
lorme: <- ,in) e <- ,in).
1ra i principali segni grahci della Bibbia ebraica masoretica, vanno
segnalati:
daghe lorte <- = un punto situato nel corpo della consonante da un suono
raddoppiato. Il punto aallinterno delle lettere < - si chiama
daghe lene, e rende il suono di queste consonanti duro;
maqqel <-- = una linea che unisce strettamente due o piu parole;
methegh <- = lrena la pronunzia di una vocale
muna < - = congiunge una parola con quella seguente
sol pasq <:-= indica la hne di un verso
atna <-= indica una pausa a meta del verso
segholta <- = indica la pausa che divide in due la prima meta del verso.
Io sviluppo della lingua e scrittura ebraica in tempi moderni, e dovuto
principalmente allopera di Lliezer ben Yehuda ,S3S-22), che con la
sua tenacia nel volere lar risorgere la lingua della Bibbia come lingua
parlata, lo porto nel corso della sua vita a consultare un gran numero di
manoscritti conservati nelle biblioteche di tutto il mondo e a pubblicare
un 1hesaurus
2OO
della lingua ebraica in sedici volumi. Ie sue tesi non
2OO
Lliezer ben Yehuda, 1hesaurus totius hebraitatis et veteris et recentioris, ev York,
6O.
155 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture alfabetiche nord-semitiche
Fig. 29
156 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture alfabetiche nord-semitiche
lurono sempre ben accette e dovette combattere a lungo contro coloro che
si opponevano a una resurrezione della lingua biblica. I suoi slorzi lurono
premiati nel SO con la londazione del Comitato della lingua, sostituito
nel 33 dallAccademia della lingua ebraica, che aveva il compito di
verihcare lo sviluppo della nuova lingua ebraica, hssando lesatta pronuncia
e decidendo i neologismi che potevano essere adottati. el 33, questo
organismo lu sostituito dallAccademia ebraica, tuttora esistente, con
compiti simili. Con linsegnamento dellebraico nelle scuole di Palestina,
lu completata lopera di rieducazione allebraico. Questa rinascita della
lingua e scrittura ebraica, che alla hne del XVIII secolo era utilizzata quasi
esclusivamente per scopi liturgici, ha portato inevitabilmente ad alcune
modihcazioni anche nella scrittura, e non solo nello sviluppo del disegno
di nuovi caratteri tipograhci, ma anche in una semplihcazione delle
lettere. Senza entrare nel dettaglio dei prolondi mutamenti linguistici, dal
punto di vista grahco va osservato che il riutilizzo della scrittura ebraica
non vocalizzata, da parte di una popolazione principalmente europea e
americana, ha portato a un aumento delle lettere con lunzione di matres
letionis per indicare le vocali, normalmente non segnate.
2.3.2. Scrittura nabatea
Altra diramazione dellallabeto aramaico, e la scrittura nabatea che si
distingue molto presto per un particolarismo grahco di tipo corsivo, tanto
che gia nel I secolo a.C. nessuna lettera mostra piu una relazione con
il modello aramaico originale. Iallabeto e composto di 22 gralemi, che
rappresentano perlettamente lomonima lingua aramaica; la scrittura va
da destra verso sinistra. Ie iscrizioni nabatee di cui si ha notizia sono
circa cinquemila, e vanno dal II secolo a.C. hno al IV secolo d.C.; la loro
localizzazione e molto vasta, essendo state trovate iscrizioni in questa
scrittura anche in Lgitto e in Italia. Iultima iscrizione nabatea datata
e del 336 d.C., ed e stata rinvenuta a Hegra, lattuale Medain Saleh. Ia
grande importanza della scrittura nabatea, come si vedra in seguito, deriva
dal latto che da questa scrittura probabilmente ebbe origine quella araba
classica, utilizzata in gran parte dellAsia e del ord Alrica.
2.3.3. Scrittura palmirena
Simile allebraico quadrato, ma piu ornamentale, e la scrittura palmirena.
Iiscrizione piu antica si trova nella citta di Dura-Luropos ed e datata al 33
a.C. mentre quella piu recente e del 2+ d.C. Si conoscono due tipi principali
di scrittura, quella monumentale e quella corsiva; questultima e utilizzata
nelle iscrizioni palmirene del I secolo a.C., e ha tutte le caratteristiche
157 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture alfabetiche nord-semitiche
di quella presente nei manoscritti e nei papiri: grandezza irregolare dei
caratteri, numerose legature, ecc. el corso della sua evoluzione la scrittura
monumentale torna, pero, a uno stile elegante, particolarmente durante il
II secolo d.C. Ia scrittura e composta di 22 gralemi, come nella scrittura
aramaica da cui derivava, e si scrive da destra verso sinistra.
Ia decilrazione della scrittura palmirena si deve allabbe Barthelemy
,6-3), il quale nel 3+, solo un anno dopo la pubblicazione della
prima copia esatta di uniscrizione in questa scrittura, propose la sua
decilrazione. Il Barthelemy, rihuto di conlrontare i segni della scrittura
palmirena con quelli di altri allabeti noti e decise di ahrontare il problema
con la comparazione dei testi di una iscrizione bilingue greco-palmirena,
nella quale identihco il nome proprio di Septimius Odaenathus , in cima
al testo greco, e suppose che il testo palmireno cominciasse alla stessa
maniera. Inoltre ipotizzo che la lingua palmirena losse vicina a quella
siriaca. Iidentihcazione di otto consonanti del nome proprio ,<s, p, t,
m, y, v, r, d-) gli diede una base grazie alla quale riconobbe le parole
aramaiche piu note ,<bar- hglio di, ecc.), consentendogli di identihcare
i ventidue segni di questa scrittura
2O
.
Quattro anni dopo, applicando lo stesso sistema di analisi, il Barthelemy
decilro la scrittura lenicia.
2.+. Scritture aramaiche orientali
Ie scritture aramaiche orientali si dividono in:
a) scrittura siriaca, da cui si svilupparono un modello occidentale e uno
orientale;
b) scrittura mandea, originata da quella sud-mesopotamica, attestata dal
II secolo d.C. nellIran occidentale ,in Susania);
c) scritture arabe ,di cui si discutera nel capitolo seguente).
2.+.. Scrittura siriaca
Iorgine della scrittura siriaca non e molto chiara, ed e oggetto di numerose
discussioni
2O2
. Probabilmente derivata dallaramaico, se non dallo stesso
palmireno, la scrittura siriaca svolse un grande ruolo nella traduzione
della Bibbia, per la cui redazione era utilizzata una scrittura che prese il
nome di estrangel o estrangel ,da satar = angelo) vale a dire scrittura del
Vangelo. Ie due piu antiche iscrizioni siriache conosciute appartengono
una alla prima meta del I secolo d.C. e laltra alla seconda meta del II secolo
2O
Iaventure des ecritures: naissance, Paris, . 66-6.
2O2
j. Pirenne, Aux origines de la graphie syriaque Syria +O:O-3.
158 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture alfabetiche nord-semitiche
Fig. 30 - scrittura siriaca estrangela
159 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture alfabetiche nord-semitiche
d.C. Ia scrittura estrangel intorno al V secolo d.C., in seguito agli scismi
dalla Chiesa Cattolica, diede vita ad altre due scritture:
a) scrittura siriaca occidentale, detta giacobita o ser ,= lineare), adoperata
dagli scrittori siriaci appartenenti alla chiesa monohsita ,giacobita) siriaca,
staccatasi, per ragioni dogmatiche ed anche nazionali, nel VI secolo d.C.
da quella bizantina;
b) scrittura siriaca orientale, detta nestoriana, e la sua variante grahca detta
sogdiana cristiana, utilizzata dai seguaci delleresia nestoriana, dal nome di
estorio patriaraca greco di Costantinoppoli dal +2S al +32 d.C. Ieresia
nestoriana, rapidamnete dihusa nellAsia anteriore, divenne la religione
uhciale della importante chiesa Persiana, da dove ben presto si dihuse
nellAsia merdionale, centrale e orientale, come dimostra la scoperta nel
623 a Singan-Iu, provincia dello Shen-si, nella Cina settentrionale, di
una lunga stele bilingue cinese-siriaca redatta in caratteri estrangeli.
I ventidue caratteri della scrittura siriaca, il cui verso e da destra verso
sinistra, possono avere quattro lorme: isolata, legata a destra, legata a
sinistra, e mediana; le lettere ,dla), ,h), ,vav), ,zayn), ,a), ,r) e
,tav) hanno solo la lorma isolata o legata a destra ,hg. 3O).
2.+.2. Scrittura mandea
Iutilizzo della scrittura mandea
2O3
, sviluppata da un modello sud-
mesopotamico attestato nel II secolo d. C. nellIran occidentale in Susania,
rimase conhnata alla setta gnostica pagano-giudaico-cristiana dei Mandei,
chiamati anche azareni, Calilei o Cristiani di S. Ciovanni. Crahcamente
la scrittura mandea e importante per luso delle tre consonanti <- ,aleph),
<- ,vav) e <- ,yod) utilizzate in lorma abbreviata per indicare le vocali,
diventando cosi una scrittura sillabica analoga a quella etiopica. Iallabeto
mandeo e chiamato abgda, perche le prime lettere dellallabeto si
chiamano rispettivamente: <, b, g, d-; la scrittura mandea conta 2+
lettere, essendo state aggiunte, per scopi magici, la <d- e una <a- ripetute
alla hne dellallabeto.
2O3
Per uno studio completo della lingua e scrittura mandea, vedi: R. Macuch, Handbook
ol Classical and Modern Mandaic, Berlin, 63.
160 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
3.
IL SCRI11URL ARABL A1ICHL
2O+
3.. Ia scrittura teimanite o proto-araba
Con questo termine sono indicate un gruppo discrizioni che vanno
dal IX-VIII al VI secolo a.C., che possono essere divise in due gruppi:
il primo di chiara provenienza mesopotamica, con un prolungamento
nel Iuristan, una regione dellIran, e il secondo proveniente dallarea
Ciordano-palestinese.
La scrittura teimanite e attestata da un gruppo di sigilli, alcuni con motivi
iconograhci spesso di chiaro stampo mesopotamico ,il leone alato) databili
tra lVIII e il VII secolo a.C., mentre altri, piu recenti e di lorma ovale a volte
con brevi iscrizioni, risalgono probabilmente al VI secolo a.C. Ionomastica
e di tipo nordarabico, ma sono presenti anche nomi sud-arabici. Sono state
poi rinvenute due tavolette di terracotta provenienti da Ur e ippur, e alcune
brevi epigrah provenienti da Cerusalemme. Il tipo di lingua utilizzato non
e ben chiaro, perche queste iscrizioni sono troppo brevi e lrammentarie; la
loro scrittura e ad ogni modo molto unilorme e ben distinta rispetto alle
successive scritture sud-semitiche. Il numero dei segni non e determinato
con sicurezza, ma si e potuto accertare la presenza di mutamenti piu lonetici
che grahci che portarono alla scomparsa di alcuni segni, attestando inoltre
la nascita e lo sviluppo di diversi dialetti. Ie iscrizioni ritrovate a Ur, Uruk e
ippur nel 32, lurono chiamate caldee dallAlbright che le aveva rinvenute
e in seguito anche proto-dedanite, proto-tamudene, o hasee secondo il tipo
di scrittura cui erano accostate, hnche von Wissman, riprendendo questo
materiale e inserendolo in un contesto piu ampio, ha invece proposto il nome
di proto-arabe. Oggi si prelerisce chiamarle teimanite dal nome del popolo
di carovanieri dei 1eimaniti che avevano il loro centro a Bostra ,o Bosra) in
Ciordania. Secondo alcuni archeologi, principalmente americani e israeliani,
2O+
A proposito del termine di origine semitica arabo ,rb in scrittura consonantica; in
greco e latino Arabes, al plurale) si rende necessaria una precisazione: la cultura occiden-
tale dehnisce con il termine arabi tutte quelle popolazioni che hanno larabo come lingua
madre, e molto spesso, impropriamente, le popolazioni di religione o cultura islamica.
ella Bibbia e presso gli scrittori classici, invece, gli arabi erano coloro che vivevano nell
c
arabah, la steppa desertica che solo in un secondo momento ha dato il nome allodierna
Arabia.
161 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture arabe antiche
la scrittura teimanite deriverebbe direttamente dalla proto-cananaica, e la
sua origine dovrebbe essere latta risalire al XIV-XIII sec. a.C.
3.2. Scritture nord-arabiche
Ie iscrizioni nord-arabiche, come anche quelle sud-arabiche, sono
generalmente legate alle antiche popolazioni carovaniere percio di norma
e dato loro il nome delle citta in cui si sono lormate. Va osservato pero che
queste scritture non hanno nessuna parentela con quella araba classica, di
cui si discutera nel capitolo seguente.
Appartengono al gruppo delle scritture nord-arabiche:
. scrittura di 1eima;
2. scritture dedanita e lihyanita
3. scrittura tamudena
+. scrittura salaitica.
3.2.. Scrittura di 1eima
Ie iscrizioni nord-arabiche trovate presso loasi di 1eima, da non conlondere
pero con le iscrizioni proto-arabe dette teimanite, rappresentano il
momento di passaggio dalla scrittura teimanite o proto-araba al gruppo
di quelle nord-arabiche; recenti studi hanno consentito di datarle con una
certa precisione al tempo di abonide, ultimo re babilonese che regno dal
336 al 33 a.C. Dopo questa data, la popolazione dei 1eimaniti cesso di
utilizzare questa scrittura, per passare a quella aramaica, come attestano le
iscrizioni del periodo achemenide e piu tardi a quella nabatea; le iscrizioni
di 1eima attualmente note sono circa duecento, tutte del VI secolo a.C.
3.2.2. Scritture dedanita e lihyanita
La scrittura dedanita sembra derivare direttamente da quella teimanite
o proto-araba o da una sua varieta non meglio identihcata; e attestata
nella citta carovaniera di Dedan, da cui il nome di dedanita, attuale el-
Hula, nellHeaz, ed e datata alla hne del VI secolo o ai primi del V secolo
a.C. Dei 23 lonemi consonantici che compongono questa lingua, 3 sono
espressi con segni che corrispondono esattamente a quelli della scrittura
proto-araba e altri 6 con gralemi ottenuti mediante modihche lormali;
per i rimanenti quattro lonemi consonantici, la scrittura dedanita ricorre
a simboli grahci del tutto nuovi. Dopo meno di un secolo questa scrittura
si traslormo sotto linhuenza della tribu dei Iihyan che governo questa
citta, da cui il nome di scrittura lihyanita, ma le diherenze tra le due
scritture sono poche, tanto che per parecchio tempo sono state conluse;
162 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture arabe antiche
da rilevare che la scrittura lihyanita introduce due nuovi gralemi assenti
in quella dedanita: <- e <d-. Dopo circa due secoli di vita, la scrittura
lihyanita si traslormo ancora arrivando a una lorma chiamata tardo-
lihyanita, la quale a sua volta duro un paio di secoli dal III alla hne del II
secolo a.C., hno a quando la citta cadde sotto il dominio dei abatei, che
vintrodussero la loro lingua e scrittura.
3.2.3. Scrittura tamudena
Con questo termine sintendono un gruppo di scritture attestate per oltre
un millennio in tutta la penisola Araba, dal egev e dal deserto della
Siria sino allo Yemen meridionale compreso. Questa scrittura e adoperata
probabilmente da un gruppo di popolazioni nomadi che le ha lasciate incise
su pietre o pareti rocciose, percio sempre grahte. Ie iscrizioni tamudene
coprono un periodo che va dal V secolo a.C. ad almeno il IV d.C. mentre la
loro origine e sempre dalla scrittura teimanite o proto-araba; in tamudeno
sono attestati molti dialetti, e inevitabilmente numerose varianti grahche.
Il numero dei segni documentati va da 23 a 2, anche questi derivati dalla
scrittura teimanite o proto-araba, ma lunico elemento in comune di tutte
le iscrizioni tamudene e la loro tendenza a una scrittura corsiva.
3.2.+. Scrittura salaitica
el deserto della Siria, in unarea che va dai monti dellHauran alla
pianura lavica dellHarra, sono state scoperte numerose iscrizioni e
grahti in una scrittura molto vicina a quella tamudena. Questa, chiamata
convenzionalmente salaitica dal nome del rilievo montuoso che si trova
a sud-est di Damasco ,5ala), ma presente anche allesterno del monte
stesso, sembra potersi datare tra il I e il IV secolo d.C., anche se quelle
datate sono tutte del II secolo d.C., per scomparire cosi improvvisamente
comera comparsa. Documenti sporadici sono stati trovati anche presso
lLulrate ,Dura-Luropos), in Iibano e nel egev e alcuni grahti sono
stati rinvenuti in una casa di Pompei ,I secolo d.C.); la scrittura salaitica,
a giudizio degli studiosi, e da ritenere una naturale evoluzione di quella
tamudena, con una lorte tendenza alla corsivizzazione.
3.3. Scritture sud-arabiche
Con il termine di scritture sud-arabiche, si dehniscono un gruppo discrizioni
note hn dal XIX secolo d.C. attestate nella zona meridionale dellArabia,
specialmente nella regione sud occidentale, costituita dallo Yemen e dai
paesi vicini ,compresa lLtiopia) dove e documentata una ricca cultura di
tipo sedentario con costruzioni sia di natura templare, sia palatina, sia di
163 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture arabe antiche
carattere idraulico per lirrigazione. Io stesso tipo di scrittura e dihuso
anche in Arabia settentrionale, con attestazioni in Siria e Ciordania; la
lingua di queste iscrizioni e quella anteriore alla nascita dellIslam, parlata
da popolazioni prevalentemente di tipo nomade e quindi incise o piu
lrequentemente grahte sulla roccia ,hg. 3). Ia loro datazione e molto
controversa, rendendo dihcile tracciare la loro possibile origine. Alcuni
studiosi ,H. Crimme, j. Ryckmans) tendono a ritenere che le scritture sud-
arabiche provengano da quella tamudena dellarea settentrionale, mentre
j. Pirenne ha invece lormulato lipotesi di uninhuenza derivante dalla
scrittura greca, che le porterebbe a essere datate non prima del V secolo
a.C. Contro questa ipotesi si devono pero citare i ritrovamenti di W.I.
Albright che ha isolato alcune iscrizioni in Mesopotamia meridionale che
dovrebbero risalire a circa lVIII secolo a.C., portando a ritenere una loro
origine dal nord; secondo altri la loro origine e da ricercare invece in un
antico allabeto chiamato proto-semitico meridionale ,M. Iidzbarski e
altri). H. Crimme inoltre, ha ritenuto di poter identihcare nelle iscrizioni
proto-sinaitiche il prototipo della scrittura tamudena, considerata a sua
volta, il progenitore delle altre scritture sud-semitiche. Iipotesi che oggi
sembra piu verosimile, e in ogni caso quella proposta da C. Carbini, il quale
ritiene che le scritture sud-semitiche abbiano avuto origine nella seconda
meta del II millennio a.C. in una zona settentrionale, in concomitanza con
una -larga dihusione del cammello e quindi dei beduini nomadi- lungo
una direttrice commerciale. Queste iscrizioni, datate tra il IX secolo a.C.
e il VI secolo d.C. - la piu antica iscrizione e stata ritrovata nello Yemen
- hanno a volte assunto anche il nome di himyaritico, preso a prestito da
quello di un piccolo regno nello Yemen, conservato nella tradizione greca
prima e araba poi. I documenti in scrittura sud-arabica sono generalmente
divisi in quattro gruppi, corrispondenti ai principali stati storicamente
attestati:
a) mineo;
b) sabeo;
c) qatabanico;
d) hadramutico.
A volte e distinto anche un gruppo himyaritico, altrimenti unito a
quello sabeo, altre volte invece il nome sabeo e applicato a tutta la
documentazione.
Come ha osservato C. Carbini
2O3
, per quanto riguarda la paleograha delle
2O3
C. Carbini, Introduzione alla epigraha semitica, op. cit., in particolare le pp. 22-23,
33O-332 e la tav. +.
164 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture arabe antiche
Fig. 31 - scritture arabe monumentali dello Yemen ed etiopiche: 1: scrittura sudarabica antica ( tra
parentesi i segni di tipo nordarabico presenti in alcune iscrizioni pi antiche): 2: scrittura sudarabica
recente; 3: scrittura di tipo thamudeno etiopica; 4: scrittura consonantica etiopica.
165 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture arabe antiche
iscrizioni monumentali sud-arabiche, a diherenza di quanto si osserva in
quasi tutte le altre scritture ,lenicio, aramaico, greco, latino, ecc.), questa
rimane pressoche invariata per piu di un millennio, seguendo il canone
hssato probabilmente dai Sabei, sul modello dalla scrittura minea: lunico
criterio che puo essere seguito per la loro datazione e quindi quello stilistico.
Una possibile evoluzione e invece riscontrabile in alcune iscrizioni su dei
bastoncini recentemente rinvenuti, ma lo studio di questo materiale e
ancora allinizio. Iallabeto sud-arabico, composto di 2 consonanti il
cui ordine convenzionale e stato in parte ricostruito sulla base di alcuni
grahti, non reca tracce di notazione vocalica; dopo lallabeto ugaritico che
possiede 3O segni, quello sud-arabico e quindi lallabeto semitico piu ricco.
Ia scrittura va generalmente da destra a sinistra, ma si conoscono anche
iscrizioni il cui verso e da sinistra a destra e altre bustrolediche. Mancano
i segni dinterpunzione, ma le parole sono separate da tratti verticali; le
parole costituite da una singola consonante sono, pero, scritte attaccate
alla parola che segue.
3.3.. Scrittura etiopica
Un posto particolare tra le scritture che appartengono al gruppo di quelle
arabe meridionali spetta a quella etiopica. Secondo gli studiosi europei
dellinizio del XX secolo, in un periodo non noto, lorse hn dallVIII secolo
a.C., ma piu sicuramente tra la seconda meta del VII e il VI secolo a.C.
colonie sud-semitiche sabee si sarebbero stabilite in Abissinia, portando
la loro lingua e la loro scrittura. In seguito si sarebbe lormato in quella
regione uno stato indipendente, il regno di Aksum, che avrebbe utilizzato
una lingua e una scrittura propriamente etiopiche. Ie iscrizioni piu
antiche conosciute sono quelle del periodo Aksumite ,IV secolo d.C.) che
secondo alcuni rappresenterebbero lanello di congiunzione tra il sabeo e
la moderna scrittura etiopica ,hg. 32).
Alcuni studi piu recenti hanno rimesso in discussione questa teoria,
ritenendo scarsa o comunque ininhuente la presenza sud-arabica in Ltiopia
e considerando linvenzione di questa scrittura sillabica
2O6
un prodotto
autonomo degli etiopi, derivata da una scrittura proto-etiopica di tipo
pittograhco, come nel caso di quella proto-sinaitica o di quella egiziana
geroglihca
2O
.
Iallabeto si compone di 26 lettere con valore consonantico, che in una
2O6
A. Bekerie, ha proposto di dehnire la scrittura sillabica etiopica syllographics.
2O
A. Bekerie, Lthiopic. An Alrican Writing System, Iavrenceville-Asmara, .
6-O3.
166 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture arabe antiche
Fig. 32 - alfabeto etiopico
167 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture arabe antiche
prima lase non recano lindicazione delle vocali; i segni, in origine spigolosi,
diventano con il tempo piu rotondi mentre la scrittura procede da destra
verso sinistra, ma in seguito nei manoscritti il verso sinverte andando
da sinistra verso destra. Ia scrittura etiopica e una delle poche scritture
semitiche ad avere una vocalizzazione: le vocali oppure la loro mancanza
sono espresse da piccole appendici, apici o cerchietti che si aggiungono
alla lorma delle lettere base. Ogni lettera si presenta cosi sotto sette diverse
lorme, corrispondenti alle due vocali brevi <, - e alle cinque lunghe <a, e,
, o, - e come avviene nelle scritture indiane, la lorma pura e rappresentata
dalla consonante + la vocale ,CV). Ia letteratura etiopica, essenzialmente
di carattere cristiano e scritta in lingua geez, la quale e utilizzata come
lingua liturgica e letteraria per molti secoli dopo la sua scomparsa come
lingua parlata. A cominciare dal XIV secolo d.C., lamarico, dialetto
etiopico imparentato con il geez, diviene la lingua uhciale di corte, per
essere poi sostituito nel nord del paese da altri due dialetti, il tigre e il
tigrai o tigrino. Dal 6OO, comunque, la scrittura etiopica e utilizzata per
annotare tutti questi tre dialetti.
168 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
+.
IA SCRI11URA ARABA CIASSICA
Ie prime attestazioni della scrittura araba classica risalgono al periodo
preislamico, in arabo chiamato ahilya ,=ignoranza), dehnito cosi dagli
studiosi perche anteriori alla predicazione di Maometto. Il piu antico
documento in lingua araba, ma in caratteri nabatei, si ha nelliscrizione
sepolcrale del re Imrulqais ibn Amr di al-Hirah, datata al 32S d.C. e rinvenuta
a en-emarah, a sud di Damasco. Invece, la prima iscrizione in caratteri
totalmente arabi e la trilingue greca, siriana e araba trovata a Zebed, presso
Aleppo datata 32 d.C. mentre e di poco posteriore una bilingue greco-
araba trovata a Harrn, presso Damasco, risalente al 36S d.C.
Secondo alcuni studiosi lorigine della scrittura araba e da ricercare nella
varieta prevalente di scrittura nabatea dopo la caduta di Petra, nel O6
d.C., nella quale le lettere tendono a unirsi. Questa teoria lu lormulata per
la prima volta nel S63 da 1heodor ldeke, relativamente alla possibile
origine della scrittura araba cuhca da quella nabatea
2OS
, tesi accettata
successivamente da numerosi studiosi, tra cui M.A. Ievy, M. de Voge,
j Karabacek e j. Luting
2O
. Intorno alla meta del XX secolo, j. Starcky,
che aveva originariamente accettato lipotesi del ldeke, avanzo lidea di
una sua origine dalla scrittura siriaca corsiva
2O
. Iipotesi dello Starcky lu
lermamente contestata dal Crohmann, ma una possibile origine di questa
scrittura dal siriaco e tuttora oggetto di discussione, come attestato da un
recente intervento di S. oa oseda
2
.
A proposito dellorigine della scrittura araba, si deve rilerire quanto scrive Ibn
al-adm
22
, che nella sua opera Kitb al- Iihrist, narra alcune delle numerose
leggende sullorigine della scrittura. 1ra tutte, si citano quella secondo cui le
2OS
A. Crohmann, Arabische Palographie II. Wien, .
2O
Sullorigine della scrittura araba dal nabateo, lo studio piu completo attualmente dispo-
nibile e quello di B. Cruendler, 1he development ol the Arabic Scripts Atlanta, 6.
Particolarmente importanti i numerosi esempi e rahronti grahci riportati.
2O
j. Starcky, Petra e la abatene. Dictionnaire de la Bible. Supplement, t. . Paris, 66.
SS6-O.
2
S. oa oseda, Iorigine della scrittura araba da quella dei nabatei: unipotesi da
smontare Ioquentes linguis. Studi linguistici e orientali in onore di Iabrizio A. Pen-
nacchietti, Wiesbaden, 2OO6. 333-333.
22
Ibn al-adm, 1he Iihrist, Chicago ,Ill.), O. 6-.
169 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
La scrittura araba classica
lettere arabe sarebbero state inventate da Adamo che le avrebbe incise su una
tavoletta dargilla e quella narrata da Ibn Abbs, che dice
23
:
Ie prime persone a scrivere in arabo lurono tre uomini di Bavln, una
tribu che viveva ad al-Anbr
2+
, che si unirono e crearono le lettere, sia
separate sia unite. Lssi erano Murmir ibn Murvah, Aslam ibn Sidrah
e mir ibn Hidrah; il primo e il terzo eranoj anche chiamati Murrah e
Hidlah. Murmir creo le lorme, Aslam le separazioni e i collegamenti, e
mir i punti diacritici-.
+.. Iadattamento della scrittura nabatea alla lingua araba
Sia nel caso che la scrittura araba derivi dal nabateo o che invece provenga
dal siriaco, va preliminarmente osservato che il nabateo, il siriaco e larabo
sono tre lingue semitiche, le prime due appartenenti al sottogruppo delle
lingue aramaiche ,piu esattamente allaramaico classico) mentre larabo e una
lingua semitica del sud-ovest, diherenza che ha comportato un adattamento
della scrittura nabatea o siriaca a quella araba
23
. Inlatti, le scritture nabatea
e siriaca sono composte di 22 gralemi, come laramaico da cui derivano,
mentre larabo classico ne possiede 2S; inoltre nel passaggio da una allaltra
lingua larabo utilizza il sistema dei punti diacritici per distinguere segni
simili tra loro, posti sopra o sotto le lettere, nel numero di uno, due o
tre. Questi segni diacritici si trovano gia nel VII-VIII secolo d.C./I secolo
dellLgira, ma dovevano essere gia in uso nel secolo precedente.
+.2. Ie lettere dellallabeto arabo
Ia sequenza allabetica delle lettere arabe ha un ordinamento diherente da
quello delle altre principali lingue semitiche e in particolare del lenicio,
poiche si basa sulla somiglianza dei segni; presso i grammatici arabi pero
esiste un secondo tipo di ordinamento basato sul luogo darticolazione del
lonema, come avviene nella lingua sanscrita, mentre nei paesi arabi del
ord-Alrica le lettere seguono ancora un terzo tipo di ordinamento
26
.
Ia scrittura araba tende a unire le lettere tra loro cosi che molte di queste
possono avere quattro lorme, la prima quando la lettera e iniziale, la
23
Su questa leggenda vedi anche: Ibn al-adm, 1he Iihrist, Chicago ,Ill.), O. 6-.
2+
Citta situata sulle rive dellLulrate, a nord-ovest di Baghdd.
23
B. Cruendler, 1he Development ol the Arabic Scripts: Irom the abatean Lra to the
Iirst Islamic Century According to Dated 1ext, Atlanta, 3.
26
Ordinamento allabetico delle lettere nei paesi arabi del ord-Alrica ,da destra verso
sinistra) ,clr.:W. Wright, A Crammar ol Arabic Ianguage, Cambridge, SS. 3):
170 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
La scrittura araba classica
seconda se al centro della parola, la terza se la lettera e hnale e inhne la
quarta per le lettere quando sono scritte isolate; tutte si legano alla lettera
precedente, a eccezione di sei: <- ,alil), < - ,dl), < - ,l), < - ,ra), <-
,zi), <- ,vv). Ia scrittura procede da destra verso sinistra e le parole
non si spezzano mai in hne di riga, ma si allungano o si restringono in
modo da potere essere scritte sempre tutte nello steso rigo, come avviene
anche nelle lettere ebraiche ,litterae dilatabilis). ella scrittura araba
non esistono le lettere maiuscole cosi come nelle altre scritture semitiche
,ebraico, lenicio, etiopico, ecc.), e il tentativo nei primi anni del XX
secolo del Ministero della Istruzione Pubblica in Lgitto di bandire un
concorso per la scelta della lorma delle lettere maiuscole, non ha mai
avuto conseguenze pratiche.
+.3. Ie vocali e gli altri segni ortograhci
ellarabo classico sono indicate solo tre vocali <a, i, u- che possono
essere brevi o lunghe; quando queste sono lunghe, sindicano scrivendo
una lettera di prolungamento, di seguito alla consonante che le precede
nella pronuncia: < - ,alil) per la <a-, <- ,y) per la <i-, < - ,vv) per la
<u-. Questo sistema di indicare le vocali lunghe, e comune a molte lingue
semitiche come il lenicio, lebraico, laramaico, il siriaco e il nabateo.
Iindicazione delle vocali brevi, nei manoscritti coranici piu antichi, e
data da un puntino che determina il timbro della vocale mediante la sua
posizione. Per evitare conlusioni con i punti diacritici che distinguono le
lettere omograle, vale a dire scritte alla stessa maniera, questi sono segnati
in rosso, ma si deve a Khalil ibn Ahmed al-Iarahidi il merito di aver
sostituito i puntini delle vocali colorati in rosso con tre piccoli segni che
riproducono originariamente in piccolo, le tre consonanti <- ,alil), <-
,y) e <- ,vv). Con il tempo, la notazione delle vocali si e ridotta a una
lineetta leggermente obliqua per la <a- , ) detta latah, posta sopra
la lettera, una lineetta leggermente obliqua per la <i- , ) detta kasra
segnata sotto la lettera, e per la <u-, detta d)mmah, un segno simile
allapostrolo italiano < - posto sopra.
Altri segni della scrittura araba classica sono:
hamzah ,<-) utilizzata per indicare allinizio della sillaba lerompere della
corrente daria, e in hne il brusco cessare della corrente stessa;
alil madda ,), letteralmente alil allungata, e il risultato dellincontro di
due alil, la prima delle quali e il sostegno di una hamzah, mentre la
seconda puo essere o il sostegno di una hamzah oppure la vocale <-;
alil maqsra ,), ha la lorma di una <y- hnale senza punti diacritici, e
signihca alil ristretta; si trova solo in hne della parola e si legge <-;
171 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
La scrittura araba classica
alil vasla ,), si usa per legare nella pronuncia lultima sillaba della parola
che precede alla prima sillaba della parola che inizia con tale segno;
letteralmente signihca alil di collegamento;
t marbtah ,) si usa in posizione hnale e rappresenta il suhsso del
lemminile; letteralmente signihca t legata;
sukn ,) questo segno, che signihca quiete, indica che la consonante e
priva di vocale;
shadda , ) indica il raddoppiamento della consonante.
Va inhne osservato che nellarabo oggi parlato in molte regioni ,arabo
egiziano, arabo libico, ecc.) il sistema vocalico e molto piu ricco di quello
dellarabo classico, ma non porta generalmente modihche nella scrittura.
Inlatti, la scrittura araba, che si e mantenuta sostanzialmente costante nel
corso dei secoli, rappresenta per il mondo islamico un lattore unihcante,
mentre la lingua parlata ha subito molte modihcazioni.
+.+. Io sviluppo della scrittura araba
Ia prima scrittura araba e chiamata jazm; la sua caratteristica e langolosita
dei suoi caratteri, dovuti lorse a uninhuenza della scrittura siriaca. Dalla jazm
derivano poi le altre lorme della scrittura araba, chiamate rispettivamente
Mekki e Mdini; nel secondo decennio dellera musulmana, la scrittura Mekki,
prese il nome di scrittura Hiazi, che in seguito si traslormera nella piu nota
scrittura cuhca. Della scrittura cuhca degli inizi si conoscono due varianti,
una piu rigida e angolosa, utilizzata nelle epigrah, e unaltra dai tratti piu
morbidi, utilizzata nei papiri, ma questa diherenza del tracciato e lacilmente
giustihcabile con il diverso materiale scrittorio utilizzato. Il nome di scrittura
cuhca, a giudizio di alcuni, deriverebbe da al-Kulah, la citta dove questa ebbe
origine, ma su questo punto sussistono molti dubbi. DallVIII secolo d.C.,
la scrittura cuhca si divide in cuhca occidentale ,Alrica del nord e Spagna
musulmana), caratterizzata da unaccentuata tendenza alla corsivita, e cuhca
orientale, con la quale sindica la scrittura apparsa in Persia orientale verso la
hne del X secolo d.C., caratterizzata dalle legature delle lettere molto strette.
Ia prima opera scritta in cuhco orientale e probabilmente il Mavaqil di
ihari ,33-36 d.C./3++ dellLgira), mentre il Corano piu antico in questa
scrittura, come si apprende dal colophon, apparteneva ad Ali Shadhan al-
Razi, datato 2 d.C./36 dellLgira. Questo manoscritto, oltre il suo valore
intrinseco, deve la sua importanza al latto di marcare il passaggio della scrittura
del Corano, da un supporto animale come la pergamena, alla carta di stracci.
Il divieto coranico di rappresentare la hgura umana, porto molto presto i
calligrah arabi a lorme esasperatamente elaborate e artistiche di scrittura, che
172 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
La scrittura araba classica
nel periodo Iatimita ,dinastia ahermatasi in Alrica e in Siria tra il X e il XII
secolo d.C.), raggiunse il suo culmine con il cuhco horito. Va pero osservato,
che se da un punto di vista artistico la scrittura raggiunse lorme molto elevate,
cio lu a totale discapito della sua leggibilita, non sempre agevole. Con larrivo
della dinastia Abbasside ,3O-23S d.C.), che aveva la sua capitale a Baghdd,
la civilta musulmana entro nella sua lase piu gloriosa, lacendo progredire le
scienze e le arti, e tra queste ovviamente anche la calligraha. Senza ripercorrere
la complessa e lunga storia della calligraha araba, di cui discute anche Ibn al-
adm, scrittore vissuto intorno allanno mille dellera volgare, nel suo Kitb
al-Iihrist
2
, e importante citare quelle che nella tradizione classica sono
chiamate le sei scritture ,al-aqlam al-sitta):
muhaqqaq: scrittura angolosa dellVIII sec. d.C., e utilizzata essenzialmente
per la redazione del Corano di gran lormato, su pergamena o carta;
rayhani: scrittura molto elegante utilizzata per le edizioni piu pregiate del
Corano, mostra poche diherenze dalla muhaqqaq;
tuluth: graha essenzialmente ornamentale, utilizzata quasi esclusivamente
per scopi decorativi nei titoli, e caratterizzata da una grande rotondita
dei suoi tratti;
naski: scrittura rotonda e corsiva, presente per la prima volta in un
manoscritto dellanno 6+2-6+3 d.C./22 dellLgira; dihusasi in tutti i
paesi arabi, assume presto proprie caratteristiche grahche secondo la
nazione in cui e utilizzata, assumendo nomi diversi;
tavki: variante della tuluth, le sue lettere sono piu arrotondate, e utilizzata
inizialmente per scrivere i colophon;
riq
2S
:, scrittura di origine turca, signihca piccolo loglio, perche
probabilmente in origine era utilizzata nella corrispondenza ordinaria.
Ie sue caratteristiche sono la lorma arrotondata delle lettere, i tratti
brevi e le legature molto strette. Questa e la scrittura araba piu
conosciuta in tutto il mondo islamico e la piu utilizzata anche oggi.
A queste si aggiungono:
ghubar: scrittura minuscola, era usata per scrivere i messaggi che erano
inviati con i piccioni viaggiatori o per scrivere i corani di piccolo
lormato;
tumar: scrittura molto antica risalente allVIII secolo d.C., era destinata
essenzialmente alla corrispondenza uhciale scritta sui rotoli di papiro
o di pergamena.
2
Ibn al-adm, 1he Iihrist, op. cit. 6-+O.
2S
1. Mitchell, Writing Arabic. A pratical Introduction to the Ruqha Script. Oxlord,
33. Vedi in particolare le tavole alle pp. 3S-+S.
173 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
La scrittura araba classica
+.3. Ia dihusione della scrittura araba
Cli Arabi durante la loro opera di conquista e dihusione della religione
islamica, dihusero anche la loro scrittura, che lu adattata anche a lingue
non semitiche. Ia piu importante e la scrittura sviluppata nel Maghreb
,da al-Maghreb = lOccidente) detta appunto scrittura maghrebina ,hg.
33), dove loriginaria scrittura cuhca diede origine a un modello grahco
utilizzato in tutto lOccidente islamico, Spagna e Portogallo compresi,
ancora oggi presente in Alrica settentrionale a eccezione dellLgitto. Il
tipo piu antico e chiamato al-Qairavan, dallomonima citta della 1unisia,
dove verosimilmente ebbe origine nel IX secolo d.C.; le sue caratteristiche
sono la puntazione delle lettere <l- e <q- e lordinamento allabetico,
diverso rispetto a quello orientale. In Spagna si sviluppo, invece, una
scrittura detta andalusa o cordovana, dal tracciato meno rigido; secondo
quanto riportato dal lamoso storico arabo del XIV secolo Ibn Khaldun,
questa scrittura si dihuse anche in Alrica, soppiantando la scrittura di
al-Qairavan. 1ra le altre scritture del ord-Alrica, va inhne ricordata la
scrittura marocchina o di Iez detta ls utilizzata anche oggi in Alrica del
nord, in 1unisia nella varieta detta appunto tunisina, in Algeria e in Sudan
dove e caratterizzata dal tracciato piu spesso delle lettere
2
.
1ra le molte nazioni che utilizzarono e utilizzano la scrittura araba,
particolare importanza dal punto di vista grahco rivestono la Persia e la
1urchia, per il particolarismo grahco che la scrittura ha assunto in questi
paesi. Piu in particolare:
Scrittura persiana
22O
: I Persiani adottarono la scrittura araba dopo la conquista
islamica ,63O d.C.), ma essendo il persiano una lingua indoeuropea, la
scrittura araba lu adattata per esprimere dei suoni non presenti, operazione
ehettuata mediante laggiunta di segni diacritici ,puntini o trattino) posti
sopra o sotto alcune lettere, portando il numero dei segni a 32, quattro piu
dellallabeto arabo ,hg. 3+). I segni aggiunti lurono: < - ,pe), < - ,ce) < -
,e); < - ,gl). Inoltre la < - araba e scritta senza i due puntini sotto e va
letta <i-. Iutilizzo della scrittura araba, ha comportato anche che alcune
lettere avessero lo stesso suono ma alcune di loro possono essere trovate solo
nelle parole di origine araba. Ad esempio, la consonante <- ,ze), soprattutto
2
Sulle particolarita della scrittura e dei codici arabi maghrebini vedi: I. Deroche, Ie livre
manuscrit arabe, Paris, 2OO+. 6-6.
22O
H.H. Paper and M. Ali jazavery, 1he Writing System ol Modern Persian, Urbana ,Ill),
33.
174 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
La scrittura araba classica
Fig. 33 - alfabeto arabo
175 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
La scrittura araba classica
Fig. 34 - scrittura persiana in caratteri arabi
176 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
La scrittura araba classica
per le parole provenienti dallarabo, e scritta con le lettere: < - ,zl, zd,
z), ecc. Il persiano, inoltre, ha sei vocali ,<a, , e, i, o, u-) di cui due, <i- e
<u- sono indicate con le lettere <- ,ye) e <- ,vv). Ia <a- e regolarmente
indicata con < - ,alil) nel mezzo o alla hne della parola. Allinizio della
parola, sindica invece con lalil madda araba, in altre parole unalil con
sopra coricata unaltra alil; le rimanenti tre vocali non sono normalmente
rappresentate nella scrittura.
Con ladozione della scrittura araba per scrivere la lingua persiana, si
svilupparono delle scritture derivate dalla scrittura naskhi:
. taliq o sospesa ,hg. 33), per il suo andamento obliquo dallalto in basso ,e
da destra a sinistra), creata intorno allXI secolo; secondo gli specialisti
sarebbe una combinazione delle scritture tavki e della riq. Ia lorma
dei suoi caratteri risente, comunque, della scrittura avestica e pahlavi.
2. nastaliq, nata dopo la conquista mongola intorno al XIII secolo, questa
scrittura e una combinazione della naskhi e della taliq, la quale e anche
detta naskh-e taliq; la tradizione attribuisce la sua invenzione a Mir Ali
Sultan al-1abrizi ,morto nel ++6 d.C./S3O dellLgira). ata per scrivere
la lingua turca e quella persiana, essa e utilizzata anche per scrivere la
lingua urdu, e inhuenza anche la scrittura araba di altre nazioni, dove
e chiamata lrsi. Questa scrittura si distingue per la rotondita delle sue
lorme, la purezza e la delicatezza dei segni; inizialmente utilizzata nelle
opere letterarie, dal XVI secolo d.C. e utilizzata nella quasi totalita
dei manoscritti miniati e decorati
22
. el corso del tempo, subisce
unevoluzione, traslormandosi nella scrittura detta shekasta-ye taliq.
3. shekasta-ye taliq o rotta, scrittura corsiva di dihcile lettura, utilizzata
nella corrispondenza ordinaria e uhciale, rappresenta unevoluzione
della scrittura nastaliq. Inlatti, quando alla hne del XV secolo e
abbandonata, durante il regno di Shah Abbas II ,633-666 d.C.) i
caratteri della nastaliq sono notevolmente cambiati, rappresentando
una rottura con la scrittura precedente. In particolare la lorma di
molte lettere si riduce in grandezza, mentre altre assumono una lorma
totalmente nuova. Questa scrittura e chiamata shahai e shaha ma nel
tardo sedicesimo secolo, essa assume il nome di shekasta-ye taliq, o
piu semplicemente di shekasta.
Scrittura turca. Con il termine lingua ottomana sindica la lorma uhciale
della lingua turca utilizzata nellImpero Ottomano ,3OO-22) ,hg. 36).
22
Sulla storia di questa scrittura vedi in particolare: W.I. Hanavay B. Spooner, Read-
ing nastaliq Persian and Urdu Hands lrom 3OO to the Present. Second revised edition,
Costa Mesa, 2OO. 2, e i numerosi esempi riportati.
177 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
La scrittura araba classica
Fig. 35 - scrittura persiana taliq
178 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
La scrittura araba classica
Fig. 36 - scrittura turca in caratteri arabi.
179 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
La scrittura araba classica
Questa e essenzialmente una varieta del turco oghuz, sviluppatosi in
Anatolia in seguito alla conquista della regione dallXI al XIII secolo da
parte dei turchi Oghuz, una delle principali tribu turche. Questa lingua,
scritta in caratteri arabi con qualche adattamento, divenne la lingua e
scrittura uhciale dellImpero. Dopo la rivoluzione costituzionale del
OS, la Commissione dellUnione e del Progresso getto le basi per un
nuovo senso di azione 1urca, che contrastava con quello del precedente
Impero Ottomano. el per la prima volta sul giornale Cen Kalemer
,Ciovani penne) lu enunciato il manilesto per la creazione di una
letteratura nazionale in una nuova lingua ,yeni lisan), che rihutava sia il
persiano, molto utilizzato specialmente nella letteratura, sia larabo. Ia
rilorma grahca, lu lanciata dal londatore della repubblica turca, Mustala
Kemal, detto Ataturk, che lanciando la cosi detta dil devrimi ,rivoluzione
linguistica), con la legge latta approvare il novembre 2S dalla Crande
Assemblea azionale, lece adottare lallabeto latino integrato da alcuni
caratteri speciali ,2 segni di cui S vocalici e 2 consonantici), per scrivere
la lingua turca, abbandonando dehnitivamente i caratteri arabi. Ia rilorma
grahca di Mustala Kemal, non si limito agli aspetti grahci, ma tramite la
Iondazione per la lingua turca ,1urk Dil Kurumu, 1DK), nel 32 lancio
una campagna per liberare la lingua dalle parole straniere, in particolare
persiane e arabe. Va osservato che, in conlormita a questa legge, nel 2OO3
e stato vietato lutilizzo delle lettere <q, x, v-, non presenti nel turco, ma
adoperate per scrivere la lingua curda.
Ia lingua turca utilizzata durante lImpero Ottomano dal XIV secolo
hno al ,uhcialmente hno al 2S), era scritta in caratteri arabi, nella
varieta naskhi dei Persiani. Il turco pero, non e una lingua indoeuropea
come il persiano ne semitica come larabo, ma appartiene al gruppo delle
lingue altaiche; adattando questa scrittura alla loro lingua, lu necessario
creare un nuovo segno per indicare il lonema turco <-. 1ra le principali
varieta calligrahche turche in caratteri arabi vanno citate:
. nastaliq, questa e la prima scrittura utilizzata, in particolare il tipo
persiano, hno a quando il grande calligralo Mehmed Lsad Llendi non
creo una nastaliq propriamente turca;
2. divani ,hg. 3), scrittura impiegata per scopi cancellereschi e burocratici
dei sultani ottomani, nel XV secolo d.C. il calligralo turco Ibrahim
Munil ne hsso le regole, probabilmente partendo dalla taliq persiana,
hno a quando nel XIX secolo d.C. raggiunse la sua massima perlezione;
3. thuluth, scrittura utilizzata in lunzione ornamentale;
+. riqah ,hg. 3S), utilizzata per luso quotidiano.
180 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
La scrittura araba classica
Fig. 37 - scrittura turca diwani
181 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
La scrittura araba classica
Fig. 38 - scrittura turca in caratteri arabi riqah.
182 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
La scrittura araba classica
Fig. 39 - scrittura afghanistana in caratteri arabi.
183 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
La scrittura araba classica
+.6. Ie altre scritture derivate da quella araba
Ia scrittura araba lu adottata anche da diverse altre popolazioni
essenzialmente a seguito della dihusione dellIslam, subendo pero alcuni
particolari mutamenti grahci. I caratteri arabi lurono utilizzati a volte
anche per scrivere la lingua ebraica degli Lbrei che vivevano in paesi
musulmani. 1ramite i Persiani la scrittura araba passo ai musulmani indiani,
dove lu utilizzata per scrivere la lingua hindustani o urdu, adottando tre
nuovi gralemi; nel XIX secolo, tramite dei missionari, lu impiegata per
scrivere le lingue alghane ,hg. 3), in particolare la lingua pashtu, anche
in questo caso modihcando alcuni segni. Ia scrittura araba si dihuse poi
in numerosissimi paesi, dai musulmani della Malesia e del Madagascar,
ai 1urchi, e attraverso loro ai 1artari, agli Armeni musulmani e a quelli
slavi della Bosnia Lrzegovina. In Alrica, questa scrittura e utilizzata dai
Berberi, e a Zanzibar, per scrivere la lingua del gruppo bantu chiamata
kisvahili; in Somalia per scrivere la lingua somala e in igeria per la
lingua hausa. Iunico paese dove questa scrittura ha incontrato grandi
dihcolta nellessere adottata, e la Cina, trovando molto complesso il suo
adattamento a quella lingua. onostante questo, una scrittura araba per
la lingua sini ,cinese in arabo) lu creata: questa si distingue per la corsivita
molto marcata al punto che il testo perde la sua leggibilita. Lsempi di
questa scrittura si possono trovare ancora oggi in qualche moschea e su
delle ceramiche
222
.
222
Per un esempio di caratteri arabo-cinesi, vedi: Ibn al-adm, 1he Iihrist op. cit.
3-32 ed esempio n. .
184 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
3.
IA DIIIUSIOL DLIIA SCRI11URA ARAMAICA I ASIA
CL1RO-MLRIDIOAIL: IL SCRI11URL IRAICHL
Ie scritture utilizzate dai popoli iranici sono in ordine cronologico: persiana
cuneilorme, aramaica nelle sue varie lorme, pahlavi, avestica, sogdiana,
manichea e inhne araba. Per ragioni di ordine espositivo, della persiana
cuneilorme e di quella araba, si e discusso nei capitoli precedenti.
3.. Scritture aramaiche in Iran
Durante tutto il periodo Achemenide ,3+-33O a.C.), laramaico era
utilizzato come lingua uhciale della cancelleria, cosi che diversi Stati
iranici adottarono lallabeto aramaico per le loro lingue.
In seguito alla gia citata distruzione dellImpero Achemenide da parte
di Alessandro Magno ,33O a.C.) e alla lormazione del regno Partico
,2O a.C. - 22+ d.C.) guidato dalla dinastia degli Arsacidi ,dal nome del
londatore, Arsace, ca. 23O-2 a.C.), si assiste alla scomparsa della scrittura
persiana cuneilorme e alladozione di quella consonantica aramaica. on
perche quella greca losse ritenuta inidonea, sono state ritrovate numerose
iscrizioni in greco, ma lorse per una reazione di tipo nazionalistico e
nello stesso tempo per una continuazione della tradizione della cancelleria
Achemenide.
Sotto gli Arsacidi le scritture iraniche dorigine aramaica sono usate per
esprimere la lingua partica
223
, mentre in seguito anche per quella dei
Sasanidi ,226-6+O d.C.). I testi del periodo achemenide comprendono
lettere e iscrizioni, quelle del periodo seleucide, qualche iscrizione mentre
le monete dei re e satrapi contengono legende in greco e aramaico. Dal
primo periodo partico ,secoli II e I a.C.) datano alcune iscrizioni su roccia,
oggetti metallici, monete, vasellame, pergamene. Ia scrittura partica
raggiunge la sua lorma unihcata nel II secolo d.C. e continua in quella del
periodo Sasanide ,22-63 d.C.)
Dal punto di vista grahco, durante il periodo Seleucide ,33O-2O a.C.) e
Partico ,2O a.C.-22+ d.C.), la scrittura aramaica rimane pressoche identica;
223
Con partica si indica la lingua e la scrittura del popolo dei Parti che viveva a nord-est
del Mar Caspio; la lingua e la scrittura ci sono note da iscrizioni, lettere, documenti legali
ed economici e testi manichei che datano dal I secolo a.C. al X secolo d.C.
185 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
La diffusione della scrittura aramaica in Asia centro-meridionale: le scritture iraniche
la variante persiana di questa scrittura si sviluppa nellIran meridionale
nel tardo periodo partico, divenendo il sistema di scrittura uhciale per
il medio-persiano dellimpero Sasanide e rimanendo essenzialmente
immutata nella sua variante monumentale hno al V secolo d.C.
Una variante della scrittura persiana usata per scrivere su supporto
cartaceo, e la scrittura del Salterio, che conosciamo da un manoscritto
lrammentario dei Salmi di David, trovato a 1urlan
22+
, in cui le lettere sono
prolondamente cambiate.
Attraverso una variante epigrahca conosciuta da iscrizioni lunerarie, si
perviene inhne alla scrittura pahlavi dei libri della letteratura zoroastriana
di epoca Sasanide
223
.
3.2. Ia scrittura pahlavi
Con il nome di pahlavi ,hg. +O) o pehlevi, sono scritte le due lingue della
lase medio iranica, la prima il pahlavik, di tipo nord-occidentale, la seconda
il parsik di tipo sud-occidentale. Iadattamento a una lingua indoeuropea
,il persiano) di una scrittura semitica ,laramaico) ha comportato alcuni
adattamenti grahci tra cui lutilizzo di alcuni segni per indicare le vocali,
assenti nellaramaico: <- ,aleph) e utilizzata per indicare la vocale <a-;
<- ,yod) sia per indicare la consonante corrispondente che per la vocale
<i- ecc. Va osservato che ladattamento di alcune consonanti per indicare
le vocali, e simile a quello operato dai greci nelladattare il lenicio alla
loro lingua, e in seguito la scrittura araba alla lingua persiana. Altri segni,
che rappresentano suoni non presenti nel persiano, sono utilizzati per
indicare lonemi diherenti da quelli originali ,ad esempio <p- e usato
anche per indicare il suono <v-; <t- anche per la consonante <d-, ecc.),
altri segni, inhne, sono abbandonati non trovando una rispondenza nelle
lingue iraniche.
Una caratteristica interessante di questa scrittura, come anche delle altre
scritture iraniane antiche, e il cosi detto sistema eterograhco, per cui intere
parole, espressioni o lrasi di una lingua A, sono pronunciate come parole,
espressioni o lrasi di una lingua B. Un esempio e la titolatura re dei re
scritta in aramaico <mlk n mlk-, ma che va letta in persiano <sha an
shah-; a questo proposito si possiede un vero e proprio lessico, chiamato
Irahang y Pahlavik nel quale per ogni ideogramma e data la pronunzia
iranica.
22+
L. Morano, Ia scrittura tra i popoli iranici op. cit. 2O
223
Ibid., 2O-2.
186 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
La diffusione della scrittura aramaica in Asia centro-meridionale: le scritture iraniche
Fig. 40 - scrittura pahlavi.
187 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
La diffusione della scrittura aramaica in Asia centro-meridionale: le scritture iraniche
ella storia della scrittura il sistema eterograhco aramaico-iranico
non e unico, si pensi ad esempio ai sumerogrammi dellaccadico o agli
ideogrammi cinesi nella scrittura giapponese, ma rappresenta un aspetto
interessante cercare di comprendere quando e perche i persiani hanno
cominciato a utilizzare questo sistema ortograhco.
3.3. Scrittura avestica
In epoca Sasanide, lu messo per iscritto il corpus delle scritture sacre degli
zoroastriani
226
, lAvesta, scritto nellomonima scrittura detta avestica ,hg.
+). Il suo nome deriva lorse dal pahlavico apastk ,=cio che e stabilito), o
secondo la tesi di W.B. Henning, con il signihcato dingiunzione, ordine
,di Zarathustra); la sua stesura deve collocarsi durante il periodo della
dinastia Sasanide ,V-VI secolo d.C.), quando lo zoroastrismo divenne
religione di stato. Ia scrittura utilizzata per scrivere lAvesta e derivata
direttamente da quella pahlavi, ma rimaneggiata per rendere i testi sacri
meglio intelligibili, aggiungendo sedici segni per altrettante slumature
vocaliche. Iurono cosi create lettere addizionali, mediante laggiunta di
segni diacritici, e altri nuovi segni lurono inventati. Questa, come anche la
pahlavi, ha un andamento da destra a sinistra; le lettere sono ben distinte
tra loro e le vocali, sia brevi sia lunghe, sono annotate con il sistema delle
matres lectionis.
3.+. Scrittura sogdiana
Ia scrittura sogdiana lu utilizzata anticamente nel 1urkestan orientale dal
popolo dei Sogdi, i quali parlavano un dialetto medio iranico orientale. Ia
regione divenne una provincia dellImpero Achemenide sotto Ciro ,3+3-
33 a.C.) e dopo Alessandro Magno ,336-323 a.C.) lece parte dellimpero
dei Seleucidi hno a quando nella meta del III secolo a.C. il satrapo Diodoto
,23O-23O a.C.) si ribello, traslormando questa provincia in una parte
indipendente della Battriana. Questo regno lu distrutto nella seconda
meta del II secolo a.C. dallinvasione dei Saci che si stabilirono in Sogdiana
contenendo lavanzata dei Mongoli Yu-ci.
Iimportanza della scrittura sogdiana ,hg. +2) e sempre stata considerevole
poiche punta piu avanzata delle culture, Achemenide prima ed Lllenistica
poi. Documenti attribuibili ai sogdiani sono stati rinvenuti hno al 1urkestan
226
Zoroastro o Zarathustra vissuto in unepoca imprecisata tra il VII ed il VI secolo a.C.,
londo una nuova religione che prese il nome da lui ,zoroastrismo); egli lascio sette poemi,
che sono raggruppati in cinque Cths, che entrarono a lar parte di una vasta collezione
di letteratura sacra conosciuta appunto come Avesta.
188 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
La diffusione della scrittura aramaica in Asia centro-meridionale: le scritture iraniche
Fig. 41 - scrittura avesta
189 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
La diffusione della scrittura aramaica in Asia centro-meridionale: le scritture iraniche
Fig. 42 - origine della scrittura sogdiana.
190 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
La diffusione della scrittura aramaica in Asia centro-meridionale: le scritture iraniche
orientale, ma si tratta per lo piu di documenti buddhisti, manichei e
cristiani redatti in varie scritture. I piu antichi documenti in tale scrittura
risalgono al I secolo d.C. mentre i piu recenti al VII d.C. Questa scrittura,
in una lase piu antica, appare molto vicina a quellaramaica, mentre nei
documenti piu tardi le lettere mostrano un maggior numero di legami
con tendenza a conlondersi.
Ie lorme principali di questa scrittura sono due: la prima e usata nelle
cosi dette Antiche lettere, ed e costituita da lettere su carta, che datano
probabilmente dal IV secolo d.C., mentre la scrittura sogdiana comune e
attestata in documenti secolari, quali quelli trovati sul Monte Mugh e in
manoscritti buddhisti e manichei di 1urla.
Da citare poi la scrittura sogdiana cristiana, la quale e una variante di
quella siriaca nestoriana, utilizzata da cristiani nestoriani della regione di
1urlan. Lssa include segni vocalici, indicati con il sistema siriaco di punti,
elemento di grande aiuto per la corretta vocalizzazione di molte parole
sogdiane.
3.3. Scrittura manichea
Si chiama manichea la scrittura, derivata dallaramaico corsivo, adoperata
secondo la tradizione dallo stesso Mani, londatore della religione che
da lui prese il nome
22
, e dai suoi discepoli, utilizzata per scrivere una
lingua medio-persiana o turca orientale, ma il ritrovamento di alcune
coppe magiche mesopotamiche scritte con questo tipo di allabeto, ha
portato a concludere una sua origine anteriore alla nascita di Mani.
Questa scrittura, attraverso la predicazione missionaria, si dihuse in
Asia centrale hno allLstremo Oriente, dando vita a varie scritture
locali. Secondo la tradizione Mani nacque a Ctesilonte ,Seleucia) nella
Mesopotamia meridionale nel 23-26 d.C., da cui parti verso lIndia
raggiungendo lorse il 1ibet e la Cina; lu perseguitato per le sue idee
22
Ia religione manichea e di tipo dualistico ,luce-tenebre; bene-male); Mani si presentava
come lultimo proleta dopo Zoroastro, Buddha e Cesu, della verita religiosa che doveva
essere dihusa in tutto il mondo. 1esti maniche si trovano scritti in latino, greco, copto,
siriaco, arabo, sogdiano, pehlevico, turco, uiguro, cinese, a testimonianza della sua dil-
lusione. Sulla base di unidea universale, questa religione si sparse tra la hne del III e nel
corso del IV secolo d.C. in Asia occidentale, in Luropa meridionale, in Alrica del nord,
Irancia e Spagna, in 1urkestan e alla hne del VI secolo in Cina dove si dihuse durante i
secoli VII-VIII. 1ra coloro che aderirono a questa religione, il piu lamoso e sicuramente
SantAgostino. I sovrani 1urchi uiguri nel 62 proclamarono il manicheismo religione di
stato, dove rimase hno al XIII secolo ,avvento dellimpero mongolo); in Cina persistette
per qualche tempo, ma hni per scomparire rapidamente. 1ranne che nello stato Uigur il
manicheismo lu perseguitato in tutto il mondo.
191 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
La diffusione della scrittura aramaica in Asia centro-meridionale: le scritture iraniche
religiose e mori in patria giustiziato dal re Sasanide, Bahram II tra il
23 e il 26 d.C. Ia scrittura propriamente manichea e testimoniata
da documenti manoscritti rinvenuti nel 1urkestan orientale e in
Mesopotamia meridionale; a quanto risulta dai ritrovamenti archeologici,
e utilizzata, oltre che per testi concernenti la religione manichea, anche
per scopi prolani, ma sulla base di quanto rinvenuto questutilizzo e
probabilmente posteriore alla morte di Mani. Iorigine di questa scrittura
e tuttora oggetto di discussione. M. Iidzbarski vi trova somiglianze con
la scrittura palmirena corsiva che ora si tende ad assegnare alla regione
di Lmesa, attribuendogli unorigine mesopotamica, altri, tra i quali
j.C. Ievrier, ritengono invece possibile unorigine palmirena a seguito
dellespansione di questo popolo nel III secolo d.C.
192 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
6.
SCRI11URL DLRIVA1L DAIIARAMAICO
LI PALSI DI AMBI1O IICUIS1ICO AI1AICO
Attraverso la mediazione dellantica Persia pre-islamica, la scrittura
aramaica lu utilizzata anche da popolazioni la cui lingua apparteneva al
gruppo altaico
22S
, che occupavano vaste zone dellAsia.
6.. Scrittura paleo-turca ,rune orkhon)
ella valle del hume Orkhon, nella Mongolia nord-occidentale e nel
1urkestan nord orientale, nel XIX secolo d.C. lurono trovate delle
iscrizioni in lingua turca, datate intorno al VII-VIII secolo d.C. e rimaste
per un certo tempo indecilrate. Questo allabeto, chiamato orkhon dal
luogo del loro primo ritrovamento nella valle del hume Orkhon, mostra
delle caratteristiche esterne che lo lanno somigliare alle rune germaniche
per la mancanza di tratti curvi nel tracciato delle lettere, da cui il nome di
rune orkhon o anche di lettere paleo-turche runilormi, o rune siberiane.
Ia loro decilrazione avvenne alla hne del XIX secolo per opera del danese
W. 1homsen
22
, interpretazione poi conlermata dal ritrovamento di
alcuni manoscritti, uno dei quali riporta, sotto ogni runa paleo-turca,
il corrispondente lonetico in scrittura manichea. Ie rune orkhon sono
composte di 3S segni, di cui + per indicare S vocali ,un segno per <a/e-,
uno per <i/-, uno per </u-, uno per <o/u-) mentre un solo segno per
<-. I gralemi hanno un valore sillabico, rappresentando la vocale <a- o
<- + la consonante ,VC) o la sola consonante ,C). Due punti sovrapposti
servono per dividere le parole. Ia direzione della scrittura e da destra
verso sinistra, in linee orizzontali o in colonne verticali.
Ia loro origine e controversa: secondo alcuni verrebbero dalla scrittura
pahlavi arsacide, mentre altri propendono per uno stadio antico della
scrittura sogdiana. Secondo il 1homsen, lorigine sarebbe da ricercare in
una lorma tarda di aramaico, secondo altri studiosi, deriverebbe invece
dalla scrittura licia o caria, o comunque da una scrittura dellAsia Minore
23O
.
22S
Appartengono al gruppo delle lingue altaiche le lingue turciche, mongoliche, tunguse ,o
manciu-tunguse) a cui recentemente sono state aggiunte il coreano ed il giapponese.
22
V. 1homsen, 1urcica. Ltudes concernant linterpretation des inscription turques de la
Mongolie et de la Siberie. Helsinki, 6.
23O
Sul problema dellorigine delle rune orkhon, vedi: 1. 1ekin, A Crammar ol Orkhon
1urkic, Iondon and ev York, .
193 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Scritture derivate dallaramaico nei paesi di ambito linguistico altaico
Ie rune orkhon lurono usate anche nel tardo impero Uiguro ,VIII secolo
d.C.) e nellest del 1urkestan.
Dalla scrittura paleo-turca deriva quella magiara, non pero senza inhuenze greche
,lorse glagolitiche) e di altre scritture, nella quale erano redatte alcune iscrizioni
medievali provenienti dalla 1ransilvania e dallUngheria meridionale.
6.2. Scrittura uigura
Ia scrittura corsiva sogdiana lu adattata alla lingua turca dellimpero
Uiguro
23
tra lVIII-IX secolo d.C. e lu utilizzata da alcuni gruppi hno al
XVII secolo d.C. Iallabeto sogdiano utilizzato dagli Uiguri, e una versione
ridotta di quello aramaico, utilizzato con alcune modihche e semplihcazioni;
la scrittura e verticale in colonne che vanno da sinistra verso destra, mentre
le lettere assumono una diversa lorma a seconda se sono iniziali, hnali,
mediane o isolate ,hg. +3). In origine particolari problemi sorsero in questa
scrittura per lannotazione delle vocali, dihcolta superate dallutilizzo dei
simboli corrispondenti alle lettere semitiche originarie: <- ,aleph) per <a- e
<-; <- ,yod) per <i- e <-, <- ,vav) per <u- e <-. Il documento piu antico
in scrittura uigura, e uniscrizione bilingue sogdiano-turco del IX secolo
d.C., ma uno dei documenti piu importanti e liscrizione trilingue rinvenuta
in Mongolia, a Karabalgasun, capitale degli Uiguri, scritta in uigurico,
cinese e sogdiano dove si parla dellintroduzione del manicheismo presso il
popolo degli Uiguri. Questa scrittura, al principio del XIII secolo, divenne
la scrittura uhciale dellimpero mongolo sotto Cenghiz-Khn.
23
Cli Uiguri sono unetnia turcolona del nord-est della Cina.
Fig. 43 - scrittura uigura.
194 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Scritture derivate dallaramaico nei paesi di ambito linguistico altaico
6.3. Scrittura mongola
Ia scrittura uigura lu dapprima utilizzata dai Mongoli dopo la loro
conquista dello stato Uigur, come attestato dalla Pietra di Cenghiz-Khn
,22O-223) conservata allHermitage di San Pietroburgo redatta in lingua
mongola e in scrittura uigura e nel sigillo che il khn Cuyuz appose nel
2+6 su una lettera inviata a papa Innocenzo III. el corso degli anni sono
noti dalla tradizione, poiche mancano documenti, numerosi tentativi di
adattare la scrittura uigura alla lingua mongola. Secondo la leggenda, hn dal
2OS dopo la vittoria di Cenghiz-Khn contro i aiman, una popolazione
pre-mongola, lu catturato uno scriba, 1abar-1onga, che adatto al mongolo
lallabeto uiguro, ottenendo cosi lunica scrittura verticale che proceda da
sinistra verso destra. Questo e lallabeto ,composto di 3S lettere, S vocali e
2 consonati) ,hg. ++) che, con poche modihcazioni, e usato tuttora nella
Mongolia interna. Intorno al 23 d.C., Khubilai Khn, chiese a un monaco
tibetano, Phags pa Blo gros rgyal mtshan, di studiare una scrittura uhciale,
promulgata dallimpero, dispirazione buddista. Iu introdotta cosi la
scrittura quadrata o scrittura imperiale, traslormata da una scrittura a righe
verticali in una a righe orizzontali. Questa scrittura, nota anche con il nome
di scrittura mongola del sigillo o anche sistema phagspa, cadde in disuso
dopo la hne della dinastia Yuan, rimanendo come strumento elementare per
imparare la pronuncia del cinese
232
. el XVII secolo d.C. lu ulteriormente
modihcata dallintroduzione della scrittura chiara, inventata da Zaya
Pandita amkhaiamco ,6+S), poi dalla scrittura svyambhu e quindi dalla
scrittura orizzontale quadrata, le ultime due inventate da jnavara, gran
sacerdote di Khalkha. Ia scrittura chiara riveste una grande importanza
poiche rihette i cambiamenti linguistici della lingua mongola di quel
periodo, circostanza che la porto in breve a diventare la scrittura uhciale
dei Mongoli dellOvest, di Oirats e Kalmyks e, con alcuni cambiamenti, a
essere utilizzata anche in jungaria
233
e nellest del 1urkestan e costituire la
base per gli allabeti buriano e calmucco. Con la sovietizzazione degli ultimi
anni 1renta del XX secolo, anche il mongolo ha ricevuto una lorma scritta
basata sullallabeto cirillico, lunica uhciale hno al +.
el 3 urhaci londo limpero Mancese che arrivo a dominare tutta la
Cina, ordinando che losse creato un nuovo allabeto per la lingua mancese:
Lrdeni Baski aggiunse alcuni simboli alla scrittura mongola, creando
232
el 3S, Ayushi creo una versione semplihcata di questo allabeto per una esatta tra-
scrizione del sanscrito e delle parole tibetane.
233
jungaria o Dzungaraia, regione del nord-ovest della Cina.
195 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Scritture derivate dallaramaico nei paesi di ambito linguistico altaico
un allabeto che lu utilizzato hno alla rilorma di Dahai del 632, il quale
modihco ulteriormente questo allabeto aggiungendo puntini e cerchi.
Iordine allabetico della scrittura mongola lu preservato, ma lurono
eliminate tutte le ambiguita, utilizzando segni diacritici.
Fig. 44 - scritture Calmuca e Mongola
196 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
.
IL SCRI11URL IDIAL
on conosciamo con esattezza quando la scrittura lu introdotta in India, ma
presumibilmente questevento si deve ai commercianti semiti intorno allVIII
secolo a.C. come ritiene C. Buhler
23+
, o nel V secolo a.C. come invece sostenuto
da A.B. Keith
233
. Inizialmente la struttura sociale indiana aveva limitato la
dihusione di questo mezzo di comunicazione: in una societa organizzata
hn dal principio in una struttura rigida, la possibilita di poter lare accedere
alla conoscenza anche altri attraverso la comprensione della scrittura, era
lortemente avversata. Una svolta signihcativa si ebbe per due personaggi: il
primo lu Buddha, da cui derivo il Buddhismo, mentre il secondo lu Mahavira,
londatore del Ciainismo
236
, i quali rihutarono la struttura sociale indiana della
divisione in caste e prolessarono uneguaglianza tra tutti gli uomini.
Sulle prime testimonianze della scrittura indiana esistono oggi due scuole
di pensiero. Ia prima ritiene che la piu antica testimonianza siano gli
editti rupestri dellimperatore Mauryan Aoka ,22-23 a.C.), redatti
per esaltare la sua opera di riunihcatore dellIndia, nelle due piu antiche
scritture indiane, diverse, ma gia pienamente sviluppate: kharoh
e brhm. Ia seconda scuola di pensiero, invece, ritiene che la prima
testimonianza sia rappresentata dai grahti di Anurdhapura ,inizio
IV secolo a.C.); una caratteristica comune a tutte le scritture indiane, e
comunque rappresentata dal latto che queste sono sillabiche, o come le
dehnisce il Ievrier, neosillabiche
23
. Dal punto di vista linguistico, sono
23+
C. Buhler, On the origin ol the indian Brhma Alphabet, 3. ed., Varanasi, 63j.
233
Cambridge history ol India, v. , Cambridge, 22. 26.
236
Io jainismo o Ciainismo e una corrente hlosohca a lorti connotazioni religiose aher-
matasi nel VI secolo a.C. grazie a Vaddhamana ,3- 32 a.C.), piu noto come Mahavira
grande eroe e considerato lultimo di un guruparampara o lignaggio di ventiquattro ma-
estri, noti come jina o vincitori. Vaddhamana aggiunse ai quattro precetti di Paseva ,non
uccidere, non mentire, non rubare, rinuncia al possesso), la castita e rese obbligatoria la
conlessione, prima solo lacoltativa. Raggiunta la suprema conoscenza, dopo dodici anni
di penitenza, costitui una comunita non solo di monaci -Yati-, seguaci delle regole piu
severe, ma pure di laici o auditori -savaga-. Da documenti a noi pervenuti, apprendiamo
che alla sua morte ,avvenuta a Pava, presso Patna, alleta di settantadue anni) la comunita
da lui londata comprendeva +.OOO asceti, 36 monache, 3.OOO laici, 3S.OOO laiche.
23
j. C. Ievrier, Storia della scrittura, op. cit. 333-32. Con il termine di neosillabiche il
Ievrier indica anche altre scritture come letiopico.
197 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture indiane
Fig. 46 - lo sviluppo della scrittura brhm. Caratteri nord-indiani normalizzati.
Fig. 45 - scrittura kharoh.
III sec. a.C. II-I sec. a.C. VII-IX sec. d.C. IV-VI sec. d.C. I-III sec. d.C.
198 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture indiane
dehnite allasillabiche ,o anche albugida, mutuando questo termine dalle
prime quattro sillabe del sillabario etiopico), ossia la scrittura e composta
di un sistema in cui ogni segno grahco rappresenta una consonante e una
vocale inerente ,CV). el caso delle scritture indiane e comunemente la <a-;
le altre vocali sono espresse mediante segni diacritici sovra o sottoscritti,
mentre non si da il caso in cui debba essere espressa una consonante piena
senza vocale, dato il valore londamentalmente sillabico del sistema.
.. Scrittura kharoh o indo-battriana
Iorigine del nome della scrittura kharoh e oscura: secondo alcuni
signihcherebbe labbro dasino, ma a giudizio di S. Ievi il suo signihcato
e da ricercare nella parola kharor = asino-cammello nome sanscrito
della citta di Kashgar. Attestata su monete, tavole di legno, ruvidi pezzi
di pelle, alcune gemme e in piccola quantita in iscrizioni rupestri, e una
scrittura essenzialmente regionale, da cui non si generarono altre scritture.
Ia sua presenza e, inlatti, limitata essenzialmente allAsia centrale e
allIndia nord-occidentale ,nord del Pakistan ed est dellAlghanistan) tra
il III secolo a.C. e il III-IV secolo d.C.; in Asia centrale sopravvisse, seppure
in maniera sporadica, hno al VII secolo d.C. Scrittura londamentalmente
commerciale, ha un carattere molto corsivo e le iscrizioni pervenuteci
ne attestano un uso di tipo corrente poco attento allortograha, con
un andamento da destra verso sinistra. Ia scrittura kharoh, di tipo
sillabico, e composta di 23 segni di base che rappresentavano le consonanti
accompagnate dalla vocale <a-, la piu lrequente nelle lingue indiane ,hg.
+3). Ie vocali indicate sono cinque <a, e, i, o, u-; quando iniziali sono
scritte con dei segni particolari, se invece accompagnano una consonante,
il segno corrispondente e provvisto di un segno particolare che puo essere
un tratto obliquo in alto per la <e-, un tratto trasversale rispetto alla lettera
per <i-, un tratto obliquo in basso per <o-, un tratto orizzontale in basso
per <u-. Ie vocali lunghe non sono indicate con segni particolari e nel
caso di una consonante nuda, vale a dire non seguita da una vocale, la
scrittura kharoh usa lo stesso sistema della scrittura brhm: unisce con
una legatura al segno sillabico seguente il segno corrispondente a questa
consonante.
... Iorigine della scrittura kharoh
Una possibile origine di questa scrittura da un modello semitico, lu per
prima volta ipotizzata e discussa da L. 1homas nel S3S, e messa in
relazione piu specihcatamente con la scrittura aramaica da I. 1aylor. In
seguito questa teoria lu ripresa e sviluppata ulteriormente da j. Halevy,
199 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture indiane
e inhne raggiunse la sua lormulazione dehnitiva con il Buhler nel S3;
questultimo in particolare, mise in evidenza come landamento della
scrittura da destra verso sinistra, losse probabilmente collegato con una
sua origine semitica
23S
. Secondo questi studiosi, lorigine della scrittura
kharoh e da lare risalire alla conquista operata da Dario I della regione
dellIndo e alla conseguente imposizione come lingua uhciale per gli
scambi commerciali e per le relazioni diplomatiche dellaramaico e del
greco. Ie relazioni diplomatiche esistenti tra la cancelleria persiana e
quellindiana portarono poi alla nascita della scrittura kharoh
23
.
.2. Scrittura brhm
Ie prime testimonianze della scrittura brhm risalgono al III sec. a.C.; si scrive
da sinistra verso destra con lunica eccezione di uniscrizione su una moneta
dove landamento era da destra verso sinistra, ma questo poteva essere stato un
errore dellincisore. Ia scrittura brhm, sillabica come la scrittura kharoh,
e composta di 32 segni sillabici, cui si aggiungono quattro segni per le vocali
iniziali ,<a, i, u, e-), e un segno speciale che indica la nasalizzazione di una
vocale hnale. A ogni consonante e legata la vocale <a- e quando la vocale e
diversa, il gralema di base si modihca. el caso di consonante priva di vocale,
consonante + consonante + vocale ,CCV) il segno che indica la consonante
priva di vocale e scritto sopra o sotto il segno sillabico che segue, mantenendo
cosi il sillabismo puro della scrittura ,hg. +6). Questo sistema porta spesso le
lettere a complessi intrecci che rendono dihcile la comprensione delle lettere.
Da quella brhm derivano numerose altre scritture, sia in India sia nellAsia
centrale sia nellLstremo Oriente. 1ra le principali evoluzioni, tra il II e I
secolo a.C., particolarmente interessante e la scrittura detta bhaiprou, che
diherisce dalla brhm nella graha di cinque consonanti e nella maniera di
segnare le vocali postconsonantiche <a- e <-.
.2.. Iorigine della scrittura brhm
Iorigine della scrittura brhm, e uno dei maggiori e piu controversi
problemi dellepigraha indiana, sulla quale sono state avanzate le ipotesi
piu varie, che qui si riassumono brevemente
2+O
:
. origine indiana: alcuni studiosi, tra cui principalmente A. Cunningham,
23S
C. Bhler, Indian Paleography, ev Dehli, 2OO+. 33.
23
Per una comparazione dei segni di questa scrittura con quelli aramaici vedi la tavola a
p. 3S nellopera di C. Bhler, Indian Paleography, op. cit.
2+O
Per una bibliograha completa sullorigine della scrittura brhm, vedi: .P. Rastogi,
Origin ol brhm Script: 1he beginning ol Alphabet in India, Varanasi, SO.
200 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture indiane
Fig. 47 - Confronto tra gli alfabeti semitici e quelli indiani.
201 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture indiane
ritengono che questa scrittura derivi da un modello pittograhco secondo
il principio acrolonico, come nel caso delle iscrizioni proto-sinaitiche.
Per esempio, la lettera <kha- potrebbe derivare dal pittogramma
rahgurante una zappa o un piccone, dalla radice <khan = scavare-, ecc.:
questa tesi e pero molto contestata;
2. origine dalla scrittura dellIndo: unaltra ipotesi vedrebbe lorigine
della scrittura brhm dalla scrittura dellIndo, di cui si e discusso in
precedenza, ma anche questa tesi non ha trovato molti sostenitori;
3. origine greca: questa teoria si deve a j. Prinsep, decilratore della scrittura
brhm, che per primo ha ipotizzato una sua origine dalla scrittura
greca. Secondo K. Ottlried Muller, a seguito dellinvasione dellIndia
da parte dAlessandro il Crande, si sarebbe dihusa in questa regione la
scrittura greca da cui sarebbe poi derivata la brhm: questipotesi e
stata variamente riveduta dagli studiosi successivi;
+. origine dalla scrittura kharoh: come ha proposto in ultimo H. Ialk,
inhuenzato dalle tesi di Halevy, la scrittura brhm potrebbe provenire
da quella kharoh, con una lorte inhuenza secondaria dal greco, ma
anche questa ipotesi non ha trovato molto seguito;
3. origine sud-semitica: una possibile somiglianza tra la scrittura brhm
e quella sud-semitica e stata proposta per primo da I. Ienormant nel
S3 e poi da W. Deecke nel S, ma questa teoria e stata contestata
dal Buhler;
6. origine lenicia: la possibilita di un rapporto tra la scrittura indiana
e lallabeto nord-semitico ,scrittura lenicia) lu osservato per primo
da Ulrich Iriedrich Kopp nel S2, ma la sua analisi si basava su una
lorma piu recente delle lettere. Iipotesi semitica lu in seguito ripresa
da Albrecht Weber, che lece una comparazione tra la scrittura nord-
semitica e le prime lorme della scrittura indiana, ma le sue conclusioni
non lurono ritenute molto credibili. C. Buhler nel S3, nella sua
opera On the Origin ol the Indian Brhm Alphabet
2+
, conlronto
liscrizione di Aokan con le altre iscrizioni antiche e quindi con la
scrittura nord-semitica, osservando numerose somiglianze ,hg. +).
Pur criticata da alcuni studiosi, oggi questa e una delle ipotesi che
hanno maggior seguito;
. origine aramaica: lipotesi di unorigine aramaica, si deve per primo ad
2+
Ia seconda edizione lu pubblicata nel SS. Particolarmente importante la tavola di
comparazione degli allabeti antico semitici e brhm, posta alla hne del volume.
202 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture indiane
A.C. Burnell
2+2
, ripresa in tempi piu recenti da D. Diringer
2+3
. A lavore
di questa tesi vi e una maggiore somiglianza dei caratteri con una
scrittura semitica piu evoluta rispetto a quella lenicia, e un possibile
canale di comunicazione dallIran, da cui sarebbe poi passata in India.
A oggi, questa, insieme allipotesi che vedrebbe derivare la scrittura
brhm dal lenicio, e una delle tesi che trovano maggior consenso tra
gli studiosi.
.2.2. Scritture sviluppate dalla brhm
Ia scrittura brhm, da cui ebbero origine tutte le altre scritture indiane,
produsse ad un certo punto della sua storia, una variazione grahca
caratterizzata da un cuneo pronunciato alla sommita di ciascun carattere,
che nelle scritture dellIndia del nord, come la devangar, si sviluppo
in un lungo tratto orizzontale che univa tra loro tutti i caratteri, che
prende il nome di mntr, che signihca potenza. Questa caratteristica
grahca non presenta nessun problema nel caso dellIndia del nord, dove
per scrivere sulle loglie di palma e utilizzato inchiostro e pennino, ma
nel Sud est Asiatico, dove i caratteri sono incisi con uno stilo metallico
appuntito, i lunghi tratti orizzontali che seguono esattamente le linee
della hbra della loglia di palma, tendono lacilmente a lacerare la loglia
in senso longitudinale distruggendola. e consegue che le scritture
indiane cominciarono ad assumere sempre piu una lorma arrotondata,
senza alcuna linea di connessione tra i singoli caratteri, e quando questo
tipo di scrittura si dihuse nel Sud-est Asiatico nel corso del I millennio
d.C., sembra che questa caratteristica sia sopravvissuta, benche i materiali
scrittori utilizzati lossero diversi.
.3. Scritture indiane settentrionali
Buhler ha catalogato le scritture indiane settentrionali, nate dalla
scrittura brhm, per il periodo 33O -3OO d.C., dividendole in sette
gruppi principali:
. Cupta: e la scrittura piu antica ,IV-VI secolo d.C.), di cui si conoscono
numerose varianti. L utilizzata in iscrizioni epigrahche e anche nei
manoscritti; il suo nome derivava dalla dinastia dei Cupta, regnante
a Magadha. Questa scrittura, che nella terminologia utilizzata da
D.C. Sircar, il maggiore studioso depigraha indiana, e chiamata tarda
2+2
A.C. Burnell, Llement ol South-Indian Paleography lrom the Iourth to the Seven-
teenth Century A.D., Iondon, S+. S-.
2+3
D. Diringer, Iallabeto nella storia della civilta, Iirenze, 6. 3O-33.
203 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture indiane
Brhm, e normalmente divisa in due gruppi principali ,hg. +S): Cupta
dellest e Cupta dellovest. Verso il VI secolo d.C., la scrittura Cupta del
nord si evolse verso la siddhamtk.
2. Siddhamtk: intorno al tardo VI secolo d.C., la scrittura gupta
si traslorma nella scrittura siddhamtk, che si presenta come
epigrahca e corsiva ,secolo VI d.C.), largamente dihusa in Cina e in
Ciappone come sistema di scrittura della lingua sanscrita; scrittura
angolosa, i tratti verticali terminano in alto a testa di chiodo. el
nord dellIndia, intorno allXI secolo questa scrittura si ahermo come
la versione piu antica della moderna scrittura ngar, utilizzata
nel nord dellIndia. Iimportanza della siddhamtk. deriva dalla
grande inhuenza che essa ebbe nello sviluppo delle altre scritture nel
continente indiano.
3. gar ,=cittadina, da nagara = citta): comunemente dehnita nella
sua lorma moderna con il nome di devangar ,hg. +), vale a dire la
ngar degli dei. Questa scrittura e attestata nel nord dellIndia hn
dal 3OO d.C., ma la prima iscrizione in soli caratteri ngar risale al
3+ d.C.; dallinizio dellXI secolo d.C. sostituisce completamente la
scrittura siddhamtk. Dalla ngar derivano numerose altre scritture
come ad esempio la blbdh ,=istruzioni dei ragazzi) adoperata per
la lingua indoaria meridionale, la rasthn, scrittura moderna
adoperata nella vita quotidiana e nel commercio per lomonimo
linguaggio nel Rasthn; la mrvr utilizzata per la lingua parlata
nel Marvar, nandi ngar, utilizzata per le iscrizioni su coppe nel
periodo medievale, ecc. Ia scrittura devangar dalla comparsa della
stampa e la scrittura uhciale per il sanscrito, e oggi e utilizzata anche
per scrivere lhindi, lingua uhciale dellIndia. Ia sua caratteristica
principale e la linea orizzontale detta mntr ,=potenza) che segue
tutto il rigo unendo tutte le sillabe, ma spesso anche le parole. Ia sua
struttura e simile a quelle delle altre scritture indiane, basandosi sul
valore sillabico dogni segno e sullutilizzo delle legature per esprimere
la consonante nuda, vale a dire senza vocale. Ia sua importanza
risiede nella precisione della trascrizione lonetica: inlatti, e composta
di nove vocali, ognuna delle quali puo essere breve o lunga ,<a-, <-,
<i-, <-, <u-, <-, < -, < -, <-) quattro dittonghi ,due brevi <e-, <o-
2++
e due lunghi <ai-, <au-) e 33 consonanti suddivise in otto gruppi.
2++
Sebbene etimologicamente derivino rispettivamente da ai e au, a partire dal 3OO a.C.
sono state pronunciate e sono pronunciate come le vocali lunghe ed della maggior parte
degli idiomi europei.
204 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture indiane
Fig. 48 - scrittura Gupta proveniente da: dirnar, aoka, Gudarat e allahabad.
Vocali:
205 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture indiane
Fig.49 -scrittura devanagari
206 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture indiane
+. rade: variante settentrionale della scrittura gupta ,vedi sopra al n. ),
e attestata dopo lSOO d.C. circa nel Kashmir e nel Penab del nord-est,
e caratterizzata da numerose legature dihcili da interpretare.
3. Proto-bengl: scrittura derivata dalla ngar intorno alla hne dellXI
secolo d.C. nellIndia orientale, mostra gia alcune tracce di quella che
sara poi la moderna scrittura bengli.
6. epali o elari: imparentata con la scrittura proto-bengl, appare per
la prima volta nel XII secolo, per scomparire nel XV secolo d.C. ,hg.
3O); una sua variante e la scrittura nepalese a uncino.
. A punta di lreccia: tipo di scrittura lorse originata da una lorma
antica della scrittura brhm. Apparsa per la prima volta nellIndia
occidentale, non ha nessuna parentela con la ngar.
Sempre nel gruppo delle scritture indiane settentrionali, si trova la
scrittura tibetana ,hg. 3), derivata dalla siddhamtk del VII secolo d.C.
Ia tradizione vuole che questo sistema grahco sia stato inventato dal
monaco 1hon mi Sabhoa intorno al 63O d.C.; ma le prime attestazioni
del tibetano, si hanno dal VII secolo, grazie a testi tradotti dal sanscrito
o dal cinese e grazie a testi originali, risalenti questi ultimi ai secoli
VIII-IX. Di questa scrittura si conoscono diversi tipi, che possono essere
raggruppati in due principali:
. scrittura libraria: utilizzata anche nella stampa, detta dbu-chan, e la
scrittura utilizzata nei testi religiosi;
2. scrittura corsiva: detta dbu-med, di tipo corrente, utilizzata nelluso
quotidiano laico.
Ia principale diherenza tra loro e che la prima ha i tratti orizzontali che
coprono le lettere in alto ,come nella devangar), mentre nella seconda
questi tratti mancano. Ia scrittura tibetana e stata adattata anche ad altre
lingue dellAsia centrale.
.+. Scritture indiane meridionali
1ra le scritture dellIndia meridionale, anchesse derivanti dalla brhm,
va citata la telugu-kannada, utilizzata per scrivere le due principali lingue
207 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture indiane
Fig. 50 - tre varianti della scrittura nepali
208 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture indiane
Fig. 51 - tre tipi di scrittura tibetana.
209 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture indiane
Fig. 52 - alfabeto telugu
210 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture indiane
dravidiche dellIndia
2+3
: telugu o telinga ,hg. 32) e kannara o canarese
2+6
.
Queste scritture lurono spesso usate per trascrivere il sanscrito, lingua
indoeuropea diversa dal gruppo dravidico. Ia telugu e la kannada, usate
rispettivamente in Andhra Pradesh e Karnataka, sono molto simili e
derivano dal tipo di scrittura usato nelle iscrizioni in Clukiya a est e
a ovest di Dekkan dal VI al IX secolo d.C. In origine era usata la stessa
scrittura sia per scrivere la lingua telugu che per la lingua kannada, da qui
la dehnizione di scrittura telugu-kannada, ma verso il 2OO d.C. si assiste a
una loro diherenziazione grahca; in particolare la telugu cambia la lorma
delle lettere, mentre la kannada mantiene molte delle lorme originarie.
Io sviluppo della scrittura telugu-kannada e normalmente diviso in tre
periodi: dal IV al VI secolo d.C., e detto periodo antico, dal VII al X secolo
d.C., periodo medio, e dal X al XII secolo d.C. periodo tardo.
Al sud, il regno dei 1amil, dove era parlata la terza grande lingua del gruppo
dravidico, si sviluppo invece una propria scrittura, che si distingueva
dalle altre per il numero minore di segni; il suo inizio e latto risalire a
uniscrizione dellVIII secolo d.C. ella scrittura tamil non si distingue
tra consonanti sorde e sonore e mancano le aspirate; originariamente
e composta di 2 lettere, ma oggi sono registrati 3O diversi segni. Piu
precisamente, questa scrittura diherisce dalla ngar non solo per lassenza
delle legature, ma anche per i segni delle aspirate, delle medie e delle
sibilanti. Convenzionalmente, il tamil antico e adesso trascritto nella sua
lorma moderna, chiamata tami euttu.
Una quarta scrittura indiana meridionale e rappresentata da quella grantha, di
tipo epigrahco, risalente al VI secolo d.C.; di diretta derivazione dalla brhm,
lu utilizzata per scrivere la lingua malayalam, parlata nella regione indiana del
Kerala, mentre nel sud dellIndia lu utilizzata per trascrivere la lingua sanscrita.
2+3
Ie lingue oggi parlate in India appartengono a tre diversi gruppi linguistici: lindoario,
che appartiene al gruppo dellindeoeuropeo; il munda, del gruppo delle lingue indocinesi,
ed il gruppo delle lingue dravidiche. Il gruppo delle lingue dravidiche, e cosi chiamato
dalla parola sanscrita drvida, usata dagli autori medievali per indicare la popolazione e
la lingua delle popolazioni del sud dellIndia. Ie principali lingue dravidiche sono: 1amil,
Malayam, Kurru, Kannada, Kuruba, 1ulu, 1elugu, Kolami, aiki, Cadaba, Condi, Konda,
Pengo, Kui, Kuvi, Kurukh, Malto, Brahui ,clr.: M.S. Andronov, A Comparative Crammar
ol the Dravidian Ianguages, Wiesbaden, 2OO3. -2+)..
2+6
Il kannada o canarese, e la lingua uhciale dello Stato di Karnataka, stato nel Sud dellIn-
dia, dove e parlato da circa 32 milioni di persone.
211 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture indiane
PrinciPali sistemi di scritture e lingue da essi raPPresentate
2+
Area Scrittura Iingue rappresentate
Brahm ovest-nord-ovest gurmukhi Panabi
arad kashmiri
kr dialetti del Panab
lad dialetti del Panab
e del Sindh
nord-centro ngar hindi e dialetti;
marathi, nepali,
sanscrito
guarat guarati e kacchi
mod marathi
est bangla bengalese e
assamese
,con varianti)
oriya oriya
maithili mahithili e
dialetti Bihar
kaith dialetti del Bihar
chakma
,var. di kaith) dialetti bengalesi
sud sinhala cingalese
scritture di lingue
dravidiche lingue dravidiche
arabo-persiano nastaliq urdu, panabi
naskh sindhi, kasmiri
latino konkani
sistemi di scrittura, alcuni di grande tradizione, usati principalmente per la scrittura
corsiva.
2+
Da: Ie lingue extraeuropee: Asia e Alrica. A cura di Lmanuele Banh e icola Crandi.
Roma, 2OOS. 2.
212 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture indiane
.3. Scritture del gruppo pli
Con il termine pli si possono identihcare un gruppo di scritture utilizzate
per scrivere lingue diherenti di diversi gruppi linguistici che assumono
questo nome dalla lingua tradizionale dei testi buddhisti, il pli, perche la
loro dihusione e legata a questa religione. Ia loro origine e sicuramente
dalla scrittura brhm e le diherenze mostrate sono dovute principalmente
al diverso materiale scrittorio utilizzato che ha inhuenzato il ductus, vale
a dire la maniera di tracciare le lettere. Ia prima lingua utilizzata per
la predicazione buddhista, o piuttosto quella che riteniamo tale negli
editti di Piyadasi piu di due secoli dopo Buddha, e quella della regione di
Maghada, la cosi detta maghadhi di Aoka, lingua trascritta utilizzando la
brhm, che si ritiene non abbia tardato a evolversi divenendo la scrittura
uhciale per la lingua pli, per un certo periodo lingua uhciale della
religione buddhista. Dal OO d.C. il buddhismo arretro da quelle regioni,
rimanendo conhnato nel epal e nelle regioni limitrole: la scrittura pero
rimase, evolvendosi in altre lorme. Oggi, pero, si tende a limitare il ruolo
svolto dal Buddhismo, innestandosi la scrittura pli quando gia si erano
sviluppate altre scritture nazionali.
213 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
S.
IL SCRI11URL DLI SUD-LS1 ASIA1ICO
2+S
S.. Scritture mon e birmana
2+
I Mon sono il piu antico e civilizzato popolo della Birmania che nel 33 d.C.
londo la citta di Pegu, da cui il nome di Peguano con cui viene chiamato
questo popolo. Iiscrizione meglio conservata che puo essere considerata
come Pietra di Rosetta delle scritture mon e pyu lu trovata nel S66-
S6, e reca quattro versioni dello stesso testo, ognuna su un pilastro, nelle
lingue pli, mon, pyu e birmana. Ia scrittura mon probabilmente deriva da
quella grantha dei Pallava di Kani del sud-est dellIndia, mentre secondo
altri studiosi la sua origine e da ricercare invece nella brhm. Adattando la
scrittura indiana meridionale alla lingua, i mon eliminarono alcuni caratteri
per i quali non esistevano suoni nella loro lingua e aggiunsero due segni per
indicare i suoni labiali. In questa scrittura ogni segno vocalico ha due pronunce
possibili dehnite dai linguisti pronuncia aperta e pronuncia chiusa e anche i
segni consonantici hanno due possibili pronunce, una aperta e una chiusa a
seconda che la consonante sia accompagnata da una vocale della prima o della
seconda serie. Ia lingua mon e ancora parlata da circa 223.OOO persone.
Dalla scrittura mon deriva quella birmana ,hg. 33), di cui si e gia parlato a
proposito della pli; aggiungiamo che questultima si puo presentare sotto
tre diverse lorme:
. kyok ca ,scrittura su pietra): utilizzata nelle iscrizioni lapidarie;
2. pli quadrata: presente nei libri buddhisti e vergata con un pennello
intinto nellinchiostro;
3. ca lum: corsiva, scritta con un pennino intinto nellinchiostro, su una
loglia di palma.
2+S
ella dehnizione del Sud est Asiatico si utilizza la ripartizione dellAsia approvata
dallOU: Asia Occidentale: Arabia Saudita, Armenia, Azerbaan, Cipro, Lmirati Arabi
Uniti, Ceorgia, Ciordania, Iraq, Israele, Kuvait, Iibano, Oman, Qatar, Siria, 1erritori Pale-
stinesi; 1urchia, Yemen; Asia centrale: Kazakistan, Kirghizistan, 1agikistan, 1urkmenistan,
Uzbekistan; Asia meridionale o Asia del sud: Alghanistan, Bangladesh, Buthan, India, Iran,
Maldive, epal, Pakistan, Sri Ianka; Asia orientale: Cina, Corea del ord, Corea del Sud,
Ciappone, Mongolia; Sud-est Asiatico: Brunei, Cambogia, Indonesia, Iaos, Malesia, Myan-
mar ,ex Birmania), Iilippine, Singapore, 1hailandia ,ex Siam), 1imor Lst, Vietnam.
2+
Il birmano e la lingua e scrittura uhciale della nazione Birmania, che dal S giugno S
ha cambiato il suo nome in Myanmar.
214 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture del sud-est asiatico
Fig. 53 - scrittura birmana
215 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture del sud-est asiatico
Derivata dalla lorma mon, la scrittura birmana non si e mai diherenziata
dal punto di vista grahco nella lorma esteriore dei caratteri, ma attribuisce
ai segni un valore lonetico diherente.
S.2. Scrittura khmer o cambogiana
Iallabeto Khmer
23O
e attestato hn dal 6 d.C., ma non si esclude lesistenza
di altre iscrizioni piu antiche. ei testi in questa scrittura si evidenzia
un grado elevato di perlezione, che porta a retrodatare il suo inizio e a
questo proposito giova citare lopinione di C. Maspero, che data la sua
introduzione in Cambogia dallIndia nel II secolo d.C.; la sua origine e in
ogni caso da ricercare sempre nella scrittura brhm.
Ia scrittura khmer ha due lorme, una monumentale e una corsiva; dal punto
di vista lonetico si distingue dalle lingue indiane per due particolarita:
. non possiede alcune consonanti attestate in sanscrito, anzi ne possiede
altre sconosciute a questa lingua;
2. il numero delle vocali, dei dittonghi e dei trittonghi raggiunge la
quarantina.
Iutilizzo di una scrittura utilizzata per il sanscrito impiegata per scrivere
una lingua di un gruppo linguistico diherente ,lingue mon-khmer)
presuppone un lorte adattamento grahco che avrebbe snaturato i suoi
caratteri originari. Chi ha adattato questa scrittura alla lingua khmer, ha
avuto la preoccupazione opposta di mantenere i suoi caratteri originali:
anzi per limitare il numero dei segni, le vocali sono state divise in una
serie aperta e una serie chiusa, cosi come nella scrittura mon. Alla stessa
maniera esistono due serie di caratteri sillabici, ciascuna delle quali puo
essere chiusa o aperta; il khmer si scrive da sinistra a destra e le lettere
sono disposte sotto la linea cui si avvicinano in qualche modo con la loro
parte superiore, che i cambogiani chiamano cappello. Riguardo ai segni
vocalici questi sono sempre messi sopra la linea.
S.3. Scritture tai
Ie lingue tai appartengono al gruppo sino-tai della lamiglia linguistica
sino-tibetana; le popolazioni parlanti queste lingue risiedevano
originariamente nella Cina centrale e meridionale. I diversi popoli e tribu
1ai possiedono varie scritture:
. scrittura siamese o tai
23
,hg. 3+): le lingue di questo gruppo adottano un
23O
Khmer e la parola indigena per Cambogia.
23
Il nome Siam viene usato per denotare ancor oggi la 1hailandia e hno al +
e stato il nome uhciale di questo paese.
216 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture del sud-est asiatico
Fig. 54 - scrittura siamese.
Fig.55 - scrittura hom.
217 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture del sud-est asiatico
sistema di scrittura alla-sillabico e dimpostazione orizzontale destrorsa
di probabile derivazione sanscrita, mediata dal kmer. Questa scrittura,
di lorma elegante e corsiva e nota in diverse lorme; la struttura di base
e quella indiana consistente in una consonante seguita dalla vocale <a-
,CV). Ia moderna scrittura tai corsiva e composta di ++ consonanti
,con la vocale inerente <a-) e 3O vocali, che non sono segnate come
lettere indipendenti ma con punti o trattini diacritici aggiunti prima o
dopo la consonante; le lettere <a- e <u- non sono vocali ma consonanti
e sono adoperate come aiuto vocalico. Ielevato numero di vocali e
dovuto dalluso degli accenti tonici.
2. scrittura hom: adoperata per lidioma omonimo oggi estinto come
lingua viva ma utilizzato ancora come lingua dotta. Questa scrittura
e composta di + lettere di cui S sono segni vocalici e 23 consonantici
,hg. 33).
3. scrittura khmt: adoperata per lidioma omonimo.
+. scritture shm o shn: adoperata per gli idiomi omonimi.
S.+. Scrittura giavanese
Iantica scrittura giavanese
232
,hg. 36), chiamata kavi, ha subito linhuenza
indiana, inlatti, etimologicamente e la lingua dei poeti, poiche kavi in
sanscrito signihca poeta. Ie iscrizioni piu antiche rinvenute a Ciava e nel
Borneo risalgono presumibilmente al V o VI secolo d.C., ma il piu antico
testo epigrahco, scritto in caratteri indiani, e dellVIII secolo d.C. Il piu
antico testo in scrittura giavanese e invece su strisce di cuoio del IX o del
X secolo d.C.; lallabeto utilizzato e chiamato Akara Buddha ,= lallabeto
di Buddha). Ia moderna scrittura giavanese deriva dallantica kavi, ma ha
aggiunto alcuni segni per annotare altre consonanti proprie della lingua
ed e utilizzata, oggi, anche per scrivere il sudanese e il madurese
233
.
S.3. Scrittura am
Ia lingua am e utilizzata nella regione oggi corrispondente allAnnam
23+
prima dellarrivo degli Annamiti. 1rascritta tramite un allabeto di tipo
indiano, attestato per la prima volta su di uniscrizione del III secolo d.C.,
lallabeto am ha dovuto creare dei segni vocalici nuovi per registrare la
gran varieta di vocali e dittonghi che la lingua contiene. Di questa scrittura
232
Iisola di Ciava o java, in lingua indonesiana, e quella del Borneo, Kalimantan in in-
donesiano, sono due isole dellIndonesia.
233
Madurese, lingua parlata nellisola di Madura, ad est di Ciava, in Indonesia.
23+
Con il nome cinese di Annam, i lrancesi chiamavano il Vietnam centrale.
218 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture del sud-est asiatico
Fig. 56 - scrittura giavanese epigrafca e corsiva.
219 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture del sud-est asiatico
Fig. 57- scrittura singalese
220 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture del sud-est asiatico
esistono numerose varianti, secondo il paese dove e utilizzata; le principali
sono: akhar srah ,scrittura dritta), akhar tapuk ,scrittura da biblioteca),
akhar harmin ,a zampe di ragno), akhar yok ,scrittura segreta), akhar
atuol ,scrittura abbreviata) e akhar rik ,scrittura sacra).
S.6. Scrittura singalese
Utilizzata nellisola di Ceylon
233
,hg. 3), la sua origine e latta risalire a un
modello di scrittura brhm, come dimostrerebbero delle iscrizioni trovate
in alcune cave dello Sri Ianka del IV o III secolo a.C. Questa scrittura puo
essere divisa in quattro periodi:
. singalese prakrit o antico singalese: documentata dal III secolo a.C. hno
al IV secolo d.C., e presente nelle gia citate iscrizioni dello Sri Ianka.
2. proto-singalese: dal IV-V secolo d.C. hno allVIII.
3. singalese medievale: basato sulla scrittura grantha, va dallVIII al XIII
secolo circa.
+. singalese moderno: evoluto dal singalese medievale, horisce dal XIII
secolo d.C. Il carattere singalese moderno contiene 3+ lettere ,S vocali
e 36 consonanti o lettere morte); e piu perletto della scrittura antica
composta solo da 2 vocali e 2 consonanti. Oggi sono adoperate due
varianti: quella pura o elu e quella impura o sinhala che e un misto di
parole straniere.
S.. Scritture malesi
Ie popolazioni malesi hanno a disposizione una serie di scritture di tipo
indiano in cui ogni consonante possiede una vocale inerente, generalmente
la <a-. Ie principali scritture sono la batak, dihusa nella parte centrale
dellisola di Sumatra, la redang e la lampung, nella parte sud-orientale
della stessa isola, quelle tagalog e bisaya nelle Iilippine, quella macassar e
dei bugi a Celebes. Una caratteristica importante della scrittura batak e il
modo in cui ha risolto il problema della consonante nuda ,senza vocale):
il segno senza vocale e seguito da un piccolo tratto orizzontale; nel caso
invece che il carattere che precede la consonante nuda sia provvisto di una
vocale diversa da <a-, il segno corrispondente alla vocale e messo dopo
quello della consonante nuda e precede il tratto orizzontale.
233
Dal 2 lisola di Ceylon ha assunto il nome di Sri Ianka
221 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
.
I MA1LRIAII SCRI11ORI
I IDIA L LI SUD-LS1 ASIA1ICO
236
el nord-est dellIndia era utilizzata, e in parte lo e ancora oggi, la
corteccia di betulla ,Betulla Bhopattr) albero largamente dihuso nella
regione himalayana; nelle regioni piu meridionali simpiegava invece il
legno daquila ,Aquilaria Agallocha), su cui si scriveva con linchiostro.
In Asia centrale prevaleva lutilizzo del legno di pioppo, impiegato anche
questo per scrivere con linchiostro. 1ra i materiali utilizzati per scrivere
vi era anche il tessuto di cotone, il cuoio, le tavolette di metallo e la pietra
per le iscrizioni uhciali.
Interessante il trattamento tradizionale delle loglie, utilizzato ancora
oggi: queste sono raccolte ancora giovani e non completamente aperte,
dopo aver asportato la nervatura centrale sono bollite ed essiccate, e inhne
strohnate con una pietra o una conchiglia per creare una superhcie liscia.
Per rilegarle, sono poste tra due assicelle e quindi cucite: il tipo di libro
cosi lormato e chiamato con il termine sanscrito di pothi. In India, esclusa
una certa parte del Punab-Kasmir, erano utilizzate principalmente le
loglie di borasso
23
che, unite nel mezzo e tagliate in modo da ottenere
la lunghezza desiderata, erano usate per scrivere lettere e manoscritti
letterari in sanscrito e in altre lingue indiane.
el ord dellIndia, generalmente si scriveva sulle loglie con penna o
pennino e inchiostro, mentre nel Sud le loglie erano incise con un ago
appuntito intinto nellinchiostro nero.
In India linchiostro, chiamato mai-bhnda, ma-bhaana, melmand,
era preparato con il nero della luliggine delle lampade mescolato ad acqua e
gomma. ella scrittura indiana erano presenti anche gli inchiostri colorati,
come ad esempio il rosso, ottenuto lacendo bollire in acqua il vermiglio
con la gomma, e utilizzato per evidenziare particolari passaggi del testo.
Iekhan ,letteralmente lo strumento per scrivere) era il nome dato alla
penna, mentre con varn|k sindicava nellantica letteratura indiana la
penna di legno con la punta senza lessura; la penna di metallo, utilizzata
236
j.-C- Ievrier, Storia della scrittura, op. cit. 363-363; D. C. Sircar, Indian Lpygraphy,
Dehli, 63. 6-6.
23
Borassus habellilormis.
222 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
I materiali scrittori in India e nel Sud-est asiatico
prevalentemente nel sud dellIndia, si chiamava in sanscrito alk. Ia
parola kalama, lu invece adottata in sanscrito dal greco attraverso larabo,
per indicare anchessa la penna.
Ie scritture malesi sono in genere vergate con il calamo su strisce
dalburno
23S
, piegate in paraventi e i volumi cosi ottenuti sono chiamati
pustaka in lingua batak o pistaha, secondo i dialetti, parola proveniente
dal sanscrito che signihca libro.
Ia carta lu introdotta in Asia dalla Cina prima del VII secolo, come
dimostrerebbe un manoscritto scritto su carta in lingua sanscrita datato
VII o VIII secolo, rinvenuto nel 1urkestan cinese, che attesterebbe
i rapporti commerciali tra questi due paesi. Ie lonti letterarie inoltre,
citano il monaco cinese Yiing, che attraverso lIndia tra il 6 e il 6+, il
quale registra nel suo vocabolario cinese-sanscrito la parola kkali ,carta
in sanscrito), il che conlermerebbe luso e la conoscenza della carta in
India nel VII secolo
23
.
Secondo alcuni studiosi, in India si sarebbe prodotta della carta dalla
macerazione delle hbre di cotone hn dal IV secolo a.C.
26O
. Su questa
circostanza esistono pero due correnti di pensiero: la prima ritiene
appunto che questo tipo di supporto cartaceo risalga al IV secolo a.C., in
altre parole prima della nascita della carta in Cina; la seconda corrente di
pensiero invece che questa sia una cattiva lettura dei testi classici, e che in
India non si sia mai labbricata la carta prima del VII secolo d.C.
26
23S
Ialburno negli alberi a legno duro, e la parte piu esterna del legno, che invecchiando
si traslorma in durame.
23
1suen-Hsuin 1sien, Written on Bamboo Silk, 2. ed., Chicago, 2OO+. 3-32; 1suen-
Hsuin 1sien, Paper and Printing Science ad Civilisation in China, Cambridge, S. v.
V., 23-33.
26O
Ibid. 33+.
26
Sui supporti scrittori in Asia, vedi: C. Pastena, Storia dei materiali scrittori, Catania,
2OO. O3-.
223 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
2O.
IAIIABL1O CRLCO
L ormai accettata da tutti gli studiosi lorigine dellallabeto greco da quello
lenicio
262
, anche se non mancano i dubbi sulla data della sua introduzione.
Allo stato attuale delle nostre conoscenze i documenti piu antichi risalgono
allVIII secolo a.C., ma e lacile supporre che lallabeto losse gia utilizzato
hn dal OOO a.C. e secondo alcuni studiosi anche dal 2OO a.C.
2O. Iorigine dellallabeto greco nei miti
Cli scrittori classici oltre a raccontare lorigine della scrittura greca dal
lenicio o in ogni caso da un allabeto semitico, narrano anche di una sua
origine mitica. Secondo la tradizione riportata da Lrodoto ,V, 3S), ma
citata anche da Plinio ,Hist. at., VII, 36) e da 1acito ,Annali, XI, +), lu
Cadmo ,33 a.C.) ad avere il merito di aver introdotto lallabeto in Crecia
e piu precisamente nellisola di 1era e nella Boezia
263
. Siccome Palamede
era protagonista di una vicenda simile, si suppose che Cadmo avesse
introdotto un allabeto ridotto di 6 o S segni mentre Palamede ,periodo
della guerra troiana) avesse aggiunto i segni <-, <-, <- <-; a Lpicarpo
con Simone di Cheo va inhne il merito della creazione degli altri quattro
segni ,<-, <-, <-, <-).
2O.2. Iadattamento della scrittura lenicia a quella greca
Il greco appartiene al gruppo delle lingue elleniche che lanno parte della
lamiglia linguistica dellindoeuropeo; il lenicio invece appartiene al gruppo
delle lingue alro-asiatiche o camito-semitiche e piu specihcatamente
262
A questo proposito C. Carbini ha recentemente obiettato che probabilmente i Ienici
che hanno introdotto lallabeto in Crecia, non corrispondono esattamente a quelli abitanti
la Ienicia nel 2OO a.C., ma erano piuttosto altre genti semitiche lenicizzate. Lgli ipotizza
che lallabeto greco sia il risultato di apporti e inhuenze successive, in un ambito culturale
che possiamo comunque dehnire lenicio, non mancando allo stato attuale indizi che lanno
supporre nella lormazione dellallabeto greco, una qualche inhuenza aramaica e hlistea. Se
questo argomento vedi: C. Carbini, Cenesi dellallabeto greco. In: I Creci in Occidente, a
cura di C. Pugliese Caratelli, S.l., 6. +3-+6; C. Carbini, Introduzione allepigraha semi-
tica, Brescia, 2OO6. 3S-3.
263
Vedi il paragralo sullorigine della scrittura allabetica nei miti antichi.
224 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Lalfabeto greco
a quello delle lingue cananaiche ,semitico di nord-ovest). el semitico
esistono alcune consonanti che non sono presenti nellindoeuropeo, come
ad esempio la consonante <- ,aleph) o l <- ,ayin), mentre nel lenicio
non esistono segni per indicare le vocali. In virtu di queste diherenze,
i greci utilizzarono alcune lettere che nel lenicio rappresentavano delle
consonanti, non presenti nella lingua greca, attribuendo loro un valore
vocalico cosi che nella scrittura greca sono indicate sette vocali: due brevi
,<- ,e), <- ,o)), due lunghe ,<- ,), <- ,)) e tre che possono essere brevi
o lunghe ,<- ,a), <- ,i) <- ,v), questultima poi sostituita dalla <u-). Il
greco e quindi una scrittura allabetica completa, includendo sia i segni
consonantici sia quelli vocalici.
Vocale greca Pronuncia greca Iettera lenicia Pronuncia lenicia
a r ,Aleph) spirito lene
e ^ ,He) h leggermente
aspirata
i 1 ,Yod) i italiana
o O ,ain) spirito aspro
v Y ,Wav) v inglese
In seguito sostituita dalla lettera greca <- e pronunciata <u-
Ia consonante lenicia <^- ,he) lu usata anche per indicare sia <ei- sia <-
,) lunga aperta; alla <- ,ain) lu dato anche il valore di <ou- e di <- ,)
lunga aperta ,omega).
Sullorigine dei segni non presenti nellallabeto cananaico ma utilizzati
dai Creci, esistono due principali teorie:
. 1eoria dellorigine straniera: le lettere lurono prese da altri allabeti e piu
precisamente:
a. dalla scrittura sillabica cipriota;
b. da un allabeto semitico meridionale;
c. da diversi allabeti semitici meridionali, i quali a loro volta sarebbero
derivati dalla scrittura cretese. Questultima teoria si deve allLvans,
scopritore della civilta micenea.
2. 1eoria dellorigine interna: i segni deriverebbero, per mezzo di
diherenziazioni, da altre lettere semitico-greche.
I Creci, oltre a prendere dai Ienici lallabeto, diedero alle lettere quasi lo
stesso nome e lo stesso ordinamento:
225 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Lalfabeto greco
Iettera greca ome greco Iettera lenicia ome lenicio
26+
Maiuscola Minuscola
A Alpha | aleph
B Beta ^ Bet
Camma 1 Caml
Delta O Delt
L Lpsilon ^ He
,Y) Digamma Y Wav
,Hypsilon)
Z Zeta I Zai
H Lta = Het
1heta O 1et
I Iota 7 Yod
K Kappa V Kal
Iambda | Iamd
M My " Mem
y 1 un
Xi f Semk
O o Omicron O ain
Pi ? Pe
/ San ,7) / 5ade
? Qoppa 1 Qol
P Rho A Ro
Sigma w in
1 1au + 1au
Phi
X Chi
Psi
Omega
I segni presenti nel greco arcaico ma non nel lenicio sono:
digamma ,pronuncia v) cosi chiamato perche il segno ricorda due gamma
sovrapposte. Occupa il sesto posto negli antichi allabeti e rappresenta il suono
<v-. Presente nel miceneo, rimane piu o meno a lungo nei vari dialetti greci e
scompare lasciando talora spirito aspro, talora invece senza lasciar traccia;
koppa, corrisponde al latino <q-: rimane solo nei numerali per indicare
il numero O;
26+
Clr.: 1h. ldeke, Beitrge Zur semitischen Sprachvissenschalt, Amsterdam, S2.
2+ e ssg.
226 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Lalfabeto greco
Fig. 58 - alcuni alfabeti greci arcaici (VIII-VII secolo a.C.).
227 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Lalfabeto greco
Y od, e il suono consonantico della <i- ,trascritto <y-);
sampi, indica il lonema <ss- o <ks- e percio e chiamato anche disigma
,doppio sigma); in epoca bizantina questo segno e utilizzato per
indicare il numero OO.
Va comunque osservato che ladattamento dellallabeto lenicio a quello
greco, non e uguale in tutte le zone, inlatti, la consonate lenicia <=- ,)
rappresenta in alcuni allabeti il segno dellaspirazione nella pronuncia
di alcune parole, che in seguito divenne lo spirito aspro, mentre in altri
allabeti <^- ,he) rappresenta la <e- breve ,<-), e <=- ,) la <- lunga aperta
,<-). 1ale uso e attestato a Creta, sulla costa ionica dellAsia minore e
nelle Isole Ioniche ,Chio, Samo, Cheo, Siro e Delo), mentre altrove si ha
luso contrario, in particolare nellLolide asiatica. Ia vocale <o- breve ,o),
in alcuni allabeti specialmente del gruppo orientale, e rappresentata da <o-
,ain) mentre per l<- ,) lunga e creato un segno apposito, probabilmente
anchesso derivato dall<o- ,ain). Per scrivere la <Z- greca, e utilizzato il
segno lenicio della <I- ,zai), ad eccezione di Corinto, Creta e 1era che in
epoca arcaica usano il segno lenicio per <f- ,semk). Per annotare la sibilante
sorda <s- a Creta, 1era e Cirene, Melo, Argo, Corinto e le sue colonie,
Sicione, lAcaia e le sue colonie e la Iocile, usano un segno di lorma </-
chiamato <san-, secondo quanto riporta Lrodoto; la Ionia asiatica, le Isole
Lgee, lLubea e le sue colonie, la Iaconia, la Messenia, lLlidee e lArcadia
adottano invece un segno di lorma <- ,o <"-) che chiamano <sigma-. Si
ritiene comunque che il <san- derivi dalla <ade- lenicia ,</-), mentre il
sigma dalla shin ,<w-). Inoltre in certe aree, come ad esempio a 1era, si
usano due consonanti per rendere un unico suono: cosi: e utilizzato <kh-
per <K-, <ph- per <-, <ps- per <M-, ecc. ,hg. 3S).
2O.3. Cli allabeti greci epicorici
Intorno allVIII secolo a.C., in Crecia si trovavano una gran quantita di
allabeti locali che il Kirchhoh
263
ha classihcato sulla presenza o meno dei
segni complementari <, X, ,V)-, aggiunti dai Creci insieme al segno
<Y- alle 22 lettere dellallabeto lenicio, attribuendo a ognuno un colore:
. Allabeti verdi ,o primitivi): Questo gruppo di allabeti presente a Creta,
1era ,poi azzurro) e a Melo, e privo dei segni complementari. Questo
allabeto tipo e caratterizzato dalla assenza di lettere supplementari e
dallassenza di caratteri aventi il valore kj + sj;
2. Allabeti bleu: ph = , kh = X, ks = , ps =
263
A. Kirchhoh, Studien zur Ceschichte des griechischen Alphabets, Cutersloh, SS.
228 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Lalfabeto greco
Questi allabeti sono utilizzati in Acarnania, Argo, Atene ,dopo il V
secolo), Corinto e le sue aree dinhuenza, oltre le sue colonie, come
Siracusa inizialmente bleu poi rossoj e Corcira, Lllesponto, Lolide
asiatica, Lpiro, Irigia, Ionia asiatica, Iesbo, Ieucade, Megara ,con
Megara Iblea e Selinunte) Misia, Propontide, Ponto Lusino, Siri
,ipotizzabile), Velia ,ipotizzabile).
3. Cli allabeti azzurri: ph = X, kh = X, ks = X, ps = .
Amorgo, Andro, Argolide occidentale, Atene ,prima del V secolo
a.C.), Ceo, Cnico ,7), Delo, Lgina, Ltolia ,azzurro / rosso), asso, Paro,
Sicione ,7), Silno, 1aso.
+. Allabeti rossi: ph = , kh = , ks = X, ps = /.
Sono gli allabeti occidentali utilizzati in Acaia, Agrigento, Arcadia,
Argolide orientale, Beozia, Camarina ,rosso, poi azzurro, poi bleu),
Itaca, Iaconia, Iocridi, Magna Crecia ,tutte, escluse Siria e Velia
ioniche), Messenia, Rodi, Siracusa ,nel secondo periodo), 1essaglia.
Suoni Verdi Azzurri Bleu Rossi
Ph
kh K X X
ks KM X X
ps M /
Suoni aspirati
Va osservato che in una stessa area, potevano essere presenti allabeti
diherenti, per la presenza di gruppi etnici parlanti dialetti diherenti e
scriventi con dissimile sistema grahco.
A questi, andrebbe aggiunto un quarto allabeto greco, rinvenuto su
quattro coppe dargento provenienti da Iayum, in Lgitto. I caratteri delle
iscrizioni, mostrano di essere molto antichi, ma non e possibile datarli.
Iallabeto, di tipo epigrahco, mostra una interessante lettera <tau- ,1) che
porterebbe a ritenere questo, il piu antico tipo di allabeto greco
266
.
2O.+. Ievoluzione della scrittura greca
Il +O3/2 a.C. lu un anno signihcativo per la storia dellallabeto greco: in
quellanno, Archino, sotto larcontato di Luclide, da cui il nome di rilorma
266
R.D. Woodard, Creek dialects 1he Cambridge Lncyclopedia ol the Worlds Ancient
Ianguages, Cambridge, 2OO+. 636-63.
229 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Lalfabeto greco
euclidea, lece adottare ad Atene una disposizione volta a stabilire che i testi
delle leggi, redatti hno a quel momento nellallabeto locale, lossero scritti
usando lallabeto di Mileto, detto ionico. Va rilevato che laccettazione di
questo allabeto da parte di Atene, rappresenta un passaggio londamentale,
poiche questultima dopo che Mileto era caduta sotto il giogo persiano,
aveva ereditato lo scettro della cultura.
Iallabeto modihcato e perlezionato dai Milesi era il seguente
26
:
A B L ,=) I H,=) O I K M f,=) P 1 Y X ,=) ,=) .
Mentre nel V secolo a.C. gli Ateniesi usavano ancora questo allabeto:
A B / D L,=, , ) I H,=h) O I K | M O,=o, , ) P 1 Y X ,=).
Ia notizia dellaccettazione dellallabeto ionico-milesio da parte di Atene,
risulta da una preziosa glossa del lessico bizantino di Suida, dove si legge:
-durante larcontato di Luklides, Archinos persuase gli Ateniesi a usare le
lettere degli Ioni-.
Questa decisione da un punto di vista politico lu molto importante.
Inlatti, adottando tutti i paesi le stesse lettere, si ahermava la nascita di un
unico popolo con ununica identita nazionale caratterizzata dallutilizzo
dello stesso tipo di allabeto. Cio comportava la sostituzione dei segni
complementari azzurri ,ph = , kh = X, ks = X, ps = ) con quelli bleu
,ph = , kh = X, ks = , ps = ) e lintroduzione delle vocali lunghe ,<-,
<-, <-, <o-), oltre ad altre modihche di lettere meno insistenti ,per
esempio <- e <-)
26S
.
A seguito di cio, dal IV-III secolo a.C. quindi, pur essendo stato adottato un
solo tipo di scrittura, quello ionico, rimasero pero delle diherenze grahche
nel tracciare le lettere, dovute, oltre che agli usi locali, al diverso tipo
di supporto scrittorio. In particolare bisogna distinguere tra le scritture
incise sulla pietra, dette capitali
26
, da quelle utilizzate per scrivere sul
26
M. Cuarducci, Iepigraha greca, Milano, 2OO3. 26.
26S
Sulla lorma delle lettere greche epigrahche, vedi la sintesi di M. Cuarducci, Iepigraha
greca, Milano, 2OO3.3-SO; si veda anche I. Chinatti, Prohlo di epigraha greca, Soveria
Mannelli, S. 22S-232, e la bibliograha ivi citata
26
Sulle particolarita grahche delle incisioni greche dopo il V secolo a.C., vedi: M. Cuar-
ducci, Iepigraha greca op. cit. S-S+.
230 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Lalfabeto greco
papiro prima e sulla pergamena poi. Se la scrittura sulla pietra richiedeva
un tratteggio molto rigido dovuto alla dihcolta di incidere il materiale
duro, la scrittura sul papiro prima e sulla pergamena poi consentirono
di adottare tratti piu morbidi, utilizzando un calamo e dellinchiostro.
Ia scrittura sul papiro era in genere, piu dihcoltosa per la ruvidita del
materiale, mentre sulla pergamena il calamo scivolava piu lacilmente e
conseguentemente il tratto era piu huido e meno angoloso.
elle epigrah, la scrittura greca e caratterizzata da una tendenza a
rimanere quasi inalterata per secoli, con variazioni scarse e lente; una delle
mutazioni piu appariscenti, e rappresentata dal verso della scrittura, che
hno allinizio del VI secolo a.C., ma occasionalmente anche dopo, va da
destra verso sinistra mentre nelle iscrizioni piu lunghe e bustroledica. el
VI secolo a.C. si dihonde la scrittura progressiva, cioe da sinistra a destra,
mentre al termine di questo secolo scompare quasi totalmente anche il
bustroledismo. Con il mutamento del verso della scrittura, si registra per
opera di Atene, dove nasce e si dihonde anche nel resto della Crecia, il
progressivo dihondersi del sistema stoichedico. Ie lettere sono disposte
in righe una sotto laltra, in maniera da ottenere una struttura ordinata e
armonica delle epigrah, che dura hno al II secolo a.C., quando compare la
disposizione chiamata ,=kiondon -a pilastro-) la quale consiste
nel collocare le lettere luna sotto laltra in una riga verticale.
Diverso il discorso per quanto riguarda i documenti papiracei
2O
, i quali si
rileriscono essenzialmente alle scritture utilizzate in Lgitto, provenendo
da quel paese la maggioranza dei papiri ritrovati. Partendo dal papiro piu
antico scritto in greco che si conosca, un contratto matrimoniale proveniente
da Llelantina risalente allanno 3-3O a.C., si osserva che solo con il IV-
III secolo a.C. comincia a rivelarsi un processo di diherenziazione, che da
non molto prima del 23 a.C., conduce a scritture diverse per maniera
di esecuzione, pur rimanendo ancora in vita la rigida scrittura di tipo
epigrahco, vale a dire langolosita delle lettere utilizzata sulle iscrizioni
in pietra, in cui ogni gralema era scritto separato dagli altri ed eseguito
con molta cura. Unimportante innovazione avviene nel III secolo a.C.,
con la scrittura denominata cancelleresca alessandrina, che rappresenta
la stilizzazione piu alta di lorme e tendenze grahche dihuse nei decenni
centrali del III secolo a.C. Ia transizione dal III al II secolo a.C. non segna
2O
Per una visione completa della scrittura greca nei papiri greci, con numerosi esempi
lotograhci, vedi: C. Cavallo, Ia scrittura greca e latina dei papiri: unintroduzione, Pisa,
2OOS. 2-+O e la sintesi in: C. Cavallo, Creek and Iatin Writing in the Papyry. 1he
Oxlord Handbook ol Papyrology, Oxlord, 2OO. O-36.
231 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Lalfabeto greco
traslormazioni radicali nella scrittura greca dei papiri, ma si osserva una
sempre piu marcata divaricazione tra scritture posate, talora calligrahche,
e scritture semicorsive o corsive, vale a dire con legamenti tra le lettere
2
.
1ra il I secolo a.C. e il I secolo d.C., sono adoperate soprattutto scritture
semicorsive e corsive, perdendo la scrittura quegli elementi arcaici come
lorientamento orizzontale dei tratti, il tracciato spigoloso, il contrasto
di modulo tra lettere larghe e lettere strette, lassenza di legature. el II
secolo d.C., nella corsiva duso piu corrente continuano le due tendenze di
londo che si sono gia osservate nei secoli precedenti. Ia corsiva di tipo piu
arrotondato si la talora piu tumultuosa e arruhata con legature delormanti
e inversioni di tracciato, a causa di una documentazione piu abbondante
e quindi di una pratica scrittoria intensiva
22
. Un hlone di scrittura che si
dihonde dal II secolo d.C., e quello individuato da Wilhelm Schubart, che
volle chiamarlo stile severo, ma anche bacchilideo, poiche presente nel
celebre papiro di Bacchilide, Lpinici e ditirambi
23
.
el secolo IV si apre leta bizantina, la quale nel caso delle scritture corsive
e semicorsive trova le sue premesse gia con Diocleziano e con le sue rilorme.
el secolo V le lorme minuscole penetrano anche nella scrittura di uso
quotidiano, la quale tende a conservare le lorme maiuscole tradizionali
piu a lungo di quella elaborata negli uhci. ello stesso tempo tuttavia,
resiste tra i secoli IV e VII e anche piu tardi, la maiuscola tradizionale, pur
se talora commista a lorme minuscole. Ie scritture calligrahche, adoperate
nelluso librario insieme con quelle piu rozze e disordinate o ibride, si
riducono dopo il IV-V secolo d.C. a quelle gia da tempo hssate dalla
tradizione maiuscola biblica, minuscola alessandrina, minuscola ogivale
diritta e inclinata le quali continuano a resistere per tutta la prima eta
bizantina e alcune anche oltre
2+
.
2O.+.. Ia scrittura greca maiuscola
Queste caratteristiche grahche assumono aspetti diversi nelle scritture
librarie, che sono normalmente distinte in scrittura greca maiuscola ,II
secolo a.C.-X secolo d.C.) e scrittura greca minuscola ,dal IV secolo d.C.).
Relativamente alla scrittura greca maiuscola, utilizzando una nomenclatura
che proviene dalla paleograha latina, i tre tipi principali di scrittura greca
2
C. Cavallo, Ia scrittura greca e latina dei papiri, op. cit. 3S.
22
Ibid. .
23
P. Iond. Iit. +6 + PSI XII 2S. Vedi anche: C. Cavallo, Ia scrittura greca e latina dei
papiri, op. cit. O3.
2+
Ibid. 33.
232 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Lalfabeto greco
lurono: lonciale bacchilidea, lonciale romana, la maiuscola biblica.
Ionciale bacchilidea, cosi chiamata perche, come detto sopra, il suo
modello piu perletto e rappresentato dal rotolo papiraceo di Bacchilide
23
conservato nel British Museum, attribuito al II secolo d.C., grahcamente
e caratterizzata dalluso di un sistema bilineare in cui sono inserite tutte
le lettere, a eccezione di <P, Y, -; l<O- e ridotta a un piccolo occhiello,
mentre la <- e scritta con un unico tratto. Questa scrittura, utilizzata
durante il II secolo d.C., scomparve dehnitivamente alla hne del III
secolo.
Ionciale romana, cosi chiamata per il periodo in cui hori, tra il II e il
III secolo d.C., ha invece la caratteristica che tutte lettere, a eccezione
di <B, I, P-, possono essere inscritte in un cerchio. Appare dihcile oggi
comprendere il motivo per cui in uno stesso periodo storico esistessero
due tipi di scrittura onciale, tanto che si e ipotizzata lesistenza di due
scuole scrittorie che portarono allutilizzo di due diverse scritture che pure
avevano in comune molti elementi.
Verso la hne del II secolo d.C., nacque e si sviluppo un terzo tipo di
scrittura maiuscola, che gli specialisti distinguono dalla onciale, chiamata
maiuscola biblica
26
, perche utilizzata prevalentemente nella scrittura dei
testi biblici. Sviluppatasi nei decenni seguenti, nel IV secolo raggiunse una
canonizzazione, caratterizzata da un sistema bilineare in cui potevano
essere inscritte tutte le lettere, a eccezione di < e P- che prolungavano
le aste verso il basso e di <- e <- le cui aste toccavano la riga-base
superiore e inleriore. 1ra il V e il VI secolo, sincominciano a distinguere
dei gruppi regionali di questa scrittura, hnche verso la hne del VI secolo
d.C. decade nellutilizzo.
1ra le altre scritture maiuscole, vanno anche citate la maiuscola copta,
quella ogivale e la rotonda liturgica.
La maiuscola copta, come si comprende dal suo nome, lu utilizzata in
Lgitto dal VI secolo d.C. per trascrivere anche i documenti uhciali del
Patriarca di Alessandria; testimonianze si trovano hno al X secolo, a
partire dal quale rimase in uso presso i Copti come graha nazionale.
Della maiuscola ogivale, dehnita dai paleograh anche onciale slava, si
distinguono in genere due lorme: logivale inclinata, assai solenne ed
elegante, presente in alcuni papiri del IV secolo d.C., che si perleziono nel
V secolo e dura hno allVIII secolo e logivale diritta, attestata tra il VII e
23
Bacchilide lu un poeta lirico greco vissuto nellisola di Ceo tra il 36 ed il +3 a.C.
26
Questo nome si deve a C. Cavallo, che lo h utilizzato per primo nella sua opera: Ricer-
che sulla maiuscola biblica, Iirenze, 6.
233 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Lalfabeto greco
il IX o X secolo d.C., che riprende parecchi tratti della maiuscola biblica.
La rotonda liturgica, inhne, utilizzata tra IX e X secolo, e lultimo e piu
recente tipo di scrittura greca maiuscola, che modihca la maiuscola ogivale
con molti elementi presi dalla maiuscola biblica.
2O.+.2. Ia scrittura greca minuscola
Dalle origini, hno al III secolo d.C., gli unici caratteri della scrittura greca,
anche se corsiva, sono maiuscoli, hno a quando nel IV secolo della nostra
era, la rottura dei canoni grahci tradizionali porta a compimento la
tendenza a rendere minuscole numerose lettere, con la creazione di nuove
scritture, piu agevoli e veloci da vergare, che possono essere inscritte in un
sistema quadrilineare ,hg. 3). Ia prima scrittura minuscola greca, risalente
al V secolo d.C., in un periodo in cui larte dello scrivere era appannaggio
di pochi burocrati e militari, e la corsiva bizantina, che puo essere distinta
in documentaria e usuale. Ie diherenze sono molto labili, ma si puo
comunque dire che mentre la cancelleresca ricercava unarmonia nello stile
riprendendo alcune caratteristiche di quella libraria, la minuscola usuale,
rispondendo a un uso privato, e piu libera da canoni prehssati. Ia nascita
della scrittura greca minuscola libraria detta minuscola pura, e latta risalire
agli ultimi anni del secolo VIII d.C., e ha la sua canonizzazione lorse
presso il Monastero costantinopolitano di Studios, da cui anche il nome di
scrittura studita; la minuscola pura lu utilizzata dallVIII hno lorse al X
secolo, per subire poi numerose modihcazioni nella lorma delle lettere. Ia
sua lunga vita si puo dividere in quattro tappe, che comprendono
2
:
. codices vetustissimi, hno alla meta del X secolo ,minuscola pura
propriamente detta);
2. codices vetusti, hno alla meta del XIII secolo;
3. codices recentiores, dal pre-umanesimo bizantino hno alla caduta di
Costantinopoli ,+33);
+. codices novelli, che chiudono il ciclo per lasciare il posto ai manoscritti
neogreci.
Scrive L. Mioni a proposito della minuscola pura
2S
:
-Questa rilorma lu la piu prolonda che la scrittura greca abbia subito
nei 23OO anni della sua esistenza. Ia minuscola, esclusa soltanto dai
libri liturgici, lu adottata per i manoscritti greci sacri e prolani ed ancor
oggi rappresenta attraverso la stampa la scrittura normale della lingua
2
L. Mioni, Introduzione alla paleograha greca, Padova, 3. 63.
2S
Ibid. 6+.
234 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Lalfabeto greco
Fig. 59 - evoluzione dellalfabeto greco
235 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Lalfabeto greco
greca: tuttavia i suoi segni grahci sono soltanto il lrutto di una lenta
evoluzione attraverso i secoli e sarebbero incomprensibili agli antichi
autori classici. Allinizio del IX secolo comincio quindi la traslitterazione
di molte opere dalla scrittura maiuscola a quella minuscola, la quale
ultima ohriva il vantaggio di un ductus piu veloce, richiedeva minore
spazio e riusciva di piu lacile lettura, in quanto era lornita di accenti con
regolare divisione delle parole. Questo mutamento provoco da una parte
la perdita irreparabile di quasi tutti i codici in maiuscola, che non lurono
piu ricopiati; dallaltra salvo alla civilta umana molte opere che sarebbero
andate irrimediabilmente perdute-.
2O.3. Ia punteggiatura e gli accenti
elle epigrah, piu che di punteggiatura si deve parlare di segni divisori.
Prendendo i Creci luso della scrittura dai Ienici, ne adottarono anche
luso di dividere le parole con lineette verticali, cui diedero peraltro
unapplicazione irregolare e capricciosa. Inlatti, i segni divisori abbondano
nelle epigrah di alcune localita, ma sono rari o addirittura assenti nelle
epigrah di altre. In alcune iscrizioni anteriori al V secolo a.C., un tratto
verticale e tre punti separano brevi unita del discorso. Di regola i segni piu
lrequenti sono
2
:
il tratto verticale ,I) molto lrequente nelle iscrizioni piu arcaiche di Creta,
compare eccezionalmente anche altrove ,1era, Iaconia, Sicione);
Il punto, che si presenta assai raramente unico. Di solito si trovano tre
punti sovrapposti ,) o due ,.), ma talvolta anche di piu, hno a un
massimo di dieci, in due hle di cinque. Per una questione di eleganza,
il punto certe volte e sostituito da un cerchietto con un horellino nel
mezzo. Altrove i punti divengono lori prolondi.
Il semicerchio ,`), che compare in eta arcaica nella Iaconia e a Micene.
elleta ellenistico-romana, a volte i segni di divisione delle parole sono
sostituiti da spazi vuoti. Come segno dinterpunzione si aherma poi la
caratteristica hedera distinguens, comune anche alle epigrah latine, che
specialmente nel II e III secolo d.C. diviene segno dornamentazione.
ei testi letterari vergati sui papiri del IV secolo a.C., allinizio della riga
in cui cominciava un nuovo argomento, si trova una linea orizzontale
detta ,paragraphos = linea latta a lato), uso che si trova
anche nei manoscritti latini medievali, per indicare linizio di un nuovo
capitolo senza bisogno di cambiare pagina. In un papiro del II secolo d.C.
,Ossirinco n. 3+3+), sono elencati nel modo piu semplice i tre principali
2
M. Cuarducci, Iepigraha greca, op. cit. 2-2S, S+.
236 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Lalfabeto greco
segni dinterpunzione della scrittura greca
2SO
:
. ,telera stigm) o punto alto, corrispondente al nostro
punto lermo di hne periodo.
2. ,mes stigm) o punto medio, corrispondente un poco al
nostro punto e virgola.
3. ,hupostigm) o punto basso, equivalente allincirca alla
moderna virgola.
Il maggiore studioso di punteggiatura dellantichita lu icanore, che
visse ad Alessandria nella prima meta del II secolo d.C. A lui si deve la
redazione dellopera Sulla punteggiatura in generale, di cui ci e giunta
solo unepitome in un commento a Dionisio 1race. In questopera,
icanore propone otto diversi segni dinterpunzione:
- il punto lermo;
- il punto basso;
- il primo, secondo e terzo tipo di punto alto;
- il primo, secondo e terzo tipo di punto basso.
Il sistema di punteggiatura di icanore era comunque troppo complicato,
e ne rimangono poche tracce. Di latto, oltre i segni dinterpunzione citati
nel Papiro di Ossirinco, si trovano raramente nei documenti piu antichi:
il tricolon o tre punti verticali, un segno antichissimo e molto deciso
dinterpunzione, usato alla hne di un capitolo o di un intero scolio.
ei manoscritti bizantini questo segno si presenta a volte come una
piccola linea orizzontale tra due punti;
il dicolon o doppio punto verticale, un lorte segno dinterpunzione che si
poneva allinizio di un paragralo o per indicare il cambio dinterlocutore
in un dialogo o in un testo teatrale. Saltuariamente usato hn dal IV
secolo a.C., appare di latto come una semplihcazione dei tre punti
verticali;
lapostrophe e la diastole, che erano in qualche modo intercambiabili, scritte
in alto ,come il moderno apostrolo) o in basso ,come la virgola, di cui
la diastole assume presto la lorma). Sono segni usati nella microsintassi
della lrase, per connettere il soggetto al verbo, il verbo al complemento
oggetto o al predicato nominale, il soggetto e il predicato lra loro nelle
lrasi nominali;
i segni di vocale lunga e vocale breve, rari ma simili agli equivalenti segni
moderni, usati nella poesia e qualche volta pure in prosa.
on esistono invece nei testi antichi i segni di parentesi e dinterrogazione:
2SO
Storia della punteggiatura in Luropa, Roma, 2OOS. +-+.
237 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Lalfabeto greco
per marcare un inciso si premetteva qualche volta un trattino orizzontale,
mentre per linterrogazione sono utilizzate le lorme specihche che nelle
lrasi interrogative assumono le congiunzioni, i pronomi e gli aggettivi.
I tentativi di inserire un sistema di punteggiatura nei testi greci, sono
comunque numerosi, hno a quando, durante il IX secolo d.C. cominciano
a essere rivolte ai copisti alcune richieste lormali di inserire nei codici la
punteggiatura, prevedendo in caso contrario una specihca penalita
2S
.
Unaltra particolarita della scrittura greca e lutilizzo degli accenti: il
greco e una lingua che puo essere musicale e come tale ha bisogno di
indicare dove deve cadere laccento. Secondo la tradizione, gli accenti nella
scrittura lurono inventati da Aristolane di Bisanzio, ma sembra che solo
il suo discepolo Aristarco di Samotracia sia stato il primo a larne un uso
costante. Io scopo degli accenti e dunque quello di consentire la lettura di
testi dihcili; il loro uso e testimoniato in maniera sporadica nei papiri del
I secolo d.C., ma luso della scriptio continua hno allVIII secolo d.C., ne
rende regolare lutilizzo solo nel periodo bizantino.
Riguardo alluso degli spiriti, si deve notare che in origine laspirazione si
rappresenta con la lettera <H-, la quale e poi limitata alla prima meta <-
per indicare lo spirito aspro, e allaltra meta <- per lo spirito dolce, ma
gia nel II secolo d.C. ,Papiro di Havara), essa e ridotta a un angolo retto
posto sopra la lettera; nellXI secolo della nostra era, inhne, gli spiriti
cominciano a prendere la lorma arrotondata che si trova oggi nei libri a
stampa
2S2
.
cronologia della scrittura greca
2S3
Ca. +O a.C. Primi esempi di scrittura greca.
Ca. +O3-33O a.C. Iallabeto greco ionico sostituisce le lorme locali
in uso in molte citta greche.
Dal 33O a.C. Primi esempi di scrittura maiuscola greca.
Dal III secolo a.C. Sono probabilmente inventati i segni diacritici per
gli accenti e per gli spiriti.
Dal +OO d.C. circa Ia scrittura onciale diviene lo standard per la
scrittura dei manoscritti greci.
2S
C. 1urner, Creek Manuscripts ol the Ancient World, Iondon, S. O.
2S2
Sul problema dei segni di aspirazione, vedi la sintesi di: I. Chinatti, Prohlo di epigraha
greca, Soveria Mannelli, S. 22O-22, e la bibliograha ivi citata.
2S3
1he World Writing Systems, ev York-Oxlord, 6. 23.
238 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Lalfabeto greco
S33 d.C. Data del Vangelo dUspensky, il piu antico
manoscritto conosciuto in minuscola greca; uso
sistematico degli accenti e degli spiriti.
XIII sec. d.C. L segnato per la prima volta lo iota sottoscritto.
+O d.C. L stampato il primo libro in greco: sono utilizzate
molte legature.
XVIII secolo d.C. ei libri a stampa non sono piu utilizzate le
legature e le parole sono sistematicamente divise.
S2 d.C. Con Decreto presidenziale del 2 aprile S2, e
adottato il sistema monotonico, in uso hn dal 6:
gli spiriti e laccento circonhesso nella stampa del
greco moderno sono sostituiti dal solo accento
acuto <-.
239 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
2.
IL SCRI11URL DLRIVA1L DIRL11AML1L
O IDIRL11AML1L DAI CRLCO
Cosi come le scritture lenicie e aramaiche hanno portato alla nascita di
numerosi altri allabeti, da quella greca si sono generate numerose altre
scritture in Luropa, Asia e Alrica.
2.. Scritture derivate dal greco in Luropa
1ra le scritture derivate direttamente dal greco in Luropa, vanno citate:
. Scrittura armena
2. Scrittura georgiana
3. Scrittura alvana o albanese
+. Scrittura gotica o mesogotica
3. Scritture slave
2... Scrittura armena
Iorigine della scrittura armena, nota con il nome di aybuben, come
anche di quella georgiana, e ancora oggi discussa: secondo Iepsius,
Iagarde, Cardthausen e altri proviene dallallabeto greco, mentre a
giudizio di Muller, 1ayler, Marquart e Diringer, da un allabeto aramaico-
persiano, con piu o meno lorti inhuenze greche. A oggi la tendenza e di
considerarla proveniente dal greco, e per questa ragione se ne discute in
questa sezione. Il primo tentativo di creare un allabeto armeno da quello
greco si deve al vescovo siriano Daniele, ma la tradizione la risalire la sua
origine al +OO d.C. per opera di Merp ,pronuncia armeno-occidentale:
Merb), detto anche Matoc ,santo) nato nel 36 o 362 e morto nel ++
d.C.; alla realizzazione di questo allabeto, sempre secondo la tradizione,
avrebbe collaborato anche lo scriba greco Rulano di Samo. Ia leggenda
vuole che Merp componesse questallabeto seguendo la volonta celeste,
utilizzandolo per scrivere la traduzione del uovo 1estamento, hno a
quando nel +O6 un editto del re dellArmenia ne impose uhcialmente
il suo uso nel regno. Qualche tempo dopo, Merp si sposto in Ceorgia
e, in accordo con il re Artchal, diede anche a questo paese una scrittura
nazionale, quella georgiana.
Iallabeto armeno e composto di 36 segni ,portati a 3S nel X secolo) di
cui 3 consonantici e 3 vocalici; dal punto di vista grahco-linguistico e
una scrittura di gran precisione, rappresentando con + segni i lonemi
armeni assenti in greco ,hg. 6O). In epoca medievale i segni sono portati a
240 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture derivate direttamente o indirettamente dal greco
Fig. 60 Alfabeto armeno
N ordine Maiuscole
Valore
numerico
Scrittura
Maiusc. Min.
Traslitterazione Minuscole
241 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture derivate direttamente o indirettamente dal greco
3, aggiungendone due corrispondenti alla <l- e alla <-, mentre un altro
segno particolare e utilizzato per lunione delle coordinazioni.
2..2. Scrittura georgiana
Come in precedenza detto, secondo la tradizione lu lo stesso Merp che
dopo aver inventato lallabeto armeno spostatosi in Ceorgia diede a questo
paese una propria scrittura nazionale, ma di la della leggenda, con ogni
probabilita, questa dipese dalla cristianizzazione di quel Paese avvenuta nel
33 d.C. per opera di santa ino
2S+
. Il numero dei caratteri e pressoche
identico nelle due scritture: 36 in antico armeno 3S in georgiano mentre
i valori lonetici coincidono nella maggioranza dei casi. Il documento piu
antico in scrittura georgiana detta mrglovani ,rotonda) o asomtavruli ,lettere
capitali) risale al +3O d.C., e si trova in una chiesa in Palestina. Ia scrittura
georgiana piu tarda ,secoli XI-XII) e nota come musxa-xucuri ,ecclesiastica
minuscola), dalla quale nellXI secolo si sviluppa la lorma ancora oggi in uso,
detta mxedruli ,scrittura civile o laica), che si contrappone a quella antica,
riservata alla slera religiosa. Lccetto alcune lettere, lallabeto georgiano,
come anche quello armeno, rappresentano sia una creazione totalmente
nuova, sia una radicale traslormazione dellallabeto greco. Il creatore ,o
creatori) dellallabeto georgiano inserirono dei caratteri nuovi per rendere
dei suoni non presenti nella lingua greca, mentre altri grammatici georgiani
sul calco della scrittura greca, crearono un equivalente della lettera greca <-
,eta) per rappresentare il dittongo <ey-.
2..3. Scrittura alvana o albanese
Ia terza scrittura dopo larmena e la georgiana, che secondo la tradizione lu
inventata da Merp, e quella albanese. Ia sua conoscenza e relativamente
recente, dovuta al ritrovamento della lista allabetica nel manoscritto
. di Ltchmiadzin. Questo allabeto contiene 32 caratteri, tra cui 2
potrebbero essere riconducibili allarmeno, 6 al khutzuri georgiano e 3 al
greco, mentre i rimanenti 2 segni sarebbero una creazione autonoma.
Iallabeto albanese si compone complessivamente di +3 segni per le
consonanti e di per le vocali; il nome delle lettere si ricava per acrolonia
essendo stato dato a ciascun segno un nome che inizia con quella lettera. Ia
vita di questallabeto lu ehmera: legato alle sorti della religione cristiana,
con linvasione islamica tra il VII e il IX secolo d.C. scomparve insieme
alla letteratura con cui era composto.
2S+
Santa ino, anche conosciuta come ina o Cristiana, ,ca. 26 ca. 33S o 3+O) predico
ed introdusse il Cristianesimo in Ceorgia.
242 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture derivate direttamente o indirettamente dal greco
Oltre a quella creata secondo la tradizione da Merp, devono essere citate
altre tre scritture albanesi piu moderne:
. scrittura elbassanica ,della citta di Ll Bassan, Albania centrale), composta
di 33 segni ,hg. 6);
2. scrittura di Buthakoukye, dal nome di un albanese che avrebbe inventato
questa scrittura verso la meta del XIX secolo;
3. scrittura di Argirocastro, Albania meridionale, di cui verso il S3O un
notabile albanese, Veso Bay, della lamiglia Alisot Pascia, comunico la
notizia al console austriaco V. Hahn. Questa scrittura e composta di
22 segni.
1utte queste scritture pare abbiano unorigine dal greco. Oggi gli albanesi
utilizzano lallabeto greco e quello latino ampliati per meglio rispondere
alle esigenze della loro lingua.
2..+. Scrittura gotica o mesogotica
Preliminarmente e utile precisare che questallabeto non ha nessuna
relazione con la scrittura gotica in caratteri latini dihusasi in Luropa
nei primi secoli del II millennio d.C. e neanche con il gotico a stampa
dei libri, anchesso in caratteri latini. Questa scrittura assume il nome di
gotico perche utilizzata dal popolo dei Coti, il ramo orientale dei popoli
germanici che dal II secolo d.C. si stabilirono sulle rive della Vistula
e sulla costa settentrionale del Mar ero. Dal IV secolo d.C. la Chiesa
Fig. 61 - scrittura albanese elbassanica
243 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture derivate direttamente o indirettamente dal greco
romana intraprese lopera devangelizzazione dei popoli germanici e in
questo contesto lu ahdato a Wulhla o Ulhla, vescovo greco, il compito
di dihondere i Vangeli. A questo scopo egli creo un allabeto adattato
direttamente da quello greco ,hg. 62), cui aggiunse 6 lettere dallallabeto
latino <q-, <h-, <-, <r-, <s-, <l- e due tratte dalle rune germaniche <u- e
<o-. In aggiunta alle 23 lettere, due caratteri sono usati solo con valore
numerico ,U= O e (=OO) ma non tutti, pero, concordano con questa
interpretazione, ritenendo che tutti i segni, a eccezione dei due provenienti
dalle rune, provengono dallallabeto latino. A lavore dellorigine greca
della scrittura si possono citare tre elementi:
. la lorma delle lettere, di cui circa due terzi corrispondono alla lorma
onciale della lettera greca equivalente;
2. lordine delle lettere e il loro valore numerico;
3. la pratica ortograhca, come ad esempio luso di <g- per la velare nasale
<- prima di consonante velare.
Iordine delle lettere, come si deduce da un manoscritto conservato a
Salisburgo, e diherente da quello greco; ad esempio in questo manoscritto
la <g- viene prima della <d-. Dal V secolo si distinguono due tipi di
scrittura gotica: una libraria, utilizzata nei codici biblici, e una corsiva
attestata in un contratto redatto a apoli. In scrittura gotica oggi sono
conosciuti dei lrammenti della Bibbia nella traduzione latta dal vescovo
Wulhla e due contratti di vendita, uno redatto a apoli nel VI secolo,
laltro ad Arezzo, oggi disperso. 1ra i manoscritti biblici il piu importante
e il Codex argentus del VI secolo d.C., scritto su pergamena rossa in lettere
argentate e dorate.
Fig. 62 - alfabeto gotico
244 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture derivate direttamente o indirettamente dal greco
Fig. 63 - lalfabeto glagolitico nelle varianti Bulgara e Croata.
245 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture derivate direttamente o indirettamente dal greco
2..3. Scritture slave
Cli allabeti slavi comprendono la scrittura glagolitica o glagolita composta
di +O segni e quella cirillica di +3 caratteri. ello sviluppo e dihusione della
scrittura nei paesi slavi, un ruolo londamentale lu svolto dalla dihusione
della religione cattolica; inlatti, la piu antica lorma di lingua slava e lo
slavine, attestato tra il IX e il X secolo in documenti di carattere religioso,
redatti nelle due scritture citate: glagolitica e cirillica.
2..3.. Ia scrittura glagolitica
Secondo la tradizione scritta che ce pervenuta, il monaco bulgaro
Khrabre racconta che san Cirillo insieme al lratello Metodio, anchegli
santo, che catechizzarono le popolazioni della Moravia e della Bulgaria,
avevano inventato un allabeto di 3S lettere ,il glagolitico pero e composto
di +O segni) -alcune secondo il modello greco, altre secondo la lingua
slavona-. Ia nascita di questa scrittura in ogni modo e datata in un
periodo anteriore allS63 d.C.; hno allora gli Slavoni, non possedendo una
propria scrittura, utilizzavano quella greca, latina, o le rune
2S3
. Ie lettere
glagolitiche, come tutti gli allabeti, assunsero come sempre varianti
grahche proprie del popolo che le utilizzava: lorme piu arrotondate nel
caso dei Bulgari ,hg. 63), piu squadrate presso i Dalmati. Ia necessita di
scrivere e leggere i testi sacri porto a una dihusione di questo allabeto,
inhuenzandone anche la sua divulgazione. Inlatti, a seguito dello scisma
della chiesa ortodossa da quella cattolica di Roma consumato tra lS6
,Concilio di Costantinopoli) e il 3O+ ,scomunica del patriarca Michele
Ceraulo), gli Slavi ortodossi verso il XIII secolo abbandonarono luso del
glagolitico per utilizzare la scrittura cirillica, mentre gli Slavi cattolici
continuarono a utilizzare il vecchio allabeto glagolitico. Questa scrittura
lu utilizzata largamente in Dalmazia hno al XVII secolo, e ancora oggi
alcuni sacerdoti lutilizzano per scrivere i messali. Questa scrittura e anche
chiamata asbuka dal nome delle prime due lettere dellallabeto ,as e buka),
mentre il suo nome viene dalla terza lettera chiamata glagol che signihca
parola. Iordine allabetico e sostanzialmente quello greco con laggiunta
alla hne di alcuni segni utilizzati per rappresentare dei lonemi delle lingue
slave non presenti in questa lingua ,ad esempio: <-, <-, <t-, <- ecc.). L
comunque indubbio che alcune lettere del glagolitico e del cirillico, come
2S3
Sulla scrittura presso gli slavi prima del glagolitico, vedi: S. Iranklin, Writing, Society
and Culture in Larly Rus, c. 3O-3OO, Cambridge, 2OO2. S-3, e la bibliograha ivi citata.
Vedi anche: Ibn al-adm, 1he Iihrist. Chicago ,Ill.), O. 3.
246 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture derivate direttamente o indirettamente dal greco
ad esempio // ,), derivino da altri allabeti come il copto o lebraico
2S6
.
Ie lettere sono utilizzate anche con valore numerico, come nel greco,
lebraico e altre scritture antiche ma quelle lettere che rappresentavano
lonemi slavi dei quali non esisteva un equivalente in greco, non hanno un
equivalente numerico.
Il sistema di punteggiatura nei manoscritti in scrittura glagolitica, come
poi in quella cirillica, e primitivo. Iino al XVIII secolo d.C. domino,
anche se non in maniera esclusiva, la scriptio continua; il punto posto in
alto, medio o basso, rispetto alla riga, ma piu spesso in posizione centrale,
o anche con lunzione equivalente i due punti, era utilizzato per dividere le
parole o gruppi di esse. Ia hne di una lrase o di un periodo e invece segnata
da un punto piu grosso o da diversi punti disposti in lorma di triangoli,
rombi o altre hgure, talora combinati o seguiti da lineette e a volte da
una croce stilizzata o decorata artisticamente. Iiniziale maiuscola e
riservata allapertura di un nuovo periodo o di un capitolo. Il loro uso non
e comunque sistematico e occasionalmente essi si trovano allinterno delle
parole
2S
. Sullorigine di questa scrittura sono state lormulate numerose
ipotesi ma oggi pare provato che essa si basi in gran parte sulla scrittura
greca minuscola adoperata nel IX-X secolo, in epoca cioe coeva alla
nascita del glagolitico.
2..3.2. Ia scrittura cirillica
Diversa la vicenda della scrittura cirillica, che secondo una tradizione del
XIII secolo lu inventato da S. Clemente di Velica al quale va il merito
di aver elaborato un allabeto piu chiaro di quello creato secondo la
tradizione da Costantino Cirillo ,il glagolitico), da cui deriverebbe in ogni
caso questa scrittura. Per una strana circostanza, o lorse in sua memoria,
a questa scrittura e non al glagolitico lu attribuito il nome di cirillico.
Il cirillico piu antico si compone di +3 gralemi ,hg. 6+), ma in alcuni
manuali moderni il numero varia da 3S a +3, a seconda se alcuni segni sono
considerati varianti o no
2SS
. 2+ gralemi lanno chiaramente rilerimento
allonciale greco dellVIII-IX secolo d.C., mentre per i suoni non presenti
nella scrittura greca, sono ripresi quelli utilizzati nel glagolitico. I russi
lurono tra i primi ad adottare il cirillico ed e proprio in questallabeto
che, sotto una lorma poco piu evoluta, si ritrova uniscrizione di Kiev che
2S6
C.O. Vinokur, 1he Russian Ianguage. A Briel History, Cambridge, . 26.
2S
H.C. Iunt, Old Church Slavonic Crammar. Seventh Revised Ldition, Berlin-ev-York,
2OO. 2S.
2SS
Clr.: S. Iranklin, Writing op. cit. S-.
247 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture derivate direttamente o indirettamente dal greco
Fig. 64 - lalfabeto cirillico.
248 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture derivate direttamente o indirettamente dal greco
risale al 66 d.C. Durante il regno dello zar Pietro il Crande ,6S2-23)
e per suo ordine, Llias Kopietvich procedette a una sua rilorma grahca
negli anni OS-O, distinguendo la scrittura ecclesiastica da quella
civile, e riducendo il numero delle lettere a 3+. el corso dei secoli, si sono
sviluppate una scrittura maiuscola e una minuscola, sul modello delle
scritture occidentali e sotto linhuenza della stampa a caratteri mobili e
accanto a questa nasce anche una scrittura corsiva utilizzata per appunti
personali. Iallabeto cirillico subisce nuove modihche con la rilorma
del , posteriormente alla rivoluzione dottobre, che lo semplihca
ulteriormente. Con la sua adozione da parte della chiesa ortodossa,
questa scrittura e utilizzata dai popoli Russo, Bulgaro, Serbo, Ucraino.
Con lavvento del socialismo in Russia il cirillico e stato imposto a tutte
le nazioni che lacevano parte dellUnione delle Repubbliche Socialiste
Sovietiche ,URSS), con il conseguente abbandono delle scritture nazionali,
riprese solo in tempi recenti dopo la dissoluzione dellUnione sovietica e
la costituzione di repubbliche autonome
2S
. Una variante della scrittura
cirillica lorma quella rumena o paleo-rumena, diherente dalla scrittura
oggi utilizzata in Romania, consistente in un adattamento della scrittura
latina.
2.2. Scritture derivate dal greco in Alrica
Se in Luropa la scrittura greca ne genero molte altre in Alrica la sua
dihusione lu limitata solo al nord del paese, portando alla nascita
dellallabeto copto.
2.2.. Scrittura copta
Un lattore decisivo per la nascita della scrittura copta, termine che deriva
dallarabo qobt, abbreviazione di ,aigptios = egizio) lu la
conversione dellLgitto al cristianesimo, ma lasciando il culto dei padri
per abbracciare la nuova religione si ritenne opportuno abbandonare
anche la scrittura geroglihca con cui erano scritti i testi prolani. Se da
un lato il greco era diventato la lingua uhciale, dallaltro si sviluppo cosi
una nuova scrittura per la lingua egiziana che prendeva spunto da quella
greca, molto piu lacile e veloce da utilizzare, che aveva inoltre lindubbio
vantaggio della vocalizzazione, assente nelle tre antiche scritture egiziane,
il geroglihco, lo ieratico e il demotico. Mentre la lingua copta rappresenta
legiziano parlato nel II-III secolo d.C., lomonima scrittura nasce intorno
2S
Su questo argomento vedi in particolare: B. Compie, Script Relorm in and Alter the
Soviet Union. In: 1he vorlds vriting systems, Oxlord, 6. -S+.
249 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture derivate direttamente o indirettamente dal greco
al III secolo d.C., ma ha uninhuenza e una vita molto limitata, pur
rivestendo ancora oggi una grande importanza per gli studi consentendo
di leggere una lorma vocalizzata, seppure tarda, della lingua egiziana
antica. Il copto sopravvisse allintroduzione della lingua e scrittura araba
in Lgitto, ma dal XVI secolo diviene una lingua esclusivamente liturgica
la quale e ancora oggi utilizzata nella chiesa cattolica copta.
Iallabeto copto e composto di 3 lettere ,23 consonanti e 6 vocali), di
cui la maggior parte ,2+ caratteri) e derivata direttamente dallallabeto
greco, mentre per rappresentare i suoni non presenti in quella lingua sono
utilizzati sette caratteri desunti dal demotico ,hg. 63). Dal punto di vista
grahco i caratteri della scrittura copta subirono una veloce evoluzione
rispetto ai primi documenti, creando un carattere per molti versi autonomo
rispetto al modello greco, anche se la scrittura utilizzata verso il V secolo
e molto vicina allonciale greca utilizzata anche nella cancelleria egiziana.
Ia scrittura copta lu utilizzata per scrivere 3 diversi dialetti:
. saidico, originario della regione Lrmopolitana, verso linizio del VI
secolo diventa la lingua letteraria, parlata nella Valle del ilo, compreso
il Cairo;
2. akhmim, parlato nella regione dellAkhmim e a 1ebe;
3. sub-akhmim, originario probabilmente di una regione situata nel
meridione del medio Lgitto, ha una vita ehmera come il dialetto
akhmim;
+. layoum, parlato nellomonima regione egiziana;
3. boharico, detto anche tardo menhtico, dalla regione occidentale del
Delta del ilo.
Il dialetto boharico dal XVI secolo, diventa la lingua uhciale della
chiesa copta poiche Alessandria, la citta dovera piu dihuso, e sede
del Patriarcato. Ia diherenza principale tra il dialetto saidico e quello
boharico e la notazione della vocale trascritta <-, un suono a meta tra
la <e- muta e la <e- breve. Il saidico lannota sempre grazie a un tratto
orizzontale posto sopra le due consonanti tra le quali si trova, oppure
sotto la consonante seguente se questa e iniziale, mentre il boharico usa
al posto del tratto orizzontale un segno che assomiglia a un accento
grave, ma ricorre alla lettera <- se la vocale e nel corpo della parola.
Dal punto di vista linguistico nel copto sono presenti moltissime parole
dorigine greca, poiche la maggior parte dei testi sono stati tradotti
da questultima lingua. Ia letteratura copta e pressoche unicamente
biblica ed ecclesiastica dove spiccano particolarmente le opere relative
ai libri apocrih della Bibbia mentre i testi prolani sono in numero
ridottissimo.
250 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture derivate direttamente o indirettamente dal greco
Fig. 65 - lalfabeto copto
251 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture derivate direttamente o indirettamente dal greco
2.3. Scritture derivate dal greco in Asia
In Asia si trova un gruppo di scritture attestate dal VII-VI secolo a.C. hno
allepoca imperiale romana, direttamente derivate dal greco e utilizzate
per scrivere lingue diverse. Queste sono:
. Scrittura lrigia
2. Scrittura sidetica
3. Scrittura licia
+. Scrittura lidia
3. Scrittura caria
2.3.. Scrittura lrigia
In Irigia, nellAsia Minore centro-occidentale, era parlata una lingua
indoeuropea, non classihcata con precisione, di cui ci sono rimasti due
gruppi di testi. Il primo gruppo e composto di circa venticinque iscrizioni,
datate tra il VII e il VI secolo a.C., chiamate paleo-lrigie. Questa scrittura
e strettamente connessa con lallabeto greco arcaico, ma ha anche
caratteristiche dellallabeto greco occidentale, il verso della scrittura e
da destra verso sinistra, ma sono presenti anche iscrizioni bustrolediche;
eccezionalmente in alcune iscrizioni su pietra, le parole sono divise da tre
o quattro punti soprascritti. Ia scrittura e composta di diciassette lettere:
<a, b, g, d, e, v, i, k, l, m, n, o, p, r, s, t, u- con la rettilinea <i-, come in
greco, e la divisione della <vav- semitica in <I- e <Y-
Il secondo gruppo discrizioni, detto neo-lrigio, appare dopo un
silenzio durato alcuni secoli, probabilmente allinizio dellera cristiana,
esclusivamente in un contesto lunerario. Lsso utilizza un allabeto greco
comunemente utilizzato in questo periodo nei documenti.
2.3.2. Scrittura sidetica
Ia lingua parlata a Side, citta nellAnatolia meridionale, nella provincia
della Panhlia anatolica, e di tipo luvio, mentre la scrittura e detta sidetica o
panhla, attestata in alcune monete provenienti dallantica citta di Side, tra
il V e il III secolo a.C. Iallabeto mostra un tracciato di tipo quadrato, che
ricorda molto piu da vicino alcuni allabeti semitici occidentali, che hanno
appunto questa struttura hgurativa, simile in questo anche a quelli del
semitico del sud
2O
. Il tracciato delle lettere ha comunque delle somiglianze
con quelle dellallabeto greco e a giudizio dalcuni studiosi non sembra
essere in rapporto con questultimo; in ogni modo lu utilizzata solo per un
2O
O. Carruba, Iingue e scritture nellAnatolia antica Ia scrittura nel Vicino Oriente
antico, op. cit. S3-S6.
252 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture derivate direttamente o indirettamente dal greco
Fig. 66 alfabeto licio
253 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture derivate direttamente o indirettamente dal greco
primo periodo, sostituita presto da un allabeto di tipo aramaico-greco.
2.3.3. Scrittura licia
In Iicia a sud della Irigia, era parlata una lingua di classihcazione incerta,
che si ritrova in circa 3O iscrizioni lunerarie attribuite ai secoli V-IV a.C.
e in legende di monete. I Iici utilizzarono un allabeto dorigine greca
composto di 2 segni, con direzione destrorsa ,da sinistra verso destra);
le lettere concordano con segni del greco occidentale, anche se i valori
lonetici non sono sempre corrispondenti, cui sono aggiunti degli altri
gralemi per annotare suoni lici inesistenti in greco. A oggi, non e ancora
certo se questi segni aggiunti siano stati inventati dai Iici o abbiano una
derivazione da altre scritture ,hg. 66).
2.3.+. Scrittura lidia
Dalla Iidia allestremita occidentale dellAsia Minore provengono un
gruppo di circa cento iscrizioni, in gran parte provenienti da Sardi,
datate tra il VIII e il III secolo a.C., scritte in lidio, una lingua del
gruppo indoeuropeo. Iallabeto utilizzato e composto di 26 segni, di cui
6 corrispondono a quelli usati in greco; lorigine dei segni aggiunti e
incerta come per il licio. In particolare si nota un segno a lorma di <S-
per indicare il suono <l- simile a quello etrusco, ma laccostamento appare
molto incerto. Ia scrittura ha un andamento da destra a sinistra, a volte
da sinistra a destra e si ha anche uniscrizione bustroledica.
2.3.3. Scrittura caria
Iallabeto cario e il piu problematico di tutto il gruppo delle scritture
derivate dal greco nate in Asia. Ia maggior parte delle iscrizioni, circa
cento, e stata trovata luori della Caria
2
in Lgitto, grahte su monumenti
egizi ad Abu-Simbel, Abido e Menh, tutte databili tra la hne del VII
secolo e linizio del VI a.C. Sono stati identihcati 26 caratteri, in parte
riconducibili a quelli greci, e in parte a quelli del sillabario cipriota. In un
primo tempo si riteneva che questa scrittura losse in parte sillabica e in
parte allabetica, ma per merito di V. Shevoroshkin, si e potuta accertare
la sua natura totalmente allabetica. Una nuova lase negli studi si e aperta
2
La Caria era una regione che si trovava a sud-ovest della moderna 1urchia, che nel 3+3
a.C. lu incorporata nellImpero Achemenide. Ia Caria ed il popolo dei Cari, vengono men-
zionati per la prima volta nei testi Assiri ed Ittiti tra il SOO ed il 2OO a.C., dove questa
regione e chiamata Karkissa. L invece assente nei testi egiziani di questo periodo. Come
rilerisce Lrodono nelle sue Istorie ,I,3), vennero utilizzati dai greci come mercenari.
254 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture derivate direttamente o indirettamente dal greco
Fig. 67 - lalfabeto Cario secondo una delle letture che sono state proposte
255 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture derivate direttamente o indirettamente dal greco
Fig. 68 - alfabeti Greco, Cario e Cipriota. I valori attribuiti ai segni alfabetici cari, sono quelli proposti
da J. Friedrich; per i segni sillabici cari, quelli di le Borq e di Friedrich.
256 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture derivate direttamente o indirettamente dal greco
nel S, quando john Ray, dallo studio delliscrizione cario-egiziana,
riusci a identihcare nuovi valori per alcune lettere, conlermando quello
di altre. Ie successive indagini di Ignacio-javier Adiego e Diether Schurr,
hanno conlermato le conclusioni di j. Ray. Una nuova iscrizione bilingue
greco-caria trovata nel 6 a Kaunos, in 1urchia, ha sostanzialmente
conlermato le tesi di Ray-Adiego-Schurr, anche se rimangono alcuni
dubbi su alcuni segni ,hg. 6-6S). Il verso predominante della scrittura e
da destra verso sinistra nei testi presenti in Lgitto, da sinistra verso destra
in quelli nella Caria; la scriptio continua e lrequente mentre e sporadico
luso di dividere le parole.
257 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
22.
IL SCRI11URL DLIII1AIIA A1ICA
Come osserva S. Marchesini
22
le lingue possono essere divise in base
allentita e al tipo di documentazione conservata, in lingue corpus ,Corpus
Ianguage, Corpus-Sprachen) e lingue lrammentarie ,Relic Ianguages o
1rmmersprachen). el primo caso si tratta di lingue di cui si e potuta
ricostruire in gran parte la grammatica, come ad esempio il latino e il greco
antico, mentre nel caso delle lingue lrammentarie, abbiamo una ricostruzione
lonologica non sempre sicura, una morlologia talvolta lrammentaria e
una sintassi e semantica lacunosa e in costante studio e aggiornamento.
Queste lingue, caratterizzate da un numero ridotto di documenti, per lo
piu di tipo onomastico, molto spesso non lorniscono una visione completa
dellallabeto utilizzato. Ie lingue lrammentarie, nonostante i continui
slorzi degli studiosi, sono presenti in tutto il mondo, ma nellItalia antica
vi e lorse la loro maggior concentrazione. Inlatti, oltre letrusco, in Italia in
epoca arcaica sono testimoniate circa trenta lingue, di cui si possiedono solo
pochi documenti epigrahci, spesso lrammentari, o solo di tipo onomastico,
circostanza che rende spesso arduo ricostruire lallabeto utilizzato.
22.. ILtrusco
ella storia dellItalia gli Ltruschi hanno avuto una grande importanza e
sulla loro origine si discute hn dallantichita, quando si contrapponevano
le teorie dLrodoto, che li laceva venire dalla Iidia a quelle di Dionigi
dAlicarnasso che li riteneva indigeni, mentre Lllenico di Iesbo, li
identihcava con i Pelasgi e li laceva venire dallLgeo sulle coste adriatiche
dellItalia centrale. Oggi lorigine della scrittura etrusca non presenta piu
dubbi: la maggior parte degli studiosi concorda con una sua derivazione da
un allabeto greco euboico, integrato da altre lettere per esprimere i suoni
propri della lingua etrusca. Un altro aspetto ancora non completamente
chiarito, e la decilrazione della lingua. Se appare abbastanza lacile la sua
lettura, la brevita degli oltre O.OOO testi conosciuti, costituita in gran parte
da brevi iscrizioni votive o lunebri incise su vasi, lamine di metallo, ecc.
23
22
S. Marchesini, Ie lingue lrammentarie dellItalia antica, Milano, 2OO. XVI.
23
Ianno eccezione solo alcuni testi come ad esempio il liber linteus, che contiene piu di
3OO parole, chiamato cosi perche scritto su lasce di lino ,dodici bende) di una mummia
scoperta ad Alessandria dLgitto prima del SSO ed oggi conservato preso il Museo azio-
nale darcheologia di Zagabria.
258 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture dellItalia antica
Fig. 69 - alfabeti modello etruschi. la freccia indica il verso della scrittura.
259 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture dellItalia antica
rende dihcoltosa linterpretazione di questa lingua, complicata, inoltre, dalla
scarsezza di testi bilingui che possano lornire ulteriori chiavi di lettura.
22... Ia nascita della scrittura etrusca
Ie lonti antiche attribuiscono lintroduzione della scrittura in Ltruria
a Demarato di Corinto, padre di 1arqunio Prisco, quinto re di Roma.
Il modello allabetico di base adottato dagli Ltruschi e quello calcidese
dellLubea, un allabeto di tipo occidentale, presente soprattutto nel Collo
di apoli e caratterizzato dalluso dei segni <X- per il valore lonologico <cs-
e <1- per <kh-
2+
. Appare ormai accertato che presso gli Ltruschi ci lossero
scuole di scrittura, come sarebbe dimostrato non solo da alcuni documenti
iscritti, ma anche da una certa omogeneita di scelte ortograhche, che in
tempi e luoghi diversi sottostanno anche a vere rilorme.
Ia piu antica iscrizione oggi conosciuta e grallita su una kotyle
,coppa per bere) protocorinzia proveniente da 1arquinia, databile
intorno al OO a.C.; altri oggetti iscritti della prima meta del VI
secolo a.C. sono stati ritrovati a Cerveteri e a Vulci, di prelerenza in
quei centri sul mare a maggior contatto con la civilta greca, mentre
le tracce piu recenti arrivano agli inizi dellLra volgare, quando pero
ormai la scrittura latina aveva sostituito quella etrusca. Accertata
lorigine della scrittura, bisogna dire che non esiste un modello unico,
ma questa cambia secondo i luoghi dei ritrovamenti, presenti in gran
parte dellItalia continentale. A questo proposito deve essere citata
lopinione dellHammarstrm il quale riteneva che lino al +OO a.C.
non esistesse una scrittura etrusca comune ,Cemeinetruskish), ma
almeno due o lorse tre allabeti locali, ipotesi questa che non contrasta
comunque con laccertata presenza di scuole per linsegnamento
della scrittura
23
. Partendo dal modello della 1avola Marsiliana, che
costituisce comunque un modello teorico, cioe completo di quei
segni che erano evidentemente presenti nel modello originario, ma
che non lurono mai usati in pratica
26
, si puo allermare che letrusco
e composto di 26 lettere ,2 consonanti e 3 vocali); nella sua lorma
classica invece sono presenti solo 23 lettere di cui + sono vocali <a-,
<e-, <i-, <u- ,mancava la o), mentre al termine della sua evoluzione
arriva a utilizzare solo una ventina di segni.
2+
S. Marchesini, Ie lingue lrammentarie dellItalia antica, op. cit. S-.
23
I Convegno nazionale etrusco, Iirenze, 2 aprile - + maggio 26. Iirenze, 26. v.
II, 233.
26
S. Marchesini, Ie lingue lrammentarie dellItalia antica, op. cit. .
260 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture dellItalia antica
Fig. 70 - alfabeti italici. la freccia indica il verso della scrittura.
261 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture dellItalia antica
ellallabetario pratico utilizzato dagli Ltruschi si osservano rispetto al
modello euboico, le seguenti modihche
2
:
- cancellazione delle lettere <o-, <b- e <g-, cioe di omicron, beta e gamma,
che non hanno corrispondenze nella lonologia etrusca;
- introduzione di ulteriori segni per la spirante <s-;
- utilizzo diherenziato e condizionato delle velari <c-, <q- e <k-;
- cancellazione del segno a hnestrella samekh, gia presente nellallabeto di
Lretria, ma di provenienza orientale.
22..2. Cli allabeti-modello
Un utile supporto per lo studio dellallabeto etrusco nella sua lase piu
antica si ricava dai cosi detti allabeti-modello provenienti da tutte le
zone dellantica Ltruria, in cui le lettere sono collocate secondo lordine
tradizionale in uso presso i Ienici e i Creci. Questi allabeti-modello sono
in genere classihcati secondo un ordine cronologico con il nome del luogo
del loro ritrovamento e tra i principali si possono citare ,hg. 6):
1avola Marsiliana, documento etrusco datato al VII secolo a.C.;
Allabeto etrusco di Viterbo, inciso su un vaso verso la meta del VII secolo
a.C.;
Allabeto di Cere, grahto su un vaso dimpasto nero a lorma di bottiglia:
lallabeto e inciso sulla base, mentre nel ventre e grahto un sillabario;
I due allabeti di Iormello della seconda meta del VII secolo a.C.;
Iallabeto di arce ,hno alla lettera k);
Iallabeto di Ieprignano della seconda meta del VII secolo.
Il verso della scrittura e generalmente da sinistra verso destra, raramente
bustroledico; la eccezione la 1avola Marsiliana scritta da destra verso
sinistra nella quale, talvolta, alcune lettere sono scritte in senso opposto
a quello dellorientamento generale del testo. I segni dinterpunzione
appaiono solo dopo il periodo arcaico, separando le parole, ma talvolta
anche le sillabe. Ia scrittura etrusca, al seguito della sempre maggiore
potenza assunta da questo popolo, si dihuse in tutta lItalia, tanto da
essere utilizzata per scrivere delle lingue che nulla avevano a che lare con
quella etrusca.
22.2.Cli antichi allabeti italici oltre letrusco ,hg. O)
22.2..Allabeti dellItalia centro-meridionale
2
Ibid. -2O.
262 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture dellItalia antica
22.2... Allabeto lalisco
Sullorigine dellallabeto lalisco esistono numerose questioni tuttora
dibattute, lra le quali la principale concerne lorigine comune, per molti
aspetti problematica, con quello latino, pur non trascurando una sicura
inhuenza derivante direttamente dalla scrittura etrusca. Caratteristica
peculiare del lalisco e la lorma di <a- che nel periodo piu recente sidentihca
lormalmente con il gralema <k-; luso di <b- e assai raro, mentre <c, k, q-
si presentano di regola davanti rispettivamente a vocale palatina, velare e
oscura. Il <q- scompare nelle iscrizioni piu recenti, mentre <V- esprime
tanto <u- quanto <v-. A oggi sono note circa 6OO iscrizioni, la piu antica e
datata al VI secolo a.C., mentre la piu recente al II secolo a.C.; la scrittura,
composta di caratteri, e scritta da destra verso sinistra e deriverebbe
dalletrusco.
22.2..2. Allabeto nord piceno
ellarea della ecropoli di ovilara lurono scoperte nel XIX secolo diverse
stele, delle quali quattro con iscrizioni; unaltra iscrizione su una lastra di
marmo insieme con un testo latino parallelo lu rinvenuta a Pesaro. Vari
autori hanno attribuito a queste iscrizioni il nome di Last Italic, cercando
di riportarle nellambito umbro-sabellico, ma lepigraha contemporanea
tende invece a chiamarle nord picene. Ia sua origine sarebbe da ricercare
nel greco introdotto dai greci che lrequentavano intensamente i litorali
Adriatici a nord di Ancona. I testi nord piceni sono redatti da destra
verso sinistra.
22.2.2. Allabeti sabellici
Il gruppo delle lingue sabelliche e molto nutrito, ma tuttora dincerta
dehnizione. Un tentativo di dehnire le lingue appartenenti a questo
gruppo linguistico, e stato recentemente compiuto da H. Rix
2S
, che ha
raccolto tutti i testi in una editio minor. Con il termine Sabelli, i romani
chiamavano i Sanniti, ma talvolta in modo indiherenziato tutte le tribu
dellAppennino centrale
2
.
22.2.2.. Allabeto sabino
Ia prima scrittura di questo gruppo e il sabino, essendo rappresentato
dal documento piu antico conosciuto, che richiama alla tradizione storica
2S
H. Rix, Sabellische 1exte: die 1exte des Oskischen, Umbrischen und Sdpikenisschen,
Heidelberg, 2OO2.
2
S. Marchesini, Ie lingue lrammentarie dellItalia antica, op. cit. 6+-63.
263 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture dellItalia antica
la quale pone la Sabinia allorigine dei vari popoli umbro-sabellici. Il
patrimonio epigrahco e composto da dei testi principali, piu alcuni
lrammenti, che hanno lornito utili inlormazioni su questa scrittura.
22.2.2.2. Allabeti medio-adriatici
1ra i humi Chienti e 1erno sono state rinvenute circa una trentina di testi
omogenei per lingua e scrittura, pur con qualche lieve variante, cui vanno
aggiunte sedici nuove iscrizioni rinvenute nel 3. Il nome attribuito a
questa scrittura e quello ditalico orientale o sud piceno. Iallabeto medio-
adriatico, a giudizio del Morandi
3OO
, non sembra di origine etrusca, come
non-etrusco e quello nord piceno. Iallabeto e una variante bustroledica
o con andamento circolare che si e sviluppata nel VII secolo a.C. a sud
del 1evere; i testi sono contrassegnati da uninterpunzione interverbale
mediante tre punti sovrapposti
3O
. 1ra le particolarita di questa scrittura si
registra la mancanza del segno per indicare il suono <l-.
22.2.2.3.Allabeto osco-umbro
Iinguisticamente losco e lumbro rappresentano quasi ununita,
presentando numerosi termini molto simili. Dal punto di vista grahco
entrambe le scritture derivano da quella etrusca piu recente, ma nel corso
del tempo tendono ad assumere caratteristiche grahche diherenti.
Dal punto di vista storico gli Oschi lurono una popolazione semitica
stabilitasi in Campania, ma da quello linguistico il termine osco si
applica alla lingua parlata dalle popolazioni sannitiche, tra cui hgurano
gli Oschi. Ie iscrizioni osce sono circa duecento, tre quarti delle quali
sono originarie della Campania ,in particolare di Capua e di Pompei),
ma alcune sono state ritrovate nella Puglia settentrionale, in Iucania, in
Abruzzo e a Messina. Ia lingua in cui sono redatte e un dialetto italiano
del gruppo latino-lalisco e le iscrizioni sono databili tra la hne del IV e
il I secolo a.C., ma la maggior parte di loro si colloca tra la hne del IV
secolo a.C. e il O a.C., anno della Cuerra civile dalla quale luso dellosco lu
proibito in tutti i documenti uhciali. Ie iscrizioni in lingua osca ci sono
pervenute scritte in diversi allabeti: la 1abula Bantina in allabeto latino,
altre iscrizioni provenienti dalla Sicilia e dallItalia del sud che utilizzano
lallabeto greco, mentre le rimanenti sono in allabeto osco. Ia scrittura
osca e composta di 2 lettere, numero ottenuto se si separano le due <i- e
le due <u- come propongono i linguisti; questo allabeto non possiede un
3OO
A. Morandi, Lpigraha italica, Roma, S2. 6.
3O
S. Marchesini, Ie lingue lrammentarie dellItalia antica, op. cit. 6.
264 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture dellItalia antica
segno per annotare la <o- e ricorre allallabeto etrusco per creare questo
segno. Iallabeto osco e tracciato in casi assai lrequenti con belle lettere,
regolari ed eleganti con lrequenza di nessi. Il suono <d- e reso con il segno
<k- mentre il suono <r- con <|-. Ia ripetizione della vocale equivale invece
allespressione della lunga, come anche in numerose altre lingue medio-
orientali e in molte lingue indiane ,esempio: maatreis = mtris). Ia lingua
osca e scritta anche in altre due scritture, la ionico-tarantina e la latina,
impiegate sopratutto in Iucania e nel Bruzio; lallabeto ionico-tarantino
e lrutto di unelaborazione avvenuta luori dei conhni dellItalia.
Iallabeto umbro e rappresentato da un numero ridotto discrizioni, datate dal
+OO a.C. circa hno al II secolo a.C.; quelle piu lamose sono le cosi dette 1avole
Iguvine, rinvenute a Cubbio, lantica Iguvium, composte di sette piccole
tavolette, scritte su ambedue i lati, contenenti testi assai diversi. 1rovate nel
+++ secondo il Cabrielli, e acquistate dalla citta di Cubbio nel +36 da una certa
Presentina, che le aveva ritrovate, le sette tavole di bronzo sono state alla base
delle prime decilrazioni della scrittura etrusca. Iallabeto umbro e composto
di ventuno caratteri, ma secondo alcuni i gralemi sarebbero solo diciannove; il
verso della scrittura e da destra verso sinistra, mentre le parole sono divise tra
loro da due piccoli punti verticali. Iorigine dellallabeto umbro e da ricercare
in quello etrusco, anzi, secondo il Buonamici, lallabeto delle 1avole Iguvine e
puramente etrusco
3O2
, ma questopinione non e condivisa da tutti gli studiosi.
Anche se queste 1avole sono il piu importante documento in umbro, la serie
allabetica modello si ricava anche da altre iscrizioni minori.
22.2.2.+. Allabeti sabellici minori
Sotto questa denominazione vanno le lingue di alcuni popoli del ceppo
umbro-sabellico, geograhcamente dislocati tra Umbri e Sanniti, che si
ritiene utile riportare brevemente:
Pelino: la lingua meglio documentata per il consistente numero discrizioni,
caratterizzata dalla conservazione quasi integrale dei dittonghi; dal
conlronto di questa lingua con losco, taluni sono arrivati a considerarla
una lingua osco-settentrionale.
Marrucino: e documentata da un testo principale, quello di Rapino, e da
pochi altri.
Vestino: sotto questo nome vanno solo due brevi iscrizioni: luna di San
Benedetto in Perillis, laltra di avelli ,IAquila).
Volsco: questa lingua e strettamente legata, dal punto di vista linguistico,
a quella umbra.
3O2
C. Buonamici, Lpigraha etrusca, Iirenze, 32. .
265 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture dellItalia antica
Marsico: lesistenza di una lingua marsica e al momento solo unipotesi,
secondo alcuni individuabile in qualche dialetto sabellico minore.
22.2.3. Allabeto messapico
Con questo nome sindicano le iscrizioni rinvenute a sud della linea
1aranto-Monopoli nella penisola salentina. Ia piu antica iscrizione risale
al V secolo a.C., la piu recente appartiene al I secolo a.C.; oggi si conoscono
2OO iscrizioni, i cui autori sono chiamati dai Creci Iapyges, mentre presso
gli scrittori latini avevano il nome di Messapi. Probabilmente originari
dellIlliria, giunsero in Italia dal mare e conservarono la lingua della loro
terra dorigine, appartenente al gruppo delle lingue illiriche. Il verso della
scrittura e generalmente destrorso, sinistrorso in quelle piu antiche. Ia
scrittura e composta di 2+ lettere; e assente il segno per <u-, cosi come
quello per <- e per <-. In generale le parole non sono divise da segni
dinterpunzione. ella quasi totalita, gli studiosi sono per lorigine lacone-
tarentina dellallabeto messapico, tuttavia questo sembrerebbe piu vicino
a Sparta che a 1aranto, dove non si e hnora trovato il qoppa e il sigma
multilineare. L invece del tutto abbandonata lipotesi di unorigine etrusca
di questa scrittura, come e stato ipotizzato nel passato.
el suo sviluppo grahco si possono distinguere sette lasi
3O3
:
I sperimentazione: prima meta VI-prima meta V secolo a.C.
II transizione: seconda meta V secolo a.C.
III stabilizzazione: IV secolo a.C.
IV transizione: IV/III secolo a.C.
V scomparsa tipi arcaici: III secolo a.C.
VI stabilizzazione: III secolo a. C.
VII lase calligrahca: seconda meta III-hne II secolo a.C.
22.2.+. Allabeti della Sicilia
Come ha osservato A. Morandi
3O+
, le scritture della Sicilia antica sono -uno
dei capitoli piu ostici della storia linguistica dellItalia indoeruopea. Ia
scrittura stessa e ancora lungi da un assetto descrittivo esauriente e ancora
incerta e lindividuazione di hloni di rilerimento nel mondo greco-. Ie
scritture della Sicilia antica possono essere, in maniera convenzionale, divise
in siculo ed elimo, come i due popoli che sicuramente le utilizzavano.
3O3
S. Marchesini, Ie lingue lrammentarie dellItalia antica, op. cit. +3-++. Per maggiori
caratterizzazioni dellallabeto messapico, vedi le pp. ++-+3.
3O+
A. Morandi, Lpigraha op. cit. 6+.
266 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture dellItalia antica
22.2.+.. Allabeto siculo
1re iscrizioni e alcune glosse conservano il ricordo della lingua sicula
che secondo le lonti classiche era parlata in Sicilia dai ,Sikeloi).
Queste iscrizioni sono tutte dal V secolo a.C. al IV secolo a.C.: nessuna di
queste e traducibile integralmente. Ia lingua sembra essere indoeuropea,
anche se la presenza di questa popolazione e attestata molto prima della
venuta dei Ienici e dei Creci. Iallabeto e greco, ma di matrice hnora non
riconosciuta; e composto di S caratteri e il verso della scrittura e destrorso
a serpentina
3O3
,iscrizione di Sciri) o bustroledico ,vaso di Centurie).
22.2.+.2. Allabeto elimo
Delle altre popolazioni che abitavano la Sicilia antica, la scrittura e la
lingua elima sono attestate da poche iscrizioni e da alcuni vasi con grahti
rinvenuti nelle zone di Segesta ed Lrice, oltre numerosissimi grahti di
poche lettere. Ia scrittura e tracciata con ductus destrorso, mentre la
datazione e hssata tra il VI e il V secolo a.C. Ia scrittura e di tipo greco.
22.+. Allabeti dellItalia settentrionale
Ia dihusione della scrittura nellItalia settentrionale, e sempre stata
considerata tarda, iniziata non prima della meta del VI secolo a.C. e in ogni
modo in concomitanza con la presenza degli Ltruschi. 1radizionalmente
la trattazione delle scritture dellItalia settentrionale riguarda le aree: ligure,
leponzia, celtica, veneta e retica. Allinterno si individuano due grandi
nuclei di scrittura: veneto-retico e leponzio-gallico, nei quali possono
essersi creati alcuni hloni distinti come nel caso del camuno. Iimpronta
di queste scritture e sicuramente etrusca.
L invece da abbandonare dehnitivamente il termine di nord-etrusco
introdotto dal Mommsen con lopera Die nord-etr. Alphabete del S3O,
poi usato dal Pauli, dal Iattes ecc. Con questo termine questi autori
volevano indicare qualcosa di non schiettamente etrusco, ma in ogni
modo strettamente collegabile d esso.
22.+.. Allabeto venetico o veneto
Con il termine di venetico o di veneto, come preleriscono chiamarlo
Ieeune, Morandi, e altri, sono identihcati un gruppo di quasi +O
iscrizioni in due allabeti, quello venetico vero e proprio derivato da quello
3O3
Scrittura che arrivata alla hne della riga, non solo gira procedendo in senso opposto
alla riga superiore come nella scrittura detta bustroledica, ma in cui le lettere sono anche
ruotate, vale a dire poste a testa in giu.
267 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture dellItalia antica
etrusco e quello latino che caratterizza i testi della lase venetico-latina. Ie
iscrizioni preromane, nella maggioranza dei casi molto brevi, provengono
dal Veneto e in particolare da Lste, Padova, dalla Valle del Cadore, Belluno,
1reviso, ecc. tutte dal VI al II secolo a.C. Ia classihcazione del venetico
e discussa: inizialmente ritenuta una lingua indoeuropea non meglio
identihcata, adesso si tende ad avvicinarla al latino. Iallabeto e di tipo
etrusco settentrionale
3O6
composto di 2 lettere, 22 se si considera la <c-
presente solo nelle iscrizioni di Monte Pore e di Iagole di Calanzo; talora
accanto alle iscrizioni vere e proprie si hanno righe composte di segni
o gruppi di segni allabetici, che hanno probabilmente un valore magico
come le rune germaniche, ma su questo si discute ancora. Ia scrittura
ha ununita londamentale pur con varieta locali anche notevoli; ovunque
prevale la graha angolosa che e la caratteristica esterna piu appariscente di
questa scrittura. on si ha divisione di parole e anzi appare un caratteristico
sistema di punti ,puntazione) i quali normalmente circondano:
a) una vocale, <i- o <u- secondo elemento del dittongo;
b) una vocale qualsiasi iniziale di parola;
c) una consonante non seguita da vocale o da liquida.
Sul loro valore si discute, ma pare che questo sistema di puntazione
losse caratteristico delle scritture mediterranee anteriori alladozione
dellallabeto di tipo greco
3O
.
22.+.2. Allabeto leponzio o lepontico
Ie iscrizioni leponzie o celto-liguri sono state rinvenute nella zona dei
grandi laghi alpini piemontesi e lombardi, nel Canton 1icino meridionale
e in Val dOssola. Queste sono dette anche celto-liguri, per indicare
lelemento etnico da cui puo essere scaturita la lingua, che deve essere
considerata il risultato di un sovrapporsi di etnie con il prevalere di uno
sugli altri. Il materiale epigrahco rinvenuto, e composto di circa +O
iscrizioni attestate dal IV al I secolo a.C., che contengono per lo piu
nomi propri, lornendo quindi prevalentemente indicazioni onomastiche,
mentre il materiale lessicale e molto scarso. Iallabeto consta di poche
lettere, stante anche la brevita dei testi conosciuti. Caratteristica la lorma
della <a- e il capovolgimento di molte lettere. Questa scrittura deriva
sicuramente da quella etrusca, ma a diherenza di questultima, e presente
la vocale <o-.
3O6
Sulle caratteristiche dellallabeto etrusco utilizzato per scrivere il venetico, vedi in par-
ticolare S. Marchesini, Ie lingue lrammentarie dellItalia antica, op. cit. 6.
3O
V. Pisani, Ie lingue dellItalia antica oltre il latino, 1orino, 6+. 23+.
268 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture dellItalia antica
22.+.3. Allabeto gallico
Il gallico doveva esser parlato in buona parte del Piemonte, della
Iombardia e dellLmilia, come attestato dallonomastica, tuttavia le
iscrizioni rinvenute sono solo due, provenienti da Briona ,ovara) e da
1odi; lallabeto utilizzato e di derivazione etrusca, ahne a quello delle
iscrizioni leponzie. Ia scarsita dei documenti impedisce di sapere se la
mancanza di alcuni segni come <z, m, q- e lorse <- sia casuale o noti
invece unehettiva mancanza di questi suoni.
22.+.+. Allabeto ligure
Il ligure come entita linguistica e ricavabile dalla toponomastica e
dallantroponimia cosi come tramandata dalle lonti: a essa non si puo in
ogni modo associare un particolare tipo di scrittura.
22.+.3. Allabeto retico
Il nome di retico deriva dal popolo dei Reti, del quale si hanno poche
notizie. Ia maggior parte del materiale epigrahco, databile per la
maggior parte al III secolo a.C., proviene dal 1rentino e dallAlto Adige.
Ia mancanza dei segni dinterpunzione, non sempre consente una
corretta trascrizione del retico; lallabeto ad ogni modo, e di tipo etrusco
settentrionale, diversihcatosi pero in breve tempo in varianti locali, che
richiama quello venetico dal quale deriva. Una sua caratteristica e il
lrequente capovolgimento dei segni.
22.+. 6. Allabeto camuno
Di recente acquisizione le iscrizioni camune, adesso molto superiori
alle 3O, provenienti quasi tutte da localita intorno a Boario 1erme,
Capodiponte, Cimbergo, adro nella Media e Bassa Val Camonica, scritte
nel cosi detto allabeto di Sondrio. Introdotto verso il V secolo a.C., questo
allabeto costituisce una variante di quello etrusco, con laggiunta di alcuni
segni come quello ad alberello o quello della clessidra coricata che non
trovano corrispondenza nellallabeto modello e probabilmente sono una
creazione locale. Il verso della scrittura non e sempre ben decilrabile, a
volte sinistrorso, a volte destrorso, ma e lrequente il rovesciamento delle
lettere
3OS
.
3OS
S. Marchesini, Ie lingue lrammentarie dellItalia antica, op. cit. 6O.
269 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Le scritture dellItalia antica
22.3. Il sistema dinterpunzione
3O
Un elemento comune presente in molte scritture dellItalia antica, e il
sistema dinterpunzione. Se in principio i testi erano in scriptio continua
o in scrittura bustroledica, dal VII secolo a.C. dapprima in modo
sporadico, e poi con sempre maggiore lrequenza, si comincia a utilizzare
linterpunzione o puntazione, per due scopi: separare le parole tra di loro
,interpunzione interverbale), oppure contrassegnare le sillabe considerate
anomale ,puntazione sillabica).
Iinterpunzione interverbale consiste nella divisione delle singole unita
libere signihcanti ,parole) ed e realizzata solitamente mediante un punto
in basso o due punti ,raramente con tre punti uno sopra laltro) dopo la
lettera da puntuare. Ia punteggiatura e gli spazi bianchi dopo ogni parola
ne costituiscono la naturale evoluzione nella maggior parte delle lingue
moderne.
Ia puntuazione sillabica, avviene invece con lannotazione mediante
punti di ogni lettera che venga a trovarsi, nella realizzazione grahca della
catena parlata, al di luori dellinsieme rappresentato da Consonante+Vocale
,CV). Ia eccezione il gruppo CCV, considerato successione lonematica
equivalente a CV. Un esempio nellepigraha etrusca: <A:cv:nas- ,Veio,
33O-3OO a.C.).
Iinterpunzione sillabica etrusca appare circa un secolo dopo lintroduzione
della scrittura in Ltruria verso il 6OO a.C., ed e un lenomeno limitato
allLtruria meridionale che nel V secolo a.C., lu completamente sostituito
da quello interverbale.
3O
Ibid. 2-3O e la bibliograha ivi citata.
270 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
23.
IA SCRI11URA IA1IA
Sullorigine dellallabeto latino, lopinione oggi prevalente e quella di una
sua derivazione dalla scrittura greca di tipo occidentale, attraverso la
mediazione delletrusco, avvenuta intorno al VII secolo a.C. A sostegno di
questa tesi, si cita in particolare luso nella scrittura latina del segno <C- ,da
gamma originario) per indicare sia la velare sonora <g- che la velare sorda
<k-, mentre letrusco, possedendo solo il suono della sorda aveva eliminato
un segno, presente nel greco originario che possedeva sia <gamma- sia
<kappa-. I Iatini, tuttavia, contrariamente agli Ltruschi, usavano due
simboli distinti, come in greco, per le labiali e le dentali sonore <b- e <d-,
rispetto alle sorde <p- e <t- e un segno per la vocale <o-, eliminato dagli
Ltruschi. Si e osservato pero che i segni in questione compaiono negli
allabeti etruschi arcaici: possono percio essere passati ai latini anche per
questo tramite. Inoltre il latino conserva due arcaismi caratteristici degli
allabeti greci orientali e occidentali: luso della lettera greca <H- per il
suono <h- e luso della <- per la <Q-, che in greco rimane esclusivamente
come segno numerico. 1ra le altre particolarita della scrittura latina va
notato che questa ha tre segni per notare la consonante <k-, vale a dire la
<k-, <c- e la <q-. Un antico uso probabilmente ereditato dal greco e lorse
mediato dalletrusco, portava a utilizzare la <q- quando seguita dalla <u-,
la <c- davanti la <e- e la <i- e inhne la <k- quando seguite dalla <a- o dalla
<o- ma questultima lu presto eliminata, rimanendo solo in un paio di
parole ,kalendae, kaes). In un primo tempo il suono <Z- e indicato con
<S-, <SS-, ma questo segno sarebbe stato abolito nel 32 a.C. dal censore
Appio Claudio Cieco. Iino ai primi secoli dellera volgare, con la <c-
sindica sia il suono <k- sia quello della <g-, ma questi sono poi distinti
aggiungendo alla <C- un trattino, e collocando la <C- al settimo posto
dellallabeto ,anche questa modihca attribuita al censore Appio Claudio
Cieco
3O
), ma nonostante questo in latino rimane labitudine di abbreviare
con <C- e <C- i pronomi <Caius- e <Cnaeus-. Allimperatore Claudio,
studioso di grammatica, si devono anche alcune invenzioni grahche:
il digamma inversum, un digamma greco capovolto <\-, per indicare il
suono <v- distinto da quello della <u-, ambedue scritti con <v-;
lantisigma per il nesso <ps- scritto <-;
3O
Clr.: 1acito, Annales, XI, +..
271 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
La scrittura latina
il segno <- ,meta della <H-), per un suono intermedio tra <u- e <i- ,ad
esempio in optimum e lubens), ma tali innovazioni non ebbero un
seguito.
Il <- ,digamma) e adoperato un primo tempo come semivocale, e in
seguito per indicare il suono <l-; nel III secolo a.C. la <Z- e scartata, pero
il numero delle lettere rimane invariato per lintroduzione della <g-. Per
annotare la vocale <i- e la consonate <- ,pronunciata <y-) e utilizzato
un solo carattere e lo stesso per indicare la <u- ,pronunciata: ou) e la
consonante <v-. Due lettere sono aggiunte alla hne del II secolo a.C. per
esprimere i suoi <Z- e <Y- in parole di origine greca: la <Z- e la <Y- che
presero rispettivamente lultimo e il penultimo posto dellallabeto, che
ha cosi 23 lettere
3
, mentre la lettera <X- e introdotta solo in un secondo
tempo e posta alla hne della serie allabetica. Inhne i segni per le aspirate
<q- ,teta), <l- ,phi) e <c- ,chi) rimangono come segni numerici. Durante
il medioevo lallabeto latino e completato con linserimento delle lettere
<j-, <U- e <W-.
Per quanto riguarda i nomi delle lettere latine, questi sembrano derivare
dalla lingua etrusca, ma a questo proposito va osservato che alcuni studiosi
hanno latto notare come i latini pronunciassero le consonanti senza laiuto
della vocale dappoggio. Ia <ehe- ad esempio era pronunciata <l-, la <elle-
si pronunciava <l-, ecc.; per quelle consonanti classihcate dai linguisti
come occlusive, erano invece soliti aggiungere una <e- ,ad esempio: <be,
de- ecc.). ei primi documenti latini la scrittura procede da destra verso
sinistra, piu raramente e bustroledica, ma in alcune iscrizioni rinvenute
a 1ivoli datate tra il V e il IV secolo a.C., la scrittura comincia a essere
orientata da sinistra verso destra e le lorme dei caratteri diventano gia
quelle delle nostre maiuscole. I piu antichi testi epigrahci che vanno dalla
hne del VII ai primi del VI secolo a.C., sono rinvenuti solo alla hne del
XIX secolo della nostra era:
. nel S la hbula aurea di Preneste, la cui autenticita e tuttoggi discussa
32
:
VII sec. a.C.;
2. nel SSO il vaso di Dueno: VI sec. a.C.;
3. nel S il cippo del Ioro con il testo in scrittura arcaica e bustroledica:
VII sec. a.C.
33
3
Iallabeto latino, nel II secolo d.C.: A, B, C, D, L, I, C, H, I, K, I, M, , O, P, Q, R, S,
1, V, X, Y, Z.
32
Sullautenticita o lalsita della hbula prenestina esiste una ricchissima bibliograha. A tal
proposito vedi: I. Calabi Iimentani, Lpigraha latina, +. ed., Milano, . 3.
33
Corpus Inscriptionum Iatinarum ,CII).
2
, 36.
272 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
La scrittura latina
Fig. 71 nella prima colonna la Capitale rustica e nella seconda, la corsiva del I sec. d.C.
273 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
La scrittura latina
23.. Ievoluzione della scrittura latina
3+
ella prima lase, essenzialmente epigrahca, la scrittura latina ha
caratteristiche arcaiche, ma sotto linhusso dellepigraha greca mostra una
tendenza a una canonizzazione che si la piu lorte tra il II e il I secolo a.C.
arrivando nellLta augustea a unespressione grahca compiuta. el I secolo
a.C. si ottiene una geometrizzazione delle lorme, con moduli unilormi
dei singoli gralemi mentre nelle iscrizioni su lucerne e vasi, nei grahti su
intonaco ecc., mantiene ancora un modulo grahco molto vicino a lorme
arcaiche, con traversa mai orizzontale ma obliqua da destra a sinistra
,piu raramente da sinistra a destra). Dimostrata dal Mallon lartihciosita
della classihcazione dellHbner, che proponeva due tipi di capitale, la
monumentale ,o quadrata lapidaria) e la attuaria ,degli acta), i Cordon
33
hanno suggerito di distinguere due classi: le iscrizioni in capitale
guidata, cioe disegnata con la squadra e misurata e quelle in capitale a
mano libera
36
. Ira il I secolo a.C. ed il I d.C., la scrittura epigrahca latina,
chiamata dai paleograh capitale, assume lorme corsive, ed e utilizzata
parallelamente alla capitale epigrahca. Ai tempi di Cicerone, quando la
produzione libraria a Roma era organizzata in botteghe artigiane con
numerosi dipendenti ,schiavi7), si sviluppa una lorma grahca destinata
ai libri detta nella tradizione paleograhca capitale rustica ,hg. ),
opponendosi ad una ipotetica ed inesistente capitale normale. Questa
e la trasposizione su di un altro tipo di supporto, il papiro, del modello
grahco utilizzato per lincisione sulla pietra dove inevitabilmente lutilizzo
del calamo o del pennello porta a una modihcazione del ductus dalle
caratteristiche diherenti rispetto a quello in cui si utilizza lo scalpello per
incidere sulla pietra
3
. Verso il II-III secolo d.C. la scrittura latina ha una
nuova evoluzione che slocia nella nascita di una scrittura minuscola, detta
minuscola corsiva o corsiva nuova, inscrivibile in un sistema quadri
lineare, a diherenza della maiuscola la quale invece deve essere inserita
in un sistema bilineare. I motivi di questinnovazione sono controversi:
3+
Per unintroduzione alla storia della scrittura latina, oltre le opere specialistiche di C.
Cencetti, A. Petrucci, B. Bishoh, ecc. una sintesi anche per non specialisti in P. Cherubini,
Ia scrittura latina Breve storia della scrittura e del libro. Roma, 2OO+. 3-S+.
33
j. Cordon A. Cordon, Contributions to the Palaeography ol Iatin Inscriptions. Mi-
lano, . +.
36
I.C. Iimentani, Lpigraha latina, op. cit. 2.
3
Per una completa trattazione della scrittura latina dei papiri con esempi di scrittura,
vedi: C. Cavallo, Ia scrittura greca e latina dei papiri, Pisa-Roma, 2OOS, pp. +-O e per
una sintesi: C. Cavallo, Creek and Iatin Writing in the Papyry. 1he Oxlord Handbook
ol Papyrology, Oxlord, 2OO. 3-+3.
274 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
La scrittura latina
secondo il Mallon e la scuola paleograhca lrancese cio sarebbe dovuto al
passaggio dal rotolo, poggiato sulle gambe per scrivere
3S
, al codex o liber
quadratus ma questa tesi non e accettata dalla scuola italiana ,Cencetti,
Petrucci, ecc.).
23... Ionciale e la semionciale
Mentre la corsiva latina raggiunge il suo pieno sviluppo intorno alla
seconda meta del III secolo d.C., nel IV secolo comincia a nascere e
dihondersi una scrittura calligrahca utilizzata solo nellambito librario,
chiamata dai paleograh del XVIII secolo onciale. Questo nome nasce dalla
lettura di un passo di san Cirolamo, che opponendo la scrittura dei propri
appunti a quella elegante dei grandi codici di lusso la dehnisce uncialis,
rilerendosi lorse allaltezza di un pollice o, secondo uninterpretazione
di un grammatico delleta carolina, perche occorreva unoncia doro per
disegnarla. Ia scrittura onciale tra la hne del V e linizio del VI secolo
d.C. e sostituita da una nuova scrittura chiamata semionciale, meno
complessa e libraria della precedente: in realta la semionciale non e
direttamente dipendente dalla precedente, ma questo nome le e attribuito
per distinguerla.
23..2. Ie scritture nazionali
Dal VI secolo d.C. hno al periodo della rilorma grahca carolingia, il
disgregarsi dei resti dellImpero romano portano, unitamente alla nascita
delle identita nazionali, a quello che il Cencetti dehnisce particolarismo
grahco, da cui traggono origine le scritture nazionali. Queste sono:
a. scrittura insulare: caratteristica delle Isole britanniche, questa scrittura,
partendo dalla semionciale sviluppa un modello grahco utilizzato in
Cran Bretagna, Calles e Irlanda, con piccole diherenze nella stilizzazione
delle lettere tra le varie regioni.
b. scrittura merovingica: la Irancia, piu daltre nazioni, riesce a mantenere
ununita nazionale che si manilesta anche nella scrittura. Con il nome
di merovingica oggi sindica quel tipo di scrittura adoperata dalla
cancelleria caratterizzata da uno schiacciamento laterale delle lettere e
allungamento delle aste, scrittura che passa ad essere utilizzata anche
nei libri. Alcuni centri hanno, pero, una precisa caratterizzazione nel
loro particolarismo grahco come il monastero di Corbie, che nel IX
secolo arriva a sviluppare unelegante scrittura minuscola.
3S
Iuso di poggiare il rotolo sulle gambe per scrivere, era simile a quello utilizzato dagli
scribi Lgiziani.
275 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
La scrittura latina
c. scrittura visigotica: la Spagna dalla meta del V secolo e stabilmente
occupata dai Visigoti, anchessi romanizzati e in grado di utilizzare
la scrittura latina; tra il VI e il VII secolo sotto questa dominazione
si sviluppa una scrittura diherente da quelle precedenti, chiamata
visigotica, non in senso dispregiativo, ma con rilerimento alla
popolazione che dominava la Spagna.
d. scritture nazionali italiane: rispetto al resto dLuropa, lItalia presenta
un quadro piu lrammentato, essendo sotto il dominio di diverse
nazioni. Ia scrittura principale rimane per molto tempo la corsiva
nuova di tradizione romana, ma alcuni centri scrittori in questo
periodo cominciano a generare unautonomia grahca come ad esempio
lo scriptorium di onantola, che crea intorno al IX secolo unelegante
corsiva minuscola. el lrattempo a Roma, apoli, Amalh e Sorrento
nasce una scrittura chiamata curiale di tipo documentaristico. Alla
hne dellVIII secolo nellItalia meridionale, si lorma una nuova lorma
grahca ritenuta nazionale al pari della merovingica e della visigotica,
chiamata beneventana
3
, horita nellambito dei monasteri cassinesi.
Questa, nata dalla corsiva nuova di tipo romano, raggiunge nel X
secolo una propria tipicizzazione per la lorma delle lettere <a-, <e-, <r-,
<t-, ecc. Come osserva C. Cencetti
32O
:
-A questo punto dopo il particolarismo grahco nazionalej alla scrittura
romana poteva avvenire quanto avvenne alla lingua: continuare, anzi
accentuare la propria evoluzione particolaristica sino a giungere a uno
stadio di netta diherenziazione dalle lorme originali e alla creazione di
separate, distinte, dihormi scritture per lItalia, per la Irancia, per la
Spagna, per le Isole Britanniche, cosi come si giunse alla lormazione di
una lingua italiana, di una lingua lrancese, di una lingua spagnola, che
solo risalendo indietro a lungo nella storia si riconoscono nel latino-.
Vale appena di notare come questo lenomeno di una diherenziazione grahca
partendo da un unico modello sia stata una costante di tutta la storia della
scrittura: si vedano ad esempio le scritture derivate da quella lenicio-punica,
la scrittura aramaica e la sua dihusione in Alrica e Asia, ecc.
3
Ia scrittura detta beneventana e da molti decenni oggetto di particolari studi e di un
dettagliato inventario pubblicato nella Bibliograha dei manoscritti in scrittura beneventa-
na la cui pubblicazione e arrivata nel 2OOS al 6. volume.
32O
C. Cencetti, Iineamenti di storia della scrittura latina, Bologna, 3+. 6.
276 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
La scrittura latina
23..3. Ia minuscola carolina
In reazione a questo particolarismo gralico di tipo nazionalistico,
tra la line del VII e linizio dellVIII secolo in Irancia nasce un
nuovo tipo di scrittura minuscola molto elegante, che in breve tempo
simpone, oltre che nei centri scrittori lrancesi, in Cermania, renana e
meridionale, e nellItalia settentrionale. Prende il nome di minuscola
carolina essendone attribuita linvenzione a Carlo Magno, anche se
lintervento di questultimo puo seriamente mettersi in dubbio in
relazione a una sua attivita cosciente e deliberata per la sua dillusione.
I suoi tratti caratteristici sono il tracciato sottile e le lorme eleganti
con una tendenza a eliminare le varianti e a riliutare i legamenti
corsivi, in cui le lettere e non piu soltanto le parole sono separate con
regolarita le une dalle altre. Ia questione della sua origine che, imitata
poi dagli umanisti, in sostanza si perpetua nel tempo arrivando a
cristallizzarsi nei nostri caratteri tipogralici rotondo e romano,
e stata a lungo dibattuta e discussa. el XIX secolo il Delisle per
primo lormulo lipotesi che la scrittura carolina losse stata originata
dallelaborazione di modelli semionciali e semicorsivi antichi,
compiuti nella scuola di S. Martino di 1ours ad opera principalmente
dAlcuino, il quale era abate di quel monastero; partendo da questa
tesi le ipotesi sulla sua origine, dibattute per tutto il XX secolo, sono
cosi riassunte da A. Petrucci
32
:
-Comunque si voglia risolvere il problema delle origini della nuova scrittura
minuscola carolinaj occorre tener presenti tre latti incontrovertibili:
) che la nascita e le prime manilestazioni della nuova minuscola non
costituiscono lunica creazione grahca dellepoca carolingia, che ne conta
altre e cospicue come la capitale, lonciale e la semionciale dimitazione;
2) che in epoca carolingia nella produzione libraria si impose di nuovo
,dopo secoli) un ordinato sistema gerarchico dei diversi tipi di scrittura,
ispirato allimitazione dei modelli manoscritti ed epigrahci tardo-antichi;
3) che, mentre per la nuova minuscola carolina si puo, anzi si deve
supporre unorigine variamente poligenetica, i lenomeni imitativi di
maggior impegno ,capitale, onciale, semionciale) nacquero sicuramente
e direttamente nellambito della corte imperiale e in quello, a esso
strettamente collegato, del monastero di S. Martino di 1ours in virtu di un
preciso e documentabile processo dimitazione di originali tardo-antichi,
in parte provenienti da Roma-.
32
A. Petrucci, Breve storia della scrittura latina, Roma, 2. 2-3.
277 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
La scrittura latina
A margine di quanto scritto dal Petrucci occorre ricordare un lenomeno
simile accaduto con la dihusione della scrittura aramaica, che divenuta
la scrittura uhciale dallimpero persiano si dihuse in tutto lOriente,
arrivando hno in India e dando origine a numerose altre scritture.
23..+. Ia scrittura gotica testuale o littera textualis
Con lXI secolo comincia ad ahermarsi, soprattutto in Irancia settentrionale,
in Inghilterra e in Cermania, luso di un nuovo strumento scrittorio: la
penna di volatile con taglio obliquo. Questa innovazione, apparentemente di
scarsa importanza, porta a un mutamento nel ductus della tarda minuscola
carolina, conducendo a una stilizzazione delle lettere cosicche come gia si
era osservato nel corso dei millenni, cambiando lo strumento scrittorio o il
suo supporto, cambia anche il tipo di scrittura. Questa nuova lorma grahca
dei caratteri latini, chiamata dai contemporanei, littera textualis, cui lu dato
invece dagli umanisti il nome di scrittura gotica, in senso dispregiativo,
ritenendola una scrittura dihcile e complessa, si dihuse in tutta lLuropa
occidentale, con alcune diherenze grahche locali. I suoi tratti caratteristici
sono dati dal disegno angoloso e dalla spezzatura delle curve cosi che ogni
lettera e costituita da una serie di tratti giustapposti, con un netto contrasto
lra quelli grossi e quelli sottili
322
.
Ia scrittura gotica puo genericamente essere distinta in libraria e corsiva.
Mentre la libraria e una scrittura maiuscola, particolare importanza riveste
la variante corsiva, che rappresenta il risultato di una evoluzione che
parte dalla carolina. Caratterizzata da unesecuzione rapida, si distingue
per lunione delle lettere che lormano le parole e per la comparsa di aste
alte con legature e occhielli. Questa scrittura e utilizzata per gli atti di
cancelleria, ma anche per la redazione di libri destinati principalmente ad
uso privato.
Dalla scrittura gotica corsiva, si sviluppa la cosi detta bastarda. ata
in Irancia nel XIV secolo, essa e in ehetti una versione calligrahca della
scrittura libraria usata in Irancia nella seconda meta del XIV e XV secolo
e della scrittura della cancelleria reale lrancese. Questa scrittura di tipo
corsivo, si dihonde rapidamente in Luropa; le sue caratteristiche principali
sono langolosita e inclinazione verso destra. 1racciata con una punta
tagliata, crea tratti scuri ,quelli verticali discendenti, orizzontali e obliqui
da sinistra a destra) e tratti sottili per le linee oblique da destra a sinistra.
322
Sulla scrittura gotica, vedi: j. Kirchner, Scriptura gothica libraria, a saeculo XII usque
ad hnem Medi Aevi, Monachii, 66. Vedi anche A Derolez, 1he Palaeography ol Cothic
Manuscript Books. Irom the 1vellth to the Larly Sixteenth Century, Cambridge, 2OO3.
278 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
La scrittura latina
23..3. Ia scrittura semigotica e la scrittura umanistica
Ia tradizione attribuisce a Irancesco Petrarca e al suo ambiente
unimportante rilorma grahca: contestando la scrittura gotica del suo
tempo, il Petrarca si rila ai modelli di scrittura antichi, o che lui riteneva
tali, e piu precisamente alla carolina, sviluppando un modello grahco oggi
chiamato scrittura semigotica. Studi recenti hanno pero messo in dubbio
questorigine, identihcandone il primo esempio in un manoscritto del
3O3 ,Vat. Iat. 33) e portando a considerare la semigotica una scrittura
di tipo librario discendente dal medesimo hlone delle scritture usuali da
cui aveva avuto origine la minuscola cancelleresca: la scrittura semigotica
lu utilizzata hno alla hne del XV secolo.
Un ulteriore e hnale passo in avanti prima della nascita della stampa a
caratteri mobili, e compiuto nel XV secolo, da iccolo iccoli e da Poggio
Bracciolini. I due grandi umanisti non si limitano a riprodurre ledelmente
le lorme antiche della scrittura carolina, chiamata littera antiqua, portando
alla nascita di quella dehnita umanistica, ma riprendono anche la lattura
degli antichi manoscritti compreso lo stile ornamentale e il loro lormato.
23..6. Ia scrittura cancelleresca e la mercantile
el corso dellalto e del basso medioevo nelle cancellerie europee per la
stesura dei documenti uhciali si ricorre a una scrittura elegante, detta
scrittura cancelleresca. Questa si diherenzia notevolmente da quella
utilizzata nei codici, pur avendo in alcuni periodi alcune caratteristiche
comuni. Utilizzata dallinizio del XIII secolo nelle cancellerie signorili,
pontihcia, del Regno di apoli e da giuristi, notai, uomini politici, nel
XIV secolo, diventa la scrittura dei testi in volgare ,operette devozionali,
manualistica, cronache cittadine, poesie), delle scritture private quotidiane
e di personaggi di spicco quali Petrarca, Boccaccio, Salutati, Cola di
Rienzo e probabilmente anche di Dante. Crahcamente si caratterizza per
la rotondita delle lettere dal tratteggio huido e corsivo, con caratteristici
svolazzi a bandiera.
Di diverso tipo la scrittura mercantesca. Presso coloro che si erano dedicati
al commercio, e che provenivano da apposite scuole dove si imparavano
i londamenti di questarte, si comincia a sviluppare e utilizzare sempre
piu lrequentemente un tipo di graha oggi chiamata mercantesca, perche
utilizzata nelle registrazioni contabili. Utilizzata dal XIII secolo, essa
nasce a Iirenze e si dihonde nel resto dLuropa, inhuenzando le scritture
moderne. Si tratta di una scrittura corsiva tracciata con penna a taglio
tondo piu o meno largo. Ie lettere sono compresse verticalmente per cui
279 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
La scrittura latina
le aste non sono molto sviluppate. L diritta e ha pochi legamenti, mentre
gli svolazzi al di sotto del rigo non si interrompono ma tornano indietro
per allacciarsi alla lettera successiva. on possiede i caratteri maiuscoli.
1ecnicamente questa si puo dehnire una scrittura di corporazione, poiche
nata e sviluppata nellambito di una corporazione, quella dei mercanti.
23... Ia nascita della stampa e la scrittura latina
Con linvenzione in Luropa intorno al +33 della stampa a caratteri mobili,
la scrittura latina cambia ancora lorma, limitata alluso amministrativo e
per gli atti privati ,lettere, appunti, ecc.), assume diherenze grahche che,
come si vedra, mutano da nazione a nazione
323
. Va comunque precisato
che la nascita della stampa non lu avversata dai copisti e dai bibliohli,
anzi come dimostrano le ricche legature di alcuni incunaboli conservati
in alcune grandi biblioteche europee, il libro a stampa e percepito dai
contemporanei come oggetto di pregio, e come tale trattato, spesso
rilegato con pregiate pelli ed incisioni in oro. Allinizio del XVI secolo
si hanno cosi due mercati paralleli, quello dei libri a stampa e quello dei
manoscritti, ma questultimo scompare rapidamente nel giro di pochi
anni, limitato, almeno per altri due secoli, alla stesura dei codici liturgici
di grande lormato, per i quali il disegno dei caratteri per la stampa di
corpo smisurato, per un numero ridotto di copie, e considerato poco
conveniente
32+
.
Per quanto riguarda il disegno dei caratteri tipograhci, questi si avvicinano,
per quanto possibile, a quelli utilizzati per la scrittura manoscritta.
In Occidente in un primo tempo nelle stampa e utilizzato il carattere
gotico, come nel caso della Bibbia a +2 linee di j. Cutenberg, ,hg. 2)
che imita quello dei manoscritti, ma molto presto si passa al carattere
detto romano, molto piu lacile da leggere, derivato direttamente dalla
scrittura umanistica. el 3O nella stampa dell opera di Virgilio del
tipogralo veneziano Aldo Manuzio, compare un nuovo carattere chiamato
corsivo ,in inglese Italic script), latto incidere dal bolognese Irancesco
Criho ,o Crih) che diventa tanto celebre da essere dallora in poi imitato
323
Sulle scritture moderne sorte e sviluppate dopo la nascita della stampa a ca-
ratteri mobili, si veda in particolare: C. Cencetti, Storia della scrittura latina, op.
cit. 2-332; C. Audisio - I. Rambaud, Iire le lranaise dhier, Paris, 2OO3; L.
Casamassima, 1rattati di scrittura del Cinquecento italiano, Milano, 66; S. Mo-
rison, Larly Italian Writing-Books, Renaissance to Baroque, a cura di . Barker,
Verona, O.
32+
I codici liturgici utilizzati nelle celebrazioni solenni, sono caratterizzati da moduli gra-
hci di grandi dimensioni e dal lormato dei codici che normalmente supera i 3O - 6O cm.
280 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
La scrittura latina
Fig. 72
281 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
La scrittura latina
da tutti. Rinviando ad altra sede la trattazione della storia della tipograha
occidentale, possiamo limitarci ad osservare che il carattere gotico
disegnato da Schvabacher nel XV secolo in opposizione a quello tondo
degli umanisti, sopravvive solo in Cermania ed in parte dei paesi di lingua
tedesca, sia nella stampa sia nella scrittura privata, hno a quando e abolito
dehnitivamente nel + per volere di A. Hitler, ritenendolo un carattere
grahco non tedesco ma giudaico, disegnato da un tipogralo ebreo
323
.
23..S. Ia scrittura latina dal XVI al XX secolo
el XVI secolo larte dello scrivere diventa oggetto di studio singolo,
materia dinsegnamento da apposite cattedre di ars scribendi. Come scrive
C. Cencetti: allamanuense si era sostituito il calligralo, allo Schreiber lo
Schreibmeister e lo Schreibkunstler
326
.
el XV secolo sono pubblicati in Italia alcuni importanti manuali di
calligraha. 1ra tutti si citano: Iodovico degli Arrighi, Il modo e la regola
di scrivere lettera corsiva o vero cancelleresca, Roma, 323; C.A. 1agliente,
Ia vera arte del excellente scrivere, Venezia, 32+; C.I. Cresci, Iibro nuovo
di imparare a scrivere tutte le sorti di lettera antica e moderna, Roma,
3+O
32
. Parallelamente, tra il XVI ed il XVIII secolo in Irancia, Cermania,
Spagna ed Inghilterra, sono pubblicati manuali di calligraha, che portano
allo sviluppo di scritture moderne nazionali. Si osserva cosi che
la scrittura a mano, non piu destinata a una lettura rapida e assorta,
elemento statico londamentale torna ad essere la linea, e unita di
valutazione non lintera pagina, ma le singole righe e, allinterno di esse,
non le singole parole, e nemmeno le lettere come tali, ma il ritmo delle
aste e degli occhielli, dei tratti retti e delle curve, dei pieni e dei hletti;
lespressione calligrahca torna ad essere essenzialmente decorazione
32S
-.
Partendo da modelli grahci medievali, come si vedra qui di seguito, la
scrittura si sviluppa secondo particolarismi grahci nazionali in Luropa, per
ritrovare alla hne del XIX secolo, almeno in parte, un punto d incontro
nella scrittura detta corsivo inglese.
In Italia, il processo di svolgimento della scrittura latina, iniziatosi con
323
Y.Perrousseaux, Histoire de lecriture typographique, Paris, 2OO3. S.
326
C. Cencetti, Storia della scrittura... op. cit., p. 3O3.
32
L. Casamassima, 1rattati di scrittura del Cinquecento italiano, Milano, 66.
32S
Ibid. 3O3.
282 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
La scrittura latina
Poggio Bracciolini e con la lormazione della cancelleresca italica, caduti
gli ultimi residui gotici, rimangono incontrastate dominatrici le lorme
umanistiche, spesso con una lorte tendenza alla corsivizzazione, e lunita
grahca si ricompone nei caratteri romano e tondo, cioe in sostanza nella
littera antiqua, che attraverso il modello della carolina risale ai modelli usuali
della minuscola antica del secolo IV-V. Piu in dettaglio, si osserva come le
scritture utilizzate in Italia per la redazione dei libri, siano essenzialmente
quelle umanistiche, mentre nelle cancellerie, e utilizzata la cosi detta
cancelleresca italica. Si deve a C.I. Cresci, divenuto scrittore della Cappella
Sistina e della Biblioteca Vaticana, il merito della pubblicazione dellopera:
Lssemplare di piu sorti lettere, Roma, 36O, nel quale propone una nuova
corsiva cancelleresca lortemente inclinata a destra e riccamente legata,
caratterizzata dal corpo piccolo e tondeggiante delle lettere, dalle aste altee
ricurve culminanti in un bottone ornamentale e lortemente allungate al di
sotto del rigo
32
. Questa scrittura, che inhuenzera quella di tutta lLuropa,
e dehnita dal Cencetti
33O
bastarda italiana. ella seconda meta del XVII
secolo, la bastarda italiana si spoglia gradatamente di molte esuberanze e
perde il gusto calligrahco cancelleresco che laveva caratterizzata prima di
allora, divenendo cosi piu regolare, piu pratica e meglio leggibile.
In Irancia nel XVI secolo, predomina una scrittura direttamente derivata
dalla bastarda italiana. el XVII secolo un atto del Parlamento nazionale
datato + luglio 632 ordina ai maestri scrivani una conhgurazione di tutte
le lettere maiuscole e minuscole al hne di realizzare un carattere che dovra
essere seguito per linsegnamento della scrittura tanto in lettere lrancesi
che italiane
33
. Questa disposizione slocia negli allabeti realizzati tanto
per la stampa che per la scrittura manuale, nellopera di Iouis Barbedor,
Iescriture Italienne bastarde diversihee por toutes les Lxpeditions qui
sen peuvent ecrire, Paris, 6+. el corso del XVII e XVIII secolo la
bastarda italiana, semplihcata nelle linee generali, diviene piu rapida e
meno rotonda ed e utilizzata da tutti gli uomini di lettere, mentre negli
atti amministrativi e utilizzata la lettre hnanciere o caractere lranaise.
el XVIII secolo in Irancia, sono utilizzate tre scritture principali, che
a loro volta possono essere suddivise in altri tipi: .ronde o caractere
lranaise o lettre hnanciere 2. bastarda o italiana 3.coulee
332
.
In Spagna, verso la meta del XIV secolo si sviluppa una scrittura detta
32
A. Petrucci, Breve storia della scrittura latina, Roma, 2. 2OO.
33O
C. Cencetti, Storia della scrittura... op. cit., p. 3OS.
33
C. Audisio - I. Rambaud, Iire le lranaise dhier, Paris, 2OO3. 3S
332
Ibid. 6O-6.
283 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
La scrittura latina
Ietra de albades, che diviene nel corso del tempo sempre piu rotonda
e sempre piu inclinata, lormando cosi una scrittura cancelleresca, ma in
taluni rari casi utilizzata anche per i codici, detta allora cortesana. el
corso del XVI secolo, questa scrittura diviene ancora piu arrotondata, con
piu separazioni irregolari delle lettere, che arrivano a conlondersi le une
con le altre, arrivando a traslormarsi in una scrittura detta procesal o
procesada, di dihcile lettura; nel corso dello stesso secolo, i re Cattolici
ne proibiscono luso agli scribi, imponendo luso della cortesana. Dalla
cancelleresca italiana, utilizzata in Spagna durante il XVI secolo, il
calligralo I. Iucas, nellopera Arte de escribar, Madrid, 3O, ricava
una nuova scrittura che egli chiama redondilla, che inhuenzera anche la
scrittura di altre nazioni, ma hn dal XVI secolo, la cancelleria spagnola
utilizza la cancelleresca italiana, mentre nelluso comune si dihondono le
scritture corsive strettamente legate a quelle umanistiche italiane.
Particolarmente interessante lo sviluppo delle scritture moderne in
Cermania e nei paesi di lingua tedesca come Austria e parte della Svizzera.
In principio si assiste ad una penetrazione della scrittura cancelleresca
italiana nel corso del XV secolo, ma questo rinnovamento non tocca i ceti
piu rappresentativi della cultura tedesca che, anche per una reazione nei
conlronti della chiesa romana, dovuta al luteranesimo, crea una scrittura
derivata dalla textura e dalla bastarda, che si chiama Iraktur. Una delle
prime e la piu lamosa attestazione di questa scrittura, si deve ad A. Durer
che la utilizza nella dedica al margine inleriore del loglio, della prima
grande xilograha dellarco di trionlo in onore dellimperatore Massimiliano
I, mentre nel campo tipograhco il primo ad usarla nei caratteri tipograhci
e lo stampatore di Augusta, H. Schnsperger, nella stampa del 1heuerdank
del 3. Il nome di Iraktur, di deve alla spezzatura dei tratti curvi e dei
tratti spezzati, detti tecnicamente quadrangoli. Si deve rilevare che con
il primo uso della Iraktur nella stampa e connesso linizio dellattuale
regola ortograhca che vuole liniziale maiuscola per ogni sostantivo.
Questa scrittura risulta comunque molto calligrahca, e poco adatta alluso
quotidiano, per questo motivo, e adottata anche la bastarda, ma con un
tracciato molto modihcato. Verso la meta del XVII secolo, si hanno due
scritture: la Kanzleischrilt scrittura di cancelleria, e la Kurrentschrilt,
scrittura corsiva. el XVIII secolo la Iraktur e la scrittura cancelleresca,
si londono in ununica scrittura, detta Iraktur-Kanzleischrilt.
In Inghilterra, la tradizione gotica e rappresentata dalle scritture di
cancelleria: la Chancery hand, rimasta in uso sino al secolo XIX per gli
atti, dalle lorme bizzarre e artihciose e derivata dallincontro della bastarda
lrancese con la vecchia scrittura inglese di cancelleria, e la Cout hand,
284 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
La scrittura latina
derivata dalla Chancery hand e usata per gli atti che prendevano vita nei
tribunali. Ma il contributo maggiore dellInghilterra alla scrittura, consiste
nella ripresa della corsiva lrancese la quale, senza modihcarne ne le lorme ne
il carattere, le diedero un tracciato piu svelto, piu legato, meno cancelleresco,
creando quella scrittura che ha preso il nome di corsiva inglese, penetrata
poco alla volta in tutte le scuole europee distruzione primaria.
Alle modihcazioni della scrittura contribui molto il mutamento degli
strumenti di scrittura
333
, come la nascita del pennino di metallo ,S22)
prima, della penna stilograhca ,S++) poi, ed inhne della penna biro ,32)
che rende diverso e nel caso della penna biro impossibile tratteggiare i
chiaroscuri delle scritture. Inhne, la nascita della macchina da scrivere ,S6),
porta alla produzione degli atti amministrativi in lorma di dattiloscritti e
conseguentemente ad una modihcazione della scrittura manoscritta verso
modelli non piu canonizzati, hno a quando la nascita moderna dei PC ,3)
e la dihusione negli ultimi ventanni dei moderni sistemi di videoscrittura,
unitamente alla cessazione dellinsegnamento della calligraha nella scuola
primaria, limita ad un uso sempre piu residuale la scrittura manuale e ad
una progressiva diminuzione della capacita di utilizzo della penna e della
scrittura manoscritta, appresa negli anni scolastici.
23.2. Ia punteggiatura
elle epigrah latine le parole erano spaziate molto spesso ponendo due o
tre punti allineati in verticale, come nelle epigrah greche e nel miceneo del
II millennio a.C., o da una barretta orizzontale tra due minori verticali.
Piu comunemente e un punto di lorma allungata, quadrata, triangolare
o rotonda, spesso determinata dalla materia e dallo strumento; quando
liscrizione e sul bronzo, anche il punto e di bronzo. In epoca imperiale il
segno assume la lorma di una loglietta, le cosi dette hederae distinguentes
che poi sono introdotte anche tra le lettere di una medesima parola,
assumendo cosi un carattere decorativo; si trova qualche rara volta un
segno a lorma di palmetta
33+
. essun segno si usa per indicare linterruzione
della parola alla hne della linea.
Iino al IX secolo d.C., comunque, e ancora lrequente lutilizzo della scriptio
continua, pur non mancando numerosi tentativi di dehnire un sistema di
punteggiatura. elleta carolingia e uso comune che le preposizioni e altre
brevi parole siano unite alla parola che segue. A partire dal XII secolo la
separazione tra le parole diviene quasi sempre chiara.
333
Sui materiali scrittori vedi: C. Pastena, Storia dei materiali scrittori, Catania, 2OO.
33+
I. Calabi Iimentani, Lpigraha latina, op. cit. 3O-3.
285 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
La scrittura latina
Con labbandono della scriptio continua, diventa sempre maggiore lesigenza
di creare un sistema di punteggiatura, cosi che risale allinizio del VII secolo
la descrizione piu ampia e articolata dei segni dinterpunzione che ci sia
giunta in latino, nel capitolo 2O del libro delle Ltymologiae di Isidoro:
-Dei segni dinterpunzione: j Ia positura, ossia il segno dinterpunzione,
e una hgura usata per distinguere il contenuto concettuale di uno scritto
in cola, commi e periodi: posta nel punto appropriato, tale hgura ci
chiarisce il senso di cio che leggiamo. Ie positurae sono cosi chiamate o
perche si segnalano ponendo dei punti ovvero perche in corrispondenza
di esse la voce riposa in lunzione del respiro richiesto dal tipo di pausa. I
Creci chiamano tali hgure qseij theseisj,i Iatini positura. 2j Il primo
segno dinterpunzione e chiamato subdistinctio o comma; il secondo
media distinctio o colon; lultimo, che si pone al termine di un enunciato
completo, distinctio o periodo; colon e comma sono, come detto, parti del
periodo stesso, la cui diversita e indicata dalla diherente posizione del punto.
3j Ove, inlatti, al principio della preposizione, il signihcato non e ancora
compiuto ed e tuttavia necessario prendere respiro, si ha un comma, cioe una
lrazione di signihcato, e si pone un punto ai piedi della lettera: il comma e
chiamato subdistinctio proprio perche prende il punto subtus, che signihca
sotto, cioe ai piedi della lettera. +j Ove, nel seguito, lenunciato mostra gia
un signihcato, pero manca ancora qualcosa al compimento dellenunciato
stesso, si ha un colon e segniamo un punto a meta della lettera: chiamiamo
tale hgura media distinctio, proprio perche poniamo un punto allaltezza
della meta della lettera. 3j Ove invece, nel pronunciare ordinatamente un
enunciato, poniamo la clausola hnale, si chiama distinctio, cioe separazione,
perche distingue un enunciato complesso. 6j Quanto detto si rilerisce
propriamente agli oratori. Per quanto riguarda invece i poeti, ove un verso,
dopo due piedi, rimane una sillaba, si ha un comma perche in tal punto la
scansione metrica produce una divisione di parolaj; ove invece, dopo due
piedi, non rimane alcuna parte di discorso, si ha un colon. Il verso intero,
inhne, costituisce un periodo
333
-.
Il sistema isidoriano durante il IX secolo e adoperato, in maniera
semplihcata, presso alcune scuole ,Ratisbona, Ireising, ecc.): punto in
333
Ibid. 32. Come osserva M. Ceymonat, rilerendo un commento di A. Valastro Canale
,Storia della punteggiatura in Luropa, Roma, 2OOS. 32, nota 3): Isidoro utilizza i termini
comma, colon e periodo per indicare tanto le diherenti parti di un enunciato, quanto, im-
propriamente, i segni dinterpunzione ad essi corrispondenti, nonche il respiro nel senso
musicale di pausa da questi ultimi determinato.
286
La scrittura latina
basso per la pausa breve, punto in alto per la lunga. Il sistema e ampliato
con laggiunta del segno interrogativo, che a quanto sembra avviene nei
manoscritti in minuscola di Morramo e nei codici copiati nella scuola alla
corte di Carlo Magno. In un primo tempo, si presenta chiaramente con
la lorma di un segno ondulato o spezzato a zig-zag, con valore musicale;
lra il IX e il XII secolo assume conhgurazioni molto diverse, che spesso
pero corrispondono alla stessa lorma utilizzata per il neuma quilisma, che
i teorici della musica di eta medievale dehniscono come congiunzione di
suoni vibranti e ascendenti.
Con la nascita delle scritture minuscole, la la sua prima apparizione nella
scrittura latina, la virgola, nella lorma di un apice sovrastante un punto
<.-, per rahgurare la subdistinctio, che lu detta distinctio sospensiva.
Un punctus planus <.- indica invece la media distinctio, che lu detta
distinctio constans; un punto ahancato a una sbarretta <.I- oppure un
punto molteplice <.: : :-- rappresenta la distinctio dihnitiva.
Sul hnire del XIII secolo, si ahermano metodi interpuntivi diherenti, per
opera dei maestri bolognesi di ars dictandi. In tale ambiente, si lorma
il grammatico che volgarizzo e commento lArs dictandi di Ciovanni di
Bonandrea e ordino i punti in sostanziali ,la virgola <,-; il coma <.-; il colo
<.-; il periodo <..-) e in accidentali, cioe il punto legittimo o doppio <..-.
Ia divisione in sillabe in hne di riga con un solo trattino diventa di uso
generale solo dallXI secolo in poi; con doppio tratto, dal XIV secolo
336
.
336
Per maggiori dettagli, oltre la Storia della punteggiatura in Luropa, gia citata, vedi: B.
Mortara Caravelli, Prontuario di punteggiatura, Roma, 2OO. 2-22; M.B. Parkes, Pause
and Lhect. An Introduction to the History ol Punctation in the West, Cambridge, 2;
B. Bischoh, Paleograha latina, Padova, 2. 23-2+6.
287 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
APPLDICL I
la scrittura dei numeri
Ia rappresentazione grahca di un numero, non diherisce da quella della
scrittura allabetica: con un segno possono essere indicate lunita, le decine,
le centinaia, ecc. Se le prime attestazioni dindicazioni numeriche possono
essere latte risalire al periodo preistorico, trattando dei popoli che hanno
sviluppato un sistema di scrittura, possono essere osservati diversi sistemi
di notazione dei numeri.
Lgiziani
33
In origine loggetto rappresentato era ripetuto tante volte quante era
necessario ma questo sistema non andava bene per le grandi quantita,
mentre era suhciente per indicare il numero due ripetendo due volte il
segno, o per il plurale scrivendo tre volte lo stesso segno, indicando cosi
sia il numero tre, che un numero maggiore di questo. In seguito i numeri
cardinali lurono scritti con dei gralemi che corrispondevano alle nostre
cilre. Lssi erano:
O
OO
OOO
O.OOO
OO.OOO
.OOO.OOO
33
Sulle scienze matematiche presso gli Lgiziani esiste una vastissima letteratura. Parti-
colarmente utili sono i volumi: R.j. Cillings, Mathematics in the 1ime ol the Pharaohs,
Cambridge, 2; M. Clagett, Ancient Lgyptian Science, Philadelphia, S-2OO+, in par-
ticolare il v. 3, dedicato alla matematica.
288 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Appendice 1 - la scrittura dei numeri
Il numero +.233, ad esempio, era scritto ,da destra verso sinistra):
| | |
I numeri possono essere scritti da destra verso sinistra, o dallalto verso il
basso.
Oltre che con i segni numerici, i numeri potevano essere scritti anche
loneticamente. Ad esempio, il numero 3O, poteva essere scritto:
, o loneticamente, in egiziano geroglihco < mab
3
- ,maba):
Sumeri e Accadi
33S
Presso i Sumeri era in uso un sistema di numerazione sessagesimale, espresso
attraverso dei cerchietti impresi sullargilla con una punta dello stilo
33
.
In seguito, la modihcazione del taglio dello strumento scrittorio latto
trasversalmente, porto a indicare con un cuneo verticale , ) il numero
e il 6O, mentre con quello ad angolo , ) il numero O. Cosi, per esempio,
per indicare il numero S si scriveva:
dove indicava il 6O, il O, e lS.
Altre scritture semitiche
elle scritture semitiche del nord-ovest, i numeri erano spesso scritti in
lettere; i segni per indicare le cilre, appaiono per la prima volta in aramaico
33S
Ia principale opera di rilerimento, seppure invecchiata, rimane: O. eugebauer, 1he
Lxact Sciences in Antiquity, ev York, 3.
33
Sul sistema di numerazione preso i Sumeri e gli Accadi, vedi in particolare: H.j. issen-
P. Damerov-R. K. Lnglund, Archaic Bookeeping, Chicago, 3.
289 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Appendice 1 - la scrittura dei numeri
intorno al VII secolo a.C., e sono utilizzate anche in iscrizioni lenicie e in
altre scritture. elle iscrizioni aramaiche i numeri da a erano indicati
da tratti verticali, riuniti a gruppi di tre, mentre per le decine si usava un
tratto orizzontale.
Ad esempio il numero S si scriveva:
Il numero 3O invece era scritto: -==
Cinesi
In Cina, oggi, sono normalmente utilizzate le cilre indo-arabe, al hne di
una semplihcazione negli scambi. 1radizionalmente pero, il sistema di
numerazione cinese utilizza caratteri diversi:
O 2 3 + 3 6 S O OO OOO OOOO OOOOOOOO
1
r
a
d
i
z
i
o
n
a
l
e
Il sistema di numerazione tradizionale cinese, per indicare il numero 3S,
scrive:
,3, O, S); per il numero : ,OO, O, ), ecc.
Indiani
In India bisogna distinguere tra il sistema di numerazione kharoh
e quello brhm. Il sistema kharoh non diherisce eccessivamente da
quello aramaico, da cui discende direttamente; la diherenza principale
tra questo e laramaico, e che il primo scrive le cilre piu alte a sinistra,
mentre nella scrittura aramaica queste si trovavano a destra. Diverso
il sistema utilizzato nella scrittura brhm. In origine pare che losse
utilizzato un sistema in cui ogni numero era rappresentato da un
diverso gralema; la maggior parte di questi segni numerici peraltro,
somigliavano alle lettere. In seguito gli Indiani passarono a un sistema
di notazione numerica di tipo posizionale, utilizzando un particolare
segno per indicare lo zero. Questo sistema prende il nome di numeri
ngar, perche associato allomonima scrittura: questi numeri sono
essenzialmente quelli utilizzati anche oggi, e dihusi allinizio del II
millennio d.C. in Luropa dagli Arabi.
290 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Appendice 1 - la scrittura dei numeri
Creci
I Creci utilizzarono due diversi metodi per indicare le cilre, il sistema
acrolonico o attico e quello allabetico o milesio. el primo le quantita da
a + erano espresse dal corrispondente numero di linee verticali: cosi < =
-; <2 = -; <3 = -; <+ = -; mentre per indicare i numeri 3, O, OO e
OOO, erano impiegate le iniziali dei loro nomi in greco. Si aveva cosi:
3 = , = pente);
O = , = deka)
OO = H ,H = Hekaton)
OOO = X ,X = Krlioi)
O.OOO = M ,M = Mrioi)
lorma arcaica della lettera greca <-.
Attraverso la combinazione del segno per il numero cinque con le altre cilre
,<, H, X, M-), si poteva esprimere qualsiasi numero. Il sistema acrolonico si
dihuse in Attica allinizio del VI secolo a.C. e rimase in uso hno al I secolo a.C.
Il sistema allabetico si basava invece sullattribuzione a ogni lettera di un
valore numerico, marcandola eventualmente con punti o accenti:
Come si vede, per indicare il 6 si scriveva <- variazione grahca del
digamma ,), per il il segno della qoppa < ?-, mentre per il OO quello
del sampi <-. Dallinizio del I secolo a.C. questo sistema per scrivere i
numeri sostitui completamente quello attico.
=
= 2
= 3
= +
= 3
=6
=
= S
=
= O
= 2O
= 3O
= +O
= 3O
= 6O
= O
= SO
? = O
= OO
= 2OO
= 3OO
= +OO
= 3OO
= 6OO
= OO
= SOO
= OO
291 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Appendice 1 - la scrittura dei numeri
I numeri romani
Con il termine numeri romani, sindica quel modo di scrivere le cilre
derivate direttamente dagli antichi romani, che rimasto in uso per
tutto il medioevo e lepoca moderna, in alcuni casi continua a essere
utilizzato ancora oggi. Ia scrittura di questi numeri mostra alcune
particolarita grahche, che nel corso del tempo si sono modihcate, e in
particolare:
. Il numero + e i suoi composti, oggi scritto IV ,XIV, XXIV, XXXIV,
ecc.), un tempo era espresso nella lorma IIIj o IIII ,VIIII, XIIII,
XXIIII, XXXIIII, ecc.) lorma questultima presente anche nei primi
secoli del libro a stampa e nelle epigrah moderne;
2. Il numero 3 era scritto V, lorse perche la meta di O scritto X;
3. Il numero 6, poteva essere scritto: VI o IIIIII;
+. Il numero S poteva essere scritto VIII o IIX;
3. Il numero 3O era annotato come V, il segno per <ch- negli allabeti
occidentali, o anche <- o <J- che divenne poi <I-;
6. Il numero OO, in latino rappresentato dal carattere <C-, derivava dalla
lettera greca <Q-, ma era anche scritto <-;
. Il numero 3OO si scriveva <D-, poiche meta di OOO scritto con la lettera
greca <-;
S. Il numero .OOO, in origine rappresentato dalla lettera greca <-, o
anche <-, <-, <CI-, <-, nel medioevo lu sostituito da <M- ,lettera
iniziale dellaggettivo latino mille); nella stampa e nelle epigrah, e
spesso scritto <CI- che corrisponde a una variante grahca dellantica
lorma per indicare il numero .OOO ,<-).
Ad esempio: CI I I IIII = 33+.
Con questo sistema si avranno le lorme:
I = 3OO; CI = .OOO
. Dalla seconda meta del I secolo a.C., le migliaia sindicavano anche con una
sbarretta orizzontale sul numero: V = 3.OOO, C = OO.OOO; con sbarrette
verticali sindicavano le centinaia di migliaia: V = 3OO.OOO
3+O
.
Ie cilre arabe
In origine gli arabi come anche gli ebrei, scrivevano i numeri come i Creci,
utilizzando le lettere dellallabeto e dando a ogni lettera un diverso valore
numerico. Intorno allVIII secolo d.C., a seguito dei loro contatti con le
popolazioni dellIndia, e utilizzato il sistema di queste popolazioni, da cui il
3+O
I. Calabi Iimentani, Lpigraha latina, +. ed., Milano, . 2S-2.
292 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Appendice 1 - la scrittura dei numeri
nome di numeri indiani o indo-arabi. Il merito della loro introduzione nel
mondo arabo-islamico
3+
, va allo scienziato arabo Abu jalar Muhammad
ibn Musa al Khuvarizmi, che nella sua opera: Kitb al am val talriq bi
hisab al hind ,1ecnica indiana per laddizione e la sottrazione), di cui si
conosce una traduzione latina del XII secolo, scrive:
-oi abbiamo deciso di spiegare le tecniche di calcolo indiane usando
e mostrando i nove caratteri usati dagli indiani, cioe i numeri arabo-
indianij perche con la loro semplicita e sinteticita, questi caratteri sono
capaci di esprimere ogni numero-.
Il testo prosegue lornendo una dettagliata esposizione dei principi della
numerazione decimale con rilerimento allorigine indiana dei nove segni
utilizzati per i numeri e del decimo segno dalla lorma di un cerchio, vale
a dire lo zero. I piu antichi manoscritti arabi contenenti questi numeri
sono dellS3-S+ d.C./26O dellLgira e dellSS-SSS d.C./2+ dellLgira
e poi ancora in un documento scritto a Shiraz in Iran nel 6-O
d.C./33 dellLgira. Ie cilre utilizzate dagli arabi presentano, pero alcune
diversita a secondo che siano utilizzate dagli arabi delloriente o da quelli
delloccidente, in particolare quelli residenti in Spagna. el primo caso
sono chiamate hind ,indiane), nel secondo caso gubr, dalla parola
gubr = polvere, termine derivato lorse dalluso di cospargere con la
polvere labaco, sorta di tavolozza a colonne utilizzata per i calcoli, prima
di impiegarlo per tracciare i numeri.
Sullorigine dei numeri utilizzati dagli arabi e poi dihusi in Luropa, tutti oggi
concordano su una loro derivazione dalla scrittura indiana, ma non esiste
invece un accordo generale sullorigine del principio della numerazione su
posizione e sulla nascita del sistema decimale importato dagli Arabi ,hg. 3).
I numeri arabi in Luropa lecero la loro comparsa per la prima volta in un
manoscritto redatto ad Albelda in Spagna nel 6 d.C., il cosi detto Codex
Vigilanus
3+2
, ma il merito della loro introduzione in Luropa intorno alla
hne del X secolo, e attribuito a Cerbert dAurillac, in seguito eletto papa
con il nome di Silvestro II
3+3
. Ira i principali documenti in Luropa che
contengono le cilre arabo-indiane si citano
3++
:
3+
C. Ilrah, 1he Universal History ol umbers, ev York, 2OOO. 36+-363.
3+2
I. Caori, A History ol Matematical otation, Ia Salle, 2S-2. v. I, +S-3O.
3+3
Vedi in particolare: C. Ilrah, 1he Universal History ol umbers, op. cit. 3-3.
3++
I. Caori, A History ol Matematical otation, op. cit. v. I, 3O; vedi anche: C. Ilrah, 1he
Universal History ol umbers, op. cit., tabella di p. 3SO.
293 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Appendice 1 - la scrittura dei numeri
Fig. 73 - alcuni esempi di numeri arabi.
il Codex Aemilianesis, datato 2 d.C., conservato nella Biblioteca
dellLscorial
3+3
;
il manoscritto latino della Bibliotheque nationale de Irance, datato prima
del O3O
3+6
;
il manoscritto latino conservato in Vaticano del O
3+
;
due monete siciliane del 3S/3
3+S
; luori dellItalia, le prime monete con
cilre arabo-indiane si trovano in Svizzera nel +2+, Austria nel +S+,
Irancia +S3, Cermania +S, Scozia 33, Inghilterra 33.
Ia lorma medievale dei numeri arabi si trova in un manoscritto dal
titolo Ceometria Luclidea, attribuito a Boezio ,+6-323), hlosolo
cristiano del V secolo d.C. In questo testo sono mostrate le nove cilre
e come queste siano state ricavate dai Pitagorici dalluso dellabaco
nellantica Crecia. L questo il motivo per cui le cilre indo-arabe nel
medioevo erano chiamate apici di Boezio. Una moderna analisi di
3+3
Ms. lat. d. I., c. v.
3+6
Ms. lat. 23, c. S3 v.
3+
Ms. lat. 3O, c. 33 v
3+S
A.M. De Iuca, Ie monete con leggenda araba della Biblioteca Comunale di Palermo,
Palermo, S. 3+3 nn. S6 e S.
294 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Appendice 1 - la scrittura dei numeri
questo manoscritto, ha pero permesso di accertare che il documento
risale allXI secolo d.C., ed e opera di un anonimo scrittore, erroneamente
attribuito a Boezio
3+
.
L pero solo allinizio del XIII secolo dopo che il matematico Ieonardo
Iibonacci nel suo Iiber arabici per primo utilizzo i numeri chiamati in
occidente arabi, che questi si dihusero in tutta Luropa.
Lsempio di numeri arabi ,utilizzati in Occidente) e di numeri indo-arabi
,utilizzati nei paesi arabi)
umeri arabi: 2 3 + 3 6 S O 2
umeri
indo-arabi:
Va notato inhne che in arabo i numeri sono scritti da sinistra verso destra,
lo stesso verso della scrittura indiana da cui derivano, mentre la scrittura
araba procede invece sempre in senso opposto ,da destra verso sinistra).
Aztechi e i Maya
Cli Aztechi e i Maya utilizzarono un sistema di numerazione basato sul
numero 2O, tante quante sono le dita delle mani e dei piedi. Cli Aztechi
in particolare, rappresentavano il numero venti con una bandiera, il
quattrocento con una piuma, lottomila con una borsa, ecc.
umeri aztechi
Un sistema analogo era utilizzato dai Maya, ma il loro sistema era
vigesimale, e dal numero 2O in poi scattava il sistema posizionale. Al
3+
C. Ilrah, 1he Universal History ol umbers, op. cit. 3
295 i n t r o d u z i o n e a l l a s t o r i a d e l l a s c r i t t u r a
Appendice 1 - la scrittura dei numeri
terzo livello il sistema di numerazione Maya si diherenziava da quello
Azteco, ,il I livello era , il II livello era 2O) divenendo 36O , x 2O x S)
mentre quello Azteco era +OO , x 2O x 2O). Bisogna pero tener conto che
i sistemi numerici precolombiani erano utilizzati prevalentemente per i
calcoli astronomici e calendariali.
umeri Maya
O
2
3
+
3
6
2
3
+
3
6