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LItalia repubblicana

NASCE LA NUOVA REPUBBLICA


Il movimento della Resistenza, in opposizione all'occupazione nazifascista, fu caratterizzato in Italia dall'impegno unitario di molteplici e talora opposti orientamenti politici, in maggioranza riuniti nel Comitato di Liberazione Nazionale i cui partiti componenti avrebbero pi tardi costituito insieme i primi governi del dopoguerra. In Italia il primo governo fu presieduto da Ferruccio Parri composto, per lappunto, dai 6 partiti del Cln: Partito comunista (Palmiro Togliatti, ministro della giustizia); Partito socialista (Pietro Nenni, vicepresidente del consiglio); Partito dazione (Ferruccio Parri); Partito liberale (Benedetto Croce); Democrazia cristiana (Alcide De Gasperi, ministro degli esteri); Democrazia del lavoro (Ivanoe Bonomi).

In questo governo del Cln si rispecchiava una larga parte della popolazione che aveva preso parte al movimento di liberazione dal nazifascismo. Dopo che il 25 aprile 1945 i partigiani liberarono Milano e Torino dalloccupazione fascista, in queste si erano insediati nuovi amministratori nominati dal Clnai (un'associazione di partiti e movimenti oppositori al fascismo). Essi tentarono subito di porre rimedio ai problemi pi immediati delle grandi citt: Approvvigionamento; Ristabilimento di condizioni di sicurezza; Mancanza di alloggi e di lavoro.

Il governo del Cln che segu non pot fare altrettanto a causa dei contrasti tra i partiti: La componente di sinistra voleva nuove elezioni sperando di ottenere un forte successo elettorale. Le forze moderate volevano mantenere lequilibrio presente, con il sostegno delle forze di occupazione angloamericane e della chiesa. I due schieramenti si scontrarono principalmente su due problemi: Lepurazione: Allontanamento di chi aveva occupato posizioni di responsabilit nel passato regime. Ci sarebbe servito ad un rinnovamento istituzionale (con la definitiva chiusura col fascismo) ma non fu mai portato a termine a causa delle forze moderate. La riforma tributaria: Associare al riordino monetario unimposta progressiva sui profitti di guerra per frenare linflazione. Ma lopposizione liberale fu ostile agli interventi di regolazione delleconomia.

Si ebbe la crisi del governo Parri. Al nuovo governo, stabilito a dicembre con a capo De Gasperi, fu sottoposta lItalia settentrionale, prima in mano agli Alleati. Lapplicazione dei decreti emanati nel 1944 dal comunista Fausto Gullo a favore di una riforma agraria (la terra ai poveri) fu ostacolata dai latifondisti appoggiati da democristiani e liberali.

IL REFERENDUM ISTITUZIONALE E LASSEMBLEA COSTITUENTE


Sulla forma istituzionale erano due i problemi principali: Monarchia o Repubblica? La Costituzione.

La paura di una spaccatura tra lelettorato moderato e i partiti quasi interamente repubblicani fece preferire lindizione di un referendum contemporaneo alle elezioni della nuova Assemblea costituente. Alle elezioni del 2 giugno 1946, le prime a suffragio universale, vinse la repubblica e il sovrano Umberto II fu esiliato. Alle elezioni per lAssemblea costituente: 35% Democrazia cristiana, 20% socialisti, 19% comunisti, 26% altri.

Lunit tra socialisti e comunisti bilanciava la preminenza della Dc. I partiti di massa diventavano a pieno titolo i protagonisti della politica.

LA MATRICE ANTIFASCISTA
Allinterno della Costituente, in un clima di collaborazione e di superamento delle ostilit, fu possibile elaborare un testo che disegnasse i principi fondamentali del nuovo stato. La nuova Carta costituzionale, risultato di un compromesso tra forze di opposto orientamento politico e ideale ed approvata dallAssemblea costituente, entr in vigore il 1 gennaio 1948. Repubblica democratica parlamentare fondata sul pluralismo dei partiti e sul riconoscimento dei diritti fondamentali (civili e politici) e dei diritti sociali (lavoro, studio e salute) delluomo. Le forze che avevano condotto la Resistenza volevano creare un regime privo da ogni rischio di ricadute autoritarie: Nella Costituzione italiana sono definiti i fondamentali diritti di libert individuale e i limiti dellautorit pubblica. La Costituzione italiana democratica e antifascista. Nel concreto dellesperienza storica italiana, una repubblica democratica non avrebbe potuto sorgere se non assumendo lantifascismo quale condizione inalienabile della sua stessa Costituzione.

I TRATTATI DI PACE E LA ROTTURA DELLUNIT ANTIFASCISTA


Nonostante la sua posizione contro i nazifascisti, lItalia fu trattato come un paese sconfitto: Occupato militarmente dalle forze alleate; Vincolato allosservanza delle clausole imposte dalla firma dellarmistizio; Privato delle sue colonie (Libia, Albania, Etiopia, Dodecaneso, Istria);

Trieste fu divisa in due aree: Zona A: Citt e dintorni, sotto il controllo britannico (poi passata allItalia). Zona B: Capodistria e dintorni, sotto il controllo jugoslavo.

Nel 1974 si attu la divisione definitiva dellEuropa tra il blocco occidentale e quello orientale e dellinizio della guerra fredda. Tra i partiti italiani vi fu, come si poteva prevedere, una frattura: Blocco atlantico: Dc, Pri, Pli. Neutralit: Pc e Psi.

Dal Psi si form un altro partito: il Psdi (Partito socialdemocratico italiano) moderato e anticomunista. Psi, repubblicani e liberali condivisero il progetto di De Gasperi di dare vita ad una nuova formula di governo, fondata sullesclusione dei comunisti e dei socialisti e sulla creazione di una maggioranza centrista. Il presidente Truman e il segretario di Marshall ritennero opportuno appoggiare la Dc come forza di stabilizzazione occidentale. De Gasperi, in seguito, riusc a creare un esecutivo formato da soli democristiani, escludendo Pci e Psi e sancendo la fine dellunit antifascista che si era costituita durante la Resistenza.

La ricostruzione
LA POLITICA ECONOMICA DELLA RICOSTRUZIONE
Allindomani della guerra regnavano miseria, distruzione e disoccupazione. Infrastrutture e vie di comunicazione furono gravemente danneggiate. La disoccupazione aument con il ritorno dei soldati e la mancanza di materie prime. I salari diminuivano e i prezzi aumentavano. Il governo di De Gasperi affront gli anni pi delicati della ricostruzione optando per una politica liberista. Considerando ogni programmazione pubblica come residuo del passato regime, si arriv allidentificazione tra antifascismo e liberismo economico. Il processo di ricostruzione fu interamente gestito dal settore privato, e quindi spontaneo ed incontrollato. De Gasperi chiam Einaudi al dicastero del Tesoro e con lui var una drastica politica di risanamento economico con lobbiettivo di fermare linflazione della Lira. Einaudi bas la sua politica deflazionistica sullinnalzamento del costo del denaro, allo scopo di ridurre la quantit di moneta circolante. Ci caus un calo degli investimenti innescando un ciclo recessivo: la disoccupazione divenne drammatica. Il governo abbandonando il programma economico della sinistra (profitti di guerra e riforma agraria), punt sugli aiuti americani previsti dal piano Marshall (1 miliardo e mezzo di dollari) che favorirono la ripresa industriale, ma non sanarono le problematiche di fondo. I salari restarono bassi, cos la domanda interna rimase scarsa, con effetti negativi sulla produzione dei beni di consumo.

LA STRUTTURA DUALISTICA DELLAPPARATO INDUSTRIALE E LO SQUILIBRIO TRA NORD E SUD


Si accentu la struttura dualistica dellapparato industriale: Imprese basate sul mercato interno: Tessili, meccaniche, edili, alimentari. Esse, potendo contare sul mercato interno, non hanno la concorrenza delle imprese estere e quindi sono poco motivate a rinnovarsi tecnologicamente. Al sud. Imprese basate sul mercato estero: Come quella automobilistica. Esse, non potendo contare sul mercato interno a causa del limitato potere dacquisto della popolazione, erano costrette ad affrontare la concorrenza straniera e quindi erano spinte alla razionalizzazione e allammodernamento degli impianti. Al nord.

Il sud continuava a restare indietro rispetto al nord: la riforma agraria non fu portata a termine e i pochi provvedimenti presi fallirono, creando un fenomeno di migrazione dal sud al nord.

Le elezioni del 1948


LINIZIO DEL CENTRISMO
La propaganda per le elezioni dellaprile 1948 fu motivo di un violento scontro tra Dc e Pc: la prima present essa come una scentra tra libert e totalitarismo comunista. La battaglia elettorale, grazie anche agli aiuti economici americani, fu vinta nettamente dalla Dc con il 48,5% dei voti, socialisti e comunisti il 35%. Il quadro politico fondato sulla Dc e la sinistra esclusa dal governo: ci port ad un disagio per la chiusura di un periodo di forti speranze di rinnovamento. La paura che si volesse liquidare brutalmente il Pc port ad uno sciopero generale e alloccupazione di molte citt. Acquisito saldamente il ruolo di baricentro del potere politico, la Dc mise profonde radici nella societ (grazie alla chiesa e alle associazioni cattoliche in continuo aumento). La fine della collaborazione tra le forze antifasciste si ripercosse sul piano sindacale. La Cgil si divise in: Cgil: di ispirazione comunista e socialista; Cisl: cattolica. Uil: repubblicana e socialdemocratica.

Il movimento sindacale italiano usciva dunque dagli anni quaranta in condizioni di grande debolezza sia per le divisioni interne di per latteggiamento repressivo verso le manifestazioni dei lavoratori.

LADESIONE ALLA NATO


LItalia andava assumendo unimportanza sempre maggiore, come paese di confine verso il blocco orientale. Il dibattito sulladesione alla nato tra partiti di sinistra e moderati fu aspro. Nonostante lopposizione della sinistra, la scelta atlantica si rivel irreversibile e costituiva dei nuovi equilibri, sia per la nuova situazione internazionale fondata sui blocchi, si perch De Gasperi riteneva necessaria la collocazione dellItalia nel blocco occidentale per perseguire una politica moderata allinterno.

LOTTE CONTADINE E LEGGI DI RIFORMA


I contadini continuavano a lottare al fine di ottenere lapplicazione dei decreti di Gullo. Solo 250 000 ettari su 2 milioni furono effettivamente distribuiti, e, nonostante il sostegno del sindacato, le occupazioni di terre furono ostacolate dai latifondisti (con lintervento delle forze dellordine e della mafia). Nel 49 furono approvati provvedimenti in materia di riforma agraria, con lo scopo di favorire lo sviluppo della piccola propriet contadina e ridimensionare i latifondisti. Purtroppo gli effetti non furono ottimi. La Cassa per il mezzogiorno forn crediti agevolati e cre infrastrutture nelle aree agricole. Tuttavia, la distribuzione delle risorse divenne ben preso fondata su un sistema clientelare.

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