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08/05/2011

Canto profano

canto profano

IN LINGUA LATINA

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nascita repertorio gregoriano nascita notazione musicale IX secolo tropi, sequenze e drammi liturgici canto profano primi esempi di polifonia

profano pro-fanum davanti al tempio

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in latino

in volgare

- planctus (canto funebre)

- invocazione agli amici - invito al pianto - lode del defunto - invito alla preghiera

In latino

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Il Planctus de obitu Karoli (per la morte di Carlo Magno) in versi, alterna con il ritornello Heu mihi misero! distici non privi di rude solennit che invitano tutte le regioni a piangere la morte del grande imperatore. In Mecum timavi saxa, novem flumina... Paolino patriarca di Aquileia (m. 802) esprime il suo lamento per Enrico duca del Friuli morto in combattimento contro gli Avari. Se il carme fu composto nel 799, anche la melodia indubitabilmente uno dei cimeli musicali pi vetusti, se non altro perch ci trasmessa identica in un codice di Berna del secolo X: indice che gi quell'epoca essa aveva conosciuto una cospicua notoriet. Pur richiamandosi a vicende profane, il componimento ebbe destinazione liturgica essendovi palese la solenne gravit della preghiera. Si ricorda infine il Planctus Hugonis abbatis (Hug dulce nomen...), forse un figlio naturale di Carlo Magno perito mentre si prodigava a sedare le contese tra i successori di Ludovico.

Limiti di spazio impediscono di ricordare altri componimenti conservati in fonti diverse; ma non possiamo ignorare il notissimo saluto del maestro a un suo scolaro partente (O admirabile Veneris idolum), composto forse a Verona nel secolo X e testimoniato in altre fonti con le parole dei pellegrini in cammino verso Roma: O Roma nobilis, orbis et domina. Si tratta d'un contrafactum, cio del prestito d'una melodia a parole differenti: questo procedimento antichissimo e documenta innumerevoli e reciproci scambi tra le sfere del sacro e del profano.

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Sempre in latino sono le liriche


a) dei clerici vagantes b) delle sororibus vanis c) dei goliardi (da gula)

I Carmina Burana L'ultimo significativo episodio della melica mediolatina (pur esso coinvolto nella problematica dell'interpretazione ritmica) ci presenta i canti dei goliardi o scholares. Sono in tutto una cinquantina, conservati nel canzoniere di Benediktbeuren (complesso monastico in Baviera, donde il nome di Carmina Burana) e in altre fonti minori. Bench redatto verso la fine del secolo XIII, il codice dell'abbazia di Benediktbeuren attualmente a Monaco, Staatsbibl., Clm. 4660, reca una notazione neumatica intraducibile direttamente. Per buona sorte, alcune canzoni si leggono in altri codici che aiutano a ricostruirne la melodia.

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Carmina Burana XIII secolo Carmina moralia (1-55), argomento satirico e morale; in latino Carmina veris et amoris (56-186), argomento amoroso; Carmina lusorum et potatorum (187-228), canti bacchici e conviviali; Carmina divina, argomento moralistico sacrale (questa parte fu probabilmente aggiunta all'inizio del secolo XIV).

Codex Buranus: la ruota della Fortuna. O Fortuna, velut Luna statu variabilis, semper crescis aut decrescis O Sorte, come la Luna mutevole, sempre cresci o decresci (Introduzione a O Fortuna)

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salmodia

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NELLE LINGUE NAZIONALI

Trovadori (sud della Francia, lingua dOc) Trovieri (nord della Francia lingua dOil) In volgare Minnesnger (Germania tedesco) Cantigas de Sancta Maria (Spagna spagnolo) Laudesi (Italia volgare)

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Cause della diffusione della lirica Trovadorica dal Sud al Nord della Francia: matrimonio di Eleonora dAquitania con Luigi VII

Cause della diffusione della lirica Trovierica in Germania (Minnesnger): matrimonio di Beatrice di Burgundia con Federico Barbarossa (XII secolo)

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Ipotesi sulla nascita della lirica Trovadorica: a) affermazione della societ feudale a) influsso arabo b) spontaneamente c) influsso cataro (eresia che propugnava ideali di purezza di vita) Ipotesi sulle cause della fine della lirica Trovadorica: a) per esaurimento b) crociata contro gli Albigesi (setta religiosa, diffusa dalla met

del XII sec. nel Mezzogiorno della Francia, e specialmente ad Albi e nell'Albigeois da cui il nome).

I trovatori
Il primo dei trovatori conosciuti fu Guglielmo IX duca di Aquitania (10711126), del quale peraltro ci pervenuto solo un frammento musicato. Di circa cento trovatori dei quali abbiamo le vidas, sette almeno sono donne e una buona met appartiene a famiglie nobili; in ogni caso l'origine aristocratica non , neppure per le vidas, un requisito necessario per la fama del trovatore. Quanto all'esecuzione, secondo le stesse vidas circa un terzo dei trovatori erano anche jongleurs, e quindi esecutori; di alcuni invece si afferma l'inabilit nel comporre i suoni o nell'esecuzione.

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Esempio di vidas

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Lamor cortese
Lamor cortese un termine creato dal critico francese Gaston Paris nel 1883 per indicare la concezione filosofica, letteraria e sentimentale del concetto dellamore. Si basa sul concetto che solo chi ama possiede un cuore nobile. Il concetto di amor cortese appare per la prima volta nel corso del XII secolo nella poesia dei lirici provenzali che scrivono in lingua d'oc, tuttavia avr fortuna anche nella letteratura del nord della Francia e sopravvivr nel tempo tramite il "dolce stil novo" dantesco. Lamor cortese del trobador un sentimento capace di nobilitare e affinare luomo. Nasce come unesperienza ambivalente fondata sulla compresenza di desiderio erotico e tensione spirituale. Tale "ambivalenza" detta mezura, cio la "misura", la giusta distanza tra sofferenza e piacere, tra angoscia ed esaltazione. Per questa ragione, anche, esso non pu realizzarsi dentro il matrimonio, e lamor cortese quindi adultero per definizione. Esso desiderio fisico, ma soprattutto motivo di elevazione spirituale nelluomo: serve a nobilitarne lanimo e non pu esistere in un animo volgare (del popolo contadino), ma solo in un animo cortese (della corte), dando modo cos allamante vassallo (cio senza feudo) di tener testa ai propri signori, almeno spiritualmente. Si instaura, quindi, fra la dama e lamante un rapporto damore esclusivo, cos come il poeta deve rivolgersi ad una sola dama, essa deve accettare al suo servizio non pi di un amante. Nel caso in cui una delle due parti trasgredisse, allora il rapporto pu cessare.

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Elementi caratterizzanti l'amor cortese


-Il culto della donna, vista dall'amante come un essere sublime, irraggiungibile. -L'inferiorit dell'uomo rispetto alla donna amata, l'amante si sottomette completamente e obbedisce alle volont della donna. Tale rapporto fra i due sessi definito "servizio d'amore". L'amante presenta il suo omaggio alla donna e resta in umile adorazione di fronte a lei. -La gioia e il tormento, o meglio una forma di ebbrezza ed esaltazione, di pienezza vitale, formata dall'amore impossibile, che per genera insieme anche sofferenza, tormento. -L'amore ingentilisce, la devozione alla donna ingentilisce l'animo, lo nobilita, lo purifica dalla rozzezza. L'amare un esercizio di perfezionamento interiore. Questo avviene perch la tensione del desiderio perpetuamente inappagata, se il fine fosse raggiunto, la tensione cadrebbe. Per questo spesso i poeti sinnamorano di donne irraggiungibili, o perch distanti geograficamente, o perch sposate col signore della corte, o perch appartenenti a certi sociali troppo elevati per il trovatore. -L'amore adultero, che si svolge al di fuori del vincolo coniugale: addirittura, si teorizza che nel matrimonio non possa esistere veramente "amor fino". Il matrimonio, infatti, spesso era un contratto stipulato per ragioni dinastiche o economiche. Il carattere adultero dell'amore esige il segreto, che tuteli l'onore della donna: per questo il suo nome non viene mai pronunciato dai poeti. -Il conflitto tra amore e religione, scaturito dal culto per la donna divinizzata con il culto per Dio; inoltre la Chiesa condanna notoriamente il peccato dell'adulterio.

Trovatori
I personaggi della vicenda trobadorica sono quasi mezzo migliaio, alcuni noti soltanto per qualche strofa di cans. I pi celebri nella prima generazione del secolo XII furono Jaufre Rudel, Marcabru e Bernard de Ventadorn. Nella seconda met del secolo le ricerche formali presero il sopravvento sull'ispirazione e si diramarono in due direzioni: il trobar ric, una tendenza tesa a sperimentare le variet della versificazione rappresentata da Raimbaut d'Orange e Arnaut Daniel; il trobar clus, caratterizzato dalle sottigliezze del pensiero, che ebbe protagonisti Peire D'Auvergne , Bernard Marti e Guiraut de Borneill. Esiste anche il trobar plan o trobar leu dallo stile facile e immediato

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Trovieri

Il pi antico troviere conosciuto uno dei pi illustri autori di romanzi versificati, Chrtien de Troyes, autore del Perceval le Gallois, cui Wagner ispir il suo Parsifal. Verso la fine del secolo XII Conon de Bthune e Blondel de Nesle. Nel secolo XIII la vita musicale della Francia settentrionale, con il rinnovamento del patrimonio paraliturgico e i primi monumenti polifonici della scuola di Notre-Dame, fu profondamente trasformata e la stessa monodia oscill tra l'antica fonte d'ispirazione (troubadours) e i nuovi modelli.

Tra il 1219 e il 1236 Gautier de Coinci scrisse chansons alla Vergine attingendo indifferentemente per le melodie alle sequenze, ai lais e ai conducti polifonici: indice d'una coesistenza di forme e di gusti a prima vista inconciliabili. Dagli inizi del secolo XIII si fece pi consistente l'influsso delle forme musicali fisse di origine popolareggiante: ne risentirono le musiche di Thibaut de Champagne (1201-53) e, soprattutto, le composizioni del pi alto talento trovierico: Adam de la Hale (1230 ca.-88 ca. ), autore del celebre Li Geus de Robin et de Marion, azione scenica composta forse per la corte di Napoli, alle cui sezioni cantate e danzate egli adatt refrains e chansons. Furono gli estremi bagliori di un'arte che, esportata fuori dal territorio francese insieme con quella dei troubadours, aveva gi suscitato imitatori ed epigoni in quasi tutti i paesi d'Europa.

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STRUMENTI La diffusa opinione che i canti trobadorici fossero accompagnati da strumenti va ridimensionata; si deve tuttavia ammettere e varie figurazioni miniate lo starebbero a dimostrare che in certi casi la viella o altri strumenti abbiano doppiato la voce del cantante o abbiano interludiato tra una stanza e l'altra del testo.

trovatore: manoscritto del XIII secolo

Lamore cortese

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Gli chansonnieres: Sono i volumi contenenti le liriche dei Trovatori e dei Trovieri, testi e musiche. Le musiche sono scritte su tetragramma e in notazione quadrata. Probabilmente tale notazione indicava anche il ritmo dei canti, ma la mancanza di una trattatistica sullargomento ha spinto gli studiosi a formulare diverse ipotesi sulla loro trascrizione in notazione moderna.

Grande la sproporzione fra il numero dei testi riprodotti negli chansonnieres e il numero delle melodie: Trovatori: 2542 testi contro 264 melodie rapporto di 1:10

Trovieri:2100 testi ca. contro ca. 1400 melodie le melodie riportate sono pari ai 2/3 dei testi

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Mancando informazioni relative al ritmo, per trascrivere le canos trobadoriche si sono adottate di volta in volta ipotesi diverse. Ecco le soluzioni proposte il secolo scorso per Kalenda maia di Raimbaut de Vaqueiras da: a) Hugo Riemann [1905] b) Pierre Aubry [1910] c) Friedrich Gennrich [1932] d) Raffaello Monterosso [1964] e) Hendrick van der Werf [1984]

La disputa circa le soluzioni ritmiche preferibili assunse accenti anche molto violenti (Aubry e Baptist Beck si sfidarono a duello e Aubry mori allenandosi alla sfida), nel caso specifico oltre a ipotizzare l'applicazione di poco praticabili teorie derivate dalle notazione modale, va osservato che, in questo caso, essendo il modello musicale strumentale, gli ictus della melodia devono necessariamente essere regolari. Ogni strofa, malgrado l'apparente irregolarit del verso si rivela in effetti composta da otto frasi caratterizzate ciascuna da quattro accenti che senza difficolt possono considerarsi equidistanti:

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Kalenda maia Delle 35 poesie attribuitegli rimane la musica di solo sette. La pi celebre Kalenda maia che, come detto nell'ultimo verso, una estampida, fino a quel momento solo un genere strumentale. La razo riferisce che Raimbaut compose il brano dopo aver sentito la melodia suonata su una viola da due jongleurs francesi. La si considera quindi il primo esempio di estampie vocale.

I generi musicali e poetici Possono essere classificati in base al contenuto


chanson (canzone) Alba Pastorella Sirventese ecc.

forma
per lo pi sono forme di danza caratterizzate dallalternanza/ripetizione fra due melodie. Si dicono forme fisse e sono Rondeau, Ballata, Virelai

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GENERI IN BASE AL CONTENUTO la cans (il genere pi usato): cinque o sei stanze costruite sulle stesse rime il cui argomento prediletto lamor cortese; i sirvents: sono delle satire politiche e morali o poesie esaltanti le virt del signore della corte (sir); il planh: un canto funebre, in lode di una donna o pi spesso di sovrano o di una personalit eccellente; la tenso : spesso in forma di gare poetiche, permettevano a vari trovatori di dibattere su questioni d'amore, ma anche di politica, di morale, di sogni; l' alba: descrive il risveglio dei due amanti; la pastorella: dialogo fittizio fra il poeta ed una pastorella che ne respinge o ne accetta le proposte damore; Neppure il tema religioso assente nella produzione trobadorica, sebbene parecchi canti di contenuto religioso siano ritenuti dei contrafacta.

La cans La convenzione dell'amor cortese trov espressione diretta e immediata nella cans, la cui struttura pi semplice quella analoga alle composizioni innodiche. I sottotipi interni sono numerosi, ma il pi frequente dato dall'adozione di frasi iterate; preferita la ripetizione melodica delle due prime frasi, con il seguente schema: AB+AB+CDEF... Jaufre Rudel, Lanquan li jorn

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Forme fisse: Rondeau Strofe di 8 versi, alternanza due melodie


Esempio: testo 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. d e a b a b c a musica A B A A A B A B

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Forme fisse: Virelai Strofe di 5 versi, alternanza due melodie


Esempio: testo 1. 2. 3. 4. 5. a b c d a musica A B B A A

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Forme fisse: Ballata Strofe di 8 versi, alternanza due melodie


Esempio: testo 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. rima baciata rima baciata rima baciata rima baciata rima baciata rima baciata rima baciata ritornello musica A B ritornello cad. Ouvert A B ritornello cad. Clos C D E F

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Forme di probabile derivazione sacra: tipo inno uguale melodia per ogni strofa (esempio la canso per i trovatori, chanson per i trovieri o il Lied per i tedeschi) tipo sequenza melodie uguali a due a due, es.
A-B(co)B(cc)-C(co)C(cc)-D(co)D(cc)-n ecc. (estampie, o lay, corrispondente vocale della estampie che prevalentemente strumentale) [co=cadenza ouvert / cc=cadenza clos]

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I MINNESNGER E LA MONODIA IN TEDESCO (XII-XIII SEC.)

Sebbene l'esistenza d'una tradizione musicale autoctona non possa essere negata ai paesi di lingua tedesca (si ricordino i canti goliardici), una ricca documentazione a noi giunta testimonia la nascita d'un movimento ispirato agli ideali e ai modi della poesia e della musica francese e provenzale. La presenza del troviere Guiot de Provins tra il seguito di Beatrice di Borgogna, che nel 1156 and sposa all'imperatore Federico Barbarossa, assicura che almeno a quella data deve farsi risalire l'inaugurazione di pi fitti rapporti tra l'area francese e quella germanica. Tali scambi si effettuarono sia grazie alla trasmissione di canzonieri, sia per i viaggi o per il soggiorno di giullari francesi nelle corti germaniche. E noto, del resto, che intorno al 1200 Peire Vidal giunse fino all'Ungheria.

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Minnesnger il termine con cui furono designati i poeti-musici tedeschi. Il loro movimento, Minnesang (da Minne = amor cortese e Sang = canto), prese le mosse, a quanto pare, dalla Baviera e dall'Austria, ma una seconda corrente, attraverso il basso Reno, lo introdusse in Renania, Turingia e Svizzera. I termini cronologici si possono fissare all'incirca tra il 1170 e la met del secolo XIV e abbracciano due o tre fasi creative, sulla cui delimitazione gli specialisti non sono peraltro concordi. La produzione dei Minnesnger ci conservata in fonti piuttosto tardive rispetto al loro periodo: le principali sono il canzoniere di Jena (secolo XIV; 91 melodie) e quello di Colmar (secolo XVI; contiene 107 melodie, alcune delle quali appartengono gi al pi tardo genere dei Meisterlieder).

La dipendenza dai modelli francesi fu pressoch totale fino alla fine del 1200: per questo periodo si conoscono soltanto melodie presenti in fonti franco-provenzali le quali, con ogni probabilit, furono adottate nel momento in cui si composero i testi tedeschi. Anche in seguito, la creazione dei testi risent fortemente del repertorio francese per il contenuto e le forme, per le immagini poetiche, la terminologia cortese e la struttura strofica; analogie molto strette, del resto, si notano nelle melodie. Per ognuno dei generi si riscontrano denominazioni corrispondenti: il Lied (dalla cans); il Tagelied (dall'alba); il Leich (dal lai); lo Spruch (dal sirvents); ecc.

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usata di preferenza la forma di Bar (poema, canzone), la cui struttura poetico-musicale consiste nella ripetizione di due Stollen (corrispondono ai piedi o mutazioni della nostra ballata), cui si aggiunge l'Abgesang (ad esempio: AB+AB+CDE...); assai spesso l'Abgesang utilizza in vari modi il materiale melodico degli Stollen creando rime musicali come AB+AB+CDB: in tal caso si ha il tipo di canzone a rotundello.

Tra i Minnesnger della prima generazione i pi noti sono: Friedrich von Hsen, Hartmann von der Aue (autore anche del poema narrativo Der arme Heinrich), Reinmar il Vecchio e Rudolf von Fenis. Uno stile pi personale rivelano i rappresentanti del secondo periodo: Walther von der Vogelweide (autore tra l'altro d'un noto Palstinalied che si riferisce alla crociata del 1228 e impronta la sua melodia su Lanquan li jorns on lonc en may di Jaufre Rudel); Wolfram von Eschenbach (diventer il Wolfram nel Tannhuser wagneriano); Heinrich von Meissen, denominato il Frauenlob forse perch in una tenzone canora aveva difeso il termine Frau (signora) invece di Wip (donna); con la sua morte (1318) cominci il declino del Minnesang. Per ognuno di questi cantori possibile indicare il modello o i modelli franco-provenzali da cui trassero ispirazione per le loro opere.

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SPAGNA: LE CANTIGAS DI ALFONSO X IL SAVIO (XIII SEC.)

La collocazione geografica favor un massiccio irradiamento della lirica provenzale anche in Spagna e Portogallo. Non solo le corti di Catalogna, Castiglia e Aragona accolsero numerosi trovatori, ma gli stessi signori catalani si esercitarono nel poetare (la parlata del Limosino era usata in Catalogna prima che si imponesse il catalano). L'influsso provenzale si prolung in certe regioni fino al secolo XV, ma la collezione pi grandiosa della monodia iberica era gi stata raccolta da Alfonso X el Sabio, re di Castiglia e di Len dal 1252 al 1284: si tratta delle Cantigas de Santa Maria. Le cantigas celebrano in prevalenza i miracoli della Vergine e si ispirano ai Miracles de Notre Dame del monaco troviere Gautier de Coinci; ci sono pervenute in alcune fonti, tre delle quali conservano anche le melodie; sono anonime, ma non da escludere che alcune appartengano allo stesso re Alfonso.

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ITALIA: LA MONODIA NON SCRITTA (XIIXIII SEC.)

Notissimi passi delle opere dantesche basterebbero a testimoniare la profonda penetrazione in Italia del pensiero e della poesia trobadorica. Raimbaut de Vaqueiras, Peire Vidal e Gaucelm Faidit, per accennare solo ai pi noti, vi soggiornarono. I rimatori della scuola siciliana ne subirono l'influsso, per non dire degli italiani (vedi Sordello mantovano) che poetarono in provenzale. La denominazione delle forme poetiche (ballata, tenzone, sirventese, ecc. ) visibilmente imparentata con quelle francesi. Ma per quanto concerne la musica, non ci sono pervenute che indirette testimonianze, la cui esiguit induce a supporre che proprio in Italia si sia consumato quel divorzio tra musica e poesia che nel paese d'origine dell'arte trobadorica dovette essere solo occasionale ed eccezionale. Invece una ben pi vasta presenza della musica si registra appena si esce dal dominio delle scuole letterarie e ci si accosta alle occasioni della vita quotidiana, siano esse legate alle abitudini religiose e devozionali o soltanto ai momenti gioiosi delle feste di popolo.

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Particolarmente ricco e significativo fu lo sviluppo di una poesia religiosa in volgare, a scopo non liturgico, determinato dal movimento dei "disciplinati", persone che, riunite in processione, giravano (dapprima a Perugia, poi nel resto dell'Italia), cantando laude e recitando preghiere che invocavano carit e penitenza. S. Francesco d'Assisi (1182-1226) inaugur questo tipo di canti e di preghiere: il suo Cantico delle creature prevedeva infatti anche una lezione melodica, purtroppo non giunta fino a noi.

Alcune confraternite erano denominate "laudesi" per via del fatto che in buona parte, le loro riunioni erano destinate al canto delle laudi. Queste ultime figurano raccolte in libri denominati laudari (sono oltre 2000) due dei quali riportano anche le melodie: si tratta del Laudario di Cortona (Laudario 91) del 1297 contenete 96 canti e del bellissimo Laudario magliabechiano (Firenze) contenente 89 melodie. Queste ultime sono scritte per lo pi su di un sistema a 4 linee sopra al quale sono collocati i segni della notazione gregoriana quadrata. Pertanto la loro interpretazione ritmica incontra gli stessi problemi della lirica trovadorica e trovierica. Gli schemi melodici sono molteplici; dominano comunque quello della sequenza (gi sfruttato nel lay trovadorico) e quello della ballata italiana, strettamente imparentato col virelai francese (vedi dispensa) Il testo letterario generalmente di basso profilo artistico.

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Una pagina del Laudario Magliabechiano

Lauda Dal ciel venne

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