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Come lavorare allestero senza avere problemi con il Fisco: linee guida
by Vincenzo Piccolo
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Questo accade perch ogni Paese libero, in virt della sua sovranit, di imporre le
tasse e di determinare il carico fiscale gravante sui contribuenti che vivono o
producono dei redditi nellambito del proprio territorio.
In questambito sinserisce il concetto di residenza fiscale che pi ampio del
concetto di residenza civilistica[1].
Per quanto riguarda il concetto di residenza fiscale, ai fini delle imposte sui redditi,
sono considerati fiscalmente residenti i soggetti che per la maggior parte dellanno
(tecnicamente periodo dimposta) sono iscritti allAnagrafe della popolazione
residente o hanno il domicilio o la residenza (civilistica) nel territorio italiano.
Basta la sussistenza di anche uno solo dei requisiti sopra descritti (residenza
civilistica, domicilio o iscrizione allAnagrafe) per considerare un soggetto
fiscalmente residente in Italia.
La maggior parte dellanno equivale a 182 giorni (anche non continuativi) se lanno
non bisestile; a 183 giorni se lanno bisestile.
In definitiva, se un soggetto ha il domicilio o la residenza civilistica o iscritto
allAnagrafe per almeno 182 giorni allanno (o 183 se lanno bisestile)
considerato fiscalmente residente in Italia e, pertanto, deve pagare le tasse in
Italia.
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A questo punto della narrazione possiamo gi fornire una risposta a coloro che, per
essere in regola con il fisco italiano, intendono cancellarsi dallAnagrafe della
popolazione residente e, contestualmente, iscriversi allAire (Anagrafe degli italiani
residenti allestero).
La cancellazione dallAnagrafe delle popolazione residente e liscrizione
allAire(effettuata presso il comune di ultima residenza o tramite il consolato italiano
allestero) una condizione necessaria ma non sufficiente a scongiurare il rischio
di essere tassati due volte in due Stati diversi (in Italia e allestero).
Anche se si provveduto a cancellarsi dallAnagrafe della popolazione residente, il
fisco italiano, per accertare (o attrarre) la residenza effettiva di un soggetto in Italia,
tende a valutare una serie di indicatori, tra cui in primis la sussistenza in Italia
del centro degli interessi personali, sociali e patrimoniali.
Che cosa significa il centro degli interessi personali, sociali e patrimoniali? Ce lo
spiega, in parte, unimportante circolare dellAgenzia delle Entrate: la circ. AE nr.
304/E del 1997.
Il concetto di centro degli interessi personali, sociali e patrimoniali deve essere
interpretato in senso ampio, intendendo per esso il luogo principale ove il soggetto ha
inteso stabilire legami e rapporti personali non solo di natura economica ma anche di
tipo affettivo, morale e sociale.
La circolare ci dice anche da quali elementi va desunta la presenza del centro degli
interessi personali, sociali e patrimoniali in Italia, essi sono:
la sussistenza di legami familiari o comunque affettivi e allattaccamento allItalia;
la presenza di interessi economici in Italia;
lintenzione a tenere o far rientrare in Italia i proventi conseguiti con le prestazioni
effettuate allestero;
lintenzione di abitare in Italia anche in futuro desumibile da fatti e atti concludenti
ovvero da pubbliche dichiarazioni.
Dovrebbe essere tutto chiaro: lAgenzia delle Entrate stabilisce quali sono gli
elementi che indicano la residenza fiscale in Italia di un soggetto che vive allestero.
Ma sufficiente non avere legami con lItalia, non detenere interessi economici
nel nostro Paese e non palesare, anche attraverso atti e documenti, lintenzione
di vivere nel Belpaese, per non essere considerati fiscalmente residenti in Italia?
La risposta NO!
E allora quali sono gli elementi con cui un soggetto che lavora allestero pu
dimostrare al Fisco italiano di essere fiscalmente residente allestero, senza dover
pagare le imposte sui redditi anche in Italia?
www.MoneyLaundering.it Rivista di informazione economico-giuridica su Antiriciclaggio e
pianificazione fiscale.
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A questo punto possiamo sciogliere gli ulteriori e frequenti dubbi degli italiani
che lavorano allestero:
E possibile che il fisco italiano mi invii un giorno una lettera in cui mi chieda di
pagare le tasse che negli ultimi anni non ho versato in Italia?
Come possibile dimostrare al fisco italiano che lavoro e risiedo fiscalmente
allestero?
La prova della residenza fiscale allestero data dalla documentazione comprovante i
fatti e gli atti riportati nellelenco sopra citato.
Pertanto, a titolo di esempio, la prova delliscrizione e delleffettiva frequenza dei
figli presso istituti scolastici o di formazione nel Paese estero potr essere
rappresentata dalle ricevute bancarie di pagamento delle tasse scolastiche;
la prova dello lo svolgimento di un rapporto lavorativo a carattere continuativo nel
Paese estero potr essere fornita mediante lesibizione di una dichiarazione del
proprio datore di lavoro estero, da una copia del contratto di lavoro ovvero da un
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Infine, per coloro che hanno gi prestato lattivit lavorativa senza mai essersi
messi in regola che consiglio possiamo dare?
1) cancellarsi dallAnagrafe della popolazione residente (chiedi al tuo Comune
per sapere come fare);
2) conservare qualsiasi documento, ricevuta, tessera ecc. comprovante lo
svolgimento delle attivit sopra elencate nel paese estero (da opporre al Fisco
in caso di accertamento futuro).
NOTE
[1] Ai sensi dellart. 43, comma II, del codice civile la residenza nel luogo in cui la
persona ha la dimora abituale.
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