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Il ritorno della Russia in Asia Centrale di Fathi al-Ghaib

Aleksandr Dugin, filosofo e geopolitico neo-eurasiatista russo descrive, nel monumentale testo Fondamenti di Geopolitica, utilizzato come testo didattico negli alti ranghi del Ministero della Difesa e delle Forze Armate della Federazione Russa, come l'Asia Centrale sia parte integrante della Russia. Le conquiste territoriali concluse nel 1885 nelle steppe kazake e nel Turkestan occidentale rappresentarono effettivamente anche il confine storico di massima proiezione strategica dell'Impero Russo, fine di un processo plurisecolare di state building che vide San Pietroburgo espandersi territorialmente verso Est a spese di societ e sintesi politiche meno organizzate, divenute sempre pi inferiori dal punto di vista tecnologico-militare. La politica dei Romanov fu condizionata da esigenze oggettive, come la necessit di sicurezza nei confini orientali dell'Impero, tormentati dalle razzie delle popolazioni nomade centroasiatiche, l'esigenza di liberare cittadini russi ridotti in schiavit nei khanati di Bukhara, Khiva e Kokand1, la necessit di colmare dei vuoti politici per garantire la sicurezza dei propri transfrontier trades, pi che da mire espansionistiche, come il vagheggiato sbocco per i warm seas e la rottura della strategia britannica del containment. Generalmente, la politica dei Romanov verso i khanati fu inspirata dalla non-ingerenza negli affari interni: escludendo il Khanato di Kokand, a quelli di Khiva e di Bukhara fu concesso di restare in vita, con le clausole di non minare la stabilit regionale e rispettare i coloni slavi. Gli interventi all'interno dell'assetto sociale furono minimi, cos come quelli sulla religione2, sui costumi e sull'organizzazione dell'amministrazione. Pietroburgo aveva enormi timori che un'unit amministrativa unica sarebbe potuta

risultare un'unit politica di tutti i popoli centroasiatici, che naturalmente avrebbero assunto una visione anti-russa. Con il crollo dell'Impero degli Zar, i popoli centrasiatici riuscirono anche, per un brevissimo periodo, a riunirsi in un'entit politica con l'obiettivo di divenire indipendenti da Mosca, ma furono prontamente repressi dalle forze bolsceviche. Nell'aprile del 1921 fu costituita la Repubblica Sovietica Socialista Autonoma (RSSA) del Turkestan, all'interno della Federazione Russa; poco dopo venivano istituite le repubbliche centroasiatiche di Bukhara, Khorasmia (la precedente Khiva) e la RSSA Kiro-Kazaka, inserita all'interno del sistema della Federazione Russa. Con il passaggio di poteri da Vladimir Lenin a Josip Stalin, l'amministrazione pubblica fu riformata per "scoraggiare ogni aspirazione unitaria"3, ripartendo con un sistema piramidale le unit territoriali che componevano l'URSS. Al vertice le Repubbliche Socialiste Sovietiche (RSS), identificate con il nome di un'etnia titolare di una nazionalit; le Repubbliche Socialiste Sovietiche Autonome (RSSA), collocate all'interno di una RSS; le Regioni Autonome (RA), dotate di minore autonomia rispetto alle RSSA ed infine gli 'Oblast, i distretti nazionali. L'estrema complessit di questo sistema si sommata alla volont della nomenklatura di preservare ed accentuare le divisioni etno-linguistiche centroasiatiche, dando vita a repubbliche estremamente eterogenee, con frontiere e divisioni di competenza amministrativa quasi del tutto artificiali. Analizziamo con attenzione: - RSS Uzbeka; con capitale Samarcanda, poi nel 1930 sostituita da Tashkent, composta dai territori centrali dell'antico khanato di Bukhara, i territori meridionali del khanato di Khiva, parte dell'antico Turkestan. All'interno della RSS dell'Uzbekistan venne creata la RSSA del Tajikistan, con capitale Dushanbeh, comprendente le regione montuose di Bukhara e parte della conca del Ferghana. Nel 1929, l'Uzbekistan venne ulteriormente indebolito dalla decisione di staccare la RSSA del Tajikistan, elevandola al ruolo di RSS del Tajikistan. - RSS Turkmena; con capitale Ashkabad, comprendente gli aridi territori turkmeni dell'Ovest di Bukhara, di Khorasmia-Khiva, la regione transcaspica, il deserto del Kara-Kum, zone popolate principalmente da pastori seminomadi. - RSSA Kiro-Kazara, con capitale Kzil-Orda, e poi dal 1929 Alma-Ata, estesa per l'intera regione geografica del Kazakistan, situata all'interno della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa. Nel 1925 cambier denominazione divenendo la RSSA del Kazakistan, rimanendo sempre nella RSFSR; nel 1936 viene elevata al rango di RSS del Kazakistan perdendo al contempo i territori della Ra KaroKirghisia, che vennero resi indipendenti con la creazione della RSS Kirghiza. Josip Stalin era riuscito nel suo intento di creare una Torre di Babele, frutto del divide et impera.

La caduta del gigante L'implementazione delle misure del glasnost e della perestroika scopr il coperchio del Vaso di Pandora contenente le passioni etniche e nazionalistiche.4 I popoli transcaucasici, baltici e centroeuropei si diedero totalmente al pathos della rivendicazione della propria autodeterminazione, insorgendo contro il controllo centralizzato di Mosca. L'ultimo Impero cadde per motivi endogeni, come previsto 50 anni prima da George Kennan. Il Mondo era entrato in una nuova era, un'era post-eroica, in cui sembr, seppur per un momento, che la Storia si fosse hegelianamente fermata e che sull'Umanit avrebbe escatologicamente regnato una pace universale, guidata dal dominio unipolare statunitense. Il momento dur per l'espace d'un matin. Le "eleganti semplicit" con cui i militari e gli accademici si rapportavano allo studio del sistema internazionale, finora basato su vettori5 e capacit di dissuasione dall'uso della forza, venivano ora soppiantate da un mondo incerto, liquido, ricco di conflittualit potenziali od effettive. Le neo-nate repubbliche centroasiatiche divennero parte di queste terrae incognitae. Sembrava che si fosse giunti al Ragnarok6,dove i rischi di scoppio di faultline conflicts7 fra opposte fazioni musulmane e di water conflicts8 sarebbe stato altissimo. Gli "-stans" furono (e sono tuttora) terreno fertile di dibattito e studio in tutte le maggiori agenzie di intelligence, dei think tanks e dei Ministeri della Difesa e degli Affari Esteri a causa dei succitati problemi di security e delle enormi ricchezze nelle commodities come le energie fossili sulle sponde del Caspio, pari al 4% delle riserve mondiali, e i metalli preziosi. Zbgniew Brzezinski, politologo statunitense ed ex National Security Advisor durante la presidenza di Jimmy Carter, sulla scia delle tesi sull'Heartland del geografo britannico Sir Halford J. Mackinder9, rimarcava l'importanza geostrategica dell'area nella pagina 124 della sua opera The Grand Chessboard: "Moreover, they are of importance from the standpoint of security and historical ambitions to at least three of their most immediate and more powerful neighbors, namely Russia, Turkey and Iran, with China also signaling an increasing political interest in the region. But the Eurasian Balkans are infinitely more important as a potential economic prize: an enormous concentration of natural gas and oil reserves is located in the region, in addition to important minerals, including gold." Un nuovo Great Game era iniziato.

Riflusso imperiale Un gioco definitivamente vinto dalla Russia il 1 Gennaio 2012, grazie alla leadership di Vladimir Putin, quando entrata in vigore un'Unione Doganale fra Federazione Russa, Kazakhstan e Belarus, la quale consente la libera circolazione di merci e forza lavoro nei territori dei rispettivi paesi. L'Unione Economica Eurasiatica, ispirata da un'idea del premier kazako Nursultan Nazarbayev pronunciata durante un discorso all'Universit Statale di Mosca nel 1994 (riprendendo alcuni rapporti di commissioni speciali della Duma), ritornata in auge nell'Ottobre 2011, dopo la pubblicazione di un articolo del Primo Ministro russo su il quotidiano Izvestija. La Comunit Economica Eurasiatica sar modellata sul format della Comunit Economica Europea, dove la Commissione Eurasiatica, la cui sede fisica sar finanziata da Mosca, ma le cui attivit saranno inserite nei bilanci di Astana e Minsk, avr competenze in materia di regolamentazione del mercato interno, politica energetica, politica economica e monitoraggio dei flussi migratori di manodopera. L'egemonia russa nei processi decisionali dell'Unione pu essere comprovata dalla composizione dello staff della Commissione Eurasiatica, composto per circa l'84% di Russi, 10% di Kazaki, 6% di Bielorussi, e presieduto da Viktor Krishtenko, attuale Ministro dell'Industria della Federazione Russa. Per meglio agevolare il lettore nella comprensione della guida assunta dalla Russia nello spazio ex sovietico, si guardi al ruolo assunto dalla Germania nell'Unione Europea o dagli Stati Uniti d'America nel North American Free Trade Agreement (NAFTA). Naturalmente, come si sa, l'integrazione economica non che il primo passo verso l'integrazione politica. Mentre Kyrgyzstan e Tajikistan hanno gi richiesto formalmente l'adesione, i policy makers del Cremlino vociferano di riunire sotto lo stesso cielo tutti i popoli dello spazio ex sovietico, perch solo "unendo le nostre potenzialit energetiche economiche e militari-strategiche, i nostri giacimenti di risorse fossili e naturali, le loro vie di distribuzione, noi diventeremo unautentica potenza mondiale, validi protagonisti globali, ritorneremo cos nellarena della Storia"10

1. Nel 1865, nonostante l'opposizione del ministro degli esteri Gorchakov, l'esercito russo occup Tashkent, il pi grande centro del Khanato di Kokand (nel 1876 il Khanato fu dissolto e i territori incorporati dall'Impero zarista); nel 1868 l'amir di Bukhara dovette cedere parte dei propri territori e firmare un trattato che, in pratica, trasformava il khanato in un protettorato russo; nel 1873 fu conquistata Khiva. 2. La Chiesa Ortodossa venne scoraggiata dal praticare qualsiasi forma di proselitismo, riducendo il pi possibile la stessa presenza in quelle regioni. 3. H. Carrre d'Encausse, La Rivoluzione Russa e la politica sovietica verso l'Asia Centrale, in Asia Centrale. Storia Universale Feltrinelli, Milano, 1970, p.230. 4.Z. Brzezinski, Il Grande fallimento: Ascesa e Caduta del Comunismo nel XX secolo, Longanesi & C., 1989 5. P. Claval, Geopolitica e Geostrategia. Pensiero politico - spazio - territorio, Zanichelli,1996 6. Tempo di spade, tempo di asce, gli scudi andranno in pezzi; et di bufere, et di uomini che si fanno lupi, prima che il mondo rovini. 7. S.P. Huntington, Lo scontro di civilt e il nuovo ordine mondiale, Garzanti Libri, 2000 8. Un water conflict un conflitto armato fra gruppi o Stati per il controllo delle risorse idriche potabili.L'Asia Centrale una regione estremamente secca,attraversata solo dai fiumi Amu Darja e Syr Darja. Entrambi hanno la loro foce nel Mare di Aral,in fase di prosciugamento e largamente inquinato a causa della coltivazione intensiva del cotone durante l'era sovietica. 9. Per una trattazione sistematica del pensiero di Mackinder e del suo sviluppo teorico fino ai giorni nostri, si veda D. Scalea, La Sfida Totale, Fuoco Edizioni, 2010. 10. http://www.geopolitica-rivista.org/15474/putin-riparte-dalleurasia/

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