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In questo numero: Perch non torni a fare la calzetta? Analisi linguistica, iconografica e storica Quote e linguaggio. La legge provinciale della Provincia autonoma di Bolzano del 2010 Il sessismo nella lingua italiana Franois Poullain de la Barre. De Lducation Des Dames (1674) Vietato offendere lamante del marito Odile Decq: larchitetta
Una semplice frase, un invito scherzoso, una battuta: semplice sessismo ordinario. Quel sessismo strisciante, difficile da combattere, a volte addirittura da cogliere, sul quale Brigitte Gresy ha ritenuto si dovesse scrivere un trattato1, seppur breve. Tra le citazioni del testo quella celebre di Albert Einstein pi facile spezzare un atomo che un pregiudizio. Perch non torni a fare la calzetta? meraviglioso come in una sola immagine, in una frase cos elementare, si riesca a condensare lo spregio tanto per il lavoro delle donne di ieri, quanto per quelle di oggi; quando si dice il miracolo della sintesi! Disprezzo per il lavoro delle nostre nonne, che nei ritagli di tempo, per rilassarsi un po: cucivano, rammendavano e lavoravano a maglia, creando sciarpe, maglioni, guanti e appunto perfino calzini. Disprezzo per il lavoro di molte donne di oggi che lavorano fuori casa, nel mondo del lavoro vero, quello riconosciuto come tale, da cui il gentile invito di tornare a fare altro, quel lavoro domestico, sotterraneo, nero e privo di qualsiasi riconoscimento sociale che , ed stato, il lavoro di casa.
Che la tasa, che la piasa, che la staga a casa. Che taccia, che piaccia, che stia a casa: lindovinato titolo di un convegno promosso dallAssessorato per le Pari Opportunit della Provincia autonoma di Trento tenutosi proprio a Trento il 18 novembre 2010. Un titolo che fa intuire che la questione che la staga a casa (a fare la calzetta) non solo uno scherzo o una battuta per sorridere del passato, ma una questione di triste attualit.
Perch non torni a fare la calzetta? Questa frase deve essere risuonata familiare anche alle orecchie di alcuni pubblicitari/e che, interpretando la societ nella sua naturale evoluzione, superando gli ormai logori tentativi maschili di fare la calzetta interpretati da un magnifico Cary Grant, ripropongono per il mercato italiano unimmagine pi attuale, pi moderna, pi in linea con i tempi, con la naturale evoluzione dellessere donna e del fare la calzetta oggi, in Italia. E cos trova adeguata spiegazione anche il mancato invito a fare la calza contenuto in una lettera ricevuta da Isabella Bossi Fedrigotti da parte del Sig. Ugo Agostini (Milano). Le scrive il Sig. Ugo: Devo anche dirle che a giudicare dalla foto il suo nome, Isabella, non le si addice. Non sar cos scortese da suggerirle di riscoprire la nobile occupazione di qualche sua nonna e cio la calza.
1 Gresy Brigitte - Breve trattato sul sessismo ordinario - Castelvecchi, 224pp., 16.00 1
In effetti, visti gli standard estetici e le mise richieste oggi per fare la calzetta, suggerire questa attivit alla Sig.ra Fedrigotti, scrittrice e giornalista nata nel '48, non sarebbe stato opportuno. Ecco la nuova frontiera del fare la calzetta: donna avvenente e seminuda, adagiata dolcemente su una coltre di pelliccia, forse per rimembrare antichi riti tribali, risalenti presumibilmente all'et della pietra quando giovani donne venivano prese per i capelli (notare la coda di cavallo della modella) e trascinate con forza virile in buie caverne lastricate di pellicce. Nella stessa rivista non ho potuto fare a meno di notare una pubblicit poche pagine dopo con protagonista un modello. La modernit sembra toccare solo alla donna, che fa la calzetta in neglig, per l'uomo resta sempre verde il modello Supereroe, senza alcuna variazione sul tema: nessun perizoma, nessuna moderna stravaganza, neppure un orecchino. Sguardo concentrato, la potenza dei pettorali pronta all'esplosione, zoom sullo strappo di camicia per mostrare il segno inequivocabile del Supereroe. Insomma, con un supereroe non sbagli mai con lui, qualunquemente, con PI PILU non sbagli mai CON LEI!
Monica Amici
QUOTE E LINGUAGGIO. La legge provinciale della Provincia autonoma di Bolzano del 2010
La Provincia autonoma di Bolzano festeggia l8 marzo del 2010 regalando alla sua gente una nuova legge in tema di pari opportunit. La legge ha lespressa finalit di promuovere la parificazione fra donne e uomini in ogni ambito sociale, rimuovere gli svantaggi esistenti e rendere pi compatibili famiglia e lavoro per le donne e gli uomini (art. 1). Una legge semplice come semplici sono gli strumenti che sceglie: persegue le sue finalit principalmente introducendo quote al suo interno, sostenendo lintroduzione di quote allesterno, ponendo attenzione al linguaggio e autorizzando contributi per le aziende attive nella conciliazione lavoro-famiglia e, dimenticavo, dando il buon esempio. Allarticolo 2 la LP 5/2010 introduce alcune definizioni. Vediamole per entrare nel vivo. Quote: ... situazione di equilibrio fra i generi, quella in cui ogni genere rappresentato in proporzione di almeno un terzo; Linguaggio: ... linguaggio rispettoso dellidentit di genere, quello che d visibilit alla donna sul piano linguistico; esso non abbisogna necessariamente di continue dizioni doppie. Di LINGUAGGIO la legge si occupa nellart. 7, quello delle Disposizioni sulla parit negli atti normativi e amministrativi, dove si afferma che: Le leggi provinciali, i regolamenti e le delibere della Giunta provinciale nonch i regolamenti e gli atti amministrativi dellamministrazione provinciale devono essere formulati in un linguaggio rispettoso dellidentit di genere. La Giunta provinciale emana direttive in tal senso. Mi sono letta tutta le legge con attenzione, andando a cercare ogni singolo sostantivo che facesse riferimento a una persona e prendendo nota di come esso fosse declinato rispetto al genere. Questo il risultato.
i suoi stessi dettati: assessore e Maschile e femminile Rappresentanti elette o eletti dal popolo 1 ricorrenza assessora, attenzione agli articoli, ai figli e alle figlie, regadonne e uomini 4 ricorrenze landoci un bilancio complessidelle/dei dipendenti, le dipendenti e i dipendenti 6 ricorrenze vamente positivo. delle figlie e dei figli 1 ricorrenza Le donne da sole sono citate una candidata o di un candidato 3 ricorrenze molte volte ma in maniera asgiovani agricoltrici e dei giovani agricoltori 1 ricorrenza solutamente funzionale e non lassessore/lassessora 4 ricorrenze per dimenticanza/assorbimento dellaltro genere. Per esempio sostituto/sostituta 1 ricorrenza il Servizio Donna solo un lavoratrice o lavoratore 3 ricorrenze servizio donna. per occupati e occupate con famiglia 1 ricorrenza Per quanto riguarda le ricorVoce generica renze al solo maschile lascio Persone, per persone con obblighi familiari, ecc. 5 ricorrenze giudicare voi. Forse pensare Genere 20 ricorrenze che i datori di lavoro possano essere anche delle datrici di Solo maschile lavoro e che i loro rappresendatore di lavoro (pubblico o privato) 4 ricorrenze tanti possano essere anche i datori di lavoro e/o i loro rappresentanti 1 ricorrenza delle rappresentanti ancora futuristico. misure di cura e assistenza per bambini 1 ricorrenza troppo Lavoratrice passi, datrice di Solo femminile lavoro ancora no. donna 7 ricorrenze 3
La semplicit delle quote e la loro previsione in ogni ambito fanno ben sperare che dalle intenzioni la Provincia di Bolzano voglia passare ai fatti. La modifica nella stessa legge della composizione della commissione edilizia comunale, pena nullit dei suoi atti, evidenzia questa seriet dintenti e nuovamente il suo voler passare ai fatti, alla concretezza delle soluzioni e superare la fase delle splendide dichiarazioni in cui annaspiamo da oltre un ventennio. Sulle quote allesterno mi fermo alla mera enunciazione dei principi, ma vi informo che la loro applicazione pratica gi avviata. Un esempio dei loro strumenti lo offre pochi articoli pi in l lutilizzo della certificazione nellambito della conciliazione famiglialavoro. La Provincia ha gi sperimentato una certificazione alla stregua di quella dei processi di qualit (ISO9000) applicandola alla conciliazione (Audit famiglia); ora sta ponendo le b a s i pe r a g e v o l a r e finanziare con precedenza le aziende certificate. Se far lo stesso con aziende che rispettino le quote c da ben sperare. E pensare che sembra sia gi dimostrato che con lAudit lazienda ci guadagna! Monica Amici 4
TORE TRICE
TARIO TARIA
La consigliera comunale Lingegnera Lavvocata (NO Avvocatessa) La magistrata Larchitetta La prefetta La chirurga Larbitra La medica La notaia La sindaca La deputata La ministra La cancelliera La preside La presidente La parlamentare La vigile La poeta Latleta La profeta
Il consigliere comunale Lingegnere Lavvocato Il magistrato Larchitetto Il prefetto Il chirurgo Larbitro Il medico Il notaio Il sindaco Il deputato Il ministro Il cancelliere Il preside Il presidente Il parlamentare Il vigile Il poeta Latleta Il profeta Monica Amici 5
O A
E E
ETA ETA
Vietato offendere l'amante del marito: multa di 800 euro per donna tradita
Nessuno sconto per lo sfogo avvenuto in pieno centro cittadino Roma, 5 feb. (Adnkronos) - L'amante non si offende. L'avvertimento arriva dalla Cassazione che promette multe a chi osa rivolgere epiteti sgradevoli a chi intrattiene una relazione adulterina. Nessuno sconto nemmeno se lo sfogo ingiurioso rivolto all'amante arriva dalla moglie tradita. In questo modo la Quinta sezione penale ha convalidato una multa di 800 euro per ingiuria nei confronti di una 43enne di Catanzaro colpevole di essersi sfogata in pieno centro cittadino, a pochi metri dal Tribunale, dicendo all'amante del marito di professione avvocato: "Sei un cesso, ma ti sei vista? Io sono la moglie di Flavio e questo cesso l'amante...". da tempo che propongo unalleanza tra donne oltre ogni limite ed ecco che la Cassazioni viene in aiuto. Non tra donne che ci si deve offendere in caso di tradimento del marito, ma con il fedifrago stesso. Inutile prendersela con l'amante del marito, il marito che tradisce. L'amante, se non tua sorella o la tua migliore amica, non ti tradisce, ella non ha siglato alcun patto con te. Non lei che ti ha promesso fedelt e amore, quindi perch ingiuriarla?
Forse per questo che la giornalista non la chiama architetta? Un pizzico di descrizione fisica, sul trucco, labbigliamento, ecc. quando si tratta di una donna non sta mai male, vero? Mai che mi raccontassero la manicure curata di La Russa o il gessato, fumo di Londra con righine bianco tendenti al panna di DAlema o che so, la chioma sparsa al vento di Fassino. Per fortuna che con il maquillage di Berlusconi ogni tanto si pareggia la partita. Possibile che anche Odile Decq ribadisca lo stereotipo che le donne non sono brave in matematica? Lo avr detto veramente? Le paure dei genitori di ieri come quelle dei genitori di oggi: avere una FIGLIA che diviene una ragazza perduta.. Una figliola perduta non mica un figliol prodigo lei si perde e basta, lui si perde ma ritorna, come linfluenza. Nel passaggio sul rendimento scolastico e lanticipo sui colleghi, in effetti, si rispettano le statistiche che vedono da tempo le donne studiare di pi e riuscire meglio. Anche nel ruolo della segretaria ci ritroviamo perfettamente. In effetti da quando in qua una donna larchitetta e non la segretaria dellarchitetto?
Era piuttosto deprimente e, in certi momenti, mi veniva una gran tentazione di mollare. Ma il desiderio di aprire il mio studio da sola stato pi forte di tutto. E cos, sorridendo, prosegue per la sua strada. stato un continuo esame per i primi dieci anni di vita professionale e persino gli operai nei cantieri non mi davano credito. Oggi, parlando con le altre architette donne della mia generazione, ho capito che stato un problema comune per tutte ma allora non potevo saperlo. Nel 1985 Odile Decq decide di aprire lo studio Odbc con Bernoit Cornette, architetto e medico, diventato suo compagno nel lavoro e nella vita. Nel 1990 per la coppia arriva la svolta professionale con la realizzazione della Banque Populaire de l'Ouest di Rennes. (). Quindi il padiglione francese per la Biennale di Venezia. E proprio Venezia, nel '96, premia lei e Cornette con il Leone d'Oro per l'architettura. Tutto sembra andare a meraviglia ma il destino decide di farle male. Nel '98 Bernoit muore in un incidente d'auto dove anche lei rimane coinvolta. la fine di un pezzo di vita, ma Odile prosegue a testa alta. Costruisce ancora. Di nuovo urbanistica ma anche ristoranti e musei. () L'occasione per diventare pi italiana per l'ampliamento del Macro, il museo di arte contemporanea del Comune di Roma() Era il suo obiettivo: inventando quello spazio cos originale avendo in testa i cittadini della capitale, le persone comuni alla ricerca di uno svago fuori dal caos dei centri commerciali e degli outlet a poco prezzo() Lo sfondo rosso fuoco del "suo" museo fa spiccare ancora di pi la carnagione avorio e i capelli corvini. Indefinita e indefinibile si aggira nei saloni con l'entusiasmo gioioso di una ragazza al suo esordio. () Per un attimo lo sguardo s'incupisce, poi il broncio si trasforma in una risata: Forse per questo che gli architetti donne restano a lungo sole, mentre i colleghi uomini cambiano spesso moglie. Ma il divismo che ultimamente circonda il suo mondo non le strappa alcun sorriso. Anzi. Detesta la sola definizione di archistar e, per difendersi, punta dritta alla sostanza. In un mondo sempre pi bizzarro c' un forte bisogno di valori e di profondit, che esattamente l'opposto del fanatismo .... Per una donna come Odile Decq il successo si deve fondare su altro. Su fatti concreti Detesta le immense fabbriche di architettura. Nonluoghi di disumanit. Non mi piace realizzare edifici che non avr modo di seguire personalmente ... amo seguire con attenzione tutti i miei progetti, lavorarli con le mani e curarne ogni aspetto, perch solo le cose fatte cos sono quelle che danno soddisfazione. La gioia anche quella che cerca di trasmettere ai suoi studenti. Ai ragazzi dico sempre che, nonostante le avversit del mercato e di questo terribile momento economico, hanno il diritto di sognare. Se rinunciano sar la loro fine.
Perch gli operai dovrebbero discostarsi dai luoghi comuni e darle credito? Non sono forse immersi anche loro nella societ? Ecco affacciarsi un altro luogo comune. Si ipotizza che per loperaio debba essere normale un maggiore rispetto nei confronti dellarchitetta. Sbagliato, sono persone come tutte le altre, condizionate dagli stesso luoghi comuni e imbevute degli stessi stereotipi dei dirigenti dazienda. Compaiono le altre architette, ma perch scrivere appresso che sono donne, se fossero stati uomini si sarebbero chiamati architetti, o no? ArchitettA femmina ArchitettO maschio Vita familiare, piccolo assaggio. In effetti non troppo invasivo, per ora.. La vita privata continua Grazie Odile per pensare che le persone abbiano bisogno di posti dove incontrarsi che non siano outlet e centri commerciali. Grazie! O cielo! Ci risiamo con Cime tempestose! La carnagione avorio suoi capelli corvini basta! E basta anche con le ragazzine esordienti. Lentusiasmo di una donna viene spesso associato a quello delle ragazzine esordienti, non ricordo la stessa associazione per gli uomini. Perch? Forse il loro entusiasmo pi maturo, meno esordiente? La parola broncio sarebbe stata mai usata per un uomo? Fatti concreti, niente fabbriche di architettura, seguire personalmente i propri progetti, trasmettere ai propri studenti gioia e perseveranza. Grazie Odile Decq per un finale di fatti e sostanza, tutta femmnile.
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Monica Amici 8