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E-6057/07
Nel territorio della provincia di Palermo sono presenti impianti della
Italcementi SpA, con uno stabilimento nel comune di Isola delle Femmine dall'attivit
estrattiva ora concentrata nella sola area di Raffo Rosso, sito di importanza comunitaria
(codice SIC ITA020023). La cementeria di Isola delle Femmine (NACE Code 26.51) opera
inoltre in un'area limitrofa ad altri siti di importanza comunitaria, tra i quali M. Cuccio e
Vallone Sagana (SIC ITA020047), Fondali di Isola delle Femmine Capo Gallo, (SIC
ITA020005) Isola delle Femmine, R.N.O. Isola delle Femmine.
In tale area gli impianti della cementeria di Isola delle Femmine, secondo il registro
europeo delle emissioni inquinanti (EPER), emettono monossido di carbonio (CO),
anidride carbonica (CO2), ossidi di azoto (NOx), ossidi di zolfo (SOx), particolato polveri
sottili (PMx). Pur consapevole del fatto che, in linea di principio, ci non rappresenta
necessariamente una violazione della direttiva 92/43/CEE(1), opportuno e doveroso
segnalare alla Commissione che in data 5 ottobre 2007, in risposta all'interrogazione
parlamentare 4-03245 presentata dall'on. Fundar, il Ministro dell'Ambiente precisava che
Italcementi SpA non in possesso delle autorizzazioni alle emissioni in atmosfera previste
dalla normativa vigente, in quanto parte delle attivit risulta difforme rispetto a quanto
prescritto nei relativi atti autorizzativi, in particolare con riferimento all'utilizzo del
petcoke come combustibile (Italcementi ha il permesso di tenerlo in deposito, non di
utilizzarlo come combustibile).
Non ritiene quindi opportuno la Commissione, alla luce di quanto dichiarato dal Ministro
dell'Ambiente, verificare quanto prima con le autorit italiane se sia stata davvero
rispettata anche la direttiva 92/43/CEE in riferimento alla vicinanza dei siti SIC sopra
riportati (tra i quali quello che ospita le attivit estrattive) all'epoca del rilascio delle
autorizzazioni ad Italcementi SpA, con particolare riferimento alla presenza o assenza di
valutazioni d'incidenza
http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+WQ+E-20076057+0+DOC+XML+V0//IT
CAMERA DEI DEPUTATI ATTI PARLAMENTARI XV LEGISLATURA ALLEGATO
B AI RESOCONTI SEDUTA DEL 5 OTTOBRE 2007
FUNDARO e LION. Al Ministro dellambiente e della tutela del territorio e del mare.
Per sapere
premesso che:
sul territorio del comune di Isola Delle Femmine (Palermo) hanno sede diversi
impianti produttivi connessi alle attivita di funzionamento della societa
Italcementi Spa;
da tempo la societa Italcementi di Isola delle Femmine e al centro di
numerose ed accese polemiche vertenti sulla pericolosita sanitaria ed
ambientale che i processi produttivi degli impianti rappresentano per il
territorio;
i maggiori rischi per la salute umana e per lintegrita ambientale dellarea in
cui sorgono gli impianti della societa , derivano principalmente
dallincontrollato utilizzo e smaltimento dei residui di produzione, quali il
petcoke, sostanza altamente cancerogena, per la quale la societa avrebbe il
permesso per il deposito, ma non di utilizzare;
denunce effettuate dalle autorita ambientali competenti dimostrerebbero che
la societa utilizzi come combustibile ma senza autorizzazione il petcoke
detenuto, producendo emissioni diffuse di tale composto;
risulterebbe certo che la societa in oggetto non solo faccia uso energetico del
petcoke senza averne i permessi previsti dalle relative norme ambientali, in
particolare del decreto legislativo n. 152/2006;
gia in passato anche un comitato cittadino, denominato Isola Pulita aveva
esplicitamente evidenziato il fattore di rischi per la salute cittadina,
rappresentato dagli impianti della Italcementi e aveva ammonito le autorita
pubbliche competenti a vigilare sulla situazione di pericolo sanitario ed
ambientale, allo scopo chiedendo anche che fossero effettuati accertamenti
volti a conoscere i possibili danni ambientali che la Italcementi nellesercizio
della sua attivita produttiva abbia eventualmente potuto arrecare al territorio
alle acque e alle persone di Isola
: se non intenda urgentemente attivare le opportune iniziative, se del caso
anche utilizzando le competenti autorita di controllo e di repressione, volte ad
accertare leventuale grado di pericolosita per la salute umana e per
lambiente rappresentato dalle attivita di produzione della Italcementi
di Isola delle Femmine ed in caso di riscontro positivo, provvedere affinche si
pervenga al ripristino della sicurezza e dellinnocuita allo scopo prescritti.
(4-03245)
RISPOSTA.
Il Ministro dellambiente e della tutela del territorio e del mare: Alfonso Pecoraro Scanio.
http://www.camera.it/_dati/leg15/lavori/stenografici/sed218/pdfbtris.pdf
nell'atto si riportava quanto esposto in materia di sanzioni dall'art. 279 del decreto
legislativo 3 aprile 2006, n. 152, per cui "chi inizia a installare o esercisce un impianto e chi
esercita una attivit in assenza della prescritta autorizzazione ovvero continua l'esercizio
dell'impianto o dell'attivit con l'autorizzazione scaduta, decaduta, sospesa, revocata o
dopo l'ordine di chiusura dell'impianto o di cessazione dell'attivit punito con la pena
dell'arresto da due mesi a due anni o dell'ammenda da duecentocinquantotto euro a
milletrentadue euro";
la diffida stata inviata per conoscenza alla Provincia, all'autorit giudiziaria ed al NOE di
Palermo per gli accertamenti di propria competenza;
numerose volte stata denunciata all'autorit giudiziaria la presenza illegale, anche dopo
gli atti di diffida dell'Assessorato territorio ed ambiente della Regione Siciliana, del petcoke
nel deposito sito in localit Raffo Rosso,
si chiede di sapere:
quali iniziative il Governo intenda assumere al fine di evitare ulteriori danni alla salute,
all'ambiente e allo sviluppo economico dell'intera area, causati dalle attivit inquinanti
degli impianti della Italcementi s.p.a.;
quali interventi di bonifica, messa in sicurezza e di ripristino ambientale si intendano
adottare al fine di salvaguardare l'ambiente nel rispetto dei livelli occupazionali e del
diritto alla salute degli addetti alla produzione, anche in riferimento a quanto indicato dal
Piano di caratterizzazione elaborato dalla Italcementi s.p.a..
(4-03078)
potrebbero avere luogo in prossimita di centri abitati, anche a norma del piano
regolatore di Palermo;
come il Governo intenda attivare tutte le procedure e i provvedimenti atti a
salvaguardare la salute dei lavoratori e dellintera cittadinanza, monitorando,
con un apposito gruppo di lavoro, le eventuali connessioni tra cio che si
evidenzia dai rapporti dellARPA e le patologie piu diffuse sul territorio, con
particolare riferimento a quelle neoplastiche e tiroidee.
(4-01195)
http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/251301.pdf
SODANO, RUSSO SPENA - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare
- Premesso che:
rilevato inoltre che il 12 aprile 2006, in seguito alla diffida del comune di
Isola delle Femmine, la Italcementi ha formulato una proposta di Piano di
caratterizzazione (consulente geologo dott. Giovanni Ventura Bordenca)
ex decreto ministeriale 471/99 in relazione all'area di deposito di
combustibile solido (coke di petrolio) in localit "Raffo Rosso", dal quale
risulta quanto segue:
- pag. 3 "(...) a partire dal 2001, presso la localit Raffo Rosso si effettuata
l'attivit di deposito del combustibile solido (pet-coke) e tale attivit, descritta
in seguito, tuttora in essere.";
- pag. 14 "da un punto di vista idrogeologico si nota che la formazione
originaria presenta una permeabilit variabile in funzione della fatturazione
delle litologie carbonariche tanto che le acque meteoriche possono penetrare in
profondit fino al contatto con il Fliysch Numidico sottostante. Lungo tale
contatto il drenaggio avviene direttamente verso il mare oppure verso zone
costiere particolarmente disturbate per faglie e piegamenti. (...)";
- pag. 9-10 "(...) Il sito in oggetto (Raffo Rosso) sede di un deposito di petcoke (combustibile solido) destinato all'utilizzo nel forno per la produzione di
clinker della vicina cementerai di Isola delle Femmine." e "Sono pertanto da
tenere in considerazione, nel processo di formulazione del modello concettuale
le probabilit di formazione:
a) di un percolato contaminato da IPA (idrocarburi policiclici aromatici) e/o
metalli pesanti quali vanadio e nichel;
b) di polveri sottili che possano contaminare i suoli vicini al deposito.
Gli ambienti naturali particolarmente vulnerabili a possibili fonti di inquinanti
possono essere identificati:
a) nell'ambiente suolo;
b) nell'ambiente sottosuolo ed in particolare le acque di falda se presenti."
- pag. 10 "Considerata l'unicit tipologica del materiale depositato nel sito,
nonch l'assetto morfologico e litologico dei terreni d'imposta descritti in
precedenza, si pu ragionevolmente ipotizzare che i maggiori impatti potenziali
siano imputabili ad eventuali infiltrazioni nel sottosuolo di percolato
contaminato proveniente dal dilavamento del materiale del combustibile solido
quali idrocarburi policiclici aromatici e metalli pesanti (nichel, vanadio)",
alla luce del grave pericolo rappresentato dall'uso del pet-coke si chiede di
sapere:
quali urgenti iniziative il Governo intenda assumere al fine di evitare i
danni alla salute, all'ambiente e allo sviluppo economico dell'intera
area, causati dall'attivit degli impianti della Italcementi;
quali interventi di bonifica, messa in sicurezza e di ripristino
ambientale si intendano adottare al fine di salvaguardare l'ambiente
nel rispetto dei livelli occupazionali e del diritto alla salute degli
addetti alla produzione, anche in riferimento a quanto indicato dal
citato Piano di caratterizzazione elaborato della Italcementi.
(4-00514)
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http://la-rinascita-a-isola-delle-femmine.blogspot.com/2006/04/cementeriainterrogazione-parlamentare.html
AL MINISTRO DELLAMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO
- Nel territorio della provincia di Palermo, sono presenti impianti della Italcementi s.p.a.,
con uno stabilimento nel comune di Isola delle Femmine, e con attivit estrattive a Piano
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- lo scarso coinvolgimento degli enti locali nel monitoraggio degli inquinanti, nella
zonizzazione acustica delle aree limitrofe agli impianti, nellautorizzazione dei
combustibili, nelle procedure di agenda 21; il rischio di apporti nocivi alla falda idrica ed
alle acque della area marina protetta;
- tali produzioni hanno determinato negli anni grave turbativa e allarme nellopinione
pubblica, con lintervento dellassociazionismo ambientalista, ed interrogazioni
parlamentari nazionali da parte di deputati di diversa parte politica; che, con la
popolazione, si sono opposti alla emissioni inquinanti per i prevedibili danni ambientali ed
economici che ne deriverebbero e per i connessi rischi per la salute pubblica e per i fattori
di nocivit cui sono esposti gli stessi dipendenti.
- tali preoccupazioni e allarmi appaiano del tutto fondati come dimostrato anche
dallintervento delle forze dellordine che hanno posto allattenzione della magistratura e
degli ee.ll. loggetto delle loro indagini sui fatti qui esposti.
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Si chiede di sapere se siano stati stanziati fondi UE per la realizzazione degli impianti
Italcementi.
Quali verifiche intenda avviare per valutare se il progetto rispetti la normativa
comunitaria, in particolare per quanto riguarda la tutela degli habitat delle aree SIC
interessati.
Quali iniziative intenda adottare per evitare i danni alla salute, allambiente e allo sviluppo
economico dellintera area, vocata al turismo di qualit, che sarebbero causati dalla attivit
estrattiva e di produzione del cemento.
Quali interventi di recupero ambientale e rinaturalizzazione siano praticabili al fine di
salvaguardare lambiente nel rispetto dei livelli occupazionali e del diritto alla salute degli
addetti alla produzione.
12 ottobre 2005
On. Pier Paolo Cento
On. Luana Zanella
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