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TERZO RAPPORTO
SULLINNOVAZIONE NELLE
REGIONI DITALIA
2005
nm g io
o m 'i
e n n a l i d i C d el l
tel
a s o ci et
II
Indice
INTRODUZIONE
XIII
Premessa
XIII
XVI
1.
1.1
1.2
2.
2.1
2.2
2.3
2.4
2.5
23
24
25
28
31
3.
39
3.1
3.2
3.3
3.4
39
41
50
60
4.
69
4.1
4.2
4.3
I risultati conseguiti
69
72
77
4.4
82
3
9
23
III
5.
85
5.1
5.2
5.3
5.4
86
89
93
98
6.
99
6.1
6.2
6.3
Conclusioni
99
103
115
7.
117
7.1
7.2
Il Progetto ICAR
117
128
8.
141
8.1
8.2
8.3
141
148
152
9.
157
9.1
157
9.2
9.3
Conclusioni
162
185
10.
187
10.1
Introduzione
187
10.2
188
10.3
10.4
191
197
10.5
198
IV
PARTE II
205
207
REGIONE ABRUZZO
208
REGIONE BASILICATA
213
REGIONE CALABRIA
218
REGIONE CAMPANIA
223
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
227
232
REGIONE LAZIO
237
REGIONE LIGURIA
242
REGIONE LOMBARDIA
246
REGIONE MARCHE
252
REGIONE PIEMONTE
257
REGIONE PUGLIA
263
REGIONE SARDEGNA
267
REGIONE SICILIA
272
REGIONE TOSCANA
277
REGIONE UMBRIA
283
287
REGIONE VENETO
291
295
300
307
PARTE III
INDAGINE SULLE POLICY DI E-LEARNING
NELLE REGIONI E PROVINCE AUTONOME
309
312
312
314
321
324
VI
332
27
32
33
34
37
44
47
48
49
50
61
64
66
75
79
80
81
81
88
VII
92
94
95
95
103
104
105
105
106
136
137
147
150
158
160
164
169
171
192
197
PARTE II
VIII
208
209
210
210
213
215
215
215
219
219
220
224
224
225
228
228
229
233
233
234
239
242
244
246
248
249
IX
253
253
254
258
259
260
263
264
265
268
268
269
273
274
274
278
279
280
280
284
284
285
288
288
292
293
295
296
298
301
302
PARTE III
324
70
71
73
74
78
108
109
111
114
133
136
149
152
XI
163
165
167
170
172
174
175
176
178
179
180
182
183
PARTE III
Figura 1 produzione documentale per anno
Figura 2. Tipologie di documenti e produzione annuale
Figura 3 Distribuzione geografica
Figura 4 Le tipologie di documenti
Figura 5 Gli ambiti di impatto
Figura 6 I beneficiari delle azioni di e-learning
XII
312
313
315
316
311
312
Introduzione
di Giulio De Petra
Responsabile Area Innovazione per le Regioni e gli Enti Locali del CNIPA
Premessa
Lo sviluppo dei processi innovativi prodotti dalluso delle tecnologie dellinformazione e
della comunicazione, e in particolare quelli relativi alle pubbliche amministrazioni, presenta
indicatori particolarmente positivi a livello locale. La pi recente indagine Assinform, a
fronte di una moderata crescita del mercato ICT nel 2004 (+1,5%, rispetto allo +0,1% del
2003) segnala infatti la performance particolarmente positiva del segmento della Pubblica
Amministrazione Locale (+2,7%), seconda soltanto al settore consumer (+3,6%). Il
mercato della PA centrale registra invece un calo di -1,2%.
Al dato quantitativo corrisponde la ricchezza e la variet delle iniziative e dei risultati che
abbiamo descritto in questo rapporto ma, soprattutto, dal punto di vista della interpretazione
dei fenomeni, il manifestarsi, a met del 2005, di una evidente discontinuit.
Questa discontinuit resa tanto pi significativa dallessere il prodotto dellintreccio
delle discontinuit relative a due diversi dimensioni dellinnovazione delle pubbliche
amministrazioni: quella della governance dei processi innovativi e quella della
realizzazione delle-government, entrambe descritte puntualmente nei capitoli di questo
rapporto.
Negli ultimi anni, a partire dalla definizione e dalla prima attuazione dei piani
nazionali di e-government, si posto il problema di come garantire che i processi
innovativi potessero coinvolgere le diverse amministrazioni e tipologie di enti locali che
caratterizzano lamministrazione pubblica italiana. Questa necessit non derivata da
pratiche concertative tipiche di altri e pi tradizionali settori, ma stata richiesta dalla
natura stessa delle tecnologie per le-government. Essa ha assunto inoltre particolare
rilievo nel momento in cui larchitettura istituzionale del paese si orientata fortemente
verso modelli di tipo federale ridisegnando, nei fatti prima e pi che nelle norme, la
mappa dei processi e delle competenze delle pubbliche amministrazioni.
Lobiettivo di una governance federata dei processi di e-government stato, fin
dallinizio, una sfida e una condizione di successo a tutti i livelli in cui stato posto.
Lo stato per i rapporti tra amministrazioni statali, spesso faticosamente costrette a
parziali cessioni di sovranit, per cercare di garantire economie di scala e integrazione dei
processi.
XIII
XIV
Abbiamo assistito, durante una prima fase delle-government, allavvio di una molteplicit
di progetti a livello locale caratterizzati da un quadro comune di riferimento capace di
garantire coerenza di obiettivi e di strumenti tecnologici di riferimento, ma ancora troppo
generale per garantire leliminazione di ogni incoerenza e sovrapposizione.
Obiettivo di questa prima fase stato consentire alla capacit innovativa che si era
accumulata a livello locale di confrontarsi con impegni realizzativi su larga scala, e con
modelli avanzati di gestione e di monitoraggio dei progetti. Parallelamente, stata
promossa la realizzazione delle infrastrutture a livello territoriale, che in alcune regioni si
sviluppata con grande rapidit.
Ne derivato, come documenta il rapporto, un patrimonio di realizzazioni in corso di
sviluppo, un numero significativo delle quali destinato a concludersi positivamente
entro il 2005. Ne derivato, soprattutto, un insieme comune di riferimenti professionali,
una cultura delle-government capace di produrre innovazione nelle pubbliche
amministrazioni locali ben oltre i risultati attesi dai progetti in corso.
Ma anche questa dimensione del processo innovativo non pi sufficiente. Non utile
e non necessario promuovere nuovi progetti di innovazione con le stesse modalit
utilizzate nella fase di avvio, se non per ambiti tematici limitati e fortemente innovativi
(come stato ad esempio nel caso della e-democracy e del t-government).
Diversi sono le priorit e gli obiettivi da perseguire oggi.
Occorre coinvolgere e includere nelle iniziative di innovazione tutte le amministrazioni e
gli enti locali, superando il digital divide territoriale. Questo richiede politiche nazionali
che incentivino il riuso delle soluzioni e la diffusione della banda larga, ma, soprattutto,
una capacit di governo e di supporto a livello regionale.
Occorre completare linnovazione dei servizi mediante la riorganizzazione e lintegrazione
dei back office. Questo richiede che le infrastrutture regionali aggiungano ai servizi di
connettivit i servizi di cooperazione applicativa. In tal modo, il territorio si candida ad
essere un soggetto che promuove e sostiene la cooperazione tra le amministrazioni e non
unappendice di processi di cooperazione settoriali.
Occorre passare dalla realizzazione dei progetti allesercizio e alla gestione delle soluzioni,
promuovendo condizioni organizzative ed economiche che consentano di recuperare i
benefici degli investimenti fatti nellinnovazione dei servizi. Le iniziative che le regioni
stanno definendo per la costituzione di centri di servizio territoriali gestiti dai comuni e
con particolare attenzione ai piccoli comuni, vanno in questo senso.
Proprio queste priorit e questi obiettivi reclamano una diversa e pi solida capacit di
governo, sia a livello regionale che a livello nazionale.
XV
XVI
XVII
XVIII
Parte I.
Il presente capitolo
stato redatto da Stefano
Kluzer e Giada Maio dello
Staff Centrale progetto CRC.
territoriale nellaccesso ai servizi di comunicazione a banda larga, riconosciuto come cruciale per lo sviluppo socio-economico nel presente e futuro prossimo da eEurope 2005,
fino al Piano per la banda larga promosso nel 2003 dal Ministro per lInnovazione e le
Tecnologie (MIT) e dal Ministro delle comunicazioni, e ai sempre pi numerosi piani e
iniziative regionali sul tema (si veda pi avanti).
Laltro aspetto da evidenziare, che accomuna e in parte salda i processi in
questione, il consolidarsi di un sistema di governance condivisa dei processi di innovaSi veda al riguardo il
Rapporto innovazione 2004,
pp. 8-10.
2
zione, forse fin troppo articolato almeno al livello nazionale2 (diversi tavoli, commissioni,
gruppi di lavoro), ma in grado di garantire una buona circolazione di informazioni tra gli
attori chiave coinvolti: MIT, Ministero per leconomia e le finanze, Regioni e organismi di
rappresentanza degli Enti locali.
A livello regionale, in particolare, si segnala come effetto diffuso della stipula
degli APQ SI, e dei meccanismi di concertazione preliminare e di gestione che li caratterizzano, il rafforzamento dei sistemi di coordinamento e concertazione sulle iniziative
per la SI tra le stesse strutture interne alle Amministrazioni regionali (ad es. tra area
programmazione, area sistemi informativi e altre aree specifiche, quali la sanit) e con il
mondo degli Enti locali (si veda anche la Tabella 1 nel cap. 10). Organismi e processi a ci
dedicati, avviati in molti casi per lattuazione della prima fase del piano di e-government,
hanno assunto oggi carattere pi continuativo e strutturato.
Tabella 1 Iniziative sulla banda larga segnalate nei Report regionali CRC
Regione
Iniziativa
Abruzzo
Estensione della COMNET-RA per la copertura di siti svantaggiati, intervento APQ SI (Integrativo 2004).
Basilicata
Piano di sviluppo per la realizzazione della Infrastruttura a Banda Larga sul territorio della regione Basilicata Aprile 2005.
Calabria
Ampliamento dei servizi regionali a larga banda del Sistema pubblico di connettivit intervento del Programma MIT banda larga
per rete di accesso sia cablata che wireless.
Campania
Laggiornamento del Piano strategico per la societ dellinformazione della Regione Campania prevede interventi sulla banda larga
legati alla realizzazione del SPC.
Emilia
Romagna
Piano telematico regionale 2002-2005 - Piano operativo Lepida e rete radiomobile R3 (per la protezione civile) 2005 (luglio 2004).
Rete privata a banda larga per la PA e attivazione di relativi servizi infrastrutturali nel basso ferrarese intervento APQ SI.
Piani telematici provinciali.
Friuli Venezia
Giulia
Lazio
Lombardia
Piano per la banda larga in Lombardia - Protocollo dintesa siglato il 29 marzo 2005 tra la Regione Lombardia e i principali
operatori di telecomunicazione (Albacom, Colt, Fastweb, Telecom Italia, Wind), aperto anche ad altri operatori.
Interventi APQ SI: Siscotel - attivazione dei sistemi informativi di comunicazione telematica degli enti locali e creazione di reti
locali a banda larga e Rete wireless Comunit Montane Arco Alpino.
Marche
Progetto Marche-Way - intervento APQ SI di infrastrutturazione a banda larga nelle aree Obiettivo 2. Due bandi in attuazione: Rete
a Ponti Radio MarcheWay e progetti nalizzati alla realizzazione di reti Wireless di Zona.
Progetto Tac-Line (Trans Adriatic Communication Line) sul programma PIC Interreg III A 2004-2007 - sperimentazione di un
sistema a banda larga per linterconnessione della rete telematica Marche con le infrastrutture telematiche territoriali delle zone
transfrontaliere (Croazia).
Piemonte
Programma pluriennale RUPAR2 con attivazione di sette progetti integrati, per dotare entro il 2007 il territorio di una nuova
infrastruttura di connettivit.
Decreto di rimodulazione Patti Territoriali: Piano di Intervento per lo sviluppo della Societ dellInformazione nelle aree dei Patti
territoriali della provincia di Torino.
Iniziative legate al Programma Azioni Innovative - PRAI Dai distretti industriali ai distretti digitali, per sviluppare infrastrutture a
banda larga da rendere disponibili a soggetti pubblici (e genericamente enti no-prot), e nanziare la creazione di hot spot Wi-Fi.
Puglia
Sardegna
Interventi inseriti nella Strategia e Piano dAzione per la realizzazione delle Rete Telematica Regionale (RUPAR) nellambito dello
sviluppo della SI secondo il modello del SPC approvato il 23.03.20054.
Regione
Iniziativa
Tabella 1 Iniziative sulla banda larga segnalate nei Report regionali CRC (segue)
Sicilia
Infrastruttura a banda larga - intervento 9 dellAPQ SI Sicilia. La Strategia regionale per la SI prevede la copertura completa del
territorio con una infrastruttura di rete a banda larga che colleghi tutti i Comuni e gli enti regionali.
Toscana
Legge Regionale n. 1 del 2004, Promozione dellamministrazione elettronica e della societ dellinformazione e della conoscenza
disciplina organizzativa della RTRT nel sistema regionale. Disciplina della Rete telematica regionale toscana. Riprende gli obiettivi
sulla RTRT e la politica telematica toscana gi sanciti dal Piano per la societ dellinformazione e-Toscana, approvato nel 2002)
Accesso alla banda larga per gli enti attualmente non coperti da tale servizio c.d. Intervento S1003 dellAPQ SI
Valle DAosta
Nel Piano triennale settore informatica di Aosta previsto il cablaggio dellintero Comune Capoluogo.
Pv. Aut.
Bolzano
Piano dazione per lo sviluppo della societ dellinformazione - eSdtirol 2004 08 prevede:
- accesso a Internet su tutto il territorio provinciale, mediante la messa a disposizione delle necessarie infrastrutture di base (con
tecnologie a banda larga - punto 3.3) e contenimento e superamento del digital divide (punto 3.7);
- avanzamento iniziative di cablaggio di Brennercom SpA, previste dallAccordo quadro sulle TLC rmato con il Ministero delle
Comunicazioni nel 2002.
Pv. Aut.
Trento
Progetto La societ dellinformazione (esociety), approvato ottobre 2004, azione realizzazione su tutto il territorio provinciale
di uninfrastruttura di rete a banda larga che supporti laccesso a servizi altamente interattivi, attuata anche attraverso il Progetto
CABLA (avviso SPC).
Linee guida per la realizzazione della rete urbana per la banda larga approvate agosto 2003. Delinea la topologia della rete e di
tracciati di massima dei cavidotti. Nel 2004 si proceduto con la redazione di parte del progetto denitivo infrastrutturazione della
rete provinciale per la larga banda - dorsale, individuando i tracciati nali per i cavidotti e le aree per la realizzazione dei nodi di
rete.
un tavolo strategico, che cura tutti gli aspetti generali dellaccordo, elaborando
indirizzi, strategie di intervento, e realizzando una rappresentanza unitaria nei
confronti di tutti gli altri soggetti istituzionali nazionali e regionali;
un tavolo tecnico, che segue la realizzazione di ogni iniziativa individuata dal tavolo
strategico, tenendo presenti le necessit territoriali, ottimizzando quanto gi realizzato
individualmente, privilegiando il riuso delle buone pratiche, anche a livello nazionale,
favorendo la crescita dellimprenditorialit regionale.
SPC (si veda il cap. 7); i servizi per la gestione delle carte di accesso ecc. Questi interventi ricadono in gran parte nella linea 1 della seconda fase del piano di e-government e
sono inseriti negli APQ SI, rispetto ai quali assorbono attualmente il 25% dei circa 500
milioni di euro impegnati (si veda il cap. 2).
Nellottica del nuovo SPC, ad esempio, si sono creati o si stanno creando vari
nodi di gestione-ottimizzazione del traffico dati detti NAP (Neutral Access Point) - Topix
in Piemonte, TIX in Toscana, VSIX in Veneto, BIX in Puglia - presentati nei rispettivi
Report regionali.
Sempre nellottica del SPC si muovono anche le iniziative, inserite negli APQ o
finanziate interamente con fondi POR, intraprese dalle Regioni che stanno avviando ora la
costruzione dei SPC regionali. Vanno in questa direzione, ad esempio, lintervento di iniziativa regionale e-government Regionale inserito nellAPQ SI Sardegna e la Strategia
e Piano dAzione per la realizzazione delle Rete Telematica Regionale (RUPAR) nellambito
dello sviluppo della SI secondo il modello del SPC, approvata il 23 marzo 2005 (di cui
alla precedente nota 4).
Le infrastrutture e i servizi per la gestione dei flussi documentali e aspetti
connessi (protocollo, carte e firma digitale) sono in fase avanzata di realizzazione in
molte regioni. La Regione Marche, in particolare, ha proposto sviluppi interessanti con
il progetto PADOC (linea 1 della seconda fase del piano di e-government), relativo alla
gestione e conservazione a lungo termine del patrimonio documentale (archivi di protocollo e archivi documentali). Questa iniziativa collegata anche allistituzione del Centro
interdisciplinare per la trasparenza amministrativa e i flussi documentali.
10
il progetto PiCoLaB (APQ SI Lazio) che nellambito dellevoluzione della RUPAR intende
dotare le sedi di 210 Comuni (sotto ai 5.000 abitanti) sui 378 del Lazio con un
accesso a banda larga, sfruttando soluzioni tecnologiche alternative per le localit
non raggiunte da bra ottica o servizi x-DSL;
il bando rivolto in ottobre 2004 dalla Regione Marche ai piccoli Comuni per la
distribuzione di scanner, penne stampanti e altri accessori per poter fruire no in
fondo dei servizi per la gestione documentale sviluppate dal progetto di e-government
1 Avviso FDRM;
numerose iniziative della Regione Piemonte per contrastare con soluzioni wireless
lisolamento dei Comuni montani (si veda lo specico focus del Report regionale,
dedicato alle diverse dimensione del digital divide);
la Misura 6.3 POR Puglia Sostegno allinnovazione degli Enti Locali, che prevede
il sostegno agli EELL per garantirne lintegrazione in RUPAR2/SPC, relativamente
allaccesso a banda larga, allintegrazione delle anagra comunali nel sistema di
cooperazione applicativa, alla realizzazione di sistemi di workow documentale
e integrazione con i servizi RUPAR di posta elettronica certicata e di protocollo
informatico;
diverse iniziative delle Regione Toscana rivolte ai piccoli Comuni e alle aree periferiche
(tramite le Comunit Montane), per il potenziamento degli accessi alla RTRT e delle
dotazioni tecnologiche necessarie per i servizi regionali, ad esempio quelli legati al
sistema di cooperazione applicativa CART;
11
di pagamento e altri;
con il progetto E-GOV PLAT (APQ SI), la Regione Lazio si propone di realizzare una
numerose le esperienze di Sportello Unico per le attivit produttive (SUAP) con soluzioni
unicate gestite a livello provinciale con apposite piattaforme tecnologiche;
sempre in ambito servizi SUAP, il Friuli Venezia-Giulia conosce limportante esperienza
12
in Piemonte, stato messo a disposizione di tutti gli utenti della RUPAR uno specico
portale, Ruparpiemonte, per la fruizione dei servizi rivolti agli enti stessi, che
comprendono applicazioni cooperative (SUAP, Anagrafe delle Attivit Economiche e
Produttive, Servizio Riscontro Autocerticazioni e altri), nonch applicazioni gestionali
in rete (modalit ASP) per la gestione del personale, servizi di protocollo, gestione
delle diverse tipologie di atti, gestione pratiche ecc.;
la Provincia di Ragusa con il progetto HYBLAE (avviso reti civiche del POR Sicilia)
sta predisponendo servizi anche applicativi per i Comuni del territorio;
in Umbria, il progetto PITS Portale regionale dei servizi conterr il Sito dei servizi
dellente, integrato con quello istituzionale di ciascun ente, eventualmente ospitato
sullo stesso sito. Il progetto InterPA punta invece ad offrire in modalit remota (ASP)
servizi applicativi a norma per il protocollo informatico, la gestione documentale e la
rma elettronica certicata;
13
nanziato iniziative che coinvolgono quasi tutti i Comuni e le loro forme associative,
raggruppate per temi afni: accessi per soggetti svantaggiati e disabili, anagrafe
integrata, gestione del territorio, riorganizzazione dei processi interni ecc.;
in Emilia-Romagna, le esperienze di gestione associata a Parma (polo catastale Terre
per il territorio che coinvolgono 60 Comuni nel bellunese e altrettanti nel basso
veronese.
14
15
di realizzazione rispetto ai progetti che dovranno erogare i servizi agli utenti finali. Le
infrastrutture sono in genere appunto abilitanti per la gestione ed erogazione dei servizi,
quindi corretto e opportuno che siano pronte per prime. I progetti per i servizi finali,
daltro canto, sono spesso molto complessi e articolati da gestire e scontano quindi anche
ritardi sulla tabella di marcia prevista inizialmente. Molti di essi, inoltre, prevedono il
rilascio dei servizi tutti assieme alla fine del progetto.
Un aspetto che attiene sempre al tema delle soluzioni abilitanti la diffusione delle smart card per laccesso sicuro ai servizi on line (e per la firma digitale), oggi
standardizzate e normate come Carta Nazionale (o Regionale) dei Servizi (CNS/CRS)
- sta conoscendo unimportante accelerazione nellultimo periodo, descritta in sintesi nel
capitolo 8 del presente rapporto e documentata meglio in numerosi Report regionali.
Mentre i vari tasselli stanno componendo il quadro delle condizioni ottimali per
il pieno dispiegamento dei servizi di e-government, le esperienze sul territorio stanno
comunque moltiplicandosi, raggiungendo in alcuni casi una scala di utenza significativa.
Sanit
Il settore della sanit emerge certamente in gran parte delle regioni come
oggetto di importanti investimenti, culla di sviluppi innovativi e prime esperienze di
utenza su larga scala.
Nellambito degli APQ SI, la sanit appare come settore destinatario diretto del
12% degli investimenti previsti in gran parte, in questo caso, per gli interventi dei
programmi del MIT per il Mezzogiorno (e nel Lazio) - ma la numerosit delle iniziative in
tutte le regioni riflette chiaramente investimenti significativi con fondi propri regionali.
Rispetto ai finanziamenti CIPE-MIT, di particolare interesse risulta la strategia
definita dalla Regione Sardegna sulla sanit, che vede lintegrazione dei tre progetti dei
programmi MIT per il Mezzogiorno Rete dei Medici di Medicina Generale, telemedicina
specializzata e tele-formazione con servizi a banda larga - in ununica iniziativa per la
Sanit elettronica e azioni ad essa complementari nellintervento APQ SI e-Government
Regionale, in particolare, sottointervento sui servizi ai cittadini, centrato sulla creazione
dellanagrafe degli Assistiti (che sar aggiornata tramite i servizi INA-SAIA, portati a tutti
i Comuni anche a questo fine).
La sanit il settore nel quale stato definito lo stesso standard della CNS e, in
generale, per i cui servizi previsto lutilizzo su larga scala delle carte a microprocessore.
In attesa che vengano utilizzati tutti i 9 milioni di carte distribuite ai cittadini lombardi,
le transazioni sul SISS - Sistema di comunicazione e cooperazione per strutture e ope-
16
in Lombardia, la gestione delle pratiche agricole sul sistema SIARL con 280.000
transazioni nel 2003 e circa il doppio nel 2004; diversi servizi gi attivi del progetto
PolisComuneamico.net (Bergamo);
17
in provincia di Bolzano, i servizi dedicati al mondo del lavoro. Borsa Lavoro attivo
dal 2000, ha attualmente circa 40.000 visitatori mensili e oramai il 50% delle offerte
di lavoro e il 30% delle domande passano online. Il servizio Notel/ProNotel, per la
notica di assunzione/cessazione online dei rapporti di lavoro riguarda oggi il 16%
delle notiche, con lobiettivo del 50% entro il 2008;
in provincia di Trento, il portale vivoscuola con servizi di informazione, community, ma
anche interattivi (es. prenotazione incontri con docenti) registra una media giornaliera
di oltre 10.000 accessi (3 milioni nel 2004). Il sito gestito dall'Ufcio del F.S.E. della
Provincia offre alle imprese e agli enti di formazione professionale diverse funzionalit:
registrazione utente; accreditamento (strutture formative); presentazione proposte
progettuali; gestione dei progetti e svariate funzioni amministrative connesse. In
totale, sono stati presentati on line 2.148 progetti formativi (437 aziendali e 1.711
attivit corsuali), dei quali nanziati e in gestiti on line 1.168;
in Toscana, il sistema di servizi IDOL per il lavoro e il sistema per la formazione a
center, sistemi di messaggistica sms e simili sono descritte in particolare nei Report di:
Basilicata, dove il Centro Servizi della Regione svolge funzioni di Call Center Sanitario6,
18
Lazio, che segnala tra gli altri il servizio Viterbo SMS, che consente, ad utenti iscritti,
di ricevere notizie (allinizio solo informative) su eventi e news pubblicati sul sito
comunale e, in prospettiva, scadenze o esiti di procedimenti che interessano il singolo
cittadino;
Umbria, con riferimento ai progetti SAC (Servizi al Cittadino) e Contact Center CCUmbria.
In unaccezione diversa, il problema dellarticolazione dei canali di erogazione
dei nuovi servizi funzionale alle diverse categorie di utenza richiama la questione fondamentale del coinvolgimento dei cosiddetti intermediari associazioni di categoria e
ordini professionali - in particolare per quanto riguarda i servizi alle imprese, ma anche
per i servizi al cittadino: si pensi al ruolo di commercialisti, geometri ecc. ma anche delle
associazioni di volontariato in campo socio-assistenziale. Le esperienze in questa direzione non sono ancora moltissime, ma iniziano ad essere significative:
in Puglia, la Misura 6.2 area 1 del POR specicamente orientata al terzo settore
e alleconomia sociale, mentre nella stessa Misura, lazione c) bando Iniziative a
sostegno del sistema delle imprese e professioni ha nanziato 29 progetti proposti
dalle rispettive associazioni di rappresentanza, con oltre 30 M di contributi per
50 M di costo degli interventi. molto interessante lanalisi proposta nel Report
regionale sui servizi previsti dai progetti, che danno unidea della gamma ampia di
innovazioni (pi o meno innovative) che potrebbero intraprendere le associazioni e
gli ordini professionali a benecio dei propri associati;
in Toscana, nella direzione che pervade in modo molto marcato le nuove politiche
della Regione per la SI di sempre maggiore coinvolgimento della societ regionale nei
processi di innovazione, previsto lo sviluppo di un rapporto sistematico e capillare
con le associazioni di categoria, gli ordini professionali e altre realt associative
nei progetti co-nanziati dalla Regione, in particolare tramite i bandi linea 2 di
e.Toscana.
19
vede nel cluster Accessi semplicati tre progetti rivolti specicamente a soggetti
svantaggiati e disabili. Inoltre, la riprogettazione del portale della Regione Campania
stata tutta improntata a garantire la massima accessibilit e usabilit del sito;
in Emilia-Romagna, le esperienze di promozione e di monitoraggio dei Punti di accesso
20
nel Lazio, il progetto CADIT (APQ SI) render disponibili sul territorio 70 Centri di
accesso e diffusione dellinnovazione tecnologica, con connessioni a banda larga
e accesso ai servizi a costi molto contenuti, fornendo nel contempo opportunit
di acquisire le conoscenze di base e avanzate sia della tecnologia che dei servizi
disponibili;
in Puglia, i 18 progetti nanziati sulla Mis. 6.2 azione c) bando Iniziative a sostegno
del sistema delle Autonomie Locali propongono diverse combinazioni di attivit per
i cittadini di formazione, semplicazione, stimolo alla partecipazione ecc. dotazioni
tecnologiche nelle famiglie e punti di accesso pubblici ai servizi in rete;
nella provincia di Bolzano, il progetto KidsNet (linea 1 della seconda fase di egovernment) svilupper infrastrutture e servizi per dare ai genitori e altre gure di
riferimento per i giovani (comprese scuole e centri giovanili) un aiuto pratico per
lutilizzo di Internet in modo regolamentato e sicuro;
21
(PAAS), con 250 punti gi proposti a marzo 2005 su un obiettivo di circa 380 in tutto
il territorio regionale.
Al di l delle iniziative segnalate, si possono certamente considerare parte di
unazione volta ad aumentare la conoscenza e il coinvolgimento dei cittadini nella SI
tutte le iniziative che ricadono nel programma di sviluppo delle-democracy lanciato dalla
linea 4 del piano di e-government fase 2. Dei progetti presentati e approvati sul relativo
avviso si parla in modo aggregato nel capitolo 6 del presente Rapporto, ma anche in modo
alquanto dettagliato in quasi tutti i Report regionali.
Nella Provincia di Trento, il progetto ProVotE ha realizzato un interessante processo di preparazione e analisi sociale sulle propensioni allutilizzo del sistema di voto
elettronico e altre problematiche inerenti il coinvolgimento della popolazione nell'uso
delle nuove tecnologie, sviluppate in collaborazione con lUniversit di Trento.
22
Il presente capitolo
stato redatto da Anna
Picot, responsabile Ufficio
Rapporti e Accordi di programma con le Regioni e gli
Enti Locali, CNIPA Airel,
e da Milena Fasanella Staff
Centrale progetto CRC,
con contributi di Stefano
Kluzer, Giada Maio e Marco
Schiaffini.
In questo quadro, si colloca lAccordo di Programma Quadro (APQ) che si configura come lo strumento di programmazione negoziata che pi si adatta alle azioni di
coordinamento dei diversi livelli istituzionali (locale, regionale, nazionale, europeo) coinvolti nellattuazione di processi di sviluppo economico territoriale. LAPQ sottoscritto dai
dirigenti di settore della Regione, del Ministero dellEconomia e delle Finanze (MEF) e dellAmministrazione centrale competente per la natura e il settore di intervento previsti.
Gli APQ consentono di integrare e rendere coerenti le strategie definite nei piani
e nei programmi strategici di settore europei, nazionali e regionali, raccordando le diverse
fonti di finanziamento e generando significativi incrementi delle risorse disponibili.
Tale strumento di programmazione, inoltre, per la natura dei soggetti coinvolti
nel processo, promuove la logica della condivisione e della partecipazione attiva degli
enti locali presenti sul territorio.
Gli APQ e le IIP, infine, sono stati dotati di adeguate strutture di governance per
laccompagnamento, lattuazione e il coordinamento delle azioni previste, costituite dal
Comitato Istituzionale di Gestione (CIG) - organo politico, composto dai rappresentanti del Governo e della Giunta della Regione o Provincia Autonoma - con il compito di
verificare periodicamente il raggiungimento degli obiettivi previsti nei programmi, che si
avvale, per gli aspetti tecnici, del Comitato Paritetico di Attuazione dellIntesa (CPA),
organo tecnico composto dai rappresentanti (direttori generali) delle amministrazioni
coinvolte. Nel caso degli APQ per la societ dellinformazione, stata introdotta, su proposta del CNIPA, una specifica struttura di accompagnamento: il Comitato tecnico dellAPQ.
23
La delibera CIPE n. 20 del 29 settembre 2004 introduce un percorso di semplificazione e modifica della disciplina sulle intese; in particolare si prevede lemanazione
di una delibera del CIPE, sentita la Conferenza Stato-Regioni nella quale ..verranno
disciplinate le modalit per rafforzare il governi delle Intese istituzionali di programma
ed in particolare il ruolo dei Comitati istituiti nel loro ambito, al fine di garantire che,
allulteriore rafforzamento delle Intese come strumento di programmazione economica
integrata, si accompagni lefficace attuazione degli interventi.
Nelle more delladozione di tale delibera si indica il percorso semplificato per
la riprogrammazione delle eventuali economie determinatesi, anche individuando nuovi
interventi mediante comunicazione al CIG da parte del Responsabile dellAPQ condivisa
con i soggetti sottoscrittori. Anche questultima condivisione riportata in sede di
Comitato tecnico dellAPQ.
LAPQ stato individuato quale strumento principale per lattuazione delle politiche di sviluppo della societ dellinformazione e delle-government nei territori regionali, sia nel documento della cosiddetta Visione Condivisa, sia nel piano di attuazione
della fase 2 delle-government9.
In particolare, nella Visione Condivisa previsto il ricorso allAPQ quando lattuazione dellinnovazione preveda sul territorio:
un insieme di azioni relative allattuazione o al riuso dei principali sistemi federati
delle azioni previste, anche mediante lutilizzo dei Centri Regionali di Competenza per
le-government e la societ dellinformazione.
Analogamente, il documento sulla seconda fase di attuazione prevede la realizzazione di parte degli interventi delle linee dazione con linserimento degli stessi in APQ.
Ladozione dellAPQ come strumento di attuazione sul territorio delle politiche
nazionali di settore stata una scelta derivante soprattutto dalle seguenti considerazioni:
24
la molteplicit dei nanziamenti nazionali e comunitari, destinati o destinabili allegovernment e in generale alla SI, convergenti sulle regioni, necessita di un quadro
programmatico unitario che garantisca la migliore efcacia degli interventi da
realizzare;
Risorse ordinarie
Le risorse ordinarie nazionali del MIT che finanziano interventi degli APQ SI
sono rappresentate, fino ad oggi, da una quota dei fondi nazionali derivanti dalla vendita
delle licenze UMTS (DPCM del 14 febbraio 2002) destinati allattuazione del piano di egovernment. Attualmente convergono negli APQ i cofinanziamenti della seconda fase di
e-governmet assegnati alla linea 1 per lo sviluppo di servizi infrastrutturali locali e SPC
(per un totale di 35 milioni di Euro).
Secondo le procedure previste dallapposito Avviso per la selezione dei progetti,
pubblicato in G.U.R.I. n.127 del 1 giugno 2004 (si veda il cap. 5), a fine aprile 2005,
sette Regioni avevano sottoscritto con il CNIPA APQ contenenti tali interventi: Friuli
Venezia-Giulia, Veneto, Sardegna, Valle dAosta, Basilicata, Lombardia e Toscana. Entro
lestate prevista lintegrazione di gran parte degli Accordi con le restanti Regioni, destinatarie dei cofinanziamenti.
Negli APQ convergono anche le risorse ordinarie regionali, assegnate al settore
societ dellinformazione con leggi regionali, per la realizzazione dei piani e programmi
strategici di cui ogni Regione si dotata in questi ultimi anni. La Tabella 3 pi avanti
mostra che il valore di questi fondi negli APQ stipulati al 30 aprile 2005 si avvicina ai
50 milioni di Euro.
25
delle risorse assegnate qualora non siano raggiunti gli obiettivi pressati.
Il riparto del FAS per il periodo 2003-2005, adottato con delibera CIPE del 9
maggio 2003 n.17, Ripartizione delle risorse per interventi nelle aree sottoutilizzate,
rifinanziamento della legge 208/1998 per il triennio 2003/2005, e successive integrazioni, ha assegnato diverse quote di finanziamento al MIT e alle Regioni per programmi
di sviluppo della societ dellinformazione.
26
Similmente, con il riparto del FAS del 2004, adottato con la delibera CIPE del 29
sttembre 2004 n. 20, Ripartizione delle risorse per interventi nelle aree sottoutilizzate,
rifinanziamento della legge 208/1998 periodo 2004/2007, sono stati assegnati finanziamenti per le iniziative per la societ dellinformazione indicate nei programmi nazionali
del MIT e per i programmi regionali.
Nello stesso anno, con delibera CIPE n.19 del 29 settembre 2004, su richiesta del
Ministro per lInnovazione e le Tecnologie, stata assegnata alle Regioni del Centro-Nord
una ulteriore quota destinata ad interventi nel settore della societ dellinformazione.
Alcune Regioni, inoltre, hanno destinato parte della quota FAS, ad esse assegnata dal CIPE per programmi a titolarit regionale, ad interventi nel settore societ dellinformazione, portando lammontare complessivo di finanziamenti CIPE disponibile ad oggi
per tale settore a 894 milioni di Euro, distribuiti come indicato nella tabella seguente.
Lelenco dei progetti che compongono i programmi del MIT per il Mezzogiorno.
riportato alla Tabella 6, in fondo al capitolo.
Il valore riportato in
fase di definizione.
10
Risorse assegnate
(mln )
126
100
Programma per lo sviluppo dei servizi a banda larga nelle Regioni del
Mezzogiorno
150
39
108
Interventi di nanza innovativa per lo sviluppo dellHigh Tech nel Mezzogiorno 100
Piano integrato per formare la societ del Sud allutilizzo della Rete
19
23,8
187,510
21
Totale
894,3
27
Negli APQ in materia di SI, sono confluite risorse comunitarie del QCS 20002006 - Programmi operativi regionali (POR) per le regioni Obiettivo 1, e dei Documenti
unici di programmazione (DOCUP) per le aree obiettivo 2 delle regioni del CentroNord.
Tali risorse assumono carattere di aggiuntivit rispetto ai fondi ordinari nazionali e regionali, in quanto finalizzate a ridurre il divario nei livelli di sviluppo tra le regioni europee
(come indicato nel Trattato dellUnione europea e negli obiettivi sanciti nel Consiglio
europeo di Lisbona nel 2000 e riconfermati nel Consiglio europeo di Goteborg nel 2001).
Forte attenzione rivolta alla verifica delleffettiva aggiuntivit11, soprattutto da parte
della Commissione europea.
Altre risorse
Negli APQ SI rientrano, infine, finanziamenti provenienti dai bilanci degli Enti
locali e fonti di finanziamento di privati, attraverso forme di cooperazione pubblicoprivato, in particolare nei settori dove gli interventi realizzati creano infrastrutture che
generano rientri tariffari o comunque entrate nette consistenti.
monitoraggio e verica
In ciascuna fase, lAIREL, con il supporto delle altre Aree e centri di competenza
del CNIPA e del DIT, svolge attivit di supporto alle regioni,e province autonome.
28
CNIPA.
Nel caso di programmazione di risorse provenienti dal FAS, il percorso indicato
dalle delibere CIPE che dettano modalit, tempi di concertazione e di stipula degli accordi, nonch lscadenze da rispettare per limpegno e la spesa delle risorse stesse.
La tabella che segue illustra i principali vincoli temporali introdotti con le
ultime due delibere CIPE di riparto del FAS anche ai fini dellattribuzione delle quote
accantonate per la premialit, ed evidenzia leffetto di marcia forzata che il ricorso agli
APQ produce sugli investimenti pubblici.
Fasi
Delibera 17/03
Delibera 20/04
Programmazione
Stipula
Impegno
Spesa
30
31
Si definiscono Accordi
integrativi gli atti successivi alla stipula del primo
Accordo nel settore di riferimento che integrano e completano il quadro programmatico degli interventi.
13
Regione
Tipo atto
Data di stipula
Abruzzo
APQ
15-lug-02
27.553.635
Liguria
Integrativo I
08-apr-03
17.537.268
Lombardia
APQ
24-dic-03
8.057.824
Liguria
Integrativo II
27-feb-04
4.981.000
Basilicata
APQ
25-mar-04
12.500.000
Emilia-Romagna
APQ
31-mar-04
9.423.508
Toscana
APQ
02-apr-04
5.635.500
Piemonte
APQ
30-apr-04
7.604.415
Abruzzo
Integrativo I
30-apr-04
24.750.000
Marche
APQ
31-mag-04
8.954.576
APQ
30-giu-04
6.191.400
Lazio
APQ
30-lug-04
15.554.000
Puglia
APQ
04-ago-04
67.420.000
Veneto
APQ
28-set-04
8.005.850
Umbria
APQ
25-ott-04
4.806.588
Campania
APQ
20-dic-04
38.540.000
Sardegna
APQ
28-dic-04
55.226.000
Sicilia
APQ
07-mar-05
52.575.995
Valle dAosta
APQ
10-mar-05
2.588.777
Basilicata
Integrativo I
31-mar-05
16.725.000
Lombardia
Integrativo I
04-apr-05
11.607.308
Sardegna
Integrativo I
13-apr-05
35.360.000
Calabria
APQ
21-apr-05
38.511.966
Toscana
Integrativo I
29-apr-05
9.580.359
489.690.969
TOTALE
Fonte: CNIPA-AIREL
32
Milioni Euro
Quota %
197,181
40,2%
126,724
25,9%
12,166
2,5%
49,031
10,0%
Risorse comunitarie
94,518
19,3%
Altre
10,071
2,1%
489,691
100%
Totale
Fonte: dati CNIPA-AIREL
Si evidenziano due aspetti significativi che emergono dal quadro sopra esposto:
la quota prevalente (40% del totale) di nanziamento derivante dalle risorse CIPE
Quota regionale, che comprende sia le risorse assegnate dal CIPE con il vincolo di
destinazione a interventi nel settore SI nelle Regioni del Centro-Nord (39 M della
delibera 17/2003), sia le risorse attribuite ai programmi regionali, senza vincolo
settoriale dintervento, che le Regioni, soprattutto quelle del Mezzogiorno, hanno
destinato ad iniziative per la societ dellinformazione;
il consistente contributo dei fondi comunitari poco meno di 100 M relativi a risorse
FESR di pertinenza POR Obiettivo 1 e DOCUP Obiettivo 2- che conferma il sostanziale
allineamento degli interventi inseriti in APQ non solo con le strategie regionali e
nazionali, ma anche con gli obiettivi della programmazione comunitaria.
Operando una classificazione univoca, quindi forzata, dei 162 interventi inse-
riti negli APQ stipulati alla data, abbiamo evidenziato nella Tabella 5, seguente, la concentrazione su alcuni temi e settori di intervento. Le celle colorate mettono in evidenza
le finalizzazioni pi consistenti in termini di valore economico percentuale calcolato sul
valore totale dellAPQ.
33
Regione
Reti e servizi
infrastr.
Innovaz.
interna PA
Accesso/
erogaz.
inclusione
Sanit
Imprese compet.
locale
Sistemi
informativi
territoriali e
ambientali
7,6%
6,1%
Totale
Abruzzo
49,9%
25,8%
10,6%
Basilicata
13,7%
13,7%
49,0%
7,9%
15,7%
100,0%
Calabria
14,0%
14,5%
15,4%
17,1%
38,9%
100,0%
21,8%
25,5%
23,8%
28,9%
100,0%
Campania
Emilia Romagna
100,0%
100,0%
21,7%
Lazio
10,3%
Liguria
58,2%
20,1%
100,0%
38,4%
51,3%
100,0%
100,0%
Lombardia
14,6%
64,4%
Marche
50,5%
11,5%
38,0%
Piemonte
100,0%
21,0%
100,0%
100,0%
45,2%
17,5%
8,5%
24,1%
4,7%
Sardegna
17,6%
30,9%
5,3%
10,9%
15,0%
58,8%
26,4%
9,5%
5,2%
Toscana
50,6%
34,0%
15,5%
Umbria
32,7%
20,8%
16,0%
Valle DAosta
100,0%
100,0%
Puglia
Sicilia
100,0%
100,0%
20,3%
100,0%
100,0%
100,0%
0,0%
30,5%
100,0%
100,0%
100,0%
Veneto
44,1%
13,8%
31,8%
Media nazionale
25,1%
25,5%
20,7%
11,9%
5,7%
4,5%
100,0%
11,2%
5,6%
100,0%
14
essenziale ricordare che i dati fissano una situazione in realt molto in movimento, in
quanto si considerano gli interventi inseriti negli APQ SI e relativi Accordi integrativi a
fine aprile 2005, lasciando fuori dallelaborazione, in particolare, la gran parte dei progetti della linea 1, seconda fase di e-government (cosiddetti progetti SPC), gi approvati
per il co-finanziamento ed in fase di inserimento negli Accordi integrativi, nonch altri
importanti interventi in fase istruttoria14.
Con queste cautele, alla luce delle tipologie di interventi oggi prevalenti negli
APQ SI, si proceduto a classificarli in funzione di tre macro-obiettivi di carattere trasversale e tre macro-obiettivi di carattere settoriale. I primi tre sono
1. reti e servizi infrastrutturali comprende interventi di cablaggio o tecnologie
alternative (wireless, satellite ecc.) per laccesso a banda larga e tutto ci che attiene
ai servizi di trasporto e sicurezza in ottica SPC;
34
35
36
Tabella 6 Quadro dei progetti MIT per il Mezzogiorno nanziati dal CIPE sul FAS 2003-2005 e 2004-2007
Progetti
Valore
26.590.000
Centri territoriali per laggregazione dei processi di acquisto degli Enti locali delle regioni del Mezzogiorno (CAT)
Centri di accesso pubblico a servizi digitali avanzati (CAPSDA)
8.405.000
22.384.000
4.320.000
25.829.000
3.000.000
Distretti digitali a supporto della liera produttiva del tessile abbigliamento nel Mezzogiorno
13.700.000
12.072.000
9.700.000
TOTALE
126.000.000
22.700.000
Interventi per la digitalizzazione delle imprese della liera agroalimentare nel Mezzogiorno
19.400.000
Ampliamento dei servizi regionali a larga banda del Sistema Pubblico di Connettivit (SPC)
26.000.000
26.000.000
30.000.000
25.900.000
TOTALE
150.000.000
3.872.000
Basilicata - Sviluppo competitivo delle aziende operanti nel distretto dellimbottito attraverso lutilizzo del ICT
3.997.000
Calabria - Agroalimentare biologico: potenziamento delle infrastrutture tecnologiche per la connettivit tra imprese
e mercato
10.980.000
21.528.000
2.500.000
5.700.000
Puglia - ICT per rinnovare il vantaggio competitivo della componentistica auto barese
9.000.000
Sardegna - Sviluppare la liera della bioinformatica e del biomedicale nel distretto di Cagliari-Pula
10.778.000
5.300.000
9.328.000
Sicilia - Innovazione e sviluppo imprenditoriale a partire dalla ricerca in ambiente marino e ittico
7.017.000
Azioni di sistema
10.000.000
TOTALE
100.000.000
100.000.000
Piano integrato per formare la societ del Sud allutilizzo della Rete
19.000.000
12.000.000
4.000.000
TOTALE
135.000.000
Fonte: CNIPA-AIREL
37
38
39
Il presente capitolo
stato redatto da Elisa
Dardanello (esperta del
Servizio per le Politiche dei
Fondi strutturali Comunitari,
Dipartimento per le Politiche
di Sviluppo, Ministero dell'Economia e delle Finanze)
e Stefano Kluzer.
15
16 Nellambito dellattuale
programmazione dei Fondi
strutturali, lObiettivo 1
riguarda il sostegno alle
aree in ritardo di sviluppo
(Mezzogiorno), lObiettivo 2 il sostegno alle aree
in declino industriale e/o
rurali (nel Centro-Nord del
paese) e lObiettivo 3 lo sviluppo delle risorse umane,
delloccupazione ecc. nelle
regioni del Centro-Nord
(nelle regioni Ob. 1, questo obiettivo, sostenuto
ovunque con risorse FSE,
ripreso come uno degli
assi prioritari di intervento,
Asse III).
Trasporti;
Pesca;
40
41
almeno nel breve termine, sovrastimate). A livello europeo, lobiettivo di una societ
dellinformazione per tutti era chiaramente identificato tra le priorit della politica
comunitaria e con il Piano di azione eEurope 2002, a fine 1999 e giugno 2000, venivano
anche proposti obiettivi comuni da perseguire con le singole politiche nazionali. In Italia,
il Forum per la Societ dellInformazione, promosso dal governo e da numerosi altri attori
istituzionali e non, stava ponendo nel corso dellanno 2000 le basi per il programma
nazionale di e-government e altri interventi coerenti con eEurope. Lesperienza maturata
nella seconda met degli anni 90 con le iniziative comunitarie pilota per la promozione
della SI a livello regionale (programmi RISI e IRISI, Regional e Interregional Information
Society Initiatives) aveva inoltre mostrato proprio limportanza dei sistemi regionali
come livello ottimale per la definizione e attuazione di politiche per la SI.
Tutti questi elementi, tuttavia, stavano maturando e acquistando una forma pi
compiuta e sistematica sotto il profilo delle politiche pubbliche proprio in contemporanea, o con un leggero ritardo, rispetto al processo di definizione del QCS Ob. 1, fornendo
ancora pochi indirizzi precisi a questultimo sui temi della SI. Lassenza di un preciso
referente politico-istituzionale e di un programma a livello nazionale in questo campo
(il Ministro per lInnovazione e le Tecnologie verr nominato solo con il nuovo governo
Berlusconi a met 2001) accentuava ulteriormente tale criticit. In effetti, si dovr attendere la primavera 2002 per conoscere nel merito i contenuti del Piano di e-government
(1 fase) e delle Linee guida per la SI, pubblicate dal governo nel giugno 2002.
Pur con queste incertezze, sotto il profilo economico, il riconoscimento dellimportanza strategica del tema nel QCS evidente, con la decisione di assegnare allo
sviluppo della SI un ammontare di risorse dei Fondi strutturali almeno pari a 570 milioni
di euro (quindi circa il doppio come investimento complessivo) ed eventuali ulteriori
risorse della riserva di premialit.
Sotto il profilo delle priorit e delle linee di intervento, il QCS indicava tre
aspetti meritevoli di unattenzione particolare:
la sensibilizzazione di imprese, cittadini, associazioni e operatori pubblici sulle
42
lutilizzo delle ICT da parte delle piccole e medie imprese (PMI), con lo sviluppo in
particolare di servizi che agevolassero il ricorso al commercio elettronico.
Era evidente sin dallinizio e, come si vedr pi avanti, cos stato - che le
azioni da realizzare su questi aspetti trovavano spazio non solo nellAsse VI, ma anche nel
III (risorse umane) e nel IV (sistemi locali di sviluppo), e non solo nei POR, ma anche nei
PON, in particolare Scuola per lo Sviluppo, Ricerca Scientifica, Sviluppo Tecnologico,
Alta formazione, Sviluppo imprenditoriale locale e Sicurezza per lo sviluppo.
Rispetto ai POR, proprio la trasversalit degli interventi attinenti alla SI e il
conseguente rischio di elevata dispersione e/o duplicazione degli stessi portavano a
richiedere ad ogni Regione di elaborare una propria Strategia regionale per la SI. La
strategia doveva basarsi sugli indirizzi in via definizione a livello nazionale ed europeo,
sullanalisi dei bisogni delle diverse componenti socioeconomiche regionali e su un
processo di consultazione e riflessione aperto ed inclusivo degli attori rappresentativi
del territorio: Tale approccio strategico una condizione preliminare per garantire che
le singole misure siano adeguate alla struttura socioeconomica regionale (p. 138). In
attesa della definizione e approvazione ufficiale delle rispettive strategie per la SI, le
Regioni erano vincolate a non spendere pi del 30% delle risorse allocate sulle misure
dedicate alla SI.
43
Basilicata
Piano BasiTel - Lo Sviluppo della Societ dellInformazione e della Comunicazione e dei Servizi di Rete della Pubblica
Amministrazione in Basilicata (novembre 1998), aggiornato nel luglio 2003 con il Piano Basitel+ Strategie e Piano di
Azione per lo Sviluppo della SI in Basilicata
Calabria
Strategia e Piano di Azione per lo Sviluppo della Societ dellInformazione in Calabria (febbraio 1999)
Campania
Piano Strategico della Societ dellInformazione nella Regione Campania (dicembre 2001)
Molise
Piano Strategico di Attuazione del Sistema Telematico Molise STM (giugno 2003 e maggio 2004)
Puglia
Piano Regionale per la Societ dellInformazione (settembre 2001) aggiornato con 2 revisione (novembre 2002)
Sardegna
Sicilia
Fonte: documenti vari del Comitato di Sorveglianza QCS Ob. 1, Gruppo di lavoro per la Societ dellInformazione
La valutazione dei suddetti piani regionali, effettuata nel 2002 e nel 2003 da
un apposito Gruppo tecnico di valutazione attivato dal Gruppo di lavoro per la Societ
dellInformazione del Comitato di Sorveglianza QCS Ob. 1, ha prodotto alcune considerazioni trasversali che si riportano in sintesi qui di seguito:
punti di forza dei piani regionali
i piani sono stati elaborati tutti, come previsto, attraverso il coinvolgimento, a diversi
risultato in parte dalla diversa visione rispetto alle nalit della redazione dei piani
stessi. Alcune Regioni hanno considerato il piano prioritariamente come documento
44
le analisi dei contesti regionali presentate nei piani sono quasi sempre nalizzate a
misurare i divari con le altre regioni e con il paese e sono di tipo desk, contribuendo
quindi poco alla costruzione dei quadri logici propedeutici alla denizione di obiettivi,
strategie e azioni;
quasi tutti i piani sono carenti nel passaggio metodologico e logico che dalla fase di
analisi porta alla selezione degli obiettivi generali e specici e quindi delle azioni.
Lo sviluppo e lattuazione delle strategie regionali per la SI, come ha conferma-
45
20
La mancanza di una metodologia comune utilizzabile
dalle Autorit di Gestione
dei PO, sia per identificare
le misure e le azioni correlabili agli obiettivi SI, sia
per quantificare la quota di
spesa pertinente, ha prodotto come segnalato nello
stesso rapporto di cui alla
nota precedente - un risultato certamente eterogeneo
e approssimativo. Gli ordini
di grandezza delle risorse
in gioco sono comunque
rappresentativi. Sempre per
le incertezze relative alle
componenti di costo da
considerare (in particolare
per quanto riguarda le risorse dei privati, pi o meno
da rendicontare, presenti in
alcune misure), nelle tabelle del testo si scelto di
riportare i soli valori del
contributo comunitario,
ad eccezione delle misure
dedicate alla SI in Tabella
8, che presentano il quadro completo delle risorse
disponibili.
Il Complemento di
Programmazione, cos come
stabilito dallart 9 del regolamento CE 1260/99, il
documento di attuazione
del Programma Operativo,
contenente gli elementi dettagliati a livello di
misura, elaborato dallAutorit di gestione del PO,
approvato dal rispettivo
Comitato di Sorveglianza e
trasmesso alla Commissione
europea a titolo informativo. Il Complemento di
Programmazione non essendo un documento sottoposto a Decisione comunitaria un documento snello
che pu, pur rimanendo
coerente con il PO, essere
rivisto pi volte nel corso
della programmazione.
alla SI almeno 570 milioni di euro di risorse dei fondi strutturali. Infatti, il contributo
comunitario supera i 500 milioni nelle sole misure dedicate alla SI dei POR (Tabella 8)
e si avvicina a 1,9 miliardi di euro aggiungendo anche le azioni SI di altre misure dei
POR (Tabella 9) e quelle dei PON (Tabella 10). Considerato che mediamente il valore
complessivo delle risorse pubbliche investite nei PO circa il doppio del contributo
comunitario, si tratta di circa 3,8 miliardi di euro di risorse pubbliche, con unincidenza
vicina al 16% dellinvestimento complessivo attivato dai fondi strutturali;
constatare che il 60% delle risorse per la SI fa capo agli interventi dei POR e il 40% fa
invece capo ai PON. In particolare, il PON Sicurezza per lo sviluppo presenta unelevata
21
incidenza di risorse per la SI (quasi il 50%) e rappresenta quasi il 40% del costo SI
afferente ai PON;
confermare la notevole trasversalit degli interventi per la SI, che sono presenti in
misura variabile in tutti gli Assi del QCS, con una maggiore concentrazione prevedibile
nellAsse VI (40% del totale), ma anche nellAsse III risorse umane (25%) e Asse IV
sviluppo locale (18%);
constatare nel complesso la prevalenza degli interventi nalizzati alla modernizzazione
della PA (e-government), che assorbono il 54% delle risorse complessive, seguiti dagli
interventi per le imprese (28%) e quelli dedicati alla alfabetizzazione e sensibilizzazione
dei cittadini e di altri soggetti (18%).
Guardando pi da vicino ai POR, la Tabella 8 fornisce il quadro delle misure
specificamente dedicate alla SI e delle relative risorse nei singoli Programmi Operativi e
Complementi di programmazione21, prima della revisione di medio-periodo.
46
Calabria
di cui contributo
CE
Investimenti
privati da non
rendicontare
Totale risorse
54.130.000
26.380.000
54.130.000
6.800.000
3.400.000
6.800.000
6.800.000
3.400.000
6.800.000
27.212.000
13.606.000
27.212.000
27.212.000
13.606.000
18.140.000
45.352.000
68.024.000
34.012.000
18.140.000
86.164.000
129.505.200
64.752.600
129.505.200
86.336.800
43.168.400
86.336.800
70.915.000
55.156.000
70.915.000
286.757.000
163.077.000
286.757.000
21.605.135
sub-totale
Campania
Risorse pubbliche
sub-totale
Molise
21.605.135
9.265.531
Puglia
161.600.000
80.800.000
161.570.000
323.170.000
96.000.000
48.000.000
22.500.000
118.500.000
53.846.000
35.000.000
311.446.000
163.800.000
94.660.000
47.330.000
94.660.000
41.634.000
20.817.000
41.634.000
sub-totale
136.294.000
68.147.000
136.294.000
83.000.000
37.350.000
83.000.000
939.651.000
492.766.000
sub-totale
Sardegna
Sicilia
Totale complessivo
53.846.000
184.070.000
202.210.000
Fonte: Rielaborazione su dati documento MEF Gruppo di lavoro SI, maggio 2004. Vedi citazione in nota 20.
47
495.516.000
1.141.861.000
buto comunitario delle misure dedicate SI (prima colonna della Tabella 8) con quello della
quota attribuita dalle AdG dei POR alla SI nelle altre misure dei POR. Il valore complessivo
del contributo comunitario, cos calcolato, supera 1,1 miliardi di , rivelando un investimento sostanzialmente equivalente sulla SI nelle misure dedicate e nelle altre misure.
Tale constatazione, come vedremo pi avanti, ha portato in fase di revisione del QCS ad
insistere per il rafforzamento del coordinamento delle numerose e spesso frammentate
iniziative distribuite nelle diverse misure dei POR.
Guardando alla destinazione delle risorse rispetto ai macro-obiettivi del QCS per
la SI, la Tabella 9 evidenzia la netta predominanza (eccetto per Calabria e Sicilia) degli
interventi per lammodernamento della pubblica amministrazione locale, che nel tempo
hanno assunto sempre pi chiaramente i connotati delle-government. Gli interventi sui
cittadini e le risorse umane in generale e quelli sulle imprese riflettono invece priorit
diverse nei diversi contesti regionali.
Tabella 9 Contributo comunitario nei POR per la SI (tutte le misure) e destinazione per obiettivi22 (gen. 2004)
POR
Contributo CE
(milioni di euro)
Basilicata
Destinazione contributo CE
Alfabet.
Imprese
e-Gov.
Totale
83,55
40,7%
0,0%
59,3%
100,0%
Calabria
99,99
29,6%
29,8%
40,6%
100,0%
Campania
274,89
22,8%
20,3%
57,0%
100,0%
Molise
16,70
36,6%
1,3%
62,1%
100,0%
Puglia
197,98
4,3%
0,0%
95,7%
100,0%
Sardegna
98,49
27,3%
0,0%
72,7%
100,0%
Sicilia
379,53
13,7%
30,4%
55,9%
100,0%
19,1%
17,5%
63,5%
100%
219,47
201,16
730,50
Valore medio
Totali 1151,13
Fonte: Rielaborazione su dati del documento MEF Gruppo di lavoro SI, maggio 2004. Vedi citazione in nota 20.
48
Per quanto riguarda i PON, la Tabella 10 mostra una chiara e prevedibile specializzazione degli stessi rispetto ai tre macro obiettivi definiti per la SI dal QCS: la
destinazione delle risorse SI del PON Scuola quasi al 100% sullobiettivo alfabetizzazione e formazione; quella del PON Sviluppo imprenditoriale locale lo sulle imprese;
e quella del PON Sicurezza lo sul potenziamento delle strutture pubbliche impegnate
sul tema. Il PON Ricerca vede giustamente la destinazione delle risorse SI distribuita
sullobiettivo dellalta formazione e sulle iniziative di innovazione delle imprese, mentre
il PON Assistenza tecnica e azioni di sistema (Atas) distribuito trasversalmente sui tre
obiettivi.
Tabella 10 Contributo comunitario nei PON per azioni sulla SI e destinazione per obiettivi (gen. 2004)
Destinazione contributo CE
Contributo CE
(milioni di euro)
alfabet.
imprese
e-gov
Totale
Scuola
170,5
92,8%
0,00%
7,2%
100%
Sviluppo locale
103,0
0,0%
100%
0,0%
100%
Sicurezza
284,8
0,0%
0,0%
100%
100%
Ricerca
206,4
43,0%
57,0%
0,0%
100%
Atas23
20,1
63,1%
13,2%
23,7%
100%
Totali/medie
784,8
33,1%
28,5%
38,4%
PON
Fonte: tabelle 9, 10 e 11 del documento MEF Gruppo di lavoro SI, maggio 2004. Vedi citazione in nota 20.
49
Tabella 11 Peso azioni SI su contributo CE totale dei singoli PO, milioni di euro e percentuali (gen. 2004)
Contributo
CE SI
Contributo
CE totale
Quota SI su
totale
POR
Contributo
CE SI
Contributo CE
totale
Costi SI su
costi totali
Scuola
170,5
472,6
36,1%
Basilicata
83,55
742,8
11,2%
Sviluppo locale
103,0
1978,9
5,2%
Calabria
99,99
1.994,2
5,0%
Sicurezza
284,8
573,1
49,7%
Campania
274,89
3.824,9
7,2%
Ricerca
206,4
1191,5
17,3%
Molise
16,70
180,7
9,2%
Atas
20,1
312,4
6,4%
Puglia
197,98
2.639,5
7,5%
Totale/media
784,8
4528,5
17,3%
Sardegna
98,49
1.946,2
5,1%
Sicilia
379,53
3.857,9
9,8%
Totale/media
1151,13
15.186,35
7,6%
PON
Fonte: Elaborazione su dati documento MEF Gruppo di lavoro SI, maggio 2004 (vedi citazione in nota 20) e QCS 2000-2006
Nel caso dei POR, le spese per la SI appaiono mediamente pi basse, come
prevedibile dato il carattere intersettoriale di questi programmi operativi. significativo
tuttavia notare che vi sono differenze notevoli tra le Regioni, con una intensit di spesa
per la SI nel POR Basilicata pi che doppia rispetto a quella registrata nei POR Calabria
e Sardegna.
Si segnala, infine, che la rilevazione effettuata dal MEF per la revisione di
medio periodo ha evidenziato un avanzamento delle azioni per la SI al 30 settembre 2003
(misurato in termini di percentuale di risorse impegnate sui costi totali) decisamente
maggiore nel caso dei PON (intorno all80%) rispetto alla situazione dei POR, le cui azioni
SI allepoca erano tutte con un avanzamento inferiore al 40%, ad eccezione della misura
VI.2 della Basilicata, gi interamente impegnata.
gli aspetti emersi dallesperienza di attuazione dei programmi nella prima fase del
ciclo.
In generale, rispetto al testo originario, la versione aggiornata del QCS tratta la
tematica SI in modo molto pi articolato e maturo, sia nelle parti di carattere generale,
sia nelle parti interne agli Assi III e VI, che sono quelli pi direttamente interessati.
Questa diversa attenzione riflette la significativa evoluzione delle cose intervenuta
nella materia comprese le battute darresto registrate su vari fronti nei primi anni
2000 rispetto alle aspettative iniziali della new economy - e la maggiore comprensione
dei fenomeni di innovazione, del ruolo che le politiche pubbliche possono giocare a vari
livelli (dalla regolazione, alla facilitazione di processi di mercato, allintervento diretto)
e del contributo che possono dare allo sviluppo locale e alla crescita economica.
Un esempio al riguardo rappresentato dallintroduzione nel testo dellAsse VI
del concetto di frattura digitale (digital divide) - come problema da contrastare e di cui
appare sempre pi evidente lesistenza e limportanza a vari livelli (geografico, socio-economico, culturale), anche allinterno del Mezzogiorno - al posto dellenfasi della versione
originaria del testo che sottolineava solo le opportunit portate dalle nuove tecnologie.
Un altro esempio di evoluzione delle cose, che sar ripreso anche pi avanti,
riguarda il sostegno allo sviluppo della banda larga. Su questo la posizione della stessa
Commissione europea passata da una visione iniziale molto ottimista rispetto alla capacit del mercato di garantire la diffusione generalizzata delle nuove infrastrutture e relativi servizi di accesso a fronte del boom degli investimenti nelle telecomunicazioni di fine
anni 90 - ad una visione pi possibilista rispetto allintervento pubblico (e al ricorso ai
Fondi strutturali per sostenerlo, ovviamente sotto determinate condizioni). Ci derivato
51
proprio dalla crisi intervenuta nel frattempo nel settore e dallevidente abbandono da
parte degli operatori delle aree territoriali meno redditizie (in quanto deboli, periferiche
ecc.). Questa evoluzione nellorientamento della Commissione ricaduta ovviamente
anche nella revisione del QCS.
Lesperienza e la consapevolezza maturate nella prima fase di attuazione portano anche ad affiancare, nel nuovo testo, le opportunit identificate originariamente per
poter affrontare le sfide della SI presenza nel Mezzogiorno di importanti centri di competenze e di ricerca, di iniziative imprenditoriali di eccellenza e di grande disponibilit di risorse professionali adeguatamente formate - con alcuni fattori che costituiscono
ancora oggettivamente un freno allo sviluppo della SI:
un basso livello di cooperazione e poca propensione allinnovazione da parte delle
imprese;
il mercato che tende a non investire sufcientemente nelle nuove infrastrutture di
riassumibili:
o dotare tutto il territorio europeo di uninfrastruttura a banda larga, gi in gran
parte disponibile, per i cittadini come per le imprese, a prezzi accessibili risultando
la problematica legata alla sicurezza;
o sviluppare servizi e contenuti adeguati, per le amministrazioni pubbliche (egovernment), per le attivit imprenditoriali attraverso un ambiente elettronico
52
gli indirizzi di politica nazionale formalizzati nelle Linee guida per la Societ
dellInformazione24 e nel Piano di e-government25;
il Piano per linnovazione digitale nelle imprese27, che rappresenta un ulteriore tassello
nellattuazione delle Linee guida per la SI;
tuzione e dalloperato del Ministro per lInnovazione e le Tecnologie e delle strutture DIT
e CNIPA che ad esso fanno riferimento.
Nel secondo periodo di programmazione del QCS, alla luce dellevoluzione intercorsa nelle politiche e priorit europee e nazionali in materia di SI e in coerenza con
in Piani regionali per la SI, i tre obiettivi prioritari originari vengono aggiornati come
segue:
Il Piano di e-government,
impostato inizialmente nel
giugno 2000, stato via
via precisato nella concertazione con il sistema delle
Autonomie Locali e definitivamente formalizzato con
DPCM del 14 febbraio 2002.
25
comunicazioni elettroniche;
25
Linee Guida per la SI,
approvate dal Comitato dei
Ministri della societ dellInformazione nel maggio
2002.
da utilizzo delle ICT da parte delle PMI alla denizione di strategie di e-business,
ovvero iniziative integrate per la denizione e realizzazione di nuovi servizi per le
53
26
27
Approvato dal Comitato
dei Ministri della Societ
dellInformazione a luglio
2003 - www.innovazione.
gov.it/ita/.
Documento approvato
dalla Conferenza Unificata
il 26 novembre 2003.
28
imprese, viste in chiave di liera, distretto, catena di fornitura ecc. per la formazione
di competenze ICT e manageriali adeguate, per la creazione di un ambiente favorevole
allinnovazione (compresi i servizi pubblici alle imprese).
Oltre a tale aggiornamento degli obiettivi specifici dellAsse VI, la revisione del
QCS ha portato a sottolineare limportanza di maggiori sinergie e coordinamento con gli
interventi per la SI negli altri ambiti e in particolare di quelli sulla ricerca e linnovazione. A questo fine, il Gruppo di Lavoro SI stato esteso ed oggi denominato Ricerca,
Societ dellInformazione, Innovazione, anche per promuovere maggiore cooperazione
tra strutture di ricerca e sistema produttivo nelle iniziative per la SI. Inoltre, si prevede
che tale Gruppo mantenga un collegamento con le attivit dei Gruppi di Lavoro Sviluppo
Locale e Internazionalizzazione e Risorse Umane, effettuando approfondimenti periodici su tali tematiche, al fine di orientare concretamente lattuazione degli interventi di
SI nei singoli Programmi Operativi e contribuire ad un efficace raccordo con le iniziative
promosse a valere sulle risorse nazionali (p. 208).
sulle dellICT;
formazione di docenti (prima alfabetizzazione, gestione delle reti, utilizzazioni delle
54
affiancata da politiche rivolte in modo specifico alle imprese produttrici delle stesse ICT
e, soprattutto, dei servizi che su di esse si basano. Ci importante al fine di garantire
un rapporto virtuoso tra domanda e offerta e far s che si traduca in effetti benefici sullo
sviluppo locale (e non in squilibri eccessivi di bilancia tecnologica con altre regioni e
nazioni) (p. 210).
Garantendo il necessario coordinamento con quanto promosso dal Piano per
linnovazione digitale delle imprese del luglio 2003, gli interventi previsti riguardano
quindi:
azioni dedicate alle singole PMI, (innovazione dei sistemi organizzativi, dei processi
produttivi, dei prodotti/servizi e delle relazioni con i mercati);
55
(ricerca e prenotazione delle prestazioni, pagamento dei servizi, gestione della cartelle
cliniche, reti informative per i medici di base, ecc.);
servizi medici in senso stretto (diagnostica, consulto e sorveglianza a distanza,
56
non vi siano incoerenze nelle scelte e nelle modalit attuative, che riducano lefcacia
potenziale degli interventi;
non si perdano opportunit di economie di scala o sinergie fra interventi (p. 211).
Fatte salve queste cautele, gli interventi previsti possono riguardare i seguenti
ambiti di azione:
57
iniziative di sensibilizzazione rivolte agli enti locali e agli altri attori del partenariato
che a livello comunitario, garantendo sinergie adeguate tra gli interventi (iniziative
nazionali, PON Ricerca e Scuola);
58
come gi previsto in precedenza gli interventi saranno nalizzati alla realizzazione dei
Piani strategici regionali, che sono oramai tutti presenti e approvati e che saranno
adeguati al progressivo evolversi di nuove opportunit e indirizzi;
59
per quanto riguarda levoluzione della domanda) che misurino l'azione compiuta in
materia di sviluppo regionale, ricorrendo, per quanto possibile, agli indicatori previsti
per e-Europe 2005 opportunamente adattati al contesto regionale;
il Comitato di Sorveglianza del QCS, con il supporto del Gruppo di Lavoro Ricerca,
Le principali tappe del percorso di revisione dei POR e dei relativi Complementi
di programmazione sono riassunte nella Tabella 12, che richiama anche i documenti e gli
atti di riferimento30.
60
Tabella 12 Le tappe nella revisione di medio periodo dei POR e CdP delle regioni Ob.1
Basilicata
16 dicembre 2004, Comitato di Sorveglianza approva proposta di adattamento del CdP e del relativo piano nanziario
20 dicembre 2004, Decisione n. 5450 della CE che approva la riprogrammazione del POR Basilicata.
14 marzo 2005, DGR n. 582 approva il nuovo CdP del POR Basilicata 2000-2006 con modiche e integrazioni
Calabria
7 dicembre 2004, Comitato di sorveglianza approva le integrazioni da apportare al CDP del POR Calabria 2000-2006, che
recepisce le strategie indicate nellaggiornamento del Piano strategico e dazione per lo sviluppo della SI (versione 1.4.1 luglio
2004).
I5 dicembre 2004, Decisione n. 5187 della CE approva la nuova versione del POR Calabria 2000-2006.
30 marzo 2005, DGR n. 480 approva il Piano strategico e dazione per lo sviluppo della societ dellinformazione in Calabria
(versione 1.4.2)
Campania
15 dicembre 2004, Decisione n. 1588 della CE approva riprogrammazione del POR Campania 2000/2006.
22 dicembre 2004, DGR n. 2376 approva laggiornamento del Piano Strategico per la Societ dellInformazione della Regione
Campania, a valle della riprogrammazione
Puglia
30 marzo 2004, DGR n. 383 approva il documento di Revisione di met periodo del QCS I Proposta di rimodulazione del Por
Puglia 2000-2006.
4 giugno 2004, Comitato di Sorveglianza approva la revisione del POR.
2 dicembre 2004, Comitato di Sorveglianza approva adeguamento del CdP e da mandato allAdG di apportare correzioni o
modiche a seguito di osservazioni prodotte da Autorit nazionali e Servizi CE
15 febbraio 2005, DGR n. 81 approva il POR Puglia 2000-2006
7 marzo 2005, DGR n. 253 approva del Complemento di Programmazione POR Puglia 2000-2006
Sardegna
Sicilia
31 maggio 2004, DGR n. 206 approva il documento per la riprogrammazione di met periodo del POR Sicilia 2000/2006.
15 dicembre 2004, Decisione n. 5184 della CE approva riprogrammazione del POR Sicilia 2000/2006.
21 dicembre 2004, con deliberazione n. 404 adotta il CdP contenente le modiche della revisione di met periodo e con
deliberazione n. 405 modica il Quadro di Riferimento Strategico Regionale per lo sviluppo della societ dellinformazione
(QRS).
26 gennaio 2005, con DGR n. 23 Regione Siciliana adotta il nuovo POR.
62
lunicazione delle due azioni Regione Digitale e Isola Digitale in ununica azione
Interventi per la realizzazione delle-government, prevalentemente orientata agli
Enti Locali, dato che un grosso intervento di e-government per la Amministrazione
regionale previsto nellAPQ SI;
due nuove azioni, gli Interventi per la diffusione della Banda Larga e la Rielaborazione
e aggiornamento della Strategia e del Piano dAzione per la SI.
La Misura 6.4 Formazione per la SI stata invece inserita, con la numerazione
3.18, nellAsse III, che vedr un maggiore coordinamento dei diversi interventi per la SI
a valere sul FSE.
In Sicilia, a seguito della riprogrammazione del POR, si proceduto alla modifica
del Quadro di Riferimento Strategico Regionale per lo sviluppo della SI (QRS) e pure il
CdP ha subito una profonda revisione per quanto concerne le misure che, direttamente ed
indirettamente, riguardano la SI. In particolare, nella Misura 6.05 - dedicata interamente
alla promozione e sviluppo della SI - le modifiche hanno portato a una semplificazione
del quadro complessivo con labrogazione dei seguenti interventi: carta di identit elettronica, portale per i servizi per limpiego, sportello ambiente, e il sistema informativo
per il commercio.
Come si pu osservare dalla seguente Tabella 13, Sardegna e Sicilia, cos come
la Calabria, hanno lasciato invariate le risorse delle misure SI.
63
Tabella 13 Variazioni nelle misure e risorse dedicate alla SI nei POR delle regioni Ob.1 (valori in )
POR
Basilicata
Risorse pubbliche
Misura
6.2 Azione A Sviluppo SI
Pre-revisione
Post-revisione
54.130.000
73.144.000
Variazione
Calabria
Campania
+ 19.014.000
68.024.000
129.505.200
154.505.200
86.336.800
101.336.800
70.915.000
Variazione
Molise
Puglia
+ 40.000.000
21.605.135
145.000.000
179.500.000
96.000.000
101.000.000
53.846.000
Variazione
Sardegna
+ 39.500.000
94.660.000
41.634.000
83.000.000
944.656.135
1.043.170.135
Variazione
Sicilia
6.05 Reti e servizi per la SI
Totale complessivo
Aumento complessivo
+ 98.514.000
Volendo sintetizzare quanto emerge dai nuovi POR/CdP e in alcuni casi dalle
strategie aggiornate, si possono evidenziare quindi tre aspetti:
un aggiornamento complessivo delle misure e azioni, in modo coerente con le nuove
64
programmazione dei fondi di coesione e programmazione nazionale di settore. La X segnala infatti la presenza nel testo dei CdP di riferimenti diretti o indiretti ai temi/interventi
della politica nazionale MIT-CNIPA per le-government e la SI (riferimenti necessari per
poter co-finanziare gli stessi con fondi POR), ovvero il gi avvenuto impegno di fondi
POR su tali interventi, in genere in fase di stipula degli APQ31. La Tabella 4 nel capitolo
2 quantifica il contributo di risorse comunitarie (in gran parte POR obiettivo 1) agli APQ
SI in circa 95 M (al 30 aprile 2005), il 20% del finanziamento totale.
Lassenza di X nella tabella non significa ovviamente che la Regione non aderisca al programma-intervento in questione, ma semplicemente che non prevede di ricorrere
ai fondi POR per co-finanziare tali iniziative.
La maggiore chiarezza dintenti e il chiaro riferimento al modello del nuovo
Sistema Pubblico di Connettivit (SPC) sono elementi di novit evidenti in quasi tutti
i CdP, laddove le azioni originarie riferite alle cosiddette RUPAR erano spesso alquanto
vaghe. Oggi sono previsti gli obiettivi del SPC (gestione, qualit e sicurezza dei servizi
di trasporto, servizi per linteroperabilit e la cooperazione applicativa ecc.) e in diverse
regioni si prevede il concorso di risorse POR per diffondere la banda larga nella rete di
accesso periferico da parte degli enti locali collegati.
65
31
Ad esempio, il fatto che
nella misura 6.3 del CdP
Puglia sia previsto lo sviluppo di nuove infrastrutture di comunicazione, come
quelle wireless e satellitari,
che rappresentino il potenziamento della Rupar per il
supporto di specifici servizi
avanzati per lutenza mobile
qualificata come quelli concernenti la Protezione Civile
ed il Servizio di emergenza
sanitaria (118), ha portato ha segnare una crocetta
nelle righe attinenti al SPC
e in quella del Numero
unico delle emergenze del
Programma per il Sud e non
solo.
Tabella 14 Riferimenti dei CdP regioni Ob.1 ai programmi nazionali per la SI nel Mezzogiorno e non solo
Bas
Cal
Cam
Pug
Sar32
Sic
II Fase e-government
Sviluppo servizi infrastrutturali e SPC
Diffusione territoriale servizi cittadini e imprese (riuso)
X
X
X
X
X
X
33
Fonte: Elaborazione sui CdP delle regioni Ob.1, post revisione di medio-periodo e Report regionali 2005
66
Interventi per la banda larga, in genere a complemento delle risorse FAS inserite negli Accordi di Programma Quadro SI, riguardano anche altri soggetti coinvolti nei
programmi del MIT per il Mezzogiorno - in particolare i diversi attori del sistema sanitario (medici di base, pediatri, ASL e strutture ospedaliere), le scuole (in particolare in
Sardegna e Sicilia) e i centri di accesso pubblico ai servizi avanzati, ospitati da strutture
associative e altri organismi.
Rispetto ad altri temi del programma nazionale di e-government, sono stati
inseriti nei CdP, prevedendone quindi il co-finanziamento con risorse POR: interventi per
il digitale terrestre in Puglia (servizi a cittadini e imprese) e Sicilia (servizi del portale
regionale della scuola); interventi a sostegno della partecipazione dei cittadini tramite
le-democracy (in Calabria e Puglia); interventi per la promozione dei servizi telematici al
pubblico e alle imprese, presenti in alcuni casi gi da prima, ma ripresi e rafforzati nella
prospettiva della linea 5 del programma di e-government per la promozione dei servizi a
cittadini e imprese (Basilicata e Calabria).
Altri temi che hanno registrato una maturazione a livello nazionale, anche sul
piano normativo, e che vengono richiamati in appositi interventi nei CdP sono:
tecnologie assistitive, accessibilit e in generale utilizzo delle ICT per i disabili, che
trovano riferimenti molto forti nella misura 6.2 in Puglia (con unazione specicamente
dedicata a questo) e in relazione ai progetti delle reti civiche per lo sviluppo di
servizi ai cittadini e imprese in Sicilia;
in tutti i POR nelle azioni dellAsse III, vedono un aggiornamento per garantire la conformit ai nuovi standard richiesti dalla Borsa Nazionale del Lavoro, in particolare nel caso
di Basilicata, Sardegna e Sicilia.
Infine, il tema della formazione a distanza e e-learning, spesso citato solo genericamente nelle versioni precedenti dei CdP, ha oggi una presenza pi forte e sistematica.
Ad esempio, nel CdP Basilicata viene richiamato molto spesso come metodologia da utilizzare nelle azioni relative alla formazione. La Campania prevede il ricorso alle-learning
in tutte le numerose iniziative volte al potenziamento del capitale umano sulle ICT. La
Puglia prevede di sviluppare uninfrastruttura regionale di e-learning, basata sulla Rupar
67
68
69
Il presente capitolo
tratto dalla Terza relazione
sulla prima fase del piano di
e-government derivante dal
monitoraggio dei progetti
- Situazione risultante al 28
febbraio 2004, curata da
Marco Gentili responsabile dellUfficio Monitoraggio
e gestione progetti delle
Regioni e degli Enti locali
del CNIPA AIREL.
34
40
35
N Progetti
30
25
20
15
10
5
0
<1
1-2
2-3
3-4
4-5
5-6
6-7
7-8
9 - 10
> 10
Fonte: CNIPA-AIREL
Imprese
Cittadini
15
31
13
29
24
18
Servizi
Infrastrutturali
Ovviamente il monitoraggio garantisce lerogazione dei cofinanziamenti coerentemente ai risultati raggiunti dai progetti, ma in aggiunta:
supporta la comunicazione dei risultati raggiunti da parte del MIT, del CNIPA, delle
Regioni e CRC, Enti coordinatori e progetti.
Ogni progetto visitato dal monitoraggio (assessment) almeno due volte in
corso dopera e una terza, tre mesi dopo il completamento del progetto, per la verifica
finale sui servizi rilasciati in esercizio. Ad ognuna di queste visite si lega lerogazione di
una tranche di cofinanziamento. Se un assessment non trova soddisfatte le condizioni
per lerogazione della concomitante tranche di cofinanziamento, viene successivamente
ripetuto a valle del completamento delle attivit previste35.
Ad ogni assessment o verifica condotta su un progetto, si associa lemissione di
uno specifico rapporto. A questi rapporti di dettaglio, si aggiungono 6 rapporti di sintesi
prodotti a cadenza semestrale, che sintetizzano i risultati del monitoraggio del periodo
di riferimento. In particolare, il rapporto di sintesi presenta lavanzamento delle attivit
71
di progetto (stato avanzamento lavori o SAL), gli eventuali ritardi e le stime a finire,
riportando una valutazione sulla situazione complessiva dei progetti.
Il quadro dinsieme dellavanzamento lavori presentato di seguito quello che
emerge dal secondo rapporto di sintesi riferibile alla data del 28 febbraio 2005.
Alla data del 16 maggio 2005, l'Ufficio Monitoraggio e Gestione progetti delle
Regioni e degli Enti Locali del CNIPA ha pubblicato un nuovo stato di avanzamento
lavori, dal quale risulta che i 134 progetti hanno portato a termine il 62% del lavoro,
rilasciando il 30% dei servizi previsti, ovvero pi del doppio rispetto a quelli del precedente rilevamento.
i progetti coordinati da enti locali del Nord rispetto a quelli del Centro e del Sud;
i progetti di dimensione economica minore (< 1 M), anche se non sembra esserci
correlazione diretta tra SAL e costo;
i progetti a cui partecipa un solo ente, il cui avanzamento del 40% superiore alla
media;
72
Figura 3 Confronto tra avanzamento previsto e avanzamento effettivo aggregato relativi ai 130 progetti attivi
Costo aggregato
450.000.000
Avanzamento previsto
400.000.000
Avanzamento effettivo
350.000.000
Avanzamento previsto al
28/02/2005: 92%
300.000.000
250.000.000
200.000.000
150.000.000
100.000.000
50.000.000
28/02/2005
m
ar
-0
m 3
ag
-0
3
lu
g03
se
t-0
3
no
v03
ge
n0
m 4
ar
-0
4
m
ag
-0
4
lu
g04
se
t-0
4
no
v04
ge
n0
m 5
ar
-0
m 5
ag
-0
5
lu
g05
se
t-0
5
no
v05
ge
n06
i progetti coordinati dalle Regioni (che sono infatti spesso mono-ente) rispetto a
quelli coordinati da Province, Comuni e Comunit Montane.
Per quanto riguarda il ritardo, la met circa dei progetti (68) ha un ritardo com-
preso tra i 6 e i 12 mesi. I progetti in linea o con ritardi contenuti (inferiori ai 4 mesi)
sono 27, pari al 20% del totale, mentre per converso 27 progetti (sempre il 20%) hanno
superato i 12 mesi di ritardo rispetto alla pianificazione originaria (erano 12 progetti a
fine novembre 2004, confermando quindi lallungamento dei tempi almeno per una parte
dei progetti).
73
Avanzamento
Ritardo 6 Mesi
Fascia di eccellenza
51 Progetti
100%
80%
SAL 70%
Fascia di normalit
67 Progetti
60%
40%
SAL 15%
20%
Fascia critica
16 Progetti
0%
0
9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23
Ritardo (mesi)
74
Conanziamento
Avanzamento
vericato
(%)
Data
verica
Avanzamento
estrapolato al
23/02/05 (%)
Provincia di
Bolzano
250.000
80.000
100%
07/10/04
100%
ENTERPRISE
Comune di
Pordenone
223.500
550.000
100%
07/04/04
100%
189
Sviluppo SIARL
Regione Lombardia
273.363
1.000.000
100%
16/07/04
100%
227
IPNet Veneto
Provincia di
Belluno
5.306.000
2.260.000
98%
23/11/04
99%
024
SUAPED
Regione Veneto
373.338
110.000
96%
10/11/04
99%
143
SSB
Provincia di Brescia
197.599
170.000
94%
21/04/04
100%
163
@LI
Regione Lombardia
240.000
920.000
93%
02/04/04
100%
080
MI.Porti
Comune di Milano
600.000
180.000
93%
04/08/04
100%
425
IRIDE
Regione Piemonte
481.000
610.000
92%
06/10/04
100%
200
SISTERLAZIO
Regione Lazio
676.800
180.000
92%
22/09/04
100%
168
Portale RL
Regione Lombardia
1.291.513
790.000
92%
23/07/04
98%
153
INTRAEELL
Regione Friuli
Venezia Giulia
225.000
40.000
92%
22/11/04
100%
234
Comunica
Comune di
Ventotene
159.000
50.000
92%
20/05/04
98%
033
CRS-SISS
Regione Lombardia
15.065.480
5.650.000
90%
24/01/05
91%
Codice
Acronimo
Ente Coordinatore
052
BORSTUDIO
121
75
Tabella 15 Fascia di eccellenza: progetti con SAL vericato superiore a 70% (segue)
730.000
Avanzamento
vericato
(%)
90%
26/11/04
Avanzamento
estrapolato al
23/02/05 (%)
97%
4.435.164
1.000.000
90%
28/04/04
98%
Regione Lazio
731.458
240.000
90%
30/06/04
100%
IDO
Regione Friuli
Venezia Giulia
370.000
120.000
88%
04/08/04
95%
086
PROTINT
Regione Friuli
Venezia Giulia
200.000
70.000
86%
05/07/04
100%
037
Si.Pro.Ci.
Provincia di
Macerata
324.200
110.000
86%
11/01/05
98%
368
Ci-Tel
Comune di Pisa
3.353.592
630.000
86%
06/12/04
94%
051
SPOT
Provincia di Trento
1.078.375
360.000
83%
15/09/04
94%
201
SUSILAZIO
Regione Lazio
930.480
240.000
83%
15/06/04
98%
202
TURISLAZIO
Regione Lazio
791.890
210.000
80%
21/10/04
98%
402
Minosse
Comune di Prato
432.433
240.000
80%
26/11/04
94%
048
SERV_VR
Comune di Verona
2.801.647
900.000
80%
20/07/04
100%
084
A-1
Regione Toscana
4.693.997
1.100.000
80%
22/06/04
100%
018
CT-RVE
Regione Veneto
236.990
220.000
79%
01/06/04
100%
031
SISRCR
Regione Friuli
Venezia Giulia
2.752.782
670.000
77%
23/04/04
100%
118
CAT@HOSPITAL
Provincia di
Catanzaro
894.600
300.000
77%
21/04/04
97%
157
I.A.E.W.
Provincia di Parma
1.404.190
830.000
76%
07/05/04
98%
267
LC-Card
Provincia di Lecco
1.103.000
400.000
76%
08/02/05
77%
117
EGOVSICILIA
Comune di
Barrafranca
6.379.163
2.150.000
76%
05/11/04
87%
338
GP&D
Comune di Roma
1.350.446
450.000
76%
09/12/04
89%
134
Siter@
Provincia di
Bergamo
75.600
40.000
74%
27/07/04
94%
055
WEGE 2002
Provincia di
Bolzano
1.066.407
370.000
72%
05/08/04
96%
Codice
Acronimo
Ente Coordinatore
Costo totale
Conanziamento
175
RA-RCT
Regione Piemonte
1.320.942
431
COMNET Umbria
Provincia di
Perugia
197
PROPOCERT
152
76
Data
verica
77
Figura 5 Diagramma a rete che descrive il grado di rilascio dei servizi infrastrutturali, alla imprese e ai
cittadini
Servizi ai cittadini
(% Servizi rilasciati)
7,8%
%Rilascio
100%
90%
80%
GIS
(% Kmq di territorio urbano acquisito)
70%
60%
50%
4,2%
18,8%
40%
30%
20%
10%
0%
Trasporto ed interoperabilit
(% Amministrazioni connesse)
Carte Servizi
(% Numero carte distribuite)
73,4%
90,3%
Protocollo informatico
(% Aree organizzative omogenee)
Cooperazione applicativa
(% Numero servizi condivisi)
19,8%
12,9%
Servizi ai cittadini
I progetti che prevedono di erogare servizi ai cittadini sono 97, per un totale
di 2.125 servizi ai cittadini. Hanno incominciato ad erogare servizi 27 progetti. Risultano
gi rilasciati 166 servizi, pari all8% del totale (erano il 6,9% a novembre 2004).
La popolazione gi raggiunta dai servizi, stimata sulla base dei Comuni partecipanti, 10,9 milioni di cittadini, pari al 29% dei 37,4 milioni di cittadini residenti nei
Comuni coinvolti da tutti i progetti 1 Avviso, in leggera crescita rispetto ai 10,7 milioni
di novembre 2004.
I progetti che hanno rilasciato servizi ai cittadini sono riportati nella Tabella
16.
78
Acronimo
Rilasciati
Previsti
%Rilasciati
019
IESS
50,0%
033
CRS-SISS
12
15
80,0%
037
Si.Pro.Ci
100,0%
039
POLESINE-gov
13
13
100,0%
042
SAC
10
37
27,0%
045
STUdiARE
33
27,3%
048
SERV_VR
18
27,8%
052
BORSTUDIO
100,0%
070
EtWEB
11
18,2%
076
AtoC Piemonte
11
9,1%
080
MI.Porti
100,0%
118
CAT@HOSPITAL
100,0%
121
ENTERPRISE
100,0%
127
SPORVIC
62,5%
141
VICINO
39
15,3%
143
SSB
100,0%
153
INTRAEELL
100,0%
157
I.A.E.W.
33,3%
168
Portale RL
13
30,8%
169
SIL
50,0%
178
PORTICI
34
43
79,1%
200
SISTERLAZIO
12
12
100,0%
215
eVai!
55,6%
243
Sanit@inrete
20
25,0%
306
eDOC
33,3%
368
Ci-Tel
14
18
77,7%
392
Polis
57
7,0%
79
Acronimo
Rilasciati
Previsti
%Rilasciati
024
SUAPED
100,0%
048
SERV_VR
100,0%
080
MI.Porti
100,0%
121
ENTERPRISE
333
333
100,0%
134
Siter@
100,0%
168
Portale RL
33,3%
169
SIL
100,0%
178
PORTICI
42,9%
187
AGRISERVIZI
10
50,0%
189
Sviluppo SIARL
100,0%
200
SISTERLAZIO
11
11
100,0%
245
PO.LI.S.
16
37,5%
292
Intercent-ER
13
30
43,3
368
Ci-Tel
85,7
Servizi infrastrutturali
Il grado di rilascio dei servizi infrastrutturali pi avanzato, soprattutto per
quanto riguarda le reti di trasporto e le carte servizi, come indicato nella Tabella 18, dove
i servizi sono raggruppati per le cinque tipologie individuate dal CNIPA.
80
N. progetti che
hanno rilasciato
servizi
Trasporto e interoperabilit
42
19
Amministrazioni connesse
74%
Cooperazione applicativa
41
Servizi condivisi
13%
Carte servizi
Carte distribuite
90%
Protocollo informatico
20%
4%
Tipologia servizi
% risultato
Indicatore di risultato
Serv. cittadini
Serv. imprese
Serv. infrastr.
Totale
587.107.164
681.891.075
n.a.
1.268.998.239
73%
212.947.750
141.913.500
50.886.000
405.747.250
23%
16.691.000
25.677.000
32.536.000
74.904.000
4%
Totale
816.745.914
849.481.575
83.422.000
1.749.649.489
100%
47%
49%
5%
100%
81
82
83
84
promozione dei servizi, bando di gara per lappalto di servizi pubblicitari, emanato in
novembre 2004 e chiuso ad aprile 2005.
In pratica, le linee 1, 4 e 6 della fase 2 sono state attivate in modo gi defini-
tivo, mentre le linee riuso e promozione servizi hanno avviato i primi passi attuativi.
85
La linea sui CST stata attivata nel 2004 solo nelle regioni del Mezzogiorno,
con linserimento negli APQ SI degli interventi sui CST previsti nel programma Per il Sud
e non solo, con finanziamento CIPE. Laltra fonte di finanziamento per i Centri Servizi
Territoriali nella fase 2 del piano di e-government i 15 M destinati per questa finalit ai
piccoli Comuni dalla Legge finanziaria 2003 - verr attivata nel corso del 2005 attraverso
la selezione e il co-finanziamento di progetti proposti da Regioni ed Enti locali, nel quadro
di unadeguata concertazione con tutto il sistema delle Autonomie locali di ciascuna realt
regionale (al momento in cui si scrive, il processo ancora in via di definizione).
Nel seguito di questo capitolo si illustrano brevemente limpostazione e i risultati principali degli avvisi su: i servizi infrastrutturali e SPC (il tema della cooperazione
applicativa ripreso anche nel capitolo 7); il T-government; le offerte di riuso; la promozione dei servizi. Ai risultati dellavviso e-democracy seguito in modo particolare dal
progetto CRC- dedicato invece lapposito capitolo 6.
Si fa riferimento alle
specifiche per i servizi di
trasporto e di sicurezza illustrate gi nel capitolo 4 del
Rapporto sullinnovazione
nelle regioni dItalia 2004
e a quelle nuove definite
dal modello di cooperazione applicativa illustrato nel
capitolo 7.1 del presente
rapporto.
di gestione delle carte dei servizi per laccesso ai servizi a livello regionale;
36
I progetti potevano essere presentati esclusivamente da amministrazioni regionali e dalle Province Autonome di Trento e Bolzano, che hanno risposto tutte (eccetto il
Molise) presentando al CNIPA 58 progetti per un valore di 100 milioni di .
I progetti ammessi al co-finanziamento dalla Commissione di valutazione istituita presso il CNIPA, che ha concluso i suoi lavori allinizio del 2005, sono stati 56. Il
loro valore complessivo pari ad oltre 96 milioni di euro, con una componente di oltre
64 milioni investiti direttamente dalle Regioni e dalle Province Autonome e di oltre 32
milioni di co-finanziamento. Il completamento dei progetti dovr avvenire entro 36 mesi
dallerogazione della prima tranche di finanziamento.
In diverse regioni stato ammesso al co-finanziamento pi di un progetto e
uno dei progetti presentati ICAR - in realt un progetto interregionale composto da
10 sotto-progetti al quale hanno aderito 16 Regioni e una Provincia autonoma (a questo
progetto dedicato il capitolo 7.2 del rapporto).
Rispetto agli obiettivi, dei 56 progetti co-finanziati 31 puntano al miglioramento della cooperazione applicativa tra le varie amministrazioni, per ottenere i benefici di
efficienza interna e di semplificazione per gli utenti descritti pi avanti nel cap. 8.1. Altri
18 progetti riguardano la costruzione o il potenziamento di reti e il miglioramento della
sicurezza; 4 gli adeguamenti necessari per lutilizzo della Carta Nazionale dei Servizi (si
veda il cap. 9) e 3 i sistemi di protocollo informatico e gestione documentale.
La Tabella 20 a pagina seguente elenca tutti i progetti co-finanziati, il loro
costo e il contributo dei fondi nazionali. Come si pu notare, la Regione con il maggior
numero di progetti approvati la Lombardia (8), che ottiene anche il co-finanziamento
totale pi alto (3.625.000 ). A seguire il Piemonte (6 progetti e 2.505.000 ) e il Lazio
(6 progetti e 2.348.000 ). La Sicilia si aggiudica in totale 2.700.00 per un solo progetto, mentre al Veneto vanno 2.264.000 per 5 progetti.
87
Acronimo
Costo totale
Co-nanziamento
Abruzzo
ICAR-ABRUZZO
2.208.000
1.104.000
Basilicata
eBAS.SPC
808.780
404.390
ICAR-BAS
995.220
497.610
SPC CAMPANIA
1.500.000
651.000
ICAR CAMPANIA
283.200
130.000
CAI CAMPANIA
3.600.000
1.540.000
DOCAREA+
3.500.000
985.000
LEPIDASERVIZI
1.995.800
490.000
CENTER
700.000
350.000
ICAR-Emilia_Romagna
989.342
421.700
SMART
702.000
351.000
INTERPRANA
1.345.000
299.000
ICAR-FVG
1.617.542
298.000
MEGALAB
2.744.000
259.600
SIRCCLA
3.860.000
527.500
EGOV_PLAT
2.250.000
259.600
CSRC
1.850.000
259.600
ICAR
1.200.000
291.700
PICOLAB
4.309.200
750.000
ICAR-LIGURIA
2.266.442
812.821
SPC-LIGURIA
385.058
114.179
RELIT
1.200.000
400.000
ITP
802.220
400.000
ACROSS
965.000
150.000
ICARO
1.100.000
500.000
SICA
670.000
200.000
SINTEL
4.600.000
1.375.000
LI
925.846
200.000
ICAR-REGLOMB
1.344.242
400.000
ICAR-MARCHE
265.500
132.750
CGS-RTRM
644.500
322.250
FDRM -PADOC
700.000
350.000
JOBCARD
600.000
300.000
Campania
Emilia-Romagna
Friuli-Venezia Giulia
Lazio
Liguria
Lombardia
Marche
88
Acronimo
Costo totale
Co-nanziamento
Piemonte
CSSP
1.015.000
280.230
SPIN
2.995.720
827.083
PBG
738.000
203.753
EPROC
861.000
237.712
ICAR-PIEMONTE
1.609.464
444.354
LDS
1.854.000
511.868
Puglia
ICAR-PUGLIA
5.084.042
2.174.000
Sardegna
ICAR-SAR
1.492.920
746.460
SQCN
2.129.080
1.064.540
Sicilia
SICARS
5.400.000
2.700.000
Toscana
ICAR-TOSCANA
1.755.300
650.000
TICAT
5.289.239
1.569.000
Umbria
CA-UMBRIA
1.778.802
888.000
Valle dAosta
ICAR-RAVDA
1.038.777
473.000
Veneto
WP2-RVE
1.208.000
604.000
WP3-RVE
1.400.500
700.000
WP4-RVE
575.000
287.500
WP13-RVE
763.500
381.750
ICAR-RVE
581.500
290.750
SIS-ACCESS
1.690.018
250.000
KIDSNET
1.576.770
500.000
ICAR-PAT
1.033.800
291.700
CABLA
2.000.000
406.000
Bolzano
Trento
Fonte: CNIPA-Airel
37
zione di servizi informativi che abbiano modalit di fruizione semplici, con considerevole
accessibilit e intuitivit di utilizzo. Lo scopo quello di erogare servizi di e-government,
attraverso il mezzo televisivo, con particolare attenzione verso quei cittadini in genere
esclusi da altri canali informativi. La sperimentazione sostenuta dal MIT riguarda quindi
applicazioni semplici, informative, ad elevata multimedialit e bassa interattivit remota
(ovvero con uso limitato del canale di ritorno).
Il bando della Fondazione Ugo Bordoni, pubblicato l1 luglio 2004, ha stanziato
viceversa gli altri 3 milioni di euro per servizi di T-government ad elevata interattivit
remota, ossia con lutilizzazione di un canale di ritorno a banda larga anche wireless,
oppure lutilizzazione di procedure basate su smart card37.
90
I servizi proposti dai progetti sono per lo pi servizi informativi per il cittadino
(si veda oltre) per quasi il 90% gi fruibili attraverso il web.
Il valore complessivo dei progetti presentati stato pari a 44 milioni di euro,
con una richiesta di co-finanziamento di 20 milioni di euro circa.
Acronimo
Ente Coordinatore
Territorio regionale
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
CASPER
PRODIGIT
DTToscana
TI-RECS
DTTSiena
PARTECIP@RE
BLL
e-govDT-RA
TV-DICO
SenzaBarriere.TV
T-E_J
T-Sei
GPC
META FVG
Territorio in Onda
T-Liguria
AMICA-TV
DiLucca
T.CiTel
Digimarche.DIT
viviCITTA
DTT-Umbria
QMIC
TVarese
ComOnAir
ChiariTeVi
DITEMI
Puglia-Tgov
T-Basilicatanet
Emilia Romagna
Lazio
Toscana
Puglia
Toscana
Puglia
Lombardia
Abruzzo
Sicilia
Veneto
Liguria
Calabria
Lombardia
Friuli Venezia Giulia
Marche
Liguria
Provincia di Trento
Toscana
Toscana
Marche
Veneto
Umbria
Piemonte
Lombardia
Lombardia
Calabria
Lombardia
Puglia
Basilicata
Fonte: CNIPA-Airel
92
93
Progetti I avviso
N soluzioni offerte
Abruzzo
11
Basilicata
Campania
Calabria
21
Emilia-Romagna
15
Friuli-Venezia Giulia
10
Lazio
19
14
43
Liguria
10
Lombardia
18
36
Marche
13
Molise
Piemonte
10
Puglia
Sardegna
Sicilia
17
Toscana
17
12
37
Umbria
Val dAosta
Veneto
10
24
Totale
134
84
270
94
11
20
Salute e benessere
14
Assistenza sociale
16
14
14
Disabilit e invalidit
Igiene e sanit
17
Immobili e fabbricati
21
22
Utenze
2
Totale
208
34
31
Cartograa
30
16
Pagamenti e versamenti
28
15
Totale
192
95
chiarimenti sul testo dellavviso e sugli allegati stato istituito un servizio di help desk
sul sito www.crcitalia.it e allindirizzo riuso@crcitalia.it.
A fronte dellavviso, come mostra la Tabella 22, ben 84 progetti di e-government
(sui 96 potenziali), praticamente da tutte le regioni, hanno presentato 270 soluzioni per
il catalogo.
La validazione delle offerte di riuso, al fine della loro inclusione nel catalogo,
stata avviata da unapposita Commissione di valutazione con il supporto del CNIPA per
listruttoria tecnica. Una volta completata, il catalogo verr reso disponibile e consultabile sul sito del CNIPA (presumibilmente nellestate 2005).
Il catalogo sar ordinato per aree tematiche e ogni soluzione proposta sar
corredata di informazioni anagrafiche (progetto di origine, amministrazione di appartenenza, tipologia, servizi erogati) e di un documento analitico. La Tabella 23 e la Tabella
24 illustrano le aree tematiche/settori e le tipologie delle soluzioni proposte nelle offerte
di riuso.
Contestualmente alluscita del catalogo sar pubblicato lavviso che consentir
agli enti di scegliere tra le soluzioni presenti disponibili e di presentare un vero e proprio
progetto di riuso, valutato da una commissione ad hoc che decider su un eventuale
co-finanziamento.
Il catalogo del riuso, al di l dellavviso, da considerarsi uno strumento flessibile sul quale auspicabile convergano altre iniziative al fine di implementarlo costantemente.
96
97
38
to).
98
2003.
F. De Cindio, L. De Pietro,
A.C. Freschi, (a cura di),
E-democracy: modelli e
strumenti delle forme di
partecipazione emergenti nel panorama italiano,
FORMEZ-Progetto CRC,
2004.
42
100
71 domande relative alle modalit di invio del progetto di e-democracy al CNIPA (quali
e quanti le inviare, problemi relativi alla rma digitale ecc.);
101
20), in cui, in genere, si richiedeva entro che tempi sarebbe stata pubblicata la graduatoria dei progetti finanziati.
102
del partenariato, a cui sono stati attribuiti 15 punti, indica la rilevanza che, allinterno
dei progetti, doveva avere il coinvolgimento degli attori locali.
Punteggio
15
20
20
30
Totale Punteggio
100
Fonte: Avviso per la selezione di progetti per lo sviluppo della cittadinanza digitale
103
Amministrazioni capola
Regioni
21
15
Province
48
17
Comuni
639
79
Comunit Montane
83
68
Unioni di Comuni
73.000.000
600.000
Costo minimo
20.000
Costo massimo
7.500.000
Conanziamento medio
260.000
35.500.000
Sviluppo
Riuso
Sviluppo e riuso
Totale
Regioni
13
21
Province
17
19
43
Comuni
145
296
159
600
Comunit Montane
10
62
80
Totale complessivo44
185
311
248
744
Nei 129 progetti, un totale complessivo di 744 amministrazioni dunque coinvolto nello sviluppo e nel riuso delle soluzioni. Di queste 744 amministrazioni, la maggior
parte si trova nellItalia centrale, che vede la partecipazione di 413 Enti, contro i 151 del
Nord e i 157 del Sud. Il Lazio e la Toscana, con oltre 60 Enti coinvolti, e ancor di pi le
Marche con 157 amministrazioni e lUmbria (che con solo due progetti ne ha aggregate
108), sono sicuramente i territori pi dinamici dal punto di vista del coinvolgimento e
dellaggregazione degli Enti.
105
Regione
Comune
Comunit
Montana
Abruzzo
Basilicata
14
18
7
5
2
-
1
1
N. di progetti
presentati da Ente
coordinatore della
Regione
6
5
Calabria
Campania
Emilia-Romagna
1
16
16
5
9
3
5
2
3
1
1
1
3
16
5
Friuli-Venezia Giulia
21
Lazio
Liguria
Lombardia
Marche
Molise
Piemonte
Provincia Autonoma di Trento
Puglia
Sardegna
Sicilia
Toscana
63
11
35
155
36
29
8
13
35
49
5
3
4
2
5
2
5
1
13
2
3
1
2
4
1
3
5
1
1
1
1
1
1
1
1
16
4
11
6
1
8
3
3
3
13
12
97
11
9
3
2
2
1
1
1
2
5
Provincia
Regione
Le regioni pi attive dal punto di vista del numero dei progetti presentati45 sono
45
sicuramente Lazio e Campania con 16 progetti, Sicilia 13, Toscana 12 e Lombardia 11,
mentre lUmbria ha presentati 2 progetti; la Valle DAosta e il Molise un solo progetto a
testa.
106