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A 22 anni dalluccisione del giornalista di Barcellona Pozzo di Gotto, i verbali del pentito
Carmelo DAmico che scagiona il killer Nino Merlino, rilanciano la pista che ruota attorno al
revolver passato di mano in mano e poi sparito nel nulla, senza mai essere sottoposto a
perizia balistica. La latitanza del boss Santapaola nelle carte dellinchiesta ter sul tavolo
del pm di Messina Vito Di Giorgio. E su tutta la vicenda, lombra di Saro Cattafi
di Giuseppe Pipitone e Sandra Rizza
di Luciano Mirone
Si chiama Maurizio Marchetta. lex vice presidente del Consiglio comunale di Barcellona
Pozzo di Gotto: Pur essendo sotto inchiesta per concorso
esterno in associazione mafiosa, pur essendo intimo amico di
un boss, pur essendo stato rinviato a giudizio per diffamazione
nei miei confronti e nei confronti di mio padre, viene tutelato
con unauto di Stato e con due agenti di Polizia. Questo tizio,
per le istituzioni, un testimone di giustizia.
un fiume in piena Sonia Alfano, sia oggi, che alcuni giorni
fa, quando, sentita a Messina dalla Commissione nazionale antimafia, ha fatto una lucida analisi
con tanto di nomi e cognomi sui legami fra mafia, politica, massoneria e servizi segreti deviati
a Barcellona Pozzo di Gotto. Molte cose che ha dichiarato il 28 ottobre allaCommissione
antimafia, le dice ora in questa intervista a trecentosessanta gradi sulla citt dove l8 gennaio
1993 la mafia ha assassinato suo padre, il giornalista Beppe Alfano.
Malgrado le denunce che lex parlamentare europeo fa da alcuni anni su Marchetta, non mai
arrivata una risposta dalle istituzioni. Il testimone di giustizia, infatti, a differenza del
collaboratore di giustizia, una figura non proveniente da ambienti malavitosi: con la sua
testimonianza, tuttavia, pu aiutare gli inquirenti a scoprire alcuni misteri di Cosa nostra. Quasi
sempre si tratta di imprenditori taglieggiati, i quali, avendo denunciato i propri estortori, gode degli
stessi diritti dei pentiti: cio una protezione da parte dello Stato, una adeguata tutela economica
e, dal 2013 secondo il decreto legge approvato dal Governo Letta la possibilit di essere
assunti nella pubblica amministrazione.
La figlia di Beppe Alfano non ci sta. Quando nel 2006 chiesi lo scioglimento del Consiglio
comunale di Barcellona per infiltrazioni mafiose, vice presidente del Consiglio comunale era proprio
lui, Maurizio Marchetta, militante nel centro destra. Marchetta stato intercettato a bordo di una
nave da crociera insieme al boss Sem di Salvo: da quelle intercettazioni si evince chiaramente
(almeno cos dicono le Forze dellordine) il rapporto di subalternit che Marchetta aveva nei
confronti di Di Salvo: Devi fare quello che dico io. In base a quale merito questo signore ha
ottenuto questo status, dato che non compare nelle liste dei testimoni di giustizia? Per essere
considerati tali, bisogna essere estranei al sistema del crimine organizzato. Lui ha diverse
pendenze gravi con la giustizia, quindi.
A Messina, davanti alla Commissione antimafia, Sonia Alfano andata oltre, delineando un
quadro di alleanze molto inquietanti fra Cosa nostra e istituzioni, un quadro che ha come
epicentro le morti eccellenti di suo padre, di Attilio Manca, di Adolfo Parmaliana e di Graziella
Campagna.
Il collegamento fra il delitto Alfano e lindividuazione del covo segreto di Nitto Santapaola da
parte del giornalista (come oggi viene svelato dal pentito Carmelo DAmico, confermando quello
che dice da anni Sonia Alfano), potrebbe essere solo la punta delliceberg, fa capire lex
presidente della Commissione antimafia europea. In che senso? Il cronista alla vigilia
dellastrage di Capaci era uno dei pochi a Barcellona in grado di decifrare i messaggi criptici
provenienti dal mondo torbido e violento dellestrema destra locale, quel mondo capeggiato
daRosario Pio Cattafi, boss di primissimo piano in collegamento con la massoneria e con i servizi
segreti deviati, con cui lo stesso giornalista, negli anni Settanta, aveva condiviso lideologia di
destra.
Alfano, infatti, come Saro Cattafi, allepoca apparteneva a Ordine nuovo, lorganizzazione neo
fascista che allUniversit di Messina organizzava le spedizioni punitive contro i rossi, ma
mentre Beppe con i compagni ci faceva a cazzotti, Cattafi prendeva a sventagliate di mitra la
Casa dello studente. Le due strade poi si divisero definitivamente: Saro devi verso i quartieri alti
di Cosa nostra, diramazione servizi segreti deviati; Beppe vir su posizioni decisamente
moderate, ma luno e laltro conoscevano ormai le dinamiche, i linguaggi, i segreti di quel sistema,
quindi luno era in grado di leggere nel pensiero dellaltro, e viceversa.
Ecco perch oggi Sonia, parlando di Saro Cattafi, dice in modo sibillino: Su questo individuo si
sa pochissimo, lopinione pubblica non ha consapevolezza della sua statura criminale. Cattafi sa a
cosa mi riferisco, non aggiungo altro. E poi, quasi per associazione di idee: Non un caso che da
Barcellona sia partito il telecomando della strage di Capaci attraverso il boss Giuseppe Gullotti. Non
un caso che Barcellona abbia concesso ospitalit e protezione a tre boss latitanti di prima
grandezza: Nitto Santapaola, Bernardo Provenzano e Gerlando Alberti junior. Non un caso che
queste tre presenze vengano associate ai delitti di Beppe Alfano, di Attilio Manca e di Graziella
Campagna.
Dunque Sonia Alfano collega questi omicidi alla strage di Capaci. in questo contesto che,
oltre ad inserire la latitanza di Santapaola, di Provenzano, e di Alberti jr., lex
europarlamentare parla di Rosario Cattafi e di Giuseppe Gullotti. Poi la figlia del giornalista
ucciso inserisce un altro nome: quello di Antonio Franco Cassata, fino al 2011 Procuratore
generale della Corte dAppello di Messina. Cassata fa parte di quella schiera di persone che, pur
appartenendo allo Stato e alle istituzioni, non hanno svolto il proprio dovere come avrebbero
dovuto. Secondo quanto scrive la stessa Alfano assieme al suo legale Fabio Repici, grande
conoscitore della mafia barcellonese nel 2011 Cassata fu raggiunto da un avviso di garanzia per
concorso esterno in associazione mafiosa da parte della Procura della Repubblica di Reggio
Calabria, eppure di quel provvedimento non si saputo pi nulla.
Prima di quel momento, il magistrato non era mai stato raggiunto da alcun provvedimento
giudiziario o discipilinare, malgrado certe amicizie compromettenti. Addirittura nel 2008 stato
promosso dal Csm a capo della Procura generale. Cassata dice lex parlamentare europeo ha
sempre disposto di una rete di protezione fitta e alta. Non dimentichiamo che il magistrato
andato a finire davanti al Csm pi volte per una condotta non proprio moralmente ed eticamente
specchiata. A un altro magistrato la toga glielavrebbero tolta di dosso. A lui no. Perch? Da chi
sarebbe protetto? Probabilmente dalla stessa rete che negli anni ha consentito che il nostro
territorio potesse diventare zona franca, insomma una rete di connivenze composta da persone di
alto livello.
Parole pesanti. Che Sonia ha pronunciato davanti alla Commissione nazionale antimafia, e che
non si discostano da quelle espresse da Fabio Repici, dai familiari dellurologo Attilio Manca e
da Cettina Parmaliana, vedova del professore Adolfo Parmaliana (altra vittima di quel
sistema). Tutti allunisono bench sentiti separatamente hanno scandito a gran voce quei
nomi.
Ancora. Basta dare unocchiata alla relazione della Commissione prefettizia che alcuni anni fa
chiedeva lo scioglimento del Consiglio comunale di Barcellona: colpisce lalta percentuale di
consiglieri comunali collusi con la mafia. Quasi tutti di Alleanza Nazionale, vicini allex vice
presidente del Senato, Domenico Nania. Eppure mai nessun governo nazionale n di
centrodestra, n di centrosinistra si permesso di sciogliere quel Consiglio.
Ecco un altro nome che Sonia Alfano inserisce nel contesto: Domenico Nania, quello che
nell85 espulse mio padre dal Movimento sociale italiano, ma in compenso candid il boss Giuseppe
Gullotti al Consiglio comunale, quello che dichiar ai giornalisti: A me da dove vengano i voti non
me ne frega niente.
http://www.loraquotidiano.it/2014/11/02/sonia-alfano-testimone-scortato-dalla-polizia-inchiesta-per-mafia_10742/
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2015/01/quella-colt-22-sparita-nel-nulla-la.html