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1 In apertura vorrei anzitutto ricordare alcune figure che purtroppo ci hanno lasciato in questo anno.

Vinicio Scipioni, che venuto a mancare solo qualche giorno fa, stato un esempio per tutti coloro che si riconoscono in una tradizione progressista e aperta verso i pi deboli. Proprio lo scorso anno fu presentato qui a Teramo un suo libro con che racconta i suoi 50 anni trascorsi tra le vicende politiche e sindacali di questa provincia. Non voglio dimenticare Arnaldo Di Giovanni, primo segretario della federazione del Pci di Teramo. Poi Alberto Aiardi, Teramano di adozione, figura importantissima nel campo economico e sociale. E infine voglio ricordare anche Antonio Tancredi, cui nonostante le differenze politiche deve andare il riconoscimento per il suo impegno di una vita a favore della citt di Teramo e per la provincia. . L'Europa e il mondo, stanno attraversando uno dei periodi pi delicati della storia contemporanea. Negli ultimi mesi tutti abbiamo conosciuto termini prima appannaggio solo di traders e di banchieri. Spread, credit crunch. Numeri e sigle che ci hanno fatto capire, e hanno fatto capire soprattutto a milioni di lavoratori, dove stata capace di portarci una finanza ipertrofica slegata dall'economia reale e dalla possibilit di controllo dei governi. L'Italia, economicamente e politicamente, si trova al centro di questa tempesta. orizzonte. Per troppo tempo il

governo Berlusconi ha nascosto sotto il tappeto i problemi che si stavano accumulando al nostro Nell'agenda politica nazionale non c'erano le riforme strutturali di cui avrebbe avuto Erano presenti invece le leggi ad personam, gli interessi del presidente bisogno il nostro paese.

del consiglio, che non mancava occasione per negare quanto la crisi stesse gi mordendo le fondamenta della nostra economia. Ecco dunque L'Italia prima di tutto, il nome che il nostro partito ha deciso di attribuire alla recente assemblea nazionale. Non pi interessi di una parte politica, non pi interessi personali, ma gli interessi dell'Italia, che presto saremo chiamati a governare. Gli interessi dei milioni di lavoratori che hanno perso il lavoro o che hanno la quotidiana paura di perderlo, che non riescono ad avere pi accesso al credito, essere competitivo sulla scena internazionale. gli interessi delle imprese gli interessi del sistema paese che deve tornare ad

Noi oggi siamo qui, a Teramo, per un'assemblea che apre per il Partito Democratico ad un anno fitto di sfide. E allora diciamo anche L'Abruzzo prima di tutto, e Teramo prima di tutto. E i temi per dire questo non ci mancano di certo!

2 L'Abruzzo si deve ripensare. Deve ricostruire una sua identit. Deve capire quali sono le sue potenzialit e quale sar il ruolo che dovr giocare nell'Italia di domani. Perch domani l'Italia sar diversa. prima. Nessuno pensi che passata questa crisi il nostro paese torner pi o meno ad essere come Quella che stiamo attraversando una crisi strutturale, che muter la nostra economia e il E' proprio in questi momenti che la politica chiamata a

ruolo che spetter alle istituzioni. il presente.

esprimere il meglio di s, trovando idee innovative per il futuro e non amministrando passivamente

Teramo ovviamente non fa eccezione allo tsunami che ha investito il mondo. lavoro il teramano in una situazione di assoluta emergenza. territorio che pi soffre nella nostra regione. Interi settori sono stati spazzati via, sono sempre di pi le famiglie in difficolt. Ci troviamo di fronte ad un panorama economico da ricostruire. Tocca a noi, spetta al Partito Democratico ridare una speranza ai nostri territori. provincia poteva concorrere per intraprendenza economica a certe zone del Nord-Est,

In tema di oggi il

Se fino al 2008 la nostra

In questi anni il centrodestra si diviso tra una politica dell'incapacit e dell'inazione (quella della provincia di Catarra), (quella di Chiodi), tra una politica thatcheriana fatta di tagli indiscriminati alla spesa pubblica e una politica fatta di clientelismo e propaganda.

Dunque pi che mai allora.. Teramo prima di tutto. Ho con me qualche dato riguardante la situazione economica del nostro territorio. Sono dati da far tremare i polsi, e testimoniano di quale sia la difficolt del teramano. Nel primo semestre di quest'anno la provincia di Teramo ha avuto pi di 3 milioni di ore di cassa integrazione straordinaria, di fatto l'anticamera del licenziamento, il 37 per cento dell'intero Abruzzo. Noi siamo la provincia pi colpita dalla crisi del settore manifatturiero. Tra il 2009 e il 2011, hanno chiuso 997 aziende, e ad oggi, oltre 1300 non hanno belle prospettive. Dal 2008 abbiamo perso pi di 9000 posti di lavoro. L'anno scorso la nostra provincia ha avuto pi di 12 milioni di ore di cassa integrazione. tanto? poco? Vi cito un dato, un semplice dato. Sempre l'anno scorso .le Marche, l'intera regione delle Marche, hanno avuto poco pi 1 milione e 600 mila ore di cassa integrazione.

Nel teramano la disoccupazione giovanile raggiunge il 38,4 per cento, e le famiglie sotto la soglia di povert sono il 29 per cento. Sono sempre di pi le persone di quello, che una volta era il ceto medio, Caritas perch non hanno di che mangiare o non sanno come pagare le bollette. Sul fronte delle partite iva, sono 584 le imprese artigiane che hanno chiuso nel solo primo semestre del 2012, il dato pi alto della Regione. DOV'E' IL GOVERNATORE CHIODI DI FRONTE A QUESTI DATI? MODELLO TERAMO? Il settore manifatturiero contava per il 68 per cento del pil della nostra provincia. Oggi si liquefatto. Gli imprenditori e gli operai sono stati lasciati soli da una regione che andata avanti a colpi di tagli e di propaganda e da una provincia che ha brillato per il suo non aver fatto assolutamente nulla di fronte a questa catastrofe. Quali sono le idee e le politiche che il Pdl ha saputo mettere in campo per arginare lo tsunami? ..Nessuna! Il lavoro deve essere la nostra priorit. Dobbiamo far rialzare la nostra provincia. Lo dobbiamo alle migliaia di operai e alle loro famiglie, costituivano il nerbo della nostra economia. Ma dobbiamo avere chiaro che il mondo di domani non sar quello di ieri. Occorrono idee innovative. Se nelle Marche, a pochi chilometri da noi, sono stati capaci, attraverso politiche lungimiranti, di superare la crisi, perch la nostra regione non stata capace? Il Pdl ha avuto la sua possibilit. L'ha fallita. dunque ora che si faccia da parte. Per la nostra provincia penso ad un settore manifatturiero che punti sulla qualit e sui marchi, penso ad una web economy che attraverso sinergie con le universit della nostra regione possa dare possibilit ai nostri giovani di mettere alla prova le loro capacit senza dover emigrare. Penso, soprattutto in una provincia come la nostra, ad una forte valorizzazione della green economy, e dunque a circuiti che sappiano fare sistema tra la costa e le nostre bellissime montagne e che attraverso la nostra agricoltura si faccia conoscere ai turisti e al paese. e lo dobbiamo alle centinaia di piccoli imprenditori che DOV'E' IL che si rivolgono alla

PRESIDENTE CATARRA? CHIEDIAMO A BRUCCHI: QUESTO IL FAMOSO

Non possiamo nascondere che anche il secondo pilastro economico della nostra provincia, il turismo, sta attraversando un periodo difficile. Il settore ormai sempre pi caratterizzato da un mordi e fuggi che spesso si concentra nei week end, e ovviamente non pu che risentire della attuale crisi. Come Partito Democratico abbiamo scelto di stare dalla parte dei balneatori nella questione della direttiva Bolkenstein che, pur condivisibile negli obiettivi di aprire il mercato, riteniamo sia stata sbagliata nei metodi, perch cos com', rischia di far andare sul lastrico centinaia di imprese familiari che basano la loro vita sugli stabilimenti balneari. Rispetto alle 600 aziende presenti in Abruzzo, anche qui, 300 sono presenti qui a Teramo. In un momento come questo, non possiamo permetterci di creare ancora pi difficolt ad un settore che vitale per la nostra economia. In tema di economia, ovviamente, dobbiamo parlare anche della Tercas, il polmone finanziario per il nostro territorio. Ci auguriamo che sia fatta al pi presto chiarezza su quanto avvenuto in questi anni, e che la Tercas riprenda il ruolo che le compete: la crescita della nostra provincia e dell'intero Abruzzo. Un inciso mi sia consentito per. Non avrei voluto farlo, ma un certo modo di intendere la politica da parte del Pdl mi costringe. PER NOI LA TERCAS UN'ISTITUZIONE CHE DEVE PENSARE AL BENESSERE DI TUTTO IL TERRITORIO A PRESCINDERE DAL COLORE POLITICO, NON UN LUOGO IN CUI IL PDL VA A GIOCARE IL SUO RISIKO POLITICO. Mi riferisco ovviamente alla fondazione Tercas, al centro di cronache che non le competono e non certo per sue colpe. Una volta di pi il Pdl teramano ha mostrato il suo vero volto: quello dell'occupazione di postazioni strategiche incurante dei reali problemi del territorio. un modo di fare di una politica che non ci appartiene, e che lasciamo volentieri a Chiodi e ai suoi sodali. Ripeto: per noi il lavoro sar una questione cruciale. per questo che come partito abbiamo intenzione, a partire da questo autunno, di visitare, attraverso un viaggio nelleconomia teramana, le zone pi colpite dalla crisi, di parlare con le associazioni di categoria per capire a fondo le problematiche, di discutere con le imprese per studiare quali potrebbero essere le migliori soluzioni al riguardo.

5 Tra le tante emergenze della nostra provincia vi anche la questione delle aziende pubbliche. In questa sede voglio permettermi una constatazione. Negli anni passati, talune gestioni del centro sinistra, sono state non sempre lungimiranti. dietro questi momenti che il Pdl tenta di nascondere oggi i propri fallimenti. una questione di onest che dobbiamo soprattutto ai nostri elettori e ai nostri concittadini che giustamente chiedono merito, competenza e trasparenza nella gestione della cosa pubblica. Ci detto, i fallimenti del Pdl sono evidenti, e sotto gli occhi di tutti. Partiamo dal Ruzzo. Tra le guerre interne il Pdl, l'azienda riuscita solo ad aumentare il proprio indebitamento di 13 milioni di euro. Pare che questo sia il modello Teramo.... Nei prossimi giorni l'assemblea della societ discuter l'ordine del giorno presentato dai nostri sindaci, nel quale si chiede che il consiglio di amministrazione della societ sia composto di personalit scelte in base ad un avviso pubblico. Mi sia consentito di ringraziare in questa sede i nostri sindaci che fanno parte del Ruzzo, che in maniera compatta e decisa hanno voluto portare avanti questa linea con forza, impedendo alla maggioranza di centrodestra di fare i suoi comodi. Questa deve essere la nostra linea: compattezza e apertura al merito, tracciando una linea rispetto ad un passato in cui tutte le forze politiche concepivano in maniera non adatta le aziende pubbliche, perch questo che ci chiedono i cittadini. Continueremo su questa strada, perch abbiamo fatto capire chiaramente che a noi non interessano inciuci di sorta ma solo il bene di una societ che amministra la nostra acqua, ..uno dei beni pi importanti! I rifiuti. In questi anni l'inazione del centrodestra stata fin troppo lampante. La nostra provincia vive una grave penuria di impianti e discariche. Se a Cirsu gli impianti fanno fatica a ripartire, oggi noi dobbiamo ancora vedere quale stata la strategia della Regione per risolvere la questione. Dove sono gli impianti che sarebbero dovuto sorgere a Teramo in base al Piano provinciale per i rifiuti?

6 L'unica strategia del Pdl che io ricordi quella di un inceneritore, strategia poi fortunatamente bloccata dalla magistratura. Dove sono i fondi per gli impianti che la Regione ha in tasca? Pochi giorni fa, una parte degli impianti del Cirsu stata commissariata. Sarebbe vergognoso se a questo punto la Regione decidesse di sbloccare i fondi, mentre prima ha sempre evitato di venire in soccorso di comuni gravati dai pesantissimi tagli agli enti locali compiuti in questi anni. Se questo avvenisse significherebbe una sola cosa: che l'assessore regionale Di Dalmazio ha usato quei fondi per finalit politiche e non istituzionali, e sarebbe una cosa gravissima! Tancredi sabato tornato a parlare di inceneritore. Il nostro no deve essere assoluto! Gli inceneritori sono solo un affare per pochi privati, un danno incalcolabile per la salute delle persone e infine solo un modo per rimettere in discussione la strategia del recupero e della riduzione della produzione dei rifiuti in provincia di Teramo. In tutto questo dov' stata la Provincia? inutile che il presidente Catarra dica che non era suo compito intervenire nella gestione del problema. Sbattere i pugni sul tavolo per pretendere una soluzione ad un problema cruciale per il nostro territorio non rientra forse nei compiti di un presidente o di un Sindaco? Io credo di s. Catarra non l'ha fatto. Anche qui ne prendiamo atto. Si faccia da parte, e torni a pensare ai mille problemi in cui ha lascer il suo comune il prossimo anno! Voglio essere chiaro: sui rifiuti non accettiamo lezioni dal Pdl, sulla cui questione sotto inchiesta in mezzo Abruzzo, e che a Teramo non ha fatto nulla per cacciare dalla Team un imprenditore arrestato da varie procure.

Parlando della provincia non possiamo dimenticare i problemi della scuola e dell'universit. Il Pd ha impedito che la giunta regionale portasse a termine alcune scelte che avrebbero di sicuro danneggiato i servizi del nostro territorio. Un esempio sono gli accorpamenti degli istituti. Anche per ci che riguarda la nostra universit sono mancate in modo lampante le idee da parte del

7 Pdl per una soluzione che guardasse al reale interesse del territorio. Il futuro della nostra universit, con il suo indotto sociale, culturale ed economico, deve passare attraverso proposte lungimiranti incoraggiate dalle istituzioni, comunali, provinciali e regionali. Idee che sono mancate, con un Pdl pi rivolto, anche qui, a meri interessi di potere piuttosto che al futuro di un territorio. I problemi cittadini dell'ateneo, pur importanti, non possono concludere il discorso. L'Unite deve capire come instaurare un dialogo e in prospettiva un sistema con le altre universit regionali in un ottica di sinergia e di sistema. Il Pd ha gi approvato un documento la scorsa assemblea, e nelle ultime settimane un gruppo di studio al lavoro che render pubblico il suo documento a settembre. I nostri enti locali, a tutti i livelli, stanno attraversando uno dei periodi pi difficili della loro storia, con trasferimenti da parte dello Stato, che ogni anno si riducono sempre pi. Non dobbiamo mai dimenticare che i comuni, con i loro sindaci e amministratori tutti, sono il fronte di questa crisi, gli enti che soffrono di pi e che sono pi a contatto con i bisogni e le innumerevoli richieste di aiuto da parte delle persone. Ci troviamo di fronte ad una situazione drammatica per ci che riguarda il settore sociale, con un aumento esponenziale di persone che chiedono aiuto e una possibilit sempre pi ridotta da parte degli enti di farvi fronte. In questa situazione, ovviamente, non ha aiutato la riforma delle Ipab voluta dalla nostra Regione. La spending review, pur giusta negli obiettivi che sono quelli di una razionalizzazione della spesa pubblica, non ci piace per come questi obiettivi vogliono essere raggiunti. Non possibile tagliare ancora dal punto di vista dei servizi, gi falcidiati nel corso di questi anni. Gli enti sono ormai allo stremo. Il nostro segretario Bersani lo ha gi fatto capire chiaramente, e i nostri rappresentanti in Parlamento in questi giorni stanno cercando di modificare quanto possibile, consci che comunque una bocciatura della spending review potrebbe portare ad un aumento di due punti dell'Iva, una eventualit che dobbiamo evitare a tutti i costi per evitare che i consumi si contraggano ancora di pi. Nei giorni scorsi il Pd di Teramo ha organizzato un incontro proprio su questo tema. Un incontro che

8 ha avuto successo, e che ha avuto una ottima partecipazione da parte degli amministratori locali soprattutto che hanno potuto far sentire la loro voce e portare alla luce le loro questioni ai rappresentanti delle camere presenti. In questo discorso non possiamo non parlare della questione delle province, che vede la provincia di Teramo cancellata. Sia chiaro: io non voglio sentire parlare del termine annessione. Da parte di nessuno. Altri devono essere i discorsi e i principi in gioco. La cancellazione delle province, se pure una questione molto sentita da parte dell'opinione pubblica, porter con s una serie di problemi difficili da spiegare ai cittadini, come la sicura ricaduta dei servizi per gli utenti. La riduzione prevista far nascere, come ha gi fatto, una serie di questioni che poco hanno a che fare con i bisogni dei cittadini, con discorsi talvolta fantasiosi di accorpamento che hanno pi a che fare con questioni localistiche e campanilistiche che con discorsi che hanno realmente a cuore i servizi che devono essere offerti alla cittadinanza. una riforma, dico con sincerit, che a me non piace per il modo con cui stata portata avanti. Meglio, forse, sarebbe stato cancellarle tutte e riorganizzare aree vaste per l'erogazione di servizi. Grazie al lavoro del Pd in Senato, sembra si sia riuscito a far passare il principio che nella nostra regione le province saranno tre. Si tratta di una richiesta ragionevole, che mettendo da parte sterili questioni campanilistiche portate avanti dal Pdl, punta alla formazione di territori omogenei dal punto di vista sociale, economico e storico. E quindi come vedete, mentre il centrodestra si lanciava in annunci talvolta anche fantasiosi il Pd ha lavorato in silenzio per migliorare le cose. Ancora molto deve essere comunque chiarito, e invito tutti noi ad evitare fughe in avanti per capire quali saranno le possibili prospettive. Dopo il voto delle Camere, annuncio che chieder al nostro responsabile per gli Enti Locali di convocare un gruppo di lavoro, in cui dovranno sedere i sindaci e i consiglieri provinciali, che dovr elaborare una proposta la quale sar poi portata all'interno della Conferenza delle Autonomie Locali dal nostro rappresentante Luciano Monticelli. S, ci sono aspetti del decreto sulla spending review che non ci piacciono, perch crediamo che

9 vadano a colpire enti e cittadini che in questi mesi e in questi anni hanno gi dato troppo. Il nostro partito ha lavorato per modificare alcune di queste norme. Un lavoro infaticabile e responsabile, quello del Pd, che dal novembre scorso ha deciso di appoggiare il governo Monti, e a cui noi non faremo mancare il nostro sostegno. Non stata una scelta facile decidere che un governo composto da tecnici prendesse le redini del nostro paese, dopo gli sfasci prodotti dal centrodestra. La nostra stata una scelta di responsabilit nei confronti dell'Italia. Nel novembre scorso saremmo potuti andare alle elezioni, e non un mistero per nessuno che il Pd sarebbe stato il partito vincitore. Ma avremmo governato sulle rovine, con una speculazione internazionale che avrebbe travolto il nostro sistema paese nel corso della campagna elettorale e con un quadro politico che verosimilmente sarebbe stato simile a quello della Grecia. E allora abbiamo scelto la via della responsabilit, perch per noi il governo non un traguardo, ma un mezzo per cambiare l'Italia. Cambiarla in meglio. Ci piace tutto ci che questo governo ha fatto? No, diciamolo con onest e franchezza. Perch a noi piace il principio dell'equit. E sono convinto, come penso lo siano tanti, che forse la migliore soluzione all'ondata di anti politica, a volte cavalcata in maniera strumentale da ben definiti gruppi di potere, sarebbero le elezioni. Solo un governo politico, legittimato dal voto, con il coraggio di assumersi le proprie responsabilit, potrebbe rasserenare il nostro oggi avvelenato clima politico. Tra le riforme essenziali che questo Parlamento deve portare avanti vi certamente la legge elettorale. Quella attuale, un Porcellum di nome e di fatto, deve essere cambiata. Non possibile che i rappresentanti dei nostri concittadini siano scelti dalle segreterie di partito. dell'antipolitica. E dunque anche nostra responsabilit cambiare questa legge. Il Partito Democratico l'ha detto chiaro e forte. Ma ci troviamo di fronte ad un Pdl che scantona, che lancia proposte diverse giorno dopo giorno, che getta nella mischia delle riforme per un semipresidenzialismo che altro non potr essere che una bandiera da presentare alle elezioni. In maniera gattopardesca, il Pdl vuole che tutto si cambi perch nulla cambi. I cittadini devono tornare ad avere il diritto di scegliere i loro rappresentanti. Qualora cos non fosse, noi dobbiamo trovarci pronti per offrire comunque ai nostri elettori la possibilit di partecipazione e Non era e non possibile. stata anche questa scellerata riforma del centrodestra che ha alimentato il sentimento

10 di scelta. Le primarie, dunque, sono il nostro faro. A tutti i livelli. Il nostro partito non pu e non deve avere paura di aprirsi alla societ, ma deve creare le possibilit affinch le forze migliori della societ possano entrare nella politica. Non pi il tempo di discutere SE farle, ma giunto il momento di decidere COME farle. Io personalmente e gli organi del nostro partito provinciale ci siamo gi espressi a favore. Perch quello che ci chiedono i cittadini. Perch questo uno dei modi pi importanti per riavvicinare la politica alle persone. Perch la politica deve tornare tra la gente e operare per la gente. Accolgo dunque con favore le sollecitazioni dei nostri Giovani Democratici. Di fronte a noi abbiamo anzitutto le elezioni politiche. E io chiedo a questa assemblea di pronunciarsi sulla proposta che la nostra provincia esprima i propri candidati al Parlamento attraverso il sistema delle primarie. Discuteremo sulle formule, ma non possiamo discutere sulla opportunit di questo sistema. terminato il tempo per queste discussioni. Nessuno dei nostri elettori ci capirebbe qualora tornassimo a proporre loro candidati usciti dal chiuso delle segreterie. Propongo quindi a questa assemblea di nominare, in attesa che arrivino segnali incoraggianti sulla riforma, una commissione provinciale che al pi presto si metta al lavoro per elaborare proposte e scenari possibili affinch i cittadini possano partecipare attivamente alla scelta dei loro rappresentanti. Perch questo lo spirito e questi sono i valori del nostro Partito Democratico. Ma l'anno che ci aspetta non vedr solo le elezioni politiche. Di fronte a noi abbiamo anche le regionali, dopo quasi cinque anni di fallimento del centrodestra. Anni, in cui l'unico obiettivo del governatore stato il taglio indiscriminato della spesa pubblica. stato come se ad un malato si togliessero tutte le cure. La natura, in questo caso, le forze economiche, faccia il suo corso, e poco importa, che alla fine del percorso, ci si trovi di fronte ad un essere ancora in vita, s.., ma stremato. Questo oggi il nostro Abruzzo. Una regione stremata, in ginocchio, che non ha la forza di rialzarsi. Un discorso, quello di Chiodi, forse da buon commercialista, ma da pessimo politico. Perch la cosa pubblica non una srl, ma un insieme di entit cui devono essere erogati una serie di servizi affinch queste possano vivere e prosperare. Il nostro compito sar quello di far riprendere un Abruzzo dissanguato, allo stremo delle sue forze e

11 scoraggiato. Avremo bisogno di coraggio, determinazione, responsabilit e, consentitemi, anche di una buona dose di follia. Perch avremo bisogno di idee. Il futuro nelle idee. Dovremo pensare in maniera creativa, anche fuori dagli schemi. Dovremo essere capaci di far uscire dalla nostra regione le migliori potenzialit delle persone e del sistema produttivo. Dovremo essere capaci di portare nella nostra regione le migliori pratiche che altrove sono stati in grado di realizzare. Dobbiamo aprirci e guardare oltre i nostri confini.

La provincia di Teramo in questo avr molto da dire. profonda la nostra tradizione di centrosinistra, tra le pi forti dell'Abruzzo, e se il PD compatto e unito potr portare le proprie energie in Regione. Anche in questo caso, perch no si potrebbe pensare al sistema delle primarie, un sistema capace di far uscire e legittimare agli occhi dei cittadini i loro rappresentanti. Lo diciamo forte e chiaro: noi sappiamo cosa vogliamo e vogliamo farlo. E abbiamo bisogno di tutti voi. Abbiamo bisogno delle migliori forze della nostra societ. Ma non ci nascondiamo. Questa anche la provincia da cui proviene gran parte della giunta regionale che, ormai chiaro a tutti, tenter di chiudersi a Teramo come fosse un fortino. nella nostra provincia che i vari assessori regionali riversano le loro politiche clientelari. E dunque il teramano sar il territorio pi difficile da riconquistare per il centrosinistra. proprio per questo motivo che abbiamo bisogno del massimo sostegno da parte di tutti, ed per questo che dobbiamo marcare una chiara differenza tra noi e il Pdl nei cittadini. Noi siamo differenti da loro. Perch, al di l della propaganda, della seconda repubblica. .. Il 2013 sar anche anno di elezioni amministrative in vari comuni della nostra provincia. Alba Adriatica, Civitella del Tronto, Notaresco, Castilenti e Controguerra, Atri. Vogliamo vincere in tutti questi comuni, e se cominciamo fin da subito ad offrire una valida opportunit per gli elettori sono convinto che il nostro partito potr portare a casa ottimi risultati. la politica del Pdl incrostata dei peggiori residui della prima e

12 Tra questi, ovvio, Notaresco il comune che ha il maggior peso politico, perch il sindaco anche il presidente della provincia. Ma per noi deve essere Notaresco prima di tutto, Controguerra prima di tutto, Civitella prima di tutto, Castilenti prima di tutto, Alba Adriatica prima di tutto, Atri prima di tutto. Non dobbiamo concedere il minimo vantaggio al Pdl. Da parte nostra la compattezza deve essere massima, un lavoro univoco e non dobbiamo perderci in discussioni che sarebbero poco comprensibili agli occhi dei cittadini e che ci farebbero perdere tempo prezioso. La nostra compattezza deve essere la nostra forza, e se seguiamo questa strada sono convinto che il 2013 sar un anno di grandi soddisfazioni per il Partito Democratico. Di fronte a noi abbiamo anche, a mio giudizio, le battute finali delle amministrazioni di Tortoreto e Silvi, il cui voto sarebbe previsto per il 2014. Qui il Pd dovr organizzarsi per offrire al pi presto ai cittadini una valida alternativa a due giunte targate Pdl che hanno prodotto solo danni alle loro cittadine.

Come saprete, l'anno scorso l'assemblea regionale del Pd ha deciso di istituire le primarie per tutti i comuni al di sopra dei 5000 abitanti. uno strumento di cui dobbiamo essere fieri, perch dove le abbiamo fatte abbiamo sempre vinto. Perch questo che chiedono i cittadini. uno strumento di cui non dobbiamo avere timore. Certo, possiamo migliorarne alcuni aspetti. Possiamo pensare, ad esempio, che il candidato sconfitto alle primarie debba essere indicato come capolista a fianco del candidato sindaco. Potremmo stabilire che laddove vi siano primarie di coalizione il Pd debba presentarsi con un unico candidato. Possiamo pensare a tante altre limature. Ma quello che non possiamo pensare di tornare indietro.

Voglio guardare anche pi in l. Guardo al 2014, quando al voto sar chiamata la citt di Teramo. Non necessario che spieghi quanto possa essere cruciale questo appuntamento. Teramo la citt su cui il Pdl ha fondato quello che viene definito il suo modello. Un modello senza tema di smentita assolutamente negativo, che non invidio e che lascio volentieri a loro, fatto di clientelismo e di propaganda, in cui le istituzioni hanno portato avanti in maniera smaccata la linea politica decisa nelle stanze del Pdl. Non questo il modello cui noi puntiamo. altro, ben altro. un modello fatto di partecipazione e

13 di trasparenza, di interesse in nome della citt e non in nome degli amici degli amici, dove le promozioni e gli incarichi dovranno avvenire in base al merito e non in base al possesso di una tessera di partito. Ma non nascondiamoci: a Teramo il compito sar difficile, perch l che il Pdl ha concentrato tutti i suoi tentacoli di potere. Anche qui avremo bisogno di compattezza, di determinazione e di capacit organizzativa. E non possiamo permetterci che questo parta domani. Deve partire oggi, adesso, questa sera. Perch Teramo merita di meglio. Sappiamo del grande sforzo che la segreteria e il gruppo consiliare teramani stanno portando avanti da tre anni. Dico al Pd cittadino: potrete contare su tutto il supporto del partito provinciale e regionale. A me piace pensare che una macchina organizzativa, fatta di esperienza e di energie fresche, cominci fin da subito a costruire una nuova speranza per Teramo. Il compito non facile, ma se il partito sar compatto sono convinto che anche a Teramo potremo avere grandi soddisfazioni. Apertura, trasparenza, merito, esperienza. Sono questi, come avrete capito, i concetti che corrono attraverso la mia relazione. E non ho intenzione di intenderli come spot, come bandiere da sventolare all'occorrenza, ma come metodo strategico di un Pd che ha intenzione di radicare questi principi all'interno della societ, perch questi sono i principi fondativi del Partito Democratico.

Come saprete e come ho gi detto, al Ruzzo i sindaci hanno portato avanti una battaglia perch il cda della societ fosse nominato in base ad un avviso pubblico. Brucchi ci ha tacciato di essere populisti, quando a Pescara i suoi colleghi del Pdl Di Primio e Mascia hanno chiesto la stessa cosa per l'Aca. Noi andremo avanti per questa strada, perch per noi l'unica strada. Noi abbiamo tagliato i ponti con i metodi del passato. Gli altri sono ancora dall'altra parte del fiume. Unica strada non solo per il Ruzzo, ma per tutte le societ pubbliche. Di fronte a noi abbiamo la vergogna di questi giorni del consorzio Piomba-Fino, dove il Cda targato Pdl diventato addirittura questione di famiglia, con un sindaco che ha nominato il figlio e un altro sindaco che ha indicato il fratello di un assessore. Noi non siamo cos. Siamo diversi. E allora nella mia relazione di oggi voglio lanciare una proposta. IL DIRIGENTE DELLA ASL DEVE ESSERE NOMINATO IN BASE AL MERITO E IN MANIERA TRASPARENTE. DOBBIAMO ROMPERE QUELL'ESASPERATO CIRCOLO VIZIOSO CHE IL PDL HA CREATO TRA POLITICA E SANITA'. Per l'Abruzzo sarebbe una svolta rivoluzionaria. Abbiamo studiato in queste settimane le esperienze

14 in altre zone di Italia, e siamo giunti a scrivere anche una bozza di proposta di legge regionale al riguardo. Oggi la sanit teramana in uno stato comatoso. Anzitutto sul fronte dei servizi al cittadino, con le persone costrette a liste di attesa lunghe anche pi di un anno per esami diagnostici, esami che talvolta possono fare la differenza tra la vita e la morte. Non da paese civile che un malato di cancro debba aspettare mesi per una Tac. E non accetto che tutto questo sia rivenduto da Chiodi come un successo. Il governatore dovrebbe chiedere scusa agli abruzzesi e ai teramani, che in questi anni sono stati costretti a rivolgersi alla sanit privata se era in ballo la loro vita. Oggi ci troviamo nella assurda situazione in cui un sindaco e medico dell'ospedale Mazzini, Maurizio Brucchi, si trova a dover giudicare il direttore della Asl, suo superiore, che nei mesi addietro ha firmato la sua promozione. Uno stato di cose maturato sia per i tagli indiscriminati fatti da Chiodi, sia per scelte sconsiderate operate dal direttore generale Varrassi, scelte che spesso rispondevano ad interessi di bottega interni al Pdl e che poco o nulla avevano a che fare con i reali bisogni della sanit teramana. Che fossero indegni interessi di bottega lo testimoniano anche le numerose inchieste che vedono coinvolto Varrassi. Se il Pdl fosse realmente interessato al bene della sanit pubblica e non solo a quello dei suoi accoliti, la Regione avrebbe dovuto chiedere da un pezzo le dimissioni di questo manager.

Oggi il dirigente della Asl nominato discrezionalmente dal governatore della Regione tra un elenco di professionisti che hanno superato un bando. Noi vogliamo aggiungere un ulteriore livello di trasparenza. Chiediamo che sia istituita una commissione, composta da personalit del mondo medico e accademico, che valuti e stili una classifica dei professionisti che hanno superato il bando gi previsto dall'attuale legislazione nazionale. Il presidente della Regione sarebbe poi vincolato nella nomina dalla classifica stilata dalla commissione. Il dirigente risponderebbe comunque ai vertici della Regione, ma la nomina sarebbe depurata degli interessi partitici, i cui danni sono oggi ben visibili. A cascata, anche la nomina dei primari verrebbe a rispondere a criteri diversi rispetto a quelli di oggi, dove le grandi professionalit dei nostri ospedali sono state svilite per favorire le tessere di partito.

15 Sono convinto che una misura del genere non potr fare che del bene alla nostra sanit, a testimonianza una volta di pi della volont di apertura al merito e alla trasparenza del nostro Pd, a fronte della volgare politica clientelare del Pdl. Dopo i danni del centrodestra, sarebbe incomprensibile agli occhi dei cittadini se noi ci presentassimo usando gli stessi metodi.

Veniamo al tema delle alleanze. Il Pd non vuole essere un partito di governo. Il Pd un partito di governo, che si vuole candidare a guidare le istituzioni ad ogni livello. Ma soprattutto, il Pd vuole governare, e vuole farlo bene. A me non interessano solo i tatticismi delle alleanze. A me interessano i programmi. A questo proposito, a breve il Pd far partire una serie di gruppi di lavoro sulle varie tematiche per avere alla fine dell'anno il nostro programma. Mi auguro che i giovani e le donne vorranno dire la loro in questi gruppi di lavoro. in base al programma che produrremo, che noi dobbiamo confrontarci con gli altri partiti. La base del nostro discorso il centrosinistra. la storia della nostra provincia. la nostra forza. Confido che potr essere il nostro futuro. da qui che intendo partire. Accogliamo l'apertura del nostro segretario Bersani ai moderati in un'ottica di governo. Enormi settori del centro politico, in Italia e in Abruzzo, si sono ormai accorti del fallimento del Pdl. In provincia di Teramo, per, viviamo una situazione del tutto particolare. Voglio lanciare un appello ai vertici e agli elettori dell'Udc, con cui il Partito Democratico ha condiviso e condivide delle esperienze di governo e opposizione in varie realt del nostro territorio. Io voglio dire che non accetteremo mai salti politici dell'ultimo minuto dettati da mere opportunit e da tatticismi. A noi interessano i programmi e ci che si ha intenzione di fare per permettere alla nostra provincia di ripartire dopo gli anni deleteri del governo del Pdl. Noi abbiamo il dovere non di parlare di interessi politici ma degli interessi dei cittadini, che insieme a noi capirebbero ben poco se i moderati dovessero decidere in zona Cesarini che il Pdl ha fallito. Il Pdl non ha fallito domani, ha fallito oggi. Che se ne prenda atto. Prima lo si fa e meglio sar per il nostro territorio. In questo, la nostra posizione , e sar cristallina. Ho detto che a noi interessa il programma per il nostro territorio. Ho detto che il centrosinistra nel Dna della nostra provincia. Non abbiamo alcuna preclusione. Ma non ci stiamo e non ci staremo, e qui parlo ad una certa sinistra, che si possa parlare di alleanze con partiti che sino al giorno prima hanno inteso il confronto politico a colpi di maglio, talvolta per mere questioni personalistiche. Non ci

16 stiamo pi, non per una sterile questione di orgoglio, ma perch sono convinto che finito il tempo delle coalizioni in cui qualcuno, chiunque esso sia, pu pretendere di avere un diritto di veto. Io non voglio pi coalizioni litigiose, che spesso hanno impedito alle nostre amministrazioni di procedere speditamente nell'interesse della cosa pubblica. Guardo anche alle tante esperienze civiche che stanno fiorendo in questo periodo. Ben venga il vero civismo. il Pd a chiedere che persone che non si riconoscano pienamente all'interno di un partito possano unirsi perch vogliono contribuire al bene della propria realt. Ben altro discorso va riservato ai civismi di facciata, il cui scopo solo quello di cavalcare l'onda dell'antipolitica. Voglio concludere. Il nostro partito, il nostro grande partito, ha di fronte a s un periodo di sfide immense, in un periodo tra i pi complessi della nostra storia repubblicana. Dobbiamo avere chiaro che poco o nulla sar come prima. Davanti a noi, a giudicarci, abbiamo una opinione pubblica che non , e dico fortunatamente, quella di dieci o cinque anni. Abbiamo cittadini che chiedono e pretendono che i loro sacrifici corrispondano ad una classe politica efficiente e aperta alle esigenza di una societ in tumultuoso mutamento. Il Partito Democratico non pu e non deve arretrare davanti a questa sfida. Il Pd, il nostro Pd, deve saper accettare questa sfida e deve essere in grado di rilanciare. Noi siamo l'unico partito che riuscito a tenere nella tempesta che stiamo attraversando, di forte allo sbriciolamento delle altre grandi forze politiche. Non un caso, non questione di fortuna. l'esito di un lavoro di costruzione silenzioso fatto in questi anni tra i militanti, tra gli elettori, tra i cittadini. Le contraddizioni del centrodestra, da noi sempre e spesso contro tutti denunciate, sono deflagrate in tutta la loro potenza. Ora spetta a noi raccogliere il testimone, di fronte al fuggi fuggi generale che sta avvenendo all'interno del Pdl. Dobbiamo farlo per il nostro paese, per la nostra regione, per la nostra provincia e per i nostri territori. Oggi, qui, dobbiamo passare dal "Pd che vorremmo" al "Pd che vogliamo", perch domani i nostri giovani possano ritenersi fortunati dal Pd che avranno. Questa sfida non la mia responsabilit, non la vostra responsabilit: la nostra responsabilit. Sar la nostra compattezza ad far uscire la nostra forza. Dobbiamo poter discutere, confrontarci, anche fare la voce grossa tra di noi, perch il leaderismo lo lasciamo ad altri, ma alla fine la nostra voce deve essere forte e compatta. Sappiamo cosa vogliamo e sappiamo come farlo. Ma solo l'unit potr essere la nostra forza. Dobbiamo parlare con la gente, ascoltare i loro problemi, offrire soluzioni. A questo serviranno le

17 Feste Democratiche che da agosto attraverseranno la nostra provincia. Dobbiamo rilanciare anche i temi civili, come abbiamo fatto con l'iniziativa dell'Italia sono anch'io. Un tema di cui vado particolarmente fiero, perch grazie al nostro impegno siamo riusciti a far discutere le persone di un tema importantissimo come la cittadinanza agli stranieri. Importantissimo ma trascurato da tutte le altre forze politiche. Io non ho paura di aprire il Pd alla societ e alle forze che in questo momento stanno ribollendo l fuori. Io credo che l'antipolitica possa essere sconfitta in un solo modo: con la buona politica. E allora s alla trasparenza, s al merito, si alle esperienze, s alle nuove energie. In fondo, s al Partito Democratico e ai suoi principi fondanti. E se qualcuno guarda agli errori del nostro partito, io guardo alle sue potenzialit. E a tutte quelle forze politiche che oggi nascono come funghi, e che parlano della necessit di nuove idee, noi chiediamo: s, ma cosa volete fare da grandi? Al di l delle belle parole, quali sono i vostri programmi sulle questioni che parlano della vita dei cittadini? Loro parlano. il Pd fa e propone. Non di queste formazioni politiche che ho paura. Sono preoccupato delle sofferenze che stanno attraversando i nostri cittadini e le nostre imprese. Sono preoccupato per il futuro dei nostri giovani e della vita dei nostri anziani. E sento il dovere di intervenire. S a un un nuovo modo di intendere la politica nelle aziende pubbliche, per far spazio ai nostri professionisti. S ad esperienze di governo capaci di mutare in meglio la realt, senza discussioni estenuanti. E s alle primarie. Perch le primarie fanno parte del nostro Dna, e se qualcuno guarda ai rischi di divisione, io voglio guardare alla possibilit di partecipazione da parte dei cittadini. Perch noi dobbiamo rappresentare e cambiare il nostro paese, la nostra regione, i nostri territori. E consentitemi infine una citazione di Steve Jobs: Solo chi abbastanza folle da pensare di poter cambiare il mondo, lo cambia davvero. Grazie.

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