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GRASSO, Eduardo. La pronuncia d ufficio. Milano: Dott. A.

Giuffr, 1967

Eduardo Grasso
Milano: Dott. A. Giuffr, 1967
Introduzione
Liniziativa del giudice ristretta ai casi previsti dalla legge concepita come una
limitazione imposta allautonomia privata (2), e da qui a ravvisare in quei casi delle
eccezioni di cui soffrirebbe la regola dellinizativa di parte il passo breve.
difficile tuttavia negare che i provvedimenti ufficiosi nella previsione dellart. 2907
cod. civ., si atteggino gi a categoria, antitetica a quella dei provvedimenti richiesti:
sia perch lidea della categoria non condizionata dalla valutazione numerica dei
fenomini dai quali si desume, essendo sufficiente che non si tratti di ipotesi unica;
sia perch la stessa norma denuncia la possibilit che il numero dei provvedimenti
non provocati, determinato con un rinvio alle singole disposizioni, si estenda
ilimitadamente per sucesive previsioni legislative. (3)
Un criterio di immediata apprensione consente di discriminare uniniziativa
giudiziale del processo da una iniziativa giudiziale della decisione di merito. La
prima presuppone il difetto di un atto della parte (o del pubblico ministero) idoneo
ad introdurre la serie (3) procedimentale o a proseguirla. La seconda il difetto di
una richiesta, alla quale possa ricollegarsi la decisione pronunciata. Ciascuna
delle due iniziative consentite pu sussistere senza laltra, e pertanto la sua
autonomia non soltanto concettuale: nel processo ufficioso pu aversi una
decisione domandata, e la decisione non richiesta pu chiudere un processo
promosso dalla parte. (4)
A vedao do CPC italiano, no sentido de que o juiz non pu pronunciare dufficio
su eccezioni che possono essere proposte soltanto dalle parte traz o termo

eccezione usado da maneira impropria para indicare non la istanza ma la


materia che pu costituirne il contenuto; la pronuncia dufficio su eccezioni
pertanto la pronuncia non richiesta su ci che avrebbe potuto essere sottoposto
allesame del giudice per iniziativa della parte (convenuta) Anche in questa ipotesi
la legge distingue, esplicitamente, unattivit giudiziale ultronea da unattivit
provocata. (4)
(...) La previsione dellart. 112 quella duna decisione del merito della causa, non
provocata dalla parte interessata (nella specie, dal convenuto). Nel genere, la
medesima previsione dellart. 2907, per quanto concerne liniziativa assunta dal
giudice. Tralasciando per ora di considerarare la funzione specifica assolta
rispettivamente dalluna e dallaltra norma, pu dirsi che esse prospetano insieme
unipotesi generale di iniziaiva giudiziale della decisione di merito, valutata
positivamente dallordinamento ossia ammessa. (5) (...) Infine, lart. 112 cod. proc.
civil., nella seconda parte, vieta, come s visto, la pronuncia dufficio sulle
eccezioni risservate alla parte. (5)
La nozione del provvedimento o della pronuncia dufficio implica, oltre allidea
della decisione, lidea di un rapporto negativo o per lo meno imperfetto fra quest
atto e uniniziativa esterna che si risolve nella domanda, nell istanza, nell
eccezione. Ed sempre allidea di codesto rapporto mancato o non
integralmente realizzato che si riportano le norme chimante come ad un comune
dato di base. (6)
La mancanza nei nostri studi di una visione globale delle decisioni giudiziali di
merito, sotto il profilo delliniziativa ufficiosa, da imputare alla scelta di un
primordiale oggetto dindagine o ridotto o diverso. In realt, le regole di quell
iniiativa sono state finora considerate il campo naturale di separate ricerche
riguardanti i poteri della parte, i poteri del giudice, e i rapporti fra diritto e azione e
fra zione ed eccezione. In tal modo, la materia stata studiata dallesterno,
prevalentemente dal punto di vista del soggetti e sempre per settori, data la
specialit e lunilateralit del punto di vista dello studioso. La trama dei rapporti fra
domanda e decisione (che possono valutarsi sotto laspetto negativo soltanto in

base ad una preventiva, minuta valutazione positiva) appresta invece una base
unitaria di ricerca sulla quale lintera normativa pu essere ricostruita dallinterno,
fondendo in ununica prospettiva i diversi profili accenati: ciascuno dei quali, per
s legittimo, perch rispondente ad un distinto, possibile criterio di analisi del
fenomeno, tuttavia insufficiente a riprodurlo nella sua interezza e a rivelarne
quindi le regole generali di fondo. (7)
O autor tem como objetivo analisar decises de mrito. Sobre isso, afirma (nota
6):
designeremo come pronunce o decisioni di merito quelle fondate su norme che
non riguardano materia attinente allattivit processuale e all esercizio del potere
decisiorio. Questa dfinizione a contenuto negativo lunica atta a distinguere le
decisioni, la cui iniziativa soggetta ad una certa disciplina non estesa alle
pronunce individuate col segno positivo (oggetto della seconda parte di questo
estudio).
Per pronunce su materia relativa llo svolgimento dellattivit processuale e all
esercizio del potere decisorio, intendiamo quelle che decidono questioni
concernenti: a) lattivit delle parti e del pubblico ministerio, svolta nel processo
oppure ai fini del processo ed a questo direttamente coordinata; b) lattivit del
giudice, ossia lesercizio dei suoi poteri istruttori e decisori. Lattivit cos
individuata anzitutto quella regolata dalle norme qualificate unanimemente come
processuali (tali le norme che disciplinano il modo, il tempo e il luogo del
compimento degli atti); ma nache lattivit (decisioria) regolata da norme che,
secondo alcuni autori, sono anchesse processuali (...) e, secondo altri, invece,
sostanziali (satta, guida pratica per il nuovo processo civile, p. 33, Carnelutti.
Tutela dei diritti, Riv. Dir. Proc. 1943, I, p. 3) o processuali-sostanziali (Benvenuti, l
istruzione nel processo amministrativo) (...) (8)
La categoria, antietica, delle decisioni (que no so sobre o mrito) su materia
attinente allattivit processuale e allesercizio del potere decisorio, pu certo
formare oggetto di uno studio sulliniziativa del giudice, ma sua premesse e
secondo linee in parte diverse. La distinzione fra le due categorie di decisioni

netta e inuitiva. Ma la legittimit della sua utilizzazione, nella nostra ricerca, non
pu tuttavia intendersi a priori. possibile soltanto prospettare le ragioni che
consigliano, nella materia, trattazioni separate. La decisione dufficio su questioni
processuali non disciplnata da una norma generale. (8)
certo che il problema delliniziativa per le decisioni in materia processuale non si
pone altrimenti che per le decisioni di merito, quanto alla determinazione di ci che
deve intendersi per attivit del giudice non richiesta: si tratta sempre di individuare
i possibili rapporti fra domanda e decisione, utilizzando dati identici nei due casi.
(10)
...
Suscita perplessit la previsione legislativa di decisioni, particolarmente
caratterizzzate quanto alla loro funzione, la cui disciplina di iniziativa sembra
prescindera da motivi dordini contenutistico. Si tratta di casi, in cui lesigenza del
provvedimento sorge soltanto in occasione del processo, laccertamento
giudiziale essendo coordinato allo svolgimento di esso o tendendo ad assicurare l
efficacia del suo esperimento, e, quindi, della pronuncia (principale) che ne
costituisce lesito. (11) (...) Sotto tale aspetto, non pu negarsi che qualunque sia
la natura del diritto soggettivo accertato (normalmente, un diritto di credito) i
provvedimenti in esame abbiano una funzione processuale. Di ci non pu non
tenersi conto nello studio del medesimi sotto il profilo delliniziativa. (13) nota 15
(...) Daltra parte, la soluzione generalmente accolta, riguardo alle spese, ossia la
possibilit che il giudice pronunci dufficio, sepuure esatta, come risultar dalle
considerazioni che saranno svolte nella sede opportuna, non stata
adeguadamente giustificata. Listanza della parte (che riesca poi) vittoriosa non
comunemente ritenuta necessaria per la condanna del soccombente alle spese
(vrias doutrinas) essendo questa una conseguenza dellattuazione del diritto
(corte de cassao). Tale succita motivazione contiene in nuce la ragione della
soluzione accolta, ma non basta a darne la dimonstrazione, sicch sembrato
possibile, sin di recente, opporre che, in mancanza di esplicita disposizione, non
pu concepirsi una deroga al principio generale della domanda, posto dallart.
2907 (Gualandi,, Spese e danni). (13)

La struttura della decisione e della domana


O juzo jurdico (giudizio giuridico) si distingue da ogni altro procedimento logico,
per essere il risultato di una serie, quantitativamente costante, di giudizi minori,
che si esprimono in altrettante pronunce:
a) sulla storicit di un avvenimento;
b) suulesistenza, nellrdinamento, di un modello-regola riferibile a quell
avenimento (ricerca e prima interpretazione della norma);
c) sugli effetti che la legge ricollega in astratto alla realizzazione del modello
(seconda interpretazione della norma);
d) sugli effetti che conseguono in concreto all avvenimento giuridicamente
qualificato;
e) rispetto a due o pi soggetti determinati. (19-20)
La naturale reazione al concettualismo emplificante ha portato dapprima a
moltiplicare le serie logiche, costruite ancora secondo il modello tradizionale, e poi
a negare addirittura alla sillogistica ogni attitudine a significare il giudizio del
giudice. Questultima posizione si poi consolidata nella varia dimostrazione dell
impossibilit di distinguere le classiche premesse del sillogismo giuridico, in ongi
giudizio, nello stesso tempo, di fatto e di diritto, o non qualificabile n per luno n
per laltro termine.

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