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Bureau de Dpt: Bruxelles X

Belgique - Belgi P.P. - P.B. 1099 BRU X 1/1605

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Se vuoi costruire una nave, non radunare gli uomini per fare loro raccogliere il legno, per distribuire i compiti e suddividere il lavoro, ma insegna loro la nostalgia del mare ampio e infinito". [ Antoine de Saint-Exupery ] Bimestrale ( sauf Juillet - Aot) di cultura, polica, informazione della diaspora siciliana - Anno XV - n 2 - Marzo/Aprile 2013 Ed. Resp.: Catania Francesco Paolo, Bld de Dixmude , 40/ bte 5 (B) 1000 Bruxelles - Tl & Fax: +32 2 2174831 - Gsm: +32 475 810756

Gli specchi del web (pagg. 1 & 2) Diritti del Popolo Siciliano sempre violati: che fare? 8 referendum per la Sicilia (pag. 4)

Radici storiche dellAutonomia siciliana - Lorigine della Questione Siciliana in uninvestitura impossibile - (pagg. 5 & 6) QUELL'INCHINO CHE HA COMMOSSO ED EDIFICATO IL MONDO... - (pag. 7) Le fate esistono. E io oggi ne ho incontrata una - (pag. 8) Reddito di cittadinanza per tutti - (pag. 9) LA LEGGE SUL CONFLITTO DI INTERESSI, IL PD NON PU FARLA - (pag. 9) Grandi di Sicilia ! - (pagg. 15 & 18) Un sogno diventa realt per Arba Sicula: una grammatica moderna del siciliano (pag. 16) A TAVOLA con le ricette di TANO - (pag. 19)

Gli specchi del web


di Eugenio Preta

a formazione di un nuovo governo, che gi i risultati elettorali avevano pronosticato ardua e difficoltosa, se non improbabile, diventata un tormentone che per servito, almeno, a mettere in risalto - qualora i cittadini ne avessero avuto ancora il dubbio - la vera natura della politica, attuata attraverso i suoi partiti organizzati e quelli virtuali, che esistono - e se ne vantano, (i risultati per li hanno premiati) solo in rete. In particolare abbiamo sottolineato le illusioni del Pd che affiggeva una sua vittoria risicata, come trionfo, e pretendeva di accaparrarsi tutte le postazioni di responsabilit istituzionali e, dopo la Presidenza di Camera e Senato, soprattutto riteneva di dover preparare la strada a Bersani come primo ministro di questa repubblica ridotta ormai al fallimento economico e morale dai vecchi figuranti della seconda repubblica e, a seguire, dall'incapacit dimostrata da quelli che erano stati chiamati dall'uscente Napolitano, in qualit di tecnici - quindi non politici e sopra le partI - a gestire la cosa pubblica. Che poi questi tecnici abbiano dimostrato per intero tutta la loro proterva arroganza e, fedeli al detto "l'appetito vien mangiando" abbiano cullato vanagloriosi sogni di ambizione politica, sotto gli occhi di tutti. L'ambizione di un vecchio signore che si era creduto uomo di Stato, lo aveva portato a "salire" in pista, - e nella stessa terminologia utilizzata c'era tutta la sudditanza di un proposito di scalata laddove una volta, soltanto nelle intenzioni per, c'era la "discesa" verso un dovere da compiere per il Paese. Non stiamo qui a fare l'esegesi del fallimento di Monti come politico e come statista, confermato in ultimo dalla vicenda

dei fucilieri di marina rispediti in India sotto la protezione di De Mistura, altro bellimbusto di questo governo di tecnici incapaci. Un fallimento sottolineato soprattutto dalle politiche di austerit e di strozzinaggio fiscale studiate senza piet a spese dei cittadini, con il solo scopo di ingraziarsi i burocrati di Bruxelles e abbassare il Paese agli standard imposti agli Stati Nazione da questa Unione europea proterva e poco solidale. Quindi oggi prendiamo atto del naufragio del progetto di questo vecchio signore e dei suoi sodali, come l'impresentabile Fini o

l'insopportabile Casini, consegnati dal voto dei cittadini al dimenticatoio e all'oblio, loro che nelle cravatte rosa e nei giudizi trancianti, avevano costruito una lunga e fortunata carriera politica ai danni dei cittadini addormentati. Che Grillo poi avrebbe rappresentato il fatto nuovo ne eravamo tutti a conoscenza e la conseguente sua affermazione elettorale stata uno di quei fatti che consegnano alla cronaca la prova di un effettivo girare pagina generazionale, un conseguente cambiamento di prospettiva politica e societaria che trovava ulteriore riscontro anche nei fatti che hanno portato, passiamo ad una sfera meno terrena, all'abdicazione di Ratzinger e all'elezione di Bergoglio. Fatti che hanno dimostrato il cambiare dei tempi - come diceva Bob Dylan nel '67 in Times are changing e che hanno obbligato gli interpreti della commedia umana e politica a prenderne atto, costringendo i pi lungimiranti ed avvertiti a trarne le dovute conseguenze. Ormai il verbo corrente oggi costituito dalla societ civile e le varie forme di associazionismo ne rappresentano l'estrinsecazione pratica. La rete, il villaggio globale, internet, i network sociali hanno

consegnato ai nuovi cittadini, specialmente in ambito politico, una mistica assurda e pericolosa. Una volta c'erano le assemblee dei partiti, i congressi fondanti con dirigenti e iscritti, oggi basta inviare una richiesta di partecipazione alla rete e si consacrati come riferimenti di un modo comune di pensare, come arbitri di scelte politiche e sociali, come componenti di una societ virtuale che esiste quando essa stessa decide di auto-consultarsi attraverso blog, moduli, posta elettronica, sms e post. Grillo di questa novit appare l'interprete pi fedele; riuscito a costruirsi una forza politica senza segreterie o congressi n militanti o dirigenti, solo con la sua abilit di tenere la scena, un palco reclamizzato sul web e poi rifocillato in realt dalla sua verve comica, ha messo al bando la tv e ricatturato il vecchio comizio militante, la piazza, ora che i partiti l'avevano abbandonata ritenendola dmod. E questa deriva pericolosa perch Grillo, a questo punto, diventa il solo maestro e l'unico punto fisso di riferimento, e alla fine viene abilitato a decidere azioni politiche e candidature ideali, una democrazia definita elettronica per allinearla ai tempi, ma che in realt la riedizione modernizzata delle vecchie rappresentanze popolari scadute in regime. Su questo filone Bersani ha cercato di tenere botta, di non farsi azzoppare dal nuovo, ma stupidamente, visto che del vecchio pi stantio lui era la dimostrazione comprovata, nonostante l'estremo tentativo di proiettare qualche giovane ai vertici di un partito sempre pi diviso nelle vecchie dicotomie. Pervicacemente Bersani entrava cos in quella mistica dell'associazionismo che circonda la societ civile e, in vista di un governo che si sarebbe alleato con tutti meno che con il Berlusconi, cercava l'appoggio di questa societ civile, non nel corso della campagna elettorale, ma nel momento disperato di formare un nuovo governo. Ora, come voi, siamo del parere che il consenso dei cittadini vada cercato e conquistato in campagna elettorale; gettarsi ora in braccio alla rete, oltre che esercizio tardivo, appare anche esercizio della disperazione. Una volta eletti il consenso si deve cercare in Parlamento, l che si forma il governo, e questo il senso della democrazia rappresentativa. Invece Bersani ha enormi difficolt di trovare il consenso in Parlamento e va a cercare appoggi nella societ civile,

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oltrepassando cos i partiti che continuano a dirgli niet o che si ostina a considerare stalinianamente indegni di venire consultati. Ricorre perci a manovre che escono fuori dall'ambito parlamentare e che costituiscono un precedente non certamente ortodosso e, oltre a dimostrarsi di parte e a non individuare un campione che rappresenti tutto l'associazionismo, pericolose per il percorso democratico che conosciamo. Spiccano in queste sue consultazioni scelte ideologiche di parte, arbitrarie perch non lasciano possibilit di appello e soprattutto la necessit di un contraddittorio che metterebbe valore ad un progetto veramente disinteressato. Alla fine una chiamata a consulto di soli compagni e amici, come abbiamo constatato nella diretta web delle stesse consultazioni M5S, alla ricerca spasmodica di un appoggio, ultima spiaggia di una carriera politica agli sgoccioli. Ma se Atene piange, Sparta non ride. La trasparenza degli atti invocata dal popolo web ed assecondata dal M5S non pu per limitarsi soltanto a mettere in esergo gli sprechi, gli accordi o gli inciuci tra destra e sinistra, ma dovrebbe anche consentire finalmente un approccio positivo per la formazione di un governo, ormai di salute pubblica per fare uscire il Paese dal fallimento. Perci le tanto democratiche dirette web rimangono solo spettacolo, dove il riferimento al grande fratello non sembrato solo casuale, e la diretta dell'incontro con Bersani ha messo in rilievo la pochezza del personaggio e i tentennamenti dei terzi esclusi, che nel tentativo di informare i confratelli e consentire loro finalmente l'accesso a quelle stanze del potere finora precluse alla gente comune non hanno fatto nient'altro che dimostrare la sudditanza al capo, la necessit di compiacere il condottiero web che allunga la sua ombra su queste truppe cammellate. Grillo e Casaleggio ci hanno oggi obbligati al nuovo ed hanno messo in quiescenza la politica tradizionale del confronto e della rappresentanza eletta proprio con la loro idea di democrazia elettronica, il cui confine con l'effettiva sospensione di ogni libert personale veramente sottile e labile. Ora, inseguirli su questo terreno non solo pericoloso, ma irresponsabile. eugenio preta

Se questi sono saggi, i fessi dove sono?

Onida, corazziere ad honorem per gli immani sforzi compiuti per difendere le interferenze del Quirinale nelle indagini sulla trattativa Stato-mafia e per negare lineleggibilit di B., dunque molto saggio. C Giovannini, il presidente Istat che fu incaricato di studiare i costi della politica, ma alla fine si arrese stremato, dunque molto saggio. C Pitruzzella, gi associato allo studio Schifani, dunque garante dellAntitrust e molto saggio. C Rossi, il solito banchiere uscito dai caveau di Bankitalia, dunque molto saggio. C Violante, quello che si vantava con B. di non avergli toccato le tv e il conflitto dinteressi, dunque molto saggio. C Mauro, gi Pdl, ora montiano, ma sempre Cl, dunque molto saggio. C Quagliariello, che strepit in aula contro gli assassini di Eluana, dunque molto saggio. C Bubbico, gi indagato e prosciolto per la buona politica in Lucania, dunque molto saggio. C il leghista Giorgetti, che intasc una mazzetta da Fiorani, poi con comodo la restitu, dunque molto saggio. Se questi sono saggi, i fessi dove sono? (Marco Travaglio)

MARCHI DEL MADE IN ITALY CHE NON C PI


2012 PELATI AR ANTONINO RUSSO Acquisito nel 2012 dalla societ Princes controllata dalla Giapponese Mitsubishi 2011 PARMALAT Acquisita dalla francese Lactalis 2011 GANCIA Acquisito delloligarca Rustam Tariko, proprietario della banca e della vokda Russki Standar 2008 BERTOLLI Venduta a Unilever e quindi acquisita dal gruppo spagnolo SOS2006 GALBANI Acquisita dalla francese Lactalis 2006 CARAPELLI Acquisita dal gruppo spagnolo SOS 2005 - SASSO Acquisita dal gruppo spagnolo SOS 2005 FATTORIE SCALDASOLE Venduta a Heinz nel 1995 e quindi acquisita dalla francese Andros 2003 PERONI Acquisita dallazienda sudafricana SABMiller 2003 INVERNIZZI Venduta a Kraft nel 1985 e quindi acquisita dalla francese Lactalis 1998 LOCATELLI Venduta a Nestl e quindi acquisita dalla francese Lactalis 1998 SAN PELLEGRINO Acquisito nel 1998 dalla svizzera Nestl 1993 ANTICA GELATERIA DEL CORSO Acquista dalla svizzera Nestl 1988 BUITONI Acquisito dalla svizzera Nestl 1988 PERUGINA Acquisito dalla svizzera Nestl
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Diritti del Popolo Siciliano sempre violati: che fare ?

8 referendum per la Sicilia


mmaginate che il Presidente della Regione, per smuovere le acque, lanci una batteria di referendum consultivi regionali da mettere sul piatto della politica. E immaginiamo che i Siciliani in massa votino SI'. Allora si che si potrebbe fare una rivoluzione... 1. - Vuoi tu che lo Statuto Siciliano sia applicato pienamente secondo il suo tenore letterale, con la ricostituzione dell'Alta Corte per la Regione Siciliana come organo girisdizionale speciale che dirima i conflitti di competenza tra Stato e Regione? 2. - Vuoi tu che i proventi delle risorse minerarie, delle fonti di energia e della produzione di energia elettrica siano disciplinati in esclusiva da legge della Regione Siciliana con attribuzione alla Sicilia ed ai suoi cittadini di ogni beneficio derivante dall'estrazione, dalla trasformazione e dalla trasformazione in energia delle suddette fonti energetiche? 3. - Vuoi tu che la Sicilia si doti di un sistema tributario completamente autonomo da quello italiano fatti salvi i soli tributi erariali e le sole perequazioni previste dalla Costituzione e dallo Statuto? 4. - Vuoi tu che la Sicilia detenga e gestisca in maniera autonoma le proprie riserve valutarie ed emetta in modo pubblico la propria moneta alla pari degli altri stati sovrani dell'Unione Europea? 5. - Vuoi tu che l'Italia non ratifichi alcuna modifica dei trattati europei sinch l'Europa non avr riconosciuto l'efficacia del nostro Statuto per la formazione della volont italiana sulle materie di competenza regionale, per la costituzione della Sicilia in zona doganale e fiscale speciale e per la partecipazione autonoma della Sicilia al Sistema Europeo delle banche centrali con una clausola di "opting out" per l'uscita dal sistema monetario unico europeo? 6. - Vuoi tu che le amministrazioni pubbliche siciliane riformino la toponomastica e le intestazioni di edifici e istituzioni pubbliche per cancellare le tracce della colonizzazione sabauda e valorizzare la tradizione e la storia siciliana? 7. - Vuoi tu che la Regione Siciliana costituisca un'Accademia per la definizione del Siciliano standard da affiancare all'Italiano come lingua ufficiale nella toponomastica, negli atti pubblici e nelle pubbliche insegne, e che lo studio e l'uso della lingua siciliana sia incoraggiato attraverso la sua introduzione nelle scuole e nei media siciliani? 8. - Vuoi tu che la Sicilia sia smilitarizzata da ogni forza armata straniera e da ogni forza d'attacco italiana e che sia dotata di forze armate solo per la difesa convenzionale del territorio e delle acque territoriali con comandi residenti nell'isola e autonomi da quelli statali? Con un'adeguata campagna di sensibilizzazione non sarebbe difficile spiegare questi referendum ai Siciliani. E cosa succederebbe se l'80-90% dei Siciliani dicesse di s?

(Ufficio stampa - laltrasicilia.org)

"Chiunque pu fare la storia. Solo un grande uomo pu scriverla." Oscar wilde


principio di autodeterminazione dei popoli sancisce il dirio di un popolo sooposto a dominazione straniera ad oenere lindipendenza, associarsi a un altro stato o comunque a poter scegliere autonomamente il proprio regime polico. Tale principio costuisce una norma di dirio internazionale generale cio una norma che produce ee giuridici (diri ed obblighi) per tua la Comunit degli Sta. Inoltre questo principio rappresenta anche una norma di ius cogens, cio dirio inderogabile (Signica che esso un principio supremo ed irrinunciabile del dirio internazionale, per cui non pu essere derogato mediante convenzione internazionale). Come tuo il dirio internazionale, il dirio di autodeterminazione racato da leggi interne, per esempio la L.n. 881/1977, esso vale come legge dello Stato che prevale sul dirio interno (Cass.pen. 21-3 1975).

Il

aentamente i limi di tale principio: DI ESSO SONO AUTORIZZATI AD AVVALERSI Ex colonie, popoli sogge a dominio militare straniero e GRUPPI SOCIALI LE CUI AUTORIT NAZIONALI RIFIUTINO UN EFFETTIVO DIRITTO ALLO SVILUPPO POLITICO, ECONOMICO, SOCIALE E CULTURALE. (Sentenza 385/1996). Appare evidente come lItalia abbia violato la Carta Costuzionale della Repubblica Italiana, il Pao spulato con la Sicilia denominato Statuto dAutonomia della Regione Siciliana e gli obblighi che lItalia ha contrao aderendo allUnione Europea. Appare, altres, evidente che lItalia impedisce alla Sicilia il dirio allo sviluppo polico, economico, sociale e culturale.

In virt di quanto sopra, nel pieno rispeo del dirio internazionale, il Popolo Siciliano pu aspirare al La Corte Suprema Canadese, valutando delle rivendicazioni riconoscimento del proprio sacrosanto DIRITTO di indipendenza del Qubec rispeo al Canada ha denito ALLINDIPENDENZA!
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Radici storiche dellAutonomia siciliana

Lorigine della Questione Siciliana in uninvestitura impossibile


di

Massimo Costa

uando entrano in scena i Normanni le questioni giuridiche siciliane diventano particolarmente controverse e soprattutto molto pi complicate rispetto alla piana condizione provinciale che per innumerevoli secoli aveva caratterizzato la Sicilia e questo ci costringe a tirare il freno a mano e a fare un p di moviola su quegli anni cruciali. Per alcuni storici, andando alla sostanza, c poco da capire: lXI secolo quello in cui un popolo venuto dalla Normandia (e qualche secolo prima dalla Norvegia) passa dallo stato di capitani di ventura allinizio del secolo a quello finale di padroni della Sicilia e di tutta lItalia meridionale con la sola esclusione del piccolo Ducato di Napoli e dellAbruzzo, questo ancora saldamente inserito nel sistema feudale dellItalia centro-settentrionale. Ma, seppure confusamente, anche allora cera un diritto pubblico e un bisogno di legittimare le conquiste con il diritto. Ecco, noi dora in poi esamineremo con la lente dingrandimento tali questioni di legittimit dando su di esse anche il nostro modesto parere. Occorre anche dire, quasi a correggere quanto appena detto, che la legittimit di cui parleremo non sar fuori dal tempo e dallo spazio: il tempo e laccettazione generale costituiscono anchesse fonte generale di legittimazione, altrimenti nessun ordinamento politico o quasi avrebbe il crisma della legittimit, neanche lUnit dItalia, estorta alla Sicilia in un plebiscito giuridicamente nullo il 21 ottobre 1860, ovvero la condizione repubblicana dellItalia, illegittima dal punto di vista del precedente Statuto albertino. E invece, a costo di scontentare qualche lettore, credo che questi due passaggi oggi si debbano considerare pienamente legittimi, legittimati dal tempo se vogliamo, ma pur sempre legittimi. E cos sar anche per i fatti pi lontani dei quali parleremo in questa puntata ed in altre a seguire. La prima fonte di complessit che incontrer la condizione della Sicilia al suo rientro nel mondo cristiano era che essa aveva lasciato un mondo ancora complessivamente unitario, in cui era riconoscibile la traccia dellantico Impero Romano, ed ora trovava invece due cristianit, luna latino-occidentale e laltra greco-orientale, che si erano a vicenda scomunicate e non pi riconosciute. La frattura era cominciata proprio ai primi dell800, quando la Sicilia si avviava a lasciare la Cristianit: il primo scisma religioso, poi faticosamente ricomposto, la rinnovazione dellImpero da parte di Carlo Magno, anche questa poi faticosamente ricucita con Costantinopoli. Ma gi sin dai tempi di Gregorio Magno (fine del VI secolo) il Papato scrollava la tutela dellImperatore dOriente e si ergeva a potenza politica autonoma. A quel tempo la Chiesa Romana aveva concentrato in Sicilia moltissime propriet fondiarie. Negli anni successivi non sarebbero mancate le ritorsioni: la Sicilia tolta giurisdizionalmente alla Chiesa romana ed assegnata a quella orientale (poi arrivando come abbiamo visto allautocefalia), la potenza del clero siciliano prorpio perch in bilico tra Est e Ovest con lespressione di ben quattro papi nel periodo doro (fine del VII secolo). Nel 1054, poco prima dellarrivo dei Normanni in Sicilia, il divorzio tra Oriente e Occidente, tra cattolici e ortodossi, fu definitivamente consumato.

In tutto ci i papi non avevano rinunciato mai a questa influenza sulla Sicilia e, approfittando delloscurit dei tempi, trasformarono le antiche propriet private possedute nellisola, in rivendicazione di una sovranit pubblica e politica durante i secoli del dominio saraceno. Sovranit che a nostro avviso non avevano mai avuto; ma tant. Questa quella che potremmo chiamare limpostazione guelfa della Questione Siciliana. Dal punto di vista degli Imperatori (dOriente e dOccidente) e poi dei conquistatori Normanni, la Sicilia non era altro che quello che era sempre stata: una provincia a s della Cristianit. Una terra romano-cristiana da liberare e di cui sarebbe stato signore chi lavesse presa per prima. Per gli orientali, che mai riuscirono a recuperarla, si trattava di un semplice ritorno allantichit romanobizantina. Per gli occidentali, al pari di Italia, Germania, Francia, Danimarca, Inghilterra, etc., essa era potenzialmente uno dei tanti regni in cui si articolava la Cristianit occidentale sotto la sovranit alta, effettiva o teorica che fosse, del Sacro Romano Imperatore. Questa quella che potremmo chiamare limpostazione ghibellina della Questione Siciliana. Diciamo Regno (come poi effettivamente divenne) e non Ducato o Contea proprio perch amministrativamente la Sicilia mai aveva fatto parte prima dallora dellItalia o di altro Regno romanobarbarico. Diverso per lItalia, tanto quella longobarda, quanto quella bizantina, che nel Ducato avrebbe trovato la sua tipica organizzazione territoriale. Abbiamo nellItalia centro-settentrionale ducati che arrivano allUnit dItalia, poi corretti in Granducati (la Toscana) e Marchesati (Monferrato, Mantova,) ma mai regni, perch il Regno era solo quello teorico dItalia. Abbiamo, sul versante bizantino, il Ducato di Napoli, i Ducati di Puglia e di Calabria, lo stesso Doge veneziano, che altri non era se non un duca repubblicano. La Sicilia, diversamente, non poteva proprio essere un ducato, se non con una proclamazione illegittima come vedremo pi avanti. Non un capriccio o un caso se solo la Sicilia e la Sardegna, che non avevano fatto parte dellItalia romana, ebbero la corona regale, e se lo stesso Regno di Napoli lavrebbe derivata dalla Sicilia e non da propria dignit regale (esso era propriamente Regno di Sicilia al di qua del Faro) e, infatti, alla riunificazione del 1816, fu il nome siciliano ad essere esaltato e non quello napoletano. Per capire bene il titolo (direbbero gli avvocati) della conquista normanna della Sicilia dobbiamo forse abusare un po della pazienza del lettore e ricordargli qual era lo status politico del Meridione dItalia alla vigilia della venuta normanna. In sintesi: Nellinterno, il ducato longobardo di Benevento si era nel tempo frammentato, perdendo agli estremi i principati di Salerno e di Capua (a quei tempi principato era titolo generico di signoria, come sarebbe accaduto pi tardi per il Piemonte, e non era ancora sovraordinato a quello di Duca come sarebbe stato pi tardi nella scala araldica); Sulla costa, il dominio bizantino era organizzato nei due Ducati/ Province di Puglia e Calabria, pi le repubbliche/ducati semi-

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indipendenti di Napoli, Sorrento, Amalfi e Gaeta. Altri attori esterni erano i saraceni, che mai erano riusciti a stabilire signorie durature sul Continente ed adesso si erano gi dileguati, il papa e limperatore doccidente, che, a turno e in concorrenza, rivendicavano alte sovranit sui principati longobardi e cercavano, invano, di cacciare i greci. In questo quadro sinserirono i Normanni secondo la scaletta riassuntiva che si vuole proporre di seguito: Famiglia Drengot: Nel 1029 si fanno dare la piccola Contea di Aversa come vassalli del Duca di Napoli. Nel 1038 ottengono linvestitura imperiale trasformando la piccola Contea in uno stato indipendente. Nel 1062 si impossessano del Principato di Capua e del Ducato di Gaeta, creando un grande e unico Principato di Capua in mani normanne. Famiglia Altavilla (Hauteville): Nel 1043 Guglielmo Braccio di Ferro si fa investire Conte di Puglia (ma in realt la Puglia in gran parte ancora in mani bizantine ed signore solo di poche terre intorno a Melfi) come vassallo del Principe di Salerno. Progressivamente il dominio si estende in Basilicata, Puglia, Calabria, Campania e Molise. Nel 1047 Drogone, succeduto lanno prima al fratello Guglielmo, ottiene linvestitura imperiale trasformando la Contea di Puglia in uno stato indipendente dai longobardi di Salerno. Nel 1051 Umfredo, appena succeduto al fratello Drogone, distrugge il Ducato di Benevento: la citt offerta al papa (gli rimarr sino al 1860) il contado tutto dei normanni che riconoscono lalta autorit pontificia. Nel 1056 Roberto il Guiscardo sottomette tutti i conti feudatari autoproclamandosi duca e dilaga in Calabria. Nel 1071 gli ultimi bizantini avrebbero abbandonato Bari; infine nel 1077 anche il Principato di Salerno (i cui confini politici coincidevano con quelli amministrativi dellattuale provincia) entra nel Ducato di Puglia e Calabria facendo di Salerno la nuova capitale dello Stato. Ma lanno cruciale per la Sicilia il 1059. In questanno, infatti, Roberto investito da Papa Niccol II Duca di Puglia, Calabria e Sicilia!, quando ancora questa era in mano arabe. Lo stesso anno il fratellino di Roberto, Ruggero, suo vassallo in quanto conte di Mileto, nellestremo sud della Calabria, espugna Reggio ai bizantini e si affaccia sullo Stretto. Linvestitura fu quasi tenuta nascosta agli imperatori per diversi anni tanto palesemente illegittime erano le pretese papali su Puglia e Calabria, le quali, cessata lautorit dellImperatore doriente, teoricamente potevano essere infeudate solo dallImperatore doccidente. E infatti non facevano certo parte del Ducato di Benevento che aveva acquistato il papa qualche anno prima. A che titolo dunque il papa investiva Roberto di terre che non erano sue? Per la falsa donazione di Costantino? Ma a un certo punto se vogliamo la soggezione del Sud dItalia allalta sovranit papale rester legittimata dalla consuetudine dei secoli a venire. Ma il colmo dellillegittimit era nellinvestitura di Roberto a Duca di Sicilia, di una Sicilia ancora tutta da conquistare. Intanto non era chiaro se si trattasse di un riconoscimento, sebbene a priori, o di una vera e propria investitura feudale. Le formule dei tempi distinguevano nettamente i due ducati (nella realt unico) di Puglia e Calabria da quello futuro siciliano. E i giuspubblicisti siciliani dei secoli successivi avrebbero attestato che nessuno prima del XIII secolo aveva mai avanzato serie pretese feudali papali sulla Sicilia. Peraltro il papa dava a Roberto libert di organizzare la Chiesa di Sicilia, ben sapendo che pi della met dellisola era musulmana, e il resto cristiana ortodossa: si trattava quindi di unautorit puramente teorica. Per i Normanni poi se ne sarebbero avvalsi e lavrebbero anche fatta riconoscere nuovamente al Papa Urbano II con la famosa Apostolica Legazia che sottraeva al controllo papale la Chiesa Cattolica di Sicilia, - si badi - della sola Sicilia e non del Continente. La vera incongruenza stava nella formula di Duca di Sicilia, cio nel prolungamento dello Stivale, sino a comprenderne per la prima volta lisola come sua estrema appendice. E, in ogni caso, quando mai il papa era stato signore della Sicilia? Per le sole propriet fondiarie di Gregorio Magno? Era questo il trionfo dellimpostazione guelfa. Nella realt, per, il vero conquistatore della Sicilia non sarebbe stato Roberto, ma proprio il fratello minore Ruggero, che da subito propese per la sovranit originaria sulla Sicilia senza alcuna subordinazione feudale (o quasi, come vedremo alla prossima puntata). La successiva trasformazione in Regno e le icone dei Re Ruggero II e Guglielmo II direttamente incoronati da Cristo, e non dal papa, suggeriscono il fatto che a vincere infine fu limpostazione ghibellina che, per ragioni ormai dette, era lunica ad avere un qualche fondamento secondo gli ordinamenti del tempo e ad essere anche fortemente coerente con lanima bizantina e cesaro-papista che ancora aleggiava negli ordinamenti siciliani. Le cose, insomma, andarono un p diversamente da come il papa e il duca Roberto avevano immaginato. Ma le conseguenze di questa controversia sarebbero state lunghe e drammatiche. (4 - continua)

Massimo Costa
Nel prossimo numero : Dalla Gran Contea al Regno di Sicilia superpotenza internazionale Nato in Calabria secondo alcune fonti, era originario di Aidone, in provincia di Enna. La brevit del suo pontificato non gli permise di incidere in maniera rilevante sulla storia della chiesa, tuttavia viene ricordato per aver istituito laspersione dellacqua santa sui fedeli e per la maledizione di San Leone, un aneddoto che giustificherebbe la sfortuna che secondo gli aidonesi si accompagna con lalzarsi di una fitta nebbiolina che avvolge spesso il paese. La maledizione non sarebbe altro che diretta conseguenza del grande amore che legava Leone alla madre. Appartenente ad una famiglia molto povera, diventato Papa avrebbe inviato nel paese di origine alcuni emissari incaricati di portare con s la madre a Roma affinch potesse vivere in Vaticano accanto al figlio. Al loro arrivo, gli uomini di Leone III, trovarono una donna vestita di cenci, sopraffatta dagli stenti,

santo sia dalla chiesa cattolica che da quella ortodossa. Si distinse per sono nati nell'isola Agatone (dal 678 al 681), Leone II (682-683), profondit di dottrina e sergio I (dal 687 al 701), e Stefano III (dal 768 al 772). spirito caritativo. Durante il suo papato, ranne che non si sia appassionati di storia della durato tre anni, Agatone organizz il sesto concilio chiesa, in pochi sanno che i papi siciliani sono ecumenico, nel corso del quale venne dichiarata stati quattro, e che si sono avvicendati al trono di eretica la dottrina relativa al monotelismo di Cristo, Pietro in poco meno di un secolo, ovvero tra il 678 ed ovvero alla tesi della presenza nel figlio di Dio della il 772. sola natura divina e lassenza di libera volont umana I loro sono ritratti di uomini di un tempo lontano, che gli avrebbe permesso di peccare. Dopo il concilio personaggi consegnati alla storia, figure mitiche lassioma della duplice natura, umana e divina di intorno alle quali aleggiano aneddoti e leggende. Ges, divenne uno dei fondamenti del cattolicesimo. Il primo siciliano a diventare pontefice stato Alla morte di Agatone gli succedette Papa Leone II, Agatone, che la storia vuole eletto alla veneranda et anchegli santo, salito al soglio pontificio al quale di 103 anni. Nato a Palermo nel 575 venerato come rimase per soli 11 mesi, allet di 72 anni.

La Sicilia ed i suoi quattro Papi

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QUELL'INCHINO CHE HA COMMOSSO ED EDIFICATO IL MONDO...

uell'inchino che ha commosso il mondo: il neo Papa Francesco che chiede per la preghiera della Chiesa la benedizione di Dio alla sua persona e alla missione di pastore universale appena iniziata: Ringraziamo Dio e preghiamo per il nostro Papa Francesco! Jorge Mario Bergoglio stato eletto 266 Papa della Chiesa Cattolica. Bergoglio nato il 17 dicembre 1936 a Buenos Aires, in Argentina, il primo di cinque figli di una famiglia di origine italiana (piemontese, per la precisione; suo padre lavorava nelle ferrovie). entrato nella Compagnia di Ges nel 1958, a 22 anni e ha studiato chimica oltre a filosofia e teologia. Parla bene litaliano, oltre allo spagnolo e al tedesco. stato ordinato sacerdote nel 1969, ottenendo nel corso degli anni posizioni importanti nellordine gesuita, poi nel clero argentino e parallelamente in diverse Congregazioni della Curia romana (semplificando, i vari ministeri in cui organizzata la Chiesa Cattolica). Fu nominato arcivescovo di Buenos Aires nel 1998 e poi cardinale da Giovanni Paolo II il 21 febbraio 2001. Con circa 480 milioni di fedeli, lAmerica Latina il continente con il maggior numero dei cattolici nel mondo (circa il 40 per cento) anche se prima di oggi non aveva mai espresso un pontefice (daltra parte solo il 17 per cento dei cardinali elettori era latinoamericano). Che cosa pensa Bergoglio

primo discorso da Papa: poco distaccato e molto diretto, con un forte richiamo alla preghiera e uninsistenza inedita sul ruolo del Papa come vescovo di Roma. Benedizione "Urbi et Orbi": Apostolica

Per quanto riguarda le sue convinzioni, Bergoglio considerato nel complesso un moderato: non apertamente progressista dal punto di vista della dottrina religiosa anzi piuttosto conservatore ma ha sempre dimostrato una particolare attenzione ai temi sociali. conosciuto, per esempio, per i suoi richiami alla povert, come testimoniato anche dal nome che ha scelto: quando fu nominato cardinale, Bergoglio persuase centinaia di argentini a non accompagnarlo nelle celebrazioni a Roma, e a dare il denaro dei biglietti aerei ai poveri. Nel 2001 fece un gesto eclatante come baciare i piedi di alcuni malati di AIDS in ospedale. Infine, molto attento al dialogo interreligioso: un anno fa ha pubblicato un libro, Sobre el cielo y la tierra, scritto insieme al rabbino argentino Abraham Skorka. Alcune di queste cose si sono viste subito, dalla relativa novit del suo

Fratelli e sorelle, buonasera! Voi sapete che il dovere del Conclave era di dare un Vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli Cardinali siano andati a prenderlo quasi alla fine del mondo ma siamo qui Vi ringrazio dellaccoglienza. La comunit diocesana di Roma ha il suo Vescovo: grazie! E prima di tutto, vorrei fare una preghiera per il nostro Vescovo emerito, Benedetto XVI. Preghiamo tutti insieme per lui, perch il Signore lo benedica e la Madonna lo custodisca. [Recita del Padre Nostro, dellAve Maria e del Gloria al Padre] E adesso, incominciamo questo cammino: Vescovo e popolo. Questo cammino della Chiesa di Roma, che quella che presiede nella carit tutte le Chiese. Un cammino di fratellanza, di amore, di fiducia tra noi. Preghiamo sempre per noi: luno per laltro. Preghiamo per tutto il mondo, perch ci sia una grande fratellanza. Vi auguro che questo cammino di Chiesa, che oggi incominciamo e nel quale mi aiuter il mio Cardinale Vicario, qui presente, sia fruttuoso per levangelizzazione di questa citt tanto bella! E adesso vorrei dare la Benedizione, ma prima prima, vi chiedo un favore: prima che il vescovo benedica il popolo, vi chiedo che voi preghiate il Signore perch mi benedica: la preghiera del popolo, chiedendo la Benedizione per il suo Vescovo. Facciamo in silenzio questa preghiera di voi su di me. [] Adesso dar la Benedizione a voi e a tutto il mondo, a tutti gli uomini e le donne di buona volont. [Benedizione] Fratelli e sorelle, vi lascio. Grazie tante dellaccoglienza. Pregate per me e a presto! Ci vediamo presto: domani voglio andare a pregare la Madonna, perch custodisca tutta Roma. Buona notte e buon riposo!
costretta a fare la lavandaia per procurarsi un tozzo di pane. Incontrata la madre a Roma, il nuovo Papa ne constata le gravi condizioni di miseria e di abbandono e sopraffatto dalla compassione per le sofferenze patite da chi lo aveva messo al mondo ed allevato amorevolmente, esclamando siete dei miserabili e per sempre lo sarete maledisse i propri concittadini per non essersi presi cura della madre del Papa. A distanza di quattro anni, e dopo tre papi, un altro siciliano viene eletto pontefice nel 687, Sergio I, venerato santo, palermitano di origine siriana. Il suo papato, iniziato allet di 37 anni, si concluse 14 anni dopo. Introdusse nella liturgia la preghiera dellAgnus Dei e stabil che per ogni consacrazione i vescovi si recassero a Roma. Ultimo pontefice siciliano fu Stefano III, eletto nel 768 e rimasto in carica per tre anni e mezzo. Nativo di Siracusa, sono poche le notizie disponibili su di lui. Viene ricordato per le sue doti diplomatiche, favor infatti lalleanza tra il papato e i Franchi in contrapposizione ai Longobardi. Veronica Femminino

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8 Le fate esistono. E io oggi ne ho incontrata una


h 13 Bar sotto casa mia. Entro trafelata, fa freddissimo, ma come al solito mi siedo fuori al tavolo che scelgo sempre. Metto la borsa sulla sedia di fianco alla mia, prendo il pacchetto di sigarette, ne sfilo una e, sovrappensiero laccendo. Non faccio in tempo a fare la prima boccata che, alla mia destra, compare una figura infagottata in un cappotto di panno liso e molto, molto, anzi pi che molto, sporco. una vecchietta. Avr s e no 75 anni, il volto segnato da solchi profondi. Gli occhi azzurri, spenti, mi fissano immobili. Non sorride. Non parla. Mi fissa. E basta. Io la guardo con aria interrogativa, ma lei non smette di fissarmi. Resto cos qualche secondo, mi guardo intorno per capire se stia cercando qualcuno ma ci sono solo io e due tavolate di uomini daffari che chiacchierano animatamente. La signora non si muove. Continua a guardarmi. Allora sposto la borsa e le dico Signora, vuole sedersi? Ha bisogno di qualcosa? e lei, finalmente parla. No. Non voglio sedermi Non lo so. Sono solo triste, signorina. Ma ora lho vista e penso che lei, forse, mi pu ascoltare. Certo signora che lascolto. Si sieda. Lei mi guarda come se fosse atterrata una navicella spaziale fuori dal bar. Sbigottita. E dice Davvero? E io Certo! E dentro di me penso Oddio questa signora ha laria di non star bene. Sembra che stia per svenire. E ora cosa faccio? Se si sente male?. Non faccio in tempo a finire di formulare il pensiero che due camerieri balzano in corsa fuori dal bar, uno dei due fa Francesca! Ci sono problemi? E laltro gi si avvicina alla signora con uno sguardo, come dire, non del tutto comprensivo. Io con un gesto lo fermo. E dico La signora con me. Non c nessun problema. (Che qui avrei da aprire una postilla. A Milano ti rubano in casa e Nessuno ha sentito. Ti rompono i vetri della macchina in pieno centro e Non passava nessuno. Ti scippano e fai prima a rifare tutti i documenti che a sperare che qualcuno fermi il ladro. Ti violentano in stazione centrale e a voglia urlare, possono squartarti e appenderti al Pirellone che nessuno muove un dito. Per attenzione Perch se entra una vecchietta con i vestiti strappati e zozzi in un bar allora tempo 4 secondi netti arriva tutto lo staff, la polizia, i pompieri, la finanza, la guardia reale e anche i gendarmi di Pinocchio. Perch non sia mai che la clientela debba sentire la puzza di stracciona della signora. Che noi siamo gente perbene. Magari non facciamo la doccia da settimane. Ma abbiamo il cappotto di cachemire e lIphone5). I due camerieri da dietro le spalle della signora mimano un silenzioso Sei sicuraaaaaa? E io S. Sono sicura. Mi giro verso la signora, che si seduta. Sorride. E non pi pallida come prima. Le gote ora sono rossastre, come dopo una corsa, e gli occhi non sembrano pi vuoti. Ordino uninsalata e una Coca Cola e le chiedo Signora, lei cosa prende? E lei dice Io niente, grazie. Non voglio niente! Per cinque minuti circa cerco di convincerla a prendere almeno un caff. Ma niente. Non c verso. Non vuole niente. E qui, senza bisogno di aggiungere altro, vi chiedo di pensare ad una parola. Ogni giorno i grandi i potenti cercano di insegnarci cosa sia la DIGNIT. Ecco cos. Questa la dignit. Io e la signora cominciamo a parlare. Le chiedo perch triste. Lei non mi risponde. Dice solo Signorina, lei cosa fa quando triste. E io dico Certe volte piango. Ma poi sa cosa faccio? Cammino. Cammino tanto. E mi passa. Lei concorda che camminare sia una buona idea. E pian piano comincia a raccontarmi di lei. napoletana, ma vive a Milano, anche se non sa spiegarmi dove. Il figlio in ospedale. Ricoverato in psichiatria. La causa principale di tutto quel dolore credo proprio sia questo figlio. Che l, nel suo letto dospedale. Ma perso dove lei non riesce a raggiungerlo. Anche la signora a tratti si perde. Gli occhi si allontanano. Poi tornano. Mi sorride e si mette a spiegazzare la tovaglietta di carta che sta sul tavolo di fornte a lei. Ogni tanto smette di parlare e sbatte la testa oppure con le mani si colpisce piano la fronte, come se volesse cacciar via i pensieri. Parliamo a lungo. Una mezzora circa. Mi chiede che lavoro faccio e glielo spiego. molto acuta e, da come parla, giurerei abbia studiato o quantomeno letto molto. Sto ancora parlando quando, dimprovviso, salta in piedi e dice Devo andare! Io cerco di fermarla, le chiedo ancora se ha bisogno di qualcosa. Ma lei ha di nuovo lo sguardo vuoto di quando arrivata. Non mi sente pi. Ed allora che la vedo. Una busta di plastica. La signora la stringe in mano e allinterno ci sono pezzi di frutta e verdura. Raccattati da terra, immagino, al mercato di Via Eustachi. Resto cos, immobile e muta, metre lei si allontana. Poi dun tratto si ferma, si gira, torna indietro. Mi guarda di nuovo dritta negli occhi e si mette una mano alla bocca, come se volesse dirmi un segreto. E pian piano le parole escono e raggiungono il mio orecchio. Grazie Signorina. Ora sono un p meno triste. Non ce li vogliono, al mondo, quelli come me. Ma io lho visto subito che lei non come gli altri. Lei una fata, non se lo dimentichi. Ah Limbecille che lha persa. Se ne pentir. Stia tranquilla! E cos, se n andata. Lasciandomi l. Mi ha lasciata l pensare che non credo ci sia un imbecille che mi ha persa. Non che io ricordi, perlomeno. Non credo neanche di essere una fata. Ma una cosa la so per certo. Le fate esitono. E io oggi ne ho incontrata una.

Iaia Francesca De Rose


(26 marzo 2013)

HASTA LA VICTORIA SIEMPRE COMANDANTE


Cristo dammi la tua croce, le tue spine, il tuo sangue, sono disposto a portarle ma lasciami vivere, perch ho ancora molto da fare per il mio popolo

Hugo Chavez
(Sabaneta, 28 luglio 1954 Caracas, 5 marzo 2013)
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Reddito di cittadinanza per tutti


Voi volete soccorrere i poveri, io, invece, voglio sopprimere la miseria (Victor Hugo, Novantatr)
(...) Il principio semplicissimo: si tratta di versare a ogni cittadino, dalla sua nascita alla sua morte, un reddito minimo che sia incondizionato, inalienabile, uguale per ciascuno, e cumulabile con qualunque altro reddito o attivit senza altra degressivit che quella del sistema fiscale in vigore. Lidea non nuova. Gi Platone scriveva ne Le Leggi: Se uno Stato vuole evitare [] la disintegrazione civile [], non bisogna permettere alla povert e alla ricchezza estreme di svilupparsi in nessuna parte del corpo civile, perch ci conduce al disastro. Perci il legislatore deve stabilire ora quali sono i limiti accettabili della ricchezza e della povert. Nellantica Grecia, linstaurazione da parte di Pericle della mistoforia, distribuita ai cittadini indipendentemente dal loro patrimonio affinch potessero soddisfare i loro obblighi civici, gi testimonia daltronde lesigenza di una solvibilit universale dei cittadini superiore a ogni altro criterio, come fattore di integrazione al gruppo sociale e di capacit di esercitare i diritti e gli obblighi loro incombenti (Janpier Dutrieux). (...) In certi paesi, si anche registrato un inizio di applicazione pratica. Negli Stati Uniti, in Alaska, ogni cittadino riceve annualmente una quota (modesta, ma assegnata incondizionatamente) dei redditi petroliferi di questo Stato. Nel 2008, in Bolivia, stato instaurato un reddito di base per le persone anziane. Nel 2004, in Brasile, il governo ha dato il via libera per la realizzazione progressiva di un reddito desistenza. In Gran Bretagna, i laburisti hanno introdotto un sussidio per ogni neonato, intoccabile fino alla maggiore et, ma che fino a questa et accumula interessi composti. (...) Ma anzitutto laumento della disoccupazione a spiegare la forte ripresa dellidea di reddito di cittadinanza. Da pi di trentanni, infatti, nei paesi ricchi si sviluppa una disoccupazione di massa che niente sembra permettere di arginare, poich progredisce in tutti i paesi industrializzati, quali che siano le politiche adottate. A causa della crescita della produttivit, linnovazione non crea pi automaticamente occupazione. Il lavoro diventa raro. Ci non vuol dire che sparir, come aveva imprudentemente pronosticato Jeremy Rifkin negli anni Novanta, ma che a causa dellautomazione, della informatizzazione, della robotizzazione, si producono sempre di pi beni e servizi con sempre meno ore di lavoro umano, e per finire con sempre meno uomini. Malgrado la crescita demografica, la produzione mondiale per abitante stata moltiplicata per 2,5 tra il 1960 e il 1990. Ora, questa produzione stata ottenuta con un ricorso sempre minore al lavoro umano, ragione per cui il volume totale di ore lavorate ha continuato a diminuire in quasi tutti i paesi sviluppati. Certi economisti prevedono persino il momento in cui il 20% della popolazione mondiale potenzialmente attiva potrebbe bastare a produrre tutte le merci e tutti i servizi di cui la societ mondializzata potrebbe avere bisogno. Lera del pieno impiego sembra dunque terminata: Lillusione di un lavoro salariato e debitamente remunerato per tutti si volatilizzata con la crisi (Olivier Auber). Ne consegue che la distribuzione della ricchezza tramite il lavoro continua a degradarsi e che diventa sempre pi pesante farsi carico degli inoccupati (o dei non occupabili). In tali condizioni, prima o poi, il sistema cozza contro i suoi limiti interni. La crescita non crea pi occupazione, spiega Yoland Bresson, perch gli effetti positivi che esercitava un tempo in questo campo sono ormai annullati dai continui incrementi di produttivit. Tuttavia, i governi che si sono succeduti in questi ultimi decenni hanno continuato a trattare la disoccupazione come un incidente passeggero che era bene integrare in attesa del ritorno del pieno impiego. Essi hanno dunque privilegiato il trattamento sociale della disoccupazione e lassistenza, il cui finanziamento stato assicurato principalmente dal lavoro salariato. Poich questultimo continua a restringersi, si entrati in un circolo vizioso [Revenu dexistence et participat: vers la fin du salariat?, intervista in Krisis, 18 novembre 1995, pag. 68. Loccupazione viene a mancare, osserva ugualmente Gilles Yovan, anche se la societ non vuole sentir parlare di crisi del lavoro dipendente e rigetta questa evidenza, preferendo addebitare alla congiuntura il persistere di una disoccupazione di massa nei paesi europei [ (1 - continua)

FORSE NON TUTTI SANNO CHE.

LA LEGGE SUL CONFLITTO DI INTERESSI, IL PD NON PU FARLA

ben guardare, il primo, vero e pi grave conflitto di interessi quello del PD. Quel partito possiede una banca, ne controlla direttamente una seconda, seppure all'ordine del giorno per i colossali ammanchi, uno scandalo enorme che si cerca vieppi di insabbiare e far dimenticare, oltre a una florida compagnia di assicurazioni che ora vorrebbe comperarsi nientemeno che il gruppo Sai -Fondiaria. Dunque i suoi parlamentari si troverebbero a legiferare e votare pro o contro determinate norme che influiscono sulla gestione, sui bilanci e quindi sulla profittabiit di tali aziende. Si troverebbero in un palese conflitto di interessi, dai risvolti potenzialmente ben pi consistenti e pervasivi per l'andamento dei mercati e la gestione della cosa pubblica, rispetto a quelli attribuiti all'arcoriano. Stando cos le cose, appare alquanto improbabile che il PD possa soltanto immaginare di presentare una legge sul conflitto di interessi, che per forza di cose sarebbe estremamente parziale. A quel punto non potrebbero che sollevarsi i parlamentari del PDL per far notare la cosa. D'altra parte non pensabile che il PD legiferi andando contro s stesso. Dunque, allo stato attuale delle cose, quantomai improbabile che il PD si adoperi affinch una qualsiasi legge sul conflitto di interessi possa soltanto entrare nel calendario delle discussioni. Questa riflessione obbliga anche a prendere atto che la Costituzione sotto questo aspetto lacunosa, non prevendendo che i partiti politici siano esclusi da qualunque attivit di mercato, atta o meno al profitto che sia. In secondo luogo non si capisce perch il PD, con i lauti proventi derivati dalle attivit finanziarie di cui ha beneficiato, abbia insistito tutti questi anni a pretendere di continuare a ricevere dallo stato, e quindi dalla cittadinanza, le somme che ufficialmente sono a titolo di rimborso alle spese elettorali. Ma che come tutti sanno sono un vero e proprio finanziamento pubblico ai partiti. Va b che i soldi non bastano mai, ma, di grazia, a cosa serviranno mai cifre cos cospicue se poi finiscono col perdere tutte le elezioni cui si presentano? (Clack)

Alain de Benoist
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Miti e Leggende di Sicilia

I Ciclopi

Proverbi siciliani

Il

proverbio una massima che contiene norme, giudizi, dettami o consigli espressi in maniera sintetica e, molto spesso, in metafora, e che sono stati desunti dall'esperienza comune. Essi generalmente riportano una verit (o quello che la gente ritiene sia vero): si dice infatti che i proverbi sono frutto della saggezza popolare o della cosiddetta "filosofia popolare. In qualunque caso, rappresentano pur sempre un patrimonio culturale da difendere e da preservare, visto che ci lasciano una traccia di epoche passate, e ci indicano quale cammino hanno percorso i nostri antenati. Lo studio dei proverbi si chiama paremiologia.

Un patri abbad a deci figghi, e deci figghi nun seppiru abbadari a un patri. Un padre ha badato a dieci figli, e dieci figli non hanno saputo badare a un padre. Un tempo, spesso la rivalit tra i figli finiva per colpire il genitore, abbandonato al suo destino senza le cure del caso. Perenne monito verso i figli, che dimenticano di essere stati allevati dai propri genitori e spesso non vanno neanche a fare visita allanziano padre. La iatta ca nun arriva alla saimi dici ca agra. La gatta che non arriva al lardo dice che agro. Come il proverbio precedente, ne esiste una versione diffusa in tutta Italia e che in origine prende spunto dalla fiaba di Esopo, La volpe e luva, cio: quando la volpe non arriva alluva, dice che acerba.

Cu figghiu di iatta, surci pigghia. Chi figlio di gatta, prende topi: variante da cortile del noto adagio latino Talis pater, talis filius (Tale padre, tale figlio). La figghia fimmina nta fascia, la doti nta cascia. La figlia in fasce, la dote nella cassa. Pu essere inteso sia nel senso letterale, in quanto in epoca di matrimoni ahim precocissimi la dote era considerata importantissima, che in senso metaforico, come consiglio popolare alla previdenza in ogni azione pratica. Larbulu s'addrizza quannu nicu. Lalbero si raddrizza quando piccolo. Suggerimento di carattere didattico-pedagogico di estrema attualit: non mai troppo presto per impartire leducazione al figlio, in modo che gli insegnamenti inculcati da piccolo possano imprimersi bene nellanimo ed accompagnarlo nei lunghi anni della sua esistenza. Inciti cu li megghiu di tia e appizzaci li spisi. Stai con i migliori di te, anche a costo di perderci le spese. Crediamo non occorrano altri commenti. Cu nasci tunnu nun p moriri quatratu. Chi nasce rotondo non pu morire quadrato, proverbio fatalista che indica come chi ha una certa forma mentale difficilmente cambier carattere o modo di pensare. Commento caratteriale su una persona che in genere persevera riguardo agli stessi errori. Megghiu lu sceccu priatu ca lu sceccu a priari. Meglio lasino vanitoso che lasino da supplicare. Invito a stare alla larga dallo stupido che arroga un potere, a cui pu essere preferito in certi casi lasino vantone e narciso. La matinata fa la iurnata. La mattinata fa la giornata (lavorativa). Assimilabile al detto il mattino ha loro in bocca, tuttavia la versione canicattinese pone laccento sullimportanza di iniziare bene, ed quindi corrispondente ad un altro proverbio: chi ben inizia, a met dellopera.

ove ha origine la leggendaria figura dei Ciclopi, abitanti delle caverne siciliane? Secondo alcuni a generare tale fantasia furono i resti fossili di giganteschi animali, rinvenuti proprio in queste caverne. La grande occhiaia al centro di tali teschi altro non era che il foro nasale dellelefantino siciliano, un cui esemplare custodito nel museo dellIstituto di geologia di Palermo e classificato come elephas mnaidriensis. La Sicilia, infatti, durante il Paleolitico, per via del clima temperato-freddo e della sua ricca vegetazione, era abitata da una copiosa variet di animali di cui si conservano a Trapani, presso il Museo di preistoria Torre di Ligny, numerosi resti: zanne di elefante nano, ossa di cervo, molari di ippopotamo ecc. Lo stesso Empedocle da Agrigento (492-432 a.C.) ci dice che in molte caverne dellisola furono trovate testimonianze fossili di una stirpe di uomini giganteschi oggi scomparsa. Anche molti storici, poeti e scrittori, quali il Valguarnera, il Mongitore e il Boccaccio, ci parlano di misteriose grotte dove furono ritrovate ossa gigantesche o ossa di Polifemo, come diceva Boccaccio parlando di una grotta presso Trapani. LA SICILIA AI SICILIANI : Iddio le stese dogni intorno i mari per separarla da tuttaltra terra e difenderla dai suoi nemici. La fece cos grande di estensione, temperata di clima, fertile di suolo, da bastare non soltanto alla vita di pi milioni di uomini, ma anche ai comodi, al lusso, ad ogni godimento, ad ogni industria, ad ogni commercio. Antonio Canepa

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Vieni in Sicilia, te ne innamorerai ! Tesori di Sicilia


SOLUNTO
olunto un'antica citt ellenistica sulla costa settentrionale della Sicilia, sul monte Catalfano, a circa 2 chilometri da Santa Flavia, di fronte Capo Zafferano, nei pressi di Palermo. Preceduta dall'insediamento marittimo fenicio di Kfra (700 a.C.), la citt venne fondata nel IV secolo a.C. dai Cartaginesi, che ne mantennero il controllo per pi di un secolo. Durante questo periodo divenne centro di traffico marittimo, rivaleggiando con Palermo e Mozia. In seguito alla prima guerra punica (250 a.C. circa) pass sotto il dominio di Roma. Il declino della citt inizi nel I secolo d.C., con il graduale abbandono della citt in favore dei centri abitati della pianura sottostante, fino al saccheggio subito ad opera dei Saraceni nel VII secolo. Nella foto di Nino Bellia il cosiddetto Ginnasio, scavato verso la met dell'Ottocento e restaurato nel 1866 dal Cavallari, che rialz le colonne del peristilio con aggiunte arbitrarie. Il nome dovuto alla scoperta, in questa zona, di un'iscrizione greca (ora al Museo Archeologico Regionale di Palermo) con una dedica da parte di un gruppo di soldati, comandati da un Apollonio figlio di Apollonio, ad Antallo Ornica, figlio di Antallo e nipote di Antallo, ginnasiarca. Questiscrizione dimostra l'esistenza a Solunto dell'istituto tipicamente greco dell'efebia, e certamente anche l'esistenza di un ginnasio, che non per stato finora identificato. L'edificio che va sotto questo nome invece una ricca dimora dotata di un peristilio a due piani, con colonnato inferiore dorico e superiore ionico, con transenne scolpite "a cancello" fra le colonne (dodici in tutto e quattro per lato): un tipo che ora conosciuto anche altrove in Sicilia (a Iatai, ad esempio) ed un po ovunque nel mondo ellenistico (particolarmente a Delo). Nella casa si notano ancora resti di ricchi pavimenti a mosaico, e di pitture di IV stile, appartenenti ad un restauro della seconda met del I secolo d.C.

Panarea
mministrativamente appartiene a Lipari (ME), di cui costituisce una frazione di 241 abitanti, suddivisa nei centri di San Pietro (il principale approdo), Ditella e Drauto. l'isola pi piccola e la meno elevata dell'arcipelago eoliano, nonch la pi antica, e con gli isolotti di Basiluzzo, Spinazzola, Lisca Bianca, Dattilo, Bottaro, Lisca Nera e gli scogli dei Panarelli e delle Formiche, costituisce un microarcipelago fra Lipari e l'isola di Stromboli posto su un unico basamento sottomarino. Comunemente nota come l'isola dei Vip, tra le isole siciliane pi frequentate dai turisti nei mesi estivi.

E se mi chiederanno perch amo La SICILIA, risponder... Guardala di notte, vivila di giorno, ascoltala d'estate e sognala d'inverno... Allora forse capirai !
Mineo (CT) - la villa di Luigi Capuana a Santa Margherita.

INTERNO DEL DUOMO DI ENNA - MARIA SS DELLA VISITAZIONE

La villa di campagna di Luigi Capuana si trova in quasi completo abbandono. L'edificio stato costruito a strapiombo su un profondo canyon che dona al sito un grande fascino. Il Capuana ambient qui il suo celebre romanzo Scurpiddu.

CATANIA

DUOMO DI SAN PIETRO - MODICA (RG)

TAORMINA - FOTO DI LUIGI NIFOS

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Grandi di Sicilia !

ato intorno al 488 a. C. presso lattuale Mineo, col suo carisma Ducezio riusc a coinvolgere la popolazione sicula nella ribellione contro la dominazione greca e, per oltre una decina di anni, domin la scena militare dellintera regione.

maggio 1939 Palermo 23 maggio 1992). Cos, invece, parlava il suo collega ed amico Paolo Borsellino (Palermo, 19 gennaio 1940 Palermo, 19 luglio 1992): [...] ho

Alla fine della seconda guerra mondiale, il suo personaggio risvegli accesi sentimenti in coloro che avevano fortemente sperato nellindipendenza. La Sicilia ricca di figure da esaltare e da cui trarre lezioni di vita. Ducezio, in particolare, viene spesso evocato con riferimento al separatismo, allindipendentismo siciliano. Indipendentismo dalla sorte assai singolare, per la verit, visto che, agli occhi della sinistra, sempre apparso di destra, per via del suo sicilianismo come antitesi ad una sorta di internazionalismo di sinistra. Come se lapertura, la pacifica convivenza e la stretta amicizia con il resto del mondo, in generale, e con i popoli del Mediterraneo, in particolare, non fosse uno dei cardini su cui, perennemente, non avessero fatto leva i veri, puri e sinceri indipendentisti siciliani! Daltro canto, la rapida e, ahim, prepotenze ricostituzione della rete mafiosa, successivamente allo sbarco alleato, col suo costante ma falso richiamo a principi separatisti, arrec ulteriore e ben pi grave pregiudizio al sicilianismo indipendentista. La stessa figura di Ducezio ha risentito per lungo tempo di una sorta di prevenzione, di remora ideologica, che lo hanno relegato quasi al silenzio!

sempre accettato [...] le conseguenze del lavoro che faccio, del luogo dove lo faccio e, vorrei dire, anche di come lo faccio. Lo accetto perch ho scelto, ad un certo punto della mia vita, di farlo e potrei dire che sapevo fin dallinizio che dovevo correre questi pericoli. [...] la sensazione di essere un sopravvissuto e di trovarmi [...] in estremo pericolo, una sensazione che non si disgiunge dal fatto che io credo ancora profondamente nel lavoro che faccio, so che necessario che lo faccia, so che necessario che lo facciano tanti altri assieme a me. E so anche che tutti noi abbiamo il dovere morale di continuarlo a fare senza lasciarci condizionare dalla sensazione [...], dalla certezza, che tutto questo pu costarci caro.
Sui giudici Falcone e Borsellino non aggiungo altro, non ne sono allaltezza! Tanto stato detto su di loro, due veri eroi del nostro tempo, abbandonati al loro destino, morti che camminavano! Sono questi, per me, alcuni, limitati esempi di grandi siciliani della storia antica e recente. Dei primi due, assai lontani nel tempo, confesso di saperne ben poco, le loro gesta ed il moro modo di essere non sarebbe probabilmente, anzi certamente, adeguato al nostro tempo, ma mi ha colpito il loro essere grandi, nel loro di tempo. Tanti altri ve ne sarebbero, non vorrei fare torto a nessuno, Giovanni Verga, Luigi Pirandello, Leonardo Sciascia, Gesualdo Bufalino, tra gli uomini di cultura, tanto per citarne alcuni; Rosario Livatino, il giudice bambino, in odore di santit; Andrea Finocchiaro Aprile, capace di aggregare quasi mezzo milione di iscritti al suo movimento indipendentista; Pio La Torre e Giorgio La Pira; e ancora Francesca Morvillo, moglie del giudice Falcone; Vito Schifani, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo, che siciliani di nascita non erano, ma lo diventarono, a pi forte ragione, per il loro sacrificio; e cos per tutti gli altri, tanti, caduti di mafia, che ne fossero consapevoli o solamente, casualmente, coinvolti! E grande stato Antonio Canepa, non fosse altro che per lessere stato un grande idealista, dallantifascismo allindipendentismo, capace di morire per i suoi ideali. Non fosse altro che per aver saputo rinunciare, lui, giovanissimo e brillante docente universitario, ai vantaggi di una vita comoda e privilegiata, per percorrere limpraticabile strada della lotta armata contro coloro che considerava invasori, sfruttatori della sua terra! Noi siciliani siamo stati considerati sempre come la feccia dellumanit, buoni soltanto a pulire gli stivali dei signori venuti dal continente! E non si creda che domani, con un regime migliore, pi liberale, pi umano, possano accomodarsi i nostri guai! [...] nessun governo, per generoso che sia, ci restituir mai [...] quel che ci stato rubato in ottanta anni. [...] lincomprensione tra la Sicilia e il continente non deriva dalla cattiva volont degli uomini. Deriva dalla situazione, per cui sono state unite regioni che dovevano stare separate. Deriva dal contrasto degli interessi. Lindustria siciliana danneggerebbe lindustria continentale: questo certo. La nostra floridezza andrebbe a tutto scapito della floridezza dei nostri sfruttatori. Perci la Sicilia non pu e non potr mai vivere daccordo col continente italiano. Soltanto degli ingenui possono sperare in un avvenire migliore, pur persistendo nellunione con lItalia. E si illudono che forse qualche siciliano potrebbe andare al governo dItalia. Sciagurati! Quante volte i siciliani sono andati al governo, da Crispi a Orlando, che

Ben poco si sa dei suoi antenati e della sua stessa nascita, se non che nacque in Sicilia intorno al 911 d.C.! Per quanto ai pi sconosciuto, Abu al-Hasan Jawhar ibn Abd Allah, pi comunemente Jawhar al-Siqilli (Jawhar il Siciliano) una delle pi imponenti figure siculo-arabe, vissute a ridosso del medioevo. Cre il pi grande impero sciita ismailita della storia, conquist quasi lintero Nord Africa e fond la citt di al-Qahira (Il Cairo), con la grande moschea di Al Azhar, tra laltro una delle pi antiche universit al mondo. ricordato per la sua tolleranza e la sua benevolenza. La mafia non affatto invincibile. un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha avuto un inizio, una sua evoluzione e avr quindi anche una fine. Piuttosto bisogna rendersi conto che un fenomeno terribilmente serio e molto grave e che si pu vincere non pretendendo eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni. Questo affermava il giudice Giovanni Falcone (Palermo, 20

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Un sogno diventa realt per Arba Sicula: una grammatica moderna del siciliano
rba Sicula fu fondata nel 1979 con lobiettivo di studiare, preservare e diffondere il siciliano e la sua cultura nel mondo. In questi anni uno dei nostri soci, Joseph Bellestri, ha creato un vocabolario siciliano-inglese e inglese-siciliano, un altro socio, J.K. Bonner ha pubblicato Introduction to Sicilian Grammar, collaiuto di Gaetano Cipolla, un altro socio, Frederick Privitera ha pubblicato un altro studio sul siciliano intitolato Sicilian: the Oldest Romance Language e Gaetano Cipolla ha pubblicato lopuscolo The Sounds of Sicilian, accompagnato da un CD che stato il primo studio interattivo sulle peculiarrit della pronuncia del siciliano. Il libro Learn Sicilian/Mparamu lu sicilianu che il professore emerito Gaetano Cipolla ha appena pubblicato per i tipi di Legas rappresenta certamente una tappa importante per lo studio del siciliano come lingua degna di essere studiata alluniversit. Infatti il volume di 336 pagine, accompagnato da un DVD contenente oltre alla guida alla pronuncia, le risposte agli esercizi e laudio delle letture, segue la scia dei libri di testo usati in America per insegnare le lingue straniere. Come tale, il volume del professor Cipolla si deve considerare come il primo del genere poich tutte le altre grammatiche del siciliano (e sono poche a dir la verit) sono opere di consultazione e non libri di testo. Questo libro stato disegnato per insegnare agli studenti di lingua inglese non solo a comunicare con chi parla siciliano ma anche a fornir loro quelle nozioni sulla cultura siciliana che sono essenziali per la comunicazione. Il volume composto di 18 capitoli oltre a una lezione preliminare. Ogni capitolo presenta punti grammaticali integrati con esercizi miranti non solo a far capire le regole ma anche a incoraggiarli a usare la lingua la lingua in maniera creativa. Ogni capitolo contiene dialoghi, vignette, letture, spesso comiche, su vari argomenti che allargano lorizzone linguistico e culturale dello studente. Per laspetto linguistico e grammaticale gli argomenti sono equivalenti al primo anno di studio a livello universitario. Per laspetto culturale, il professor Cipolla ha scritto pagine interessanti sui miti localizzati in Sicilia (Persefone, Demetra, Polifemu, Ulisse, Aretusa, Aci e Galatea, Dedalo ecc.); sui poeti e scrittori che hanno usato il siciliano nella loro opera quali Antonio Veneziano, Petru Fudduni, Giovanni Meli, Alessio di Giovanni, Nino Martoglio, Luigi Pirandello e Ignazio Buttitta; su aspetti tipici della Sicilia come i teatri allaperto, i mercati allaperto, I nomignoli siciliani, la cucina Siciliana, ecc.; e sulle nove citt capoluoghi di provincia. Per dimostrare che il siciliano una lingua capace di esprimere tutti i sentimenti il prof. ha tradotto anche dei testi stranieri come una canzone di Charles Aznavour o una poesia di Cecco Angiolieri che volentieri trascriviamo nella versione siciliana: Si fussi focu, abbruciassi lu munnu; si fussi ventu, po lu timpistassi; si fussi acqua, certu lannigassi; si fussi Diu, lu mannassi funnu; si fussi Papa, fussi po jucunnu, c tutti li cristiani li mbrugghiassi. Si fussi Mpiratur, sa chi facissi? A tutti ci tagghiassi a testa a tunnu. Si fussi morti, jissi nni me patri, si fussi vita, diddu marrassassi; lu stissu po facissi cu me matri; si fussi Ceccu, comu sugnu e fui, li fimmini chi beddi mi pigghiassi; li vecchi e lrii lassassi a lutri.

Prof. emerito Gaetano Cipolla

Questa poesia che illustra luso del congiuntivo in frasi ipotetiche in siciliano, sembra essere nata dalla bocca di un siculo e non di un tosco. Le letture sono gradualmente pi impegnative dal punto di vista linguistico come dimostra lintroduzione di una rubrica intitolata Sicilian Humor che contiene vignette umoristiche disegnata a confermare ci che disse Cicerone dei Siciliani duemila anni fa, e cio che essi posseggono uno spiccato senso dellumorismo. Sparsi un p dappertutto lautore ha anche incluso proverbi siciliani, indovinelli e persino degli scioglilingua o meglio mbrogghialingua. Questo libro, ora che il Parlamento siciliano ha approvato una legge che prevede lnsegnamento del siciliano nelle scuole pubbliche, sarebbe un libro ideale se fosse adattato per gli studenti siciliani. Non credo che loperazione rappresenti difficolt per il professor Cipolla. Dovrebbe semplicemente adattare le didascalie e le spiegazioni grammaticali traducendole in italiano o forse in siciliano. Non posso completare questa recensione senza menzionare leleganza della presentazione del libro stampato su carta patinata e con fotografie e illustrazioni a quattro colori dove prevalgono il rosso e il giallo della bandiera siciliana. Questo rivela certamente il desiderio della casa editrice di creare una veste vivace e attraente a conferma e a sostegno dellimportanza del testo. Il volume cartaceo costa solo $32.00, un prezzo volutamente basso forse per incoraggiarne la diffusione pi $22.00 per la spedizione in Europa. Si pu ordinare anche la versione elettronica per $28.00, pi $8.00 (su DVD) scrivendo a Legas PO Box 149, Mineola, NY 11501, o a gcipolla@optonline.net

rba Sicula na suciet internazziunali senza scopu di lucru ca havi comu obbiettivu a promozioni d lingua e d cultura siciliana. Fa chissu nt modi siguenti: Pubblicannu Arba Sicula: Na rivista bilingui sicilianu/nglisi ca illustra a littiratura, l'arti, a storia, a cucina e u folklori d Sicilia. Chistannu celebramu u vintitriesimu annivirsariu d funnazioni di Arba Sicula. A rivista nesci du voti l'annu o na vota si pubblicamu un numiru doppiu. Pubblicannu Sicilia Parra: Na rivista semiannuali di vinti paggini ca illustra li attivit d nostra suciet. scritta principalmenti in nglisi cu una o du paggini didicati sicilianu. Pubblicannu libbra supra a Sicilia e i Siciliani: I libbra sunnu a megghiu arma c'avemu pi contrabbattiri ddi stupidi stiriotipi d genti siciliana promossi d mass media. E nicissariu

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LASSASSINIO DI LINCOLN E IL SIGNORAGGIO BANCARIO

urante la guerra civile americana (18611865) Lincoln aveva urgente bisogno di denaro per finanziare la sua campagna militare ma quando i banchieri gli offrirono i loro soldi in prestito a un tasso di interesse compreso fra il 24% e il 36% prefer chiedere al Congresso lapprovazione di una legge per stampare cartamoneta statale senza debito e senza interessi. Il Congresso approv la sua proposte e fra il 1862 e il 1863 il Dipartimento del Tesoro di Stato immise sul mercato la nuova moneta di stato per un valore di 450 milioni di dollari. Il fatto non piacque alla grande finanza internazionale che batteva moneta per gli stati e nel 1865 il direttore della Banca dInghilterra, lord George Goschen dichiar sul London Times: Se questa dannosa politica finanziaria che ha origine in Nord America continuasse, quel Governo fornir moneta a costo zero e non avr alcun debito. Avr tutto il denaro necessario per portare avanti i suoi commerci. Diventer cos prospero da non avere precedenti nella storia del mondo. Quel Governo deve essere distrutto o distrugger ogni monarchia del Globo Pochi giorni dopo un proiettile calibro 44 si conficc nella testa del Presidente Lincoln mentre era comodamente seduto su una poltrona del palco del Fords Theatre. Il colpo venne esploso dal massone John Vilkes Booth, un personaggio molto vicino ai banchieri Rothschild. LAmerica torn al precedente sistema di moneta-debito presa in prestito dietro interesse dalla onnipresente usuraia cricca di banchieri internazionali . Marco Pizzuti, "Rivoluzione non autorizzata", Ed Il Punto d'Incontro

UN

POPOLO SENZA MEMORIA NON HA IDENTIT

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fari canusciri a tutti a vera natura d populu sicilianu e d so granni contribbuti a civilt occidintali. Chiossai sapemu d nostra storia, megghiu putemu cummattiri l'ignoranza ca fa nasciri ddi stiriotipi. Pubblicannu supplimenti a Arba Sicula:

Lurtimu supplementu ca pubblicammu fu The Fig Cake Family di Bea Tusiani, na bedda storia supra comu manteniri vivi i tradizioni siciliani in America. Organizzannu Cunfirenzi e Reciti di puisia siciliana.

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Grandi di Sicilia !
(Segue dalla pagina 15)
bene ne ha veduto mai la Sicilia? Giuseppe Santoro [...] ha scritto queste giuste parole: La circostanza pi grave che la Sicilia stata maggiormente trascurata da quegli stessi suoi figli che pervennero ai pi alti fastigi del potere e del sapere. Lo pensereste, che queste parole risalgono ad oltre sessantacinque anni fa? O non sembrerebbero, piuttosto, pronunciate ieri? Ed oggi? Chi sono i grandi di Sicilia, oggi? O chi vorrebbero esserlo? Quattro mentecatti, quattro presuntuosi politicanti da strapazzo, quattro lazzaroni scansafatiche che aspirano al potere, a potere fare i loro porci comodi e quelli dei loro quattro amici! Quattro ascari, come li definisce il buon Pippo Scian, quattro giuda capaci di svendere la loro terra per quattro vili denari! Ed uso il termine giuda nel pi comune senso dispregiativo che si soliti attribuirvi, in realt io ho molta pi comprensione e compassione per la figura storica di Giuda, io che non so se essere credente, ma che mi commossi alla visione de Lultima tentazione di Cristo, troppo presto fatta sparire dalla circolazione! In realt, molto pi educativa ed umana di tante fesserie propinate! Ma sto divagando Eppure, questi quattro mentecatti, presuntuosi politicanti da strapazzo, lazzaroni scansafatiche, ascari, giuda nel pi comune senso dispregiativo che si soliti attribuire al termine, saranno sempre avanti a tutti, anche a quegli altri quattro che, sinceramente, puramente, dal profondo del loro cuore, vorrebbero servire la Sicilia ed i siciliani! Loro, questi altri quattro, sono solo persone perbene, intelligenti, se vero, come vero, che hanno deciso di spendere il loro impegno al di fuori dei tradizionali schemi vincenti! Ma in questo i siciliani siano bravissimi, meglio scegliere il coglione di turno ca ni pigghia ppo culu, piuttosto che il galantuomo che non pu prometterci nulla ! Arturo Frasca

L angolo della poesia


DA FRANCESCO BUTA'
DEDICATA A TUTTI I MESSINESI

AMURI AMARU
O lucn Missina, vntsa e baddarna tu stai luntana e j vurra tunnri pi vaddri ncantatu Fata Morgana e a Vara, u Pilni e Dinnammri. Fu Diu ca misi di supra tuu lu suli e chinu tappuggiau supra lu mari. Acc i senmen mei, i primi amuri, spirnzi di piccirddu e gran dulri. Cu a vula ristri, vviri e poi murri imbci a gen mi dissi: nnannri nun c spiranza i puri travagghiri. E lassi lamri, a a e a vista di lu mari. Ritnnu tu lanni, ma nun s a sssa a gente nun chi coma na vota i len vaschi pu vili Sammanu cu li fa? vacn e tua o scuru a sira sta ci. Unni sunnu i rumra, u fetu du tajni, di custaddddi e u ciuru dagrumi e a clia supra i carre chi cannli sua i cavaddzzi di Mata e di Grifni. Fossi sugnu vecchiu i e non tu Missina. I cosi anchi stannu supra a chiddi novi, e allra tamu sempri pi comu lassai e accuss pi sempri intrallanima sarai.

Isabella di Casglia, pi conosciuta come Isabella la Caolica, regina delle Spagne e di Sicilia (1474 - 1504

Foto : Tonino Sandy

Caro amico, dopo che mi hai letto, non mi buttare... Dimostra il tuo alto senso di civismo... Regalami a qualche amico o parente. Aiuterai cos la mia diffusione. Grazie.

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Forse non tu sanno che ....

PROPRIET BENEFICHE DEL MANDARINO

LA SICILIA STREGA L'UNESCO

ttime notizie per la Sicilia, gi sede di ben 5 siti riconosciuti ufficialmente dall'UNESCO ed inseriti nella "Lista Mondiale dei Patrimoni dell'Umanit". Ai 5 siti siciliani pare infatti che se ne aggiunger molto presto un sesto: l'Etna!

Nei mesi scorsi era giunta sull'isola una delegazione dell'UNESCO capitanata dal geografo tedesco Bastian Bertzky al fine di valutare la candidatura a Patrimonio dell'Umanit del Vulcano siciliano, candidatura che era stata proposta l'anno scorso dall' Ente Parco dell'Etna, dal Ministero dell'Ambiente e dallUnione mondiale per la conservazione della Natura. La delegazione dell'UNESCO durante la visita rimasta "stregata" dall'Etna, e Bastian Bertzky prima di ripartire per la Germania aveva commentato cos i giorni passati a studiare l'Etna: "Ho passato dei giorni meravigliosi. Questi ricordi rimarranno per sempre con me." Oggi, a distanza di un paio di mesi da quella visita, giungono notizie dall'UNESCO dove pare che l'iter di riconoscimento per il vulcano abbia subito una rapida accelerazione. Entro quest'estate a quanto pare, arriver infatti il riconoscimento ufficiale e l'inserimento nella Lista Mondiale dei Patrimoni dell'Umanit.

Il mandarino ha notevoli propriet terapeuche. Del fruo non si bua nulla: la sua buccia infa piena di limonane (principio anossidante) che ha la caraerisca di ritardare linvecchiamento della pelle e sempre dalla buccia si estrae un olio essenziale in grado di calmare lansia e combaere insonnia e ritenzione idrica. Molto ricco di vitamina C, essenziale per mantenere reavo e vigile il cervello, il mandarino anche ricco di bre e carotene e possiede anche molte vitamine del gruppo B e vitamina A, oltre ad una consistente percentuale di ferro, magnesio e acido folico. In considerazione della notevole quant di bre in esso presen, il mandarino risulta parcolarmente indicato per il benessere dellintesno e viene indicato nelle diete perch si presenta come un fruo nutriente e facilmente digesvo. A dierenza di altri agrumi, i semi del mandarino, anche se masca, non solo non fanno male ma apportano vitamine. La polpa del mandarino (ricca di vitamina C), ule per prevenire il rareddore e protegge mucose e capillari, la vitamina P, invece, combae la ritenzione idrica e favorisce la diuresi; inoltre conene calcio, potassio e bre, indispensabili per le ossa e per lintesno e regola la pressione arteriosa. Gli scienzia del Naonal Instute of Fruit Tree Science e anche altri studi paralleli sostengono che il mandarino avrebbe propriet antumorali (sembra che bere un bicchiere di succo di mandarino al giorno riduce il rischio di sviluppare il tumore del fegato) e proteggerebbero il cuore. I ricercatori australiani sostengono, inoltre, che il consumo di arance e mandarini ridurrebbe del 50% le probabilit di cancro del trao digesvo e del 20% di ictus .

Gli altri cinque siti siciliani gi riconosciuti dall'Unesco sono:

Le citt barocche della Val di Noto Siracusa e le Necropoli di Pantalica La Villa Romana del Casale (Piazza Armerina) Le Isole Eolie La Valle dei Templi di Agrigento

A questi siti dunque quest'estate si aggiunger l'Etna, il vulcano pi grande d'Europa, nonch uno dei pi attivi del mondo. Dall'alto dei suoi 3.340 metri d'altezza, il 6 Patrimonio dell'Umanit targato Sicilia dominer i cieli dell'isola! [ca]

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Eppure , eppure accade che tan, troppi quasi si vergognino di essere siciliani, della loro stessa lingua, non dialeo, LINGUA, come sancito dalla stessa Carta Europea delle Lingue Regionali o minoritarie, approvata il 25 giugno 1992, entrata in vigore il 1 marzo 1998, rmata dallo stato italiano il 27 giugno 2000 ma lha racata solamente nel marzo del 2012 e IL SICILIANO NON STATO INCLUSO.

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LO SAPEVATE CHE
eur - Trait t n a r u Reusta

Uno spicchio d'aglio al giorno... toglie il medico di torno!


'aglio pu essere considerato un alimento-medicamento. Recenti studi hanno dimostrato che un consumo abituale di aglio porta ad una significativa riduzione dei livelli di colesterolo plasmatici, svolgendo anche un ruolo importante nella prevenzione dell'aterosclerosi. Le sue peculiari propriet medicamentose sono da attribuire alla presenza di solfuro di allile ma anche ad altri composti solforati come l'ajoene e l'allicina. Recentemente sono state attribuite all'aglio anche propriet antitumorali infatti stato provato in provetta - che sostanze estratte dall'aglio sono in grado di ostacolare la formazione di molecole con ben documentata attivit cancerogena. L'efficacia del principio attivo dell'aglio massima nell'aglio fresco e crudo (circa 1 spicchio). L'odore caratteristico dell'aglio dovuto a numerosi composti organici di zolfo tra cui il solfuro di diallile e l'allicina. Alcuni consigliano, non per eliminare ma almeno per minimizzare il problema, di asportare dall'aglio il cosiddetto "cuore" ovvero quel piccolo bulbo interno che rappresenta la parte a pi alto contenuto di tali composti organici. Io invece, mangio una caramella all'anice e mastico un paio di chicchi di caff. In conclusione, le propriet benefiche dell'aglio sono indubbie tanto che anche la moderna farmacologia lo utilizza per preparare dei medicamenti. Naturalmente l'aglio fresco significativamente pi efficace delle altre forme che ci vengono proposte in commercio. Purtroppo nonostante le sue propriet non ne consigliabile, ne necessario farne abuso in quanto pi di uno spicchio di aglio crudo al giorno pu causare in soggetti predisposti irritazioni alle pareti intestinali. Infatti io consiglio di utilizzarlo con cautela a persone con alterazioni della coagulazione, gastrite, ulcera peptica ed in presenza di bruciori gastro-enterici ed anemia. Quindi moderazione, come in tutte le cose. Dott. Luigi Schiavo
(http://www.schiavonutrizione.it/ ) - (Green)

Boulevard Lambermont 330 1030 Schaerbeek

La cucina siciliana
a gastronomia siciliana probabilmente la pi antica dItalia , forse la pi ricca di specialit, certo la pi scenografica. Persino il piatto pi italiano che ci sia, la pasta asciutta, ebbe nellisola del sole la sua culla, al tempo della dominazione araba. Il nome pi antico era maccarunne, da maccare cio schiacciare (il grano evidentemente) per impastare. Ai tempi della raffinatissima civilt della Magna Grecia in Sicilia, fiorita allincirca quattro secoli prima di Cristo, la cucina era gi tenuta in gran conto: il cuoco Trimalcione, nativo di Siracusa o di Gela, divenne cos famoso per la sua abilit, da essere conteso in tutto il mondo gredo. Il primo libro di cucina siciliana della storia risale ad un antico trattato Il cuoco siciliano scritto da un certo Miteco di Siracusa; ci fu persino un tale Labduco, siciliano anchegli, che apr una scuola

alberghiera. Un altro record quello delle svariatissime influenze che sulla gastronomia siciliana vennero sovrapponendosi: Greci, Romani, Arabi, Normanni, Angioini, Aragonesi, Spagnoli e Inglesi, popoli provenienti dalle pi lontane contrade portarono nellisola del sole usanze e ingredienti che si innestarono, fondendosi senza difficolt, sulle tradizioni locali. La cucina siciliana esiste e resiste nelle famiglie tramandata dalle abili mani delle donne, cui da sempre affidato il compito di preparare, cuocere, servire. Non gi di acquistare; di questo si occupa di solito luomo di casa. La donna infatti resta fra le mura domestiche e la giornata appena le basta per preparare tutto quanto necessario al pranzo e alla cena , ricchi di piatti elaborati. Per finire, la caratteristica fondamentale della cucina siciliana il fatto che uno stesso piatto pu essere preparato in una versione pi ricca una pi modesta. Si parte cio da una base semplice, che poi viene arricchita di ingredienti e sapori complementari.

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SFINCIUNI

essuno sa di preciso da dove deriva il nome, sfincione. Alcuni ne attribuiscono l'origine al latino spongia "spugna", altri sostengono che derivi dall'arabo "sfang", nome con il quale si indicava un tipo di frittella addolcita con

mani unte abbondantemente di olio disporlo nella teglia gi cosparsa di olio facendo uno strato di uno spessore di circa 1,5 cm, disporre le sarde a pezzetti facendoli penetrare leggermente nell'impasto. Ricoprite con il composto di cipolle ormai a temperatura ambiente, infine ricoprite con il pan grattato leggermente tostate e far lievitare ancora fino a che non avr raggiunto il bordo della teglia. Disporre sulla pasta i dadini di caciocavallo generosamente, ricoprite il tutto con il composto di salsa di pomodoro. Quando la pasta avr raggiunto quasi il bordo della teglia, infornare in forno gi caldo alla temperatura di 200 C per 30'-40' ca.

miele. La ricetta dello sfincione molto antica ed costituito da pane pizza lievitato rassomigliante ad una spugna, condito con una salsa di pomodoro, cipolla e pezzettini di caciocavallo (formaggio tipico siciliano). Anche questo un tempo era considerato pasto da strada. Ancora oggi, si possono incontrare, sopratutto nella Palermo vecchia, i venditori ambulanti i quali, andando in giro con un carrettino (oggi motorizzato), con una vetrinetta per mostrare il prodotto in vendita. Alcuni sono attrezzati addirittura per la cottura al momento.

CUDDIRUNI

Cuddiruni molto simile allo sfincione, in pi si aggiungono delle verdure e quant'altro si desideri. Pu essere confezionato come una pizza, un calzone chiuso oppure arrotolato come un ciambellone. Ingredienti per 4/6 persone: Per la pasta: 1,5 kg. di farina di grano duro; 30 gr. di lievito; acqua; sale. Per il ripieno: 2 kg. di cipolle; 150 gr. di caciocavallo; olive nere snocciolate; filetti di acciughe; olio extravergine di oliva; concentrato di pomodoro; sale.

Ingredienti per limpasto:


400 gr. di farina di rimacinato; 100 gr. di farina 00; 1 bustina di lievito di birra disidratato; 300 ml ca. di acqua tiepida; 1 cucchiaino di zucchero; 10 gr. ca. di sale; Per il condimento: salsa o polpa di pomodoro; 4 grosse cipolle; sarde salate; caciocavallo a dadini; pan grattato; olio d'oliva; sale e pepe q.b.; origano

Preparazione:

Preparazione:
ate sciogliere il lievito in un p d'acqua tiepida. Versate la farina a montagna sul tavolo da lavoro. Unite il lievito sciolto. Aggiungete ancora un p d'acqua e cominciate ad impastare fino a raggiungere la consistenza di una pagnotta di pane. Avvolgetela in un panno e lasciatela lievitare per circa un'ora. Dopo la lievitazione, stendete la pasta. Tagliate le cipolle a fette sottili, disponetele in padella con un p d'olio e acqua e lasciate cucinare unoretta, mescolando. Quando saranno asciutte, lasciatele raffreddare. Se avete deciso di preparare la versione chiusa, disponete il condimento solo su met della pasta. Passate un p di concentrato di pomodoro sulla pasta disposta in una teglia da forno, aggiungete la cipolla, il caciocavallo a dadini, le olive nere snocciolate e tagliate, le acciughe, un p di concentrato di pomodoro ed un filo d'olio. Richiudete la pasta su se stessa o coprite con l'altro foglio di pasta e fermate i brodi. Spennellate con un p d'olio, pungete con una forchetta, mettete in forno caldo a 250 per circa 20 minuti. Tagliate a fette e servite.

n una terrina versate le farine, lo zucchero ed il lievito, impastate aggiungendo dell'acqua poco a poco. I 300 ml sono puramente indicativi poich dipende dal grado di umidit della farina, potrebbero esserne necessari anche di pi. L'impasto deve risultare molle. Alla fine aggiungete il sale che non deve mai venire a contatto direttamente con il lievito. Mettete l'impasto a lievitare nella terrina, coprendolo con uno strofinaccio e avvolgendolo con una coperta. Mentre l'impasto lievita e dovr raddoppiare il suo volume, affettate le cipolle e fatele appassire con un dito d'acqua. Quando l'acqua si sar asciugata del tutto aggiungete una buona quantit di olio e un paio di sarde e fate stufare ancora, finch non vi risulter una salsa asciutta. Aggiustate di sale e pepe, aggiungete l'origano e, quando la salsa ormai fredda anche una manciata di caciocavallo grattugiato. Togliete le cipolle dal tegame e nell'olio rimasto far tostare il pan grattato. Quando l'impasto sar raddoppiato, con le

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Certe cose... sono molto pi importanti !
n giorno, padre e figlio, fecero la discussione che segue... - Pap, posso farti una domanda? - Ma certo, cosa vuoi sapere? - Pap, quanto guadagni all'ora? - Non sono cose che ti riguardano, perch mi fai questa domanda? - Cos, ci tenevo a saperlo. Per favore, dimmelo. Quanto guadagni in un'ora? - Beh, se proprio lo devi sapere...guadagno 100 dollari all'ora. Il bambino, con una nota di disappunto, abbass lo sguardo, ma subito si riprese : - Pap, posso avere 50 dollari in prestito? A questo punto il padre si arrabbi davvero. Se l'unica ragione per cui mi hai fatto quella domanda era per farti prestare dei soldi per andarti a comperare qualche stupido giocattolo o cose simili, allora sar meglio che fili dritto in camera tua e vai a letto. E sappi che non dovresti essere cos egoista. Io mi faccio un mazzo cosi tutti i giorni e non mi aspetto certo un comportamento cos infantile da parte tua. Il bambino and in camera sua e chiuse la porta dietro di s. Il padre si sedette e, pensando alla domanda del figlio, si arrabbi ancora di pi. Come si permette di fare domande del genere solo per spillarmi dei soldi? Trascorsa un'ora o poco pi, l'uomo si calm ed incominci a pensare. Forse quei 50 dollari gli servivano per qualcosa di veramente importante, difatti il bambino molta raramente gli aveva fatto richiesto del genere. Allora il padre si alz, si avvicin alla stanza ed apr la porta. - Sei ancora sveglio?

- si Pap, sono sveglio... Sai, stavo pensando...sono stato un p duro con te poco fa... ho avuto una giornata pesante ed ho scaricato il mio nervosismo su di te... Tieni, questi sono i 50 dollari che mi hai chiesto. Il bambino si alz di scatto e si mise a sedere sul letto con un gran sorriso stampato in faccia... - Grazie Pap, grazie. Poi, mise la mano sotto al cuscino e tir fuori vari pezzi da 1, 5 e 10 dollari. Vedendo che il bambino aveva gi del denaro, il padre cominci ad arrabbiarsi di nuovo. Il bambino intanto stava contando il denaro che aveva in mano. - Il padre lo interruppe dicendo: perch hai voluto quei soldi se ne avevi gi tanti? - Perch non ne avevo abbastanza, ma adesso ce l'ho! Pap, adesso ho 100 dollari, ... posso comperare un'ora del tuo tempo? Ti prego, vieni a casa prima, domani sera, mi piacerebbe tanto cenare con te. Per il padre fu come un pugno nello stomaco. Abbracci suo figlio e gli chiese scusa. Questa storia solo un promemoria per tutti coloro che, come me, come voi... sono sempre molto impegnati. Non dovremmo permettere al tempo di sfuggirci tra le dita, senza aver trascorso abbastanza tempo con le persone che, per noi, contano veramente, quelli pi vicini al nostro cuore. Ricordatevi di spendere 100 dollari del vostro tempo con qualcuno che amate veramente. Se dovessimo morire domani, la societ per la quale stiamo lavorando ci potr sostituire in due o tre giorni. Ma le famiglie e gli amici che lasceremo, sentiranno la nostra mancanza per il resto della loro vita. Eppure, se ci pensiamo bene, dedichiamo molto pi tempo al lavoro che alla famiglia. Certe cose... sono molto pi importanti !

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