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Teoremi Serie Storiche Economiche

Definizione 1 Siano Y, X1, . . . , Xm variabili casuali definite sullo stesso spazio probabilistico, M la classe delle (X1, . . . ,Xm) funzioni misurabili e l( ) una funzione di perdita, allora il previsore , con p M, ottimale per Y rispetto alla perdita l se

Th. 1 Siano Y, X1, . . . , Xm variabili casuali con varianza finita, allora il previsore ottimo per Y basato su X1, . . . , Xm, rispetto al quadrato della funzione di perdita (x)= , il valore atteso condizionato Dim Dobbiamo mostrare che non c unaltra funzione misurabile p(x1, . . . ,Xm) che ha perdita attesa pi piccola di La perdita (al quadrato) del previsore ottimale (Mean Squared Error) :

Se calcoliamo la perdita attesa di un generico previsore e sommiamo e sottraiamo il previsore ottimale possiamo allora scrivere lMSE di p( ) come:

Per la propiet 2 del teorema 2 sappiamo che

Quindi, lMSE di p la somma di un numero fissatto di valori non negativi, uguali a zero se e solo se

Th 2 Siano Y e X (possibili vettori) variabili casuali e g(x) una funzione X misurabile, allora: 1. Legge dei valori attesi iterati

2. Ortogonalit dellerrore di previsione

Dim Proviamo solo il caso delle variabili casuali assolutamente continue usando nozioni di probabilit elementari:

La seconda propriet si pu invece dimostrare facilmente con la propriet 1:

Th 3 Sia L la classe di funzioni lineari {0+1X1+...+mXm : (0,1,..,m) Rm+1}, allora il previsore ottimale sulla classe L rispetto alla funzione di perdita quadratica, l(x)=x2, il previsore lineare:

Il previsore lineare ottimale unico. Dim Dobbiamo minimizzare rispetto a

il seguente MSE:

Dove abbiamo impostato Se definiamo possiamo scrivere

Poniamo uguale a zero la derivata rispetto a , e otteniamo il sistema di equazioni normali:

che un sistema di m + 1 equazioni lineari e m + 1 incognite. Quindi, se invertibile c solo la soluzione in caso contrario ci sono infinite scelte di

che risolvono il

sistema. Per provare lunicit del previsore lineare ottimale anche quando la matrice non invertibile, consideriamo due arbitrarie soluzioni del sistema lineare, diciamo e , e la distanza tra i previsori e

Dove abbiamo usato il fatto che entrambi i coefficienti dei vettori soddisfano le equazioni normali sopra. Questa distanza uguale a zero implica che e sono uguali con probabilit uno. Notiamo che il previsore lineare ottimale nel teorema espresso in una forma leggermente diversa. L, abbiamo -coefficienti che risolvono e in blocchi

Possiamo vedere lequivalenza dei due sistemi di equazioni normali se scriviamo come segue:

Dalla prima riga otteniamo

e, sostituendo nel secondo blocco otteniamo: che si semplifica come

Th 4 Di seguito forniamo una lista di propriet di cui il previsore lineare ottimale gode: Siano soddisfatte tutte le condizioni del Th 3, siano a, b e c costanti e Z una variabile casuale con varianza finita, allora: 1 Correttezza

2 Ortogonalit dellerrore di previsione

3 MSE del previsore 4 Linearit

5 Legge delle proiezioni iterate Dim Per una notazione pi compatta, sia Correttezza

Ortogonalit

MSE

Linearit E una stretta conseguenza del fatto che il previsore sia una funzione lineare di x. Legge delle proiezioni iterate Se definiamo lerrore di previsione possiamo scrivere Y come Dove per le propriet 1 e 2 abbiamo Quindi, parlando di previsore lineare ottimale basato su x di entrambe le parti dellidentit sopra e usando la propriet della linearit otteniamo:

La propriet 2 del Th 4 pu essere anche usata come definizione per il previsore lineare ottimale, sicuramente definisce la stessa impostazione di equazioni normali come la first order condition per minimizzare lMSE : che , (Dim Th 3). Notiamo che abbiamo sempre decomposto la variabile casuale Y in somma del previsore e delsuo errore dove, per la propriet 1 e 2 del previsore lineare ottimale (Th 4), lerrore E hamedia zero e ortogonale (e quindi incorrelato) a tutte le variabili previsori X1, . . . ,Xm. Th 5 Siano y e x variabili vettori tali che

Allora Dim Chiamiamo e il vettore delle medie e la matrice di varianze-covarianze di Per la dimostrazione abbiamo bisogno la semplice verifica dellidentit

E prendiamo il determinante di entrambe le parti dellidentit e abbiamo quindi

Dalla stessa identit otteniamo inoltre

Per definizione, la funzione di densit di funzione di densit normale

e sostituendo con la

Dove abbiamo posto identit sopra per

e p uguale al numero di elementi di y. Usando otteniamo

Con e Sostituendo questo risultato e lidentit del determinante nella densit condizionata otteniamo

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