Aurand, originario del Languedoc-roussillon Direttore generale dellOIV dal gennaio 2014. Questo incarico delicato e complesso richiede delle particolari qualit personali insieme ad adeguate esperienze professionali. Jean-Marie Aurand ha rivestito importanti incarichi presso il Ministero francese dellAgricoltura. Per diversi anni ha esercitato la tutela dellOnIVInS (Organo interprofessionale francese dei vini) e della SOPEXA quale incaricato della promozione dei prodotti agroalimentari francesi, in particolare vini e bevande alcoliche, sui mercati esteri. stato commissario del governo presso lInAO, listituto incaricato del riconoscimento e della protezione delle denominazioni dorigine protette. Inoltre, per incarico del Ministero dellAgricoltura, ha rappresentato la Francia nei negoziati sulle ultime due riforme dellOrganizzazione Comune del Mercato vitivinicolo. Sempre presso il Ministero dellAgricoltura stato responsabile dellufficio relazioni internazionali, poi responsabile dellufficio produzione e mercati e da ultimo stato Direttore Generale delle Politiche Agricole, Agroalimentari e del territorio. Al termine del suo primo anno di direzione OIV, nel corso del Congresso 2014, con molta cortesia ci ha rilasciato questa intervista. Quali sono le sue impressioni su questo congresso in Argentina? Le mie impressioni, ampiamente condivise, sono quelle di un incontestabile successo. Alla cerimonia di apertura erano presenti 1200 persone, cosa certamente considerevole. Si tratta anche di un Congresso che ha dato luogo a molte comunicazioni scientifiche e le diverse sessioni dei lavori scientifici hanno registrato un alto numero di presenze. Si tratta di un congresso che coincide con un doppio anniversario: quello dei dieci anni dellOIV, e quello dei 90 anni del vecchio office dal quale ha preso nascita lorganisation internationale de la vigne et du vin. Vorrei sottolineare anche il calore dellaccoglienza e la qualit dellorganizzazione. Gli Argentini hanno investito molto per organizzare questo congresso attraverso il Ministero dellAgricoltura e lIstituto della Vite e del Vino. 30
il direttore delloiv, Jean-marie Aurand.
Cosa significa per lOIV lorganizzazione
di un congresso nellAmerica del Sud? il primo congresso che si realizzato nellEmisfero Sud da quando lOIV confluito nellOrganizzazione Internazionale della Vite e del Vino, creata dieci anni fa. gratificante realizzare questo evento in un grande Paese come lArgentina, un importante produttore di vino che partecipa assiduamente alla vita dellOIV. non per nulla lattuale presidente dellOIV, Claudia Quini, argentina. Qui siamo nelle sue terre. La citt di Mendoza una capitale mondiale del vino e questo d un rilievo particolare al congresso. Sar unoccasione in cui si prenderanno delle decisioni importanti dato che nellAssemblea Generale si adotter formalmente il Piano strategico dellAssociazione che definisce il quadro di lavoro dei prossimi cinque anni, cos come il piano di lavoro per il 2015. Quali sono gli elementi pi importanti del Piano Strategico fino al 2020? Le linee principali coprono tutte le aree di azione dellOIV. La prima area dazione riguarda la promozione della vitivinicoltura sostenibile. Dovremo sempre pi preoccuparci di questo soggetto. Il secondo asse il cuore stesso dellOIV: laspetto normativo, gli standard, le norme. Si lavorer per stabilire le regole di autenticit dei prodotti e le buone pratiche. OICCE tIMES - nuMErO 60 AnnO XV - AutunnO 2014
Il terzo asse riguarda leconomia e
consiste nel capire la dinamica delle filiere e dei mercati in una situazione sempre pi globalizzata. Se consideriamo che dieci anni fa il 25% del vino consumato nel mondo era vino importato ed oggi arrivato al 40%, significa che attualmente su cinque bottiglie consumate nel mondo due bottiglie sono importate. Quindi importante esaminare queste dinamiche La quarta dimensione riguarda la sicurezza dei consumatori e dovr prendere in conto le loro attese in termini di qualit, tutela e salute. Infine si migliorer ulteriormente
la governance dellOIV e si svilupper
la sua diffusione internazionale. Questi cinque assi strategici si trasformeranno in azioni specifiche gi nel piano annuale per il 2015 che si approver qui a Mendoza. Da un punto di vista personale: cosa significa essere il direttore generale dellOIV? un incarico entusiasmante perch porta una grande apertura sul mondo in un settore che in ogni Paese ha appassionanti dimensioni tecniche, economiche, territoriali, culturali e storiche.
Ho viaggiato molto nei Paesi viticoli e in questo anno il tempo volato.
Sono felice quando riscontro che lOIV una organizzazione che funziona bene e che sempre pi riconosciuta nel mondo come riferimento tecnico e normativo per il mondo della vite e del vino. Ha un messaggio per i nostri lettori italiani che lavorano nel mondo del vino? Certo. Il vostro un mestiere appassionante, avete raggiunto grandi risultati, continuate con sempre pi professionalit e passione.
LArmenia diventa il 46 Stato membro dellOIV
In occasione della 12 Assemblea Generale dellOIV, tenuta in Argentina il 14 novembre 2014, stata formalizzata ladesione dellArmenia allOIV. Questo Paese del Caucaso meridionale cos diventato il 46 Stato membro dellOIV. La procedura statutaria di adesione ha previsto una serie di incontri ufficiali durati diversi mesi. Il ministro dellAgricoltura armeno, Sergo Karapetyan, incontrando il direttore generale dellOIV, Jean-Marie Aurand, lo scorso aprile, aveva fatto presente come il settore vitivinicolo dellArmenia abbia vissuto un periodo di crescita importante, e come allinterno di un piano strategico governativo si desideri affermare lo sviluppo e la riconoscibilit a livello internazionale della vitivinicoltura locale. Durante tale incontro, il direttore Aurand aveva espresso soddisfazione per la decisione del governo armeno, facendo presente che per gli scienziati e gli operatori del Paese caucasico poteva essere di grande interesse associarsi alla rete della comunit internazionale vitivinicola e partecipare attivamente ai lavori dellOIV. LArmenia, insieme alla Georgia, Paese con cui confina, rappresenta una delle pi antiche aree del mondo per la coltivazione della vigna e la produzione del vino. Recenti scavi archeologici condotti vicino al piccolo paese di Areni hanno portato alla luce dei reperti che testimoniano come la vinificazione fosse praticata quattro millenni prima della nostra era. Oggi il vigneto di questo Paese, che dagli anni 80 ha perso la met della propria superficie, si estende per circa 15.000 ettari. Vi si producono vini fermi, spumanti e brandy. I vitigni pi utilizzati sono lAreni nero per i vini rossi e il Tchilar e il Voskehat per quelli bianchi.