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Prima lettura (At 2,14.22-33)
Non era possibile che la morte lo tenesse in suo potere.

Dagli Atti degli Apostoli
[Nel giorno di Pentecoste,] Pietro con gli Undici si alz in piedi e a voce alta parl cos:
Uomini dIsraele, ascoltate queste parole: Ges di Nzaret uomo accreditato da Dio presso di voi per
mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso fece tra voi per opera sua, come voi sapete bene ,
consegnato a voi secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio, voi, per mano di pagani, lavete
crocifisso e lavete ucciso.
Ora Dio lo ha risuscitato, liberandolo dai dolori della morte, perch non era possibile che questa lo
tenesse in suo potere. Dice infatti Davide a suo riguardo: Contemplavo sempre il Signore innanzi a me;
egli sta alla mia destra, perch io non vacilli. Per questo si rallegr il mio cuore ed esult la mia lingua, e
anche la mia carne riposer nella speranza, perch tu non abbandonerai la mia vita negli inferi n
permetterai che il tuo Santo subisca la corruzione. Mi hai fatto conoscere le vie della vita, mi colmerai di
gioia con la tua presenza.
Fratelli, mi sia lecito dirvi francamente, riguardo al patriarca Davide, che egli mor e fu sepolto e il suo
sepolcro ancora oggi fra noi. Ma poich era profeta e sapeva che Dio gli aveva giurato solennemente
di far sedere sul suo trono un suo discendente, previde la risurrezione di Cristo e ne parl: questi non fu
abbandonato negli inferi, n la sua carne sub la corruzione.
Questo Ges, Dio lo ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni. Innalzato dunque alla destra di Dio e
dopo aver ricevuto dal Padre lo Spirito Santo promesso, lo ha effuso, come voi stessi potete vedere e
udire.
Parola di Dio


Salmo responsoriale (Sal 15)

Mostraci, Signore, il sentiero della vita.

1. Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: Il mio Signore sei tu.
Il Signore mia parte di eredit e mio calice:
nelle tue mani la mia vita.

2. Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potr vacillare.

3. Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perch non abbandonerai la mia vita negli inferi,
n lascerai che il tuo fedele veda la fossa.

4. Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.


Seconda lettura (1Pt 1,17-21)
Foste liberati con il sangue prezioso di Cristo, agnello senza difetti e senza macchia.

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo
Carissimi, se chiamate Padre colui che, senza fare preferenze, giudica ciascuno secondo le proprie
opere, comportatevi con timore di Dio nel tempo in cui vivete quaggi come stranieri.
Voi sapete che non a prezzo di cose effimere, come argento e oro, foste liberati dalla vostra vuota
condotta, ereditata dai padri, ma con il sangue prezioso di Cristo, agnello senza difetti e senza macchia.
Egli fu predestinato gi prima della fondazione del mondo, ma negli ultimi tempi si manifestato per
voi; e voi per opera sua credete in Dio, che lo ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria, in modo che la
vostra fede e la vostra speranza siano rivolte a Dio.
Parola di Dio
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Per riflettere insieme
La storia del girasole quella di ogni discepolo, che si lascia orientare dalla luce del
Signore, dalla quale trae sostegno e gioia di vita.
Ma ripartiamo da Emmaus.
Resta con noi , perch si fa sera e il giorno ormai al tramonto Lc 24,29.
Ges sceglie di restare a tavola con noi, come ha fatto con i discepoli di Emmaus:
nella semplicit e nella gioia di un pasto condiviso, ci raggiunge nella quotidianit
della nostra vita e ci insegna a spezzare il pane per gli altri come continua a fare per
noi.
Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via,
quando ci spiegava le Scritture? Lc 24,32
Lincontro con il Risorto cambia la loro vita, riorienta la direzione del
cammino in una strada di felicit, verso una vita nuova. Tornano a
Gerusalemme, per comunicare agli uomini la promessa di una felicit che dura per
sempre. Lesperienza dei due discepoli la nostra stessa esperienza, vissuta ogni
domenica in chiesa, dove incontriamo Ges che ci parla attraverso le Scritture e
spezza il pane per noi.

Lincontro con Ges ci mette in
movimento, non ci lascia impigrire
distesi sul divano! I discepoli hanno
fretta, dopo aver visto Ges, di
ritornare a Gerusalemme.
Ripartono nella notte, animati dalla luce
nuova accesa nel loro cuore: per
lincontro che hanno vissuto con lui,
perch si sentono accompagnati nella
loro vita e nel compito profetico che
stato loro affidato.

Cosa significa per noi spezzarsi per
laltro?
Cosa siamo disposti a donare di noi? A
chi?
Ges ci chiama anche al perdono,
riusciamo a spezzare questo pane e donarlo agli altri?
Prendiamo un impegno di squadriglia perch i nostri occhi siano sempre ben
aperti nel riconoscere Ges ed il nostro cuore sia ardente nel sentire la Sua
Parola.

Ora scrivete un valore, una caratteristica della vostra Squadriglia che ritenete essere
importante e peculiare della vostra sq. (es. solidariet, vivacit ecc.) e che volete lasciare
come dono al termine di questo San Giorgio,
un simbolo che rappresenti la vostra Squadriglia come gioiosa testimone del Risorto.
Scrivetelo con i pennarelli direttamente sul vetro della lanterna oppure su un cartoncino da
inserirvi dentro.

Aggiungete poi il nome della vostra squadriglia e il Gruppo.

Ora siete pronti per scambiarvi le lanterne di Squadriglia
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MOMENTO MATTUTINO:
leggete, in tanti cerchi di Squadriglia, il seguente brano e le riflessioni


IL GIRASOLE (di Bruno Ferrero)

In un giardino ricco di fiori di ogni specie, cresceva, proprio nel centro, una pianta
senza nome. Era robusta, ma sgraziata, con dei fiori stopposi e senza profumo. Per le
altre piante nobili del giardino era n pi n meno una erbaccia e non le rivolgevano
la parola. Ma la pianta senza nome aveva un cuore pieno di bont e di ideali.
Quando i primi raggi del sole, al mattino, arrivavano a fare il solletico alla terra e a
giocherellare con le gocce di rugiada, per farle sembrare iridescenti diamanti sulle
camelie, rubini e zaffiri sulle rose, le altre piante si stiracchiavano pigre.
La pianta senza nome, invece, non si perdeva un solo raggio di sole. Se li beveva tutti
uno dopo laltro. Trasformava tutta la luce del sole in forza vitale, in zuccheri, in linfa.
Tanto che, dopo un po, il suo fusto che prima era rachitico e debole, era diventato
uno stupendo fusto robusto, diritto, alto pi di due metri.
Le piante del giardino cominciarono a considerarlo con rispetto, e anche con un po
dinvidia. Quello spilungone un po matto, bisbigliavano dalie e margherite.
La pianta senza nome non ci badava. Aveva un progetto. Se il sole si muoveva nel
cielo, lei lavrebbe seguito per non abbandonarlo un istante. Non poteva certo
sradicarsi dalla terra, ma poteva costringere il suo fusto a girare allunisono con il
sole. Cos non si sarebbero lasciati mai.
Le prime ad accorgersene furono le ortensie che, come tutti sanno, sono pettegole e
comari. Si innamorato del sole, cominciarono a propagare ai quattro venti. Lo
spilungone innamorato del sole, dicevano ridacchiando i tulipani. Ooooh, com
romantico!, sussurravano pudicamente le viole mammole.
La meraviglia tocc il culmine quando in cima al fusto della pianta senza nome sbocci
un magnifico fiore che assomigliava in modo straordinario proprio al sole. Era grande,
tondo, con una raggiera di petali gialli, di un bel giallo dorato, caldo, bonario. E quel
faccione, secondo la sua abitudine, continuava a seguire il sole, nella sua camminata
per il cielo. Cos i garofani gli misero nome girasole. Glielo misero per prenderlo in
giro, ma piacque a tutti, compreso il diretto interessato.
Da quel momento, quando qualcuno gli chiedeva il nome, rispondeva orgoglioso: Mi
chiamo Girasole.
Rose, ortensie e dalie non cessavano per di bisbigliare su quella che, secondo loro,
era una stranezza che nascondeva troppo orgoglio o, peggio, qualche sentimento
molto disordinato. Furono le bocche di leone, i fiori pi coraggiosi del giardino, a
rivolgere direttamente la parola al girasole.
Perch guardi sempre in aria? Perch non ci degni di uno sguardo? Eppure siamo
piante, come te, gridarono le bocche di leone per farsi sentire.
Amici, rispose il girasole, sono felice di vivere con voi, ma io amo il sole. Esso la
mia vita e non posso staccare gli occhi da lui. Lo seguo nel suo cammino. Lo amo
tanto che sento gi di assomigliargli un po. Che ci volete fare? Il sole la mia vita e
io vivo per lui. Come tutti i buoni, il girasole parlava forte e ludirono tutti i fiori del
Giardino. E in fondo al loro piccolo, profumato cuore, sentirono una grande
ammirazione per linnamorato del sole.

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Vangelo (Lc 24,13-35)
Lo riconobbero nello spezzare il pane.

+Dal Vangelo secondo Luca
Ed ecco, in quello stesso giorno [il primo della settimana] due dei [discepoli] erano in cammino per un
villaggio di nome mmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di
tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Ges in persona si avvicin e
camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo.
Ed egli disse loro: Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?. Si
fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clopa, gli rispose: Solo tu sei forestiero a
Gerusalemme! Non sai ci che vi accaduto in questi giorni?. Domand loro: Che cosa?. Gli
risposero: Ci che riguarda Ges, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio
e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorit lo hanno consegnato per farlo
condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato
Israele; con tutto ci, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne,
delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo,
sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli vivo. Alcuni
dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non lhanno
visto.
Disse loro: Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ci che hanno detto i profeti! Non bisognava che il
Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?. E, cominciando da Mos e da tutti i
profeti, spieg loro in tutte le Scritture ci che si riferiva a lui.
Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare pi lontano. Ma
essi insistettero: Resta con noi, perch si fa sera e il giorno ormai al tramonto. Egli entr per
rimanere con loro.
Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recit la benedizione, lo spezz e lo diede loro. Allora si
aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli spar dalla loro vista. Ed essi dissero lun laltro: Non
ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le
Scritture?.
Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che
erano con loro, i quali dicevano: Davvero il Signore risorto ed apparso a Simone!. Ed essi
narravano ci che era accaduto lungo la via e come lavevano riconosciuto nello spezzare il pane.
Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore.

1. Perch la Chiesa non si stanchi mai di annunciare con gioia al mondo la risurrezione di Cristo,
Signore della storia e Salvatore degli uomini. Preghiamo.
2. Per i catechisti, perch sappiano accompagnare i bambini e i ragazzi nellintelligenza delle Scritture e
nella scoperta di unautentica vita di fede. Preghiamo.
3. Perch gli studiosi delle Scritture confermino i fedeli nella speranza, con i frutti del loro studio e con
la testimonianza di una fede sincera. Preghiamo.
4. Perch i cristiani si facciano prossimi di quanti sono nel dubbio e cercano un senso alla loro esistenza,
testimoniando con gioia e coerenza di vita la loro fede in Cristo risorto. Preghiamo.
5. Per la nostra comunit, perch la celebrazione dellEucaristia non sia un rito impolverato
dallabitudine, ma sia vissuta con la fede e il calore dei veri discepoli di Cristo. Preghiamo.

O Padre, che ci hai affidati a tuo Figlio che ci accompagna per le vie del tempo, apri i nostri occhi
perch sappiamo riconoscere la sua presenza e corrispondere al suo amore. Te lo chiediamo per Cristo
nostro Signore.
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QUALE GIOIA

Fa Do Solm Sib
Quale gioia mi dissero,
Fa Do Solm / Sib / Do
andremo alla casa del Signore
Fa Do Solm Sib
Ora i piedi, o Gerusalemme,
Fa Do Fa
si fermano davanti a te

Fa Do Solm Sib Do 7
Ora Gerusalemme ricostruita
Fa Do Solm Sib Do 7
come citt salda, forte e unita. RIT

Salgono insieme le trib di J ahv
per lodare il nome del Signor dIsraele. RIT

L sono posti i seggi della sua giustizia,
i seggi della casa di Davide. RIT

Domandate pace per Gerusalemme
s pace a chi ti ama, pace alle tue mura. RIT

Su di te sia pace, chieder il tuo bene,
per la casa di Dio chieder la gioia. RIT

Noi siamo il suo popolo, Egli il nostro Dio,
possa rinnovarci la felicit. RIT



ALLELUIA (delle Lampadine)

DO FA DO SOL
Alleluia alleluia / alleluia alleluia
DO FA DO SOL DO
Alleluia alleluia / alleluia. (2 v)
DO FA SOL DO
La nostra festa non deve finire
LA - RE - SOL DO
non deve finire e non finir (2 v)
FA SOL DO
Perch la festa siamo noi
FA SOL DO DO7
che camminiamo verso Te
FA SOL DO
Perch la festa siamo noi
FA SOL
e insieme cantiamo cos .






ECCO QUEL CHE ABBIAMO

LA DO#-
Ecco quel che abbiamo
RE LA
nulla ci appartiene ormai
FA#- DO#-
ecco i frutti della terra
RE MI
che tu moltiplicherai
LA DO#-
Ecco queste mani,
RE LA
puoi usarle, se lo vuoi,
FA#- DO#-
per dividere nel mondo il pane
RE MI LA
che tu hai dato a noi.

FA#- DO#-
Solo una goccia hai messo tra le mani mie
MI-7+ FA#7
solo una goccia che tu ora chiedi a me
SI- DO#- RE
Una goccia che in mano a Te,
Si- Fa#- DO#-
una pioggia diventer
RE MI LA
e la terra feconder. Rit.

FA#-
Le nostre gocce, pioggia fra le mani tue
saranno linfa di una nuova civilt
E la terra preparer
la festa del pane che
ogni uomo condivider. Rit.

Sulle strade il vento
da lontano porter
il profumo del frumento
che tutti avvolger.
E sar l'amore
che il raccolto spartir
e il miracolo del pane in terra
si ripeter.






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Ora costruiamo la nostra
LANTERNA DI SQUADRIGLIA

Materiale
barattolodivetro(quellodellanutellaperfetto!)
candela(velaforniamonoi!)
spago
cancelleriadisq.(forbici,scotch,carta,penne)

Procedimento
Iniziateadarrotolarelospagosulbordodelbarattolotenendolosaldo.(1)
Aiutateviconunpodiscotchbiadesivosevolete,econtinuateadarrotolarelospagofino
adottenereunbordodicirca23cm.(2)
Eseguiteunnodopianoperfissarequellocheaveteappenausatoetagliatelospagoin
eccesso.(3)
Prendetedellaltrospagopercreareilmanicodellalanterna,legandoloallospagogi
fissato.Lasciatelospagodoppioperrenderelimpugnaturapisicura(poteteanchefare
unatrecciadoppiaotriplasevolete!).(4)
Unavoltafissatoilmanico,mettetealcentrodellalanternalacandela,fissandolaal
pavimentodelbarattolocondellacerafusa.Poteteaggiungeresassoliniolegnettidentro
ilbarattoloeailatidellacandelaperaumentarneilpeso.(5)
Quindipotetepersonalizzarelesternodellavostralanterna.

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Per riflettere insieme

In squadriglia, alla prima difficolt ci arrendiamo o con responsabilit cerchiamo una
soluzione? Prendiamo liniziativa, come Ges, di camminare al fianco dei compagni pi
bisognosi? Siamo capaci di ascoltare il pensiero degli altri? Siamo accoglienti come lo
stato Ges con i discepoli?

Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ci che hanno detto i profeti! Non bisognava
che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria? Lc 24, 25-26
Quando ci capita di essere in difficolt non dobbiamo abbatterci, c sempre una
piccola luce nel nostro cuore pronta ad accoglierci in questi momenti di sconforto, un
lumino...
questa luce si chiama Ges.

La gioia la consapevolezza di non essere soli, la fiducia in Ges che cammina
sempre al nostro fianco e ci illumina la strada. Noi non siamo piccolissime parti
separate, ma siamo un tuttuno: una squadriglia, un reparto, una famiglia, una
comunit.. con Ges.

Il motto della mia squadriglia :Da soli si cammina veloci o insieme si va lontani?
La luce di Ges ci aiuta a vedere le cose dal punto di vista di Dio, in squadriglia ci
apprezziamo e ci rispettiamo per quel che siamo?

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SANTO ZAIRESE

SOL DO SOL
Osanna eh osanna eh
DO RE SOL
Osanna a Cristo Signor. (2 volte)

SOL DO SOL RE SOL
Santo, santo, Osa - a - nna.
SOL DO SOL RE SOL
Santo, santo Osa - a - nna.

I cieli e la terra o Signore
sono pieni di te. (2 volte)

Benedetto colui che viene
nel nome tuo Signor.




SONO QUI A LODARTI

Mi Si Fa#- Mi
Luce del mondo nel buio del cuore, vieni ed
Si La
illuminami
Mi Si Fa#- Mi Si
Tu mia sola speranza di vita, Resta per sempre con
La
me.
Mi Si
Sono qui a lodarti, qui per adorarti
Do#- La
qui per dirti che tu sei il mio dio
Mi Si
e solo tu sei santo, sei meraviglioso
Do#- La
degno e glorioso sei per me

Mi Si Fa#- Mi Si
Re della storia Re nella Gloria, Sei sceso in terra
La
fra noi.
Mi Si Fa#- Mi
Con umilt il tuo trono hai lasciato, Per
Si La
dimostrarci il tuo amor.
Mi Si
Sono qui a lodarti, qui per adorarti
Do#- La
qui per dirti che tu sei il mio dio
Mi Si
e solo tu sei santo, sei meraviglioso
Do#- La
degno e glorioso sei per me

Si Mi La Si Mi La
Io mai sapr quanto ti cost, l sulla croce morir
per me. (4 v.)

Mi Si
Sono qui a lodarti, qui per adorarti
Do#- La
qui per dirti che tu sei il mio dio
Mi Si
e solo tu sei santo, sei meraviglioso
Do#- La
degno e glorioso sei per me



COME TU MI VUOI

Sol La-7
Eccomi Signor, vengo a te mio Re
Mim RE4 Re
che si compia in me la tua volont
Sol La-
Eccomi Signor, vengo a te mio Dio
Mim Sim7
plasma il cuore mio e di te vivr
DO7+Do Re Do
Se tu lo vuoi Signore manda me
Lam Si- RE4 RE
e il tuo nome annun - ce - r.

Sol Re
Come tu mi vuoi io sar,
Mim Sim7
dove tu mi vuoi io andr.
Do Sim7 Mim
Questa vita io voglio donarla a te
Fa RE
per dar gloria al tuo nome mio Re.
Re MI- Re
Come tu mi vuoi io sar,
Si7 Mim Sim7
dove tu mi vuoi io andr.
DO Re Si7 Mim
Se mi guida il tuo amore paura non ho,
La- DO Re4
per sempre io sa - r
Re Sol
come tu mi vuoi.

Sol La-7
Eccomi Signor, vengo a te mio Re
6
Mim RE4 Re
che si compia in me la tua volont
Sol La-
Eccomi Signor, vengo a te mio Dio
Mim Sim7
plasma il cuore mio e di te vivr
DO7+ Do Re Do
Tra le tue mani mai pi vaciller
Lam Si- RE4 RE
e strumento tuo sar.


TE AL CENTRO DEL MIO CUORE

Mi- Do Re Sol Mi-

Mi- Sol
Ho bisogno di incontrarti nel mio cuore
Si- Do7+
di trovare Te, di stare insieme a Te:
La- Mi-
unico riferimento del mio andare,
Do Re Si- Mi-
unica ragione Tu, unico sostegno Tu.
Do Re Sol
Al centro del mio cuore ci sei solo Tu

Anche il cielo gira intorno e non ha pace,
ma c un punto fermo quella stella l.
La stella polare fissa ed la sola,
la stella polare Tu, la stella sicura Tu.
Al centro del mio cuore ci sei solo Tu.

Sol Si- Do Si- Mi-
Tutto ruota intorno a Te, in funzione di Te,
Si- Do Re4 Re
e poi non importa il come, il dove e il se.

Che Tu splenda sempre al centro del mio cuore,
il significato allora sarai Tu,
quello che far sar soltanto amore.
Unico sostegno Tu, la stella polare Tu
Al centro del mio cuore ci sei solo Tu.



RESTA QUI CON NOI

RE La SOL
Le ombre si distendono, scende ormai la sera
RE MIm Sol
e sallontanano dietro i monti i riflessi
SIm Fa#-
di un giorno che non finir
MI7 SOL La
di un giorno che ora correr sempre
Re FA#m SOL MIm
perch sappiamo che una nuova vita
RE SOL LA4/LA
da qui partita e mai pi si fermer.

RE LA SOL RE
Resta qui con noi, il sole scende gi
MIm LA SOL LA RE
resta qui con noi, Signore sera ormai
RE FA#m SOL RE
Resta qui con noi, il sole scende gi
MIm LA SOL LA RE
Se Tu sei fra noi la notte non verr.

Sallarga verso il mare il Tuo cerchio donda
che il vento spinger fino a quando giunger
ai confini di ogni cuore, alle porte dellamore vero
Come una fiamma che dove passa brucia,
cos il tuo amore tutto il mondo invader.

Davanti a noi lumanit lotta, soffre e spera
come una terra che nellarsura chiede lacqua
da un cielo senza nuvole
ma che sempre le pu dare vita
Con te saremo sorgente dacqua pura
con te fra noi il deserto fiorir.



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MOMENTO SERALE:
leggiamo insieme (di fuoco di sottocampo) il seguente brano e la riflessione

IL GOMITOLO CHE SI TRASFORMO IN LUMINO (di Bruno Ferrero)

Cera una volta un filo di cotone che si sentiva inutile:
Sono troppo debole per fare una corda si lamentava. E sono troppo corto per fare
una maglietta. Sono troppo sgraziato per un Aquilone e non servo neppure per un
ricamo da quattro soldi. Sono scolorito e ho le doppie punte... Ah, se fossi un filo
d'oro, ornerei una stola, starei sulle spalle di un prelato! Non servo proprio a niente.
Sono un fallito! Nessuno ha bisogno di me. Non piaccio a nessuno, neanche a me
stesso!. Si raggomitolava sulla sua poltrona, ascoltava musica triste e se ne stava
sempre solo soletto.
Lo ud un giorno un mucchietto di cera e gli disse: Non ti abbattere in questo modo,
piccolo filo di cotone. Ho un'idea: facciamo qualcosa noi due, insieme! Certo "non
possiamo diventare un cero da altare o da salotto: tu sei troppo corto e io sono una
quantit troppo scarsa. Possiamo diventare un lumino, e donare un po' di calore e un
po' di luce.
meglio illuminare e scaldare un po' piuttosto che stare nel buio a brontolare. II filo
di cotone accett di buon grado. Unito alla cera, divenne un lumino, brill nelloscurit
ed eman calore. E fu felice.


Commento

Anche noi a volte ci sentiamo il gomitolo del racconto: inutili, incompresi, annoiati,
tristi e allora diventiamo brontoloni e scontenti anche se non ci manca nulla...
perdiamo la bussola! Il buio ci avvolge e non vediamo pi il bello e il buono che ci
circonda.
Anche i discepoli di Emmaus, presi dallo sconforto e delusi non riconoscono Ges
quando si avvicina a loro.

Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?Solo tu
sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ci che vi accaduto in questi giorni?...Ges, il
Nazareno,lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe
liberato Israele. Lc 24, 17-21

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