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Vitolo, capitolo V

1. La civilt islamica e il Medioevo:


a. nascita e diffusione di una nuova religione in grado di imprimere coesione ideologica
allaggressivit dei nomadi del deserto;
b. tesi Pirenne: affermazione degli Arabi e fine dellunit mediterranea, crisi del commercio,
scomparsa dalle citt e nascita di uneconomia interamente agraria;
c. obiezioni:
i. crisi urbana ed economica dellOccidente in atto gi da tempo;
ii. prosecuzione dei rapporti commerciali mediterranei;
iii. rivitalizzazione per mano araba delleconomia europea;
d. conseguenze dellespansione araba:
i. attacco allImpero bizantino;
ii. vuoto politico nel Mediterraneo occidentale;
iii. dinamismo della Chiesa e del regno dei Franchi: nuova sistemazione politica
dellOccidente.
2. LArabia prima di Maometto:
a. geografia:
i. tavolato desertico con rilievi lungo le coste;
ii. assenza di venti umidi, clima caldo e secco;
iii. acque sotterranee come uniche risorse idriche stabili;
iv. fiumi (uadi) secchi;
b. popolazione:
i. beduini nella parte centro-settentrionale: allevamento, commercio carovaniero,
razzie;
ii. trib sedentarie organizzate in poveri villaggi;
iii. stirpi di lingua diversa dedite ai commerci con lOceano Indiano e il Mediterraneo
nel Sud;
c. lorganizzazione statale:
i. antico regno di Saba (VII secolo a.C.);
ii. Arabia felix in rapporti con Roma e Bisanzio;
iii. dominazione etiope;
iv. regno di Palmira;
d. la societ:
i. valori del coraggio e della fierezza;
ii. solidariet familiare e tribale;
iii. leggendario antenato comune alle trib;
iv. trib come quadro sociale di riferimento;
v. importanza e valore della sunna;
e. la religione:
i. politeismo;
ii. personificazione dei pianeti nel Sud;
iii. divinit varie sottomesse a una divinit suprema (Allah) nel Nord;
iv. luoghi di culto come meta di pellegrinaggio;
v. presenza minoritaria di ebrei e cristiani;
vi. santuario della Mecca, centro commerciale e religioso.
3. Maometto (569/71-632) e la nascita dellIslam:
a. le prime fasi:
i. matrimonio con una ricca vedova e stabilit economica;
ii. inizio delle visioni nel 610;
iii. inizio della predicazione nel 613: islam come sottomissione allunica divinit
(Allah);
b. la definizione della dottrina:
i. attacco ai culti idolatrici per la necessit di distinguersi dai politeisti;

ii. ostilit dei meccani, timorosi di perdere i proventi dei pellegrinaggi;


iii. definizione del rituale della preghiera;
c. egira (622) e fasi successive:
i. arrivo a Medina e avvio della conversione della citt;
ii. contatti con gli ebrei e progressivo allontanamento;
iii. sostituzione della Mecca a Gerusalemme nellorientamento della preghiera;
iv. accentuazione del carattere esclusivistico della fede islamica.
4. Il Corano e i pilastri della fede islamica:
a. il Corano:
i. redazione per volere del califfo Othman;
ii. fonti: ricordi personali del redattore e testimoni diretti;
iii. lingua comprensibile ai nomadi e ai sedentari: diffusione come lingua di cultura;
iv. commento delliman nella preghiera comunitaria del venerd;
v. sua integrazione con la tradizione relativa al comportamento tenuto da Maometto
(sunna);
b. i pilastri:
i. shahada: professione di fede nellunicit di Allah e nella perfezione della profezia di
Maometto, definita come lultima;
ii. preghiera: cinque volte al giorno al richiamo del muezzin, rivolti verso la Mecca, e
preghiera comunitaria del venerd, con ascolto del commento delliman al Corano;
iii. ramadan: astinenza da cibi, bevande e pratiche sessuali dallalba al tramonto, per
dedicarsi a pratiche devozionali, lettura e approfondimento della fede;
iv. pellegrinaggio alla Mecca, compatibilmente con le proprie disponibilit
economiche: significato di purificazione e continuazione di una tradizione
preislamica;
v. elemosina legale o di purificazione: equivalente a un decimo del reddito e diversa
dallelemosina volontaria;
c. conseguenze:
i. abiura come colpa gravissima;
ii. diverso trattamento dei non credenti: conversione forzata per i pagani o politeisti,
tolleranza in cambio del pagamento di unimposta per cristiani ed ebrei (religioni
rivelate del libro);
d. jihad:
i. guerra per diffondere e difendere lislam;
ii. guerra intima contro le cattive inclinazioni;
iii. uso strumentale del jihad.
5. La comunit musulmana delle origini e il califfato elettivo:
a. conservazione di certi aspetti della cultura araba:
i. poligamia;
ii. schiavit;
iii. pellegrinaggio e culto della Kaaba;
b. superamento del particolarismo affermazione di unautorit centrale religiosa e temporale;
c. ultime vicende di Maometto:
i. attacchi alle carovane e minaccia ai commerci meccani;
ii. ritorno di Maometto alla Mecca nel 630;
iii. morte di Maometto a Medina nel 632;
d. il califfato elettivo (632-660):
i. necessit di scegliere un califfo (successore) in grado di reggere la comunit ma non
sulla base di un ruolo profetico;
ii. designazione di Abu Bakr;
iii. prevalere del principio elettivo;
iv. designazione di Ali, accusato dellassassinio del predecessore Othman, e sua morte
nel 661: i suoi seguaci (sciiti) si distaccano dalla maggioranza dei musulmani
(sunniti);
v. fine del califfato elettivo: superamento del regime coranico e necessit di una forma
organizzativa pi complessa.

6. La prima fase dellespansione islamica:


a. slancio espansionistico:
i. lotte per la successione a Maometto;
ii. necessit di sopire i contrasti interni;
iii. distruzione dellImpero persiano e riduzione di quello bizantino (Africa e Siria);
iv. aggressivit dei conquistatori arabi e debolezza dei bizantini (contrasti religiosi
interni e pressione fiscale eccesiva);
b. lassetto sociale:
i. inadeguatezza degli ordinamenti preesistenti;
ii. egemonia dei capi trib e organizzazione dellesercito su base tribale;
iii. soggezione dei musulmani non arabi: necessit di porsi sotto la protezione di una
capo trib e, fino allVIII secolo, impossibilit di partecipare allesercito;
iv. comunit distinte;
v. ebrei e cristiani: dhimmi;
c. amministrazione:
i. apparato amministrativo ereditato da Bizantini e Persiani;
ii. governatore provinciale: emiro;
iii. apparato finanziario controllato dal diwan;
iv. rafforzamento del ruolo del califfo: stabilizzazione del potere e dinastizzazione;
v. Othman: assegnazione di terre ai guerrieri e creazione di una vasta clientela politica.
7. Gli Omayyadi (660-750):
a. stabilizzazione del potere:
i. dinastia;
ii. accentuazione dellelemento politico su quello religioso;
iii. ripresa dellespansione;
iv. rafforzamento dellapparato statale;
v. trasferimento della capitale a Damasco, in Siria: pressione sui Bizantini;
vi. problema dello sciismo in Iraq;
vii. permanenza del particolarismo dei clan;
b. espansione:
i. attacchi a Costantinopoli (in particolare, 717) e vittoriosa controffensiva bizantina;
ii. espansione nellAfrica mediterranea (caduta di Cartagine nel 698) e diffusione del
Kharigismo;
iii. arrivo a Gibilterra nel 711 e conquista di al-Andalus;
iv. sconfitta a Poitiers nel 732;
v. offensiva nellAsia centrale e raggiungimento dellIndo nel 710-14: rapida
conversione e fioritura di centri commerciali.
8. Gli Abbasidi (750-1258):
a. il crollo degli Omayyadi e lo stabilimento del califfato abbaside:
i. rivolta promossa dagli Abbasidi;
ii. spostamento della capitale a Baghdad (762);
iii. califfo come rappresentante di Dio, non pi vicario di Maometto;
iv. modello dellassolutismo monarchico orientale e concentrazione del potere nelle
mani del visir;
b. esercito e amministrazione:
i. fine dellesercito tribale;
ii. passaggio degli eserciti sotto il comando degli emiri;
iii. istituzione dellemiro degli emiri, capo supremo dellesercito (936);
iv. affermazione delluguaglianza etnica;
c. cultura:
i. lingua araba come fattore di unit culturale e religiosa;
ii. sviluppo della cultura in campo medico, filosofico, scientifico, geografico;
iii. fioritura dellarte;
d. economia:
i. mutamenti nellagricoltura: rapporti di propriet, perfezionamento delle tecniche
(irrigazione), introduzione di nuove colture, razionalizzazione dellavvicendamento;

ii. citt: incremento demografico e attivit produttive;


iii. sviluppo dellartigianato e del commercio;
iv. ruolo egemone della borghesia mercantile.
9. La rottura dellunit islamica:
a. elementi di debolezza:
i. squilibri sociali;
ii. concentrazione delle terre e privilegi fiscali ai danni dei piccoli coltivatori;
iii. sviluppo delle citt a spese delle campagne e concentrazione nelle citt di miserabili
ed emarginati;
iv. problemi del mondo agricolo: scarsit dacqua e di manodopera;
v. spinte autonomistiche a carattere etnico e religioso;
vi. ambizioni di governatori locali e rivalit dinastiche;
b. la rottura dellunit:
i. riconoscimento dellalto dominio del califfato;
ii. rivendicazione del titolo di califfo da parte dei Fatimiti (IX secolo, Africa del Nord,
Siria e Palestina) e dellemiro di Cordova (omayyade);
iii. tentativi di secessione a Oriente;
iv. pressioni delle trib turche e sostegno selgiuchide agli Abbasidi.
10. LEgitto e la Spagna:
a. al-Andalus:
i. parte centro-meridionale della Spagna attuale;
ii. costituzione dellemirato indipendente omayyade nel 756;
iii. costituzione del califfato nel 929;
iv. tolleranza verso cristiani ed ebrei;
v. centralizzazione dellapparato politico e amministrativo grazie alla gestione abile
degli emiri;
vi. alto livello di civilt;
vii. espansione a danno del regno delle Asturie e dellAlgeria fatimita;
viii. il califfato si frantuma nel 1031;
ix. gli Almoravidi (Marocco, dinastia berbera) estendono il loro dominio alla Spagna
nel 1086;
x. gli Almohadi conquistano la Spagna tra 1139 e 1147;
b. Egitto:
i. califfato autonomo fatimita;
ii. Maghreb e Sicilia;
iii. slancio economico;
iv. tolleranza verso ebrei e cristiani;
v. fondazione del Cairo (969).
11. Le correnti dellIslam:
a. rottura dellegualitarismo e conservatorismo sociale;
b. Kharigismo:
i. sostenitori di Ali, genero di Maometto;
ii. rifiuto di patteggiamento con gli Omayyadi;
iii. ritiro in zone isolate e formazione di comunit islamiche ideali;
iv. intransigente fedelt al Corano;
v. guerriglia;
vi. nessun entit politica ben definita;
c. Sciismo:
i. affermazione nel califfato fatimita e in Iraq;
ii. iman come capo della comunit dei credenti e interprete del Corano scelto tra i
discendenti di Ali e Fatima;
iii. opposizione agli Omayyadi;
iv. frammentazione del movimento in sette;
d. Sunnismo:
i. realismo politico e moderazione;

ii. conciliazione del Corano e degli esempi forniti da Maometto con la tradizione
(sunna) e le interpretazioni.
12. La Sicilia:
a. incursioni;
b. conquista:
i. Aghlabiti nell827;
ii. incursioni sul continente;
iii. completamento della conquista solo nel 965;
c. lemirato indipendente dei Kalbiti:
i. floridezza e benessere;
ii. fioritura di Palermo;
iii. agricoltura avanzatissima in tutta lisola;
iv. crescita della produzione e delle esportazioni verso lAfrica;
v. introduzione di nuove colture (gelso, palma, papiro, agrumi);
vi. sviluppo dellindustria delle stoffe e di quella mineraria;
d. cultura:
i. diritto e interpretazione del Corano e della sunna;
ii. pratica della poesia;
iii. impronta durevole sulla civilt siciliana.
13. Gli Arabi, il Mediterraneo e lEuropa:
a. lespansione araba non cre una frattura netta nel Mediterraneo;
b. contatti diplomatici, economici, culturali;
c. sincretismo di culture in Spagna e in Sicilia.

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