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Mussolini e le iniziative revisionistiche dellUngheria

Il principio ispiratore, nel primo dopoguerra, della politica estera ungherese: la revisione

Il trattato del Trianon: il trattato di pace le potenze vincitrici della prima guerra mondiale firmato il 4 giugno 1920 nel palazzo del Grande Trianon di Versailles, in Francia.

Il 31 ottobre 1918, a Timioara venne proclamata la Repubblica del Banato e il governo ungherese ne riconobbe l'indipendenza. I confini provvisori dell'Ungheria uscita dalla guerra non comprendevano: Parte della Transilvania (divenne parte della Romania) La Slovacchia (la Cecoslovacchia) Croazia, Slavonia e Voivodina, che si unirono all'appena costituito Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, e le citt ungheresi di Pcs, Mohcs, Baja e Szigetvrche furono occupate e messe sotto amministrazione provvisoria serbo-croata. La citt di Fiume che, oggetto di dispute territoriali, fu occupata prima da truppe anglo-francesi e subito dopo (settembre 1919) da truppe irregolari italiane che vi restarono, costituendovi uno stato indipendente, fino all'annessione al Regno d'Italia nel 1922.

I confini definitivi Rispetto a quelli stabiliti diciotto mesi prima, i confini stavolta non comprendevano: il resto della Transilvania ( Romania)
La Rutenia subcarpatica (Cecoslovacchia)

gran parte del Burgenland, dopo un referendum svoltosi nel dicembre 1921, venne assegnato all'Austria

il territorio di Sopron opt per restare all'Ungheria le citt di Pcs, Mohcs, Baja e Szigetvr (erano occupate dalla Serbia nel novembre 1918) vennero restituite all'Ungheria.

Patto tra lItalia e lUngheria- Eterna amicizia: 5 aprile 1927 (Klebersberg) Bethlen, Mussolini da parte italiana un appoggio aperto al revisionismo ungherese vivace nei riguardi della Cecoslovacchia, della Romania e della Jugoslavia in Ungheria: il potere nelle mani delle forze conservatici, guidate dal reggente ammiraglio Horthy e dal presidente del consiglio conte Bethlen rappresentano principalmente gli interessi dei magnati, gradi proprietari terrieri situazione sociale: molto diversa da quelle di vari paesi confinanti laccordo dellItalia con lUngheria implic contrasti non solo con la Cecoslovacchia, ma anche con la Romania il primo successo rilevante ottenuti in politica estera ungherese apertamente diretta contro lo status quo europeo

Dal punto di vista economico: prevedeva il coinvolgimento della Banca Ungaro-Italiana nel settore della fabbricazione di vagoni e locomotori ferroviari ungheresi la concessione da parte italiana di uno dei due bacini del porto di Fiume per le merci magiare (cereali e zucchero)

un prestito allUngheria di 100 milioni di peng (la nuova moneta ungherese, equivalente a poco pi di tre lire)

Dal punto di vista politico: lUngheria usciva definitivamente dallisolamento internazionale a partire dallestate del 1927: dalleditore Lord Rothermere del britannico Daily Mail, per la prima volta la propaganda revisionista magiara cominciava a ricevere lattenzione di una parte non trascurabile dellopinione pubblica mondiale

tra il 1926 e il 1930: laumento consistente delle esportazioni di grano magiaro nel mercato italiano Roma divenne il primo importatore il governo italiano pur appoggiando in linea principio la politica di Budapest lascesa di Hitler al potere Gmbs (Gmblini): doppio orientamento (sostituzione dellorientamento unilaterale filo-italiano) Mussolini: si opponeva ancora allannessione tedesca dellAustria

Protocolli di Roma: il 17 marzo 1934 una pi stretta collaborazione tra Italia, Ungheria ed Austria (Mussolini, Gmbs, Engelbert Dollfuss) reciproche concessioni economiche e politiche una spartizione economica della regione danubiana

per lItalia limpegno ad acquistare un milione di quintali di grano ungherese e lopzione per lacquisto di un altro milione di quintali Roma avrebbe garantito unindennit al venditore ungherese lItalia: accrescere la propria influenza nel bacino danubiano in senso antitedesco

Mussolini cercasse di convincere il partner ungherese che laccettazione dello status quo danubiano era solo una mossa tattica temporanea

la vicenda aveva chiaramente mostrato la disponibilit della politica estera fascista a sacrificare gli interessi revisionistici ungheresi in nome dei propri obiettivi coloniali!!

lItalia aveva perso la competizione in Ungheria sul piano economico (nonostante gli accordi economici dei Protocolli di Roma che determinassero un aumento delle esportazioni ungheresi) nel 1935 la Germania divenne il pi importante partner commerciale di Budapest

lItalia indebolita (la guerra di Abissinia e la guerra civile spagnola) cominci a ricercare la collaborazione con Hitler Mussolini allontan sempre pi lItalia dalle grandi potenze democratiche accettazione dell Anschluss dellAustria (12 marzo 1938) il sogno magiaro di un blocco revisionista italo-tedesco-ungherese la fiducia di Budapest nella capacit italiana di controbilanciare lingombrante egemonia tedesca nel corso degli anni successivi, dal progressivo e inesorabile indebolimento della posizione italiana allinterno dellAsse

Il primo arbitrato di Vienna: 2 novembre 1938 inquadrarsi nella generale politica revisionista dellUngheria la Cecoslovacchia dovette accettare di cedere all'Ungheria tutti i territori della Slovacchia e Rutenia subcarpatica a sud della linea Senec - Galanta - Vrble - Levice - Luenec - Rimavsk Sobota - Jelava -Ronava - Koice - Michaany - Vek Kapuany - Uhorod Mukaeve comprese tutte le citt finora menzionate, fino al confine con la Romania la Cecoslovacchia pot mantenere le citt slovacche di Bratislava e Nitra

l'Ungheria entr in possesso delle tre citt contese in Rutenia cos come di altre quattro nella Slovacchia meridionale Knya,Teleki,Ciano,von Ribbentrop,Gring

Il secondo arbitrato di Vienna: 30 agosto 1940 il ministro degli esteri italiano Galeazzo Ciano e quello tedesco Joachim von Ribbentrop (conte Istvn Csky-l'Ungheria e Mihail Manoilescu-la Romania) la Romania si obblig a restituire all'Ungheria la Transilvania settentrionale, il territorio di 43.492 km e 2.609.007 abitanti che si incuneava profondamente

nei Carpazi fino a includere l'area popolata dagli Szkely. Il resto della Transilvania (con altri 400.000 ungheresi) rimase sotto sovranit romena dal punto di vista demografico :la popolazione dei territori annessi da Budapest 968.371 ungheresi (37%), 1.304.898 romeni (50%), 200.000 ebrei (8%) piccole minoranze di tedeschi, zingari, slovacchi, ucraini e armeni. I nuovi confini, irrispettosi del principio di nazionalit provocarono un massiccio flusso migratorio in entrambe le direzioni

il costante orientamento verso lItalia della politica estera ungherese: primo viaggio dei presidenti del consiglio ungheresi verso Roma PPT Cianohandout

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