Direttore Responsabile: Giorgio Lodetti / Direttore Artistico: Roberto Plevano / Progetto Grafico: Franco Colnaghi
Via Molino delle Armi, 5 - 20123 Milano • Tel. 02 58302239 - 02 58302093 - Fax 02 58435413
Saturno Buttò
Giovanni Serafini
L’arte è esibizione rituale dei misteri primari
Camille Paglia
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Giacomo Sampieri
sampictor@libero.it
I luoghi di Adalberto Borioli
Donatella Airoldi
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Giancarlo Cerri
Prima delle Sequenze
Emma Zanella
[…] Tuttavia più che un paesaggio si legge la forza e la vitalità della materia, quasi che il pittore riesca ad
entrare nella terra, nella cava, nella brughiera. […]
[…] In Estate (1990) la potenza del colore si comprende con sorprendente evidenza. La materia cromatica si
dispone infatti secondo una regola spaziale libera ma al contempo predefinita, con alternanze di gialli e rossi
infuocati e vibranti, di verdi e di azzurri profondi, capaci di portare lo sguardo “al di là” del quadro.
Il nero poi interviene a unire queste masse magmatiche, a coordinarle, divenendo protagonista, da adesso in
avanti, di tutte le opere di Cerri.
In questi primi anni Novanta il nero fa da trama:“tiene” le masse cromatiche, rinsaldandole, organizzandole
in un universo pulsante e ricco di vitalità.
Il riferimento da cui parte ancora Cerri è, innegabilmente, il reale. Basta farsi guidare dai titoli che l’artista
ha dato ai suoi lavori per rendersene conto: Foresta in giallo e nero (1991), Dopo la foresta (1991), fino ad arri-
vare alla serie Per amore del paesaggio della metà degli anni Novanta.
Tuttavia il reale non è più guardato e riproposto dall’artista; il reale, meglio la natura, è per Cerri un univer-
so a cui attingere stimoli, emozioni, impulsi creativi che lo guidano nella costruzione dell’opera. In tutta que-
sta ricerca il nero aiuta Cerri a depurare progressivamente il quadro di riferimenti naturalistici.
Il nero prende spazio, si allarga sempre di più, si confronta con gli altri colori della tavolozza inducendoli quasi
a una maggior purezza e semplificazione. […]
Ulivi, 1965
carboncino su carta riproposizione dell’arte di Cerri a partire dal suo primo
cm 29 x 24 Giancarlo Cerri stimolo, in linea con la concezione del disegno come
anima germinativa dell’opera, in una sorta di primoge-
In Bianco e Nero nitura della carta sulla tela, che giunge in alcuni casi a
postularlo come vera e propria pittura in bianco e nero.
Laura Salandin
Ma nonostante il progetto sotteso e la salda tenuta teo-
[…] Se infatti La pittura dipinta suona come un pro- rica di questa poetica, il dipinto rimane organismo vita-
gramma poetico di base esplicitato, Prima delle Sequenze le che non esclude mai l’imprevisto, assumendolo anzi
documenta il percorso di allontanamento dal dato come indicatore di nuovi percorsi perché, dice Cerri
naturalistico in direzione della distillazione, della sinte- “nulla è più geniale di un quadro trovato”.
si dell’emozione della natura, verso la costituzione di Per questo nelle sue opere non troveremo mai la fissità
un linguaggio pittorico autonomo. di una ricerca rigidamente programmatica o esclusiva-
Senza titolo, particolare È il percorso che lo porterà alla produzione più recen- mente mentale che l’ha ispirata e il suo nero non è mai
1986, olio su tela te delle Grandi Sequenze in cui la verticalità è così spin- mera negazione di luce ma riecheggia la dimensione
ta da riportarci mentale al sublime di Friedrich, in cui del mistero che l’ha originato. Per lo stesso motivo i
il nero è un indicatore di percorsi erti, in una sorta di suoi volumi rigidamente bloccati con precisa qualità
vertiginoso scarto di piani dal mistico sapore rothkiano, ritmica raggiungono l’effetto di una materia “conti-
è cortina che ottunde e svela al contempo, contrappo- nuamente aggredita da intemperie o da sconvolgimen-
nendosi come naturale confine alla forza espansiva del ti tellurici” come aveva evidenziato Elisabetta Muritti,
giallo, del rosso, del bianco. perché di arte che presuppone spostamenti di zolle car-
E il nero aveva assunto una precisa valenza architetto- siche profonde e di violenti fenomeni tellurici si tratta.
nica nell’equilibrio compositivo del quadro fin dai
primi disegni, costituendone la trama invisibile, dotan- In bianco e nero
dolo di ossatura, precisandone le linee di forza e le
direttrici visive con tratto deciso, essenziale, sintetico. SpazioBoccainGalleria
Collina, 1983
olio su tela, cm 50 x 60 Non a caso l’antologica In bianco e nero rappresenta una Dall’11 al 31 gennaio 2006
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Patrizia Masserini
Opere recenti
catalogo a cura di
Giovanni Serafini
Libreria Bocca
ARSMEDIA galleria
Locale Storico d’Italia con il Patrocinio
24121 BERGAMO - V. S. Tomaso, 49 B
del Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Tel. 035-241168 - Fax 035-4176392
Medaglia d’oro della Camera di Commercio di Milano
E-mail: info.arsmedia@arsmedia.net
rinascimentale nordica, e del Novecento gli ambiti di ribalta il principio d’autorità della tradizione in matter
Patrizia Comand deviazione dalla Nuova Oggettività e dal Realismo d’un trasognamento di soave — e non meno sottilmen-
Paola, 2005, olio su tela, cm 110 x 60 di 4 anni, ha occasione di veder nascere un quadro,
dalla sua idea iniziale fino alla realizzazione finale. La
pittura di Emilio è cambiata: nonostante il soggetto e
Emilio Palaz l’ambientazione siano gli stessi (ritratti o nudi, quasi
sempre tra le pareti del suo studio), la pennellata è più
Il pittore errante sciolta, più libera, filtra più luce sui suoi volti, come se
l’aria cominciasse ad entrare tra quelle mura e le per-
Paola Cattaneo
sone ritratte respirassero più leggere.
Avverto una sorta di coincidenza emotiva (dettata più
Sono sempre più convinta dello scarto, inevi- dall’intuizione e dall’acquisita padronanza del “mestie-
tabilmente e per fortuna incolmabile, tra un re”, nell’esercizio continuo e paziente, nella conoscen-
dipinto e la sua traduzione di senso in parola, za dei materiali) tra la fluidità del suo gesto pittorico,
in parola scritta. È semplicemente vero, è il la capacità ormai istintuale perché consapevole di sce-
dipinto stesso a parlare, a raccontare di sé e gliere il tono e il colore, e la maggiore vivezza degli
proprio perché articolazione di un linguaggio sguardi ritratti, sempre in attesa di qualcosa, sospesi tra
figurato, espresso in disegno, luce, colore, immobilità e movimento, ma accesi dal colore e da
emozione, lascia ampio spazio in chi lo guar- un’energia vibrante e gentile. Non c’è acquietamento
da alla propria sensibilità estetica e visiva. in questi sguardi come non c’è fine all’esplorazione
Sarei tentata di fare come Giuseppe Ungaretti pittorica ed affettiva di Emilio, errante tra i tanti visi, i
che, chiamato a parlare di “Alla luna” di tanti corpi che incontra e mai lo saziano.
Giacomo Leopardi, si mise a leggerla, a leg- I modi del suo linguaggio cambiano, ma il radicamen-
gerla e ancora a leggerla, non fece altro se non to definitivo non c’è mai, sempre teso a scoprire in
invitare all’ascolto. ogni lineamento una diversa tensione, una nuova luce
Ma, forse, una mediazione serve, in questo sotto cui orientare la sua geografia dell’anima.
caso la mia, cioè quella di chi, posando ogni
settimana nello studio di Emilio Palaz da più Michela, 2004, olio su tela, cm 70 x 100
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LUIS RICARDO FALÉRO
(1851 - 1896)
www.mirexspa.it
email: mirexspa@tin.it PER L’ARTE
teranno nel giardino del voi, un giardino popolato da
Salvatore Sebaste musei in evoluzione, senza mai la stessa collezione ogni
La scala dell’arte
L’arte, come la vita, è una scala. Baudelaire sosteneva
che riesce perfino a far scorrere l’acqua dal basso in
alto, sfidando la gravità. Ed è in omaggio a questa sfida,
per rendere visibile il gusto di assaporarla, che abbiamo
reso il nostro scalone suggestione espositiva per una
collezione importante di opere della nostra galleria
d’arte contemporanea, le cinquanta tele dei venticin-
que artisti raccolti, con studio e passione, dal capofila
Stefano Soddu ed allestiti, con inventiva ed entusia-
smo, da Gabriella Brembati. Simbolo di un’epoca di
transizione, questa collezione di opere che punteggia-
no la fine di un secolo e l’inizio del successivo voglio-
no suggerirci un percorso che è in salita, come sempre
è in salita il passaggio delle epoche, un percorso ascen-
dente, come è sempre in ascesa il cammino dell’arte
attraverso le generazioni, gli stili, i gusti che essa stessa
ispira e produce restandone indipendente. Ogni gradi-
no di questa scala ideale è una stazione indispensabile
per trovare segni, gesti, linguaggio del nostro tempo.
Salite gradino per gradino, senza correre, senza saltare:
chi ha paura della salita sappia che cosa perde.
Pialuisa Bianco
(dal catalogo “Contemporaneo Italiano”
edito dall’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles, 2005)
Stefano Soddu
In oltre, 2004, acrilico su tela, cm 128 x 70
VISMARA ARTE
40 ANNI 1965-2005
a Zita
Penso davvero di doverti molto. Senza i suggerimen- ti. Come in un susseguirsi di sequenze e di stagioni
ti che mi hai saputo offrire, la mia attività d’artista molti tra i protagonisti dell’arte contemporanea, in
non sarebbe stata la stessa.Tu credi nel rigore, nell’ar- una linea ininterrotta sempre coerente e fedele per
te e hai saputo rafforzare in me questo essenziale le tue scelte, si sono esibiti nel tuo spazio. Quelli già
messaggio. Ricordo, dieci anni fa, la tua attenzione famosi e quelli un po’ meno, tutti hanno avuto per
nello scorrere i miei cataloghi. Insolita e rara curio- tuo merito sostegno e visibilità. È la tua vocazione e
sità di chi svolge da trent’anni attività di gallerista nei ci riesci con semplicità. Grazie a una presenza forte,
confronti di un artista appena conosciuto. Poi la ma sempre discreta, grazie al tuo parlare con toni
mostra presso la tua galleria, e ancora l’inizio di un’a- misurati, grazie a un’innata capacità di intuire dove si
micizia duratura, per me sempre gratificante. La tua annidi veramente la qualità.Tutti noi, amici, artisti e
galleria compie quarant’anni ed è un albero solido e frequentatori della tua galleria ammiriamo il tuo
ben radicato. La tua forza, la tua passione, la tua coraggio, la tua bravura e professionalità.
costanza hanno nutrito come una radice profonda in Io ti voglio anche molto bene.
tutti questi anni la cultura e l’arte milanese, anche
proposta in un confronto internazionale oggi così Stefano Soddu
Milano, 2005 - Ornella Piluso, Laura e Francesco Cucci, Gabriella Brembati
raro. E l’albero continua a fiorire e a dare i suoi frut- Milano, 2005 Zita Vismara e Stefano Soddu
A LIGABUE
NEL QUARANTESIMO ANNIVERSARIO DELLA MORTE (1965-2005)
Catalogazione Ufficiale a cura di Augusto Agosta Tota e Marzio Dall’Acqua
Prefazione di Vittorio Sgarbi
Ristorante Nameless Due volumi in un elegante cofanetto - 644 pagine - 868 illustrazioni
Per ogni quadro una scheda descrittiva storico-critica. Apparati critici e biografici in italiano e inglese
dicembre - gennaio 2006 Presentando questo coupon
Trattamento speciale per la cena - prenotare al alla Libreria Bocca, Galleria Vittorio Emanuele II, 12 - 20121 Milano tel. 02 86462321
o all’Editrice Augusto Agosta Tota, Viale Campanini, 34 - 43100 Parma tel. 0521 242703
02.4814677 potrete acquistare il Catalogo Ragionato dei Dipinti
con lo sconto del 20% sul prezzo di copertina.
Via Monte Bianco, 2/A - Milano Lo sconto non è cumulabile alle condizioni di vendita che la Libreria Bocca riserva agli abbonati.
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