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SOMMARIO
N. ARGOMENTO Pagina
1 Premessa 3
2 Normativa di riferimento 3
3 Presupposti per l’avvio del procedimento per l’autorizzazione unica 3
4 Presentazione della domanda di autorizzazione unica 4
4.1. Documenti da allegare alla domanda 5
5 Procedimento autorizzatorio 6
5.1 Verifica di assoggettabilità a VIA 7
5.2 Verifica degli impatti cumulativi 8
5.3 Adempimenti richiesti ai Comuni 9
6 Esenzioni ed esclusioni 9
6.1 Impianti fotovoltaici 9
6.2 Impianti eolici 11
7 Aspetti particolari del procedimento autorizzatorio 11
7.1 L’autorizzazione all’allaccio alle linee elettriche fino a 150.000 Volt 11
7.2 Particolare caso di non necessità dell’autorizzazione 13
7.3 Autorizzazione R.F.I. 13
7.4 Aspetti relativi alla Viabilità 14
8 Garanzie per la dismissione dell’impianto e la rimessa in 14
pristino dello stato dei luoghi
9 Misure di compensazione ambientale 15
10 Scadenza dell’autorizzazione e delle altre autorizzazioni incluse 16
11 Voltura dell’autorizzazione e cessione dei diritti a terzi 16
12 Varianti 17
ALLEGATI
2
1. PREMESSA
2. NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001 n. 380 “Testo unico delle
disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia;
Decreto Legislativo 29 dicembre 2003, n. 387 “Attuazione della Direttiva
2001/77/CE relativa alla promozione dell’energia elettrica prodotta da fonti
energetiche rinnovabili nel mercato interno dell’elettricità;
Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 “Norme in materia ambientale”;
Legge 24 dicembre 2007, n. 244: Disposizioni per la formazione del bilancio
annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008), articolo 2, commi
158, 159, 160 e 161;
Decreto Legislativo 30 maggio 2008, n. 115 “Attuazione della Direttiva
2006/32/CE relativa all’efficienza degli usi finali dell’energia e i servizi
energetici e abrogazione della direttiva 93/76/CE;
Decreto Ministeriale 19 febbraio 2007 “Criteri e modalità per incentivare la
produzione di energia elettrica mediante conversione fotovoltaica della fonte
solare, in attuazione dell’art. 7 del D. Lgs. 29 dicembre 2003, n. 387;
Legge Regionale n.10/1991 come modificata dalla Legge Regionale n.6/2007;
Legge Regionale 14 aprile 2004, n. 7 “Disciplina della procedura di valutazione
di impatto ambientale”;
Legge Regionale 12 giugno 2007, n. 6 “Modifiche ed integrazioni alle Leggi
regionali 14 aprile 2004, n. 7, 5 agosto 1992, n. 34, 28 ottobre 1999, n. 28, 23
febbraio 2005, n. 16 e 17 maggio 1999, n. 10 – Disposizioni in materia
ambientale e rete natura 2000”;
Delibera di Giunta Regionale n. 830 del 23/07/2007;
Deliberazione della Giunta Regionale n.1792 del 9 dicembre 2008;
Delibera di Giunta Regionale n. 164 del 09/02/2009;
Bozza di “Linee Guida per il procedimento di cui all’art. 12 del D.Lgs.
29/12/2003, n. 387 per l’autorizzazione alla costruzione e all’esercizio di
impianti di produzione di elettricità da fonti rinnovabili nonché linee guida
tecniche per gli impianti stessi”, concordata tra il Ministero dello sviluppo
economico, il Ministero dell’ambiente della tutela del territorio e del mare e il
Ministero per i beni e le attività culturali.
1
Per la compilazione della domanda si consiglia di tenere conto delle indicazioni riportate all’Allegato
“C” al presente documento
2
In questo caso, la domanda di autorizzazione unica va integrata con tutta la relativa documentazione,
indicata sul sito internet della Provincia di Macerata al seguente indirizzo: www.provincia.mc.it/provincia
→ “modulistica”.
Qualora la necessità dello screening di VIA venisse ravvisata dagli uffici provinciali, al soggetto
interessato verrà richiesto di produrre apposita domanda con la relativa documentazione ed i tempi
istruttori risulteranno sospesi fino al ricevimento di quanto richiesto.
5
4
2. dimostrazione o meno della disponibilità del suolo su cui realizzare l’impianto ;
3. elaborati tecnici di individuazione del tracciato di connessione alla linea elettrica: E’
necessario il progetto definitivo qualora risulti necessaria l’autorizzazione di cui alla
L.R. n.19/88 5 ;
4. dimostrazione della disponibilità o meno del suolo attraversato dall’elettrodotto 4.;
5. dichiarazione antimafia, utilizzando il modello di cui all’Allegato “B” al presente
documento;
6. analisi del bacino visuale, qualora l’impianto comporti significativi impatti visivi,
attraverso la produzione di:
- planimetrie ad ampia scala sulle quali risultano evidenziate le aree
sensibili (monumenti, punti di osservazione, aziende agrituristiche e
recettive in genere, ecc.);
- documentazione fotografica relativa allo stato di fatto e fotoinserimenti
relativi allo stato di progetto da punti di vista significativi, completi di
pannelli fotovoltaici, cabine, strade e accessi di servizio; recinzioni e
opere di mitigazione.
5. PROCEDIMENO AUTORIZZATORIO
3
Per la redazione della relazione tecnica da allegare al progetto si veda quanto descritto nell’Allegato
“D” al presente documento.
4
Ai sensi dell’articolo 27, comma 42, della Legge n.99/2009, per la realizzazione di impianti a biomassa
e impianti fotovoltaici “ferme restando la pubblica utilità e le procedure conseguenti per le opere
connesse, il proponente deve dimostrare nel corso del procedimento, e comunque prima
dell’autorizzazione, la disponibilità del suolo su cui realizzare l’impianto”. Ciò vuol dire che all’interno
del procedimento autorizzatorio non si può dar luogo a procedure di esproprio relativamente al sito
interessato dall’impianto. Invece l’esproprio resta possibile per i terreni afferenti le opere connesse, come
ad esempio l’allacciamento alla RTN. In ogni caso, prima del rilascio dell’autorizzazione vanno prodotti
agli uffici procedenti idonei atti, registrati, attestanti il possesso del suolo.
5
Si veda al riguardo il successivo paragrafo 10.
6
- l’ENEL o impresa di distribuzione locale dell’energia;
- il Ministero delle Comunicazioni;
- la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle Marche;
- l’ASUR Marche;
- l’ENAC/ENAV;
- le Ferrovie dello Stato;
- l’Ente Parco.
Va ricordato che gli impianti ricompresi nelle categorie di cui all’Allegato I del
D.Lgs. n.59/2005 (cfr. Allegato “F” al presente documento) sono assoggettati ad A.I.A.
(Autorizzazione Integrata Ambientale); ai sensi dell’articolo 5 di tale decreto,
l’autorizzazione alla produzione di energia ex art.12 del D.Lgs. n.387/03 dovrà essere
conseguita nell’ambito dell’A.I.A.
7
Sono soggetti direttamente alla Procedura di V.I.A. provinciale, ai sensi dei
commi 1 e 2 dell’articolo 3 della L.R. 7/2004, i progetti di impianti non integrati aventi
superficie radiante superiore a 2.500 mq ricadenti, anche parzialmente, all’interno di
aree naturali protette, come definite dalla Legge n.394/91.
6. ESENZIONI ED ESCLUSIONI
9
La linea discriminante per distinguere i casi in cui è sufficiente la D.I.A e quelli
in cui sia necessario almeno il PERMESSO DI COSTRUIRE 6 è data dalle soglie
indicate nella Tabella A allegata al D.Lgs. n.387/2003; nel caso degli impianti
fotovoltaici tale soglia è stabilita da una potenza inferiore o uguale 20 kW.
Posto tale principio, sussistono casi particolari, previsti da specifiche
disposizioni normative, che lo derogano, e che vengono appresso descritti.
A. Un primo caso, per il quale è esclusa anche la necessità della DIA, ai sensi
dell’articolo 11, comma 3, del Decreto Legislativo n.115/2008, si riferisce agli
impianti integrati a tetto, con la stessa inclinazione e lo stesso orientamento della
falda e i cui componenti non modificano la sagoma degli edifici.
Infatti, tale situazione viene considerata intervento di manutenzione ordinaria. Per
tale tipo di impianti è quindi sufficiente solo una comunicazione preventiva al
Comune, indipendentemente dalla potenza. Si sottolinea che questa disposizione si
riferisce ad interventi ad esclusivo servizio dell’immobile sul quale vengono
realizzati.
In altre parole, il legislatore ha preso in considerazione solo il caso in cui, in luogo
delle tegole del tetto, vengono applicati pannelli fotovoltaici. Se, pertanto, si
dovesse trattare della realizzazione di un impianto su tetto, anche perfettamente
integrato, ma destinato alla produzione di energia elettrica per scopo industriale
(oppure: anche per scopo industriale), si esula dalla previsione dell’articolo 11,
comma 3, del D.Lgs. 115/08 e occorrerà far riferimento ai valori di soglia di cui alla
Tabella A allegata al D.Lgs. 387/2003.
A. Ai sensi dell’articolo 26 della Legge n.10/91, gli interventi di installazione di
impianti da fonti rinnovabili su edifici posti all’interno di siti produttivi (es: zone
industriali) sono equiparati ad interventi di manutenzione straordinaria e dunque
sottoposti alla D.I.A.
B. Per la realizzazioni di impianti fotovoltaici integrati su edifici ricadenti in zone
tutelate paesaggisticamente, di cui all’articolo 3, comma 3, lettera a) del D.Lgs.
192/2005 7 , si dovrà effettuare almeno la D.I.A. (se sotto soglia) accompagnata
dall’autorizzazione paesaggistica rilasciata dal Comune previo nulla-osta (anche
tacito) della Soprintendenza Regionale ai Beni Architettonici e per il Paesaggio
(ovvero suo preventivo parere a partire dal 1 gennaio 2010).
C. Inoltre, ai sensi dell’articolo 5, comma 8, del D.M. 19 febbraio 2007, gli impianti
(sia parzialmente che totalmente integrati) aventi una potenza non superiore ai 20
kW sono considerati impianti non industriali e non sono soggetti alla Procedura di
Verifica ambientale, sempre che non siano ubicati in aree protette6.
6
Va rammentato che la differenza concettuale tra D.I.A. e Permesso di costruire sta nell’attribuzione
della responsabilità della valutazione di coerenza dell’intervento con gli strumenti urbanistici del Comune
(PRG e strumenti attuativi): mentre nel permesso a costruire tale responsabilità è a carico dell’Ente, nella
D.I.A. è lo stesso soggetto proponente ad assumersi la responsabilità di dichiarare che ciò che va a
costruire è conforme agli strumenti urbanistici comunali. Ne consegue che la D.I.A. non può mai essere
considerata come una “autorizzazione”, ma resta una mera dichiarazione, anche quando ad essa segua un
atto prescrittivo od una procedura esplicita del Comune in luogo del normale silenzio-assenso.
7
Gli immobili ricadenti nell’ambito della disciplina della parte seconda e dell’articolo 136,
comma 1,lettere b) e c) del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n.42 recante il Codice dei beni
culturali e del paesaggio.
10
lascerebbe alla potestà del soggetto proponente la scelta dell’individuazione
dell’autorità competente, e ciò al di fuori di ogni principio di diritto, in quanto l’autorità
competente è quella che è individuata come tale per disposizione di legge.
Mentre l’autorizzazione unica è soggetta ad un termine di scadenza, la D.I.A. e la
comunicazione preventiva di cui all’art.11, comma 3, del D.Lgs. 115/08 sono senza
scadenza.
Ciò, conseguentemente, comporta l’insussistenza dell’obbligo della dismissione
dell’impianto.
11
Infatti, presentata la domanda di autorizzazione unica in cui viene indicata anche
la richiesta di autorizzazione ai sensi della L.R. n.19/88, il responsabile del
procedimento, comunica al Settore Genio Civile della Provincia di Macerata,
competente per quanto riguarda la materia di cui alla Legge Regionale n.19/88,
l’avvenuta presentazione della domanda di autorizzazione unica contenente anche la
domanda di autorizzazione ai sensi della Legge Regionale n.15/88.
Il Settore Genio Civile, qualora non vi abbia provveduto il richiedente, ponendo
a carico dell’interessato i relativi costi, dispone:
a) la pubblicazione nel BUR dell’avviso contenente per estratto il testo della
domanda di autorizzazione, i dati tecnici dell’impianto progettato, nonché
l’indicazione del luogo ove devono essere presentate le eventuali osservazioni e
opposizioni;
b) l’affissione dell’avviso con la relativa corografia presso l’Albo Pretorio del
Comune interessato territorialmente dalla costruzione dell’impianto, per un
periodo di 30 giorni consecutivi, inviando inoltre copia della domanda e dei
relativi allegati al Ministero dello Sviluppo Economico – Dipartimento per le
Comunicazioni e all’ENEL;
Nei trenta giorni seguenti alla pubblicazione dell’avviso sul BUR, chiunque
interessato può presentare al responsabile del procedimento unico, presso il Servizio VI
Energia del Settore XII Ambiente della Provincia di Macerata, eventuali osservazioni ed
opposizioni; queste dovranno essere inviate contestualmente anche al Settore Genio
Civile della Provincia di Macerata, che dovrà riferire in sede istruttoria al Settore XII
Ambiente competente al rilascio dell’autorizzazione unica sul merito di tali osservazioni
ed opposizioni.
Entro sessanta giorni dall’avvenuta pubblicazione dell’avviso nel BUR il
responsabile del procedimento provvede a convocare la conferenza dei servizi, nella
quale saranno chiamati a partecipare anche gli Enti tenuti ad esprimersi specificamente
sugli aspetti relativi alla Legge Regionale n.19/88.
Nella conferenza dei servizi saranno esaminati tutti gli aspetti relativi al
complesso procedimento unico, quindi non solo quelli attinenti all’impianto in sé, ma
anche quelli riguardanti il progetto per la realizzazione delle linee elettriche e gli allacci:
per quest’ultimo profilo, nella conferenza dei servizi verranno comunicate al richiedente
le osservazioni ed opposizioni da terzi eventualmente pervenute, e si inviterà lo stesso a
fornire entro i 30 giorni successivi allo svolgimento della conferenza le proprie
controdeduzioni, ovvero – qualora egli intenda accettarle in tutto od in parte - a
dichiarare per iscritto tale accettazione.
Il Servizio Genio Civile della Provincia, qualora non lo abbia già fatto in sede
istruttoria, presenta in conferenza, le proprie valutazioni in merito alle osservazioni ed
opposizioni pervenute.
Il rilascio dell’autorizzazione alla realizzazione dell’impianto elettrico (da
ricondurre nell’autorizzazione unica) non può avvenire senza che siano stati esaminati
tutti gli eventuali aspetti previsti dall’articolo 5, comma 4, della Legge Regionale
n.19/88.
Il rilascio dell’autorizzazione unica attribuisce al richiedente, nel caso in cui si
tratti di linee elettriche aventi tensione compresa tra i 1.000 ed i 30.000 Volt, la facoltà
di realizzare anche impianti di tensione fino a 30.000 Volt che si diramino dall’impianto
autorizzato o preesistente entro un raggio di 2.000 metri, sempre che non insorgano
opposizioni da parte di amministrazioni pubbliche o di soggetti privati (art.5, comma 2,
della L.R. 19/88).
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L’autorizzazione unica di cui all’articolo 12 del D.Lgs. 387/2003, in quanto
rilasciata alla costruzione e all’esercizio non solo dell’impianto di produzione di energia
elettrica, ma anche delle opere connesse e le infrastrutture indispensabili alla
costruzione ed esercizio dell’impianto stesso, sostituisce il rilascio della concessione
edilizia prevista dall’articolo 6 della Legge Regionale n.19/88 per la realizzazione delle
stazione e delle cabine elettriche, stazioni radio ripetitrici ed altre opere accessorie
all’impianto o all’esercizio della trasmissione di energia elettrica. Pertanto il Comune,
in sede di conferenza dei servizi, è tenuto ad esprimersi nel caso in cui l’area individuata
per l’insediamento delle opere edilizie relative alle cabine di trasformazione ed alle altre
opere necessarie all’impianto elettrico e alla trasmissione dell’energia elettrica non sia
conforme alla destinazione urbanistica stabilita dallo strumento urbanistico vigente.
Tuttavia va ricordato che il rilascio dell’autorizzazione unica, determinando la
localizzazione definitiva delle opere, costituisce variante allo strumento urbanistico
vigente (art.6, comma 4, della L.R. 19/88).
Il provvedimento di autorizzazione, nel caso di difformità rispetto alle
osservazioni formulate dal Comune, deve essere adeguatamente motivato (articolo 6,
comma 5, della L.R. 19/88)
I tempi previsti per la formulazione delle osservazioni, opposizioni e
controdeduzioni, più sopra riportati, sono ridotti della metà nel caso in cui le modifiche
alle linee elettriche non comportino sostanziali alterazioni al tracciato e non interessino
beni pubblici (articolo 5, comma 8, della L.R. 19/88).
13
da misurarsi in proiezione orizzontale, minore di 30 metri dal limite della zona di
occupazione della più vicina rotaia.
Tuttavia, il successivo articolo 60 aggiunge che, quando la sicurezza pubblica, la
conservazione delle ferrovie, la natura dei terreni e le particolari circostanze locali lo
consentano, possono essere autorizzate dagli uffici lavori compartimentali delle
Ferrovie dello Stato riduzioni delle distanze prescritte all’articolo 49.
Quindi: se le opere per la realizzazione dell’impianto di produzione di energia da
fonte rinnovabile, nonché per le relative infrastrutture di esercizio, si trovano all’interno
della fascia di rispetto dei 30 metri dalla linea ferroviaria, si dovrà provvedere ad
acquisire il relativo nulla-osta da parte della R.F.I., e tale nulla-osta dovrà essere
conteggiato nel novero delle autorizzazioni necessarie per l’avvio del procedimento
autorizzatoti unico ai sensi del D.Lgs. 387/2003.
8
Art.12, comma 6, del D.Lgs. 387/2003; art.1, comma 4, lettera f) della Legge n.239/2004
9
Corte Costituzionale, sentenza n. 383/2005; Corte Costituzionale, sentenza n. 246/2006; TAR Lecce,
n.118/2009; Consiglio di Stato, parere n.2849 del 10 ottobre 2008.
15
Per quanto sopra, la valutazione delle eventuali misure di compensazione
ambientale sarà effettuata di volta in volta, in seno alla Conferenza dei servizi, sulla
base della proposta che il Comune nel cui ambito ricade l’impianto è chiamato ad
avanzare.
Con l’introduzione dell’obbligo della rimessa in pristino dello stato dei luoghi al
comma 4 dell’articolo 12 del D.Lgs. 387/03, effettuata dalla Legge n.244/2007, il
legislatore ha voluto implicitamente assegnare all’autorizzazione unica una scadenza,
legata alla durata naturale dell’impianto autorizzato.
Pertanto, l’Amministrazione rilascerà l’autorizzazione subordinandola ad un termine
di scadenza della sua validità.
Inoltre, conformemente al permesso di costruire, sarà indicato un congruo 10 termine
di inizio e di fine lavori, pena la revoca dell’atto autorizzatorio, nonché un termine di
decorrenza dell’efficacia dell’autorizzazione; essa, infatti, non può essere utilizzata
come una mera “prenotazione” del territorio.
Tutti i termini soggetti a scadenza possono essere prorogati, per una sola volta,
purché la richiesta venga effettuata prima della loro scadenza e sia motivata.
Qualora l’autorizzazione unica ricomprenda anche altre autorizzazioni suscettibili, a
norma di legge, a specifiche scadenze di validità che, se date singolarmente, sarebbero
soggette ad un termine di scadenza di validità, l’autorizzazione unica espliciterà che le
stesse restano sottoposte alle prescrizioni particolari per esse previste dalle rispettive
normative e soggette alle loro ordinarie scadenze.
Quindi, ad esempio, per un impianto di produzione di energia elettrica da biomasse
da rifiuti, che dia luogo ad emissioni in atmosfera, l’autorizzazione unica di cui
all’articolo 12 del D.Lgs. 387/03 dovrà essere rinnovata alla scadenza dei 15 anni dal
suo rilascio, previa domanda da presentarsi un anno prima, nella parte relativa alle
prescrizioni concernenti le emissioni in atmosfera. La stessa autorizzazione unica potrà
essere aggiornata, per tale parte, anche prima di detta scadenza, se si dovessero
apportare modifiche sostanziali; qualora invece le modifiche fossero valutate come non
sostanziali, è sufficiente la semplice comunicazione da parte del titolare dell’impianto
all’autorità che ha rilasciato l’autorizzazione.
12. VARIANTI
Nel caso in cui per un determinato progetto si sia svolta la fase endoprocedimentale
di Verifica di Assoggettabilità o di V.I.A., e la modifica al progetto approvato ed
autorizzato sia “sostanziale” secondo la definizione di cui all’articolo 5, primo comma,
lettera l.bis) del D.Lgs. 152/2006, tale variante dà luogo ad una nuova rivalutazione
ambientale con necessità di nuova pubblicazione ai sensi dell’articolo 24, commi 1 e 2
dello stesso decreto.
Qualora si tratti di un progetto autorizzato ai sensi dell’articolo 12 del D.Lgs.
387/2003 senza la necessità delle procedure di Verifica di Assoggettabilità o di V.I.A, il
soggetto titolare dell’autorizzazione deve comunque darne preventiva comunicazione
alla Provincia.
Nel caso in cui l’Amministrazione procedente ritenga tale modifica sostanziale, farà
richiesta al soggetto titolare dell’autorizzazione di presentare alla stessa Provincia
apposita domanda ai sensi del D.Lgs. 387/2003.
Per la valutazione della sostanzialità o meno della modifica, il responsabile del
procedimento dovrà attenersi a criteri di ragionevolezza, considerando se la variante
proposta modifica elementi progettuali considerati e valutati come elementi essenziali
dell’atto autorizzatorio rilasciato.
18
ALLEGATI
in qualità di ..........................................................................................................
del/della (specificare ragione sociale) .................................................................................
con sede legale a ......................................... (Prov. ....) in Via ............................... n. ....
con unità locale a ..................................... (Prov. ....) in Via .................................. n. ....
Codice Fiscale ............................................, Partita I.V.A. ............................................
telefono ......................., fax ......................, e-mail ...........................................................
(*)
Per la compilazione si suggerisce di seguire le indicazioni di cui al successivo Allegato “C”.
Questo modello può essere soggetto a modificazioni, nella parte relativa agli allegati a seguito della
promulgazione, da parte della Regione Marche, della nuova legge regionale in materia di V.I.A. Il nuovo
modello sarà, in ogni caso, disponibile sul sito istituzionale della Provincia di Macerata.
19
per la costruzione e l’esercizio dell’impianto (breve descrizione del progetto - max
250 caratteri) ………….
.......................................................................................................................
.........................................................................................................................................
......................................................................................................................................
....................................................................................................................................
Autorizzazione allo scarico di acque reflue industriali ai sensi dell’art.125 del D.Lgs.
n.152/2006;
20
Autorizzazione ad eseguire i lavori, ai sensi del D.Lgs. 42/2004 e s.m.i., in quanto
ricadono in aree soggette a vincolo paesaggistico (**) ;
Autorizzazione alla riduzione della superficie boscata ai sensi dell’art. 12 della L.R.
n.6/2005;
Mutamento di destinazione d’uso per terreni gravati da uso civico, interessati dalle
opere in progetto, identificati al NCT come di seguito:
Comune di ………………., foglio ……….., mappale ………….;
Comune di ………………., foglio ……….., mappale ………….;
Comune di ………………., foglio ……….., mappale …………..
(**)
Si precisa, a tal fine, che la relazione paesaggistica prevista dal DPCM 12.12.2005, necessaria ai fini del rilascio
dell’autorizzazione paesaggistica, dovrà essere predisposta secondo la modulistica di cui alla DGR n.762 del
16.07.2007 e relativi contenuti.
21
Autorizzazione ai sensi della Legge Regionale n.19/1988 per la realizzazione di linee
ed impianti elettrici fino a 150.000 Volt;
Nulla osta dell’Ente Gestore dell’Area Protetta ai sensi dell’art.13 della Legge n.
394/91;
………………………………………………………………………..
altro
.....................................................................................................................................
(da compilare nel caso in cui debba essere previsto un ulteriore parere non
riconducibile alle categorie richiamate)
22
SOTTO LA PROPRIA RESPONSABILITÀ, CONSAPEVOLE DELLE
SANZIONI PENALI APPLICABILI IN CASO DI DICHIARAZIONI FALSE E
MENDACI AI SENSI DELL’ART.76 DEL DPR 445/2000 E SUCCESSIVE
MODIFICHE ED INTEGRAZIONI, AVENDONE PIENA CONOSCENZA,
DICHIARA CHE PER L’INTERVENTO IN PROGETTO SONO GIA’ STATE
OTTENUTE LE SEGUENTI AUTORIZZAZIONI, PARERI, NULLA OSTA,
ECC., DI CUI SI ALLEGA COPIA (***) :
……...............................................................................................................................
……......................................................................................................................
……..................................................................................................................
(****)
V. nota corrispondente a fondo pagina
SI PRECISA CHE, QUALORA SIA NECESSARIA L’ISTANZA PER L’AVVIO DELLA PROCEDURA DI
VERIFICA/V.I.A. AI SENSI RISPETTIVAMENTE DELL’ARTICOLO E DELL’ARTICOLO 9 DELLA L.R. N.7/2004,
OCCORRE COMPILARE LA RELATIVA MODULISTICA DISPONIBILE SUL SITO DELLA PROVINCIA DI
MACERATA AL SEGUENTE INDIRIZZO:
www.provincia.mc.it/provincia → “modulistica”
(***)
Allegare copia solamente di autorizzazioni, nulla osta,ecc. rilasciati dal Enti diversi dalla Provincia
di Macerata
(****) continuare la compilazione della domanda seguendo lo schema:
del successivo prospetto “1” se l’intervento in progetto non rientra nelle categorie progettuali di cui
agli allegati della l.r. 7/2004 e s.m.i. o nel caso in cui venga escluso dalla fase di valutazione di
impatto ambientale;
del successivo prospetto” “2 se l’intervento in progetto deve essere sottoposto alla procedura di cui
all’art. 6 della l.r. 7/2004 e s.m.i. – procedura di verifica di assoggettabilità a VIA;
del successivo prospetto “3” se l’intervento in progetto deve essere sottoposto alla procedura di cui
all’art. 9 della l.r 7/2004 e s.m.i. – procedura di VIA
23
Prospetto “1”
n. 2 copie del progetto completo in ogni sua parte per la Provincia di Macerata -
Settore XII.
n. 1 copia per l’espressione del Nulla osta dell’Ente Gestore dell’Area Protetta
……………………….……..
n. 1 copia dei seguenti elaborati per l’ottenimento del nulla osta per la costruzione
dell’elettrodotto, ai sensi del D.Lgs. n. 259/2003:
• planimetrie vistate dal/dai gestore/i della rete di telecomunicazione;
• richiesta di nulla osta;
24
• documento d’identità in corso di validità;
• atto di sottomissione;
• attestazione del versamento delle spese d’istruttoria.
n. 1 copia per l’espressione del parere dell’ ASUR Marche – Z.T.n. ___, ai sensi
della L.R. ___ e s.m.i..
Data, ..............................
Firma e timbro
...........................................................
( N.B.: Allegare copia firmata di documento
d’identità in corso di vigenza)
25
Prospetto “2”
n. 2 copie del progetto completo in ogni sua parte per la Provincia di Macerata -
Settore XII Ambiente.
n. 1 copia per il pronunciamento ai sensi dell’art. 6 della L.R. 7/2004 e s.m.i. (fase di
verifica di impatto ambientale).
n. 1 copia completa per l’ufficio di deposito progetti ai sensi della L.R. 7/2004 e
s.m.i..
Data, ..............................
Firma e timbro
...........................................................
( N.B.: Allegare copia firmata di documento
d’identità in corso di vigenza)
26
Prospetto “3”
n. 2 copie del progetto completo in ogni sua parte per la Provincia di Macerata -
Settore XII AMBIENTE.
27
n. 1 copia per l’ottenimento del permesso di costruire da parte del Comune di
…………………….., ai sensi del D.P.R. 380/2001 e s.m.i..
n. 1 copia dei seguenti elaborati per l’ottenimento del nulla osta per la costruzione
dell’elettrodotto, ai sensi del D.Lgs. n. 259/2003:
• planimetrie vistate dal/dai gestore/i della rete di telecomunicazioni;
• richiesta di nulla;
• documento d’identità in corso di validità;
• copia conforma dell’atto di sottomissione;
• attestazione del versamento delle spese d’istruttoria.
n. 1 copia per l’espressione del nulla osta dell’Ente Gestore dell’Area Protetta
…………………………….
n. 1 copia per l’espressione del parere dell’ ASUR Marche – Z.T.n. _____, ai sensi
della L.R. _______ e s.m.i..
28
per l’individuazione delle modalità tecniche di esecuzione delle opere interferenti
con i sottoservizi individuati:
n. 1 copia per l’espressione del parere della ditta …………….………
(interferenza con linee elettriche);
n. 1 copia per l’espressione del parere della ditta ……………..……
(interferenza con linee telefoniche);
n. 1 copia per l’espressione del parere della ditta …………………………….
(interferenza con rete gas);
n. 1 copia per l’espressione del parere della ditta …………………...……
(interferenza con acquedotto);
n. 1 copia per l’espressione del parere della ditta ……………………….
(interferenza con rete fognaria);
n. 1 copia per l’espressione del parere della ditta …………..…………….
(……………………………….);
Data, ..............................
Firma e/o timbro
...........................................................
( N.B.: Allegare copia firmata di documento
d’identità in corso di vigenza)
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Allegato “B” : MODELLO AUTOCERTIFICAZIONE ANTIMAFIA
(Carta intestata della ditta)
INDIRIZZO IMPIANTO__________________
DICHIARA
ai sensi della vigente normativa antimafia, che nei propri confronti non sussistono le
cause di divieto, di decadenza o di sospensione indicate dall’art.10 della Legge n.
575/65 e successive modificazioni ed integrazioni e di non essere a conoscenza
dell'esistenza di tali cause nei confronti dei propri conviventi, che vengono di seguito
elencati (a) :
(cognome) (nome) (data di nascita) (luogo di
nascita)
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
In fede
___________, data
(a)
Ai sensi dell’art.5 del D.Lgs. n. 490/94, nel caso di associazioni, imprese, società e consorzi la
suddetta dichiarazione deve essere resa per i soggetti indicati nell’allegato 5 al citato D.Lgs. n. 490/94.
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ALLEGATO “C” : Note per la compilazione della domanda di autorizzazione
Le prime 4 pagine del Fac simile di domanda sono generali e vanno compilate
fornendo tutte le indicazioni richieste.
La domanda va, quindi, completata utilizzando uno dei tre prospetti riportati di
seguito alla prima parte, in relazione alle condizioni specifiche del progetto.
Segnaliamo, infine, per memoria, che la domanda deve essere firmata dal
richiedente e accompagnata sempre da una copia firmata del documento d’identità in
vigenza del richiedente.
Quanto sopra, al fine di dare validità alle dichiarazioni che si rendono ai sensi e
per effetto del DPR n.445/2000 e s.m.
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ALLEGATO “D”: Note per l’elaborazione della relazione tecnica
essere corredata da :
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Per gli impianti su fabbricato dovrà essere presentato anche il certificato di idoneità
statica della struttura portante in relazione alla nuova situazione in carico.
NOTA BENE:
1. Qualora sia necessaria l’acquisizione del Certificato Prevenzione Incendi ai sensi del
D.M. 16 febbraio 1982 e norme collegate, il progetto deve essere integrato con la
documentazione necessaria per il rilascio di tale certificato come prevista dalle
specifiche normative di settore.
2. Qualora per un determinato progetto venga richiesta contestualmente la Verifica di
assoggettabilità alla procedura di V.I.A. o la stessa Valutazione di Impatto
Ambientale, per la documentazione progettuale prevista per tali adempimenti che
risultasse coincidente con quella indicata nel presente documento non sussiste la
necessità di una sua duplice produzione.
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ALLEGATO “E”-Voltura dell’autorizzazione
MODELLO DI DICHIARAZIONE:
che, con effetto giuridico dal (indicare data) la responsabilità civile, amministrativa e
penale derivante dagli impianti oggetto(*) (dell’autorizzazione o della domanda di
autorizzazione D.Lgs. 387/2003,articolo 12) sono in capo al sottoscritto per effetto
dell’avvenuta (cessione, incorporazione, etc.) e che agli impianti medesimi non è stata
apportata variazione alcuna.
Data ...............................
(*) Qualora la cessione di proprietà o d’uso sia solo parziale, naturalmente vanno identificate con
precisione le parti d’interesse, anche mediante produzione di allegati tecnici, ed indicate le residue
con il riferimento della persona fisica cui fa capo la relativa responsabilità.
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ALLEGATO “F” : Allegato I del D.lgs 18-2-2005 n.59
Categorie di attività industriali di cui all'art. 1
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Nell' ambito delle categorie di attività della sezione 4 si intende per produzione la
produzione su scala industriale mediante trasformazione chimica delle sostanze o dei
gruppi di sostanze di cui ai punti da 4.1 a 4.6.
4.1 Impianti chimici per la fabbricazione di prodotti chimici organici di base come:
a) idrocarburi semplici (lineari o anulari, saturi o insaturi, alifatici o aromatici);
b) idrocarburi ossigenati, segnatamente alcoli, aldeidi, chetoni, acidi carbossilici, esteri,
acetati, eteri, perossidi, resine, epossidi;
c) idrocarburi solforati;
d) idrocarburi azotati, segnatamente ammine, amidi, composti nitrosi, nitrati o nitrici,
nitrili, cianati, isocianati;
e) idrocarburi fosforosi;
f) idrocarburi alogenati;
g) composti organometallici;
h) materie plastiche di base (polimeri, fibre sintetiche, fibre a base di cellulosa);
i) gomme sintetiche;
j) sostanze coloranti e pigmenti;
k) tensioattivi e agenti di superficie.
4.2. Impianti chimici per la fabbricazione di prodotti chimici inorganici di base, quali:
a) gas, quali ammoniaca; cloro o cloruro di idrogeno, fluoro o fluoruro di idrogeno,
ossidi di carbonio, composti di zolfo, ossidi di azoto, idrogeno, biossido di zolfo,
bicloruro di carbonile;
b) acidi, quali acido cromico, acido fluoridrico, acido fosforico, acido nitrico, acido
cloridrico, acido solforico, oleum e acidi solforati;
c) basi, quali idrossido d'ammonio, idrossido di potassio, idrossido di sodio;
d) sali, quali cloruro d'ammonio, clorato di potassio, carbonato di potassio, carbonato di
sodio, perborato, nitrato d'argento;
e) metalloidi, ossidi metallici o altri composti inorganici, quali carburo di calcio,silicio,
carburo di silicio.
4.3. Impianti chimici per la fabbricazione di fertilizzanti a base di fosforo, azoto o
potassio (fertilizzanti semplici o composti).
4.4 Impianti chimici per la fabbricazione di prodotti di base fitosanitari e di biocidi.
4.5 Impianti che utilizzano un procedimento chimico o biologico per la fabbricazione di
prodotti farmaceutici di base.
4.6. Impianti chimici per la fabbricazione di esplosivi.
5. Gestione dei rifiuti.
Salvi l'art. 11 della direttiva 75/442/CEE e l'art. 3 della direttiva 91/689/CEE, del 12
dicembre 1991 del Consiglio, relativa ai rifiuti pericolosi.
5.1. Impianti per l'eliminazione o il ricupero di rifiuti pericolosi, della lista di cui all'art.
1, paragrafo 4, della direttiva 91/689/CEE quali definiti negli allegati II A e II B
(operazioni R 1, R 5, R 6, R 8 e R 9) della direttiva 75/442/CEE e nella direttiva
75/439/CEE del 16 giugno 1975 del Consiglio, concernente l'eliminazione degli oli
usati, con capacità di oltre 10 tonnellate al giorno.
5.2. Impianti di incenerimento dei rifiuti urbani quali definiti nella direttiva 89/369/CEE
dell'8 giugno 1989 del Consiglio, concernente la prevenzione dell'inquinamento
atmosferico provocato dai nuovi impianti di incenerimento dei rifiuti urbani, e nella
direttiva 89/429/CEE del 21 giugno 1989 del Consiglio, concernente la riduzione
dell'inquinamento atmosferico provocato dagli impianti di incenerimento dei rifiuti
urbani, con una capacità superiore a 3 tonnellate all'ora.
5.3. Impianti per l'eliminazione dei rifiuti non pericolosi quali definiti nell'allegato 11 A
della direttiva 75/442/CEE ai punti D 8, D 9 con capacità superiore a 50 tonnellate al
giorno.
5.4. Discariche che ricevono più di 10 tonnellate al giorno o con una capacità totale di
oltre 25.000 onnellate, ad esclusione delle discariche per i rifiuti inerti.
6. Altre attività.
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6.1. Impianti industriali destinati alla fabbricazione:
a) di pasta per carta a partire dal legno o da altre materie fibrose;
b) di carta e cartoni con capacità di produzione superiore a 20 tonnellate al giorno;
6.2. Impianti per il pretrattamento (operazioni di lavaggio, imbianchimento,
mercerizzazione) o la tintura di fibre o di tessili la cui capacità di trattamento supera le
10 tonnellate al giorno.
6.3. Impianti per la concia delle pelli qualora la capacità di trattamento superi le 12
tonnellate al giorno di prodotto finito.
6.4:
a) Macelli aventi una capacità di produzione di carcasse di oltre 50 tonnellate al giorno;
b) Trattamento e trasformazione destinati alla fabbricazione di prodotti alimentari a
partire da: materie prime animali (diverse dal latte) con una capacità di produzione di
prodotti finiti di oltre 75 tonnellate al giorno ovvero materie prime vegetali con una
capacità di produzione di prodotti finiti di oltre 300 tonnellate al giorno (valore medio
su base trimestrale);
c) Trattamento e trasformazione del latte, con un quantitativo di latte ricevuto di oltre
200 tonnellate al giorno (valore medio su base annua).
6.5. Impianti per l'eliminazione o il recupero di carcasse e di residui di animali con una
capacità di trattamento di oltre 10 tonnellate al giorno.
6.6. Impianti per l'allevamento intensivo di pollame o di suini con più di:
a) 40.000 posti pollame;
b) 2.000 posti suini da produzione (di oltre 30 kg), o
c) 750 posti scrofe.
6.7. Impianti per il trattamento di superficie di materie, oggetti o prodotti utilizzando
solventi organici, in particolare per apprettare, stampare, spalmare,sgrassare,
impermeabilizzare, incollare, verniciare, pulire o impregnare, con una capacità di
consumo di solvente superiore a 150 kg all'ora o a 200 tonnellate all'anno.
6.8. Impianti per la fabbricazione di carbonio (carbone duro) o grafite per uso elettrico
mediante combustione o grafitizzazione.
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