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Convivenza o Matrimonio?
Una scelta consapevole
Impressum:
Novembre 2004
A cura di:
Comune di Bolzano
Assessorato alle Politiche Sociali e alle Pari Opportunit
Progetto:
Ufficio Famiglia, Donna e Giovent www.comune.bolzano.it
Autrice:
Avv. Marcella Pirrone, consulente legale Donne contro la violenza Frauen gegen Gewalt
ONLUS (Merano) e Consultorio AIED (Bolzano)
Traduzione:
dott.ssa Sabine Ruedl
Grafica:
Socom & Pierre, Gabi Veit
Stampa:
Tezzele Print srl
Tiratura:
3.000 copie
Per richiedere copie della pubblicazione:
Comune di Bolzano
Ufficio Famiglia, Donna e Giovent
Vicolo Gumer 7 St. 316 - Bolzano
Tel. 0471.997467 Fax 0471.997548
e-mail: donna.frau@comune.bolzano.it
Convivenza o Matrimonio?
Una scelta consapevole
Non esiste un modo di essere e di vivere
che sia il migliore per tutti ().
La famiglia di oggi non n pi n meno
Perfetta di quella di una volta:
diversa, perch le circostanze sono diverse.
Emile Durkheim 1888
Le parole del sociologo francese sono pi vere che mai anche oggi, periodo in cui assistiamo ad unevoluzione del modello tradizionale di famiglia.
Accanto alla configurazione familiare fondata sul matrimonio si va infatti affermando
anche la scelta delle giovani coppie di condividere nella quotidianit affetti e interessi
senza legarsi al vincolo matrimoniale. Spesso anche leventuale presenza di figli non incide sulla decisione di sposarsi o meno.
Il fenomeno sociale della convivenza riguarda in modo significativo anche la nostra
citt e come Assessorato siamo state spesso sollecitate a confrontarci con il tema della
tutela giuridica in questo ambito. Il quadro normativo attualmente in vigore sia in
campo nazionale che locale molto complesso e articolato e, malgrado le varie discussioni parlamentari in atto sui Pacs Patti civili di solidariet, non offre una chiave interpretativa univoca.
Con questa pubblicazione cerchiamo di offrire alle coppie alcune schematiche informazioni per supportarle nella decisione tra sposarsi o convivere; non compete allAmministrazione pubblica entrare nel merito di scelte che attengono una sfera di vita strettamente personale, ma invece suo compito mettere a disposizione alcuni strumenti di
conoscenza per facilitare una scelta responsabile e consapevole.
Abbiamo ritenuto perci importante predisporre questa sintesi normativa, per la quale
ringraziamo sinceramente lautrice, avvocata Marcella Pirrone, focalizzando lattenzione sui diritti e sui doveri nella famiglia di fatto.
LAssessora alle Politiche Sociale e alle Pari Opportunit
Mimma Battisti Bonelli
Indice
Premessa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Presentazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Cenni sullesperienza europea . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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Capitolo 1 Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
I.1.1. Definizione di coppia di fatto Conviventi Conviventi more uxorio
Famiglia di fatto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
I.1.2. Normativa nazionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
I.1.3. Normativa locale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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Capitolo 9 Figli/e . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
I.9.1. Riconoscimento figli/e naturali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
I.9.2. Cognome . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
I.9.3. Doveri dei genitori naturali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
I.9.4. Potest genitoriale e affidamento figli/e . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
I.9.5. Diritti ereditari dei/delle figli/e naturali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
I.9.6. Tutela della maternit e congedi parentali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
I.9.7. Assegni familiari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
I.9.8. Adozione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
I.9.9. Fecondazione artificiale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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Capitolo 1 Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
II.1.1. Previdenza integrativa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
II.1.2. Edilizia abitativa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
II.1.3. Assistenza sociale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
II.1.4. Anticipazione dellassegno di mantenimento a tutela del minore . . . . . . .
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Convivenza o Matrimonio?
Una scelta responsabile
Premessa
La presente pubblicazione non scritta per gli addetti ai lavori in senso stretto (ovvero
giuristi), ma per coloro che privatamente e/o professionalmente hanno interesse agli
argomenti trattati. Lintento principale quello di dare informazioni generali comprensibili e a tal fine si scelto un linguaggio non strettamente tecnico-giuridico, cos come
non si dato spazio alle tante sfumature del diritto che renderebbero troppo complesso il testo.
In ogni caso importante tenere presente che una risposta chiara alle singole situazioni particolari dovr sempre essere vagliata da un/a professionista che avr la possibilit
di esaminare approfonditamente ogni questione rilevante al fine di dare risposte su
misura.
Ogni riferimento normativo aggiornato all 1.08.2004 e per la traduzione
dellintero testo in tedesco si ringrazia la giurista dott. Sabine Ruedl.
Convivenza o Matrimonio?
Presentazione
Prima di tutto da tenere presente che le coppie di fatto (o conviventi more
uxorio) in Italia non sono espressamente nominate e regolamentate da norme
specifiche, costringendo alla ricerca di regole di diritto per esse vigenti attraverso
lanalisi di interpretazioni della giurisprudenza riferite a norme pi diverse che non si
riferiscono espressamente alle coppie di fatto. Questo rende difficile avere un quadro
chiaro e organico della disciplina e solo negli ultimi anni le pronunce dei giudici supremi (Corte Costituzionale e della Cassazione) hanno iniziato ad affermare alcuni diritti
dei conviventi more uxorio non potendo pi ignorare il diffondersi del fenomeno delle
convivenze senza matrimonio.
Accanto alla famiglia fondata sul matrimonio anche in Italia la famiglia di fatto pone
sempre pi nuove questioni giuridiche che il diritto italiano scritto (norme) o pronunciato dai giudici (giurisprudenza) affronta ovvero che ancora non trovano chiare risposte. Le questioni sono tante ed importante avere informazioni su tutti gli aspetti che
una scelta di convivenza anzich di matrimonio comporta, affinch la scelta sia il pi
possibile consapevole e adeguata ai propri desideri e alle proprie esigenze; lattenzione a questi che permette di scegliere ci che pi si adatta alla propria situazione, non
esistendo una risposta univoca e generalizzabile alla sempre pi frequente domanda:
sposarsi o non sposarsi?
Questa pubblicazione, infatti, non vi dar la risposta, ma ha lintento di chiarire (con i
limiti indicati nella premessa) la disciplina giuridica degli aspetti pi importanti che
coinvolgono le coppie conviventi, accennando alle differenze pi sostanziali rispetto
alle coppie sposate.
E importante considerare che ambedue le scelte trovano nel diritto italiano delle risposte diverse, perch diverso ci si vuole tutelare: nel matrimonio il legislatore ha espressamente scelto di dare alle coppie sposate una certa tutela attraverso un articolata
disciplina di legge, dettando precisi diritti e doveri conseguenti al matrimonio
(art. 29 Costituzione, artt. 79 ss. e 143 ss. codice civile.); per le coppie conviventi (c.d.
conviventi more uxorio) invece vi sono molto meno norme, dando valore e lasciando
spazio alla libera determinazione e autonomia dei conviventi rispetto ai diritti e doveri
reciproci. Ci non vuol dire che la convivenza non comporti il sorgere di doveri morali e
sociali ma si tratta di doveri, appunto, che per molti aspetti non operano sul piano giuridico ovvero che possono essere giuridicamente vincolanti solo per effetto di pattuizioni tra i
conviventi; ne consegue la primaria importanza di tutela che dette pattuizioni assumono.
Solo per quanto riguarda i diritti dei/delle figli/e la legge in particolare la
L. n.151/ 1975 di riforma del diritto di famiglia - ha equiparato quelli nati da una
coppia sposata (figli/e legittimi/e) a quelli nati fuori da un matrimonio (figli/e naturali),
cos che la posizione di diritto degli stessi e i doveri di genitore nei confronti di essi
sono identici per ambedue le categorie.
Da un punto di vista sociologico oggi si pu dire che anche in Italia le coppie di fatto
hanno assunto una sempre maggiore rilevanza numerica di cui anche il diritto e la giurisprudenza ha preso atto, intervenendo su alcuni aspetti in un ottica di garanzia di
diritti che trova fondamento nellart. 2 della Costituzione che prevede il riconoscimento e la garanzia dei diritti inviolabili delluomo, sia come singolo sia nelle formazioni
sociali ove si svolge la sua personalit.
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Convivenza o Matrimonio?
Cenni sullesperienza europea
(dati ripresi da UDI Donna e Giustizia Quaderno n. 3 aprile 2004)
Mentre in Italia non prevista una legge organica che regolamenti le convivenze, altri
paesi europei hanno scelto di legiferare sulla materia dando visibilit e riconoscimento
giuridico alle coppie di fatto e in alcuni paesi anche alle coppie omosessuali.
Spiccano i Paesi del Nord, Finlandia, Norvegia, Danimarca e Svezia (il 90% delle unioni
sotto i 35 anni coppia di fatto), ove le coppie di fatto etero- e omosessuali hanno
precisi diritti e doveri prescritti dalle leggi. Anche la Francia (il 46% di tutte le famiglie
sono coppie di fatto) ha elaborato nel 1999 una specifica disciplina (PACS, patto civile
di solidariet) per le coppie di fatto etero- e omosessuali; anche il Belgio e lOlanda
prevedono formalit diverse (contratto notarile o registrazione presso un funzionario
dello stato civile) per la regolamentazione delle coppie di fatto etero- e omosessuali. In
Spagna solo la Catalogna e lAragona prevedono una regolamentazione specifica per
le coppie di fatto (qui solo eterosessuali).
Altri paesi europei (Germania, Austria, Gran Bretagna) hanno invece una posizione simile allItalia non avendo leggi apposite per le coppie di fatto in generale, evidenziando le difficolt nel recepire le direttive dellUnione Europea del 1994 e 2000 che richiedono luniformarsi della legislazione in materia, affinch tutti gli stati membri regolamentino la famiglia di fatto sul modello del Nord Europa, che rappresenta un traguardo di civilt e di maggiore uguaglianza in materia di legami personali fondati sugli
affetti e sulla solidariet reciproca.
Introduzione
I.1.1. Definizione di coppia di fatto Conviventi
Conviventi more uxorio Famiglia di fatto
Tutte queste definizioni nel linguaggio comune e giuridico sono equivalenti
(e pertanto in questa pubblicazione saranno usati in modo interscambiabile) e contraddistinguono quelle persone che vivono una relazione affettiva di coppia
convivendo senza essere sposati. Lelemento principale chiaro di distinzione
tra la coppia di fatto e quella sposata la mancanza del matrimonio (civile o
religioso).
Il diritto riconosce alla coppia di fatto legittima esistenza, richiamandosi allart. 2 della
Costituzione che, parlando di diritti inviolabili delluomo, li ritiene meritevoli di garanzia e tutela anche nelle formazioni sociali ove si svolge la personalit del singolo.
Pertanto sia il diritto che soprattutto la giurisprudenza intervengono direttamente o
indirettamente sulle coppie di fatto. Vi sono p.e. delle leggi locali che come si legger nel relativo capitolo in materia di erogazione di servizi descrivono ulteriori
elementi caratterizzanti la coppia di fatto; ci da un lato pu contribuire a ribadire e
chiarire una definizione di diritto certa per la coppia di fatto, ma dallaltro pu
accadere che la descrizione nella normativa locale differisca da quella nazionale, s da
rendere ardua una definizione univoca di coppia di fatto.
Cercando di riassumere una definizione sufficientemente chiara scaturita dalla giurisprudenza della Cassazione si riporta la seguente: La famiglia di fatto una
relazione interpersonale, con carattere di tendenziale stabilit di natura affettiva e para-familiare, che, come nellambito di una qualsiasi famiglia, si
esplichi in una comunanza di vita e di interessi e nella reciproca assistenza
morale e materiale.
Elementi caratterizzanti sono pertanto oltre al dato oggettivo (quindi reale,
indipendente dalla forma) della convivenza una tendenziale stabilit di
natura affettiva, ovvero una comunione di vita affettiva e sessuale, ma anche una
comunanza di vita e di interessi e di reciproca assistenza morale e materiale.
evidente come questi elementi non sempre siano facilmente individuabili: per
certo che vi siano alcuni fatti oggettivi, oltre alla necessaria convivenza, come p.e. la
gestione economica/patrimoniale comune o comunque concordata, la reciproca
responsabilit verso il/la partner, gli interessi e i rapporti sociali vissuti insieme, che possono al di l delle chiare intenzioni e dichiarazioni dei diretti interessati fare fondatamente presumere di trovarsi di fronte ad una coppia di fatto. Ovviamente la
nascita di figli/e della coppia costituisce un elemento di sicura rilevanza esterna della
famiglia di fatto.
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Ripartendo dalle definizioni di coppia di fatto sopra riportate, in particolare dallelemento della convivenza, si pu constatare che per alcune disposizioni normative vigenti il dato della convivenza richiesto anche solo come dato materiale e non necessariamente formale; ovvero saranno ritenuti conviventi anche due partner che
formalmente risultano residenti in luoghi diversi, se di fatto convivono e la loro
convivenza caratterizzata dagli elementi di cui alle definizioni sopra.
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I.3.1. Autoregolamentazione
Non avere regolamentati per legge in modo vincolante aspetti fondamentali come i
diritti e i doveri personali e patrimoniali tra partner (come invece succede in caso di
matrimonio), pu portare le persone stesse ad una pi attenta e adeguata valutazione
degli interessi particolari in gioco, alla ricerca di un proprio particolare equilibrio; ci
pu lasciare spazio ad una libera e diversa autodeterminazione che porti ad un risultato pi corrispondente a regole ritenute giuste dalle parti interessate. Questo permette diverse interpretazioni di un rapporto affettivo, non dovendo conformarsi ad un
unico modello prescritto (il matrimonio) e dando valore ad un pluralismo allinterno
della societ civile. La scelta di non sposarsi richiede maggiore consapevolezza di ci
che si vuole tutelare ed affermare allinterno del rapporto, non potendo delegare le
scelte alle norme esistenti. chiaro che ci presuppone unattenta valutazione dei
propri bisogni, desideri e ideali e un altrettanto alto potere di contrattazione con laltra
parte per poter modellare su un piano di parit il rapporto su misura (vedasi
capitolo I.3.2. Patti/Accordi di convivenza).
I.3.3.Patti/Accordi di convivenza
In linea di principio va affermata la validit ed efficacia dei patti di convivenza
(con i limiti di seguito indicati), seppur lassenza di una normativa italiana specifica
lasci, per certi risvolti della loro concreta utilizzazione, ancora spazio ad incertezze.
Pertanto consigliabile che la coppia di fatto (e anche la coppia omosessuale), che
intenda ricorrere ad accordi scritti per stabilire insieme quali responsabilit, obblighi,
doveri ciascuno/a di loro vuole assumersi e quali diritti e benefici vengono riconosciuti
al/alla partner, si faccia consigliare da esperti/e di diritto affinch i contenuti e le forme
dei patti siano validi!
Lordinamento italiano, infatti, pur riconoscendo valore ad una scelta di libert dalle
regole del matrimonio, non permette che tutti gli aspetti della convivenza more
uxorio possano essere lasciati alla libera determinazione delle parti! Vi sono
molti diritti inderogabili per la legge ovvero per i quali la volont privata non pu
stabilire in modo diverso dalla legge, a pena di illiceit e conseguente nullit degli
accordi/patti: p.e. per quanto riguarda i/le figli/e ogni decisione incontra il limite insuperabile del superiore interesse dei minori (vedasi capitolo I.9.3. Doveri dei genitori
naturali e I.9.4. Potest genitoriale e affidamento figli/e), cos come non pu essere
oggetto di contratto tra le parti tutto ci che coinvolge la sfera dei diritti personali ove vige il principio costituzionalmente garantito della libert di autodeterminarsi
(p.e. non si possono stabilire impegni in ordine alla durata del rapporto, ovvero penali
in caso di infedelt, obblighi di natura sessuale, di avere o non avere figli etc.).
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Diritti personali
Proprio nella sfera personale, quella che d valore al legame affettivo esistente tra due
persone, pi difficile trovare tutela con il semplice strumento dellaccordo/patto di
convivenza; vi sono, infatti, molte situazioni ove il legame, laffetto per il/la partner
non pu portare a quei benefici che dovrebbero scaturire naturalmente da una relazione affettiva stabile, se non vi sia un riconoscimento pubblico della convivenza. In tali
casi non sufficiente laccordo tra i partner, ma deve esserci un espresso intervento legislativo o amministrativo che riconosca espressamente certi diritti o vantaggi, come si
pu vedere dagli esempi di sotto riportati.
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Rapporti economici
I.5.1. Gestione delleconomia familiare
Non essendovi per le coppie di fatto nessuna norma che come per i coniugi sancisca
lobbligo di mantenimento e di assistenza materiale, oltre che morale, la gestione delleconomia familiare ovvero del contributo che ciascun partner debba dare a tal fine
non regolamentato. Pertanto i partner sono liberi di regolarsi come credono, dovendo considerare che per legge non potranno n durante la convivenza n in caso di
cessazione della stessa pretendere di diritto alcunch dallaltro/a a titolo di contributo
per s o a titolo di restituzione di quanto si reputa avere dato in pi o di troppo a titolo di mantenimento del/della partner o della famiglia.
Si applicano, infatti, le leggi vigenti generalmente in materia di obbligazioni/contratti
con la conseguenza che ogni prestazione economica effettuata da uno/a dei
conviventi ritenuta unobbligazione naturale, ovvero una prestazione realizzata in adempimento di un dovere morale e sociale e pertanto non ripetibile, non se ne pu richiedere la restituzione o il risarcimento, salvo dimostrare che
stata assolutamente spropositata nella misura, tenuto conto delle condizioni sociali ed
economiche di ambedue i conviventi. Lo stesso vale per regali/elargizioni corrisposti
durante la convivenza.
Ci spesso comporta grossi squilibri economici tra i partner della coppia, ove pu
succedere che la famiglia/coppia di fatto si mantenga integralmente con i mezzi economici di un/a partner (p.e. stipendio), mentre i mezzi economici dellaltro/a vengano
utilizzati per spese, investimenti etc. che in caso di separazione rimangono a vantaggio
di uno/a solo/a. Vi sono innumerevoli esempi:
ristrutturazione o acquisto di beni immobili o acquisto di beni mobili (p.e autovetture etc.) a nome di un/a partner;
investimenti finanziari/bancari/risparmi a nome di uno/a partner.
In questi casi prevale la forma ovvero rimane proprietario ( e ne trae vantaggio)
colui/colei che risulta intestatario/a, non potendo laltro/a pretendere alcunch per riequilibrare le energie economiche proprie investite per il mantenimento comune che
spesso sono difficilmente quantificabili, in quanto consumate mese per mese al contrario dei beni materiali che rimangono.
Per unequa distribuzione della ricchezza che viene a crearsi durante la convivenza e
per un pari (proporzionato) contributo al mantenimento reciproco e della famiglia di
fatto sarebbe necessario concordare (per iscritto e nei fatti) una gestione dell
economia familiare tale per cui il mantenimento ed ogni spesa attivata per la coppia/famiglia di fatto sia alimentata da entrambi in proporzione delle reali potenzialit
economiche (p.e .alimentando un conto comune per la famiglia); ovvero, se si
ritiene che sia giusto che ci sia affrontato da uno/a solo/a dei conviventi, questi deve
sapere che nulla potr in futuro recriminare a tale titolo, salvo patto scritto contrario.
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Cessazione convivenza
Per porre fine ad una convivenza di fatto non necessaria alcuna formalit,
essendo la stessa fondata sulla libera scelta di vivere insieme, revocabile in qualsiasi
momento. Vi sar pertanto la possibilit di separarsi di fatto con semplici accordi a
voce, relativi anche ad aspetti importanti quali: figli/e, alloggio, questioni economiche,
se c accordo su tutto. Ci si potr anche separare seguendo le regole che si erano
eventualmente concordate per iscritto (c.d. patti/accordi di convivenza). Se non si trova
accordo su alcuni o su tutti gli aspetti che devono comunque essere decisi, si dovr
ricorrere alle competenti sedi giudiziali, che purtroppo per le coppie di fatto possono
essere molteplici, a differenza delle coppie sposate, che trovano invece nel giudice
della separazione il giudice competente per quasi tutte le questioni (vedasi nel capitolo
relativo ai figli/e le diverse competenze e i relativi processi tra Tribunale per i Minorenni
e Tribunale civile ordinario). Anche per le decisioni relative alle questioni non riguardanti i figli/e vi pu essere la necessit di dover ricorrere a pi giudici (secondo le competenze normalmente stabilite dal codice di procedura civile per questioni economiche
o di lavoro o di locazione), con evidente dispendio di energie personali ed economiche, che in alcuni casi fanno rinunciare allaffermazione di alcuni diritti.
Di seguito si analizzano le questioni di diritto che pi frequentemente possono verificarsi.
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Diritti ereditari
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Il/La convivente non pu vantare alcun diritto di natura previdenziale o pensionistica, quindi nemmeno la pensione di reversibilit del/della convivente deceduto/a, cos come non si pu estendere la copertura assicurativa sanitaria che il/la
deceduto/a aveva in vita (con enti previdenziali pubblici o privati). Solo nel
caso di una propria copertura assicurativa contro le malattie/infortuni (o morte) contratte con assicurazioni private si pu prevedere espressamente qualsiasi persona come
beneficiario, pertanto pure il/la convivente.
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Figli/e
I.9.2. Cognome
Se il riconoscimento da parte del padre avviene sin dallinizio il/la figlio/a avr automaticamente il cognome del padre come per le coppie sposate che non hanno scelta essendo ci prescritto dalla legge. Se invece i genitori naturali vogliono lasciarsi aperta la
possibilit di scegliere il cognome ovvero se il riconoscimento del padre avviene in un
secondo momento (quando il/la figlio/a porta gi il cognome della madre), al momento del riconoscimento il/la figlio/a naturale pu assumere a scelta dei genitori se daccordo, altrimenti a scelta del Tribunale per i Minorenni, il seguente cognome:
mantenere il cognome della madre;
assumere quello del padre;
aggiungere al cognome della madre quello del padre.
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I.9.8. Adozione
Le coppie di fatto non possono adottare, in quanto la legge sulladozione lo permette
solo alle coppie sposate da almeno tre anni e non separate. Esiste per le coppie di
fatto unicamente una forma di adozione in casi particolari:
minore rimasto/a orfano/a di padre e di madre legato alla persona che lo vuole
adottare da vincoli di parentela fino al secondo grado o da un rapporto stabile e
duraturo preesistente alla morte dei genitori;
minore portatore di gravi problematiche caratteriali/di salute.
Le coppie omosessuali non possono adottare in nessun caso.
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I genitori naturali che si separino possono accordarsi senza intervento di alcun giudice
su ogni aspetto del loro rapporto, anche laffidamento dei/delle figli/e. In questo caso
lesercizio della potest (e laffidamento) rispetto ai figli/e spetta per legge al genitore
con il quale questi/e rimangono a convivere e il genitore non convivente avr il diritto/dovere di vederli e averli con s secondo accordi con laltro genitore e il dovere di
pagare un contributo di mantenimento per i/le figli/e minorenni o non economicamente autonomi a mani del genitore affidatario.
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Norme penali
Nel diritto penale vi sono alcune fattispecie di reato (ovvero comportamenti ritenuti
punibili) riferiti in particolare alla famiglia. Di seguito verranno analizzate quelle ipotesi
applicabili anche alle famiglie/coppie di fatto.
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Introduzione
Nel presente capitolo si scelto di fornire un elenco il pi esauriente possibile di
norme regionali e provinciali che forniscono servizi alle persone o famiglie in senso
lato, riportandone quelle parti nelle quali vi sia unespressa previsione delle coppie di
fatto e/o dei conviventi; si accenna, altres, a quelle norme ove la circostanza, che esse
non prevedano espressamente detta categoria al contrario delle coppie basate sul matrimonio, possa costituire un problema di diverso trattamento a sfavore delle coppie di
fatto; problema che in alcuni casi pu essere superato da una prassi interpretativa
estensiva. Vista la moltitudine dei servizi offerti e delle istituzioni coinvolte non possibile dare in questa pubblicazione ulteriori informazioni dettagliate su ogni norma e le
tante situazioni previste, ma lintento quello di orientare, fare conoscere lesistenza di
certe norme locali, ove anche per le coppie di fatto e conviventi vi sia la possibilit di
rientrare tra le persone che abbiano diritto a prestazioni e servizi pi variegati; ovvero
nel caso le coppie di fatto o i/le conviventi paiono non rientrarvi, trarre uno spunto di
riflessione se ci corrisponda realmente a ragioni di giustizia. Per un approfondimento
e analisi di situazioni concrete specifiche vale anche in questo caso il consiglio di rivolgersi ai servizi competenti che soli potranno fornire una risposta aggiornata e adeguata alla situazione in specifico, potendosi anche riferire alla loro prassi applicativa e interpretativa.
Si ringrazia per la collaborazione nella ricerca e raccolta del materiale normativo locale
leducatrice Alessandra Merler del Comune di Bolzano.
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Assegno di natalit
art. 10, co. 6
In caso di decesso della madre, lassegno di natalit pu essere riscosso dal padre.
Integrazione
assegni familiari
art. 14, co. 8
Assegno di cura
art. 18, co. 4
In caso di decesso di uno dei genitori = lassegno corrisposto allaltro genitore o ad altro familiare che provveda alla
cura del bambino.
Chiarisce il requisito della residenza dei 3 anni per il/la richiedente e il/la coniuge.
Disposizioni generali
art. 1, co. 10
Genitore solo = genitore vedovo, legalmente separato, divorziato, non coniugato che vive con i figli; consentita la
convivenza anche con parenti fino al 2 grado e con affini
fino al 1 grado.
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Assicurazione
volontaria per la
pensione alle
persone casalinghe
art. 7, co. 1
co. 16
Disposizioni
generali
art. 1 co. 6
Per assegni di natalit e cura: solo con la residenza del/la coniuge convivente con il/la figlio/a.
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Integrazione
dellassegno
al nucleo familiare
art. 5, co. 7
Liquidazione di importi non riscossi a
causa di decesso
art. 18
Requisiti generali
per lammissione
alle agevolazioni
edilizie provinciali
art. 45, co. 1 b
Il requisito di non essere proprietari di altro alloggio deve essere posseduto dal/la richiedente e dal/la coniuge nonch
convivente.
Criteri
di preferenza
art. 47 co. 9
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Co. 5
Successione nellagevolazione
art. 69
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Requisiti per
lassegnazione
di abitazioni in
locazione
art. 97, co. 5
co. 7
Assegnazione ed
occupazione delle
abitazioni
art. 101, co. 6
Successione nella
domanda
di assegnazione
art. 106
In caso di decesso possono confermare la domanda di assegnazione, nellordine: il/la coniuge superstite, i figli e i genitori purch conviventi.
Successione
nellassegnazione
dellalloggio
art. 107
In caso di decesso del locatario hanno la precedenza nellordine: il/la coniuge superstite, i figli, i figli dei figli, i genitori, i
fratelli e le sorelle.
In mancanza di questi successori conviventi o di genitori
parificata al coniuge superstite la persona convivente.
Revoca
dellassegnazione
dellalloggio
art. 110
Disciplina
del canone
art. 112
co. 2
i conviventi possono essere ammessi in comune alle agevolazioni purch siano entrambi in possesso dei requisiti prescritti
(vedi art. 58 della LP);
co. 3
anche per il convivente valgono le detrazioni come per il coniuge (vedi art. 46 bis della L.P.).
Rapporti economici
art. 12
Costituzione di
nuova famiglia
art. 15
2 Regolamento desecuzione
DPGP 15 settembre 1999, n. 51
Presentazione delle I coniugi e i conviventi more uxorio presentano la domanda
domande
di assegnazione abitazione Ipes congiuntamente.
art. 5
co. 5
Per lassegnazione di abitazione Ipes considerata convivente anche la persona della quale il/la richiedente dichiari nella
domanda di volerla accogliere come tale nellabitazione.
Nucleo familiare di
fatto
art. 9
co. 2
co. 3
Nucleo familiare
ristretto
art. 10
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Lattribuzione di vantaggi economici avviene solo in via subordinata rispetto alle prestazioni a carico dei nuclei familiari
collegati.
Per nucleo collegato si intendono, separatamente, quelli
composti da:
a) figli dellutente, legittimi o legittimati o naturali o adottivi,
e le persone a loro carico ai fini Irpef
b) genitori dellutente, e le persone a loro carico ai fini Irpef
Obblighi
del donatario
art. 12
Locazione e spese
accessorie
art. 20
Per la prestazione concessa alle famiglie ai fini del pagamento spese di locazione e spese accessorie il co. 4 prevede il
caso di persona che convive con altra persona oppure che
vive in una famiglia senza appartenere al nucleo familiare.
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Non esiste una definizione giuridica univoca di genitore singolo famiglia monogenitoriale; dalla legislazione locale (Circolare n.1/2000 con riferimento a artt. 9 e 10 del
D.P.G.P. n. 30/2000) si pu comunque trarre una prima definizione abbastanza chiara:
Genitore singolo quel soggetto separato, divorziato, vedovo e non coniugato, il quale, in assenza dellaltro genitore, convive con uno o pi figli minorenni. Come gi indicato sopra il genitore non coniugato separato di fatto che convive solo con figli/e minorenni per legge automaticamente considerato il genitore affidatario e pertanto ai fini di una legislazione locale verrebbe considerato come genitore singolo.
In caso di affidamento congiunto o alternato la legislazione locale andr a vedere al
momento dellapplicazione delle norme che interessano quale genitore effettivamente
in detto momento conviva con i/le figli/e per considerarlo genitore singolo.
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Art. 29 Costituzione
Artt. 79 ss. c. c.: Della promessa di matrimonio
Artt. 143 ss. c. c.: Dei diritti e doveri che nascono dal matrimonio
L. n. 151/1975: Riforma del diritto di famiglia
Art. 2 Costituzione
D.P.R. n. 223/1989: Approvazione del nuovo regolamento anagrafico della popolazione residente
Deliberazione del Consiglio Comunale di Bolzano sul registro comunale delle Unioni
civili
L. n. 354/1975: Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libert
L. n. 646/1982: Disposizioni in materia di misure di prevenzione di carattere patrimoniale ed integrazioni alle leggi 27 dicembre 1956, n. 1423, 10 febbraio 1962, n. 57
e 31 maggio 1965, n. 575. Istituzione di una commissione parlamentare sul fenomeno della mafia
L. n. 6/2004: Introduzione nel libro primo, titolo XII, del codice civile del capo I, relativo all'istituzione dell'amministrazione di sostegno e modifica degli articoli 388,
414, 417, 418, 424, 426, 427 e 429 del codice civile in materia di interdizioni e di
inabilitazione, nonch relative norme di attuazione, di coordinamento e finali
Art. 408 c.c.: Scelta dellamministratore di sostegno
Art. 417 c.c.: Istanza dinterdizione e dinabilitazione
L. n. 405/1975: Istituzione dei consultori familiari
L. n. 194/1978: Norme per la tutela sociale della maternit e sull'interruzione volontaria della gravidanza
Art. 230 bis c.c.: Impresa familiare
Art. 570 c.p.: Violazione degli obblighi di assistenza familiare
Art. 572 c.p.: Maltrattamenti in famiglia o verso fanciulli
L. n. 154/2001: Misure contro la violenza nelle relazioni familiari
Art. 199 c.p.p.: Facolt di astensione dei prossimi congiunti
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