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1. PREMESSA azioni atte a favorire e rendere possibili la Un altro caso-limite è rappresentato dal
L
a recente approvazione da parte fruizione e la valorizzazione. Basti citare il sito di Punta delle Pietre Nere, che è stato
della Giunta Regionale della Puglia caso dei cosiddetti “puli” (esempio di geo- quasi del tutto smantellato per far posto ad
di un disegno di legge sulla “Tute- siti di interesse nazionale) o della cava dei opere antropiche di basso valore sociale
la e valorizzazione del patrimonio dinosauri nei pressi di Altamura (esempio di ed economico, ma di alto impatto paesag-
geologico e speleologico”, già licenziata fa- geosito di interesse internazionale), o anco- gistico.
vorevolmente dalla Commissione consiliare ra delle “gravine” e delle “lame”, che rap- La possibilità di operare in presenza di
competente, crea i presupposti per un’orga- presentano una importante fetta del patrimo- una legge sulla tutela e valorizzazione del
nica individuazione, catalogazione, tutela e nio geologico regionale ma che purtroppo patrimonio geologico, che si spera ormai di
valorizzazione del patrimonio geologico in versano in un tale stato di abbandono che prossima attuazione, dovrebbe scongiurare
una regione come la Puglia che grazie an- rasenta in alcuni casi il degrado. il ripetersi di situazioni simili.
che alla sua variabilità geologica e geomor-
fologica, oltre ad offrire una serie di spunti
per approfondimenti scientifici, culturali e
didattici, rappresenta un’area di indubbia
attrazione turistica.
Infatti, la conoscenza del patrimonio ge-
ologico di una zona, in particolare dei beni
geologici di grande pregio in termini di uni-
cità, bellezza e rappresentatività scientifica,
costituisce uno strumento di fondamentale
importanza per la salvaguardia del bene, per
l’impulso alla ricerca scientifica e alle attività
di educazione ambientale, per le scelte di
pianificazione territoriale, ma anche per la
promozione turistica. Il patrimonio geologi-
co-geomorfologico riveste inoltre particolare
rilevanza all’interno dei parchi e delle riserve
naturali, laddove gli aspetti fisici del territorio,
unitamente ad emergenze di tipo botanico,
faunistico, storico-archeologico, costituisco-
no un grande elemento di pregio, meritevole
di essere tutelato, valorizzato e studiato.
Troppo spesso in Puglia all’individuazio-
ne del bene geologico segue l’assenza di Fig. 1 - Carta geologica schematica della regione Puglia. (da Pieri et al., 1997, mod.)
3.2. I puli
Tra le peculiarità del brullo paesaggio
pugliese vi sono alcune doline che, oltre ad
essere poste al di fuori dei più tipici “campi
di doline”, spiccano per le loro grandi dimen-
sioni, costituendo delle spettacolari forme di
carsismo superficiale. Sono anche note con
il termine locale di “pulo” (Colamonico, 1916;
1919). Si tratta dunque di grandi doline che,
oltre alle dimensioni eccezionali, presentano
ripidi versanti modellati negli strati calcarei
e calcareo-dolomitici di età mesozoica. In
passato queste forme sono state citate, sia
pur saltuariamente, dalla stampa divulgativa Fig. 3 - Veduta aerea del Pulo di Altamura. Si noti la recente destinazione a seminativo delle aree circostanti.