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CRONACA DI NAPOLI
I7
GIALLO SULLA MORTE DI CARLO GALENO, 46ENNE DI VIA ORAZIO, MORTO A PIGNATARO
MAGGIORE
avrebbe avuto problemi di carattere economico o tanto gravi da poter pensare che
volesse togliersi la vita, come invece era stato ipotizzato in un primo momento. E
da qui partono le indagini che, al momento, restano ancorate ad una serie di dubbi
che forse verranno dissipati solo dopo l'autopsia. Secondo una prima ricostruzione
l'uomo sarebbe giunto a Pignataro poco prima della mezzanotte di domenica. Per
raggiungere il chilometro 201 non � sicuramente entrato dalla stazione di
Pignataro dove alcuni cancelli avrebbero gli impedito il passaggio con la moto.
Presumibilmente ha raggiunto il piazzale che si trova al confine con Vitulazio, in
localit� Torre Lupara, e da qui i binari. Lo slargo -dove la sera si ritrovano le
prostitu-
te- ha infatti un accesso libero alla strada ferrata dove Galeno sarebbe passato
per arrivare alle rotaie. Un elemento questo che per gli investigatori risulta
ambiguo. Quel piazzale, infatti, � poco noto finanche alle persone del luogo; per
un napoletano sarebbe stato pressoch� impossibile trovarlo e avventurarcisi a
quell'ora di notte vista anche la presenza di prostitute. Per concludere lo
scenario gi� ingarbugliato il ritrovamento di quei soldi e delle pistole. Il
46enne li aveva addosso al momento della morte? Era solo? Qualcuno ha infilato
nelle sue tasche pistole e soldi subito prima del passaggio del treno Reggio
Calabria-Milano? Questi i soli elementi da cui partire per le indagini di una
morte che ha tutti i risvolti del giallo.
Tombe rotte sul cui frontespizio non si leggono nemmeno pi� i nomi di chi, in
epoca pi� o meno recente, ha donato la sua vita per la Patria. Volte pericolanti
sorrette da vecchi ponteggi di cui si � perso l'anno di costruzione, scaloni
ripidi e maltenuti, fanghiglia nei viali laterali, crepe sulla facciata che
preoccupano non poco i tecnici. Il Mausoleo di Posillipo, esempio splendido di
stile neoegizio in Italia, vive la sua peggiore stagione. Dimenticato,
abbandonato, vive i suoi cinque minuti di gloria esclusivamente in occasione della
festa della Liberazione quando una delegazione in pompa magna porta una corona di
alloro ai caduti per la Patria. Costruito nel 1881 su commissione di Matteo
Schilizzi, che intendeva utilizzarlo per onorare la memoria dei suoi familiari, il
monumento pass� al Comune nel 1919 per i caduti napoletani della prima guerra
mondiale e ospit�, poi, le vittime delle Quattro giornate e della Seconda Guerra.
Per un certo periodo di tempo sono rimaste qui anche le spoglie di Salvo
D'Acquisto. E puntualmente ogni anno il presidente della Municipalit�, Fabio
Chiosi, non partecipa ai festeggiamenti per protestare contro il degrado del
monumento. La struttura in effetti presenza carenze e crepe che addirittura ne
fanno temere la statica. Gli impianti elettrici sono inadeguati e pericolosi con
molti fili scoperti, sono state appurate infiltrazioni d'acqua nelle tombe, crepe,
le fontane non hanno pi� acqua, i vetri alle finestre sono rotti lasciando entrare
i tantissimi piccioni che hanno fatto nido in quei giardini. Una situazione al di
l� di ogni pi� nera previsione � quello che si para dinanzi agli occhi di un
visitatore, i pochi che ancora possono entrare. E le proteste del presidente
Chiosi, reiterate negli anni, non sono servite a nulla. Dagli amministratori non
una sola parola su quello scempio che annualmente si cerca di coprire con scudi di
fanfare, parate e drappi rossi.
PIAZZA DEGLI ARTISTI. DOPO LA CHIUSURA DI VIA ALVINO GLI UFFICI NON REGGONO LA
MOLE DI LAVORO
[VB]