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Dipartimento 3 Via Velluti 41 / 62100

Settore XII Piediripa - Macerata


Ambiente
tel. 0733 2481 / fax 0733

Allegato DGP n. 571 del 21.12.2009

Costruzione ed esercizio di impianti


per la produzione di energia da fonti rinnovabili

PRIME INDICAZIONI OPERATIVE


SU PROCEDURE E COMPETENZE

1
SOMMARIO
N. ARGOMENTO Pagina
1 Premessa 3
2 Normativa di riferimento 3
3 Presupposti per l’avvio del procedimento per l’autorizzazione unica 3
4 Presentazione della domanda di autorizzazione unica 4
4.1. Documenti da allegare alla domanda 5
5 Procedimento autorizzatorio 6
5.1 Verifica di assoggettabilità a VIA 7
5.2 Verifica degli impatti cumulativi 8
5.3 Adempimenti richiesti ai Comuni 9
6 Esenzioni ed esclusioni 9
6.1 Impianti fotovoltaici 9
6.2 Impianti eolici 11
7 Aspetti particolari del procedimento autorizzatorio 11
7.1 L’autorizzazione all’allaccio alle linee elettriche fino a 150.000 Volt 11
7.2 Particolare caso di non necessità dell’autorizzazione 13
7.3 Autorizzazione R.F.I. 13
7.4 Aspetti relativi alla Viabilità 14
8 Garanzie per la dismissione dell’impianto e la rimessa in 14
pristino dello stato dei luoghi
9 Misure di compensazione ambientale 15
10 Scadenza dell’autorizzazione e delle altre autorizzazioni incluse 16
11 Voltura dell’autorizzazione e cessione dei diritti a terzi 16
12 Varianti 17

ALLEGATI

ALLEGATO “A” Fac-simile della domanda di autorizzazione 18


ALLEGATO “B” Modello Autocertificazione Antimafia 27
ALLEGATO “C” Note per la compilazione della domanda 28
ALLEGATO “D” Note per l’elaborazione della relazione tecnica 29
ALLEGATO “E” Voltura dell’autorizzazione 32
ALLEGATO “F” Allegato I del D.Lgs. 18.02.2005, n.59 33

2
1. PREMESSA

La costruzione e l’esercizio degli impianti di produzione di energia elettrica


alimentati da fonti rinnovabili sono subordinati al rilascio di un’autorizzazione unica,
secondo quanto disposto dall’articolo 12 del decreto legislativo n.387/2003.
In attesa dell’emanazione delle Linee Giuda nazionali e regionali, la Provincia di
Macerata ritiene opportuno adottare il presente documento che si pone come guida, da
un lato, per la presentazione della domanda e, a tal fine, in allegato propone la relativa
modulistica di base, dall’altro. Per la predisposizione delle istruttorie finalizzate al
rilascio dell’autorizzazione unica.
Per quanto sopra, il presente documento potrà subire integrazioni e
modificazioni a seguito dell’adozione delle previste Linee Guida Nazionali, da parte del
Ministero dello Sviluppo Economico, in concerto con il Ministero dell’Ambiente

2. NORMATIVA DI RIFERIMENTO

ƒ Decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001 n. 380 “Testo unico delle
disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia;
ƒ Decreto Legislativo 29 dicembre 2003, n. 387 “Attuazione della Direttiva
2001/77/CE relativa alla promozione dell’energia elettrica prodotta da fonti
energetiche rinnovabili nel mercato interno dell’elettricità;
ƒ Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 “Norme in materia ambientale”;
ƒ Legge 24 dicembre 2007, n. 244: Disposizioni per la formazione del bilancio
annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008), articolo 2, commi
158, 159, 160 e 161;
ƒ Decreto Legislativo 30 maggio 2008, n. 115 “Attuazione della Direttiva
2006/32/CE relativa all’efficienza degli usi finali dell’energia e i servizi
energetici e abrogazione della direttiva 93/76/CE;
ƒ Decreto Ministeriale 19 febbraio 2007 “Criteri e modalità per incentivare la
produzione di energia elettrica mediante conversione fotovoltaica della fonte
solare, in attuazione dell’art. 7 del D. Lgs. 29 dicembre 2003, n. 387;
ƒ Legge Regionale n.10/1991 come modificata dalla Legge Regionale n.6/2007;
ƒ Legge Regionale 14 aprile 2004, n. 7 “Disciplina della procedura di valutazione
di impatto ambientale”;
ƒ Legge Regionale 12 giugno 2007, n. 6 “Modifiche ed integrazioni alle Leggi
regionali 14 aprile 2004, n. 7, 5 agosto 1992, n. 34, 28 ottobre 1999, n. 28, 23
febbraio 2005, n. 16 e 17 maggio 1999, n. 10 – Disposizioni in materia
ambientale e rete natura 2000”;
ƒ Delibera di Giunta Regionale n. 830 del 23/07/2007;
ƒ Deliberazione della Giunta Regionale n.1792 del 9 dicembre 2008;
ƒ Delibera di Giunta Regionale n. 164 del 09/02/2009;
ƒ Bozza di “Linee Guida per il procedimento di cui all’art. 12 del D.Lgs.
29/12/2003, n. 387 per l’autorizzazione alla costruzione e all’esercizio di
impianti di produzione di elettricità da fonti rinnovabili nonché linee guida
tecniche per gli impianti stessi”, concordata tra il Ministero dello sviluppo
economico, il Ministero dell’ambiente della tutela del territorio e del mare e il
Ministero per i beni e le attività culturali.

3. PRESUPPOSTI PER L’AVVIO DEL PROCEDIMENTO PER


L’AUTORIZZAZIONE UNICA

Come anticipato in premessa, l’articolo 12 del Decreto Legislativo n.387/2003


stabilisce che la costruzione e l’esercizio degli impianti per la produzione di energia
elettrica da fonti rinnovabili sono soggetti ad un’autorizzazione “unica”.
3
Il concetto di unicità presume, evidentemente, l’esistenza di più autorizzazioni
necessarie che, invece di essere rilasciate in separati procedimenti, vengono riunite in
un unico procedimento autorizzatorio.
Ne consegue, quindi, che, se per un determinato impianto non si ravvisi la
necessità di avere almeno due autorizzazioni (ad esempio: il permesso di costruire e
l’autorizzazione paesaggistica, autorizzazione alle emissioni in atmosfera…), non
sussistono i presupposti per il procedimento di cui all’articolo 12 del D.Lgs.
n.387/2003.
In tali situazioni risulta sufficiente il Permesso di Costruire o, qualora ne
ricorrano le condizioni, la Denuncia di Inizio Attività (DIA). Vedi anche successivo
paragrafo: “Esenzioni ed Esclusioni”.
La competenza della Provincia al rilascio dell’autorizzazione unica è stata
stabilita dalla Regione Marche con la Legge Regionale n.6/2007. In particolare,
l’articolo 16 di questa legge dispone che sono attribuite alla Provincia le autorizzazioni
de quo per la costruzione e l’esercizio di impianti solari, sia termici che fotovoltaici,
nonché di impianti per la produzione di energia derivante dallo sfruttamento del vento,
ad esclusione di quelli, gli impianti eolici con potenza superiore o uguale a 1000 kW, la
cui Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) è riservata alla competenza regionale
(DGR n.1792/ 2008;Allegato A1, lettera “o-sexies” della L.R. 7/2004).
Inoltre, ai sensi dell’articolo 14 della L.R. 6/’07, è stata conferita alla Provincia
anche la competenza per il rilascio dell’autorizzazione unica per gli impianti di
produzione di energia elettrica da biomassa nei casi in cui la materia utilizzata si
configuri come “rifiuto”.
Pertanto, allorché non si tratti di rifiuto ma di “materia prima”, la competenza
per il rilascio dell’autorizzazione unica per quest’ultimo tipo di impianti resta in capo
alla Regione.

L’autorizzazione unica di cui all’articolo 12 del D.Lgs. 387/2003, in quanto


rilasciata alla costruzione e all’esercizio dell’impianto di produzione di energia elettrica,
sostituisce, qualora necessario, il rilascio del permesso di costruire e determinando la
localizzazione definitiva delle opere, costituisce variante allo strumento urbanistico
vigente. Al riguardo vedi anche quanto descritto al successivo paragrafo 7.1.
La dichiarazione di pubblica necessità, indifferibilità ed urgenza è ope legis (ai
sensi dell’articolo 12 del D.Lgs. 387/2003) insita nell’autorizzazione unica rilasciata.

4. PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE UNICA

Prima di presentare la domanda di autorizzazione unica è opportuno che il soggetto


interessato sia a conoscenza dell’effettiva esistenza dei presupposti per la sua
presentazione. Ciò al fine di evitare un’inutile spesa sia di denaro sia di tempo, in
quanto l’Amministrazione procedente sarebbe costretta, essa stessa, ad una valutazione
preliminare dei presupposti per poi, eventualmente, dover restituire la documentazione
progettuale dichiarando l’assenza di competenza.
Al momento della presentazione della domanda non si richiede la produzione del
progetto definitivo, essendo sufficiente il progetto preliminare.
Tuttavia il progetto definitivo deve comunque essere presentato prima della
conclusione del procedimento istruttorio, redatto secondo quanto disposto dall’articolo
25, commi 1 e 2 del DPR 554/1999, in conformità e coerenza al progetto preliminare.
Inoltre, il progetto definitivo deve:
9 tener conto di quanto, eventualmente, emerso in sede di conferenza di servizi;
9 contenere tutti gli elementi necessari ai fini del rilascio dell’atto autorizzatorio, ivi
compresa la progettazione delle opere di mitigazione stabilite in sede di conferenza
dei servizi. Infatti, le aree interessate dal progetto ma non direttamente occupate
4
dalle strutture impiantistiche o funzionali all’impianto dovranno essere mantenute
nelle condizioni preesistenti all’installazione dell’impianto stesso, garantendo
altresì, nel caso di terreni ad uso agricolo ed a tutela e salvaguardia della
biodiversità del sito, la permanenza di una uniforme e continua copertura erbacea,
arbustiva o arborea (costituita da specie autoctone); nonché la puntuale esecuzione
di tutti gli interventi colturali di manutenzione idonei a garantire la sana
conservazione fino alla dismissione dell’impianto.
9 essere integrato:
a. dal Piano di Gestione e Dismissione dell’impianto, comprensivo del preventivo
dei lavori;
b. dal progetto esecutivo delle misure di compensazione ambientale (cfr.
successivo paragrafo 9), qualora il Comune competente le abbia richieste in sede
di conferenza dei servizi, prevedendone la realizzazione diretta da parte del
soggetto interessato;
9 essere corredato da copia conforme all’originale di idoneo atto, registrato, attestante
il possesso del terreno su cui insiste l’impianto e l’eventuale elettrodotto di servizio,
per l’intero periodo di loro durata.

La domanda va presentata, in bollo (€ 14,62), alla Provincia di Macerata, Settore


XII Ambiente, Via G.B.Velluti n.41, Loc.Piediripa – 62100 Macerata, utilizzando la
modulistica che viene allegata ( Allegato “A”) a margine del presente documento 1 .
La domanda va compilata accuratamente in ogni sua parte al fine di indicare con
precisione, in particolare:
a) le autorizzazioni, i permessi o nulla-osta necessari;
b) le modalità tecniche per l’esecuzione delle opere connesse;
c) la necessità della preliminare Verifica di assoggettabilità (screening) alla
procedura di V.I.A. ai sensi dell’articolo 6 della L.R. n.7/2004 e ss.mm.ii 2 .
La domanda può essere presentata anche personalmente, dal soggetto instante o dal
legale rappresentante della ditta interessata, ovvero da persona da lui delegata, munita di
formale atto di delega e di documento di identità avente valido corso legale.
Se la domanda viene presentata mediante plico postale, non viene richiesta la forma
della raccomandata con avviso di ricevimento, ma se ne consiglia il ricorso.

Una copia della domanda e della relativa documentazione (indicata al successivo


paragrafo 4.1) va sempre presentata, a cura del soggetto istante anche al Comune nel cui
ambito è previsto l’intervento.

4.1. Documenti da allegare alla Domanda


La domanda, per risultare ricevibile, oltre che essere, come detto, compilata in
ogni sua parte, deve risultare corredata da:
1. elaborati progettuali connessi alle autorizzazioni, permessi e nulla-osta
necessari 3 ;.

1
Per la compilazione della domanda si consiglia di tenere conto delle indicazioni riportate all’Allegato
“C” al presente documento
2
In questo caso, la domanda di autorizzazione unica va integrata con tutta la relativa documentazione,
indicata sul sito internet della Provincia di Macerata al seguente indirizzo: www.provincia.mc.it/provincia
→ “modulistica”.
Qualora la necessità dello screening di VIA venisse ravvisata dagli uffici provinciali, al soggetto
interessato verrà richiesto di produrre apposita domanda con la relativa documentazione ed i tempi
istruttori risulteranno sospesi fino al ricevimento di quanto richiesto.

5
4
2. dimostrazione o meno della disponibilità del suolo su cui realizzare l’impianto ;
3. elaborati tecnici di individuazione del tracciato di connessione alla linea elettrica: E’
necessario il progetto definitivo qualora risulti necessaria l’autorizzazione di cui alla
L.R. n.19/88 5 ;
4. dimostrazione della disponibilità o meno del suolo attraversato dall’elettrodotto 4.;
5. dichiarazione antimafia, utilizzando il modello di cui all’Allegato “B” al presente
documento;
6. analisi del bacino visuale, qualora l’impianto comporti significativi impatti visivi,
attraverso la produzione di:
- planimetrie ad ampia scala sulle quali risultano evidenziate le aree
sensibili (monumenti, punti di osservazione, aziende agrituristiche e
recettive in genere, ecc.);
- documentazione fotografica relativa allo stato di fatto e fotoinserimenti
relativi allo stato di progetto da punti di vista significativi, completi di
pannelli fotovoltaici, cabine, strade e accessi di servizio; recinzioni e
opere di mitigazione.

Si fa presente che, prima del rilascio dell’autorizzazione unica, il soggetto


interessato dovrà produrre al Settore XII della Provincia la Polizza Fidejussoria di cui al
successivo paragrafo 8.

5. PROCEDIMENO AUTORIZZATORIO

Subito dopo la presentazione della domanda e la sua protocollazione, gli uffici


procedenti, in via preliminare all’avvio del procedimento, verificano la completezza
della documentazione presentata: qualora venisse riscontrata una carenza documentale,
tale da non determinare il rigetto della domanda, ne viene fatta richiesta al soggetto
istante.
Con la comunicazione dell’avvio del procedimento viene nominato il responsabile
dello stesso e viene indetta la conferenza dei servizi, secondo le modalità indicate
nell’articolo 14-ter della Legge n.241/90.
Alla conferenza dei servizi partecipano tutte le Amministrazioni competenti ad
esprimere i pareri, nulla-osta, autorizzazioni o atti di assenso comunque denominati ai
sensi delle vigenti normative.
A titolo esemplificativo, di seguito, si fornisce un elenco non esaustivo dei soggetti
ipoteticamente partecipanti alla conferenza dei servizi:
- l’Amministrazione Provinciale (Settore XII Ambiente, Settore XI Urbanistica,
Settore X Genio Civile, Settore VIII Viabilità);
- il Comune territorialmente interessato;
- il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco;
- l’ARPAM – Dipartimento provinciale di Macerata;

3
Per la redazione della relazione tecnica da allegare al progetto si veda quanto descritto nell’Allegato
“D” al presente documento.
4
Ai sensi dell’articolo 27, comma 42, della Legge n.99/2009, per la realizzazione di impianti a biomassa
e impianti fotovoltaici “ferme restando la pubblica utilità e le procedure conseguenti per le opere
connesse, il proponente deve dimostrare nel corso del procedimento, e comunque prima
dell’autorizzazione, la disponibilità del suolo su cui realizzare l’impianto”. Ciò vuol dire che all’interno
del procedimento autorizzatorio non si può dar luogo a procedure di esproprio relativamente al sito
interessato dall’impianto. Invece l’esproprio resta possibile per i terreni afferenti le opere connesse, come
ad esempio l’allacciamento alla RTN. In ogni caso, prima del rilascio dell’autorizzazione vanno prodotti
agli uffici procedenti idonei atti, registrati, attestanti il possesso del suolo.
5
Si veda al riguardo il successivo paragrafo 10.
6
- l’ENEL o impresa di distribuzione locale dell’energia;
- il Ministero delle Comunicazioni;
- la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle Marche;
- l’ASUR Marche;
- l’ENAC/ENAV;
- le Ferrovie dello Stato;
- l’Ente Parco.

Il soggetto richiedente è sempre invitato ad intervenire alla seduta della conferenza


dei servizi e, ricevendo la comunicazione, ha l’impegno di produrre, alle
Amministrazioni convocate a tale conferenza, copia della documentazione progettuale
da esaminare, in alternativa, le copie necessarie andranno prodotte alla Provincia .
Nella prima riunione della conferenza dei servizi, qualora si configuri la necessità
dell’espletamento della procedura di Verifica di assoggettabilità (screening) alla V.I.A.,
viene disposta la sospensione del procedimento per il rilascio dell’autorizzazione unica
fino alla conclusione di tale procedura.
In alternativa, al responsabile del procedimento autorizzatorio individuato è data la
facoltà di sospendere d’ufficio, ancor prima della convocazione della conferenza dei
servizi, il procedimento stesso qualora per quel progetto sia già stata richiesta
dall’interessato la Verifica di cui trattasi.
Terminata la procedura di Verifica di assoggettabilità a VIA con l’emanazione della
relativa determinazione dirigenziale, qualora non sia necessaria la sottoposizione del
progetto alla V.IA., l’iter del procedimento autorizzatorio riprende a decorrere.
Qualora, invece, risulti necessaria la V.I.A, occorrerà attenderne la conclusione
positiva.
Dall’avvio del procedimento per il rilascio di autorizzazione unica è possibile fare
richiesta per una sola volta di integrazioni progettuali e documentali, che debbono
essere presentate entro e non oltre i tempi indicati nella richiesta; nel frattempo i termini
del procedimento restano sospesi.
In assenza della documentazione e dei chiarimenti integrativi eventualmente
richiesti il procedimento si concluderà sulla base degli atti a disposizione degli uffici,
anche con il diniego dell’autorizzazione per carenza di elementi di valutazione.
La conclusione del procedimento deve in ogni caso avvenire entro 180 giorni dalla
presentazione della domanda, fatte ovviamente salve le eventuali sospensioni previste
nel presente paragrafo.

Va ricordato che gli impianti ricompresi nelle categorie di cui all’Allegato I del
D.Lgs. n.59/2005 (cfr. Allegato “F” al presente documento) sono assoggettati ad A.I.A.
(Autorizzazione Integrata Ambientale); ai sensi dell’articolo 5 di tale decreto,
l’autorizzazione alla produzione di energia ex art.12 del D.Lgs. n.387/03 dovrà essere
conseguita nell’ambito dell’A.I.A.

5.1. Verifica di assoggettabilità alla VIA

5.1.1. Impianti da conversione fotovoltaici

Sono sempre soggetti alla Procedura provinciale di Verifica di assoggettabilità


alla V.I.A. gli impianti industriali non integrati per la produzione di energia elettrica da
conversione fotovoltaica che hanno una superficie radiante, occupata cioè dai pannelli,
superiore ai 5.000 mq complessivi.

7
Sono soggetti direttamente alla Procedura di V.I.A. provinciale, ai sensi dei
commi 1 e 2 dell’articolo 3 della L.R. 7/2004, i progetti di impianti non integrati aventi
superficie radiante superiore a 2.500 mq ricadenti, anche parzialmente, all’interno di
aree naturali protette, come definite dalla Legge n.394/91.

5.1.2. Impianti eolici

Sono soggetti direttamente a Procedura di V.I.A. provinciale gli impianti eolici


con potenza installata inferiore a 1.000 kW ricadenti, anche parzialmente, all’interno di
aree soggette a vincolo paesaggistico o all’interno di aree naturali protette.
Sono sottoposti a Procedura provinciale di Verifica di assoggettabiltià alla
V.I.A. gli impianti con potenza installata superiore od uguale a 60 kW ed inferiore a
1000 kW che non interessano immobili vincolati ai sensi del D.Lgs. 42/2994, nonché gli
impianti che non hanno tutte le caratteristiche per poter essere sottoposti alla sola D.I.A.
comunale.

5.2. Verifica degli Impatti cumulativi


La DGR n.164 del 09/02/2009, dispone la procedura di verifica di
assoggettabilità a VIA anche nel caso in cui si “determinino impatti cumulativi
derivanti da più richieste che comportino, nel loro complesso, il superamento della...
superficie” soglia ( 5.000 mq di superficie radiante) .
In altri termini, pur se un impianto fotovoltaico, di per sé, risulta esonerato dalla
procedura di screening ma se ne prevede la collocazione in una zona in cui insistono
uno o più impianti, autorizzato/i o in corso di autorizzazione, e la somma della sua
superficie radiante con quelle degli altri determina il superamento dei 5.000 mq va
sottoposto alla procedura di verifica di assoggettabilità a VIA .
Poiché la citata DGR n.164/2009, non stabilisce elementi o criteri in base ai
quali determinare la cumulabilità degli impatti, si ritiene opportuno considerare, in
maniera prioritaria, quello visivo.
Ad ogni buon conto poiché questo aspetto come pure gli altri possibili sono
correlati alle caratteristiche delle diverse aree, la valutazione di procedere alla verifica
degli impatti cumulativi avverrà caso per caso.
Nei limiti del possibile, è opportuno che il soggetto richiedente effettui una
ricognizione dell’area individuata per il suo investimento e fornisca, in sede di
domanda, una valutazione preliminare rispetto a quanto sopra rappresentato.

5.2.1. Collaborazione dei Comuni

Al fine di procedere a valutazioni obiettive e puntuali degli impatti cumulativi


che si determinano sul territorio, è necessario che i Comuni, in relazione alle specifiche
competenze, con riferimento agli impianti per la produzione di energia da fonti
rinnovabili, trasmettano con sistemacità, al Settore XII Ambiente della Provincia,
rispettivamente alla maturazione dei termini previsti per la DIA e prima del rilascio del
permesso di costruire, le seguenti informazioni:
- ditta richiedente e responsabile del suo esercizio;
- ubicazione impianto (stralcio CTR scala 1:10.000 o aerofotogrammetrico scala
1:2.000);
- planimetria dell’impianto;
- dati relativi al combustibile utilizzato o alla fonte di alimentazione,
- potenza elettrica in kW;
- potenza termica in ingresso al motore sottoforma di combustibile in kW;
8
- caratteristiche del motore primo o dell’impianto di produzione di energia,
- atti amministrativi necessari (D.I.A., Permesso di costruire, Allaccio alla rete ENEL,
art.216 del D.Lgs. 152/06, ecc…).
Ricevuta la comunicazione, l’Ufficio competente della Provincia provvederà a
verificare la corrispondenza della documentazione inoltrata rispetto a quanto sopra
previsto.

Copia di tale documentazione dovrà essere inviata anche all’Agenzia delle


Dogane, S.O.T. di Civitanova Marche, sita in Zona Industriale “A”, Via G.B. Pierelli
n.4, 62012 Civitanova Marche.

5.3. Adempimenti richiesti ai Comuni


Nell’ambito della conferenza dei servizi, ai fini dell’assunzione delle
determinazioni conclusive, il Comune è chiamato ad esprimersi, innanzi tutto, sugli
aspetti di propria competenza a riguardo del permesso di costruire (che sarà inglobato,
rectius sostituito dall’autorizzazione unica) e circa l’esistenza di eventuali vincoli da
PPAR, PTC e PRG, producendo il Certificato Urbanistico Territoriale.
In tale atto dovranno essere evidenziate le motivazioni circa la conformità
urbanistica dell’impianto da realizzare.
Qualora si evidenzino casi di interferenze con un ambito integrale di confluenza
fluviale, di cui all’art.23 delle NTA del PTC, dovrà essere predisposta da parte del
Comune la verifica di conformità al PTC ai sensi dell’art.5 delle stesse NTA e
completata la relativa procedura di eventuale riperimetrazione del vincolo.
Inoltre, qualora dovesse essere necessario il rilascio dell’autorizzazione
paesaggistica, e sempre che questa non sia stata già rilasciata/ espressa all’interno
dell’eventuale procedura di assoggettabilità alla VIA, il Comune dovrà esprimere in
conferenza il proprio parere, (non la produzione dell’atto autorizzatorio), che è
essenziale al fine di rilasciare l’autorizzazione paesaggistica, anch’essa ricompresa
all’interno dell’autorizzazione unica.
La produzione in conferenza dei servizi di un’autorizzazione paesaggistica già
confezionata da parte del Comune è da ritenersi irrituale, in quanto - per definizione -
tutti i pareri devono essere espressi all’interno della conferenza dei servizi (art.14-ter,
comma 6, della L.241/90 e ss.mm.ii) ed il provvedimento finale sostituisce a tutti gli
effetti ogni autorizzazione, concessione, nulla-osta o atto di assenso comunque
denominato di competenza delle amministrazioni partecipanti o omunque invitate a
partecipare ma risultate assenti alla predetta conferenza (art.14-ter, comma 9, della
L.241/90 e ss.mm.ii).
Inoltre, il Comune dovrà pronunciarsi sulle necessarie Misure di compensazione
ambientale (cfr. successivo paragrafo 9), proponendone la tipologia ed identificazione
delle stesse che potranno costituire prescrizione dell’autorizzazione stessa.

6. ESENZIONI ED ESCLUSIONI

Come detto al precedente paragrafo 3. sussistono condizioni che escludono


l’impianto dalla richiesta di autorizzazione unica.

6.1. Impianti fotovoltaici


Per tali impianti non risulta necessario richiedere l’autorizzazione unica nei casi
in cui per la loro realizzazione risulti necessario solamente la DIA o il Permesso di
costruire.

9
La linea discriminante per distinguere i casi in cui è sufficiente la D.I.A e quelli
in cui sia necessario almeno il PERMESSO DI COSTRUIRE 6 è data dalle soglie
indicate nella Tabella A allegata al D.Lgs. n.387/2003; nel caso degli impianti
fotovoltaici tale soglia è stabilita da una potenza inferiore o uguale 20 kW.
Posto tale principio, sussistono casi particolari, previsti da specifiche
disposizioni normative, che lo derogano, e che vengono appresso descritti.
A. Un primo caso, per il quale è esclusa anche la necessità della DIA, ai sensi
dell’articolo 11, comma 3, del Decreto Legislativo n.115/2008, si riferisce agli
impianti integrati a tetto, con la stessa inclinazione e lo stesso orientamento della
falda e i cui componenti non modificano la sagoma degli edifici.
Infatti, tale situazione viene considerata intervento di manutenzione ordinaria. Per
tale tipo di impianti è quindi sufficiente solo una comunicazione preventiva al
Comune, indipendentemente dalla potenza. Si sottolinea che questa disposizione si
riferisce ad interventi ad esclusivo servizio dell’immobile sul quale vengono
realizzati.
In altre parole, il legislatore ha preso in considerazione solo il caso in cui, in luogo
delle tegole del tetto, vengono applicati pannelli fotovoltaici. Se, pertanto, si
dovesse trattare della realizzazione di un impianto su tetto, anche perfettamente
integrato, ma destinato alla produzione di energia elettrica per scopo industriale
(oppure: anche per scopo industriale), si esula dalla previsione dell’articolo 11,
comma 3, del D.Lgs. 115/08 e occorrerà far riferimento ai valori di soglia di cui alla
Tabella A allegata al D.Lgs. 387/2003.
A. Ai sensi dell’articolo 26 della Legge n.10/91, gli interventi di installazione di
impianti da fonti rinnovabili su edifici posti all’interno di siti produttivi (es: zone
industriali) sono equiparati ad interventi di manutenzione straordinaria e dunque
sottoposti alla D.I.A.
B. Per la realizzazioni di impianti fotovoltaici integrati su edifici ricadenti in zone
tutelate paesaggisticamente, di cui all’articolo 3, comma 3, lettera a) del D.Lgs.
192/2005 7 , si dovrà effettuare almeno la D.I.A. (se sotto soglia) accompagnata
dall’autorizzazione paesaggistica rilasciata dal Comune previo nulla-osta (anche
tacito) della Soprintendenza Regionale ai Beni Architettonici e per il Paesaggio
(ovvero suo preventivo parere a partire dal 1 gennaio 2010).
C. Inoltre, ai sensi dell’articolo 5, comma 8, del D.M. 19 febbraio 2007, gli impianti
(sia parzialmente che totalmente integrati) aventi una potenza non superiore ai 20
kW sono considerati impianti non industriali e non sono soggetti alla Procedura di
Verifica ambientale, sempre che non siano ubicati in aree protette6.

Va aggiunto che, qualora il soggetto proponente voglia avvalersi, ai sensi


dell’articolo 22, comma 7, del DPR 380/01, della facoltà di chiedere il rilascio del
permesso di costruire anche in caso di opere di per sé soggette a D.I.A., ciò non può mai
comportare uno spostamento del procedimento dall’Amministrazione Comunale alla
Provincia qualora - ad esempio – per quel progetto sia necessario anche un atto di natura
autorizzatoria (es: nulla osta, autorizzazione paesaggistica): se così non fosse, si

6
Va rammentato che la differenza concettuale tra D.I.A. e Permesso di costruire sta nell’attribuzione
della responsabilità della valutazione di coerenza dell’intervento con gli strumenti urbanistici del Comune
(PRG e strumenti attuativi): mentre nel permesso a costruire tale responsabilità è a carico dell’Ente, nella
D.I.A. è lo stesso soggetto proponente ad assumersi la responsabilità di dichiarare che ciò che va a
costruire è conforme agli strumenti urbanistici comunali. Ne consegue che la D.I.A. non può mai essere
considerata come una “autorizzazione”, ma resta una mera dichiarazione, anche quando ad essa segua un
atto prescrittivo od una procedura esplicita del Comune in luogo del normale silenzio-assenso.
7
Gli immobili ricadenti nell’ambito della disciplina della parte seconda e dell’articolo 136,
comma 1,lettere b) e c) del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n.42 recante il Codice dei beni
culturali e del paesaggio.

10
lascerebbe alla potestà del soggetto proponente la scelta dell’individuazione
dell’autorità competente, e ciò al di fuori di ogni principio di diritto, in quanto l’autorità
competente è quella che è individuata come tale per disposizione di legge.
Mentre l’autorizzazione unica è soggetta ad un termine di scadenza, la D.I.A. e la
comunicazione preventiva di cui all’art.11, comma 3, del D.Lgs. 115/08 sono senza
scadenza.
Ciò, conseguentemente, comporta l’insussistenza dell’obbligo della dismissione
dell’impianto.

6.2. Impianti eolici


Per gli impianti eolici al di sotto della soglia, fissata, a seguito introdotta dalla
Legge Finanziaria 2008 (Legge n.244/2007), dalla Tabella A allegata al Decreto
Legislativo n.387/2003 a 60 kW di potenza, è sufficiente la D.I.A.
Nel caso in cui superino tale soglia e non risultino necessarie altre
autorizzazioni, è necessario il permesso di costruire da parte del Comune.
Pertanto, l’autorizzazione unica di cui all’articolo 12 del D.Lgs. 387/2003 si
rende necessaria quando il progetto necessiti di due o più autorizzazioni, in particolare
nel caso di un impianto di potenza uguale o superiore a 60 kW ricadente in area protetta
e/o dove sussiste il vincolo paesaggistico.
Per quanto riguarda l’installazione di singoli generatori eolici con altezza
complessiva non superiore a 1,5 metri e diametro non superiore a 1 metro, tali interventi
sono considerati dall’articolo 11, comma 3 del Decreto Legislativo n.115/2008,
interventi di manutenzione ordinaria e non sono soggetti alla disciplina di D.I.A. di cui
agli artt.22 e 23 del DPR 380/2001: è perciò sufficiente la sola comunicazione
preventiva al Comune, fatti salvi i casi di cui all’articolo3, comma 3, lettera a) del
D.Lgs. n.192/2005 (vedi nota n.1).

7. ASPETTI PARTICOLARI DEL PROCEDIMENTO


AUTORIZZATORIO

7.1. L’autorizzazione all’allaccio alle linee elettriche fino a 150.000 volt.


Nel caso in cui sia necessario effettuare collegamenti dall’impianto oggetto
dell’autorizzazione alla linea elettrica di media-alta tensione, l’interessato deve
richiedere ed ottenere direttamente o attraverso l’ENEL o altro soggetto gestore della
Linea elettrica, anche l’autorizzazione prevista dalla Legge Regionale 6 giugno 1988,
n.19, recante “Norme in materia di opere concernenti linee ed impianti elettrici fino a
150.000 Volt”, come modificata dalla Legge Regionale 28 ottobre 1999, n.30.
Tale autorizzazione viene quindi ricompresa all’interno dell’autorizzazione
unica (di cui all’articolo 12 più volte citato), il che comporta la necessità di inserire nel
procedimento unico anche il particolare procedimento previsto dalla L.R. n.19/88.
La necessità di rispettare i tempi indicati in tale legge per la pubblicazione nel
BUR Marche dell’avviso contenente per estratto il testo della domanda di
autorizzazione, per l’affissione di tale avviso e della corografia all’albo del Comune
interessato, per la comunicazione dell’avvio del procedimento a tutti i soggetti
interessati, per la possibilità da parte di costoro di presentare proprie osservazioni ed
opposizioni, comporta la necessità di modificare la normale tempistica del
procedimento autorizzatorio stabilita dall’articolo 12 del D.Lgs. 387/2003, che si
sostanzia in una traslazione dei tempi previsti per la convocazione della conferenza dei
servizi.

11
Infatti, presentata la domanda di autorizzazione unica in cui viene indicata anche
la richiesta di autorizzazione ai sensi della L.R. n.19/88, il responsabile del
procedimento, comunica al Settore Genio Civile della Provincia di Macerata,
competente per quanto riguarda la materia di cui alla Legge Regionale n.19/88,
l’avvenuta presentazione della domanda di autorizzazione unica contenente anche la
domanda di autorizzazione ai sensi della Legge Regionale n.15/88.
Il Settore Genio Civile, qualora non vi abbia provveduto il richiedente, ponendo
a carico dell’interessato i relativi costi, dispone:
a) la pubblicazione nel BUR dell’avviso contenente per estratto il testo della
domanda di autorizzazione, i dati tecnici dell’impianto progettato, nonché
l’indicazione del luogo ove devono essere presentate le eventuali osservazioni e
opposizioni;
b) l’affissione dell’avviso con la relativa corografia presso l’Albo Pretorio del
Comune interessato territorialmente dalla costruzione dell’impianto, per un
periodo di 30 giorni consecutivi, inviando inoltre copia della domanda e dei
relativi allegati al Ministero dello Sviluppo Economico – Dipartimento per le
Comunicazioni e all’ENEL;

Dell’avvenuto compimento di tali operazioni il Settore Genio Civile dà notizia al


responsabile del procedimento unico.

Nei trenta giorni seguenti alla pubblicazione dell’avviso sul BUR, chiunque
interessato può presentare al responsabile del procedimento unico, presso il Servizio VI
Energia del Settore XII Ambiente della Provincia di Macerata, eventuali osservazioni ed
opposizioni; queste dovranno essere inviate contestualmente anche al Settore Genio
Civile della Provincia di Macerata, che dovrà riferire in sede istruttoria al Settore XII
Ambiente competente al rilascio dell’autorizzazione unica sul merito di tali osservazioni
ed opposizioni.
Entro sessanta giorni dall’avvenuta pubblicazione dell’avviso nel BUR il
responsabile del procedimento provvede a convocare la conferenza dei servizi, nella
quale saranno chiamati a partecipare anche gli Enti tenuti ad esprimersi specificamente
sugli aspetti relativi alla Legge Regionale n.19/88.
Nella conferenza dei servizi saranno esaminati tutti gli aspetti relativi al
complesso procedimento unico, quindi non solo quelli attinenti all’impianto in sé, ma
anche quelli riguardanti il progetto per la realizzazione delle linee elettriche e gli allacci:
per quest’ultimo profilo, nella conferenza dei servizi verranno comunicate al richiedente
le osservazioni ed opposizioni da terzi eventualmente pervenute, e si inviterà lo stesso a
fornire entro i 30 giorni successivi allo svolgimento della conferenza le proprie
controdeduzioni, ovvero – qualora egli intenda accettarle in tutto od in parte - a
dichiarare per iscritto tale accettazione.
Il Servizio Genio Civile della Provincia, qualora non lo abbia già fatto in sede
istruttoria, presenta in conferenza, le proprie valutazioni in merito alle osservazioni ed
opposizioni pervenute.
Il rilascio dell’autorizzazione alla realizzazione dell’impianto elettrico (da
ricondurre nell’autorizzazione unica) non può avvenire senza che siano stati esaminati
tutti gli eventuali aspetti previsti dall’articolo 5, comma 4, della Legge Regionale
n.19/88.
Il rilascio dell’autorizzazione unica attribuisce al richiedente, nel caso in cui si
tratti di linee elettriche aventi tensione compresa tra i 1.000 ed i 30.000 Volt, la facoltà
di realizzare anche impianti di tensione fino a 30.000 Volt che si diramino dall’impianto
autorizzato o preesistente entro un raggio di 2.000 metri, sempre che non insorgano
opposizioni da parte di amministrazioni pubbliche o di soggetti privati (art.5, comma 2,
della L.R. 19/88).

12
L’autorizzazione unica di cui all’articolo 12 del D.Lgs. 387/2003, in quanto
rilasciata alla costruzione e all’esercizio non solo dell’impianto di produzione di energia
elettrica, ma anche delle opere connesse e le infrastrutture indispensabili alla
costruzione ed esercizio dell’impianto stesso, sostituisce il rilascio della concessione
edilizia prevista dall’articolo 6 della Legge Regionale n.19/88 per la realizzazione delle
stazione e delle cabine elettriche, stazioni radio ripetitrici ed altre opere accessorie
all’impianto o all’esercizio della trasmissione di energia elettrica. Pertanto il Comune,
in sede di conferenza dei servizi, è tenuto ad esprimersi nel caso in cui l’area individuata
per l’insediamento delle opere edilizie relative alle cabine di trasformazione ed alle altre
opere necessarie all’impianto elettrico e alla trasmissione dell’energia elettrica non sia
conforme alla destinazione urbanistica stabilita dallo strumento urbanistico vigente.
Tuttavia va ricordato che il rilascio dell’autorizzazione unica, determinando la
localizzazione definitiva delle opere, costituisce variante allo strumento urbanistico
vigente (art.6, comma 4, della L.R. 19/88).
Il provvedimento di autorizzazione, nel caso di difformità rispetto alle
osservazioni formulate dal Comune, deve essere adeguatamente motivato (articolo 6,
comma 5, della L.R. 19/88)
I tempi previsti per la formulazione delle osservazioni, opposizioni e
controdeduzioni, più sopra riportati, sono ridotti della metà nel caso in cui le modifiche
alle linee elettriche non comportino sostanziali alterazioni al tracciato e non interessino
beni pubblici (articolo 5, comma 8, della L.R. 19/88).

Nel caso in cui il richiedente dichiari nella domanda, sotto la propria


responsabilità, e producendone la relativa documentazione, di avere ottenuto il consenso
di tutti i proprietari interessati ed il parere favorevole delle amministrazioni pubbliche
competenti e dell’ENEL, vengono omesse le fasi della pubblicazione nel BUR e
dell’affissione all’Albo Pretorio, ed il Settore Genio Civile trasmette al Settore
competente al rilascio dell’autorizzazione unica tutti gli atti ricevuti unitamente ad un
impegno sottoscritto dal richiedente di obbligo ad adempiere alle prescrizioni o alle
condizioni che il provvedimento di autorizzazione eventualmente determinerà a tutela
degli interessi pubblici e privati.

7.2. Particolare caso di non necessità dell’autorizzazione


al collegamento dell’impianto alla rete elettrica

Ai sensi dell’articolo 5, comma 2, della L.R. 19/1988, si evince che il


provvedimento di autorizzazione relativo ad impianti di tensione da 1.000 a 30.000 volt
attribuisce al richiedente la facoltà di realizzare anche impianti di tensione fino a 30.000
volt che si diramino dall’impianto autorizzato o preesistente entro un raggio di 2.000
metri, sempre che non insorgano opposizioni da parte di amministrazioni pubbliche o di
soggetti privati interessati.
Pertanto, e sempre che non ricorrano queste eventualità, qualora la realizzazione
dell’impianto di connessione venga effettuata da parte di un soggetto (es. ENEL od altro
Gestore di Rete) che detiene una precedente autorizzazione, non sarà necessario
acquisire un ulteriore premesso, ma sarà sufficiente una presa d’atto ad opera dei
competenti uffici provinciali che non entrerà nel novero delle autorizzazioni che
potrebbero rendere necessario il procedimento unico ai sensi del D.Lgs. 387/2003.

7.3. Autorizzazione R.F.I.


Nell’ipotesi di realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da
fonte rinnovabile che si trovino nei pressi delle linee ferroviarie, occorre ricordare
quanto disposto dall’articolo 49 del DPR n.753/1980: lungo i tracciati è vietato
costruire, ricostruire o ampliare edifici o manufatti di qualsiasi specie ad una distanza,

13
da misurarsi in proiezione orizzontale, minore di 30 metri dal limite della zona di
occupazione della più vicina rotaia.
Tuttavia, il successivo articolo 60 aggiunge che, quando la sicurezza pubblica, la
conservazione delle ferrovie, la natura dei terreni e le particolari circostanze locali lo
consentano, possono essere autorizzate dagli uffici lavori compartimentali delle
Ferrovie dello Stato riduzioni delle distanze prescritte all’articolo 49.
Quindi: se le opere per la realizzazione dell’impianto di produzione di energia da
fonte rinnovabile, nonché per le relative infrastrutture di esercizio, si trovano all’interno
della fascia di rispetto dei 30 metri dalla linea ferroviaria, si dovrà provvedere ad
acquisire il relativo nulla-osta da parte della R.F.I., e tale nulla-osta dovrà essere
conteggiato nel novero delle autorizzazioni necessarie per l’avvio del procedimento
autorizzatoti unico ai sensi del D.Lgs. 387/2003.

7.4. Aspetti in materia di viabilità.

Nella realizzazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonte


rinnovabile, nonché per le relative infrastrutture di esercizio, che avvengano lungo le
strade statali, provinciali o comunali o in vista di esse occorre rispettare quanto disposto
dagli articoli 16, 17 e 18 del Decreto Legislativo 30 aprile 1992, n.285 (Nuovo Codice
della Strada), nonché dagli articoli 26, 27 e 28 del DPR 16 Dicembre 1992, n.495
(Regolamento di esecuzione del Nuovo Codice della Strada).
In particolare, è fondamentale tener presente il concetto di classificazione
funzionale delle strade, poiché, in base ad esso, si può individuare l’entità delle fasce
di rispetto stradale.
Qualora i manufatti da installare, modificare o comunque variare nella loro natura o
nelle loro caratteristiche dimensionali e/o tipologiche ricadessero all’interno delle fasce
suddette, dovrà essere assunta l’autorizzazione dell’ente proprietario della strada, se
fuori dai centri abitati come delimitati e definiti dalla delibera di giunta del Comune
interessato; se – invece - si trovano all’interno dei centri abitati, la Provincia, in qualità
di ente proprietario della strada, rilascerà esclusivamente il nulla-osta preventivo, che
dovrà essere obbligatoriamente seguito, prima della conclusione del procedimento
autorizzatorio previsto dagli articoli 26 e 27 del Codice della Strada, dall’autorizzazione
del Comune competente e del relativo regolamento di esecuzione. Infatti, tale
autorizzazione sarà ricompresa all’interno del procedimento autorizzatorio di cui
all’articolo 12 del D.Lgs. 387/2003 e verrà assorbita nell’autorizzazione unica.
Va precisato che, all’interno dei centri abitati, e sempre in centro abitato, nelle
zone individuate dal P.R.G. come edificabili sia con intervento edilizio diretto, sia per
intervento urbanistico preventivo, la fascia di rispetto viene individuata dal P.R.G. del
Comune di competenza e comunque dal D.M. 1444/68.

8. GARANZIE PER LA DISMISSIONE DELL’IMPIANTO E LA RIMESSA


IN PRISTINO DELLO STATO DEI LUOGHI

La Legge n.244/2007 (c.d. Legge Finanziaria 2008) ha modificato il quarto


comma dell’articolo 12 del D.Lgs. 387/2003, disponendo che l’autorizzazione unica
deve contenere esplicitamente l’obbligo alla rimessa in pristino dello stato dei luoghi a
carico del soggetto esercente a seguito della dismissione dell’impianto.
Pertanto, come indicato al precedente paragrafo 4 e sue articolazioni, è
necessario che nel progetto definitivo venga inserita anche una parte relativa alle opere
ed attività che saranno svolte per adempiere a tale obbligo (piano di dismissione
dell’impianto) con documentazione puntuale e dettagliata circa la congruità dei costi di
smaltimento evidenziati nella relazione di dismissione in riferimento ai codici CER
individuati e classificati dalla normativa in vigore.
14
Ai fini dell’effettiva esecuzione della rimessa in pristino dello stato dei luoghi, il
soggetto interessato dovrà produrre una polizza fidejussoria bancaria, stipulata in
favore della Provincia di Macerata che assicuri l’importo corrispondente al costo per
l’esecuzione dei lavori di cui trattasi, dedotto dal Computo metrico estimativo
presentato unitamente alla richiesta di autorizzazione, con un minimo di:
‰ 100,00 €/ kW di potenza, nel caso di impianti con strutture di sostegno dei moduli
ancorate con fondazioni superficiali o profonde, in cemento armato. Tale importo
va applicato anche agli impianti eolici;
‰ 70,00 €/ kW di potenza negli altri casi.

Qualora, dagli elaborati presentati unitamente alla richiesta di autorizzazione si


desuma che l’importo dei lavori di rimessa in pristino dello stato dei luoghi risulta
superiore all’importo calcolato come sopra indicato la polizza fidejussoria dovrà
assicurare la somma più elevata.
La fideiussione è vincolata e finalizzata esclusivamente all’attività di rimessa in
pristino dei luoghi e deve prevedere:
ƒ il rinnovo per l’intero periodo di funzionalità dell’impianto;
ƒ essere svincolata solamente a seguito di espressa autorizzazione da parte della
Provincia;
ƒ escutibile a prima richiesta.

Detta garanzia andrà a costituire parte integrante dell’autorizzazione unica.


Nel caso in cui il soggetto autorizzato non provvederà ad eseguire o far eseguire i
lavori relativi alla rimessa in pristino dei luoghi nei tempi e modi previsti nel Piano di
Gestione e Dismissione, è diritto dell’Ente autorizzante trattenere la somma costituita in
garanzia al fine di attivare tutte le misure previste.

9. MISURE DI COMPENSAZIONE AMBIENTALE

Il rilascio dell’autorizzazione può comportare la determinazione di misure di


compensazione da realizzarsi da parte del soggetto autorizzato.
Per misure di compensazione si intende tutti quegli interventi e realizzazioni, in tutto
od in parte svincolati dall’opera in progetto, che devono essere realizzati possibilmente,
ma non necessariamente, in siti vicini all’opera stessa, affinché il valore complessivo
dell’ambiente naturale e sociale e del paesaggio interessato dall’intervento non venga
diminuito ed anzi, se possibile, ne tragga vantaggio oppure aumenti.
Ai sensi della normativa vigente in materia 8 e della relativa consolidata
giurisprudenza 9 , in merito alle misure di compensazione si conferma quanto segue:
a) è possibile l’applicazione di misure compensative anche per gli impianti
alimentati da fonti rinnovabili”;
b) le misure compensative devono essere connesse a situazioni di carattere
ambientale e territoriale e legate alla finalità della tutela dell’ambiente e del
territorio;
c) le misure compensative possono avere anche natura economica, quale
compartecipazione ad opere direttamente riferite alle raccomandazioni per
l’ubicazione degli impianti in zona agricola di cui all’art.12 comma 7 del D.Lgs
387/2003.

8
Art.12, comma 6, del D.Lgs. 387/2003; art.1, comma 4, lettera f) della Legge n.239/2004
9
Corte Costituzionale, sentenza n. 383/2005; Corte Costituzionale, sentenza n. 246/2006; TAR Lecce,
n.118/2009; Consiglio di Stato, parere n.2849 del 10 ottobre 2008.
15
Per quanto sopra, la valutazione delle eventuali misure di compensazione
ambientale sarà effettuata di volta in volta, in seno alla Conferenza dei servizi, sulla
base della proposta che il Comune nel cui ambito ricade l’impianto è chiamato ad
avanzare.

10. SCADENZA DELL’AUTORIZZAZIONE UNICA E DELLE ALTRE


AUTORIZZAZIONI INCLUSE

Con l’introduzione dell’obbligo della rimessa in pristino dello stato dei luoghi al
comma 4 dell’articolo 12 del D.Lgs. 387/03, effettuata dalla Legge n.244/2007, il
legislatore ha voluto implicitamente assegnare all’autorizzazione unica una scadenza,
legata alla durata naturale dell’impianto autorizzato.
Pertanto, l’Amministrazione rilascerà l’autorizzazione subordinandola ad un termine
di scadenza della sua validità.
Inoltre, conformemente al permesso di costruire, sarà indicato un congruo 10 termine
di inizio e di fine lavori, pena la revoca dell’atto autorizzatorio, nonché un termine di
decorrenza dell’efficacia dell’autorizzazione; essa, infatti, non può essere utilizzata
come una mera “prenotazione” del territorio.
Tutti i termini soggetti a scadenza possono essere prorogati, per una sola volta,
purché la richiesta venga effettuata prima della loro scadenza e sia motivata.
Qualora l’autorizzazione unica ricomprenda anche altre autorizzazioni suscettibili, a
norma di legge, a specifiche scadenze di validità che, se date singolarmente, sarebbero
soggette ad un termine di scadenza di validità, l’autorizzazione unica espliciterà che le
stesse restano sottoposte alle prescrizioni particolari per esse previste dalle rispettive
normative e soggette alle loro ordinarie scadenze.
Quindi, ad esempio, per un impianto di produzione di energia elettrica da biomasse
da rifiuti, che dia luogo ad emissioni in atmosfera, l’autorizzazione unica di cui
all’articolo 12 del D.Lgs. 387/03 dovrà essere rinnovata alla scadenza dei 15 anni dal
suo rilascio, previa domanda da presentarsi un anno prima, nella parte relativa alle
prescrizioni concernenti le emissioni in atmosfera. La stessa autorizzazione unica potrà
essere aggiornata, per tale parte, anche prima di detta scadenza, se si dovessero
apportare modifiche sostanziali; qualora invece le modifiche fossero valutate come non
sostanziali, è sufficiente la semplice comunicazione da parte del titolare dell’impianto
all’autorità che ha rilasciato l’autorizzazione.

11. VOLTURA DELL’AUTORIZZAZIONE E CESSIONE


DELL’AUTORIZZAZIONE A TERZI

Ai fini della voltura dell’autorizzazione, deve essere fatta esplicita richiesta,


utilizzando il modello allegato al presente documento (Allegato “E”).
Tale voltura si rende necessaria nei seguenti casi:
a) cessione dell’impresa
b) fusione
c) scorporo, incorporazione
d) contratto di comodato d’uso, anche temporaneo
e) contratto di locazione
f) successione, etc…
10
“Congruo”, cioè valutato in riferimento alla tipologia della fonte rinnovabile del dato impianto.
Ugualmente congrui devono essere i termini di inizio e fine lavori: al riguardo, va sottolineato che per
interrompere la decorrenza di tali termini è sufficiente per il soggetto autorizzato eseguire un qualsiasi
atto che dimostri la sua “voluntas aedificandi”, come ad esempio la stipula di un contratto di acquisto dei
materiali.
16
La domanda, corredata da copia conforme o estratto dell’atto che giustifica
l’istanza di voltura, deve essere redatta su carta intestata della ditta che ha rilevato
l’impianto, e deve essere spedita mediante lettera raccomandata A/R, ovvero recapitata
a mano al Settore XII Ambiente, Via G.B. Velluti n.41, Loc.Piediripa- 60100 Macerata;
deve, inoltre, essere inviata per conoscenza, mediante posta ordinaria, a tutti gli Enti che
hanno partecipato alla conferenza dei servizi ed hanno rilasciato pareri, nulla-osta
etc…all’interno del procedimento autorizzatorio.
A seguito di verifica della regolarità e pertinenza della documentazione
presentata, la voltura sarà disposta con Determinazione Dirigenziale del Settore XII
Ambiente.
In caso di carenza di documentazione si procederà:
a) con una dichiarazione di improcedibilità per sostanziale carenza documentale;
b) con una richiesta di integrazioni qualora la carenza non sia ritenuta sostanziale.

Circa la possibilità di cedere l’autorizzazione a terzi, da parte del soggetto


autorizzato, occorre distinguere se l’atto autorizzatorio sia stato rilasciato anche sulla
base di valutazioni soggettive relative al soggetto richiedente oppure solo sulla base di
considerazioni tecniche.
In questo secondo caso, l’autorizzazione unica è sostanzialmente simile al permesso
di costruire, e quindi può liberamente circolare ed essere ceduta.
Nel primo caso, invece, la cessione dell’autorizzazione potrà avvenire solo a
seguito di preventivo parere positivo rilasciato dall’autorità procedente.
E’, in ogni caso, opportuno che l’autorità procedente venga informata dell’avvenuta
cessione dell’autorizzazione, anche a riguardo dei relativi obblighi di garanzia circa la
dismissione dell’impianto e del ripristino dello stato dei luoghi.

12. VARIANTI

Nel caso in cui per un determinato progetto si sia svolta la fase endoprocedimentale
di Verifica di Assoggettabilità o di V.I.A., e la modifica al progetto approvato ed
autorizzato sia “sostanziale” secondo la definizione di cui all’articolo 5, primo comma,
lettera l.bis) del D.Lgs. 152/2006, tale variante dà luogo ad una nuova rivalutazione
ambientale con necessità di nuova pubblicazione ai sensi dell’articolo 24, commi 1 e 2
dello stesso decreto.
Qualora si tratti di un progetto autorizzato ai sensi dell’articolo 12 del D.Lgs.
387/2003 senza la necessità delle procedure di Verifica di Assoggettabilità o di V.I.A, il
soggetto titolare dell’autorizzazione deve comunque darne preventiva comunicazione
alla Provincia.
Nel caso in cui l’Amministrazione procedente ritenga tale modifica sostanziale, farà
richiesta al soggetto titolare dell’autorizzazione di presentare alla stessa Provincia
apposita domanda ai sensi del D.Lgs. 387/2003.
Per la valutazione della sostanzialità o meno della modifica, il responsabile del
procedimento dovrà attenersi a criteri di ragionevolezza, considerando se la variante
proposta modifica elementi progettuali considerati e valutati come elementi essenziali
dell’atto autorizzatorio rilasciato.

Relativamente al progetto di connessione elettrica dell’impianto alla RTN, la


variante del tracciato che comporta il coinvolgimento di aree nuove e/o diverse rispetto
a quelle originarie potrà comportare la necessità di una nuova pubblicazione, ai sensi
della L.R. n.19/1988, ai fini di eventuali procedure di esproprio.
Se la modifica non è sostanziale, l’autorità competente provvede, se necessario, ad
aggiornare l’autorizzazione in atto.
17
Se l’autorità competente non si esprime, si applica il principio del silenzio-assenso
previsto dall’articolo 20 della Legge n.241/90, secondo i termini indicati dall’articolo 2,
comma 3, della stessa legge, ed il titolare o gestore dell’impianto potrà quindi procedere
all’esecuzione della modifica non sostanziale comunicata.

18
ALLEGATI

Allegato “A” – Fac-simile domanda di autorizzazione (*)


MODULO DOMANDA AI Marca da
SENSI DELL’ART. 12 Bollo
D.LGS. 387/2003 € 14,62
(enti pubblici esenti)

Alla Provincia di Macerata


Settore XII
Via G.B. Velluti n. 41
62100 MACERATA

Oggetto: Domanda ai sensi del D.Lgs. 29/12/2003 n. 387 art. 12 comma 3.

Il/La sottoscritto/a .............................................., nato/a a ........................... (Prov. .....)


il ..................., Codice Fiscale ..................................., residente a ................. (Prov. ....)
in Via .................. n. ......, telefono ................., fax ......................., e-mail ......................

in qualità di ..........................................................................................................
del/della (specificare ragione sociale) .................................................................................
con sede legale a ......................................... (Prov. ....) in Via ............................... n. ....
con unità locale a ..................................... (Prov. ....) in Via .................................. n. ....
Codice Fiscale ............................................, Partita I.V.A. ............................................
telefono ......................., fax ......................, e-mail ...........................................................

con domicilio legale a .......................................... (Prov. ....) in Via ..................... n. ....

CHIEDE L’AUTORIZZAZIONE UNICA AI SENSI DELL’ART. 12 DEL


D.LGS.387/2003

(*)
Per la compilazione si suggerisce di seguire le indicazioni di cui al successivo Allegato “C”.
Questo modello può essere soggetto a modificazioni, nella parte relativa agli allegati a seguito della
promulgazione, da parte della Regione Marche, della nuova legge regionale in materia di V.I.A. Il nuovo
modello sarà, in ogni caso, disponibile sul sito istituzionale della Provincia di Macerata.
19
per la costruzione e l’esercizio dell’impianto (breve descrizione del progetto - max
250 caratteri) ………….
.......................................................................................................................
.........................................................................................................................................
......................................................................................................................................
....................................................................................................................................

per interventi di modifica, potenziamento, rifacimento totale o parziale e


riattivazione dell’impianto (breve descrizione del progetto - max 250 caratteri)
…………………………………………………………………......
................................................................................................................................
.........................................................................................................................................
......................................................................................................................
......................................................................................................................................

CHIEDE CONTESTUALMENTE IL RILASCIO DELLE SOTTO ELENCATE


AUTORIZZAZIONI, PARERI E/O NULLA OSTA:

Verifica di assoggettabilità alla Valutazione di Impatto Ambientale ai sensi dell’


art.6, L.R. n. 7/2004;

Valutazione di Impatto Ambientale ai sensi dell’art. 9 della L.R. n. 7/2004;

Valutazione di incidenza, ai sensi dell’art. 5 del DPR n.357/1997, vista l’interferenza


con ……………..............................…. (Siti di Interesse Comunitario SIC e/o Zone a
Protezione Speciale ZPS);

Autorizzazione alle emissioni in atmosfera ai sensi dell’art.269 del D.Lgs. n.


152/2006;

Autorizzazione alla gestione/smaltimento dei rifiuti ai sensi dell’art.208 del D.Lgs.


n.152/2006;.

Autorizzazione allo scarico di acque reflue industriali ai sensi dell’art.125 del D.Lgs.
n.152/2006;

Concessione di derivazione di acqua pubblica, ai sensi del T.U. n.1775/1933;

20
Autorizzazione ad eseguire i lavori, ai sensi del D.Lgs. 42/2004 e s.m.i., in quanto
ricadono in aree soggette a vincolo paesaggistico (**) ;

Autorizzazione, in sub-delega comunale, ad eseguire i lavori, ai sensi del D.Lgs.


42/2004 e s.m.i. e dell’art. 6 della L.R. n.34/1992, in quanto ricadono in aree
soggette a vincolo paesaggistico;

Autorizzazione alla riduzione della superficie boscata ai sensi dell’art. 12 della L.R.
n.6/2005;

Autorizzazione ad eseguire i lavori, ai sensi del R.D. n. 3267/1923, in quanto


ricadono in aree soggette a vincolo idrogeologico;

Autorizzazione idraulica, ai sensi del R.D. 523/1904 e s.m.i. e concessione per


l’utilizzo di beni del demanio idrico, ai sensi del T.U. n. 1775/1933;

Autorizzazione ai sensi del T.U. n.1775/1933 e della L.R. n. 5/2006 (sbarramenti


fluviali di ritenuta e bacini di accumulo idrico;

Permesso di costruire, ai sensi della D.P.R. 380/2001 e s.m.i.;

D.I.A., ai sensi della D.P.R. 380/2001 e s.m.i.;

Nulla osta per la costruzione dell’elettrodotto, ai sensi del D.Lgs. n. 259/2003;

Certificato Prevenzione Incendi, ai sensi del D.M. 16 febbraio 1982 e norme


collegate

Autorizzazione per attraversamenti, realizzazione passi carrai e/o interferenze


(compreso il semplice passaggio con i mezzi di cantiere) con la viabilità provinciale /
statale / comunale (S.P. / S.S. n. ……... di …………….………….......), ai sensi del
D.Lgs. 30/04/1992 n. 285 e s.m.i. e relativo regolamento di attuazione D.P.R.
16/12/1992 n. 495 e s.m.i.;

Mutamento di destinazione d’uso per terreni gravati da uso civico, interessati dalle
opere in progetto, identificati al NCT come di seguito:
Comune di ………………., foglio ……….., mappale ………….;
Comune di ………………., foglio ……….., mappale ………….;
Comune di ………………., foglio ……….., mappale …………..

(**)
Si precisa, a tal fine, che la relazione paesaggistica prevista dal DPCM 12.12.2005, necessaria ai fini del rilascio
dell’autorizzazione paesaggistica, dovrà essere predisposta secondo la modulistica di cui alla DGR n.762 del
16.07.2007 e relativi contenuti.

21
Autorizzazione ai sensi della Legge Regionale n.19/1988 per la realizzazione di linee
ed impianti elettrici fino a 150.000 Volt;

Individuazione delle modalità tecniche per l’allacciamento alla rete di distribuzione


dell’energia elettrica di proprietà …………..............…….. (Enel Distribuzione
S.p.A. o altro soggetto);

individuazione delle modalità tecniche di esecuzione delle opere interferenti con i


sottoservizi di seguito individuati:
linee elettriche interrate / aeree / ancorate a ……............ di proprietà della
ditta ………...........…….…..;
linee telefoniche interrate / aeree / ancorate a ……......... di proprietà della
ditta ……….….…………….;
tubazioni del gas interrate / ancorate a …….................... di proprietà della
ditta ……………..................;
tubazioni dell’acquedotto interrate / ancorate a ……........ di proprietà della
ditta …….………………......;
tubazioni della fognatura interrate / ancorate a ……........ di proprietà della
ditta ……………..………….;
(altro)
……………………………………………………...……………..……………..;
(altro)
…………………………………………………...……………..……………...

Nulla osta dell’Ente Gestore dell’Area Protetta ai sensi dell’art.13 della Legge n.
394/91;
………………………………………………………………………..

altro
.....................................................................................................................................
(da compilare nel caso in cui debba essere previsto un ulteriore parere non
riconducibile alle categorie richiamate)

22
SOTTO LA PROPRIA RESPONSABILITÀ, CONSAPEVOLE DELLE
SANZIONI PENALI APPLICABILI IN CASO DI DICHIARAZIONI FALSE E
MENDACI AI SENSI DELL’ART.76 DEL DPR 445/2000 E SUCCESSIVE
MODIFICHE ED INTEGRAZIONI, AVENDONE PIENA CONOSCENZA,
DICHIARA CHE PER L’INTERVENTO IN PROGETTO SONO GIA’ STATE
OTTENUTE LE SEGUENTI AUTORIZZAZIONI, PARERI, NULLA OSTA,
ECC., DI CUI SI ALLEGA COPIA (***) :

……...............................................................................................................................

……......................................................................................................................

……..................................................................................................................
(****)
V. nota corrispondente a fondo pagina

SI PRECISA CHE, QUALORA SIA NECESSARIA L’ISTANZA PER L’AVVIO DELLA PROCEDURA DI
VERIFICA/V.I.A. AI SENSI RISPETTIVAMENTE DELL’ARTICOLO E DELL’ARTICOLO 9 DELLA L.R. N.7/2004,
OCCORRE COMPILARE LA RELATIVA MODULISTICA DISPONIBILE SUL SITO DELLA PROVINCIA DI
MACERATA AL SEGUENTE INDIRIZZO:

www.provincia.mc.it/provincia → “modulistica”

(***)
Allegare copia solamente di autorizzazioni, nulla osta,ecc. rilasciati dal Enti diversi dalla Provincia
di Macerata
(****) continuare la compilazione della domanda seguendo lo schema:
ƒ del successivo prospetto “1” se l’intervento in progetto non rientra nelle categorie progettuali di cui
agli allegati della l.r. 7/2004 e s.m.i. o nel caso in cui venga escluso dalla fase di valutazione di
impatto ambientale;
ƒ del successivo prospetto” “2 se l’intervento in progetto deve essere sottoposto alla procedura di cui
all’art. 6 della l.r. 7/2004 e s.m.i. – procedura di verifica di assoggettabilità a VIA;
ƒ del successivo prospetto “3” se l’intervento in progetto deve essere sottoposto alla procedura di cui
all’art. 9 della l.r 7/2004 e s.m.i. – procedura di VIA

23
Prospetto “1”

sotto la propria responsabilità, consapevole delle sanzioni penali applicabili in caso di


dichiarazioni false e mendaci ai sensi dell’art76 del DPR 445/2000 e successive
modifiche ed integrazioni, avendone piena conoscenza, DICHIARACHE
L’INTERVENTO IN PROGETTO:

‰NON RIENTRA NELLE CATEGORIE PROGETTUALI DI CUI AGLI


ALLEGATI DELLA L.R. 7/2004 e s.m.i..
E’ STATO ESCLUSO DALLA FASE DI VALUTAZIONE DI IMPATTO
AMBIENTALE DI CUI ALLA L.R. 7/2004 e s.m.i. CON DETERMINAZIONE N.
............. DEL ....................

ALLEGA IL PROGETTO DEFINITIVO, COME DI SEGUITO SPECIFICATO


(barrare tutte le caselle d’interesse):

n. 2 copie del progetto completo in ogni sua parte per la Provincia di Macerata -
Settore XII.

n. 2 copie per l’ottenimento della concessione di derivazione, ai sensi del T.U.


n.1775/1933.

n. 1 copia per l’ottenimento dell’autorizzazione ad eseguire i lavori, ai sensi del


D.Lgs. 42/2004 e s.m.i..

n. 1 copia per l’espressione del Nulla osta dell’Ente Gestore dell’Area Protetta
……………………….……..

n. 1 copia cartacea + n. 1 copia su supporto informatico, per l’ottenimento


dell’autorizzazione ad eseguire i lavori, ai sensi del R.D. n. 3267/1923..

n. 1 copia per l’ottenimento dell’autorizzazione idraulica ai sensi del R.D. 523/1904


e s.m.i e per la concessione per l’utilizzo di beni del demanio idrico, ai sensi del ai
sensi del T.U. n. 1775/1933.

n. 1 copia per l’ottenimento del permesso di costruire da parte del Comune di


…………………….., ai sensi del D.P.R. 380/2001 e s.m.i..

n. 1 copia per il deposito della D.I.A. in Comune di ………………., ai sensi del


D.P.R. 380/2001 e s.m.i..

n. 1 copia per il Certificato Prevenzione Incendi da parte del Comando Provinciale


dei Vigili del Fuoco;

n. 1 copia dei seguenti elaborati per l’ottenimento del nulla osta per la costruzione
dell’elettrodotto, ai sensi del D.Lgs. n. 259/2003:
• planimetrie vistate dal/dai gestore/i della rete di telecomunicazione;
• richiesta di nulla osta;

24
• documento d’identità in corso di validità;
• atto di sottomissione;
• attestazione del versamento delle spese d’istruttoria.

n. 1 copia degli elaborati tecnici di interesse per l’ottenimento dell’autorizzazione per


attraversamenti, realizzazione passi carrai e/o interferenze (compreso il semplice
passaggio con i mezzi di cantiere) con la viabilità provinciale / statale / comunale
(S.P. n. ……/ S.S. n. …... di …………….……………), ai sensi del D.Lgs.
30/04/1992 n. 285 e s.m.i. e relativo regolamento di attuazione D.P.R. 16/12/1992 n.
495 e s.m.i..

n. 1 copia per l’espressione del parere dell’ ASUR Marche – Z.T.n. ___, ai sensi
della L.R. ___ e s.m.i..

richiesta ed elaborati tecnici di interesse per mutazione di destinazione d’uso dei


terreni gravati da uso civico, per opere da realizzare sui seguenti mappali identificati
al NCT del:
• Comune di …………., foglio ……….., mappale ………….;
• Comune di …………., foglio ……….., mappale …………..

n. 1 copia degli elaborati tecnici di interesse per l’individuazione delle modalità


tecniche per l’allacciamento alla rete di distribuzione dell’energia elettrica di
proprietà ………………....................... (Enel Distribuzione S.p.A. o altro soggetto).

per l’individuazione delle modalità tecniche di esecuzione delle opere interferenti


con i sottoservizi individuati:
n. 1 copia per l’espressione del parere della ditta …………….………
(interferenza con linee elettriche);
n. 1 copia per l’espressione del parere della ditta ……………..……
(interferenza con linee telefoniche);
n. 1 copia per l’espressione del parere della ditta …………………………….
(interferenza con rete gas);
n. 1 copia per l’espressione del parere della ditta ……………………...…
(interferenza con acquedotto);
n. 1 copia per l’espressione del parere della ditta ……………………….
(interferenza con rete fognaria);
n. 1 copia per l’espressione del parere della ditta …………..…………….
(……………………………….);
n..... copie degli elaborati tecnici di interesse per ……………………………………..
(da compilare nel caso in cui debba essere previsto un ulteriore parere non
riconducibile alle categorie richiamate)

Data, ..............................
Firma e timbro
...........................................................
( N.B.: Allegare copia firmata di documento
d’identità in corso di vigenza)

25
Prospetto “2”

Sotto la propria responsabilità, consapevole delle sanzioni penali applicabili in caso di


dichiarazioni false e mendaci ai sensi dell’art76 del DPR 445/2000 e successive
modifiche ed integrazioni, avendone piena conoscenza, DICHIARA CHE
L’INTERVENTO IN PROGETTO:

RIENTRA NELLA CATEGORIA PROGETTUALE DI CUI


ALL’ALLEGATO B2 PUNTO ......... DELLA L.R. 7/2004 e s.m.i..

RICADE E/O PUO’ AVERE EFFETTI SU SITI DI INTERESSE


COMUNITARIO SIC E/O ZONE A PROTEZIONE SPECIALE ZPS (indicare
denominazione del SIC e/o della ZPS)
............................................................................................................

E’ SOTTOPOSTO ALLA AUTORIZZAZIONE PAESAGGISTICA DI CUI


AL D.LGS. 42/2004

sotto la propria responsabilità, consapevole delle sanzioni penali applicabili in caso di


dichiarazioni false e mendaci ai sensi dell’art76 del DPR 445/2000 e successive
modifiche ed integrazioni, avendone piena conoscenza, DICHIARA INOLTRE CHE,
AL TERMINE DELLA FASE DI VERIFICA DI IMPATTO AMBIENTALE,
PER IL PROSEGUO DELL’ITER ISTRUTTORIO PROVVEDERA’ ALLA
CONSEGNA DEL PROGETTO DEFINITIVO, COMPILANDO IL PROSPETTO
“1” O, IN ALTERNATIVA, IL PROSPETTO “3”, PRODUCENDO TUTTA LA
DOCUENTAZIONE DA QUESTI RISPETTIVAMENTE PREVISTA.

ALLEGA IL PROGETTO PRELIMINARE/DEFINITIVO (cancellare


l’indicazione che non risulta d’interesse) , COME DI SEGUITO SPECIFICATO:

n. 2 copie del progetto completo in ogni sua parte per la Provincia di Macerata -
Settore XII Ambiente.
n. 1 copia per il pronunciamento ai sensi dell’art. 6 della L.R. 7/2004 e s.m.i. (fase di
verifica di impatto ambientale).
n. 1 copia completa per l’ufficio di deposito progetti ai sensi della L.R. 7/2004 e
s.m.i..

Data, ..............................
Firma e timbro
...........................................................
( N.B.: Allegare copia firmata di documento
d’identità in corso di vigenza)
26
Prospetto “3”

sotto la propria responsabilità, consapevole delle sanzioni penali applicabili in caso di


dichiarazioni false e mendaci ai sensi dell’art76 del DPR 445/2000 e successive
modifiche ed integrazioni, avendone piena conoscenza, DICHIARA CHE
L’INTERVENTO IN PROGETTO

RIENTRA NELLA CATEGORIA PROGETTUALE DI CUI ALL’ALLEGATO


B2 PUNTO ......... DELLA L.R. 7/2004 e s.m.i..

E’ STATO ASSOGGETTATO A PROCEDURA DI V.I.A. (ART.9 DELLA


L.R. 7/2004) A SEGUITO DI PRONUNCIA DELLA PROVINCIA DI
MACERATA CON ATTO N. …….. DEL …………

RICADE ANCHE PARZIALMENTE ALL’INTERNO DI AREE


NATURALI PROTETTE (indicare area protetta) .....................................................

NON RICADE/RICADE E/O PUO’ AVERE EFFETTI SU SITI DI


INTERESSE COMUNITARIO SIC E/O ZONE A PROTEZIONE SPECIALE
“ZPS” (indicare denominazione del SIC e/o ZPS)
………………………………………………………………...

E’ SOTTOPOSTO ALLA AUTORIZZAZIONE PAESAGGISTICA DI CUI


AL D.LGS. 42/2004

ALLEGA IL PROGETTO DEFINITIVO, COME DI SEGUITO SPECIFICATO:

n. 2 copie del progetto completo in ogni sua parte per la Provincia di Macerata -
Settore XII AMBIENTE.

n. 1 copia per l’espressione del giudizio di compatibilità ambientale, ai sensi dell’art.


____ della L.R. ____ e s.m.i. (fase di valutazione di impatto ambientale).

n. 2 copie per l’ottenimento della concessione di derivazione, ai sensi del T.U. n.


1775/1993.

n. 1 copiA per l’ottenimento dell’autorizzazione idraulica ai sensi del R.D. 523/1904


e s.m.i e per la concessione per l’utilizzo di beni del demanio idrico ai sensi del T.U.
n. 1775/1933.

27
n. 1 copia per l’ottenimento del permesso di costruire da parte del Comune di
…………………….., ai sensi del D.P.R. 380/2001 e s.m.i..

n. 1 copia per il deposito della D.I.A. in Comune di ………………., ai sensi del


D.P.R. 380/2001 e s.m.i..

n. 1 copia per il Certificato Prevenzione Incendi da parte del Comando Provinciale


dei Vigili del Fuoco.

n. 1 copia dei seguenti elaborati per l’ottenimento del nulla osta per la costruzione
dell’elettrodotto, ai sensi del D.Lgs. n. 259/2003:
• planimetrie vistate dal/dai gestore/i della rete di telecomunicazioni;
• richiesta di nulla;
• documento d’identità in corso di validità;
• copia conforma dell’atto di sottomissione;
• attestazione del versamento delle spese d’istruttoria.

n. 1 copia degli elaborati tecnici di interesse per l’ottenimento dell’autorizzazione per


attraversamenti, realizzazione passi carrai e/o interferenze (compreso il semplice
passaggio con i mezzi di cantiere) con la viabilità provinciale / statale / comunale
(S.P. n. ……/ S.S. ….. n. …... di …………….…….…), ai sensi del D.Lgs.
30/04/1992 n. 285 e s.m.i. e relativo regolamento di attuazione D.P.R. 16/12/1992 n.
495 e s.m.i..

n. 1 copia per l’espressione del nulla osta dell’Ente Gestore dell’Area Protetta
…………………………….

n. 1 copia per l’espressione del parere dell’ ASUR Marche – Z.T.n. _____, ai sensi
della L.R. _______ e s.m.i..

richiesta ed elaborati tecnici di interesse per mutamento di destinazione d’uso dei


terreni gravati da uso civico, per opere da realizzare sui seguenti mappali identificati
al NCT del:
• Comune di ………………., foglio ……….., mappale ………….;
• Comune di ………………., foglio ……….., mappale …………..

n. 1 copia degli elaborati tecnici di interesse per l’individuazione delle modalità


tecniche per l’allacciamento alla rete di distribuzione dell’energia elettrica di
proprietà ……………....................….. (Enel Distribuzione S.p.A. o altro soggetto).

28
per l’individuazione delle modalità tecniche di esecuzione delle opere interferenti
con i sottoservizi individuati:
n. 1 copia per l’espressione del parere della ditta …………….………
(interferenza con linee elettriche);
n. 1 copia per l’espressione del parere della ditta ……………..……
(interferenza con linee telefoniche);
n. 1 copia per l’espressione del parere della ditta …………………………….
(interferenza con rete gas);
n. 1 copia per l’espressione del parere della ditta …………………...……
(interferenza con acquedotto);
n. 1 copia per l’espressione del parere della ditta ……………………….
(interferenza con rete fognaria);
n. 1 copia per l’espressione del parere della ditta …………..…………….
(……………………………….);

n. .... copie degli elaborati tecnici di interesse per


.........................................................................................
(da compilare nel caso in cui debba essere previsto un ulteriore parere non
riconducibile alle categorie richiamate)

Data, ..............................
Firma e/o timbro
...........................................................
( N.B.: Allegare copia firmata di documento
d’identità in corso di vigenza)

29
Allegato “B” : MODELLO AUTOCERTIFICAZIONE ANTIMAFIA
(Carta intestata della ditta)

DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE AI SENSI DEL D.Lgs. 387/03 - Art. 12

INDIRIZZO IMPIANTO__________________

Oggetto: Autocertificazione antimafia.

Il sottoscritto (nome e cognome)......................................................................... nato a


.....................................................il..........................,residente
in............................................ via................................................................... n. .........., in
qualità di legale rappresentante della società (indicare la ragione sociale) oppure: in
qualità di titolare dell’impresa (indicare la denominazione)
................................................................................... avente la sede in
.............................................. Prov. di ........... Via ...........................................................
n. ......, tel. n. ........................, consapevole delle sanzioni penali richiamate dall’art.76
del DPR 445/00 in caso di dichiarazioni mendaci e della decadenza dai benefici
eventualmente conseguiti dal provvedimento emanato sulla base di dichiarazioni non
veritiere, in quanto ne ha piena conoscenza,
sotto la propria responsabilità

DICHIARA

ai sensi della vigente normativa antimafia, che nei propri confronti non sussistono le
cause di divieto, di decadenza o di sospensione indicate dall’art.10 della Legge n.
575/65 e successive modificazioni ed integrazioni e di non essere a conoscenza
dell'esistenza di tali cause nei confronti dei propri conviventi, che vengono di seguito
elencati (a) :
(cognome) (nome) (data di nascita) (luogo di
nascita)
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________

In fede

___________, data

Firma e/o timbro


...........................................................
( N.B.: Allegare copia firmata di documento
d’identità in corso di vigenza)

(a)
Ai sensi dell’art.5 del D.Lgs. n. 490/94, nel caso di associazioni, imprese, società e consorzi la
suddetta dichiarazione deve essere resa per i soggetti indicati nell’allegato 5 al citato D.Lgs. n. 490/94.

30
ALLEGATO “C” : Note per la compilazione della domanda di autorizzazione

Le prime 4 pagine del Fac simile di domanda sono generali e vanno compilate
fornendo tutte le indicazioni richieste.

In particolare vanno barrate tutte le caselle corrispondenti alle eventuali


verifiche, valutazioni, autorizzazioni, nulla-osta che si ritengono necessari per
l’attuazione del progetto.

La domanda va, quindi, completata utilizzando uno dei tre prospetti riportati di
seguito alla prima parte, in relazione alle condizioni specifiche del progetto.

Al riguardo si fa presente che è necessario barrare e produrre le copie degli


elaborati progettuali previste in corrispondenza delle autorizzazioni richieste.

Segnaliamo, infine, per memoria, che la domanda deve essere firmata dal
richiedente e accompagnata sempre da una copia firmata del documento d’identità in
vigenza del richiedente.

Quanto sopra, al fine di dare validità alle dichiarazioni che si rendono ai sensi e
per effetto del DPR n.445/2000 e s.m.

31
ALLEGATO “D”: Note per l’elaborazione della relazione tecnica

La relazione tecnica deve, in particolare:


ƒ fornire un’ efficace descrizione di:
9 localizzazione dell’impianto, con l’indicazione della presenza, in prossimità, di
eventuali emergenze culturali, architettoniche, paesaggistiche, turistiche, ecc.;
9 le risultanze dell’indagine preliminare finalizzata alla verifica di eventuali impatti
cumulativi nell’area d’interesse;
9 caratteristiche dell’impianto elettrico con la descrizione del generatore (nel caso di
impianto fotovoltaico si intende il campo fotovoltaico), del sistema di conversione
dell’energia, dei quadri, della connessione alla rete elettrica.

ƒ essere corredata da :

9 Documentazione fotografica e rendering;


9 Piano di dismissione dell’impianto che preveda, alla cessazione dell’attività, le
modalità di rimozione e smaltimento del materiale ed il ripristino dello stato dei
luoghi;
9 Elaborati grafici:
- Inquadramento urbanistico e territoriale dell’impianto;
- Estratto topografico (scala 1:10.000)
- Stralcio PRG in scala 1:2.000; PTC, ecc..
- Stralcio vincolistica (vincolo idrogeologico, aree protette, SIC, ZPS, PAI…corsi
d’acqua, aree boscate, tutela paesaggistica) se non riportati nel PRG;
- Elaborati grafici del progetto dell’impianto (es: layout dell’impianto…);
- Elaborati impianto elettrico: “Schema unificato contenente la rappresentazione
del generatore (nel caso fotovoltaico si intende il campo fotovoltaico), del
sistema di conversione, dei quadri, dei sistemi di misura, della connessione alla
rete di distribuzione (BT o MT), dei gruppi di misura; planimetria dei punti di
utenza, quadri elettrici, cavidotti ed impianto di terra; cabina BT/MT; quadri di
campo; planimetria del decorso delle linee elettriche.

Inoltre, per gli impianti al suolo:


9 rilievo planimetrico dell’area;
9 studio geologico-geotecnico ed idrogeologico badato su adeguata campagna
geognostica, con eventuali prove in situ, al fine di verificare la stabilità del
complesso terreno-strutture di fondazione/ fissaggio pannelli e cabine;
9 comparativo dei profili attuali e di progetto, tracciati nelle linee di massima
pendenza o comunque più significativi debitamente quotati (distanze-altezze), in
scala adeguata, evidenziando gli sterri e i riporti;
9 relazione in merito alle modalità esecutive degli sbancamenti e dei riporti, nonché
sugli eventuali interventi e/o opere previste per la sistemazione complessiva
dell’area interessata dall’impianto ( in conformità anche alle vigenti disposizioni
per la gestione di terre e rocce da scavo);
9 descrizione ed illustrazione dello schema di drenaggio delle acque superficiali e –
ove occorra – di quelle sotterranee, con sezioni tipo, individuando il recapito
finale;
9 Qualora sussistano proprietà demaniali, dovrà essere dimostrato, con planimetria
quotata, il rispetto delle distanze minime fissate dal R.D. n.523/1904 con le opere
in progetto;
9 Indicazione delle viabilità interessate e traffico indotto dalla realizzazione e
gestione dell’impianto.

32
Per gli impianti su fabbricato dovrà essere presentato anche il certificato di idoneità
statica della struttura portante in relazione alla nuova situazione in carico.

Per gli impianti di produzione di energia elettrica da biomasse (mediante


utilizzazione di materia classificabile come rifiuto), la documentazione presentata deve
indicare:
a) ubicazione dell’impianto, con indicazione delle coordinate Gauss-Boaga,
riferimenti cartografici su cartografia CTR, planimetria del sito, quota;
b) attestazione di conformità al PEAR MARCHE (autocertificazione);
c) scopo del progetto;
d) Attestazione di conformità urbanistica;
e) Attestazione di conformità legge 46/90 (impianti elettrici a norma);
f) Documentazione riguardante eventuali accordi con il Gestore della rete elettrica
o preliminare degli accordi;
g) Fotoinserimento dell’impianto ante e post opera
h) Dati tecnici dell’impianto:
- potenza dell’impianto (kW di picco, kWh/anno previsti)
- progetto definitivo dell’impianto e delle opere connesse (viabilità,
infrastrutture, aree di cantiere, trasporto materiale, esbosco, coppature ecc…)
con localizzazione dell’impianto su cartografia in scala adeguata;
- descrizione della tipologia dell’impianto utilizzato per la conversione
energetica delle biomasse in relazione al materiale da convertire ed alla
potenzialità, precisando se si tratti di:
1) combustione (e quindi specificare se mediante griglia, sospensione, tamburo
rotante, doppio stadio, letto fluido)
2) massificazione
3) pirolisi
- precisa descrizione della biomassa e della provenienza;
- indicazione delle disponibilità delle biomasse nei territori limitrofi e nel
bacino di utenza, distanza dell’impianto, eventuali intese con soggetti
proprietari della biomassa;
- indicazione delle viabilità interessate e traffico indotto dalla realizzazione
dell’impianto;
- indicazione della forma di energia prodotta;
- motivazioni della scelta del tipo di impianto ed eventuale indicazione delle
principali soluzioni alternative possibili, con motivazione della scelta
compiuta;
- stima del beneficio ambientale (con particolare riferimento alle emissioni
climalteranti);
- documentazione rilasciata dal Gestore Elettrico relativa alle modalità di
allaccio alla rete elettrica;
- valutazione dell’impatto ambientale nelle diverse matrici:
a) relazione dell’impatto acustico sottoscritta da tecnico abilitato;
i) relazione sulle emissioni in atmosfera, con indicazione delle caratteristiche
chimiche e fisiche delle emissioni: in particolare, per ogni emissione, devono
essere precisate:
1) l’identificazione (su planimetria);
2) quota, portata e temperatura fumi;
3) inquinanti presenti;
4) eventuale progetto del sistema di abbattimento degli inquinanti;
5) valutazione delle emissioni diffuse e delle potenziali ricadute
degli inquinanti sull’area circostante;
33
l) suolo: rifiuti prodotti durante la fase di cantiere, rifiuti prodotti durante la fase di
manutenzione dell’impianto a regime, relativa gestione e smaltimento;
m) acque: descrizione degli eventuali scarichi idrici, delle caratteristiche del corpo
recettore e degli impianti di depurazione previsti;
n) paesaggio, flora e fauna: indicazione dei vincoli esistenti, zone di rispetto, atti
pianificatori eventualmente coinvolti, indicazione delle misure di mitigazione
dell’impatto visivo previste.

NOTA BENE:
1. Qualora sia necessaria l’acquisizione del Certificato Prevenzione Incendi ai sensi del
D.M. 16 febbraio 1982 e norme collegate, il progetto deve essere integrato con la
documentazione necessaria per il rilascio di tale certificato come prevista dalle
specifiche normative di settore.
2. Qualora per un determinato progetto venga richiesta contestualmente la Verifica di
assoggettabilità alla procedura di V.I.A. o la stessa Valutazione di Impatto
Ambientale, per la documentazione progettuale prevista per tali adempimenti che
risultasse coincidente con quella indicata nel presente documento non sussiste la
necessità di una sua duplice produzione.

34
ALLEGATO “E”-Voltura dell’autorizzazione

Carta intestata della ditta

MODELLO DI DICHIARAZIONE:

Il sottoscritto (cognome e nome)


............................................................................................................
legale rappresentante (e/o titolare; e/o presidente; e/o amm.re delegato; etc.)
della Ditta (denominazione sociale / ragione sociale)
............................................................................
con Sede legale in (luogo e
indirizzo)......................................................................................................
codice fiscale e/o partita IVA
..................................................................................................................
e insediamento produttivo in (luogo e
indirizzo)......................................................................................
con riferimento (all’atto autorizzatorio n. _____ del __ /__/_____ o alla domanda di
autorizzazione presentata in data __ /__/_____ ) ai sensi del D.Lgs. 152/06 (DPR 203
del 24.5.1988)
rilasciato a o presentata da (denominazione sociale / ragione sociale della Ditta
nominata nell’autorizzazione/domanda)
.....................................................................................................................
consapevole delle sanzioni penali richiamate dall’art.76 del DPR 445/00 in caso di
dichiarazioni mendaci e della decadenza dai benefici eventualmente conseguiti al
provvedimento emanato sulla base di dichiarazioni non veritiere, di cui all’art.75 del
DPR 445/00;
ai sensi e per gli effetti dell’art.47 del citato DPR 445/00;
sotto la propria responsabilità
DICHIARA

che, con effetto giuridico dal (indicare data) la responsabilità civile, amministrativa e
penale derivante dagli impianti oggetto(*) (dell’autorizzazione o della domanda di
autorizzazione D.Lgs. 387/2003,articolo 12) sono in capo al sottoscritto per effetto
dell’avvenuta (cessione, incorporazione, etc.) e che agli impianti medesimi non è stata
apportata variazione alcuna.

Allo scopo allega la documentazione relativa alla trasformazione di intestazione: (copia


dell'atto di cessione/affitto dell'azienda, copia dell'atto di trasformazione della società o
visura camerale).

Data ...............................

Firma e/o timbro


...........................................................
( N.B.: Allegare copia firmata di documento
d’identità in corso di vigenza)

(*) Qualora la cessione di proprietà o d’uso sia solo parziale, naturalmente vanno identificate con
precisione le parti d’interesse, anche mediante produzione di allegati tecnici, ed indicate le residue
con il riferimento della persona fisica cui fa capo la relativa responsabilità.
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ALLEGATO “F” : Allegato I del D.lgs 18-2-2005 n.59
Categorie di attività industriali di cui all'art. 1

1. Gli impianti o le parti di impianti utilizzati per la ricerca, lo sviluppo e la


sperimentazione di nuovi prodotti e processi non rientrano nel presente decreto.
2. I valori limite riportati di seguito si riferiscono in genere alle capacità di produzione o
alla resa. Qualora uno stesso gestore ponga in essere varie attività elencate alla
medesima voce in uno stesso impianto o in una stessa località, si sommano le capacità
di tali attività.
1. Attività energetiche.
1.1 Impianti di combustione con potenza termica di combustione di oltre 50 MW.
1.2. Raffinerie di petrolio e di gas.
1.3. Cokerie.
1.4. Impianti di gassificazione e liquefazione del carbone.
2. Produzione e trasformazione dei metalli.
2.1 Impianti di arrostimento o sinterizzazione di minerali metallici compresi i minerali
solforati.
2.2. Impianti di produzione di ghisa o acciaio (fusione primaria o secondaria),compresa
la relativa colata continua di capacità superiore a 2,5 tonnellate all'ora.
2.3. Impianti destinati alla trasformazione di metalli ferrosi mediante:
a) laminazione a caldo con una capacità superiore a 20 tonnellate di acciaio grezzo
all'ora;
b) forgiatura con magli la cui energia di impatto supera 50 kJ per maglio e allorché la
potenza calorifica è superiore a 20 MW;
c) applicazione di strati protettivi di metallo fuso con una capacità di trattamento
superiore a 2 tonnellate di acciaio grezzo all'ora.
2.4. Fonderie di metalli ferrosi con una capacità di produzione superiore a 20 tonnellate
al giorno.
2.5. Impianti:
a) destinati a ricavare metalli grezzi non ferrosi da minerali, nonché concentrati o
materie prime secondarie attraverso procedimenti metallurgici, chimici o elettrolitici;
b) di fusione e lega di metalli non ferrosi, compresi i prodotti di recupero (affinazione,
formatura in fonderia), con una capacità di fusione superiore a 4 tonnellate al giorno per
il piombo e il cadmio o a 20 tonnellate al giorno per tutti gli altri metalli.
2.6. Impianti per il trattamento di superficie di metalli e materie plastiche mediante
processi elettrolitici o chimici qualora le vasche destinate al trattamento utilizzate
abbiano un volume superiore a 30 m3.
3. Industria dei prodotti minerali.
3.1. Impianti destinati alla produzione di clinker (cemento) in forni rotativi la cui
capacità di produzione supera 500 tonnellate al giorno oppure di calce viva in forni
rotativi la cui capacità di produzione supera 50 tonnellate al giorno, o in altri tipi di
forni aventi una capacità di produzione di oltre 50 tonnellate al giorno.
3.2. Impianti destinati alla produzione di amianto e alla fabbricazione di prodotti
dell'amianto.
3.3. Impianti per la fabbricazione del vetro compresi quelli destinati alla produzione di
fibre di vetro, con capacità di fusione di oltre 20 tonnellate al giorno.
3.4. Impianti per la fusione di sostanze minerali compresi quelli destinati alla
produzione di fibre minerali, con una capacità di fusione di oltre 20 tonnellate al giorno.
3.5. Impianti per la fabbricazione di prodotti ceramici mediante cottura, in particolare
tegole, mattoni, mattoni refrattari, piastrelle, gres, porcellane, con una capacità di
produzione di oltre 75 tonnellate al giorno e/o con una capacità di forno superiore a 4
m3 e con una densità di colata per forno superiore a 300 kg/m3.
4. Industria chimica.

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Nell' ambito delle categorie di attività della sezione 4 si intende per produzione la
produzione su scala industriale mediante trasformazione chimica delle sostanze o dei
gruppi di sostanze di cui ai punti da 4.1 a 4.6.
4.1 Impianti chimici per la fabbricazione di prodotti chimici organici di base come:
a) idrocarburi semplici (lineari o anulari, saturi o insaturi, alifatici o aromatici);
b) idrocarburi ossigenati, segnatamente alcoli, aldeidi, chetoni, acidi carbossilici, esteri,
acetati, eteri, perossidi, resine, epossidi;
c) idrocarburi solforati;
d) idrocarburi azotati, segnatamente ammine, amidi, composti nitrosi, nitrati o nitrici,
nitrili, cianati, isocianati;
e) idrocarburi fosforosi;
f) idrocarburi alogenati;
g) composti organometallici;
h) materie plastiche di base (polimeri, fibre sintetiche, fibre a base di cellulosa);
i) gomme sintetiche;
j) sostanze coloranti e pigmenti;
k) tensioattivi e agenti di superficie.
4.2. Impianti chimici per la fabbricazione di prodotti chimici inorganici di base, quali:
a) gas, quali ammoniaca; cloro o cloruro di idrogeno, fluoro o fluoruro di idrogeno,
ossidi di carbonio, composti di zolfo, ossidi di azoto, idrogeno, biossido di zolfo,
bicloruro di carbonile;
b) acidi, quali acido cromico, acido fluoridrico, acido fosforico, acido nitrico, acido
cloridrico, acido solforico, oleum e acidi solforati;
c) basi, quali idrossido d'ammonio, idrossido di potassio, idrossido di sodio;
d) sali, quali cloruro d'ammonio, clorato di potassio, carbonato di potassio, carbonato di
sodio, perborato, nitrato d'argento;
e) metalloidi, ossidi metallici o altri composti inorganici, quali carburo di calcio,silicio,
carburo di silicio.
4.3. Impianti chimici per la fabbricazione di fertilizzanti a base di fosforo, azoto o
potassio (fertilizzanti semplici o composti).
4.4 Impianti chimici per la fabbricazione di prodotti di base fitosanitari e di biocidi.
4.5 Impianti che utilizzano un procedimento chimico o biologico per la fabbricazione di
prodotti farmaceutici di base.
4.6. Impianti chimici per la fabbricazione di esplosivi.
5. Gestione dei rifiuti.
Salvi l'art. 11 della direttiva 75/442/CEE e l'art. 3 della direttiva 91/689/CEE, del 12
dicembre 1991 del Consiglio, relativa ai rifiuti pericolosi.
5.1. Impianti per l'eliminazione o il ricupero di rifiuti pericolosi, della lista di cui all'art.
1, paragrafo 4, della direttiva 91/689/CEE quali definiti negli allegati II A e II B
(operazioni R 1, R 5, R 6, R 8 e R 9) della direttiva 75/442/CEE e nella direttiva
75/439/CEE del 16 giugno 1975 del Consiglio, concernente l'eliminazione degli oli
usati, con capacità di oltre 10 tonnellate al giorno.
5.2. Impianti di incenerimento dei rifiuti urbani quali definiti nella direttiva 89/369/CEE
dell'8 giugno 1989 del Consiglio, concernente la prevenzione dell'inquinamento
atmosferico provocato dai nuovi impianti di incenerimento dei rifiuti urbani, e nella
direttiva 89/429/CEE del 21 giugno 1989 del Consiglio, concernente la riduzione
dell'inquinamento atmosferico provocato dagli impianti di incenerimento dei rifiuti
urbani, con una capacità superiore a 3 tonnellate all'ora.
5.3. Impianti per l'eliminazione dei rifiuti non pericolosi quali definiti nell'allegato 11 A
della direttiva 75/442/CEE ai punti D 8, D 9 con capacità superiore a 50 tonnellate al
giorno.
5.4. Discariche che ricevono più di 10 tonnellate al giorno o con una capacità totale di
oltre 25.000 onnellate, ad esclusione delle discariche per i rifiuti inerti.
6. Altre attività.
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6.1. Impianti industriali destinati alla fabbricazione:
a) di pasta per carta a partire dal legno o da altre materie fibrose;
b) di carta e cartoni con capacità di produzione superiore a 20 tonnellate al giorno;
6.2. Impianti per il pretrattamento (operazioni di lavaggio, imbianchimento,
mercerizzazione) o la tintura di fibre o di tessili la cui capacità di trattamento supera le
10 tonnellate al giorno.
6.3. Impianti per la concia delle pelli qualora la capacità di trattamento superi le 12
tonnellate al giorno di prodotto finito.
6.4:
a) Macelli aventi una capacità di produzione di carcasse di oltre 50 tonnellate al giorno;
b) Trattamento e trasformazione destinati alla fabbricazione di prodotti alimentari a
partire da: materie prime animali (diverse dal latte) con una capacità di produzione di
prodotti finiti di oltre 75 tonnellate al giorno ovvero materie prime vegetali con una
capacità di produzione di prodotti finiti di oltre 300 tonnellate al giorno (valore medio
su base trimestrale);
c) Trattamento e trasformazione del latte, con un quantitativo di latte ricevuto di oltre
200 tonnellate al giorno (valore medio su base annua).
6.5. Impianti per l'eliminazione o il recupero di carcasse e di residui di animali con una
capacità di trattamento di oltre 10 tonnellate al giorno.
6.6. Impianti per l'allevamento intensivo di pollame o di suini con più di:
a) 40.000 posti pollame;
b) 2.000 posti suini da produzione (di oltre 30 kg), o
c) 750 posti scrofe.
6.7. Impianti per il trattamento di superficie di materie, oggetti o prodotti utilizzando
solventi organici, in particolare per apprettare, stampare, spalmare,sgrassare,
impermeabilizzare, incollare, verniciare, pulire o impregnare, con una capacità di
consumo di solvente superiore a 150 kg all'ora o a 200 tonnellate all'anno.
6.8. Impianti per la fabbricazione di carbonio (carbone duro) o grafite per uso elettrico
mediante combustione o grafitizzazione.

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